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Attività di base: “Il valore del confronto con altre realtà professionistiche” Interview mit Dino Ciresa, Verantwortlicher der Basisaktivität
from FCS News Sommer
Il valore del confronto con altre realtà professionistiche
Il responsabile dell’Attività di Base Dino Ciresa guarda avanti in attesa delle disposizioni ufficiali. “Il nostro obiettivo sarebbe quello di fare come gli anni scorsi: con l’annata 2009, il campionato esordienti sotto età, mentre con le due squadre 2007 e 2008 dovremmo fare dei campionati professionistici”.
Sono ricominciati gli allenamenti dell’Attività di Base del nostro settore giovanile in vista della prossima stagione. Gli allenatori, appena è stato possibile e sempre con le dovute precauzioni sono tornati in campo. Al momento sono sei i nuovi giocatori nati nel 2008 e tre quelli del 2007, ma il numero è destinato a lievitare. Il responsabile dell’Attività di Base FCS, Dino Ciresa, ci illustra i programmi, per forza di cose condizionati dalla situazione in essere legata alle normative e ai protocolli attualmente vigenti.
Com’è strutturata l’Attività di Base? “Abbiamo due squadre sia con l’annata 2007 che con quella 2008. Noi le chiamiamo squadra bianca e squadra rossa, come i colori della società, e parliamo di circa 35/38 giocatori. Con i 2007 si gioca a 11, mentre con i 2008 si gioca ancora a 9. Poi da quest’anno abbiamo i 2009, con cui facciamo una squadra unica ma abbastanza cospicua. Ci sono infatti 18 ragazzi, anche se nel loro campionato si gioca a 9”.
Quali sono i programmi? “Il nostro obiettivo sarebbe quello di fare come gli anni scorsi. Ovvero, con l’annata 2009, il campionato provinciale contro tutte le squadre di un’annata più vecchia (i 2008), mentre con le due squadre 2007 e 2008
dovremmo fare dei campionati professionistici. Nella fattispecie, con i 2008, il campionato professionistico veneto, mentre con la prima squadra dei 2007 vorremmo riuscire a fare il campionato lombardo professionistico, dove comparirebbero compagini anche di serie A come Atalanta, Milan e Inter. Con l’altra invece il campionato professionistico veneto. Non sappiamo ancora se riusciremo a fare entrambi i campionati perché queste sono proprio le zone più colpite dal virus e in questo momento non ci sono indicazioni chiare e precise”.
Per quanto riguarda gli organici? “Per quanto riguarda gli allenatori Marco Marzari guida i 2007 Rossi, Massimo Malcangio i 2007 Bianchi, Rocco Catapane i
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2008 Rossi, Mattia Todaro i 2008 Bianchi e, infine, Giovanni Jannelli i 2009. Sono arrivati nuovi vice allenatori che fanno anche le veci del team manager. Sono, in ordine, Paolo Poffo, Stefan Zeni, Mirco Giordano, Tonuzi Selami e Mirko Bonelli. Nell’attività di base è necessario disporre di allenatori in grado di conciliare i rispettivi impegni professionali con gli orari di allenamento. Il tecnico con determinate caratteristiche deve avere contemporaneamente disponibilità di tempo nelle ore pomeridiane. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare le persone con tutti i requisiti necessari. Quando ci si riesce e si vede che il lavoro produce determinati profitti, è importante riuscire a mantenere i rapporti il più a lungo possibile nel tempo”.
Come viene regolata la vostra attività vista la situazione di emergenza? “Con il nuovo decreto provinciale sembra che possiamo far fare ai ragazzi anche qualche partitella, almeno tra di loro, cosa che non abbiamo fatto nelle prime settimane, così quelli in prova riusciremo a valutarli ancora meglio. Della stagione vera e propria non si sa ancora nulla di preciso. Per noi sarebbe un piccolo problema non poter partecipare a determinati campionati di un certo livello, che ci hanno fin qui aiutato tanto, sarebbe un peccato. Per il momento non ci resta che attendere le direttive da Roma”.
Della passata stagione, invece, quale bilancio ha tracciato? “Dal mese di aprile fino a fine stagione avevamo in programma una serie di tornei importanti ma, a causa dell’emergenza, almeno una ventina sono stati cancellati. Per fortuna, con i 2006, a febbraio siamo riusciti ad andare a Gallipoli per disputare un torneo bellissimo. In ogni modo, tutti sarebbero stati tornei con società professionistiche. Ci è dispiaciuto molto perdere questi confronti, che ti fanno crescere in modo esponenziale i ragazzi. Tuttavia, siamo riusciti a partecipare ai suddetti campionati: nel Veneto ce la siamo giocata con tutte le squadre e, con una delle due annate, siamo riusciti a restare imbattuti per l’intera prima parte di campionato”.
Come si è evoluta l’Attività di Base in questi anni? “Quando sono arrivato 8 anni fa assieme ad Alex Schraffl, si disputavano tre campionati. Adesso siamo esattamente al doppio. Questo è merito della società che ci ha creduto fino in fondo. Ogni anno abbiamo messo un tassello per cercare di migliorare, grazie all’aiuto fondamentale della società. È un tesoro per il settore giovanile, per una crescita graduale e sempre maggiore, partecipare a campionati di un certo livello. La qualità e soprattutto il ritmo che trovi nei campionati professionistici ha un valore enorme”.
Un grande gioco di squadra insomma nel processo di crescita? “Se ci si pone degli obiettivi ma manca il supporto alle spalle per conseguirli, è impossibile raggiungerli. C’è stata e c’è da parte di tutti noi la capacità di capire cosa e come migliorare e dall’altra parte c’è la presenza costante della società. Questa ci ha dato un supporto importante mettendo ogni anno qualcosa in più al servizio del settore giovanile. Cerchiamo di ragionare con la massima professionalità per il bene di ciascuna componente. Ogni anno ci sono stimoli importanti e grande entusiasmo in un clima di grande condivisione, che ha sempre percepito. Questo è merito della società che ha puntato molto sul settore giovanile”.
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„Begegnungen mit anderen Profi vereinen sind für den Wachstum unumgänglich“
Dino Ciresa, Verantwortlicher der Basisaktivität des FC Südtirol, sprach mit uns im Interview über die Ziele für die bevorstehende Saison: „Wenn alles nach Plan läuft, nehmen wir auch in diesem Jahr mit vier Teams an einer Profi meisterschaft teil. Wir hoff en, schon bald die offi zielle Zusage zu erhalten.“
Seit einigen Wochen rollt der Ball auch in der Basisaktivität der Weißroten wieder. Unter Einhaltung aller Sicherheits- und Gesundheitsmaßnahmen bereiten sich die Jahrgänge 2007, 2008 und 2009 am Bozner Pfarrhof auf die bevorstehende Saison vor. Der Verantwortliche der Basisaktivität, Dino Ciresa, gewährte der FCS News-Redaktion einen Blick hinter die Kulissen der weißroten Nachwuchsarbeit.
Um den Lesern einen allgemeinen Überblick zu verschaffen, beginnen wir mit folgender Frage: Wie ist die Basisaktivität des Clubs strukturiert? „Die Basisaktivität des Clubs umfasst drei Jahrgänge. Wir haben jeweils 35 bis 38 Jungs der Jahrgänge 2007 und 2008. In anderen Worten, gehen wir mit zwei Mannschaften dieser beiden Altersklasse an den Start. Die Teamnamen entsprechen den Vereinsfarben, d.h. FCS „Weiß“ und FCS „Rot“. Doch während die 2007er bereits 11 gegen 11 spielen, nehmen die 2008er noch an einer 9 gegen 9-Meisterschaft teil. Dasselbe gilt auch für die Jungs des Jahrgangs 2009, die jedoch nur ein einziges Team bilden.“
Wie sieht das Programm für die neue Saison aus? „Wenn alles nach Plan läuft, ändert sich nicht allzu viel im Vergleich zur Vorsaison. Mit dem Team der 2009er nehmen wir an einer lokalen Meisterschaft teil, spielen jedoch gegen Jungs, die ein Jahr älter sind. Mit den beiden Mannschaften des Jahrgangs 2008 werden wir voraussichtlich an der C-Jugend „Professionisti Veneto“-Meisterschaft der Region Venetien teilnehmen. Das gilt auch für ein Team der 2007er, während wir mit dem anderen in der Meisterschaft der Lombardei mitspielen möchten. Es wäre eine klasse Gelegenheit, um sich mit Serie A-Teams wie Inter, Milan oder Atalanta zu messen. Doch leider gibt es noch
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Können Sie uns auch kurz die Namen der Trainer auflisten? „Die Trainerduos des Jahrgangs 2007 sind Marco Marzari-Paolo Poffo und Massimo MalcangioStefano Zeni. Die Coaches der 2008er sind Rocco Catapane und Mattia Todaro, die entsprechend von Mirco Giordano und Selami Tonuzi assistiert werden. Die Wahl des Trainers der 2009er fiel auf Giovanni Iannelli, der in Mirko Bonelli seinen Assistenzcoach hat. Es ist nicht einfach, Jahr für Jahr engagierte Trainer zu finden. Wir suchen nämlich nach kompetenten Übungsleitern, die beruflich flexibel sind und den Nachmittag auf dem Spielfeld verbringen können. Deshalb ist es für uns prioritär, kompetente Trainer längerfristig an den Club zu binden.“
Wie schwierig ist es, mit den aktuellen Sicherheitsbestimmungen ein Training zu gestalten? „Mit dem neuen Dekret des Landeshauptmanns ist es uns erlaubt, mannschaftsinterne Trainingsspiele zu bestreiten. Für uns ist das ein sehr wichtiger Schritt. Auch bei der Bewertung von Spielern, die sich noch in der Probezeit befinden, ist das eine große Hilfe. Wie es danach weitergeht, wissen wir noch nicht. Für uns wäre es fußballerisch gesehen fatal, nicht an den extra-regionalen Meisterschaften teilnehmen zu dürfen. Doch uns bleibt nichts Anderes übrig, als auf Neuigkeiten aus Rom zu warten.“
Blicken wir kurz zurück. Wie würden Sie die abgelaufene Saison bewerten? „Zwischen April und Juni hatten wir um die 20 Turniere auf dem Programm. Im Februar, noch vor dem Notstand, nahmen wir mit den 2006ern an einem prestigevollen Turnier in Gallipoli teil. Matches gegen andere Profivereine sind ausschlaggebend für den Wachstum der Jungs. Wir zeigten dabei stets - auch in der Meisterschaft - auf diesem Niveau mitspielen zu können. So blieben wir in der letztjährigen Saison mit einem Team, das an der Profimeisterschaft der Region Venetien teilnahm, die gesamte Hinrunde ungeschlagen.“
Wie hat sich die Basisaktivität des Clubs in den letzten Jahren entwickelt? „Als ich vor acht Jahren gemeinsam mit Alex Schraffl hier anfing, nahm man an drei Meisterschaften teil. Mittlerweile stehen wir bei sechs. Der Verein hat in den letzten Jahren eine großartige Arbeit geleistet und ideale Voraussetzungen für den Wachstum der Jungs geschaffen. Ich betone noch einmal, dass die Teilnahme an Profimeisterschaften für uns unumgänglich ist. In Sachen Qualität, Rhythmus und Intensität sprechen wir hier von einer ganz anderen Welt.“
Es herrscht eine gewinnbringende Synergie zwischen dem Club und dem Jugendsektor, nicht wahr? „Bestimmte Ziele kann man nur erreichen, wenn man eine starke und verlässliche Vereinsstruktur hinter sich hat. Die Clubführung nimmt unsere Bedürfnisse in Kenntnis und verbessert die Arbeitsbedingungen jedes Jahr aufs Neue. Wir, auf der anderen Seite, versuchen so professionell wie nur möglich zu arbeiten. Es ist sehr wichtig, dass sich alle Beteiligten als Teil des Projektes fühlen. Wir alle verfolgen große Ziele und arbeiten mit Leidenschaft und Begeisterung, um diese auch zu erreichen. Ein großer Verdienst geht diesbezüglich an den Club, der fest an das Potenzial im Jugendsektor glaubt.“
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