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Punto di partenza, il territorio

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Catania project

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Punto di partenza, il territorio Molto spesso non si associa facilmente il legame e il valore che un contenuto può esprimere, semplicemente perché bisogna considerare la sua relazione al contesto. Ogni piccolo contenuto è in funzione del suo contesto, perché si può assumere un’insieme di significati diversi in relazione del contenuto, motivo per cui è importate stabilire un criterio con cui il significato rimanga invariato per tutti i contesti, e ciò che fornisce tale stabilità sono le funzioni, le relazioni e i legami che si creano. L’elaborato parte da una geolocalizzazione molto specifica, nonché terra d’origine. Non si tratta di un campanilismo o di avere le Contesto radici nel proprio territorio, ma ad oggi il contesto in cui viviamo è particolare. Il Coronavirus sembra aver alleggerito la sua morsa, eppure il covid 19 ha modificato qualche parametro interno della nostra esistenza e non riusciamo a capirne le differenze, ma sappiamo che qualcosa è cambiato. In questi ultimi anni la parola «interno» si è fatta sempre più interessante, questo isolamento forzato ci ha costretto a guardare ancora più dentro, sia verso di noi e sia verso gli altri. Tale riflessione è stata presa come spunto per instaurare un dialogo verso il proprio territorio, importante perché racchiude ideologie e valori. Il territorio caratterizza l’uomo e l’uomo caratterizza il territorio, lo scambio è reciproco, il che li rende estremamente legati l’uno all’altro. Per esempio in ambito artistico ci sono migliaia di artisti che hanno reso il territorio opera d’arte, specificatamente nell’arte ambientale e Land Art. Tale avanguardia ci offre determinati spunti di riflessioni perchè è il risultato di un processo di appropriazione dell’opera d’arte dal suo carattere mimetico, potremo dire che l’ambiente assieme a cui essa è pensata, è l’opera d’arte in sé, e che senza detto ambiente l’opera non può esistere più, né può esistere la figura dell’artista se disgiunta dal luogo in cui opera. L’arte crea uno spazio ambientale, nella stessa misura in cui l’ambiente crea l’arte. In tale ragionamento si cerca di trasformare lo spazio (ambiente naturale o artificiale

Scambio artistico

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Spesso il territorio diventa una chiave di soluzione, basti pensare alla differenza tra l’uomo e l’animale, cosa li rende diversi? Partendo da ragionamenti cognitivi la differenza sta nell’intelligenza e la capacità di adattamento al territorio, poichè l’uomo riadatta lo spazio in funzione delle proprie necessità, altre volte l’uomo si adatta al posto in cui è circoscritto, esattamente come fanno gli animali. Il territorio compone anche il rapporto che genera i legami che instaura e infatti spesso viene raffigurato e disegnato anche in uno spazio finito e circoscritto. Il suo «uso» ne fa una sua configurazione con lo spazio, perché l’abitarne e la percezione delle esperienze guida anche un orientamento in un insieme compreso di urbanistica antropologia e sociologia. Si determina un sistema di relazioni con salti di scala (casa quartiere regione). Si tratta di un sistema identitario di concetti invisibili che esistono con relazioni simboliche e sociologiche. Si ha una visione dell’oggetto in funzione della scala. Esso ci localizza in uno spazio determinando le sue forme, le sue modalità d’uso e qualità. Non a caso le mappe portano così un gran fascino, e non sono sono indispensabili ma ci permettono anche di orientarci, e questo non è da poco, bensì ci restituiscono anche una visione del mondo, la versione di chi le ha appunto ideate. Le mappe servono per appunto descrivere in modo semplificato lo spazio, perché non rappresentano il mondo, ma la sua rappresentazione e visione. Non è difficile comprendere la loro utilità, basta pensare di dover progettare un viaggio senza una mappa. Gli spazi sono sempre dei dubbi che devono essere individuati e disegnati, da una semplice conquista di un territorio del celebre gioco “Risiko” al monopolio di uno stato. Si determina quindi appunto che il disegnare le mappe è un gesto che tenta di rappresentare secondo il proprio punto di vista la propria visione di mondo.

Semaforo Marshalite Azione urbanistica legata al territorio dove si cerca di raffigurare il tempo in un linguaggio visivo al fine di migliorare un’esperienza.

mappa di henry beck La progettazione visiva che migliora la qualità della vita e della vivibilità del suo territorio

Mappa di skyrym Le mappe svolgono una funzione di indicazione per evitare lo smarrimento, la loro qualità e la loro cartografia sono elementi da curare nel minimo dettaglio

Parte I

Questioni d’identità

Costruzione d’identità visive

pubblica utilità

Negli ultimi decenni l’ambito della grafica relativa ai beni culturali, definita da Albe Steiner “grafica di pubblica utilità”, ha iniziato a subire un processo di trasformazione, non ancora concluso, che porta i luoghi della cultura a proiettarsi sempre più verso il mondo esterno, sono istituzioni che hanno il presupposto di conservare e valorizzare i beni culturali. Nel contesto delle istituzioni, in particolare nell’ambito teatrale, è nata l’esigenza di possedere la propria identità visiva con lo scopo di comunicare, trasmettere e identificare i propri valori e le proprie ideologie, al fine di migliorare la propria efficienza attraverso la comunicazione.

Schedario

Costruzioni d’identità visive Turi Scalia Teatro Comunale di Trecastagni

Corso Sicilia, Trecastagni (CT) teatrotrecastagni@gmail.com Telefono: 095 780 8752

Turi Scalia

teatro comunale

Teatro Comunale di Trecastagni

Corso Sicilia, 53, 95039 Trecastagni CT

Catania 13 aprile 2019 Prot.N. 233/2017

Oggetto

Progetto proposta di identità visiva a cura di Tosto Simone e Laura Micalizzi, studenti presso l’Accademia di Belle Arti di Catania del corso Design della comunicazione visiva.

I sottoscritti studenti della scuola di graphic deisgn dell’Accademia di Belle Arti di Catania con parere favorevole della commissione cultura del consiglio accademico.

SI CHIEDE

La disponibilità dello spazio espositivo del teatro comunale, per l’esposizione di tre mostre didattico-culturali degli studenti di graphic design e fotografia, come di seguito elencato:

01. Culture digitali Collane editoriali, i quattro elementi a cura di Maurizio Astuti, artefatti editoriali degli studenti di graphic design dell’Accademia di Belle Arti di Catania

02. Web Design a cura di Maurizio Astuti, artefatti editoriali degli studenti di graphic design dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Teatro Comunale di Trecastagni

Turi Scalia

teatro comunale

Il Teatro Comunale di Trecastagni fino ai primi decenni del Novecento ospitò rappresentazioni di varie compagnie note a livello nazionale e diverse iniziative sociali, politiche e culturali. Nel 1926 vi ebbe luogo la grande assemblea per l’accoglienza di Margherita di Savoia (Regina d’Italia) in visita a Trecastagni, volta ad uniformare tutte le caratteristiche che contraddistinguono questo importante luogo istituzionale, attraverso un sistema grafico coordinato composto dal marchio e da tutti gli elementi che servono a definire un progetto di questo tipo. Il compito della progettazione volge soprattutto ad aiutare a non perdersi, offrendo informazioni tramite una segnaletica immediatamente comprensibile. Esso rappresenta il luogo per eccellenza della condivisione sociale delle conoscenze, deve porsi in maniera empatica perché un soggetto e un ambiente che siano tali, consentono all’individuo un rafforzamento della propria autostima formando con maggiore chiarezza la propria identità, perché le istituzioni culturali favoriscono il processo di collettività. Il teatro incarna l’ambizione di essere uno stimolante edificio, affinché non sia un semplice contenitore di oggetti d’arte, bensì luogo di appropriazione della cultura da grandi masse, valorizzando il territorio.Per altro, il teatro non può seguire mode fugaci. Esso si forma sull’identità che riesce a esprimere, sulla qualità della comunicazione che è in grado di produrre e sul rapporto empatico che costruisce con il pubblico. Il teatro è il luogo di molteplici esperienze e nasce dall’esigenza di promuovere una ricca esperienza nella fruizione, oltre come conservatore di un prodotto culturale. Non è più la qualità della collezione che attrae il visitatore, ma la qualità dell’ambiente nel quale identificarsi. L’individuo è attore protagonista dell’interazione con l’ambiente, aprendosi ad attività esplorative. Il designer lavora su concetti invisibili che regolano le percezioni visive in armonia. L’istituzione culturale deve prendersi sempre cura delle percezioni, mimesi ed empatia, offrendosi come campo e spazio sociale d’ incontro tra individui e fenomeni umani del presente e passato, favorendo l’immedesimazione con la partecipazione emotiva, cercando di vivere un’esperienza collettiva e di farla propria.

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