Dealer - Giugno 2018

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CONSUMERANNOELECTRONICS SELLER 1 - NUMERO 2 - GIUGNO 2018 GfK mette in mostra luci e ombre Iliad sbarca in Italia con un’offerta MediaWorld inaugura il nuovo format del mercato della consumer electronics aggressiva, destinata a “rivoluzionare” ominicanale e porta all’interno del e individua i trend di business futuri il mercato della telefonia mobile punto vendita la profondità del web pagina 8

L’intervista

WHIRLPOOL Marco Merolla, Marketing Director per l’Italia

L’

obiettivo è rendere il più semplice possibile l’utilizzo dei prodotti cercando di esaudire le aspettative dei consumatori, con quel “Sesto Senso” in più che può fare la differenza

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La vendita evolve nello shopping Alcuni spunti su come i negozi possono tornare a coinvolgere i clienti finali

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NEL DORSO LA RIVISTA DEDICATA AL BIANCO: GLI APPROFONDIMENTI SUI BARBER SHOP NEL RETAIL, NEATO ED ELECTROLUX

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APPLIA

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I problemi e le opportunità dell’economia circolare applicata al mondo degli elettrodomestici. Come cambia il Ceced in Italia

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VETRINA “DA SPIAGGIA” I prodotti più cool dell’estate per dar sfogo alla voglia di sole e di attività all’aria aperta

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erve un cambio di mentalità, puntando in modo deciso sull’emozionalità del processo di acquisto e lavorando più nell’ottica del “fare acquisti per pura necessità” invece che nel “fare acquisti anche per piacere” Ne parliamo a .

Senza margine

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e vi state chiedendo cosa vuole oggi il consumatore, la risposta può essere tracciata prendendo in prestito lo studio sui trend di mercato svolto ogni anno da GfK. In una slide si mostra l’impatto che le tecnologie hanno oggi nella scelta del negozio fisico, rispetto a quanto avverrà nell’immediato futuro. E così si scopre che i retailer, per rispondere alle necessità latenti o esplicite dei clienti finali, dovrebbero investire principalmente in intelligenza artificiale (40%), automazione (31%), realtà aumentata e virtuale (35%) e punti vendita dove il pagamento avviene in modo “trasparente”, quindi senza punti fisici obbligatori

di Luca Figini (luca.figini@publiedim.com)

come le casse. Questo significa che ciò che già oggi le persone che varcano la soglia del negozio pretendono di avere un servizio ad attrito zero e configurato sulla specificità dei consumi. Ma che impatto avranno queste piattaforme? La risposta è proprio nelle attese future dei consumatori, i quali dalle insegne si attendono un miglioramento delle dinamiche legate all’acquisto e ai servizi, all’intrattenimento nel punto vendita e alla riduzione dei tempi di latenza. Tra le altre necessità figurano attività di marketing personalizzato e non generalista. Come? Andando a rendere sempre più protagoniste le suddette tecnologie. Gli alleati, dunque, sono già sui vostri scaffali.

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Dal buying allo shopping: bisogna cambiare mentalità Il mondo del retail si evolve e ha l’obbligo di mettere sempre più al centro (ma davvero) il consumatore e la sua necessità di servizi specializzati e personalizzati sulla persona di ROBERTO BONIN

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mnicanalità e customer engagement. Sono queste le due le parole più gettonate nel mondo del retail fisico. Non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dagli stessi consumatori che cercano sempre più un’esperienza d’acquisto in grado di entrare in possesso del prodotto in modo semplice e veloce e rispondendo appieno ai bisogni e alle aspettative. Ai negozi spetta inoltre il compito di rendere i clienti finali partecipi di un vero e proprio “vissuto” da ricordare, tanto da desiderare di poterlo rivivere. Decisamente interessante in questo senso, sono i quattro temi individuati dalla ricerca Retail Innovation 13, presentata nei mesi scorsi da Kikilab: Smart Shopping, Responsibility, Interaction ed Emotional Retail. Tra gli aspetti evidenziati dai consulenti dell’istituto milanese spiccano per esempio il valore del tempo e della semplicità, fattori sempre più apprezzati dai clienti. Ecco per cui che iniziative mirate ad esempio a facilitare l’orientamento in negozio e i processi decisionali, valorizzare la cross-canalità a più livelli e snellire i processi di pagamento possono rappresentare tasselli davvero strategici per raggiungere gli scopi. Così come coinvolgere i clienti trasformandoli in veri e propri early adopter dei prodotti più innovativi, ponendosi al loro stesso piano all’interno della filiera e puntando in modo deciso sull’emozionalità del processo di acquisto, lavorando più in un’ottica di “shopping” che di “buying”, ossia dal “fare acquisti per pura necessità” al “fare acquisti anche per piacere”. E il vantaggio di poter contare sulla fisicità pone i negozi tradizionali in una situazione di netto superiorità rispetto a quelli virtuali del web. Le best practice di successo in questa direzione stanno nascendo un po’ ovunque, sia nel settore della distribuzione specializzata sia in quello della distribuzione despecializzata, con una lunga serie di punti vendita impreziositi non solo da moderni dispositivi digitali dedicati all’infotainment e a servizi di marketing e CRM. Senza dimenticare le piattaforme cross-canale in grado di connettere e far cooperare tra di loro i due differenti mondi online e offline. Benvenuti quindi a servizi particolarmente innovativi come quelli di click & collect ed e-commerce sul punto vendita, così come a nuovi concept e isole esperienziali in grado di trasformare gli store in veri e propri luoghi di svago e aggregazione. E ancora: l’utilizzo di nuovi canali e modalità di vendita alternative, capaci di intercettare il consumatore in più punti di contatto, anche i più inusuali e impensabili.

LA FISICITÀ È UN VANTAGGIO PERCHÈ PONE IL NEGOZIO TRADIZIONALE IN UNA POSIZIONE DI SUPERIORITÀ IMPAREGGIABILE CON L’ON-LINE Sull’onda dell’esperimento più che azzeccato dello store di Barcellona, ad esempio, MediaWorld ha di fatto importato anche in Italia il nuovo format, concretizzandolo nel nuovo punto vendita di Chivasso (Torino), ricco di schermi touch con cui poter accedere alla propria piattaforma e-commerce, al fine di offrire un ampio portafoglio prodotti a tutti coloro che accedono al negozio (ne parliamo in modo approfondito a pagina 10). Sulla stessa linea anche l’accordo commerciale stretto recentemente tra Google e Carrefour finalizzato allo studio e alla creazione di un nuovo servizio e-commerce, attivo già a partire dai primi mesi del 2019. La sperimentazione, che prenderà inizialmente il via dalla sola Francia, utilizzerà i servizi di Big G, come Google Shopping e Google Assistant, e avrà soprattutto l’intento di digitalizzare i servizi già attivi, rendendoli ancora più fruibili anche da casa. Esperienze in chiave digital già sperimentate, sempre sul suolo francese, anche dai connazionali di Auchan con il nuovo format di prossimità “Retrait Express”, composto da piccoli punti vendita di circa 90 mq di superficie in cui poter ordinare online oltre 7.500 diverse referenze. Prodotti che

vengono poi recapitati nel giro di poche ore in appositi locker situati all’interno dello stesso punto vendita. Sempre Carrefour, infine, si è resa protagonista di un altro nuovo “esperimento ben riuscito”, essendo la prima insegna della Gdo a portare in Italia uno dei maggiori asset su cui si baserà il futuro del retail, ossia la blockchain. Proprio il colosso francese, difatti, ha da poco applicato nel nostro Paese questa tecnologia alla tracciabilità dei beni alimentari, iniziando dalla filiera del pollo allevato all’aperto e senza antibiotici, coinvolgendo 29 allevamenti, 2 mangimifici e 1 macello.

MINACCE AL NEGOZIO FISICO

Quando si parla di futuro del retail non si può di certo non citare Amazon, uno dei maggiori pionieri del commercio in chiave 2.0. Non solo per la sua anima prettamente online e digitale, ma soprattutto per le sue idee – talvolta anche del tutto insolite e bizzarre – in grado di fungere sia da trendsetter sia da vera e propria “pagina storica” del commercio. Tralasciando esperimenti e iniziative clamorose come la consegna coi droni o il recapito dei pacchi direttamente all’interno dell’appartamento, che han-

no fatto scalpore nei mesi scorsi, il gigante americano dell’e-commerce ne continua a sfornare una dietro l’altra, intenzionato non solo a ribadire la sua incontrastata leadership nel mondo del commercio online, ma a “sfidare” - se di “sfida” si vuol parlare - anche il retail fisico. Limportante accordo stipulato con Poste italiane gli permetterà di consegnare merci nel tardo pomeriggio e nei weekend, venendo incontro a tutti i clienti che lavorano e che sono sprovvisti di portineria, l’apertura dei suoi servizi al mondo business e professional, e la “Consegna Oggi”, per il recapito dei pacchi in giornata, a pochissime ore di distanza dall’acquisto vero e proprio. A questo poi si aggiunge la continua diffusione degli Amazon Locker, tanto che verranno ben presto installati in oltre 980 stazioni ferroviarie in Francia. Sempre da Jeff Bezos nascono gli “Amazon Go”, negozi automatizzati e privi di casse, in cui il consumatore è indipendente e procede al pagamento dal suo smartphone. Un’idea che, seppur ancora in fase di rodaggio, è piaciuta all’intero mondo del retail tanto che anche Microsoft sta studiando delle apposite soluzioni per eliminare le casse. Grazie alla collaborazione con diversi partner tecnologici, il progetto della casa di Redmond si basa sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di dispositivi connessi di nuova generazione. Il debutto di questi store è per ora ancora top secret, ma si vocifera già di un forte interessamento di Wallmart. n


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Iliad “rivoluziona” l’Italia con un’offerta aggressiva Il debutto del nuovo operatore telefonico avviene con una tariffa competitiva (per il primo milione di utenti), l’attivazione “fai da te” della Sim e l’assenza di vincoli contrattuali di LUCA FIGINI

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a scritta è promettente: Rivoluzione. Sul palco Benedetto Levi, Amministratore delegato di Iliad Italia, tiene a battesimo il nuovo operatore. «Sono entrato da poco tempo in questo settore e l’ho studiato per bene prima di muovermi. Devo ammettere che non avevo idea di quante fossero le persone stufe di tanti usi e costumi delle compagnie telefoniche - spiega Levi - Migliaia di persone sfogano il loro risentimento sui social network sull’esperienza di utilizzo dei gestori. Partendo da ciò abbiamo fatto un sondaggio: le persone sono quasi rassegnate a questa situazione». L’Amministratore delegato non ha dubbi nel sottolineare i motivi di insoddisfazione degli utenti: dai prezzi al servizio, fino al customer care. «In realtà, nell’ultimo anno i prezzi dei gestori sono diminuiti. Tuttavia se andiamo ad analizzare i bilanci degli operatori, si noterà come il ricavo medio per utente è aumentato del 9,5% per Vodafone (da 13 a 15 euro), del 12% per Tim (da 11 a 13 euro) e dell’1,8% per Wind Tre (da 11 a 12 euro). Come è possibile? Per scoprire i motivi bisogna analizzare bene i costi impliciti previsti all’atto della sottoscrizione dell’offerta. Per esempio, tutti i servizi aggiuntivi e accessori oppure gli adeguamenti tariffari in corsa. Insomma, alla fine del mese ci si trova a pagare più del previsto. Questo è anche frutto della poca chiarezza sui costi di alcune funzioni che in apparenza

Iliad punta l’attenzione sulla semplificazione dei rapporti con il consumatore e sul fornire una piattaforma di dialogo aperta e senza vincoli nascosti. Ottima l’idea delle Simbox per attivare le schede

LA SUPER TARIFFA È DEDICATA AL PRIMO MILIONE DI ABBONATI. POI DIVENTERÀ DI 9,99 EURO AL MESE sono incluse nel contratto. Secondo una ricerca fatta da una terza parte, per confrontare le tariffe degli operatori un consumatore dovrebbe dedicare 25 ore prima di individuare quella più adeguata», continua Levi. La conferenza di Iliad offre numerosi spunti di riflessione su come si stia avvitando su se stesso il mercato della telefonia mobile. Troppi cavilli, troppi vincoli e addebiti incontrollati come quelli relativi alla segreteria telefonica oppure al servizio di segnalazione del chiamante quando il numero è occupato. Per non parlare degli “scatti” previsti da alcuni call center del gestore e dal roaming. I consumatori vivono questi balzelli come un male necessario, perché il telefonino e il numero personale sono diventati parte integrante del vissuto e delle relazioni interpersonali. Per questo ci vorrebbe un ritorno alla semplificazione», spiega Levi.

MOMENTO DI DISCONTINUITIÀ

L’esercizio della semplicità, per il momento, è svolto da Iliad nelle parole e nei fatti pro-

LE SIMBOX SONO LA VERA INNOVAZIONE E SONO ANCHE LEGALI Che Iliad potesse scatenare qualche ripercussione in un mercato così statico come quello italiano, era ipotizzabile. Tuttavia sembra che stia per iniziare una stagione di caccia alle streghe, in parte già evidente, in parte ancora piuttosto sotto traccia. Al centro del mirino sono già finite le Simbox, i chioschi con touchscreen dove si segue la medesima procedura di attivazione prevista sul sito del gestore. Al termine, la Sim è erogata in automatico dal distributore. La domanda emersa è se queste Simbox, modificate rispetto a quelle in uso in Francia, siano congrue rispetto al Decreto Pisanu. Secondo il D. Lgs. 259/agosto 2003 (Codice delle Comunicazioni Elettroniche) gli obblighi in capo agli operatori sono due: identificare gli abbonati e gli acquirenti del traffico prepagato prima dell’attivazione del servizio, al momento della consegna o messa a disposizione della scheda Sim necessaria per la fruizione dello stesso; acquisire i dati anagrafici dei clienti, il tipo e il numero del documento d’identità sul quale essi sono riportati, nonché la riproduzione del documento presentato dai clienti stessi ai fini dell’identificazione. Nel caso delle Simbox italiane di Iliad, entrambi i criteri sono soddisfatti perché è richiesta l’acquisizione del documento di riconoscimento valido (carta d’identità, passaporto o patente) in formato digitale utilizzando lo scanner integrato. In un passaggio successivo la telecamera chiede che venga registrato un video di presentazione che confermi la veridicità di quanto digitato e rappresentato dal documento. Infine, il contratto è perfezionato dalla firma digitale apportata sul touchscreen. Queste informazioni sono validate in remoto da un operatore. Nel caso della procedura online sul sito del gestore, infine, oltre alla verifica attraverso video, in alternativa è previsto che sia il corriere che spedisce la Sim a verificare e recuperare copia del documento d’identità del destinatario.

I DISPOSITIVI DOVE SONO? L’evento di Iliad si è concentrato solo sulla tariffa: rimane tutto da scoprire cosa succederà una volta raggiunto l’obiettivo del milione di abbonati. Nel frattempo, c’è stato spazio anche per parlare di hardware. Nei punti vendita ufficiali di Iliad (sono sei nel momento in cui si scrive) oltre all’attivazione della scheda è possibile acquistare anche i prodotti di Apple, in virtù dell’accordo stretto con la società di Cupertino. «Abbiamo messo a scaffale i modelli più recenti di iPhone. Ma non è l’unico prodotto che si trova nei nostri punti vendita, perché distribuiremo anche gli smartphone di ultima generazione di brand quali Samsung, Huawei e così via», conclude Levi. posti da Levi. L’operatore crea un momento di discontinuità in Italia per almeno due ragioni. Da una parte a livello contrattuale: poche clausole, una mera fornitura di servizio, con postille standard. Dall’altro, la scelta di distribuire Sim telefoniche con il più classico “fai da te”. Sia l’attivazione di un nuovo numero, sia la portabilità da un altro gestore sono perfezionati dalla procedura on-line via browser oppure dai chioschi Simbox dislocati in vari esercizi commerciali. Un metodo che pone alcuni ragionamenti sul canale distributivo attuale basato sulla fisicità dei negozi di telefonia. E che può creare il pericoloso precedente, per lo status quo, di abituare i consumatori a diventare indipendenti e poco tracciabili nella scelta e nel cambiamento della tariffa e dell’operatore, ingenerando logiche e dinamiche del tutto nuove per l’Italia. Allo slogan “Comincia la rivoluzione Iliad” segue la presentazione della prima offerta che comprende minuti e Sms illimitati, 30 GB di traffico in Italia in 4G e 2 GB di dati in roaming: il tutto pari a 5,99 euro al mese. La rete su cui si appoggia Iliad è quella di Wind Tre e su alcune città può già contare su celle proprie in virtù delle frequenze lasciate libere dalla fusione proprio tra Wind e Tre. Non sono previsti vincoli di alcun tipo, nemmeno costi di recesso. L’obiettivo, spiega Levi, è «rende «rendere libere le persone, fidelizzarle sul servizio non sulla base di impegni contrattuali». Nella tariffa sono in inclusi tutti i servizi standard (dalla segreteria telefonica all’hotspot, fino al servizio di richiamata) e sono già bloccati quelli premium. Tecnicamente la Sim è di tipo rica ricaricabile, quindi è nessario avere del credito per sostenere gli addebiti. n


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Il futuro della consumer electronics è la smart home Analizziamo come si è evoluto il fatturato nel corso degli anni e quali categorie si sono consolidate in Italia nel primo trimestre del 2018. Bisogna prestare attenzione ai nuovi trend l’automazione e la connettività: è una sorta di stele di Rosetta che permette di creare un’unica interfaccia nei confronti del consumatore e semplifica l’adozione di prodotti e soluzioni che, di base, sarebbero disomogenee tra loro. E poi, se ancora avete dubbi su quanto il gaming sia importante per il mondo Pc, un dato vi farà cambiare idea: molto probabilmente sarà incluso come specialità olimpica ai Giochi Olimpici di Parigi nel 2024. Il gioco su computer ha una forza pazzesca e produce un giro d’affari triplo rispetto al classico Pc, in virtù del prezzo più alto e dell’esigenza di corredarlo da accessori e periferiche intonate e adeguate. È quindi un mondo che andrebbe valorizzato diversamente e separato come esposizione e proposizione dagli altri computer.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

di LUCA FIGINI

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a spesa complessiva a livello mondale per i prodotti digitali e legati alla consumer electronics è destinata crescere. Secondo le previsioni di GfK, nel 2018 arriverà a quota 1.014 miliardi di dollari, pari a un incremento del 3,9% rispetto al 2017 che è stata di 976 miliardi di dollari. Il superamento della fatidica soglia di mille miliardi arriva dopo tre anni di luci e ombre e con il 2015 (952 miliardi di dollari) e il 2016 (946 miliardi di dollari) in contrazione. Oltre il 70% dei ricavi sono generati da tre categorie di prodotto: smartphone (48%), Tv (12%) e notebook (12%). I dati si riferiscono sempre a livello globale, tuttavia è bene ragionare come nel 2011 gli smartphone pesassero solo per il 18% e le altre due categorie rispettivamente per il 16% e il 15%. Gli altri prodotti che oggi hanno un’incidenza del 25% nel 2011 avevano un peso del 48%. Nel corso degli anni si è progressivamente ridotta questa maxi categoria che comprende tra l’altro il bianco, a tutto beneficio dei telefonini. L’erosione è stata graduale, mentre per quanto riguarda i tablet la loro quota ha sempre oscillato tra il 3 e 4 per cento, con un picco tra il 2012 e il 2014. Dunque, gli smartphone si stanno progressivamente avvicinando a concentrare il 50% del fatturato, con un andamento interessante. I trend globali sono positivi sia in termini di unità sia di valore. Il prezzo medio nel 2017 si è attestato a 328 dollari, il 6% in più dei 310 dollari

del 2016. Sempre guardando i dati di GfK, si scopre che nello stesso periodo in cui i telefonini hanno preso quota, anche la domanda è cambiata. Ossia nel 2011 gli smartphone erano circa un quarto della domanda complessiva, per il resto erano solo cellulari. Il giro d’affari complessivo era pari a 1,473 milioni di dollari. Negli anni la quota degli smartphone è cresciuta con tassi anche superiori al 50% e solo negli ultimi tre anni si è plafonata con incrementi inferiori al 5%; tanto però è bastato perché la segmentazione si ribaltasse. Con un fatturato complessivo di 1,9 miliardi di dollari previsto nel 2018, gli smartphone sono l’80% delle unità vendute. La parte rimanente è rappresentata dai cellulari tradizionali, capaci di fatturare un non secondario 378 milioni di dollari l’anno.

DRIVER DI CRESCITA

In Europa i driver di crescita sono individuabili in tre tipologie di prodotto: smart, a valore aggiunto e che cambiano le abitudini. Nei primi rientrano le lavatrici (+50% di fatturato), le lampade a Led controllabili via app (+89%) e gli aspirapolveri (+186%). Nei prodotti a valore aggiunto i Tv hanno fatto segnare ottimi incrementi, soprattutto per i modelli 4K (+30%) e Oled (+107%). Altri segmenti in crescita a due cifre sono stati i droni (+61%), i notebook ultra-sottili (+37%) e i robot aspirapolvere (+23%). La terza categoria di prodotto che cambia le abitudini degli utenti ospita gli smartphone, i wearable (+22% sul fatturato di categoria), la realtà virtuale (+45%) e gli smart speaker.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È LA PIATTAFORMA SU CUI SI FONDA LA CONNETTIVITÀ LA SMART HOME

Quest’ultima tipologia di prodotto rientra a pieno titolo nel maxi scenario della casa connessa. In Italia questo insieme che comprende un mix di prodotti molto eterogeneo è già capace di generare un giro d’affari superiore a mezzo miliardo di euro con crescite del 32% anno su anno. In Germania si superano i due miliardi e mezzo e in Francia e Regno Unito siamo sul miliardo di euro. In totale, nell’Europa dei 6 principali Paesi (a quelli detti si devono aggiungere Spagna e Olanda) si sfiorano i 6 miliardi di euro, con la metà di questo fatturato generato dai sistemi di intrattenimento domestico. Gli elettrodomestici smart incidono per circa un quarto, mentre circa il dieci percento ciascuno sono i contributi del ped connesso, dei sistemi di automazione (dalle videocamere fino alle lampadine) e dai prodotti di connettività (router, altoparlanti e simili). Proprio sugli smart speaker si impernia il concetto dell’intelligenza artificiale, vero elemento aggregante e innestante delle altre categorie di prodotto. Sulla piattaforma di IA dialogano e interagiscono tra loro i grandi e piccoli elettrodomestici, i sistemi di intrattenimento e i Tv,

Puntando la lente d’ingrandimento sul nostro Paese, si scopre che negli ultimi quattro anni il giro d’affari legato all’elettronica di consumo (mercato retail) è rimasto sostanzialmente stabile. Fatta eccezione per gli 800 milioni di euro guadagnati nel 2015 rispetto al 2014, negli anni successivi è stato costantemente sopra i 14 miliardi di euro complessivi. Il primo trimestre del 2018 è in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (a sua volta in contrazione dell’1,3% sul 2016). Le anime che danno vita a questi numeri ricalcano quanto visto a livello globale. Dominano gli smartphone (circa 38%), seguiti IT (20%), consumer electronics (14%), piccoli e grandi elettrodomestici (25%) e fotografia (3%). Il peso dell’e-commerce è cresciuto di due punti percentuali nel primo trimestre del 2018, arrivando a superare la quota del 14%. L’86% delle vendite in Italia passa ancora dai negozi fisici, dove domina il retail specializzato (circa 74%), mentre i negozi di telefonia incidono per circa il 17%. I dati assoluti per il canale fisico sono rassicuranti. Ma se si prende in esame il trend degli ultimi dieci anni si evidenzia come l’e-commerce abbia quadruplicato la sua quota di mercato in Italia, per quanto sia ancora nettamente inferiore al dato europeo. Dunque, occorre cogliere l’opportunità più che contrastarla, così come un altro spunto per valorizzare i negozi fisici riguarda i prodotti premium. Negli smartphone la fascia di prodotti che mostrano crescite significative sono quelli con prezzo superiore a 600 euro e con reparto fotografico a doppio sensore posteriore. Nell’IT sono i modelli gaming (+40%) e super sottili. Nella telefonia hanno incrementi di giro d’affari a doppia o tripla cifra le categorie degli auricolari Blueooth, dei carica batteria wireless e degli smart watch. n


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MediaWorld: l’omnicanalità entra nel punto vendita Nel negozio di Chivasso (circa mille metri quadri) l’insegna adotta una logica “customercentrica” con servizi per supportare le oltre 60mila referenze raggiungibili anche via Web di LUCA FIGINI

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hivasso si trova a una ventina di chilometri a nord-est di Torino, in una splendida vallata solcata dal Po e vanta una storia che affonda le sue radici nell’Impero romano. In questa fortunata cittadina di circa 27mila abitanti, MediaWorld ha aperto un nuovo punto vendita definito “innovativo e pensato in logica omnicanale e customer-centrica”. L’insegna vanta oltre 100 negozi in Italia, ma presenta un nuovo formato per rispondere alle sfide dell’online e che invita al cambiamento ai punti vendita fisici. Non è solo l’e-commerce a imporre nuovi ragionamenti; è soprattutto il consumatore, abituato ad acquistare in modo diverso rispetto al passato. Così spazio ai servizi, erogati attraverso la Smart Bar. È un’area innovativa dedicata a supportare i clienti finali in varie fasi di vita del prodotto, quali primo avvio, backup, installazione di applicazioni accessorie e così via. Dietro alla Smart Bar opera un team di addetti formati per offrire supporto e consulenza di qualità, che risultino specifiche e personalizzate sulla base del cliente finale. Spiega Luca Bradaschia, Coo MediaWorld: «Questa nuova tipologia di format non perde le caratteristiche dello store di prossimità, sempre apprezzato dai clienti. La soluzione omnicanale che proponiamo a Chivasso arricchisce l’offerta del canale fisico, che rimane il riferimento fondamentale per provare i prodotti e diventa il luogo privilegiato per la consulenza agli acquisti e l’offerta di servizi mirati».

Nuovo format

Il nuovo negozio di Chivasso è il primo a proporre un nuovo tipo di integrazione: «Siamo riusciti a inserire una selezione di oltre

«La soluzione omnicanale che proponiamo a Chivasso (To) arricchisce l’offerta del canale fisico, che rimane il riferimento fondamentale per provare i prodotti e diventa il luogo privilegiato per la consulenza agli acquisti»

i servizi devono offrire vantaggi concreti ai consumatori: questo è il valore aggiunto 60mila prodotti su una superficie di circa mille metri quadri. Come? Abbiamo studiato una soluzione inedita che mette in connessione completa a 360 gradi l’offerta online con quella offline. La somma di queste due piattaforme dà origine a un’esposizione completa agli occhi del consumatore. Quest’ultimo, qualora non trovasse il prodotto specifico o una personalizzazione particolare, può andare a selezionare il modello direttamente sui touch-point dislocati nel punto vendita. L’ordine è girato al sito di MediaWorld e la ricezione può avvenire nel negozio stesso oppure a casa del cliente finale», spiega il Coo di Mediaworld. «Per noi rappresenta un cambiamento importante di logica e di interazione nei confronti del consumatore perché mettiamo a disposizione un’ampissima gamma di prodotti. Come accennato siamo già oltre le 60mila referenze ma contiamo di superare i 100mila prodotti in un arco di breve periodo. Così facendo possiamo garantire un’estrema apertura di offerta per mettere le persone nella condizione di vivere un insieme di opportunità molto superiori a quelle del negozio fisico tradizionale». Perché siete partiti proprio dal punto vendita di Chivasso? «La città si trova sull’asse Milano-Torino e permette di raccogliere un bacino di circa 250mila potenziali acquirenti che spaziano nei paesi nord Torino e nei bacini di Ivrea, Vercelli e Biella. Questo negozio si inserisce in un contesto differente rispetto a quello classico di MediaWorld. L’area coperta è interessante e in coerenza con il format che proponiamo in questo punto vendita. Infine, con Chivasso rafforziamo la nostra presenza sul territorio piemontese che ora può contare su otto punti vendita». Questa multicanalità in-store come si declinerà negli altri negozi dell’insegna? «I concetti proposti a Chivasso sono già presenti anche in altri nostri negozi e la multicanalità nel fisico è un progetto che sviluppiamo da tempo. Parlo per esempio dei servizi di pick-up e di pick-and-pay che sono già attivi in tutti i nostri punti vendita. Nel caso di Chivasso abbiamo fatto debuttare una nuova serie di touch point che permettono un’interattività superiore che porta a un ulteriore livello di semplificazione la scelta dei prodotti a parte dei consumatori. Ci tengo a dire che nel nostro modello di ominica-

servizi cardiNe Un’altra novità del punto vendita di Chivasso va individuata nell’inedita offerta di servizi. «Ci siamo concentrati sulle esigenze del consumatore dal punto di vista del prodotto e del servizio. Abbiamo perseguito l’intento di mettere a disposizione dei clienti finali una panoramica completa e sinergica di soluzioni. Spaziamo in vari ambiti, dai servizi che permettono di avere il prodotto già pronto all’utilizzo fino alla tutela e alla protezione dell’investimento. Assistiamo anche chi non ha dimestichezza con le procedure di configurazione e installazione dei dispositivi, tra cui computer, televisori e smartphone (per il quale prevediamo anche il trasferimento dei dati dal vecchio al nuovo modello) e così via. Tutto ciò avviene nell’ottica di fornire servizi che siano davvero un valore aggiunto per il consumatore perché tolgono le eventuali complessità relative all’adozione e all’acquisto dei nuovi modelli. Qualsiasi nostra offerta deve trasformarsi in un vantaggio per il cliente finale», dice Bradaschia. I servizi che offre MediaWorld spaziano anche nel mondo degli elettrodomestici. «In questo segmento di mercato ci cimentiamo con prodotti di grandi dimensioni. La principale necessità dei clienti finali è ricevere il prodotto a casa, quindi il servizio è utile quando rende semplice e senza intoppi l’installazione del dispositivo all’interno dell’ambito domestico. Ecco perché la consegna al domicilio è la base da cui partire.

nalità il negozio fisico ha un ruolo chiave perché permette alle persone di accedere a un’esperienza di acquisto unico, che passa dal contatto umano e dalla possibilità di essere consigliati e assistiti da addetti vendita preparati. Non ci sono piattaforme, algoritmi o tecnologie capaci di sopperire alla qualità dei rapporti tra le persone. Non a caso nella strategia di MediaWorld un ruolo di primaria importanza è attribuito agli investimenti sul capitale umano. Un altro investimento che abbiamo già stanziato (circa 8 milioni di euro) consiste nell’installare la connettività a fibra ottica in tutti i negozi della nostra rete vendita, per fare in modo che la omnicanalità e i servizi ai clienti finali facciano un ulteriore step evolutivo». n


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CONSUMER ELECTRONICS SELLER ANNO 1 - NUMERO 2 - GIUGNO 2018

Electrolux mette in campo la sua squadra di “campioni del fresco” per combattere il caldo torrido mantenendo elevata l’efficienza energetica

pag VIII

Neato è pronta a consolidare la presenza in Italia puntando a crescere ancora grazie alla tecnologia innovativa e alla connettività

pag IX

TORNA LA MODA DEI BARBER SHOP E I PUNTI VENDITA SI RIEMPIONO DI POLTRONE, SPECCHI E MODERNI FIGARO pag III



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CONSUMER ELECTRONICS SELLER

Metti il barber shop nel retail: il sell-out è in stile “amarcord” Le nuove mode nella cura della persona coinvolgono il mondo della distribuzione specializzata e il risultato è una forma di comunicazione innovativa, giovane ed emozionale

di ROBERTO BONIN

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on solo una semplice attività di marketing e comunicazione, ma una riscoperta di un luogo e di un’abitudine dal sapore antico, simbolo di un Paese che tutti ricordiamo con affetto e nostalgia: quell’Italia di inizio secolo scorso che riviviamo ancora oggi attraverso vecchie fotografie e vecchi film in bianco e nero. La “vecchia” bottega del barbiere, quella con l’inconfondibile palo ravvivato dalla spirale bianca, rossa e blu (il famoso “barber pole” che nei tempi passati stava a indicare come il barbiere offrisse anche servizi medici, tra cui il salasso, l’incisione di ascessi, l’estrazione di denti marci e la rimozione di pidocchi e zecche), è tornata a rivivere all’interno dei moderni centri commerciali e punti vendita specializzati. Anche grazie ad aziende come Wahl e Panasonic che hanno dato vita a dei veri e propri Barber Corner, rigorosamente corredati da poltrona girevole e postazione dotata di specchio e lavandino in stile liberty o bella epoque.

Anche i barbieri hanno potuto mettere in mostra tutta la loro maestria mostrando le funzionalità e le modalità di utilizzo del prodotto, unendoli a consigli e trucchi

PANASONIC PRECISIONE E AFFIDABILITÀ “MADE IN JAPAN” Panasonic è uno dei brand più forti nel segmento della cura della persona. Proprio questi particolari prodotti sono al centro di un tour lungo ben 25 tappe che sta toccando tutti i più importanti centri commerciali della Penisola in cui un moderno, ma al tempo stesso “classico”, barber shop fa da scenografia ai più innovativi i-shaper e regolabarba della multinazionale giapponese, in un insolito sodalizio tra mondo del beauty con il mondo del basket. Il “Barber Tour 2018” prevede l’allestimento di un corner brandizzato Panasonic, che riproduce gli elementi distintivi della bottega da barbiere in un’inedita cornice sportiva a forma di pallone da basket che richiama la sponsorizzazione LBA. Più nello specifico il format utilizzato comprende la presenza di un barbiere professionista che fa barba e capelli ai clienti presenti nel punto vendita: il pubblico ha così la possibilità di testare di persona l’accuratezza dello styling offerto dalla gamma Men Care.

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IV Il ritorno in voga di mode passate anche non propriamente convenzionali, come ad esempio quella Hipster con le sue barbe folte e i suoi baffi arricciati, ha favorito non poco questo tipo di iniziative che hanno saputo ricreare in tutto e per tutto quelle botteghe vintage di quartiere o di paese, indimenticabili luoghi di culto e aggregazione, dove non solo rilassarsi e affidarsi alle mani esperte di acconciatori e maestri dell’intaglio, ma anche confidarsi e alimentare il chiacchiericcio e il gossip locale. Complice in eguale misura è stato anche il design degli stessi prodotti che, dopo una parentesi di qualche anno fa in chiave ipertecnologica e futuristica, è tornato ora a essere caratterizzato dalle forme sinuose e arrotondate degli anni passati, tipiche dei primi anni del dopoguerra e del boom economico. Iniziative, queste, che hanno saputo comunicare i prodotti in un modo del tutto nuovo e innovativo, grazie a una sorta di un vero e proprio “product placement” all’interno di una scenografia, quasi teatrale, dove passato e presente si incontrano, e dove i più attuali metodi internazionali ben si sposano allo stile classico e retrò dei barbieri anglosassoni e nordamericani degli anni 30 e 40. All’interno di piccole botteghe in grado di offrire, in modo del tutto gratuito, servizi di acconciature vintage o contemporanee e trattamenti per barba e baffi con panni caldi, balsami e olii, si sono così potuti far provare direttamente i prodotti ai consumatori, secondo una logica che va ben al di là dei tradizionali concetti di isola esperienziale o di normale attività in-store. In questo caso, difatti, i prodotti in questione non hanno fatto bella mostra di sé, inseriti in asettici lineari allestiti ad hoc, ma hanno interpretato il vero ruolo che gli compete, ossia quello di utensili in mano a professionisti del settore, o meglio ancora come veri e propri protagonisti di un momento indimenticabi-

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I PRODOTTI HANNO INTERPRETATO IL RUOLO DI UTENSILI IN MANO A PROFESSIONISTI DEL SETTORE

le. Analogamente a quanto accade già da tempo con pasticceri e chef, legati a importanti marchi dei settori cottura e preparazione cibi, anche i barbieri hanno potuto mettere in mostra tutta la loro maestria mostrando le funzionalità e le modalità di utilizzo del prodotto, unendoli a consigli e trucchi, nonché alla dimostrazione sul campo di ciò che si può davvero ottenere, anche con una conoscenza e una manualità non particolarmente avanzata ed esperta. In più, proprio come accade nelle moderne barberie, i professionisti chiamati in causa hanno saputo unire alla loro arte anche la loro capacità empatica e psicologica, fungendo oltre che da bravi intrattenitori e confidenti, anche da

consulenti alla vendita, guidando i consumatori verso acquisti più ragionati e ponderati, in modo da agevolare in tutto e per tutto il lavoro degli addetti alla vendita interni al negozio. Il consumatore si trova così ascoltato, coccolato e, soprattutto, soddisfatto. E, nel caso la mera vendita non sia andata a buon fine, niente paura: il controvalore ricavato in termini di brand awareness sia dal produttore che dal retailer giustifica sicuramente – e non poco - l’investimento effettuato. Senza contare il buon ricordo, sia della marca che dell’insegna, che rimarrà ben impresso nel vissuto del consumatore stesso; ricordo che, presto o tardi, darà sempre dei buoni risultati. n

WAHL UNA STORIA CENTENARIA TRA GLI SCAFFALI Un autentico pezzo di storia del piccolo elettrodomestico. Wahl fonda infatti le sue radici fin nel 1919 quando Leo J. Wahl diede vita al primo tagliacapelli elettromagnetico, un prodotto davvero innovativo per l’epoca, poiché dotato di un motore integrato all’interno del dispositivo e quindi non collegato tramite cavo a un motore esterno. L’azienda, basata a Sterling (Illinois, USA), dispone di una gamma completa di prodotti per uomo sotto i due brand Wahl e Moser: la prima di alta gamma con una storia e un’eredità tutta a stelle e strisce, mentre la seconda come marca premium con una storia europea e una tecnologia tedesca. Wahl produce il 100% dei suoi prodotti in stabilimenti di proprietà del Gruppo situati in Europa e negli Stati Uniti e la totalità dei prodotti stessi è testata all’uscita delle unità produttive permettendo cosi all’azienda di avere un bassissimo tasso di restituzione. L’Italia è una delle country chiave per la strategia di sviluppo dell’azienda, e in poco tempo dal suo ingresso nel mercato italiano, la divisione consumer, guidata da Leila Schrott, ha più che raddoppiato il fatturato, implementando nel mercato dei progetti win win con i propri partner. Il catalogo di Wahl è davvero ampio e pieno di prodotti rivolti a qualsiasi esigenza dei settori grooming e rasatura, sia per il mondo maschile che per quello femminile. Uno dei prodotti più recenti lanciati dall’azienda americana è Aqua Groom, il primo regolabarba pensato per essere resistente all’acqua e poter essere utilizzato sotto la doccia. Si tratta di un regolabarba polivalente dotato di lame in acciaio autoaffilanti ad alto tenore di carbonio, in grado di garantire precisione e uniformità, e di una doppia griglia che permette una rasatura ravvicinata. Il design, dallo stile sportivo, garantisce inoltre una presa comoda e sicura grazie all’impugnatura antiscivolo. Infine, una funzione di blocco è disponibile per evitare l’accensione accidentale dell’apparecchio, qualora si trovi in valigia durante un viaggio. La funzione di ricarica rapida assicura poi una potenza due volte superiore rispetto a una normale batteria NiMh.


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Il “Sesto Senso” di Whirlpool per sublimare la connettività Grazie alla campagna #SensingYourWorld il brand si è riposizionato verso l’alto di gamma per confermare la sua natura di marchio premium al servizio del consumatore finale L’INTUITIVITÀ È LA CARATTERISTICA DI WHIRLPOOL: SEMPLIFICA L’USO ALLE PERSONE

di ROBERTO BONIN

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a Dea di Whirlpool torna a far sentire il suo abbraccio innovatore sul mercato italiano per ribadire la vocazione di brand innovatore attento alle esigenze dei consumatori. «La campagna è un investimento importante di cui sentivamo il bisogno», spiega Marco Merolla, Marketing Director di Whirlpool Italia. «Vogliamo in realtà parlare del brand in coerenza con la nostra strategia di posizionamento verso l’alto di gamma. Perché vi è un disallineamento tra l’intrinseco valore dell’offerta, ciò che i consumatori dicono dei prodotti e il prezzo medio di mercato». La nuova campagna di comunicazione ruota intorno al concept #SensingYourWorld, che nasce da un attento ascolto dei bisogni dei clienti finali e si focalizza sugli aspetti “connessi” degli elettrodomestici. «Uno dei valori più importanti di Whirlpool è l’intuitività», aggiunge Merolla. «La marca parla a un consumatore impegnato e che non vuole compromettere la qualità della propria quotidianità. Quindi è alla ricerca di un elettrodomestico intuitivo che apprenda dalle sue reali esigenze, oltre che dai suoi comportamenti, e li rifletta in caratteristiche e funzioni che si possano attivare in maniera semplice e veloce per arrivare senza sforzi a un risultato eccellente. Questo è tutto ciò che associamo a Whirlpool. Viceversa, nel caso di una persona che desidera avere più supervisione dell’ambito domestico e, magari, garantirsi la possibilità di un maggiore margine di controllo anche addentrandosi in modo più incisivo nelle dotazioni tecniche del prodotto, allora il marchio Hotpoint è più indicato». Il Gruppo può

«È possibile migliorare il livello del rapporto tra consumatore e dispositivo, perché l’interazione tra i vari elettrodomestici permette di capire i comportamenti e di adattarne di conseguenza le funzioni»

contare su un paniere di brand con «diversi orientamenti che partono da un ascolto molto attento del consumatore e non potrebbero svilupparsi in modo indipendente se non analizzassimo i desideri e le esigenze concrete delle persone», continua Merolla. «Vantiamo brand che si sfaccettano in differenti “unique selling proposition” proprio perché parlano a utenti diversi. Whirlpool, come detto, è importante per il suo concetto di intuitività, associata a prestazioni elevate, semplicità di utilizzo e design molto elegante e moderno. Tutto ciò è subordinato al “riconoscere” l’identikit del consumatore a cui ci rivolgiamo in modo da toccare con precisione le sue richieste esplicite e implicite».

CREARE VALORE

La campagna di comunicazione di Whirlpool non è un’iniziativa fine a se stessa, ma fa

parte integrante di un insieme articolato di attività che prevedono investimenti in spot sul territorio ma, soprattutto, nuove forme di collaborazione con i partner del trade attraverso un concetto di promozione e incentivo nell’ottica di superare e rinnovare la solita logica del taglio prezzo. Per esempio, nel momento in cui si scrive l’azienda è attiva con una particolare operazione: a fronte dell’acquisto di un modello della gamma di lavatrici SupremeCare, è previsto un omaggio rappresentato da un pacchetto di esperienze (da un weekend a viaggi e idee per il tempo libero) fino a un valore commerciale di 500 euro. «Stiamo operando in un contesto descritto da un progetto più ampio di creazione di valore», precisa Marco Merolla. «Abbiamo costruito una strategia globale che si concentra sul concetto di valorizzare tutta la filiera, con il risultato ultimo di “alzare l’asticella” per il nostro marchio e per il comparto nella sua globalità, di fatto portando notevoli benefici indotti all’ecosistema di distribuzione nel suo complesso, dai retailer ai service di assistenza post-vendita, fino a tutti coloro che partecipano alla filiera. Il creare valore passa necessariamente tramite l’innovazione e, quindi, attraverso nuovi prodotti in grado di stimolare la domanda. Questo deve avvenire anche sfruttando l’investimento pubblicitario, che per noi significa tornare al vero ruolo dell’industria: incentivare cultura e domanda di prodotto, intraprendendo un percorso che si deve orientare sempre più a una logica di sell-out piuttosto che di sell-in». n

IL RUOLO DEL PUNTO VENDITA «I consumatori vivono una forte emozione nel possesso e nell’utilizzo di un elettrodomestico, che a volte viene forse un po’ troppo banalizzato durante il processo di acquisto», continua Merolla. «È importante attivare nuove opportunità, soprattutto nel mondo della cucina, come per esempio legarsi agli chef o studiare soluzioni in-store che permettano di inserire il prodotto all’interno dell’ambiente dove sarà utilizzato, allo scopo di valorizzare sempre di più l’aspetto esperienza-emozione che si vive durante la customer journey. Grazie alla connettività, è possibile migliorare ulteriormente il livello del rapporto tra consumatore e dispositivo: un forno connesso può diventare un hub in grado di interagire con gli altri elettrodomestici, di capire i comportamenti dell’utente, di suggerire ricette e di indirizzare la spesa quotidiana. Stiamo vivendo un momento storico per l’elettrodomestico, poiché la connettività sta offrendo nuove occasioni di business e di partnership», conclude Merolla.


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I migliori alleati portatili contro il caldo e l’afa estiva Le nuove linee di condizionatori portatili ChillFlex Pro e Air Flower firmate da Electrolux possono anche essere controllate dallo smartphone e sono molto silenziose di ROBERTO BONIN

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hillFlex Pro è il nuovo fiore all’occhiello della gamma di condizionatori portatili Electrolux. Molte sono le caratteristiche che lo rendono unico, tra cui oltre al motore a prestazioni elevate, compaiono la classe di efficienza energetica “Best in Class”, la silenziosità di appena 60 dB(A) in energy label e 41dB(A) di pressione sonora in modalità silent, traguardi raggiunti grazie ad avanzati studi di Computer-Aided Fluido Dynamics. Come sempre Electrolux è anche molto attenta all’efficienza energetica, e proprio in questi prodotti si arriva fino alla classe A+++, con la garanzia di un incremento dell’efficienza del 38% rispetto ai modelli tradizionali in classe A. Ma non solo. Il mercato oggigiorno chiede anche prodotti versatili. E appunto per questo, ChillFlex Pro è utilizzabile in ogni stagione grazie alla sua pompa di calore in classe A+++, con consumi e assorbimenti ridotti rispetto ai modelli tradizionali. Il design, caratterizzato da linee morbide e dal colore bianco alternato a profili argento e dorati, lo poi rendono un prodotto facile da collocare all’interno di qualsiasi ambiente e arredamento, donandogli quel tocco di modernità in più. Il display Lcd, i tasti a sfioramento e il telecomando intuitivo rendono inoltre la gamma ChillFlex Pro facile da utilizzare e adatta a qualsiasi target di utilizzatori. In più, l’intera gamma fa uso dell’innovativo gas super ecologico R290 con impatto zero sulla fascia di ozono. L’esclusivo Self Evaporative System permette poi di smaltire l’acqua di condensa tramite il tubo di espulsione dell’aria e contribuisce ad aumentare ulteriormente l’efficienza energetica. Sempre della gamma di condizionatori portatili a marchio Electrolux fa anche parte la linea AirFlower, un prodotto in grado di rompere gli schemi con la sua inusuale forma cilindrica molto moderna e attuale, e con prestazioni che garantiscono una temperatura interna degli ambienti sempre ottimale. Il suo design slanciato e la sua forma

Electrolux è sempre molto attenta all’efficienza energetica: questi prodotti arrivano fino alla classe A+++

elegante rendono poi AirFlower unico nel suo genere, immediatamente riconoscibile. Ma non è tutto. Il sistema brevettato AirSurround raffredda e scalda efficientemente, creando un flusso d’aria indiretto che copre l’intera ampiezza dell’ambiente. La tecnologia a Pompa di calore in classe A+ permette di riscaldare con consumi e assorbimenti ridotti rispetto ai modelli tradizionali che utilizzano resistenze, permettendo l’utilizzo del prodotto anche in concomitanza con altri elettrodomestici. L’elegante telecomando dalla forma rotonda può essere riposto al centro dell’unità grazie a un magnete, evitando così faticose ricerche per la casa. Il modello con Wi-Fi integrato è inoltre controllabile anche da remoto attraverso la comoda e intuitiva app per smartphone che consente di gestire la temperatura degli ambienti in modo ottimale e dà accesso a una miriade di altre impostazioni personalizzabili. Inoltre, Airflower di Electrolux dispone di un intuitivo display che si accende solo su richiesta, spegnendosi automaticamente quando non utilizzato. L’innovativo Windows Kit Premium fornisce una piccola uscita dell’aria che non compromette né il comfort né lo stile e, la cover in tessuto del tubo flessibile in dotazione, dona ancora maggiore eleganza al prodotto. Spiega Daniele Zanella, Business Development Manager Home Comfort per Italia e Grecia di Electrolux Appliances: «Abbiamo ideato la gamma di portatili ChillFlex Pro tenendo conto delle esigenze dei nostri con-

sumatori come efficienza, silenziosità e design. AirFlower e AirFlower Wi-Fi sono stati infatti pensati per donare una temperatura piacevole e ideale agli ambienti e grazie al design innovativo sono in grado di adattarsi e abbellire ogni casa. ChillFlex Pro Gold, il nostro top di gamma, è in grado invece di raggiungere una classe A+++, per un risparmio energetico del 38% rispetto ai tradizionali modelli in classe A. Inoltre, abbiamo una silenziosità con appena 60 dB(A) di potenza acustica alla massima portata di 420 mc/h di aria fresca. L’elegante design d’ispirazione scandinava rende ChillFlex Pro adatto per gli ambienti moderni. Il tutto con un occhio alla sostenibilità, grazie al rivoluzionario gas R290 che abbatte del 99,8% il potenziale riscaldamento globale rispetto ai prodotti tradizionali». n


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Neato: la “smart-innovazione” al servizio della pulizia in casa A un anno dall’arrivo in Italia, la multinazionale americana celebra la sua crescita con l’immissione sul mercato di un nuovo modello innovativo e dall’anima connessa di ROBERTO BONIN

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n’affermazione in tempi da record. A poco più di un anno dal debutto sul mercato italiano, Neato Robotics è già pronta a tracciare un primo più che positivo bilancio. «Nei primi mesi di attività abbiamo puntato soprattutto a consolidare la nostra struttura, dando vita ad una logistica efficiente e capillare e ad un customer service che potesse essere il più vicino possibile al nostro cliente, sia esso consumatore finale o rivenditore», spiega Luca Garib Penna, Country Manager Italia di Neato Robotics. «A questo si è poi aggiunto un grande lavoro finalizzato alla creazione di strumenti e campagne di marketing in grado di supportare al meglio i nostri partner. Una forza vendita e merchandiser in grado di presidiare il territorio e una politica commerciale particolarmente attenta anche nel differenziare in modo adeguato i due canali online e offline». «Siamo distribuiti in MediaWorld, Unieuro e in Comet (Expert) - continua Garib Penna - Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza riservata ai nostri prodotti da parte del trade che, cogliendo la necessità di offrire novità, innovazione e valore aggiunto al consumatore, ci ha dato spazio e fiducia». I risultati in termini di vendite non si sono fatti attendere, dopo meno di un anno Neato registra una quota di mercato pari al 10,2% (aprile 2018): «Segnale che il nostro brand e la qualità dei nostri prodotti sono stati recepiti anche dal consumatore finale». «Questo secondo anno di presenza nel mercato italiano sarà dedicato a consolidare le partnership già in essere così come a siglare nuove alleanze al fine di completare la copertura distributiva», tiene ad aggiungere ancora Garib Penna, che poi afferma convinto: «È fuori dubbio che i robot aspirapolvere rappresentino il futuro dell’aspirazione. L’utilizzo dei robot aspirapolvere si sta diffondendo molto rapidamente in Italia. Non a caso, da quest’anno questa catego-

«In questo secondo anno ci dedicheremo a completare la copertura distributiva»

NEATO BOTVAC D7 CONNECTED Il nuovo modello non si risparmia di certo in innovazione e praticità d’uso, affiancate con un unico grande scopo: pulire in profondità e velocemente. Ai numerosi plus della gamma Botvac, ossia la forma a D per pulire negli angoli, la tecnologia di navigazione intelligente a guida laser, la potenza di aspirazione, le spazzole di precisione, la durata della batteria e la connettività Wi-Fi, il modello D7 Connected presenta una nuova funzionalità a misura di smart home: la possibilità di personalizzare l’area di pulizia dallo smartphone. È così possibile elaborare una mappa degli ambienti in cui sta operando, segnalando gli spazi dove ha pulito o non ha pulito o dove ha trovato difficoltà, e mette a disposizione la possibilità di tracciare delle linee di demarcazione virtuali, tracciandole direttamente col dito sullo schermo del telefonino. Linee di demarcazione, o “no-go lines”, che disegneranno zone da precludere al passaggio del robot.

ria è stata inserita come novità all’interno del paniere Istat di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo. Siamo convinti che un’offerta diversa, più evoluta, come la nostra possa convincere il consumatore a ripensare, semplificandole, le proprie abitudini di pulizia». Quello dei robot aspirapolvere è un segmento di mercato in netta crescita, basti infatti pensare che lo scorso anno ha fatto registrare un aumento di quasi il 10% sia online che nel canale tradizionale, e tra l’altro con un prezzo medio molto interessante che si aggira attorno ai 370 euro. In più, oltre a rappresentare ormai il 15% a valore del totale aspirazione, in questo particolare settore il peso delle fasce alte, quelle al di sopra dei 500 euro, occupa circa il 35% del totale mercato, sempre a valore. Dati questi che, come conferma lo stesso Garib Penna, fanno prevedere un’ulteriore crescita quest’anno e, soprattutto, confermano che «il consumatore finale comincia a dedicare molta più attenzione a questa tipologia di prodotto ed è disposto a spendere anche una quota maggiore per assicurarsi un dispositivo di qualità». Non solo: «Il target di consumatori a cui si rivolgono i robot aspirapolvere si sta ampliando: oltre all’appassionato di tecnologia c’è chi ha famiglia con figli, chi vuole sfruttare al meglio il proprio tempo libero, gli amanti degli animali domestici e le persone con sen-sibilità allergiche».

IL RUOLO DEL NEGOZIO

Per quanto riguarda la strategia commerciale, il punto vendita rimane centrale. Garib Penna precisa: «Crediamo tantissimo nel negozio fisico come punto di destinazione del consumatore finale che

IL SEGMENTO DEI ROBOT ASPIRAPOLVERE È IN RAPIDA CRESCITA ancora ha bisogno di vedere il prodotto, toccarlo con mano, vederlo in azione. Soprattutto per un prodotto ad alto contenuto tecnologico come il nostro». Sul fronte distribuzione, Garib Penna, tiene a sottolineare: «Siamo molto soddisfatti e felici che anche i retailer italiani abbiano spinto e proposto un prodotto di fascia alta e innovativo come il nostro», spiega il Country Manager Italia di Neato Robotics. «Hanno subito capito che avevamo qualcosa di nuovo da raccontare e che darci fiducia non avrebbe significato solo spostare delle quote da altri competitor a noi, ma gli avrebbe permesso di proporre qualcosa di nuovo, differenziando l’offerta e di conseguenza stimolando la crescita dell’intera categoria e stimolando il consumatore ad avvicinarsi al segmento robot». n


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Gli elettrodomestici entrano nell’economia circolare È uno degli argomenti più caldi e poco chiari di questa epoca di mercato: l’economia circolare nella consumer electronics. Ma ci sono lati oscuri ancora difficili da evidenziare

di ROBERTO BONIN

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ra le molte categorie di prodotto, quella degli elettrodomestici rientra a pieno titolo nel novero dell’economia circolare. Se ne è parlato in occasione dell’assemblea generale di Ceced Italia (Applia), che ha affrontato proprio questo particolare aspetto e il tema dello smaltimento e della rigenerazione degli elettrodomestici. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Manuela Soffientini (Presidente APPLiA Italia), Massimiliano Dona (Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori), Paolo Falcioni (Direttore Generale APPLiA Europa), Enrico Finzi (Sociologo e Presidente di Sòno e AstraRicerche), Dario Tamburrano (Deputato del Parlamento Europeo) e Monica Tommasi (Presidente Amici della Terra). Nel dibattito è emerso come l’industria dell’elettrodomestico rappresenti uno dei settori più impegnati in questo senso, avendo dato vita a un’industria realmente circolare: se conferiti e trattati correttamente oggi è infatti possibile il recupero di circa il 90% dei materiali impiegati negli elettrodomestici. Il problema nasce invece per quanto riguarda i cosiddetti prodotti “rigenerati” che, in considerazione della vita media di un elettrodomestico e del suo particolare tipo di utilizzo, spesso e volentieri non rappresenta la strategia più favorevole sia a livello di impatto ambientale sia a livello di sicurezza dell’utente finale. Una delle principali criticità in questo senso è difatti la scarsa conoscenza del prodotto stesso da parte dei consumatori, spesso atratti solo e unicamente dal prezzo particolarmente conveniente; prodotti di seconda generazione su cui la casa costruttrice di origine non ha alcun controllo e nessuna possibilità di intervento. Da qui, due altre grandi questioni: i termini poco chiari sulle prestazioni e sulla garanzia del prodotto e, soprattutto, la totale mancanza di una pre-

Una delle principali criticità riguarda la scarsa conoscenza del prodotto stesso da parte dei consumatori, spesso atratti unicamente dal prezzo molto conveniente. Da qui l’esigenza di fare cultura sia sui modelli nuovi, sia su quelli rigenerati o ricondizionati

cisa normativa - sia a livello nazionale sia comunitario - che tuteli sia i consumatori sia i produttori stessi. Un escamotage, così come emerso nel corso della tavola rotonda, potrebbe essere la creazione di marchi separati per i prodotti ricondizionati, al fine di rendere i consumatori più consapevoli della loro scelta e limitare in qualche modo

le responsabilità del produttore. Altri importanti temi affrontati nel corso del dibattito, sono stati poi quello dell’obsolescenza programmata dei prodotti e, ovviamente, quello sempre attuale del postvendita. Tutti d’accordo nel condannare la prima delle due problematiche, nociva sia per il consumatore finale sia per le aziende costruttrici, ma in generale per tutto il mercato e tutta la filiera. Particolarmente acceso invece il dibattito sul post-vendita che ha visto contrapposte le posizioni di consumatori e industria: se da un lato si lamenta ancora una scarsa vicinanza alle reali esigenze del cliente finale, dall’altra si rivendica un’assistenza on-site a casa del consumatore e una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. E a tal proposito, è bene ricordare che su circa 1 miliardo di elettrodomestici installati in Europa, il numero dei prodotti che nel 2016 ha avuto bisogno di un intervento rappresenta appena lo 0,2% del totale, di cui l’84% effettivamente riparati. A conclusione dell’incontro rimangono quindi ancora aperti i nodi legati alle dinamiche e alle modalità del ricondizionamento degli apparecchi, soprattutto in merito alla durata della vita dei prodotti e alla classificazione energetica, che si fa viceversa sempre più stringente sui nuovi apparecchi immessi sul mercato. n

Ceced cambia nome e diventa Applia Italia Nuova denominazione ma stesso impegno e una nuova formula predisposta per dare ancora più risalto al settore

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envenuta Applia. Questo è il nuovo nome assunto da Ceced Italia che, in occasione dell’Assemblea Generale del 6 giugno scorso, ha confermato nel ruolo di Presidente dell’Associazione Manuela Soffientini di Electrolux per il prossimo biennio. Ad affiancarla, in qualità di Vice Presidenti, vi saranno Vladimiro Carminati (De’ Longhi Appliances), Antonella Ferrara (O.L.S), Beppe Fumagalli (Candy Hoover Group), Giorgio Marazzi (BSH Elettrodomestici) ed Evaldo Porro (Electrolux Professional). Novità anche nel Consiglio Generale che ha visto l’entrata di Massimo Bordin (Whirlpool Italia) e Mario Salari (Ariston Thermo Group). L’Associazione riunisce oltre 100 imprese operanti nell’industria degli apparecchi domestici e professionali per food service e ospitalità (settore che nel 2017 ha generato un fatturato complessivo di oltre 15 miliardi di euro, di cui oltre 10 miliardi di export, e con bilancia commerciale

positiva per oltre 6 miliardi). Il rebranding la riposizionerà sul mercato e supporterà il raggiungimento degli obiettivi preposti, in particolar modo quello di promuovere stili di vita sostenibili che consentano a cittadini e operatori di vivere nel “mondo connesso” accelerando la crescita e lo sviluppo economico, ambientale e sociale del sistema Paese Italia. Un programma con cui, come conferma la stessa Presidente, «continueremo a focalizzarci sui temi per noi più strategici degli ultimi anni, come i Raee, l’economia circolare, gli incentivi statali o l’etichetta energetica. Svolgeremo un’attività tecnico-normativa molto approfondita, volta anche a favorire la collaborazione tra le varie industrie che rappresentiamo. Il cambio del nome non significa solo un cambio di forma, ma anche una maggiore focalizzazione sull’elettrodomestico e sulla relazione con l’utente finale e con il mercato». n



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Le soluzioni di Tech Data per creare valore nei negozi La Convention 2018 del distributore italiano ha messo in evidenza una serie di soluzioni per rendere le superfici più interattive, connesse e ricche di servizi al consumatore

GLI AMBASSADOR

di LUCA FIGINI

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osa può imparare l’offline dall’online? In che modo il negozio fisico può tornare a intercettare la domanda dei consumatori e trasformarla in sellout? Come il distributore può assistere il retail in questa fase di trasformazione? Sono alcune delle domande da cui è partita la Convetion 2018 di Tech Data, distributore a livello nazionale specializzato nell’elettronica di consumo, nel mobile e nell’It. L’idea di base, sviluppata anche nella tavola rotonda di cui Dealer è stato partner editoriale, è analizzare, comprendere, condividere esperienze e ragionare su come i negozi fisici devono tornare a riconquistare il cuore dei consumatori. L’e-commerce è al contempo competitor e opportunità. In un momento in cui l’online pesa in italia per il 14% del mercato It, il mobile mantiene salda la propria prerogativa fisica perché incide solo per il 7% sul commercio elettronico ma le abitudini di acquisto dei consumatori si stanno rapidamente modificando.

Sono tre i servizi presentati alla conferenza sotto il nome di Affordability: buy back, finanziamento e trade-in per semplificare il passaggio dal vecchio al nuovo modello

IL PROGETTO SMART HOME Alla conferenza di Ibizia il distributore ha presentato un progetto interessante virato sul cross-selling. Il protagonista assoluto è l’IoT (80 miliardi di dollari entro il 2020), la sua declinazione nel punto vendita sarà afferente ai comparti della smart home e dell’intelligenza artificiale. Si tratta di arredare un’esposizione modulare in base alla superficie e permette di mostrare i prodotti connessi in un ambiente omogeneo. In più, tutti i modelli (lampadine, videocamere, router, sistemi di allarme e così via) sono funzionanti e collegati agli smart speaker. L’intento del progetto consiste nel permettere ai consumatori finali di testare l’ecosistema funzionante e capirne già dal negozio le effettive funzioni e potenzialità per l’ambito domestico.

IL RUOLO DEL DISTRIBUTORE STA CAMBIANDO: NON È PIÙ SOLO UNA QUESTIONE DI MERA LOGISTICA PIATTAFORMA INTEGRATA

Nella Convention 2018, Tech Data ha offerto una panoramica completa sul mercato e sulle soluzioni proposte per rendere più efficiente il processo di vendita. L’idea è sintetizzata con la dicitura “piattaforma di servizi a valore aggiunto” studiati, come si legge nella nota informativa dell’azienda, per “coadiuvare i vendor e le insegne a mantenere alto il valore del prodotto e ad aumentare la propensione all’acquisto dei clienti finali. Questa gestione as a service migliora la fedeltà del consumatore e offre nuove opportunità di upsell”. Enrico Pappolla, Mobile Director di Tech Data Italia, spiega che «Il ruolo del distributore sta cambiando. Non è più solo una questione di logistica o di saper vendere il prodotto. Il retail deve riprendere e rafforzare il proprio ruolo: l’obiettivo del canale è valorizzare la tecnologia e mettere il consumatore nelle condizioni di apprezzarla. Il nostro compito si trasforma e si espande per coadiuvare e assistere i partner in questo percorso, mettendo a disposizione soluzioni, proposte ed esposizioni che possano mettere nel giusto risalto le nuove tecnologie e creare un nuovo livello di attenzione su quelle esistenti». Si entra nel vivo, con la nuova piattaforma online che prevede una serie di servizi denominati Affordability tra cui buy back, fi-

Altra importante novità che ha debuttato alla Convention 2018 è la figura del Tech Data Ambassador, un professionista dedicato a supportare il punto vendita a 360 gradi e che, nel suo ruolo di collettore, si occupa di una serie di ambiti relativi al negozio, dalle questioni amministrative, all’organizzazione della attività sulla superficie (merchandising e promoting), fino alla risoluzione di problematiche comuni. In sostanza il Tech Data Ambassador è la figura che rende ancora più efficace il collegamento tra il distributore e i punti vendita (Gdo, Gds, indipendenti e subdstributori). La squadra di Ambassador consentirà a Tech Data di avere una puntuale presenza territoriale in Italia e di creare valore con i partner: Amazon, eBay, ePrice, Auchan, Esselunga, Carrefour, Coop, Iper, Despar, MediaWorld, Euronics, Unieuro, Expert, Mondadori, Trony, HappyCar, Daicom, SG e Area2. nanziamento e trade-in dei prodotti. Questa struttura integrata è messa a disposizione di tutti punti vendita del retail (con esecuzione del ritiro dell’usato, consegna del nuovo prodotto e rivendita del condizionato). Andando in modo più approfondito nel dettaglio, ogni singolo servizio è controllato e qualificato da Tech Data, attraverso una procedura snella e con carattere dominante legato al sellout e alla gestione del cliente durante il periodo di adesione. I tre servizi di buy back, finanziamento e trade-in sono regolati in un approccio flessibile e multifornitore, per garantire la migliore offerta di mercato. Al retailer è altresì data la possibilità di determinare i margini che si pone come obiettivo di ottenere dallo schema Affordability. Concretamente, il flusso parte dal buyback del vecchio prodotto, prosegue nella scelta del nuovo modello, dei servizi a corredo, degli accessori e della stipula del contratto di acquisto. L’addetto ha pieno controllo delle condizioni di vendita, del valore residuo del prodotto e della valutazione dell’usato: su questi criteri si possono dare vita a percorsi virtuosi votati al coinvolgimento continuo del consumatore come parte attiva. n


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Cambiare per ripartire con coraggio. Fujifilm si rinnova Il marchio giapponese di fotografia punta ormai da parecchio tempo sulla fascia medio-alta del mercato e su una distribuzione attenta al servizio e alla tecnologia I MILLENNIAL STANNO SCOPRENDO IL GUSTO DI USARE LA MIRRORLESS

di LUCA FIGINI

T

alvolta scelte ritenute azzardate si rivelano poi nel tempo vincenti. E all’aggettivo “azzardate” è forse meglio sostituire un altro aggettivo sicuramente più indicato: “coraggiose”. È quanto accaduto negli ultimi anni a Fujifilm che, scegliendo una strategia del tutto differente da quelle che caratterizzano tradizionalmente i trend di mercato, ha saputo imporre una sua personale linea di condotta, raccogliendo sorprendenti successi, e per certi versi anche del tutto inaspettati. All’interno, tra l’altro, di un mercato, come quello della fotografia, che negli ultimi tempi non vive certo di numeri e risultati particolarmente esaltanti. «Noi non ci riteniamo dei sopravvissuti, ma ci consideriamo, viceversa, dei grandi fortunati, poiché abbiamo il privilegio di lavorare per un’azienda che ha deciso di non subire il mercato ma, piuttosto, di reinventarlo», sottolinea a tal proposito Guglielmo Allogisi, E.I. General Manager di Fujifilm Italia. «Non ci siamo preoccupati tanto delle conseguenze di questa nostra scelta, ma siamo stati spinti dalla ferma convinzione di non poter più continuare sulla vecchia strada che ci avrebbe potuto mettere davvero in difficoltà di fronte a un contesto generale in profondo cambiamento. Abbiamo così deciso di correre il rischio, vendere meno ma vendere meglio».

NUOVE VIE

Molte sono le iniziative che vedono impegnata Fujifilm Italia in questo nuovo anno. «Cerchiamo di muoverci verso sempre nuove direzioni rispetto a quelle tradizionali della comunicazione legata al prodotto», spiega Allogisi. «Grazie alla collaborazione con noti professionisti del mondo della fotografia, stiamo supportando, infatti, numerose iniziative e progetti, alcuni anche non strettamente legati al mondo della fotografia, da cui abbiamo avuto dei ritorni, a volte inattesi, ma di certo sempre entusiasmanti che ci spingono a procedere in questa direzione».

la fujifilm x-t100 (a lato) adotta uno schema classico ma elegante e versatile. leggera e intuitiva, assicura un’elevata qualità di scatto e un corpo compatto. in giallo, invece, si riconosce la fujifilm xp130 resistente alle immersioni fino a 20 metri e a urti e cadute fino a 1,75 metri

I mondi della fotografia e del video stanno convergendo: anche su questo fronte c’è la possibilità di intraprendere nuove vie di comunicazione e progettualità

La prima delle iniziative di cui parla Allogisi è, per esempio, la mostra fotografica in esterni, “Ey You!” organizzata in collaborazione con Stefano Guindani e la Fondazione Francesca Rava, che dal 22 novembre al 6 gennaio 2018 ha utilizzato le facciate della Microsoft House di Milano per raccontare attraverso una serie di scatti fotografici la vita e i volti dei bambini di Haiti. «Un’altra iniziativa che ci vede al momento molto coinvolti è la partnership con Trentino Marketing (società impegnata nello sviluppo turistico del Trentino, ndr) con la quale abbiamo instaurato una importante collaborazione volta a sviluppare molte iniziative, tra queste si inserisce il progetto più corposo che mira a raccontare l’anniversario dei 100 anni dalla fine della Grande Guerra. La nostra fortuna è che la fotografia si può sposare con qualsiasi cosa, consentendo di aprire sempre più nuovi scenari e nuove occasioni per incontrare i nostri utenti e pubblici diversi» aggiunge Allogisi. «Non dimentichiamo, infine, che i mondi della fotografia e del video stanno convergendo e anche su questo fronte abbiamo la possibilità di intraprendere ulteriori vie di comunicazione e progettualità», chiosa poi Allogisi. Rimarcando le ultime tendenze del mondo dell’imaging che, tra l’altro, stanno attirando a sé un pubblico sempre più giovane di appassionati: i millennials che scoprono il fascino di quello che si può rappresentare in termini qualitativi e creativi attraverso una fotografia ottenuta utilizando un apparecchio dedicato. n

RITORNO AI RETAILER «Le nostre scelte ci hanno dato ragione e oggi registriamo una crescita di oltre il 30%, all’interno di un mercato che perde circa il 40%», tiene a sottolineare Allogisi. «La nostra crescita è il risultato di una serie di operazioni diversificate che abbiamo applicato a nuovi canali distributivi: ci siamo mossi in maniera differente rispetto al passato. E la ricetta adottata è molto semplice: abbiamo solo avuto il coraggio di mettere in pratica tutto ciò che da tempo si dice nel nostro settore, ossia smettere di correre dietro alla spasmodica ricerca di quote, fatturati folli e a tutta una serie di attività che stavano portando all’esaurimento delle nostre risorse. Questo non significa che non siamo più aperti a considerare nuove iniziative con le grandi insegne, anzi il settore della consumer electronics rimane sempre un palcoscenico estremamente interessante». Tiene anche a precisare che «Fujifilm è quindi disponibile e aperta al dialogo per trovare nuovi punti di discussione e accordo con queste realtà, però diversi dal passato e più orientati alla collaborazione e al proficuo vantaggio», conclude il ragionamento Allogisi. «Il potenziale nelle mani dei retailer è elevatissimo, bisogna solo trovare il modo più corretto per trasformarlo in certezze e quindi in vendite. Basti pensare alla platea che ogni giorno visita queste superfici alla ricerca del prodotto di imaging più adatto alle sue esigenze, un numero davvero elevato di utenti eterogenei nelle caratteristiche e nei bisogni. Partendo da questi presupposti è possibile far rinascere il dialogo tra l’azienda e il canale. Fujifilm potrebbe sfruttare la sua esperienza raccolta in anni di attività sul campo, fornendo loro i mezzi per raggiungere questo obiettivo, in termini di attività, contenuti e comunicazione. Il canale dovrebbe solo aprire le porte a questa nuova modalità di azione, integrando tra le sue attività anche quelle dai contenuti orientati più fortemente all’educational e all’experience».


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Lo smartphone che connette le generazioni Quando un nuovo smartphone funziona in modo diverso da come siete abituati, questo può essere un problema, a prescindere dall’età. Ecco perché il nuovo Doro 8035 ha un’interfaccia Android arricchita con il menu Doro basato su azioni e facile da usare. In questo modo, potrete scegliere il menu semplice di Doro, ideale per i nuovi utenti oppure scegliere il tradizionale sistema Android, se siete utilizzatori esperti di smartphone. Ciò significa anche che parenti e amici che possiedono un telefono Android possono aiutarvi in caso di bisogno. Dotato di altre caratteristiche uniche di Doro, come il design pratico, il suono forte e chiaro e MyDoroManager, il nuovo Doro 8035 è uno smartphone semplice ed elegante che vi aiuta a rimanere connessi con familiari e amici.

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Siate pronti al cambiamento (non a esserne travolti) Il mondo accelera sempre più ed è necessario mantenere il passo: meglio essere pronti e reattivi nel processo di adozione del cambiamento, esibendo flessibilità e rapidità di ALESSANDRO FRÈ e FEDERICO OTT

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stote parati: siate pronti. Mai come oggi questa locuzione latina che ha origini evangeliche e che fu ripresa come motto da Robert Baden-Powell, fondatore dello Scoutismo, sintetizza l’approccio mentale necessario al cambiamento costante. Charles Darwin lo aveva capito circa 150 anni fa quando affermava che, se le condizioni ambientali cambiano, solo le specie capaci di adattarsi al nuovo habitat riescono a sopravvivere. Non ci dobbiamo sorprendere perché il mondo è sempre cambiato e sempre cambierà ma è anche vero che negli ultimi lustri qualcosa è cambiato nei tempi e nelle modalità. Da una evoluzione più lineare che contava poche storiche eccezioni, la crescita della produttività e delle organizzazioni oggi è diventata assai più veloce e con momenti di discontinuità più marcati. Spostandoci al mercato globale questo ha l’effetto di una vera e propria rivoluzione: se solo pochi lustri fa per creare un business da un miliardo di dollari occorrevano almeno vent’anni, oggi l’evoluzione tecnologica (social network, app) permette a menti brillanti, abili a muoversi in questo nuovo habitat, di creare società che nel giro di pochi mesi sono in grado di raggiungere numeri simili o addirittura maggiori e con potenzialità di ulteriori sviluppi esponenziali. Naturalmente questo fenomeno sta mettendo in crisi i modelli tradizionali e soprattutto le grandi multinazionali, che sino ad ora si erano sempre sentite immuni grazie alla loro potenza economica ed alla loro consolidata reputation nel mercato tradizionale, si sono scoperte vulnerabili. È stato indubbiamente devastante l’impatto che ha avuto Amazon sulla distribuzione organizzata così come l’accelerazione che ha fatto seguito all’avvento di Pay pal e prima ancora dell’e-banking sul business bancario, dove in pochissimo tempo la mission delle filiali è stata completamente messa in discussione. Allo stesso modo il car sharing ha rivoluzionato in pochissimo tempo la mobilità all’interno delle grandi città, Uber ha messo alle corde i taxisti, Airbnb il modello di hospitality e potremmo continuare per ore. Secondo le stime degli esperti dell’Università dell’Innovazione nella Silicon Valley entro il meno di 10 anni il 40% delle aziende attualmente nella classifica dei top 500 di Fortune non esisteranno più o saranno in grave crisi.

COME REAGISCONO LE ORGANIZZAZIONI

La necessità di cambiare è dettata principalmente dalla presenza di due feno-

meni: da un lato la globalizzazione dei mercati che ha ulteriormente aumentato la facilità e velocità degli spostamenti e l’interscambio di informazioni, dall’altro la digitalizzazione crescente che ha rivoluzionato il modo di comunicare e reso nel contempo possibile la nascita di nuovi modelli di business: Skype, Car2Go, Uber, AirBnB sono infatti casi di successo anche grazie alla potenzialità di diffusione garantita dall’utilizzo di strumenti come smartphone e tablet. Oggi si parla sempre più di organizzazioni esponenziali, organizzazioni cioè il cui impatto e il cui ricavo siano almeno dieci volte superiori a quello dei propri competitor, e che si fondano sulla tecnologia ila cui natura pioneristica da sempre fa leva su processi di accelerazione. Un ambiente digitale tende a muoversi esponenzialmente grazie ad una struttura agile, capace di raccogliere migliaia e migliaia di informazioni in maniera gratuita e veloce e trasformarne la gestione in utili con costi quasi impercettibili per l’utente ed economia di scala massive. L’esempio di Skype è illuminante: gli unici introiti derivano dalla vendita dei servizi premium, acquistati solo da circa il 10% del totale degli utenti, avendo però garantito con una piattaforma completamente gratuita una massa enorme di utenti standard.

IL DIGITAL È DISRUPTIVE?

La digital disruption sposta continuamente equilibri e modalità di comunicazione con un impatto significativo sulle abitudini, sui consumi e soprattutto sulle aspettative di servizio. In particolare, la continua possibilità di confronto e la costante condivisione di esperienze (dalle recensioni di hotel e ristoranti alla digital reputation dei professionisti) costringe le organizzazioni ad aprirsi all’esterno. E questo approccio vale per tutto e tutti, dai modelli di business alle organizzazioni, dalle modalità di motivazione ed incentivazione delle persone, allo smart working. Anche in ambito formativo si è vissuta una vera e propria rivoluzione. Nei vent’anni di esperienza nel settore sono cambiate spesso metodologie e tecniche ma mai come in questo momento si è dovuti ripartire quasi da capo. Se è vero che il processo di apprendimento delle persone è cambiato per velocità e strumenti, sono stati anche creati nuovi “dizionari”, tanto che parlare di formazione con supporti video invece di gamefication fa pensare al paleolitico. La digitalizzazione ci ha poi abituati al multitasking ed a poter lavorare o comunicare in qualsiasi luogo. Spesso capita di vedere in una riunione aziendale persone più intente a “lavorare” con il

proprio smartphone che ad ascoltare gli argomenti della riunione stessa. Va anche detto che oggi a volte tendiamo a chiamare multitasking una cosa che in alcuni casi rasenta la maleducazione e per la quale a scuola avremmo preso una bella nota; ma è altrettanto vero che per catturare (e mantenere) l’attenzione in aula o in un meeting servono argomenti ricchi di sostanza e tempi e ritmi diversi. È importante un forte focus sulle priorità e la capacità di concentrarsi su una attività anziché disperdere energie su più temi con il risultato di concludere poco e male? Come sempre abbiamo una scelta: cercare di sopravvivere o cogliere le opportunità. Da molti studi emerge che a sopravvivere saranno le realtà più agili. Entro i prossimi sette anni è prevista la nascita di almeno 400.000 nuove start up. A Milano c’è stato un incremento del 6% da giugno a dicembre 2016 per la nascita di start up innovative, che hanno raggiunto quota 6.745 (iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese)1

READY TO GO?

Jack Welch consigliava di cambiare prima di essere costretti a farlo e pochi consigli sono più saggi di questo. Innanzitutto per i molteplici vantaggi di una modalità proattiva che lascia lo spazio ad una adeguata pianificazione strategica a fronte di una modalità reattiva che obbliga spesso ad una gestione dell’urgenza, con alto rischio di improvvisazione ed aleatorietà del risultato. Dovremo in primo luogo ritrovare il coraggio di pianificare nel medio lungo periodo senza più invocare la crisi e considerare il mutato scenario una incredibile opportunità: cambiare ancora e sempre, nella cultura e nei valori, cercando strumenti e modalità adatti che forse, in alcuni casi, devono ancora essere inventati. Ma ogni cambiamento non può prescindere dalla consapevolezza, e per questo, anche se ancora non sappiamo “come”, i migliori candidati alla sopravvivenza ed all’evoluzione saranno coloro che avranno preso coscienza del “cosa”. n

Risorsa Uomo nasce a Milano nel 1985 dall’idea imprenditoriale di un gruppo di consulenti specializzati nelle aree della formazione commerciale e manageriale. Oggi Risorsa Uomo conta circa 50 consulenti e offre al cliente progetti personalizzati nell’ambito della consulenza, della formazione e della comunicazione integrata. “Vicini alle vostre esigenze per il miglioramento delle performance e della competitività”

federico ott

Managing Partner di Risorsa Uomo. Dal 2012 al 2017 è stato Global HR Director del Gruppo Landi Renzo. Percorso professionale iniziato in IVECO come responsabile sindacale dei plant torinesi. Negli anni successivi, dopo una esperienza di due anni in area sviluppo Iveco worldwide, ricopre il ruolo di HR manager in stabilimenti strategici in Italia ed all’estero. Nel 2010 entra in Comau come HR Business Partner e Global HR Industrial Operations. Nel 2012 oltre ad una commedia, ha pubblicato “E’ tutto oro che cola”, il suo primo libro legato ad un progetto benefico.

alessandro frè

Consulente e formatore esperto nelle riorganizzazioni commerciali, negoziazione, strategie di marketing, coaching e processi decisionali. Dagli anni ‘90 agli anni 2000 ha occupato la posizione di formatore e Management Consultant. Da 15 anni CEO & Partner di Risorsa Uomo Srl. Ha progettato e condotto più di 600 interventi di formazione e consulenza con metodologie innovative e lavorando con più di 80 primarie aziende italiane. Ha seguito e segue numerosi progetti in area commerciale, trade, manageriale e formazione formatori.


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NIKON COOLPIX P1000

CANON EOS M50

EOS M50 è la fotocamera mirrorless Canon caratterizzata da touchscreen orientabile, processore DIGIC 8 e filmati in 4K, a cui si aggiungono connettività Wi-Fi e Bluetooth, sensore CMOS in formato APS-C da 24,1 Mpixel, e scatto continuo di 10 fps. Il sistema Dual Pixel CMOS AF consente inoltre di catturare immagini sempre nitide e filmati Full HD con effetto bokeh, grazie al controllo della profondità di campo. Il processore DIGIC 8 è poi in grado di ampliare le funzioni disponibili della fotocamera, tra le quali: filmati, time-lapse e frame grab, scatto continuo ad alta velocità e sensibilità ISO fino a 25.600.

Nikon Coolpix P1000 è l’unica fotocamera compatta al mondo dotata di uno zoom ottico 125x (24-3.000 mm), estendibile a 250x (6.000 mm) con Dynamic Fine Zoom. Ideale per ritrarre la luna fin nei dettagli e per le riprese naturalistiche e di soggetti molto distanti, la Coolpix P1000 è equipaggiata con sensore da 16 Mpixel e del luminoso obiettivo Nikkor f/2.8. La Coolpix P1000 permette di registrare video a 4K/UHD 30p, mentre il sistema di stabilizzazione ottico Nikon VR garantisce immagini e filmati perfettamente nitidi.

NILOX EBIKE X4

Nilox ebike X4 è una bicicletta a pedalata assistita, dal design audace e adatta per affrontare qualsiasi avventura, dotata di forcella anteriore ammortizzata, gomme FAT da 20” e doppio freno a disco. Potente e robusta anche nell’aspetto, è dotata di cambio Shimano a 7 velocità, motore brushless High Speed da 36V-250W e batteria removibile da 36V-8Ah integrata nel telaio ripiegabile. Si ricarica in 4 ore e permette di percorrere in modalità assistita fino a 45 km. Completano la dotazione, un display a led che permette di scegliere fra 3 modalità di guida, una luce LED anteriore e un lucchetto di sicurezza.

PANASONIC LUMIX FT7

LUMIX FT7 è la fotocamera di Panasonic progettata per le attività all’aria aperta: è impermeabile fino a una profondità di 31 m, resiste agli urti fino a 2 m di altezza, alle basse temperature fino a -10°C e alla pressione fino a 100 kg. Vanta inoltre anche un equipaggiamento tecnico all’avanguardia, grazie al nuovo mirino Live View Finder da 0,2 pollici, al sensore da 20,4 Mpixel e all’obiettivo grandangolare da 28 mm con zoom ottico 4,6x. Il monitor posteriore da 3 pollici vanta invece una risoluzione di 1.040.000 pixel e lo scatto in modalità burst, consente una velocità di 10 fps. Grazie alla geolocalizzazione tramite GPS via WhatsApp, e la connettività Wi-Fi è possibile condividere in real time i propri ricordi su Instagram o Facebook.

View2 Pro di Wiko è uno smartphone dotato di display Full Screen in formato 19:9, dotato di una doppia fotocamera posteriore da 16 Mpixel, con sensore Sony IMX499. Grazie al grandangolo da 120° è inoltre facilitato lo scatto di foto di gruppo o di paesaggi. La qualità dei sensori della fotocamera frontale da 16 Mpixel, dotati di un’apertura focale pari a f/2.0 e della tecnologia Big Pixel sono poi in grado di aumentare la fotosensibilità per un risultato quattro volte più luminoso. La fotocamera posteriore di View2 Pro vanta poi un’apertura focale ultra-large pari f/1.75 che migliora ulteriormente l’acquisizione della luce.

Vetrina PRODOTTI PER L’ESTATE

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WIKO VIEW2 PRO

LG Q7

LG Q7 integra numerose funzioni di fascia alta come la resistenza all’acqua e alla polvere, grazie alla certificazione IP68, la tecnologia QLens, audio di qualità hi-fi, suono surround 3D DTS:X e sensore per le impronte digitali. Grazie al design Arc Glass 2.5D con bordi arrotondati, il dispositivo risulta comodo da impugnare e da utilizzare con una sola mano. Per una maggiore praticità, Q7 è dotato inoltre della tecnologia di ricarica rapida, che permette di caricare la batteria al 50% in circa 30 minuti. In ambito multimediale, debutta invece la modalità “Ritratto” per la fotocamera frontale da 8 Mpixel, per scattare selfie con sfondi sfocati. Grazie all’autofocus a rilevamento di fase sulla fotocamera posteriore, è possibile avere a disposizione una messa a fuoco il 23% più veloce rispetto alla tecnologia tradizionale.


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SBS MIRROR POWERBANK

Mirror Powerbank di SBS è un caricatore portatile must have che si trasforma in un utile e trendy specchietto da borsetta, per essere sempre perfette in qualsiasi momento della giornata. Dotato di USB, Micro USB e di una potenza di 3.000 mAh questa batteria dura per ben 25 ore di ricarica. Inoltre, grazie all’indicatore LED, è semplicissimo tenere sempre sotto controllo il livello di carica di questo alimentatore.

FUJIFILM X-A5

La nuova Fufjifilm X-A5, dotata di un design rétro ed elegante, offre una serie di funzioni tra cui uno schermo LCD inclinabile a 180°, l’ultima tecnologia Bluetooth integrata per un trasferimento facile e veloce delle immagini e una durata prolungata della batteria che consente di raggiungere 450 scatti per carica. Inoltre, quando abbinata al nuovo obiettivo FUJINON XC15-45mmF3.5-5.6 OIS PZ, X-A5 pesa solo 496 grammi. X-A5 è dotata di un nuovo sensore da 24,2 Mpixel, di uno schermo touch e può effettuare registrazioni di video 4K.

HUAWEI MEDIAPAD T5 10

Huawei MediaPad T5 10 è un tablet caratterizzato da display full HD da 10.1’’ con filtro di protezione occhi, processore Kirin 659 e un design elegante, simmetrico e con corpo in metallo. Permette due app sullo schermo contemporaneamente ed è dotato di memoria espandibile con MicroSD fino a 256 GB e di una batteria da 5.100 mAh. Gli altoparlanti stereo sono equipaggiati con tecnologia Huawei Histen. Oltre ad avere uno spazio dedicato ai bambini, l’utilizzo del tablet può essere controllato attraverso una serie di impostazioni che permettono di decidere quanto tempo passano i più piccoli con il tablet e a quali app possono accedere. Attraverso dei sensori dedicati è poi possibile inoltre rilevare e controllare la corretta postura, avvertire l’utente quando troppo vicino allo schermo, regolare la luminosità e ridurre la luce blu.

LACIE DJI COPILOT

Lacie DJI Copilot è un hard disk rugged portatile, adatto per chi ha la necessita di salvare grosse quantità di dati e contenuti in mobilità. Resistente a spruzzi d’acqua, polvere e urti, è dotato di un piccolo schermo per la visualizzazione della memoria residua, nonché di un pannello laterale fornito di una porta USB standard, una USB type-C, un lettore per schede SD e un cavo intercambiabile per il collegamento a dispositivi mobili. Al suo interno, oltre a un hard disk da 2 TB è presente anche una batteria per la ricarica di smartphone, tablet o Pc. Grazie all’app Copilot BOSS, è poi possibile riprodurre, modificare ed eliminare tutti i contenuti salvati, senza l’ausilio di un Pc.

CONSUMER ELECTRONICS SELLER SAMSUNG GALAXY A6

Galaxy A6 è uno smartphone dotato di schermo Super AMOLED da 5,6 pollici, con il caratteristico Infinity Display 18.5:9 di Samsung che va al di là della cornice dello schermo. Le due fotocamere, anteriore e posteriore, da 16 Mpixel ciascuna, sono fornite rispettivamente di flash LED regolabile e obiettivi con apertura focale f/1.7. Gli altoparlanti audio supportano la tecnologia Dolby Atmos e il telefono integra inoltre diverse caratteristiche presenti sui prodotti di fascia alta Samsung, tra cui le funzionalità di riconoscimento del viso e scansione delle impronte digitali. La sua anima è rappresentata da un processore octa core da 1,6 Ghz con 3 GB di RAM e 32 GB di memoria interna. La batteria ha invece una capacità di 3.000 mAh.

DORO 8035 ALCATEL 5V

Alcatel 5v è il nuovo modello di punta e sfoggia un design elegante, impreziosito dal display HD da 6,2” con notch. È equipaggiato con una doppia fotocamera posteriore, rispettivamente da 12 e 2 Mpixel, e dual tone flash. Anteriormente, invece, vanta una fotocamera da 8 Mpixel. Le sue dotazione tecniche comprendono il un processore octa core MT6762, unitamente a una memoria RAM di 3 GB e una memoria interna da 32 GB. Dotato di connettività 4G, Wi-Fi, Bluetooth e slot per microSD, è dotato di una batteria di 4.000 mAh.

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Doro 8035 permette di scegliere tra la tradizionale interfaccia Android e quella Doro altamente intuitiva e basata su azioni che rendono la navigazione eccezionalmente semplice. Inoltre, tiene traccia delle azioni usate più frequentemente. Doro 8035 è anche dotato di Google Assistant, un assistente personale che risponde alle richieste vocali. Un pulsante di assistenza incorporato abilita inoltre il contatto diretto con fornitori di servizi di emergenza o di utilità presenti nella propria area.


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MOTOROLA MOTO Z3 PLAY

FITBIT ACE

Fitbit Ace è progettato per i bambini dagli 8 anni in su. Stimola i ragazzi a restare attivi grazie al monitoraggio dei passi, dei minuti attivi e del sonno, e li incoraggia con notifiche e medaglie. Infine motiva l’intera famiglia grazie alle sfide di famiglia. Il fitness band è corredato da un cinturino regolabile, impermeabile e disponibile in 2 colori vivaci e con una batteria che dura fino a 5 giorni. Grazie al nuovo account di famiglia, i genitori possono avere sempre sotto controllo i contatti con cui i loro bambini sono connessi tramite l’app Fitbit e rimanere sempre aggiornati sulla loro attività fisica.

Moto Z3 Play è lo smartphone completo ed espandibile grazie ai Moto Mods. Prosegue così l’idea di Motorola (Lenovo) di corredare il telefonino da una serie di accessori dedicati, che si agganciano sul dorso per estenderne le funzioni: dalla stampante Polaroid, al proiettore, fino ai Mods per aumentare l’autonomia. Lo Z3 Play offre display SuperAmoled Full HD da 6” in formato 18:9, sensore di impronte digitale di lato sul frame in alluminio 6000 e doppia fotocamera posteriore da 12+5 Mpixel. Il tutto affidato ad Android 8 e al processore Qualcomm Snapdragon 636. Il design è stato perfezionato e ora il nuovo Moto è ancora più leggero e sottile della generazione precedente.

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Le soluzioni di MyTech per la casa e l’ufficio

Tello, il nuovo drone “da divertimento” di Ryze

I prodotti della multinazionale cinese (presente in Italia dal 2013) offrono garanzia di sicurezza

Un modello dalle caratteristiche professionali ma pensato per le famiglie e i bambini

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na storia di tecnologia e innovazione quella di MyTech, azienda specializzata nel campo della sicurezza civile e industriale, nata a Shenzhen nel 2002 sotto il nome di Mingyang Ages Electronics Co. Ltd. La multinazionale cinese propone una vasta gamma di prodotti, che vanno dalla videosorveglianza agli allarmi antifurti, e dai prodotti filari a quelli wireless, frutto del lavoro serrato e costante del suo dipartimento di Ricerca & Sviluppo. MyTech è presente in Italia fin dal 2013, con la sua sede di Milano, e ha già all’attivo importanti collaborazioni con i più importanti player dei settori It e Ict, come Dahua, Hikvision, Huawei e Joivision, di cui è distributore esclusivo. Molti sono i prodotti a portafoglio proposti dal brand, rivolti sia al mercato consumer che professionale, tutti caratterizzati da tecnologie all’avanguardia e da interfaccia moderna e intuitiva, di facile gestione e configurazione e già pronti per

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integrarsi perfettamente all’interno delle più recenti piattaforme per smart home e per aziende 4.0. n

T

ello è un piccolo drone per bambini e adulti sviluppato da Ryze Tech, che aiuta gli utilizzatori a familiarizzare con il mondo dei droni, imparandone la codificazione. Per far volare Tello è sufficiente il proprio telefono, grazie a comandi e controlli intuitivi contenuti nella pratica app e la perfetta compatibilità con il controller e con l’headset VR in grado di offrire una visuale mozzafiato. Tello è dotato di due antenne smart switch che rendono la trasmissione video ancora più stabile, anche alla distanza di 100 metri, e di una batteria ad alta capacità. Dotato di un processore grafico di alta qualità e di uno stabilizzatore elettronico dell’immagine, Tello registra foto a 5 Mpixel e video in HD 720p; con EZ Shots è possibile condividerli sui social.

anno 1 - numero 2

La Publiedim S.r.l. Direzione, amministrazione e pubblicità: via Matteo Civitali, 51 - 20148 Milano Telefono: 02.48703201 r.a. leader@publiedim.com redazione@publiedim.com grafica@publiedim.com Testata periodica iscritta nel Registro della Stampa presso il Tribunale di Milano il 09/04/2018 con il numero 109. Iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il n. 6107.

Grazie al controller di volo DJI, è poi possibile eseguire acrobazie con un solo tap sullo schermo. Il design ultra-leggero ma robusto di Tello, unito alle protezioni software e hardware, permette di farlo sempre volare in sicurezza. Tello è programmabile con Scratch, un sistema di codifica sviluppato dal MIT che permette a bambini e ragazzi di imparare le basi della programmazione, divertendosi n

giugno 2018 Testate del Gruppo Leader - Dealer Mono by Ei dal 1960 EiMag.it - www.eimag.it - www.eimagpro.it iGizmo.it - www.igizmo.it Direttore Responsabile Luca Figini luca.figini@publiedim.com Direttore Editoriale Fiorenza Moradei fiorenza.moradei@publiedim.com Coordinamento Redazionale Roberto Bonin roberto.bonin@publiedim.com

Art Director Lucia Moradei Grafica e impaginazione Daniela Bascià danielabascia@gmail.com Marketing & Adv adv@publiedim.com Stampa Ingraph S.r.l. Via Bologna 104/106,20038 Seregno (MB)

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Perfect Black creates Perfect Colors Lo stato dell’arte della tecnologia è rappresentato ancora una volta da LG OLED TV, il TV OLED più venduto al mondo. Grazie ai suoi pixel autoilluminanti LG OLED TV raggiunge il Nero Perfetto, l’unico che può donare profondità ai colori.

* LG OLED TV dal 2013 è il TV OLED più venduto al mondo. Fonte dati IHS Markit, Technology Group, TV Sets Market Tracker, Q4 2017. Il posizionamento non è un endorsement di LG. Eventuali rischi derivanti dall’uso di questi dati ricadono sulle terze parti fruitrici. Per maggiori dettagli www.technology.ihs.com


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