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Profilo amminoacidico ideale e disturbi del tratto digerente del pollo
C’è un notevole interesse per le diete per polli a basso contenuto proteico, a cui vengono poi aggiunti amminoacidi per motivi economici, ambientali e di benessere. Negli allevamenti i polli sono esposti a sfide di origine infettiva o non infettiva.
Le diete a basso contenuto proteico possono originare una redistribuzione degli amminoacidi, usati soprattutto nelle risposte infiammatorie e immunitarie; uno squilibrio degli amminoacidi nella dieta può essere deleterio per il sistema immunitario del pollo. È dunque cruciale per la salute intestinale del pollo stabilire un equilibrio amminoacidico ideale, in particolare nei sistemi di allevamento senza uso di antibiotici. L’adozione di diete a basso contenuto proteico, riequilibrate con l’aggiunta di amminoacidi, presenta notevoli vantaggi. Nella pratica quotidiana i polli sono esposti a vari problemi, sia infettivi che non infettivi. Quelli infettivi senza sintomi clinici, sono o subclinici e cronici, oppure derivano da parassiti intestinali, ma tutti causano un minore utilizzo dei nutrienti, con ridotta efficienza produttiva rispetto ai soggetti sani. Anche i problemi non infettivi, come lo stress da calore, la presenza di micotossine e altri fattori antinutrizionali, hanno un impatto sulla digeribilità dei nutrienti. In questi casi devono esssere aumentati i livelli di alcuni amminoacidi rispetto a quanto raccomandato, per evitare danni al sistema immunitario degli avicoli. Si sa che le diete a basso tenore proteico possono deviare gli amminoacidi destinati all’utilizzo produttivo a supporto della salute intestinale per riparare danni di tipo immunitario. Inoltre, una dieta a basso livello proteico può modificare la disponibilità amminoacidica e promuovere interazioni negative tra i vari amminoacidi.
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Uso di amminoacidi e disturbi delle funzioni intestinali
L’Enterite necrotica (NE) é una malattia batterica multifattoriale, causata dal Clostridium perfringens (CP) che produce varie tossine extracellulari ed enzimi invasivi nell’intestino del pollo. Si sa che la presenza di coccidiosi, l’uso di diete a base di orzo o frumento, l’impiego di quote elevate di farina di pesce e la sospensione degli antibiotici nel mangime sono fattori predisponenti allo sviluppo di Enterite necrotica. L’Enterite necrotica subclinica provoca crescite rallentate e un calo del consumo di mangime dovuti soprattutto ai danni causati alla mucosa intestinale; per rispondere a questa condizione sono mobilitati gli amminoacidi necessari alla risposta immunitaria utilizzando le proteine destinate alla crescita. Rispetto al panello di soia, l’aggiunta di farina di pesce spesso causa una carenza di arginina (Arg), leucina (Leu), acido aspartico (Asp) istidina (His) fenilalanina (Phe) e acido glutammico (Glu) (Grafico 1 - adattato da Lemme et al., 2004). Rispetto al mais, l’uso di frumento e orzo potrebbe comportare carenze di alanina, leucina e acido aspartico (Grafico 2 - adattato da Lemme et al., 2004).
L’aggiunta di arginina riduce i danni alla mucosa intestinale dovuti a coccidiosi. Leucina, isoleucina, acido aspartico e glutammico hanno un ruolo vitale nel metabolismo e nella funzione dei leucociti e linfociti; la glutammina è importante per mantenere l’integrità della barriera intestinale. Aumentare i livelli di metionina da 0,35 a 1,2% nella dieta del pollo, affetto da virus della malattia di Newcastle, migliora le risposte immunitarie: proliferazione delle cellule T, livelli di IgG nel plasma, migrazioni leucocitarie e titoli anticorpali. Inoltre treonina, arginina e glutammina possono limitare una risposta immunitaria eccessiva e modulare al contempo il microbiota intestinale. Si noti che, nonostante gli amminoacidi siano richiesti per la sintesi di varie proteine utili a sostenere la normale immunocompetenza e proteggere gli animali da varie malattie, una loro quota sbilanciata nel mangime può avere un’influenza deleteria sul sistema immunitario. Recentemente, in una prova di infezione sperimentale con Enterite necrotica condotta all’Università del New England (UNE) i polli, infettati a 9 giorni e alimentati con diete forminoacidico
mulate con il profilo amminoacidico ideale, si sono rimessi completamente in 35 giorni. Considerando che il sistema intestinale è responsabile dell’attivazione delle risposte immunitarie ai microorganismi, sia commensali che patogeni, il profilo amideale potrebbe giocare un ruolo importante nell’alleviare i disturbi enterici del pollo.
Grafico 2 – Profilo degli amminoacidi digeribili in diete a base di frumento, orzo e mais.
Stabilire un profilo ideale per il pollo da carne
Il profilo amminoacidico ideale in rapporto alla lisina è stato proposto e testato per la prima volta nei polli da carne da parte di Baker e Han nel 1994. Poiché i valori di digeribilità ideale standard sono più idonei per le diete miste, il profilo più adeguato per il pollo viene formulato sulla base dei valori di digeribilità ideale standard. La Tabella 1 riassume diversi profili ideali di amminoacidi basati sui valori essenziali di digeribilità ideale standard. Anche se non ci sono differenze significative tra i vari profili ideali nel rapporto amminoacidi:lisina nella digeribilità ideale standard, le concentrazioni di lisina nella dieta avranno un impatto forte sugli amminoacidi limitanti della dieta. Per una dieta tipica di frumento-soia la base per la formulazione di diete starter è stata dell’1,20% di lisina sul valore di digeribilità ideale standard. Ovviamente, questa dieta corrisponde al profilo amminoacidico ideale raccomandato per il Cobb 500 (Grafico 3). Rispetto al profilo ideale raccomandato da Rostagno (Grafico 4), quasi tutti gli amminoacidi essenziali sono carenti in questa dieta, con il rischio di alterare la sanità intestinale del pollo. Concludendo un profilo amminoacidico ideale nel pollo può alleviare i disturbi intestinali. Se viene aumentata la concentrazione di lisina nella dieta, è necessario incrementare anche quella degli altri amminoacidi essenziali.
Grafico 3 – Profilo amminoacidico della dieta confrontato con le raccomandazioni per il Cobb 500.
Grafico 4 – Profilo degli amminoacidi nella dieta comparato alle raccomandazioni di Rostagno.
Bibliografia disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium