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Vittorio Longati: Un grande cuore biancorosso Vittorio Longati: Weißrotes Blut in den Adern
from FCS News Februar
Vittorio Longati Un grande cuore biancorosso
Il direttore della sede Rai di Bolzano è un grande appassionato di calcio e da sempre attento e competente tifoso dell’FCS: “Come azienda abbiamo seguito e continuiamo a seguire gli impegni della squadra, che quest’anno considero solida e di personalità. Per quanto mi riguarda, in attesa di tornare al Druso, guardo le partite su Elevensports”.
Un grande estimatore della società biancorossa da diverso tempo, un attento e competente sostenitore, un caloroso tifoso e tanto altro. Vittorio Longati, bolzanino cresciuto con il pallone tra i piedi, coltivando l’innata passione per la sfera è stato fino a poco tempo fa un assiduo frequentatore dello stadio “Druso” e sicuramente tornerà ad esserlo nel nuovo impianto di viale Trieste, appena sarà possibile.
Dal primo agosto del 2013 è il direttore di tutta la sede Rai di Bolzano e non ha ancora interrotto una spola che dura da tanti anni tra il capoluogo altoatesino e Roma. Nella capitale, in qualità di responsabile della pianificazione operativa della produzione televisiva per tutta l’Italia ha avuto modo di dirigere, per dirla in poche parole, l’organizzazione e le strategie delle riprese relative ai più grandi avvenimenti svoltisi sul territorio nazionale o dove la Rai ha esercitato un ruolo di primo piano. Non un semplice funzionario, ma un dirigente con grandi conoscenze tecniche. La passione? Il calcio, praticato intensamente in gioventù e poi seguito con passione ed entusiasmo. La squadra? L’FC Südtirol.
Qual è il suo rapporto con l’FCS? “Quello di un grande appassionato, che in gioventù ha giocato a calcio e che apprezza il bel calcio. Mi piace vedere una squadra ben disposta e motivata, concreta, solida in campo, come lo è la società a livello gestionale. Apprezzo i comportamenti, la disciplina, l’organizzazione, lo stile. Posso dire che la mia passione cerco costantemente di estenderla all’interno dell’azienda Rai, commentando i risultati della squadra sia con la redazione italiana, sia con quelle tedesca e ladina”.
Spesso e volentieri ha seguito la squadra sugli spalti del “Druso”: le manca lo stadio? “Compatibilmente con gli impegni professionali, quando possibile ho cercato di seguire la squadra dalle tribune del Druso e posso dire anche di aver portato quasi sempre bene. Lo stadio in questo periodo manca a tutti, comunque, per quanto mi riguarda, la squadra la seguo costantemente, grazie all’abbonamento sottoscritto ad Elevensport. Non mi sono perso una partita!”.
Come valuta questa stagione? “Non ho mai visto una squadra così solida e con grande personalità, un gruppo così coeso e forte, tecnicamente e fisicamente, disposto bene e gestito altrettanto bene. Non ricordo negli anni precedenti una squadra come questa, anche se ogni tanto mi fa arrabbiare, soprattutto quando non riesce a chiudere le partite in cui è chiaramente superiore, come ad esempio a Verona. Anche il primo tempo con il Ravenna …. Comunque sono valutazioni da tifoso, che vorrebbe sempre il massimo”.
I suoi ricordi più belli? “In passato ho avuto modo di seguire molto da vicino i momenti clou anche dal punto di vista professionale: come Rai abbiamo organizzato collegamenti, compatibili con i diritti in essere e in un periodo in cui non era propriamente agevole allestire delle dirette dedicate, in occasione delle gare di play-off che hanno segnato la storia della società biancorossa. Novara, Cremona e Carpi sono stati momenti di grande emozione. Dal punto di vista personale ricordo con piacere i play-off del 2018, dopo aver chiuso la stagione regolare alle spalle della capolista Padova. La squadra entrò in scena nei quarti di finale: andata e ritorno con la Viterbese. Mi trovavo a Roma nel periodo della partita a Viterbo e ricordo che andai allo stadio a seguire Viterbese-FCS 2-2, con la doppietta di Costantino per il momentaneo pareggio e poi vantaggio. Poi ci fu il ritorno al “Druso”: 2-0 con Costantino e Candellone che consentì di accedere alla semifinale con il Cosenza: al Druso vittoria per 1-0 conquistata nel finale al Druso e poi la sconfitta-beffa per 2-0 nella gara fuori casa, con gol nelle ultime battute”.
Il suo auspicio qual è? “Come dissi un tempo ad alcuni dirigenti biancorossi: sarebbe bello evitare i play-off e percorrere la strada più scorrevole…”.
Vittorio Longati Weißrotes Blut in den Adern
Vittorio Longati ist seit 2013 Direktor der Rai in Bozen, jedoch seit immer schon ein großer Fan des FC Südtirol: „Das diesjährige Team ist äußerst solide und strahlt große Persönlichkeit aus. Ich muss schon sagen, dass ich eine so starke Mannschaft noch nie erlebt habe.“
Fußball und der FC Südtirol, zwei große Leidenschaften von Vittorio Longati. Der gebürtige Bozner ist ein eingefleischter Fan des weißroten Clubs und auch im Drusus-Stadion immer wieder anzutreffen. Seit 2013 ist Longati Direktor der Rai in Bozen und gleichzeitig auch Verantwortlicher der operativen Planung auf gesamtstaatlicher Ebene. Die Rai berichtet über alle großen Ereignisse im italienischen Staatsgebiet, wobei die wichtigsten Entscheidungen in Sachen Organisation und Strategie auf Longatis Schultern lasten. Viel hat er gesehen und hautnah miterlebt, doch seine große Passion ist und bleibt der Fußball.
Direktor Longati, wie stehen Sie zum FC Südtirol? „Ich bin ein großer Fan des Clubs. Als kleiner Junge spielte ich selbst Fußball und weiß auch heute noch einen schönen Spielstil zu schätzen. Mir gefällt es, wenn ein Team solide, konkret und motiviert aufspielt. Ich bin ein Fan von vorbildhaftem Verhalten und Disziplin. Diese Eigenschaften bringt der FC Südtirol auch auf Vereinsebene sehr gut zur Geltung. Ich versuche meine Leidenschaft in das Unternehmen „Rai“ miteinzubringen und sowohl in der italienischen, als auch in der deutschen bzw. ladinischen Redaktion über die Spiele zu berichten.“
Im Laufe der Jahre sahen Sie sich im Drusus-Stadion viele Matches des FC Südtirol an: Fehlt Ihnen diese Atmosphäre? „Wenn es sich zeitlich und beruflich ausging, habe ich stets versucht, den FC Südtirol von der Tribüne des Drusus-Stadions aus anzufeuern. Und ich muss gestehen, dass ich dem Team meist Glück gebracht habe. Ich denke mal, dass allen Fans die Stadionbesuche wahnsinnig fehlen. Doch ich habe das Abo der Online Plattform ElevenSports unterzeichnet und bisher kein einziges Match des FCS verpasst.“
Wie würden Sie die bisherige Meisterschaft der Südtiroler bewerten? „Das Team ist äußerst solide und strahlt große Persönlichkeit aus. Auch auf technischer und physischer Ebene ist nichts auszusetzen. Eine so starke Mannschaft habe ich in all den Jahren noch nie erlebt. Auch deshalb regt es mich auf, wenn der FCS trotz einer überlegenden Leistung den Sieg nicht rechtzeitig unter Dach und Fach bringt, wie z.B. in Verona oder in der ersten Hälfte gegen Ravenna. Doch das sind Überlegungen eines Fans, der immer Höchstleistungen sehen möchte.“
Welche sind Ihre schönsten Erinnerungen? „In der Vergangenheit hatte die Möglichkeit, im Rahmen der Playoff-Matches Berichte und Live-Schaltungen für die Rai zu organisieren und gestalten. Dabei handelte es sich um Matches, die später in die Geschichte des Clubs eingingen. Novara, Cremona, Carpi: alles großartige Erinnerungen. Auf persönlicher Ebene fand ich die Playoffs der Saison 2017/18 richtig klasse. Der FC Südtirol beendete die Meisterschaft - hinter Padua - auf dem 2. Tabellenplatz. Die Weißroten stiegen im Viertelfinale ins Geschehen ein, der Gegner war Viterbese. Vor dem Hinspiel befand ich mich in Rom und reiste für die Partie nach Viterbo: ein unterhaltsames 2:2-Unentschieden mit Doppelpack von Rocco Costantino. Im Rückspiel in Bozen trafen Costantino und Candellone, wonach sich der FCS fürs Halbfinale qualifizierte. Gegen Cosenza feierte man zuhause einen 1:0-Erfolg in letzter Minute, doch im Rückspiel drehten die Blau-Roten das Ergebnis und sicherten sich den Finaleinzug. Auch in jenem Spiel fiel die Entscheidung in letzter Minute…“
Was wünschen Sie sich für die Zukunft? „Ich habe es bereits einigen FCS-Funktionären verraten: Es wäre schön, die Playoffs zu vermeiden und den etwas weniger steinigen Weg zu gehen …“