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Cochlosoma anatis, identificazione dei fattori che portano alla malattia nei tacchini
Un progetto di ricerca condotto alla North Carolina State University di Raleigh, NC ha valutato la patogenicità del Cochlosoma anatis. La ricerca è stata resa possibile grazie a una donazione della Fondazione Prestage Farms e fa parte del programma di studi completo dell’Associazione, che comprende tutte le fasi di produzione e lavorazione della carne avicola e delle uova. Di seguito si riporta una sintesi del progetto realizzato.
Il Cochlosoma anatis è un parassita che colpisce gli avicoli e che è stato associato a enterite e arresto della crescita nei tacchini. Prima di questa ricerca si è discusso se il parassita, da solo, potesse causare sintomi di malattia o se fosse necessaria la coinfezione con altri parassiti, come batteri o virus.
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Come per altri protozoi flagellati, attualmente non ci sono trattamenti disponibili per questa malattia. Pertanto, non introdurre C. anatis negli allevamenti è attualmente l’unico mezzo di prevenzione.
Gli obiettivi di questa ricerca sono stati: • identificare i reservoir di C. anatis negli impianti di produzione;
• identificare i fattori associati ai sintomi della malattia; • testare i microrganismi e i fattori di stress ambientale in un modello di C. anatis per determinare se questi fattori di stress siano associati a un aumento dei segni di malattia.
L’identificazione dei serbatoi di C. anatis è stata inibita dagli stessi problemi che affliggono la maggior parte degli studi su questo parassita, e cioè la mancanza di ricerche convalidate. I test sui primer, che sono stati pubblicati, hanno dimostrato la loro inefficacia nel rilevamento di soggetti infettati. A causa dei protocolli Covid-19, i ricercatori non sono stati in grado di recarsi negli allevamenti infetti per campionare potenziali serbatoi di parassiti vivi. Per portare avanti la ricerca, C. anatis è stato sequenziato parzialmente ed è stato sviluppato un nuovo test diagnostico-molecolare.
Una ricerca specifica è stata condotta per confermare gli studi precedenti secondo i quali il fringuello potrebbe fungere da serbatoio per C. anatis. Tuttavia, in una prova dimostrativa, C. anatis, isolato dai tacchini, non è riuscito a infettare i fringuelli, suggerendo che il parassita, rilevato nei fringuelli dei negozi di animali, non sia lo stesso che affligge i tacchini. Questi dati non precludono l’ipotesi che questi uccelli possano essere il serbatoio di C. anatis, ma evidenziano la scarsa conoscenza di questo parassita.
Sia i dati sul campo che gli studi sulle infezioni hanno dimostrato che C. anatis, da solo, causa un’enterite grave con conseguente peggioramento dell’indice di conversione e mancato accrescimento nei tacchini. Sebbene la mortalità sia stata osservata raramente negli studi di laboratorio utilizzando C. anatis da solo, la combinazione di fattori ambientali e secondari potrebbe comportare un aumento della mortalità. I dati sul campo e gli studi sulle infezioni di laboratorio hanno dimostrato che la coinfezione di C. anatis con altri agenti patogeni si è rivelata più di carattere aggiuntivo che moltiplicativo. Pertanto, il trattamento delle infezioni secondarie migliorerà l’esito della malattia, ma non eliminerà la perdita produttiva dovuta all’infezione da C. anatis. I polli infetti, che sono stati alimentati con una dieta ad alto contenuto energetico, hanno guadagnato più peso rispetto ai polli infetti alimentati con una dieta a ridotto contenuto energetico. Questi dati suggeriscono che i miglioramenti apportati nella nutrizione possono influenzare le performance di un gruppo infetto.
Il modello per il controllo della malattia, sviluppato nell’ambito di questa ricerca, si presta a uno schema di test rapido del materiale. C. anatis colonizza l’intestino tenue di polli in numero simile; pertanto, può essere rimossa una porzione definita dell’intestino di polli infetti, isolando i parassiti e poi contandoli al microscopio. Il confronto del peso corporeo e del numero di parassiti fra i polli infetti e quelli di controllo può essere utilizzato per determinare se vi sia un’attività antiparassitaria o di riduzione dei sintomi dell’infezione. La correlazione tra la riduzione del numero di parassiti e l’attenuazione dei segni della malattia deve ancora essere provata, quindi è necessario prestare attenzione quando si rileva una piccola riduzione del numero di parassiti sul campo.
Il testo completo è reperibile sul sito web: www.uspoultry.org