OTT/NOV 16
TREVISOFREEMAGAZINE
SPECIALE
SPOSI TREVISO PAG. 28
/ LELLO VOCE / ELISABETTA MASCHIO / PAOLO SARI
/Agricoltura 2.0 /Marca misteriosa
Marco Goldin
Le mie impressioni
RIVENDITORE PREMIUM LAB SPECIALIST
CORSO DEL POPOLO, 59 TREVISO · TEL. 0422 540909
QUESTO NUMERO ott/nov16 Speciale Sposi
Marco Goldin
4 14 20 Agricoltura 2.0
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Impressioni d’autunno
72 Urbani Trevigiani
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10 Paolo Sari
Elisabetta Maschio Lello Voce
6 Marca misteriosa
Agenda
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ANNO 2 - N.5/16 - PERIODICO BIMESTRALE - EDITORE EDIMARCA SAS - STRADA COMUNALE CORTI, 54 - 31100 TREVISO - TEL 0422 305764 - 0422@edimarca.it DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO COLOMBO - STAMPA MARCA PRINT - QUINTO DI TREVISO - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TREVISO N. 230 DEL 28.09.2015 ROC N. 14021 - IN COPERTINA MARCO GOLDIN - FOTO DI ENRICO COLUSSI
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foto di Enrico Colussi
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MI ESPONGO A VOI
foto di Enrico Colussi
L’ARTE COME EMOZIONE E CONOSCENZA. È IL CREDO DI MARCO GOLDIN, PATRÒN DI LINEA D’OMBRA, CHE PROPONE I GRANDI CAPOLAVORI COME UNA STORIA DA RACCONTARE. ECCOLO IN OCCASIONE DEL SUO RITORNO A TREVISO PER RIPROPORRE IL MONDO DEGLI IMPRESSIONISTI È il Re Mida dell’arte. Quando organizza un’esposizione è praticamente un successo garantito. Marco Goldin, 55 anni, trevigiano doc e patròn di Linea d’ombra, torna quest’autunno a Treviso a dieci anni di distanza dalla sua ultima presenza, con un nuovo ciclo di mostre, di cui parliamo più ampiamente nell’articolo dedicato. Che già ancora prima di iniziare (dal 29 ottobre al Museo di Santa Caterina) ha fatto parlare di sé. Nel bene e nel male. Nel bene perché già le tre “lezioni” pubbliche pre-mostra tenute da Goldin all’Auditorium di Santa Caterina hanno fatto il tutto esaurito. Nel male perché ogni volta che Goldin si muove scatta la polemica. È accaduto a Vicenza due anni fa per la sua mostra “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh”, accusata di scarso rigore scientifico da alcuni professori vicentini. Ed è successo anche a Treviso, tanto che la mostra è partita con un anno di ritardo sul previsto. Eppure i numeri sono sempre stati dalla sua parte: con Linea d’ombra ha saputo raccogliere oltre 10 milioni di visitatori e per ben quattro volte le mostre da lui curate si sono classificate tra le prime dieci più visitate al mondo. Com’è nata l’idea di dedicarsi all’organizzazione di mostre? Principalmente da un mio desiderio di espressione personale, di raccontarmi anche attraverso un percorso interiore. Ho sempre pensato che lo studio della storia dell’arte dovesse essere accompagnato ad un racconto della vita, che racchiude emozione e conoscenza. E ho cercato di trasmettere tutto questo attraverso le mie mostre. Questa è la tua settima mostra a Treviso… Sì, con Linea d’ombra ho già organizzato sei mostre di grande successo a Casa dei Carraresi dal ’98 al 2004, di cui tre dedicate all'impressionismo, sfiorando complessivamente i due milioni di visitatori. Quello dell'impressioni-
smo è un tema che mi ha sempre interessato, già da prima che diventassi critico, assieme a quello della pittura italiana del Novecento. La prima grande mostra internazionale che vidi, a Parigi nel 1983, era dedicata a Manet. Questa mostra, però, sarà molto diversa dalle altre, più centrata sulla successione storica del prima, durante e dopo l’impressionismo con la presenza, come sempre, di moltissimi capolavori. Credi che la città si presti a questo genere di eventi? Sicuramente, Treviso è una città molto attrattiva che ha sia un fermento culturale che una sensibilità adatta, oltre che la taglia giusta per questo genere di iniziative. E può diventare punto di riferimento per molte iniziative culturali, non solo d’arte ma anche per grandi festival e concerti musicali. Serve però una base di continuità, ad esempio con un grande evento a cadenza biennale. Ci sono luoghi della città o della provincia che prediligi? Da grande amante dello sport e della natura in città dico la Restera, ideale per passeggiate a piedi o in bici. Ma visto che ho anche casa a Cison di Valmarino, dove mi rinchiudo per scrivere i miei libri, consiglierei anche le moltissime occasioni tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, per lunghi giri in bicicletta o mountain bike e passeggiate in piano da Follina a Revine. E che oltre ai paesaggi splendidi, offre anche ristoranti che propongono un’ottima cucina. Qual è, secondo te, il pittore che meglio ha saputo esprimere la trevigianità? Sicuramente Renato De Giorgis, che nei suoi quadri ha colto perfettamente il senso della città, con i suoi scorci del centro storico, silenziosi e segreti. Treviso ha certi luoghi incontaminati dove si lascia ancora camminare in grande solitudine. E De Giorgis ha saputo dipingere nel modo più vero quest’aspetto. 0422.TV OTT/NOV 16
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cultura
AD ALTA VOCE Che a ridare voce alla poesia sia uno che di cognome fa proprio Voce è già un bizzarro segno del destino. Che poi lui, per fare questo, abbia trovato “per caso” dimora nella placida Treviso è un ulteriore dimostrazione che quando il destino ci si mette, sa regalarci delle belle sorprese. Lui è Lello Voce, classe 1957, nato a Napoli da padre calabrese, ma che ha messo casa a Treviso da oltre trent’anni. È considerato uno dei massimi poeti moderni del nostro paese, legato alle avanguardie ma nello stesso tempo fedele alle tradizioni poetiche orali dei provenzali. Ha esordito negli anni Ottanta con “Singin’ Napoli cantare”, ed è stato poi animatore della rivista Baldus e del Gruppo 93. È stato il primo a portare in Italia il Poetry Slam, una sfida a colpi di versi in pubblico che ha riscosso subito un immediato successo (per capire di cosa si tratta, appuntamento domenica 16 ottobre in Loggia dei Cavalieri). Il suo ultimo lavoro è “Il fiore inverso”, un libro/disco realizzato in collaborazione con Frank Nemola, in cui Lello declama i suoi versi a ritmo di rap, jazz, milonga e musica elettronica. Il suo motto è: “non si possono sognare sogni nuovi con parole vecchie”. Lello, che tipo di poeta ti definiresti? Mi ritengo un poeta tradizionale. Anche se, come diceva un mio maestro, il brasiliano Haroldo De Campos, l’unico modo di rispettare davvero una tradizione è tradirla, cioè farla mutare e trasportarla altrove. La poesia che faccio è una poesia che vuole comunicare con la comunità, è un diario intenso della vita di un uomo che aveva 20 anni nel ’77, ma che oggi riesce solo a raccontare fiabe tristi. Con la convinzione, però, che la poesia sia necessaria al cambiamento. Che spazio c’è, oggi, per la poesia? Potenzialmente, è immenso. E peggio andranno le cose più si cercheranno le parole dei poeti, perché la poesia è quella che fa riflettere, che 6
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fa andare in profondo e fa passare la paura. Ma anche nella realtà la poesia oggi è molto seguita, i festival richiamano sempre molto pubblico. D’altro canto nessuno compra più libri di poesia, ma questo dimostra solo come la poesia sia un’arte orale, fatta di accenti, di ritmi, di velocità, di dinamiche vocali che ha poco a che fare col testo scritto. È uno dei motivi per cui hai portato in Italia i Poetry Slam… Sì, i Poetry Slam stanno diventando un grandissimo medium di diffusione della poesia, soprattutto verso i giovani. Sono essenzialmente gare di poesia in cui i poeti competono fra di loro, sottoposti al giudizio del pubblico. È un gioco, in cui non serve vincere, ma che mette in moto un coinvolgimento attivo del pubblico, che è sempre numerosissimo e molto partecipe. A Perugia, ad esempio, c’erano ben 6 mila persone. Assomigliano molto alle Rap Battle… È vero, d’altra parte il rap l’ha inventato un gruppo di tre poeti americani, i The Last Poets, ampiamente riconosciuti come una delle prime influenze di quella che sarebbe diventata la musica hip-hop. Nel mio ultimo lavoro, “Il fiore inverso”, c’è un brano che ho realizzato assieme al rapper Francesco “Kento”. La differenza fra me e lui sta nel fatto che il rap ha una sua ritmica ben definita e costante, quella delle 16 barre, mentre io posso esprimermi con maggior libertà. La definirei piuttosto “spoken music” Qual è il tuo rapporto con Treviso? Sono arrivato qui per caso, trent’anni fa, ma è una città che mi piace moltissimo. Fra l’altro qui sono state scritte le uniche biografie dei trovatori provenzali, quindi è un posto legato e adatto alla poesia. D’altra parte Treviso è anche una città complessa, con i suoi lati oscuri, dove sono capaci di convivere un volontariato splendido e il razzismo più bieco. È una città che amo, ma in cui resto essenzialmente per vendetta.
foto di Francesco Francaviglia
LA POESIA? UN’ARTE DA TRASMETTERE ORALMENTE. E CHI MEGLIO DI LUI PUÒ FARLO, VISTO CHE DI COGNOME FA PROPRIO VOCE? NAPOLETANO, MA TREVIGIANO D’ADOZIONE, LELLO VOCE È UNO DEI MASSIMI POETI MODERNI ITALIANI
foto di Francesco Francaviglia
foto di Paolo Dalle Nogare
music
LA BACCHETTA IN ROSA
foto di Paolo Dalle Nogare
IN UN MONDO, QUELLO DELLA DIREZIONE D’ORCHESTRA, ANCORA MOLTO MISOGINO, È RIUSCITA A FARSI RISPETTARE. TANTO CHE ANCHE IL GRANDE MAESTRO GIULINI LA INCORAGGIÒ. ELISABETTA MASCHIO RACCONTA I SUOI 25 ANNI DA DIRETTORE D’ORCHESTRA Quando, a fine anni Novanta, il maestro Carlo Maria Giulini, allora uno dei più noti direttori d’orchestra italiani, scomparso nel 2005, scrisse sul Corriere della Sera che le donne non erano adatte alla direzione orchestrale, lei prese d’istinto carta e lettera e gli scrisse, chiedendo spiegazioni. Assieme alla lettera aggiunse un cd con alcuni video in cui lei, Elisabetta Maschio, dirigeva la Quarta Sinfonia di Beethoven ed il Guglielmo Tell di Rossini. Qualche giorno dopo Elisabetta riceve una telefonata. È Giulini, che le dice: “Guardi, io credo ancora in quello che ho scritto, ma dopo aver visto i suoi video, nel suo caso non posso che dirle: vada avanti così”. E avanti Elisabetta c’è andata veramente, diventando oggi uno dei più apprezzati direttori d’orchestra del nostro paese. Montebellunese di nascita, ma con casa a Crocetta del Montello, Elisabetta è direttore d’orchestra dal 1991, anno in cui ha debuttato alla guida dell’orchestra della Staatsoper di Budapest. Da allora frequenta il repertorio lirico con regolarità, sia in Italia che e all’estero, dove ha diretto numerose orchestre. Elisabetta, come è nata la passione per la musica? Sin da piccola mi piaceva molto cantare. Poi ho iniziato a studiare pianoforte, e durante l’adolescenza è nato il desiderio di dirigere. Mi piaceva molto il senso di energia che mi ispirava la musica e dalla percezione che dirigere fosse espressione dell’unione di mente, corpo e musica. Ho iniziato nei teatri, come maestro sostituto nelle prove di sala. Dopo il diploma sono diventata assistente di Gustav Kuhn dal 1989 al 1992. Quindi, ho debuttato come direttore d’orchestra nel 1991 al Festival di Macerata, a 26 anni con Madama Butterfly di Puccini. Fu un evento, di cui si parlò molto anche sulla stampa, perché allora ero una delle pochissime donne in Italia direttore d’orchestra.
Ci sono autori o musiche che predilige dirigere? Sono molto legata alle Opere di Mozart, che sono state il mio primo grande amore . Adoro Puccini, Verdi e tutto il repertorio operistico italiano. Amo soprattutto il brano che devo eseguire per una certa occasione nel momento stesso dell’analisi, dello studio e della ricerca della sua bellezza: come dice Umberto Eco “L’interpretazione è un esercizio di congenialità”. Che rapporto ha con la musica pop? Premetto che non mi piace generalizzare e che non ho pregiudizi sulla musica. Se la musica è bella e può essere eseguita, perché no? Mi è capitato di dirigere musica pop e jazz e dal 2009 per esempio eseguo Rockquiem, un progetto crossover che unisce il Requiem di Mozart con la musica metal con l’orchestra giovanile “La Réjouissance”. Credo di essere una cacciatrice di bellezza, quindi cerco sempre il bello nella musica dovunque sia. Com’è, oggi, la situazione musicale nel nostro paese? Molto deludente. Le orchestre sono in sofferenza, i fondi dedicati alla cultura sono pochi, gli sbocchi professionali pochissimi eppure il nostro patrimonio artistico e culturale è immenso. Il problema è che la promozione della musica non funziona: infatti nelle scuole pubbliche, non essendo la musica una materia con una continuità didattica nel percorso degli studi, non forma il pubblico del futuro né incoraggia l’approccio e lo studio degli strumenti. Che rapporto ha con Treviso? Ho fondato l’orchestra giovanile di Treviso e del Veneto “La Réjouissance” nel 2002 che raccoglie ragazzi dai 10 ai 20 anni. Inoltre nel 2005 ho dato il via alla rassegna internazionale giovanile “Gioie Musicali” tutta dedicata ai giovanissimi musicisti. Ho collaborato con l’Orchestra Filarmonia Veneta e con Asolo Musica, realtà vive e interessanti del territorio trevigiano. 0422.TV OTT/NOV 16
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chef
LO CHEF GREEN L’ILLUMINAZIONE È SCATTATA DOPO UNA VISITA AD UN MONASTERO DI UNA PICCOLA ISOLA FRA COREA E GIAPPONE. LÌ, PAOLO SARI, CHEF TREVIGIANO CHE OGGI LAVORA A MONTECARLO, HA PRESO ISPIRAZIONE PER LA SUA CUCINA. DIVENTANDO IL PRIMO CHEF CERTIFICATO BIO A RICEVERE UNA STELLA MICHELIN Potremmo anche chiamarlo il Batman della cucina. Come il supereroe Marvel, infatti, che imparò le arti di combattimento in un monastero dell’Himalaya, anche lui deve la sua ispirazione culinaria ad un’esperienza illuminante in un monastero, questa volta però in una piccola isola dell'Oceano Pacifico, tra il Giappone e la Corea. Lui è Paolo Sari, lo chef trevigiano diventato il primo europeo ad ottenere, nel 2013, certificazione di terzo livello dall’European Organic Agency. Ed il primo chef dichiaratamente orientato al biologico ad ottenere, nel 2014, una stella Michelin. Paolo Sari è un globetrotter della cucina, che propone in chiave prettamente green. Ha lavorato in Malesia, Stati Uniti, Corea, Londra, Venezia e a Montecarlo, dove è tutt’ora executive chef del MonteCarlo Beach Resort, creando il primo ristorante bio della Costa Azzurra, l’Elsa. La base della cucina di Paolo sta tutta nella ricerca e cura degli ingredienti, in un approccio fortemente legato alla natura e in tanta, tantissima passione. Quando è nata la sua passione per la cucina? Non credo che ci sia un momento in cui ci si accorga che si vuole fare qualche cosa di specifico, piuttosto bisogna aprire anima e cuore e lasciarsi trasportare verso ciò che piace e che può essere un successo futuro. Qual è stata la più importante esperienza, fra le molte che ha avuto all’estero? Ogni esperienza, piccola o grande che sia, marca e tempra le persone. Ma ad aprirmi una porta è stata soprattutto la forte esperienza in un monastero nell’isola di Jeju, tra Giappone e Corea, dove mi aveva colpito l’aspetto particolarmente “elastico” e giovanile di monaci anche anziani. Mi hanno accolto e spiegato i principi della loro alimentazione e questo è stato per me molto importante. Bisogna essere predisposti ad accogliere qualcosa di nuovo 10
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quando si avvicinano culture differenti, altrimenti il contatto resta superficiale. Come definirebbe la sua cucina? La mia filosofia è il bello e buono associate ad una grande sensibilità. Sono un meticoloso fanatico dell’ingrediente, autoctono, sano, biologico, in stagione, appena raccolto. Ho due squadre di collaboratori, una lavora nei campi ed una in cucina. Una arriva dove l’altra non può arrivare. Io non faccio altro che esaltare il gusto di uno affianco all’altro, cercando di toccarli, tagliarli, cucinarli il meno possibile per non alterare la loro personalità, le loro caratteristiche ed il loro gusto. Com’è nata la scelta di proporre solo materie prime bio? Ho fatto mia l’importanza del biologico in tutto il girovagare degli ultimi venti anni, apprendendo le culture e le tecniche culinarie soprattutto in Corea e Giappone, dove l’attenzione alla scelta degli ingredienti, il che porta conseguentemente al biologico, è maggiore che da noi. Ci sono piatti trevigiani che predilige? Per anni ho sublimato la cucina trevigiana in giro per il mondo, il tiramisù l’ho proposto da New York a Los Angeles, da Seoul a Tokyo, da Londra a Kuala Lumpur, forse ne sono stato il più grande ambasciatore, anche perché a differenza degli ibridi d’oggi, io già a 15 anni avevo il privilegio di possedere la ricetta originale, donatami da Alba Campeol. Qual è il piatto della sua gioventù che ricorda ancora con piacere? Porto nel cuore un piatto dell’infanzia molto particolare: la ricetta delle feste, perché si poteva gustare solo qualche volta, qualche domenica al mese, sono gli gnocchi, un semplicissimo primo piatto che ho preparato forse all’età di quattro anni, quando aiutavo la baby sitter a farli, un’anziana energetica donnina che mi ha forse iniettato la droga della cucina.
la ricetta La ricetta di Paolo Sari per i lettori di 0422
Branzino profumato all’origano, cotto croccante con caponatina
VINO IN ABBINAMENTO Chardonnay Dei Carni Igt delle Venezie Soc. Ag. Giusti - Dal Col Srl Nervesa della Battaglia (TV) Prezzo franco cantina 8,50 euro
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INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 peperone giallo 1 zucchina 200 gr di pomodoro datterino o ciliegino 60 gr di olive taggiasche 40 gr capperi in fiore Per la marinatura: 1 branzino selvaggio da 1,5 kg sale grigio di Guerande pepe fresco al mulinello origano fresco 30 gr di olio extravergine d’oliva scorza grattugiata di un limone PREPARAZIONE Pulire il branzino, squamarlo e sfilettarlo, rimuovendo tutte le spine. Tagliare le estremità di ogni singolo filetto, quindi ricavarne due porzioni da ognuno. Incidere il pesce con due tagli superficiali dalla parte della pelle affinché questa non si arricci in cottura. Marinare il pesce con olio, sale, pepe, la scorza grattugiata di un limone e l’origano fresco sfogliato. Riporre il pesce in frigorifero per un paio d’ore. Lavare peperoni e zucchine e tagliarli in piccoli rombi. Lavare i pomodorini e tagliarli a metà. Aggiungere alle verdure così ottenute le olive ed i capperi. Scaldare l’olio in una padella antiaderente, porvi il branzino dalla parte della pelle e cuocerlo dolcemente quattro minuti per lato. Rimuovere il pesce, aumentare l’intensità della fiamma e mettervi tutte le verdure, salare, pepare e saltare per 2 minuti. Dividere la verdura in quattro piatti, porvi una porzione di pesce su ognuno e guarnire con un rametto di origano.
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TRIVENETA
B I RR E ARTIGIANALI DELL E
A CAMALÒ POVEGL DI IA T R E V I S ON O
L'8^ Rassegna Triveneta delle birre artigianali si svolge dall'11 al 27 novembre, per tre fine settimana, al centro polifunzionale di Camalò di Povegliano. Sono all'incirca 30 i produttori presenti alla manifestazione. Dalle ore 19.00 si possono degustare 100 tra le migliori birre artigianali del Triveneto abbinate ai migliori piatti della cucina tipica locale.
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ARTE
Impressioni d’autunno
QUATTRO MOSTRE, DA OTTOBRE AD APRILE, DALLA “STORIE DELL’IMPRESSIONISMO” AI GRANDI PITTORI ITALIANI DEL SECONDO NOVECENTO, TORNANO A FAR PARLARE DI TREVISO COME CAPITALE DELL’ARTE. È IL GRANDE RITORNO DI LINEA D’OMBRA, CHE FESTEGGIA I 20 ANNI DI ATTIVITÀ CON UNA SERIE DI ESPOSIZIONI DA NON PERDERE
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Pissarro
“Sarà una mostra molto diversa dalle altre che ho già organizzato a Treviso sullo stesso tema – spiega Goldin – ricca come sempre di capolavori, ma dentro una struttura di successione storica molto stringente. L’idea è quella di mostrare non solo quadri impressionisti, ma di far vedere il prima, il durante e il dopo. Sarà quasi una mostra sull’intera pittura francese del XIX secolo. Si parte dalla forma del ritratto, con Ingres e i suoi quadri meno noti ma più intimisti per arrivare a Renoir, Degas e Manet, proseguendo poi col al paesaggio e con 0422.TV OTT/NOV 16
Monet
Qui, fulcro dell’intero progetto del ventennale, sarà allestita la grande mostra dedicata alla “Storie dell’impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin”, 140 opere, soprattutto dipinti, ma talvolta anche fotografie e incisioni a colori su legno, suddivise in sei capitoli, con un forte intento di natura didattica. Per raccontare non solo quel mezzo secolo che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, ma anche quanto la pittura in Francia ha prodotto, con l’avvento di Ingres a inizio Ottocento, nell’ambito di un classicismo che sfocerà nelle prove degli artisti del Salon. Ma anche con Delacroix, entro i termini di un romanticismo che interesserà molti tra i pittori delle nuove generazioni, fino a Van Gogh. La mostra metterà in evidenza quanto preceda l’impressionismo – e lo prepari anche come senso di reazione rispetto a una nuova idea della pittura – e quanto da quell’esperienza rivoluzionaria, e dalla sua crisi negli anni Ottanta, nasca e si sviluppi poi, fino a diventare pietra fondante del nuovo secolo ai suoi albori. Soprattutto con l’ultimo Cézanne, al quale non a caso è dedicato il capitolo finale.
Degas
L’evento di questo autunno trevigiano porta ancora una volta la firma di Marco Goldin. Che con Linea d’ombra ha scelto di ritornare nella sua città natale, dopo 13 anni, per festeggiare i 20 anni di attività espositiva in giro per l’Italia, sempre con grande successo di pubblico. E ancora una volta saranno gli impressionisti il clou di un ciclo di mostre, quattro per l’esattezza, che durerà sei mesi, dal 29 ottobre al 17 aprile 2017, con sede principale il rinnovato Museo di Santa Caterina.
Van Gogh
arte
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arte Renoir
le nature morte, per capire da cosa sia nato l’impressionismo e soprattutto a cosa abbia reagito. Ci saranno anche riferimenti alle prime fotografie, con Gustave Le Gray, all’arte dell’ufficialità parigina del Salon, all’arte giapponese, con stampe di Hiroshige e Hokusai, il tutto in parallelo con le opere di Monet, Van Gogh, Pisarro e Gauguin. È, in definitiva una mostra che ha l’ambizione di ricostruire, attorno all’Impressionismo, l’intero XIX secolo in Francia. Che riunirà capolavori notissimi, ma permetterà soprattutto di scoprire aspetti anche poco noti di quel periodo artistico”. Affiancherà la mostra principale “Tiziano Rubens Rembrandt, L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento”, con tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo messi a disposizione appositamente per il ventennale: “Venere che sorge dal mare” di Tiziano, “Il Banchetto di Erode” di Rubens e “Una donna nel letto” di Rembrandt. Una scelta di tele di tre maestri cui gli impressionisti hanno guardato con particolare attenzione nella definizione dell’immagine femminile. “Da Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della
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Gauguin
pittura in Italia nel secondo Novecento” è il titolo della terza delle mostre, quella naturalmente dedicata alla pittura contemporanea in Italia. Per essa Goldin – che su questo argomento ha speso davvero diverse centinaia di esposizioni e cataloghi negli oltre trent’anni del suo lavoro di curatore – ha individuato una cinquantina di autori importanti, nati tra la fine del primo decennio del Novecento e la fine degli anni Trenta. Quanto a dire due generazioni di pittori, che vanno da Afro e Guttuso fino a Novelli e Schifano. Qui ognuno presente con un’opera simbolo per ogni anno che va dal 1946 al 2000. A questa esposizione storica è direttamente collegata la mostra “De Pictura. 12 pittori in Italia”, allestita nello storico Palazzo Giacomelli lungo la Riviera del Sile. In questa mostra Goldin riprende le fila, a distanza di vent’anni, dell’indagine da lui avviata nel 1995 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. Per quella esposizione Goldin aveva selezionato la presenza di Claudio Olivieri, Claudio Verna, Mario Raciti, Pier Luigi Lavagnino, Attilio Forgioli, Ruggero Savinio, Franco Sarnari, Piero Guccione, Piero
Ancora una volta saranno gli impressionisti il clou di un ciclo di mostre, che durerà sei mesi, con sede principale il rinnovato Museo di Santa Caterina
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Rem
arte
Vedova
Vecellio
Rembrandt
da quel 1995 fino ai giorni più recenti. Chiude la carrellata un omaggio al siciliano di Sciacca, Vincenzo Nucci (1941-2015), a un anno dalla morte. Saranno presentati gli ultimi cinque quadri da lui realizzati, fino all’ultima isola che sorge dal mare, del febbraio 2015. Oltre al ciclo di lezioni di Marco Goldin sulle “Storie dell’impressionismo” – concluso con enorme successo a Treviso nel Teatro Comunale – affiancherà le mostre anche il Pinarello Festival, tre giorni di eventi, dal 29 al 31 ottobre, tra musica, canzoni d’autore, arte, poesia, teatro e giornalismo in occasione dei primi giorni di apertura della mostra, nel Museo di Santa Caterina. L’auditorium del museo sarà il palcoscenico per i concerti di alcuni tra i maggiori cantanti italiani, a cominciare da Franco Battiato (29 ottobre), per proseguire con Antonella Ruggiero (30 ottobre) e Massimo Bubola (31 ottobre). Tutti gli eventi sono a titolo gratuito per coloro che, nella stessa giornata dei concerti e degli spettacoli, avranno acquistato il biglietto d’ingresso alla mostra. Con la sola eccezione del concerto di Franco Battiato del 29 ottobre, che avrà un costo di 30 euro (biglietto unico), da sommarsi poi al biglietto d’accesso alle esposizioni. LE MOSTRE
Storie dell’impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento.
Pizzinato
Da Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento
Vignozzi, Gianfranco Ferroni. “De Pictura” riunisce quindi i dieci artisti allora compresi nel progetto assieme a Piero Ruggeri e Alberto Gianquinto, che avrebbero dovuto prendervi parte. Per mettere in evidenza la loro produzione
De Pictura. 12 pittori in Italia
DOVE Treviso, Museo di Santa Caterina e Palazzo Giacomelli Dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017 Info: www.lineadombra.it 0422.TV OTT/NOV 16
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MARCA GOLOSA
Agricoltura 2.0
DAI SUCCHI DI KIWI AI GELATI ARTIGIANALI, DALL’OLIO DI NOCCIOLA AI SUCCHI DI MELA INVECCHIATI. QUANDO L’AGRICOLTURA GUARDA AL FUTURO, LANCIANDO IDEE INNOVATIVE. ECCO ALCUNI ESEMPI TREVIGIANI DI COME ANCHE IL SETTORE AGRICOLO SIA OGGI IN GRADO DI PROPORRE ESEMPI AZIENDALI DAVVERO RIUSCITI. E GOLOSI
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Nel Piano Industria 4.0 sono stati previsti investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie anche per l’agricoltura e l’agroalimentare
“ famigerato “Piano Industria 4.0”, il progetto ministeriale che grazie alle tecnologie e all’innovazione dovrebbe trasportarci di filato verso la quarta rivoluzione industriale, sono stati previsti investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie anche per l’agricoltura e l’agroalimentare.
Coltivare è una delle più antiche attività umane. Sviluppatasi più di 10 mila anni fa a partire dalla celebre “mezzaluna fertile”, l’area mediorientale fra Tigri ed Eufrate definita anche come la “culla della civiltà”, l’agricoltura ha visto col tempo decrescere la sua importanza. Ed oggi, seppur importante ed essenziale per la nostra stessa esistenza, è spesso relegata nelle retrovie. Insomma, è un’attività primaria più di nome che di fatto. In Italia, ad esempio, contribuisce ad appena il 3% del Pil complessivo (anche se, considerando le attività che le ruotano intorno, dal packaging ai trasporti, dalla trasformazione al commercio, l’agroalimentare incide per il 17%). Eppure, secondo gli ultimi dati Istat di agosto, è in crescita rispetto all’industria. Tanto che all'interno del 22
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L’agricoltura ci salverà dalla crisi, insomma? Potrebbe non essere una definizione tanto azzardata, visto e considerato che il nostro paese, come dimostrato anche dal successo dell’ultima Expo, ha nei prodotti agroalimentari una carta importante da giocarsi nei mercati internazionali. E lo dimostra anche la crescita di iniziative innovative in campo agricolo anche nella Marca trevigiana. È vero che complessivamente, nel Veneto, l’agricoltura sconta ancora un forte ritardo e che le innovazioni stentano a decollare. Dai dati regionali, ad esempio, emerge come ben il 50% delle aziende agricole seguono tuttora un modello fortemente tradizionale: lavorano, in pratica, nello stesso modo di almeno un secolo fa. Eppure, grazie alla lungimiranza di alcuni giovani agricoltori, le
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Grazie alla lungimiranza di alcuni giovani agricoltori, oggi esistono realtà capaci di sfidare i mercati con proposte e idee stuzzicanti realtà più moderne, capaci di sfidare i mercati con proposte e idee stuzzicanti, ci sono, eccome. Eccone qualcuna. Partiamo dalla Kiwiny di Giavera del Montello. Fondata nel 2008 dai fratelli altoatesini Philipp e Manuel Breitenberger, 32 e 27 anni, rilevando l'attività agricola del padre Hermann, è stata prima indirizzata sul confezionamento in proprio e poi sulla produzione di purée e succhi di frutta. È nato così un brand, che oggi conta su tre linee di prodotto (Kiwiny Smoothie, Kiwiny Jam e Kiwiny Juice), subito apprezzato e conosciuto, sia a livello nazionale che internazionale, tanto da essere premiato fra le 25 migliori startup italiane a Expo 2015. I “fratelli del kiwi”, come sono stati ribattezzati, dispongono di 10 ettari di piantagioni coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica, che producono, grazie anche ad altre aziende terziste, 10 mila quintali di kiwi l’anno. Innovazione e naturalità (anche le confezioni sono bio) sono le chiavi del successo di Kiwiny, ma anche e soprattutto un approc-
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cio al mercato moderno e dinamico. Ci spostiamo ad Istrana dove, nella frazione si Sala, c’è Vaka Mora, azienda agricola che ha fatto dei derivati del latte e della filiera corta il proprio core business, grazie ad un allevamento che conta su 130 bovini in totale, di cui 70 dedicati alla produzione di latte. Gestita dalla famiglia Fichera – papà Fioravanti coadiuvato dai figli Ivano e Andrea – è famosa soprattutto per il suo squisito gelato artigianale, realizzato mantecando su piastra a freddo a -17° il latte appena munto, con l’aggiunta di varie variegature, nutella, nocciola, amarena e altre per un totale di otto varietà. Assolutamente da provare. Ma anche il reparto formaggi dello spaccio aziendale, è a prova di buongustai, dai tradizionali piave, montasio e morlacco, 0422.TV OTT/NOV 16
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ai formaggi stagionati, le caciotte, la ricotta e gli stracchini, sino agli innovativi Ingordo, un formaggio erborinato, al CremaYo, uno spalmabile a base di yogurt conservato sott’olio, e al formaggio al pepe e peperoncino, che ha ricevuto la medaglia d’oro all’ultima edizione del Caseus Veneti. Nelle campagne di Silea, a Sant’Elena, è nata invece Rinocciola, un’idea dei fratelli Simone e Nicola Serafin, nata dall’esperienza agricola già avviata dal nonno e seguita oggi anche da papà Davide e mamma Sabrina Pastrolin. L’idea era quella di dedicarsi, unico caso nel trevigiano e uno dei pochissimi in Italia, alla reintroduzione della coltivazione del nocciolo. Un solo ettaro, ma da questo, ed è qui l’intuizione geniale, produrre come risultato finale, l’olio di nocciola. Nel moderno laboratorio aziendale, le nocciole vengono pressate a freddo per mantenere le proprietà naturali, trasformandole in olio purissimo di alte qualità alimentari. La presenza di grassi alimentari utili al benessere della persona, grassi saturi, grassi monoinsaturi e grassi essenziali della serie Omega, rendono l’olio di nocciola perfetto sia nell’uso in cucina, ma anche in cosmetica, nei trattamenti terapeutici e nei massaggi naturali. Fare del semplice succo di mela qualcosa di diverso e originale? È la proposta di Zolla14, l’organic farm project creata nel 2005 a Carbonera da Marisa Saggio che oggi dispone di 5000 alberi da frutto attentamente selezionati e curati, mantenendo integro il loro patrimonio genetico. L’azienda è certificata biologica dal 2007 e dal 2013 ha avviato il metodo di coltivazione biodinamica, proponendo una linea di otto varietà di succhi limpidi di mela, che hanno ricevuto tantissimi riconoscimenti. Vero fiore all’occhiello di Zolla14 sono soprattutto le produzioni di "Auro" Riserva Speciale, ottenute con l'invecchiamento dei succhi limpidi di mela per affinarne il gusto, come si fa con il vino delle migliori annate. Dal 2010, inoltre, è stata avviata una produzione di malti biologici utilizzando i cereali antichi coltivati 24
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in azienda, come l’orzo distico, il piccolo farro monococco Mezzaluna e il frumento Polonico Kamut con l’aggiunta del Radicchio Rosso di Treviso Tardivo Igp Winter Flower che ha dato origine, nel 2014, alla birra doppio malto “Raro” 100% biologica.
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Marca misteriosa LEGGENDE E STORIE, FRA MAGIA E MISTERI, È IL FESTIVAL VENETO SPETTACOLI DI MISTERO, CHE NELL’EDIZIONE DI QUEST’ANNO TOCCHERÀ ANCHE LA MARCA CON 21 EVENTI. TUTTI DA BRIVIDI
festival
Anguane, sanguanei, lumiere, folletti, fantasmi, streghe, cavalieri, dame, eremiti, sovrani sanguinari, delitti, intrighi di corte e misteri tornano a popolare la provincia di Treviso, dalla pianura ai pendii della pedemontana, passando per le colline vitate del Prosecco Superiore, regalando ai visitatori un’esperienza unica da vivere in location suggestive. Da 21 ottobre al 3 dicembre torna, infatti, a Treviso “Veneto - Spettacoli di Mistero”, il festival diffuso che ripropone i miti, le leggende e le storie che fanno la ricchezza culturale del Veneto e ne rappresentano l’identità regionale, che toccherà la nostra provincia con 21 eventi dedicati ai personaggi e alle storie delle nostre comunità. Il Festival si conferma unico in Italia per numero di eventi e per capillarità: numerosi comuni hanno aderito al ricco calendario di manifestazioni che si snoderanno attraverso piazze, borghi, città d’arte, boschi, castelli, ville venete, musei, teatri, biblioteche, antiche chiese, chiostri e parchi fluviali. A lavorare dietro le quinte saranno anche quest’anno centinaia di volontari delle Pro Loco e dell’associazionismo coordinati dall’Unpli Veneto;
sono loro a scegliere storie e leggende, cercandole nel passato, e ad interrogare la memoria dei luoghi per riscoprirne il fascino arcano e valorizzarlo con rappresentazioni teatrali, letture e racconti, mostre, itinerari guidati, escursioni in barca e cene letterarie. È così che a Resana si terrà la “Festa delle Ombre”, a Combai invece i visitatori andranno “In viaggio con Nivit… tra boschi e fiabe” e conosceranno la “Leggenda di San Martino tra marroni e vino”, mentre a San Polo di Piave verrà svelato il “Mistero degli Antifonari di San Marco”. La città di Conegliano racconterà i suoi “Mille anni di leggende e misteri” e a Paese i bambini verranno coinvolti nei giochi di “Non uscite quella notte”. A Castelfranco Veneto spazio al teatro con “Il segreto del Ghetto”, a Treviso saranno in programma “Caccia al mistero” e “Per le vie del mistero”, a Fregona protagonista è il castello con “Brividi e leggende al castello di Piai”. A Santa Lucia di Piave “Incantesimi, fate e cavalieri” sbucheranno in uno strano concerto, a Badoere di Morgano andranno in scena “I misteri del Sile: la leggenda della Regina Cornaro”, a Follina tocca la “Leggenda del Bus dee Fave” mentre a Casale sul Sile il mistero scorre lungo il “Sile Misterioso”. Oderzo scoprirà i “Misteri di Oderzo sotterranea” e Sàrmede il “Mistero di Misteria misteriosamente smarrita nel bosco”. Orsago narrerà il suo “Annus Horribilis” e infine a San Zenone degli Ezzelini torna protagonista Ezzelino da Romano con “Ezzelino tra i borghi di Liedolo”. Un calendario ricco e capillare, quindi, che non mancherà di affascinare con quel pizzico di mistero e di arcano il pubblico di tutta la Marca. Maggiori informazioni e l’aggiornamento sugli eventi si possono consultare sul sito www.spettacolidimistero.it DOVE SPETTACOLI DI MISTERO Treviso e provincia Dal 21 ottobre al 3 dicembre www.spettacolidimistero.it 0422.TV OTT/NOV 16
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IN PRIMAVERA O IN AUTUNNO? FORMALE O INFORMALE? FIABESCO O FESTAIOLO? ECCO I CONSIGLI DELLA WEDDING PLANNER MONICA TONOLO PER RENDERE PERFETTO IL GIORNO PIÙ BELLO DELLA VOSTRA VITA. DALLE ORIGINALI NOZZE URBAN O ECO-CHIC A QUELLE PIÙ ROMANTICHE IN VILLE E BARCHESSE
SPECIALE SPOSI
Le nuove frontiere del wedding
speciale sposi Fino a qualche decennio fa, parlare di matrimonio significava concepire un evento dall’accezione piuttosto tradizionale. Si trattava per lo più di una sequenza di eventi in successione: dalla richiesta formale della mano della prescelta al padre della sposa alla consegna dell’anello, dall’ufficializzazione con biglietti, confetti verdi e ricevimento in famiglia alla preparazione della dote e del corredo da parte di mamme, zie e nonne, dalla cerimonia, rigorosamente in chiesa e con abito bianco, al banchetto nella location desiderata con ricche pietanze e portate capaci di soddisfare i tanti invitati, sino al taglio della torta e poi via… partenza immediata per la luna di miele. Oggi, al matrimonio religioso di allora si è aggiunto quello civile, le seconde nozze, le nozze miste per razza, religione e culture, le nozze last minute e, negli ultimi tempi, le nozze gay. Il matrimonio moderno si fonda sul concetto di “festa”, di evento spettacolare fin dalle sue prime battute; basti pensare alla proposta di matrimonio, tutta cinese, in mondovisione durante le ultime olimpiadi di Rio. In un simile scenario, il matrimonio moderno comporta una miriade di possibilità, di scelte e di responsabilità, alcune creative, altre organizzative, economiche e diplomatiche, scelte che devono essere condivise e che spesso implicano la verifica dei rapporti di coppia e non solo. In qualità di wedding planner, sempre alla ricerca di novità ed ispirazioni offerte dal settore, vi propongo una riflessione su tutti gli aspetti che caratterizzano l’organizzazione del matrimonio, attraverso semplici linee guida dedicate ai quesiti più importanti e con qualche piccolo suggerimento sulle possibilità offerte dal nostro territorio. Treviso, d’altro canto, offre suggestivi scenari per un matrimonio indimenticabile. Complice la posizione geografica felice, che permette di poter scegliere tra location storiche o dimore di charme degne del “wedding tourism”, nuova frontiera sempre più cool e gettonata negli ultimi tempi. QUANDO SPOSARSI? Primo step: decidere la data. Se nel matrimonio tradizionale le stagioni preferite erano la primavera e l’estate, simboli di rinascita di “nuova vita e nuova linfa”, il matrimonio 32
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cerimonia e minor atmosfera. Anzi, in alcuni casi la cerimonia civile rappresenta un’opportunità per agire con una maggior libertà creativa. Se per il matrimonio religioso si spalancano le porte di cattedrali, abbazie, chiese minori e piccole architetture sacre ricche di suggestioni e di storia, per le celebrazioni civili le possibilità sono davvero ampie. Basti pensare che alla tradizionale sala comunale si aggiungono barchesse e barchessine, logge, sale museo, teatri, parchi di ville comunali, parchi-museo, club sportivi, castelli, ville e dimore storiche, masserie tra i vigneti e le cantine, wine resort, wine spa e foresterie e tutti quei luoghi impensabili fino a qualche tempo fa, che richiamano un turismo legato al wedding su scala internazionale di tutto rispetto.
contemporaneo trova, sempre più, la forza di ampliare le sue potenzialità interessando tutti i giorni e tutte le stagioni. Non più regole dettate dalla sola tradizione ma possibilità di scegliere secondo necessità, gusto, stile e creatività. Quindi oggi è più facile scegliere tra un romantico e delicato matrimonio primaverile o tra un colorato matrimonio estivo, quando la natura è al massimo del suo splendore, tra un matrimonio anticonformista in autunno all’insegna dell’originalità e un matrimonio invernale pieno di intimità e di suggestioni nordiche. Ciascuna stagione saprà regalare atmosfere da sogno con i suoi colori, fiori, frutti e profumi. COME SPOSARSI? Chiesa o comune? Tradizione o innovazione? Se in prime nozze la scelta di un matrimonio religioso piuttosto che civile richiede una personale riflessione da parte della coppia, in seconde nozze, unioni civili miste e nozze gay (il cui dibattito è piuttosto attuale), l’unica alternativa è rappresentata dal rito civile. Ciò non comporta necessariamente un impoverimento della 34
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DOVE SPOSARSI? Decisi data e rito del matrimonio, il passo successivo sarà quello di individuare luogo e location quale scenografia unica ed indimenticabile. Qualunque sia il vostro stile, la parola chiave del matrimonio è “atmosfera”. Il matrimonio contemporaneo si nutre di originalità e non conosce limiti di territorio e di spazio. Ed allora perché non approfittare dei nostri meravigliosi centri storici come preziose cornici per un evento unico? Basta pensare a Treviso e alla sua provincia, Castelfranco, Asolo, Maser, Possagno e Follina, tutte cittadine magiche. Negli ultimi tempi l’urban wedding è tra le scelte più interessanti che rendono possibili scoperte inaspettate fatte di scorci tipici ed affacci mozzafiato che il mondo intero ci invidia. Il risultato non può che essere un matrimonio all’insegna di un’atmosfera degna di un set cinematografico, tra glamour urbano e unicità che gli stranieri hanno già colto da tempo. Ma se preferite un matrimonio eco-chic, la festa non può che essere organizzata nel segno di una 36
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maggiore semplicità, seppur ricercata, basata su dettagli e poesia, dove la natura fa da protagonista. Nel nostro territorio, oltre a luoghi immersi nel verde che si estendono tra pianura e collina ma facili da raggiungere, possiamo incontrare innumerevoli possibilità dove organizzare il nostro ricevimento: tra ville storiche e sale regali, tra dimore di campagna, sapientemente attrezzate ed organizzate e costruzioni tipiche della nostra tradizione come antichi mulini, agriturismi e fresche cantine, tra parchi e giardini storici. Le possibilità sono davvero infinite, senza tralasciare gli itinerari enogastronomici alla ricerca di unicità che fanno dello sposarsi a Treviso una scelta assolutamente originale. Non vi sentite ancora sufficientemente ispirati? Vi propongo allora un ottimo compromesso tra il romanticismo dello specchio d’acqua, l’eleganza di una dimora antica e la versatilità di una festa che può giocarsi tra interni ricchi di storia e parchi curatissimi: la Riviera del Brenta e il lago di Garda, tra terra ed acqua, scenari meravigliosi
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speciale sposi degni di un’opera d’arte. Per gli amanti del mare le località balneari rappresentano veri e propri salotti per feste formali su terrazze esclusive e quelle informali tra chioschi e spiagge a piedi nudi. Le possibilità a disposizione per noi veneti sono a portata di mano. Per chi invece ama il cielo terso e il verde perdifiato della bella stagione, le feste di colori in autunno o le cime innevate in inverno, ecco il fascino dell’alta quota. Località da jet set o d’altri tempi tra luci soffuse e caminetti accesi, il matrimonio in alta quota è la vera novità degli ultimi tempi che non potrà che sedurre i vostri ospiti. Ed anche in questo caso il nostro territorio non manca di offrirci ampie opportunità tra baite, rifugi e location prestigiose tra le quali, ma non solo, Cortina d’Ampezzo, la Perla delle Dolomiti. COSA FARE? Qualsiasi sia lo stile del vostro matrimonio – urban chic, eco chic, shabby chic, boho chic, a km 0, romantico, minimal, dark, punk, rock o altro ancora – la parola d’ordine deve essere “coerenza”. Se ad esempio avete scelto un matrimonio urban chic, dovrete decidere per un’atmosfera ed un itinerario tutto urbano, con passeggiate e degustazioni in stile: offrire ai vostri ospiti un intermezzo a base di profumati tè e soffici pasticcini, in una delle tante sale da tè sorte in città, o la possibilità, per i più esigenti, di sfiziosi brunch piuttosto che un spuntino nei bàcari del centro storico, sono solo alcune delle soluzioni possibili che non potranno che caratterizzare il vostro evento. Ci si potrà affidare a buffet informali, fatti di tante piccole specialità locali, oppure, se preferite stare seduti, ad un
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menù creativo ma veloce fatto di poche ma curatissime portate per stupire i vostri ospiti. Il tutto in una atmosfera di luci, lanterne e candele e con qualche tocco di classe. Se preferite invece la campagna, fiori ed erbe aromatiche dovranno essere le protagoniste, meglio se su tavoli rustici con apparecchiature vintage, anche di epoche diverse. Il menù avrà un’anima decisamente green con prodotti a chilometro zero, gli allestimenti potranno prevedere amache e cuscini sull’erba, cappelli di paglia. Il finale? Il gioco dei filoni di luci soffuse da un albero ad un altro al calare della sera. Se la vostra scelta è per un matrimonio boho chic in aperta campagna, non sarà di certo un banchetto formale ad accompagnarvi, quanto, piuttosto un inaspettato e prezioso picnic tra pizzi, fiori e decori all’ombra di alberi secolari di qualche campo. Nelle antiche dimore che si affacciano su un corso d’acqua o su un lago, sarà doveroso scegliere una festa formale, con arrivo in motoscafo, un pranzo placè con portate studiate e raffinate per un vero viaggio dei sensi ed una successiva passeggiata tra le bellezze dei parchi che gli appassionati di botanica apprezzeranno moltissimo. E per finire uno scintillio di fuochi d’artificio a conclusione di una memorabile giornata. Se, invece, decidete per un castello che ci permetta di vivere momenti fiabeschi, tutto dovrà essere pensato in grande. Cascate di fiori, candelieri, tavoli tondi e sedute classiche rivestite con menù creativi all’altezza della situazione ma con tante ed innumerevoli portate per una esperienza indimenticabile e poi danze e piccoli concerti.
speciale sposi
Per le location marine il leit motiv dovrà essere il colore del mare e il frangersi delle onde la colonna sonora. Le tavolate in spiaggia saranno lunghe e ricorderanno l’andamento delle onde, il menù assolutamente marino, gli addobbi fatti di lanterne, conchiglie, reti e coralli. La fine della festa? Il bagno di mezzanotte, ovviamente. Per il matrimonio in alta quota gli allestimenti in legno avranno la meglio, con cuscini e coperte, e i menù ricorreranno ai prodotti locali rivisitati, perché no, dall’estro di uno chef quotato. Il volo in mongolfiera potrà poi dare il tocco finale al vostro evento. Per i più esigenti o per gli eterni indecisi l’ultima opzione possibile, ma con qualche ripercussione a livello di budget, è certamente il “wedding weekend”; un susseguirsi di festeggiamenti all’insegna dell’avventura, a partire da qualche giorno prima delle nozze e per tutto il giorno successivo alle nozze. QUANTI E QUANTO? Ed allora siete pronti a verificare la fattibilità delle vostre scelte? Quanti invitati desidero
avere al mio matrimonio? Oppure, in maniera meno poetica, quanto sono disposto a spendere? Abbiamo più volte detto che mentre un tempo il matrimonio prevedeva un gran numero di ospiti (intorno a 150/250 invitati), oggi la lista degli invitati è piuttosto contenuta. E questo, consentitemi dirlo, a tutto vantaggio della qualità dell’evento. Meglio ridurre il numero degli invitati ma garantire emozioni, suggestioni e atmosfere uniche. La questione del “quanti” o “quanto”, forse, è la prima vera, e spesso dolorosa, questione da affrontare per poter procedere con coerenza nel realizzare i propri desideri. Tranquilli, il settore del wedding ormai è in grado di offrire tutte le soluzioni possibili a misura di budget e le ampie squadre di operatori del settore sono a disposizione per garantire sempre il meglio. Infinite potranno essere le risposte ai quesiti proposti e infiniti saranno i modi con cui procedere nella consapevolezza che ogni evento merita di essere curato, vissuto ed assaporato in tutte le sue sfumature e divenire quello che verrà ricordato come il giorno più bello.
CHI È
Architetto, wedding planner ed event manager, da sempre attratta dal mondo dell'arte e della moda, Monica Tonolo si iscrive prima all'Accademia delle Belle Arti e poi ad Architettura ed è nel settore degli allestimenti e degli eventi che riesce ad unire arte, originalità e fantasia. Con i suoi eventi è in continua ricerca di idee e soluzioni anche al di fuori del Bel Paese per allargare sempre più gli orizzonti, diversificare il business e confrontarsi con esperienze e sfide sempre più impegnative. Con una attenta progettazione e pianificazione degli eventi uniti a 42
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creatività ed una innata manualità riesce a realizzare eventi unici, interamente concepiti su misura, aggiungendo quel carico di pathos difficilmente raggiungibile con altri lavori.
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prodotto artigianale dall'identità ben definita, dalle forme sinuose, fluide e che prescinde dai continui cambiamenti delle mode che influenzano anche il vasto mondo dei bijoux. Un valore importante ha il materiale principale, la corda di passamaneria che non solo ben si adatta alla riproduzione di nodi ricordando le funi marinare, ma offre morbidezza al tatto e una notevole leggerezza, caratteristiche fondamentali per un'ottima portabilità. La vasta gamma di colori possibili garantisce un'immagine sempre personalizzabile per incontrare le esigenze di ogni donna. E tra le proposte di Intrecci
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Tutta la magia delle farfalle Un matrimonio immersi in una nuvola di vere farfalle. Oppure, racchiuse una ad una in un involucro pronto a schiudersi da offrire ad ogni singolo invitato. È l’atmosfera, magica e sognante, proposta da Farfallexeventi per creare un momento unico e indimenticabile per le vostre nozze
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distribuiti fra i partecipanti. Le farfalle utilizzate sono allevate ad una ad una, con cura e passione, e soprattutto sono specie selezionate per integrarsi perfettamente nel nostro ecosistema. Lo staff di Farfallexeventi è pronto a seguirvi e consigliarvi nella scelta del rilascio che più vi si avvicina alle vostre aspettative.
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FARFALLEXEVENTI Strada di Ponzano, 5 31050 Ponzano Veneto (TV) tel. 0422 969352 www.farfallexeventi.com info@farfallexeventi.com Farfallexeventi
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Il giorno delle nozze è certamente uno di quelli che più resterà impresso nella memoria, ecco quindi che anche un piccolo dettaglio ha l'opportunità di trasformarsi in un ricordo indelebile che vi accompagnerà per sempre. Uno straordinario rilascio di farfalle potrà essere appunto quel piccolo dettaglio che fa la differenza. Quale coppia di sposi non ha immaginato di vivere il suo matrimonio come in un sogno? Voi ed i vostri ospiti abbracciati da una nuvola di farfalle che vi accompagna nel giorno più bello. Emozionare con la naturalezza delle farfalle è l'obiettivo di Farfallexeventi che crea coreografie con il butterfly-release. Quella della liberazione di farfalle è un’usanza tipicamente anglosassone, ma che sta prendendo piede rapidamente anche da noi, grazie al suo fascino, che unisce amore per la natura, romanticismo e spettacolarità. È un rituale beneaugurante che viene svolto in momenti significativi come matrimoni, ma anche ricorrenze, compleanni ed eventi in genere, capace di rendere l’atmosfera magica ed indimenticabile. “Se vuoi che un desiderio si trasformi in realtà – dice una leggenda dei nativi americani –, devi esprimerlo alle farfalle, che da sole e senza emettere alcun suono potranno arrivare in cielo e riferirlo a dio”. Le modalità di rilascio proposte da Farfallexeventi sono diverse, capaci di soddisfare ogni vostra esigenza. Si va dal rilascio massivo, in cui una grande quantità di farfalle fuoriesce simultaneamente da un’apposita scatola, creando un effetto “nuvola”, improvviso e spettacolare, al rilascio individuale, in cui le farfalle risposano singolarmente in involucri di carta che vengono
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PROGETTIAMO
Verdi Emozioni Punto di partenza? L’accurata gestione della fase di progettazione - svolta in collaborazione con architetti e committenti - per coniugare in armonia spazi interni ed esterni.
promo Igor e Germano Dal Ben
«Amore per la natura e passione per il nostro lavoro ci spingono ad offrire soluzioni innovative ed ecologicamente compatibili, per garantire spazi verdi sempre floridi e sani che emozionano ogni giorno. È la nostra missione da oltre 25 anni.»
AL FIANCO DI PRIVATI E ARCHITETTI NELLA PROGETTAZIONE DEL VERDE Quando lo spazio esterno è ideato in totale sinergia con lo stile della casa (o dell’azienda) il risultato è pura armonia. Studiamo il contesto abitativo per creare giardini curati in ogni dettaglio: dalla selezione delle piante all’illuminazione, dai camminamenti all’irrigazione e all’arredo. COMPLETIAMO L’ARCHITETTURA DI UN EDIFICIO CON UN GIARDINO PROGETTATO AD HOC Il nostro lavoro - oltre che una passione - è anche una missione: realizzare spazi verdi esterni dove ogni elemento assume una funzione emozionale precisa: piante, suolo, arredo, luci ...tutto è un preciso e naturale equilibrio!
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AGENDA DAL 10.10.2016 AL 30.11.2016
EVENTI E SPETTACOLI A TREVISO E PROVINCIA
150° ANNIVERSARIO PLEBISCITO UNIONE DEL VENETO ALL’ITALIA Treviso Fino al 30 ottobre Info: 0422 658247 https://www.comune.treviso.it In occasione del 150° Anniversario del Plebiscito che nei giorni 21 e 22 ottobre 1866 sanciva l’unione del Veneto all’Italia, l’Amministrazione comunale ha elaborato un ricco percorso costituito da mostre, concerti, itinerari e convegni per ricordare un momento storico particolarmente significativo per la città. Il programma prevede il 20 ottobre l’itinerario storico-culturale “Sulle tracce del Risorgimento trevigiano”, con ritrovo alle ore 16 ai giardini della Stazione ferroviaria. Il
21 ottobre al Salone dei Trecento, a partire dalle 17, si terrà invece una cerimonia civica, cui seguiranno la lectio magistralis del professor Mario Isneghi, l’inaugurazione della mostra dedicata al 150° anniversario ed il concerto dell’Associazione Tactus con strumenti d’epoca e musiche risorgimentali. Il 22 ottobre al Salone dei Trecento, dalle 9 alle 18, è in programma il convegno “1866. Il Veneto dall’Austria all’Italia”. Mentre il 27 ottobre alle 16,30 preso la sala conferenze del Museo Bailo ci sarà una conferenza sul tema “Artisti e Patrioti nella Collezione Giacomelli”. Si chiude il 30 ottobre con l’itinerario storico-culturale “Sulle tracce del Risorgimento trevigiano”, che partirà da Porta SS. Quaranta alle 10,30. 0422.TV OTT/NOV 16
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MARCO MENGONI Zoppas Arena, Conegliano Sabato 19 novembre Info: www.zoppasarena.it Dopo 11 tappe sold out e vendite record per il tour prodotto da Live Nation partito lo scorso 28 aprile da Torino, il prossimo 12 novembre Marco Mengoni ripartirà per una nuova importante avventura live in Italia e in tutta Europa. Dopo la prima tappa a Mantova, il tour toccherà la Marca il 19 a Conegliano e proseguirà nel nostro paese fino al 6 dicembre, data del concerto di Francoforte, per poi arrivare a Bruxelles, Amsterdam, Parigi, Città di Lussemburgo, Zurigo, Colonia, Vienna e Varsavia. #MENGONILIVE2016 segue il grande successo de “Le cose che non ho”, il disco di inediti di Marco Mengoni uscito l’anno scorso e già certificato triplo disco di platino. Il 25 maggio il cantautore ha tenuto il suo primo concerto in Spagna, a Madrid, che ha fatto seguito alla pubblicazione di “Liberando palabras”, il secondo album di Marco pubblicato per il mercato iberico contenente i 10 brani, tradotti in spagnolo, del fortunatissimo album “Parole in circolo”, certificato triplo platino. 62
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TIROMANCINO Palamazzalovo, Montebelluna Domenica 13 novembre ore 21 - Info: www.palamazzalovo.it I Tiromancino, una delle realtà più solide e valide del panorama musicale italiano, tornano live. E arrivano con una data del loro Nel Respiro del Mondo Tour anche a Montebelluna, sul palco del
THE ZEN CIRCUS New Age Club, Roncade Venerdì 18 novembre ore 22 - Info: www.newageclub.it Dopo otto dischi, un ep e diciotto anni di carriera, i The Zen Circus festeggiano la maggiore età con un nuovo grande disco di inediti, “La Terza Guerra Mondiale”, uscito il 23 settembre. Si tratta del di-
Palamazzalovo. Fondati da Federico Zampaglione nel 1989, il gruppo romano ha all’attivo 11 dischi, improntati alla commistione tra forma canzone e ricerca di sonorità non convenzionali. Dopo il grande successo del disco “Indagine su un sentimento” e dei suoi singoli “Liberi” e “Immagini che lasciano il segno” usciti nel 2014, i Tiromancino sono tornati quest’anno sulla scena musicale con un nuovo e attesissimo album “Nel Respiro del Mondo”, uscito lo scorso 8 aprile, anticipato dal singolo “Piccoli miracoli”.
sco più “power pop” della banda pisana. Gli arrangiamenti sono fatti esclusivamente di chitarra, basso, batteria e voci, senza tastiere aggiunte, synth, archi o fiati e, se qualche volta può sembrare, si tratta di chitarre o voci filtrate ed effettate: una scelta volta a poter portare dal vivo il disco nella sua forma originale. La splendida copertina racconta, in tutta la sua crudeltà, la provocazione lanciata dal Circo Zen col suo nono disco: rapiti dal bisogno di esistere, che il mondo digitale non sa soddisfare, non sappiamo più accorgerci di quello che ci sta attorno.
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ORNELLA VANONI Teatro Accademia, Conegliano Sabato 29 ottobre ore 20.45 - Info: www.teatroaccademia.it Si intitola “Free Soul” il nuovo spettacolo della straordinaria carriera di Ornella Vanoni, voce regina della musica italiana. In scena il 29 ottobre all’Accademica di Conegliano, sarà sul palco con tre importanti musicisti: Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra e Piero Salvatori al violoncello. Il concerto si apre con la voce di Vinicius De Moraes che recita una poesia e poi la scaletta spazia dal jazz alla bossanova, dai suoi grandi successi e ad alcune chicche che Ornella regalerà al pubblico, senza tralasciare le radici soul che da sempre accompagnano le sue interpretazioni più intense. L’aspetto più emozionante del concerto rimane il dialogo verbale tra Ornella e il pubblico: a ruota libera, senza un copione scritto, racconta la libertà dell’anima.
GRIGORY SOKOLOV Teatro Comunale Mario Del Monaco, Treviso Mercoledì 2 novembre ore 20.45 - Info: www.teatrocomunaletreviso.it Sessantasei anni, da San Pietroburgo, Grigory Sokolov è uno dei più affermati pianisti classici a livello internazionale, vincitore quest’anno dell’Echo Klassik Award. Le poetiche interpretazioni del pianista russo, nascono dalla profonda conoscenza delle opere che fanno parte del suo vasto repertorio. I programmi dei suoi recital abbracciano ogni epoca, dalle trascrizioni della polifonia sacra medievale e dai lavori per tastiera di Byrd, Couperin, e Bach a tutto il repertorio classico e romantico con particolare attenzione a Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin e Brahms, alle composizioni di riferimento del XX secolo di Prokofiev, Ravel e Stravinskij. Considerato uno dei massimi pianisti di oggi, Sokolov è un artista ammirato per la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione senza compromessi alla musica. 64
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PABLO HELD TRIO
Teatro Eden, Treviso Giovedì 10 novembre ore 20.45 - Info: www.teatrocomunaletreviso.it Il Trio di Pablo Held è una delle formazioni più significative e dinamiche nel panorama attuale del jazz europeo. I confini tra composizione e improvvisazione sono trasfigurati, durante i loro concerti, dalla rinuncia a un vero e proprio programma di brani. L'avventura e il rischio di una improvvisazione spontanea e libera hanno così galvanizzato ed entusiasmato nei suoi dieci anni di attività i tre componenti del Trio – Pablo Held al pianoforte, Robert Landfermann al basso e Jonas Burgwinkel alla batteria –, riuscendo a mantenere sempre fresche e innovative le loro esecuzioni dal vivo.
ARCHITECTS New Age Club, Roncade Sabato 5 novembre ore 22 - Info: www.newageclub.it Dopo il grandissimo successo del loro ultimo tour insieme a Parkway Drive, gli Architects tornano in Italia da headliner per il tour promozionale della loro ultima fatica “All Our Gods Have Abandoned Us”. Attivi ormai dal 2004 i 4 di Brighton i ormai di casa nel nostro paese con il loro sound monumentale e tecnico si sono affermati come uno dei nomi più importanti e influenti del panorama “core” mondiale, la loro costante ascesa si nota sin da subito grazie ai numerosi premi vinti e dai sold out collezionati nei loro tour.
MONACI DEL SURF Home Rock Bar, Treviso Martedì 1° novembre Info: www.homerockbar.com È inutile parlare dell’identità di un gruppo che si presenta mascherato: i Monaci del Surf sono una sorta di società segreta. Quello che è certo è che chitarra elettrica, basso e batteria sono gli strumenti preferiti dai Monaci, filtrati e accompagnati da suoni elettronici. Lo spettacolo “Dia de los Muertos” è tirato, da ballare, con i classici del surf alla Dick Dale e inedite versioni in stile di successi più recenti. Atmosfere tra James Bond e Quentin Tarantino per un concerto a metà tra una performance e una festa. 0422.TV OTT/NOV 16
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IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello con Sebastiano Lo Monaco
Teatro Comunale Mario Del Monaco, Treviso Venerdì 28 e sabato 29 ottobre - ore 20.45 Domenica 30 ottobre - ore 16 Info: www.teatrocomunaletreviso.it “Una commedia nata e non scritta”, così Pirandello ha definito il suo “Berretto a sonagli”. Su questo pensiero l’attore e regista Sebastiano Lo Monaco ho costruito la sua trasposizione: viva e non scritta, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma. È la storia di un uomo giovane, Ciampa, poco più di quarant’anni, che, tradito dalla moglie, accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema drammatico e attuale. “Per tradizione – spiega Lo Monaco – questo personaggio è stato affrontato da attori alla fine della propria carriera, ad ogni modo avanti con gli anni. Questo travisava la forza drammatica del protagonista, Ciampa, così eroico e pieno di umanità. Un personaggio insomma apparentemente piccolo ma infinitamente grande”.
GIANCARLO GIANNINI Teatro Academia, Conegliano Sabato 19 novembre ore 20.45 - Info: www.teatroaccademia.it Attore, doppiatore, regista e sceneggiatore Giancarlo Giannini ha alle spalle una ricchissima carriera, durante la quale ha interpretato un'infinita carrellata di personaggi diversissimi tra loro, grazie alla sua straordinaria versatilità che gli consente di passare dal proletario al boss mafioso, dalla commedia al dramma, utilizzando tutti i dialetti parlati nel nostro Bel Paese. Adesso arriva come ospite d’onore alla rassegna teatrale dell’Accademia di Conegliano, dove proporrà uno spettacolo originale ed inconsueto, “Giancarlo Giannini in Poesia e Prosa”, un recital poetico e letterario con musiche originali eseguite dal vivo, per la produzione di Angelo Tumminelli. 66
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PAOLO ROSSI
“L'improvvisatore. Da dove nascono i comici”
Teatro Academia Conegliano Venerdì 25 novembre ore 20.45 - Info: www.teatroaccademia.it Paolo Rossi, accompagnato dal chitarrista Emanuele Dell'Aquila, presenta a Conegliano "L'improvvisatore. Da dove nascono i comici", la sua ultima performance che gioca sul confine tra un’autobiografia teatrale non autorizzata e un quasi manuale sulla professione del comico o di qualsiasi mestiere che contempli l’improvvisazione, con tutti i suoi rischi, azzardi e ricadute anche nella vita privata. “In tutti i miei spettacoli – racconta il comico monfalconese – è sempre rimasta presente sul palco la persona, oltre che l’attore e il personaggio. Questo stile mi ha consentito di evocare, in qualsiasi testo dovessi affrontare, momenti della mia vita vissuta. Li radunerò in una sola serata, arricchendo il tutto con altri fatti mai confessati. Del resto, per me la vita è teatro, e viceversa”.
ANGELA FINOCCHIARO “Calendar Girls”
Teatro Comunale Mario Del Monaco, Treviso Venerdì 25 e sabato 26 novembre - ore 20.45 Domenica 27 novembre - ore 16 Info: www.teatrocomunaletreviso.it “Calendar Girls” è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall'omonimo film con la regia di Nigel Cole (lo stesso di “L'erba di Grace” e “We want sex”),
di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Il film è uscito in Italia nel 2004 ottenendo un discreto successo al botteghino, ma diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile. Nell'adattamento teatrale viene mantenuta l'impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Hellen Mirren nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale. È la storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, di un gruppo di donne bon ton inglesi di mezza età che produsse un calendario sexy per raccogliere fondi a sostegno della ricerca contro la leucemia.
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BALLET OF MOSCOW "Il Lago Dei Cigni"
Teatro Accademia Conegliano Sabato 26 novembre ore 20.30 - Info: www.teatroaccademia.it “Il lago dei cigni”, oggi forse il balletto più famoso del mondo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino per l’atmosfera lunare che accompagna l’apparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, per l’eterna lotta fra il Bene e il Male. La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d'amore. Un fiore all'occhiello per il Ballet of Moscow con le favolose e incantate musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij e su coreografie di Marius Petipa.
NORMA
di Vincenzo Bellini
Teatro Comunale Mario Del Monaco, Treviso Mercoledì 12 ottobre - ore 17 Venerdì 14 e martedì 18 ottobre - ore 20 Domenica 16 ottobre - ore 16 Info: www.teatrocomunaletreviso.it La “Norma”, tragedia lirica in due atti su musica di Vincenzo Bellini e libretto di Felice Romani, è sicuramente l’opera più nota e popolare del compositore italiano. Il soggetto è ambientato nelle Gallie al tempo dell'antica Roma, e presenta espliciti legami con il mito di Medea. La versione che approda al Comunale di Treviso, è una nuova produzione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e Teatri e Umanesimo Latino SpA, per la regia di Alessandro Londei, con l’orchestra Città di Ferrara diretta da Sergio Alapont e il coro Ensemble Vocale Continuum - Coro del Teatro Comunale di Trento. Interpreti saranno i vincitori del XLVI Concorso Internazionale per Cantanti “Toti dal Monte”. 68
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500 ANNI DI MURA Treviso Sino a novembre 2017 Info: cultura@comune.treviso.it L’Amministrazione Comunale ha deciso di avviare le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dell’edificazione delle mura di Treviso, che avvenne nell’arco di tempo compreso fra il 1500 e il 1530. Le celebrazioni si svolgeranno nei 500 giorni fra giugno 2016 e novembre 2017. L’iniziativa nasce per offrire alla cittadinanza, ai visitatori e agli appassionati la possibilità di riscoprire con occhi nuovi il monumento più imponente della Città e più presente nella vita della nostra comunità, luogo di affetti, cultura e divertimento. Prossimi appuntamenti, tutti a Palazzo Rinaldi con inizio alle 18,30, il 26 ottobre con l’incontro “Il sistema difensivo idraulico di Treviso”, il 16 novembre con “Fra’ Giocondo, Bartolomeo d’Alviano e gli altri: i protagonisti delle Mura di Treviso” e il 7 dicembre con “Sotterranei delle Mura: recupero e valorizzazione di un patrimonio nascosto”.
STORIA DELLA FERROVIA Casa del Mutilato, Treviso Sino al 30 ottobre Info: www.gruppofermodellistitrevigiani.it Il Gruppo Fermodellisti trevigiani, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Doge e l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra sezione di Treviso, organizza presso la sede
dell’Anmig in Piazza San Pio X la mostra “Storia della Ferrovia”. Una mostra per appassionati e curiosi dell’affascinante mondo ferroviario con foto, cimeli, un plastico di 30 metri quadri completamente funzionante, 80 modellini di treni, divise, foto e planimetrie. Punto forte sarà soprattutto la presenza di un plastico della vecchia stazione di Treviso del 1851. Insomma, la storia completa della ferrovia. La mostra sarà aperta sino al 30 ottobre con orario: venerdì, sabato e lunedì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00, mentre domenica sarà aperta dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
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72ª FESTA DEI MARRONI Combai, Treviso Dal 7 ottobre al 1° novembre Info: 0438 960056 - www.combai.it Ormai giunta alla sua settantaduesima edizione, La Festa dei Marroni coinvolge oltre a migliaia di persone che nel weekend giungono a Combai per assistere alla suggestiva atmosfera autunnale delle colline della Pedemontana. Durante tutto il mese di ottobre e la prima quindicina di novembre si può visitare il paese con passeggiate guidate fra boschi e castagneti e con laboratori vari. Nei pomeriggi di sabato e le domeniche, inoltre, lungo le vie del paese viene allestita la “Fantastica Via” con esposizione di lavori artigianali e spettacoli per bambini. Durante tutto il periodo della manifestazione si possono assaporare oltre ai marroni anche altri prodotti quali miele, dolci, gelato tutto rigorosamente a base di marroni.
FESTA DELLA CASTAGNA Colmaggiore di Tarzo, Treviso 8 e 9, 15 e 16 ottobre Info: 339 4491470 - www.prolocotarzo.com La Festa della Castagna si svolge a Tarzo normalmente nelle prime tre settimane di ottobre. È una delle manifestazioni più ricche in termini di offerta culturale, gastronomica, sportiva e di spettacolo. La festa ruota attorno alla promozione delle castagne, “i marroni”, forniti dai produttori locali e cucinati per il pubblico utilizzando un ferro gigante. Durante la festa, oltre alle specialità alla griglia, la cucina propone sempre qualche piatto particolare e caratteristico come polenta e mus, cinghiale, capriolo, spiedo. Importante è anche l’offerta culturale che prevede l’esposizione di una mostra fotografica sulla Grande Guerra per tutta la durata della manifestazione. Sono inoltre previste delle visite guidate presso luoghi caratteristici e suggestivi della zona, sulle colline tra i castagni di Tarzo oppure lungo la “Via dei Murales”. 70
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e inoltre... OTTOBRE 14 • EMMA MARRONE In concerto “Adesso Tour 2016” Zoppas Arena, Conegliano 20 • NOTE DI SOLIDARIETÀ Heinrich-Heine-Symphoniker, Coro di Santo Spirito, Corale Vittore Veneziani e Coro dell'Università di Ferrara Teatro Comunale, Treviso 21 • FGM-B FOLK BAND Folk trevigiano Home Rock Bar, Treviso 22 • DEDICATO A RICCARDO MOSCATELLI Concerto d’organo con Roberto Antonello Chiesa di San Leonardo, Treviso 23 • PHIL RAYNOLDS Folk-blues storyteller Home Rock Bar, Treviso
8 • NANCY BRILLI "Bisbetica - La Bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova" di William Shakespeare Teatro Accademia, Conegliano 8 • ROMEO E GIULIETTA Danza con Junior Balletto di Toscana Teatro Comunale, Treviso 11 • SHANDON Il ritorno della band ska core e punk rock Home Rock Bar, Treviso 11 • THEGIORNALISTI Concerto della band pop-rock romana New Age Club, Roncade 12 • THE BEATBOX Tribute Band dei Beatles Teatro Accademico, Castelfranco 13 • MOI Y PSICO Rock acustico Home Rock Bar, Treviso
28 • COSMO Synth pop italiano New Age Club, Roncade
17 e 18 • AURA Prima esecuzione assoluta. Musica di Luca Mosca, libretto di Pilar García Teatro Comunale, Treviso
29 • SERGIO SYLVESTRE Concerto del vincitore di “Amici” New Age Club, Roncade
21 • QUARTETTO AKILONE Quartetto d’archi Teatro Comunale, Treviso
30 • CARLO COLOMBO QUARTET Piano e voce swing-jazz Home Rock Bar, Treviso
22 • CONCERTO DI SANTA CECILIA Dedicato alla memoria di Leonida Dal Negro con Orchestra sinfonica “Gruppo d’archi veneto” Teatro Comunale, Treviso
NOVEMBRE
25 • JOE VICTOR Home Rock Bar, Treviso
1 • ERIC SARDINAS AND BIG MOTOR Electric blues USA New Age Club, Roncade
mostre e fiere
4, 5 e 6 • NUDI E CRUDI Spettacolo di prosa di Alan Bennett Teatro Comunale, Treviso 6 • OLD 7 YEAR ACOUSTIC Rock band veneziana Home Rock Bar, Treviso
CARTACARBONE Treviso Dal 13 al 16 ottobre Festival dedicato alla Letteratura Autobiografica Info: http://cartacarbonefestival.it FRANCIS BACON. I CONFINI DELLA MENTE Casa dei Carraresi, Treviso Dal 15 ottobre all’1 maggio 2017 Mostra dedicata all’artista di origini irlandesi, uno degli artisti più discussi del Novecento che esaminò la condizione umana e la elevò ad intima metafora della vita. Info: www.bacontreviso.it DA CAFFI A FIOR Museo Luigi Bailo, Treviso Sino 23 ottobre Dialogo tra la grande pittura e il fumetto, attraverso l’esposizione di quattro celebri dipinti di paesaggio di Caffi a cui si relazioneranno una ventina di tavole di Fior. Per il Treviso Comic Book Festival. Info: www.trevisocomicbookfestival.it
LE IMMAGINI DELLA FANTASIA 34 Sàrmede, Treviso Dal 23 ottobre al 29 gennaio 2017 Mostra internazionale dell’illustrazione per l’infanzia Info: www.sarmedemostra.it
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TREVIGIANI
Ritratti di Enrico Colussi
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1. Alessandro De Bei 2. Beppe Mora 3. Catello 4. Federico Cassandrin 5. Marco Varisco 6. Sara Mugnaini 7. Serena Gasparoni 8. Silvia Madiotto
(MADE IN TREVISO)
UN LIBRO
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UN DISCO
Alberto Dubito è lo pseudonimo di Alberto Feltrin. Poeta, rapper, fotografo e street artist trevigiano che un martedì di aprile di quattro anni fa ha deciso, a soli 21 anni, di dare addio al mondo. Un anno dopo la sua scomparsa, nel 2013, gli è stato intitolato un premio, il “Premio Dubito”, dedicato alla valorizzazione della poesia in musica. Il premio si pone come obiettivo quello di valorizzare la produzione artistica giovanile nel campo della poesia ad alta voce (spoken word, poetry slam) e della poesia con musica (spoken music, rap) privilegiando le esperienze innovative e capaci di dare un reale sviluppo all’espressione artistica in questi campi nei quali Alberto “Dubito” Feltrin era uno dei più noti e raffinati esponenti delle giovani generazioni. “E il cielo cadde”, curato da Marco Philopat e Lello Voce, è il volume che raccoglie non solo le poesie dei finalisti dell’edizione 2015 del premio, la terza, ma anche materiale eterogeneo, saggi, interviste e altro. C’è un’intervista di Lello Voce al compositore Andrea Liberovici, un testo sul rapporto fra musica e rock del giornalista Manlio Benigni e una raccolta di poesia di Murray Lachlan Young, poeta e performer americano, ospite della serata finale del premio. Ne esce un libro dalle molte sfaccettature, che cerca di indagare sul ruolo della poesia nell’era digitale e nelle sue interazioni con la musica rap. Ma è anche una fotografia sull’importanza, forse oggi poco evidente, della cultura orale su quella scritta e sulle inquietudini delle nuove generazioni.
La chitarra classica, soffusa e sognante, di Andrea Vettoretti rilegge l’Alice di Lewis Carroll. È da qualche mese in tutti i negozi musicali online (iTunes, Amazon) il nuovo singolo di Andrea “Through the looking glass”. Anteprima di un nuovo album dedicato ai personaggi di una delle storie più conosciute al mondo, “Alice nel paese delle meraviglie”, al quale fece seguito “Alice attraverso lo specchio”, che è il titolo del nuovo brano. L’album, che avrà come titolo “Wonderland” con uscita prevista nel 2017, sarà il primo interamente composto da musica originale scritta da Andrea. Di difficile classificazione, la sua musica è stata descritta come classical world o the new classical. Ha un carattere molto personale, che proviene dalla musica classica e si fonde in uno stile che esprime un’idea molto caratterizzata della musica. Al fascino del suo linguaggio originale si unisce un suono avvolgente e caldo al quale non è sicuramente facile sottrarsi. Riguardo la sua musica lo stesso Andrea Vettoretti dice: “Mi piace sperimentare, provare nuove strade che portino, anche dopo lunghi percorsi, ad una sintesi. Della musica classica mi appassiona la profondità e la molteplicità. Di altri generi musicali invece la semplicità ed allo stesso tempo la forza di comunicazione”. Il nuovo disco, fa seguito al precedente lavoro di Andrea, “Rain”, il suo decimo disco, che aveva coinvolto molti scrittori, registi e compositori come Mirko Artuso, Davide del Degan, Gianni Ephrikian, Andrew York e Massimo Scattolin, ed affrontava la musica “della pioggia” più malinconica e suadente.
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