AD TITULUMBASILICAE MINORISOBTINENDUM

Parrocchia di S. Biagio Vodnjan - Dignano

„AD TITULUM BASILICAE MINORIS OBTINENDUM“

A.D. MMXII

Ufficio parrocchiale di S. Biagio 52215 Vodnjan-Dignano Via San Rocco 4 - Croazia No. 40 / 2012.

UMILE DOMANDA ALLA CONGREGAZIONE DEL CULTO

„AD TITULUM BASILICAE MINORIS OBTINENDUM“ Leggendo l’articolo di Sergio Bianchi, Osservatore Romano, 17-II-1973, della facoltà del titolo „basilica minor“ che godono 822 chiese nel mondo, abbiamo sentito l’ispirazione di cercare lo stesso titolo anche per la nostra chiesa parrocchiale di San Biagio di Dignano in Croazia.

La parrocchia era sempre al centro di pellegrinaggi. Giorno di san Biagio 3 febbraio venivano i pellegrini da tutta l’Istria. Così anche, il 13 febbraio, per la festa di santa Fosca Vergine e Martire (+250).

Abbiamo la basilica a Lei dedicata dall’anno 600. Il Vescovo di Cittanova mons. Giacomo Tommasini ha segnato nel 1651 questa chiesa come miracolosa, conosciuta per le guarigioni miracolose e numerosissimi ex voto. La chiesa viene visitata annualmente anche adesso da cca 40.000 pellegrini. L’Eucaristia nel giorno 13 febbraio raduna cca 1500 persone, ed è la Messa più assistita in tutta l’Istria. Da noi gli altri giorni del pellegrinaggio sono ancora: della Madonna della Salute, 21 novembre, e la festa di santa Lucia, 13 dicembre.

In parrocchia nel passato c’erano 29 confraternite. E la Fraternità dei battuti era affiliata alla stessa confraternita a Roma con lo Statuto dal 1697.

*** 1. Siamo in Croazia - Hrvatska.

2. Diocesi Poreč - Pula (Parenzo - Pola) 3. luogo 52215 Vodnjan-Dignano.

I 4. La chiesa è parrocchiale e decanale.

5. di San Biagio Vescovo e Martire, molto conosciuto.

II A 6. La chiesa parrocchiale è nello stesso tempo il santuario 7. nazionale e internazionale 8. ha 4049 abitanti 9. governata dal clero diocesano secolare.

B 10. È dedicata a San Biagio Vescovo e Martire.

11. Fu solennemente consacrata il 30-XII-1831.

3

III 12. L’edificio è neobarocco, 57 x 31 m, alta 25 m A 13. La nostra chiesa di Dignano è la più grande dell’Istria. E la copia dell’ex cattedrale di san Pietro in Castello a Venezia. È lunga 57 m, larga 31, alta 25, con il campanile di pietra più grande dell’Istria, alto 60 m. Ha tre campane: di 1845, 1280 e 780 chili.

La chiesa è stata costruita con la licenza del Doge di Venezia dal 1760 fino al 1800. È la copia dell’ex cattedrale di San Pietro di Castello a Venezia. In chiesa abbiamo 9 splendidi altari marmorei, di grandezza di 6-7 m, e di provenienza veneta. La chiesa può ospitare 5000 persone. L’altare del Crocifisso ha un privilegio papale dell’indulgenza per le anime dei defunti, e nell’entrata c’è anche un medaglione e con epigrafe: „IESUS CHRISTUS DEUS HOMO - VIVAT, REGNAT, IMPERAT MCMI. OSCULANTIBUS CRUCEM HANC IN ECCLESIAM POSITAM ET RECITANTIBUS PATER 100 DIERUM SEMEL IN DIE: Abbiamo inoltre le chiese e le feste dei pellegrinaggi, già sopra accennati.

La chiesa gode una celebrità particolare in tutta la diocesi, e molto di più. La chiesa è oggi conosciuta in tutto il mondo, e visitata da visitatori da tutte le parti, perché abbiamo qui le reliquie di 300 santi diversi.

Oltre a questo, abbiamo i Corpi Santi non decomposti: di san Leone Bembo, arcivescovo di Modone in Grecia (+1188), dell’abbadessa benedettina santa Nicolosa Bursa (+1512), del sacerdote veneziano san Giovanni Olini (+1300) e le parti minori non decomposte di san Sebastiano (+282), di santa Barbara (+288) e la lingua non decomposta di santa Maria Egiziaca (+522).

I Corpi Santi sono particolarmente cercati e venerati. L’importanza storica della chiesa è grande perché si trova sui resti dell’antica basilica dell’ XI secolo. La sua bellezza è particolare, è di stile neobarocco. Per il Natale e la Pasqua vengono 5 confessori. Ha 18 ministranti, un coro dei cantori, più un gruppo di laici che aiutano a governare e decorare la chiesa.

I gruppi dei pellegrini cercano sempre di più la possibilità di celebrare da noi la S. Messa sia accompagnati dai sacerdoti, o dai laici. La chiesa era consacrata con la solennità liturgica 31 XII 1831. Abbiamo 5 confessionali, più uno in Sacrestia.

14. Il presbiterio è delle misure 21x10 m 15. consacrata 30-XII-1831.

16. il marmo è di Carrara.

17. le misure dell’altare maggiore sono 6,30 x 3 x 3,50 m 18. l’ambone e collocato alla destra dell’altare verso il popolo sotto la cupola.

19. la materia dell’ambone e momentaneamente di legno, ma è previsto di pezzi di cristallo da Sud America formatisi secondo il giudizio degli esperti prima di 220 milioni di anni cca.

20. abbiamo una grande cantoria coll’organo di 72 registri e 1700 trombe.

21. la sede del celebrante è nel presbiterio.

22. per momento è mobile perché è previsto un nuovo altare prezioso anche di cristallo sudamericano.

23. il tabernacolo è nella cappella di sinistra con un magnifico altare marmoreo, alto 7 m con più di 200 intarsi marmoree.

24. la sicurezza del tabernacolo è massima perché tutta la chiesa e sotto allarme.

25. il vecchio battistero si trova nella navata sinistra.

26. la materia è di marmo veronese e di ferro battuto.

4

27. in Sacrestia abbiamo un confessionale per le persone che cercano una migliore comodità e in chiesa altri cinque.

C 28. La lunghezza della chiesa è 57 m 29. l’altezza è 25 m 30. latitudo è 25 m 31. il numero dei posti per sedere cca 400 32. la chiesa può accogliere cca 5000 persone, è la più grande sulla penisola istriana.

D 33. La chiesa è tenuta molto bene, con grande inventario e decorata con 18 vetrate di una superfice di 140 m 2, intitolate „Anello della salvezza“, ideate dal parroco Marijan Jelenić ed eseguite a Monza in Laboratorio mosaici e vetrate di Tito Toneguzzo.

IV 34. Le preziose immagini sono di sant’Anna e della Passione del Signore, tutte due del XVII sec. e di provenienza veneta.

35. Sono collocate sui propri preziosi altari marmorei. La statua di San Antonio di Padova è su un piedistallo ligneo, la statua del Sacro Cuore e della Madonna di Lourdes sono sui propri splendidi altari marmorei.

Una parte dei reliquiari l’abbiamo esposta già nel 1984 in una Collezione d’arte sacra nell’ex Sacrestia, e l’altra parte si trova dietro l’altare maggiore e bisogna ancora sistemarli ed esporli meglio. Già da due anni si fanno studi antropologici su 876 resti ossei di 32 santi nell’Istituto di patologia dell’Ospedale clinico a Split (Spalato). Per queste reliquie dobbiamo comprare i reliquiari adeguati. Su quattro Corpi Santi abbiamo fatto la TAC il 28 novembre 2009 quando è stata registrata in due Corpi la sensazionale presenza di tutti gli organi interni. E il 28 gennaio 2012 li abbiamo collocati in sarcofagi protettivi con microclima.

36. Ne abbiamo tre immagini della Madonna: dell’Immacolata XVII sec., La Madonna Con i santi Martiri Cappucini XVII sec e la Madonna con papa San Gregorio Magno, san Antonio di Padova e di San Antonio Abate, XIX sec.

V 37. Noi custodiamo le reliquie di 300 santi diversi.

38. Una parte è collocata nella Collezione dell’Arte sacra nell’ex Sacrestia, allestita 1984. Una parte sono nel presbiterio dietro l’altare maggiore. Questa seconda parte si studia nel laboratorio forensico per ordinarle meglio.

39. La maggioranza delle reliquie sono segnate con le autentiche.

40. Le reliquie erano venerate dal popolo locale e dai pellegrini che venivano per la festa del Santo Patrono, San Biagio il 3 febbraio. Da 1976. il numero dei visitatori cresce, e adesso annualmente riceviamo cca 10.000 visitatori.

VI La nostra chiesa conserva la memoria di 61 chiese, che esistevano sul territorio dell’odierna parrocchia. Oggi ne esistono ancora 18. Di queste chiese 6 erano le basiliche paleocristiane dal V all’VIII secolo, e la settima dall’ XI secolo era sul posto dell’odierna parrocchiale. Siamo „la parrocchia delle basiliche“.

La prima chiesa sul nostro territorio era la Tricora di San Feliciano costruita nell’anno 400, dove nel V se-

5

colo era eretta la basilica di San Andrea apostolo, lunga 25 m, e nel VII secolo un monastero benedettino.

Secondo una fonte, sul territorio della parrocchia, c’era il Capitolo già nell’anno 870, approvato dal papa Adriano I. Nei tempi delle pesti i vescovi di Pola avevano la dimora nel proprio palazzo a Dignano La parrocchia di Dignano godeva la fama di più importante nella diocesi di Pola, e la chiesa era chiamata „concatedrale“.

Perciò gli Italiani la chiamano sempre „il Duomo“.

Dopo le pesti e le incursioni barbariche, il centro della parrocchia nel XIII secolo si è spostato nel centro del territorio, nell’odierna Dignano. Il Capitolo a Dignano era molto importante con le sue particolarità. „Ius patronatum“ aveva il Comune, e secondo le prescrizioni comunali i canonici erano eletti ogni anno. Con la riforma tridentina, dovevano seguire le leggi ecclesiali riformate. Il Comune ha fatto ricorso al Doge a Venezia e al Capitolo di San Marco a Venezia. Il papa Paolo V ha concordato i cuori in modo che al Comune è rimasto il privilegio di presentare tre suoi candidati, dai quali il vescovo ha confermato un secondo la riforma tridentina. E così il Capitolo di Dignano è di „iure apostolico“.

Il Capitolo era esemplare e premiato col’„Almuzia“, nel 1790 dal vescovo di Pola mons. Ivan Juras e dal Doge di Venezia con la „Zanfarda“. Il Capitolo è stato abolito nel 1843. La vita religiosa esemplare si rispecchia anche dallo Statuto riformato dall’anno 1492, che comincia con le parole “IN NOMINE CHRISTI! AMEN!“ VII In chiesa ci sono le immagini dell’Ultima cena di Giovanni Contarini MDLXXXXVIII, „Incontro di San Antonio, San Francesco e San Paolo “ XVII sec., „La Madonna con i Santi Protettori; San Biagio, San Lorenzo e San Quirino“ XVII sec, „Gesù in Emaus“ XVII sec., dopo la Custodia per gli Santi MCCCCLI (pietra gotico fiorito), la statua di San Francesco, grandezza naturale, XVII sec, e di San Bonaventura, grandezza naturale, XVII sec., Madonna con San. Gregorio Magno, San Antonio abate e San Antonio di Padova di Gaetano Gresler Veronese 1820.

VIII A 44. Nel passato c’era il Capitolo con 5-6 canonici, adesso c’è il parroco.

45. Non abbiamo diaconi. Ci aiutano i seminaristi di Pola.

46. Abbiamo 15 lettori.

47. 20 ministranti.

48. Il coro è da sempre.

49. Ogni settimana ha le prove.

50. I cantori sono 20.

51. Maestra Melita Balaković 52. Il popolo partecipa nel canto liturgico.

53. Il gregoriano si canta.

B 54. La liturgia si prepara ogni settimana e per le feste grandi.

55. I volontari preparano le letture, puliscono e ornano la chiesa.

56. Le preparazioni sono in settimana.

57. Per la liturgia si consulta sempre il parroco.

6

C 58. Ogni domenica si celebrano tre S. Messe, più ogni prima domenica del mese la quarta nella chiesa filiale, nella basilica di S. Fosca.

59. Sabato e in vigilia abbiamo una s. Messa.

60. Ogni giorno abbiamo una S. Messa, più qualche giorno la S. Messa con i pellegrini.

61. Il Santissimo si espone più volte.

62. Nella Settimana Santa abbiamo l’adorazione davanti il Santissimo tre giorni.

63. Il battesimo si amministra singolarmente ed in gruppo.

64. Il battesimo si amministra durante la S. Messa.

65. Abbiamo l’incontro informativo ed educativo secondo l’Ordine.

66. Per la S. Cresima teniamo quattro anni la dottrina cristiana, più gli incontri con i genitori ed i padrini.

67. Per la prima Comunione abbiamo la dottrina parrocchiale un anno ed alla scuola elementare due anni.

68. Un sacerdote è alla disposizione per la confessione alla vigilia della domenica e delle feste.

69. E ugualmente ogni giorno.

70. Per il S. Natale, per la Pasqua, per la S. Cresima e per la prima Comunione sono tradizionalmente assicurati più confessori.

71. Per il Natale e per la Pasqua chiamiamo 5-6 confessori.

72. Si celebrano i matrimoni.

73. Gli sposi si preparano con un corso decanale e nella parrocchia.

74. Si sposano 10-12 copie 75. Visitiamo ogni anno le coppie per S. Natale nell’occasione della benedizione della casa.

75. La liturgia è accompagnata coll’organo.

76. Laudes e Vesperae non si praticano con il popolo.

77. Neanche nelle domeniche.

78. Nel tempo dell’Avvento e della Quaresima abbiamo la devozione popolare.

79. Così anche nel giorno di Pasqua.

80. Partecipano da 20 a 150.

81. Non abbiamo con i fedeli la liturgia horarum.

82. Si promuove la devozione popolare.

83. Ogni domenica abbiamo le S. Messe: alle 8,30, 9,45 e alle 11 ore.

84. Alla S. Messa i presenti partecipano con la devozione.

85. Nel tempo di Avvento teniamo le rubriche liturgiche e la devozione tradizionale.

86. Così anche nel tempo pasquale.

87. Il Santo Triduo è solenne molto di più.

88. La Cena Domini è solenne con la depositio dello SS. Sacramento.

89. La liturgia Passionis et Mortis Domini tradizionalmente è molto sentita.

90. La vigilia della Pasqua è anche molto frequentata e finisce con la benedizione dei cibi pasquali.

91. Per le feste abbiamo sempre una preparazione e desideriamo essere creativi per sensibilizzare i fedeli.

92. La nostra chiesa è dedicata a san Biaggio Vescovo e Martire. Molto è venerata S. Fosca 13 febbraio, la Madonna del Carmello 16 luglio, S. Giacomo 25 luglio, la festa di san Lorenzo compatrono della parrocchia 10 agosto, quando è la festa della Città, dopo S. Caterina 25 novembre, S. Lucia 13 dicembre e la festa di S. Antonio Abate 17. gennaio.

93. L’omelia si tiene ogni domenica ed ogni festa con concorso del popolo.

94. Con l’attenzione particolare per le feste grandi.

95. Il pellegrinaggio diocesano sono i giorni di San Biagio e di S. Fosca.

96. Le stesse feste sono regionali 97. nazionali

7

99. ed internazionali.

Fin adesso ci hanno visitati cca 290.000 visitatori da tutto il mondo, e da questi, cca 160.000 erano gli scolari e i giovani. Con la nostra Collezione ed i Corpi Santi, siamo diventati un particolare istrumento di evangelizzazione del mondo contemporaneo e ci profiliamo come un santuario internazionale.

Il primo che si è occupato del fenomeno delle nostre reliquie era stato mons. Giuseppe Del Ton, oriundo dalla nostra parrocchia. Egli ci ha lasciato uno studio di 45 pagine. Non poteva più proseguire con lo studio perchè nel 1928 si era trasferito in Vaticano come Segretario delle Lettere Latine Pontifice, e in 60 anni era il latinista più conosciuto della Santa Sede, lavorando con sei Pontefici. Abbiamo in programma di erigere un Suo monumento bronzeo vicino alla chiesa e così avremo nuovi motivi per parlare della Chiesa cattolica e della Santa Sede. Lui ha descritto la storia del Vaticano in latino „Vaticana Levia“, e ha descritto in latino anche la discesa dell’uomo sulla Luna 1969.

I vescovi diocesani mons. Ivan Milovan e mons. Dražen Kutleša, sono d’accordo sulla nostra domanda e anche la delegazione preceduta da Sua Eccellenza il cardinale Quelet che ha visitato la chiesa nell’occasione della consacrazione di mons. Dražen Kutleša. E la Conferenza episcopale è d’accordo su quest’iniziativa. Per il 190-o anniversario della presenza delle reliquie, c’erano qui cinque vescovi ed il metropolita da Rijeka - Fiume mons. dott. Ivan Devčić. Tutti sempre d’accordo. Vi consegniamo un album di fotografie e il libro „Galerija velikana“ con la descrizione delle nostre reliquie.

Noi già abbiamo i gruppi con la liturgia pellegrinale ed evangelizziamo i gruppi. Abbiamo sempre l’occasione di parlare della Santa Sede e dei suoi documenti.

In fondo alla chiesa è esposto un quadro con tutti i pontefici romani. Festeggiamo già la festa dei SS. apostoli Pietro e Paolo, e inizieremo con la festa della Cattedra di San Pietro il 22. febbraio, e dell’anniversario dell’elezione del Supremo Pontefice.

Abbiamo una bella occasione di proclamare il titolo „basilica minor“ il 10 agosto quando ricorre la festa del nostro compatrono san Lorenzo e il giorno della Città. Tutto quest’anno celebriamo gli 800 anni della parrocchia e i 195 anni della presenza dei Corpi Santi. Pubblicheremo i privilegi della „basilica minor“ secondo il suggerimento dei numeri 2828, 2829 e 2830. Nonostante tutto ciò abbiamo una privilegiata posizione sulla penisola Istriana che viene visitata di cca 3 milioni turisti ogni anno. Ed il sottoscritto è dal 1972 il segretario del Comitato per la pastorale del turismo della Conferenza episcopale prima della Jugoslavia, adesso della Croazia, cooperatore del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.

In nome mio personale, nel nome dei nostri vescovi diocesani mons. Ivan Milovan e mons. Dražen Kutleša, nel nome della nostra Conferenza episcopale della Croazia, e nel nome delle moltitudini di pellegrini che verranno attingere l’acqua viva su questo torrente che porta alla vita eterna, ringrazio la Congregazione del Culto!

Vodnjan-Dignano, 30 marzo 2012.

Marijan Jelenić, parroco

8

1. Il panorama di Dignano con la splendida chiesa di san Biagio.

9

2. La facciata della chiesa con il campanile, con le statue in pietra.

10

3. Da sinistra: San Pietro, San Quirino, San Biagio, San Lorenzo e San Paolo.

11

4. La statua del Santo protettore, San Biagio, pietra, dello scultore locale Andrea Trevisan.

12

5. L’interno dalla chiesa neobarocca 57 x 31 m.

13

6. L’Altare del Battesimo, il battistero.

14

7. L’Altare „Madonna ed i santi martiri Cappuccini“: San Fedele da Sigmaringa, San Felice di Cantalice. San Serafino da Montegranaro e San Giuseppe da Leonessa, E nell’altare sono le reliquie di San Fortunato dalle catacombe romane, regalate dal 1745 dal Santo padre Benedetto XIV.

15

9. L’Altare del Santissimo Sacramento, alto 7 m, con il tabernacolo più grande nell’Istria.

16

10. L’Altare di San Biagio, con gli angeli adoranti di Francesco Terilli, 1616, le misure dell’altare sono 6,20 x 3,5 x 3 m.

17

11. L’ex altare di San Giovanni Battista, adesso l’altare della Madonna di Lourdes.

18

12. L’altare del CrociďŹ sso, con la pala del XVI sec.

19

13. L’altare della Madonna del Santo Rosario.

20

14. L’altare di Sant’Anna, con la pala del XVI sec.

21

15. Corpo non decomposto di Santa Nicolosia (+1512)

22

16. La chiesa è restaurata, elettriďŹ cata e dipinta di recente.

23

17. La statua di San Antonio di Padova, legno, grandezza naturale.

24

18. La presenza del vescovo mons. Ivan Milovan.

19. Il medaglione con il privilegio del Santo Padre.

25

20. Dal 1984 è allestita la Collezione d’arte Sacra con 730 reperti. Entrata.

21. Nella Collezione sono esposti 100 reliquiari di preziosità diversa dal XIII al XVIII sec.

26

22. Una parte della Collezione.

23. La biblioteca e la pinacoteca.

27

23. l Corpi Santi non decomposti di Santa Nicolosia (+1512) e di San Giovanni Olini (+1300).

24. La Bolla di papa Bonifacio IX, l’inizio della canonizzazione di San Giovanni Olini.

28

25. Il torso di San Sebastiano (+282), il piede di Santa Barbara (+288).

Gi첫 il Corpo di San Paolo arcivescovo di Constantinopoli (+350).

26. Un manoscritto che si riferisce a San Paolo Costantinopolitano.

29

27. Gi첫 il Corpo non decomposto di San Leone Bembo (+1188). Sopra, nel centro San Leone, e i miracoli del Santo. Il pittore Paolo Veneziano, Tempera sul legno, AD 1321.

30

28. Trittico di Lazzaro Bastiani, tempera su legno, XV. sec.

I miracoli di san Leone Bembo.

29. San Leone con gli adoranti.

30. I miracoli di San Leone Bembo.

31

31. I sarcofagi protettivi nei quali abbiamo messi i quattro Corpi Santi.

32

32. Una delle Autentiche con le quali sono sigillate le nostre reliquie.

33

15. Sull’immagine c’è San Biagio protettore.

La chiesa è decorata con 19 vetrate di 140 m quadrati, intitolate „L’anello della salvezza“ elaborate a Monza.

34