Elettroradio Informazioni - Febbraio 2017

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Elettroradio informazioni LG OLED TV: la nuova era del video parte da qui

CES e CeBIT: quando fiera fa rima con futuro

L’innovazione a 360°: parlano i “guru”

Speciale floor care: i supereroi del pulito

57dal

Anno

1960

periodico trade leader nel settore dell’elettronica e dell’informatica di consumo ed elettrodomestici

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Ei-Elettroradio Informazioni Periodico Trade per industrie e distribuzione • • • •

Audio • Video Elettrodomestici Informatica Telecomunicazioni

anno LVII chiuso in redazione il 28 febbraio 2017 edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: lucia moradei - Milano (eigraph@tin.it) stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69 le opinioni espresse dai singoli autori non impegnano la direzione - le norme sulla pubblicità prevedono l’obbligo di ospitare qualsiasi messaggio di ditte regolarmente costituite e registrate; pertanto né la direzione né la casa editrice sono responsabili di quanto pubblicato su annunci pubblicitari a pagamento, in quanto ogni ditta firmataria è chiamata a rispondere in proprio spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - filiale di milano i dati forniti dai sottoscrittori dell’abbonamento vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo.

“Anno nuovo vita nuova”, dice un vecchio proverbio italiano. E anche noi di Elettroradio Informazioni ci siamo voluti adattare, rinnovandoci e cercando di adattarci a quello che più ci chiedono i lettori e il mercato, sposando appieno il minimo comune denominatore che accomuna da sempre l’intero nostro settore: l’innovazione. Ed è proprio l’innovazione che abbiamo scelto come principale argomento per questo primo numero dell’anno; un “numero speciale” che di “speciale”

e macchina. Nuovi fenomeni come l’Internet of Things, la smart home, la realtà virtuale e la robotica sono solo difatti delle primissime avvisaglie di un futuro ormai non così tanto lontano e che, dai più famosi libri e film di fantascienza, si è ormai spostato all’interno delle nostre case e dei nostri uffici. È vero, la tanto acclamata rivoluzione digitale (quella vera!) sembra proprio stentare a decollare, soprattutto nel nostro Paese, ma è pur sempre una rivoluzione, e, come tale, promette di

Un inizio d’anno “speciale” non ha solo la scelta degli argomenti, forse anche un po’ del tutto inusuali per una rivista trade come la nostra, ma soprattutto delle persone coinvolte: personaggi e aziende che hanno fatto dell’innovazione una vera e propria mission o addirittura un autentico stile di vita. Spinti forse anche dall’idea – e dalla speranza – che questo 2017 un po’ speciale lo sia per davvero, abbiamo quindi scelto di dedicare un intero numero “a ciò che è e a ciò che dovrebbe essere”, almeno nella mente di questi protagonisti dell’innovazione. Quasi sicuramente – ma, come si dice, “la speranza è sempre l‘ultima a morire” - il 2017 sembra presentarsi senza alcuni sconvolgimenti degni di nota, per lo meno per quanto riguarda i settori a noi più congeniali dell’eldom e della consumer electronics, continuando a confermare per lo più i maggiori trend di mercato già visti negli ultimi due anni e che vedono una sempre più stretta focalizzazione verso un rapporto più stretto e simbiotico tra uomo

cambiare, ovviamente in meglio, ciò che è ormai obsoleto e ciò che è ormai inefficace, sia a livello di prodotto che di servizio. Ci vorrà forse ancora del tempo ma, arriverà. E quando arriverà occorre farsi trovare preparati, cavalcandola e non subendola, anticipandone i trend e giocando soprattutto d’anticipo. Certo, non è facile. Non è solo una questione di mera tecnica o tecnologia, ma di un vero e proprio cambio di mentalità e di forma mentis che riesca, non solo a cambiare, ma più che altro a sviluppare, il nostro modo di vedere e intendere il business, sia come approccio sia come obiettivi e raggiungimento dei risultati. Una sfida? No, non è vero. È solo una naturale evoluzione. E non verso il futuro, ma verso un presente più veloce e concreto. Buon futuro a tutti,

La Redazione


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“Anno nuovo vita nuova”, dice un vecchio proverbio italiano. E anche noi di Elettroradio Informazioni ci siamo voluti adattare, rinnovandoci e cercando di adattarci a quello che più ci chiedono i lettori e il mercato, sposando appieno il minimo comune denominatore che accomuna da sempre l’intero nostro settore: l’innovazione. Ed è proprio l’innovazione che abbiamo scelto come principale argomento per questo primo numero dell’anno; un “numero speciale” che di “speciale”

e macchina. Nuovi fenomeni come l’Internet of Things, la smart home, la realtà virtuale e la robotica sono solo difatti delle primissime avvisaglie di un futuro ormai non così tanto lontano e che, dai più famosi libri e film di fantascienza, si è ormai spostato all’interno delle nostre case e dei nostri uffici. È vero, la tanto acclamata rivoluzione digitale (quella vera!) sembra proprio stentare a decollare, soprattutto nel nostro Paese, ma è pur sempre una rivoluzione, e, come tale, promette di

Un inizio d’anno “speciale” non ha solo la scelta degli argomenti, forse anche un po’ del tutto inusuali per una rivista trade come la nostra, ma soprattutto delle persone coinvolte: personaggi e aziende che hanno fatto dell’innovazione una vera e propria mission o addirittura un autentico stile di vita. Spinti forse anche dall’idea – e dalla speranza – che questo 2017 un po’ speciale lo sia per davvero, abbiamo quindi scelto di dedicare un intero numero “a ciò che è e a ciò che dovrebbe essere”, almeno nella mente di questi protagonisti dell’innovazione. Quasi sicuramente – ma, come si dice, “la speranza è sempre l‘ultima a morire” - il 2017 sembra presentarsi senza alcuni sconvolgimenti degni di nota, per lo meno per quanto riguarda i settori a noi più congeniali dell’eldom e della consumer electronics, continuando a confermare per lo più i maggiori trend di mercato già visti negli ultimi due anni e che vedono una sempre più stretta focalizzazione verso un rapporto più stretto e simbiotico tra uomo

cambiare, ovviamente in meglio, ciò che è ormai obsoleto e ciò che è ormai inefficace, sia a livello di prodotto che di servizio. Ci vorrà forse ancora del tempo ma, arriverà. E quando arriverà occorre farsi trovare preparati, cavalcandola e non subendola, anticipandone i trend e giocando soprattutto d’anticipo. Certo, non è facile. Non è solo una questione di mera tecnica o tecnologia, ma di un vero e proprio cambio di mentalità e di forma mentis che riesca, non solo a cambiare, ma più che altro a sviluppare, il nostro modo di vedere e intendere il business, sia come approccio sia come obiettivi e raggiungimento dei risultati. Una sfida? No, non è vero. È solo una naturale evoluzione. E non verso il futuro, ma verso un presente più veloce e concreto. Buon futuro a tutti,

La Redazione

Editoriale

014 / smart

home

Il 2017 potrebbe essere l’anno in cui il concetto di Smart Home uscirà dalla sua nicchia per diventare protagonista delle case di tutti. di Alberto Falchi

La tecnologia continua a correre eppure, a dispetto di quanto si pensava solo pochi anni fa, la potenza non è più il parametro principale che distingue un oggetto dall’altro. Dopo essersi fossilizzato a lungo sulla legge di Moore - sul “più grande, più nuovo, più potente” - il mondo della tecnologia sta rapidamente mutando, come evidenziano i dati di vendita. I computer, fissi o portatili che siano, sono sempre meno richiesti dal grande pubblico, mentre il mercato dei cellulari sta pian piano arrivando alla sua saturazione. Non che se ne vendano pochi ma aumentare ulteriormente gli elevati volumi nei prossimi anni non sarà

banale. Di sicuro non sarà uno schermo più bello o un processore più potente a spingere le persone a sbarazzarsi del telefono che già possiedono e li soddisfa. Il rischio che corrono le compagnie specializzate in alta tecnologia è di trovarsi in uno scenario non differente da quello degli elettrodomestici più classici: fatte rare eccezioni, la lavatrice, il frigorifero e la lavastoviglie si cambiano solo quando sono da buttare. Come corrono ai ripari i produttori? Aggiungendo caratteristiche che convincano i clienti ad aggiornarsi nonostante i modelli che hanno in casa funzionino ancora. Facendo leva sulla comodità, sul risparmio

energetico, sul supporto all’IoT, l’Internet of Things. Una strada che stanno percorrendo un po’ tutti i produttori da anni con la rivoluzione della Smart Home (dire “domotica” oggi suona quasi un po’ demodé e rimanda alla mente tanti esperimenti falliti), che fino a ora non è riuscita a fare breccia nel grande pubblico. Comandare luci ed elettrodomestici dal telefono sembra splendido, sino a che si realizza che ogni dispositivo richiede la sua app e a quel punto l’esaltazione iniziale svanisce in un lampo. Proprio per questo la parola d’ordine per il 2017 è integrazione. Lo ha intuito Apple introducendo Homekit in iOS 10, che permette di controllare dalla schermata home dell’iPhone quasi tutto: dalle tapparelle elettriche al termostato intelligente Nest, dalle luci smart come le Philips Hue alle serrature elettroniche che si aprono senza chiave, semplicemente avvicinando lo smartphone. Homekit è decisamente utile e piacevole da usare, pur non perfetto. Il limite? Nonostante sup-

Smart Home

porti i comandi vocali tramite Siri, non è il prodotto ideale per la famiglia. Perché implica che tutti i membri abbiano un iPhone come telefono, ma anche perché non sempre abbiamo voglia di alzarci, cercare lo smartphone, sbloccarlo e impartire dei comandi solo per ascoltare altra musica o abbassare di due gradi la temperatura del salotto. A volte, può risultare più veloce allungare il braccio o alzarsi e fare quei due metri sino al buon vecchio termostato manuale. Una soluzione al problema arriva da un colosso che ben sa cosa la gente compra e vuole. Parliamo di Amazon e di Echo, disponibile anche nelle versioni più piccole ed più economiche Tap e Dot. Quello che all’apparenza sembra un banale cilindro è in realtà un piccolo computer che passerà il tempo ad ascoltare tutto quanto accade in casa. Appena pronunceremo il nome “Alexa” seguito qualche comando, interverrà. Potremmo ascoltare del jazz, chiedere informazioni sul traffico, sul meteo, farci leggere le news o raccontare una barzelletta. Così come controllare i dispositivi smart

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D TV: LG OLE va era te la nuo eo par del vid da qui

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57dal

Anno

1960

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Mezzo secolo di

innovazione

Giunto al suo 50esimo anniversario, il CES di Las Vegas non smette mai di stupire di Roberto Bonin

L’innovazione si chiama

010 / eventi

LG OLED

Con la nuovissima tecnologia video, LG Electronics è riuscita a conquistare in poco tempo la leadership delle fasce più ricche del mercato Tv in Italia È da sempre uno dei maggiori simboli mondiali dell’innovazione. E non solo per il mercato e per gli addetti ai lavori, ma per l’intera filiera, dai progettisti fino ad arrivare al consumatore finale. Proprio al CES di Las Vegas, difatti, inizia il vero nuovo anno del mondo hi-tech, e che caratterizzerà tutto il primo semestre, pronto per passare poi la “palla” alla sua cugina europea, l’IFA di Berlino. Senza ovviamente dimenticare – e nulla togliere - all’intera grande famiglia delle fiere di settore, che vede altrettanto importanti eventi, come il Mobile World Congress di Barcellona, Il Computex di Taipei o l’Hong Kong Electronics Fair. Come c’era da aspettarsi, anche quest’anno la grande città del Nevada ha fatto registrare il tutto esaurito e la 50esima edizione della grande fiera americana ha bissato i record degli anni scorsi, con la presenza di più di 3.800 aziende espositrici e spazi espositivi per oltre 2,6 milioni di metri quadrati, nonché un totale di 6.500 giornalisti e ben 175mila operatori del settore, di cui 55mila provenienti al di fuori degli Usa.

03

Una casa “smart” per tutti

razaiondi io o r t t e l E inform

Il mondo dell’innovazione, più che degnamente rappresentato anche da più di 600 start-up presenti all’Eureka Park Marketplace, ha riservato non poche sorprese, spaziando dalla consumer electronics fino agli elettrodomestici, passando per l’automotive e la smart home. Se nel campo del video il leitmotiv dell’intera fiera si è chiamato – come ampiamente preannunciato – OLED, 4K e HDR, nel settore dell’audio a farla da padrone è stata la nuova tecnologia Dolby Atmos, così come nel campo dell’automotive non si è potuto trascendere dall’Internet delle Cose e dall’interazione uomo-macchina. A tutto IoT anche il settore degli elettrodomestici e della casa intelligente, somigliante sempre più a un vero e proprio centro di controllo della vita dei suoi occupanti. E, se il lavoro è ormai diventato mobile e ubiquitario, i momenti di svago e di relax non ne sono da meno, caratterizzati da automatismi e controlli sempre più severi e sofisticati, capaci di garantire, in ogni momento e in ogni luogo, un’esistenza sicuramente più agiata, più confortevole e, perché no, più sicura e controllata.

Eventi

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Occidente chiama Oriente, Oriente risponde e rilancia Oriente e Occidente: due realtà tanto diverse, quanto mai legate tra loro. In special modo in questo particolare frangente storico, in cui il “Villaggio globale” e la cooperazione internazionale fungono sia da collante che da catalizzatore. Con l’ausilio del prof. Giuliano Noci, ordinario di marketing al Politecnico di Milano, proviamo ad analizzare più nel dettaglio le differenze e i rapporti socioeconomici che regolano le due diverse realtà, in ottica sia di tradizione che di innovazione.

Come sarà la macchina del futuro? Risponde il Presidente e Amministratore delegato di Ford Italia Domenico Chianese di Raffaele Gomiero

otive

022/ autom

Il futuro dell’automotive tra infotainment e guida autonoma

In questi ultimi anni la tecnologia a bordo delle auto ha ricoperto un aspetto sempre più rilevante all’interno del settore hitech. Partendo dai semplici sistemi di infotainment di bordo, sempre più avanzati ed efficienti, grazie soprattutto ad avveniristici comandi vocali, cruscotti digitali fantascientifici e sistemi di sicurezza, fino alla guida autonoma degne di piattaforme ultraprofessionali, l’auto non è più solo un semplice motore da far andare sempre più veloce, ma viene ormai considerata una vera e propria “scatola dei desideri” piena zeppa di tecnologia.

Per conoscere più dall’interno questo nuovo e innovativo “mondo incantato”, abbiamo voluto sondare il parere di Ford, una delle aziende del settore più impegnate su questo fronte che, per bocca del Presidente e Amministratore delegato della sua country italiana Domenico Chianese, illustra il presente e il futuro dell’automotive.

Come vedete il futuro della guida autonoma? “Sulla guida autonoma abbiamo un’ idea molto precisa: entro 5 anni avre-

mo un’auto in grado di guidare senza volante e senza pedali. Il mondo andrà in quella direzione e anche noi siamo perfettamente concordi che quello sarà il futuro. A conferma di ciò, attualmente la nostra gamma di vetture Ford Fusion a guida autonoma presentata all’ultimo CES di Las Vegas conta 90 unità e al momento è la più grande flotta la mondo di guida autonoma. Il nostro sviluppo della guida autonoma è anche legato strettamente a garantirne la sicurezza, e questo è un impegno che abbiamo preso non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa”.

Il prof. Giuliano Noci illustra la realtà dell’estremo Oriente e la sua grande propensione all’innovazione

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Quali sono attualmente le maggiori differenze tra le dinamiche dei due mercati dell’hitech orientale e occidentale? “Assistiamo a una differenza-distanza, a vantaggio dell’Oriente, figlia di un paradosso. Il ritardo, infatti, con cui l’Oriente ha conosciuto le tecnologie digitali e la loro crescita, supportata da uno slancio economico senza precedenti, hanno reso l’hi-tech più sviluppato in Oriente. Qui come in altri campi - pensiamo ad esempio all’auto elettrica - l’Oriente è destinato a diventare pioniere”. Quali innovazioni tecnologiche stanno caratterizzando e dominando i mercati orientali? Potranno presto arrivare a

i

032/ mercat

Qual è stata nel mondo dell’auto l’innovazione più interessante negli ultimi 5 anni? “Io sono rimasto molto impressionato dalla velocità con la quale il segmento dei SUV compatti sono arrivati nelle famiglie italiane. A segnare traguardi importanti nel settore automotive in passato è stata l’introduzione della wagon, poi c’è stato il monovolume, ma negli ultimi anni il primo posto sul podio secondo noi spetta al SUV compatto, per essere entrato in maniera immediata e trasversale a rispondere alle esigenze di qualsiasi tipo di cliente”.

Automovie

Mercati

CeBIT 2017: nel cuore dell’innovazione digitale Inizia l’attesa per la 33esima edizione dela grande fiera di Hannover, evento mondiale del business digitale, che si preannuncia più dinamico e più avveniristico che mai

modificare anche quelli occidentali? “In questa fase in Oriente lo sviluppo e lo slancio dell’automazione si combina con la trasformazione digitale dell’industria, internet 4.0, la quarta rivoluzione industriale, nella prospettiva di una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Lungo direttrici che vanno dall’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività (parliamo allora di big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione) agli analytics: oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati, dati che provengono da macchine diverse. A tutto ciò si aggiunga poi l’imperversare dell’e-commerce con la specificità di svilupparsi via mobile piuttosto che via personal computer. Lo stesso ricorso all’e-mail è di fatto superato in un Oriente dove tutto si fa ormai con sistemi di instant messaging, veri e propri ecosistemi integrati dove puoi far tutto: chattare, prenotare un taxi, acquistare cibo e pro-

042/ eventi

Da lunedì 20 a venerdì 24 marzo si terrà nel quartiere fieristico di Hannover la 33esima edizione del CeBIT. All’evento sono attesi circa 3.000 espositori e 200.000 visitatori da tutto il mondo. Il tema conduttore dell’edizione 2017 – d!conomy no limits – sintetizza efficacemente l’obiettivo del salone tedesco: illustrare le molteplici opportunità offerte, sia in ambito professionale sia in ambito sociale, dalle tecnologie connesse alla rivoluzione digitale.

Esempi concreti È inconfutabilmente vero che l’economia digitale incalza e che la digitalizzazione sta cambiando a ritmo vertiginoso l’economia e la società. Il CeBIT proporrà dunque come proprio biglietto da visita una vetrina di significativi esempi concreti della digitalizzazione di più settori. Al centro dell’attenzione ci saranno in questo senso le proposte del Paese Partner Giappone, leader incontrastato del digital high-tech,

che sarà presente con un centinaio di aziende espositrici. E che promette di riscuotere grande interesse anche nel corso dell’articolato programma delle CeBIT Global Conferences: tra i circa 200 relatori di fama mondiale che faranno il punto su attese e dubbi legati al nostro futuro prossimo e remoto è infatti atteso con giustificata curiosità il professor Hiroshi Ishiguro, dell’Università di Osaka, famoso per avere sviluppato un robot antropomorfo che ha le sue stesse sembianze. Per capire quale scorcio le frequentatissime Conferences del CeBIT aprono sul futuro, vale forse la pena di citare qualche altro relatore: il ricercatore olandese Bas Landorp, ad esempio, ideatore del progetto Mars One che si propone l’ambizioso obiettivo di stabilire una colonia permanente su Marte, o l’ingegnere statunitense Nolan Bushnell, fondatore di Atari, considerato il “padre” del videogaming e della realtà virtuale.

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Eventi

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Che ne sarà dell’ICT e della consumer electronics Il futuro del settore visto da quattro delle principali Associazioni di categoria presenti sul territorio nazionale

L’evoluzione offerta dal mondo dei videogiochi è forse quella più immediatamente “apprezzabile” da parte del consumatore finale. E, forse, bisogna proprio partire da qui per capire qualcosa su “dove stiamo andando”

050/ smart

di Raffaele Gomiero

Pensare e agire “virtuale” Mauro Rubin, uno dei maggiori esperti italiani di Augmented e Virtual reality spiega i segreti di queste due grandi innovazioni

La grande fiera americana dell’hi-tech non smette di coinvolgere il popolo del Web 2.0

016 / SOCIAL

di Matteo Giovanni Paolo Flora

The Fool, come ogni inizio anno, regala agli appassionati di hi-tech uno sguardo sul CES, la più importante fiera internazionale di elettronica di consumo accolta dal Las Vegas Convention Center. Sono ben 11.518 i tweet tricolori rilevati dall’1 al 13 gennaio scorsi. Il picco di maggiore concentrazione emerge in corrispondenza del 5 gennaio con 2.227 messaggi a seguito dei numerosi annunci che hanno anticipato l’apertura della manifestazione. Tali numeri sono confermati anche dalle 111 milioni di impression potenziali, riscontrate su tutto il periodo.

Analizzando gli utenti coinvolti, escludendo il primo posto occupato da @ces, il profilo ufficiale dell’evento, possiamo rilevare come quelli più popolari (calcolati secondo il numero di citazioni, siano esse mention o retweet) siano capitanati da @youtube che trova menzione in un totale di oltre 380 tweet, riferiti principalmente a condivisioni di video attraverso il canale. Il gradino più basso del virtuale podio, con oltre 260 citazioni, spetta a @hdblog che stacca nettamente il profilo ufficiale della rivista @wireditalia, fermo a 80 tweet. Se tra i più popolari troviamo molti profili ufficiali, discorso opposto per quanto riguarda gli utenti più

attivi nelle conversazioni, ossia i più prolifici di Twitter. In questo caso la classifica è dominata da

aggregatori di news che hanno seguito con fervore la kermesse americana come @infoitscienza,

utenti più popolari

Social

Realtà virtuale e aumentata sono due tra i due maggiori trend del momento; tecnologie davvero innovative presenti già da anni in molti campi della sfera professionale e dell’entertainment di alto livello che, pian piano hanno iniziato a invadere anche il mondo consumer, grazie soprattutto alla diffusione dei nuovi dispositivi mobile e wereable e alla sempre maggiore diffusione dell’Internet of Things. È fuori dubbio che, proprio su queste due particolari novità tecnologiche, si fondano molte speranze dell’intera industria hi-tech. Appunto per questo, abbiamo scelto di affidarci all’esperienza di Mauro Rubin, CEO di Joinpad ed Epson Moverio Evangelist, per cercare di capire quale possa essere l’immediato futuro di queste due grandi novità tecnologiche.

Realtà virtuale e realtà aumentata stanno entrando prepotentemente nel mercato consumer. Quali sviluppi del mercato, sia consumer che professionale, possiamo aspettarci? In Mauro Rubin, presidente di JoinPad, indossa gli che modo saranno capaci di occhiali Epson Moverio influenzare i normali trend di mercato? “L’utilizzo di queste due tecnologie è strettamente correlato alla diffusione dei dispositivi di riferimento: per quanto riguarda la VR, la conversione dei semplici smartphone in device VR (mediante lenti di supporto indossabili) ci permette di essere estremamente pratici nell’usufruire i servizi di gaming (al momento il settore più’ sviluppato). Per la realtà aumentata bisognerà ancora aspettare qualche anno per vedere smart glasses efficaci (si veda il caso Google Glass): siamo ancora relegati all’esperienza dello smartphone, approssimativa ed incompleta. Con024/ aR/VR trariamente, nel settore industriale questo aspetto è ribaltato: esisto-

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AR/VR

no diverse soluzioni smart glasses già adottate per semplificare i processi di produzione, logistica e manutenzione. Con JoinPad, per esempio, abbiamo presentato già nel 2011 a Las Vegas la prima soluzione di manutenzione in realtà aumentata per smart glasses”. Quali sono le nuove frontiere della realtà aumentata e realtà virtuale? Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? Saranno veramente in grado di cambiare la nostra vita di tutti i giorni? “Realtà aumentata e virtuale hanno il vantaggio di permettere la creazione mondi, o di anche singoli elementi, virtuali superando i limiti spazio temporali o di deperibilità degli oggetti reali. Questo porterà ad un costo di produzione molto basso e, se supportati da servizi efficaci (in tutti i settori) e a una rapida diffusione. A distanza di 5 anni, avere l’accesso ad un elemento virtuale impatterà sulla vita di un individuo dal punto di vista commerciale, legale e sociale”. In quali ambiti, sia business che consumer, queste due tecnologie possono esprimere il loro meglio e fornire una reale spinta verso il futuro? “La realtà aumentata sta dimostrando di essere l’interfaccia più intuitiva per semplificare un processo industriale; la realtà virtuale sta cambiando drasticamente il mondo dei videogiochi”.

Aires Davide Rossi, Direttore Generale Aires

“La mia impressione è che in questi ultimi anni il mercato non funzioni esattamente come vorremmo. Certo che se ci guardiamo intorno, i prodotti e lo stile di vita in merito alla rivoluzione digitale presentano delle grandi certezze: chi in qualche modo si occupa di fare da collettore tra aziende e consumatori ha fatto una scelta giusta e, a mio avviso, presenta una realtà che, pur non essendo ovviamente il migliore del mondo, appare a ogni modo molto solido rispetto ad altri settori che sono in reale difficoltà, come l’abbigliamento la cui evoluzione non è ancora ben definita, vista la sofferenza degli ultimi anni. Quello della consumer electronics è un settore che periodicamente presenta tradizionalmente dei cicli: gli elettrodomestici, ad esempio, sembra che si stiano riprendendo, dopo la crisi

i

034/ mercat

del 2011 e 2012. Lo stesso per i televisori, dopo la profonda crisi del 2010. La spesa complessiva degli italiani in questo settore non è aumentata, ma non è di certo sicuramente crollata, nonostante l ‘apertura e la chiusura di negozi e la diminuzione dei margini degli stessi. In futuro, non saprei dire in quali formule, ma sicuramente l’elettronica si evolverà e il fatto che la popolazione stia invecchiando non è poi un vero e proprio male, visto che chi è dentro è dentro, e chi sa usare il computer a 60 anni lo saprà usare anche a 80. Se guardo la demografia e l’andamento generale sono per cui ottimista, visto che questi strumenti fanno risparmiare tempo e denaro alle persone. Stesso discorso per gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica che fanno risparmiare energia, anche a fronte di un costo maggiore. Il grande trend del nostro settore è proprio il fatto che le cose che costano di più ti danno delle performance che permettono risparmi cospicui. Personalmente, vedo un grandissimo potenziale nella realtà virtuale che, non deve limitarsi ai soli videogiochi, ma che potrebbe avere tantissime opportunità nel medicale, nel turismo, nel real estate, nel campo dell’ingegneria. Sarebbe infatti un grande errore puntare solo nel gaming. Si parla poi di droni che girano nei magazzini. Bella novità”.

assintel Giorgio Rapari, Presidente Assintel

“Cosa sarà veramente innovativo per il mercato della Consumer Electronics nei prossimi anni? Alla domanda ne seguono almeno altre due piuttosto importanti: cosa si intende per ‘veramente innovativo’ al giorno d’oggi, vista la rapidità con cui evolve la tecnologia digitale e le aspettative dei consumatori? E anche: in che modo l’industry dell’ICT sta pensando di guidare la Trasformazione Digitale, e dunque ciò che nei prossimi anni sarà giudicato dal mercato come innovativo e attrattivo? Il punto di vista di Assintel parte proprio da qui: la responsabilità delle aziende tecnologiche di guidare l’evoluzione tecnologica e con essa le aspettative delle aziende clienti prima e poi dei consumatori. A questo livello, allora, la palla di cristallo non serve: sono ben più utili i dati che emergono dall’ultimo ‘Assintel Report +’, la ricerca sul mercato IT in Italia che raccoglie mood e intenzioni di investimento degli operatori. Partiamo da un

Mercati

Il futuro è “virtuale”

dato molto interessante: i progetti di punta a cui stanno lavorando le aziende del settore sono nell’area dei cosiddetti ‘digital enablers’, che abilitano cioè lo sviluppo del business. E fra di essi troviamo parole molto interessanti, fra cui: Costumer Journey, Internet of Things, Cognitive Computing, Augmented reality, Gamification, 3D printing. Il focus, cioè, è sull’esperienza del consumatore finale, infarcita di storytelling, analisi e utilizzo dei dati, multicanalità spinta, costruzione di una user experience estrema e individualizzata. Sottotraccia vi stanno invece quegli elementi che servono affinché tutto funzioni a dovere, primi fra tutti il Cloud Computing e la Cyber Security. E veniamo ad alcuni numeri, che ci danno l’idea di quanto valgono oggi quei mercati e, in prospettiva, come si espanderanno nel consumer. Corre a due cifre l’IoT, che nel 2016 segna +28,4% con quasi 2 miliardi di euro e diventa una delle tecnologie strategiche del futuro, in associazione con l’analisi e l’utilizzo dei dati raccolti per migliorare la relazione con il cliente. E proprio la Costumer Journey segna una crescita del +13,6% con ben 3,6 miliardi di euro di fatturato. A due cifre anche la crescita dei Big Data, con +16,2% e 733 milioni di euro”.

Forse sembrava un po’ scontata come risposta alla domanda “quale sarà il futuro del gaming’”, ma alla fine era quasi inevitabile: non mettere la realtà virtuale davanti a tutto, sarebbe un errore davvero madornale. Nei videogiochi l’innovazione è ormai una parola comune visto che i generi sono ormai molti ed è davvero difficile – se non addirittura impossibile - trovare qualcosa di veramente “nuovo”. La realtà virtuale essendo un territorio ancora del tutto inesplorato per i maggiori publisher, sembra essere davvero il terreno più fertile in cui potrano giocarsi le “battaglie” future. Ma sarà davvero così?

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Contro lo sporco arrivano i supereroi care

“Vorrei che da oggi decidessimo insieme l’abolizione della parola spot televisivo”: la provocazione lanciata da Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia e Managing Parter dell’agenzia M&C Saatchi, in apertura dell’ultimo IAB Forum, dà la misura della trasformazione in atto anche nel mercato italiano della comunicazione, che pure vede ancora circa la metà degli investimenti delle aziende indirizzati verso l’immarcescibile media “principe”: la televisione. Eppure anche qui i cambiamenti, negli ultimi anni sono stati profondi anche se meno immediatamente visibili, a partire dal calo delle quote di audience, un tempo appannaggio per il 90% delle sette reti generaliste free-to-air storiche e scese ora al 70%, per arrivare alle modalità di fruizione del mezzo (e quindi dei suoi contenuti pubblicitari) che vedono gradualmente prendere piede alternativa quali la visione differita, i contenuti on demand, i palinsesti personali costruiti su un mix di emittenti gratuite, canali verticali e pay tv, e la app che fanno “silenziosamente” migrare gli spettato verso le IP Tv fruibili in mobilità, ovunque vi sia

Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia e Managing Parter dell’agenzia M&C Saatchi

disponibile una connessione ad internet. Parlando di internet, non si può rilevare che anche nel web advertising, da sempre la punta di lancia dell’innovazione nella comunicazione di brand, vi sia un territorio ormai codificato come “tradiziona-

le” che, secondo i dati Nielsen, risulta addirittura in calo (-2,4% nel 2016) mentre sono le attività incluse nell’area allargata, quali il search, il social e i video, a portare la crescita nell’anno all’8%. “Il Video Advertising, che nel 2015 valeva 364 milioni di euro e il 21%

MarCom

di peso sul totale investimenti con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente, chiuderà quest’anno con una crescita ancora più incisiva, che potrebbe superare il +30% rispetto al 2015 e che rappresenterà un quarto del totale advertising online”, conferma Noseda. “I dati Audiweb hanno messo in evidenza la crescita della Digital Audience e in particolare sui device mobile: rispettivamente + 9.1 in due anni e +24% sul mobile. Dal punto di vista dei contenuti, sono le piattaforme di fruizione video a registrare i maggiori consensi, ma anche i contenuti televisivi crescono a ritmi elevatissimi su mobile, + 40% nell’ultimo anno. La fruizione di Video avviene per il 77% (+24.5% rispetto allo scorso anno) da mobile e per il 23% da PC e desktop”. In questo scenario in costante evoluzione, tentiamo di di tracciare uno scenario delle dinamiche in atto con l’aiuto di analisi e di ricerche realizzate da aziende di consulenza e agenzie media.

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Il settore dell’aspirazione è uno tra i più dinamici e all’avanguardia dell’intero mercato del piccolo elettrodomestico. Vediamo cosa offre il mercato

Il dIgItale entra nel desIgn

È uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Le pulizie domestiche non sono proprio attività amate e semplici da gestire, soprattutto da chi a poco tempo, però sono necessarie. Allora meglio farlo affidandosi a dei prodotti atti a semplificare in termini di tempo e performance, ad esempio, la pulizia dei pavimenti. Se d’inverno l’utilizzo dell’aspirapolvere è tutto sommato limitato e pianificato, in primavera con l’arrivo dei pollini la situazione si complica e serve mettere mano più spesso ad aspirapolvere e elettrodomestici. Allora meglio farlo con dei prodotti di ultima generazione, che vengano incontro alle esigenze di tutti: singoli, famiglie numerose e possessori di animali.

Intervista con Carlo Ratti, fondatore e del Senseable City Lab a designer d’avanguardi di Marco Passarello

Il design italiano è stato per decenni all’avanguardia nel mondo. In un nuovo millennio che promette rivoluzioni per quasi tutti i settori produttivi, il nostro Paese ha ancora la possibilità di far sentire la sua voce nel campo del design grazie a persone come Carlo Ratti, fondatore dello studio di progettazione e consulenza Carlo Ratti Associati. Laureato presso il Politecnico di Torino e l’École Nationale des Ponts et Chaussées a Parigi, ha conseguito un Master in Philosophy e un PhD in Architettura all’Università di Cambridge, in Inghilterra, e attualmente insegna al MIT di Boston dove dirige il Senseable City Lab, che ha fondato allo scopo di investigare il modo in cui le tecnologie digitali cambiano il modo di vita delle persone, e le implicazioni di questo sulla scala urbana. Tra i progetti dello studio Ratti c’è LiftBit, un mobile componibile a forma di prisma esagonale, la cui altezza può essere regolata a gesti o attraverso un’app sullo smartphone. Abbiamo intervistato il professor Ratti su cosa dobbiamo aspettarci dal design nel prossimo futuro.

qualità superiore consentono di trattenere le particelle microscopiche che causano allergie e asma. Grazie al suo motore a risparmio energetico equivalente a quello dei modelli ad alto voltaggio, Silence Force 4A consuma fino al 60% in meno di energia. Silence Force 4A è dotato di una nuova spazzola Deep Clean che rimuove efficacemente la polvere in profondità da moquette, tappe-

ti, piastrelle, parquet e da tutti i tipi di pavimento. Con soli 64dB(A) sulla modalità silenziosa e 66dB(A) sulla posizione massima, Silence Force 4A è l’aspirapolvere 4A più silenzioso, che offre un elevato comfort di utilizzo. La spazzola Easy Brush è integrata nell’impugnatura, per aspirare

su ogni tipo di superficie, anche quelle delicate. La lancia piatta è collocata al fondo di Silence Force 4A, pronta ad essere utilizzata per aspirare in zone difficili da raggiungere. Progettato appositamente per i possessori di animali domestici che ricercano soluzioni efficienti per eliminare i peli degli animali. La mini-spazzola turbo è perfetta per i divani e i mobili. Il filtro ad alta ef-

Focus Floor Care Design

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di Olivia Carone Architetto, Presidente Labgrade Association

Il termine “smart” in inglese significa brillante, intelligente, rapido, forte, ma anche bello e buono. Queste parole, tradotte in termini urbani sottendono concetti interdisciplinari complessi e tecniche evolute, soprattutto quando si tratta di passare all’applicazione pratica. Tanto per iniziare abbiamo necessità pressanti che possono provocare gravi danni all’ambiente e incidere profondamente e indelebilmente sulla salute umana riguardo allo sviluppo urbano incontrollato: la cattiva qualità dell’aria, gli elevati livelli di traffico e di congestione, le emissioni di gas serra, la produzione di rifiuti e di acque reflue, il tutto equamente distribuito tra gli agglomerati urbani del Pianeta, chi più, chi meno, ma tutti comunque troppo, mentre dovremmo invece con decisione mirare a una “smart-efficienza” risultante da un approccio integrato intelligente, quindi sostenibile, della gestione urbana che palesemente ci coinvolge nel quotidiano. Il motivo principale di preoccupazione, emerso anche a livello UE, consiste nel fatto che nel 2009 gli abitanti delle città hanno superato per la prima volta quelli delle aree rurali da quando esiste un’organizzazione umana stanziale, prodromo appunto delle aree antropizzate, l’urbanizzazione che si sviluppa intensamente dal 19° secolo produce fenomeni d’inurbamento ancora in corso a scapito delle campagne. Secondo i calcoli della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, nel 1950 ogni 100 abitanti del Pianeta solo 29 vivevano in aree urbane. Nel 1990 questa quota era salita al 45% e la popolazione urbana era

pubblico ha risposto in maniera entusiasta ed estremamente recettiva, permettendo di registrare una delle migliori stagioni natalizie di sempre. Il 2017, a nostro avviso, dovrebbe consolidare quanto costruito sinora, mettendo a disposizione dell’utente una scelta il più ampia e variegata possibile di contenuti che vadano incontro a tutte le esigenze di gioco: che si tratti di videogiochi in realtà virtuale, avventure single player, espe-

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più che triplicata, giungendo a 2,4 miliardi. Oggi vivono in aree urbane circa 3 miliardi e mezzo di persone. Intorno al 2030, quando la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere gli 8-9 miliardi, si calcola che cinque miliardi, cioè i due terzi dell’intera popolazione mondiale, risiederanno nelle città. Ciò significa che circa 5 miliardi di persone avranno necessità di casa, automobile e mezzi di trasporto, abbigliamento, cibo, energia, e produrranno rifiuti in proporzione. Dunque la complessità dello sviluppo degli agglomerati urbani rappresenta una grande sfida, forse la più grande tra quelle che ci attendono e non può essere vinta senza approfondite competenze tecniche generate da un ampio e condiviso sistema valoriale ambientale. Un primo passo in tal senso potrebbe essere compiuto estendendo analisi, studi e soluzioni per sviluppare la ‘resilienza’ cittadina, termine che indica le modalità preposte a migliorare e attrezzare le comunità umane di tutti quegli strumenti e competenze attraverso le quali esse possono velocemente ritornare al loro stato d’integrità, sicurezza ed efficienza iniziali dopo essere state sottoposte a una perturbazione che le ha attraversate e allontanate da quello stato. Per esempio dopo un’esondazione, un terremoto, una tromba d’aria, un black-out energetico, un periodo di siccità o di carenza alimentare. E già il cambiamento climatico che stiamo vivendo ci mostra tutta la fragilità dei nostri centri di fronte a un comportamento deciso di madre natura. Tuttavia non abbiamo alternative rispetto alla necessità di sviluppo, la scelta viene sulle moda-

lità dello stesso, se compatibili o meno con l’ambiente naturale globale, quello cioè che ci sostiene anche se non confina direttamente con la nostra città. Quali sono i criteri per rendere sempre più vivibili le nostre città? Sappiamo di piste ciclabili, di aree verdi, di biodiversità e di fonti energetiche alternative … ma tutto questo non è sufficiente. Occorrono organizzazione e una forte e capillare base culturale condivisa. L’Unione Europea indica la direzione sin dal 1997 quando la Commissione ha adottato la comunicazione “La problematica urbana: orientamenti per un dibattito europeo” (COM(97)197), che costituisce il primo passo per affrontare il tema in materia di politiche urbane, a cui fa seguito un Quadro d’azione dell’Unione Europea per uno sviluppo urbano sostenibile. Il documento porta a promuovere tre impegni volti a conseguire gli obiettivi globali della nuova agenda urbana che contiene orientamenti per rendere le città di tutto il mondo più inclusive, più verdi, più sicure e prospere. Si tratta di un elemento essenziale nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e di altre agende tappa della riforma, in particolare l’accordo di Parigi (cit.fonte Ue): 1.- Realizzare la nuova agenda urbana attraverso l’agenda urbana dell’UE La nuova agenda urbana e l’agenda urbana dell’UE condividono la stessa visione di uno sviluppo urbano equilibrato, sostenibile e integrato. L’agenda urbana dell’UE è stata concepita affinché le città potessero esprimersi nel

Smart City

Retail: futuro QUI Quale sarà il futuro del mondo della distribuzione? Qualcosa si sta già muovendo di Roberto Bonin

di Monica Renna

In quest’ultimo caso un valido aiuto arriva da Rowenta, in particolare da Silence Force 4A Animal Care, un aspirapolvere silenzioso di classe energetica A, dotato di 3 livelli di filtraggio: un sacco ad alto filtraggio, un filtro schiuma e un filtro permanente ad alta efficienza, capace di catturare oltre il 99,99% della polvere aspirata. I suoi filtri di

di Massimo Bolchi

L’innovazione ha il volto dell’AI

“Il 2016 è stato un anno brillante. Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e della varietà dei contenuti, Sony Interactive Entertainment ha immesso sul mercato due console (PS4 slim e PS4 Pro), il visore di realtà virtuale PlayStation VR e una serie di videogiochi di qualità. D’altro canto il

Gaming

036 /focus floore

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Marco Saletta, General Manager Sony Interactive Entertainment Italia

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Le nuove frontiere del marketing e della comunicazione: parlano i protagonisti…

018/ marco

Sony

044 / gaming A sentire i protagonisti del settore che abbiamo interpellato sembrerebbe proprio di sì.

la sostenibilità “smart”

city

Cosa ci attende nel futuro? Proviamo a immaginarlo…

di Raffaele Gomiero

Qui Las Vegas, ...a Voi sociaL

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Cover Story

ficienza cattura in maniera più efficace gli allergeni e i batteri che gli animali possono portare in casa dall’esterno. Altri plus da non sottovalutare sono i filtri permanenti ad alta efficienza. Grazie, infatti, alla tecnologia ad alto filtraggio, i filtri Silence Force 4A sono permanenti. Altro gioiello tecnologico è Dyson V8, aspirapolvero compatto senza filo capace di generare una potenza di 110.000 giri al minuto. Piccolo, forte e leggero: solo 2,6 kg. Basato su dieci anni di tecnologia senza filo ed esperienza nel campo dei motori, Dyson V8 offre rilevanti migliorie rispetto ai suoi predecessori. Fra le principali, si annoverano tempi di funzionamento ottimizzati, espulsione igienica dello sporco, aspirazione ancora più potente e silenziosità maggiore. Dotato di una comoda stazione di ricarica, questo aspirapolvere è

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048 / in store

Secondo Deloitte sempre più clienti si aspettano che i rivenditori siano in grado di soddisfare immediatamente, o persino prevedere, le loro esigenze e i loro desideri. L’esperienza di acquisto non è più un evento isolato, ma parte di un processo integrato, in grado di abbracciare negozi online, social media, negozi fisici e altri spazi. Il confine che separa le esperienze di acquisto online e offline si fa sempre più sottile, tanto che si calcola che i social media influenzino il 33% degli acquisti in negozio. Lo stesso sentiment emerge da un report pubblicato dal Digital Transformation Institute di Capgemini, secondo il quale i consumatori si sentono sempre più frustrati dalle esperienze di shopping all’interno di negozi che offrono ben poco della comodità delle loro controparti online: quattro acquirenti su dieci (40%) dichiarano infatti che fare acquisti in un negozio è un’attività noiosa. Il

57% dei consumatori (in Italia il 59%) desidera ad esempio che i retailer offrano ben più della semplice vendita di un prodotto: mettere a disposizione spazi di socialità, esperienze utili per imparare e farsi ispirare, come corsi di cucina o fai-da-te. La scarsa soddisfazione all’interno del punto vendita è difatti una tra le due principali sfide affrontate dai retailer tradizionali messe in luce proprio da questi tipi di studi. Ed ecco che nasce la voglia di innovazione anche nel settore del retail.

nuovo concept store è diventato realtà grazie alla collaborazione fra Coop Italia, Coop Lombardia, Consorzio Nord Ovest e Inres, insiema ad Accenture, Studio FM e Microsoft. Nel Supermercato Coop di Bicocca è stata riproposta in toto l’esperienza vissuta a Expo, racchiusa in un punto vendita di circa 1.000 mq di superficie di vendita e 6.000 prodotti.

Coop esCe allo sCoperto Dalla teoria alla pratica. Dopo aver “mostrato i muscoli” durante Expo Milano 2015, Coop passa infatti all’azione e inaugura il primo supermercato del futuro a Milano, presso il Bicocca Village. Da primo prototipo sviluppato insieme allo studio Carlo Ratti Associati e dotdotdot, il

In Store

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processo di definizione delle politiche.(…) 2.- Elaborare una definizione globale e armonizzata delle città Per confrontare meglio i dati, per analizzare e monitorare meglio si dovrebbe usare in tutto il mondo una definizione comune delle città. L’UE elaborerà tale definizione unitamente all’OCSE e alla Banca mondiale, basandosi sulla definizione UE-OCSE delle città, fondata sulle dimensioni e la densità della popolazione, e sul grado di urbanizzazione UE.(…) Una proposta di definizione globale delle città sarà infine presentata alle Nazioni Unite. 3.- Promuovere la cooperazione tra città nel campo dello sviluppo urbano sostenibile Basandosi sul solido approccio della rete URBACT, finanziata dall’UE, e sulla metodologia del programma UE di cooperazione internazionale urbana, le città di tutto il mondo saranno incoraggiate a stabilire un legame con una o più città partner per elaborare e attuare piani d’azione a livello locale e progetti su priorità comuni, ad esempio l’accesso alle risorse idriche, i sistemi di trasporto, la salute o gli alloggi.(…) Occorre perciò compiere lo sforzo di dimenticare interessi campanilistici e fare e agire in favore di un reale, meditato, applicato, realizzato, pieno sviluppo sostenibile.

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Con la nuovissima tecnologia video, LG Electronics è riuscita a conquistare in poco tempo la leadership delle fasce più ricche del mercato Tv in Italia


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Qualità audio e video, innovazione tecnologica e mantenimento del valore dei prodotti. Sono questi i tre principali asset su cui si è mossa negli ultimi due anni la divisione Home Entertainment di LG Electronics Italia, ottenendo risultati davvero importanti. Un cammino non di certo facile, ma sicuramente avvantaggiato dalle enormi potenzialità della tecnologia OLED, che hanno fatto guadagnare alla multinazionale coreana la leadership incontrastata nelle fasce più ricche del mercato. “Il lancio di OLED è stato fatto con una logica diversa, finalizzato a far capire al consumatore che esiste qualcosa di meglio di tutto il resto e che mantiene nel tempo il suo valore”, tiene a precisare Paolo Sandri, Consumer Electronics HE Director di LG Electronics Italia. “Anche l’approccio di marketing adottato è stato diverso: non siamo andati per stra-

de normali, ma abbiamo cercato di mettere davanti a tutto le reali esigenze dei consumatori finali, che cercano un prodotto che sia bello, di qualità e che mantenga il suo valore nel tempo”. “Come premium brand del mondo dei televisori, LG ha dimostrato di aver effettivamente fatto degli importanti investimenti in passato che la portano oggi a detenere il miglior prodotto in assoluto in termini di qualità visiva”, continua Sandri.”La nostra azienda ha infatti studiato e investito ingenti risorse per giungere alla ‘next generation’ dei pannelli, che non appartengono più alla famiglia dei retroilluminati, ma hanno compiuto un ulteriore step in avanti, arrivando a illuminare in modo autonomo i singoli pixel. Abbiamo così accontentato tutti i veri appassionati del mondo video, quelli ad esempio che hanno sempre preferito il plasma all’LCD, e che dopo l’uscita di

Paolo Sandri, Consumer Electronics HE Director di LG Electronics Italia


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questa tecnologia dal mercato erano rimasti ‘orfani’ di un prodotto che li soddisfacesse appieno. Con l’OLED siamo riusciti a colmare questo vuoto: innanzitutto, con un contrasto infinito e un nero perfetto, senza fonti di luce posteriori, e poi con una gradazione colore praticamente completa, il piĂš vicino possibile alla realtĂ â€?. Dal lancio ufficiale dei primi Tv OLED di un paio di anni fa, questo particolare segmento di mercato ha conosciuto un successo davvero senza eguali, cosĂŹ come sottolineato dallo stesso Sandri che evidenzia come, proprio in questi giorni, si celebrano i 50mila pezzi venduti in Italia. “Nel corso di due anni LG in Italia ha cambiato completamente pel-

L’innovativo design di “Picture-on-Wallâ€?, ha ricevuto piĂš di 20 premi ed è stato uno dei dispositivi piĂš ammirati dai visitatori del CES di Las Vegas

le: siamo andati dal 2014 dove i modelli Full HD di fascia bassa rappresentavano l’83% del nostro fatturato, ad oggi dove questo tipo di prodotti ne rappresenta solamente il 27%. Proprio in questi giorni festeggiamo il 50millesimo prodotto acquistato dal consumatore in Italia sotto il brand LG, 32mila dei quali venduti nell’ultimo anno. Tutto questo ha permesso alla nostra azienda di arrivare alla leadership del segmento piĂš ricco del mercato italiano dei televisori: nel segmento al di sopra dei 1.750 euro LG è difatti leader con una quota molto prossima ai 50 punti percentuali. Un risultato, questo, fatto da un anno con l’altro. Non solo. I dati di mercato riferiti al 2016 ci assegnano la leadership di misura anche nel segmento al di sopra dei 1.500 euro. Essere poi tra le subsidiary in Europa, quella che ha ottenuto il migliore risultato in assoluto e con la migliore quota di mercato, raggiungendo il 4,3 di market share solo con il prodotto OLED, attesta che abbiamo sicuramente saputo interpretare al meglio e parlare in modo piĂš convincente al nostro consumatoreâ€?. “L’OLED è sicuramente il nostro vantoâ€?, continua ancora Sandri. “Un prodotto di lusso, rivolto a un consumatore che vuole assolutamente il meglio. Non dimentichiamo, però, che LG continua a detenere un’ampia line-up di prodotti mirati per ogni esigenza, anche con dispositivi retroilliminati dotati di pannelli IPS di ultimissima genera-

zione: anche in questo segmento di mercato ci stiamo sempre piĂš concentrando su prodotti di grandi dimensioni, e intendiamo lavorare sugli 86 e 75 pollici e sulla parte piĂš alta del mercato nonchĂŠ sui prodotti 4K e UHD. L’obiettivo è quello di offrire ai consumatori un prodotto che sia il piĂš possibile orientato e pronto per il futuroâ€?.

IL FUTURO Ăˆ GIĂ€ QUI Se è vero che OLED è sinonimo di innovazione, quello che LG è riuscita a mostrare all’ultima edizione del CES lo è certamente di futuro; futuro non solo dei Tv e della qualitĂ video, ma di futuro vero e proprio, quasi che i prodigi visti nei piĂš recenti film di fan-


tascienza fossero finalmente diventati realtà. “Nel 2017 LG ha presentato a Las Vegas qualcosa che ha lasciato il mondo degli appassionati realmente a bocca aperta: tanto da vincere quasi tutti i premi che si potessero assegnare a un prodotto per design, qualità visiva o migliore innovazione”, precisa a tal proposito Paolo Sandri. Il prodotto in questione è il W7, il nuovo arrivato da 77 pollici della nuova SIGNATURE OLED TV serie W, dotato di un profilo sottilissimo di appena 2,57 mm di spessore, che viene montato direttamente sulla parete per mezzo di speciali supporti magnetici, eliminando così lo spazio tra il TV e il muro. La parte audio, affidata alla tecnologia Dolby Atmos, è rappresentata da una soundbar motorizzata, distaccata dal corpo principale del pannello e con-

tenente anche la parte elettronica del Tv, a cui è collegato unicamente per mezzo di un sottile cavo piatto. L’innovativo design di questo prodotto, denominato “Picture-onWall”, ha ricevuto più di 40 premi ed è stato uno dei dispositivi più ammirati dai visitatori del CES di Las Vegas. Dotata anche della funzione Dolby Vision, la linea 2017 di LG OLED TV comprende 10 differenti televisori ed è costituita dai modelli 77/65W7, 77/65G7, 65/55E7, 65/55C7 e 65/55B7. “Il lancio di questo particolare prodotto, che sarà il vero e proprio ‘fiore all’occhiello’ di tutta la nostra gamma, avverrà in Italia in una speciale data compresa tra aprile e i primi di maggio del 2017”, precisa Sandri. “Il lancio avverrà attraverso un preciso numero di punti vendita, selezionati per bellezza e storicità”.

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Mezzo secolo di

innovazione

Giunto al suo 50esimo anniversario, il CES di Las Vegas non smette mai di stupire di Roberto Bonin

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È da sempre uno dei maggiori simboli mondiali dell’innovazione. E non solo per il mercato e per gli addetti ai lavori, ma per l’intera filiera, dai progettisti fino ad arrivare al consumatore finale. Proprio al CES di Las Vegas, difatti, inizia il vero nuovo anno del mondo hi-tech, e che caratterizzerà tutto il primo semestre, pronto per passare poi la “palla” alla sua cugina europea, l’IFA di Berlino. Senza ovviamente dimenticare – e nulla togliere - all’intera grande famiglia delle fiere di settore, che vede altrettanto importanti eventi, come il Mobile World Congress di Barcellona, Il Computex di Taipei o l’Hong Kong Electronics Fair. Come c’era da aspettarsi, anche quest’anno la grande città del Nevada ha fatto registrare il tutto esaurito e la 50esima edizione della grande fiera americana ha bissato i record degli anni scorsi, con la presenza di più di 3.800 aziende espositrici e spazi espositivi per oltre 2,6 milioni di metri quadrati, nonché un totale di 6.500 giornalisti e ben 175mila operatori del settore, di cui 55mila provenienti al di fuori degli Usa.

Il mondo dell’innovazione, più che degnamente rappresentato anche da più di 600 start-up presenti all’Eureka Park Marketplace, ha riservato non poche sorprese, spaziando dalla consumer electronics fino agli elettrodomestici, passando per l’automotive e la smart home. Se nel campo del video il leitmotiv dell’intera fiera si è chiamato – come ampiamente preannunciato – OLED, 4K e HDR, nel settore dell’audio a farla da padrone è stata la nuova tecnologia Dolby Atmos, così come nel campo dell’automotive non si è potuto trascendere dall’Internet delle Cose e dall’interazione uomo-macchina. A tutto IoT anche il settore degli elettrodomestici e della casa intelligente, somigliante sempre più a un vero e proprio centro di controllo della vita dei suoi occupanti. E, se il lavoro è ormai diventato mobile e ubiquitario, i momenti di svago e di relax non ne sono da meno, caratterizzati da automatismi e controlli sempre più severi e sofisticati, capaci di garantire, in ogni momento e in ogni luogo, un’esistenza sicuramente più agiata, più confortevole e, perché no, più sicura e controllata.


/$ &21680(5 (/(&7521,&6 3527$*21,67$ Come sempre, una buona fetta di riflettori è stata occupata dal settore dell’audio video, da cui sono venute – al pari di quelle dei due settori automotive e smart home – le novità più interessanti dell’intera manifestazione. Proprio in questo particolare campo sono arrivate ad esempio le ultime novità firmate LG Electronics, in grado di stupire tutti con prodotti non solo innovativi, ma vere e proprie “chicche” dal sapore veramente fantascientifico. Stiamo parlando infatti del nuovissimo Levitating Portable Speaker, un altoparlante wireless capace di levitare sulla propria base mentre è in funzione. Grazie infatti a speciali elettromagneti, lo speaker è in grado di rimanere distaccato da qualsiasi superficie o filo durante la riproduzione audio, regalando all’osservatore un effetto davvero “magico”. Sempre la multinazionale coreana, inoltre, ha stupito il pubblico del CES anche con i nuovi display OLED della serie W7 dal profilo ultrasottile (solo 2,57 mm), in grado di essere fissati alla parte per mezzo di speciali supporti magnetici, tanto da farli apparire come fossero realmente sospesi a mezz’aria. Sempre rimanendo sul fronte TV, alla qualità visiva dei nuovi prodotti LG si affiancano anche le ultimissime innovazioni sfornate dai laboratori di Ricerca e Sviluppo di Samsung che sembra puntare in modo deciso sulla tecnologia QLED, in grado di garantire una copertura di quasi il 100% dello spazio colore DCI e una luminosità tra i 1.500 e 2.000 nits. All’insegna della qualità audio, in-

vece, le novità firmate Sony che, focalizzatasi anch’essa sulla tecnologia OLED, ha introdotto la nuova piattaforma Acoustic Surface in cui l’audio viene riprodotto direttamente dall’intero pannello. Sia audio che video la scelta fatta da Panasonic che, anche sull’onda del rilancio in grande stile dello storico marchio Technics, ha approfittato della kermesse americana per presentare il suo primo televisore OLED ultra HD HDR in grado di offrire il doppio del picco di luminosità rispetto a un OLED tradizionale e garantire la riproduzione di quasi tutto il normale spazio colore DCI. E per quanto riguarda l’informatica e la telefonia? Ebbene sì, c’erano anche loro, e non certo a fare da comparse ma, anzi, a recitare la parte di candidati all’Oscar pur da attori non protagonisti. Da Acer è arrivato ad esempio il primo notebook con schermo curvo, mentre da Razer è giunto il primo laptop composto da tre schermi indipendenti uniti tra loro. Ma non finisce qui. Da Asus arriva infatti il primo telefono cellulare a implementare entrambe le piattaforme Google Project Tango e Google Daydream, mentre da Huawei arriva il nuovo Honor Magic con intelligenza artificiale integrata e con riconoscimento dell’iride. Sempre da Huawei, inoltre, anche il nuovo smartphone Mate 9 dotato della piattaforma Amazon Alexa, l’assistente che permetterà di collegarsi al dispositivo per la domotica di Amazon ECHO.

$1&+( ,/ %,$1&2 +$ )$772 /$ 68$ 3$57( Molte le innovazioni anche sul fronte degli elettrodomestici e dei prodotti per la casa, a inizia-

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LG Electronics è stata una delle maggiori protagoniste del CES 2017 con frigoriferi e impianti audio innovativi

re dall’avveniristico Hub Robot di LG Electronics, un piccolo assistente personale capace di gestire tutti i dispositivi intelligenti presenti all’interno dell’abitazione. Sempre da LG, inoltre, arriva anche il nuovo frigorifero InstaView Door-in-Door, in grado di comunicare con le persone presenti all’interno dell’abitazione grazie a uno schermo che diventa trasparente al tocco e di effettuare ordini su Amazon, quando il cibo sta per terminare. Sempre in tema di IoT, anche il nuovo frigorifero Family Hub 2.0 di Samsung, capace di offrire nuove modalità per organizzare e gestire i propri alimenti, fare la spesa e consultare ricette online. Grazie all’integrazione dell’app Recipe, è in grado di poter offrire anche l’ingrandimento del testo per consentire all’utente di svolgere agevolmente più attività in cucina, oltre a permettere a ciascun componente della famiglia di creare il proprio profilo utilizzando avatar o foto personali. Ma chi ha davvero stupito tutti è Whirlpool, con il suo sistema di riciclo domestico Zera, in grado di convertire entro 24 ore i rifiuti alimentari di una settimana in fertilizzante fatto in casa e subito pronto all’uso. Sempre da Whirlpool, in più, ar-

riva anche il microonde 2-in-1 Over the Range Microwave Convection Oven, capace di tracciare le abitudini e le preferenze della famiglia per capire cosa viene cucinato e come, e dotato della funzione Scan-to-Cook che rileva e riconosce gli alimenti dalla scansione del codice a barre effettuata tramite smartphone mediante un’apposita app.

( 121 ',0(17,&+,$02 /o$872027,9( Parlando di innovazione, quella vera, non si può non includere al suo interno anche il settore dell’automotive, quello sicuramente più prolifico e promettente sia sotto il profilo della ricerca che del mercato. Protagoniste in questo senso, non solo la maggior parte della case automobilistiche, ma anche – e soprattutto – quelle del software, della robotica e dell’elettronica di precisione. Protagonisti, oltre all’onnipresente Internet of Things, la guida autonoma, febbre che ha contagiato tutti – ma proprio tutti – i grandi leader di settore, da Fiat-Chrysler a Toyota, o da Audi a Ford. Dalla casa italo-americana è arrivata infatti Portal, un veicolo elettrico in grado di supportare la guida autonoma grazie a un sistema di guida automatico di livello 3, mentre dalla casa giapponese è arrivato Concept-I, un prototipo elettrico capace di entrare in rapporto empatico con i passeggeri e di riconoscerne i automatico il loro stato emotivo. Audi, invece, ha annunciato la nascita di una partnership con Nvidia per avviare la produzione proprio di auto a guida autonoma: una collaborazione che, secondo le previsioni, dovrebbe portare al lancio del primo veicolo entro il 2020. Della partita, inoltre, ha fatto anche parte la start-up cinese Faraday Future, con la presentazione della prima auto elettrica a guida autonoma con motore da ben 1.050 cavalli.



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La tecnologia continua a correre eppure, a dispetto di quanto si pensava solo pochi anni fa, la potenza non è più il parametro principale che distingue un oggetto dall’altro. Dopo essersi fossilizzato a lungo sulla legge di Moore - sul “più grande, più nuovo, più potente” - il mondo della tecnologia sta rapidamente mutando, come evidenziano i dati di vendita. I computer, fissi o portatili che siano, sono sempre meno richiesti dal grande pubblico, mentre il mercato dei cellulari sta pian piano arrivando alla sua saturazione. Non che se ne vendano pochi ma aumentare ulteriormente gli elevati volumi nei prossimi anni non sarà

banale. Di sicuro non sarà uno schermo più bello o un processore più potente a spingere le persone a sbarazzarsi del telefono che già possiedono e li soddisfa. Il rischio che corrono le compagnie specializzate in alta tecnologia è di trovarsi in uno scenario non differente da quello degli elettrodomestici più classici: fatte rare eccezioni, la lavatrice, il frigorifero e la lavastoviglie si cambiano solo quando sono da buttare. Come corrono ai ripari i produttori? Aggiungendo caratteristiche che convincano i clienti ad aggiornarsi nonostante i modelli che hanno in casa funzionino ancora. Facendo leva sulla comodità, sul risparmio

Una casa “smart” per tutti energetico, sul supporto all’IoT, l’Internet of Things. Una strada che stanno percorrendo un po’ tutti i produttori da anni con la rivoluzione della Smart Home (dire “domotica” oggi suona quasi un po’ demodé e rimanda alla mente tanti esperimenti falliti), che fino a ora non è riuscita a fare breccia nel grande pubblico. Comandare luci ed elettrodomestici dal telefono sembra splendido, sino a che si realizza che ogni dispositivo richiede la sua app e a quel punto l’esaltazione iniziale svanisce in un lampo. Proprio per questo la parola d’ordine per il 2017 è integrazione. Lo ha intuito Apple introducendo Homekit in iOS 10, che permette di controllare dalla schermata home dell’iPhone quasi tutto: dalle tapparelle elettriche al termostato intelligente Nest, dalle luci smart come le Philips Hue alle serrature elettroniche che si aprono senza chiave, semplicemente avvicinando lo smartphone. Homekit è decisamente utile e piacevole da usare, pur non perfetto. Il limite? Nonostante sup-

porti i comandi vocali tramite Siri, non è il prodotto ideale per la famiglia. Perché implica che tutti i membri abbiano un iPhone come telefono, ma anche perché non sempre abbiamo voglia di alzarci, cercare lo smartphone, sbloccarlo e impartire dei comandi solo per ascoltare altra musica o abbassare di due gradi la temperatura del salotto. A volte, può risultare più veloce allungare il braccio o alzarsi e fare quei due metri sino al buon vecchio termostato manuale. Una soluzione al problema arriva da un colosso che ben sa cosa la gente compra e vuole. Parliamo di Amazon e di Echo, disponibile anche nelle versioni più piccole ed più economiche Tap e Dot. Quello che all’apparenza sembra un banale cilindro è in realtà un piccolo computer che passerà il tempo ad ascoltare tutto quanto accade in casa. Appena pronunceremo il nome “Alexa” seguito qualche comando, interverrà. Potremmo ascoltare del jazz, chiedere informazioni sul traffico, sul meteo, farci leggere le news o raccontare una barzelletta. Così come controllare i dispositivi smart


compatibili, tra cui luci, termostati, frigoriferi, robot per le pulizie sistemi audio e molto altro. Il tutto senza nemmeno allungare il braccio per raccogliere lo smartphone. Echo è tanto semplice e geniale che non stupisce abbia avuto un successo ben superiore alle stesse aspettative di Beaos, con oltre 8 milioni di esemplari venduti. Abbastanza da far capire che Alexa piace, più di Siri e Google Assistant. E che forse vale la pena integrarlo non solo in un dispositivo casalingo ma anche su altri dispositivi. Come ha fatto Huawei col su Mate 9, il primo smarpthone a integrare l’Intelligenza Artificiale di Amazon. Probabilmente, non sarò l’ultimo a giudicare dall’interesse per la tecnologia di Amazon palesato un po’ da tutti i grandi attori del mercato al CES 2017. Non stupitevi se ancora non avete visto Echo da nessuna parte: Alexa non parla italiano ancora, sebbene se lo farà a breve. Probabilmente prima dell’uscita italiana di Google Home che, fondamentalmente, è la stessa cosa: un altoparlante/microfono che fa

le veci di un maggiordomo digitale. Può sembrare strano che Google si metta a seguire Amazon ma in realtà è solo arrivata in leggero ritardo. A ben vedere la grande G è stata la prima azienda a investire massicciamente nella Smart Home quando, nel gennaio 2014, investì 3 miliardi nell’acquisizione di Nest, che produce un rilevatore di fumo e un termostato intelligenti. Anche questi non ancora disponibili ufficialmente in Italia al momento, ma lo saranno entro il 2017, quando anche da noi potrebbero essere più diffusi elettrodomestici intelligenti. Come le lavatrici e asciugatrici di Samsung, di Whirpool (che già sono in grado di parlare con Nest), di LG Electronics (che spiccano per il

supporto di Alexa). Finora questi elettrodomestici sono stati di appannaggio di pochi appassionati, disposti a spendere molto per “giocare” con le novità tecnologiche, ma la questione è destinata a cambiare. Lo farà non appena scenderanno i prezzi ma, soprattutto, quando parleranno una lingua comune. Così che la lavatrice potremmo avviarla a parole, senza dover cercare e lanciare l’app, sia che abbiamo un Android, un iPhone o un Echo appoggiato sul mobile del salotto.

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QUI LAS VEGAS, ...A VOI SOCIAL

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The Fool, come ogni inizio anno, regala agli appassionati di hi-tech uno sguardo sul CES, la più importante fiera internazionale di elettronica di consumo accolta dal Las Vegas Convention Center. Sono ben 11.518 i tweet tricolori rilevati dall’1 al 13 gennaio scorsi. Il picco di maggiore concentrazione emerge in corrispondenza del 5 gennaio con 2.227 messaggi a seguito dei numerosi annunci che hanno anticipato l’apertura della manifestazione. Tali numeri sono confermati anche dalle 111 milioni di impression potenziali, riscontrate su tutto il periodo.

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Analizzando gli utenti coinvolti, escludendo il primo posto occupato da @ces, il profilo ufficiale dell’evento, possiamo rilevare come quelli più popolari (calcolati secondo il numero di citazioni, siano esse mention o retweet) siano capitanati da @youtube che trova menzione in un totale di oltre 380 tweet, riferiti principalmente a condivisioni di video attraverso il canale. Il gradino più basso del virtuale podio, con oltre 260 citazioni, spetta a @hdblog che stacca nettamente il profilo ufficiale della rivista @wireditalia, fermo a 80 tweet. Se tra i più popolari troviamo molti profili ufficiali, discorso opposto per quanto riguarda gli utenti più

attivi nelle conversazioni, ossia i più prolifici di Twitter. In questo caso la classifica è dominata da

UTENTI PIÙ POPOLARI

aggregatori di news che hanno seguito con fervore la kermesse americana come @infoitscienza,


CLASSIFICA INFLUENCER

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TIMELINE VOLUMI AL GIORNO

TIMELINE VOLUMI

forte dei suoi 217 tweet, inseguito da @GanimedeHub e @ TechOnlineNews con, rispettivamente, 169 e 153 messaggi. Nella classifica sono presenti poi altri portali di informazione tecnologica come @24h_Tecnologia (150) e @arocco1992 (142). L’analisi statistica delle parole e degli hashtag più utilizzati nelle conversazioni mette in evidenza i marchi protagonisti della manifestazione. Infatti, subito dopo l’hashtag istituzionale #ces2017 e quello generico #tech, tra i brand più citati troviamo Samsung praticamente appaiato a LG Electronics. I marchi asiatici sono quindi i protagonisti assoluti dell’ultima edizione del CES an-

che grazie agli altri marchi registrati tra le keyword più utilizzate come Asus, Lenovo e Xiaomi. Spostandoci sul fronte dei tweet più popolari, spicca il profilo @ intel_italia che, come un anno fa, ha rubato la scena dei messaggi con più retweet. In particolare, il post che ha avuto più share, totalizzando 24 condivisioni, lega il settore automotive a quello della tecnologia confermando il successo di un trend sempre più in voga, quello dei veicoli autonomi: “Grazie al #MachineLearning e infrastrutture di analisi dei dati smart, #Intel permette ai #VeicoliAutonomi di essere più sicuri. #CES2017”.


Le nuove frontiere del marketing e della comunicazione: parlano i protagonisti‌

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di Massimo Bolchi

L’innovazione ha il volto dell’AI “Vorrei che da oggi decidessimo insieme l’abolizione della parola spot televisivoâ€?: la provocazione lanciata da Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia e Managing Parter dell’agenzia M&C Saatchi, in apertura dell’ultimo IAB Forum, dĂ la misura della trasformazione in atto anche nel mercato italiano della comunicazione, che pure vede ancora circa la metĂ degli investimenti delle aziende indirizzati verso l’immarcescibile media “principeâ€?: la televisione. Eppure anche qui i cambiamenti, negli ultimi anni sono stati profondi anche se meno immediatamente visibili, a partire dal calo delle quote di audience, un tempo appannaggio per il 90% delle sette reti generaliste free-to-air storiche e scese ora al 70%, per arrivare alle modalitĂ di fruizione del mezzo (e quindi dei suoi contenuti pubblicitari) che vedono gradualmente prendere piede alternativa quali la visione differita, i contenuti on demand, i palinsesti personali costruiti su un mix di emittenti gratuite, canali verticali e pay tv, e la app che fanno “silenziosamenteâ€? migrare gli spettato verso le IP Tv fruibili in mobilitĂ , ovunque vi sia

Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia e Managing Parter dell’agenzia M&C Saatchi

disponibile una connessione ad internet. Parlando di internet, non si può rilevare che anche nel web advertising, da sempre la punta di lancia dell’innovazione nella comunicazione di brand, vi sia un territorio ormai codificato come “tradiziona-

leâ€? che, secondo i dati Nielsen, risulta addirittura in calo (-2,4% nel 2016) mentre sono le attivitĂ incluse nell’area allargata, quali il search, il social e i video, a portare la crescita nell’anno all’8%. “Il Video Advertising, che nel 2015 valeva 364 milioni di euro e il 21%

di peso sul totale investimenti con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente, chiuderĂ quest’anno con una crescita ancora piĂš incisiva, che potrebbe superare il +30% rispetto al 2015 e che rappresenterĂ un quarto del totale advertising onlineâ€?, conferma Noseda. “I dati Audiweb hanno messo in evidenza la crescita della Digital Audience e in particolare sui device mobile: rispettivamente + 9.1 in due anni e +24% sul mobile. Dal punto di vista dei contenuti, sono le piattaforme di fruizione video a registrare i maggiori consensi, ma anche i contenuti televisivi crescono a ritmi elevatissimi su mobile, + 40% nell’ultimo anno. La fruizione di Video avviene per il 77% (+24.5% rispetto allo scorso anno) da mobile e per il 23% da PC e desktopâ€?. In questo scenario in costante evoluzione, tentiamo di di tracciare uno scenario delle dinamiche in atto con l’aiuto di analisi e di ricerche realizzate da aziende di consulenza e agenzie media.


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Christina Lundari, managing Director di AOL Italy

AI

TECHNOLOGY VISION 2017

UI

L’esperienza prima di tutto Interazioni semplici, intelligenti e di valore: la AI è ormai matura per trasformarsi nella nuova interfaccia utente di ogni brand digitale dell’azienda.

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLE PERSONE

79%

degli executive sostiene che la AI rivoluzionerà il modo in cui ottenere informazioni e interagire con i clienti.

L’ERA DELL’INTELLIGENT ENTERPRISE

Nell’era della rivoluzione digitale, il controllo è nelle mani delle persone. Rapidi progressi hanno creato un ambiente tecnologico che mette al centro le persone e dà loro il potere di dare forma a una tecnologia su misura per le loro esigenze. Per circa 17 anni, Accenture ha osservato con attenzione il panorama aziendale per identificare i trend tecnologici emergenti che offrono il potenziale maggiore per rivoluzionare aziende, settori di mercato e persone.

85% degli executive dichiara che farà consistenti investimenti sulle tecnologie legate alla AI nei prossimi tre anni.

79%

27%

Secondo Christina Lundari, managing Director di AOL Italy, il Mobile continuerà a crescere e sempre più rapidamente. Le stime di eMarketer mostrano che nel 2017 il numero di utenti smartphone (53,1%) supererà per la prima volta il numero di utenti di telefonia mobile tradizionale. Con un numero di connessioni al mondo vicino agli 8 miliardi secondo la GSMA, e con gli smartphone pronti a dominare, i responsabili marketing e gli editori non potranno esimersi dall’aumentare i propri investimenti in quest’area nei prossimi 12 mesi. “In questo scenario”, sottolinea Lundari, “dobbiamo anche tenere in considerazione che l’originaria funzione ‘telefono’ nel mondo smartphone sta diventando sempre meno importante, essendo diventato anche uno schermo per l’entertainment, un dispositivo fo-

IL MERCATO MACROCOSMO Il potere della pluralità Con le platform company cambiano completamente le regole su come operare e competere: le aziende ora devono adottare un approccio articolato e solido agli ecosistemi.

27%

degli executive intervistati afferma che gli ecosistemi digitali stanno trasformando il modo in cui la propria azienda fornisce valore.

Inventare la forza lavoro del futuro La capacità di usufruire di piattaforme di accesso a forza lavoro on-demand, associata a soluzioni di work management online, farà del mercato dei talenti il fulcro della trasformazione economica più profonda dalla Rivoluzione Industriale.

76%

75% concorda che il vantaggio competitivo non sarà determinato solo dalla propria organizzazione, ma dalla forza dei partner e degli ecosistemi scelti.

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PROGETTARE

PERSONE Ispirare nuovi comportamenti Le decisioni che riguardano la progettazione tecnologica vengono prese dalle persone, per le persone. a tecnologia si sta adattando ai nostri La comportamenti omportamenti per imparare a migliorare la nostra vita.

concorda sul fatto che le organizzazioni stanno subendo una forte pressione competitiva che le induce a estendere l’innovazione alla forza lavoro e alla struttura aziendale.

INESPLORATO Inventare nuovi business, definire nuovi standard Per avere successo nell’odierna economia digitale organizzata in ecosistemi, le aziende devono cogliere l’opportunità di definire regole e standard per mercati completamente nuovi.

65%

degli executive business e IT ritiene che la normativa statale che regola il proprio settore industriale non sia allineata ai progressi tecnologici.

85%

80%

78%

degli executive prevede di aumentare il ricorso a lavoratori freelance nel corso del prossimo anno.

degli executive intervistati afferma che è necessario che le aziende capiscano meglio le aspirazioni delle persone.

degli executive afferma che la propria organizzazione sente il dovere di partecipare proattivamente all’elaborazione delle regole che riguardano i settori industriali emergenti.

è d’accordo che la AI aiuterà ad accelerare l’adozione della tecnologia nella propria organizzazione. è sicuro che la AI trasformerà completamente la propria azienda nei prossimi tre anni.

tografico e un portafoglio - per citare solo alcune delle infinite modalità di impiego. Viste queste caratteristiche uniche del mobile, le opportunità più interessanti che vediamo sono la progressiva affermazione di nuovi formati pubblicitari - in particolare i formati 360°, la realtà virtuale e la realtà aumentata e i video live, che avranno una rapida diffusione non appena entreremo nell’era 5G – e, conseguentemente, i marketer dovranno studiare come raggiungere gli utenti in mobilità nei modi più diversi, sofisticati e integrati possibili”. La crescita dei video, e il video in ambito mobile in particolare, nel corso degli ultimi due anni è stata esponenziale. Il Visual Networking Index di Cisco 2016 prevede che, avendo già superato il 50% l’anno scorso, entro il 2020 tre quarti del

73%

afferma che la burocrazia all’interno dell’azienda sta soffocando la produttività e l’innovazione.

31%

ha in programma di farsi guidare ampiamente dal comportamento umano per sviluppare nuove esperienze e relazioni con i clienti nei prossimi tre anni.

74%

degli executive è d’accordo nel dichiarare che la propria azienda si sta affacciando a settori digitali completamente NUOVI che devono essere ancora definiti.


traffico dati mobile al mondo saranno imputabili al Video. Il prossimo anno la crescita è destinata ad aumentare di nuovo con un’impennata addirittura di 11 volte. Questa crescita è guidata dal fatto che la vista, il suono e il movimento rimangono uno dei modi piĂš coinvolgenti per raggiungere i consumatori tramite qualsiasi dispositivo. I video e il mobile domineranno man mano il mondo dei media, nel 2017 e per molti anni a venire. “I consumatori stessi – conclude Lundari - saranno i primi utilizzatori delle nuove tecnologie video - insieme alle giĂ citate 360°, VR, AR e ai video live - e noi marketer dovremo pensare a modi completamente nuovi per riuscire a coinvolgerli in maniera efficace nel prossimo annoâ€?.

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SHQHWUD]LRQH SLĂ” FKH UDGGRSSLDWD LQ TXDWWUR DQQL I dispositivi mobile peseranno per il 75% sull’utilizzo globale di internet l’anno prossimo. A prevederlo è Zenith con il suo “Mobile Advertising Forecastsâ€?, il nuovo report dell’agenzia media pubblicato oggi. Il peso del mobile nell’utilizzo di internet è aumentato rapidamente nel corso degli anni, dal 40% del 2012 al 68% del 2016, e Zenith prevede che raggiungerĂ il 79% nel 2018. L’aumento nell’utilizzo di internet in mobilità è guidato dalla rapida crescita nella penetrazione dei dispositivi mobile. Nel 2012 solo il 23% delle persone nei 60 mercati di riferimento possedeva uno smartphone e il 4% aveva un tablet. Ora la penetrazione degli smart-

phone ha raggiunto quota 56% ed è cresciuta di 2,4 volte in 4 anni; Zenith prevede che raggiungerĂ il 63% nel 2018. I tablet, invece, si comportano piĂš come un oggetto di lusso e non si sono affatto diffusi in maniera cosĂŹ ampia: al momento il 15% delle persone nei 60 mercati analizzati da Zenith possiede un tablet e l’agenzia si attende che la penetrazione raggiungerĂ il 17% nel 2018. I livelli piĂš alti nella penetrazione di smartphone si concentrano in Europa occidentale ed Asia. Zenith stima che sarĂ l’Irlanda ad avere la piĂš alta penetrazione di smartphone (92%), seguita da Singapore (91%), Spagna (88%), Norvegia (86%) e Corea del Sud (84%). Zenith prevede che l’Irlanda rimarrĂ al primo posto nel 2018, con una penetrazione del 94%, seguita da Svizzera e Singapore (92% per entrambe le nazioni) e Norvegia

accompagnata da Taiwan (91% per entrambi i paesi). La penetrazione dei tablet varia in modo estremamente significativo di mercato in mercato. In 10 dei 60 mercato analizzati da Zenith, i tablet hanno livelli di penetrazione al di sopra del 50%, mentre in altri 10 hanno una quota di penetrazione al di sotto del 10%. Solo il 3% degli individui in Cina possiede un tablet, ad esempio, dato che trascina la media verso il basso in modo sostanziale, dato che la Cina vale il 27% della popolazione nei 60 mercati in esame. In India, analogamente, la popolazione pesa per il 26% sul totale dei mercati analizzati e il tasso di penetrazione è solo del 6%. Il livello piÚ alto di penetrazione dei tablet, invece, è detenuto da Singapore (75%) e il piÚ basso dalla già citata Cina e dalla Tailandia (3%). Sintetizzando, Zenith suggerisce

alle aziende di considerare l’ecosistema mobile nella sua interezza quando pianificano le proprie comunicazioni, comprendo gli smartwatch, i dispositivi per il tracciamento delle attività e gli altri smart device. I consumatori, infatti, tendono a utilizzare dispositivi specializzati in occasioni molto precise, dando agli inserzionisti l’opportunità di intercettarli con esattezza in questi momenti della loro vita.

,27 H 5HDOWÂť 9LUWXDOH La sesta edizione del rapporto “The 10 Hot Consumer Trends for 2017 and Beyondâ€? realizzato dal Consumer Lab della multinazionale svedese indica tra le tendenze “caldeâ€? per il prossimo futuro l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things. Secondo tale ricerca, i consuma-

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farsi ricordare e spingere l’utente a preferire una marca o un prodotto rispetto a un altro. Niente di davvero nuovo, ma il “mobileâ€?, moltiplicando gli ambienti e i momenti di contatto tra marche e persone, rende il gioco piĂš interessante: maggiori opportunitĂ , maggiore necessitĂ di non sbagliare. Penso che questo sia un bene, che porti alla necessitĂ di una sempre maggiore professionalitĂ , complicando la vita –immagino e auspico- a chi si improvvisa troppo facilmente comunicatoreâ€?. In che modo il punto vendita, nella sua accezione di spazio non solo transazionale, ma anche di comunicazione e di relazione diretta con il consumatore, potrĂ inserirsi nelle brand strategies innovative? “Il punto vendita dovrĂ necessariamente entrare sempre di piĂš nell’elenco dei media disponibili per le strategie di marca. Spesso è giĂ cosĂŹ,


tori si aspettano che l’AI vada a ricoprire un ruolo sempre più importante rispetto al passato, in ambito sia sociale, sia lavorativo, mentre una persona su quattro vorrebbe addirittura che l’AI prendesse il posto dei loro manager. Già oggi consumatori stanno utilizzando sempre di più applicazioni automatizzate, incoraggiando lo sviluppo dell’IoT. Due intervistati su cinque credono che gli smartphone impareranno le loro abitudini e gestiranno in automatico alcune attività al posto loro. Su quest’ultimo punto, però, gli italiani sono più diffidenti: solo il 25% ha risposto in maniera affermativa. Benché più della metà degli intervistati usi sveglie, tracker o notifiche sui propri smartphone, tre quinti di che sostengono che il proprio smartphone li faccia sentire più sicuri, affermano di assumersi rischi maggiori perché

confidano nel proprio telefono: abbassando in tal modo la soglia del rischio percepito. Nel nostro Paese il 35% degli intervistati afferma di usare il proprio dispositivo mobile per sentirsi più al sicuro nella vita reale. Quasi quattro utenti di realtà virtuale su cinque credono inoltre che la VR sarà indistinguibile dalla realtà fisica in appena tre anni. La metà degli intervistati sono già interessati a guanti e scarpe che permettono di interagire con oggetti virtuali. Un dato che emerge per l’Italia è che un consumatore su tre pensa che la realtà virtuale o aumentata saranno elementi importanti per i media e le TV, ma la percentuale sale al 50% considerando gli utenti di TV connesse. Un giovane utente su quattro – fa-

Emanuele Nenna, Presidente di Assocom, nonché CoFounder e CEO d The Big Now group

soprattutto all’estero dove, come spesso accade, le nuove tendenze arrivano prima. Ma anche qui da noi si sta muovendo qualcosa, negli ultimi anni. Le attività di retail marketing, così come le attività di promozione delle vendite in genere, sono state storicamente considerate attività tattiche. Ora diventano strategiche per molti brand. E questo porta a un nuovo approccio da parte delle aziende clienti: non si chiede più alle agenzie di pensare a qualche materiale POP, ma di ideare strategie che possano partire, o arrivare, nel retail, includendo concetti come rilevanza e personalizzazione, e integrando con la comunicazione sul punto vendita anche digitale, mobile, outdoor. Anche in questo caso quello che mi aspetto è una crescita della professionalità, e - se i player saranno capaci di dimostrarne il valore - un aumento del livello di partnership tra clienti e agenzie”.

scia 16-19 anni – pensa che valga la pena pagare per avere VR o AR. Più della metà delle persone, infine, vorrebbe usare degli occhiali a realtà aumentata per illuminare spazi bui ed evidenziare i pericoli. Più di uno su tre vorrebbe anche poter eliminare elementi che disturbano il proprio campo visivo.

/oLQWHOOLJHQ]D DUWLƬ FLDOH FRPH LQWHUIDFFLD XWHQWH L’Accenture Technology Vision 2017, lo studio annuale di Accenture sui trend tecnologici più rilevanti, che nei prossimi tre anni rivoluzioneranno il mercato,mostra come elemento chiave il fatto che le persone avranno nelle proprie mani il potere di plasmare e utilizzare la tecnologia per stimolare un

cambiamento positivo, migliorare la propria vita e trasformare le imprese e la società. La ricerca spiega come l’avanzamento nell’intelligenza artificiale, nell’Internet of Things e nell’analisi dei big data permetta oggi di progettare una tecnologia in grado di imparare a pensare sempre di più come le persone e di adattarsi ai loro desideri e bisogni, se non addirittura di anticiparli. Un simile approccio basato sulla centralità degli individui garantisce un ritorno alle aziende. Saranno leader di mercato coloro che evolveranno da fornitori a partner, sapendo trasformare le proprie organizzazioni anche internamente. In particolare, secondo Accenture, l’AI sarà la User Interface. L’Artificial Intelligence sta evolvendo rapidamente ed è oggi in grado di affrontare problemi sia piccoli che grandi, rendendo l’interazione semplice e intelligente. L’AI sta diventando così la nuova user interface , ridefinendo il modo in cui operiamo e ci relazioniamo con la tecnologia. Il 79% degli intervistati concorda nel prevedere che l’AI rivoluzionerà le modalità di raccolta dei dati e di interazione delle aziende con i clienti. Per poter centrare i propri obiettivi nell’economia digitale odierna – è la conclusione - , organizzata in ecosistemi, le aziende devono avventurarsi in territori inesplorati, non limitandosi a lanciare nuovi prodotti e servizi, ma pensando molto più in grande, cogliendo l’opportunità di delineare regole e standard di business per i nuovi mercati che si creeranno. Il 74% degli executive coinvolti nel sondaggio afferma, infatti, che la propria organizzazione sta approcciando contesti digitali completamente nuovi, ancora non definiti.


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Il futuro dell’automotive tra infotainment e guida autonoma

In questi ultimi anni la tecnologia a bordo delle auto ha ricoperto un aspetto sempre più rilevante all’interno del settore hitech. Partendo dai semplici sistemi di infotainment di bordo, sempre più avanzati ed efficienti, grazie soprattutto ad avveniristici comandi vocali, cruscotti digitali fantascientifici e sistemi di sicurezza, fino alla guida autonoma degne di piattaforme ultraprofessionali, l’auto non è più solo un semplice motore da far andare sempre più veloce, ma viene ormai considerata una vera e propria “scatola dei desideri” piena zeppa di tecnologia.

Per conoscere più dall’interno questo nuovo e innovativo “mondo incantato”, abbiamo voluto sondare il parere di Ford, una delle aziende del settore più impegnate su questo fronte che, per bocca del Presidente e Amministratore delegato della sua country italiana Domenico Chianese, illustra il presente e il futuro dell’automotive.

Come vedete il futuro della guida autonoma? “Sulla guida autonoma abbiamo un’ idea molto precisa: entro 5 anni avre-

mo un’auto in grado di guidare senza volante e senza pedali. Il mondo andrà in quella direzione e anche noi siamo perfettamente concordi che quello sarà il futuro. A conferma di ciò, attualmente la nostra gamma di vetture Ford Fusion a guida autonoma presentata all’ultimo CES di Las Vegas conta 90 unità e al momento è la più grande flotta la mondo di guida autonoma. Il nostro sviluppo della guida autonoma è anche legato strettamente a garantirne la sicurezza, e questo è un impegno che abbiamo preso non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa”. Qual è stata nel mondo dell’auto l’innovazione più interessante negli ultimi 5 anni? “Io sono rimasto molto impressionato dalla velocità con la quale il segmento dei SUV compatti sono arrivati nelle famiglie italiane. A segnare traguardi importanti nel settore automotive in passato è stata l’introduzione della wagon, poi c’è stato il monovolume, ma negli ultimi anni il primo posto sul podio secondo noi spetta al SUV compatto, per essere entrato in maniera immediata e trasversale a rispondere alle esigenze di qualsiasi tipo di cliente”.


Motori elettrici. Come si stanno evolvendo e tra quanto potranno sostituire definitivamente quelli a benzina? “Tra motori totalmente elettrici e ibridi l’elettrificazione è qualcosa che sta molto velocemente accelerando i suoi passi, giorno dopo giorno. Specialmente in Europa, se parliamo in termini di infrastrutture come colonnine di ricarica e sul tempo di ricarica da ferme delle vetture elettriche. Una delle incognite è su quanto un utente vuole e può spendere nell’acquisto di una vettura elettrica, ma per rispondere a questa domanda è fondamentale capire quanto i vari singoli Governi incentivino l’acquisto di questa tipologia di vettura inserendo contributi evidenti. In ogni caso la mia idea è che entro 15 anni l’elettrico arriverà ad affiancare le vetture termiche tradizionali”. A livello di infotainment, come vedete l’auto del futuro? “Dal nostro punto di vista è bene iniziare dal sistema SYNC equipaggiato sulle nostre vetture. Il SYNC monta un avanzato software per la gestione dei comandi vocali, su cui noi puntiamo molto e pensiamo che più avanti negli anni il comando vocale si sviluppi sempre di più tanto da permettere la gestione quasi totale dell’infotainment della vettura. Parlando di innovazione e di futuro, ritengo che un domani le auto potranno comunicare sia tra di loro, sia con i sistemi intelligenti collegati alle strade e sarà sempre più fondamentale perché il tutto sarà collegato indissolubilmente alla guida autonoma”. E per quanto riguarda il futuro dell’interazione uomo-macchina? “L’obiettivo e di rendere la macchina sempre di più un ambiente dove poter fare altro, lasciandola a semplice mezzo di trasporto tra punto di partenza e di arrivo. Il tempo è una delle cose più

importanti che non possiamo in nessun modo recuperare una volta perso e quando ci si mette alla guida molte persone pensano che potrebbero occupare quel tempo sbrigando del lavoro, svolgendo attività personali o semplicemente dormendo per recuperare energie”. Quale potrà essere il futuro della mobilità nei trasporti privati e pubblici “Se il cliente vuole andare tra A e B può scegliere tra diverse opportunità: macchina, autobus, bicicletta e moto. L’aspetto più importante sarà quello di dare la possibilità di poter avere a disposizione più forme di trasporto in modo da avère sempre una soluzione veloce e funzionale in base alle singole esigenze”. Smart City: come si integrerà l’auto nelle città del futuro? “Indispensabile sarà la perfetta interazione tra le auto e tutti i sistemi che si trovano in città. È impensabile sostenere che una macchina a guida autonoma sia in grado di muoversi in totale sicurezza senza comunicare con nessuna infrastruttura esterna. La connessione tra auto e altri impianti come semafori, segnali stradali, telecamere e ogni altra cosa utile allo scopo, sarà indispensabile. Una macchina perfettamente efficiente risulterà ancora più affidabile se sarà connessa a sistemi a loro volta affidabili al 100%”.


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Mauro Rubin, presidente di occhiali Epson Moverio

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RealtĂ virtuale e aumentata sono due tra i due maggiori trend del momento; tecnologie davvero innovative presenti giĂ da anni in molti campi della sfera professionale e dell’entertainment di alto livello che, pian piano hanno iniziato a invadere anche il mondo consumer, grazie soprattutto alla diffusione dei nuovi dispositivi mobile e wereable e alla sempre maggiore diffusione dell’Internet of Things. Ăˆ fuori dubbio che, proprio su queste due particolari novitĂ tecnologiche, si fondano molte speranze dell’intera industria hi-tech. Appunto per questo, abbiamo scelto di affidarci all’esperienza di Mauro Rubin, CEO di Joinpad ed Epson Moverio Evangelist, per cercare di capire quale possa essere l’immediato futuro di queste due grandi novitĂ tecnologiche.

RealtĂ virtuale e realtĂ aumentata stanno entrando prepotentemente nel mercato consumer. Quali sviluppi del mercato, sia consumer che professionale, possiamo aspettarci? In JoinPad, indossa gli che modo saranno capaci di influenzare i normali trend di mercato? “L’utilizzo di queste due tecnologie è strettamente correlato alla diffusione dei dispositivi di riferimento: per quanto riguarda la VR, la conversione dei semplici smartphone in device VR (mediante lenti di supporto indossabili) ci permette di essere estremamente pratici nell’usufruire i servizi di gaming (al momento il settore piÚ’ sviluppato). Per la realtĂ aumentata bisognerĂ ancora aspettare qualche anno per vedere smart glasses efficaci (si veda il caso Google Glass): siamo ancora relegati all’esperienza dello smartphone, approssimativa ed incompleta. Contrariamente, nel settore industriale questo aspetto è ribaltato: esisto-

no diverse soluzioni smart glasses giĂ adottate per semplificare i processi di produzione, logistica e manutenzione. Con JoinPad, per esempio, abbiamo presentato giĂ nel 2011 a Las Vegas la prima soluzione di manutenzione in realtĂ aumentata per smart glassesâ€?. Quali sono le nuove frontiere della realtĂ aumentata e realtĂ virtuale? Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? Saranno veramente in grado di cambiare la nostra vita di tutti i giorni? “RealtĂ aumentata e virtuale hanno il vantaggio di permettere la creazione mondi, o di anche singoli elementi, virtuali superando i limiti spazio temporali o di deperibilitĂ degli oggetti reali. Questo porterĂ ad un costo di produzione molto basso e, se supportati da servizi efficaci (in tutti i settori) e a una rapida diffusione. A distanza di 5 anni, avere l’accesso ad un elemento virtuale impatterĂ sulla vita di un individuo dal punto di vista commerciale, legale e socialeâ€?. In quali ambiti, sia business che consumer, queste due tecnologie possono esprimere il loro meglio e fornire una reale spinta verso il futuro? “La realtĂ aumentata sta dimostrando di essere l’interfaccia piĂš intuitiva per semplificare un processo industriale; la realtĂ virtuale sta cambiando drasticamente il mondo dei videogiochiâ€?.


“Dal punto di vista software al momento i dispositivi presenti sul mercato montano un sistema operativo Android e Windows. Possiamo solo ipotizzare che altri player come Apple faranno la loro mossa nei prossimi 18 mesi, come dimostrato da diversi movimenti compiuti in passato (mi riferisco all’acquisizione dell’azienda leader nella realtà aumentata in campo industriale, Metaio). Per quanto riguarda l’hardware, moltissime società hanno diversificato il loro business per iniziare a sondare il mercato AR e VR, portando ad una vera e propria costellazione di sperimentazioni su diversi tipi di dispositivi: tablet, smart glasse, gear e lenti a contatto”. Quale potrebbe essere il miglior approccio e atteggiamento, sia delle aziende che dei consumatori, verso queste due nuove tecnologie? Solo un nuovo modo di fare infotainment o qualcosa in più? “Non esiste una “via” alla virtualizzazione dei servizi e non tutte le società “devono” per forza passare da questo processo. Ogni realtà costruirà un suo approccio legato al suo modello di business: se il metodo sarà efficace, allora gli utenti lo utilizzeranno”.

Quali possono essere invece i rischi di una cattiva diffusione di queste tecnologie? “Queste tecnologie impatteranno in modo importante sul modo di vivere le relazioni con le persone e le informazioni; se utilizzate in modo improprio, questo potrebbe portare in alcuni casi a un isolamento dell’individuo dal punto di vista fisico; allo stesso tempo creeranno la base di una possibile conoscenza collettiva in tempo reale. La domanda che ci dovremmo porre è: quanto siamo disposti a rinunciare per questi benefici? Lo abbiamo già fatto in passato con i social network in termini di privacy e stiamo continuando a spostare l’asticella sempre più in alto. Secondo il mio pensiero, questo sacrificio ha senso solo se abbiamo ben chiaro il fine ultimo”. Su quali piattaforme, sia hardware che software, è più impegnata oggi l’industria della ricerca e sviluppo di questi settori?

Se si dovesse immaginare un futuro in cui queste tecnologie siano ormai ben diffuse e radicate nella popolazione, come se lo immaginerebbe? Possiamo veramente arrivarci, o rimangono solo illusioni fantascientifiche? “Sono per natura molto fiducioso nelle capacità dell’essere umano. Credo che qualsiasi cosa che possa essere immaginata dall’uomo possa essere portata a termine in modo concreto: è solo una questo di tempo”.


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Un suono pieno, caldo e corposo è da sempre una delle maggiori prerogative della più moderna industria hi-tech, a partire dalla passata epoca analogica fino ad arrivare alla recente era digitale. Ed è proprio quello che promette Sonos con il suo ventaglio prodotti, a iniziare dal nuovo speaker wireless PLAY:5, il più grande della serie. Dotato di ben sei amplificatori di classe D con sei driver di speaker dedicati e da tre woofer, e caratterizzato da una architettura completamente sigillata, questo potente diffusore è in grado di offrire un suono cristallino, intenso, profondo e stereofonico, assolutamente privo di distorsioni,.e con una risposta di bassi energica e precisa, senza risonanze o echi di sorta. E, il tutto, governato e regolato da una pratica e semplice app capace anche di venire in aiuto nella ricerca della propria musica preferita e nei vari servizi a disposizione.

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Se si dovesse accostare un marchio della moderna industria elettronica alla parola “innovazione”, questo non potrebbe essere che iRobot, azienda la cui tecnologia robotica ha saputo esplorare oceani, spazio e addirittura la leggendaria piramide di Cheope. Brand che ha saputo anche entrare nelle nostre case con i moderni robot Roomba e Braava, rispettivamente robot aspirapolvere e lavapavimenti. Tra le ultime novità proposte dall’azienda americana, troviamo i robot aspirapolvere Roomba serie 900, caratterizzati dall’innovativo sistema di navigazione con visual localization, app control e wi-fi connectivity, e Braava jet, il robot puliscipavimenti caratterizzato dal Precision Jet Spray con orientamento ad alta precisione per eliminare sporco e macchie e da una testina di pulitura vibrante capace di strofinare delicatamente le superfici da lavare.

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personal weather station

Conoscere in ogni momento le condizioni atmosferiche esterne e dell’ambiente in cui si vive. Un buon stile di vita passa anche da questo. Ecco perché Netatmo ha pensato a comodi e pratici kit per l’analisi degli ambienti indoor e outdoor, in grado non solo di rilevare la corretta situazione della temperatura e dell’umidità ambientale, ma anche della rumorosità, della quantità di acqua piovana caduta e della concentrazione di possibili sostanze inquinanti. Costantemente collegati al proprio tablet o smartphone, inoltre, i dispositivi possono sono anche in grado di produrre delle previsioni meteo.

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presence

Presence è una videocamera di sicurezza intelligente per esterni, in grado di distinguere e segnalare persone, automobili e animali. Posizionata all’esterno della casa, Presence analizza in tempo reale se qualcuno si aggira intorno all’abitazione, se una macchina entra nel viale o un animale è nel cortile; capisce cosa vede e notifica all’utente se viene rilevata qualcosa nell’area monitorata. La videocamera di sicurezza esterna ha delle potenti funzionalità smart: le notifiche e le registrazioni sono personalizzabili; una luce a largo fascio luminoso che illumina di notte. Le luci LED infrarossi permettono un’osservazione discreta; la compatibilità con IFTTT; l’archiviazione dei video è gratuita. L’algoritmo di apprendimento altamente sofisticato rileva la presenza di persone, macchine e animali. La videocamera permette agli utenti di sapere infatti istantaneamente cosa sta succedendo fuori dalla propria casa e li informa con notifiche intelligenti: “Persona rilevata”, “Automobile rilevata” o “Animale rilevato”.

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welcome

La smart home è uno degli ultimi “capisaldi” dell’innovazione, di cui la sicurezza e la sorveglianza di abitazioni e uffici occupa una parte di assoluto rilievo. Un valido contributo arriva da Netatmo, grazie alla Welcome, videocamera intelligente in grado di effettuare in automatico il riconoscimento facciale di eventuali intrusi, e dispositivi per il controllo di fumi e per la segnalazione di eventuali allarmi. Il tutto, ovviamente, collegato costantemente al proprio smartphone o tablet.

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IL DIGITALE ENTRA NEL DESIGN Intervista con e Carlo Ratti, fondator b e del Senseable City La a designer d’avanguardi di Marco Passarello

Il design italiano è stato per decenni all’avanguardia nel mondo. In un nuovo millennio che promette rivoluzioni per quasi tutti i settori produttivi, il nostro Paese ha ancora la possibilità di far sentire la sua voce nel campo del design grazie a persone come Carlo Ratti, fondatore dello studio di progettazione e consulenza Carlo Ratti Associati. Laureato presso il Politecnico di Torino e l’École Nationale des Ponts et Chaussées a Parigi, ha conseguito un Master in Philosophy e un PhD in Architettura all’Università di Cambridge, in Inghilterra, e attualmente insegna al MIT di Boston dove dirige il Senseable City Lab, che ha fondato allo scopo di investigare il modo in cui le tecnologie digitali cambiano il modo di vita delle persone, e le implicazioni di questo sulla scala urbana. Tra i progetti dello studio Ratti c’è LiftBit, un mobile componibile a forma di prisma esagonale, la cui altezza può essere regolata a gesti o attraverso un’app sullo smartphone. Abbiamo intervistato il professor Ratti su cosa dobbiamo aspettarci dal design nel prossimo futuro.


Professor Ratti, ci può illustrare quali sono le tendenze intorno alle quali si svilupperà il design nei prossimi anni? Tutti abbiamo presente i modi in cui Internet, negli ultimi vent’anni, abbia trasformato radicalmente molti aspetti della nostra vita. Dal

gitale: Internet sta entrando nello spazio fisico – lo spazio delle nostre città, in primo luogo – e si sta trasformando nel cosiddetto “Internet of Things”, l’Internet delle Cose, portando con sé nuovi modi in cui interpretare, progettare e abitare l’ambiente urbano.

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modo in cui lavoriamo, a quello in cui comunichiamo, ci spostiamo e ci incontriamo. Bene: oggi siamo agli esordi di un nuovo capitolo nella rivoluzione di-

Proprio intorno a questa ulteriore convergenza tra elementi fisici ed elementi digitali – bit e atomi, per dirla con Hiroshi Ishii – si snoderanno alcune delle maggiori inno-

vazioni nel campo del design nei prossimi anni. Internet of Things e deep learning ci prospettano un futuro di oggetti sempre più intelligenti. Come saranno gli elettrodomestici del futuro, da questa prospettiva? Saranno sempre più connessi e intelligenti, e in grado di aiutarci nella nostra vita quotidiana. L’aspetto più significativo dell’Internet delle Cose, in effetti, non è

tanto che le macchine si possano mettere in comunicazione con altre macchine, come credevano i pionieri dell’informatica di inizio secolo. Che cosa mai potrebbero dirsi un frigorifero e una lavatrice? Credo che sarebbe una conversazione piuttosto noiosa… Se invece gli oggetti sono in grado di parlare con noi, ci posso avvertire di cosa sta succedendo nel nostro mondo cyber-fisico – quando è pronto il pollo che sta


cuocendo nel forno o quando staccare l’aria condizionata perchĂŠ la casa è vuota‌ Quando ogni oggetto sarĂ intelligente e potremo interagire con esso, come faremo a districarci tra tante interfacce diverse? Non credo che andremo incontro a grandi problemi in questo senso. GiĂ oggi molti dei dispositivi elettronici che ci circondano lavorano in autonomia, in modo invisibile e impalpabile: è in silenzio che il nostro cellulare, ad esempio, monitora la nostra posizione GPS, o il braccialetto FitBit conta i nostri passi, o il sensore Nest misura le variazioni nella temperatura delle nostre stanze. I dati finiscono tutti nella Cloud, dove poi possono essere ripresi da altre applicazioni. L’aggregazione, insomma, sta giĂ avvenendo nel mondo delle informazioni. In prospettiva vedremo sempre piĂš quello che un pioniere dell’informatica del Ventesimo secolo, Mark Weiser, aveva battezzato “ubiquitous computingâ€?, ovvero l’era “della tecnologia calmaâ€?. Secondo Weiser, la tecnologia si sarebbe radicata a tal punto nella nostra quotidianitĂ da “recedere sullo sfondo delle nostre viteâ€?, come un elemento onnipresente e irrinunciabile, ma discreto. Si dice che, con l’avvento delle driverless car, avrĂ poco senso avere un auto personale: le auto saranno condivise e verranno da noi solo quando ci servono. Ăˆ un concetto che si potrĂ estendere anche agli altri oggetti “intelligentiâ€?? Ăˆ una ipotesi interessante: e ancora piĂš interessante è il fatto che

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qualcosa del genere, almeno in parte, stia giĂ succedendo attraverso le dinamiche della sharing economy. Pensiamo proprio ai servizi di car sharing che si sono affermati in molte cittĂ in giro per il mondo, o al bike sharing, o persino a Airbnb, a tutti gli effetti un servizio di “house sharingâ€?. Quando gli oggetti sono online, grazie all’Internet delle Cose, sappiamo dove sono, chi li ha usati, se hanno problemi, etc. Di conseguenza, possiamo condividerli meglio‌ Queste dinamiche potrebbero crescere a tal punto da porci la domanda: che senso avrĂ il concetto di proprietĂ domani? Un esempio dalla mia esperienza personale al MIT. Fino a una decina di anni fa, se uno studente voleva mettere in mostra il suo successo o la sua ricchezza, arrivava in universitĂ guidando una macchina appariscente. Oggi, per ottenere lo stesso obiettivo, arriverebbe a bordo di un’auto condivisa come ZipCar, o tramite Uber, magari condividendo la sua esperienza sui social, per essere sicuro che tutti nel suo network ne vengano a conoscenza. Insomma, se questo tipo di esperienza simboliche possono svol-

gersi interamente sui canali digitali, abbiamo ancora bisogno di possedere oggetti? Nel futuro le persone genereranno enormi quantitĂ di dati semplicemente vivendo. Come cambierĂ questo il nostro rapporto con l’elettrodomestico? Ci sarĂ una personalizzazione spinta? Nel 2014 abbiamo lavorato con Indesit al Salone del Mobile di Milano, presentando il progetto “Open Ovenâ€?, Forno Aperto, che esplorava il futuro del forno di casa. Grazie a sensori e altri dispositivi per collegare il nostro forno in rete, siamo in grado di ottenere dati non soltanto sulle fasi di cottura, ma anche sul consu-

mo energetico, sulla nostra salute, o informazioni che si collegano ai nostri gusti culinari. Attenzione però: i dati sono “buoniâ€? se ci consentono di arrivare a una maggiore consapevolezza e ci consentono di scegliere in autonomia. Se invece vengono impiegati da aziende o enti esterni per imporci soluzioni individuali preconfezionate, questo scenario comporta un rischio importante: quello che le nostre vite diventino sempre piĂš prevedibili, andando a impoverire quella quota di casualitĂ e persino di lieve disordine quotidiano – in una parola: di serendipità – che ci consente di metterci in discussione e di essere aperti a nuovi scenari o proposte.


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Occidente chiama Oriente, Oriente risponde e rilancia Oriente e Occidente: due realtà tanto diverse, quanto mai legate tra loro. In special modo in questo particolare frangente storico, in cui il “Villaggio globale” e la cooperazione internazionale fungono sia da collante che da catalizzatore. Con l’ausilio del prof. Giuliano Noci, ordinario di marketing al Politecnico di Milano, proviamo ad analizzare più nel dettaglio le differenze e i rapporti socioeconomici che regolano le due diverse realtà, in ottica sia di tradizione che di innovazione.

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Quali sono attualmente le maggiori differenze tra le dinamiche dei due mercati dell’hitech orientale e occidentale? “Assistiamo a una differenza-distanza, a vantaggio dell’Oriente, figlia di un paradosso. Il ritardo, infatti, con cui l’Oriente ha conosciuto le tecnologie digitali e la loro crescita, supportata da uno slancio economico senza precedenti, hanno reso l’hi-tech più sviluppato in Oriente. Qui come in altri campi - pensiamo ad esempio all’auto elettrica - l’Oriente è destinato a diventare pioniere”. Quali innovazioni tecnologiche stanno caratterizzando e dominando i mercati orientali? Potranno presto arrivare a

modificare anche quelli occidentali? “In questa fase in Oriente lo sviluppo e lo slancio dell’automazione si combina con la trasformazione digitale dell’industria, internet 4.0, la quarta rivoluzione industriale, nella prospettiva di una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Lungo direttrici che vanno dall’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività (parliamo allora di big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione) agli analytics: oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati, dati che provengono da macchine diverse. A tutto ciò si aggiunga poi l’imperversare dell’e-commerce con la specificità di svilupparsi via mobile piuttosto che via personal computer. Lo stesso ricorso all’e-mail è di fatto superato in un Oriente dove tutto si fa ormai con sistemi di instant messaging, veri e propri ecosistemi integrati dove puoi far tutto: chattare, prenotare un taxi, acquistare cibo e pro-


dotti. Un unico ambiente, dove hanno campo i gesti e le azioni della quotidianità,mentre qui in Occidente, ancor oggi, tutto è frammentato”. A che punto è la collaborazione tra Oriente e Occidente per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie? Vi sono margini di miglioramento? “Si può certo dire che la collaborazione sia un tratto significativo e rilevante delle relazione tra questi due mondi: l’Occidente ha portato in Oriente tutto il tema del l’automazione. Osserviamo semmai, oggi, l’affermarsi di un cambiamento di modello. La collaborazione si indirizza infatti verso due nuove direzioni : quella secondo cui si rende sempre più necessario sviluppare progetti specifici destinati ai mercati locali; quella che dà vita a forme di partnership tra Occidente e Oriente destinate a realizzarsi in Paesi terzi”. Che differenze vi sono a livello di consumi tra le due realtà? Il consumatore orientale in cosa differisce dal consumatore occidentale? “Il consumatore orientale è decisamente più orientato verso l’ecommerce: è passato dalla banconota al mobile saltando la fase della carta di credito. L’ecommerce, in Oriente, è sempre più diffuso e il digitale si è integrato nativamente nella vita di tutti i giorni. Il suo consumatore differisce da quello occidentale anche perché orientato da influencer molto forti, le cosiddette celebrities con i loro i follower. Siamo qui di fronte ad una differenza culturale assai significativa. In Cina i compor-

tamenti isomorfi realizzano anche una dimensione di stretta appartenenza, mentre in Occidente il tema della scelta riverbera ancora prepotentemente sull’autonoma e le libertà dell’individuo che in essa rafforza ed esalta la propria personalità. Non dobbiamo poi sottovalutare la capacità di assorbimento dell’innovazione: non soltanto velocissima, ma anche capace di trasformare un processo inizialmente imitativo in qualcosa di innovativamente diverso e più rilevante”. Il mondo del retail è in una fase di profondo cambiamento verso nuove logiche digitali e di multicanalità: quali passi in avanti sono stati fatti nei mercati asiatici? Possono presto arrivare anche sui mercati occidentali? “Sono stati compiuti progressi enormi. Molto player asiatici hanno ormai consolidato un approccio O2O (Online to Offline) e in questo senso sono più avanti di molti distributori operanti nel mondo occidentale Anche l’utilizzo della realtà aumentata al punto vendita appare essere in fase di più avanzato sviluppo in Asia che in Occidente. Molti player digitali prevedono pagamenti via smartphone. Appare evidente che tali innovazioni si consolideranno anche nei Paesi occidentali; è solo questione di tempo. Il consumatore occidentale ha sempre più bisogno di una piattaforma di interazione con l’insegna che sia multicanale e in cui il mondo online e quello offline si integrano diventando uno espansione dell’altro”.


Che ne sarà dell’ICT e dell ,O IXWXUR GHO VHWWRUH YLVWR GD TXDWWUR GHOOH SULQFLSDOL $VVRFLD]LRQL GL FDWHJRULD SUHVHQWL VXO WHUULWRULR QD]LRQDOH

$,5(6 Davide Rossi, Direttore Generale Aires

“La mia impressione è che in questi ultimi anni il mercato non funzioni esattamente come vorremmo. Certo che se ci guardiamo intorno, i prodotti e lo stile di vita in merito alla rivoluzione digitale presentano delle grandi certezze: chi in qualche modo si occupa di fare da collettore tra aziende e consumatori ha fatto una scelta giusta e, a mio avviso, presenta una realtà che, pur non essendo ovviamente il migliore del mondo, appare a ogni modo molto solido rispetto ad altri settori che sono in reale difficoltà, come l’abbigliamento la cui evoluzione non è ancora ben definita, vista la sofferenza degli ultimi anni. Quello della consumer electronics è un settore che periodicamente presenta tradizionalmente dei cicli: gli elettrodomestici, ad esempio, sembra che si stiano riprendendo, dopo la crisi

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del 2011 e 2012. Lo stesso per i televisori, dopo la profonda crisi del 2010. La spesa complessiva degli italiani in questo settore non è aumentata, ma non è di certo sicuramente crollata, nonostante l ‘apertura e la chiusura di negozi e la diminuzione dei margini degli stessi. In futuro, non saprei dire in quali formule, ma sicuramente l’elettronica si evolverà e il fatto che la popolazione stia invecchiando non è poi un vero e proprio male, visto che chi è dentro è dentro, e chi sa usare il computer a 60 anni lo saprà usare anche a 80. Se guardo la demografia e l’andamento generale sono per cui ottimista, visto che questi strumenti fanno risparmiare tempo e denaro alle persone. Stesso discorso per gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica che fanno risparmiare energia, anche a fronte di un costo maggiore. Il grande trend del nostro settore è proprio il fatto che le cose che costano di più ti danno delle performance che permettono risparmi cospicui. Personalmente, vedo un grandissimo potenziale nella realtà virtuale che, non deve limitarsi ai soli videogiochi, ma che potrebbe avere tantissime opportunità nel medicale, nel turismo, nel real estate, nel campo dell’ingegneria. Sarebbe infatti un grande errore puntare solo nel gaming. Si parla poi di droni che girano nei magazzini. Bella novità”.

$66,17(/ Giorgio Rapari, Presidente Assintel

“Cosa sarà veramente innovativo per il mercato della Consumer Electronics nei prossimi anni? Alla domanda ne seguono almeno altre due piuttosto importanti: cosa si intende per ‘veramente innovativo’ al giorno d’oggi, vista la rapidità con cui evolve la tecnologia digitale e le aspettative dei consumatori? E anche: in che modo l’industry dell’ICT sta pensando di guidare la Trasformazione Digitale, e dunque ciò che nei prossimi anni sarà giudicato dal mercato come innovativo e attrattivo? Il punto di vista di Assintel parte proprio da qui: la responsabilità delle aziende tecnologiche di guidare l’evoluzione tecnologica e con essa le aspettative delle aziende clienti prima e poi dei consumatori. A questo livello, allora, la palla di cristallo non serve: sono ben più utili i dati che emergono dall’ultimo ‘Assintel Report +’, la ricerca sul mercato IT in Italia che raccoglie mood e intenzioni di investimento degli operatori. Partiamo da un

dato molto interessante: i progetti di punta a cui stanno lavorando le aziende del settore sono nell’area dei cosiddetti ‘digital enablers’, che abilitano cioè lo sviluppo del business. E fra di essi troviamo parole molto interessanti, fra cui: Costumer Journey, Internet of Things, Cognitive Computing, Augmented reality, Gamification, 3D printing. Il focus, cioè, è sull’esperienza del consumatore finale, infarcita di storytelling, analisi e utilizzo dei dati, multicanalità spinta, costruzione di una user experience estrema e individualizzata. Sottotraccia vi stanno invece quegli elementi che servono affinché tutto funzioni a dovere, primi fra tutti il Cloud Computing e la Cyber Security. E veniamo ad alcuni numeri, che ci danno l’idea di quanto valgono oggi quei mercati e, in prospettiva, come si espanderanno nel consumer. Corre a due cifre l’IoT, che nel 2016 segna +28,4% con quasi 2 miliardi di euro e diventa una delle tecnologie strategiche del futuro, in associazione con l’analisi e l’utilizzo dei dati raccolti per migliorare la relazione con il cliente. E proprio la Costumer Journey segna una crescita del +13,6% con ben 3,6 miliardi di euro di fatturato. A due cifre anche la crescita dei Big Data, con +16,2% e 733 milioni di euro”.


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$1'(& Maurizio Iorio, Presidente ANDEC

“Il futuro dei prodotti della Consumer Electronics lo pensiamo, oggi più che mai in crescita, sempre più importante sia per il settore e quindi per tutti gli attori della filiera, sia per tutti i consumatori. Perché? Perché dopo una prima ‘sbornia’ di internet e di innovazione a passi da gigante, come sempre succede, adesso tutti i prodotti stanno conquistando e, sempre di più conquisteranno, un loro ruolo a tutto tondo; i consumatori hanno ben capito cosa vogliono e soprattutto cosa non vogliono, cosa ridondante...ma cercheranno prodotti ‘amici’ che li aiutino sul serio, che li divertano, che diminuiscano i consumi, che contribuiscano all’ambiente e, naturalmente, che facilitino e migliorino loro la vita. Internet e la gestione dei dati consentiranno di ricevere sempre di più servizi su misura e tutti i prodotti saranno connessi tra loro: questo consentirà, ad esempio, il controllo della casa a distanza, con possibilità

di migliorare i servizi offerti. Oltre a questo, pensiamo anche alla connessione con il settore medicale, la sempre più richiesta di sicurezza, le possibilità offerte dal telelavoro e poi, come sempre, una maggiore qualità audio e video per i televisori, nonché tutte le opportunità che verranno offerte dal mondo digitale. Un altro prodotto che vediamo in grande crescita è l’aria condizionata, il nuovo modo di fare aria condizionata che sempre più sarà il vero valore aggiunto della nostra casa al fine di purificare l’aria, riscaldare nelle mezze stagioni e offrirci il miglior clima quando fa troppo caldo. Una grande attenzione verrà data al rapporto tra consumi e qualità/prezzo, le vere funzioni ‘amiche’ del consumatore e con una grandissima attenzione al riciclo dei prodotti, anche in ottica di un futuro a base di un riciclo positivo. Se dovessi scegliere, il prodotto che secondo me avrà più successo in futuro, sarà non il singolo dispositivo ma la Smart Home in tutto il suo insieme”.

$(69, Thalita Malagò, Segretario Generale AESVI

“L’innovazione è sempre stata nel DNA del settore videogame e continuerà a esserlo anche nel prossimo futuro, sia sul fronte della tecnologia, che su quello della creatività e dei contenuti. Tuttavia, l’industria dei videogiochi si muove così velocemente che è davvero difficile fare una previsione anche a breve termine. È possibile però fare una ricognizione dei trend, in via di consolidamento o emergenti, che è ragionevole attendersi avranno un impatto sullo sviluppo del settore nei prossimi due anni. Sarà interessante vedere come si evolveranno le applicazioni della realtà virtuale e della realtà aumentata. Per quanto riguarda la realtà virtuale, le questioni da affrontare sono il tasso di adozione da parte degli utenti e le possibili linee di sviluppo. Per quanto riguarda la realtà aumentata, si tratterà di vedere se Pokémon Go resterà un caso o se questa innovazione sarà in

grado di cambiare effettivamente il modo in cui si gioca. Una linea di sviluppo interessante è il riconoscimento e uso del corpo fisico nel videogioco, da capire come si evolverà e come verrà sfruttata dagli sviluppatori per creare prodotti sempre più fedeli alla realtà. Per diversi giochi tripla A, il trend è che il prodotto diventa una piattaforma in grado di costruire un’esperienza di gioco persistente e di generare ricavi in modo continuativo, soprattutto nel mercato mobile dove la sostenibilità a lungo termine del free-to-play, si è imposto come modello di business principe del settore. Sempre maggiore diffusione sia come metodo di distribuzione per i giochi tripla A, sia come modalità per i giocatori di trasmettere le proprie sessioni di gioco è lo streaming, ormai presenza consolidata in grado di generare ricavi sia dal punto di vista della vendita, sia da quello che c’è di contorno dove molte aziende extra-settore sono molto attente a cogliere le occasioni che presenta tale tecnologia. Sempre più fondamentale sarà la crescita dell’ eSport e lo sviluppo di opportunità di mercato connesse, sulla base di logiche tipiche degli sport tradizionali. Invece un potenziale nuovo aspetto su cui puntare potrebbe essere il wearable, che darebbe nuova linfa al settore e potrebbe aprire nuove ‘dimensioni’ di business”.


Contro lo sporco arrivano i supereroi /225 &$5( /2 )/ 6 ) ǖ)2&86

Il settore dell’aspirazione è uno tra i più dinamici e all’avanguardia dell’intero mercato del piccolo elettrodomestico. Vediamo cosa offre il mercato di Monica Renna

In quest’ultimo caso un valido aiuto arriva da Rowenta, in particolare da Silence Force 4A Animal Care, un aspirapolvere silenzioso di classe energetica A, dotato di 3 livelli di filtraggio: un sacco ad alto filtraggio, un filtro schiuma e un filtro permanente ad alta efficienza, capace di catturare oltre il 99,99% della polvere aspirata. I suoi filtri di

È uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Le pulizie domestiche non sono proprio attività amate e semplici da gestire, soprattutto da chi a poco tempo, però sono necessarie. Allora meglio farlo affidandosi a dei prodotti atti a semplificare in termini di tempo e performance, ad esempio, la pulizia dei pavimenti. Se d’inverno l’utilizzo dell’aspirapolvere è tutto sommato limitato e pianificato, in primavera con l’arrivo dei pollini la situazione si complica e serve mettere mano più spesso ad aspirapolvere e elettrodomestici. Allora meglio farlo con dei prodotti di ultima generazione, che vengano incontro alle esigenze di tutti: singoli, famiglie numerose e possessori di animali.

qualità superiore consentono di trattenere le particelle microscopiche che causano allergie e asma. Grazie al suo motore a risparmio energetico equivalente a quello dei modelli ad alto voltaggio, Silence Force 4A consuma fino al 60% in meno di energia. Silence Force 4A è dotato di una nuova spazzola Deep Clean che rimuove efficacemente la polvere in profondità da moquette, tappe-

ti, piastrelle, parquet e da tutti i tipi di pavimento. Con soli 64dB(A) sulla modalità silenziosa e 66dB(A) sulla posizione massima, Silence Force 4A è l’aspirapolvere 4A più silenzioso, che offre un elevato comfort di utilizzo. La spazzola Easy Brush è integrata nell’impugnatura, per aspirare

su ogni tipo di superficie, anche quelle delicate. La lancia piatta è collocata al fondo di Silence Force 4A, pronta ad essere utilizzata per aspirare in zone difficili da raggiungere. Progettato appositamente per i possessori di animali domestici che ricercano soluzioni efficienti per eliminare i peli degli animali. La mini-spazzola turbo è perfetta per i divani e i mobili. Il filtro ad alta ef-

ficienza cattura in maniera più efficace gli allergeni e i batteri che gli animali possono portare in casa dall’esterno. Altri plus da non sottovalutare sono i filtri permanenti ad alta efficienza. Grazie, infatti, alla tecnologia ad alto filtraggio, i filtri Silence Force 4A sono permanenti. Altro gioiello tecnologico è Dyson V8, aspirapolvero compatto senza filo capace di generare una potenza di 110.000 giri al minuto. Piccolo, forte e leggero: solo 2,6 kg. Basato su dieci anni di tecnologia senza filo ed esperienza nel campo dei motori, Dyson V8 offre rilevanti migliorie rispetto ai suoi predecessori. Fra le principali, si annoverano tempi di funzionamento ottimizzati, espulsione igienica dello sporco, aspirazione ancora più potente e silenziosità maggiore. Dotato di una comoda stazione di ricarica, questo aspirapolvere è


pronto per l’uso in qualunque momento. La potente aspirazione generata dal motore digitale Dyson V8 è abbinata alla tecnologia delle spazzole motorizzate Dyson. La spazzola Direct Drive rimuove anche lo sporco più ostinato e i peli di animali dai tappeti; quella a rullo morbido elimina simultaneamente i residui più grossi e la polvere sottile dai pavimenti. All’interno degli aspirapolvere senza filo Dyson componenti essenziali come il motore e la batteria sono posizionati vicino al manico. In questo modo, il baricentro è spostato e l’estremità finale dell’apparecchio, dedicata alla pulizia, risulta più leggera e facile da muovere, sia verso l’alto, sia verso il basso.

il parere dell’ESPERTO 'RWW VVD *LRYDQQD *DURIDOR 'LULJHQWH PHGLFR 3QHXPRORJLD 2VSHGDOH 6DQ &DUOR 0LODQR

“Per quanto riguarda l’inquinamento domestico sono sicuramente assai rilevanti le allergie respiratorie che possono esprimersi con sintomi come oculo-rinite, cioè infiammazioni a carico degli occhi e naso, o dei bronchi manifestando asma. Questo in genere è dovuto agli acari della polvere che sappiamo essere presenti in tutti i tessuti che contengono cheratina, ed è per cui assai difficile non essere esposti alla loro azione, laddove vi sono tappeti, cuscini o tessuti naturali (come piume d’oca, lana, ecc.). Occupandosi delle pulizie domestiche è facile per cui essere esposti a tale tipi di allergeni, con il rischio di scatenare una acuzie di questo tipo, in particolar modo per un soggetto che è è sofferente d’asma. Sicuramente l’utilizzo di piccoli elettrodomestici con speciali filtri può essere particolarmente indicato in questi casi. Quello che noi consigliamo è la bonifica ambientale, cioè la sostituzione di cuscini e materassi in tessuti naturali con quelli formati da materiali sintetici e l’eliminazione di oggetti che possono accumulare polvere nel tempo, come ad esempio libri e suppellettili, all’interno soprattutto delle camere da letto. È quindi fondamentale fare una bonifica ambientale tenendo sempre puliti gli ambienti, cambiare spesso le lenzuola, prediligendo tessuti sintetici e, soprattutto per chi si occupa delle pulizie domestiche (in special modo se è un soggetto allergico), utilizzare una mascherina. Avere a disposizione degli

elettrodomestici con dei filtri molto particolati in grado di trattenere le più piccole particelle della polvere può essere difatti una buona escamotage per prevenire possibili attacchi allergici: quello che è il normale rischio nell’utilizzo di aspirapolvere è difatti quello di aspirare allergeni da una parte e buttarne fuori dall’altra. Non dimentichiamoci che un allergia asmatica non curato può andare incontro addirittura a una vera e propria crisi asmatica, diventando poi un’emergenza medica. Molto frequente nella pratica clinica è l’asma allergico che può anche prevedere un’eziologia di tipo stagionale, legata soprattutto alla fioritura di particolari piante come graminacee, ambrosia e betulla. Se di base vi è già un’allergia agli acari della polvere, difatti, nella bella stagione si potrebbe essere un’esplosione di sintomi che nella normalità si imputano quasi esclusivamente alla stagionalità, ma che in realtà non sono altro che un’infiammazione di base pre-esistente. Anche per i peli d’animali vale lo stesso discorso. Anche in questo caso è meglio fare una pulizia molto accurata degli ambienti, magari utilizzando anche specifici prodotti antiacaro. Nel nostro Paese l’incidenza dei soggetti sofferenti d’asma è attualmente di circa il 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di pazienti; incidenza alta che va sempre più ad aumentare, anche in virtù dell’aumento dell’inquinamento ambientale”.


polvere una potenza di 115AW rispetto ai 100AW degli apparecchi precedenti. Infine grazie al sistema di filtraggio completo cattura gli allergeni ed emette aria più pulita. Un innovativo filtro post-motore è installato in tutti gli apparecchi Dyson V8.

Gli aspirapolvere senza filo Dyson V8 hanno un nuovo meccanismo di svuotamento del contenitore: un anello in silicone scivola sulla maglia metallica interna, spingendo lo sporco verso l’esterno. In questo modo, è possibile direzionare sia la polvere sia i residui intrappolati mediante un’unica azione, senza più necessità di entrare in contatto con lo sporco. Inoltre, il contenitore ha una capienza maggiore rispetto agli apparecchi delle generazioni precedenti. Riassumendo i plus di questo super aspirapolvere sono quattro: ad iniziare dalla durata della batteria, che arriva a un massimo di 40 minuti, rispetto ai 20 minuti dei modelli precedenti. Grazie alle batterie a lunga durata in nichelcobalto-alluminio, l’aspirazione comincia e prosegue alla massima potenza. Un nuovo indicatore dello stato della batteria fornisce all’utente un’idea della durata residua a disposizione per la sessione di pulizia. Anche il livello di rumorosità è più contenuto. Gli aspirapolvere senza filo Dyson V8 sono il 50% più silenziosi rispetto agli apparecchi delle precedenti generazioni. Maggiore capacità di aspirazione, adatta ai compiti più difficili e attivabile con un nuovo interruttore più intuitivo. Fornisce all’aspira-

Piccolo, quasi un aspirabriciole. Invece è VC5 Kärcher, ultra compatto da chiuso, si inserisce in ogni contesto domestico contemporaneo grazie alle sue caratteristiche di design: il manico regolabile in altezza e il peso di 3,5 kg rendono VC5 uno strumento ideale per la pulizia quotidiana anche di scale e zone poco pratiche da raggiungere per un aspiratore a traino tradizionale. Il motore a 500W, in tripla classe energetica AAA, è regolabile su quattro diversi livelli di potenza in base alle esigenze di pulizia e permette di aspirare perfettamente tutte le superfici, dai pavimenti ai tappeti, senza sforzo. VC5 Kärcher è dotato di conteni-

tore raccoglitore senza sacchetto e può essere svuotato con un semplice gesto. VC 5 è molto versatile oltre ad avere un design accattivante e una struttura originale. Può fare tutto ciò che fanno i classici aspirapolvere a traino, in modo più agile e svelto perché non bisogna trascinare nulla. La bocchetta pavimenti pulisce a fondo tappeti, moquette e tutte le superfici dure, ma non è tutto qui: la dotazione del VC 5 prevede anche bocchette per poltrone, fessure e spazzoline ottime per la pulizia degli elettrodomestici. Per ottenere un aspirapolvere compatto da usare sui mobili è

sufficiente rimuovere la bocchetta pavimenti, accorciare il tubo telescopico e montare la bocchetta poltrone per pulire il divano o la bocchetta fessure per arrivare anche negli spazi più stretti o la spazzolina per spolverare gli elettrodomestici. LG Antiacaro Bed Cleaner è dotato di tecnologia Dual Punch e sistema di sterilizzazione UV che permette di mantenere materassi, letti, divani e poltrone sempre privi dagli acari della polvere e da allergeni nocivi. Bed Cleaner non

solo elimina polvere e peli di cane e di gatto da materassi e biancheria da letto, ma protegge anche attivamente dalle allergie. La tecnologia batti e aspira Dual Punch, batte i tessuti 8.000 volte al minuto facendoli vibrare; in questo modo la polvere e gli acari più nascosti affiorano in superficie per essere poi energicamente aspirati e rimossi. Contemporaneamente, la rotazione della spazzola presente nell’aspirapolvere, raccoglie delicatamente capelli, peli e fibre da materassi, lenzuola e cuscini per avere un’igiene più profonda. A pulizia avvenuta, posizionando Bed Cleaner nella sua base d’appoggio, in cui è presente una lampada UV, si attiva automaticamente la sterilizzazione della spazzola. La lampada UV si accende per 5 minuti e sterilizza Bed Cleaner dai batteri accumulati durante l’utilizzo, evitando, in questo modo, di contaminare i tessuti durante le successive pulizie. Il sistema multiplo di filtraggio presente nel filtro Dual HEPA, rimuove polvere, odore e germi dall’ambiente domestico, trattenendo il


99,99% della polvere raccolta. Certificato da German SLG, il filtro oltre a trattenere la polvere più sottile igienizza i tessuti. Facile da muovere e da impugnare, LG Antiacaro Bed Cleaner, grazie al suo design ergonomico e all’inclinazione appositamente calcolata per adattarsi al movimento naturale del braccio, consente una pressione minima sulle mani e sulla schiena, riducendo lo sforzo del polso, per un maggior comfort di utilizzo. Il suo funzionamento è pratico: si accende e si spegne infatti con una sola mano; il serbatoio può essere estratto con facilità in un solo tocco ed essendo privo di cavi di alimentazione l’aspirazione risulta comoda e libera. Inoltre, Antiacaro Bed Cleaner di LG garantisce un’autonomia di 30 minuti dopo una carica di 3,5 ore, grazie alla batteria agli ioni di litio. Infine, il design accattivante dalla forma curva e dalla finitura lucida lo rendono un prodotto decisamente premium nella categoria degli aspirapolvere. Forzaspira SR25.9_Plus e Forzaspira SR18.5 sono le nuove scope ricaricabili 2 in 1 di Polti, facili da usare, con aspirapolvere portatile integrato. Adatte alle pulizie di tutti i giorni, quando si rientra a casa dopo una giornata di lavoro o nei ritagli di tempo. Grazie al suo peso contenuto di 2,5 kg e all’assenza del cavo di alimentazione, con Forzaspira ci si può muovere facilmente da una stanza all’altra. I nuovi modelli Forzaspira sono comodi da utilizzare perché dotati del pratico manico flessibile che permette, insieme allo

snodo della spazzola, di arrivare in ogni angolo della casa, senza chinarsi. Per pulire il tavolo a fine pasto è possibile estrarre e usare solamente l’aspirapolvere portatile dotato di lancia estraibile e di spazzolino integrato. La potenza delle nuove scope elettriche di Polti permette di pulire velocemente con risultati impeccabili: il sistema ciclonico filtra infatti la polvere in modo estremamente efficace e senza perdite di potenza. E con la funzione Turbo è possibile svolgere tutte le faccende in poco tempo. La Turbo Spazzola permette di pulire in profondità tappeti e moquette e rimuovere anche i peli degli animali domestici. Niente sporco nelle zone nascoste e meno visibili della casa. Forzaspira SR25.9_Plus ha infatti una spazzola dotata di luci a led che illuminano anche gli angoli più nascosti per individuare così lo sporco. Le batterie agli Ioni di Litio da 25.9V e 18.5V offrono un’autonomia fino a 56 minuti e 45 minuti in modo da pulire tutta la casa; una ricarica completa si ottiene in sole 4,5 ore. Pulire con Forzaspira è un gioco da ragazzi: il contenitore raccogli sporco è facile da rimuovere e svuotare, con un solo gesto si riesce a buttare il contenuto senza entrare in contatto con la polvere. E una volta terminata la sessione di pulizia, le nuove scope For-

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Dyson V8 PROFILO MINIMAL: maniacale, essenziale, elegante. Ogni oggetto in casa deve avere una precisa funzione e non essere elemento di disturbo nel resto della casa. Gli elettrodomestici? Leggeri, funzionali e iper tecnologici. Da non spenderci poco, anzi! Rowenta Silence Force 4A Animal Care PROFILO TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE: Più che uno strumento di casa è un componente della famiglia, con qualche caratteristica in più. Aiuta a mantenere l’ordine che figli e animali non riescono a gestire. Più di un maggiordomo, un migliore amico. LG Antiacaro Bed Cleaner PROFILO KILLER: li cerca, li stana e gli uccide. Ovunque loro siano. Non c’è angolo in cui gli acari possano nascondersi. Siete avvisati! VC5 Kärcher PROFILO GHOSTBUSTERS: Pratica, versatile, ergonomica. La puoi portare ovunque in casa. La sua particolare struttura ricorda l’arma super potente utilizzata dagli acchiappafantasmi per neutralizzare gli spiriti cattivi. Ambasciator non porta pena. Forzaspira SR25.9_Plus e Forzaspira SR18.5 POLTI PROFILO CASALINGA PERFETTA: Qualsiasi sia la vostra esigenza di pulizia, questo è il prodotto che si adatta perfettamente a voi. Chiedete e vi sarà dato: tempo, luce per illuminare gli angoli bui, maggiore capacità d’autonomia. Chi più ne ha più ne metta. Ultra Silencer Zen di Electrolux PROFILO L’AMICO INVISIBILE. Averlo è come non averlo. Il suo plus è l’estrema silenziosità e la sensazione di benessere che trasmette al suo utilizzo. UltraSilencer ZEN Green, SALVIAMO IL MONDO: non è solo campione di silenziosità, ma anche di eco compatibilità. Per tutti coloro che hanno cuore non solo la salvaguardia della loro casa, ma anche quella del mondo intero. Athen Evo Hoover. PROFILO HIGHLANDER. Se pensate di essere abbandonate sul più bello durante le pulizie di casa, avete sbagliato in pieno. Questo aspirapolvere vi terrà compagnia per ben 2 ore. Sarete voi a doverlo spegnere, da solo non si fermerà. Hoover 4A Excellence in Performance, PROFILO IL FACTOTUM: è invece sinonimo di versatilità, per venire incontro a tutte – ma proprio tutte – le esigenze di single e casalinghe, siano essi fanatici della pulizia o amanti della “pulizia e fuga”.

ǖ )2&86 )/ 225 &$5( zaspira possono essere riposte facilmente perché stanno in piedi da sole e occupano poco spazio.


Pulizie in totale relax con Ultra Silencer Zen di Electrolux, dotato di motore con la nuova sospensione e vano tecnologicamente avanzati, gli strati isolanti delle cornici dei filtri e del sacchetto rafforzati, il sistema AeroPro Silent ZEN della spazzola e tubo flessibile rinnovati garantiscono l’esperienza di pulizia serena e silenziosissima. Il motore flottante garantisce la silenziosità costante nel tempo. In tema di ecocompatibilità, invece, Electrolux propone UltraSilencer ZEN Green, costruito al 55% da materiale plastico riciclato che, al termine del suo ciclo di vita, sarà possibile riciclarlo ulteriormente fino al 92%. UltraSilencer ZEN utilizza la metà dell’energia di un aspirapolvere tradizionale da 2.100 Watt. Senza avere alcun effetto sulle prestazioni. Anzi, l’interno aerodinamico è stato studiato appositamente per una forza aspirante più efficace, con uso minore di energia. Grazie agli sviluppi apportati dagli ingegneri di Electrolux, in più,

UltraSilencer ZEN dispone di un tubo flessibile migliorato e silenzioso e della spazzola silenziosa ma ultra efficiente Silent Zen in grado di garantire un livello di rumore ancora più basso durante l’aspirazione. Grazie al design aerodinamico di UltraSilencer ZEN e alla spazzola combinata per una pulizia profonda, è possibile aspirare in maniera potente ed efficace, in silenzio rilassante. Non solo. Il suo sistema Motion Control System garantisce inoltre stabilità di movimento, facilità di svolta e trazione dinamica. Senza cavo e senza sacco ATHEN EVO di Hoover si avvale del sistema EASY DRIVING che permette di pulire facilmente anche intorno a mobili, luoghi e angoli non facilmente raggiungibili in casa. La speciale inclinazione a 180° aiuta a raggiungere persino le aree più difficili con un semplice movimento del polso e senza alcuno sforzo. Athen Evo gode di un’autono-

mia fino a 120 minuti in modalità FLOOR, garantendo prestazioni di pulizia paragonabili a quelle di un aspirapolvere a filo da 2.500 W. Sempre Hoover ha lanciato da poco sul mercato 4A Excellence in Performance, la pri-ma linea di aspirapolvere a traino interamente in classe A. Hoover 4A Excellence in Performance, che comprende tre modelli con sacco e tre senza sacco, soddisfa tutti i criteri richiesti: garantisce un risparmio energetico del 50% rispetto a modelli ad alto wattaggio, vanta una capacità di aspirazione sulle superfici dure superiore al 111% e al 91% sui tappeti e ha un’efficienza di filtrazione dell’aria fino al 99,98%. Athos è la soluzione adatta per chi ha grandi superfici da pulire, grazie al sacco che contiene fino a 5 litri di polvere, i due modelli Athos sono dotati del pratico Nano Pack System, che consente di riporli con estrema facilità. Il lungo tubo di 11 metri può infatti essere arrotolato direttamente sull’apparecchio, senza intralci. Telios Plus, grazie all’intera gamma di accessori integrati permette di avere sempre a portata di mano tutto ciò di cui si ha bisogno. È do-

tato inoltre della spazzola Carpet Op-timax, per una profonda pulizia dei tappeti. Come gli altri modelli 4A, ha un livello invi-diabile di rumorosità: 66 dBA. Xarion PRO è in grado invece di garantire ottimi risultati in poco tempo grazie alla tec-nologia multi-ciclonica brevettata Airvolution che garantisce la massima efficienza di separazione della polvere dall’aria. È quindi il prodotto ideale per chi soffre di allergie, grazie anche al doppio filtro HEPA in entrata e in uscita. Reactiv, infine, con una potenza di aspirazione di 800 W, garantisce un risparmio ener-getico del 50%, mantenendo un’aspirazione paragonabile ai 2.300 W dei vecchi modelli.


Pubbliredazionale

Hoover Ultra Vortex: stop alle allergie

Un valido alleato nella lotta contro gli acari della polvere, tra i principali responsabili di importanti reazioni allergiche in molte persone. Attraverso 3 modalità di pulizia, Ultra Vortex di Hoover rappresenta un ottimo strumento per mantenere un ambiente sano e salutare per la famiglia. Unisce una potente forza aspirante che rimuove a fondo e con cura la polvere e lo sporco accumulati nei tessuti, anche quelli più delicati; un’efficace lampada germicida UV-C che può uccidere fino al 99,9 % di batteri, allergeni e acari della polvere e può prevenirne la formazione futura e una turbo spazzola rotante che raggiungendo la velocità di 4.200 giri al minuto, penetra in profondità nelle fibre per rimuovere allergeni e acari.

www.hoover.it

Prevenendo la comparsa di dermatiti e asma è ideale per chi soffre di allergie. Grazie alla tecnologia ciclonica, Ultra Vortex offre una elevata efficienza di separazione della polvere e quindi una migliore aspirazione, oltre ad una più facile manutenzione dei filtri. Il contenitore della polvere può essere rimosso comodamente e svuotato con un semplice gesto senza mai entrare in contatto con la polvere, garantendo facilità e soprattutto massima igiene anche nelle operazioni di manutenzione.


CeBIT 2017: nel cuore dell’innovazione digitale Inizia lÕattesa per la 33esima edizione dela grande Þ era di Hannover, evento mondiale del business digitale, che si preannuncia pi dinamico e pi avveniristico che mai

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Da lunedì 20 a venerdì 24 marzo si terrà nel quartiere fieristico di Hannover la 33esima edizione del CeBIT. All’evento sono attesi circa 3.000 espositori e 200.000 visitatori da tutto il mondo. Il tema conduttore dell’edizione 2017 – d!conomy no limits – sintetizza efficacemente l’obiettivo del salone tedesco: illustrare le molteplici opportunità offerte, sia in ambito professionale sia in ambito sociale, dalle tecnologie connesse alla rivoluzione digitale.

(VHPSL FRQFUHWL È inconfutabilmente vero che l’economia digitale incalza e che la digitalizzazione sta cambiando a ritmo vertiginoso l’economia e la società. Il CeBIT proporrà dunque come proprio biglietto da visita una vetrina di significativi esempi concreti della digitalizzazione di più settori. Al centro dell’attenzione ci saranno in questo senso le proposte del Paese Partner Giappone, leader incontrastato del digital high-tech,

che sarà presente con un centinaio di aziende espositrici. E che promette di riscuotere grande interesse anche nel corso dell’articolato programma delle CeBIT Global Conferences: tra i circa 200 relatori di fama mondiale che faranno il punto su attese e dubbi legati al nostro futuro prossimo e remoto è infatti atteso con giustificata curiosità il professor Hiroshi Ishiguro, dell’Università di Osaka, famoso per avere sviluppato un robot antropomorfo che ha le sue stesse sembianze. Per capire quale scorcio le frequentatissime Conferences del CeBIT aprono sul futuro, vale forse la pena di citare qualche altro relatore: il ricercatore olandese Bas Landorp, ad esempio, ideatore del progetto Mars One che si propone l’ambizioso obiettivo di stabilire una colonia permanente su Marte, o l’ingegnere statunitense Nolan Bushnell, fondatore di Atari, considerato il “padre” del videogaming e della realtà virtuale.


5HDOWÂť YLUWXDOH H DXPHQWDWD Il panorama dell’innovazione, al prossimo CeBIT, è molto ampio e include tra i suoi highlight anche la realtĂ virtuale e la realtĂ aumentata, che non sono piĂš semplici tecnologie di nicchia dell’industria dei videogiochi come erano ai loro inizi, ma hanno oggi tutte le carte in regola per collocarsi tra i protagonisti dell’economia. Queste tecnologie stanno infatti acquistando crescente importanza per progetti complessi quali la pianificazione della produzione, oltre a profilarsi come utile strumento per la formazione di professionisti chiamati a confrontarsi con sempre mutevoli condizioni operative. Nell’epo-

ca di Industria 4.0 e di Internet delle Cose si offrono in effetti enormi opportunitĂ per le soluzioni VR e AR. E se responsabili decisionali e buyer hanno bisogno di valutare la gamma delle applicazioni possibili, i costi e gli scenari di utilizzo, il CeBIT è sicuramente il luogo migliore per farlo. L’area Virtual & Augmented Reality, nel padiglione 17, punterĂ in effetti i suoi riflettori sulla presentazione di nuove applicazioni rivolte alle aziende. In aggiunta al fronte espositivo, l’area includerĂ anche una vetrina live, una conferenza dedicata, lounges e aree di incontro.

'URQL H VLVWHPL DXWRQRPL Direttamente confinante con l’area

espositiva Virtual & Augmented Reality, l’area Drones & Unmanned Systems sarà quest’anno notevolmente ampliata dopo il riuscito debutto nell’edizione 2016. Qui sarà possibile prendere visione delle soluzioni per lo sviluppo e la gestione dei sistemi autonomi, passando in rassegna le loro possibilità d’impiego future: per Internet delle Cose, per applicazioni Big Data, per la comunicazione e le infrastrutture, la ricerca e lo sviluppo. Anche qui allo spazio espositivo si affiancheranno un programma di conferenze e un’area per le dimostrazioni di volo dei droni, dei quali saranno illustrati gli innumerevoli e sempre crescenti ambiti applicativi: dall’agricoltura alla silvicoltura, all’impiego da parte di forze di polizia e vigili del fuoco, al commercio, alla logistica, alla medicina. Durante i momenti congressuali si offrirà anche l’occasione per importanti spunti di riflessione sulle problematiche connesse all’ambito legislativo e sullo scottante tema dell’intelligenza artificiale. Lo sviluppo di forme di apprendimento che rendono le macchine sempre piÚ autonome sta facendo passi da gigante e implica pertanto, da parte di sviluppatori e designer, una scrupolosa attenzione al tema della sicurezza e al rispetto di regole europee e globali che sono in fase di definizione. Diventano di straordinaria attualità i concetti di robot umanoide e di Leggi della robotica introdotti come visione fantascientifica da Isaac Asimov nella seconda metà del secolo scorso.

6FDOH RYYHUR SRUWH VSDODQFDWH DOOoLQQRYD]LRQH JLRYDQH Anche alle startup giovani sarà dedicato quest’anno piÚ spazio

grazie all’ampliamento di SCALE11, la piattaforma ad esse riservata nel padiglione 11 come punto d’incontro tra investitori, aziende consolidate e affermate, da una parte, e giovani e innovativi imprenditori in cerca di partner e di investitori dall’altra. In effetti molte startup sono particolarmente propositive in tema di nuove forme di lavoro e di nuovi modelli di business dettati dalla trasformazione digitale. Nel 2016 erano presenti al CeBIT piÚ di 300 startup da 40 Paesi. A marzo, quest’anno, ne sono attese oltre 400. Tra di esse ci saranno anche 5 startup della Regione Toscana che si presenteranno in collettiva.

,UULQXQFLDELOH SLDWWDIRUPD GL LQFRQWUR FRQ LO IXWXUR Come sottolineano gli organizzatori del salone di Hannover, il successo della d!conomy – l’economia digitale – si basa su alcuni prerequisiti irrinunciabili: creativitĂ , apertura al cambiamento e nuovo spirito imprenditoriale. Richiede però anche conoscenza e qualificazione. Bisogna conoscere, capire e saper utilizzare le nuove tecnologie per riconoscere e valorizzare le opportunitĂ economiche e sociali che esse prospettano. Questo richiede un fattivo e costruttivo confronto tra global player, PMI e startup. Il CeBIT si conferma spazio adatto per questo confronto, ribadendo il proprio ruolo di piattaforma di incontro con il futuro da sempre universalmente riconosciuto alla manifestazione.

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L’evoluzione offerta dal mondo dei videogiochi è forse quella più immediatamente “apprezzabile” da parte del consumatore finale. E, forse, bisogna proprio partire da qui per capire qualcosa su “dove stiamo andando” di Raffaele Gomiero

Il futuro è “virtuale” Forse sembrava un po’ scontata come risposta alla domanda “quale sarà il futuro del gaming’”, ma alla fine era quasi inevitabile: non mettere la realtà virtuale davanti a tutto, sarebbe un errore davvero madornale. Nei videogiochi l’innovazione è ormai una parola comune visto che i generi sono ormai molti ed è davvero difficile – se non addirittura impossibile - trovare qualcosa di veramente “nuovo”. La realtà virtuale essendo un territorio ancora del tutto inesplorato per i maggiori publisher, sembra essere davvero il terreno più fertile in cui potrano giocarsi le “battaglie” future. Ma sarà davvero così?

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A sentire i protagonisti del settore che abbiamo interpellato sembrerebbe proprio di sì.

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Marco Saletta, General Manager Sony Interactive Entertainment Italia

“Il 2016 è stato un anno brillante. Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e della varietà dei contenuti, Sony Interactive Entertainment ha immesso sul mercato due console (PS4 slim e PS4 Pro), il visore di realtà virtuale PlayStation VR e una serie di videogiochi di qualità. D’altro canto il

pubblico ha risposto in maniera entusiasta ed estremamente recettiva, permettendo di registrare una delle migliori stagioni natalizie di sempre. Il 2017, a nostro avviso, dovrebbe consolidare quanto costruito sinora, mettendo a disposizione dell’utente una scelta il più ampia e variegata possibile di contenuti che vadano incontro a tutte le esigenze di gioco: che si tratti di videogiochi in realtà virtuale, avventure single player, espe-


rienze competitive in multiplayer online o sul divano di casa. Il nuovo anno sembra essere iniziato proprio in questa direzione: le note caratteristiche della cultura e del folklore giapponese con Gravity Rush 2, l’immersione al cardiopalma nelle atmosfere di Resident Evil 7 grazie a PSVR, l’immedesimazione con il primo samurai occidentale in Nioh e, tra non molto - il 1 marzo - le avventure di una sfaccettata protagonista femminile alla ricerca della proprio identità con Horizon: Zero Dawn. E questo per citare solo alcuni dei contenuti del 2017. Naturalmente non mancherà il lavoro degli sviluppatori indipendenti, compresi gli italiani, che continuano a dimostrare una grande attenzione alle nostre piattaforme di gioco e che hanno accolto con estremo interesse e con alacrità/ sollecitudine le opportunità offerte da PSVR. Senza dimenticare che PlayStation 4 è anche un hub di intrattenimento più allargato, con la possibilità di navigare on-line, accedere ai contenuti video di Youtube, vedere film e serie tv grazie a partner come Netflix, Mediaset Infinity, Now TV, ascoltare musica e creare le proprie playlist con Spotify. L’ambizione più grande rimane quella di aprire il medium videoludico a sempre nuove fasce di pubblico, permettendo a tutti di comprenderne il valore di sano e alternativo momento di svago”.

1$0&2 %$1'$, Christian Born, Country Manager di BANDAI NAMCO Entertainment Italia.

“Prima di tutto tre parole: fruibilità, qualità, longevità. Ritengo siano queste le componenti essenziali per il futuro del gaming. La fruibilità mi permette di introdurre l’analisi su Nintendo Switch, una home/portable console, che rispetto ad un tablet tradizionale garantisce un gaming di alta qualità ma che, nei confronti delle home console tradizionali, rischia di perdere la sfida tecnica. Direi che Nintendo, in prima analisi, si rivolgerà al proprio target primario, che sono i fan dell’azienda giapponese, sfruttando la line up al lancio, caratterizzata dai titoli first party, solitamente garanzia di successo. Il dibattito aperto è piuttosto se ci sarà spazio e supporto alle terze parti. Noi di Bandai Namco Entertainment crediamo molto nella macchina e abbiamo già 3 progetti in uscita nel 2017: Dragon Ball Xenoverse 2 (titolo non definitivo), un gioco della serie Tales of e Taiko Drum Master. Inutile negarlo, il vero successo e ambizione per Nintendo sarà quello di avere un pubblico che nel salotto di casa possegga PS4 o Xbox One e anche Nintendo Switch, che viste le piccole dimensioni potrebbe trovare il suo spazio, in tutti i sensi. Inoltre rappresenta una fruizione complementare a quella delle console di Sony e Microsoft, grazie alla sua estrema portabilità e alle tante configurazioni possibili, perfette anche per le serate tra amici. La qualità, invece, è ancora tutta da scoprire su VR, dove per il momento mancano le killer application e il prezzo rimane inizialmente

proibitivo alla grande massa. Ma le potenzialità sono evidenti a tutti, in fondo basta guardare le reazioni di chi prova il VR per la primissima volta per capire di cosa stiamo parlando. Per quanto riguarda le applicazioni trasversali, siamo in molti a condividere l’opinione che possa fare molto, non tanto – o non solo – nell’ambito prettamente entertainment, quanto in quello educativo e informativo (medico, industriale) e qui si aprono interessanti scenari che ci portano alla robotica e ai suoi usi, che siano già attuali o futuri. La longevità, non intesa come ore di gioco di un titolo ma come ciclo di vita di un prodotto, è forse uno di quegli elementi che mettono maggiormente alla prova un’azienda, come ad esempio Microsoft. Sulla qualità non si discute, l’azienda americana ha da sempre abituato a macchine potenti, con ottime performance tecniche

e un’offerta variegata. Più delicati sono argomenti come prezzo al lancio e longevità del brand. Quanta fidelizzazione c’è ad oggi sui prodotti Microsoft in ambito videoludico? Ma soprattutto, quanto è ancora il l’impegno dell’azienda ad operare e ad investire ancora nel gaming? Scorpio dovrebbe aiutarci a rispondere ai quesiti precedenti. Cosa ci riserverà quindi il futuro? Arriveremo a un sistema unico, monopolistico, oppure, in modo diametralmente opposto, allo stesso contenuto fruibile su molteplici sistemi: console, mobile, glass, robotica…? Gli indizi al momento sono piuttosto discordanti, ma certamente il settore del gaming è in una fase evolutiva molto interessante e che segnerà il passo a quello che sarà l’entertainment domestico dei prossimi anni”.


Paolo Chisari, Senior Director & General Manager, Italy Activision Blizzard

“L’innovazione fa parte del DNA del mercato dei videogiochi, da sempre in continua evoluzione, non soltanto dal punto di vista della tecnologia, dei contenuti e dei supporti, ma anche dell’esperienza di gioco e dei modelli di business. Partiamo dal primo di questi aspetti, quello tecnologico; è evidente come l’evoluzione della tecnologia sia uno dei fattori principali di innovazione e agisca da “driver” per gli altri aspetti. Pensiamo ad esempio alla realtà virtuale, uno delle principali novità dal punto di vista tecnologico del 2016, e alle grandi potenzialità in termini di creatività che offre agli sviluppatori. Una maggiore libertà espressiva e creativa dei publisher che si traduce inevitabilmente in nuove esperienze di gioco per i consumatori. I videogiocatori saranno sempre più liberi di scegliere, è già così oggi e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. Potranno scegliere tra esperienze di gioco estremamente immersive e coinvolgenti, come la realtà virtuale o titoli come il nostro Call of Duty ad esempio, o magari rilassarsi

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per pochi minuti e senza troppo “impegno” con un gioco sul loro smartphone o sulla loro console portatile mentre aspettano l’autobus. Il nostro ruolo in qualità di publisher è - e sarà così sempre di più nel prossimo futuro - quello di sviluppare titoli belli, che venda-

no, e che sappiano soddisfare le diverse esigenze di intrattenimento. Oggi il day one del prodotto è solo l’inizio dell’avventura con il nostro consumatore, l’obbiettivo è quello di mantenere sempre vivo, e di stimolare, l’interesse del consumatore il più a lungo possibile.”

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Andrea Basilio - Lead Game and Technical Designer

“Una delle abilità più importanti che è indispensabile possedere per lavorare nell’industria dei videogiochi è quella, in un certo senso, di prevedere il futuro. In Milestone dedichiamo molto tempo ed energie ad analizzare le tendenze del mercato per capire in che direzione sta andando, ma soprattutto in che direzione andrà, in modo da poter progettare i nostri prossimi titoli anticipando i trend. Chiaramente il DNA di Milestone è quello delle corse, sia di macchine che di moto, quindi il nostro approccio è sempre orientato ai “racing game. Tra le varie tipologie di giochi esistenti, quelli di racing sono da sempre tra le punte di diamante tecnologiche, poiché storicamente hanno sempre spinto al massimo i vari hardware delle diverse piattaforme. Questi titoli si basano saldamente, di solito, su due principi che sono di avanguardia tecnologica: la ricerca del fotorealismo e la simulazione fisica. Per avere un’idea di quello che succederà nei prossimi anni, bisogna fare un piccolo riassunto della situazione presente del mercato. L’offerta di giochi di guida è piuttosto variegata e di ottima qualità: per quanto riguarda le due ruote, giochi come Ride 2 e MXGP2 (Milestone) tramutano in videogioco la passione per le moto in due modi molto differenti; mentre le quattro ruote sono molto ben rappresentate nei videogiochi da titoli come Sébastien Loeb Rally EVO (Milestone), la serie Forza Motorsport (Microsoft) e la serie Gran Turismo (Sony). Inoltre è doveroso nominare altri titoli come Driveclub, Dirt Rally, Assetto Corsa e Project Cars, tutti giochi che offrono esperienze molto diverse tra di loro e rappresentano specifiche sfaccettature del panorama motoristico. Quando si mettono sul piatto così tanti titoli, è facile credere che ci sia già abbastanza offerta nel mercato. È qui che entra in gioco uno dei punti di forza più importanti di Milestone: da grandi appassionati di motori sappiamo che ci sono tante esperienze del mondo motoristico non ancora esplorate nei videogiochi. Qui in Milestone pensiamo che il futuro dei giochi racing corra su tre binari paralleli: la realtà virtuale, gli sport elettronici e l’avanzamento tecnologico per riprodurre la realtà. Non nominare l’avvento dei primi visori VR sarebbe sbagliato, visto che uno dei generi sui quali hanno avuto più impatto è stato proprio quello della simulazione di guida. I giochi che funzionano meglio nel contesto della realtà virtuale sono quelli che simulano al proprio interno un oggetto detto di “ancoraggio”, come ad esempio l’interno di una macchina o la cabina di un aereo. Purtroppo il notevole prezzo di questa nuova tecnologia, la difficoltà a utilizzarla in un ambiente casalingo e i numerosi problemi di nausea creata dal movimento che causa in alcune persone, non ne ha ancora permesso una grossa espansione. Detto questo, sicuramente nei prossimi anni vedremo nuove iterazioni di questa tecnologia che risolveranno i problemi attuali: costo più basso, una maggiore facilità di utilizzo e sistemi che limitino il malessere dei giocatori. Quando almeno una parte di queste condizioni verrà soddisfatta, i giochi di guida saranno sicuramente in prima fila tra i gli utilizzatori più entusiastici della tecnologia VR. Parallelamente alla realtà virtuale, una nuova area al momento in espansione

sono gli sport elettronici. In questi anni abbiamo assistito a una sempre più vasta diffusione degli E-Sport, campionati in cui decine di migliaia di giocatori competono, in una prima fase online e in una seconda fase “live”, per premi da milioni di dollari. Gli E-Sport sono nati soprattutto su giochi d’azione e strategici ma negli ultimi anni si stanno spostando verso i racing game. Un ottimo esempio di questo trend è il torneo E-Sport di Las Vegas, organizzato dalla Formula E in collaborazione con la Fia, che nell’ultima edizione aveva in palio ben un milione di dollari. L’evento, a cui partecipavano piloti veri insieme a campioni virtuali, ha avuto una copertura televisiva comparabile alla Formula 1. Nel futuro, con l’assottigliarsi delle differenze visive tra virtuale e reale, vedremo in televisione sempre più eventi di questo tipo. La ricerca per creare prodotti sempre più simili alla realtà in questi trenta anni di esistenza dei giochi di corse non si è mai arrestata. L’avanguardia, a oggi, è rappresentata da nuovi e sofisticati strumenti di rilevazione che rendono possibile la riproduzione fedele della realtà. Questi strumenti spaziano da avanzati droni per la fotogrammetria a rilevamenti laser. Il laserscan, basato sulla tecnologia del laser scanner, consiste in sostanza nel passare a una certa velocità lungo il tracciato da scansionare con un veicolo equipaggiato appunto con lo scanner laser. Tutto l’ambiente viene automaticamente “registrato” e trasformato in una nuvola di punti che poi vengono utilizzati per la riproduzione del modello tridimensionale. Questo sistema garantisce una fedeltà con la realtà del cento per cento. Queste tecnologie di acquisizione, combinate con i nuovi hardware a disposizione, permetteranno agli sviluppatori di creare giochi e simulatori visivamente indistinguibili dalla realtà. In Milestone la ricerca di nuove idee e tecnologie non si ferma mai, stiamo lavorando su tutti i fronti per offrire ai nostri utenti esperienze all’avanguardia, ricche, belle e coinvolgenti. Gli appassionati di guida possono essere sicuri che abbiamo molte sorprese in serbo per loro nel prossimo futuro”.


Retail: futuro QUI 4XDOH VDUÂť LO IXWXUR GHO PRQGR GHOOD GLVWULEX]LRQH" 4XDOFRVD VL VWD JLÂť PXRYHQGR GL 5REHUWR %RQLQ

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Secondo Deloitte sempre piĂš clienti si aspettano che i rivenditori siano in grado di soddisfare immediatamente, o persino prevedere, le loro esigenze e i loro desideri. L’esperienza di acquisto non è piĂš un evento isolato, ma parte di un processo integrato, in grado di abbracciare negozi online, social media, negozi fisici e altri spazi. Il confine che separa le esperienze di acquisto online e offline si fa sempre piĂš sottile, tanto che si calcola che i social media influenzino il 33% degli acquisti in negozio. Lo stesso sentiment emerge da un report pubblicato dal Digital Transformation Institute di Capgemini, secondo il quale i consumatori si sentono sempre piĂš frustrati dalle esperienze di shopping all’interno di negozi che offrono ben poco della comoditĂ delle loro controparti online: quattro acquirenti su dieci (40%) dichiarano infatti che fare acquisti in un negozio è un’attivitĂ noiosa. Il

57% dei consumatori (in Italia il 59%) desidera ad esempio che i retailer offrano ben piĂš della semplice vendita di un prodotto: mettere a disposizione spazi di socialitĂ , esperienze utili per imparare e farsi ispirare, come corsi di cucina o fai-da-te. La scarsa soddisfazione all’interno del punto vendita è difatti una tra le due principali sfide affrontate dai retailer tradizionali messe in luce proprio da questi tipi di studi. Ed ecco che nasce la voglia di innovazione anche nel settore del retail.

&223 (6&( $//2 6&23(572 Dalla teoria alla pratica. Dopo aver “mostrato i muscoli� durante Expo Milano 2015, Coop passa infatti all’azione e inaugura il primo supermercato del futuro a Milano, presso il Bicocca Village. Da primo prototipo sviluppato insieme allo studio Carlo Ratti Associati e dotdotdot, il

nuovo concept store è diventato realtĂ grazie alla collaborazione fra Coop Italia, Coop Lombardia, Consorzio Nord Ovest e Inres, insiema ad Accenture, Studio FM e Microsoft. Nel Supermercato Coop di Bicocca è stata riproposta in toto l’esperienza vissuta a Expo, racchiusa in un punto vendita di circa 1.000 mq di superficie di vendita e 6.000 prodotti.


La nuova customer experience è resa possibile dall’introduzione di alcune soluzioni digitali a disposizione dei clienti, dai banchi interattivi, agli scaffali verticali fino allo schermo data viz, posto all’estremità opposta rispetto alla barriera casse, che consiste in quasi 20 metri di lunghezza coperti da 54 monitor. I prodotti sono esposti su ampi banchi interattivi che, con un semplice movimento della mano (grazie a una tecnologia innovativa basata su sensori Kinect che, attraverso meccanismi di body detection, riconoscono i gesti del cliente), permettono di visualizzare su un monitor informazioni aggiuntive sul prodotto, tra cui l’origine, i valori nutrizionali, l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti, le istruzioni per lo smaltimento, i prodotti correlati e le promozioni in corso. Ai tavoli interattivi si aggiungono poi ulteriori 46 totem-touch dotati di scanner per visualizzare le informazioni di tutti i prodotti in vendita, indipendentemente dalla loro collocazione. Anche il layout degli scaffali è stato ripensato e associato a un’applicazione touch che permette di orientarsi tra le varie categorie di prodotto, filtrarle e cercare ciò che si desidera, scoprire le promozioni in corso e visualizzare informazioni dettagliate. Tutto ciò dà vita a un’etichetta “aumentata” che consente di acquisire una conoscenza approfondita del prodotto che ci si appresta ad acquistare. Una delle pareti del supermercato è poi dedicata a un ampio schermo che proietta dati e contenuti in tempo reale, tra cui: i valori del marchio Coop, offerte speciali del giorno e suggerimenti per la preparazione di cibi, ma

anche notizie dal mondo social come i post sulla pagina Facebook di Coop, oppure l’elenco dei prodotti più venduti e le promozioni per ciascuna categoria. Accenture ha lavorato con Coop nel ridisegnare completamente l’architettura delle informazioni del supermercato. Collaborando con Avanade, ha aiutato Coop a implementare l’infrastruttura IT e ad analizzare e sviluppare i touchpoint del punto vendita. Il risultato è una soluzione modulare e flessibile basata su una piattaforma cloud Microsoft Azure, facilmente scalabile e replicabile in un ampio numero di negozi., il ritorno dopo la sperimentazione in Expo dei tavoli interattivi, che richiamano i banchi del mercato, con l’elemento tecnologico delle vele che attraverso 54 monitor sono in grado di presentare un’etichetta “aumentata” dei prodotti.

$0$=21 '$ )$17$6&,(1=$ Chi già vive veramente nel futuro - davvero fantascientifico - è Amazon. Dopo aver finalmente effettuato nel dicembre scorso la sua

prima consegna con l’utilizzo di un drone (in Gran Bretagna, nei pressi di Cambridge) e aver annunciato l’intenzione di brevettare dei magazzini volanti, sotto forma di grossi dirigibili da cui far partire gli stessi droni, il colosso dell’ecommerce americano ha dato vita al progetto Amazon Go, un punto vendita totalmente a libero servizio, dove si entra si prende tutto ciò che si ha bisogno, senza pagare e senza fare code alle casse. Il conto arriva direttamente sul proprio smartphone con cui si potrà pagare comodamente con carta di credito o sul proprio conto online. La spesa viene quantificata per mezzo di un’apposita app in grado di fornire il QR Code identificativo dei prodotti acquistati, che verranno poi scaricati attraverso uno scanner posto all’uscita del negozio. A un sistema di sensori e telecamere posto all’interno dello store – denominato “Just Walk Out” – verrà poi affidato il compito di registrare i prodotti scelti e la loro quantità. Terminato lo shopping e usciti dal locale, l’app mostrerà poi direttamente sullo smartphone lo scontrino virtuale con la lista degli acquisti e i relativi prezzi. Più nello specifico, il progetto di Amazon prevede l’apertura di oltre 2.000 negozi dedicati a diverse tipologie di categorie merceologiche con l’aggiunta di un servizio di ristorazione: il primo punto vendita, con superficie di 160 mq, è già in fase di realizzazione a Seattle (Usa).


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Cosa ci attende nel futuro? Proviamo a immaginarloÉ Il termine “smart” in inglese significa brillante, intelligente, rapido, forte, ma anche bello e buono. Queste parole, tradotte in termini urbani sottendono concetti interdisciplinari complessi e tecniche evolute, soprattutto quando si tratta di passare all’applicazione pratica. Tanto per iniziare abbiamo necessità pressanti che possono provocare gravi danni all’ambiente e incidere profondamente e indelebilmente sulla salute umana riguardo allo sviluppo urbano incontrollato: la cattiva qualità dell’aria, gli elevati livelli di traffico e di congestione, le emissioni di gas serra, la produzione di rifiuti e di acque reflue, il tutto equamente distribuito tra gli agglomerati urbani del Pianeta, chi più, chi meno, ma tutti comunque troppo, mentre dovremmo invece con decisione mirare a una “smart-efficienza” risultante da un approccio integrato intelligente, quindi sostenibile, della gestione urbana che palesemente ci coinvolge nel quotidiano. Il motivo principale di preoccupazione, emerso anche a livello UE, consiste nel fatto che nel 2009 gli abitanti delle città hanno superato per la prima volta quelli delle aree rurali da quando esiste un’organizzazione umana stanziale, prodromo appunto delle aree antropizzate, l’urbanizzazione che si sviluppa intensamente dal 19° secolo produce fenomeni d’inurbamento ancora in corso a scapito delle campagne. Secondo i calcoli della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, nel 1950 ogni 100 abitanti del Pianeta solo 29 vivevano in aree urbane. Nel 1990 questa quota era salita al 45% e la popolazione urbana era

la sostenibilità “smart” di Olivia Carone Architetto, Presidente Labgrade Association

più che triplicata, giungendo a 2,4 miliardi. Oggi vivono in aree urbane circa 3 miliardi e mezzo di persone. Intorno al 2030, quando la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere gli 8-9 miliardi, si calcola che cinque miliardi, cioè i due terzi dell’intera popolazione mondiale, risiederanno nelle città. Ciò significa che circa 5 miliardi di persone avranno necessità di casa, automobile e mezzi di trasporto, abbigliamento, cibo, energia, e produrranno rifiuti in proporzione. Dunque la complessità dello sviluppo degli agglomerati urbani rappresenta una grande sfida, forse la più grande tra quelle che ci attendono e non può essere vinta senza approfondite competenze tecniche generate da un ampio e condiviso sistema valoriale ambientale. Un primo passo in tal senso potrebbe essere compiuto estendendo analisi, studi e soluzioni per sviluppare la ‘resilienza’ cittadina, termine che indica le modalità preposte a migliorare e attrezzare le comunità umane di tutti quegli strumenti e competenze attraverso le quali esse possono velocemente ritornare al loro stato d’integrità, sicurezza ed efficienza iniziali dopo essere state sottoposte a una perturbazione che le ha attraversate e allontanate da quello stato. Per esempio dopo un’esondazione, un terremoto, una tromba d’aria, un black-out energetico, un periodo di siccità o di carenza alimentare. E già il cambiamento climatico che stiamo vivendo ci mostra tutta la fragilità dei nostri centri di fronte a un comportamento deciso di madre natura. Tuttavia non abbiamo alternative rispetto alla necessità di sviluppo, la scelta viene sulle moda-

lità dello stesso, se compatibili o meno con l’ambiente naturale globale, quello cioè che ci sostiene anche se non confina direttamente con la nostra città. Quali sono i criteri per rendere sempre più vivibili le nostre città? Sappiamo di piste ciclabili, di aree verdi, di biodiversità e di fonti energetiche alternative … ma tutto questo non è sufficiente. Occorrono organizzazione e una forte e capillare base culturale condivisa. L’Unione Europea indica la direzione sin dal 1997 quando la Commissione ha adottato la comunicazione “La problematica urbana: orientamenti per un dibattito europeo” (COM(97)197), che costituisce il primo passo per affrontare il tema in materia di politiche urbane, a cui fa seguito un Quadro d’azione dell’Unione Europea per uno sviluppo urbano sostenibile. Il documento porta a promuovere tre impegni volti a conseguire gli obiettivi globali della nuova agenda urbana che contiene orientamenti per rendere le città di tutto il mondo più inclusive, più verdi, più sicure e prospere. Si tratta di un elemento essenziale nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e di altre agende tappa della riforma, in particolare l’accordo di Parigi (cit.fonte Ue): 1.- Realizzare la nuova agenda urbana attraverso l’agenda urbana dell’UE La nuova agenda urbana e l’agenda urbana dell’UE condividono la stessa visione di uno sviluppo urbano equilibrato, sostenibile e integrato. L’agenda urbana dell’UE è stata concepita affinché le città potessero esprimersi nel

processo di definizione delle politiche.(…) 2.- Elaborare una definizione globale e armonizzata delle città Per confrontare meglio i dati, per analizzare e monitorare meglio si dovrebbe usare in tutto il mondo una definizione comune delle città. L’UE elaborerà tale definizione unitamente all’OCSE e alla Banca mondiale, basandosi sulla definizione UE-OCSE delle città, fondata sulle dimensioni e la densità della popolazione, e sul grado di urbanizzazione UE.(…) Una proposta di definizione globale delle città sarà infine presentata alle Nazioni Unite. 3.- Promuovere la cooperazione tra città nel campo dello sviluppo urbano sostenibile Basandosi sul solido approccio della rete URBACT, finanziata dall’UE, e sulla metodologia del programma UE di cooperazione internazionale urbana, le città di tutto il mondo saranno incoraggiate a stabilire un legame con una o più città partner per elaborare e attuare piani d’azione a livello locale e progetti su priorità comuni, ad esempio l’accesso alle risorse idriche, i sistemi di trasporto, la salute o gli alloggi.(…) Occorre perciò compiere lo sforzo di dimenticare interessi campanilistici e fare e agire in favore di un reale, meditato, applicato, realizzato, pieno sviluppo sostenibile.




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