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Servizi Culturali è un'associazione di scrittori e lettori nata per diffondere il piacere della lettura, in particolare la narrativa italiana emergente ed esordiente. L'associazione, oltre a pubblicare le opere scritte dai propri soci autori, ha dato il via a numerosissime iniziative mirate al raggiungimento del proprio scopo sociale, cioè la diffusione del piacere per la lettura. Questa pagina, oltre a essere una specie di "mappa", le raggruppa per nome e per tipo. I link riportano ai siti dedicati alle rispettive iniziative.
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DESCRIZIONE: Anna ama da anni, in segreto, il suo migliore amico, Marco. Non riesce a superare questa infatuazione, nonostante sappia di non avere speranze ed è arrivata alla conclusione che è tutta colpa dell’imprinting! Lui fu la prima persona a prenderla in braccio, appena nata, e l’imprinting fece il suo lavoro, come fosse stata un’oca. Marco è ora fidanzato con una ragazza odiosa e superficiale e Anna soffre più che mai, ma grazie all’intervento di circostanze favorevoli, forse qualcosa cambierà…
L'AUTORE: Mariachiara Cabrini ha 27 anni, vive a Mantova e lavora in un ente locale. I libri sono la sua passione e sotto il nickname di WEIRDE cura un blog dedicato a loro, con particolare attenzione al genere urban fantasy: http://www.weirde.splinder.com
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Titolo: Imprinting love Editore: 0111edizioni Pagine: 120
Autore: Mariachiara Cabrini Collana: Rosso Cuore Prezzo: 13,00 euro
11,05 euro su www.ilclubdeilettori.com
Leggi questo libro e poi... - Scambialo gratuitamente con un altro [leggi qui] - Votalo al concorso "Il Club dei Lettori" e partecipa all'estrazione di un PC Netbook [leggi qui] - Gioca con l'autore e con il membri della Banda del BookO (che si legge BUCO): rapisci un personaggio dal libro e chiedi un riscatto per liberarlo [leggi qui]
E' la nostra web tv, tutta dedicata ai libri. Se hai il video della tua presentazione, oppure un videotrailer del tuo libro, prima pubblicali su YouTube, poi comunicaci i link. Dopo aver valutato il materiale, lo inseriremo nel canale On-Demand di TeleNarro. Se hai in programma una presentazione del tuo libro nel Nord Italia e non hai la possibilità di girare il filmato, sappi che c'è la possibilità di accordarsi con Mario Magro per un suo intervento destinato allo scopo. Contatta Mario e accordati con lui.
PARLANDO DI LIBRI A CASA DI PAOLO ogni mercoledì alle 21 in diretta su TeleNarro La trasmissione di Paolo
BOOKINO il CONTASTORIE
Federici dedicata ai libri. Ogni mercoledì alle 21 in diretta su TeleNarro. E' possibile vedere le puntate già mandate in onda sul canale OnDemand
IL CASSETTO DEI SOGNI
A differenza di "Parlando di (prima trasmissione libri a casa di Paolo", questa prevista a FEBBRAIO 2010) trasmissione, condotta da Mario Magro e sponsorizzata dalla nostra associazione, tratterà solo libri della 0111edizioni. Anche in questo caso, i libri presentati sono scelti dal conduttore, che li seleziona fra una rosa di titoli proposti dalla casa editrice. VAI AL SITO
E se il libro ti piace, potrai richiederne una copia in omaggio con l'iniziativa Adottaunlibro. Clicca su Bookino... VAI AL SITO
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E' però possibile richiedere una puntata dedicata a un libro specifico, non compreso nell'elenco di quelli selezionati, accordandosi direttamente con il conduttore, Mario Magro.
"Bookino il Contastorie" ti racconta un libro in una manciata di minuti. Poi, potrai proseguire la lettura online, su EasyReader.
Con EasyReader puoi dare un'occhiata ai nostri libri prima di acquistarli. Sono disponibili online in corpose anticipazioni (circa il 30% dell'intero volume), che ti consentiranno di scegliere solo i libri che preferisci, evitando di acquistare "a scatola chiusa". In più, con l'iniziativa Adottaunlibro, puoi richiedere in regalo il libro che sceglierai. VAI AL SITO
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CONCORSO IL CLUB DEI LETTORI VAI AL SITO
(L'iniziativa Adottaunlibro è legata all'iniziativa EasyReader)
Se hai letto un libro di un autore italiano (edito da qualunque casa editrice), votalo al concorso Il Club dei Lettori e partecipa all'estrazione di numerosi premi. La partecipazione al concorso è gratuita.
In questo gioco a premi avvengono rapitimenti un po' anomali: le Gioca con la Banda del Booko vittime sono personaggi di romanzi, che verranno poi "nascosti" in altri romanzi a discrezione dei rapitori e per la liberazione dei (che si legge quali è richiesto un riscatto all'autore. BUCO) all'ANONIMA Qui entra in gioco la "Squadra di Pulizia", che tenterà di liberare il personaggio per evitare all'autore il pagamento del riscatto. In SEQUESTRI VAI AL SITO
questa fase sono anche previsti tentativi di corruzione da parte dei Puliziotti nei confronti dei rapitori... ma non è il caso di spiegare qui tutto il funzionamento del gioco... per il regolamento è meglio fare affidamento all'APPOSITA PAGINA. E' possibile giocare e andare in finale nei ruoli di RAPITORE, VITTIMA, PULIZIOTTO, GIUDICE e PENTITO. In palio c'è un premio per ognuna delle 4 categorie. Il premio, di cui inizialmente viene specificato solo il valore massimo, viene scelto dai rispettivi vincitori dopo il sorteggio.
Mariachiara Cabrini
IMPRINTING LOVE
www.0111edizioni.com
Collana Rosso Cuore www.collanarossocuore.blogspot.com
www.0111edizioni.com www.ilclubdeilettori.com
Collana Rosso Cuore www.collanarossocuore.blogspot.com Diretta da Samanta Catastini e Cristina Contilli
IMPRINTING LOVE 2009 Zerounoundici Edizioni Copyright Š 2009 Maria Chiara Cabrini ISBN 978-88-6307-258-7 In copertina: Immagine fornita dall’Autore
Finito di stampare nel mese di Marzo 2010 da Digital Print Segrate - Milano
Maria Chiara Cabrini ha l’abilità di coinvolgere il lettore in questa storia fino all’ul tima riga. Anna, la prota gonista racchiude in sé tutte le paure e le ansie tipiche di ogni ra gazza. Da tempo cerca disperatamente di fare colpo su Marco, l’uom o che a ma oltre che suo migliore a mico da sempre. Le colleghe di lavoro, Samantha e Livia, sono il rif ugio sicuro quando tutto sem bra re marle co ntro. Nel percorso della tentata conquista, Anna, opererà un cambiamento non sol o estetico ma anche caratteriale, riuscendo a dare sfogo alla sua parte più decisa, quella ch e aveva sempre soffocato pe r paura di sb agliare. L’amore è il motore di tutto il rom anzo, un senti mento che sebbene sia rivolto ad un uomo si trasforma in accettazione e valorizzazione di se stes sa, cancellando una volta per tutte il brutto anatroccolo che fino ad allora aveva abitato la sua mente e il suo corpo. Una scr ittura lineare e moderna che attira qualsiasi tipo di lettore, senza li miti di età. L’intreccio della narrazione, purché semplice, è studiato nei minimi dettagli tanto che l’autrice ci lascia a bocca aperta con un finale niente affatto scontato. Recensione di Catastini Samanta
IMPRINTING LOVE
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Capitolo 1
L'imprinting è un tipo di apprendimento che si verifica solo nei primi istanti di vita dei cuccioli di vertebrato e per il quale i piccoli imparano a seguire il primo oggetto che essi vedono (normalmente, un genitore). I giovani di certe specie, come le anatre, anche se sono "programmati" per riconoscere la propria specie, devono rapidamente imparare a distinguere i propri genitori da tutti gli altri adulti. Nelle anatre, gli anatroccoli appena usciti dall'uovo, seguono il primo oggetto in movimento che produca un richiamo tipico di quella specie, che comunica l'ordine a mettersi in movimento. Enciclopedia medica È una verità universalmente riconosciuta che lavorare anche il fine settimana sia un vero e propr io sacrilegio, ma purtroppo alcuni di noi devono farlo se vogl iono mettere da parte qualche risparm io. Io fa ccio parte di questa categoria. I nsieme a due mie amiche, Livia e Samantha, possiedo una piccola libreria. Per risparmiare, non abbiam o assunto nessun impiegato e nessun commesso, perciò ci occupiamo noi di tutto: pulire, sistemare, ordinare, vendere... E questo implica avere a che fare con i clienti più problematici. Tra i nostri affezionati possiam o contare madri troppo apprensive e permissive con al seguito figli super viziati e maleducati, pensionati in cerca di libri i ntrovabili e fuori commercio da secoli, persone pronte alla rissa alla minima provocazione, ubr iaconi, e chi più ne ha più ne m etta. Una cosa è certa, sono poche le giorn ate di lavoro noiose. Oggi è sabato, perciò la libreria apre più tardi del solito e, insieme a Livia, sto sistemando una fila di libri sul lo scaffale vi cino alla finestra. Samantha invece, non vole ndo rovinarsi le unghie che si è appena fatta ricostruire, è occupata a le ggere una rivista su un tavolino vicino alla cassa. All’ improvviso qualcosa di nero sfreccia dav anti alla vetr ina,
8 guardo fuori, e vedo una scintillante macchina sport iva nera parcheggiare proprio davanti al negozio. Non so chi sia il proprietario di q uest’auto, né sono i n grado di rico noscerne mar ca e m odello, ma persino una che non si intende affatto di automobili, come la sottoscritta, de ve ammettere che è una bel lezza: decappottabile, sportiva, elegante e sicuramente molto costosa. Senza dubbio si tratta di qualche turista, che non sa che la libreria è chiusa il sabato mattina. Disinteressat a, sto per distogliere lo sguardo dalla vetrina per riprendere il m io la voro, quan do la portiera si apre e una testa di capelli cast ani molto famigliare (la ricon oscerei in capo al mondo) sbuca fuori dalla vettura. E’ Marco. Il mio cuore sobbalza e poi prende a battere come un tamburo contro il mio sterno. Marco è il mio migliore amico, ma soprattutto è l’uomo di cui sono, da sempre, innamorata senza speranza e... Si è ricordato del m io compleanno! È addirittura venuto a trovarmi di persona! Non ci posso cred ere. Di solito mi manda biglietti di scuse, in ritardo, affermando che il lavoro lo tiene troppo occupato, ma, che appena sarà libero, verrà a trovarmi per farsi perdonare. N on è mai libero dal lavoro, almeno non per me. Ma oggi è venuto fin qui! Dio, come sono felice! Nonostante si scordi sistematicamente del m io co mpleanno, lui è davvero un buo n amico, e lo dico sinceramente, infatti, nonostante l a mia infatuazione, non sono cieca ai suoi di fetti. Marco è un po’ egocent rico e vanesio, molto distratto e fissato col lavoro, m a sotto sotto sa esser e generoso e gentile, se vuole; peccato che non lo voglia spesso. Il suo problema è che la vita gli ha servito tutto su un piatto d’argento: bellezza, intelligenza, fascino, carisma e una madre che lo ama, pur lasciandolo libero di fare la sua vita; e così lui crede che tutto gli sia dovuto. Nonostante tutti i suoi difetti, però, io lo amo senza speranza. Lo amavo già, quando, a cinque anni, dopo una br utta caduta, mi aveva consolato e riportato a casa sulle sue spalle. Il problema è che lui non mi ama, mi considera solo una cara amica, quasi una sorellina minore. Inuti le dire che non gli ho mai rivelato quali son o i m iei veri sentim enti nei suoi confronti, e continuo a soffrire in silenzio. Lo so che avrei dovuto superare questa mia infatuazione, ma non ci riesco, lo amo oggi come venti anni fa. Non riesco a smettere. Sono gi unta all’amara conclusione però, che non si a mia la colpa di questo assur do e per manente s entimento, ma dell’ imprinting. Sì, insomma, si dice che gli anatroccoli quando escono dall’ uovo riconosco-
9 no come madre e seguono assiduamente la pri ma cosa che vedono, bè forse, è quello che è successo a me. Mia madre mi ha raccontato, infatti, che la seconda persona che mi ha tenuta in braccio e coccolat a appena nata, dopo lei stessa, è stato il piccolo Marco di cinque anni, il figlio della sua migliore amica e vicina di casa, che sembrava affascinato da quell’esserino tutto rosso e raggrinzito che ero allora. Quindi, la colpa è solo dell’imprinting se non riesco a innamorarmi di altri uomini e se mi struggo per lui, non mia. Ma tutto q uesto ora non importa, lui è qui per il mio compleanno. E io sono addir ittura raggiante, m entre lo vedo avvicinar si alla porta della mia libreria e bussare. -Non vedono che siamo chiusi?- si lamenta Livia, dietro di me. Grazie al cielo, dalla sua postazione Samantha non può vedere attraverso la vetrina, altrimenti si sarebbe già precipitata fuori ad accogl iere Marco. Anche se è felicemente sposata con Alessandro, infatti, non disdegna mangiare con gli occhi tutti i clienti carini. E Marco è più che carino. A trent’anni è nel fiore degli anni, con un fisico as ciutto ed elegante c he si accorda perfettamente con il suo viso angelico. È alto 1 m. e 80 e il suo gusto nel vestire lo fa sembrare ancora più alto, ha una vera mania per le giacche e l e indossa tutto l ’anno. Per esempio, in inverno po ssono andare da un soffice tweed a modelli più sportivi, mentre in estate sceglie giacche di lino o di lana leggera in colori neutri e abbinate a magliette durante il giorno e c amice di seta la sera. Non ho mai visto Marco con una cravatta, e non so se le indossa qualche volta, purtropp o n on l’ho m ai potuto veder e tutto vestito elegante per un appuntamento. Ho deciso di andare avanti per la m ia strada, di scordarlo, di cercare di superare la mia stupida infatuazione per lui, ma, ora che l’ho davanti ai miei occhi, mi manca la forza d’animo per mettere in pratica questa decisione. In fo ndo ho tempo, sono giovane, se tra cin que anni no n sarò ancora riuscita a fargli ricambiare i miei sentimenti, smetterò di sperare. Oggi ha abba ndonato il su o amato lavor o in u n giorno lavorativo, e ha guidato dalla città fino a qui, solo per vedermi per il mio compleanno, questo deve pur significare qualcosa. -Che strazio! Ma non riescono a legge re il cartello degli orari appeso fuori dalla porta? - si lamenta Sa mantha, m entre Marco bussa ancora una volta. -È qualcuno che conosco. - dico, e mi affretto a raggiungere la porta.
10 Ma non sono abbastanza rapida. Samant ha si avvicina alla vetrina, guarda fuori, e il suo atteggiamen to cam bia immediatamente, quando vede Marco: -Fallo entrare, non vorrai mica lasciarlo lì fuori. - m i dice, aggiustandosi i capelli. Non cam bierà mai! Civetta da nubile , civetta da sp osata, per fortuna Marco non si interessa alle donne spo sate, anche se sono carine, preferisce mantenere la sua vita privata senza complicazioni. “Una ragazza alla volta e mai quella di qualcun altro” mi ha confidato una volta. Un'idea sorprendentemente conservativa al giorno d’oggi, specialmente venendo da un uomo con l 'aspetto di Marco, che è pi eno di donne che gli si buttano addosso costantemente. E anche la sua idea del matrimonio è molto tradizionale: solo una volta nella vita. Pe rciò ha sem pre detto che non si sarebbe sposato almeno fino ai trent'anni, una vol ta raggiunta una certa si curezza economica, anche perché non vuole fare l'errore di scegliere la compagna sbagliata. “Nel frattempo” m i avev a confidat o s cherzando, "mi sto divert endo molto a testare le candidate per posizione di mia futura moglie." Mi ha sem pre terrorizzato l'idea, ch e un giorno, una di queste future candidate avrebbe potuto catturare non solo le voglie, ma anche il cuore di Marco. Fortunatamente, non è anco ra successo e io ho sem pre preso coraggio dal fatto che nessuna delle sue storie è mai durata più di alcuni mesi. Ma la sua ultima ragazza comincia a preoccuparmi. Una bionda mozzafiato, alta e tutta curve, di nome Cordelia, che è già durata ben sei mesi. Sei mesi! Un record per Marco. L’ha perfino portat a a casa di sua madre per Ferragosto, un'occasione durante la quale ho avuto l’opportunità di vedere il suo fisico. È i ngiusto che certe donne possano indossare un bikini com e se ci fossero nate dentro. Ma non pen serò a Cordelia in questo momento. Assolutamente no. Non voglio rovinarmi la giornata. A testa alta esco dalla porta del ne gozio, decisa a goderm i il giorno del mio compleanno e il fatto che il mio migliore amico sia venuto fin qui per festeggiarlo con me. -Marco!- lo saluto sorridendo nei suoi bellissimi occhi scuri. -Ciao Anna, mi dispiace disturbarti, so che stai lavorando, m a dovevo assolutamente mostrarti la mia nuova macchina. L’ho ritirata stamattina dal concessionario e non ho potut o resistere, ho dovuto portarla subito fare un giro di prova, e pri ma che me ne rendessi conto stavo guidando diretto qui. Mi sono detto: Marco non ti prendi mai in un giorno di ripo-
11 so dal lavoro, guida pure fino al paese e mostra la macchina a tua madre. - e mi sorride mostrandomi i suoi denti perfetti -Solo quando sono giunto davanti a casa, mi sono ricordato che oggi è il giorno che va a trovare le sue amiche per giocare a carte. Questo mi ha veramente buttato giù, poi ho pensato che non pote vo assolutamente tornare in città senza mostrare la mia auto a qualc uno e naturalmente ho pensato a te. Allora cosa ne dici?- e si gira verso la macchina indicandola. -È la nuova Porshe Coupe, nera metallizzata. È bellissima vero? Ogni singola goccia di gioia esce dal mio cuore. Non è venuto per il mio compleanno, ma solo per m ostrarmi una stupi da macchina. E non sono nemmeno la sua prima scelta come spettatore! È qui da me solo perché non c’era nessun altro disponibile. Il mio giorno è rovinato. Vorrei bruciargli l’auto, dargl i un pugn o e fargli cadere qualche dente, in modo da rovinargli quel meraviglioso sorriso. Stupid o! Il mio cuore si indurisce, non importa se lo amo, lui non lo m erita e soffocherò questo sentimento, dovessi morire. Guardo fredda mente la su a macchina e alzo le spalle: -Una volta che hai visto una macchina nera le hai viste tutte. Lui sembra sorpreso da mio tono e dalla mie parole. Ben gli sta. Ma il suo sgu ardo confuso, apre già una piccola breccia nel mio cuore. Mi faccio pr oprio pena, non riesco a odiarlo per più di un m inuto. Ma non cederò. Non m i lascerò calpestare in questo modo. Ho anch’i o il mio orgoglio. -Sai che le macchine non mi interessano. - aggiungo seccata. -Questo perché non hai mai preso la pa tente. Le apprezzeresti di più se le guidassi. Dai, vieni a far e un giro con me sull’auto nuova. - m i dice, prendendomi il braccio e cominciando a tirar mi ver so quel maledetto veicolo. Subito libero il braccio dalla sua presa. Non sono un burattino che lui può trascinare dove vuole! -Marco, non posso, sto lavorando. -Ma la libreria è chiusa, cosa ti costa assentarti cinque minuti? -Tu, puoi andare e venire come vuoi, m a io che non sono un programmatore f amoso, non posso lasciar e il lavoro quando vogli o. È quasi l’ora di pranzo e devo rimanere qui. Le mie colleghe mi hanno comprato una torta. È una tradizione del negozio ogni volta che una di noi compie gli anni. Non pianterò in asso le mie amiche per quell’egoista di Marco. -Non capisco perché. - insiste lui.
12 Per un attimo sono tentata di sbattergli in faccia che oggi è il mio compleanno, così da farlo sentire in colpa per almeno dieci secondi, ma Samantha mi precede, uscendo dal negozio e chiamandom i: -Dai vieni, festeggiata. La torta ti sta aspettando con le sue venticinque candelin e già accese. Porta dentro anche il tuo amico, c’è torta abbastanza per una bocca in più. - dice guardando Marc o con uno sguardo amm irato, e poi torna dentro. Devo dire in sua difesa ch e, adesso, M arco se mbra veramente sentirsi terribilmente in colpa. Ben gli sta. Io non m i dimentico mai del suo compleanno. -Accidenti Anna, non ave vo idea che oggi fosse il tuo com pleanno. - si scusa contrito. -Io stavo qu i a parlarti della mia auto e intanto t u probabilmente pensavi che sono un maledetto egocentrico. Mai furono dette parole più vere. Mi sto veram ente godendo il suo senso di colpa, è come un balsamo per il mio orgoglio ferito. -Non preoccuparti, sono abituata al fa tto che tu non ricordi mai il mio compleanno. Marco china ancora di più il capo -N on farmi sentire ancora di più in colpa, ti prego. Una parte di me vuole già perdonarlo, non riesco proprio a rimanere arrabbiata con lui, credo proprio che non faccia parte del mio software. È più che patetico: è deprimente. Ma in fondo non è col pa di Marco se tende ad esser e egoista. Almeno non del tutto. Lui è semplicemente il risultato di un’educazione permissiva e di troppi doni dategli da Madre Natura. Bellezza e intelligenza, non rendono certo m odesti. Marco può e ssere generoso e gentile se vuole , ma per la maggior parte del tempo è un individuo egocentrico che non vede al di là del suo ar istocratico e bellissimo naso. Dio solo sa perché lo amo. Forse dipend e dal fatto ch e quando gua rdo la sua fa ccia il suo c orpo perfetto, ogni cellula del m io corpo femminile (per niente perfetto) chiede di ess ere ammirata da lui. È un’attrazione irresistibile. Purtroppo, ora come ora, l’ unica cosa che si l egge nei suoi occhi mentre mi guarda è il rimorso, non attrazione. All’improvviso mi prende sottobraccio e mi guida verso la porta della libreria. -Non essere arrabbiata con me. Sai che non sopporto quando mi tieni il broncio. - mi dice dolcemente. -Non sono arrabbiata con te. - e io non faccio mai il broncio.
13 -Sì, lo sei, e hai ogni ragione di esserlo. Ma stasera mi farò perdonare. -Stasera?- gli chiedo debolmente. Dove va la mia forza ogni volta che mi è vicino? -Sì, stasera- mi ripete deciso- Ma per adesso credo che le tue colleghe stiano aspettando che tu soffi sulle tue venticinque candeline. E con la sua tipica confidenza, Marco mi accompagna dentro la libreria, procedendo ad incantare tutti col suo fascino. Ora le mie amiche crederanno che lui sia il mio ragazzo e a me toccherà spiegare l’imbarazzante verità, ci oè che lui non sa nemmeno che esisto come donna e che sono solo la sua migliore amica. Nonostante i o fossi irritat a, Marco è riuscito a conv incermi ad uscire con lui stasera. Ho rifiutato di andare a cena con lui, ma ho accettato di andare a prendere un caffè. Sono sicura che se fossimo stati soli sarei riuscita a dirgli di no e a mantenere intatta la mia dignità (mi scorda per mesi e poi mosso dalla pietà e dal rimorso mi invita fuori? Che faccia tosta!), ma davanti a tutti mi è mancato il coraggio. Mi faccio pena da sola. Non appena Marco mette in moto e sfreccia via a bordo della sua nuova auto, Samantha mi si avvicina, guardandomi come se mi vedesse per la prima volta. -Devo ammettere che mi hai proprio sorpreso. Ho se mpre pensato che tu fossi una ragazza tim ida e seria, che non si diverte mai, e poi mi tiri fuori dal cilindro una sorpresa del genere. Maledetto Marco, non m i causa altro che guai. Ora mi toccherà dire a Samantha e Livia il mio ignominioso segreto: sono un ’innamorata non corrisposta, un’illusa, e una perdente. -La madre di Marco è la nostra vicina di casa, lo c onosco da se mpre. Siamo solo amici. - spiego loro, cercando di non lasciar e trapel are i miei veri sentimenti. -Certo, come no. Ha guidato dalla c ittà fino a qui per farti gli auguri di buon compleanno perché siete solo am ici. Non mi inganni. Scommetto che sei una di quelle ragazze che sul lavoro è tristemente sobria e quando poi torna casa butta via gli occhiali, si scioglie i capelli, indossa un miniabito e diventa una bomba sexy. - mi dice Samantha. Ok, questo è talmente, lontano dalla verità che sco ppio a ridere, non riesco a trattenermi. Come se mi bastasse cambiarmi d’abito per diventare sexy!
14 -Ridi pure. - sbuffa Samantha –Ma i o so benissi mo che puoi esser e molto più carina di com e ti presenti al lavoro. Mi sono sem pre chiesta perché non ti valorizzavi di più, e perché non cercavi mai di attaccar e bottone con i clienti carini. Stavo seriamente considerando la possibilità che fossi lesbica, ed ecco che oggi salta fuori il favoloso Marco. Con uno così a tua disposizione, capisco che tu non abbia bisogno di altro, è veramente uno strafigo. Ho visto co me lo fissavi quando credevi ch e nessuno ti guardasse. Sei proprio presa. Come mai non ci hai mai parlato di lui? Perché tenerlo segreto? È forse sposato? Un cattivo soggetto? Lo sai che puoi parlare di tutto con noi. Sappiamo mantenere benissimo i segreti, pos siamo ri manere mute co me tom be anc he se sottoposte a tortura. Mi sento sotto interrogatorio. Samantha avrebbe dovuto fare la poliziotta. -Non c’è nessun segreto. Te lo ri peto siam o solo buoni am ici. Lui viveva nella casa accanto alla mia, e siamo andati anche a scuola insieme, anche se in classi diverse, visto che ha cinque anni più di m e. Non c’è mai stato niente di romantico tra di noi e mai ci sarà. Lui ha una ragazza, si chiama Cordelia. -Cordelia. - ripete Samantha arri cciando il naso -Scommetto che è un a stangona bionda con u na quinta di reggiseno e gambe talm ente lunghe che le arrivano fino alle ascelle. Sono stupita, ci ha azzeccato in pieno: -La conosci? -No, ho tirato ad indovinare. Gli uomini come il tuo Marco girano sempre con ragazze di quel tipo al bracci o. Fanno bene alla loro i mmagine e al loro ego, credo. -Lui non è mio. - le ripeto. -Ma vorresti che lo fosse, vero? Cerco di aprire la mia bocca per risponderle di no, ma questa si rifiuta di collaborare. Non riesco proprio a m entire spudoratamente su Marco e i m iei sentimenti per lui. Sono un li bro aperto. Solo pensare le parole “mio” e ‘Marco’ assieme, nella st essa frase, mi fa venire un groppo alla gola e devo sforzarmi di non piangere. È un concetto improbabile, impossibile, inconcepibile, ma quanto vorrei che lui fosse veramente mio. So che continuare ad aggrapparmi alla speranza che un gior no qualcosa possa cambiare mi fa solo del male. Devo smetterla. Lo so. Me lo ripeto ogni giorno. Ma tra il dire e il fare… -Lo volevo, ma ora non più. Ho cose più im portanti da fare nella mia vita che non perdere il mio tempo dietro a sogni impossibili.
15 -Perché impossibili? -Accidenti Samantha, lo hai visto? Anc he tu hai ammesso che gli uomini co me lui escono con le ragazze da copertina come Cordelia, non con quelle insignificanti come me. -Tu non saresti affatto insignificante se solo volessi. Siamo sinceri Anna, un po’ di trucco non ti ucciderebbe di certo. E nemmeno andare più spesso dal parrucchiere. Non è giusto, io curo m e stessa. Un po’. E le critiche sul m io aspetto fisico non accrescono certo la mia già scarsa autostima. -Io voglio un uomo che mi apprezzi per quella che sono. - dico sulla difensiva. -Non dire stupidaggi ni. S ono sp osata da cinque an ni e devo ancora darmi da fare per tenerm i stretto il mio uomo. Cosa credi? Che gli uomini cadano da cielo?! Bisogna lot tare per conquistarli e poi continuare a lottare per tenerli. L’ amore è una guerra. L’ unica cosa che ti devi chiedere è s e vale la pena di lottare per Marco. Da mmi r etta, st asera quando esci con lui, sorprendilo. -Sorprendilo? -Sì, lascia sciolti i capelli, truccati, mettiti un profumo sensuale e indossa qualcosa che mostri il tuo corpo, non che lo nasconda. Per un attim o cerco di immaginare di seguire il cons iglio di Samantha, in fondo il mio corpo ora che ho perso qualche chilo, non è m ale. Ma poi rivedo da vanti agli occhi il fisico mozzafiato di Cordelia, lei sì che è sexy. Al suo confronto, io ho il sex appeal di uno stoccafisso. -Non ho nessun profumo sensuale. E non ho nemmeno molti trucchi, ma questo è meglio che non l o dica, altrimenti Samantha mi sgrida di nuovo. Samantha sb uffa esa sperata: -E allora esci a co mprarlo. Qual è i l problema? Il mio problema è che né truccar mi come una modella, né fare il bagno nel profum o più costoso e d esotic o del mondo faranno in namorare di me Marco. Sperare altrimenti sarebbe solo stupido. -Grazie per i tuoi consigli Sam antha, ma me la c averò da sola. Ora è meglio che torni al lavor o e alla squa llida realtà. Dio, com e so no depressa. Devo pensare positivo. Alm eno stasera non dovrò m orire di fame come al solito. Mia madre mi tiene a stecchetto e mi impedisce di sgarrare dalla mia dieta, ma mi farò offrire un bel dolce da Marco. Magari una m ousse al cioc colato. Il cioccolato è perfetto per il mal d’amore.
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Capitolo 2
Quando nel pomeriggio, finito il lavoro, torno final mente a casa, sono ormai quasi riuscita a cancellare dalla mente quello che mi ha detto Samantha stamattina; ma, inaspettata mente, trovo un pacchetto infilato nella cassetta della posta. Attaccato a questo, c’è un biglietto scritto indubbiamente da Samantha nella sua calligrafia esuberante: “Buon co mpleanno! Questo ha sem pre funzionato con me, o almeno il più delle volte. Cos’hai da perdere? Coraggio!” Il pacchetto contiene una piccola e sicuram ente costosa bottiglie tta di profumo. Si chiama Seduzione. Nome appropriato all’occasione. Me ne verso una goccia sul polso e la annuso. È un profumo meravigliosamente seducente, molto muschiato, che evoca immagini di lenzuola di seta e corpi nudi avvinghiati. Sono tentata ma, in fond o, è solo un profumo non un filtro d’amore. Indossare questa essenza, anche se è molto sensuale, non farà sì che Marco improvvisamente d iventi pazzo di desiderio per me. Lui ha già Cordelia per esaurire tutte le sue energie sessuali. Ha già tutto il sesso che vuole, non gli servo certo io. Anche se a me, lui servirebbe proprio. Comunque è stato un pen siero davve ro carino da parte di Samantha, anche se non seguirò il su o consiglio. Non ho inten zione di osare, perché ho qualcosa da perdere: il rispetto di me stessa e l'amicizia di Marco. Non metterò a rischio il mio rapporto con lui, co mportandomi diversamente dal solito e ten tando di sedurlo. No, non l o farò, così come non lascerò sciolti i capell i, non m i truccherò e non cercherò den tro il mio limitatissimo guardaroba qualcosa di sexy . Anch'io ho il mio orgoglio. Con un sospiro apro la porta di casa, e la voce di mia madre mi raggiunge subito. -Sei tu Anna? -Sì, sono io. Sono ancora nell’ingresso e riesco già a sentire il profumo di quello che sta preparando per la cena. Pollo anche stasera. Mai una volta che fac-
17 cia qualcosa d'altro, tipo carne di maiale o vitello, no, solo pollo, perché è quello che contiene m eno grassi e meno calorie. Che tristezza ! Soprattutto per il mio stomaco. -Com’ è andata oggi al lavoro? -Bene, Livia e Samantha mi hanno comprato una torta di compleanno. -Spero che tu ne abbia mangiato solo una fettina piccola, sai che sei a dieta. Dio! Se mi nomina ancora la dieta m i metto a urlare. Praticamente non parla mai d’altro. Anna non puoi mangiare quello, Anna non puoi mangiare questo. È un’agonia. -Non indovinerai mai chi è venuto a farmi visita stamattina. - dico cambiando discorso. -Chi? -Marco. Passava di qui, - non c’è bisogno di dirle proprio tutta la verità. - e mi ha invitato fuori stasera, dopo cena. Un cipiglio severo appare sul volto di mia madre: -Lo sai che ha una ragazza. E anche molto bella. Giriamo pure il coltello nella piaga. Lo fa apposta? O stasera a chi mi fa soffrire di più danno un ricco premio in denaro? -Lo so benissimo mamma. E tu sai che io e Marco siamo amici da molto prima che incontrasse Cordelia. Buoni amici. Mia madre mi guarda preoccupata: -No n farai nulla di avventato stasera, vero? Non capisco dove vo glia andare a parare: -Cosa in tendi? Cosa potrei mai fare? A parte buttarmi addosso a Marco e sedurlo nel mio letto. Due cose che farei volentieri se avessi una rem ota possibilità di riuscirci. Fare l’amore con Marco è in ci ma alla list a delle mie fa ntasie segret e, ma sono certa che io non compaio nemmeno nella sua lista. -Lo sai anche tu, che io e Marco siamo solo amici. - e questa è la centesima volta che lo ripeto oggi. Mia madre mi scocc a la stessa occhi ata che mi ha rivolto Samantha stamattina, quando le ho detto la stessa frase: - Anna, non devi mentirmi, so benissimo cosa provi per lui. Bene, lo sanno tutti tranne lui. Grande! E l’umiliazione aumenta. -Bè… Qualsiasi cosa io provi, lui non ricambia i miei sentimenti. -No, e mai lo farà. Grazie mamma, avevo proprio bisogno che tu m e lo dicessi. Calpest a pure le m ie speranze, tanto orm ai… Un conto è se sono io a dir e che
18 non h o speranze, ma che me lo dica anche mia madre, è il colm o. Le madri dovrebbero incoragg iare i figli, non scoraggiarli. Ora posso pure andare a spararmi. Sarebbe il degno epilogo per questa stupenda serata -Lo so benissi mo. Non c’ è bisogno che me lo dica tu. Mi è passato l’appetito. Ora se non ti dispiace vado in camera mia. - a piangere come una disperata. Come osa trattarmi in questo m odo? E pensare che è colpa sua se Marco è entrato nella mia vit a. È stata lei che, incinta di otto m esi di me, dopo la morte di papà, ha deciso di lasciare la grande metropoli per trasferirsi a 40 Km di distanza in un paesino di provincia in riva al mare, e ha acquistato proprio la casa accanto a quella di Giada Facchinetti, anche lei vedova e madre di un bimbo di nome Marco. È tutta colpa sua e poi se la prende con me! Mi chiudo n ella mia stan za e aspetto che Marco v enga a prenderm i. Ogni due m inuti guardo fuori dalla fi nestra della mia camera sperando di vedere la sua auto. Il tem po sem bra non passare mai. Se guardo l’orologio ancora una volta finirò col consumarlo. Ormai Marco dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Infatti di solito, ora, è molto puntuale. Un completo voltafaccia rispetto a quando era adolescente ed era perenne mente in ritar do, sempre preso dai suoi progetti per il com puter, in modo quasi ossessivo. Il tempo per lui non aveva alcun significato Quando avevo dodici anni , si era offert o di acco mpagnarmi a scuola, perché un gruppetto di bulli aveva iniziato a m olestarmi, e io ogni mattina dovevo aspettarlo davanti a casa sua per almeno mezz’ora. Lui usciva di casa solo pochi m inuti prima che la campanella di scuola suonasse e mi incitava a correre. Correvamo come pazzi fino a scuola e arrivavamo appena in tem po. Lui era molto alto, m a io lo adoravo talmente che riuscivo a stargli dietro anche se, essendo una bam bina, avevo le gambe molto corte. E poi fi nita la scuola correvano di nuovo fino a casa, perché Marco dov eva lavorare su un n uovo progetto. Non so come ho fatto a sopravvivere a queg li anni. Probabilmente ero talmente piena d’am ore che fungeva da carburante per il mio corpo. Questa è l’unica spiegazione. Ancora adesso Marco ama correre, e ogni giorno fa jogging da casa sua fino al suo ufficio, mi ha detto che la maggior parte delle sue idee gli vengono in mente mentre corre. Guardo ancora fuori dalla finestra ed ec co l’ auto nuova di Marco che parcheggia davanti a casa mia. È arrivato finalmente. In perfetto orario.
19 È proprio cam biato. Non è più il ragazzo distratto di una volta, ma un uomo adulto e un integerrim o lavoratore. Am bizioso, brillante, di successo. Fuori dalla mia portata. Molto al di fuori della mia portata. Sono una semplice coproprietaria di una piccola libreria di provincia. Non ho una carriera brillante, non ho m ai viaggiato, non ho esperienza con gli uomini. Ho ben poco da offrirgli a parte il mio amore. Lo osservo mentre, prima di scendere dall’ auto, si sistema i capelli senza specchiarsi. Non è vanitoso, m a ama essere sempre in ordine. Come gli ha insegnato sua madre. Vorrei anche io una madre come la sua che mi incoraggi, sempre positiva e ottimista. La madre di Marco è una scrittrice e benché sia rimasta vedova quando il figlio era ancora in fasce, non ha avuto problemi a crescerlo da sola. Sia io che Marco, siamo cresciuti senza un padre. M a mentre la madre di Marco dopo la morte del marito si è risollevata quasi subito, avendo un carattere espansivo e molti am ici, mia madre non è mai riuscita a reagire veramente e vive ancora nei ricordi del passato. Un brivido mi percorre mentre guardo l’oggetto della mia ossession e uscire dalla portiera dell’auto. Indossa dei jeans, una maglietta blu e sopra questa, u na giacca nera. Casual ed elegante allo stesso tempo. Vederlo camminare verso la porta fa aumentare i battiti del mio cuore. Sono costretta ad ammett ere con me stessa, che il mio desideri o per Marco è or mai diventato anche un desiderio sessu ale. Ora non sogno semplicemente di amarlo, ma di fare l’amore con lui. A letto, al buio, invece di dormire, mi chiedo come sarebbe baciarlo, e toccarlo. Sentire il suo corpo nudo c ontro il mio. E per quanto, a volte, mi vergogni di questi miei pensieri, mi vengono naturali, come respirare o mangiare. Lo amo, ed è naturale che lo desideri terribilmente. Come vorrei essere il tipo di do nna a cui nessuno pu ò resistere! Ma lui purtropp o h a già Cordelia. Quanto spesso dorm irà con lei? So che non convivo no, ma questo non vuol dire che non passino la maggior parte delle notti assieme. Sar à brava a letto? Questi pensieri mi tormentano. La i nvidio m oltissimo. Conosce tutti i trucchi per far felice un uomo a letto? Cosa ha di diverso rispetto alle altre per es sere riuscita ad interessar e Marco per ben sei mesi? Lui non può amarla. Il mio cuore e il mio sto maco collassano a l solo pensiero. Lui non può avere intenzione di sposarla.
20 Per fortuna il suono del campanello mi distoglie da questi pensieri morbosi. Ma perché ho accettato di uscire a prendere un caffè con lui stasera? Così non faccio altro che torturare me stessa. Sarò come un goloso davanti una fantastica fetta di torta c operta di panna montata, che però può solo guardare e non mangiare, perché è chiusa a chiave sotto una teca di vetro. Scendo le scale e trovo mia madre che sta accogliendo, fredda mente, Marco. -Salve Marco. -Salve Signora Ferrari, la trovo bene. Poi entrambi si accorgono che sono dietro di loro e si voltano. Mia madre mi esam ina d a capo a piedi, cercando nel mio aspetto dei segnali che la avvertano della mia intenzione di irretire Marco, ma non può trovare niente di seduttivo nel mio abbigliamento: una blusa bianca a maniche lunghe, una g onna nera che mi arriva alle caviglie e delle comode scar pe basse. No n m i sono truccata, tranne che per un po’ di rossetto, e ho raccolto i capelli in uno chignon alto. Più normale di così si muore. Eppure anche Marco mi sta squadrando. Oddio! Ho forse qualcosa appiccicato ai v estiti? Un pezzo di scotch o un filo? Certo non sta ammirando la m ia incredibile b ellezza, ma allora perché ha quello sg uardo quasi sorpreso? Il mistero è risolto mentre usciamo e ci avviamo verso la sua auto. -Hai perso qualche chilo ultimamente, vero?- mi chiede Marco. Devo fare uno sforzo per non digrignare i denti dall a rabbia. Son o tre anni che son o tornata ad essere magra, dopo un pe riodo con qualche chilo di tropp o, e ho raggiunto il m io peso forma, da almeno sei mesi! Come può no n averlo nota to prima? Eppure ci vediam o a tutte le festività quando viene a trovare sua madre. Cos’è? È cieco forse? Per quanto riguarda la mia persona, sì, evidentemente. Scommetto che invece si a ccorgerebbe subito se Cordelia prendess e un chilo, o se la sua preziosa macchina venisse leggermente graffiata !! -No, ultimamente non ho perso peso. - gli rispondo fr edda. -Sono mesi ormai che porto questa taglia. -Non l’avevo notato. Mentre io noto og ni suo piccolo cambiamento: quando si fa tagliare i capelli, quando indossa una nuova giacca, quando cambia ragazza… Sono patetica.
21 -Cosa farà stasera Cordelia senza di te? - gli chiedo, tanto per far mi ancora del male. -Io e Cordelia non ci vediamo da un po’. Oddio, ho capito bene? Le mie preghiere stanno per essere esaudite e la biondona sta per uscire di scena? Improvvisamente il mio spirito si solleva e mi ritrovo a sorridere. Grazie Signore! -Avete litigato?- chiedo. E magari l’hai mollata quando non eravate soli, umiliandola in pubblico? -No, ma pref erirei non parlarne, se no n ti dispiace. Non voglio rovinarmi l’umore pensando alle donne. -Marco, io sono una donna. - gli ricordo, piccata. Mi apre la portiera e mi fa salire; poi sale anche lui in auto al posto di guida: -Sì, ma tu sei diversa. Non penso a te co me a una donna. Tu sei il mio migliore amico. - e mette in moto la macchina. Eccomi servita, questa è la punizione per aver gioito della caduta di Cordelia. Per Marco non sono una donna. Ben tornata depression e, mi eri mancata. Meglio cambiare discorso. -Credo che insieme al caffè mi dovrai offrire anche un bel dolce per farti perdonare per stamattin a. Mia madre controlla ch e segua semp re la mia dieta e mi fa morire di fame. -Non può essere peggio di una madre che invece vuole farti ingrassare e ti imbottisce di cibo. - ribatte. -Ogni volta che torno a casa mia madre dice che sono troppo m agro ed ecco ch e appaiono, lasagne, pasticcini e Dio solo sa cos’altro. -Tu non sei troppo magro, sei in perfetta forma. Lui mi sorride e il mio cuore sobbalza. Dio, è ancora più carino q uando sorride. Chi è Brad Pitt al suo confronto? Nessuno. -Mi fai proprio bene all’anima, Anna . Tu dici se mpre la cosa gi usta e fai sempre la cosa giusta. - il suo viso è serio ora. -Mi hai fatto vergo gnare di me stesso st amattina. Io non r icordo m ai il tuo com pleanno, ma tu ricordi se mpre il mio. Perciò se apri il cassett o portaoggetti davanti a te tro verai qualcosa che ti ho pr eso nella spe ranza di far mi perdonare. E no n dirmi che n on avrei dov uto. - aggi unge anche se n on ho ancora aperto bocca –O ch e è troppo costoso, perché posso per mettermelo. Mi posso perm ettere tutto que llo che voglio or mai. Il gioco per computer su cui ti ho detto che stavo l avorando, è ormai un successo internazionale, e sta per rendermi multimilionario. -Oh Marco, è fantastico!
22 -Forse- dice criptico -Sto cominciando a capire che essere persone ricche e di successo non è p oi così fantastico co me tutti credono. Tranne quando signi fica poter comprare alla mia migliore am ica qualcosa d i veramente bello. - aggiun ge con un caldo sorriso -Avanti, apri il pacchetto e dimmi cosa ne pensi. Sto m orendo dalla v oglia di sapere se ti piace o no. Emozionata apro il pacchettino che porta il nome di una rinom ata gioielleria, e sco pro una catenina d’or o bianco con un p endente a cro ce in argento. È bellissima. -Oh, non avresti dovuto. -Ti ho detto di non dire così. Piuttosto, ti piace? C’ erano tante f orme diverse tra cui scegliere. Sono rimasto in quella gioielleria delle ore oggi pom eriggio cercando d i decidere. Alla fine ho s celto qualcosa di semplice, ma solido. Proprio come te. Sto cercando di prendere le sue parole come un co mplimento, me è un po’ difficile. Avrebbe potuto dire ‘ho scelto qualcos a di bello co me te’, o ‘qualcosa di elegante come te’ , e invece no. Se mplice e solida, così mi vede lui. Non riesco a sentir mi lusi ngata per es sere st ata associata a questi sue aggettivi. Accidenti, una colonna è sem plice e solida, non una donna. Ho se mpre s aputo che per Marco sono solo un’ amica, ma quest a sua indifferenza al fatto che sono anche un essere di sesso femminile fa male. Mi ferisce. E ora, a causa delle parole che l’hanno accompagnato, provo meno piacere per il suo regalo. Sollevo la catenina, e lent amente tr accio il contorno del pendente con l’indice della mia mano destra. Semplice, ma solida. Come me. Che tristezza. -Non ti piace, vero?- Mi dice in tono deluso. Sono proprio una stupida. Marco mi ha appena fatto un bellissimo regalo, un’occasione che ho sognato tante volte, e me ne sto qua a rimuginare, invece di esserne felice. Mi volto verso di lui con un bel sorriso e spero non si accorga che mi sto sforzando di apparire p iù felice di quanto non sia in realtà. -Non fare lo stupido, lo adoro. Lui mi guarda poco convinto e poi riporta la sua attenzione al traffico. Io approfitto del fatto che non mi sta guardando, per osservarlo da vicino ed accare zzare il suo profilo con i miei occhi. È così bello, che fa
23 quasi male. Potrei stare a g uardarlo per sempre. Sarò sempre, anche tra dieci anni, attratta da lui, come un girasole dalla luce? Credo di sì. Come può pensare che no n ami il suo regalo? È stato lui, il m io unico amore, a regalarm elo, lo custodirò come un tesoro prezioso per tu tta la vita. -Spero che tu non lo dica soltanto per far mi piacer e. - la sua voc e mi riporta alla realtà. Mi ero im bambolata a guardarlo, per fortuna s embra non essersene accorto. Mi si spezza il cuore da quanto lo amo, e lui crede non mi piaccia il suo regalo: è quasi ironico. Cosa accadrebbe se gli dicessi quello che provo per lui? Conoscendolo, si sentirebbe terribilmente in im barazzo. Lui non vuole co mplicazioni nella sua vita. -Pensi stia mentendo?- gli chiedo, diretta. Lui mi guarda sorpreso dal mio tono ironico. -No, spero di no. Tu sei s empre stata brutalmente sincera fin da ba mbina. Sincera ma giusta. È per questo che quando ho dei dubbi su qualcosa mi rivolgo se mpre a te. Mia madre sa solo dire che tutto quello che faccio va ben e. Ho se mpre avuto bi sogno di qualcuno con i piedi per terra che fosse obbiettivo. Tu sei quel qualcuno. Quando penso a tutto il tempo che av rei potuto sprecar e dietro a progetti campati in aria… Ma tu mi hai sempre fatto capire cosa valeva la pena che io realizzassi. Cosa sarebbe stato in grado di durare nel tempo. Prima mi dice che sono solida, ora che ho i piedi ben piantati per terra; certo che stasera sto proprio attirando i più bei complimenti. Peccato che Marco non abbia mai chiesto la mia o pinione riguardo le sue ‘compagnie femminili’. Avrei potuto dirgli che tutte le rag azze che lo attraggono, amano troppo loro stesse p er poter am are qualcun altro. Ma, in fondo, non è a more quello che lui vuole da loro. Solo sesso. Ma cosa accadrà quando si renderà conto che ha bisogno anche di affetto e am ore n ella sua vita? Che ha biso gno di q ualcuno da am are che contraccambi il suo amore? Non troverà mai la moglie giusta per lui, continuando a frequentare ragazze come Cordelia. Mentre io saprei a marlo come nessun altro, se solo mi guardasse veramente. Se solo si accorges se di me … Come fa a non vedere quanto lo amo? Come fa a non sentire quello che provo per lui?
24 -Sia come sia. - prosegue lui, ignaro di quello che provo. -Spero che il pendente ti ri pagherà di tu tte le mie dimenticanze. So che a volt e sono un terribile egoista, ma la tua amicizia è importante per me, voglio che tu non abbia dubbi a questo proposito. E anche se può non sembrare così, io ti penso spesso. - Il problema è che di solito penso a te solo quando mi serve un t uo consiglio. O la t ua opinione sulla mia nuova macchina. Non so se ridere o piangere a questo punto. Una cosa è certa però, sono di nuovo arrabbiata con lui. Chi si crede di essere? Mi ha pratica mente detto: ‘Scusa, ma penso a te solo quando mi servi.’ -È per questo che sta sera mi hai invitata fuori? Solo per avere l a mia opinione sulla tua stupida auto? -No, certo che no. – è scandalizzato -Che persona credi che sia? Il fatto è che oggi m i sono reso co nto che m entre tu sai tutto della m ia vita, io non ti chiedo mai niente riguardo la tua. E questo mi ha fatto sentire ancora più in c olpa. Siamo amici da tanti anni, e abbia mo parlato sem pre di me tra di noi. Perciò stasera ti ho invitato a uscire, perché voglio che mi racconti tutto di te. -Me? - mi ha colta di sorpresa. -Sì. Voglio s apere co me è la tua vita presente, perc hé io sono a ncora rimasto alla vita che conducevi quando avevi quattordici anni, prima io che andassi v ia all’università e poi mi trasferissi in città. Sono rimasto scioccato quando mi sono reso conto che oggi compivi venticinque anni. Una ragazza speciale come te dovrebbe essersi già sposata. Come mai non lo sei? Oddio e ora cosa gli dico. Per dieci anni non mi chiede niente della mia vita, poi all’improvviso si interessa di nuovo a m e, e ciò che lo incuriosisce di più è sapere perché sono ancora zitella. Certo che sono proprio sfigata. Vediamo, cosa potrei dirgli? ‘Non ho ancora incontrato l’ uomo giusto’ , è una frase un po’ troppo comune. ‘Non voglio lasciare sola mia madre’, è un po’ debole come scusa. ‘Vorrei sposarmi, ma l’uomo di cui sono innamorata non sa nemmeno che esisto in quel senso’, questa è la verità e quindi va esclusa a priori. Ma devo dirgli qualcosa, è un minuto ormai che aspetta una risposta Il silenzio è rotto dalla vo ce preoccupata di Marco: -Dio non sarai mica..? -Non sarò cosa?
25 -Gay. Cerco di trattenermi, ma non ci riesco e scoppio a ridere. Di tutte le cose che poteva pensare, ha pescato la più assurda. -No, non sono gay. Marco tira un sospiro di sollievo: -Allora, perché non hai un ragazzo? -Il problem a è che sono innam orata di un uom o. Ma lui non m i ama. Non si accorge nemmeno che esisto. - Qualcuno una volta m i ha detto che le bugie più credibili sono quelle che contengono un fondo di verità. Ho deciso di attenermi ai suoi consigli. -Come mai?- m i chiede Marco, sem bra offeso che qualcuno no n apprezzi la sua migliore amica. Come è dolce. -Credo di non essere il suo tipo, fisicamente. Non sono abbastanza carina. Marco si gira di scatto verso di me: -Assurdo, tu sei molto carina. -Non, non lo sono, ma è carino che tu lo dica. Marco si concentra di nuovo sulla guid a e gliene so no grata, non mi va proprio di discutere con lui la mia avvenenza. Purtroppo il suo silenzio non dura a lungo. -Allora, Chi sarebbe questo idiota? Abita qui? -Sì. -Lo conosco? -Non saprei, credo di sì. Sai, il paese è così piccolo. -Veniva a scuola con noi. -Dato che è l’u nica scuola nel raggio d i chilom etri, certo. Ma non intendo aggiungere altro. Lui aggrotta le sopracciglia, cercando, credo, di sforz are la sua memoria. -Non saprei proprio chi possa essere, c’erano così tanti ragazzi a scuola con noi. Dai, dimmi chi è. Non tenermi sulle spine. -Scusa ma non ho intenzione di dirtelo, né a te né a n essun altro. Sarebbe im barazzante. E poi n on ha im portanza, ormai sto com inciando ad accettare il fatto che non gli interesso. Lo dimenticherò e andrò avanti con la mia vita, perciò non devi preoccuparti per me. Marco sembra molto arrabbiato con questo uom o misterioso. È spassoso se si pensa che, in realtà, si sta arrabbiando con se stesso, e non lo sa. -Magari questo tizio ha anche una ragazza, vero? -Sì, credo di sì. - Marco non mi ha detto di avere rotto con Cordelia, solo di non vederla da un po’. -Credi? Perché? Ha sempre molte donne intorno?
26 -Moltissime. - Purtroppo. -E tu am i questa specie di don Giova nni?- sembra non capire come mi possa piacere un uomo del genere. Possibile che non colga nemmeno la più piccola somiglianza tra lui e l’ uomo misterioso che amo? È proprio vero che siamo ciechi ai nostri difetti, ma vediamo benissimo quelli degli altri. Io però amo persino i difetti di Marco. -Mi toglie il fiato ogni volta che lo vedo. Marco mi guarda allibito: -Vorrei sapere perché le donne si innamorano sempre degli uomini peggiori. È nel vostro dna? -Non è affatto com e credi tu. Nonos tante abbia i suoi difetti è un brav’uomo. E per di più ama il suo lavoro e ha m olto successo negli affari. -Per farti sorvolare sui suoi difetti deve essere bello. -Direi proprio di sì. Marco si adombra ancora di più -La bellezza è negli occhi di chi guarda. Io mi sto godendo og ni minuto di qu esta conversazione, era da tanto che non m i divertivo cos ì. Forse quello che gli h o detto si rivelerà un’arma a doppio tagli o, ma credo che ne sia valsa la pena. Non cred o che capirà che si tratta di lui, e in fondo gli ho solo detto la verità. Marco rallenta, perché ormai siam o arrivati sul lun gomare. Immagino ci fermeremo in uno dei n umerosi locali che si trovano qui. Tro viamo parcheggio e Marco spegne il motore. Ma prima di scendere dall'auto si gira di nuovo verso di me: -Non si tratta di Tommaso Giovannini, vero? Io mi limito ad alzare gli occhi al cielo. Tommaso ha cinque anni più di me e a scuola frequentava la stessa classe di Marco. Anche lui era molto carino e molto ambito delle ragazze, ma mentre Marco è castano con gli occhi marroni, lui è biondo con gli occhi azzurri. Non ha l' intelligenza o la creatività di Marco, m a è molto estroverso e loquace, cose che gli hanno fatto av ere successo nel suo lavoro, infatti fa il rappresentante. Al contrario di Marco, non si è trasf erito in città, ma ha co mprato una casa tutta su a in paese, n on m olto lontano dalla mia via. Secondo le chiacchiere che girano in piazza, è un terribile donnaiolo, peggi o di Marco. Alte o basse, magre o form ose per lui non fa differenza; gli va bene qualsiasi donna, basta che resp iri. E Marco crede che io potrei sentirmi attratta da un tipo del genere? Mi sento offesa. -Mi avvalgono del diritto di non rispondere. Marco aggrotta le sopracciglia: -Stai facendo la difficile.
27 -Niente affatto. Tu sei m io amico, ma io no n sono tenuta a dirti tutto. La mia vita amorosa è un affare priv ato e riguarda solo me. Io ti ho chiesto cos’ è successo tra te e Cordel ia, tu m i hai detto che pre ferivi non dirmelo e io ho rispettato il tuo desiderio. Emette un lungo sospiro: -E va be ne, ma spero ch e non si tratti di Tommaso. Ha una pessima reputazione. Sto cominciando a stancarmi di questo interrogatorio -Non è Tommaso, ma adesso cambiamo discorso, ok. Non ne voglio parlare. -Non credevo potessi essere così testarda. -Invece posso, ci sono un sacco di cose che non sai di m e. La gente cambia crescendo. -Già, comincio ad accorger mene. In tutti questi anni ho sem pre detto a tutti quanto tu fossi dolce e disponibile, forse Cordelia non aveva t utti i torti. Ok, fermi tutti, quella strega ha osato dire qualcosa su di me?! Alzo il mento e stringo la mascella, cercando di controllare la mia rabbia: -Oh, e cosa diceva la tua cara Cordelia su di me? -Diceva che non eri così innocua come potevi sem brare, e che n on si sarebbe fidata di te ad occhi chiusi e nemmeno ad occhi aperti. Quella bambola siliconata! Come osa !? -E proprio lei ha osato dire certe cose di me? Marco mi guarda sorpreso: -Devo intuire che Cordelia non ti sta molto simpatica? Alzo gli occhi al cielo: -Già, direi proprio che lo puoi dire forte. -Perché? Da dove cominciare? È vanitosa, superficiale, vuole i tuoi soldi, l ’unica cosa che le i nteressa nell a vita è arrivare al successo, qualunque sia il costo. Meglio che non gli dica esatta mente tutto quello che penso (giustamente) di lei, o potrebbe pensare che io sia gelosa. Stringo le spalle: -Sai a volte capita che una persona ti stia antipatica subito, a pelle. -Vero. Ok, ora basta con le dom ande sulla tua vita amorosa e il misterioso Mr. X, ti h o già im portunato ab bastanza, andiam o a prendere il nostro famoso caffè. - e così dicendo Marco scende dall’auto e apre la mia portiera, co me un vero gentiluom o.Vorrei poter dire che il mio stomaco sta sobbalzando a causa della fam e, ma credo abbia pi ù a che fare col fatto che Marco mi ha preso la mano per aiutarmi a uscire dalla bassissima macchina sportiva. Basta che mi sfiori e vado in fibrillazione. Sono senza speranza.
28 Il locale che Marco ha sce lto ha un’ atmosfera molto romantica. I tavolini sono quasi tutti occupati da coppiette che si guardano negli occhi, e io mi sento a disagio. Giria mo ancora una volta il coltello nella pi aga. Sarebbe perfetto se anche io e Marco fossimo una coppia di innamorati, ma purtroppo non è così. Ci sediamo a un tavolo e ordiniamo, lui chiede un caffè e io una fetta di crostata con marmellata di lamponi. Ho bisogno di z uccheri per tirarmi su, al diavolo la dieta. -Non vedo l’ora di assaggiarla. - di co, pregustando già la mia ordinazione con l’acquolina in bocca -Ormai gli unici dolci che mia madre mi fa trovare in casa sono senza grassi e zuccheri. Cioè non sono dolci. Alcuni giorni mi metterei ad urlare dalla disperazione. Marco sorride -Non la mentarti, in fondo è anche grazie a tua madre se ora hai questo magnifico fisico, no? Sto arrossendo, ma non posso farne a meno. Per la seconda volta stasera Marco ha notato il mio corpo snello, e per un attimo ho visto un lampo di ammirazione nel suo sguardo. Quello sguardo da solo mi ha ripagato di ogni sacrificio che ho fatto per dimagrire. Decido immed iatamente che stasera non toccherò la torta che ho ordinato, vale la pena di soffrire la fame se lui mi guarda così. Così, quando le nostre ordinazioni arri vano, io rig iro la forchetta nel piatto, ma non accenno ad assaggiare l a mia bella f etta di torta. Dopo circa dieci minuti Marco sbuffa, esasp erato: -Hai detto che m orivi di fame e non vedevi l’ora di mangiarla! Io mi mordo il labbro non sapendo cosa dire e metto giù la forchet ta: Credevo di averne voglia, ma ora non più. La vuoi? Lui sbuffa: -Donne! Dammi qua. - Si rasserena subito, quando gli metto davanti il m io piattino e mi sorride, pri ma di attaccare con voracità la torta. Io ricam bio il suo sorriso. Be’ alm eno sono rientra ta nella categoria donne, non sono pi ù solo quell’ essere amorfo e asessuato chiam ato ‘amico’. Lo osservo mentre mangia la torta con gusto e cado di nuovo in catalessi. Marco è s exy persino quando m angia. Con quella sua bocca grande, l e labbra carnose, la mascella squadrata. Mi concentro sulla sua lingua che si curva per afferrare ogni m orso che si porta alla bocca. Poter esser e quel cibo! L ui mi inghiottirebbe e io entrerei a far parte di lui. I l mio stomaco si co ntrae, mentre mi domando come sarebbe avere la sua lin-
29 gua sulle mie labbra, senti rla chiedere il permesso di entrare nella mia bocca. ….. Dio, co me so no frustrata! Non riesco ne mmeno a guardarlo mangiare, senza pensa re a co me sar ebbe baciarlo, toccarlo e fare se sso con lui. Non so cosa darei per provare una di queste cose almeno una volta. So no proprio malata. E ho bisogno di fare sesso. Il problem a è che voglio solo Marco, e lui no n im magina nemmeno quello che vorrei da lui… Che casino. E m i ritrovo a chieder mi se io non abbia sbagliato a non ascolt are il consiglio di Samantha. Forse se mi fossi truccata, avessi lasci ato sciolti i capelli e mi fossi spruzzata un po’ di quel profumo, Marco non avrebbe ammirato solo la mia ritrovata snellezza. Invece io, codarda, non ho fatto nulla . L’uomo dei miei sogni mi invita ad uscire e i o cosa faccio ? Mi pr esento vestita con degli abiti c he avrebbe indossato mia madre. Sono senza speranza. Assolutamente, irrevocabilmente, senza speranza. Marco solleva gli occhi dal piatto e legge la disperazione sul mio viso. Qual è il problema? Non riesco a fingere che tutto vada be ne, non ci rie sco. E sento le lacrime riempirmi gli occhi. Marco poggia la sua forchetta e all unga il braccio sul tavolo per prendermi la mano. -Amare Mr. x, ti rende molto infelice, vero? Non fino ad oggi. Prima di oggi, in fondo, è stato un bel sogno. Dopotutto, avevo la nostra amicizia ad alimentare la mia fantasia, e tante donne di mia conoscenza amavano uomini peggiori di Marco, individui rivoltanti addirittura. Marco non è solo bello, ma anche in telligente. È essenzialmente buono, ama la vita e la famiglia. E mi vuole veramente bene come fossi sua sorella minore. Lo so, stasera me ne sono resa conto. -C’è nulla che possa fare per te? - Mi c hiede preoccupato, m entre col pollice mi massaggia il dorso della mano. Se s mettesse di tener mi l a mano, forse riuscirei a pensare, ma così proprio non ci riesco. -Non credo. È un m io problema e lo supererò, ti ho detto che ho deciso di scordarlo e andare avanti per la mia strada. -Faresti bene a farlo Anna. Dim entica quell’idiota. Non sa riconos cere un tesoro quando ce l’ha davanti.
30 Difficile farlo quando l’idiota in questione è proprio di fronte a me. Con uno sforzo, e straggo la mia mano dalla sua e annuisco, sperando che cambi discorso o mi metterò a piangere sul serio. -Perché non fai come mia madre, quando si sente giù e vuole risollevarsi il morale? Vai dal parrucchiere e cambia pettinatura. Co mpra nuovi vestiti. Fatti un nuovo look. -E tu cosa su ggeriresti?- Marco è la seconda person a oggi, che mi consiglia di cambiare il mio aspetto, forse è ora che ci pensi seriamente sopra. Marco si mette a ridere. -Dio! Non saprei, non chiederlo a me. -Prima dici che vuoi aiutarm i e poi quando ti chiedo qualcosa ti tiri indietro. Tu ti occupi di dis egno per gioc hi di com puter, hai occhio per i colori, e gusto. Pensa a me come a uno dei tuoi progetti, o a una delle protagoniste dei tuoi videogiochi. Come mi pettineresti, come mi vestiresti? -Non dovresti informarti dei gusti di Mr. x, piuttosto che dei miei? Allarme rosso, meglio sviarlo i mmediatamente: -Ci sei tu davanti a me in questo m omento, e poi credo che tu e Mr. x abbiate gusti sim ili. Uguali direi. Gli occhi di Marco si restringon o: -Ora m i offendi. E poi, pensavo che avessi rinunciato a Mr. x. Non hai detto di volerlo scordare? Alzo le spalle cercando di i rradiare noncuranza: -Una ragazza è sem pre libera di cambiare idea. Marco riprende a mangiare con il sorriso sulle labbra: -Quasi quasi provo pena per Mr. x, non ha idea che cosa lo aspetta. Stavolta sono io a sbuffare: -Sm ettila di menare il can per l’aia, Marco, e dammi qualche consiglio. Lui m i guarda e scuote la testa: -N on è così sem plice, tu non se i un progetto al computer, tu sei una ragazza…con dei sentimenti. Io insisto: - Molto acuto da parte tu a averlo notato. - Ed er a or a. -Ma metterò da parte la mia sensibilità femminile per sentire la tua opinione. Sei stato tu a dire che hai sempre ammirato la mia onestà nel darti dei consigli. Ora pretendo la stessa cosa da te. Non mi sembra di chiedere molto. Lui scuote ancora la testa. Dio! Quanto è testardo. -Senti, visto che non vuoi essere diretto per paura di ferir mi, ti farò io delle proposte di cambiamenti di stile e tu mi dirai cosa ne pensi, ok? -Va bene, se proprio devo, ma se poi non sarai soddisfatta, non prendertela con me.
31 -Non vuoi prenderti le tue responsabilità. - gli rinfaccio, m a gli sorrido, felice che di averlo finalmente convinto. -Già. Mai criticare l’ aspetto di una donna. È una delle prime cose che ho imparato sul vostro sesso. Perciò cerco di premunirmi per evitare future ripercussioni da parte tua. -Va bene, pignolo che non sei altro. Prima di tutto i miei capelli. Devono essere tagliati, ma quanto? Starei m eglio con i capelli fino alle spalle, o più corti a caschetto o ancora più corti? -No, non tagl iarli troppo, t ienili lunghi appena sotto le spalle. - Mi osserva attentamente. -M a t i consiglio di rac coglierli spesso sul ca po in modo da tenere scoperto il collo. Ha i un coll o elegante, è un pe ccato nasconderlo. Il mio stomaco fa due capriole al suo complimento e mi sento arrossire. Quando tornerò a casa so già che mi guarderò il collo allo specchio per ore. -E cosa mi dici del loro colore? Dovrei fare una tinta bionda, castana o rossa?- Io non mi vedo affatto come rossa, però se a lui piace… -Perché non li lasci come sono? -No, ne ho abbastanza di questo loro as petto. Hanno un colore indefinito. Sono troppo chiari per esser e consi derati cast ani, ma troppo scuri per essere biondi. -Mmm. Dunque, tu hai una carnagione chiara, ma non abbastanza bianca per diventare una rossa. No, saresti perfetta come bionda. Hai già idea del tono che vuoi? -Tono? –chiedo confusa, non stiamo mica parlando di canto. Strabuzza gli occhi: -Tono di colore, qual è l’ultima volta che sei andata a fare una tinta? -Mai. - ammetto imbarazzata. Marco alza g li occhi al cielo. -Dì al parrucchiere che vuoi u n b iondo naturale, caldo. Non troppo chiaro, né rossiccio. -Va bene. - sono nervosa all’idea di diventare bionda, sarà strano. Ok, i capelli sono stati decisi. Per il trucco, non credo sia il caso di chiedere a Marco. Mi sem bra un po’ tro ppo pretendere che si intenda anche di make up. Consulterò l’esperta di cosmetici di una profumeria. Passiamo ai vestiti. -E riguardo ai vestiti?- gli chiedo. -Tu hai una bella figura, una vita stretta, le curve al punto giusto, e delle belle gambe, anche se non sei molto alta. Non c’è bisogno che ti infagotti in abiti che nascondono la tua figura, invece di esaltarla.
32 Potrei svenire in questo momento. Marco ha ammirato di nuovo il mio corpo. È m eraviglioso, fantastico. Sono al settim o ci elo. L ’unica cosa su cui ha esitato è la mia altezza, ma per quella non posso fare niente. -Purtroppo non posso ca mbiare la mia altezza. Anche se mi piacerebbe essere più alta. -Il tuo Mr. x è alto? -Sì, e gli piacciono le donne alte. -Idiota, non lo sa che nella botte piccola c’è il vino buono? Comunque puoi indossare tacchi più alti e gonne corte, per dare l’ illusione che le tue gambe siano più lunghe. Ipocrita! Come se fosse mai uscito con ragazze alte meno di un metro e settantacinque. -No grazie, non ho intenzi one di uccidermi andando al lavoro in tacchi alti, non resisterei più di un’ora in piedi su quelle trappole. -Perché? Vedi Mr. x al lavoro? -No, quasi mai. -Allora non devi indossarli al lavoro, ma solo quando sai che lo vedrai. -Se mi rifaccio il look, non è solo per piacer e al mio Mr. x, m a soprattutto per me stessa. -Certo, come no. - Mi dice sarcastico -Evita gli abiti a stampe floreali o a righe. Distraggono dalla bellezza dell a donna che li indossa. Meglio portare abiti in tinta unita. -Vai avanti. -Non so cosa ne pensi il tuo Mr. x, ma a me non piacciono le donne che indossano pa ntaloni. Anche se non mi dispiacciono i jeans att illati. L’importante è che le forme sia mo ben visibili. È questo che attrae gli uomini. -Sei un terribile maschilista, un sessista. Te ne rendi conto almeno? -Mi piace il sesso, se intendi questo con sessista.-Mi prende in giro. -Non intendevo questo e tu lo sai. Mi guarda a lungo prima di parlare – A te piace il sesso? Arrossisco. Non mi aspettavo una domanda del genere. Sono super imbarazzata. -Credo che questa sia una domanda troppo personale. -Non direi, è una dom anda generale. Non ti sto m ica chiedendo di descrivermi ogni tua esperienza sessuale. -Se anche l’ avessi fatto, sarebbe stat a una conversazione molto breve. Infatti non avrei aperto bocca. Marco mi guarda ammutolito. Sembra che gli sia venuto un colpo, è totalmente immobile e con gli occhi sbarrati. Credo di averlo sconvolto.
33 -Mi stai dicendo q uello che credo tu m i stia dicendo?- m i chiede sottovoce. Il suo shock mi fa infuriare, si com porta come se gli avessi rivelato un sordido e terribile segreto. Non intendo vergognarmi di me st essa. Non vedo niente di male nell’essere ancora vergine, anzi. -Marco non c ’è bisogno che tu ti m etta a bisbigliare, non mi vergogno di essere vergine. -Ma… Tu hai venticinque anni! -E allora? C’è una legge non scritta che dice che una ragazza deve perdere la verginità prima dei ventici nque anni? Sto sol o aspettando di incontrare la persona gius ta. Non voglio darla via al prim o che passa, sul sedile posteriore della macchina. E non credere che n on abbia ricevuto questo genere di offerte, perché le ho ricevute. Marco si rabbuia: - Stai aspettando Mr. x, vero? -E se anche fosse? Non sarebbero comunque affari tuoi. Ora sembra veramente offeso -Acciden ti Anna! Tu s ei la mia migliore amica. Non voglio vederti soffrire. Ecco, ora fini rò per piangere. Lui m i vuole veramente bene e si pr eoccupa per me. Solo che io vorrei di più. -Andrà tutto bene Marco. - Dico prend endogli la m ano. -Non preoccuparti per me. Solo… Promettimi che ci sarai se avrò bisogno di te. Lui annuisce, ma vedo che è ancora pr eoccupato. È così dolce. Co me posso resistergli?
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Capitolo 3
Il mattino dopo mi sveglio e inizio la mia giornata nel solito modo: una tazza di latte con cereali senza grassi, e un bicchiere di succo d’arancia, tutto ciò che la dieta mi permette. Visto che è dom enica, non devo andare al lavoro, e posso rilassar mi. Mia madre è uscita presto per anda re a trovare un’amica e ho la casa tutta per me. Finalmente un po’ di pace e tranquillità. Ma mi accorgo di essermi illusa quando il cam panello suona. Accidenti, e io che speravo di spaparanzar mi sul divano a guardare la televisione. Quando vado ad aprire, mi trovo davanti Sam antha e Livia. Addio pace. Non è ancora entrata del t utto in casa c he Samantha comincia subito a parlare a raffica. -Sto morendo dalla curiosità. Hai usato il profumo che ti ho regalato? Ti sei messa in tiro? Lo hai sorpreso? Lui ha… -Samantha cal mati, La risposta alle tue domande è una sola per tutte, no. Livia sospira dispiaciuta: -Allora non hai seguito i consigli di S amantha. Samantha non è da m eno: -Anna, quante possibilità co me quella di ieri credi possano capitarti? -Ieri sera non è stata un totale disastro. Marco ha notato quanto peso ho perso e ha lodato il mio fisico, e le mie gambe. -Davvero? D evi essere sta ta felice dei suoi com plimenti. - dice sorridendo Livia. -Non sono stati esattamen te detti co me co mplimenti. - e mi decido a spiegare a Li via e Sam antha cosa è successo la sera prima in ogni dettaglio. Entrambe mi ascoltano rapite e non poco sorprese. -Quindi ora lui crede che tu sia innam orata di qualcun altro. - conclude Livia. -E lo ha soprannominato Mr. x. Questo è positivo o negativo? -Non lo so, ma se non alt ro la nostra amicizia, grazie alla nostra ultima conversazione, è diventata più intima
35 -E ti ha detto come vestirt i così da piacere ad un altro uom o che guardacaso ha gusti si mili ai suoi?! Non ha capito che si trattava di lui?- esclama allibit a Samantha. -Ma cos’è, ci eco? Ha dell e fette di sal ame sugli occhi?- è indignata. -Non devi prendertela con lui, co me può capire come stanno le cose se non glielo dico. E mi ha dato dei cons igli su Mr. x solo perché glieli ho chiesti io. E intendo seguirli. Non per lui, ma per me stessa. -Certo, co me no?! Lui è uno stupi do ottuso e tu sei un’i pocrita, siete proprio una bella coppia. Se solo ti decidessi a dirgli co me stanno veramente le cose… Ma immagino sar ebbe troppo semplice per la tu a mente contorta. - commenta Samantha. -Intendi davv ero diventare bionda ?- m i chiede, cambiando abilm ente discorso, Livia. Lei non vuole mai vedere litigare le persone. -Sì, e se conoscete un buon parrucchiere, datem i pure il suo indirizzo. Da oggi si cam bia e non si torna indietr o. - Sono decisa a cam biare me stessa e la mia vita a qualunque costo -Va bene, nonostante non ti capisca, mi fa piacere vederti finalment e così decisa. Era ora che tirassi fuori gli attributi e ti im pegnassi seriamente nella tua caccia all’uomo. Domani ti accompagnerò dal mio parrucchiere, vedrai, sarà favoloso. - dice Samantha. Speriamo.
CONTINUA...