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Catania Romana

Progetto

Isabella Gliozzo, Vincenza Sciacca, Simone Saporita, Tommaso Russo 2019

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Marchio turistico Sicilia

Tra gli episodi di branding del territorio più recenti sicuramente troviamo la proposta di marchio turistico per la Sicilia. Tale esempio ha scaturito una polemica veramente grossa, da qui l’esempio calzante delle responsabilità del progettista grafico in cui si parla di raccontare e incrementare i valori del turismo in un Simbolo. E con quale criterio si può attribuire se il marchio funziona o meno? Per poter cominciare a rispondere a questa domanda è più logico non valutare/criticare il lavoro finito, ma il suo contesto: il brief, il suo scopo e a chi è destinato. Posso essere un grafico famoso che realizza un marchio “brutto” che però magari è indirizzato ad un target per cui esso possa essere funzionale. In questi progetti deve esistere un dialogo tra territorio, cultura e tra residente e visitatore.

Chiaramente anche se il problema di fondo esiste, cioè sull’assenza di personalità e di raccontare il territorio, molti designer accusano giustamente la sua banalità e di concentrare di racchiudere il tutto semplicemente nel colorare delle lettere, quindi come può questa operazione creare un legame col territorio? La Sicilia ha una caratteristica peculiare rispetto ad altre regioni, la diversità visiva dei suoi panorami, una storia fatta di conquiste da parte di tanti popoli diversi e quindi un fondersi di culture differenti ben presenti nell’architettura e nell’arte. In antitesi si può confermare anche un’altra cosa, che la sua banalità è stata la fonte di riconoscimento più grande, non significa che funzioni, ma in questo caso in un paio di minuti questo marchio è entrato nella mente di tutti indipentemente dalla sua funzionalità ma dalla sua polemicità.

Quanti marchi ben funzionanti arrivano ad un livello noto in pochi minuti? Non esistono persone che possano qualificare la qualità del marchio, possono coesistere un’insieme di ragionamenti in grado di elencare i pregi o i difetti.

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