Elettroradio Informazioni - Settembre 2015

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elettroradio informazioni elettroradio informazioni

periodico trade leader nei settori elettronica di consumo ed elettrodomestici * anno 55 *

Nikon: qualità e tecnologia che fanno la “differenza”

Le novità di prodotto e i trend di mercato dall’IFA di Berlino

L’industria taiwanese punta sull’Internet of Things

Il mondo del gaming prepara il Natale a Colonia e Tokyo

“Sono sempre alla ricerca della bellezza... E delle sfide.” Clark Little

I AM DIFFERENT

Back to school ancora strategico per aziende e trade


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editoriale

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In attesa dell’inverno

uone nuove all’orizzonte. Lo si è respirato all’ultima edizione dell’IFA di Berlino. Segnali di ripresa sembrano davvero farsi sentire; tocca poi vedere se si tratta di quella “vera” o solo di piccoli e fatui sussulti di mercato. Seppur non particolarmente foriera di grandi novità di prodotto, difatti, la grande fiera berlinese ha saputo dare invece dei chiari e precisi segnali al mercato, primo tra tutti la definitiva maturità dell’industria Made in China, pronta ormai a competere alla pari con quelle occidentale, coreana e giapponese. Altro segnale è – come già sottolineato – una leggera euforia tra gli addetti ai lavori, trainata dalle stime, più che ottimistiche, snocciolate dai maggiori analisti di mercato, che hanno saputo far tornare un leggero sorriso a molti operatori del settore dopo mesi e mesi di volti crucciati e rassegnati. Molti sono difatti i segni positivi tornati a riempire le tabelle dei resoconti firmati da prestigiosi istituti di ricerca, in special modo in settori merceologici dove da tempo regnava incontrastato il segno -. Un trend che, sommato a nuove categorie di prodotto entrate da poco nei desideri dei consumatori, possono davvero far sperare in una ripresa non solo sulla “carta”. Volti ancora scuri e preoccupati, invece, quelli della distribuzione, ancora intenta a darsi battaglia a colpi di promozioni urlate e offerte stracciate, ai limiti del regalo vero e proprio: quello che si prospetta dinanzi a noi sembra difatti un inverno lungo e rigido che non mancherà di riservare sorprese e veri e propri colpi di scena. Non per fare il proverbiale “uccello del malaugurio”, in effetti, qual-

che aggregazione o clamorosa uscita dal mercato è ancora possibile o ha ragion d’essere. Così come conti economici ancora in bilico da far quadrare e rassettare e che, se non ben rinforzati alla base, rischiano di far crollare il tutto. Certo è che questa strada della “guerra alla promozione stracciata”, a conti fatti, non ha portato giovamento a nessuno: e se è comunque vero che il volantino detiene ancora un grande potere attrattivo nei confronti del consumatore finale, è altrettanto vero che potrebbe essere utilizzato in modo più sapiente e più strategico, e non per svendere ma per vendere. L’abbiamo ripetuto più volte, e mai ci stancheremo di ripeterlo, “la matematica non è un’opinione” e alla fine qualcuno dovrà pagare il conto. Qualcuno, tra l’altro, l’ha già pagato, e anche a caro prezzo. Nonostante le critiche e le numerose difficoltà, chi sembra aver imparato la lezione è proprio la Gdo, quella più criticata e bistrattata dai “cugini” specializzati: nel corso degli anni, difatti, sta pian piano tenendo in debito conto tutti gli errori fatti in passato, imparando di giorno in giorno a migliorarsi e a cercare nuove soluzioni, passando per la multicanalità, il servizio, la fidelizzazione e la sperimentazione di nuove forme comunicative e commerciali. Se la parola d’ordine della Gds sembra difatti essere “o vendita o morte!”, quella della Gdo sembra essere diventata “o cliente o morte!”: è la stessa cosa? No, c’è una grande differenza.

La Redazione


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Nikon

“differenti” per natura L

a fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. In special modo in questo particolare periodo storico della nostra società, in cui solo il potere creativo e comunicativo delle immagini possiede quella forza prorompente capace di soddisfare la voglia di socializzazione e di condivisione di così tante persone. Un’esigenza che solo una profonda e accurata esplorazione del mondo dell’imaging attraverso il proprio personale punto di vista è capace di appagare fino in fondo, e in cui lo strumento fotocamera assume un ruolo di primissimo piano. E non tanto come mero dispositivo per la cattura di istanti e ricordi, ma come vera e propria estensione del corpo e della mente, utile alla materializzazione delle proprie idee e della propria creatività. Ed è proprio quello che promette Nikon con il suo storico claim “I

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am different”, quasi a suggellare un patto con i propri utenti, in cui qualità dei prodotti, certezza dei risultati e semplicità d’utilizzo assumono i contorni di un’autentica promessa di una visione differente del mondo. Una visione che, si sa, può avere le più svariate sfaccettature e interpretazioni: il portafoglio Nikon spazia infatti dalle più sofisticate reflex riservate al settore professionale fino alle più piccole e semplici compatte rivolte ai teenager habitué di social network e siti di video e photo sharing.

I am Reflex Per “entrare nel cuore dell’immagine” le macchine reflex sono sicuramente la scelta migliore e più indicata, testimoniata dalle dotazioni e funzionalità elevate che è in grado di mettere a disposizione. La loro elevata sensibilità alla luce consente ad esempio di girare filmati o scattare fotografie, anche

Una gamma ampia e profonda per tutti i gusti e le esigenze fotografiche in condizioni di scarsa illuminazione, mantenendo bassi i livelli di “rumore”. Non solo. Poter scattare con qualità a elevati ISO permette anche l’utilizzo più agevole di tempi di posa veloci, per congelare soggetti in movimento, anche nelle condizioni di illuminazione più critiche. Così come la disponibilità di sensori CMOS in formato pieno FX, equivalente circa al formato 24 x 36 mm della pellicola 35 mm fotografica o DX, equivalente circa al formato 15.6 x 23.5 mm prossimo alla pellicola cinematografica, che consentono di ottenere foto di qualità e con massima fedeltà cromatica. O ancora, la possibilità di poter fare affidamento su precisi e veloci sistemi autofocus, capaci di mettere a fuoco esattamente nel

punto voluto sia su scene statiche che in situazioni dinamiche. E non è tutto. Le reflex Nikon sono dotate anche della funzione di registrazione video in formato Full HD (1.920 x 1.080p) con audio stereo. L’attuale gamma di reflex Nikon si compone di ben 9 modelli, che vanno dalla D3200, particolarmente indicata per tutti coloro che approcciano per la prima volta l’arte della fotografia propriamente detta, al top di gamma D7200, una vera e propria “chicca” per professionisti e veri intenditori. Di pari passo vanno le dotazioni tecniche, con un valore per esempio di ISO da 100 a 6.400 per la D3200 e da 100 a 25.600 per la D7200 e con specifiche e particolarità caratteristiche per ogni singolo model-


lo, ognuno dei quali studiato per ogni specifica esigenza e necessità: ad esempio il modello D7100 è caratterizzato dalla presenza di un corpo con calotta e back in lega di magnesio, mentre il modello D710 si distingue per il suo corpo in fibra di carbonio e la calotte in lega di magnesio. O ancora, il modello D5500 dotato di dispositivo Fn touch utile per regolare velocemente le impostazioni principali con un solo dito mentre si scatta attraverso il mirino.

I am Nikon 1 Leggere, veloci e potenti. È questo il biglietto da visita della gamma di fotocamere compatte a ottiche intercambiabili Nikon 1. Dotate di un innovativo doppio sistema di messa a fuoco delle immagini estremamente veloce, sono caratterizzate da un corpo camera tra i più compatti della categoria, studiato appositamente per favorire la praticità dell’impugnatura e l’intuitività dell’utilizzo. Il particolare sensore presente al loro interno assicura un perfetto equilibrio tra velocità, sensibilità alla luce, risoluzione e compattezza del si-

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er “entrare nel cuore

dell’immagine” le macchine reflex sono sicuramente la scelta migliore e più indicata

stema, permettendo inoltre un’ottima riproduzione dei dettagli e del colore, un avanzato sistema di riduzione del rumore e la possibilità di realizzare immagini in formato RAW. Così come il processore di immagini, in grado di assicurare elevati livelli di rapidità e prestazioni, essendo dotato di due potenti motori in grado di elaborare le immagini a velocità fino a 60 fps, offrire un’avanzata riduzione del e permettere di scattare una foto a piena risoluzione mentre si sta registrando un filmato. Grazie alla funzione Motion Snapshot, le Nikon 1 possono iniziare a registrare immagini prima che venga premuto completamente il pulsante di scatto, registrando contemporaneamente un filmato rallentato e un’immagine, in modo da combinarli istantaneamente e generare così una sorta di fotografia dinamica. All’interno del menu Best Moment Capture, è poi possibile scegliere tra il modo Smart Photo Selector (la fotocamera registra fino a 40 immagini ad alta risoluzione, alla velocità di 30 fps, ne seleziona cinque e ne propone sul display uno. Se lo scatto non

soddisfa, la fotocamera suggerisce altre quattro immagini) o Slow View (premendo il pulsante di scatto a metà corsa, l’azione viene ripresa e riprodotta al rallentatore nel display, facilitando così lo scatto). E non finisce qui. Così come per le reflex, anche le Nikon 1 consentono di effettuare riprese in Full HD a 60 o 30 fps (la Nikon 1 J5 in 4K). La gamma Nikon 1 è formata da 3 modelli: J5, V3 e AW1. Il modello Nikon 1 J5 è quello più indicato per gli scatti di tutti i giorni e, in particolar modo, per i fotografi attivi che desiderano dare spazio alla creatività. Utile per scattare foto nitide di azioni in rapido movimento a velocità fino a 20 fps con AF continuo, la J5 consente di migliorare le foto prima di scattarle semplicemente utilizzando le barre di controllo che compaiono accanto all’immagine. La presenza di un sistema autofocus ibrido avanzato a 171 punti ad alta velocità, del sistema di elaborazione delle immagini Expeed 5A e il supporto della Tecnologia NFC ne completano poi le dotazioni tecniche. Eccellente qualità dell’immagine, elevata velocità di scatto continuo


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eggere, veloci e potenti. È questo

il biglietto da visita della gamma di fotocamere compatte a ottiche intercambiabili Nikon 1

ed ergonomia intelligente sono invece le principali caratteristiche del modello Nikon 1 V3, una fotocamera in grado di scattare fino a 20 fps con AF continuo o fino a 60 fps con messa a fuoco fissa sul primo fotogramma. Dotata anch’essa di sistema autofocus ibrido avanzato a 171 punti ad altissima velocità e sistema di elaborazione delle immagini Expeed 4A, consente di inseguire con precisione un soggetto e di acquisire immagini a piena risoluzione mentre si riprende un filmato. La ripresa di filmati HD al rallentatore a 120 fps consente poi di ottenere effetti emozionanti che è possibile controllare con i modi filmato creativi. Compatta, veloce e racchiusa in un corpo macchina robusto dal look estremamente elegante, il modello Nikon 1 AW1 è in grado di assicurare riprese con velocità di scatto continuo fino a 60 fps e 15 fps con autofocus. Impermeabile, antiurto, antigelo e antipolvere, la AW1 permette di riprendere filmati Full HD sott’acqua, a basse temperature e in condizioni estreme. Anche tra le sue dotazioni compaiono il sistema autofocus ibrido avanzato a 135 punti ad alta velocità e il sistema di elaborazione delle immagini Expeed 3A.

I am Coolpix “C’è sempre una Coolpix giusta per ogni persona, per ogni luogo e situazione”, assicurano quelli di Nikon. E non può essere altrimenti, visto e considerata l’ampiezza della gamma di compatte del marchio nipponico, composto da ben 14 diversi modelli: L31, L340, S2900, S3700, S7000, S9700,

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S9900, L840, P530, P610, P900, S33, AW130 e P7800. Di differente design, fattura e caratteristiche costruttive, tutti i modelli della gamma Coolpix sono contraddistinti dalla presenza delle tecnologie VR, in grado di aiutare a ottenere immagini senza l’effetto mosso quando si scatta in ambienti scarsamente illuminati o con tempi di posa lunghi, del sistema Ritratto Intelligente, progettato per eseguire ritratti sempre eccellenti grazie a nume-

rose funzioni che riconoscono anche i dettagli più piccoli del volto umano, e da un’elevata sensibilità ISO, utile ad aumentare notevolmente le possibilità fotografiche, per ottenere immagini eccellenti anche nelle condizioni di luce più difficili. Non solo. L’integrazione del sistema di elaborazione delle immagini Expeed C2 di Nikon garantisce immagini ad alta risoluzione e velocità di scatto, mentre lo zoom ottico ulteriormente potenziato dalla tecnologia Dynamic Fine Zoom consente un ulteriore ingrandimento 2x rispetto al campo focale massimo, mantenendo la massima risoluzione dell’immagine. Con le Nikon COOLPIX dotate della funzione Wi-Fi integrata è poi possibile condividere online le proprie immagini e video attraverso smartphone o tablet compatibili su cui sia stata installata l’applicazione Nikon Wireless Mobile Adapter Utility, scaricabile gratuitamente da Google Play Store e Apple App Store, e utilizzare il proprio device come comando a distanza per la fotocamera.


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Più che novità, conferme In uno scenario di mercato in netto miglioramento è andata in onda la consueta kermesse berlinese, ancora una volta interamente votata a tecnologia e design

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utto come da copione. E non poteva essere altrimenti. Anche l’edizione 2015 dell’IFA di Berlino – così come le edizioni precedenti – non ha infatti lesinato novità e sorprese destinate a lasciare il segno nei mesi a venire, in vista del momento più caldo dell’anno, quello natalizio, in cui numeri e fatturati dovranno giustificare gli sforzi dei reparti ricerca e sviluppo delle aziende leader di settore. Se a detta di molti IFA 2015 non è stata particolarmente foriera di novità dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche, confermando sostanzialmente i trend dello scorso anno, lo è stato sicuramente sul versante dell’andamento del mercato, facendo trasparire un clima di generale ottimismo tra gli addetti ai lavori (confermato anche dai dati di mercato diffusi da GfK), quasi a preannunciare una reale ripresa dopo le difficoltà degli anni addietro, così condizionati da crisi e recessione. Una conferma - e questa sì che è

di Giovanni De Negri

davvero reale – è sicuramente venuta dai player di mercato provenienti dalla Cina, non più relegati al ruolo di attori non protagonisti. Le aziende del gigante asiatico hanno difatti saputo dimostrare, oltre all’enorme capacità produttiva (peraltro, già ampiamente conosciuta e riconosciuta), anche un’evidente crescita sia sotto il profilo ingegneristico che del design, accompagnata da una notevole ma-

turazione anche a livello di strategie di marketing e comunicazione. Non a caso, proprio in occasione dell’ultima edizione della fiera tedesca, è stata annunciata la nascita di Consumer Electronics Cina (CE Cina), una nuova fiera di elettronica di consumo ed elettrodomestici da tenersi a Shenzhen nel prossimo mese di aprile. Una sfida, comunque, che non ha di certo visto soccombere i leader


di settore già affermati che, come ogni IFA che si rispetti, hanno saputo tenere ugualmente botta ed esprimere ciò che di meglio hanno da offrire in questo complesso momento di transizione. Sicuramente ridotta, invece, è stata la consueta “gara” allo stand più bello e appariscente, con molta più attenzione alla sostanza che all’apparenza: una competizione in cui, comunque, non possono non essere evidenziate le ottime soluzioni espositive proposte da Whirlpool, Electrolux, Beko, Sony, Philips, Bosch, Samsung, Panasonic, Vestel, Huawei, TCL e LG Electronics. Soluzioni espositive che, come sempre, hanno saputo offrire un giusto mix di sobrietà,

concretezza, spettacolarità, magnificenza, eleganza e raffinatezza. Nonostante tutte queste doverose considerazioni nel bene e nel male, anche quest’anno IFA ha fatto registrare il record di visite, riportando oltre 245mila presenze, 1.645 aziende espositrici e un giro d’affari per circa 4,35 miliardi di euro.

I “nuovi” trend Lo abbiamo già detto sopra. I trend evidenziati in questa edizione della kermesse brandeburghe-

se sono sostanzialmente gli stessi dello scorso anno: a far da padroni tra gli stand di Messe Berlin, difatti, anche quest’anno sono stati la tecnologia video 4K, l’espansione della piattaforma Android, l’audio, i tablet Pc e la wereable technology. Unitamente alle più moderne piattaforme di comunicazione LTE e alle varie soluzioni per l’Internet delle Cose, con un focus assolutamente degno di nota in merito al controllo dell’attività fisica e dello stato di salute. Il titolo di vere “cenerentole d’eccezione” di IFA 2015 spettano inve-

Sony Ormai è una garanzia. La partecipazione di Sony a IFA, infatti, non manca ogni anno di riservare gradite sorprese e mettere in mostra in anteprima dei veri e propri trendsetter. Molte le novità di prodotto che toccano un po’ tutte le categorie merceologiche presidiate dalla multinazionale giapponese, come quella dei Tv, grazie a un’importante estensione della gamma 4K, comprendente anche modelli con fasce di prezzo più contenute, e delle gamme di Oled curvi e Android Tv. Un’offerta in cui spicca il modello X90C, un Tv dal design ultrasottile e dalle immagini ultradefinite. E, sempre per gli amanti del 4K, da Sony arriva anche la nuova fotocamera reflex Ð7R II da 42,4 Mpixel, in grado di vantare un sensore CMOS full frame 35 mm retroilluminato. Una nuova line-up, completamente rinnovata, interessa anche il mondo dell’audio, con nuovi prodotti della linea Hi-Res e nuove cuffie, caratterizzate da un design davvero d’impatto, grazie a nuove e originali colorazioni. Ma non finisce qui. Le novità non si limitano al solo mondo dell’audio video, ma interessano anche il mondo della telefonia e del mobile, con una completa rivisitazione della linea di smartphone Xperia, ancora più performanti e curati nel design, tra cui spicca il primo telefono con schermo 4K: una “chicca” destinata ai veri geek e tecno-addicted. La nuova linea Z5 ha tutto – ma proprio tutto – ciò di cui necessita un device di ultimissima generazione, da un processore ultra-potente a schermi ultra definiti, fino a protezioni waterproof.


eventi ce alla stampa 3D, ai droni e, soprattutto, alla Smart Home. Oltre, ovviamente, all’arrivo del nuovo sistema operativo Windows 10 di casa Microsoft che ha un po’ condizionato tutta la kermesse del settore informatico e non solo. Menzione speciale, come ogni anno a questa parte, va fatta poi per i settori dell’accessorio e del networking, più in salute che mai, caratterizzati da un sempre maggior numero di aziende espositrici e da un numero davvero infinito di novità di prodotto, capaci di venire incontro a tutte – ma proprio tutte

Polti Una partecipazione tutta all’insegna del Made in Italy, quella di Polti all’edizione 2015 dell’IFA. Un Made in Italy che, a differenza delle scorse edizioni, assume un sapore ancora più marcato e rilevante, immerso – com’è - in una vera e propria “seconda giovinezza” dell’azienda comasca. Tutto nuovo, infatti: logo, brand image e offerta prodotti, ancora più performanti, ricercati nel design e più user-friendly, perfettamente in linea con le reali esigenze dei consumatori. un nuovo modo di concepire i valori che da sempre fanno parte della nostra azienda”, ha sottolineato Francesca Polti, Direttore Generale di Polti Group. “Abbiamo cercato infatti di plasmare questa nuova evoluzione, basandoci su tutto ciò che di buono è stato fatto in passato, e soprattutto su quello che ci ha sempre contraddistinto: la vicinanza al cliente nelle sue esigenze quotidiane tra le mura della sua casa”. Molte le novità di prodotto presentate in occasione della kermesse berlinese, tra cui le nuove scope ricaricabili 2 in 1 senza sacco Forzaspira SR25.9_Plus e SR18.5, caratterizzate da un peso di appena 2,5 kg, da una batteria al litio di lunga durata e dalla presenza di un manico flessibile che permette di arrivare agevolmente in ogni angolo della casa. O ancora, la rinnovata linea Vaporetto, con i nuovi modelli Handy20, Smart Airplus, Pro90_Turbo, e la nuova gamma Vaporetto Lecoaspira.

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– le esigenze della vita privata e professionale. Detto questo, però, non si può non nascondere delle novità annunciate proprio in occasione della fiera berlinese, come l’ingresso di Cellularline nel mondo wereable, il debutto della tedesca Siemens nel mercato smartphone, oltre che alla “prima” di Whirlpool Group e al debutto della sezione audio di Philips e Onkyo sotto il nuovo “cappello” di Gibson Innovations. Presenti a Berlino anche i maggiori retailer internazionali con i loro spazi espositivi e


numerose sessioni di lavoro e approfondimento, tutte incentrate su multicanalità e nuove abitudini dei consumatori. Per il resto, poi, gli annunci di nuove line-up di prodotto si sono rincorse un po’ per tutte le aziende presenti a IFA, a prescindere dalla categoria merceologica trattata (per visionare tutti gli annunci è possibile visitare il nostro “Speciale IFA 2015” presente sul nostro sito web eimag.it): Tv dagli schermi sempre più grandi, smartwatch sempre più funzionali e performanti e sempre più

somiglianti a orologi d’alta moda, dispositivi audio dalle performance sonore degne di impianti semi-professionali, elettrodomestici connessi, e smartphone dalle dotazioni tecniche paragonabili a quelle di un computer all’avanguardia e con funzionalità fotografiche degne delle più potenti fotocamere reflex presenti sul mercato. Non è mancata, infine, l’attesa per l’arrivo, il 9 settembre, del nuovo Apple iPhone 6S: prodotto che, seppur ancora fisicamente mancante, non ha di certo fatto

mancare la sua influenza sulle novità di prodotto di molte aziende espositrici, soprattutto del settore accessori. Ma se una “regina della fiera” deve essere incoronata, lo scettro non può che andare al design: un aspetto che tocca ormai tutte le categorie merceologiche e tutte le case costruttrici, impegnate a mettere a punto prodotti non solo performanti e facili da usare, ma soprattutto belli da vedere e in grado di fungere da veri e propri complementi d’arredo od oggetti da ornamento e di bellezza.

Per visualizzare le foto e lo speciale IFA


eventi

Changhong: tecnologia per il Vecchio Continente

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ecnologia, innovazione e capacità produttiva. È su questi tre asset che si è basata la partecipazione di Changhong all’edizione 2015 dell’IFA di Berlino; una partecipazione che ha messo in mostra ciò che di meglio è capace di offrire la multinazionale cinese, forte dei suoi 12 centri di produzione, 5 centri di Ricerca & Sviluppo e 35 filiali in Cina, oltre che 7 filari, 12 uffici e il presidio di oltre 100 Paesi di tutto il mondo, per un organico totale di oltre 90mila dipendenti. Una realtà industriale e commerciale ben descritta dalle parole di Haizhong Liu, Planning Department Director di Sichuan Changhong Electric Co., che descrive una realtà imprenditoriale con quasi 60 anni di storia e capace di esprimere un fatturato annuo di circa 15,1 miliardi di dollari (anno 2014). Una realtà che, dopo aver conquistato i mercati asiatici (attualmente è il secondo più grande produttore di televisori in Cina), sembra ora volgere il suo sguardo all’Europa dove – come conferma lo stesso Liu - “è già presente un importante presidio, con una fabbrica di televisori ubicata nella Repubblica Ceca e un sito produttivo di compressori per frigoriferi in Spagna”. Proprio il Vecchio Continente, e in particolare l’Italia, la Francia e la Germania, sono difatti nelle mire dell’azienda di Mianyang, che prevede di “entrare nei nuovi mercati, grazie alla commercializzazione di prodotti di qualità, in grado di soddisfare i consumatori finali ed elevare la notorietà del brand, con un primo step che prevede l’introduzione di Tv e un secondo con cui si

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procederà all’introduzione di elettrodomestici, in particolare lavatrici e frigoriferi”, così come tiene a precisare Chaim Ning, Managing Director di Changhong Europa e Changhong Germania. “Abbiamo già un buon rapporto con numerose insegne della distribuzione italiana, sia specializzata che despecializzata”, ha poi continuato Ning. “Siamo già presenti in molti punti vendita della Penisola che andranno ad aumentare pian piano di numero nel corso dei prossimi mesi. Abbiamo in programma anche un’intensa attività di marketing che vedrà gli store come luoghi privilegiati in cui comunicare con i nostri consumatori”.

Per l’espansione sul mercato europeo Changhong ha difatti previsto investimenti per circa 25 milioni di dollari e un complesso piano di marketing che in Italia si estrinseca soprattutto attraverso la sponsorizzazione e la partecipazione a iniziative a sfondo sociale, artistico e sportivo, come quelle già messe in atto negli scorsi mesi a Milano in occasione dell’evento “Le mani sapienti” al Castello Sforzesco, dei galà di scherma alla Società del Giardino e del “Changhong Day” organizzato presso il padiglione della Cina a Expo Milano 2015 lo scorso 9 settembre. Anche sul fronte dei prodotti, Chanhong può vantare un ottimo

portfolio, grazie a televisori di ultima generazione, dotati delle più recenti tecnologie, come definizione UHD, piattaforme Smart e schermi curvi. Una delle “chicche” dell’azienda è poi un particolare chip, sviluppato in collaborazione con MH, che permette di poter visualizzare i contenuti del Tv in contemporanea anche su dispositivi mobile, come tablet e smartphone. “Per il mercato italiano nutriamo grandi aspettative”, ha concluso Chaim Ning. “Siamo ora in grado di poter proporre degli ottimi prodotti, sia sotto il profilo tecnologico che di design, studiati appositamente per il mercato e gli utenti italiani”.


uona la prima. Se è infatti è vero che si è trattato di un debutto, è altrettanto vero che migliore performance non ci si poteva aspettare. La partecipazione di Whirlpool all’IFA di Berlino si è rivelata infatti un successo, sia sotto il profilo delle novità di prodotto che – soprattutto - di novità a livello corporate. All’interno di un ampio stand di 3.000 mq di superficie espositiva, la multinazionale americana ha tenuto ufficialmente a battesimo il concept di IFA 2015 “24 Hours, Life in a Day”, che riunisce a sé i cinque brand KitchenAid, Bauknecht (marchio non presente in Italia), Whirlpool, Hotpoint e Indesit, e celebrato il primato in Europa e la leadership in cinque dei principali Paesi del Vecchio Continente: Gran Bretagna, Italia, Francia, Polonia e Russia. “La nostra strategia prevede due differenti fasi – ha sottolineato Esther Berrozpe Galindo, Presidente di Whirlpool EMEA e Vice Presidente Esecutivo di Whirlpool Corporation. “Innanzitutto miriamo a integrare le due aziende in modo da dar vita a un unico gruppo forte e coeso, per poi concentrarci su tutto ciò che ci contraddistingue da sempre, ossia innovazione, qualità dei prodotti, ampiezza e profondità di gamma e servizio al consumatore”. La nuova strategia di Whirlpool passa anche – e soprattutto – da un nuovo concept legato ai cinque brand che, seppur complementari tra loro, continueranno a mantenere ognuno una propria identità distintiva, rivolta a differenti fasce di mercato e consumatori: dalla fascia “Premium”, presidiata da KitchenAid alla fascia “Core” presidiata da Whirlpool, Hotpoint e Bauknecht, fino ad arrivare alla fascia “Value” presidiata da Indesit.

Cinque volti, un’unica identità La differente natura dei cinque marchi del portfolio di Whirlpool è stata rimarcata dai rispettivi manager di divisione e prodotto per l’Italia presenti a Berlino: Sara Erbetta per Indesit, Novella Sardos-Albertini per Whirlpool, Marco Merolla e Imane Ghorbani per KitchenAid, e Massimiliano Fugini per Hotpoint. Per quanto riguarda il brand princi-

24 Ore con

Whirlpool

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pale, Whirlpool, la kermesse brandeburghese è stata l’occasione per ribadire la sua mission di sempre, ossia quella “di offrire esperienze intuitive e gratificanti, grazie alla tecnologia e al design all’avanguardia”; mission in cui 6° Senso funge da must e perno centrale su cui basare l’intera offerta. Non solo. IFA è stata anche un’occasione

Per visualizzare i video della presentazione per presentare al pubblico la nuova vision del brand, rappresentata dalla cucina del futuro, la “Kitchen of the Future 2.0”, un concetto di ambiente cucina totalmente connesso, in cui il lancio dell’app 6th Sense Live per il controllo da remoto degli elettrodomestici presenti in casa rappresenta solo uno dei primi tasselli. Agli appassionati gourmet e a un target decisamente Premium, si rivolge invece KitchenAid, in grado di offrire una ricca gamma di piccoli e grandi elettrodomestici, caratterizzata da performance professio-

nali e design iconico, sinonimo di artigianalità, resistenza, materiali pregiati e attenzione meticolosa ai dettagli. Hotpoint è invece il brand dei consumatori cosmopoliti, che amano la casa, luogo in cui vivono ed esprimono loro stessi e che la vivono soprattutto come un luogo in cui rilassarsi, intrattenersi e vivere il piacere della personalizzazione. Indesit, infine, si è presentata a IFA con le sue gamme prodotti, caratterizzate da praticità e affidabilità, sviluppate in risposta ai reali bisogni quotidiani delle persone.


eventi

La grande fiera tedesca non ha deluso i suoi numerosi aficionados e riservato non poche sorprese in fatto di trend e novità di prodotto

di Raffaele Gomiero

Colonia ancora capitale mondiale del gaming D

opo l’E3 di Los Angeles, spetta alla Game Developers Conference di Colonia il titolo di vetrina regina a livello europeo per quanto riguarda il settore dei videogiochi. Nata nel 1988, con gli anni GDC ha riscontrato sempre più attenzione da parte degli operatori del settore, con il risultato che nel 2015 sono state ben 806 le software house che hanno presentato i loro giochi a circa 345mila visitatori provenienti da tutto il mondo.

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Le novità La più foriera di novità è stata sicuramente Microsoft, aprendo le danze con “Quantum Break”, nuovo attesissimo titolo di “Remedy” che ha mostrato nuovi effetti particellari e fisici e nuove sequenze investigative, che al momento sono ancora da contestualizzare all’interno del gioco, la cui uscita è prevista per il prossimo mese di aprile. A seguire è stato il turno di “Crackdown 3”, dove lo scopo del gioco sarà quello di liberare la


I titoli sugli scaffali Super Mario Maker

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opo l’E3 di Los Angeles, spetta alla Game Developers Conference

di Colonia il titolo di vetrina regina a livello europeo per quanto riguarda il settore dei videogiochi

Un milione di copie già vendute per il titolo che permette di creare da zero nuovi livelli dello storico Super Mario. Crearli e naturalmente giocarli, condividendoli con gli appassionati di tutto il mondo. Il risultato è che sono già 2.2 milioni i livelli disponibili online per il plattform più longevo di sempre. Piattaforma: Wii U

FIFA 16 La novità che ha fatto più notizia riguardo a FIFA 16 è l’inserimento delle nazionali femminili, ma il nuovo FIFA comprende anche un sistema di fisica di pallone e giocatori rivisto e corretto, un sistema di crescita dei calciatori in modalità carriera e naturalmente un numero sempre maggiore di licenze ufficiali. Piattaforme: PC, PS3, PS4, Xbox One, Xbox 360

PES 2016

città da una moltitudine di criminali, utilizzando metodi non proprio autorizzati dalla legge: sarà sempre ambientato in un futuro fantascientifico con mappe open world, solo che, a differenza del primo capitolo, questa volta si potrà addirittura radere al suolo l’intera città nel corso del gioco. Viste anche le prime sequenze di gameplay di “Scalebound”, altro action rpg fantasy molto atteso visto in anteprima all’ E3, anche lui free roaming con tanto di grafica mozzafiato. Durante la presentazione si è potuta constatare l’importanza che avranno i draghi nell’enorme missione che spetta al giocatore. Finalmente si è potuto ammirare anche “Dark Souls 3”, dopo il piccolissimo te-

aser mostrato all’E3: per la prima volta si è potuto infatti vedere una sessione di gameplay, con risultati veramente impressionanti. Lunghissima sequenza di gameplay, inoltre, per “Rise of the Tomb Raider”, che ha mostrato soprattutto le capacità stealth che Lara utilizzerà nel gioco: alcune abilità speciali interessanti e nuove sequenze ambientate nelle apprezzatissime tombe presenti nel primo episodio, con tanto di puzzle game. A sorpresa, in più, c’è stato l’annuncio di “Halo wars 2”, titolo Real Time Strategy ambientato nell’universo di Halo, di cui non si sa ancora nulla, ma se è vero che il primo ha riscosso un successo medio-alto, si spera proprio che il secondo consacri

Puntuale come ogni anno torna anche PES, che nella sua versione 2016 è stato arricchito da un multiplayer online davvero ben fatto. Tanto spazio al divertimento con partite davvero imprevedibili dove può succedere di tutto ma anche un motore grafico migliorato da ogni punto di vista. Piattaforme: PC, PS3, PS4, Xbox One, Xbox 360 Piattaforme: PC, PS3, PS4, Xbox One, Xbox 360

NBA 2K16 Il gioco di basket per eccellenza si ripresenta sul campo da gioco con un’intelligenza artificiale migliorata in grado di adattarsi allo stile di gioco del giocatore, una evidente differenza di prestazioni tra i giocatori di diversa corporatura e velocità e soprattutto una ricostruzione fedelissima di tutte le squadre dell’ NBA, tattiche di gioco comprese. Piattaforme: PC, PS3, PS4, Xbox One, Xbox 360


Metal Gear Solid: The Phantom Pain È il Metal Gear più mastodontico di sempre! Completamente open world con un gameplay che consente innumerevoli approcci per completare le missioni, Metal Gear mette a disposizione del protagonista 3 aiutanti (un mech, una procace cecchina e un cane in grado di riconoscere le minacce) che avranno un ruolo da co-protagonisti da non sottovalutare. Piattaforme: PC, PS4, Xbox One

Uncharted: The Nathan Drake Collection Comprende tutti I titoli della serie Uncharted usciti per PS3, quindi stiamo parlando del meglio in circolazione come giochi d’azione, il tutto naturalmente in grafica di ultima generazione, per cui chi per un qualsivoglia motivo non ha potuto giocare questi titoli non potrebbe avere migliore ragione per iniziare quella che è una delle più storiche saghe di Sony. Piattaforma: PS4

N

el 2015 sono state ben 806

le software house che hanno presentato i loro giochi a circa 345mila visitatori provenienti da tutto il mondo

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definitivamente il genere anche su console. Durante la GDC anche Electronic Arts ha calato i suoi assi, cui il più importante rimane senza dubbio “Star Wars: Battlefront”, di cui è stata annunciata la presenza della modalità Fighter Squadron in cui le squadre composte da dieci giocatori ciascuna si daranno battaglia nei cilia bordo di X-Wing, Tie Fighter e altri caccia dell’universo Star Wars. “Mirror’s Edge: Catalyst” ha invece catturato l’attenzione di moltissimi visitatori, specialmente per la sua visuale in prima persona che mostra cosa vede esattamente Faith mentre corre sui tetti, mentre il plattofrm “Unravel” è stato una delle più gradite sorprese della Gamescon per il suo stile lanoso. Dopo un anno di attesa, a Colonia si è potuto mettere le mani anche sul nuovo “Need for Speed” dopo il breve assaggio all’E3. Nel nuovo capitolo ci saranno cinque storyline diverse da completa-

re nei panni di un giovane pilota desideroso di crearsi una fama in città. Come sempre, ci saranno poi macchine velocissime da guidare, grafica mozzafiato, sfide da completare e tanta, tantissima adrenalina da gestire. Come ogni anno Nintendo non ha certo brillato in quanto a presenza, ciò nonostante la grande N ha mostrato “Xenoblade Chronicles X” con traduzione in inglese: veramente un gran titolo che si collocherà molto probabilmente nel gradino più alto del podio

per quanto riguarda gli RPG del 2015. Ubi Soft ha avuto invece occasione di mostrare meglio il suo “Assassin’s Creed Syndicate”, evidenziando l’utilizzo del rampino per passare velocemente di tetto in tetto, il sistema di controllo delle carrozze e, soprattutto, il nuovo approccio con due protagonisti. Qualche dubbio ancora rimane, ma sarà sicuramente un prodotto migliore di “Unity”. Riflettori puntati anche su “Trackmania Turbo” che nella nuova release si avva-


Tokyo Games Show 2015

le di un sistema di random editing capace di creare un numero infinito di percorsi su cui gareggiare con le auto più acrobatiche di sempre. Ma anche su “Rainbow Six Siege”, su cui Ubi Soft ha svelato le quattro classi di soldati (Bandit, Blitz, IQ e Jager, ognuno con le sue caratteristiche specifiche) e la Spectator Cam, con cui uno spettatore può assistere alle varie sfide online. Ultimo in ordine, ma primo per quanto riguarda l’attenzione del pubblico, è stato “Overwatch” di

Blizzard, titolo super atteso che era possibile provare in ben 500 postazioni all’ interno dello stand e che promette di essere il tipico gioco “campione di incassi” di Blizzard. Si tratta di uno sparatutto a squadre 6 vs 6 in cui i giocatori controlleranno un eroe dotato di particolari poteri. Tante modalità di gioco e frenesia allo stato puro. Il nuovo appuntamento con il grande salone del gaming di Colonia è quindi fissato dal 17 al 21 agosto 2016.

Un po’ sottotono il Tokyo Games Show di quest’anno, anche se in una settimana di fiera le novità non sono state tantissime, si può comunque affermare che è stata perfettamente in linea con le altre grandi fiere del 2015: oltre 268mila visitatori, cifra superiore a quella del 2014, ma inferiore rispetto al record stabilito nell’edizione 2013 (oltre 270mila persone). In crescita rispetto alla scora edizione anche il numero di espositori: 473 aziende (di cui 243 straniere), per un totale di 2004 stand, contro i 421 e i 1.715 del 2014. In ogni caso, immancabili Anime a parte come “Naruto”, “Jojo”, “Saint Seiya”, “Dragon Ball” e “L’attacco dei giganti”, il TGS è stato un palcoscenico interessante per qualche importante annuncio: uno dei più attesi è stato sicuramente quello della prima espansione per “Bloodborne, The Old Hunter” che, infatti, proporrà nuove armi, scenari e nemici. L’impressione è stata ottima, per cui ci sono grandi aspettative per i fan della serie. Demo giocabile, invece, per “Dark Soul 3” che si è rivelato il capolavoro che è, mentre invece Capcom ha sfoderato i suoi due migliori assi del 2015: “Monster Hunter Cross” per 3DS, che proporrà nuovi stili di combattimento e nuove abilità supplementari, e una piattaforma social per l’imminente e attesissimo “Street Fighter 5”, con cui i giocatori potranno scambiarsi opinioni e, soprattutto, cercare rivali con cui combattere in giro per il mondo. Appuntamento, quindi, per il prossimo anno, dal 15 al 18 settembre 2016, sempre nei saloni della Makuhari Messe di Chiba.


eventi

PRIMA PARTE

di Marco Passarello

Siamo stati invitati a un giro di visite delle principali aziende di Taiwan che preparano l’avvento della prossima rivoluzione tecnologica

Taiwan si prepara all’Internet of thi T

utti i futurologi sono d’accordo: si sta preparando una rivoluzione tecnologica il cui impatto sarà pari a quello dell’arrivo di Internet. In effetti sempre di Internet si tratta, ma della Internet of Things, cioè dell’espansione dell’uso della rete a sensori e dispositivi automatici. Non saranno più solo le persone a usare la rete per comunicare, ma una se-

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rie di “smart objects” che saranno in grado di prendere decisioni e adattarsi ai cambiamenti, di imparare le nostre abitudini in modo da essere sempre pronti a servirci al meglio, e di essere controllabili anche a distanza, al tocco del nostro smartphone. In quella che molti definiscono la “quarta rivoluzione industriale” non poteva non essere all’avan-

guardia uno dei Paesi più coinvolti nella produzione di elettronica di consumo, Taiwan. Grazie a Taitra, il consiglio taiwanese per lo sviluppo del commercio estero, siamo stati invitati a un viaggio attraverso le principali imprese tecnologiche taiwanesi che si preparano a sfruttare l’opportunità della Internet of Things. Quella che segue è la prima parte del re-


soconto della nostra visita, in cui ci concentriamo sulle aziende che si dedicano principalmente all’elettronica di consumo. Nella seconda parte, sul prossimo numero di EI, vedremo anche aziende che si occupano di infrastrutture, elettrodomestici e altro.

Acer: crea la tua “nuvola” Il marchio Acer non ha bisogno di presentazioni: è il quarto produttore mondiale di personal computer. Con l’inizio del nuovo millennio ha cambiato strategia industriale, passando dall’essere principalmente un produttore a effettuare in proprio la progettazione, il marketing e la distribuzione dei propri prodotti, che comprendono anche monitor, smartphone, tablet, televisori e altri dispositivi elettronici. Oggi Acer è un’azienda in grado di realizzare prodotti premiati per la qualità del loro design, come il computer da intrattenimento Revo One: un centro multimediale con un solo litro di volume, dal design elegante a forma di parallelepipedo, in grado di supportare un doppio display con risoluzione 4K e audio 7.1. I tre slot interni per dischi rigidi gli

hings

consentono di ospitare fino a 2 TB di memoria, più altra collegabile tramite le porte SATA esterne. Meno noto, perlomeno in Italia, è il fatto che Acer è anche da tempo un fornitore di servizi informatici, con il più grande data center della zona pacifica dell’Asia, che fornisce a un gran numero di banche e uffici governativi. Si tratta di un fattore molto importante nelle strategie future del gruppo, che intende fornire al pubblico un insieme di hardware, software e servizi integrati per lo sfruttamento della Internet of Things; un sistema denominato BYOC (“Bring Your Own Cloud”, costruisci la tua cloud). L’idea è che tutti i prodotti di Acer sfruttino l’architettura Acer Open Platform, che consentirà loro di scambiare dati usando l’infrastruttura di rete Acer, il che consentirà a persone e aziende di costruire le proprie reti ad hoc, mantenendole scalabili in funzione delle esigenze future, e soprattutto rimanendo in possesso dei propri dati, senza necessità di affidarli a server esterni. A questo scopo Acer ha presentato aBeing One e abPBX Plus, rispettivamente un computer e un server in grado di interfacciarsi con i servizi BYOC. A mano a mano che verranno messi sul mercato dispositivi in grado di connettersi alla rete BYOC, diventerà facilissimo fare cose come controllare gli elettrodomestici da remoto, anche da fuori casa, usando un’app sullo smartphone.

ARM: il cervello della IoT Se possedete un qualunque dispositivo elettronico, è molto probabile che contenga un pro-

cessore ARM: i chip progettati da questa azienda, concepiti per consumare poca energia, sono infatti inclusi in un grandissimo numero di smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici portatili, nonché in automobili e ogni altro oggetto tecnologico che richieda un processore per funzionare. Solo nel 2013 sono stati prodotti 2,9 miliardi di chip ARM Cortex-M per applicazioni embedded. Il suo caratteristico modello di bu-

siness fa sì che non produca direttamente i suoi chip, ma si concentri sulla progettazione, ricevendo poi una royalty su ogni processore prodotto dalle aziende che lo hanno commissionato. La sede di ARM è in Gran Bretagna, ma aprirà a Hinchu, Taiwan, il suo quarto centro di progettazione, che abbiamo potuto visitare ma non fotografare, in quanto non ancora aperto ufficialmente. L’avvento dell’elettronica indossa-


eventi bile e della Internet of Things, col moltiplicarsi di piccoli dispositivi intelligenti, porterà a una grande espansione proprio del mercato servito da ARM con le sue tecnologie. In particolare, ARM propone Cordio Radio Core IP, una soluzione a basso consumo per le connessioni IP via radio pensata per mantenere collegati gli “smart objects” senza richiedere un’alimentazione continua. Inoltri i futuri processori Cortex-M saranno dotati di un sottosistema specifico per le esigenze della Internet of Things, ottimizzato per l’uso di mbedOS, nuovo sistema operativo a sua volta concepito per operare all’interno di un’infrastruttura denominata ARMmbed. In pratica un ecosistema su cui sono già al lavoro 100.000 sviluppatori, con 12.000 programmi e librerie già pubblicati, a disposizione delle aziende che vorranno creare dispositivi di qualunque tipo connessi alla IoT e con processori embedded.

del sonno e l’affaticamento. Ma sono soprattutto i sensori che vedranno un’esplosione con l’avvento della Intenret of Things, e Holux ha pronta la linea IoLiving, che propone svariati sensori a basso consumo e con connessione radio per tenere sotto controllo ogni sorta di dati. Per esempio sensori di temperatura da inserire in frigoriferi o addirittura in singoli prodotti alimentari per verificare che la catena del fredda non sia stata interrotta; sensori per verificare il livello di temperatura, umidità e anidride carbonica nell’aria per un miglior funzionamento degli impianti di condizionamento; o anche sensori di movimento per controllare la posizione delle persone in squadre sportive, asili, ospizi, ospedali e simili. Tutti in grado di inviare dati a una rete e monitorabili attraverso app su smartphone.

Le idee di Living Lab Innovazione a Taiwan non significa solo grandi aziende. Il progresso verso l’Internet of Things viene sostenuto anche da istituzioni come IDEAS (Innovative DigiTechEnabled Applications & Services Institute), una piattaforma crossindustriale che si pone l’obiettivo di accelerare il processo di trasformazione da “maker” a “startup”, raccogliendo le risorse necessarie per le fasi di sviluppo, produzione di massa e marketing del prodotto. Della piattaforma fa parte an-

Holux: tutto sotto controllo Holux è un marchio ancora non particolarmente conosciuto in Italia, ma si tratta di un’azienda taiwanese di tutto rispetto, specializzata soprattutto nei sensori nella navigazione GPS e con 150 dipendenti. Nel corso della nostra visita ci è stato spiegato come l’arrivo della Internet of Things sia visto come una grande opportunità per il lancio di nuove linee di prodotti, per esempio nel campo dei dispositivi indossabili. Un esempio è il nuovo smartwatch Impulse8100, in grado di monitorare non solo il battito cardiaco, ma anche fattori come la qualità

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Per visualizzare la galleria fotografica

che Living Lab, laboratorio che allestisce piattaforme sperimentali per mettere alla prova nuove tecnologie e nuovi servizi. Tra le startup che ci sono state presentate durante la visita a Living Lab c’è Serafim, il cui prodotto è ODiN Aurora, il primo mouse a proiezione, attualmente in fase di lancio su Kickstarter. Si tratta di una scatoletta da 40 grammi, molto più piccola e leggere di un comune mouse, che proietta su qualunque superficie un riquadro luminoso che si comporta in tutto e per tutto come un touchpad, sfruttando il riflesso della luce sulla mano per leggerne i movimenti, con un effetto quasi fantascientifico. Il tutto programmabile per adattarsi alle esigenze di lavoro o di gioco. Altra startup presentata è stata Jumpy, produttrice di uno smartwatch pensato specificamente per i bambini. Colorato e divertente, svolge le stesse fun-

zioni dei dispositivi per adulti, come la gestione del tempo o della ginnastica, ma trasformando tutto in un gioco, con personaggi che suggeriscono attività ludiche volte a ottenere il risultato. Si può interfacciare attraverso la Internet of Things con peluche parlanti, nonché con un’app che, installata sullo smartphone dei genitori, permette loro di controllare le attività dei figli. Ma ci sono anche prodotti molto più specializzati, come Triton di OmniStar, un sistema integrato di dispositivi indossabili e software che consente ai fotografi subacquei di annotare le loro fotografie direttamente durante le immersioni. È evidente lo sforzo taiwanese di adeguarsi al nuovo paradigma industriale in cui idee piccole e “distruttive” sono in grado di rivoluzionare i mercati a una velocità che le aziende grandi e consolidate spesso non riescono a seguire.


“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”, soleva dire il grande imprenditore americano Henry Ford. Una mission che Hannspree ha fatto sua fin dalla fondazione, proponendo un portafoglio prodotti dalle dotazioni tecniche e di design davvero all’avanguardia e in linea con le necessità della vita e degli impegni lavorativi di tutti i giorni. Per il lavoro e l’entertainment in movimento, la multinazionale taiwanese propone una gamma completa di tablet Android, con formati compresi tra gli 8 e i 13.3 pollici di diagonale, con il modello HANNSpad Titan SN14T72B, dotato di caratteristiche hardware come un display IPS multitouch con risoluzione Full HD di 1.920 x 1.080 e angolo di visuale di 178°, processore Quadcore 1.6 GHz CortexA9, processore grafico MALI400, 2 GB di DRAM e 16 GB di storage interno e una batteria agli ioni di litio da 8.000 mAh. Microfono e altoparlanti integrati, una fotocamera frontale da 2 Mpixel, una fotocamera posteriore da 5 Mpixel, Wifi, Bluetooth e una mini porta HDMI, che consente il collegamento con qualsiasi TV o monitor con HDMI. Il design, inoltre, è particolarmente elegante, realizzato in colore nero, con case rifinita in metallo spazzolato, per un 1 kg di peso e solo 9 mm di spessore.

www.hannspree.it

Hannspree propone anche una vasta gamma di monitor, commercializzati con il brand HannsG. Si tratta di soluzioni destinate alla visualizzazione di contenuti multimediali e all’utilizzo nell’ambito di professioni creative e di precisione, caratterizzate da dotazioni tecniche e di design, in grado di operare in qualsiasi ambiente, sia domestico che lavorativo. HU282PPS è il primo monitor 4K di HannsG, con un display da 28 pollici, in grado di offrire una risoluzione di ben 3.840 x 2.160 pixel. Due ingressi HDMI, DVI e l’interfaccia digitale DisplayPort per il collegamento diretto a numerosi dispositivi esterni, nonché la presenza di una coppia di altoparlanti stereo da 3 Watt di potenza, lo rendono difatti indicato per applicazioni grafiche professionali, riproduzione di filmati ricchi di effetti speciali e sessioni di hard gaming.

Per tutti coloro che apprezzano il connubio tra prestazioni e comodità, infine, Hannspree offre Micro PC, un vero e proprio computer completo, racchiuso in un case super compatto di meno di 10 centimetri di lunghezza e con un peso di appena 40 grammi, tanto da essere trasportato in una tasca o nel palmo di una mano. Il micro-PC Hannspree permette di trasformare qualsiasi monitor, touchscreen o Tv, dotato di porta HDMI, in un moderno PC con sistema operativo Windows 8.1, CPU Quad Core Intel Atom, RAM da 2 GB, 32GB di memoria interna e connettività WiFi e Bluetooth.

pubbliredazionale

Hannspree: tecnologia per tutto e per tutti


eventi

World Retail Congress Come cambia la vendita al dettaglio L

e “trasformazioni nel settore retail, quali scenari oggi, domani e in futuro” sono state le tematiche affrontate dalla tre giorni della 9° edizione del World Retail Congress, piattaforma itinerante di confronto e discussione fra i principali attori del mondo della vendita al dettaglio, tenutasi per la prima volta a Roma da martedì 8 a giovedì 10 settembre. Dopo Barcellona (2007-9), Berlino (2010-11), Londra (2012) e Parigi (2013-14), dunque è stata la capitale d’Italia a ospitare l’edizione 2015 dell’evento mondiale dedicato al retail. Oltre 60 Paesi coinvolti, 150 player e una platea di oltre 1.000 partecipanti per una manifestazione che ha avuto ospiti del calibro di Sir Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, o James Curleigh, presidente di The Levi’s Brand. Ma non solo loro, tanti altri

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Le nuove frontiere del mondo retail al centro dei lavori di una tre-giorni romana di Giovanni De Negri

O

ltre 1.000 partecipanti per

una manifestazione che ha avuto ospiti del calibro di Sir Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web

personaggi di ogni parte del globo sono stati presenti alla popolare kermesse dedicata sempre di più al commercio elettronico. Nell’elegante cornice dell’Hotel Roma Cavalieri, la tre-giorni ha visto un fitto programma di eventi, workshop e presentazioni interattive, tavole rotonde e meeting in cui il tema principale è stato proprio il futuro del retail: nuove sfide, soluzioni e prospettive offerte. Fra le attività collaterali l’annuale “Future Retail Challenge” in cui squadre di studenti di tutto il mondo si sono cimentate nel creare un nuovo concept di retail (per l’Italia c’erano in ballo 4 ragazzi dell’Università di Ancona, a vincere sono stati gli studenti del Politecnico di

Hong Kong), l’introduzione di tre nuove aziende nella “Hall of Fame” dei migliori innovatori del settore e la consegna dei prestigiosi “World Retail Awards” assegnati nella serata finale durante la cena di gala. Il premio più ambito, quello di retailer dell’anno, è stato conferito al colosso cinese dell’ecommerce Alibaba. Le inglesi Primark e Marks&Spencer hanno fatto incetta di altri riconoscimenti: alla prima il premio alla leadership (al direttore generale Paul Marchant) e “Retail transformation and reinvention”; alla seconda quello per la migliore campagna pubblicitaria (“For every milestone”). Molta curiosità ha destato la ricerca Oxford Saïd Business School e Planet Retail, presentata al pubblico la prima sera del World Retail Congress: uno studio, condotto tra aprile e luglio di quest’anno su un campione di 13.500 consumatori in 15 diversi Paesi nel mondo, per analizzare le diversità di comportamento di acquisto nei Paesi emergenti e avanzati, ridefinendo il profilo di molte convinzioni comuni. Il fine, ovviamente, era quello di spiegare tutti i segreti per conquistare il consumatore nelle diverse aree del pianeta.


Da sinistra: Jonathan Reynolds (Oxford Said Business School), Nick Everitt (Planet Retail) e Oscar Farinetti (Eataly)

Risultato: non esiste una normalità di comportamento del consumatore universalmente intesa; è necessario migliorare la shopping experience attraverso una tecnologia sempre più innovativa; ma, soprattutto, a esser motore del cambiamento sono proprio i mercati emergenti (India, Brasile e Turchia su tutti), grazie alla tecnologia. In Italia, invece, la principale leva di acquisto è ancora rappresentata dalle promozioni: il 70% dei consumatori italiani, infatti, acquista sia online che in negozio in presenza di offerte. Tornando per finire all’ospite più atteso, Sir Tim BernersLee, l’inventore britannico del World Wide Web insieme al belga Robert Cailliau. L’informatico ha messo in risalto quello che sarà il prossimo target per l’umanità: l’intelligenza artificiale, che attrarrà le principali attenzioni ed energie tra le persone. E allora anche la vendita al dettaglio dovrà riorganizzarsi. Ma a quel punto la domanda che si porranno tutti è: per chi lavora l’intelligenza artificiale, per il cliente o per il venditore? BernersLee pone questo semplice dubbio citando il caso di Siri dell’iPhone: mi consiglia il ristorante cinese più vicino o quello che ha più pagato Apple? Alla domanda su cosa pensi oggi della sua creazione, la rete Internet come tutti la conosciamo, la sua risposta (chissà quante volte ripetuta in questi anni…) è stata semplice: come l’umanità in genere, ci sono state cose grandiose e altre meno. Ma miliardi di storie, grazie al Web, oggi possono essere raccontate, lette o viste in ogni angolo del globo.

Henri Seroux (Manhattan Associates)

L’ecommerce come volano di cambiamento Colosso internazionale nell’ambito delle soluzioni di alto livello per la gestione della supply chain nel settore del commercio nel fashion, Manhattan Associates era rappresentata al World Retail Congress 2015 di Roma dal Senior Vice Presidente EMEA Henri Seroux, che ha la supervisione su vendite e attività gestite da vari uffici europei. Seroux in particolare è intervenuto alla tavola rotonda “The connected store – challenge or opportunity” che si è tenuta il giorno 9 settembre, con un dibattito focalizzato sul cambiamento del ruolo dei negozi fisici e su come i commessi di nuova generazione debbano operare nella vendita omnicanale. Al dibattito hanno preso parte anche Amaury Demode Omni-channel Director di Lacoste Group, Terry Duddy ex CEO di Home Retail Group e Mario Maiocchi, CEO di Mondadori Retail. I relatori hanno discusso sulle sfide che i retailer devono affrontare per ricreare punti vendita sempre più connessi in un ambiente multifunzionale. Alla fine della tavola rotonda il vice presidente ci ha concesso un intervista. Siamo partiti dal fatto che

cresce anche in Italia il volume d’affari dell’ecommerce e il numero degli acquirenti online: nel 2014, 11 milioni di persone hanno fatto acquisti sul web almeno una volta al mese, mentre sono 22 milioni gli utenti che hanno effettuato almeno un acquisto online nella loro vita (rapporto “Net Retail, Il ruolo del digitale negli acquisti degli italiani” realizzato da Netcomm con il supporto di Human Highway). Alla luce di questi dati, Seroux ci spiega come si stia facendo sempre più stringente la necessità di collaborazione tra negozi fisici e virtuali per consentire ai clienti esperienze multicanali e personalizzate. “Il negozio connesso è una necessità, sono contento dell’interesse che ha suscitato il dibattito”, continuando con un simpatico aneddoto su un errore fatto da un negozio che ha rischiato di mettere in crisi un matrimonio lungo due decenni. “Per dare un servizio eccellente i commessi devono conoscere tutto lo storico online e offline del cliente, completare nel modo migliore l’ordine, agevolare resi e scambi cross-channel, accelerare pagamento e check out”. Alla domanda se l’alto utilizzo nel nostro Paese del contante può rendere più lento questo cambiamento il vice presidente Manhattan Associates risponde che “anche in Russia e in altri Paesi è così, ma non è un problema. L’e-commerce sta cambiando definitivamente la vendita al dettaglio in Europa, sia in riferimento al modo in cui i consumatori spendono i propri risparmi sia nelle loro aspettative. Le vendite online sono in crescita, basti pensare che in Italia le transazioni via Internet nel corso degli anni sono cresciute, così a colmare il gap con il passato”. E comunque, per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, a Seroux non piace lavorare per singolo “Paese”. Per questo, infatti, unirà tutto il suo team a Parigi il prossimo anno per un evento con le best practices di ogni luogo in cui Manhattan Associates è presente.


ARTE

eventi

L’

invade l’eldom e la consumer electronics Sono sempre di più le aziende e i retailer specializzati che volgono il loro sguardo all’arte come mezzo di comunicazione e promozione di Susanne Capolongo

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N

el ricco programma espositivo organizzato in occasione di Expo 2015 e della 56° Biennale d’Arte di Venezia, una nota di merito si deve alla mostra “ A.R.T. - Advanced Refrigeration Technology - Nutrimento e conservazione dell’arte”, un progetto che si sviluppa tra Milano e Venezia, un’esposizione che affronta le tematica del cibo, della sua conservazione, della condivisione e del consumo. Figura iconica centrale del progetto è il frigorifero, che diviene contenitore e cornice di idee e concetti, “assemblato” artisticamente con ceramiche, acrilici, vetro, colle, legni, colori, carte e qualsivoglia materiale preso in prestito dagli artisti quale strumento di nuovi significati. Il frigorifero cambia così la sua funzione principale di elettrodomestico per divenire vera e propria opera d’arte. Non esiste infatti strumento moderno migliore per rappresentare il cibo oggi che il frigorifero, l’elettrodomestico che più di altri ha cambiato radicalmente le abitudini alimentari, diventando non solo un contenitore ma anche uno status symbol. La volontà espressa dai 27 artisti coinvolti, maestri affermati e giovani artisti, è di porre l’attenzione sul consumo e la conservazione del cibo, soprattutto quale elemento di condivisione. La mostra, difatti, vuol far comprendere come la funzione del frigorifero sia ele-


mento essenziale della nostra quotidianità, evolvendosi sempre più sia sotto il profilo tecnologico sia estetico, sottolineando come sia cambiato, per l’uomo, l’approccio mentale travisandone la sua utilità, tanto da diventare elemento di conflitto, di astio o di timore, di spreco e sovra-abbondanza. A Milano, fino al 28 ottobre, vede coinvolte le sedi di Banca Intesa e gli spazi dello Store Lops a Trezzano e Cernusco sul Naviglio. Al fine di arricchire il percorso espositivo, e grazie alla collaborazione con la Diocesi di Milano, la mostra prosegue poi al Museo dei Cappuccini e all’interno della Facoltà Teologica.

A Venezia la mostra è stata invece visibile dal 7 maggio al 30 giugno scorsi all’interno della Chiesa di Sant’Andrea della Zirada, spogliata dei suoi tradizionali orpelli: sono state esposte 20 opere- frigorifero e alcune opere pittoriche, mentre nelle chiese di Santa Sofia e dei Tolentini hanno fatto bella mostra di sé opere site-specific. Il progetto, reso possibile grazie al contributo e alla collaborazione di Banca Intesa, Electrolux e Lops ritratti d’arredo, Meson’s e Okite e Christie’s, è stato curato da Andrea Del Guercio allo scopo di ricreare un percorso iconografico che vede l’alimentazione in continua evoluzione parallelamente all’esperienza umana, esplorando anche il nutrimento come concezione religiosa.

Euronics Italia tra i retailer più attivi Il 2015 rappresenta un anno particolarmente significativo per Euronics International, che festeggia i 25 anni di attività. Per festeggiare questo importante anniversa-

rio, Euronics Italia ha sponsorizzato il progetto dell’artista veneziana Federica Marangoni dal titolo “Il Filo Conduttore”, che in occasione della Biennale di Venezia 2015 è stato installato sulla facciata di Ca’ Pesaro, sede del Museo d’Arte Contemporanea. Si tratta di una canalina lunga 22 metri di cracked neon rosso always in motion, che scende lungo la facciata dello storico palazzo e che scorre fino alla “Venere” tecnologica costituita da un’enorme bobina in vetro temperato, adagiata sulle sponde del Canal Grande. Dalla facciata si giunge all’interno del museo, dove la mostra prosegue in due sale collegate dal neon rosso avviluppato da un tunnel di filo spinato, mentre scorrono immagini drammatiche al ritmo del battito del cuore e scritte al neon che invocano alla pace. Un’installazione di grande effetto scenografico ed emotivo, che coinvolge direttamente lo spettatore a confrontarsi con la realtà quotidiana. Ma la propensione di Euronics Italia verso il mondo dell’arte non fi-

nisce qui. Il retailer si è difatti reso protagonista della quarta edizione di “Wiki Loves Monuments Italia”, il concorso fotografico ideato da Wikimedia con la collaborazione di Canon allo scopo di stimolare i cittadini, attraverso la documentazione fotografica, alla conoscenza e alla tutela, di tutto quello che per definizione è un monumento. Quest’anno, in particolare, il progetto sviluppa un importante scopo sociale: poter documentare lo stato dei beni artistici danneggiati dai recenti sismi che hanno colpito il territorio italiano, grazie al sostegno del Segretario regionale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo per l’Emilia Romagna, di Euronics, della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, dell’International Council of Museums, del Touring Club Italiano e della Toscana Foto Festival promosso dal Comune di Massa Marittima e diretto dal fotografo Franco Fontana, che è anche membro della giuria insieme a Uwe Ommer e Settimii Benedusi.


social

L’IFA raccoglie sempre una grande attenzione da parte dei social network

Un tweet da Berlino

di Barbara Bianchi

P

er questo mese la nostra analisi è dedicata all’IFA 2015 di Berlino, uno degli eventi più importanti dell’anno tra quelli dedicati all’elettronica di consumo. Il periodo preso in esame comprende il giorno prima dell’evento e termina il 12 settembre. Ne sono scaturiti ben 13mila tweet, generati da oltre 3mila utenti unici attivi con un potenziale di visualizzazioni di quasi 122 milioni di impression. Analizzando gli utenti coinvolti possiamo rilevare come quelli più popolari (calcolati secondo il numero di citazioni, siano esse mention o retweet) siano capitanati da @youtube che trova menzione in un totale di 1.069 tweet, riferiti principalmente a condivisioni di video attraverso il canale, staccando il profilo di @hdblog, fermo a 627 citazioni. Seguono @telekomerleben con 423 tweet, @wireditalia e @intel_italia, quasi appaiati con rispettivamente 335 e 322 tweet. Chiudono la classifica i profili di @sony_italia (182 tweet) e @tutto_android (177 tweet). Situazione opposta per quanto riguarda invece gli utenti più attivi nelle conversazioni, ossia i più prolifici di Tweet. Infatti, il già citato profilo di @sony_italia primeggia con 300 tweet effettuati, tallonato da @webislandnet, magazine di internet e tecnologia, con 275 tweet a cui seguono @ bigdemonskull, profilo di un utente appassionato di elettronica e @ calafocus, altro portale di informazione tecnologica, rispettivamente con 230 e 209 tweet inviati. Poco più in là troviamo @tutto_android con 196 tweet.

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Sul fronte dell’analisi della capacità dei singoli utenti Twitter di generare Impression potenziali (o OTS - Opportunities to See) è interessante notare come i profili con più Impression siano principalmente quelli che trattano delle novità Android. Infatti, nelle prime posizioni rileviamo @tec-

no_android che domina dall’alto delle 22.466.743 di Impression generate, @tutto_android con 11.691.001, l’outsider @lastampa e ancora @androiani rispettivamente con 10.786.028 e 7.071.108 Impression. Solo al quinto posto il primo profilo che tratta unicamente di Apple, @macitynet, con

6.222.375 Impression, indice del fatto che la casa di Cupertino non dia molto peso all’evento berlinese, preferendo focalizzarsi su eventi privati. L’analisi statistica delle parole (escluse quelle di utilizzo comune) più utilizzate nelle conversazioni degli utenti di Twitter mette


Nel grafico sotto, gli utenti attivi; in quello più in basso gli utenti popolari

in evidenza come le più comuni siano quelle caratterizzanti il nome e la città dell’evento: “ifa”, “2015” e “berlino”, mentre tra i marchi quello più citato in assoluto è “samsung” che compare ben 778 volte all’interno dei tweet. Anche Lenovo e Sony sono tenuti in gran considerazione con, rispettivamente, 762 e 693 citazioni. Gli hashtag più popolari e più utilizzati (contando le ripetizioni) sono stati quelli dell’evento: #ifa2015 (2.982 utilizzi), #ifa15 (2.322 utilizzi), #ifa (598) e #sonyifa (584). Anche sul fronte degli hashtag con maggiore audience (ottenuti calcolando gli utenti

unici che hanno utilizzato i singoli hashtag nel periodo di analisi) quelli che primeggiano riguardano l’evento 2015 ad esclusione dell’iniziativa #tweetabag, terzo hashtag con 269 utenti unici. Spostandoci sul fronte dei tweet più popolari, spicca il profilo @intel_italia. In particolare, i post che hanno avuto più condivisioni sono stati quelli relativi alla presentazione dei nuovi processori Intel Core di sesta generazione che hanno raggiunto fino a 69 retweet per il post: “esperienza virtuale è realtà! intel core di sesta generazione e @htcvive per gaming in una nuova dimensione #ifa15”.


Avete presente un Tv tradizionale di qualche anno fa? Ebbene, dimenticatevelo

social

TV sempre più smart e più social

di Roberto Zarriello

A

d inizio settembre si è tenuta a Berlino l’IFA, l’evento più atteso per quanto riguarda le novità hi-tech. Tra le parole chiave di quest’anno ha spiccato senza dubbio Android TV. Numerosissime, infatti, le case costruttrici che hanno presentato dei nuovi modelli dotate del sistema operativo del robottino verde. Android TV è stata la risposta del gigante di Mountain View alla critica da parte dei consumatori che Google TV non fosse abbastanza performante. È molto più potente di Google TV, così come le applicazioni offerte. Le TV diventano, quindi, sempre più smart e sempre più social e il sistema operativo Made in Google sembra essere il preferito dalle case produttrici (anche se qualche produttore, come ad esempio Samsung, sta cercando di diventare del tutto indipendente con un sistema operativo ad hoc fatto interamente in casa).

Una TV tuttofare Avete presente un Tv tradizionale di qualche anno fa? Ebbene, dimenticatevelo. Il Tv connesso non serve più solo a visualizzare programmi televisivi o contenuti pre-registrati su Dvd o dischi Blu-ray, ma diventa – in tutto e per tutto – il centro nevralgico della casa, sia sotto il pro-

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filo della multimedialità e dell’entertainment sia dei servizi veri e propri. Un po’ come avere a disposizione una sorta piccola “centrale di controllo” che, non solo permette di governare l’intera abitazione, ma anche di divertirsi, rilassarsi e informarsi.

Cosa significa vivere con una Android TV? Essere sempre più connessi, collegare la Tv allo smartphone, configurare le luci Philips Hue, ricevere una notifica sullo schermo quando è il momento di andare a lavoro, ricevere un messaggio pop-up che avvisa che il proprio programma preferito sta per cominciare.

Non si ha bisogno di collegare apparecchi esterni, perché l’ultimo film di Martin Scorsese lo si può vedere in streaming e si può tweettare direttamente dallo schermo del televisore senza perdersi una scena di “The Walking Dead”. E se film e programmi Tv non rientrano tra i propri canoni di strumenti per il relax individuale, restano sempre i videogiochi: un vero e proprio “mare” interminabile a cui attingere costantemente per non rimanere indaffarati.

Quali Android App per la TV? C’è un’app per trasformare il proprio smartphone in telecomando e una per trasformare lo

schermo della Tv in schermo dello smartphone; app per fruire di contenuti in streaming, come Netflix e Pandora, o lo stesso YouTube; app per formarsi, come quella del TED (piattaforma che presenta gli interventi di alcune tra le persone più interessanti al mondo: riformatori dell’educazione, innovatori della scienza medica, geni della tecnologia, guru del business e leggende musicali); ma soprattutto app per comunicare sui social network. Vogliamo mettere vedere il video parodia dei The Jackal sulla gaffe di Miss Italia su uno schermo di 65 pollici? O vedere le foto delle vacanze su uno schermo con tecnologia 4K?


ART: KALIMERA.IT

Attrazione magnetica. Combo è la nuova custodia 2 in 1 di Cellularline: una custodia a libro, dotata di quattro comode tasche per l’inserimento di carte di credito e banconote e una cover, per un perfetto alloggiamento del telefono e massima protezione degli angoli. Design e stili diversi da utilizzare insieme o separatamente. L’esclusivo sistema di aggancio magnetico Magno-Shield tiene insieme le due parti e protegge tutto ciò che è all’interno e all’esterno della cover. Carte di credito e device saranno al riparo da ogni rischio di danno o smagnetizzazione. Combo è disponibile in sei combinazioni di colori.

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trade marketing di Massimo Bolchi

Insieme a studenti e scolari, tornano tra i banchi anche i settori adv e marcom

“B

ack to school”: una definizione che negli anni ha trasceso il suo significato letterale, di “appuntamento” con alunni a studenti che necessitano di acquistare o rinnovare il corredo prima del ritorno nelle aule, per diventare un altro degli appuntamenti chiave di molti calendari commerciali. Eh sì, perché in questa sua trasformazione le tipologie commerciali interessate si sono moltiplicate, e il cappello del back to school arriva ormai a coprire le tipologie più svariate. Ne sono esempio campagne quali il concorso a premi e la promozione “Back to school con Fileni” che il produttore di carni avicole marchigiano indirizza ai più giovani. Una promozione che vede un legame tra food e digital: acquistando almeno una confezione di Polpette, Pepite o Magic Zoo in promozione - i tre prodotti di carne di pollo Fileni appositamente dedicati ai bambini - si partecipa a un concorso instant-win per aggiudicarsi una delle 100 gift card da 30 euro in palio. Altrettanto lontane dal mondo

dall’inizio di agosto a ottobre. Ancora un piccolo sforzo e ci si può saldare direttamente al periodo natalizio, con l’aiuto magari del breve periodo di Hallowen. Il rischio insito in questa “promozione permanente” è l’assuefazione del consumatore, già di per sé portato a una sempre più ridotta brand e store loyalty. Non a caso un recente rapporto di Nielsen afferma che in Italia solo il 59% delle promozioni riesce a creare valore (che è comunque una percentuale superiore alla media europea, ferma al 55%). Il restante 41% non arriva neanche a break even. Inoltre, sottolinea sempre il Nielsen, emergono altri report di Nielsen due effetti negativi: “Da una parte le aziende e i distributori faticano a intercettare e a fidelizzare la domanda. Dall’altra, il consumatore, frequentando punti vendita diversi e in concorrenza tra loro si sottrae alle azioni promozionali da questi messi in campo”. Lasciando comunque per un momento da parte queste considerazioni di carattere generale, focalizziamoci sul nostro comparto.

Non certo per merito delle scuola, sempre in attesa dell’annunciata digitalizzazione, ma in pratica vincolata dalle scarse disponibilità di bilancio, stretta tra riforme osteggiate, lavagne elettroniche latitanti e malcelate opposizioni degli editori ai testi in ebook. Fortunatamente, però, quello dell’elettronica è un mercato customer-driven, e la domanda, sebbene soggetta agli inevitabili andamenti del ciclo economico, si mantiene sufficientemente robusta. Il Back to School diventa così l’occasione per offrire prezzi scontati su una pluralità di articoli, non tutti necessariamente legati alla “fatica” dell’apprendere e dell’insegnare. Occasione che non si sono - come sempre - lasciate sfuggire le insegne distributive generaliste. Questo può essere quindi il momento, a bocce ferme, di dedicare una veloce panorami a quanto è stato proposto. A partire dal ritorno a scuola di Auchan, che dal 20 agosto al 16 settembre ha proposto il volanti-

Non solo scuola nel della scuola sono anche le campagna back to school di Nectar (raddoppio dei punti facendo rifornimento nei distributori di carburante Tamoil) e di Showroomprive.it: “Dressing De Kids” è infatti la campagna speciale “Rientro a Scuola” organizzata dal sito di ecommerce di moda online, dove il ritorno in classe diventa semplice pretesto per offrire nuovi capi di abbigliamento kids a prezzi scontati. Anche sotto il profilo temporale il back to school ha visto nel tempo estendersi la sua durata e ormai va, in pratica,

Qui il legame tra ritorno a scuola, elettronica di consumo/informatica e propensione all’acquisto dei consumatori è consolidato.

no “A lezione di risparmio”, in cui a fianco di tanta cancelleria e abbigliamento, erano presenti sia mobili per l’arredamento dell’angolo studio, sia notebook e tablet adatti a un uso basico, non si sa quanto appetiti da bambini che già giovanissimi sono decisamente tech savvy. Anche Carrefour, che ha anticipato il concorrente con il volantino “Catalogo Scuola” già on air a inizio agosto, presentava un assortimento in offerta piuttosto simile, con una maggiore enfasi sui device elettronici. Sempre per rimanere in am-


tembre) sempre con un’offerta discount-based. Lo sconto (fino al 50%) è stato protagonista anche in “Fuoritutto Summer Edition” (5 agosto-3 settembre) di Unieuro, mentre il successivo “Ritorno a cuor leggero con Tasso Zero” spingeva sull’azzeramento degli interessi nel rateale. “Tecno-incentivi” invece protagonisti in “Rinnova e Riparti” di Media World (20-30 agosto), in cui i prezzi dei notebook sono “alleggeriti” dalla riconsegna del vecchio portatile. Tutte queste offerte promozionali delle GDS erano caratterizzate dal consueto mix di prodotti: bianco, bruno, IT e TLC in proporzioni variabili. Un po’ differente invece l’approccio del volantino “Accessori HiTech”, sempre di Media World, particolarmente appetibile dagli early adopter grazie alla presenza di quadricotteri e droni, volanti e su ruote. Per chiudere, ecco il più in tema (nella denominazione) “La tecnologia fa scuola” di Mondadori Store (28 agosto-1 ottobre) interamente dedicato ai personal electronic device, in cui ricompare l’intramontabile leva dello sconto.

“Back to School” bito generalista, Coop ha proposto il suo “La scuola che mi piace”, che presentava il medesimo assortimento, forse un po’ meno ricco di tablet e pc. Persino Esselunga ha presentato il suo catalogo “La Scuola”, con validità fino al 23 settembre, che pur non proponendo ribassi sui prodotti hi-tech ma solo sconti sugli articoli di cancelleria, conteneva l’offerta scontata di un tablet Alcatel Pixi in bundle con l’abbonamento annuale a National Geographic. Più articolato invece il meccanismo promozionale di “Catalogo scuola” di Conad, anch’esso vali-

do fino al 20 settembre: rispetto alle altre catene Conad restituiva il 25% del valore speso in materiale di cancelleria tramite dei buoni sconto utilizzabili (su tutta la spesa) entro il 31 dicembre 2015 presso l’ipermercato che li ha emessi. Anche in questo volantino, oltre ad astucci, quaderni, matite, zaini erano inclusi altri articoli legati alla scuola e allo studio: dizionari, mobili, vestiti e ovviamente prodotti hi-tech (quali tablet ed ebook-reader) che però non davano diritto al buono spesa (ottenibile appunto solo tramite acquisto di articoli di cancelleria).

Guardando invece alle insegne specializzate, si nota - nelle loro promozioni - l’utilizzo molto parco dei termini “scuola” o dei suoi sinonimi, preferendo invece ricorrere ad allusioni e suggestioni. Come forse fa il volantino “I Fuoriclasse” di Trony, valido dal 3 al 30 settembre, che punta sul pagamento rateale differito da gennaio 2016; come anche il precedente “Big Sale Trony” che garantiva anche il Tasso zero. Euronics si è fatta largo sul mercato con “Svuotanegozio” (27 agosto-16 settembre) con un’ampia selezione di prodotti scontati, e con “Prezzi a Pezzi” (17-30 set-

I

l Back to School diventa l’occasione

per offrire prezzi scontati su una pluralità di articoli, non tutti legati all’apprendere e all’insegnare


Il venditore mediocre perde occasioni d’oro, pur avendole a portata di mano, perché ha poca stima di sé

social

Il coraggio

Dott. Paolo Zucconi, neuropsicologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

più che un’arma

una risorsa

N

ell’ottica della “psicologia positiva” (analisi delle forze temperamentali e delle virtù individuali) il coraggio rappresenta una risorsa psicologica per il mantenimento del proprio livello di benessere. Ci aiuta ad affrontare le difficoltà della vita e adattarsi alle circostanze avverse. Si tratta di una risorsa personale, un punto di forza del carattere che una persona possiede ed esercita quotidianamente. Secondo lo psicologo americano Martin Seligman il

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coraggio si compone di valore e audacia, perseveranza e laboriosità, integrità e onestà. Potenzialità queste che “riflettono il lucido esercizio della volontà per raggiungere obiettivi meritevoli di fronte a una forte avversità”. Tante sono le occasioni che fortuitamente capitano a tante persone. Il venditore mediocre perde occasioni d’oro, pur avendole a portata di mano, perché ha poca stima di sé, è controllato dalla massa ed accetta passivamente tutto ciò che gli altri dicono e scrivono. Ha un atteggiamento positivo solo quando è a contatto con persone positive, ma nello stesso tempo in cui viene lasciato solo ripiomba in ginocchio contro i suoi pensieri negativi. Il venditore mediocre infatti ha paura di ciò che gli altri pensano di lui, di un eventuale, anche se improbabile, giudizio negativo dell’altro. Più in generale il venditore mediocre ha sempre paura che il cliente potenziale possa non acquistare, per i motivi più disparati. Dall’inizio alla fine della trattativa. Il venditore di successo invece, è quello che cerca le circostanze che servano ai suoi bisogni e coglie le opportunità della vita quotidiana con un atto di coraggio. Il coraggio è un atto di forza contro la paura e tutti noi (non solo i migliori venditori) abbiamo bisogno di coraggio quando abbiamo paura, e abbiamo quasi sempre bisogno di coraggio perché sempre abbiamo paura di qualcosa (di sbagliare, di perdere, di essere rifiutati). Il coraggio inoltre è co-

me un muscolo: diventa più forte mano a mano che lo si esercita. Il coraggio di vendere quindi deve essere sempre attivo in ogni momento della vita del venditore. Senza coraggio non si vende nulla. Quindi nella vita quotidiana e nella pratica commerciale gli psicologi consigliano di fare le cose che si temono e di continuare a farle finché la paura sparisce: solo così si esercita il coraggio ed esercitandolo si diventa coraggiosi. In definitiva la differenza tra il venditore mediocre e il venditore di successo è un piccolo atto di coraggio. Ma la trattativa di vendita è fatta di tanti piccoli atti di coraggio. Il coraggio di chiedere, facendo al cliente più domande possibili (più chiedo più conosco i bisogni dell’interlocutore, per poi soddisfarli), il coraggio di aprirsi al cliente per emozionare il cliente con entusiasmo (la vendita infatti è per metà emotiva), il coraggio dell’autocritica (anche il venditore è una persona, fallibile come lo è l’acquirente), il coraggio di gestire le chiedere e gestire le obiezioni (necessarie per la conclusione soddisfatta della vendita), il coraggio di chiamare i clienti al telefono (quando serve), superando la paura di un possibile rifiuto, il coraggio di mettersi in gioco a qualsiasi età secondo le richieste e le esigenze contingenti. Infine il coraggio di chiudere la trattativa inequivocabilmente a favore dell’acquisto senza lasciare al cliente margini opzionali a suo sfavore (“paga subito o in contanti?”).


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focus IT

La stagionalità continua a essere un aspetto molto importante del settore informatico, in particolar modo quello che sancisce il ritorno tra i banchi di scuola e le scrivanie degli uffici di Raffaele Gomiero

Back to school e back to office

momento clou per IT C

ome ogni anno, la ripresa delle attività didattiche e lavorative dopo la pausa estiva è l’occasione per fare il punto su cosa serve per affrontare al meglio l’intero anno: un momento molto atteso dalle aziende del settore informatico e mobile che, proprio nell’inizio della stagione autunnale, concentrano i lanci delle nuove line-up di prodotto e pongono le basi per le strategie commerciali e di marketing per la fine dell’anno in corso, anche in vista del periodo natalizio. Una prassi ormai ben consolidata, quella del “back to school” e del “back to office”, che – anche quest’anno – ha saputo riservare ottime e gradite sorprese, spinta anche dall’arrivo di Windows 10, il nuovo sistema operativo di casa Microsoft su cui tutti i maggiori produttori di hardware si sono concentrati per ottimizzare al massimo i loro prodotti e la loro offerta. Un’offensiva commerciale che ha saputo coinvolgere appie-

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“ASUS punta sempre più a offrire soluzioni che non siano costituite solo da un prodotto ma da un’offerta completa composta da un dispositivo dalle qualità eccellenti unitamente ad una serie di servizi decisamente innovativi. In questo senso la nuova linea ZenPad rispecchia perfettamente il DNA

di ASUS, è infatti caratterizzata da un design elegante, da una dotazione tecnologica all’avanguardia e di valore grazie alle tecnologie ASUS SonicMaster, DTS-HD Premium Sound e Visual Master e da un’interfaccia software proprietaria, ASUS ZENUI, che permette all’end user di personalizzare il proprio tablet in modo davvero unico. Ma non solo. ASUS ha infatti pensato a una line-up che possa davvero soddisfare i bisogni dell’utente finale affiancando alla parte di innovazione e ricchezza tecnologica qualcosa di veramente unico: Asus Zencare Plus. Si tratta di un nuovo servizio che rende i tablet ASUS ancor più vantaggiosi e competitivi! Lo speciale pacchetto di garanzia ASUS

Luca Biondelli, Asus

Cinzia Bianchi, Lenovo

no il mondo della distribuzione – sia essa specializzata che despecializzata – con tante e interessanti offerte riservate sia per gli studenti che per i professionisti.

Asus

Luca Biondelli, PM Tablet & Distributor Key Account Mobility Department


ogni esigenza sia dal punto di vista tecnologico che del design ma non solo. Vogliamo dare all’end user la tranquillità assoluta che, qualora ci fossero inconvenienti, Asus sarà al loro fianco”.

Lenovo

Cinzia Bianchi, Consumer Country Manager

e mobile ZenCare+ è totalmente gratuito e tutela l’investimento nei primi 12 mesi dall’acquisto. Disponibile su tutti i tablet ZenPad, l’esclusiva garanzia ASUS ZenCare+ offre infatti un servizio unico: nei primi 365 giorni dalla data di acquisto, in caso di difetto tecnico, ZenPad sarà riparato in garanzia e il cliente potrà richiedere un indennizzo pari al prezzo sostenuto per l’acquisto del dispositivo; in caso di danni accidentali dovuti a cadute, acqua, rottura di scocche e/o display, invece, il cliente riceverà un nuovo dispositivo di modello uguale o equivalente. La strategia che stiamo implementando e ancor di più realizzeremo, infatti, è quella di arrivare all’utente finale con dei prodotti che soddisfino

U

na prassi ormai ben consolidata,

quella del “back to school” e del “back to office”, che – anche quest’anno – ha saputo riservare ottime e gradite sorprese, spinta anche dall’arrivo di Windows 10

Alessandro De Lio , Acer

“La nostra strategia per il Back to school è nel segno della ‘multimodalità’ e del ‘touch’: stiamo puntando infatti soprattutto sulla famiglia YOGA, sia PC che tablet, composta di prodotti che sono ideali per le esigenze degli studenti perché, versatili e giovani, e si adattano a ogni situazione, di studio, di lavoro o di intrattenimento. Per chi ha bisogno di un device per produrre contenuti, oltre che per fruirli, consigliamo lo YOGA PC – che oggi esiste sia in versione premium, ovvero lo YOGA 3 Pro, con cerniera cesellata a cinturino di alta orologeria ed elegantissima livrea silver o champagne (gold), prestazioni di alto livello grazie a Intel Core i7, oppure – per budget più limitati, senza rinunciare però alle 4 modalità d’uso e allo schermo multitouch – lo YOGA 300 e lo YOGA 500, due PC convertibili con un ottimo rapporto prezzoprestazioni ma con il design innovativo YOGA che ormai ci contraddistingue. Gli YOGA PC sono tutti aggiornabili a MS Windows 10 gratuitamente. Per chi invece usa il suo device soprattutto per fruire di contenuti – che si tratti di libri, immagini o video – può essere

sufficiente un tablet, purchè sia lo YOGA Tablet, il dispositivo – basato su sistema operativo Android, ma sempre con uno schermo multitouch e FHD o QHD - che Lenovo ha creato per risolvere alcuni dei tipici problemi dei tablet standard: la posizione in cui usarlo – grazie all’esclusiva staffa che permette di inclinarlo a diverse angolature, non c’è bisogno di usare una custodia che peraltro permette solo un tipo di angolazione; la durata della batteria, che – grazie al cilindro che la contiene, che fa anche da impugnatura ergonomica – supera le 15 ore; infine, per chi vuole usarlo anche come home cinema o per presentazioni, il pluripremiato YOGA Tablet 2 Pro (EISA award, ad esempio, conquistato a IFA), che offre un impianto stereo di alto livello e sopratutto un pico-poriettore incorporato, che crea uno schermo da 50” su qualsiasi parete disponibile. Tutti questi prodotti saranno ben visibili nelle migliori catene di elettronica di consumo e sono certa che non mancheranno di stupire genitori e studenti, con le loro caratteristiche ‘Goodweird’ – come oggi le chiamiamo noi in Lenovo – ovvero ‘strane/originali ma utili e innovative’”.

Acer

Alessandro De Lio - PBU and Trade Marketing Manager Italy, Israel and Greece “Acer vuole continuare a essere leader nel mondo dei PC proponendo una gamma prodotti estremamente ampia in grado di sod-


focus IT

Rossella Campaniello, HP

Mario Levratto, Samsung

Livio Pisciotta, Dell

zioni e design ai giocatori che pretendono il massimo. Per esempio, i notebook Predator 17 e Predator 15 supportano il Predator FrostCore, una terza ventola per abbassare ulteriormente la temperatura della CPU e della GPU; il tablet Predator 8 con quattro altoparlanti frontali e suono virtual surround; i desktop Predator G6 e G3 sono inarrestabili macchine da gioco che presentano un design dall’aspetto aggressivo e sono dotati delle ultime tecnologie sul mercato; non ultimo il monitor Predator Z35 con schermo curvo da 35” 21:9, Full HD UltraWide per un’esperienza di gioco avvolgente e coinvolgente. Nuova anche la serie Aspire V Nitro, ideale per i gli utenti che desiderano un design elegante in grado di adattarsi perfettamente sia in una sala riunioni, sia a un game party”.

la stand per guardare contenuti, in quella a tenda per giocare o in quella tablet quando si è in movimento”.

se di tutte le novità di prodotto Samsung, che coinvolgono anche quest’anno le divisioni Mobile, Home Appliances e Audio-Video. Prodotti come il Samsung Galaxy S6 edge+, il Samsung Galaxy Tab S2, e il TV SUHD JS8000 sono solo alcune delle novità presentate da Samsung in questo periodo”.

HP disfare qualunque esigenza: dai 2in1 coloratissimi ai convertibili, ai notebook, ai desktop, ai monitor, ai proiettori e agli smartphone. Per quanto riguarda in particolare il Back to School, mettiamo a disposizione degli utenti device con i processori e le schede grafiche più recenti oltre a prodotti disponibili sul mercato già nativi Windows 10. L’ampia gamma Predator è il nostro fiore all’occhiello, concepita per fornire un’esperienza senza compromessi a livello di presta-

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Rossella Campaniello, Consumer Sales Manager “Tra le altre iniziative, vorrei presentare il progetto Amici di Scuola di Esselunga che offre a tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado l’opportunità di ottenere gratuitamente attrezzature informatiche e materiale didattico. Abbiamo messo a disposizione dell’iniziativa prodotti dal design all’avanguardia e l’hardware potente, come il PC convertibile HP Pavilion x360, utilizzabile nella modalità notebook per lavorare, in quel-

Samsung

Mario Levratto, Head of Marketing & External Relations “Il periodo del Back-to-school e i mesi che lo precedono sono da sempre per Samsung un’importante vetrina per le novità delle aziende, siano esse in termini di prodotti che di offerta. Chi affronta questo periodo con successo in termini di proposta commerciale e di riscontro di sell-out, getta le basi per affrontare il periodo pre-natalizio con buona confidenza. L’innovazione è alla ba-

Dell

Livio Pisciotta, Client Marketing Manager “Approcciamo il Back to school con un ricco ventaglio di prodotti e soluzioni dedicati e al tempo stesso con iniziative locali indirizzate al mondo educativo. Il vasto portafoglio di dispostivi Dell definisce un modello di ap-


Massimo Buraschi, Toshiba Italia

U

n’offensiva commerciale

che ha saputo anche coinvolgere appieno il mondo della distribuzione

Evita Barra, Microsoft Italia

Windows si gioca il “10”

prendimento sempre più flessibile, tarato sulle diverse esigenze dell’utilizzatore in base agli scenari di utilizzo. Il notebook Latitude 11 con display da 11,6’, display antiriflesso con apertura a 180° è lo strumento ideale per migliorare la produttività degli alunni sin dalle scuole primarie. Il modello Latitude 13 ha chassis rinforzato con gomma antiurto, tastiera sigillata e il display 13,3’ permette di accedere contemporaneamente a molteplici contenuti educativi e applicazioni. Il 2-in-1 Venue 10 Pro dà luogo a un’esperienza di apprendimento flessibile grazie alla tastiera estraibile e posizionabile in 5 modalità diverse. Il modello Venue 11 Pro funge da tablet, laptop e anche desktop e stimola la collaborazione grazie a software e servizi quali Lync, Miracast, Docerti, Visual Assist X e Skype. Altri dispositivi più vicini al

Evita Barra, Direttore Divisione Windows di Microsoft Italia “Windows 10 punta a facilitare l’interazione tra diversi dispositivi creando un ecosistema che consente all’utente di trovare tutti i suoi documenti su tutti i dispositivi attraverso applicazioni come Office 365. La scelta di permettere lo stesso livello di integrazioni per le app nasce dalla volontà di Microsoft di aumentare l’efficienza e la produttività del consumatore, ma allo stesso tempo di ottimizzare l’integrazione tra vita privata e professionale. La scelta di un’interfaccia per la guida consente di essere sempre collegati ma allo stesso tempo di mantenere un livello di sicurezza adeguato. Per esempio, Cortana riconosce quando l’utente sta guidando e legge automaticamente i messaggi ricevuti, diminuendo così il rischio di distrazioni. Un aspetto fondamentale del lancio del nuovo sistema operativo è stato quello di dare una maggiore attenzione e risalto al punto vendita, formando personale qualificato e in grado di spiegare in modo chiaro ed efficace la rivoluzione apportata da Windows 10. Sicuramente il Natale 2015 si preannuncia entusiasmante. Sempre più consumatori avranno installato Windows 10 e staranno utilizzando le nuove funzionalità che li aiuteranno a rendere la loro vita privata e lavorativa ancora più ricca e soddisfacente, inoltre gli annunci dei vari produttori di PC con bellissimi hardware metteranno ancora più in risalto le caratteristiche del nuovo OS. Sono tante le iniziative che stiamo mettendo in piedi per i mesi che ci separano dal Natale e prestissimo vi faremo sapere”.

mondo consumer godono, per un periodo limitato, di sconti promozionali fino al 10% e spedizione gratuita”.

Toshiba

Massimo Buraschi, Head of B2C Business Digital Products & Services, Toshiba Italia “Per il Back to School Toshiba si sta mantenendo fedele alla sua linea storica. Anche in questo momento dove la fascia di mercato si sta allineando alla linea basic,

crediamo che la soluzione migliore sia offrire prodotti differenti per soddisfare ogni tipo di esigenza. Puntiamo in particolar modo sul convertibile e sul 2-in1 e, anche se il mercato non sta rispondendo come ci si aspettava, siamo convinti che la direzione sia quella giusta. A livello di canali di vendita stiamo spingendo molto anche sul mondo ecommerce oltre al retail tradizionale, questo perché è più reattivo e quindi allo stesso tempo più percettivo verso una gamma più ampia di prodotto”.


fotografia

In occasione del ritorno del Photoshow, si torna a parlare del settore imaging e delle sue possibili evoluzioni

Fotografia: uno “sca

D

opo l’annullamento dell’edizione romana 2014 di Photoshow, torna la grande fiera della fotografia in una veste completamente rinnovata e in una location “diffusa” ma pur sempre prestigiosa, quella del distretto di via Tortona a Milano.

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Un mondo in costante mutamento come quello della fotografia necessita di adattamenti rapidi, ecco dunque che il Photoshow inteso come semplice vetrina per gli espositori lascia il posto a una due giorni che si integra nella più ampia manifestazione Photofe-

stival, per uscire dalla dimensione strettamente fieristica e allargarsi a tutte le espressioni dell’imaging. Certo non mancherà il contatto diretto con i principali produttori, ma i 3.200 Mq di Photoshow Milano 2015 saranno suddivisi in quattro grandi aree tematiche dove all’area Fair, quella prettamente fieristica e centrale per l’esposizione dei prodotti, verranno affiancate le aree Design, Food, Art & Landscape e Fashion con altrettante mostre in linea con il tema, oltre a set fotografici, show cooking, performance artistiche e sfilate. In occasione di Photoshow Milano 2015 e del mutamento che ha subito la più importante fiera italiana di settore, c’è da chiedersi in quale direzione si stia muovendo il mercato, quali sono le caratteristiche dei prodotti che vengono presentati e quali le ipotesi di sviluppo per il futuro. Gli annunci dei più importanti produttori di macchine fotografiche non lasciano spazio ai dubbi, le fotocamere compatte hanno i giorni contati e, fatta eccezione per i modelli più performanti, le vedremo sempre più spesso sostituite dagli smartphone. I tempi delle “collezioni”, quando gli annunci comprendevano anche dieci o più nuo-

vi modelli per marchio, una o due volte l’anno, sono andati e oggi si punta quasi esclusivamente su prodotti di fascia alta per fotografi esperti, sulle cosiddette “bridge” dalle escursioni focali estreme e sulle “rugged” per la fotografia all’aria aperta, resistenti a freddo, caldo, meteo e urti. Un settore che è invece in forte ascesa è quello delle fotocamere ad ottica intercambiabile, che si tratti delle tradizionali reflex o delle concorrenti mirrorless, infatti il 2015 ci ha portato oltre venti nuovi modelli, ad oggi nove reflex e tredici mirrorless. Tra i produttori di reflex, un tempo il prodotto più ambito dagli appassionati di fotografia, sono Canon e Nikon a farla da padroni, d’altra parte si può dire che siano rimasti i soli due brand a proporre soluzioni a specchio mobile in grande numero, assieme a Pentax, l’unico altro produttore a presentare due reflex nel corso del 2015. Le tendenze di mercato reflex sono invariabilmente tre, la corsa al Mpixel, la transizione verso sensori Full Frame / FX e la convergenza tra fotografia e video. È di settembre l’annuncio di un sensore Canon APS-H da 250 Mpixel e l’integrazione, in una macchina fotografi-


di Vittorio Lombardo

tto” al mercato ca di prossima realizzazione, di un sensore da 120 megapixel. Già oggi, le EOS 5D S e 5DS R dispongono di un sensore Full Frame da 51 Mpixel. Sul fronte video si punta già alla risoluzione 8K, con un ecosistema di macchine sempre più tendenti ad accontentare registi e operatori video. Dal canto suo Nikon non è rimasta certo a guardare, la D810A dispone di un sensore FX da 36 megapixel dedicato all’astrofotografia, infatti la macchina non è solo priva del filtro Anti Aliasing come la EOS 5DS R, ma anche di quello IR-cut consentendole così di registrare anche le lunghezze d’onda del vicino infrarosso. Assieme alle macchine professionali, i due principali attori del mercato hanno presentato nel corso del 2015 anche modelli entry-level o di fascia semi-professionale come le Nikon D5500 e D7200 o le Canon EOS 750D e 760D. In questa fascia di mercato troviamo anche le soluzioni Pentax, la K-S2, una macchina da 20 megapixel priva del filtro Anti Aliasing e resistente a polvere e umidità, e la K-3 II da 24 megapixel, il modello di punta in attesa della Full Frame che dovrebbe arrivare nel giro di pochi mesi.

Ben più vivace il mercato delle mirrorless, le macchine fotografiche ad ottica intercambiabile che, eliminato lo specchio, si propongono come soluzioni compatte dalla elevata qualità d’immagine. Qui gli attori sono ben più di tre, infatti troviamo marchi storici della fotografia come Fujifilm e Olympus così come brand più conosciuti in ambito consumer electronics ma che negli anni sono riusciti a proporre soluzioni di prim’ordine e a ottenere un ottimo successo commerciale come Panasonic, Samsung e Sony, senza dimenticare le soluzioni, ad oggi non di punta, di Canon e Nikon. Il pubblico al quale si rivolgono le mirrorless è decisamente più variegato rispetto a quello interessato alle reflex, ma tutti i potenziali clienti cercano una caratteristica in particolare, la compattezza, infatti anche i modelli di mirrorless più ingombranti risultano comunque di dimensioni inferiori rispetto alle reflex più minute, con alcuni prodotti in particolare che si potrebbero definire quasi tascabili. In ogni caso l’offerta è ampia, si passa dalle minuscole Nikon 1 J5 (che però dispone di un sensore da 1” di diagonale) e Panasonic Lumix GF7 alle compatte Canon

U

n mondo in costante

mutamento come quello della fotografia necessita di adattamenti rapidi

EOS M3, Fujifilm X-A2 e Samsung NX500 per passare poi ai modelli più evoluti e ingombranti, generalmente perché dotati di mirino integrato, Fujifilm X-T10 e X-T1 IR, quest’ultima priva dei filtri Anti Aliasing e IR-cut, Olympus OMD E-M5 Mark II ed E-M10 Mark II, Panasonic Lumix G7 e GX8 e Sony Alpha 7S II e 7R II, le uniche mirrorless dotate di sensore Full Frame, uno a bassa densità di fotodiodi

per massimizzare il rapporto segnale/rumore, soprattutto nei video (Alpha 7S II), e l’altro a elevata risoluzione, pari a 42 Mpixel, per garantire la riproduzione dei dettagli più minuti. Se Olympus e Panasonic, legate dalla baionetta in comune basata sullo standard Micro QuattroTerzi, si sono specializzate la prima in ambito fotografico e la seconda in ambito video, anche 4K, Fujifilm punta sostanzialmente al solo fotografo mentre Sony strizza l’occhio a entrambi proponendo soluzioni dedicate ai due mondi. La grande vivacità nella produzione di macchine fotografiche a ottica intercambiabile trascina, come è normale che sia, il mercato parallelo degli accessori, in particolare degli obiettivi: per ogni macchina venduta, reflex o mirrorless, è verosimile che il fotografo acquisti almeno un paio di obiettivi, tanto che i nuovi modelli presentati nel 2015 hanno raggiunto quota quaranta, che si aggiungono a corredi sterminati per un totale di decine di soluzioni differenti per ogni singolo marchio. Nonostante la crisi e i numeri non sempre esaltanti, la fotografia sta vivendo una nuova giovinezza e la diffusione dei sistemi ad ottica intercambiabile non può che portare nuova linfa al settore, nella forma di accessori utili a completare il sistema fotografico.


focus Lavaggio

Lavasciuga e asciugatrici.

A CONFRONTO

L’

autunno alle porte segna inevitabilmente l’inizio di un periodo dell’anno caratterizzato da giornate più uggiose e meno soleggiate, l’umidità prende il sopravvento e un fastidioso problema si ripresenta puntuale alla porta delle massaie: dove stendere il bucato appena lavato? Nonostante il nostro clima non sia ostico come quello di alcuni paesi del Nord Europa l’asciugatrice è diventato un elettrodomestico quasi indispensabile per la maggior parte delle famiglie italiane spesso più come un ‘comodo aiuto’ nella gestione del menage familiare che, in termini assoluti, di bisogno primario. Sta di fatto che l’asciugatrice e la lavasciuga sono entrate a pieno titolo tra gli elettrodomestici che ci facilitano la vita e se qualche anno fa il dubbio che accompagnava e spesso frenava l’acquisto di una asciugatrice era la paura dell’aumento della bolletta dell’energetica ora si è visto come la ricerca condotta anche su questo elettrodomestico da parte delle aziende produttrici abbia portato alla realizzazione di macchinari sempre più efficienti, silenziosi e compatti.

I segnali del mercato Secondo i dati di GfK Retail and Technology nei primi tre trimestri del 2014 le asciugatrici hanno registrato un’ottima performance con tassi di crescita a due cifre (+45,7%). Il mercato in particolare ha visto un aumento del +38,6% a unità nell’ultimo bimestre 2014. Anche il primo trimestre del 2015 si è chiuso con il segno “più” portando con sé una ventata di positi-

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vità; a trainare il mercato sono state le asciugatrici a pompa di calore la cui penetrazione sta progressivamente aumentando nelle famiglie italiane. Secondo l’Osservatorio Findomestic la buona performance delle asciugatrici è stata alimentata anche dai cambiamenti climatici, le politiche di incentivo fiscale e dall’ampliamento dell’offerta di prodotti con migliori prestazioni in termini di carico, risparmio energetico e prezzo.

Chiara Nazzaro, Candy Hoover Group

Roberto Micheletti, Samsung Electronics Italia

Sergio Buttignoni, LG Electronics

Le aziende produttrici. Sentiment e nuovi prodotti

delle lavasciuga vede crescere da gennaio in maniera forte la sua importanza all’interno del mondo dell’elettrodomestico per la casa” spiega Chiara Nazzaro, Marketing Manager Free-Standing Italia Candy Hoover Group. “Il mercato delle asciugatrici sta crescendo molto negli ultimi anni, soprattutto nel periodo di stagionalità da Settem-

bre a Febbraio” ribadisce Roberto Micheletti, Product Manager Washing Machine & Dishwashing di Samsung Electronics Italia. “Di contro quello delle lavasciuga sta calando rispetto agli anni precedenti e rimane un prodotto interessante per quei clienti che hanno l’esigenza di combinare entrambe le prestazioni in un solo prodotto

Abbiamo chiesto ad alcune aziende produttrici qual è il percepito sull’andamento del mercato di riferimento in Italia e quali le novità prodotto. Il sentimento comune è quello di un mercato in crescita. “Il mercato delle asciugatrici e


Il mondo del lavaggio Un mercato in piena salute, trainato da innovazione tecnologica e stagionalità di Daniela Compassi

L’

asciugatrice e la lavasciuga

sono entrate a pieno titolo tra gli elettrodomestici che ci facilitano Alessandro Battagliero, Panasonic

salvaspazio”. Dello stesso avviso è Alessandra Romagna, Senior Marketing Manager Free Standing Whirpool che dice: “Le asciugatrici e le lavasciuga hanno registrato una crescita del +28% a volume (ytd giugno). In termini di mercato nei primi tre mesi dell’anno la crescita maggiore si registra nel segmento delle asciugatrici (+30%

la vita

vs A-1), le lavasciuga hanno invece avuto una crescita del +13,3%”. “Le aspettative per i prossimi mesi sono assolutamente positive” continua la manager. “Per continuare a crescere abbiamo in programma il lancio di nuovi prodotti come la nuova gamma di lavasciuga a marchio Whirlpool dotata di tecnologia Soft Move che assicura movimenti del cesto adatti per ogni tipologia di tessuto e di tecnologia Steam Care che garantisce capi freschi e pronti da indossare grazie alla naturale potenza del vapore”. “Il primo semestre 2015 si è concluso positivamente anche per LG. La percezione per i prossimi mesi è di un mercato in crescita grazie alla maggiore consapevolezza dei consumatori e all’introduzione sul mercato di nuove tecnologie in grado di ridurre i consumi e di prendersi cura dei capi”. Continua Sergio Buttignoni, Consumer Senior Marketing Manager LG Electronics Italia. Alessandro Battagliero, Home Appliances Senior Product Manager Panasonic racconta come è cambiato il mercato di riferimento in Italia negli ultimi anni: “Il consumatore di oggi tende ad acquisire più informazioni sul prodotto rispetto al passato. Chi cerca un elettrodomestico oggi si informa in merito alle caratteristiche dei prodotti, confronta i prezzi più volte e cerca la giusta promozione prima di procedere all’acquisto. L’approccio è diventato più razionale e meno esperienziale. Anche per questo da aprile abbiamo introdotto due nuove Serie di lavatrici Panasonic dotate di sensori intelligenti che grazie alla funzione ‘AutoCa-

re’ rendono lavaggio e asciugatura più semplici; oggi con le nuove tecnologie è quasi impossibili sbagliare per esempio le temperature e questo è un valore aggiunto che per il consumatore finale fa la differenza”. “Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate per abbassare i costi, non solo del prezzo di acquisto, ma anche e soprattutto delle bollette energetiche, superando così uno dei maggiori ostacoli alla diffusione di questi elettrodomestici in Italia” spiega Chiara Nazzaro manager di Candy Hoover Group. Stesso concetto viene sottolineato da Roberto Micheletti di Samsung e Sergio Buttignoni di LG. Spiega Micheletti: “Le innovazioni tecnologiche come l’introduzione delle classi energetiche oltre la classe A e l’utilizzo della tecnologia pompa di calore sono stati da spinta a capire l’importanza e il beneficio nel possedere un elettrodomestico in grado di asciugare al meglio anche grandi carichi di bucato. Anche per le lavasciuga oggi si sono migliorate le prestazioni di asciugatura e si sono anche ridotte le dimensioni proprio per andare in contro all’esigenza di avere un prodotto adatto a spazi stretti ma che possa asciugare bene”. Nel corso degli ultimi anni, il consumatore è diventato via via meno diffidente e sempre più consapevole circa i benefici apportati da questi elettrodomestici” continua Buttignoni. “Uno dei motivi per cui il mercato sta vedendo una crescita è proprio perché si sono sfatati alcuni miti tra cui la paura che le asciugatrici potessero rovinare i capi e che


focus Lavaggio

S

econdo l’Osservatorio

Findomestic la buona performance delle asciugatrici è stata alimentata anche dai cambiamenti climatici, le politiche di incentivo fiscale e dall’ampliamento dell’offerta di prodotti con migliori prestazioni

il consumo di energia elettrica fosse molto alto. Per ovviare a queste problematiche, LG ha introdotto sul mercato prodotti con performance energetiche importanti e capaci al contempo di rispettare i tessuti: la tecnologia Eco Hybrid che permette di asciugare a una temperatura più bassa consumando il 50% di energia in meno rispetto a un’asciugatrice in classe A rispettando i tessuti”. Con la stagione fredda alle porte tutti i brand hanno in cantiere nuovi prodotti da proporre sul mercato: Whirpool sceglie, per quanto riguarda il brand Hotpoint, di puntare su una lavasciuga Aqualtis dotata di tecnologia Colour Care che permette di lavare e asciugare capi bianchi e colorati senza il timore che i colori si trasferiscano da un indumento all’altro. In merito alle asciugatrici l’azienda punta

invece sia sull’efficienza energetica che sui 7 livelli di asciugatura che garantiscono piena flessibilità e controllo da parte del consumatore. “Parlando del brand Whirlpool, invece – continua Alessandra Romagna – puntiamo sul programma lana WoolExcellence: non necessita di accessori specifici e offre la possibilità di asciugare fino a 4 maglioni in una sola ora. Inoltre, la 3DryTechnology garantisce un’asciugatura potente, ma delicatezza, grazie ai getti d’aria tridimensionali. Stiamo sostenendo queste categorie prodotto con formazione ad hoc sui punti vendita e con un adeguato materiale POS che possa trasferire in modo efficace al consumatore i plus dei nostri prodotti”. Novità anche in casa Candy Hoover come spiega Chiara Nazzaro. “Per la famiglia moderna c’è Candy GrandÓvita, la prima asciugabiancheria da 10 kg con tecnologia a pompa di calore che raggiunge la classe A++ e che, riutilizzando parte del calore interno, asciuga a temperature più basse rispetto ai sistemi a condensazione e quindi garantisce un maggior rispetto delle fibre e cura dei capi. Le asciugabiancheria GrandÓvita sono le uniche a proporre Easy Case, l’esclusivo sistema brevettato Candy Group per la raccolta dell’acqua di condensa. Novità anche per la gamma Hoover con la lavasciuga Hoover Dynamic MEGA, l’unica sul mercato che lava fino a 13 kg di bucato e ne asciuga 8 in soli 64cm di profondità; inoltre Hoover propone la sola soluzione di lavasciu-

ga 8+5 kg in soli 45 cm di profondità. Entrambi i modelli presentano il programma Rapid 59’ che consente di lavare e asciugare in soli 59 minuti oltre al sistema Kilo Detector, che riconosce automaticamente il peso del carico e adatta di conseguenza tempi e consumi”. “La gamma di asciugatrici Samsung – racconta Roberto Micheletti - è composta da due modelli da 8 e 9kg entrambi con pompa di calore in classe A++. La gamma di lavasciuga si è invece ampliata quest’anno con tre modelli: uno in dimensioni standard da 60cm che lava 8 e asciuga 6 kg, una grande capacità che lava fino a 9 e asciuga 6kg, e un modello in dimensioni compatte da 45cm che lava 8 e asciuga 4kg, tutti dotati di motore Inverter silenzioso e tecnologia Ecolavaggio per lavare al meglio già in acqua fredda. Per dare visibilità a questi modelli stiamo puntando a comunicare i vantaggi di entrambe le tipologie di prodotto sia nel punto vendita che sui canali digital”. Continua il manager: “Siamo presenti in tutte le insegne della grande distribuzione specializzata e comunichiamo attività a supporto di queste ultime in modo da agevolare l’acquisto di prodotti dal prezzo medio che superano i 700-800Ð con pagamenti rateizzati a tasso zero, con attività di estensione di garanzia e talvolta in stagione con attività di promozione alla vendita in abbinata alle lavatrici”. Il lancio più importante per Whirpool sarà quello delle lavasciuga a marchio previsto per ottobre 2015,


una nuova gamma con tecnologia Soft Move e Steam Care; un altro lancio sarà quello delle lavasciuga e asciugatrice My Time per il brand Indesit. Questi prodotti si caratterizzano per il riconoscimento automatico del carico che consente di ottenere un risparmio di tempo e di energia fino al 70%. Spiega Alessandra Romagna: “La comunicazione si concentra soprattutto sul punto vendita, l’obiettivo è fornire al consumatore messaggi immediati ed impattanti sulle tecnologie e sui benefici dei nostri prodotti. Attraverso i materiali che utilizziamo (es. materiali POP, espositori da lineare) vogliamo comunicare la differenza tra le diverse tecnologie che offriamo e i loro vantaggi. Per entrambi i brand abbiamo un grande focus sulla comunicazione instore tramite l’utilizzo degli special display e dei materiali POS che spiegano al consumatore le gamme Hotpoint e Whirlpool; a supporto del materiale di comunicazione vi sono anche numerose attività di training per gli addetti vendita”. Anche LG nei prossimi mesi si focalizzerà sulle lavasciuga, con il completamento della gamma e con l’inserimento di due nuovi modelli che avranno a disposizione sia la tecnologia Eco Hybrid che TrueSteam, la tecnologia di lavaggio a vapore LG che permette di ottenere capi igienizzati già a 30°. I due nuovi modelli di lavasciuga arriveranno sul mercato entro la fine del 2015 e saranno presenti presso tutti i punti vendita della distribuzione specializzata e pres-

so i maggiori retailer italiani che verranno supportati dall’azienda nella vendita con attività dedicate e supporto al sell-out. “Anche i prodotti Candy e Hoover hanno una distribuzione capillare sul territorio e sono presenti nelle maggiori insegne. – conclude Chiara Nazzaro - Il rapporto con le grandi catene di distribuzione è quotidiano ed è fondamentale per una corretta proposizione dei nostri prodotti verso il consumatore che è proprio nel punto vendita che conclude il suo acquisto ed è lì che si aspetta di trovare una completa informazione sui prodotti. Per questo crediamo che promoter e merchandiser sono uno strumento valido per dare supporto alle vendite”.


persona shopper

Iniziamo una nuova rubrica in cui a parlare è una “consumatrice professionista”. I repartisti sono avvisati…

di Elena Porcelli

Tablet e Pc visti dalle

MAMME “Z

S

piego che cerco un tablet per una

bambina di otto anni e la proprietaria mi dice: “Sono lì”

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ia, mi regali l’iPad?” mi dice mia nipote. “Ma hai otto anni, che ci fai?” “Ci sono dei giochi bellissimi, la mia compagna di banco ce l’ha.” Ok, il mondo è cambiato. L’iPad è escluso per motivi finanziari, ma un tablet lo posso comprare. Il primo negozio in cui vado è piccolo, anche se appartiene a una grande catena. Spiego che cerco un tablet per una bambina di otto anni e la proprietaria mi dice: “Sono lì”. Dato che il punto vendita non è grande, me n’ero avveduta. Provo a chiedere come fare a evitare che la bambina, sveglia e curiosa, vada in siti dove non dovrebbe andare o si compri uno store di ecommerce con la carta di credito del padre. La proprietaria mi risponde: “è lei la madre, si arrangi. Altrimenti vada in un negozio di giocattoli”. Nella mia testa vedo la nipotina, tra un po’ di anni, che

racconta il trauma sul lettino dello psicanalista: “Ho chiesto l’iPad e mi è arrivato il Clementoni”. In un megastore di periferia, numerosi cartelli invitano a informarsi sui prodotti nel sito Internet. Ed è l’unica cosa da fare, perché i commessi sono presissimi. L’unico che mi rivolge la parola è un ragazzo che promuove braccialetti per misurare le prestazioni atletiche. Stessa situazione in un grande negozio del centro, dove però acquisto subito un gadget sfizioso: la penna per tablet di Peppa Pig. Visto che la piccola ha spesso le mani appiccicose è anche utile per evitare di consuma-

re una pellicola salvaschermo alla settimana. Ritento in un megastore in periferia e in un giorno feriale. È semideserto ma ci vuole un po’ per parlare con un commesso. Intanto, un promoter della Apple mi intrattiene sulle meraviglie degli iPad. Gli chiedo del Parental Control e ce l’hanno tutti. Sono io che non ho i 250 euro. Il promoter è gentilissimo e ben informato, ma solo su Apple. “Mi dispiace, per i tablet deve chiedere ai ragazzi del negozio.” Dopo il terzo “deve chiedere al mio collega” becco quello giusto. Gentile e simpaticissimo anche lui, confes-


sa di non sapere quali tablet siano compatibili con le applicazioni di “Parental Control” e pure lui mi consiglia di andare su Internet. Meno male che la bambina non ha chiesto alla nonna, che il computer non sa neppure accenderlo. Intanto che mi avvio verso casa, vedo gli E-Book reader: e se le regalassi uno di quelli? In fondo, è un’avida lettrice. Ma mi ritrovo davanti al dilemma, che avevo già affrontato per me stessa: Kindle o Kobo? Kobo legge il formato epub, che è molto usato, soprattutto per le pubblicazioni gratuite, ma alcuni dei bestseller più famosi esistono solo in formato . Alla

fine, è meglio un tablet: le applicazioni per leggere sia Kobo sia Kindle si possono scaricare gratis. E lo schermo leggermente lucido non mi dà fastidio. Le applicazioni consentono di regolare la luminosità, anche all’esterno. Inoltre, si possono scaricare i dizionari di varie lingue e cercare automaticamente le parole che non si conoscono. Io preferisco il testo originale alle traduzioni, ma anche la piccina sta cominciando a leggere pure in inglese, per cui questa funzione è comodissima. Da quando la stylist mi ha vietato le borsette troppo grosse, io leggo i libri direttamente sullo smartphone, per risparmiare ingombro e peso. Il problema, tablet o E-Reader, però resta lo stesso: come evitare che scarichi l’opera omnia del Marchese De Sade? Con una veloce ricerca su Internet scopro che tutti i tablet con sistema operativo Android superiore al 4.2 permettono di creare diversi profili utente e di impostare quello del bambino in modo che possa scaricare solo le applicazioni adatte alla sua età. Per una sicurezza ancora maggiore, ci sono le applicazioni gratuite come “Bambini Place Parental Control” che –traduzione orrenda di Kids’ Place a parte- permettono ai genitori di selezionare una per una le applicazioni da lasciar usare al bambino. Ho notato che qualche anno fa c’era più attenzione al design: tablet e notebook colorati, magari con il nome della squadra del cuore. Adesso, mi sembrano, esteticamente, tutti uguali: o bianchi o neri. Le uniche coloratissime sono le custodie. Per mia nipote ne prendo una rosa, è il suo colore preferito. Alla fine, scelgo il tablet meno costoso, il Trekstor Surftab Breeze 7.0, con sistema operativo Android 4.2.2 Jelly Bean, solo 49,90 euro. Almeno, se lo rompe subito, non è una gran perdita. Se invece l’apparecchio dovesse sopravvivere a versamenti di aranciate e cadute accidentali, potrà usarlo anche più avanti, per esempio per scaricare i libri di lettura per la scuola e per fare ricerche su Internet. Su Amazon ci sono persino i Bignami per Kindle. I compiti mia nipote li fa ancora

a mano, sul quaderno, ma, conoscendola, presto vorrà prendere appunti su un notebook, se gli insegnanti glielo consentiranno. I più adatti agli studenti, se vogliono portarseli a scuola o all’università, sono più piccoli, che viaggiano comunque sui 280/300 euro. Il più maneggevole ed esteticamente gradevole che ho trovato è Aspire Switch 10 di Acer, con solo 10,1 pollici di schermo. La tastiera si può anche staccare per trasformarlo in un tablet. 2 GB di Ram dovrebbero bastare per utilizzare un programma di videoscrittura gratuito, tipo Open Office e per navigare su Internet. Io scarto subito gli apparecchi che hanno Microsoft Office preinstallato: ci sono programmi equivalenti che si possono scaricare gratis da Internet. Un altro fattore importante è l’efficienza della batteria, ma su questo non è facilissimo reperire informazioni neppure su Internet. Il sistema operativo Windows, in tutte le versioni, oltre a permettere ai genitori di controllare quali siti il figlio può visitare e quali programmi può utilizzare, consente anche di limitare il tempo di utilizzo. Una funzione utilissima, visto che mia nipote sembra aver ereditato la mia computer dipendenza.

H

o notato che qualche anno fa

c’era più attenzione al design: tablet e notebook colorati, magari con il nome della squadra del cuore


in-store

Andreoli Euronics Uno sguardo al futuro

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Nella Convention di luglio del retailer laziale i segreti per un proseguo di attività all’insegna del segno positivo di Giovanni De Negri

A

Roma, presso Cinecittà Studios, si è tenuta giovedì 9 luglio scorso la convention del gruppo Andreoli Spa “60 anni di successi e un nuovo piano industriale per il 2016-2018”. Nella Sala Federico Fellini, quella dedicata al grande maestro del cinema italiano, che a Cinecittà amava anche soggiornare durante la realizzazione dei suoi film, il Presidente e Ad Paolo Andreoli ha ricordato a fornitori e collaboratori l’origine e la natura familiare del gruppo e la decisa controtendenza dei risultati 2015. Un’azienda, come ha sottolineato orgogliosamente il Presidente e


Ad, che negli anni ha decuplicato il fatturato, seguendo l’impronta di un genitore che ha voluto per lui e per le sorelle un’esperienza a 360° dell’impresa, “dalla pulizia dei negozi alla consegna a casa dei clienti, dal magazzino allo scarico dei camion”. Ma anche a focalizzare senza tentennamenti i problemi: durante la convention sono stati enunciati con trasparenza gli “errori” del gruppo, dall’acquisizione sopravvalutata degli otto punti vendita Ferri, che ha portato alle performance negative dello scorso anno, alla perdita di crediti sul canale ingrosso e agli investimenti pubblicitari sovradimensionati. Ora, però, la situazione nel primo semestre 2015 è decisamente cambiata: l’andamento delle vendite settimanali e via via cresciuto fino a portare Andreoli ad avere progressioni maggiori anche della catena Euronics a livello generale. E ora questa crescita, con la consapevolezza di aver compreso cosa ha frenato l’azienda nel recente passato, è continua da marzo, “basti pensare che solo a luglio si viaggia a un ritmo di 22 punti percentuali in più”, come confida Paolo Andreoli alla fine della convention. E ora la strategia per il prossimo biennio si articola su tre pilastri: il consolidamento della realtà esistente, il miglioramento dei margini commerciali e un intervento mirato per rafforzare la struttura finanziaria. Con un obiettivo preciso: raggiungere in 2 anni un fatturato di 110 milioni di euro. “Siamo passati dalla consapevolezza di avere sbagliato alla realizzazione di una macchina più

potente, mantenendo sempre il carattere familiare dell’azienda e un contatto umano diretto con i nostri clienti” - il Presidente e Ad di Andreoli sintetizza i punti fermi su cui si è basato il gruppo, oggi società per azioni, ma con l’umiltà e la semplicità di base del nucleo domestico – “Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci i benvenuti in un negozio, vedere e toccare un prodotto, sentirci fiduciosi nei confronti di coloro a cui ci affidiamo per scegliere un prodotto: noi guardiamo questo, vogliamo che le persone ci scelgano per questo”. Il desiderio è quello di tornare a essere l’azienda che ha ottenuto successo per sessant’anni lasciando perdere gli errori e le scelte azzardate degli ultimi tre. Certo, le scusanti sono state tante, a cominciare dai risultati gonfiati che resero appetibile l’acquisizione della rete dei punti vendita di Ferri srl, allargando i confini della S.P. Pontina. Ma ora non si guarda più indietro, la nuova strategia prevede la totale ristrutturazione dei negozi più vecchi, uniformandoli all’attuale store concept dell’insegna Euronics, incrementando efficienza e redditività. Per Paolo Andreoli “il nuovo piano industriale fornirà tutte le linee guida per incrementare il fatturato, accrescendo la fiducia dei fornitori”. Investendo anche sui social e potenziando l’ecommerce. “Abbiamo le idee chiare, i risultati già si vedono”. La determinazione non manca, in casa Andreoli. Così come la sincerità nel rappresentare gli errori fatti. Ora non resta che aspettare i risultati a lungo termine della Spa laziale.

Le cifre Nel corso della giornata i rappresentanti di Andreoli hanno mostrato tutti i cambiamenti effettuati dall’azienda in questi mesi. A partire dagli errori “non ripetibili”: oneri straordinari per acquisizione dei punti vendita Ferri, di cui tre sono stati chiusi e cinque sono ancora presenti sul mercato, che hanno impattato negativamente sul bilancio 2014 e, in parte 2013; perdita di crediti sul canale ingrosso: non c’era nessun rigore sulla selezione dei clienti, dell’ammontare dei fidi e dei giorni di pagamento, che ha causato la perdita di diversi milioni di euro; investimenti pubblicitari per sponsorizzazioni sovradimensionati e mal spesi. Analizzando le tabelle l’Ebitda 2014 si è chiuso positivamente per circa 2,6 milioni di euro. Il bilancio 2014 approvato dagli azionisti è stato di 113,9 milioni di fatturato e una perdita di 3,6. Come sarebbe stato il core business senza gli errori citati? I bilanci rivisti si sarebbero chiusi con ben altri tipi di ricavi. Ma il capitale circolante, determinato da tutte quelle risorse che si possono creare nel breve in termine di attività e passività, è rimasto comunque positivo. Evidenziando i dati, sempre dai bilanci presentati, i debiti verso i fornitori sono passati da -22.526 del 2012 a -25.936 del 2013, per poi diminuire drasticamente nella situazione contabile del 2014 a -18.031. Questo perché il consiglio d’amministrazione nel 2014 ha dato grande priorità ai fornitori, andando ad abbassare il debito con il ricorso al sistema bancario. Nel 2015 l’inversione di tendenza è chiara, e i risultati di Andreoli, come andamento delle vendite settimanali nel primo semestre, sono perfino maggiori anche dell’insegna Euronics a livello generale: tracciando un lineare, infatti, la crescita è costante. E se si confrontano i margini rispetto a quelli dell’anno scorso c’è sempre una differenza positiva a partire da marzo. Esaminando, infine, il business plan 20162018 le linee strategiche dell’azienda, per continuare e consolidare la crescita di quest’anno, saranno sostenibili con: una ristrutturazione dei punti di vendita, un rafforzamento della comunicazione, nuovi investimenti per l’e-commerce, una razionalizzazione del canale ingrosso. Il miglioramento dei margini commerciali sarà sostenuto con una implementazione della politica degli acquisti, basata su una diminuzione dei marchi trattati, sulla protezione del Margine di primo livello e di quello lungo, su una nuova strategia delle griglie degli assortimenti.

Per visualizzare le foto dell’evento


Un escamotage stilistico-ecologica che interessa sempre più anche parchi e centri commerciali

in-store

Il benessere verde

Arch. Olivia Carone Pres. Ass. Casaclima Network Milano e docente IED contributor@eimag.it

I

l verde sui tetti è spesso stato considerato un “di più”, un elemento estetico di gradevolezza aggiuntiva alla qualità complessiva dell’immobile, indipendentemente dal suo essere fruibile. In realtà vi sono molti altri buoni motivi per considerarlo un’opzione tutt’altro che accessoria soprattutto nelle nostre aree urbane, fortemente inquinate, spesso surriscaldate a causa di miopi pianificazioni. Un test effettuato dal prof. H. J. Liesecke ripetuto in diversi periodi dell’anno ne ha sperimentata l’efficacia: introdotti dei gas di scarico di un motore a benzina e di uno diesel in un container dove erano presenti degli inverdimenti estensivi di muschi e piante grasse, si è rilevata dopo 48 ore una sensibile riduzione degli agenti inquinanti. L’attività evapotraspirativa delle piante, cioè la quantità di vapore emesso e corrispondente all’acqua persa attraverso il processo fotosintetico diurno interagisce direttamente con l’ambiente esterno scambiando con esso ossigeno, acqua, e filtrando e purificando l’aria: una serie di “servizi” che si dimostrano estremamente utili in ambienti urbani fortemente inquinati. Le piante, non necessariamente d’alto fusto, sono infatti in grado di assorbire una serie di sostanze inquinanti come gli ossidi di azoto, le polveri sottili e la CO2 o monossido di carbonio, il cloro, il fluoro, l’ozono, l’anidride solforosa, l’ammoniaca, il piombo, etc. Entrando più nel

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merito, si parla di “verde pensile” quando si realizza uno strato vegetale naturale e vivente in sostituzione del tradizionale manto di copertura di un edificio. Questo strato, normalmente composto da più elementi, può avere diversi spessori secondo il tipo di verde utilizzato e dell’entità dell’apparato radicale: • si parla di verde intensivo in presenza di stratigrafie con spessori elevati e impiego di piante o erbe a medio e alto fusto, di elevato radicamento, che comportano di conseguenza alta manutenzione, frequente irrigazione artificiale ed elevato peso sulla struttura sottostante (da circa 200 a 2.000 kg/mq) e in genere è fruibile; • si parla di verde estensivo in presenza di stratigrafie con spessori ridotti e con utilizzo di piante o erbe a basso fusto, ridotto radicamento, bassa manutenzione, generalmente senza impianto d’irrigazione, con ridotto peso sulla copertura (fino a 200 kg/mq) e in genere non è fruibile. Per essere così definito il tetto verde si compone di più strati: Strato vegetale, la parte superficiale che si vede; Substrato: costituito da terriccio, compost (risultante dal miscuglio di terriccio e scarti dal giardinaggio, dalla cucina, etc.), muschio; Strato filtrante: con tessuti immarcescibili, serve a trattenere il terriccio del substrato che

potrebbe impedire il corretto deflusso delle acque; Strato drenante: argilla espansa, sassi, ghiaia o tavole di polistirolo alveolato e rigato, o a forma di vaschetta, trattiene l’acqua o l’umidità necessaria alle piante; Strato impermeabilizzante: bitume, gomma o PVC compreso uno “strato antiradice“ per evitare danni alle strutture; Strato isolante: sulle coperture va posto sotto quello impermeabilizzante con teli anti-vapore. È ormai assodato che queste soluzioni migliorano la resistenza termica della copertura, mitigano l’effetto delle gelate invernali, influiscono positivamente persino sulle temperature esterne, aumentano lo sfasamento dell’onda termica (che è il tempo che il calore ambientale esterno all’edificio impiega a surriscaldare il tetto

ed essere trasmesso all’interno) e migliorano complessivamente il comfort abitativo sottostante. Infine, ma non meno importante per il nostro benessere psico-fisico, i tetti verdi hanno un positivo effetto sulla psicologia degli abitanti, aumentano lo spazio vitale per flora e fauna, migliorano il microclima grazie a una maggiore umidità dell’aria dovuta all’ecosistema che si crea tra la quota inferiore e superiore dello strato verde, contribuendo a ridurre il fenomeno sempre più diffuso dell’isola di calore urbana dove la temperatura aumenta durante la giornata raggiungendo un massimo nelle ore notturne in quanto effetto del rilascio di tutto il calore assorbito durante il giorno dai materiali che compongono l’area urbana.


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