CONSUMERANNOELECTRONICS SELLER 1 - NUMERO 1 - MAGGIO 2018 La nuova gamma di Tv firmata LG Xiaomi è arrivata per stupire con vanta i nuovi modelli Oled e Super UHD un’offerta di prodotti cross categoria. con tecnologia Nano Cell I piani spiegati da Wing Italia pagina 10
L’intervista
SAMSUNG
Riccardo De Franchis, Direttore Marketing BU Mobile
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o smartphone è il mezzo per fornire servizi a valore aggiunto al consumatore: bisogna iniziare a ragionare in termini di servizi, accessori, ecosistema e user experience con un approccio a tutto tondo nei confronti dell’utente finale.
Loewe è sinonimo di qualità, coerenza e servizio. L’obiettivo è tenere alto il valore del brand nel tempo
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Il negozio fisico al punto di svolta È arrivato il momento di ripensare al ruolo e al compito del punto vendita
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NEL DORSO LA RIVISTA DEDICATA AL BIANCO: EUROCUCINA, SMART HOME, HAIER, IFA 2018, ELECTROLUX SDA E LG THINQ SCENARIO OPTIME
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«L’obiettivo dell’Osservatorio è bloccare l’utilizzo di forme elusive nella consumer electronics», così Davide Rossi.
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PROMO: QUALE FUTURO?
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nalizziamo i trend più forti che sono destinati a modificare e rinnovare le superfici. Dalla valorizzazione dei dispositivi mobili all’adozione di strumenti che consentono di rendere interattiva l’esperienza di acquisto del consumatore, fino al ruolo del volantino, sempre più un elemento per creare interesse e portare le persone all’interno dei punti vendita. Senza dimenticare di proporre sapientemente gli accessori per personalizzare il prodotto sulla base delle esigenze specifiche del cliente finale. Ne parliamo a .
Senza margine
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on arrendetevi alle promozioni. Servono, aiutano (nessuno lo nega, anzi!) ma non abituate il consumatore al riflesso condizionato di chiedere lo sconto appena varca la soglia del punto vendita. Il negozio, oggi più che mai, deve essere il luogo dello shopping, non dell’acquisto. Lo spazio meraviglioso dove si realizzano i sogni, si entra in contatto in maniera fisica e materica con gli oggetti desiderati, sognati o anche solo necessari. Non può ridursi a essere una sequenza di caratteristiche tecniche. In questa superficie fatta di risposte e sorrisi ai clienti, siano essi effettivi, potenziali o futuri, la promo non può diventare l’unico linguaggio per dialogare con
di Luca Figini (luca.figini@publiedim.com)
persone che dedicano tempo prezioso nel punto vendita alla ricerca di soluzioni che migliorino o più banalmente abbeliscano la quotidianità. E se proprio di promo si deve parlare, allora che siano limitate nel tempo e finalizzate al sellout fuorioso. Con in più l’indotto della pedonabilità: in questo si devono trovare le opportunità di creare marginalità con accessori, servizi e cross-selling. Partite dal richiamo del volantino, ricordandovi che la differenza tra negozio ed e-commerce è la vendita assistita, con cui si creano occasioni nuove magari facendo leva sul risparmio ottenuto con lo sconto. E se proprio non sapete da dove iniziare, fatevi una domanda: “Come vorrei essere trattato se fossi il consumatore?”
In Italia, a differenza di altri Paesi europei, la pressione promozionale è diventata ormai un elemento fisiologico che crea effetti distorsivi. Diventa necessario stabilire regole certe e strategie vincenti a lungo termine, per mantenere elevato il sellout senza togliere valore. I numeri che fotografano la situazione.
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Il compito del negozio fisico è coinvolgere le persone Analizziamo i trend più forti che nei prossimi mesi hanno il potenziale per rinnovare e rilanciare l’interazione tra punti vendita e consumatori: dai dispositivi mobili al flyer di LUCA FIGINI
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IL VOLANTINO
on è dell’e-commerce da cui bisogna guardarsi le spalle. Piuttosto è dalla somma di una serie di fattori che hanno fatto cambiare la testa al consumatore e il modo di approcciarsi al negozio fisico. Difficile non rendersi conto come le persone che calpestano le superfici abbiano un atteggiamento diverso nello scegliere e nel perfezionare l’acquisto. In ordine sparso, sono attendiste e opportuniste (cercano lo scontissimo),
OGNI CLIENTE FINALE VUOLE SENTIRSI UNICO E INDISPENSABILE infedeli, attente ai servizi e pronte a verificare tutto ciò che si dice utilizzando lo smartphone che hanno in tasca. Ecco, propio del dispositivo mobile potremmo parlare perché non è stato tanto l’e-commerce di per sé a cambiare il consumo, quanto invece la diffusione dell’e-commerce sui telefonini. L’utilizzo dei dispositivi mobili all’interno e all’esterno dei negozi, soprattutto a casa e a qualsiasi ora, ha fatto esplodere il cosiddetto m-commerce: dal 2014 al 2017 l’impatto sul fatturato è quasi quintuplicato, trainando quindi le prestazioni di tutto il commercio elettronico n
L’IMPATTO DELL’IoT
Se i dispositivi mobili sono il mezzo con cui avere un dialogo immediato con i consumatori, così da incentivarli ad acquistare e a passare dal negozio, i dispositivi IoT (Internet of Things) permettono di rinnovare le superfici stesse. Per esempio, nei negozi Amazon Go negli Stati Uniti il colosso dell’e-commerce chiede ai clienti di farsi appoggiando lo smartphone a un lettore wireless: da questo momento in poi il cliente sarà tracciato in ogni attività e non dovrà neppure passare dalla cassa. La transazione avverrà via app. Durante la visita nel negozio, riceve sul display offerte personalizzate. Altro modo per fare convergere le necessità del negozio fisico con le abitudini digitali degli utenti è rappresentato dai display. Per sopperire alle limitazioni fisiche che impongono una scelta nella profondità di gamma, si possono installare dispositivi (eventualmente lasciati in mano al personale di vendita) da cui gli DISPOSITIVI MOBILI utenti possono scegliere modelli non presenti in negozio e scegliere se riceverli a casa Dunque il primo trend da seguire subito per rinnovare o passare a ritirarli, dopo aver eseguito il l’esperienza in-store dei consumatori riguarda un maggiore pagamento. coinvolgimento attraverso i dispositivi mobili. Il tempo Diventa critico, in questo caso, rispettare medio quotidiano trascorso dalle persone per navigare i tempi di consegna stabiliti per evitare il sul Web supera le tre ore: oltre l’80% avviene via app. I pericoloso effetto boomerang. Volendo fare social occupano una grande rilevanza sia per intrattenere un passo ulteriore, si possono disseminare rapporti personali, sia per interagire con le pagine ufficiali sensori (beacon) e vidoecamere intelligenti di aziende. Per questo è necessario che il punto vendita che misurano i comportamenti dei abbia una “vetrina” aperta e di dialogo anche attraverso i consumatori all’interno del punto vendita principali social network. Focalizzando le attenzioni sulle così da modificare, perfezionare e addirittura risorse relative al commercio, gli utenti si affidano alle app stravolgere l’esposizione in base a come le per scoprire promozioni (68%), avere flessibilità nell’orario persone si muovono nell’area disponibile. di acquisto (64%), comparare prodotti e prezzi (62%), In questa era del commercio diventa risparmiare tempo nel negozio (54%), cruciale misurare attentamente la resa visualizzare una scelta più ampia del negozio e comprendere a fondo (53%), evitare di andare nel punto le necessità delle vendita fisico (47%) e ridurre i tempi persone, perché morti scegliendo il pickup sulla è il punto vendita superficie (27%). Tutto ciò restituisce che deve parlare uno scenario in cui il consumatore la grammatica cerca di soprattutto stimoli e comodità, del consumatore e ecco perché le notifiche via app sono non viceversa. una soluzione da valutare attentamente.
La funzione finora svolta dal volantino è “tentare” le persone con sconti e offerte così che entrino nel negozio e poi, una volta portati sul punto vendita, svolgere un’azione di vendita per incrementare lo scontrino medio, eventualmente proponendo accessori, estensioni di garanzia e così via. Dunque il volantino da catalogo degli sconti può e deve diventare un meccanismo di marketing per il “drive to store”, ossia per stimolare le persone a toccare con mano le novità. Meglio ricordarsi che per la maggior parte dei consumatori l’acquisto è ancora un momento di gioia e di raggiungimento di un risultato che probabilmente ha richiesto sacrifici. Per “premiare” i clienti finali è bene anche puntare sulla personalizzazione del prodotto. Questo avviene proponendo ulteriori opzioni di acquisto con l’aggiunta di prodotti a quello principale. Per esempio, ogni smartphone può essere reso unico con tutte le combinazioni possibili di cover, screen protector e accessori. Un elettrodomestico diventa personalizzato aggiungendo servizi accessori quali estensioni di garanzia, montaggio, filtri per l’acqua e piccole soluzioni pratiche. Un Tv può essere corredato da cavi e supporti ad hoc. Insomma, riaggregando in modo strategico l’offerta, si possono creare “pacchetti” per ciascun cliente finale semplicemente facendo lavorare fantasia e creatività. Il vantaggio indotto è l’aumento dello scontrino, quindi del margine. Con il risultato che al consumatore rimarrà l’idea di avere un prodotto unico, quasi fosse stato studiato proprio per lui. Per fare ciò è necessario che l’esposizione e l’assortimento in negozio siano ordinati, omogenei e studiati per rendere confortevole lo shopping.
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Loewe è sinonimo di qualità, coerenza e servizio Poche e mirate operazioni promozionali per mantenere alto il valore dei prodotti e preservare l’investimento del consumatore. E i Tv sono anche personalizzabili in base ai gusti IL TELEVISORE DEVE MANTENERE NEL TEMPO IL SUO VALORE AGLI OCCHI DEL CONSUMATORE
di LUCA FIGINI
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oewe è un brand che ha fatto dell’eccellenza e dell’uniformità un elemento distintivo, coerente nel tempo. Basti pensare all’approccio: «I telai su cui si basano i nostri Tv sono denominati Sl3xx e Sl4xx; il primo ha pannelli Full HD, il secondo ospita display Super Uhd e Oled. Non abbiamo mai fatto mistero che ci approvvigioniamo dei pannelli migliori sul mercato ma prodotti da terzi. La nostra competenza risiede nella capacità di sviluppare una piattaforma tecnologica ai massimi livelli così da dare vita a un prodotto di altissima qualità. Questo è ciò che vogliono i nostri consumatori», spiega Giuseppe Pellegrino, Managing Director di Loewe in Italia. Il brand “made in Germany” vanta una serie di caratteristiche uniche. Come spiega Pellegrino: «Non siamo un altro brand di massa, bensì vogliamo distinguerci anche nel posizionamento mantenendo alto il valore dei nostri prodotti. I consumatori sono sempre più attenti alla fascia premium, come dimostrano i dati di vendita dei Tv nel nostro Paese. La fascia degli Oled, che oggi riassume il top di gamma del mercato, è in crescita costante. Come contraltare i modelli da 32” sono ancora molto cercati dai clienti finali. Questo per dire che i consumi stanno attraversando un momento di polarizzazione tra due estremi, lasciando sguarnite le fasce intermedie. Noi vogliamo operare nella parte alta del segmento». Il Managing Director è molto chiaro: «non siamo un marchio che mira alle operazioni promozionali. La verità è che mantenendo elevato il nostro posizionamento andiamo a conferire valore a tutta la filiera, perché il mercato a volume è sempre più plafonato (circa 4 milioni di Tv venduti ogni anno). Anzi, mantenere invariato il prezzo dei prodotti nel corso del tempo è premiante per i clienti finali perché hanno rassicurazioni sull’investimento fatto».
Gli elementi di design dei nostri Tv sono rimasti immutati nel corso del tempo. Rappresentano il nostro family feeling e sono uno stilema unico, che distingue la nostra offerta
LOEWE BILD 4.55
Il vostro è un esercizio complicato, perché puntate tutto sulla qualità. Come si sostiene? «La qualità è un asset di Loewe da sempre. È inoltre una caratteristica
LA FUNZIONE DI REGISTRAZIONE «I nostri Tv permettono di attivare la registrazione in qualsiasi momento sfruttando l’unità interna. Già questo è un elemento unico e differenziante perché risponde a una necessità concreta degli utenti ma troppo spesso messa in secondo piano. Anche perché l’unità interna permette di attivare una serie di funzioni accessorie rispetto alla classica videoregistrazione in digitale. Per esempio, il sistema di buffering si attiva non appena si cambia canale, quindi il Tv inizia a registrare da quel momento in modo “silenzioso. Anche in questo frangente Loewe dimostra che sono le necessità dei clienti finali al centro delle nostre attenzioni».
tangibile, nel senso che si può toccare con mano perché la ricerca di materiali nobili rientra nel nostro processo di sviluppo e design dei televisori. Anche la nostra interfaccia utente è improntata alla cura estrema di ogni dettaglio e alla semplicità. Per trasmettere tutti questi valori crediamo nel ruolo del punto vendita come canale di dialogo tra il brand e i consumatori. Il nostro personale sul territorio è coinvolto non solo per visitare i negozi ma soprattutto per sensibilizzare e informare gli addetti vendita sulle superfici delle peculiarità uniche che contraddistinguono i nostri prodotti. Spiegare le caratteristiche dei Tv è fondamentale per fare comprendere Loewe e per aiutare a trasmettere la qualità ai clienti finali. La qualità per noi significa mettere al centro le persone che hanno scelto i nostri televisori, compresi i servizi post-vendita volti a rispondere prontamente alle domande dei consumatori e addirittura a recarsi nelle case e mettere a punto la configurazione del Tv. Non si può sostenere di essere la fascia alta senza dimostrazione effettiva dei prodotti». Quali valori sono associati al brand? sul «La nostra costruzione di marca verte sulla coerenza: Loewe ha un posizionamento con d’eccellenza tecnica e costruttiva e continuerà ad avere questo atteggiamento. Non siamo un brand per tutti ma non distribu abbiamo mai discriminato né la distribuzione né i consumatori. Semplicemente non scendiamo a patti in termini di prezzi vo e di proposizione. Anche per questo vogliamo avere un occhio di riguardo per l’esposizione inva store che deve valorizzare nel modo migliore i nostri Tv LOEWE BILD 3.55 caratteri e le loro caratteriin stiche estetiche e intrinseche. Il consumatore deve ricevere un messaggio coerente di brand così che giustifichi, anche nel lungo periodo, l’investimento sostenuto». Quale è il futuro del Tv? «Il Tv rimane al centro dell’intrattenimento domestico. Nonostante la proliferazione dei dispositivi mobili, il pannello televisivo rimane quello su cui si guardano i contenuti preferiti insieme a familiari e amici,
PERSONALIZZARE IL TELEVISORE «Questo è un altro aspetto fondamentale della nostra value proposition: corredare i Tv di una serie di accessori per configurarne l’aspetto e adattarlo a ogni utente. Ogni modello può essere composto a piacimento scegliendo la staffa da parete oppure il supporto a pavimento o da tavolo, o addirittura il mobile intero studiato appositamente per il televisore. E ancora, si può scegliere se aggiungere il motore per fare ruotare lateralmente lo schermo oppure finiture per la parte posteriore e soluzioni per nascondere i cavi. Alla resa dei conti ogni modello vanta un’ampia scelta di accessori e opzioni permette di configurarlo come vero e proprio elemento di design intonato all’arredamento. Vogliamo così creare un’offerta non standardizzata di prodotti ma personalizzabile per ciascun cliente finale. Questo permette al punto vendita di offrire un servizio innovativo per creare un’opportunità di vendita unica e differente, non replicabile online».
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garanti per questo deve garantivisi re un’elevata resa visiva. Inoltre, il televisore deve essere in grado di sintonizzarsi su tutte le sia sorgenti possibili, siasa no esse televisive, satellitari o in streaming. Loewe sta lavorando per disegnare il Tv del futuro che introdurrà una serie di elementi conte originali di fruizione dei contenuti. L’idea in ottica 2019 è valorizzare gli spunti provenienti dalla connettività disposizio e da Internet per mettere a disposizioperso ne dell’utente un palinsesto personalizzato» n
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L’obiettivo di Xiaomi è stupire al fine di generare sellout Il brand è distribuito da Wing Italia e opera sui canali retail, online e con un negozio fisico diretto, al quale se ne aggiungeranno altri a breve. L’offerta di prodotti è multi-categoria LO SMARTPHONE SARÀ INSERITO IN UN VASTO ECOSISTEMA
di LUCA FIGINI
Non solo dispositivi mobili: Xiaomi punta a distribuire anche gli altri prodotti sul retail per offrire una omogenea esperienza di marca e di prodotto su tutti i canali
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iaomi è la crasi delle parole Xiao, che significa piccolo, e “mi” che sta per “mobile internet company”. In Italia la società che distribisce ufficiamente e rappresenta il brand è Wing Italia. Di Zhang è il General Manager di questa entità diretta emanazione di Xiaomi che si vuole differenziare per modello di business e offerta di prodotto. «Non esiste un competitor equivalente nel settore: Xiaomi non è paragonabile ad altri marchi che operano nel mobile. Nella sua proposizione può essere, per esempio, assimilato a una sorta di Amazon monobrand con una piattaforma unica on-line e off-line». Il debutto in Italia, spiega Zhang, è articolato in più punti. «Abbiamo aperto una serie di canali fisici e stiamo stringendo collaborazioni con partner anche online. E poi c’è il canale diretto dei negozi monomarca. Questo è funzionale al lancio di oltre 70 prodotti differenti in Europa». Xiaomi non si limita allo smartphone perché «punta a offrire un’ampia gamma che comprende robot aspirapolvere, biciclette elettriche, spazzolini smart, ombrelli connessi, giacche, dispositivi multimediali e così via. Al centro di questo mondo c’è il cellulare. Il fatto è che questo busi-
IL DISPLAY È SENZA BORDI Il Mi Mix 2 è il primo flagship portato in Italia da Xiaomi. È presente anche nel listino di Wind Tre, a testimonianza che il brand ha progetti solidi nel nostro Paese. Le caratteristiche comprendono il display da 5,99” con formato davvero senza bordi laterali e senza notch. Questo è un plus, perché è di fatto l’unico modello con Android capace di mettere in mano al cliente finale un dispositivo senza cornici e a tutto schermo. Android è personalizzato con l’interfaccia Miui elegante, minimal e semplice da usare. Buono il reparto fotografico.
XIAOMI MI MIX 2
ness model non centrato sui dispositivi mobili ma su una pletora di prodotti afferenti a segmenti diversi obbliga Xiaomi a porsi come brand trasversale rispetto ai comparti merceologici e, quindi, necessita di una costruzione di marchio più articolata». Il General Manager usa la parola magica: “ecosistema”. E lo fa per delineare «una grande potenzialità di sviluppo e soprattutto attiva dinamiche di lungo periodo. Perché ogni prodotto di Xiaomi si controlla da una singola app e la scelta di essere presente con un proprio marchio in più segmenti permette una maggiore scalabilità di vendita e una superiore flessibilità di approccio al mercato».
TATTICA E STRATEGIA
Va da sé che lo smartphone, in questo disegno, assume un ruolo nuovo, quasi tattico. «Lo smartphone ha il compito di diventare un traino per le vendite di altri prodotti e vivrà in un contesto diverso rispetto a quanto potrebbe apparire di primo acchito», spiega il manager. «L’ecosistema che andiamo a sviluppare ha un respiro strategico di lungo termine, nel quale lo smartphone diventa un elemento di controllo per vari tipi di prodotti. La sua funzione sarà quindi di “comandare” ogni dispositivo Xiaomi e non, creando quindi un contesto di cross-selling verso altre categorie merceologiche». Questo obbliga ad avere una visione strategica di medio periodo nella quale nel primo anno si creeranno le condizioni e il terreno affinché l’azienda possa amplificare il business nei successivi tre anni. Il tutto però si poggia sul pillar della costruzione di marca. «Costruire un brand è difficile, soprattutto in un contesto come l’Italia. Dove, per fortuna, Xiaomi è già noto: abbiamo una buona base da cui partire».
CONSUMATORI PROTAGONISTI
La filosofia alla base dell’arrivo di Xiaomi in Italia è riassumibile in “stravolgere le regole”. L’intenzione non è repli replicare le strategie di altri brand ma di stabilire fin da «subito un piano che definisca ogni mese i no nostri obiettivi sulla base di un target complessivo». Si inizia con un negozio in centro a Milano: «È stata la novità di prima prima-
LA MEDIA COMPANY Xiaomi non si propone di essere solo un brand di prodotto ma, come spiega Di Zhang, «bisogna pensare a questa azienda come se fosse una piattaforma, una media company o ancora meglio una Internet company, come per esempio Amazon. Vale a dire che siamo disponibili a parlare con qualsiasi realtà e brand con cui si possa creare una cooperazione di valore e che risulti sinergica rispetto alla nostra gamma di prodotti. Anche in questo senso la logica dell’ecosistema è vincente nel nostro modello di business. Perché, ancora una volta, non è il punto prezzo che cerchiamo ma vogliamo che anche in Italia Xiaomi sia capace di portare concreti benefici ai clienti».
vera e ha la funzione di spiegare i plus e le virtù del nostro marchio agli occhi dei consumatori. L’anno per noi è diviso in due parti. Nella prima parte stiamo perseguendo il compito di costruire una identità di brand e, di conseguenza, affinare il nostro business model agli occhi dei clienti finali. Nella seconda metà dell’anno si tratterà di iniziare a raccogliere i primi frutti». Parlando di punto vendita diretto, lo spazio espositivo previsto non supera i 150 mq e rappresenta solo un terzo dell’impronta commerciale di Xiaomi. Gli altri due terzi sono divisi equamente tra retailer (nei quali arriveranno anche i prodotti dell’ecosistema, quindi non solo smartphone) ed e-tailer. Spiega Di Zhang: «Il target primario sono stati i millennial, tuttavia il panorama dei consumi sta cambiando così velocemente che stiamo già guardando con interesse ad altre fasce di utenti ad alta propensione d’acquisto. Di certo vogliamo andare a intercettare clienti finali che hanno già sentito e conosciuto il brand e sono interessati ad abbracciare la nostra filosofia di prodotto e di marca. Anche perché, in questo caso parlo soprattutto degli smartphone, distribuiamo in Italia modelli che comprendono la piattaforma ufficiale di Google, la localizzazione delle nostre app e i servizi di post vendita e assistenza», chiosa il General Manager. Il negozio diretto, ancora una volta, detterà anche le linee guida con cui saranno allestite le esposizioni nei punti vendita in altri canali, soprattutto per fare emergere il concetto di connettività ed esperienzialità legate al brand. Perché la coerenza d’interazione con il consumatore è fondamentale per permettere il trasferimento dei benefici legati ai prodotti di Xiaomi n
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Black is colorfull: con il nero i colori diventano “super” Nero perfetto, colori ancora più definiti e design ricercatissimo: questa è la ricetta vincente di LG per portare la “vera” visualizzazione cinematografica anche tra le mura di casa LG propone un’estesa gamma di prodotti studiata sulle reali esigenze del singolo utente, dal top di gamma della linea Oled fino ai moderni Ultra HD Tv: tutti accomunati da qualità d’immagine ed entertainment ai massimi livelli
LG B8 (OLED)
LG E8 (OLED)
di ROBERTO BONIN
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utto ciò che di meglio è in grado di offrire una moderna sala cinematografica tra le mura di casa. A iniziare dalla qualità video fino ad arrivare alla purezza del suono, le nuove gamme Tv di LG Electronics sono in grado di offrire tutto questo. I colori sono ancora più ricchi, nitidi e profondi e le immagini più realistiche grazie al nuovo processore intelligente α9 presente sui Tv Oled che, grazie alla sua grande potenza di calcolo aumentata del 35%, permette di gestire il processo di riduzione del rumore di fondo in quattro fasi, il doppio rispetto ai processi attualmente presenti sui Tv tradizionali. Il processore intelligente α9 consente inoltre di migliorare i colori e i dettagli delle immagini che vengono elaborate tramite diversi livelli di contrasto in modo da ottimizzare la profondità di campo. Il processore è progettato per supportare l’High Frame Rate per la produzione di immagini in movimento più fluide e chiare a 120 fotogrammi al secondo, fondamentale soprattutto per la fruizione di contenuti in rapido movimento come i film d’azione e sport. Con il 4K Cinema Hdr, l’esperienza a prova di cinema è inoltre garantita dal più ampio spettro di compatibilità dei formati Hdr supportati: Dolby Vision, Advanced Hdr by Technicolor, Hdr10 Pro e Hlg Pro, l’algoritmo proprietario Enhanced Dynamic Tone mapping che analizza le immagini e processa dinamicamente i metadati frame by frame. L’esperienza di fruizione dei nuovi Tv Oled è poi completata dall’audio surround object-based Dolby Atmos integrato, in grado di creare un campo sonoro omnidirezionale a 360 gradi senza alcuna connessione a un sound system esterno. Inoltre, grazie al loro design essenziale e minimalista i nuovi Tv Oled LG si integrano negli ambienti domestici: in particolare il modello W8, con il suo display di appena 2,57 millimetri di spessore, si adatta a essere appeso in qualunque contesto domestico diventando una vera e propria “picture on wall”. Il modello E8, invece, è stato rinnovato con un floating desi-
LG SK8100
AI THINQ PORTA NEL TV ANCHE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE gn più pulito: il vetro è diventato più visibile, la soundbar è stata miniaturizzata, e la base elegante puó essere eliminata per consentire di appendere il Tv a parete. Il C8 e il B8 sono stati infine rinnovati nel design sopratutto dello stand nettamente differente tra i 2 modelli; il C8 ha inoltre una base appositamente studiata per ottimizzare la trasmissione dell’audio in senso frontale, ed in grado di favorire una migliore emissione del suono. Un’altra importante differenza tra il C8 ed i B8, che arriverà a giugno nei punti vendita, è il processore, che mentre per il C8 è α9, come per il W8 ed E8, per il B8 invece è α7, leggermente inferiore in termini di potenza di calcolo, ma comunque in grado di offrire un’esperienza cinematografica a casa grazie all’ ampia compatibilità dei principali formati Hdr, al supporto dell’High Frame Rate e alla presenza dell’Audio Dolby Atmos integrato. A tutti questi plus, LG ha poi affiancato AI ThinQ, la piattaforma di intelligenza artificiale proprietaria capace di proiettare i Tv della gamma Oled in una nuova dimensione di intrattenimento, grazie al riconoscimento vocale, con cui è possibile controllare in maniera semplice e intuitiva il Tv, cercare contenuti e trovare informazioni. Qualità nell’immagine e nell’entertainment per LG non è però solo sinonimo di Oled Tv, ma anche di Super UHD Tv, grazie soprattutto alla nuova tecnologia Nano Cell che integra le particelle da 1 nanometro direttamente all’interno del pannello stesso, così da eliminare il filtro esterno che introduce distorsioni delle immagini. Le Nano particelle integrate, assorbendo i componenti della luce in eccesso, garantiscono colori più reali e senza distorsioni anche da un ampisssimo angolo di visione. La tecnologia Nano Cell è poi integrata dalla tecnologia Full Array Dimming Pro, che controlla individualmente le unità di retroilluminazione, permettendo un controllo più preciso delle aree scure e delle zone ad alta luminosità così da garantire immagini più chiare e nitide, e con un contrasto dav-
I PLUS DEI TV I Tv di LG sono dotati delle più moderne piattaforme tecnologiche non solo audio e video, ma anche di connettività, condivisione e di design. Gli apparecchi sono in grado di fungere da veri e propri complementi d’arredo, per donare alla casa uno schermo avveniristico e definito, perfetto per i contenuti nei più moderni formati, e un oggetto con cui impreziosire qualsiasi ambiente anche da spento. vero eccellente. Come gli Oled Tv, anche i Super UHD Tv sono dotati di un processore intelligente di ultimissima generazione, l’α7, capace di assicurare brillantezza e accuratezza di ogni singola componente dell’immagine e offrire dettagli definiti e colori vividi grazie a una più precisa analisi dell’immagine e uno spettro di colori disponibili ancora più ampio. Anche nella gamma Super UHD Tv, infine, è presente l’integrazione del sistema Audio Dolby Atmos, che offre una qualità audio eccellente, rendendo questi Tv in grado di ricreare un’esperienza cinematografica di qualità a casa propria. E non è tutto. A far da contorno a contenuti tecnologici davvero d’eccezione anche un design a prova di intenditori, in cui anche il minimo dettaglio non è lasciato al caso, ma opportunamente studiato per dar vita a veri e propri complementi d’arredo in cui eleganza e raffinata semplicità si incontrano n
LG W8 (OLED)
LG SK9500
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La conservazione e la cultura del vino al centro delle strategie di Haier, sempre pronta a sposare i più grandi patrimoni del Made in Italy
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Il mercato della smart home si apre al grande pubblico e ai punti vendita della consumer electronics. Un’opportunità da cogliere e cavalcare
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L’ELETTRODOMESTICO A EUROCUCINA 2018: CONTENUTI TECNOLOGICI E DI DESIGN CHE PREANNUNCIANO UN AUTUNNO PIENO DI SORPRESE pag III
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Eurocucina 2018: connettività e design i veri protagonisti Dalla 22esima edizione del Salone Internazionale dei Mobili per Cucina emergono molti nuovi spunti per migliorare business e sellout dei prodotti da incasso. Ma non solo di ROBERTO BONIN
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n’edizione ricca di contenuti, e non solo in materia di design. Se infatti la tradizione di Eurocucina e Technology For the Kitchen le vogliono quasi interamente votate all’enfatizzazione delle forme e dei disegni, quest’anno i due Saloni hanno riservato non poche altre sorprese, soprattutto sul fronte dei contenuti tecnologici, già proiettati verso un futuro dai contorni quasi fantascientifici. Nuove funzionalità e prestazioni, nuove caratteristiche strutturali, ma anche connettività, digitalizzazione e ingegnerizzazione l’hanno fatta letteralmente da padroni tra gli stand di Rho Fiera Milano, offrendo quello spicchio di “mercato dei desideri” che produttori, retailer, e consumatori stessi, desiderano da tempo.
Molte sono state le innovazioni al loro primo debutto che hanno interessato un po’ tutti i grandi marchi del settore, a iniziare da Whirlpool che, sull’onda della nuova campagna di comunicazione #SensingYourWorld, ha presentato la nuova linea di elettrodomesticre ci W Collection Premium, creata allo scopo di “facilitare la vita con di tutti i giorni”, così come ha confermato Marco Merolla, Marketing Director Whirlpool Italia, che ha poi aggiunto: “i nuovi prodotti sono tutti caratterizzati da tec tecnologie altamente intuitive, in grado di ‘ascoltare’ il consumatore, rendendogli la vita più la semplice possibile. Stiamo ladiver vorando su progetti assai diversificati per ogni nostro brand in cui il punto vendita rappresenti l’anello finale di una lunga strategia comunicativa, grazie soprattutto a isole dimostrative e giornate demo”.
Oltre alla connettività e all’utilizzo dei comandi vocali con Google Assistant, nel grande stand dell’azienda americana, si sono anche potute ammirare altre interessanti novità, sempre a marchio Whirlpool, come ad esempio l’esclusivo frigorifero da incasso da 75 cm con capienza di ben 400 litri. Per il brand Hotpoint, invece, grande focus sul vapore con un nuovo forno pirolitico a vapore e sulla personalizzazione grazie alle centinaia di combinazioni offerte dall’app Home Net. Tutte all’insegna dello stile e della praticità, infine, le proposte di KitchenAid e Indesit, con soluzioni dedicate, rispettivamente, agli amanti dell’eleganza in cucina e alla famiglia. Contenuti tecnologici di ultimissima generazione invece per Miele, che ha portato a Eurocucina 2018 ciò che di meglio è riuscita a sfornare dai suoi laboratori di Ricerca & Sviluppo, a iniziare dal Forno Dialogo, un elettrodomestico capace di adattare le onde elettromagnetiche alla consistenza del cibo in
PRATICITÀ D’USO, CONNETTIVITÀ E DESIGN: LE TRE PAROLE D’ORDINE DI QUEST’ANNO modo intelligente, velocizzando i tempi di cottura fino al 70%. Esternamente Dialogo appare identico a un forno convenzionale, ma all’interno è presente un rivoluzionario metodo di cottura, che deriva dalla tecnologia M Chef di Miele. Il forno è infatti dotato di un modulatore che genera onde in una gamma predefinita di frequenze e le rilascia nel vano cottura tramite un sistema di antenne. Lo stesso sistema di antenne riceve anche segnalazioni sull’energia assorbita dagli alimenti. Poiché le molecole di ingredienti diversi sono disposte in modo differente e, per di più, modificano la loro disposizione nel corso del processo di cottura, il risultato perfetto è reso possibile da un costante adeguamento delle frequenze. Estremamente interessante, inoltre, anche il nuovo sistema aspirante, integrato tra due aree di cottura a induzione PowerFlex. TwoInOne è un’elegante soluzione per le cucine a isola n grado di aspirare efficacemente le fumane e gli odori proprio nel punto in cui si formano, senza modificare le abitudini di cottura. Con SmartSelect i comandi vengono attivati in modalità touch, attraverso una scala numerica dai led gialli, e allo stesso modo viene avviato anche l’aspiratore.
(ELECTROLUX ) PROFESSIONISTI IN CUCINA
Electrolux, fresca del recente accordo con l’americana Innit specializzata in tecnologie alimentari, ha puntato in particolar modo sulle più recenti tecnologie per la Cucina Assistita, attraverso dispositivi in grado di supportare l’esperienza quotidiana tra le mura di casa. Da lavastoviglie e frigocongelatori che evitano gli sprechi, fino a un percorso culinario personalizzato che sfrutta tutti i vantaggi della connettività, l’azienda svedese ha messo in mostra le sue ultime gamme di prodotto, tra cui i nuovi sistemi di raffreddamento in grado di combinare design salva-spazio a funzionalità, con le opzioni di temperatura e umidità per conservare i cibi meglio e più a lungo. Particolare focus è stato destinato a BlastChiller, capace di raffreddare e surgelare qualsiasi ingrediente o piatto, mantenendone intatte consistenza, gusto e sapore. L’abbattitore, infatti, raffredda, congela e surgela in tempi rapidi, conservando proprietà nutritive, freschezza e qualità di ogni ingrediente, e le tre funzioni a disposizione possono essere attivate con facilità grazie a una speciale termosonda, in grado di misurare la temperatura direttamente al cuore degli alimenti, oppure indicandone manualmente il peso.
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CONSUMER ELECTRONICS SELLER
Ultima ma non ultima, in più, l’integrazione dei prodotti Miele con la piattaforma Alexa di Amazon, grazie al quale è possibile richiedere informazioni sullo stato e sul funzionamento degli elettrodomestici, nonché comandarli direttamente con la propria voce. Così come il lancio delle nuove macchine per il caffè, caratterizzate soprattutto da un nuovo e ricercatissimo design. All’insegna della connettività anche le proposte di Bosch e Siemens, grazie soprattutto all’app Home Connect che permette di gestire tutti gli elettrodomestici da dispositivi mobili come smartphone e tablet. Home Connect è una feature che coinvolge tutte le categorie di prodotto della casa costruttrice tedesca, dal forno al piano cottura, dal frigorifero alla cappa, dalla lavastoviglie alla macchina del caffè, dalla lavatrice all’asciugatrice. L’app è difatti in grado di rilevare e registrare l’elettrodomestico collegato alla rete domestica, rendendo possibile il suo controllo da qualsiasi luogo e in qualunque momento. Grazie alla sua interfaccia intuitiva, permette di gestire agevolmente gli apparecchi presenti in casa e anche di sfruttarne nuove funzionalità, come per esempio selezionare i programmi, regolare i timer e impostare la modalità eco. Con Home Connect
(BEKO ) CHEF EXPERIENCE Lotta agli sprechi e semplicità di esecuzione sono state le parole d’ordine adottate da Beko. Il nuovissimo forno della linea HomeChef Collection, con cui è possibile cucinare contemporaneamente due pietanze diverse a temperature e modalità differenti, ne è la riprova. La sua cavità può infatti essere separata con apposito accessorio e trasformata in due differenti vani e le due ventole permettono di cucinare, in contemporanea, senza mischiare sapori e odori. HII 95310 FHT è invece un piano a induzione, che assicura la semplicità di utilizzo e prestazioni di qualità, grazie a 5 diverse zone di cottura, di cui una FlexiZone, con controlli separati Direct Access. che permettono di gestire il piano cottura con un piccolo pannello di controllo, costituito da 6 diversi comandi touch. Nel freddo Beko ha presentato Montebianco, frigorifero combinato da incasso che offre una capienza superiore senza occupare più spazio. Grazie inoltre all’utilizzo di due differenti circuiti indipendenti, la tecnologia NoFrost garantisce il livello ottimale di umidità nello scomparto frigorifero. Non è mancata infine un’ulteriore passerella per l’AutoDosing di Beko, ossia la tecnologia che permette un dosaggio ottimale del detergente, applicata anche alle lavastoviglie da incasso.“Il 2018 ci vede protagonisti di molti nuovi lanci sul mercato italiano”, ha sottolineato Michela Lucchesini, Marketing Manager di Beko Italy. “Il mese di settembre vedrà infatti l’introduzione di tutti i nuovi prodotti visti qui a Eurocucina a cui seguirà, alla fine dell’anno, anche il lancio dei nuovi piccoli elettrodomestici”.
(SAMSUNG ) TECNOLOGIA PER TUTTI Le tecnologie smart hanno anche caratterizzato l’esposizione di Samsung, grazie soprattutto all’ecosistema composto dal forno connesso Dual Cook Flex, dal frigorifero Family Hub con display 21.5”, dal piano a induzione Virtual Flame e dalla lavastoviglie Waterwall. Particolarmente interessante l’innovativo forno con tecnologia Dual Door, che consente di preparare ricette utilizzando diverse modalità di cottura contemporaneamente. Le funzionalità Wi-Fi e l’app per smartphone esaltano l’interazione della famiglia con il forno permettendo di controllarlo e avviarlo a distanza. La tecnologia Dual Cook permette di suddividere la cavità del forno in due scomparti differenti grazie a un separatore rimovibile. In questo modo è possibile cucinare scegliendo tra 4 modalità differenti: cavità intera, sezione singola inferiore, superiore o entrambe contemporaneamente cuocendo due ricette differenti con diversi tempi, modalità di cottura e temperature.
lavastoviglie sempre più tecnologiche e “a prova di massaia” tra le novità più importanti della fiera
è possibile ad esempio accendere il forno da remoto, modificare i programmi correnti,tenere d’occhio i tempi di cottura e ricevere una notifica quando un programma è terminato, oppure è possibile scoprire i segreti di una preparazione, ricevere consigli e suggerimenti sugli ingredienti più comuni. Grazie a speciali microtelecamere, invece, si può avere sempre sotto controllo la situazione all’interno del proprio frigorifero, oppure ricevere notifiche push se lo si ha lasciato inavvertitamente aperto e ottenere consigli per la conservazione degli alimenti e suggerimenti sullo scomparto o sulla temperatura ottimali. Anche Bertazzoni ha portato a Eurocucina le sue più recenti novità del settore built-in, dai forni ai piani cottura completamente rinnovati uniti a cappe coordinate, frigoriferi e lavastoviglie da incasso, tutte all’insegna dell’eccellenza del Made in Italy. I nuovi prodotti cottura Bertazzoni sono declinati in tre Serie – Professional, Modern e Heritage – per adattarsi a ogni ambiente cucina. I nuovi forni offrono una capacità di 76 litri, e un sistema di ventilazione tecnologicamente avanzato che consente una distribuzione del calore ottimale e tempi di riscaldamento più rapidi. Inoltre, i modelli top di gamma vantano anche un sistema di iniezione del vapore all’avanguardia per creare rapidamente piatti salutari. I piani cottura trovano poi alleati nelle nuove cappe, che si sposano con la nuova gamma di prodotti grazie alla varietà di dimensioni e design, così come le lavastoviglie e i frigoriferi che completano gli elettrodomestici built-in Bertazzoni n
L’innovazione made in Italy firmata da Candy L’azienda brianzola è stata tra le protagoniste indiscusse della kermesse con tecnologie proiettate al futuro
S
ul tema della connettività non poteva mancare il Gruppo Candy Hoover, una delle aziende più attive e innovative in questo particolare settore che, proprio in occasione di Eurocucina 2018, ha sorpreso tutti con tre autentiche “chicche”, oltre ovviamente ai due “bestseller” già ampiamente assodati, il forno Watch&Touch e la lavatrice Bianca: un nuovo forno in grado di conservare i cibi per lungo tempo, una lavastoviglie dotata di videocamera interna e i primi prototipi di elettrodomestici connessi e intelligenti, basati su riconoscimento vocale e intelligenza artificiale. KeepHeat è il primo forno progettato anche per conservare. Grazie alla tecnologia Exever è infatti in grado di cuocere e conservare il cibo al caldo, mantenendolo gustoso e pronto per essere consumato in qualsiasi momento, senza il bisogno di riscaldarlo ulteriormente: per mezzo della conservazione
a 62 o a 70 gradi, a seconda del tipo di alimento, il cibo si mantiene ancora più sano, poiché le proprietà nutritive restano del tutto inalterate. All’interno della Smart Kitchen, invece, l’azienda italiana ha messo in mostra ciò che attende i consumatori in un futuro molto prossimo: forno, piano a induzione, cappa, frigorifero, lavastoviglie e lavasciuga che dialogano fra loro grazie all’esclusivo forno Vision, un dispositivo touch screen connesso e dotato di un sistema conversazionale tramite cui sarà possibile controllare tutti gli altri elettrodomestici, accedere a innumerevoli ricette, navigare su internet, ascoltare musica, fare shopping online e condividere le proprie ricette sui principali social network. “A Eurocucina il Gruppo ha presentato le nuovissime gamme di prodotti dei tre brand Candy, Hoover e Rosieres”, ha sottolineato Luca Giangaspero, Senior Product Manger di Candy Group HQ. “In particolare, le nuove lavastoviglie AXI di Hoover si caratterizzano per la cura del lavaggio, con particolare riferimento alle stoviglie più delicate, e dalla presenza dell’Optical Sensor System, una telecamera integrata all’interno della vasca e una serie di algoritmi di elaborazione delle immagini che consentono di ricavare informazioni relative al carico effettivo, la quantità e qualità delle stoviglie caricate, al fine di proporre all’utente il miglior ciclo di lavaggio con le migliori opzioni associate” n
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CONSUMER ELECTRONICS SELLER
Casa connessa: crescita sì, ma con qualche piccola riserva Un mercato davvero promettente quello della smart home, ma con molti punti di domanda. Una buona comunicazione sul punto vendita è alla base della sua definitiva affermazione tivazioni che spingono ad acquistare un prodotto per la Smart Home, protezione e sicurezza della casa sono la priorità numero uno per la maggior parte degli europei (61% in Europa e 66,7% in Italia), seguita dalla possibilità di monitorare l’abitazione anche da remoto (43% in Europa e 48% in Italia), e di essere avvisati immediatamente in caso si manifesti un potenziale problema (36% in Europa e 48% in Italia) e infine come un modo per risparmiare denaro (28%).
EPPUR SI MUOVE...
di ROBERTO BONIN
U
n settore decisamente in espansione, ma ancora di difficile interpretazione. Il mercato della smart home si presenta in questo modo, con crescite a doppia cifra anno su anno, ma ancora non ben compreso dal consumatore finale. Secondo la ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet Of Things della School of Management del Politecnico di Milano, difatti, il mercato Italia ha raggiunto quota 250 milioni di euro nel 2017, con una crescita del 35% rispetto al 2016. A trainare il settore sono le applicazioni IoT per la sicurezza, come sensori per porte e finestre in grado di rilevare tentativi di infrazione, videocamere di sorveglianza, serrature e videocitofoni. Seguono i prodotti per la gestione del riscaldamento, cioè caldaie e termostati connessi, e poi vengono le soluzioni per la gestione degli elettrodomestici, in particolare lavatrici connesse, controllabili via app e dotate in alcuni casi di assistente vocale. Il principale canale di vendita della Smart Home nel nostro Paese resta la filiera tradizionale (produttori, architetti, costruttori edili e distributori di materiale elettrico), che ha raggiunto i 175 milioni di euro nel 2017, pari al 70% del mercato. Ma una quota sempre più consistente, pari al 30%, è imputabile a canali di vendita alternativi come retailer online e offline, assicurazioni, telco e utility, che con la loro forte crescita, pari a ben il +125%, rendono la casa connessa accessibile a un pubblico sempre più vasto. Il merito di questa crescita è in primis degli eretailer, in crescita del 150%, e che contribuisco-
no al 13% del mercato per un totale di circa 32 milioni di euro. Anche i retailer multicanale crescono bene, con il +65% anno su anno e per una quota pari al 9% del mercato; ma se da un lato aumentano le vendite di grandi elettrodomestici connessi, dall’altro emergono segnali di contrazione per i prodotti sugli scaffali dei punti vendita. Sono ancora limitate le vendite di assicurazioni, telco e utility, che contribuiscono complessivamente all’8% del mercato.
GLI OSTACOLI DA SUPERARE
Le principali barriere ancora da superare per una definitiva espansione del mercato, rimangono l’integrazione dell’offerta con servizi a valore aggiunto e la presenza di brand affermati. Il 73% delle oltre 370 soluzioni IoT per la casa connessa censite dall’Osservatorio dovrebbe poter essere installato in autonomia, ma alla prova dei fatti spesso l’utente deve rivolgersi a un installatore specializzato, facendo fronte a costi aggiuntivi. Sono inoltre rari i servizi che effettivamente consentono di creare valore per l’utente: oggi solo nel 27% dei casi è presente almeno un servizio nella soluzione offerta, come la gestione dei dati su cloud o l’invio di notifiche push in caso di imprevisti. Sempre in tema di problematiche alla definitiva diffusione della Smart Home è anche interessante prendere in considerazione i risultati emersi dalla ricerca effettuata da D-Link su oltre 7.200 consumatori di Francia, Italia, Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito, che dimostrano come, per più della metà delle persone coinvolte, la casa connessa sia qualcosa che riguardi il futuro, mentre per il 16%
INSTALLAZIONE AUTONOMA: UNA GRANDISSIMA OPPORTUNITÀ del campione sia ancora un concetto non ancora ben conosciuto. Nonostante però la scarsa conoscenza del tema appena riportata, la ricerca firmata D-Link dimostra che nel 2018 la richiesta di Smart Home e di tecnologia per l’assistenza continuerà a crescere. Una persona su quattro in tutta Europa ha infatti intenzione di acquistare Google Home seguito dal 14% che afferma di voler comprare un Homepod di Apple e un altro 14% che dichiara di voler scegliere Amazon Echo. Se interrogati invece sulle principali mo-
Nonostante le problematiche appena citate, comunque, gli oggetti connessi iniziano a diffondersi nelle case degli italiani: secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano il 38% dei consumatori ne possiede almeno uno in casa propria e ben il 32% ha effettuato l’acquisto nel corso del 2017. L’indagine conferma anche l’importanza della comunicazione in questo particolare mercato: chi oggi non dispone di oggetti connessi per la propria abitazione nel 27% dei casi non ha mai valutato di acquistarli e nel 17% non ne comprende appieno i benefici. Tra tutti i dispositivi tecnologici disponibili oggi sul mercato, la ricerca effettuata da D-Link ha invece dimostrato che quelli con cui gli italiani hanno più familiarità sono: Videocamere di sorveglianza (71% in Italia, 78% in Europa); Sensori di movimento (64% in Italia, 70% in Europa); Allarmi da interno (63% in Italia, 71% in Europa); Rilevatori di fumo (62% in Italia, 69% in Europa); Termostati e termovalvole connessi (61% in Italia, 63% in Europa); Allarmi per esterno (58% in Italia, 64% in Europa); Sensori per porte e finestre (53% in Italia, 58% in Europa); Baby Monitor (46% in Italia, 35% in Europa); Controllo Remoto per tende e tapparelle (42% in Italia, 31% in Europa); Sensore per le perdite d’acqua (38% in Italia, 25% in Europa); Smart Switch (35% in Italia, 46% in Europa); Smart Plug (33% in Italia, 43% in Europa) n
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Haier “brinda” al mercato con i migliori vini italiani Il marchio punta sulle cantinette per vino: un segmento dove è leader grazie a prodotti dalle eccellenti prestazioni e dall’estetica curata, pensati non solo per gli appassionati di ROBERTO BONIN
I Haier ha studiato per questi prodotti un vero e proprio progetto di comunicazione che coinvolge tutte le parti
nel tondo in alto federico mangiacotti, market director italy di haier. in basso roberta olgiati, product manager di haier Italia
l processo di riposizionamento del brand Haier passa anche per le cantine per vino. Lo dimostrano tutte le numerose iniziative intraprese dalla multinazionale cinese in questi ultimi tempi proprio in questo particolare settore, e non solo allo scopo di attirare a sé tutti gli appassionati e gli amanti del “nettare di Bacco”, ma anche la gran parte di consumatori che desidera dotare la propria abitazione di oggetti altamente tecnologici e dal design ricercato.
NON SOLO PER INTENDITORI
Sono davvero tante le iniziative intraprese da Haier in questo particolare segmento di mercato che, come conferma Federico Mangiacotti Market Director Italy di Haier, «è un vero e proprio progetto di comunicazione sulla conservazione del vino a 360 gradi». Di questo grande progetto fanno parte importanti attività come la partecipazione alla trasmissione Tv di La7D “Selfie Food”, il sodalizio con l’enogastronomo Federico Quaranta e la partnership con la Tenuta San Guido, produttrice del famoso vino Sassicaia. «L’incontro avuto a Tenuta San Guido ci ha confermato quanto sia necessario che ogni produttore di vino di alta qualità si preoccupi anche del mantenimento della qualità anche dopo la vendita, a tutela del suo buon nome», sottolinea Mangiacotti. «Per Haier è stata la prima esperienza in questo senso e per noi è stato molto qualificante e soprattutto gratificante, in quanto ci permette di posizionare correttamente il brand». La partnership con Tenuta San Guido si è concretizzata con la partecipazione dell’azienda a Vinitaly e alla realizzazione di un interessante progetto digital che, come spiega Roberta Olgiati, Product Manager di Haier Italia: «non vuole essere solo un placement, ma vuole diventare un vero punto di riferimento e una community per gli appassionati del vino. Attraverso il progetto digital abbiamo infatti voluto valorizzare al meglio la nostra gamma, perché nel sito “Il meglio in cantina”, che
LA CORRETTA CONSERVAZIONE DEL VINO È CONSIGLIATA DAGLI STESSI PRODUTTORI è quasi paragonabile a un magazine online, sono presenti molti contenuti in cui esperti del settore e autorevoli testimonial non solo raccontano in modo semplice e divertente il mondo del vino, ma danno anche utili consigli sulla sua degustazione, sui modi corretti per conservarlo al meglio». «La partecipazione a Vinitaly è stato solo il primo appuntamento di questo livello a cui abbiamo voluto partecipare», aggiunge ancora Mangiacotti. «In realtà Haier ha già partecipato in passato a eventi, come Vinòforum, sempre allo scopo di essere vicini ai produttori di vino di alto livello e giocare il ruolo di supporto per il mantenimento nel tempo dell’eccellente qualità dei vini Italiani. Crediamo molto nella partecipazione a eventi così tecnici e certamente saremo presenti in altre occasioni per promuovere e spiegare quanto le nostre cantine siano indispensabili ad ogni appassionato e cultore del buon vino».
DALLA CANTINA AL PUNTO VENDITA
«Haier è tra i leader di mercato in Italia nel segmento cantine vino e proprio per per questo abbiamo deciso di ampliare una
I PLUS DELLA GAMMA Tecnologia e qualità sono ciò che più accomuna i modelli della nuova gamma. Tutti i modelli sono ad esempio dotati di un filtro a carboni attivi che impedisce agli odori di penetrare all’interno e alterare le caratteristiche del vino e di un filtro anti-UV posizionato sulla porta in grado di proteggerle anche dai raggi del sole. O ancora, di un compressore che integra un sistema capace di eliminare le vibrazioni e portare la rumorosità al di sotto dei 38 dB. Altra dotazione degna di nota, è la “double zone”, che permette di avere due zone indipendenti con differente temperatura e grado di umidità, una ideale per i vini bianchi e una ideale per i vini rossi. Altri plus in grado di fare la differenza sono la luce interna LED a basso impatto energetico che non produce calore, l’umidità costante e la presenza di una comoda serratura esterna. gamma con ulteriori tre modelli che abbiamo presentato sul mercato quest’anno: una cantina da 53 bottiglie nel segmento strettamente consumer con design in vetro nero pensata per un pubblico domestico, e altri due modelli pensati più per il canale dei distributori da incasso, con un modello da 50 bottiglie e uno da 37 con finitura inox», sottolinea Roberta Olgiati, che aggiunge: «Per i punti vendita abbiamo pensato nello specifico a delle isole espositive e a degli speciali stand con del materiale pop dedicato per presentare al meglio tutte le caratteristiche di questi prodotti che necessitano di spiegazione approfondita. Abbiamo poi voluto anche quest’anno replicare il progetto promoter con un’attività in-store che continuerà fino alla fine di luglio». Proprio a tal proposito Mangiacotti conferma il focus sulle attività sul trade: «Il confronto con Tenuta San Guido è stato per noi una corretta comunicazione, soprattutto nei punti vendita, in grado di far nascere nuove opportunità per portare avanti un grande lavoro di qualità e di profitto per la distribuzione. Abbiamo iniziato questo tipo di attività con le cantine in quanto sono i prodotti che maggiormente necessitano di un’urgente attenzione poiché vi è una totale carenza nei lineari della distribuzione specializzata, ma a breve ci occuperemo anche delle altre due importanti categorie di prodotto, quali la refrigerazione e il lavaggio» n
il futuro è già qui
Il brand americano, leader mondiale nelle vendite di robot aspirapolvere, ha nell’avveniristica serie 900, la massima espressione della sua tecnologia. I Roomba serie 900 sono, infatti, in grado di legare tra loro le più recenti innovazioni provenienti dai mondi della robotica e della connettività. Basato sul sistema di navigazione iAdapt 2.0 con Visual Localization iAdapt Camera, la serie iRobot Roomba 900 utilizza un sistema di pulizia ad alta efficienza e una serie completa di sensori visivi per navigare e pulire in piena autonomia. Creando precisi punti di riferimento i Roomba non perdono mai la traccia della loro posizione e, grazie alla presenza del sensore ottico di riconoscimento suolo e alla funzione Carpet Boost, sono in grado di garantire le massime performance, anche su superfici difficili come tappeti e moquette. La connettività è garantita dall’app mobile iRobot Home che aiuta a impostare il programma più corretto di pulizia o a programmare il robot nello stesso modo in cui si imposta una sveglia sul telefono. www.irobot.it
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L’intelligenza artificiale di LG ha debuttato a InnoFest 2018 La piattaforma capace di comprendere i bisogni dell’utente e dare vita a una “smarter home” che adegui il suo funzionamento sulla base delle effettive abitudini d’uso I MODELLI CON IA SONO CAPACI DI GESTIRE I CONSUMI ENERGETICI IN AUTONOMIA
di LUCA FIGINI
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hinQ ha debuttato ufficialmente sulla gamma di prodotti di LG con InnoFest 2018. L’intelligenza artificiale al servizio di smartphone, Tv ed elettrodomestici parte da Cannes e si mostra in una gremita sala al Palais des Festivals. In questa sede si è svolto l’ormai celebre evento annuale con il quale LG presenta a partner e addetti ai lavoro i trend tecnologici che vedranno la luce nei successivi mesi. Il focus è tutto sulla piattaforma ThinQ, finora tenuta come elemento aggregante per l’IoT e marchio su cui costruire un ecosistema basato sulla connettività. Ora il brand coreano esce allo scoperto e si affida all’intelligenza artificiale per creare una “smarter home” nella quale ogni apparecchio è in grado di comunicare con gli altri. Di più: apprende dall’uso sia per comprendere e anticipare i bisogni dell’utente, sia per instaurare un dialogo virtuoso tra i dispositivi.
MOLTO PIÙ DI UN BRAND
ThinQ è anche la risposta per evitare qualsivoglia effetto commodity nei grandi elettrodomestici. «È interessante notare che stiamo iniziando a descrivere funzioni e contorni ben definiti della nostra piattaforma di intelligenza artificiale, della quale negli ultimi anni abbiamo parlato solo in termini più generici», spiega Francesco Oscar Salza, Sales Director Home Appliances di LG Italia. Il focus è però sul prodotto: «Gli asset di base rimangono la qualità e le peculiarità dei modelli che proponiamo sul mercato. Come integrazione a questi elementi essen-
L’innovazione proposta da LG è il mezzo per portare nelle case prodotti capaci di rispondere efficacemente ai bisogni e per dare origine a nuove occasioni di business basate sulla conoscenza dei consumatori
ziali, ci stiamo concentrando sull’IoT e sulla connettività intelligente. Il nostro approccio ai big data si trasforma in benefici concreti ai consumatori, tra cui semplicità d’uso e continua riduzione del risparmio energetico. Soprattutto su quest’ultimo aspetto vogliamo concentrarci sempre di più nel breve e medio periodo, perché gli elettrodomestici con l’intelligenza artificiale sono capaci di “imparare” anche a gestire in modo autonomo i consumi energetici». Come si origina un’innovazione capace di influire sul mercato? Spiega Salza: «Investendo in ricerca e sviluppo per rendere l’innovazione uno strumento per portare tecnologie capaci di rispondere ai bisogni (effettivi e latenti) dei consumatori, si aprono nuove opportunità di business. Ne sia esempio il mondo dei frigoriferi combinati con classi energetiche elevate: in Italia genera circa 230 milioni di euro, pari al 35% del valore dei combinati. Tre anni fa questo
ASCIUGATRICE WI-FI ThinQ è anche sull’asciugatrice Dual Inverter Heat Pump con sigla RC90U2AV2W che risponde all’esigenza di proteggere i propri capi riducendo i costi grazie all’efficienza energetica. L’etichetta energetica A+++-10% è frutto del compressore Dual Inverter (garanzia 10 anni) che consente diverse opzioni EcoHybrid: con Time Mode il tempo di asciugatura si riduce fino a 18 minuti per chilogrammo; con l’Energy Mode si risparmia energia. In virtù della piattaforma ThinQ è possibile usare lo smartphone per configurare in remoto la scelta dei programmi e la rapida diagnosi alla ricerca di eventuali problemi di funzionamento. segmento era pari a zero. Oggi ha permesso di aiutare a portare le vendite del bianco verso posizionamento di prezzo premium. LG ha un price index medio di 177 nel freddo, a dimostrazione che l’innovazione è un mezzo per aprire nuove strade e rinnovare segmenti di prodotto, mantenendo un concetto di “giusto prezzo”» n
I prodotti del bianco diventano intelligenti Dalla TwinWash a InstaView: ThinQ diventa l’asset per connettere tra loro i dispositivi attraverso il Wi-Fi
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nnoFest 2018 è stato il palcoscenico per presentare le nuove gamme di prodotto. In questa sede ci concentriamo su due prodotti del bianco destinati a fare la differenza, tutti dotati di connettività WiFi. A iniziare dalle nuove funzioni per la LG TwinWash. Spiega Salza: «La media dei lavaggi in Italia è di sei volte la settimana; dieci anni fa la frequenza era dimezzata. Questo ha inciso sulla longevità effettiva della lavatrice. Così abbiamo ideato un modello a doppio cestello differenziato per rispondere alla domanda di maggiore utilizzo, senza incidere in alcun modo sulla vita utile del prodotto. In più, accorciamo i tempi di lavaggio e ottimizziamo i consumi». Le novità portate su TwinWash partono dall’introduzione della tecnologia Next TurboWash, in cui ogni angolo del cestello interno presenta ugelli che spruzzano acqua pulita sui capi men-
tre il “3D jet motion” regola la potenza del getto sincronizzandosi con i movimenti del cestello. Ciò porta a un superiore effetto detergente in un ciclo di lavaggio di soli 39 minuti. Dal canto suo, LG InstaView è il figorifero door-in-door elegante e innovativo. Il pannello in vetro anteriore si attiva con la funzione “toc-toc”, che illumina l’interno del vano per mostrarne il contenuto senza dovere aprire lo sportello. InstaView è ora disponibile anche sulle versioni multi-door: in entrambi i formati, si riducono le fuoriuscite di aria fredda fino al 41%. Il motore di funzionamento dei frigoriferi si basa sul compressore Lineare Inverter, che vanta garanzia di 10 anni. La somma di queste funzioni permette ai modelli del brand coreano di ridurre del 32% il consumo energetico medio e del 25% il rumore, con conseguente affidabilità e durata superiori n
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La conferma che Ged e Ped sono segmenti “inossidabili” Anailizziamo i trend di mercato dei due comparti del bianco: elettrodomestici grandi e piccoli. I risultati sono confortanti per merito dell’evoluzione tecnologica e dell’offerta so smart home, una tendenza destinata a divenire la normalità in un futuro assai prossimo. In quest’ottica, l’elettrodomestico diventa uno strumento di lavoro e di servizio per la casa e un componente di un complesso sistema, utile al benessere e al comfort del nucleo famigliare. .
EFFICIENTI E BELLI
di ROBERTO BONIN
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emplicità d’utilizzo, connettività, design e garanzia dei risultati. Sono questi i principali trend del mercato degli elettrodomestici che, secondo il più recente report dell’Osservatorio mensile di Findomestic, sembra lasciarsi pian piano alle spalle la crisi degli anni passati, registrando nei primi mesi dell’anno crescite via via sempre più consistenti, segno non solo di una - seppur lenta - ripresa ma anche di scelte più oculate da parte dei consumatori finali, orientati verso prodotti più performanti e di fascia più elevata. Ne sono testimonianza gli ottimi risultati fatti registrare da particolari segmenti come apparecchi connessi ed elettrodomestici (grandi e piccoli) dalle dotazioni semi-professionali, in grado di garantire risultati degni di veri e propri chef stellati. Se si vuole trovare un ipotetico leit motiv all’andamento dei comparti preparazione e cottura dei cibi, il migliore non potrebbe che essere “un chef tra le mura di casa”: un settore che predilige prodotti che, unitamente alla garanzia di eccellenti risultati, possano anche affiancare semplicità d’uso e velocità di esecuzione. Argomenti di vendita, questi, che negli ultimi tempi hanno affiancato, in uguale misura e con uguale importanza, altri aspetti di assoluto rilievo come risparmio ed efficienza energetica. E di risparmio si parla anche nel settore del freddo, e non solo in fatto di consumi elettrici, ma anche e soprattutto in fatto di conservazione dei cibi, un aspetto che vuoi la stretta economica vuoi i ritmi serrati imposti dalla frenetica vita moderna, sta guadagnando sempre più importanza nelle preferenze dei consu-
matori. Il tutto, ovviamente condito dalla rinata voglia di salute e benessere, soprattutto a livello alimentare. Proprio su quest’ultimo aspetto è bene spendere due parole, soprattutto in merito alle più recenti innovazioni offerte dal mondo del piccolo elettrodomestico, caratterizzate da una vocazione salutistica e detox, sospinta da una più sana e più salubre cura del proprio organismo. Il “volersi bene” è uno dei trend più importanti e attuali del mercato del ped che, alla crescita dei prodotti per la cottura e preparazione dei cibi affianca anche quella dei prodotti per la bellezza e la cura del corpo. Cura del corpo che comprende anche la cura del palato, giustificate dalle ottime performance fatte registrare dalle macchine per caffè: un segmento che, tra alti e bassi, non ha mai smesso di far sentire il suo non indifferente peso e sostegno all’intero set-
LA CONNETTIVITÀ AUMENTA IL VALORE PERCEPITO DEI PRODOTTI tore. Stabili con anche qualche segno di contrazione, invece, i comparti dello stiro e dell’home care che, pur forieri di grandi e interessanti novità, soprattutto a livello di tecnologia, non riescono a compiere quel salto di qualità che tutti si attendono. Last but not least, vi è poi, l’aspetto della connettività, inteso non tanto come motivo di distinzione o nuovo status symbol, ma come elemento imprescindibile per l’integrazione all’interno dell’univer-
Ma veniamo al design. Se fino a solo un decennio fa era paragonabile a un semplice “di più”, riservato ad architetti, design d’interni o a esigenti esteti dai gusti sopraffini, oggi è una prerogativa pressoché imprescindibile, anche nelle fasce più basse del mercato. A farla da padrone nel grande elettrodomestico sono ancora le linee classiche ed essenziali dello stile moderno, ben interpretate dall’eleganza indiscussa dell’alluminio e dell’acciaio inox a cui si affiancano, a seconda dello stile e della tradizione progettistica del produttore, inserti in legno o in materiali laccati con colorazioni per lo più neutre. A fungere da segno e simbolo dell’innovazione tecnologica, invece, display touch di ultimissima generazione e quadri di comandi interattivi, la cui presenza è un “elemento di rottura” in grado di completarne le linee quasi fosse un criterio di continuità tra passato e futuro. Diverso l’orientamento del design adottato nel ped, in cui la voglia di nuovo e innovativo sfocia in forme e disegni che ben si rifanno alle mode e agli stili dei decenni passati, aggregando a sé elementi del movimento futurista, della pop-art e del post-moderno, in cui colorazioni pastello e tonalità sperimentali la fanno da padrone. Da segnalare, in questo caso, anche un ritorno alla voglia di nero, intesa come una rivisitazione alternativa e in chiave moderna del classicismo retrò dello stile Liberty e del fascino misterioso del dark gotico n
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L’eccellenza del professionale per il cuoco di casa che è in voi I nuovi piccoli elettrodomestici di Electrolux uniscono professionalità, prestazioni d’alto livello, cura del design, grande semplicità d’uso per la vostra soddisfazione in cucina di ROBERTO BONIN
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ecnologia e design, ma soprattutto performance professionali portate tra le mura di casa. E’ questo uno dei più importanti asset adottato da Electrolux negli ultimi anni, che l’ha portata a distinguersi nel mercato degli elettrodomestici per la qualità e l’affidabilità dei prodotti, degna delle cucine dei migliori chef stellati. Qualità e affidabilità, ma anche sicurezza dei risultati, caratterizzano difatti tutti i prodotti del marchio svedese, siano essi grandi o piccoli elettrodomestici. Ne è una dimostrazione la gamma Masterpiece Collection, la famiglia di piccoli elettrodomestici da cucina - di cui fa parte un frullatore da tavolo, un robot da cucina e un frullatore a immersione - ispirata proprio all’universo della cucina professionale. Il frullatore è basato sull’esclusiva tecnologia PowerTilt, ossia su una combinazione ottimale di lame rivestite in titanio, recipiente inclinato e motore potente: in particolare, le tre lame EM.6 dispongono di sei diverse estremità e inclinazioni di affilatura, mentre il titanio è in grado di renderle più affilate e più durature nel tempo. La caraffa da 2,2 litri, invece, è inclinata di 5° rispetto alla base ed è costruita in Tritan antirottura e antigraffio, privo di bisfenolo A e ftalati, e il potente motore Turbo Boost da 1.200 W vanta una sovratensione extra per i compiti più impegnativi. E non solo. Anche il pannello di controllo è in grado di facilitarne ulteriormente l’utilizzo, grazie a tre diversi livelli di velocità regolabili manualmente e all’integrazione di programmi preimpostati tritaghiaccio, cocktail, zuppe e frullati. Grazie alla velocità ridotta del giro di lame gli ingredienti freschi non vengono
Electrolux porta il proprio know-how di tanti anni nel settore professionale anche nel canale consumer con prodotti pensati anche per i neofiti dei fuochi
POTENZA E GARANZIA DEI RISULTATI CONFERMANO L’ASSOLUTA QUALITÀ DEI PRODOTTI riscaldi e stressati, e quindi si mantengono le loro proprietà organolettiche, il colore ed il gusto fresco. Ancora più performante e professionale è il robot da cucina, dotato dell’esclusiva tecnologia PowerTilt, caratterizzato dalla presenza di due recipienti inclinati da 2,2 e 4,2 litri, costruiti anch’essi in materiali privi di bisfenolo A e ftlalati, e – così come il precedente - da un motore a induzione da 1.200 W. A corredo di questo grande alleato in cucina, in più, anche un ricco kit di acces accessori, tutti dotati di apposita custo custodia. Si va dal disco affettatrice re regolabile con 28 diversi spessori, al disco per le preparazione delle reversi patatine fritte o al disco reversibile per grattugiare e per tagliare alla julienne. Fino ad arrivare al disco per emulsionare e montare a neve e alle tre lame piccola, grande e per impastare. L’utilizzo dell’innovativa tecnolocontraddistin gia PowerTilt, che contraddistingue entrambi i prodotti, consente di man ottenere composti omogenei, manmi tenendo la temperatura di miscelazione più bassa rispetto ai normali frullatori. In questo modo viene ridotta l’ossidazione degli alimenti e, viceversa, preservate le sostanze nutritive dei composti. li Le medesime performance di livello professionale si ripetono poi anche nel frullatore a immersione con tecnologia TruFlow Pro, data dalla combinazione di lame rivestite in titanio, del piede precisamente progettato e dal potente motore Turbo Boost. Le tre lame in titanio sono caratterizzate da tre diverse inclinazioni di affilatura, mentre il motore Turbo Boost da 700 W ha un cambio di livello di velocità continuo. Il piede del frullatore presenta invece bordi piegati, antigraffio e antischizzo, e il braccio ha una lunghezza adatta per essere utilizzato diret-tamente nelle pentole. Tutti e tre i prodotti, inoltre, sono facili da pulire, compreso il pannello di controllo con i pulsanti in rilievo e protezione ermetica, e i recipienti e gli accessori sono tutti como-
SAPORE, COLORE, AROMA, CONSISTENZA E TANTA SALUTE Recenti studi affermano che il frullatore Masterpiece mantiene la temperatura di miscelazione fino a tre volte più bassa* rispetto ai frullatori ad alta velocità tradizionali. In questo modo, si riduce l’ossidazione degli ingredienti crudi, conservando le loro sostanze nutritive e preservandone caratteristiche fondamentali come sapore, colore e consistenza. Il frullatore Masterpiece infatti, mantiene il colore degli ingredienti fino al 12% in più intenso* rispetto alla stessa ricetta preparata con un frullatore ad alta velocità tradizionale. * Secondo uno studio condotto dall’Università Alma Mater Studiorum di Bologna nel 2016 spazio alla propria creatività.
damente lavabili in lavastoviglie. E non finisce qui. Electrolux porta le stesse professionalità e prestazioni di alto livello anche nel settore della salute e benes benessere, grazie alla nuova linea di minifrullatore / Sports Blender, pensata appositamente per chi unisce al bisogno di una vita sana ed attiva anche la neces necessità di strumenti di facile utiliz utilizzo e veloci nell’esecuzione. Dotato di tre borracce (una grande e due piccole, ndr) realizzate in Tritan antirottu antirottura e senza bisfenolo A e fta ftalati, viene in aiuto non solo ai runner e agli sportivi, ma anche alle neomamme che devono avere sempre a disposizione le pappe per i loro bambini. E per tutti coloro che non sono molto avvezzi all’utilizzo del blender, Electrolux ha anche pensato a un comodo e utilissimo ricettario in italiano in formato digitale, da cui prendere spunti, idee e consigli per dar lustro alla propria cucina n
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Tutte le sfumature dell’hi-tech colorano il cielo sopra Berlino Annunciate alla consueta Global Press Conference le novità dell’edizione 2018 della grande fiera tedesca dell’elettronica che apre le porte all’automotive e all’intelligenza artificiale di FIORENZA MORADEI
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e qualche nuovo prodotto o casa costruttrice ha come obiettivo quello di conquistare i mercati europei dell’eldom e della consumer electronics, non può che partire dall’Ifa. A buon diritto, i saloni della fiera di Berlino sono ormai diventati il luogo d’elezione dove industria, distribuzione e consumatori del Vecchio Continente si incontrano per delineare quello che sarà il mercato dell’intero anno a seguire. Come di consueto, il prequel di quello che sarà la grande fiera tedesca, si è potuto saggiare nella tradizionale Global Press Conference di primavera che, manco a farlo apposta, quest’anno si è tenuta proprio sul suolo italiano, nello splendido scenario della città eterna. Un connubio con il futuro e l’innovazione, quello della kermesse brandeburghese che si ripete da quasi un secolo, grazie anche ai suoi oltre 1.800 espositori, i circa 160mila metri quadrati di superficie espositiva e, soprattutto, i 4,7 miliardi di euro di volume d’affari registrato nella scorsa edizione.
COSA ASPETTARSI
Molti saranno i trend e le novità che caratterizzeranno l’edizione 2018 di Ifa, in previsione dal 31 agosto al 5 settembre. A iniziare dalle tecnologie più innovative ed emergenti, come dispositivi intelligenti e connessi per la casa e la persona, potenti applicazioni di intelligenza artificiale, e Tv con elevatissima qualità dello schermo. O, come sostiene il Dr. Christian Göke, Ceo di Messe Berlin, un complesso sistema integrato su cui convergono più settori: «I mega-trend tecnologici stanno guidando l’innovazione, con componenti sempre più piccole e sempre più potenti, che a loro volta alimentano tecnologie emergenti come il controllo vocale e l’intelligenza artificiale. Ifa è il convogliatore di tutta questa innovazione, ed è il tessuto di collegamento per l’ecosistema tecnologico globale. Questo perché non è solo un set-
Segnali positivi provenienti dai principali mercati europei fanno presagire un’IFA davvero interessante e ricca di spunti
UNO SGUARDO AL MERCATO Un segnale positivo in merito al futuro del mercato eldom e comsumer electronics in Europa spetta a Georg Walkenbach, membro del Consiglio di amministrazione di ZVEI, che ha dichiarato: “Prevediamo uno sviluppo del mercato in positivo per entrambi i segmenti dell’elettronica e degli elettrodomestici. La crescita continuerà in quasi tutti i Paesi del mondo, perché le classi medie continuano ad aumentare la loro spesa. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie e le tendenze del design stanno guidando il potenziale di crescita in molti gruppi di prodotti. Un ottimo esempio è la cucina, in cui vediamo l’innovazione in quasi tutte le categorie di prodotto”. Un punto di vista condiviso anche da Jürgen Boyny, Global Director Consumer Electronics di GfK Retail and Technology, che ha aggiunto: “Sono i consumatori che contano: l’industria innova per soddisfare le loro esigenze”.
IoT, VIRTUAL REALITY E IA SONO TRA I TEMI PIÙ CALDI DELL’IFA tore innovativo, ma sette, otto o nove settori diversi che cercano di risolvere gli stessi problemi e spingono al limite l’innovazione». I visitatori di Ifa 2018 troveranno perciò ad attenderli schermi con risoluzione 8K, display flessibili in grado di essere arrotolati, e grandi pareti video modulari composte da micro Led rossi, verdi e blu. Mentre tecnologie Hdr avanzate, con una vasta gamma di contrasto tra aree di abbagliante luminosità e nero intenso, impressioneranno con immagini davvero spettacolari. Il settore dell’audio sarà caratterizzato da eleganti soundbar, dotate di riproduzione del suono in 3D, da altoparlanti wireless e persino da cuffie, con controllo vocale integrato. I puristi dell’HiFi, viceversa, avranno di che sbizzarrissi con nuovi giradischi per la musica in vinile. Sul versante degli smartphone a farla da padrone saranno le sorprendenti dotazioni fotografiche, con sistemi ottici con due o anche tre obiettivi in grado di offrire un’incredibile qualità delle immagini e persino di catturare soggetti distanti o scene crepuscolari. E non finisce qui. Ifa 2018 presenterà anche interessanti innovazioni, come le fotocamere per riprese video in risoluzione 4K, con effetti estremi al rallentatore e la capacità di catturare ogni singolo fotogramma come una serie di foto. I film-maker troveranno all’Ifa anche una vasta gamma di nuove telecamere a 360° che catturano panorami in alta risoluzione: ideali per la visualizzazione con occhiali VR o per schermi su schermi che invitano gli utenti a navigare attraverso
scene panoramiche. Negli elettrodomestici l’attenzione sarà ancora tutta incentrata sull’aumento della connettività, capace di fungere da fattore di sviluppo, portando a prodotti sempre più intelligenti e versatili. L’avvento del controllo vocale e dell’intelligenza artificiale nel mondo del bianco sono destinati a dar vita a dispositivi capaci di rendere il lavoro più confortevole e a far risparmiare tempo e risorse, assumendo tra l’altro il ruolo di assistenti personali e permettendo di scambiare informazioni con altri device. Grazie alle telecamere integrate, anche il controllo del forno, del frigorifero o della lavastoviglie a distanza non sarà più una chimera, e le moderne piattaforme di intelligenza artificiale integrate, saranno in grado di dar vita ad apparecchi in grado di pensare e ad imparare dagli utenti. Un nuovissimo argomento all’Ifa 2018 sarà invece rappresentato da Shift Automotive, la nuova convenzione semestrale sul futuro della mobilità, che esplorerà il modo in cui le nuove tecnologie automobilistiche stanno cambiando il modo in cui pensiamo, viviamo e guidiamo. Shift Automotive, joint venture tra Ginevra International Motor Show, Palexpo, Ifa e Messe Berlin, si svolgerà il 4 e il 5 settembre, in concomitanza con l’Ifa di Berlino, seguito dallo Shift Automotive di Ginevra nel mese di marzo 2019. Non solo. La Global Press Conference è stata anche l’occasione per celebrare il successo di Ifa Next, la piattaforma di innovazione per startup, istituti di ricerca e aziende, presentata per la prima volta all’Ifa 2017. Quest’anno, Ifa Next crescerà in modo significativo, con ancora più spazio dedicato all’interno del padiglione 26. Fornitori, produttori di componenti, Oem e Odm con una vasta gamma di potenziali clienti, saranno invece riuniti all’interno dell’Ifa Global Markets, in uno spazio dedicato presso la Station Berlin a Potsdamer Platz n
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L’identikit del consumatore che cambia nell’epoca digitale Aumenta l’abitudine ad acquistare sul Web: in Italia sale al 56% perché il prezzo ha sempre maggiore importanza (75%). Tuttavia gli italiani prediligono canali neutrali di comparazione di LUCA FIGINI
L’
e-commerce in Italia è in costante crescita. Non è una novità, ma traduciamo il concetto in numeri: sono poco meno di 20mila le aziende che nel nostro Paese operano nello shopping online. E continuano ad aumentare. A fronte di un’offerta in rapida espansione, c’è una domanda in continua evoluzione che detta trend e comportamenti d’acquisto di totale rottura rispetto al passato. Per tracciare l’identikit del consumatore nell’era digitale ci siamo affidati a vari dati, tra cui la ricerca firmata da Idealo. Emerge subito il dato sulla frequenza di acquisto tramite il Web, che aiuta a rappresentare una prima stima del fenomeno e delle sue trasformazioni rispetto agli anni passati. A trainare il mercato dell’e-commerce italiano sono i cosiddetti “consumatori abituali”, che comprano almeno una volta al mese: sono il 56% degli italiani, con un incremento del 4,6% nel 2017 sul 2016. Seguono i “consumatori intensivi”, che entrano in azione una o più volte su base settimanale (22%) e poi gli “sporadici”, con cadenze almeno trimestrale (22%). Organizzando i dati in modo ragionato, si evince che chi si rivolge al Web per acquisti di almeno una volta al mese è pari al 78% degli italiani: l’e-commerce ha già il suo e-consumer collaudato e fedele.
DOMINANZA MASCHILE
In Italia gli uomini che acquistano online sono in maggioranza rispetto alle donne: 61,3% rispetto al 38,7%. Comparando il dato con quelli di altri Paesi europei, risulta che la Penisola è quella con la minore partecipazione femminile nello shopping online. Il Paese dove c’è più parità di genere rispetto al fenomeno
e dove le donne sono più attive è la Spagna (uomini al 53,8% e donne al 46,2%). Nella distribuzione geografica, la situazione rimane invariata rispetto all’andamento storico: c’è sempre una evidente correlazione tra frequenza di acquisto e grandezza delle città. Più grande è il centro urbano, maggiore è la concentrazione di consumatori digitali intensivi. Spiccano Milano e Roma, mentre nei centri più piccoli (con meno di 10 mila abitanti) sono in maggioranza gli acquirenti sporadici. Passando alle fasce d’età, il consumatore digitale tipo ha tra 35 e 44 anni (26,9%). Il segmento tra 45 e 54 anni copre il 21,3%. Cresce l’interesse da parte dei giovani da 25 a 34 anni (20,5%). Considerando le due fasce più estreme (da 18 e 24 anni e sopra i 55 anni) si nota come siano meno coinvolte per due fattori differenti: da una parte le minori possibilità economiche, dall’altra una inferiore propensione all’uso degli store digitali. Solo in Paesi come Austria, Germania e Francia si riscontrano percentuali più si-
gnificative per il coinvolgimento dei giovani dai 25 ai 34 anni nel mercato digitale (rispettivamente al 26,1%, al 25,3% e al 24,7%). La principale motivazione che spinge un consumatore a preferire l’acquisto online è legata alla possibilità di trovare prezzi più vantaggiosi. Questa spinta vale sia per gli italiani, sia per gli abitanti degli altri Paesi europei. La ricerca di prezzi più convenienti è il motivo principale per il 75% degli intervistati (in crescita rispetto al 63% del precedente dato riferito al 2016). Tra le altre motivazioni, quelle più gettonate sono la possibilità di confrontare facilmente i prodotti (41%) e di leggere il parere di altri utenti grazie a commenti e recensioni (40%). Infine, tra i mezzi preferiti per confrontare i prezzi resta forte la presenza dei marketplace (dall’indagine Amazon è al 56% mentre altri siti di e-commerce sono al 46%), ma colpisce la crescita dell’uso delle piattaforme di comparazione prezzi. Il 50% degli intervistati dichiara di utilizzare un comparatore online: l’evoluzione comportamentale sta tutta in questo dato, perché lascia intravvedere la volontà degli e-consumer ad affidarsi a canali che sono considerati (almeno come percezione) più neutrali e trasparenti.
METODI DI PAGAMENTO
Le scelte del metodo di pagamento e di consegna rivelano particolari abitudini e tendenze tutt’altro che secondarie. Non sono ancora molti i consumatori che pagano online con carta di credito
(usata dal 22% degli intervistati, un dato comunque in aumento rispetto al 20% del 2016). Diminuisce la preferenza accordata a PayPal (al 54%, invece del 60% del 2016) e aumenta l’adozione di carte prepagate Postepay (al 16%, +2% rispetto al 2016) e di pagamenti in contrassegno e tramite bonifico. Bartolini resta il corriere preferito per le consegne nel nostro Paese (stabile al 38%); le quote di mercato degli altri operatori si distribuiscono tra le italiane SDA (al 12%) e Poste Italiane (all’8%), l’americana Fedex-TNT (al 6%) e le tedesche DHL (al 19%) e GLS (al 13%) n
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Optime: fare quadrato contro il “lato oscuro” del commercio Davide Rossi, Presidente dell’Osservatorio permanente per la tutela in Italia del mercato dell’elettronica, spiega come si limitano i “danni” provocati dai negozi sul Web L’OBIETTIVO È FERMARE L’UTILIZZO DI FORME ELUSIVE NELLA CONSUMER ELECTRONICS
di ROBERTO BONIN
«F
Optime è una federazione di scopo con l’obiettivo di limitare i fenomeni di concorrenza sleale che si verificano sotto forma di evasione od elusione degli adempimenti di legge
avorire la migliore conoscenza del mercato dell’Elettronica in Italia, un settore che valendo quasi 1 punto di Pil viene inevitabilmente preso di mira da operatori senza scrupoli». Con queste premesse ha preso vita fe nel settembre scorso la fel’Osserva derazione Optime, l’Osservatorio per la Tutela del Mercato pa dell’Elettronica in Italia. Dalle parole di Davide Rossi, uno dei maggiori fautori della nascita di questo nuovo organismo, si comprende quale sia la sua vera natura e quali siano i maggiori obiettivi che si vogliono raggiungere. Come nasce Optime? «Optime nasce principalmente dall’esigenza di combattere i fenomeni di concorrenza sleale all’interno del mondo dell’elettronica di consumo. Fenomeni che, ovviamente, hanno non solo un impatto diretto sul mondo retail, ma anche riverberi su tutti gli altri operatori del settore, poiché in grado di creare delle asimmetrie e delle irregolarità nelle modalità in cui un prodotto passa attraverso i vari canali nei vari momenti della filiera. E proprio da questa necessità di intervento, e dalla considerazione che problematiche di tipo legale di singole imprese contro altri operatori per concorrenza sleale avrebbero comportato tempi estremamente lunghi, nonché iniziative particolarmente dispendiose e sostanzialmente inutili, si è pensato di fare qualcosa di diverso e creare una struttura ad hoc, ossia una federazione di scopo. Optime ha infatti un’unica missione e non rappresenta in alcun modo le imprese che la sostengono per tutte le altre tematiche imprenditoriali, istituzionali o normative, ma segue un unico ‘faro’, cioè quello di cercare di colpire e di limitare i fenomeni
di concorrenza sleale che si verificano sotto forma di evasione o elusione degli adempimenti necessari per essere legittimamente nel mercato nazionale. Il primo problema è naturalmente quello dell’evasione fiscale, di chi tramite frodi carosello, o altre forme elusive nel mondo dell’elettronica, inquina il mercato, altera il meccanismo dei prezzi e condiziona il meccanismo dei prezzi automatici dettati dagli algoritmi di chi vende online. Nei confronti di questi fenomeni è molto difficile individuare i responsabili, non avendo noi alcun strumento di indagine fiscale; per questo abbiamo cercato di individuare quelle violazioni di natura principalmente amministrativa, ossia relativi agli adempimenti obbligatori per legge, e, partendo da quelli, cercare di risalire la china e scovare altre violazioni più profonde. Una volta accertate, sottoponiamo le evidenze alle forze dell’ordine e agli organismi di controllo competenti per le diverse materie, che poi a loro volta faranno le loro verifiche su quello specifico tema, trovando eventualmente altri generi di abusi. In pratica, l’idea è di trovare una sorta di ‘cavillo’ per consentire un’ispezione o un’azione di verifica e controllo presso questi operatori in modo da procedere successivamente d’ufficio. Per fare questo, dobbiamo necessariamente creare una struttura che sia autonoma, indipendente, autorevole e istituzionale, e dimostrare - tramite un’azione di accreditamento - che questi sono interessi collettivi, e non interessi di singole aziende. La federazione è nata all’interno di Aires e Confcommercio nazionale, che sono stati i primi ad avviare questa nuova iniziativa, e adesso si sta allargando ad altri operatori al
COME AGISCE OPTIME NEL CONCRETO Davide Rossi spiega come funziona Optime: «Agiamo effettivamente come un organismo di controllo pubblico, nel senso che individuiamo, tramite il monitoraggio generale del mercato, delle condizioni che ci sembrano particolari o perlomeno strane o anomale, come ad esempio la presenza
dei loghi delle carte di credito con però richiesta di pagamento unicamente per bonifico, società uninominali, società sconosciute ma con disponibilità illimitata di prodotti anche recenti, e tutte quelle situazioni in cui il business può sembrare poco insostenibile o non del tutto logico. In tal caso, apriamo formalmente
un’istruttoria: ossia, incarichiamo una società investigativa esterna di effettuare un acquisto procedendo a tutte le verifiche del caso sul prodotto e controlli incrociati con la Siae e con il Centro di coordinamento Raee. Se emerge qualcosa di non regolare, scatta a quel punto la segnalazione all’ente competente».
GLI ILLECITI Quali danni possono realmente provocare questo tipo di illeciti? «Il primo danno è l’alterazione dei prezzi e della percezione del prezzo da parte del consumatore finale. È un danno di dimensioni gravissime poiché noi facciamo di tutto perché il consumatore sia fiducioso quando procede con gli acquisti e poi è un danno enorme soprattutto nei confronti degli operatori online, poiché creano nei consumatori che prediligono comprare nel web una grande preoccupazione e disaffezione. E poi ci sono danni di ricaduta e danni da evasione: a partire dall’evasione dei compensi per la copia privata fino ad arrivare all’eco contributo per lo smaltimento dei rifiuti elettronici. L’elemento principale è che, come tutti i fenomeni illegittimi, molto spesso è pluri-offensivo, e quindi i soggetti danneggiati sono davvero tanti; in primis, ovviamente, i concorrenti di questi operatori, poi l’ecosistema generale dell’economia e quindi anche gli stessi fornitori, e in ultima analisi il consumatore». fine di avere una maggiore rappresentatività di filiera, e quindi non solo per i retailer, ma anche per tutti coloro che sono coinvolti nel mercato, e quindi per i sistemi collettivi dei Raee, i fornitori, le imprese industriali, e gli importatori. Per ovvi motivi ci siamo concentrati su elettrodomestici e prodotti di elettronica, ma credo che settori come l’elettromedicale e i giocattoli necessitano anch’essi di una uguale attenzione». Quali obiettivi vi proponete? «L’auspicio è ampliare di molto la base associativa, con la compagine attuale più varie realtà, sia soci di imprese sia soci di associazioni: e nel corso dell’anno prevediamo numerose adesioni. Questo ci darà dei vantaggi, primo tra i quali l’aumento del lavoro poiché ognuno che entra cercherà di portare nuove richieste e nuove specificità su particolari aree di competenza o di mercato, e ovviamente nuove risorse. Una volta che saremo riusciti a mettere in piedi questo meccanismo alla fine non sarà una struttura immensamente costosa, poiché in fondo l’attività di Optime si esaurisce nel momento in cui si segnala a un organismo un determinato fatto. Poi, ovviamente, la nostra azione è anche quella di sollecitare le opportune leve, in modo che vi sia dall’alto un ordine ad ascoltare ciò che la stessa Optime propone» n
“Doro è molto semplice, è fantastico per imparare ad usare uno smartphone.”
Lo smartphone che connette le generazioni Quando un nuovo smartphone funziona in modo diverso da come siete abituati, questo può essere un problema, a prescindere dall’età. Ecco perché il nuovo Doro 8035 ha un’interfaccia Android arricchita con il menu Doro basato su azioni e facile da usare. In questo modo, potrete scegliere il menu semplice di Doro, ideale per i nuovi utenti oppure scegliere il tradizionale sistema Android, se siete utilizzatori esperti di smartphone. Ciò significa anche che parenti e amici che possiedono un telefono Android possono aiutarvi in caso di bisogno. Dotato di altre caratteristiche uniche di Doro, come il design pratico, il suono forte e chiaro e MyDoroManager, il nuovo Doro 8035 è uno smartphone semplice ed elegante che vi aiuta a rimanere connessi con familiari e amici.
Lasse Holm, 74 anni mi occupo di musica e spettacolo
Esperienza Android Interfaccia intuitiva e di facile utilizzo per chiunque
Suono chiaro
Audio chiaro e pulito, dagli allarmi alle conversazioni
MyDoroManager
Impostazioni e aiuto semplificati
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Samsung: la sfida si sposta su servizi e fidelizzazione Gli obiettivi di Samsung vertono su un maggiore coinvolgimento del consumatore sia acquisito sia potenziale con nuove strategie e con attenzione alla customer care IL SELLOUT SI OTTIENE ANCHE CON OPERAZIONI MIRATE DI MARKETING
di LUCA FIGINI
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amsung ha dato origine a un grande cambiamento sociale più che di mercato. Con questo concetto Riccardo De Franchis, Direttore Marketing BU Mobile di Samsung Italia, ci accompagna nell’elegante saletta da dove si vede gran parte della “nuova” Milano. «Entrando nel dettaglio, lo smartphone ha impattato e trasformato tutti i contesti di mercato che ruotano intorno al consumatore: la moda, il lusso, lo sport, il retailing nel suo complesso, addirittura il modo in cui ci si interfaccia con la banca. Di conseguenza si sono modificati il marketing, l’esposizione e il modo di dialogare con i clienti finali». I dispositivi mobili sono anche un modo per entrare in contatto con gli utenti finali? «Lo smartphone è un mezzo per fornire servizi a valore aggiunto al consumatore. Un modo per semplificargli la vita, per arricchirla di nuove comodità e per intercettare domande latenti. Il food sta cambiando pelle, basti pensare a come è stato approcciato da Amazon oppure ai servizi di delivery at home. Lo smartphone ha ridefinito il concetto di “chilometro zero” e non pone limiti al tipo di iniziativa che si può attivare per coinvolgere i clienti attuali e potenziali». Il grande valore di Samsung è stato più di fare evolvere la tecnologia velocemente per creare nuovi servizi, oppure di saper scegliere il momento giusto per proporre la tecnologia che serviva al mercato e ai clienti finali? «L’hardware non è sufficiente. Dobbiamo offrire all’utente la possibilità di sfruttare al massimo ciò che gli proponiamo. Da questo deriva la scelta fatta fin dall’inizio di adattare profondamente il funzionamento di Android, non solo a livello estetico ma anche aggiungendo e integrando componenti del sistema operativo, per esempio con Knox per garantire una maggiore sicurezza anche in ottica lavorativa oppure con
L’hardware non è più sufficiente, perché bisogna ragionare in termini di servizi, accessori ed esperienza utente con un approccio a tutto tondo
Connect per fare dialogare i dispositivi con il mondo Iot. E ancora, con Samsung Pay rendiamo il telefono un wallet digitale per pagare ovunque perché si replica il funzionamento della carta di credito ma con una affidabilità superiore». Perché è così importante azzerare l’attrito durante la fase di pagamento diventa una potente leva di marketing? «Il concetto di Smart Open, che è la nostra piattaforma di pagamento a rate proposta in ambito retail, nasce dall’obiettivo di mettere i top di gamma di Samsung nelle mani del più alto numero possibile di utenti finali con un investimento pensato su misura per le tasche delle persone. Va da sé che l’esercizio fatto con Smart Open ha avuto il senso di aiutare gli utenti a superare le barriere relative all’investimento iniziale richiesto. Il risultato è un sistema che permette di aumentare il sellout della fascia premium e di ingaggiare meccanismi di retention che permettono di attuare operazioni di marketing sul cliente acquisito». Quanto incidono i servizi nel vostro attuale panorma di offerta? «Siamo arrivati a una maturità tale che ci permette di attivare logiche vincenti di coinvolgimento dei consumatori, anche in virtù della situazione di mercato, del mantenimento della market share e della nostra proposizione multi-categoria. In più, abbiamo affilato gli strumenti per dare corretta esecuzione a questa strategia. L’altro filone importate sarà
GLI ACCESSORI Nessuna azienda come voi cura in modo così preciso il posizionamento, l’offerta, l’esposizione e la distribuzione differenziata degli accessori: che ruolo hanno nei confronti del consumatore? «Il compito degli accessori differisce a seconda dello specifico modello. Ci sono prodotti di completamento, come Dex e Gear VR, che sono stati proposti in modo inclusivo al lancio dei dispositivi al fine di creare interesse, base installata e di metterli nelle mani degli utenti per farne apprezzare le potenzialità. I wearable, invece, hanno l’obiettivo di estendere le funzioni degli smartphone e intensificare l’utilizzo dei dispositivi mobili. Altri invece hanno il compito di dare continuità ai progetti di brand awareness, per esempio nel caso delle cover che non coprono i loghi del device. La cover ha il ruolo di vestire il telefonino e quindi riveste un’importanza prioritaria, non a caso siamo aperti ad ampliare il catalogo anche con modelli griffati o di altri brand. Infine, stiamo già attivando piattaforme di marketing per proporre accessori in fase successiva all’acquisto del dispositivo mobile, con l’intento di personalizzare il messaggio per ciascun consumatore».
COME FUNZIONA E A CHI È RIVOLTA LA PIATTAFORMA SMART OPEN Samsung Smart Open è un servizio sviluppato da Samsung per il mercato retail in collaborazione con le maggiori catene di elettronica di consumo. Smart Open consente di acquistare uno degli smartphone top di gamma con un piccolo contributo iniziale e 24 rate a tasso zero, con copertura danni contro l’eventuale rottura del display (fino a 2 interventi di riparazione) a integrazione della garanzia tradizionale. Si tratta di un sistema semplice e immediato, che consente inoltre di sostituire il proprio device con un modello di nuova generazione dopo 12 mesi: al termine del primo anno, è infatti possibile decidere di interrompere il finanziamento senza alcun costo e passare al nuovo modello Galaxy, oppure mantenere il proprio smartphone continuando a pagare le restanti rate. I consumatori possono accedere al servizio Smart Open nei punti vendita delle principali catene di elettronica di consumo italiane.
di offrire servizi post vendita. Ci siamo finora concentrati sull’esperienza di acquisto, mettendo quasi in secondo piano ciò che avviene prima e dopo. Ora andremo a colmare il gap offrendo soluzioni innovative in ogni fase della vendita» n
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Il nuovo modo di pagare azzerando l’attrito della cassa Satispay ha rinnovato il mobile payment in Italia con un metodo semplice, agile ed efficiente per accettare i pagamenti da smartphone: commissioni basse e ampio margine di manovra SATISPAY ASSICURA MASSIMA LIBERTÀ PER PROMOZIONI E RACCOLTA DEI PAGAMENTI
di LUCA FIGINI
I L’app è un mezzo di marketing che permette ai partner di promuovere la propria attività e attivare in autonomia meccanismi di cashback e incentivazione
l metodo più semplice ed efficace per fidelizzare e coinvolgere i clienti finali è ricordarsi il loro nome. Satispay, durante l’operazione di pagamento, mostra sul display del registratore di cassa il nome proprio della persona. Semplice. Eppure efficace. È solo uno dei tanti servizi studiati dalla piattaforma di pagamenti via smartphone che «nel 2017 ha gettato le basi per avere un 2018 in accelerazione», dice Alberto Dalmasso, Fondatore e Ceo di Satispay . «Nell’ultimo anno abbiamo lavorato per creare le basi tecnologiche per fare dialogare il nostro servizio con i registratori di cassa. Questo ci ha portato a passare dall’essere lo strumento di mobile payment che ha saputo farsi strada tra i piccoli esercenti, a entrare a lavorare con le grandi insegne, dove, grazie all’integrazione operata sul nostro sistema, abbiamo potuto presentare un prodotto già attivo sulle casse». Quale dimensione avete raggiunto? «Nel 2017 non abbiamo solo effettuato investimenti tecnologici, che tra l’altro ci hanno permesso di stringere accordi con
ADOZIONE SEMPLICE Come si attiva Satispay nel punto vendita? «Ci siamo concentrati nel rendere più semplice possibile il processo di adozione del nostro servizio. Da una parte rendendo i registratori di cassa compatibili con Satispay, dall’altra “imparando” dal deployment fatto con i nostri partner, che ci ha permesso di definire processi. Non ci sono costi di sviluppo: il vero tema è che a livello aziendale venga scelto di utilizzare Satispay. Lo sforzo richiesto, semmai, consiste nel prevedere qualche giorno di formazione affinché il personale apprenda le potenzialità del nostro servizio. Ma anche questa fase può essere automatizzata», spiega Alberto Dalmasso.
Esselunga. Ci siamo mossi anche a livello di management, irrobustendo tutto il team di business development e del marketing, e abbiamo gettato le basi in termini di investimenti finanziari, raccogliendo oltre 18 milioni di euro come startup che mettiamo a servizio dello sviluppo del mercato italiano in termini di comunicazione, marketing e partnership. Ad oggi, Satispay vanta circa 250mila consumatori e 25mila aziende per un totale di circa 30mila negozi. L’obiettivo che ora perseguiamo per i prossimi 12 mesi è raggiungere i 100mila esercenti attivi e un milione di consumatori». Qual è il “cliente tipo”? «Il nostro target attuale è un consumatore nei suoi primi 15 anni di attività lavorativa che ha già un proprio conto corrente e l’autonomia sufficiente per scegliere strumenti alternativi di pagamento. Inoltre apprezza la tecnologia e ha un ritmo di vita abbastanza frenetico. Nei prossimi mesi vogliamo concentrarci sul pubblico femminile e su una fetta più grande della popolazione, con una curva più ampia sulle persone fino a 55 anni». Si può rendere più semplice e agile il processo di pagamento nei negozi? «C’è molto da fare. Per esempio, abbiamo centinaia di clienti con bar che permettono ai consumatori di pagare al tavolo. Nei negozi di abbigliamento più grandi e a più piani abbiamo attivato progetti dove è possibile perfezionare il pagamento dal camerino. Satispay permette all’esercente di avere un’elevata libertà di come i pagamenti attuando iniziative atte a non perdere l’occasione di vendita, anzi semmai a stimolare l’acquisto fornendo un servizio innovativo».
Qual è il vostro modello di business? «Siamo riusciti ad abbassare le spese di gestione dei pagamenti perché il nostro servizio non prevede costi di commissioni bancarie o legati alle carte di credito. Il contributo che chiediamo agli esercenti già ci assicura una buona redditività. Superando la quota di un milione di utenti raggiungeremo il break even; già ora stiamo incrementando la marginalità con le ricariche telefoniche e con altre partnership. La nostra app è anche un media e quindi può essere utilizzata per farsi conoscere, al pari di altri canali di comunicazione, dunque strutturando operazioni di marketing in modo autonomo dai singoli negozianti» n
COME SFRUTTARE AL MASSIMO SATISPAY Alla domanda “Quali vantaggi offrite a che vi sceglie?” il Ceo e Fondatore di Satispay non ha dubbi: «Il principio fondamentale di Satispay è semplificare al massimo i pagamenti più frequenti: la transazione media con la nostra piattaforma è di 16 euro mentre quella con carta di credito è di 65 euro. Satispay non ha costi di commissione per pagamenti inferiori a 10 euro; sopra questa cifra il fee fisso è di 20 centesimi di
euro. Ecco perché il nostro servizio vanta un’elevata diffusione per pagamenti di piccola entità e ha una frequenza d’utilizzo maggiore rispetto ad altri sistemi, tanto che diventa un’abitudine eseguire questi “micro” acquisti finalizzandoli dall’applicazione. Se nella prima fase abbiamo avuto successo sugli early adopter tra i 25 e 35 anni, ora con l’espansione alla Gds e Gdo stiamo avendo riscontri
positivi su tutta la fascia della popolazione, su chi di frequente fa la spesa. In più, con Satispay offriamo non solo strumento di pagamento ma anche canale di comunicazione perché i nostri partner possono attivare in autonomia convenzioni e campagne di cashback e promozionali. C’è poi un altro elemento di marketing al servizio dei negozianti: l’app. Vogliamo sempre più rendere
Satispay un servizio che metta in relazione esercente e cliente finale. Ecco dunque che nell’applicazione si può visualizzare la mappa interattiva che mostra i negozi che hanno adottato il nostro servizio. Questo già determina una discriminante di scelta per i clienti finali. Si possono quindi attuare programmi di incentivi e sconti per attrarre le persone: è il negoziante che sceglie come sfruttare queste risorse».
16
maggio 2018
CONSUMER ELECTRONICS SELLER
Il retail del domani è già qui: si fondono online e offline Store fisico e negozio on-line: stiamo assistendo all’alba di una nuova era, per trovare un nuovo equilibrio tra innovazione e mantenimento della storicità e della tradizione di ALESSANDRO FRÈ e FEDERICO OTT
S
in dalla notte dei tempi a ogni innovazione corrisponde, quasi sempre, un incauto allarmismo. Pensiamo alla radio che, prima di essere minacciata dalla televisione, era stata considerata per diversi anni una vera e propria spada di Damocle sulla vitalità del libro. Sommosse, guerre ideologiche e crociate contro l’avanguardia accompagnano da sempre l’avvento di una novità destinata a scardinare gli schemi precostituiti su cui la mente umana ama adagiarsi di buon grado. Salvo poi constatare, quando l’occhio del ciclone s’è posato su altri panorami, che niente è perduto per sempre e che, anzi, i nuovi linguaggi possono aiutare - se non a dare nuovo lustro - almeno a infondere nuova energia vitale a stilemi appesantiti dalla mano impietosa del tempo. E non è raro rendersi conto che il nostro modo di percepire alcuni fenomeni, che spesso coincide con un sentire diffuso e mainstream, non appena lo si analizza attraverso le lenti del razionale, si rivela più o meno fallace. Le trasformazioni che negli ultimi anni hanno accompagnato il mondo del retail rappresentano in modo quasi scientifico questa distorsione percettiva e sono senz’altro uno dei pochi casi che è riuscito a scuotere tanto gli addetti ai lavori quanto l’opinione pubblica. Partiamo dal pensiero mainstream. Non siamo certo noi i primi a salutare - con tanto di fazzoletto bianco e di lacrima all’angolo dell’occhio sinistro - il mondo del retail, destinato a soccombere ai nuovi linguaggi che altro non possono fare se non distruggerlo in perpetuo. Ma nel mondo reale i contorni assumono sfumature diverse. Da un lato, certo, la situazione oggi è critica: i fronti sotto attacco si sommano e si complicano e il competitor più feroce ha smesso da lungo tempo di essere lo sgargiante e imponente negozio dirimpetto. Ma dall’altro non si può che prenderne atto: questo mondo del retail non è impermeabile alle sue stesse evoluzioni e difficoltà ma sta anzi sviluppando forme di reazione innovative, basate sulla creatività e sul coraggio, con l’obiettivo di cogliere opportunità che sino a qualche tempo fa non erano minimamente ipotizzabili.
IL CONSUMATORE, PRIMA DI TUTTO
Il futuro è già qui e, anzi, sembra ormai passato. L’avvento, ma è più giusto parlare di consolidamento, dei negozi online si è abbattuto come un vero e proprio tornado sul mondo del retail. Ma ucciderà davvero gli store fisici? La questione dev’essere analizzata più nel
profondo, partendo da una considerazione fondamentale: prima di ridisegnare i processi di vendita, analizzare dati e scomodare animi fatalisti, bisogna avere ben chiaro che se il consumatore non diventa il focus della strategia si è destinati a fallire, a prescindere dal dirompente dilagare del digitale. Anche perché sarebbe sbagliato vedere l’online come la Terra Promessa in cui tutto è semplice e non esistono difficoltà di sorta. Gli e-commerce hanno le proprie magagne. Una su tutte: i costi legati alla logistica e alla consegna fisica dei prodotti. Il negozio di domani allora non deve imbracciare i fucili e imbarcarsi in una feroce crociata contro il digitale. Più costruttivo e lungimirante sarebbe invece fare tesoro dei preziosi insegnamenti che l’online può regalare. Dalle abitudini di consumo del cliente finale all’orientamento all’acquisto fino alle curiosità più personali: sono davvero tantissimi gli insight che il digitale permette di raccogliere e che si possono trasporre nel negozio fisico. L’obiettivo? Tramutarlo in un vero e proprio hub esperienziale. Un luogo d’elezione dove il consumatore non si reca unicamente per finalizzare un acquisto tra i tanti, ma anche e soprattutto per vivere una vera e propria esperienza. Un’esperienza che in buona sostanza non si ricrea altrove e che ha il potere di fidelizzarlo e legarlo indissolubilmente al brand. E quest’ultimo, in questo nuovo ed elettrico circuito, ha un enorme vantaggio: non venire più percepito come una realtà astratta e distante, ma come un’entità vicina, che conosce il cliente, lo ascolta e ne intercetta e soddisfa i bisogni più specifici.
esperienze personalizzate e create attorno a un cliente sempre più attento ed esigente. Le persone possono ritrovarsi, condividere i propri interessi, creare attraverso la tecnologia, sperimentare il nuovo in compagnia di esperti. Tutto lo store è disegnato per essere una vera esperienza: dalle pareti intelligenti che parlano più lingue al giardino interattivo che mixa piante e fiori led, fino al pavimento capace di trasformare il calpestio delle persone in energia elettrica. Ma l’esperienza, il digitale, riesce anche a crearla ex novo. Parliamo del caso più celebre ed eclatante: Amazon Go, lo store fisico di Amazon, l’esempio forse più forte della compenetrazione tra i rigidi schemi dello store fisico e la disintermediazione e smaterializzazione che caratterizzano quello online. Tutti i prodotti sono a portata di mano, adagiati su scaffali che le nostre sinapsi sono avvezze a collegare al ben noto negozio fisico. Ma le casse, le file, perfino il nostro portafoglio così come lo conosciamo non ha
più senso di esistere. È sufficiente aver collegato un metodo di pagamento al proprio account per potersi aggiudicare, legalmente, il cartone del latte. Ecco che allora non è difficile capire come questi negozi cerchino d’interpretare pro domo sua le tendenze per trasformarle in fatturato. Da una parte rispondono perfettamente alle abitudini delle nuove generazioni, per le quali fare acquisti via app e mobile è poco meno di un automatismo; dall’altra strizzano l’occhio a chi, per le ragioni più disparate che possono spaziare tra analfabetismo digitale, età, stereotipi o perfino scetticismo, non si è ancora convertito allo shopping online. La parola chiave è sempre una: il consumatore, con le sue necessità, il suo modus operandi, i suoi schemi di pensiero e interazione.
QUALI LEZIONI IMPARARE
“L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento”, ha detto Stephen Hawking n
Risorsa Uomo nasce a Milano nel 1985 dall’idea imprenditoriale di un gruppo di consulenti specializzati nelle aree della formazione commerciale e manageriale. Oggi Risorsa Uomo conta circa 50 consulenti e offre al cliente progetti personalizzati nell’ambito della consulenza, della formazione e della comunicazione integrata. “Vicini alle vostre esigenze per il miglioramento delle performance e della competitività”
MAKE IT “EXPERIENTIAL”
È il caso, per esempio, dello Huawei Experience Store, il negozio esperienziale che la nota casa cinese ha aperto nel nuovissimo City Life Business & Shopping District, l’ultimo centro commerciale sorto a Milano. “Make it possible” è il claim che dà voce a Huawei, un concetto accattivante che si cristallizza in pura realtà tra le pareti dello store meneghino. In questo hub esperienziale, il cliente non solo alimenta la propria passione per la tecnologia, ma trova opportunità concrete per svilupparla ulteriormente. Huawei ha pensato davvero a tutto per mettere il consumatore al centro dell’esperienza: non solo toccare con mano i prodotti – quello ormai lo offrono tutti gli electronics retail – ma anche disegnare, customizzare e rendere unico il device o l’accessorio scelto. Un vero e proprio laboratorio dove testare sul campo le soluzioni più innovative del settore e sperimentare un nuovo approccio che dia maggiore spazio ad
federico ott
Managing Partner di Risorsa Uomo. Dal 2012 al 2017 è stato Global HR Director del Gruppo Landi Renzo. Percorso professionale iniziato in IVECO come responsabile sindacale dei plant torinesi. Negli anni successivi, dopo una esperienza di due anni in area sviluppo Iveco worldwide, ricopre il ruolo di HR manager in stabilimenti strategici in Italia ed all’estero. Nel 2010 entra in Comau come HR Business Partner e Global HR Industrial Operations. Nel 2012 oltre ad una commedia, ha pubblicato “E’ tutto oro che cola”, il suo primo libro legato ad un progetto benefico.
alessandro frè
Consulente e formatore esperto nelle riorganizzazioni commerciali, negoziazione, strategie di marketing, coaching e processi decisionali. Dagli anni ‘90 agli anni 2000 ha occupato la posizione di formatore e Management Consultant. Da 15 anni CEO & Partner di Risorsa Uomo Srl. Ha progettato e condotto più di 600 interventi di formazione e consulenza con metodologie innovative e lavorando con più di 80 primarie aziende italiane. Ha seguito e segue numerosi progetti in area commerciale, trade, manageriale e formazione formatori.
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* LG OLED TV dal 2013 è il TV OLED più venduto al mondo. Fonte dati IHS Markit, Technology Group, TV Sets Market Tracker, Q4 2017. Il posizionamento non è un endorsement di LG. Eventuali rischi derivanti dall’uso di questi dati ricadono sulle terze parti fruitrici. Per maggiori dettagli www.technology.ihs.com