Elettroradio Informazioni - Gennaio/Febbraio 2013

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elettroradioinformazioni informazioni elettroradio

periodico trade leader nel settore elettronica e informatica di consumo * anno 53 *

Photoshow 2013: Milano torna capitale del digital imaging

CES tra luci, ombre e conferme già annunciate

La distribuzione alla prova dei social media

Docking station e Personal care: due segmenti a prova di crisi

E-commerce: la multicanalità ravviva il mercato

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E adesso?

Natale risolutivo da tutti sperato non c’è stato. La crisi economica si è fatta sentire, eccome, frenando ancor di più i consumi degli italiani anche in un momento di grande euforia come quello degli acquisti natalizi. “E adesso cosa succederà?”, si chiederanno in molti. Il quadro è sempre più di difficile interpretazione, anche se, ahinoi, molti fatti sono ormai dati per scontati, primo tra tutti quello dell’arrivo di un periodo di ancor più pesante recessione, in cui non solo il mondo del commercio e della finanza si troveranno ad affrontare momenti di evidente difficoltà, ma anche gli equilibri sociali, e di conseguenza la fiducia delle famiglie e delle imprese, ne risentiranno in particolar modo. Proviamo quindi a tracciare una possibile chiave di lettura e un’ipotetica previsione di ciò che – presumibilmente – potrebbe accadere nel corso dell’anno, basandosi su ciò che si sente e si legge nei principali organi d’informazione e su ciò che gli analisti e gli esperti di tutto il mondo sostengono ormai da tempo. Una prima dura fase di questo 2013 di ristrutturazione è quella che ci separa dalla composizione e presa in carico del nuovo Governo e dalla nomina delle più alte cariche dello Stato. In questo frangente di tempo i consumi saranno, per forza di cose, ancora ridotti all’osso, causa il grave clima di incertezza per il futuro del nostro Paese, immerso, come non mai, in una crisi che non ha solo risvolti monetari e politici, ma anche sociali e culturali, e in cui molti valori che caratterizzano da sempre il Belpaese sembrano ormai perduti, o per lo meno dimenticati. Superata questa delicata fase di riorganizzazione dell’establishment governativo (in cui si spera possa far lavorare senza intoppi lo schieramento uscito vincitore dalle urne o, per lo meno, una coalizione in grado di governare), è da attendersi un successivo periodo di stasi; periodo in cui proprio il mondo della politica e delle istituzioni dovranno accollarsi l’onere e il dovere di traghettare l’Italia verso una “primavera” non tanto di rinascita, ma più che altro di buoni propositi e speranze e riguadagnare quella fiducia del “popolo sovrano” venuta meno negli ultimi tempi. Sempre ammesso che, vista l’evidente confusione politica fuoriuscita dalle urne del 24 e 25 febbraio scorso, non costringa a tornare ai seggi in tempi stretti, dopo aver opportunamente modificato l’attuale legge elettorale.

Da qui, arrivare al periodo estivo è praticamente un attimo e la “calma piatta” dettata dal sole di luglio e agosto potranno riportare un sorriso più rilassato sulle bocche di molte persone, lontano dai pensieri persistenti e stremanti di crisi e difficoltà economiche. Pensieri che serviranno invece da stimolo per affrontare la vera ripresa delle attività prevista per l’autunno: mesi in cui, come previsto da più parti, inizierà – si spera - la ripresa vera e propria, che dovrebbe rinvigorirsi e prendere sempre più forma verso la fine dell’anno per poi realizzarsi nel corso del biennio 2014-2015, anche in vista del famigerato Expo in cui non dobbiamo e non vogliamo sfigurare agli occhi del mondo intero. Certo, in questo scenario non mancheranno gli “uccelli del malaugurio” che continueranno a prevedere ancora lunghi anni di stenti e difficoltà. Ma noi, non solo preferiamo seguire gli ottimisti, ma pensiamo anche che una crisi in eterno non possa durare, pena l’inabissarsi dell’Italia e dell’Europa intera in un baratro di non facile ritorno. E in tutto questo, cosa succederà al mondo della distribuzione? I consumi, neanche a dirlo, seguiranno in tutto e per tutto il clima scaturito dagli avvenimenti a venire, e, di conseguenza, i primi mesi dell’anno non saranno di certo facili da affrontare. Nella seconda metà del 2013, però, grandi opportunità aspetteranno il mondo del retail; opportunità per ristabilirsi e, perché no, rafforzarsi e addirittura crescere. Nel frattempo, continueranno le tendenze viste nel corso dell’anno passato, e cioè le operazioni di concentrazione e di managerializzazione delle imprese: ingredienti necessari e indispensabili per affrontare con tranquillità le sfide dei mesi a venire. Di pari passo, inoltre, l’efficientamento e la razionalizzazione di tutti i processi in gioco e il miglioramento delle superfici di vendita, in ottica sia di digitalizzazione e di futurizzazione dei negozi sia di ottimizzazione dei servizi al consumatore. E a far da spettatore, la pressione promozionale, attesa ai suoi massimi livelli nella primissima parte dell’anno, ma che in parte potrà essere controbilanciata dagli elevati contenuti tecnologici messi in campo dall’industria del bianco e del bruno, i cui reparti di Ricerca & Sviluppo non hanno mai smesso di lavorare alacremente, nonostante la crisi economica e la contrazione delle vendite.

La Redazione


Ei-Elettroradio Informazioni Periodico Trade per industrie e distribuzione • Audio • Video • Elettrodomestici • Informatica • Telecomunicazioni

anno LIII febbraio 2013 edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 Milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. fax: 02 48.70.36.14 e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 - direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: adm studio - cologno monzese stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69 le opinioni espresse dai singoli autori non impegnano la direzione - le norme sulla pubblicità prevedono l’obbligo di ospitare qualsiasi messaggio di ditte regolarmente costituite e registrate; pertanto né la direzione né la casa editrice sono responsabili di quanto pubblicato su annunci pubblicitari a pagamento, in quanto ogni ditta firmataria è chiamata a rispondere in proprio

in questo numero:

6 Cover story

Photoshow: il digital imaging torna a Milano

10 News

Trade, Italia

14 Eventi CES, la tecnologia non va in crisi di Aurora Zurlo

18 Social

Distribuzione: sfida a colpi di fan e like a cura di The Fool

20

Il trade e la social media strategy di Roberto Zarriello

22 Trade marketing Il “malessere” del benessere

28 Focus audio Docking Station, luce in un mercato dai momenti bui

32 Speciale PED

Personal care: il bello è di moda

36 Aziende Bialetti: l’Omino coi Baffi si rinnova

38 Gaming Ecco gli ultimi titoli campioni d’incassi

40 e-Commerce Il nuovo che avanza

44 Store Specialist

i dati forniti dai sottoscrittori dell’abbonamento vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo.

Il cliente ha sempre ragione?

di Dott. Paolo Zucconi

L’importanza del nome

di Dott. Paolo Zucconi

A.N.E.S. Periodico associato a:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

26 Green marketing

Il rilancio di DPS passa da Darty di Roberto Bonin

46

I nuovi trend secondo Media di Roberto Bonin

48

Focus su Palermo e Trapani di Roberto Bonin

50 In-Store

La febbre green contagia anche Las Vegas

L’idea di efficienza della UE

04 - 05

25

di Raffaele Gomiero

24 Psicology

di Silvia Castoldi

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cover story

A pochi giorni dalla Settimana della Moda, il capoluogo lombardo torna a essere protagonista del mondo dell’immagine, quella digitale

Il digital imaging torna a Milano

I

l Photoshow torna a popolare i saloni di Fieramilanocity dal 22 al 25 marzo. Reduce dall’edizione romana dello scorso anno, che ha fatto registrare la partecipazione di circa 200 aziende per una superficie espositiva di 15mila mq e oltre 60mila visitatori, la kermesse interamente dedicata al mondo dell’immagine, si sposta ora nel capoluogo lombardo a inaugurare una stagione primaverile che, si spera, possa riportare finalmente un po’ di sereno anche nel mercato e nei consumi. L’edizione 2013, la 14esima, sarà infatti focalizzata proprio sul rilancio del settore fotografia, messo – come purtroppo tanti altri - a dura prova dalla crisi, per mezzo di novità di prodotto, programmi formativi, eventi e contest, oltre al circuito di mostre del Photofe-

stival 2013. Tante saranno infatti le iniziative pensate sia per gli operatori professionali che per il pubblico, come i Photographers Days by AIF, o la BAM, la bottega di Antonio Manta. O ancora, le attività internazionali e della sezione Italiana della Royal Photografic Society, per finire con l’apprezzatissimo Facebook Wall, l’appuntamento per i numerosi iscritti alla pagina Photoshow di Facebook attraverso il quale poter postare le proprie immagini, stamparle su carta fotografica ed esporle sull’apposita parete dedicata.

Le novità in mostra Molti i nomi d’eccellenza per questa nuova edizione del Photoshow, a iniziare dai giganti tuttofare Sony, Samsung e Panaso-


Sony Il Photoshow 2013 sarà occasione per Sony per far toccare con mano al grande pubblico la nuova line-up di prodotti di cui fanno parte le ultimissime novità lanciate dalla multinazionale giapponese nelle scorse settimane. Stiamo parlando del modello α58, una moderna reflex dotata di tecnologia Translucent ed equipaggiata con un sensore CMOS Exmor APS HD, che vanta una risoluzione di ben 20,1 Mpixel che, grazie anche alla presenza del processore d’immagine BIONZ, è in grado di regalare scatti entro al range di sensibilità da ISO 100 a 16.000. La grande innovazione presentata da questa fotocamera e da tutta la gamma SLT di Sony, è la tecnologia Translucent, capace di direzionare la luce verso il sensore d’immagine principale e, al tempo stesso, verso un sensore separato di messa a fuoco automatica. Sul fronte delle compatte, invece, Sony propone il modello NEX-3N con sensore APS-C a ottiche intercambiabili . Di soli 210 grammi di peso, questa supercompatta è dotata di uno schermo LCD da 7,5 cm in grado di ruotare di 180° e di una nuova leva per lo zoom sul corpo macchina che permette di regolare, con un semplice gesto, la lunghezza focale degli obiettivi compatibili. Sempre in ambito compatte, e contraddistinte dal brand di qualità, Cyber-shot, infine, le due nuove WX300 e HX300, entrambe dotate di stabilizzatore d’immagine e autofocus immediato. Piccola e leggera, la WX300 è equipaggiata con uno zoom ottico da 20x; caratteristica che viene ulteriormente potenziata nel modello HX300, grazie a uno zoom ottico di ben 50x.

nic, fino ad arrivare agli specialisti del settore foto come Nikon e Canon e ai marchi più conosciuti del settore come Fujifilm, Pentax, Ricoh, Lexar, Kodak ed Epson. Ampio spazio anche all’accessoristica e al digital equipment, con altrettanti marchi d’eccezione, come SanDisk, Lowepro, Hama e Sigma, che si daranno battaglia sia sul fronte della funzionalità che su quello del fashion e del lifestyle, aspetto molto in voga soprattutto nel mondo delle borse e delle custodie. Nikon si presenta a questa edizione del Photoshow con la grande novità D7100, una reflex con sensore CMOS in formato DX da 24,1 Mpixel e dotata di sistema AF professionale a 51 punti. Reflex a cui viene affiancata la nuova e colorata Coolpix S3500, evoluzione della nota S3300 che si distingue per la presenza di una lunga serie di caratteristiche all’avanguardia, come l’obiettivo zoom grandangolare NIKKOR 7x, lo schermo LCD da 6,7 cm, la tecnologia di riduzione vibrazioni a decentra-

In alto, Sony A58; a destra, Sony HX 300; sotto a sinistra, Nikon D7100, a destra, Fujifilm X100 S

mento ottico, la modalità di registrazione video a 720p e gli effetti filtro applicabili on camera. Sempre affiliati alla famiglia Coolpix, inoltre, Nikon porterà a Photoshow anche altri nuovi modelli, tutti caratterizzati da dotazioni tecniche davvero innovative: la AW110, fotocamera impermeabile fino a una profondità di 18 metri e dotata di funzione Wi-Fi;


cover story Fujifilm X20; in basso a destra DMC-TZ35 e DMC FT5 di Panasonic

la S31 da 10 Mpixel, resistente all’acqua, agli urti e alla polvere; la L27; la S9500 da 18 Mpixel, con sistema Wi-Fi integrato, zoom ottico NIKKOR 22x e sensore di immagine CMOS retroilluminato; la P520, con obiettivo zoom ottico NIKKOR 42x perfezionato dal sistema di riduzione vibrazioni a

decentramento ottico e sistema GPS integrato; la L820, dotata di obiettivo zoom ottico grandangolare NIKKOR 30x, sensore CMOS da 16 Mpixel e sistema di riduzione vibrazioni a decentramento ottico. Fujifilm, presente a Photoshow con la divisione professionale, porterà ugualmente alla kermesse milanese le sue ultime novità anche in fatto di prodotti consumer, tra cui le due nuove X100S e X20, due modelli estremamente eleganti che associano al design caratteristiche tecniche e prestazioni. Obiettivo FUJINON 23 mm F2, rimozione del filtro ottico passa basso e potenza del processore sono infatti il biglietto da visita della X100S, mentre un nuovo sensore CMOS X-Trans II da 12 M pixel e 2/3” e obiettivo zoom manuale FUJINON 4x sono le dotazioni più caratteristiche della X20.

Panasonic Molte sono le novità per Panasonic da mettere in mostra alla 14esima edizione del Photoshow, tra cui spiccano i due nuovi modelli DMC-TZ35 e DMC-FT5 della gamma Lumix. La nuova DMC-TZ35 è equipaggiata con un sensore MOS ad alta sensibilità da 16,1 pixel con il processore di immagine Venus Engine, un obiettivo LEICA DC VARIO-ELMAR con ultragrandangolo da 24 mm e zoom ottico 20x. In questa nuova serie di fotocamere compatte Panasonic ha applicato alle lenti la nuova tecnologia di rivestimento Nano Surface e, grazie alla funzione di Intelligent Zoom, lo zoom arriva fino all’equivalente di 40x, con il minimo di perdita nella qualità dell’immagine. Per un’azione più efficace contro le oscillazioni, inoltre, la DMC-TZ35 è dotata di stabilizzatore ottico di immagine motorizzato POWER O.I.S. e la funzione Active Mode, che permette di filmare video più stabili. Lumix FT5 rappresenta invece un modello avanzato di fotocamera “resistente”: è infatti impermeabile all’acqua fino a una profondità di 13 metri, ed è in grado di resistere a una caduta da un’altezza di 2 metri e sopportare una pressione fino a 100 kg. La batteria, inoltre, non congela fino a una temperatura di -10° C. Nonostante la vocazione da “avventuriero”, comunque, la FT5 non lesina caratteristiche all’avanguardia, come un obiettivo LEICA DCVARIO ELMAR, la registrazione video Full HD, 1.920 x 1.080 (50p) e un display LCD da 3 pollici. Oltre a vantare un sensore high sensitivity da 16,1 Mpixel e un processore Venus engine.

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Mediamarket sempre più 2.0

Riorganizzazione interna per Andreoli Spa

In contemporanea all’espansione del socio Euronics Andreoli Spa, l’azienda ha annunciato una importante riorganizzazione interna che ha coinvolto i settori logistica, acquisti e rete vendita. Per quanto riguarda la logistica, l’azienda ha siglato una partnership con la società Well Logistic di Latina, mentre il team dell’ufficio acquisti è stato ampliato con l’assunzione di cinque Junior Category in affiancamento rispettivamente ai Category Senior Mariani, Zago, Ventrone, Giordani e Brancozzi: si tratta di Francesco Guerra (audio video), Laura Benfariper (telefonia), Anna L’Olivo (IT), Francesca Piliego (GEDPED-clima) e Simone Campagna (home entertainment). Riorganizzazione anche per le aree di appartenenza dei Network manager della rete vendita con l’ingresso di Cristian Cassinari, in qualità di nuovo Retail Sales Manager. L’intera struttura farà a capo a Gianrio Falivene, Direttore Generale del Gruppo.

Mediamarket ha implementato la rete wi-fi nei suoi 113 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale. In tutti gli store interessati, infatti, sono stati installati gli access point Brocade Mobility 650, oltre a due Mobility Controller Brocade RFS6000, mentre l’appliance AirDefense 4250 per Brocade Mobility ha fornito gli strumenti necessari per la gestione della rete, della sicurezza e del monitoraggio remoto. L’insegna Media World ha invece recentemente lanciato la nuova versione delle applicazioni mobile per tablet e smartphone, disponibili per i sistemi operativi iOS e Android. Entrambe le app sono state arricchite con news e video sulle novità del settore; in più, gli utenti possono sfogliare il volantino per scoprire le offerte della catena, mentre gli appassionati del mondo game possono accedere direttamente alla nuova sezione “Game Club” per scoprire tutte le novità e promozioni su videogiochi e console. Nella versione per smartphone, inoltre, i consumatori possono visualizzare contenuti ad hoc del catalogo “MWm Collection” e della sezione “Top of the Shop”, oltre a poter inserire il numero della propria carta fedeltà all’interno dell’applicazione per informarsi sulle promozioni riservate ai possessori della tessera MWMulticard. Sempre in chiave 2.0, infine, i nuovi servizi digitali del portale di ecommerce Saturn Online Shop, con le tre sezioni E-book, Musica e Film ricchi di migliaia di titoli.

Dal 1° gennaio scorso Grandi Magazzini Orsini ha abbandonato il Gruppo Evoluzione in seguito al riposizionamento del proprio punto vendita di Fornacette (Pisa). La famiglia Orsini, proprietaria della società, rimarrà comunque all’interno del Gruppo conservando le proprie quote societarie e la presidenza affidata come sempre a Tiziano Orsini (nella foto in alto). Il megastore di Formacette ha cambiato identità adottando la nuova insegna “KASA Orsini”, concentrando la sua attività commerciale sui settori dei casalinghi e dell’arredamento e abbandonando definitivamente l’elettronica di consumo.

SISA entra in Federdistribuzione

Il Gruppo Sisa si è associato a Federdistribuzione, l’organizzazione che raggruppa e rappresenta le aziende alimentari e non alimentari della distribuzione moderna. Con l’entrata in Federdistribuzione Sisa diventa anche membro dell’Associazione Distributori Associati, che rappresenta la distribuzione organizzata all’interno della Federazione

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Magazzini Orsini abbandona l’insegna Dixe

Puglisi nuovo Direttore Generale di Euronics Italia

Euronics Italia ha affidato l’incarico di Direttore Generale del Gruppo a Gaetano Puglisi (foto a destra), in sostituzione di Roberto Cuccaroni. Puglisi ha maturato significative esperienze nel mondo retail: dopo una lunga permanenza in Procter & Gamble, è passato in Esselunga con il ruolo di Direttore Commerciale acquisti e Marketing con competenze anche nelle funzioni di CRM, layout dei punti vendita e comunicazione. Prima di approdare in Euronics è passato in CONAD e PAM, dove ha svolto ruoli di Direzione Commerciale acquisti/ vendite e Marketing, oltre alle responsabilità delle attività in store.


Gruppo Edom e D.M.L. danno vita al Consorzio M.D.E.

I due soci del Gruppo G.R.E. Trony Edom S.p.A. e D.M.L. S.p.A hanno costituito il Consorzio M.D.E. allo scopo di conseguire maggiore efficienza sul mercato e ottimizzare le relazioni con l’Industria. Presieduto da Alessandro Febbraretti, la nuova realtà consentirà in particolare alle due società di generare economie di scala vantaggiose nell’ambito del supply chain management, puntando a una crescita comune all’interno di G.R.E., grazie a strategie commerciali e di marketing condivise.

Debutta il Saturn di Stazione Centrale Un nuovo Trony a Mercogliano (Avellino)

E’ stato inaugurato giovedì 21 febbraio scorso il nuovo punto vendita a insegna Trony di Mercogliano (Avellino) di proprietà del socio G.R.E. Falco Spa, situato in via Nazionale Torrette, all’interno del Centro Commerciale Mercogliano, nelle immediate vicinanze del casello autostradale di Avellino Ovest e a pochi km dalla svincolo per Salerno. Il nuovo store ha una superficie espositiva di 1.600 mq ed è dotato di una cassa e di un parcheggio da 400 posti auto. Al suo interno operano 10 addetti alla vendita coordinati dai due direttori Graziano Falco e Daniele Fiorentino. Le referenze esposte sono invece un totale di 1.000, per un bacino d’utenza stimato in 240mila potenziali clienti.

Top Employers 2013 premia la distribuzione

Sono state assegnate nei giorni scorsi le certificazioni Top Employers per l’anno 2013, l’award riconosciuto dal CRF Institute che premia quelle realtà che si sono maggiormente distinte nell’introduzione di pratiche relative alla gestione del personale innovative, diventando così luoghi di lavoro particolarmente attrattivi per i giovani talenti. Fra i premiati anche due retailer: Mediamarket, titolare delle due insegne distributive Media World e Saturn, e Conforama Italia, insegna della grande distribuzione organizzata. Fra le aziende dei comparti elettronica di consumo ed elettrodomestici , compaiono invece Electrolux, Samsung Electronics, Indesit, Elica, Olympus e Telecom Italia.

E’ stato inaugurato lo scorso 21 dicembre il nuovo punto vendita a insegna Saturn situato all’interno della Stazione Centrale di Milano; location che può vantare il passaggio di oltre 150 milioni di passeggeri all’anno. Il nuovo megastore ha una superficie di 2.500 metri quadrati distribuiti su quattro livelli, 4 casse in barriera e un organico di oltre 50 collaboratori coordinati dal direttore Giuseppe Petruzzi. L’investimento è stato pari a oltre 4 milioni di euro per il solo recupero dei locali; intervento che ha permesso di recuperare un’importante sezione dello storico edificio in stile anni 30, riportando al loro splendore marmi, componenti architettonici e artistici.

Per visualizzare il servizio fotografico

Riconfermati i vertici di E.L.I.T.E.

L’Assemblea dei soci del Consorzio E.L.I.T.E. ha rinnovato il mandato all’attuale Consiglio Direttivo in carica, con la sola aggiunta del nuovo Consigliere Luigi Barni. Nel corso della riunione del 26 febbraio scorso, infatti, l’Assemblea ha provveduto a riconfermare nel suo carico la presidenza nella persona di Riccardo Pasini e i Consiglieri: Luigi Barni (Barni), Marco Cervellati (Comet), Alberto Morosi (Grancasa), Alessandro Romiti (Carretti) e Luciano Domenico Tisiotto (Ires).


GfK: chiusura d’anno in negativo per il mercato italiano

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Secondo GfK il mercato italiano dei Technical Consumer Goods ha registrato un’inversione di tendenza alla fine del quarto trimestre del 2012. Il fatturato generato tra ottobre e dicembre ha infatti superato i 5,3 miliardi di euro ma, rispetto allo stesso periodo del 2011, si è tradotto in una contrazione del 4,7%. Tra i settori in analisi, la sola conferma positiva arriva dalla Telefonia (+16,1%), unico mercato che in ogni trimestre ha registrato trend positivi. Nell’ultimo trimestre l’Informatica torna a registrare un trend negativo (-4,7%) in quanto le buone performance dei Media Tablet non sono state sufficienti a compensare le perdite degli altri prodotti. Continuano a navigare in cattive acque tutti gli altri mercati che, a parte qualche buona performance a livello di singoli prodotti, confermano una contrazione del fatturato

Accordo tra Indesit Company e General Electric per il marchio Hotpoint

Indesit Company e General Electric hanno firmato un accordo con cui il Gruppo di Fabriano ha acquisito la titalrità del marchio Hotpoint anche nei Paesi extraeuropei, con l’unica eccezione del Nord e del Sud America dove la titolarità del marchio rimane in capo a General Electric Appliances. Il costo dell’operazione è pari a 4 milioni di dollari, da corrispondere in più anni.

Franco Secchi nuovo Presidente di Confindustria Ceced Italia

Franco Secchi, Direttore Mercato Italia di Indesit Company, è il nuovo presidente di Confindustria Ceced Italia. La sua nomina è stata ratificata dall’Assembloea dei soci, riunitasi a Milano il 25 febbraio scorso, alla presenza di Fabio De’Longhi, Presidente di Ceced Europa, e del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

Nuove nomine in Tech Data Italia

Tech Data ha annunciato la nomina di Giuseppe Mastandrea (foto in alto) ed Enrico Pappolla (in basso) in qualità, rispettivamente, di Sales Director e Mobile Director. Entrambi riporteranno direttamente a Ernest Quingles, Amministratore Delegato di Tech Data Italia. Giuseppe Mastandrea, 42 anni, ha maturato la sua competenza manageriale nell’ambito delle vendite e del marketing in diverse multinazionali, quali Texas Instruments, Toshiba, Acer, Goodyear, ricoprendo importanti ruoli internazionali in Paesi come Francia, Polonia, Turchia e Paesi dell’Est per Acer con la carica di Regional Director e General Manager Middle-East & Africa e nazionali quale direttore della Divisione Notebook di Acer Italy e responsabile della Distribuzione e Retail in Toshiba. Pappolla porta invece in Tech Data una notevole esperienza maturata in Italia e all’estero in importanti società del settore Telco, dove ha ricoperto posizioni quali Managing Director e Sales Director. Ultimamente ha arricchito il proprio percorso professionale seguendo progetti imprenditoriali di start up per società nell’ambito dei settori Mobility e Telco.

Amazon apre un nuovo Centro di distribuzione a Castel San Giovanni Amazon Italia Logistica ha annunciato l’apertura di un nuovo centro di distribuzione di circa 60mila metri quadrati a Castel San Giovanni (Piacenza), nel terzo trimestre del 2013. Amazon Italia Logistica conta di raggiungere fino a 1.000 posti di lavoro entro i primi tre anni dall’apertura del centro. I lavori di costruzione della struttura sono già iniziati e Amazon Italia Logistica intensificherà le assunzioni dal terzo trimestre del 2013. Il nuovo edificio sarà formato da tre aree distinte, più una zona dedicata agli uffici.

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Carlo Barlocco nuovo Senior Vice President di Samsung Electronics Italia

Carlo Barlocco è stato nominato Senior Vice President, Head of Sales & Marketing, di Samsung Electronics Italia. Nel suo nuovo ruolo Barlocco avrà la responsabilità di definire una strategia e un approccio unitario in grado di consolidare il ruolo innovatore dell’azienda sul mercato nazionale, guidando la filiale italiana verso il raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2013. Riporteranno a Barlocco tutte le business unit dell’azienda, ossia le divisioni commerciali Audio Video, Telefonia Mobile, Information Technology, Home Appliances, Business to Business e Healthcare & Medical Equipment. La nuova nomina rientra in una strategia a livello globale finalizzata a consolidare e valorizzare la linea manageriale locale.


darty febbraio 13 1

05/03/13 17.03


eventi

L’edizione 2013 del Consumer Electronic Show non è stata particolarmente frizzante a causa dell’assenza di alcune aziende storiche, ma non ha mancato di fornire importanti anticipazioni: ci si lascia alle spalle il 3D e si strizza l’occhio all’OLED e al 4K, che però potrebbero non trovare ancora il loro spazio sul mercato. Su questo argomento torneremo tra qualche mese

di Aurora Zurlo

La tecnologia non va in A

nche quest’anno si è tenuta una nuova edizione del Consumer Electronic Show di Las Vegas, che sarà ricordata a lungo per molte novità, prodotti e anche per una netta indicazione dei trend che sta seguendo il mondo dell’elettronica di consumo. Anno dopo anno il CES non solo ha saputo presentare e anticipare molte tendenze, ma anche concretizzare in un certo senso le aspettative sempre più esigenti in termini di innovazione tecnologica da parte dei consumatori e degli amanti dell’elettronica di consumo. Prodotti da sogno, se vogliamo, articoli sempre più performanti, stilisticamente più preziosi, ma soprattutto top target, prodotti lanciati sul mercato a prezzi non proprio accessibili. Un esempio decisamente appropriato riguarda i nuovi TV 4K, di cui non è stato attualmente annunciato il prezzo per i nuovi modelli di piccolo taglio, ma che senza dubbio presenteranno un costo superiore a due TV Full HD da 55”: 5.000 euro. Tutto ciò, è sempre bene evidenziarlo, per una tecnologia realizzata su un ecosistema di contenuti praticamente inesistente. OLED e Ultra

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HD si stanno contendendo il mercato dei TV per il prossimo futuro, ma due player di settore come Sony e Panasonic hanno dimostrato che le due tecnologie potranno convivere, anche se prima di trovare questo genere di articoli in distribuzione passerà sicuramente ancora un po’ di tempo.

Il futuro è tra OLED e 4K L’ingresso sul mercato di OLED e 4K contribuirà senza dubbio all’u-

scita di scena del 3D, che ha avuto solo un timido e marginale approccio, senza peraltro, allo stato attuale, ottenere i risultati sperati in termini di vendite e particolare apprezzamento da parte dei consumatori. Ancora assai lontano dalle performance offerte dalle moderne sale cinematografiche, il 3D “casalingo” non ha di certo retto il confronto ed è ormai relegato alle ultimissime posizioni tra le motivazioni di acquisto di un Tv di ultima generazione.

Quello che è accaduto al CES ne è una dimostrazione: Toshiba alla sua tecnologia 3D senza occhiali ha riservato una piccola demo in uno spazio decisamente limitato, quasi claustrofobico, mentre solo LG Electronics ha ricordato agli spettatori che la tecnologia a tre dimensioni esiste, distribuendo i classici occhialini polarizzati di fronte al suo stand. Da parte di Samsung, Sony e Panasonic nessuna menzione al 3D, così come non è stato nominato da NVIDIA e gli altri produttori che hanno approfittato della presenza al CES per annunciare alcune importanti novità. Oltre a OLED e 4K l’edizione 2013 del CES di Las Vegas è stata palcoscenico per il lancio dei primi prodotti compatibili con l’High Efficency Video Coding che in un futuro piuttosto prossimo supereranno di gran lunga la supremazia dell’H.264 nel mondo della compressione video. Una novità questa che non ha destato grande clamore, ma con un mondo consumer che ormai si regge sull’H.264 l’arrivo di un nuovo codec più efficiente dà il via a una vera rivoluzione con nuovi standard video, videocamere, fotocamere e con tutta


A

nno dopo anno il CES non solo

ha saputo presentare e anticipare molte tendenze, ma anche concretizzare in un certo senso le aspettative

crisi

sempre più esigenti in termini di innovazione tecnologica da parte dei consumatori e degli amanti

probabilità anche uno standard innovativo per la trasmissione di segnali 4K via etere.

E gli smartphone diventano full HD Nel corso del CES si sono susseguiti anche annunci importanti riguardo agli smartphone, anche se l’assenza di aziende leader come Microsoft, Google, Apple e di nuovi prodotti della famiglia Galaxy ha in qualche modo condizionato l’entusiasmo del momento. L’annuncio legato ai primi smartphone con display Full HD e dei due nuovi SoC di NVIDIA, Tegra 4, e Qualcomm con il suo 800 rappresentano il punto di partenza per una nuova generazione di dispositivi portatili, come ad esempio la console portatile Android di NVIDIA Project Shield, dotata di display touch da 5 pollici e sistema audio bass reflex, che merita il premio di “annuncio a sorpresa” della rassegna fieristica. In ogni caso, molti modelli sono dotati di NFC (Near Field Communication), al momento utilizzato principalmente per i pagamenti mobili (anche se in Italia sono ancora pochissimi i servizi di pagamento attualmente di-

sponibili). Tuttavia, grazie alla sua integrazione nello smartphone, non ci sarà bisogno di complesse procedure per collegare lo smartphone ad esempio al televisore o un altro dispositivo : basterà tenere il proprio device appoggiato contro il dispositivo.

Ciò che ha distinto il CES 2013 rispetto alle edizioni precedenti è che negli ultimi anni il Consumer Electronic Show era stata vetrina ideale di quei prodotti che sarebbero arrivati nei negozi dopo pochi mesi, articoli veri che è possibile toccare e comprare,

dell’elettronica di consumo.


Elettrodomestici: eppur se ne parla

eventi

Anche svariati modelli di elettrodomestici possono essere connessi tramite rete w-ifi. Questo porterebbe molti vantaggi: ad esempio sarebbe possibile conoscere quando la lavatrice ha finito mentre si guarda la Tv. Sarebbe anche possibile azionare il funzionamento di un aspirapolvere mentre si è in ufficio, grazie a uno smartphone e ai suoi comandi vocali. Sempre utilizzando lo smartphone, potrebbe essere anche possibile visualizzare i prodotti rimasti in frigorifero e la loro data di scadenza (oltre a suggerire una cena in base ai prodotti disponibili e a ordinare in modo del tutto automatico al supermercato gli ingredienti che mancano). Tempo di bilanci per il CES, un’edizione che ricorderemo come un’apripista alla volontà di sognare, ma anche un evento in grado di dare ottimi spunti di riflessione; secondo gli addetti

ma quest’anno è andata diversamente. Auto in grado di guidare da sole, 4K, OLED e molte altre tecnologie e dispositivi presentati sono destinati a diventare “prodotti di massa” solo in un prossimo futuro, un po’ perché non tecnologicamente pronti, un po’ per il prezzo ancora decisamente elevato.

I nuovi divi: Ultrabook e tablet I nuovi ultrabook sono quasi tutti dotati schermi touch ad alta definizione adattabili al nuovo sistema operativo di Microsoft, Windows 8. Si tratta di apparecchi

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interessanti anche dal punto di vista della durata della batteria, che garantisce performance da tre a cinque ore in più rispetto alle attuali. Interessanti anche i dispositivi ibridi, ovvero gli ultrabook e netbook con schermo touchscreen rimovibile da utilizzare come tablet; in questo caso resta da capire se lo schermo offre le stesse prestazioni di un normale tablet. Proprio su questo fronte si assiste alla commercializzazione di numerosi nuovi modelli, distribuiti su diversi livelli di prezzo: ad esempio un modello con schermo da 7” può costare circa 120 euro.

ai lavori l’edizione 2013 sarà ricordata come una delle migliori, grazie alla fitta presenza di annunci e prodotti novità. Nota dolente, per un evento internazionale di questa portata, la pesante assenza dei colossi più all’avanguardia degli ultimi anni: parliamo per l’appunto di Apple, Google, Microsoft e di coloro che questo segmento di mercato lo stanno trascinando e innovando sotto ogni punto di vista. Ma nonostante tutto, la vera essenza di ciò che si è visto a gennaio nella città del Nevada la si può ben riassumere con una nota dichiarazione del Presidente e Amministratore delegato di Sony Corporation Kazuo Hirai che ha fatto letteralmente il giro del mondo durante i giorni della grande fiera di Las Vegas: “Al CES si sono visti molti prodotti sensazionali che combinano quel magico mix di meraviglia, design e funzionalità, eleganza e vanità, tecnologia e divertimento”.


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social

Come si comportano le insegne della GDO e GDS nei social media? Dall’analisi di The Fool emerge un quadro molto variegato

Distribuzione: sfida a colpi di fan e like di Barbara Bianchi

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T

orniamo questo mese con i dati di engagement sulla grande distribuzione. Nel mirino della nostra analisi anche le catene di distribuzione non specializzata come Coop e Mercatone Uno, o incentrate sulla tecnologia dell’intrattenimento come GameStop. Ne è risultata una classifica composta da nove pagine in cui spiccano proprio le non specializzate.

Il periodo in analisi è quello compreso tra il 1° dicembre 2012 e il 17 febbraio 2013 su dati delle fanpage ufficiali delle maggiori catene di distribuzione. Tale periodo prende in esame tutto l’intervallo natalizio andando a coprire i movimenti delle festività, per poi andare ad analizzare il periodo dei saldi fino a metà febbraio. In questo lasso di tempo molti dei post prodotti sono stati incentrati sulle abituali promozioni del periodo di Natale e alle successive offerte del periodo dei saldi, in cui molti distributori si danno battaglia con i vari “Fuoritutto” (come UniEuro) o come il “SuperaSaldi” di Euronics, i vari sottocosto e promozioni lampo, magari nel solo weekend. Saturn sbaraglia la concorrenza, almeno sul piano dell’engagement, posizionandosi al primo posto per entrambi gli indici MCI e MII che ricordiamo sono l’indice diretto e indiretto di engagement, lasciando Media World, l’altra controllata di Mediamarket, lon-

tana dal podio. Penultima per numero di fan, Saturn dimostra che i suoi quasi 9mila utenti sono ben coinvolti. Bene anche sul fronte dell’engagement indiretto per cui con soli 201 post la pagina ottiene ben 1.392 like. GameStop mostra i muscoli posizionandosi al secondo posto per indice diretto (MCI), mentre risulta al sesto per indice indiretto (MII). Pare dunque molto buona la gestione della fan base, più corposa rispetto al primo in classifica, contando oltre 175mila fan. A fare da traino, tra gli altri, i post del blog GameSoul riportati in bacheca. Al terzo posto per indice diretto MCI UniEuro, che ottiene la seconda posizione per indice indiretto MII. Ottimi numeri per una buona gestione della pagina che coinvolge bene sotto tutti i punti di vista. Con un meccanismo ormai collaudato la pagina crea engagement e aspettative sulle nuove offerte mostrate (quasi) in anteprima, oppure proponendo sconti extra ai fan. La strategia sembra proprio funzionare. Oltre a GameStop, anche Mercatone Uno si inserisce tra questi giganti della distribuzione di bianco e bruno, al quarto posto per indice diretto e al terso per indice indiretto. Con la sua gamma di prodotti per l’arredo casa, Mercatone Uno sviluppa offerte anche su elettrodomestici e la sua fan base sembra apprezzare l’attività della fanpage. L’altro exploit tra quelli che citavamo all’inizio è rappresentato da Coop, che sul piano dell’engagement diretto conquista la quinta posizione, mentre si classifica settima per quello indiretto. Fanalino di coda per ampiezza di fan base, Coop punta più sulla comunicazione istituzionale e sulla qualità dei prodotti, mirando a fidelizzare la fan base. Sesta per indice diretto troviamo Media World, che invece è quinta per MII indiretto. Ciò significa che


le insegne sui social Ordinazione per MCI Name

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6. Media World

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2. Media World

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4. GameStop

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6. UniEuro

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7. Mercatone Uno

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9. Coop

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Ordinazione per FAN

la controllata di Mediamarket ottiene migliori risultati sul piano dei like, guadagnandone ben 30.667. Al settimo posto per MCI, Euronics segue a ruota Media World, rimanendo indietro solo di un pun-

to; per poi superarla per indice indiretto MII grazie a 44.695 like. La competizione qui è molto forte, anche perché le due pagine hanno fan base simile in ampiezza. Ottava la pagina di Trony, sia per MCI che per MII. La strategia

dell’insegna G.R.E. affianca alle consuete offerte anche notizie e curiosità sulla tecnologia e sugli accessori geek. Ultimo per entrambi gli indici di engagement è Marcopolo Expert, che però figura terza per nume-

rosità di fan. Con oltre 216mila utenti, una simile ampiezza di fan base rende ostico trovare temi e modi per conquistare l’attenzione del pubblico, e, ove si riesce a farlo, ancora più ardua è la sfida della fidelizzazione.


Dai flyer e materiali p.o.p. al Web 2.0 il passo è breve…

social

Il trade e la social media strategy

di Roberto Zarriello

C

ome utilizzano i social network le aziende della grande distribuzione? I dati e le analisi a disposizione mostrano casi di successo a livello nazionale, in particolare nel mondo del trade specializzato. Molte aziende, negli ultimi anni, hanno infatti capito l’importanza dell’interazione sociale con i propri clienti e si sono mosse positivamente per creare un percorso social-friendly che comprendesse i maggiori social network utilizzati, così da conquistare una sempre più ampia fetta di mercato. Il report “Brands & Social media” (2012), nato dalle analisi condotte su 20 aziende retail italiane dall’Università Cattolica di Milano, offre spunti ed esempi molto interessanti per capire come la distribuzione si muove all’interno dei social media. I social network più utilizzati si confermano essere Facebook, Twitter e YouTube, con una crescita importante anche di Pinterest, il social che vive di sole immagini. I profili rilevati non sono tutti attivi: sul totale delle aziende selezionate solo 14 risultano effettivamente attive nei social. Facebook sembra essere il preferito: 13 delle aziende analizzate hanno aperto una pagina, con undici profili Twitter a seguire e altri 11 canali YouTube aperti. Scendendo nel particolare esistono esempi di successo italiani che aiutano a comprendere l’utilizzo dei social da parte della grande distribuzione. Analizziamo il comportamento delle singole aziende. Una delle più note aziende della distribuzione specializzata è Media World, leader nel settore della tecnologia, dell’informatica, dell’intrattenimento e degli elettrodomestici. La social strategy adottata da

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questa azienda è un caso di successo anche in Italia: Facebook, Twitter, YouTube, Foursquare e Pinterest sono i veicoli adottati per conquistare e fidelizzare i propri clienti. La pagina fan aperta da Media World su Facebook conta quasi 278mila fan, con un’interazione che ne coinvolge quasi 13mila. Qui l’azienda si muove pubblicando quotidianamente prodotti in offerta, volantini-sconto, fotografie e immagini di tipo emozionale. L’interesse dei fan è attivo: sconti e offerte vengono condivisi nuovamente dagli utenti, che creano così un fruttuoso circolo di visibilità aziendale. Anche il profilo Twitter ha un grande successo: più di 18mila follower seguono con attenzione l’azienda, che anche qui condivide e twitta quotidianamente offerte, sconti e notizie interessanti a tema. YouTube, infine, conta quasi 3.500 iscritti con circa 7 milioni e 700mila visualizzazioni per i video pubblicati quasi quotidianamente dall’azienda. Altra nota azienda della distribuzione, Euronics si conferma essere vincente per numero di fan su Facebook. In questo caso l’azienda ha scelto di essere presente solo nei tre social network più utilizzati in Italia, scartando Pinterest e social vari. La pagina fan Euronics su Facebook conta più di 406mila fan, con poco più di 13mila interazioni. Anche qui l’azienda attira e fidelizza i propri fan pubblicando ogni giorno sconti, offerte e notizie curiose. Questa interazione crea di nuovo quel circolo di visibilità sociale che la porta ad aumentare fan, clienti e vendite.

Su Twitter il profilo aziendale conta più di 17mila follower: anche qui vincono le condivisioni su offerte, sconti e notizie interessanti a tema. L’ultimo social utilizzato da Euronics è YouTube: il canale aziendale conta quasi 2mila iscritti, con un totale che supera 3 milioni di visualizzazioni. Presenti, inoltre, singole pagine di soci che, in modo autonomo, presidiano i social network, spesso anche con ottimi risultati. Simile per tipologia, anche Trony ha attuato un percorso social che prevede l’utilizzo di Facebook e Twitter. La pagina fan di Trony conta circa 126mila fans, con un’interazione decisamente inferiore rispetto alle aziende sopra citate: circa 700 fan. In questo caso è meno incisivo l’utilizzo di post per offrire sconti e offerte e sono più diffuse le fotografie emozionali o di possibile svago per l’utente. Il profilo Twitter conta un numero di follower inferiore rispetto alle aziende concorrenti: 916 follower. In questo social, però, i tweet sembrano es-

sere di natura varia e l’interazione con i follower è continua. Anche in questo caso c’è da segnalare la presenza di qualche iniziativa di qualche socio G.R.E. o, addirittura, di qualche singolo punto vendita, in grado di tenere un filo sempre aperto con i propri clienti. Intercettare i giovani attraverso l’utilizzo dei social media. E’ la strategia 2.0 di UniEuro che attraverso Facebook e Twitter da circa due anni veicola anche offerte lavorative. Sulla fanpage, che conta circa 57mila fans, trovano spazio volantini e offerte riservate a chi clicca Mi piace. Previste anche promozioni speciali sui prodotti il cui prezzo cala anche in base ai like ricevuti. Spazio anche all’interazione e all’ascolto della clientela. Su Twiiter, pubblicati più di 2mila cinguettii con quasi 2.700 follower. Per avere altri metri di paragone ecco la social strategy delle altre aziende della grande distribuzione in numeri: Expert (Marcopolo): Facebook circa 216mila fan e 1.300 interazioni, Twitter circa 3mila follower, YouTube 305 iscritti e circa 520mila visualizzazioni. Saturn: Facebook circa 8.500 fan con 2.300 interazioni, Twitter circa 3mila follower, YouTube con oltre 140 iscritti e circa 103mila visualizzazioni. Poco presente, infine, l’insegna Dixe appartenente al Consorzio Evoluzione, presente sui social con qualche iniziativa isolata di qualche lungimirante committente come, ad esempio, Tacabanda di Fondi (Latina), molto attivo in special modo su Facebook.


O D I F IO MI . IL MIO IO TEAM

DEL M

TEAM

A D I F F SI A

K S I D A SAN

Presentazione del SSD SanDisk Extreme®. Da oltre venti anni SanDisk è in prima linea nel mercato delle memorie flash. Grazie all’esperienza e al know-how acquisito in questi anni abbiamo potuto sviluppare i nuovi SSD SanDisk Extreme®. Quando i vostri clienti vogliono aggiornare i loro computer con sistemi ad alte prestazioni, gli SSD SanDisk Extreme® garantiscono una velocità estrema. Fino a 480 GB* e con una velocità di lettura** fino a 550 MB/s, i computer si avviano più rapidamente e i programmi vengono lanciati più velocemente. Inoltre, i tuoi dati non sono mai stati cosi al sicuro. Ecco perché il Team Ducati ha scelto di collaborare con SanDisk. Ducati è consapevole che la macchina più veloce sul rettilineo finale ha bisogno del mezzo più veloce e affidabile. Per ulteriori informazioni visita sandisk.it

* 1 gigabyte (GB) = 1 miliardo di byte. Parte della capacità non è disponibile per la memorizzazione dei dati. ** Solo per i modelli da 120 GB e 240 GB; la velocità di lettura è inferiore per il modello da 480 GB. Piattaforma per i test: Dell Optiplex 990, RAM 4GB, Microsoft Windows 7 Ultimate 64-bit, Processore: Intel® Core™ i7-2600 CPU @ 3.40GHz, driver Intel: 10.1.0.1008. Basato su test di lettura e scrittura sequenziale effettuati internamente da SanDisk; le prestazioni potrebbero variare in base al dispositivo host, al sistema operativo e alle applicazioni. 1 megabyte (MB) = 1 milione di byte. ATTO Disk Benchmark, trasferimento dati di lunghezza media di 512MB, QD=10. SanDisk, il logo SanDisk, e SanDisk Extreme sono marchi di SanDisk Corporation, registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Altri nomi di marchi citati nel presente documento sono presenti solo a scopo identificativo e possono essere marchi dei rispettivi titolari. © 2012 SanDisk Corporation. Tutti i diritti riservati.


trade marketing

Il settore della bellezza e della cura della persona rappresentano un caso anomalo nel panorama del trade marketing, con iniziative che vanno ben al di là della semplice comunicazione e promozione

di Massimo Bolchi

S

crive il sociologo Enrico Finzi, nel suo ultimo libro “Felici malgrado”, che in Italia (ma la riflessione vale in generale per tutte le nazioni industrializzate colpite dalla crisi) si sta assistendo non a una modifica delle abitudini di consumo, transitoria e destinata a “fare retromarcia” quando il reddito disponibile tornerà ai livelli pregressi. Stante la durata e la profondità dell’impatto e della recessione sulle economie europee, infatti, ciò che accade, nelle parole di Finzi, è un processo di “demonetarizzazione della felicità”, in cui alla gratificazione personale raggiunta tramite i classici meccanismi del consumo e dell’esteriorità - basti pensare al decennio passato alla storia del costume come quello dell’edonismo reaganiano – si contrappone un “ripiegamento” su se stessi, una riscoperta e una rivalutazione di territori valoriali nei quali torna a prevalere il concetto di “essere” su quello dell’apparire. Ne sono conferma la diffusione crescente di concetti quali la “decrescita felice”, il bio e l’organico nell’alimentazione, o la casa come cuore di un nuovo sistema di relazioni e di attività incentrate sulla persona. Proprio in tale solco si inserisce anche l’attenzione al sé, al proprio benessere inteso non tanto nell’accezione puramente sanitario-salutistica quanto in quella di wellness, di autogratificazione tramite “coccole” e “cure” il cui costo non sia proibitivo, anzi coniughi sostenibilità economica e soddisfazione intrinseca in una relazione costo/ piacere che va ben oltre il classico rapporto prezzo/qualità.

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Il “malessere” del benessere Sono indicatori di tale tendenza, che si estende orizzontalmente a entrambe i sessi, segnali “deboli” quali il successo commerciale delle offerte legate al wellness e al benessere all’interno delle piattaforme di social shopping basate sugli sconti, o il moltiplicarsi, nella gamma dei gift box, delle proposte ispirate a tali tematiche.

Category in secondo piano Se il tema del benessere - e, non meno importante, del beauty - trova declinazioni così articolate nel mercato, da un lato è indubbiamente un segnale positivo circa il posizionamento che il comparto ha nelle priorità di una parte rilevante dei consumatori; dall’altro però si traduce in una presenza commerciale e distributiva che vede affiancati, e spesso sovrapporti, tanti, forse troppi player. Canale specializzato, farmacia e parafarma, insegne beauty monobrand, distribuzione diretta e corner, per non parlare dei canali di shopping tv: il multiforme comparto del benessere non manca certo di strumenti per raggiungere e relazionarsi con i consumatori. Anche la distribuzione del biancobruno-elettronica di consumo vede una rilevante presenza nei propri scaffali – fisici o virtuali – di prodotti riconducibili alle grandi aree della Salute/Benessere, Fitness e Cura della persona/Bellezza. Basta guardare ai punti vendita di un’insegna leader come Media World per avere conferma: nei suoi spazi dedicati (e spessa in misura crescente) si trova una gamma di offerta la cui


ampiezza vai dai tapis roulant alle cyclette e agli stepper, dagli epilatori alle sedute massaggianti, agli apparecchi di sapore più nettamente health-related quali misuratori di pressione ed elettrostimolatori. A fronte di uno spazio espositivo rilevante, che si replica di fatto in tutte le maggiori insegne, si osserva che la presenza di queste categorie di prodotti nelle iniziative promozionali – onnipresenti volantini in primis, ma anche banner e pop up sulle pagine web – assume più il carattere dell’unicità che dell’eccezionalità. Sarà forse per reazione ai toni enfatici e decisamente sopra le righe adottati da molta parte del T-commerce, dai canali più reputati quali QVC e Mediashopping agli imbonitori più o meno professionali delle televisioni areali (spesso supportati da filmati di evidente produzione USA che generano reazioni a metà tra l’imbarazzato e il comico), tuttavia è arduo negare che le categorie del benessere, del wellness e della salute soffrano nel canale distributivo dell’elettronica/elettromestici di un’attenzione (o quanto meno di una visibilità) decisamente modesta. Certo, quasi ovunque nelle grandi superfici ci son le ben conosciute poltrone dotate di vari modelli di cuscini massaggianti, nella classica proposta del “try & buy” ma spesso sono “abbandonate a se stesse”, prive di una cartellonistica di richiamo e non di rado “preda” dei visitatori/clienti più giovani, che apparentemente vi si

divertono molto ma non possono essere certo considerati rappresentativi del target di responsabili di acquisto ricercato dal retailer. Una situazione ben differente, giusto per fare un esempio, rispetto un’altra tipologia di prodotti come le macchine per il caffè a uso domestico, che pure rispondono in larga misura alle medesime motivazioni d’acquisto, soddisfacendo desideri più che reali necessità e che pur in questi tempi di crisi trovano nell’autogratificazione, nel piccolo piacere personale “da regalarsi” le ragioni delle proprie vendite. Qui sono frequenti i corner ben costruiti e brandizzati, comunemente presidiati da merchandiser e dimostratrici, grazie alle quali il meccanismo del try&buy assume ben altra efficacia. D’accordo, nell’esempio descritto sono i produttori a farsi parte attiva nelle iniziative di marketing e a sostenerne, in toto o in gran parte, i relativi costi. Eppure risulta difficile trovare la spiegazione del disinteresse di aziende e brand del wellness/beauty, in un mercato che presenta sia consumatori mediamente tra i più anziani d’Europa, sia cluster attenti all’immagine fisica con pochi equivalenti oltre confine. E che il meccanismo autogratificazione-emozionalità sia una molla efficace per queste tipologie di articoli sembra confermarlo una recente azione di marketing intrapresa da Jacuzzi, che associa all’appeal di un brand conosciutissimo la “seduzione” di una promessa di “piccola

felicità”. Suggestivamente battezzata “Fuga nel Benessere”, infatti, la promozione - partita lo scorso dicembre e che, grazie al successo riscosso, è stata prorogata fino al 31 marzo 2013 – offre in regalo agli acquirenti di una vasca idromassaggio il cofanetto RegalONE “Fuga in spa per 2”. Interessante soprattutto il wording di presentazione della promozione, che fa leva proprio su quei concetti della rivalutazione del sé e delle attenzioni da autoconcedersi, solo in apparenza secondarie

rispetto alle dinamiche del quotidiano: “Jacuzzi offre la possibilità di trascorrere un weekend per due persone in completo relax, un’occasione per vivere due giorni lontano da tutto, un momento da dedicare alla cura di sé in uno dei 99 centri benessere e spa convenzionati presenti in tutta Italia”, cui fa seguito la brand promise che coerentemente “gioca” sugli stessi elementi: “e una volta tornati a casa il benessere continua tra le pareti domestiche, grazie all’esclusiva esperienza che solo una vasca o una spa Jacuzzi possono offrire”. Volutamente abbiamo scelto una tipologia di prodotto che non fosse presente nell’assortimento del nostro canale, perché ciò che si desiderava mettere in evidenza, una volta tanto, non era il meccanismo più o meno creativo o efficace di un progetto di marketing, bensì una cornice in cui si vanno delineando possibilità diverse di costruire il dialogo all’interno del triangolo marca-prodotto-consumatore. Tutto sommato, comunque, c’è da segnalare l’iniziativa coraggiosa e innovativa di IperCoop Toscana che, recentemente, dedica un volantino proprio al settore benessere, con un epilatore e un massaggiatore in ben evidenza sulla copertina.


psicology

Il cliente ha sempre ragione?

Dr. Paolo Zucconi, specialista in Psicoterapia comportamentale e psicoterapia cognitiva

Un tema sempre di stretta attualità: il rapporto tra venditore e cliente

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osa significa avere ragione? “Essere dalla parte del giusto”, è scritto sul vocabolario. Quindi, ci si chiede, il cliente è sempre dalla parte del giusto? Se la risposta è sì allora si rischia di instaurare un rapporto “clientelare”, un rapporto in cui si debba soddisfare obbligatoriamente una delle parti (il cliente), anche a discapito di valori, umani e professionali, che comunque vanno rispettati. Se “il cliente ha sempre ragione” il venditore instaura un rapporto sbilanciato, di tipo clientelare e rischia di annullarsi come persona davanti a “tutti i diritti” del cliente. Senz’altro rischia la perdita della sua dignità, anche personale. Quindi un sano rapporto tra venditore e cliente non può essere clientelare. Il rapporto tra venditore e cliente è un sano ed equilibrato rapporto tra pari, un rapporto di equilibrio che ha come protagonista attivo chi del commercio si ritiene di essere un professionista, non un burattino nelle mani, inesperte, di un cliente burattinaio, capriccioso e burlone. Il rapporto tra venditore e cliente deve tener conto che il fine della vendita non è quello di dare ragione al cliente, comunque ed in ogni caso. A nessuno interessa che il cliente esca soddisfatto solo per avere avuto ragione e senza aver fatto il minimo acquisto! Se la vendita è pur sempre una trattativa con un inizio, una fine (l’ac-

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quisto di un prodotto e non la ragione del cliente!) e un percorso di fasi intermedie, ciò che importa è cogliere il bisogno del cliente e aiutarlo nel riconoscimento del suo bisogno, successivamente soddisfarlo. In tali operazioni sequenziali il cliente ha bisogno,

non di sentirsi dire che ha ragione, ma di essere «guidato», non trascinato o lasciato a sé stesso nel corso della trattativa. Se tutta la sequenza che la trattativa di vendita comporta deve tener conto del risultato immediato (il cliente acquista in quanto vede

nel prodotto il soddisfacimento di un suo bisogno), ogni contatto tuttavia deve portare alla continuità del rapporto fidelizzando, se e quando possibile il cliente. La trattativa di vendita è come un viaggio. Il viaggiatore è il cliente. Il venditore, se autentico pro-


lo stima come venditore e come persona, ne riconosce una sua determinata, forte, personalità, una personalità ammirevole che raggiunge risultati concreti, passo dopo passo, da protagonista nella trattativa di vendita. E’ importante che il cliente, a cui è stata

volutamente data dal venditore importanza, rispetti ed ammiri il venditore come persona e come professionista serio e capace che non si annulla per dar ragione al cliente senza poi, alla fine ottenere nulla, o comune anche qualcosa assieme al disprezzo.

psicology

fessionista della vendita, guida il cliente fino alla meta, che non sempre il cliente conosce. Spetta alla guida, al vendi¬tore, scoprire gli itinerari giusti e proporli in tempi utili, facendo sì che l’interesse dei viaggiatore resti vivo e aumenti in lui quel desiderio di avventura e di conquista che, ha da sempre animato l’essere umano. Il fine ultimo ed immediato è solo l’acquisto correlato sempre al bisogno del cliente che va in primo luogo scoperto. Quindi sorridere al cliente (il sorriso è sempre contagioso), assecondarlo, chiamarlo per nome, “coccolarlo” se è il caso, sempre guidarlo durante un percorso avventuroso, gradevole, condito con una sottile vena

L’importanza del nome I segreti della vendita assistita: i buoni consigli dal punto di vista psicologico

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di umorismo (la trattativa di vendita) non significa aspettare l’occasione per dare ragione a qualsivoglia battuta del cliente, semplicemente per compiacerlo, per pura piaggeria. Se il “nostro” cliente compera lo fa anche perché rispetta la dignità del venditore,

a vendita è una forma di comunicazione dove interloquiscono un ricevente (il cliente) e un emittente (il venditore). Tra i due, se si vuole vendere, la persona “più importante” è sempre il cliente: pertanto il venditore dovrà non solo pensarlo, ma anche agirlo dimostrando concretamente di dare importanza al suo cliente se vuole che questi compri veramente qualcosa. Una semplice maniera per far sentire importante il proprio cliente è chiamarlo per nome. Si tratta quindi di trovare il modo di farsi dare il nome da un cliente che si incontra per la prima volta, imprimerselo nella testa e poi di utilizzarlo durante la trattativa di vendita associandolo al tempo stesso con i lineamenti, l’espressione e l’aspetto generale della persona. In verità per ognuno di noi il proprio nome rappresenta il suono più importante e più armonioso della propria lingua. Pertanto chiamare una persona per nome significa venire incontro ai suoi bisogni interni inespressi. Provi il lettore diffidente a dire ad una persona che il suo nome si trova sul Corriere della Sera, in diciannovesima pagina, in una notizia di poche righe: si tratta successivamente di osservare se tale persona legge prima le no-

tizie di prima pagina che riguardano tante persone “importanti” oppure la sua. Gli storici spiegano il legame di simpatia che Napoleone Bonaparte aveva con le sue truppe con l’abitudine del generale di chiamare sempre per nome i suoi militari, graduati e non. Da qui il successo delle sue campagne militari. Eisenhower, a distanza di anni, chiamava i suoi ufficiali ancora per nome. Carniegie, il re dell’acciaio, doveva parte del suo successo personale alla sua capacità di ricordare i nomi di tutte le persone che incontrava e chiamarle spesso con il proprio nome. Se l’uso a chiamare le persone per nome ha contribuito al successo di persone importanti pensi il lettore quanto può questo significare per un comune venditore di un centro commerciale o di negozietto di periferia. Il successo nella vendita si basa anche sull’utilizzo del nome e sulla concomitante importanza che si dà al proprio interlocutore, prestando la massima attenzione a ciò che dice. Psicologicamente l’acquisto, qualsivoglia acquisto, non avviene quando il potenziale acquirente sa tutto sul prodotto oppure ha tante informazioni sul venditore, ma quando parla di sé e viene chiamato per nome. Tra le innumerevoli co-

se che una persona ha a cuore (il proprio lavoro, la propria famiglia, i propri hobby), la più importante è sempre il suo nome: si interessa più al proprio nome che di tutti gli altri nomi con cui ha familiarità, quindi sentirselo pronunciare da altri, anche con tonalità ed accento diverso, costituisce un grande appagamento. Raramente le persone sentono pronunciare da altri il proprio nome nel corso di una giornata! È questa una semplice maniera per fare sentire importante una persona. Se la persona si sente veramente importante (ascoltata attentamente e anche chiamata frequentemente per nome) ha maggior disponibilità all’acquisto. La disponibilità comunque maggiora se a distanza di tempo (anche un anno dopo) dall’avere acquisito, anche con un semplice stratagemma, il nome del cliente un venditore accorto, memorizzato il nome, lo chiama nuovamente e affettuosamente per nome. Niente infatti è più fastidioso per una persona che vedersi scambiata per un’altra o, peggio ancora, sentirsi chiamare con un altro nome oppure non sentirsi chiamare per nome da chi, tempo fa, gli ha comunicato, su espressa richiesta, il proprio nome.


green marketing

La febbre green contagia anche Las Vegas

di Alberto Sgheiz - Greensense alberto.sgheiz@greensense.it

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uò la tecnologia essere al servizio di un mondo più sostenibile? Sembra certo che la tecnologia sarà uno dei driver più importanti per il futuro della nostra civiltà sulla Terra. Citiamo per autorevolezza quanto affermato da Jeremy Rifkin, economista e saggista statunitense, nel suo famoso saggio “La Terza Rivoluzione Industriale” a proposito dei cinque pilastri su cui si fonda appunto il nuovo paradigma industriale: 1) Passaggio a energia da fonti rinnovabili; 2) Trasformazione degli immobili pubblici e privati in impianti di micro generazione; 3) Tecnologie di immagazzinamento di energia intermittente; 4) Internet per regolare e ottimizzare i flussi di energia; 5) Transizione verso mezzi di trasporto plug-in. Rifkin sostiene che le grandi rivoluzioni economiche nella storia avvengono quando nuove tecnologie di comunicazione convergono con nuovi sistemi energetici. I nuovi regimi energetici rendono possibile la creazione di una attività economica più interdipendente e l’espansione degli scambi commerciali. Le simultanee rivoluzioni della comunicazione diventano lo strumento per organizzare e gestire le nuove dinamiche temporali e spaziali derivate dai sistemi energetici emergenti. Ora è il momento della combinazione tra le rinnovabili e internet. Sebbene la visione appena citata riguardi più il mondo della tecnologia strumentale, non di quella consumer, noi tutti sappiamo

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Dalla più grande fiera al mondo della consumer electronics timidi segnali in chiave sostenibile (o intuiamo) che più si va avanti e più questi due mondi si incontreranno, convergendo in un unico sistema, che è poi l’unica soluzione possibile per intravvedere un concreto futuro per la nostra civiltà. Cambiamo decisamente scenario, per sbirciare tra i meandri dell’ultima edizione del CES di Las Vegas, e vedere se tra i prodotti o i gadget elettronici presentati, ci sia qualche esempio di tecnologia al servizio della sostenibilità. Abbiamo trovato solo due piccoli esempi, ma il tema di fondo riamane, sempre che accettiamo l’idea che la tecnologia convergerà verso sistemi più sostenibili e

integrati per aiutarci a gestire in modo più sostenibile la nostra vita quotidiana. Il primo, per utilità e intelligenza, è a nostro avviso il prodotto Eversense della texana Allure Energy. Eversense, che lavora su iOS e Android, è un termostato domestico in grado di gestire riscaldamento e climatizzazione non sulla base di uno o più programmi definiti ma unicamente sulla base del reale comportamento delle persone che abitano la casa, che non è mai lo stesso ogni giorno. Infatti Eversense fa spegnere il sistema nel momento in cui l’ultima persona esce di casa e lo fa ripartire quando la prima rientra,

semplicemente collegandosi ai rispettivi smartphone. In dettaglio, Eversense può essere settato per sentire lo smartphone a partire da una certa distanza dalla casa, anche diversa da persona a persona, e condizionare la temperatura di casa sulla base del settaggio preferito dal possessore dello smartphone. In costo al pubblico dichiarato dal produttore è di circa 349 dollari. Per chi invece ama coltivare fiori ma non ha tempo per essere un vero pollice verde, ovvero se avete una pianta che vi sta particolarmente a cuore e non volete perderla, ecco che viene in aiuto “Flower Power”, presentato dalla Parrot. Si tratta di un dispositivo in plastica, dotato di Bluetooth, da inserire nella terra della pianta che si intende curare. Il dispositivo, collegato a una app per iPad, una volta definito il tipo di pianta, vi informerà su quanta acqua è necessario aggiungere e anche altre informazioni relative alla specie di pianta indicata. Un’ultima nota per segnalare il nuovo SpareOne Plus, un telefono cellulare con connettività GSM quad band, in grado di garantire 15 anni di autonomia con una semplice batteria AA. Ovviamente la performance si riferisce all’apparecchio in stand by. Di per se è interessante vedere che ci sono aziende che fanno dell’autonomia, e quindi del risparmio energetico, il valore aggiunto dei loro prodotti tecnologici.



focus audio di Federico Cociancich

Trainati dalla diffusione degli smartphone, gli accessori audio, e in particolare le docking station, registrano trend positivi seppur con volumi tutto sommato contenuti. Sono tra le poche eccezioni di un mercato che non riesce a uscire da una situazione di stallo

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on l’avvento dell’iPod e dell’iPhone sono nate e si sono diffuse le docking audio, ovvero quei sistemi sonori che riproducono la musica salvata sullo smartphone, solitamente permettendo di alloggiare il dispositivo su una apposita base che funge anche da ricarica. Inizialmente sono stati realizzati solo da alcuni produttori particolarmente legati al mondo audio e al marchio con la mela, ma ormai non mancano in alcun catalogo di qualunque grande nome dell’elettronica di consumo.

Bassi volumi ma un trend positivo Ma quali sono i reali numeri del mercato delle docking audio in Italia? Nonostante la crisi, grazie la costante diffusione di

smartphone, è in crescita anche questo mercato che passa da circa 286.000 pezzi nel 2012 a stime di poco superiori alle 300.000 unità per il 2013. Le vendite a valore nel periodo che va da dicembre 2011 a novembre 2012 raggiungono i 17milioni e 897 mila euro (fonte GfK), con un tasso di crescita del 17% a valore e del 16% in unità rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio è di poco superiore ai 100 euro (102 euro) e questo consente al canale un minimo di margine e lo spazio per qualche offerta periodica. Dati ancor più interessanti se si considera che nello stesso periodo le vendite di prodotti di tecnologia di consumo hanno subito una contrazione del 2,1% a valore (fonte GfK).

I perché di un successo Le docking hanno il pregio di essere dispositivi pratici da trasportare e posizionare nel punto più adatto della casa e possono declinarsi in modelli economici, così come in quelli capaci di riprodurre musica con una certa qualità La connessione digitale, infatti, consente alle docking di elaborare il segnale audio nel suo formato digitale originale. Questo processo permette di eliminare la degradazione del suono causata dalla conversione digitale/analogica, per ascoltare i brani preferiti dell’iPod con una purezza del suono molto fedele all’originale.

La mancanza di uno standard Uno dei vantaggi delle docking audio è la possibilità di posizionare


Docking station, luce in un mercato dai momenti bui N

onostante la crisi, grazie la

costante diffusione di smartphone, è in crescita anche questo mercato che passa da circa 286.000 pezzi nel 2012 a stime di poco superiori alle i dispositivi su una base che funge da ricarica. Il nuovo connettore Lighting, introdotto da Apple con l’iPhone 5 ha mischiato le carte. Alcuni produttori hanno addirittura lanciato prodotti successivamente con il vecchio tipo di connettore, contando su un numero di smartphone diffusi molto maggiore. Per quanto riguarda il mondo Android, il connettore microUsb, ormai uno standard, non è in grado di trasmettere audio in formato digitale, ma funge solo da ricarica e da supporto (con qualche problema di resistenza meccanica legato alla dimensione). Questi problemi hanno fatto sì che i produttori si concentrassero su collegamenti wireless come AirPlay o Bluetooth, utilizzabili da un numero maggiore di dispositivi ma che perdono il vantaggio della ricarica.

Cosa dicono le aziende e perché credono in questo mercato

300.000 unità per il 2013

Matteo Borsani Product Manager Pioneer Italia

“Grazie al traino di Smartphone e Tablet, a oggi in Italia i prodotti più venduti nel nostro settore, anche tutto il comparto di accessori collegati traggono beneficio: è il caso di docking station e cuffie che occupano un posto importante nel catalogo Pioneer. Questi prodotti attraggono di conseguenza sempre più player creando un’offerta estremamente vasta in ogni fascia di prezzo, particolarmente in quella più economica. Pioneer, che si posiziona invece nella fascia medio-alta, si po-

Anomala l’assenza dei produttori di accessori che, salvo rare eccezioni, sono concentrati sulla vendita di cover e prodotti per tablet


focus audio

I

l mercato delle docking

audio ha attirato i grandi nomi e sfrutta la crescita esponenziale degli smartphone e tablet

Panasonic Anche Panasonic al CES di Las Vegas ha ribadito la propria fiducia in questo mercato presentando due prodotti molto interessanti: SCNE3 e SC-NE5, non solo in grado di collegarsi a smartphone Apple e Android, ma anche di riprodurre musica all’interno della rete domestica via DLNA. Il modello di punta è lo SC-NE5, diviso in due sezioni, il diffusore vero e proprio e una sezione con dock per ricaricare l’iPhone. Si controlla tramite una apposita applicazione da qualsiasi smartphone o tablet ed è in grado di accedere tramite Wi-Fi ai contenuti musicali di un PC; inoltre non manca l’a connessione senza fili AirPlay per i dispositivi Apple. Il secondo modello, lo SC-NE3, “perde” l’elemento per l’alloggiamento dell’iPhone, ma per il resto rimane identico al fratello maggiore, con le connessioni Wi-Fi, AirPlay e controllo tramite applicazione.

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ne l’obiettivo di offrire ai propri clienti un prodotto con una migliore qualità costruttiva in termini di materiali e componentistica utilizzata e soprattutto “HiFi oriented”, ponendo particolare cura nella qualità della riproduzione audio, ad un prezzo adeguato. Il nostro ricco catalogo prevede inoltre altre soluzioni di utilizzo con smartphone/tablet come micro hi-fi, speaker wireless (Wi-Fi o Bluetooth) e sistemi Home Theatre per coprire tutte le esigenze degli utenti, dalla ricarica della batteria e trasferimento di musica via cavo USB/dock, alle tecnologie più innovative come Airplay e streaming Bluetooth. Una nuova spinta al settore arriva inoltre dall’introduzione del nuovo connettore Lightning di Apple che ha reso molti prodotti già esistenti sul mercato incompatibili con la nuova generazione di smartphone e tablet dell’azienda o compatibili (solo parte audio) esclusivamente attraverso l’utilizzo di un adattatore accessorio Lightning30pin, acquistabile presso Apple. Sul nostro sito è già disponibile una lista di prodotti Car Pioneer compatibili con iPhone5/iOS6; a breve rilasceremo anche l’elenco dei prodotti della divisione Home. Alla luce di questa esperienza diventa rischioso sposare un solo modello o tipo di connessione per le docking station di nuova introduzione, per evitarne

la prematura obsolescenza; per quanto riguarda Apple quindi, la connessione tramite USB allo smartphone/tablet sarà privilegiata rispetto al connettore montato sul prodotto. Per i possessori di un dispositivo Android invece, l’utilizzo sarà possibile con i modelli che dispongono di un modulo Bluetooth o Wi-Fi integrato od opzionale. Queste soluzioni possono soddisfare anche gli utenti che possiedono dispositivi di entrambe le piattaforme.”

Francesca Benegiamo Product Manager Personal Audio Sony Italia

“Il mercato dei diffusori audio portatili mostra una crescita a doppia cifra, trainato dalla tec-

Francesca Benegiamo


LG all’insegna della compatibilità Il nuovo Dual Docking Speaker ND8630 supporta la modalità dockand-play per i dispositivi mobile iOS e Android, riconosce e riproduce, in modalità wireless, i file musicali salvati su smartphone, tablet, computer portatili e PC desktop che supportano Bluetooth e AirPlay di Apple, mentre lo speaker da 80 W ricarica le batterie di tutti i dispositivi collegati.

nologia wireless Bluetooth. Cavalcando l’onda di questa nuova tendenza, Sony, quest’anno, si pone l’obiettivo di abbracciare sia il mondo Apple sia quello Android con soluzioni adatte a ogni tipo di pubblico ed esigenza. Inoltre, in ambito Android, il mercato si sta muovendo sempre più verso la tecnologia NFC (Near Field Communication), che Sony ha già adottato dallo scorso autunno e che ripropone ora nei nuovi diffusori portatili wireless presentati al CES, SRSBTX500 e SRSBTX300, che uniscono la qualità audio tipica di Sony a una connettività immediata e di semplice utilizzo. Il tutto in dimensioni ultra sottili e con un occhio attento al design.”

Daniela Tomeo Product Marketing Audio Video di LG

“Il mercato delle docking speaker è un mercato che sta crescendo, lo dimostrano i numeri: il 2012 rispetto al 2011 ha registrato un +13% ad unità e un +17% a valore. Nel 2012 LG è entrata in questo mercato introducendo 4 modelli e, dopo le ottime performance, nel 2013 abbiamo deciso di ampliare la nostra gamma prodotti. Quest’anno entriamo con una line up molto più forte e pensata per ogni tipo di consumatore. Il mercato delle docking speaker continuerà a crescere anche in

Samsung Daniela Tomeo

futuro, soprattutto grazie ai modelli che prevedono sistemi di connettività come Bluetooth, NFC e AirPlay, modelli su cui LG punta nel 2013”

Non poteva mancare Samsung, che si è accorta del fermento in questo mercato lanciando per la prima volta, nel 2012, alcuni modelli di docking audio. Il produttore coreano punta sulla qualità con un prodotto in legno che usa un’amplificazione a valvole per un suono ad alti livelli. Il DA-E750 può ospitare sia dispositivi Apple, sia smartphone Android, oltre che collegarsi tramite Wi-Fi e Bluetooth. È compatibile con i sistemi AllShare Play di Samsung ed AirPlay che permettono un totale controllo della docking tramite specifiche app.


speciale PED

Il mercato della bellezza risponde alla crisi con prodotti sempre più innovativi e sofisticati

di Silvia Castoldi

Personal care: il bello è di moda S

otto l’etichetta “personal care” (“cura della persona”) si fa ricadere un gran numero di prodotti: asciugacapelli, epilatori, spazzolini elettrici, tagliacapelli e così via. Un mercato molto variegato, ulteriormente frammentato dalla convivenza di prodotti di livello “professionale” con altri destinati al mercato consumer, e che è stato duramente colpito dal perdurare della crisi. Secondo le rilevazioni di GfK, il calo complessivo del mercato è stato ben del -6,6% a volume e del -3,6% a valore, con la punta più negativa raggiunta dai prodotti per lo styling delle acconciature, che hanno totalizzato il -13,6% a volume e il -15,4% a valore. Unici settori a non risentire del calo sono quelli relativi alle cure dentali (in crescita dell’1,9% a volume e del 13,7% a valore) e all’epilazione femminile, che a fronte di un vistoso calo a volume (il -10,4%) riesce comunque a portare a casa un aumento a valore del 16,7%. Gli operatori intervistati sono però concordi nell’attribuire questo exploit alla diffusione sul mercato degli epilatori a luce pulsata, introdotti a un prezzo molto elevato, e che hanno perciò compensato il calo degli epilatori tradizionali, ma che difficilmente potranno mantenersi su questi livelli.

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Un antidoto contro la crisi In generale, le aspettative degli operatori per l’anno in corso non sono buone. Per Daniel Rizzo, CEO di Joycare, “anche quest’anno sarà in calo, dato che i prodotti personal care non sono di prima necessità. Si prevede un calo del -5%, che sarebbe del -10% se non fosse per ciò che si recupera grazie all’e-commerce. Il problema è aggravato dalla realtà distributiva: i negozi chiudono, e perciò non cala solo il consumo ma anche il numero di vetrine”. Gli fa eco Giorgio Marazzi, General manager di Conair (Babyliss): “Non prevediamo un’inversione di tendenza. Il mercato è difficile, e i consumi non brilleranno. Ma è proprio in questi momenti che si devono intensificare gli sforzi con rigore e disciplina. Capita spesso che il consumatore non trovi quello che cerca nel punto vendita. Non ci curiamo a sufficienza della qualità espositiva. Se entrano meno clienti e comprano meno, la leva del prezzo non è la risposta. Occorre semmai passare dal prodotto al servizio, proporre soluzioni al cliente”. Anche per Claudia Alongi, Product manager di Panasonic per il personal care, “il 2013 continuerà a essere un anno in decrescita”, mentre per Paolo Pomes, Product manager di Groupe SEB (Rowenta) “il trend è ancora negativo, si spera che si attenui almeno al livello del 2012”. C’è anche però chi intravede possibili miglioramenti, come France-


sca Scarano, Marketing manager di Philips per il personal care: “Sicuramente i dati non sono positivi, ma riteniamo ci possa essere un’inversione di tendenza, soprattutto in alcuni segmenti quali il grooming (regolabarba e body) e i sistemi di rimozione semipermanente dei peli per il beauty femminile”. Per Massimo Mucciolella, Direttore commerciale di Homedics Italia, “l’anno appena concluso ha colpito indistintamente tutti i settori, e i dati ci dicono che il trend non si invertirà molto rapidamente. Sono convinto, tuttavia, che superata questa fase, si possa arrivare a una maturazione del mercato e a una conseguente stabilizzazione dello stesso. Alcuni player hanno deciso di abbandonare il settore del personal care, con un conseguente smaltimento dei magazzini e un inevitabile impatto sul prezzo medio dei prodotti”. Ancora più positivo Vieri Pecori Giraldi, Direttore marketing di Remington Italia, secondo il quale “molto dipende dalla tecnologia e dall’innovazione dei prodotti nei vari mercati. Il personal care paga il calo nelle piastre e registra un trend piatto negli asciugacapelli. Tuttavia nel 2013 assisteremo a un incremento delle spazzole elettriche, un trend che rispecchia la moda del momento. È inoltre tuttora in crescita il segmento dei regolabarba e dei rifinitori uomo, dovuta alla sempre maggiore cura del corpo nel cluster maschile, che arriva quasi a eguagliare quello femminile. Per questo ritengo che il 2013 sarà positivo”.

Joycare: innovare con prodotti sofisticati Come ci spiega Daniel Rizzo, Joycare punta molto sulle vendite all’estero: “Siamo presenti in 26 mercati, tra cui Arabia Saudita, Cipro, Brasile, Sud America, Nord Africa. Quando Joycare è stata acquistata nel giugno 2009 era orientata al 98% sul mercato italiano. Un mercato a rischio, gestito dai grandi gruppi che mettono in pericolo le strutture produttive col meccanismo dei premi. Ci siamo mossi rapidamente nei mercati alternativi per equilibrare il business globale. Il marchio Joycare

U

n mercato molto variegato,

ulteriormente frammentato dalla convivenza di prodotti di Daniel Rizzo, CEO di Joycare

Giorgio Marazzi, General manager di Conair (Babyliss)

livello “professionale” con

è conosciuto sul mercato tradizionale, ma non è sufficiente, perciò abbiamo diversificato con nuovi marchi: Exalta per parrucchieri ed estetiste, Joyello per la puericultura, Joycare Farma e Baby per le farmacie”. Sul mercato italiano Joycare sperimenta prodotti innovativi come Tin-up, una pistola abbronzante che utilizza una soluzione abbronzante totalmente Made in Italy, priva di sostanze nocive per la pelle, che tinge in superficie e nutre in profondità. Ugualmente innovativo PerfAction, un dispositivo per il trattamento profondo della cellulite, che permette di praticare in casa con poco ingombro un’operazione prima confinata agli studi professionali. La pelle, tramite una leggera aspirazione (vacuum terapia), viene sollevata e massaggiata in profondità da sfere rotanti; così si rimodella il contorno cutaneo delle zone critiche sfruttando il maggior afflusso di sangue e la stimolazione del sistema linfatico che l’azione produce.

ta, in realtà curata con attenzione”. Per coprire queste necessità Babyliss offre prodotti come il Kit Multiuso E836XE per capelli, barba e corpo, con dieci accessori, testine di rasatura e guide di taglio e di precisione, che garantiscono pelle morbida, barba stilizzata e contorni ben definiti. È completamente impermeabile, utilizzabile anche sotto la doccia senza fili con un’autonomia di 30 minuti. Citiamo anche Thalasso Piedi, in grado di eseguire un rilassante idromassaggio ai piedi combinando vibrazioni, bolle e calore.

consumer, e che è stato

Babyliss: anche l’uomo cura il suo aspetto Babyliss ha due linee distinte per il mercato retail e quello professionale, che coprono tutte le esigenze del pubblico femminile e maschile. Su quest’ultimo Giorgio Marazzi spera molto: “La linea uomo sta crescendo: i regolabarba e capelli hanno tassi di incremento anche a doppia cifra, e compensano il decremento del rasoio classico. Infatti va di moda una barba solo apparentemente trasanda-

altri destinati al mercato

duramente colpito dal perdurare della crisi


speciale PED Rowenta: farsi belli in silenzio

Philips: lo styler tuttofare

La produzione Rowenta è articolata su due marchi, Rowenta Beauty per la parte femminile (capelli e styler, epilazione tradizionale e pulsata) e Rowenta for Men, lanciato da pochi mesi, per la parte maschile. Tra i prodotti presentati di recente citiamo gli asciugacapelli della linea Silence AC, che grazie alla ventola brevettata Noise Trap sono in grado di ridurre le vibrazioni ed essere ben cinque volte più silenziosi rispetto ai precedenti modelli. Citiamo inoltre gli epilatori a luce pulsata Derma Perfect, che garantiscono un’epilazione semi-definitiva in poco tempo e in totale sicurezza, con nuove lampade da 5000 flash che vanno a sostituirsi alla prima versione da 1000 flash. Un’innovazione tecnologica che, per la versione top di gamma, permette di garantire trattamenti completi per fino a 4 anni.

Come spiega Francesca Scarano, “il segmento maschile e femminile hanno dinamiche differenti. L’uomo è sempre più attento a creare look diversi grazie ai regolabarba, mentre la donna sta scoprendo gli indubbi vantaggi dell’epilazione semipermanente: duratura, efficace e senza rischi”. Al pubblico maschile Philips propone Styleshaver, innovativo styler per il viso 3 in 1. Include un rifinitore di precisione da 15 mm, progettato specificatamente per offrire un taglio ravvicinato (0,3 mm). L’impugnatura fornisce visibilità ottimale anche nei punti difficili da raggiungere. Dopo aver utilizzato il rifinitore, è sufficiente capovolgere il dispositivo per ottenere un normale rasoio a doppia lamina. Trai prodotti femminili segnaliamo l’epilatore a luce pulsata Lumea Precision Plus, utilizzabile comodamente senza fili, la cui lampa-

Massimo Mucciolella, Direttore commerciale di Homedics Italia

Francesca Scarano, Marketing manager di Philips

34 - 35

da ad alte prestazioni assicura più di 100.000 flash. È dotato di cinque diverse impostazioni per l’intensità della luce, regolabile in base al tipo di pelle. Un accessorio di precisione dotato di filtro speciale permette l’applicazione sul viso e altre parti sensibili in tutta sicurezza.

Panasonic: design italiano ”Nonostante l’andamento negativo del mercato”, ci dice Claudia Alongi, “Panasonic è riuscita a consolidare la sua posizione nel mercato della rasatura, grazie a unicità e qualità dei prodotti, che sono tutti “Wet & Dry”, utilizzabili anche con creme o schiume da barba e sotto la doccia. Siamo gli unici sul mercato europeo a proporre prodotti a quattro lame, e gli unici al mondo con cinque lame, assicurando massime prestazioni di rasatura”.

Vieri Pecori Giraldi, Direttore marketing di Remington Italia

Tra i prodotti più interessanti quelli della linea Milano Design, progettata interamente in Italia con la collaborazione del Politecnico di Milano. Tra questi citiamo il rasoio a tre lame ES-SL41; il regolabarba/ tagliacapelli ER-GB40, con 20 impostazioni Easy Length per ottenere esattamente l’effetto cercato, e lame in acciaio inox angolate a 45° che effettuano un taglio netto anche fra capelli folti; e il body shaver ER-GK40, con tre pettini per tre differenti lunghezze di taglio. Tutti i prodotti della linea si possono sciacquare direttamente sotto il rubinetto.

HoMedics: alta tecnologia per l’epilazione “HoMedics distribuisce due prodotti dedicati all’epilazione: MĒ e MĒ 2.0. Si tratta degli unici dispositivi presenti sul mercato che combinano la tecnologia a luce pulsata (IPL) con quella a radiofrequenza (RF)”, ci ha spiegato Massimo Mucciolella. “Gli unici, tra l’altro, che sono stati sviluppati dall’inventore stesso della tecnologia a luce pulsata: il dottor Shimon Eckhouse. Si tratta di due prodotti estremamente efficaci, rapidi, sicuri e versatili. Solo per citare alcune delle sue caratteristiche, MĒ 2.0 è il primo prodotto sul mercato adatto ad ogni tipo di pelle (da quella chiarissima a quella ebano, fototipi I-VI), l’unico prodotto clinicamente testato che consente l’esposizione al sole già 24 ore dopo la fine del trattamento e che per-


il mercato in cifre Ordinazione per MCI Vendite a volume

Vendite a valore

Prezzo EUR

Gen 2011 Nov 2011

Gen 2012 Nov 2012

Trend%

Gen 2011 Nov 2011

Gen 2012 Nov 2012

Trend%

Gen 2011 Nov 2011

Gen 2012 Nov 2012

Trend%

Persona

100,0

100,0

-6,6

100,0

100,0

-3,9

34

35

2,9

Asciugacapelli

21,4

21,3

-7,2

15,7

15,4

-5,7

25

26

1,6

Styling capelli

12,9

12,0

-13,6

13,3

11,7

-15,4

35

35

-2,0

Tagliacapelli

10,4

10,7

-3,4

7,9

8,2

-0,1

26

27

3,5

Cura dentale (1)

14,8

16,1

1,9

9,6

11,4

13,7

22

25

11,6

Rasatura maschile (2)

14,0

14,7

-2,3

22,6

22,5

-4,1

55

54

-1,8

-10,4

13,7

16,6

16,7

67

87

30,2

17,2

14,1

Rasatura femminile (3)

7,0

6,7

Altri Prodotti (4)

19,5

18,5

1) spazzolini elettrici e ricambi 3) rasoi, regolabarba, regola peli naso e orecchie 3)rasoi, epilatori, luce pulsata 4) termometri digitali, misuratori pressione, bilance pesapersone, accessori rasatura, well being.

ne a luce pulsata Remington presenta i-Light Pro IPL6000. Otto J/ cm2 di potenza e un flash con emissioni a intervalli di soli 1,75 secondi lo rendono uno dei dispositivi più potenti, veloci ed efficaci esistenti sul mercato.

Imetec: per ringiovanire la pelle mette di sottoporsi ad una nuova sessione già dopo 48 ore dall’esposizione al sole”.

Remington: nutrire il capello “L’innovazione è l’asse portante di Remington”, ci ha detto Vieri Pecori Giraldi, e ne è un esempio la linea Keratine Therapy, i cui prodotti sono dotati di rivestimenti in ceramica che, durante l’uso, rilasciano microparticelle idratanti di cheratina, che vanno a nutrire e proteggere la struttura del capello. Della linea fa parte la piastra Pro-S8590, dotata di un innovativo sensore di protezione che tiene sotto controllo il livello di idratazione del capello, attivandosi per ottimizzare la temperatura quando questa potrebbe danneggiarlo. Test di laboratorio dimostrano che questa soluzione aumenta fino al 57% la protezione da sfibramento e rottura. Nel campo dell’epilazio-

La proposta di Imetec presenta vari prodotti innovativi per la cura del corpo femminile, come per esempio Face FX, un dispositivo per la skin rejuvenation. La sua tecnologia Thermo Optical Synergy sfrutta la combinazione di due energie (riscaldamento infrarosso e fototerapia) per stimolare l’attività cellulare, aumentando la naturale produzione di collagene ed elastina, componenti fondamentali per la bellezza della pelle. Non poteva mancare anche un epilatore a luce pulsata come Flash&Go Plus, che grazie ai 10.000 impulsi di luce è ideale anche per il mantenimento. È dotato di due lampade da 5.000 impulsi e di una speciale lampada di precisione da 1.000 impulsi extra, dal design specificatamente studiato per raggiungere le zone più piccole e delicate.

Braun: anche l’occhio vuole la sua parte La linea Braun comprende numerosi prodotti caratterizzati da un design elegante e innovativo. Ne è un esem-

Claudia Alongi, Product Manager di Panasonic

Paolo Pomes, Product manager di Groupe Seb (Rowenta)

pio il rasoio Series 7, firmato dal colosso della moda internazionale Hugo Boss. Utilizza la tecnologia Sonictec: una testina oscillante che produce più di 10.000 microvibrazioni al minuto e favorisce una maggiore aderenza al contorno del viso. Il pettine radente oscillante ActiveLift solleva e rade i peli piatti in zone difficili come il collo, mentre la lama Optifoil è dotata di fori di dimensioni e misure diverse per catturare tutti i tipi di pelo e

diminuire le possibili irritazioni della pelle. Per le donne citiamo l’epilatore tradizionale Silk-Épil 7 Wet & Dry, completamente lavabile e dotato della tecnologia “Close-Grip” sviluppata da Braun, che consente di rimuovere delicatamente e in maniera impeccabile i peli che neanche la ceretta riesce a strappare, perché piccoli quanto un granello di sabbia (0,5 mm). I rulli massaggianti ad alta frequenza stimolano e rendono morbida la pelle.


Nuove line-up di prodotto e nuove strategie per Bialetti Industrie. Dal caffè ai dolci, passando per pentole e tegami

aziende

L’Omino coi Baffi si rinnova L

Per visualizzare il servizio fotografico

36 - 37

o conoscono tutti. E tutti se lo ricordano quando da bambini si assisteva alle disavventure dell’Omino coi Baffi durante lo storico “Carosello”, il programma che annunciava a tutti i bimbi degli anni 60-70 l’arrivo dell’ora della nanna. E proprio di questo si tratta: di un pezzo di storia d’Italia, uno dei maggiori simboli del boom economico, quando l’industria italiana era al top in Europa e nel mondo. Niente di meglio di questa presentazione può infatti descrivere Bialetti Industrie, una delle aziende più rappresentative dell’italian way of life, legata, com’è, a uno dei maggiori simboli dell’italianità: la caffettiera Moka Express. “Siamo un’azienda che ha molti brand e la nostra strategia si è quindi raffinata ed evoluta nel tempo” (Bialetti, Aeternum, Rondine, Girmi e CEM, ndr), spiega infatti Lucilla Premazzi, Diret-

tore marketing di Bialetti Industrie. “Il nostro obiettivo è quello di diventare l’eccellenza in cucina a 360°, partendo dal mondo del caffè, per arrivare ad altri prodotti su cui convogliare la tradizione e la notorietà del brand Bialetti”. Il brand Bialetti, pur mantenendo intatto il suo core business e la sua identità “tricolore” nella preparazione del caffè, ha arricchito il suo portafoglio anche con macchine espresso elettriche, strumenti di cottura e, recentemente, anche articoli per la pasticceria, secondo un nuovo orientamento del marchio, che si può meglio riassumere mediante il claim: “Dall’antipasto al caffè”.

A ogni brand la sua strategia Lucilla Premazzi, Direttore marketing di Bialetti Industrie

“L’attenzione e le esigenze del consumatore e di conseguenza della distribuzione sono cambiate tantissimo negli ultimi anni, e con esse la nostra strategia”, sottolinea Lucilla Premazzi. “Ten-


diamo ad esempio a presidiare la GDO con Aeternum, un brand molto forte per il consumatore e molto riconosciuto nel settore pentole che si rivolge per lo più a un target giovane in continua evoluzione, attento più alle tendenze e alle mode”. “Con il marchio Bialetti vogliamo invece andare sempre più sul dettaglio e su quei canali che hanno la capacità di valorizzare il brand e che possono assicurare sell out attraverso un’esposizione mirata e per mezzo di eventi dedicati. Un altro canale di assoluta importanza è anche quello del trade specializzato in cui molti retailer si sono recentemente aperti al settore casalinghi”. “Ad Aeternum e Bialetti, si affianca il marchio Girmi, protagonista di un grande rilancio lo scorso anno, con una nuova line-up di prodotti. Si tratta di un brand la cui strategia in evoluzione e che sarà oggetto di ulteriori novità nella seconda parte del 2013”. “Stiamo lavorando molto sulla comunicazione i cui dettagli sono ancora in fase di studio”, aggiunge Premazzi, riferendosi alla strategia comunicativa dell’azienda bresciana. “Sui punti vendita abbiamo già iniziato a lavorare dallo scorso anno, con il triplo degli investimenti dell’anno precedente, e con comunicazioni più mirate e meglio definite che, seppur meno visibili, vanno a colpire direttamente i singoli consumatori. Abbiamo per esempio allestito una vasta area della Rinascente e abbiamo organizzato eventi ad hoc con tutti quei partner con i quali abbiamo instaurato un rapporto ravvicina-

to. Anche per quest’anno l’intenzione è quella di presidiare tutte le manifestazioni che lo scorso anno ci hanno assicurato un ritorno: ad esempio, abbiamo da poco terminato la sponsorizzazione della mostra di Renoir che ha avuto un ottimo riscontro di visitatori. Lo scopo finale è soprattutto quello di far provare i nostri prodotti, come nel caso del caffè, essendo l’unico produttore che parte dalla macchina per arrivare alla bevanda”. (“La vie en peinture” dedicata a Pierre-Auguste Renoir, tenutasi presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia dal 15 settembre al 16 dicembre scorso; mostra in cui Bialetti era presente con un punto degustazione dedicato, ndr)

Novità in cucina “Nello scorso mese di ottobre abbiamo presentato una nuova gamma di prodotti, sia di pentole sia di caffettiere che non solo ribadisce la strategia Bialetti nel settore caffettiere, ma allarga il portafoglio prodotti anche sulla parte pentole caratterizzandola con contenuti estremamente innovativi, sia sotto il profilo estetico che di materiali”, tiene a sottolineare Lucilla Premazzi, introducendo la nuova line-up di prodotti, molti dei quali si sono potuti toccare con mano durante l’ultima edizione del Macef. Proprio la manifestazione milanese è stata l’occasione per l’ingresso dell’azienda bresciana nel mondo della pasticceria e del cake design con la presentazione della collezione “Dolce Chef” a marchio Bialetti, composta da strumenti e accessori per la pre-

parazione e decorazione di dolci e altri prodotti di pasticceria. I nuovi prodotti, dedicati a un settore di estrema attualità e in netta crescita, sono raggruppati nelle quattro differenti linee “Acciaio rivestito”, “Silicone”, “Accessori” e “Decorazioni”, molti dei quali realizzati con materiali davvero funzionali e d’avanguardia come l’acciaio e il silicone e che si compongono di un vasto assortimento che va dagli stampi ai gel colorati fino ad arrivare alla pasta di zucchero e ai pennarelli alimentari. Novità anche sul fronte degli strumenti di cottura, grazie a “Bialetti Evolution”, una linea di prodotti, composta anch’essa da quattro differenti linee: “Himalaya”, “Sahara”, “Amazzonia” e “Vulcano”; quattro linee di pentole caratterizzate da design estremamente curato e da materiali ricercati, come superfici in ceramica o dall’effetto marmorizzato. Sul fronte delle macchine da caffè elettriche, invece, ampio sfoggio di sé hanno fatto i tre modelli Tazzissima Trio, Mokissima Trio e Diva: le prime due a sistema trivalente, ossia utilizzabili sia con caffè in cialda o macinato, o capsule, mentre la piccola Diva a sistema chiuso, utilizzabile solo con capsule porzionate in alluminio. Nel segmento delle caffettiere tradizionali, infine, ampio spazio all’intramontabile Moka Express, presentata in quattro nuove vesti, a cui si affiancano anche le due nuove versioni Moka Express Glossy e Moka Express Melody, ricche di accorgimenti e particolari davvero originali e innovativi.

Per visualizzare il video


gaming

Ecco gli ultimi titoli campioni d’incassi New Super Mario Bros Wii U Per accompagnare l’uscita della nuova console Nintendo non si poteva avere titolo migliore, anche se ripropone un sistema di gioco con parecchi anni sulle spalle, Mario fa sempre la sua figura. L’impatto ricorda molto Super Mario World degli anni ’90, con una mappa generale dove muoversi e successivamente affrontare i livelli che si sbloccano man mano si avanza nel gioco, livelli ovviamente basati sul saltare di piattaforma in piattaforma evitando di cadere nel vuoto o tra le fauci dei nemici fino ad arrivare alla fine del livello. I livelli sono tanti, colorati ed impegnativi, e se il gioco si fa particolarmente duro o per trovare nuovi stimoli una volta finito si può ricorrere al multiplayer, dato che il nuovo Mario supporta fi-

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no a 4 giocatori contemporaneamente su schermo. divertente? Di più!

Zombie U Tra i titoli più interessanti disponibili al lancio del Wii U c’è sicuramente il nuovo sparatutto di Ubi Soft, ambientato nel tipico mondo infestato dagli zombie che ultimamente va molto di moda. Vi-

suale in prima persona e frenesia totale sono gli ingredienti principali della ricetta, ma è soprattutto l’utilizzo sfrenato delle capacità del nuovo gamepad con schermo LCD integrato il contorno più innovativo, visto che oltre ad essere impiegato per controllare la mappa in qualsiasi momento dal suo microfono uscirà anche la voce di Prepper, un personaggio misterioso con il compito di aiutarci nella missione. Senza dubbio uno dei titoli da prendere assolutamente insieme alla console. Piattaforme: Wii U

CoD: Black Ops 2 Questa volta il nemico degli Stati Uniti sarà la Repubblica Cinese, in un susseguirsi di viaggi avanti e indietro nel tempo per capire come si sono sviluppati gli eventi tra gli anni ’70 e il 2025, anno in cui è ambientato il gioco. Il gioco è in-

centrato tutto sugli scontro a fuoco in prima persona, che anche se sono molto guidati riescono a coinvolgere totalmente il giocatore facendolo sentire parte dell’azione. A livello di multiplayer oltre a contare su una vasta community


Nintendo Wii U: il protagonista del Natale

online due nuove modalità: Tranzit (una vera e propria campagna da uno a quattro giocatori) e Grief, dove due squadre da quattro giocatori si affronteranno tra loro con tanto di zombie ad ostacolarli. Altra novità le nuove missioni Forza d’Assalto, dove si dovranno gestire strategicamente soldato e droni per completare ogni livello. Piattaforme: Xbox 360, PS3, PC, Wii U

Paper Mario: Sticker Star Mario ha invaso il Natale anche sulla portatile di casa Nintendo, con Sticker Star si aggiunge un nuovo capitolo alla fortunata serie Paper Mario, che negli anni scorsi ha potuto godere di un successo clamoroso. A differenza dagli altri titoli,del la serie di Paper Mario dove era presente un approccio molto da gioco di ruolo, in quest’ultimo capitolo la parte RPG è stata piuttosto tralasciata per focalizzarsi unicamente sulla ricerca ed utilizzo degli stickers che permetteranno di proseguire nel gioco. Sconfiggendo i nemici non si otterranno i tanti agognati punti esperienza ma unicamente monete, questo potrebbe portare il giocatore ad evitare gli scontri, ma ben presto ci si accorgerà che l’equipaggiamento necessario per battere i vari boss finali dei livelli non costa poco per cui di denaro ne servirà eccome. Piattaforma: Nintendo 3DS

Ni No Kuni Dal genio dello Studio Ghibli autore di innumerevoli film d’animazione e il team di sviluppo Level 5 è nata quella che è una delle avventure più belle dell’anno. Tutto inizia con un ragazzino di nome Oliver che indipendentemente dalla sua volontà viene coinvolto nel destino di un mondo parallelo nel ruolo che sarà quello di futuro salvatore. Quello che distingue Ni No Kuni dagli altri giochi è la strepitosa grafica con cui è stato realizzato, praticamente è come interagire in tempo reale con un cartone animato in un mondo fiabesco e colorato. L’avventura è lunga ed affascinante, durante la quale Oliver in contrerà amici e nemici di ogni tipo, all’interno di in un mondo fiabesco e colorato, dove non mancheranno combattimenti ed enigmi da risolvere. Piattaforma: PS3

La console Nintendo della new generation è stata la novità più attesa da appassionati e addetti a lavori del settore videoludico, questi ultimi ovviamente per i grandi numeri di vendita che in genere porta il lancio sul mercato di una nuova console. Ma in definitiva come sono andate le vendite della tanta chiacchierata console? Buone ma decisamente sotto le aspettative dell’azienda giapponese, la quale si aspttava una risposta molto più ampia da parte dei consumatori. Purtroppo i dati specifici per il mercato non sono disponibili, ma da recenti report post natalizi negli Stati Uniti facendo un paragone con le vendite dello scorso Natale si hanno avuto risultati molto al di sotto delle aspettative. Il punto di riferimento è naturalmente la catena di videogiochi Gamestop, principale giocatore in una partita dove il grosso si decide nei primi giorni di una qualsiasi novità, che sia gioco o console. Contrariamente al lancio del Nintendo Wii avvenuto nell’ormai lontano novembre 2006 dove era praticamente impossibile trovare la console in vendita prima di Natale visto che era super prenotata ed esaurita per un totale di oltre 600.000 pezzi solamente nella prima settimana, il Wii U è stato praticamente sempre reperibile ottenendo raggiungendo nello stesso periodo “solamente” i 400.000 pezzi venduti. Se si tiene in considerazione che nello stesso periodo sempre negli Stati Uniti sono stati venduti 300.000 Wii, 250.000 Nintendo 3Ds e 275.000 Nintendo DS si può facilmente comprendere che “l’effetto Nintendo” non è stato quello che ci si aspettava. Secondo Piers-Harding Rolls, analista responsabile per il settore videogiochi di IHS Screen Digest, società di ricerca anglosassone che si occupa dell’industria dei media, per la chiusura dell’anno fiscale che avverrà nel Marzo 2013 Nintendo prevede di vendere poco oltre le 10 milioni di console, inutile dire che molta voce in capitolo l’avrà la qualità dei giochi che verranno sviluppati, e se a livello software al lancio erano disponibili ottimi titoli come New Super Mario Bors e Zombie U, in futuro gli annunci di quelli che da sempre sono i cavalli di battaglia di Nintendo come Zelda, Mario Kart e un Super Mario totalmente nuovo sono le carte più importanti con la quale l’azienda giapponese si giocherà la sua partita della next generation, partita dove Sony e Microsoft devono ancora sedersi al tavolo.

La nuova console rivelata Quello che salta subito all’occhio della nuova console è senza dubbio il gamepad, notevolmente più grande rispetto a quelli a cui si è abituati integra uno schermo a colori touch screen da 6,2” che permette di visualizzare informazioni aggiuntive sul gioco che in quel momento sta girando oppure di staccarsi completamente dalla console per continuare la partita in un’altra stanza, due altoparlanti stereo, microfono, giroscopio, accelerometro e fotocamera digitale. Inoltre può essere utilizzato come telecomando per qualsiasi tipo di TV. Naturalmente la risoluzione è Full HD a 1080 e integra un hard disk da 25 GB e 4 porte usb in grado di “reggere” periferiche esterne fino a 2 TB. La console si collega a internet attraverso connessione wi-fi che oltre a permettere di scaricare tutti gli aggiornamenti consente l’accesso al Nintendo Network, servizio che mette a disposizione degli utenti diversi servizi online come giochi, chat e altre opzioni in via di sviluppo.


e-commerce

e-Commerce: il nuovo

di Raffaele Gomiero

Il consumatore italiano diventa sempre più multicanale e cresce di anno in anno il numero di transazioni registrate dal canale online. Un nuovo competitor con cui i retailer tradizionali devono fare i conti

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D

a una ricerca condotta da Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano in collaborazione con Human Highway, a Natale un utente internet su 5 ha comprato i regali di Natale sul web, questo ha fatto sì che alla fine delle festività natalizie sono stati circa 5 milioni che hanno preferito acquistare con pochi clic di mouse comodamente al caldo a casa loro anziché fare il tradizionale giro dei negozi, circa 500mila in più rispetto al 2011. Un primo segnale che il commercio si sta drasticamente spostando online? Forse. Sicuramente chi possiede un’attività online non avendo le spese di gestione di un negozio fisico può proporre prezzi più convenienti, e con la crisi nel suo pieno risparmiare qualcosa è sicuramente gradito da tutti. Ma il commercio elettronico è una minaccia o no ai retailer tradizionali? Siamo andati a chiederlo alle maggiori realtà di ecommerce operanti in Italia.

eBay

L’ecommerce rappresenta una delle migliori opportunità per tornare a crescere. Nel suo complesso il commercio elettronico è in forte crescita e registra un trend positivo nonostante la crisi economica. Basti pensare che nel 2012, secondo gli ultimi dati Netcomm, l’e-commerce in Italia è cresciuto del 19%, mentre il PIL italiano ha subito un trend negativo del -2%. eBay in questo scenario si pone come partner per lo sviluppo del business di qualsiasi tipo di venditore, partendo dal piccolo fino ad arrivare ai grandi brand, passando per le piccole medie imprese. Ogni tipologia di venditore trova su eBay il posto giusto dove sviluppare in maniera alternativa il proprio mercato. Al momento i venditori professionali presenti su eBay.it sono 31mila e negli ulti-

Barbara Bailini, Responsabile Seller Marketing & Communication di eBay

mi anni 25 venditori professionali hanno raggiunto (o addirittura superato), nell’arco di un solo anno, 1 milione di euro di fatturato nella loro attività di vendita online. Importanti brand e retailer hanno già scelto eBay come partner per il loro commercio online, in aggiunta ai loro canali tradizionali. Con i suoi 105 milioni di utenti


che avanza A

Natale un utente internet su 5 ha

comprato i regali di Natale sul web, questo ha fatto sì che alla fine delle festività natalizie sono stati circa 5 milioni che hanno preferito acquistare con pochi clic di mouse comodamente al caldo a casa loro anziché fare il tradizionale giro dei attivi in tutto il mondo, eBay rappresenta infatti un enorme bacino di potenziali clienti e la possibilità di ampliare il business a livello internazionale. L’accesso al settore mobile garantisce inoltre un nuovo canale di inserimento sul mercato e una visibilità in costante crescita. Dunque nuove opportunità di business per le aziende che scelgono e hanno già scelto eBay, tra le quali attualmente Mediashopping, Monclick, Euronics, Marcopolo Expert, Kappastore, Cisalfa, Mr. Price, Multiplayer, Bocci sport. Per supportare sempre di più i piccoli e grandi venditori presenti sul sito, è online dai primi giorni di novembre, l’Area Professionale eBay, uno spazio composto da 5 sezioni che offre consigli e suggerimenti per vendere al meglio su eBay. L’Area Professionale è uno dei progetti che eBay sta implementando in vista dell’agenda digitale. Tra gli obiettivi dell’agenda pre-

sentata dal governo sono previsti supporti concreti per le aziende che decidono di investire nel commercio elettronico: in questo contesto eBay supporta le PMI che si affacciano per la prima volta al mondo dell’ecommerce fornendo strumenti adeguati per essere subito competitivi.

Terashop

(Mr.Price - ePlaza – Bow Comproedono.it – Ovo) Come è evidenziato un po’ da tutte le indagini di mercato anche recenti, il commercio elettronico in Italia, anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, sta ormai prendendo piede e nel 2012 si è attestato oltre i 9,5 miliardi di euro con un + 19 % sul 2011 e con una crescita nella vendita di prodotti più che di servizi. Non solo. Rispetto al pesante calo dei consumi che si è registrato negli ultimi mesi, le vendite online hanno avuto incrementi anche a doppie

cifre. Secondo il Centro Studi di Confindustria quest’anno il calo dei consumi è il peggiore del dopoguerra: meno 3,2% per le famiglie e meno 3,6% pro capite. E proseguirà nel 2013. Per tornare a un segno positivo bisognerà attendere il 2014. Se il commercio tradizionale è sfiancato non è così per il web dove si prevede una crescita per il 2012 del 20% con 12 milioni di italiani che acquistano online, 3 milioni in più rispetto al 2011. In questo senso da un lato l’ecommerce è oggi una realtà anche in Italia, dall’altro tuttavia i retailer tradizionali non sembrano sfruttare ancora appieno le potenzialità del canale web e più in generale della multicanalità che offre nuove opportunità. I retailer tradizionali possono infatti avvantaggiarsi della contaminazione a due vie ovvero dei vantaggi offerti dal canale fisico con quelli legati al canale online o al mobile commerce.

negozi, circa 500mila in più rispetto al 2011


e-commerce

Oggi, la multicanalità è un grande elemento di competizione che Terashop propone alle imprese per le quali opera come Internet Service Provider: dall’infocommerce (informazioni online a supporto

Buyonz Group

Fabrizio Albergati, Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Buyonz Group

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delle vendite anche nel negozio tradizionale) all’infostore (informazioni in negozio a supporto di acquisti online) fino all’instore support ovvero l’acquisto online con assistenza o consegna del

(Mybrandz.it – Mykids.it – casatutto.com)

L’e-commerce e’ un mondo molto variegato che riflette i differenti modelli d’acquisto dei consumatori. La realtà Buyonz, con in siti mybrandz. it, mykidz.it e casatutto.com, e’ una realtà molto differente da quella di Amazon o di e-Bay. Fondamentalmente il nostro e’ un modello push, in cui è dominante la differenziazione dell’offerta, la capacità di proporre prodotti con un forte appeal a prezzi fortemente competitivi e la capacità di costruire una community di utenti con cui instaurare un dialogo continuativo e con contenuti unici. Un modo di vendere molto differente da quello del retail tradizionale, ma anche dall’ecommerce basato su catalogo. La forza di una società che si focalizza sulle vendite flash e’ proprio nella sua capacità di selezionare il prodotto al giusto prezzo e di comunicarlo ai suoi utenti registrati senza cadere nello spamming e nella sovraesposizione - cosa tutt’altro che semplice. Questo meccanismo, se gestito correttamente, permette performance sicuramente superiori a quelle del retail tradizionale in termini di redemprion relativa alla “pedonabilità” del punto vendita, sicuramente, ed ancora per qualche anno, le performance assolute del retail tradizionale mi

reso sul punto vendita. La multicanalità va declinata a secondo dell’azienda e dei prodotti venduti. L’obiettivo è quello di cercare una vera integrazione attraverso una visione unica che porti avanti sia gli aspetti promozionali sia quelli di prodotto. Occorre fare in modo che l’ecommerce porti gente in negozio ma anche che dal negozio si sfrutti il sito di commercio elettronico per vendere prodotti che non sono in quel momento disponibili. Mi pare tuttavia che sotto questo profilo di investimenti di questo tipo in Italia se ne siano fatti pochi. La competizione fra i pure player da un lato e le insegne tradizionali che vendono online è aperta. Da un lato i pure player mettono in gioco tutti i vantaggi che hanno costruito negli anni – dalla disponibilità di cataloghi sempre più ampi, di qualità, a prezzi convenienti alla logistica sino a tutti i servizi riservati al consumatore ovvero dalle informazio-

aspetto siano ancore significativamente significative in termini di global turnover. Nel mondo tradizionale le strutture che più si avvicinano al nostro modello sono gli outlet dei marchi noti, che vivono però di un modello pull, contando sulla capacità di strutture multi-brand di attirare i consumatori, senza quel processo di comunicazione puntuale che hanno i siti di vendita privata. Credo che l’e-commerce affianchi il modello tradizionale del retail, tanto che Buyonz ha aperto il suo primo store fisico, aperto ai suoi utenti, proprio per unire il mondo della rete a quello tradizionale, sfruttando la capacità della rete di infornare e quella del retail tradizionale di rassicurare i consumatori, in n modello click & mortar che crediamo sia il futuro. Credo quindi che non solo l’e-commerce non sia una minaccia per il mondo del retail tradizionale ma che contribuisca ad informare gli utenti ed a generare domanda anche per il retail tradizionale, che mi aspetto tra l’altro farà sempre più leva sull’online per mantenere competitività e capacità di attirare i consumatori. Per questo motivo Buyonz ha da poco inaugurato la sua area Service, una struttura dedicata a supportare produttori e retailer nel costruire la lo strategia di ecommerce.


Amazon “Attribuiamo grande importanza alla selezione di prodotti approfondita e ampia che le aziende operanti su Amazon offrono ai nostri oltre 188 milioni di clienti attivi nel mondo”, ha affermato Peter Faricy, Vice President Amazon Marketplace. “L’intera struttura dei servizi di Amazon ha come focus primario supportare le aziende che vendono su Amazon, tracciando nuovi percorsi per loro e creando piattaforme innovative di self-service per permettere loro di crescere, garantendo ai clienti la miglior selezione possibile ai prezzi più bassi”.

Antonio Lembo, Amministratore Delegato di Terashop

ni super dettagliate dei prodotti venduti online ai servizi di consegna personalizzati, dai supporti del pre e post vendita sino alla costruzione di una rete di pick up point come realizzato ad esempio da Terashop con l’accordo siglato fra uno dei siti di proprietà bow. it il megastore di prodotti online e Wellcome la più grande rete di negozi di informatica italiana con oltre 190 punti vendita. Dall’altro le insegne tradizionali si trovano a esplorare le nuove opportunità offerte dalla mul-

ticanalità che ad oggi è ancora poco sfruttata. All’orizzonte abbiamo comunque una competizione che si rivela sempre più serrata dovuta a un mercato che si sta sempre più globalizzando che riguarda oggi tocca tutti gli operatori. La distribuzione è ancora organizzata su base locale ma Internet sta creando mercati europei e globali. Il consumatore oggi può scegliere di comprare sotto casa ma anche negli Usa o in UK o in Germania se lo ritiene più conveniente o se ritiene di ricevere servizi migliori. In tal senso per poter stare in questo mercato occorre organizzarsi diversamente. Gli operatori italiani e le insegne tradizionali si ritrovano infatti tutti a competere con grandi operatori internazionali che hanno la possibilità di mettere in campo ingenti investimenti. Per poter cogliere dunque le opportunità dell’ecommerce – ancora ampie ed elevate in termini di sviluppo in Italia – occorre dunque creare aggregazioni che consentano di fare gli investimenti necessari.


store specialist

L’entrata dei 20 punti vendita dell’insegna francese, rappresenta il vero salto di qualità del socio G.R.E. Il primo passo di una lunga serie di un rilancio in grande stile di Roberto Bonin

È

stata, senz’ombra di dubbio, la notizia più importante del 2012 per quanto riguarda il settore del trade italiano: l’accordo tra Kesa Electricals e DPS Group per il passaggio dei punti vendita a insegna Darty sotto il controllo della società pugliese. A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’accordo e del cambio di insegna dei 20 negozi, vogliamo tracciare un bilancio di questa importante e complessa operazione

con colui che ha davvero il merito sia di averla ideata sia di averla poi portata a compimento: Yves Di Benedetto, Amministratore Delegato di DPS Group e manager dal curriculum di tutto rispetto, speso prevalentemente nell’industria dell’elettronica di consumo. “Il tutto parte da una considerazione che ho fatto quando sono passato dall’industria al trade”, spiega Di Benedetto. “In Italia il mercato è sì molto concentrato,

ma non lo è ancora abbastanza, ed è per cui difficile non pensare che aziende che esprimono fatturati poco rilevanti non possano fare fatica, specialmente in questa difficile situazione di mercato. Dal momento stesso che si inizia a gestire 8-10 negozi si ha anche bisogno di una adeguata struttura in grado di poterla sostenere e di una ‘massa critica’ in grado di far fronte ai costi e al conto economico che ne derivano. Appunto per

Il rilancio di DPS passa da Darty

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questo, per fare il salto di qualità bisogna procedere a integrazioni o fusioni tra diverse realtà”. Appunto da queste considerazioni è quindi nata l’operazione Darty i cui termini sono ormai noti a tutti, ma che, a scanso di equivoci, qui ripetiamo: entro il mese di febbraio 2013 tutti i punti vendita Darty passano sotto il brand Trony e, grazie a un contributo di 3 milioni di euro, Darty Italia acquisisce il 15% delle quote societarie di DPS. “I primi contatti con Darty Italia sono iniziati nel febbraio 2012 e sono continuate per tutto il corso dell’anno”, continua Di Benedetto. “A DPS non interessava fare una semplice acquisizione di punti vendita, ma piuttosto l’inserimento del retailer francese nel proprio capitale societario, mirato


Yves Di Benedetto, Amministratore Delegato di DPS Group

DPS Group in cifre N. punti vendita totali: 62 Totale superficie espositiva:

74mila mq

non solo al mero aumento del fatturato, ma soprattutto a sfruttare appieno tutti i vantaggi scaturiti dalla sinergia tra le due realtà”. “Con questa operazione, per noi a costo zero, abbiamo innanzitutto acquisito 20 negozi e un fatturato di 80-100 milioni di euro in più e, soprattutto, abbiamo rafforzato la nostra presenza nel Nord Italia, in special modo in Piemonte e Lombardia dove eravamo un po’ carenti. Oltre ad acquisire una maggiore visibilità nel mondo finanziario, assicurativo e dell’industria”, precisa poi Di Benedetto. “La sinergia tra le due realtà si esprime a vari livelli, tra cui presenza sul territorio, logistica, sourcing e fornitori. Grazie a questa operazione, ad esempio, abbiamo la possibilità di poter disporre della private label di Darty

con cui poter coprire al meglio la fascia entry level o di poter usufruire dell’ottimo modello di Darty per la gestione del settore accessori. O ancora, di diventare il secondo operatore della città di Milano e il quarto/quinto operatore a livello nazionale”.

Il nuovo corso dell’azienda “L’operazione Darty rappresenta solo il primo di una lunga serie di iniziative”, ha tenuto a sottolineare Di Benedetto all’inizio del nostro incontro. “In questi mesi abbiamo concentrato i nostri sforzi per ottimizzare e consolidare al meglio il lavoro fatto in passato, in primis nella razionalizzazione della rete: abbiamo chiuso e chiuderemo negozi poco profittevoli e procederemo ad alcune ristruttu-

razioni e ricollocazioni, nonché a nuove aperture”. “Vi sono due tipi di azioni da portare avanti nel breve periodo”, ha continuato Di Benedetto. “Una legata ai costi e una mirata per lo più a ottimizzare la struttura, e a inserire processi. Lo scopo è anche di managerializzare e professionalizzare al massimo la struttura in modo da rendere i processi più efficienti e rendere l’azienda il più competitiva possibile: occorre in un certo senso cambiare il metodo di gestione, avendo a volte anche il coraggio di prendere decisioni purtroppo drastiche”. Lo scorso anno si sono registrate, ad esempio, le aperture di San Giuliano Milanese (Milano) e Settimo Torinese (Torino) e lo spostamento del punto vendita di Melfi (Potenza), a cui seguiranno quest’anno le aperture di Bassano del Grappa (Vicenza) e Parco d’Oro (Torino), lo spostamento dello store di Santa Maria di Sala (Venezia) e il rifacimento di quello di Albignasego (Padova). Sempre quest’anno è prevista anche la chiusura definitiva del negozio di Pordenone. Con l’operazione Darty e l’acquisizione dei punti vendita del retailer francese, il cui passaggio d’insegna è avvenuto ufficialmente il 1° marzo 2013 (anche se i punti vendita continueranno a mantenere l’insegna Darty ancora per un altro mese in attesa delle opportune ristrutturazioni, ndr), DPS raggiunge un totale di 62 punti vendita. “I vecchi store Darty diventeranno a tutti gli effetti punti vendita Trony, con il

Superficie media punti vendita: 1.200 mq N. dipendenti totali: 930

layout e la politica commerciale che ci ha sempre contraddistinto”, tiene a precisare Di Benedetto. “Tutte le garanzie date dalla vecchia proprietà Darty ai consumatori saranno comunque continuate da DPS Group”.


store specialist di Roberto Bonin

I nuovi trend se Marco Mazzanti, Direttore acquisti di Mediamarket, illustra le principali tendenze di prodotto e di mercato per il 2013

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ome ogni inizio anno che si rispetti, è lecito domandarsi quali possano essere i trend di mercato e di prodotto in grado di caratterizzare l’intera stagione, in particolar modo in questo 2013, da molti indicato come, sì difficile, ma ugualmente ricco di opportunità da cogliere. Come di consueto, a fornire le primissime indicazioni di ciò che è possibile aspettarsi nel corso dei prossimi mesi ci ha pensato il CES di Las Vegas, la grande fiera dell’elettronica di consumo che, tradizionalmente, anticipa i principali trend in grado di influenzare i mercati di tutti il mondo. “Per la verità a Las Vegas non si sono viste grandissime novità di prodotto, quanto più la direzione commerciale e i trend che le aziende hanno preso sui vari mercati”, spiega Marco Mazzanti, Direttore acquisti di Mediamarket Spa. “Per esempio nel settore Tv si è potuto assistere

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alla scomparsa del 3D in favore delle nuove tecnologie dedicate agli schermi OLED e alle Smart Tv, con piacevoli sorprese anche sul fronte del 4K o di nuove metodi-

che di visualizzazione. Nel mondo dei Pc e dei tablet, al contrario, si è potuto vedere come la dimensione dello schermo sia diventato il vero driver dell’in-

novazione di questo mercato e come la ricerca di schermi intermedi che ne permettano l’utilizzo sia come smartphone che come tablet possa essere considerata una vera e propria killer application per i prossimi mesi a venire. Nel mondo della fotografia la chiara direzione è invece verso fotocamere dai contenuti di più elevata qualità, così come nel settore audio e hi-fi il trend è per lo più orientato verso tutto ciò che esprime connettività wireless. Grande euforia, infine, nel mondo degli accessori in tutte le più svariate forme e varianti”. “L’OLED rappresenta il naturale stato evolutivo del Tv e rappresenterà un trend legato più agli aspetti produttivi che di mercato. Mi immagino infatti una lenta sostituzione dei Tv LED con gli OLED, così come in passato abbiamo assistito al passaggio da plasma a LCD e da LCD a LED. Fino a diventare lo standard dei prossi-


tissimi con piccoli mercati da affrontare, uno per uno, con particolare attenzione. Si va dall’aspirazione, dai robot alle scope, fino al personal care, con tanti prodotti davvero innovativi come, ad esempio, la luce pulsata. Si tratta di mercati importantissimi ma da valutare in modo attento e preciso e su cui occorre purtroppo fare delle scelte ben precise”.

Le scelte di Mediamarket “Come al solito cercheremo di trattare tutte le tipologie di prodotto presenti sul mercato e di sfruttare appieno ogni possibilità che si presenti. Cercheremo di essere il meno selettivi possibile, privilegiando le grandi opportunità ed evitando quelle che possono invece creare difficoltà

econdo Media mi mesi a venire”, continua poi Mazzanti, cercando di analizzare settore per settore. “Nel campo dell’informatica vi sono davvero tanti nuovi prodotti all’orizzonte, in particolare nel segmento tablet. Molte nuove aziende si stanno affacciando sul mercato, anche tra quelle tradizionalmente concentrate sulla produzione di software piuttosto che di hardware. Si tratta di un’aspra battaglia industriale che porterà grande fermento e grandi contenuti tecnologici a tutto il settore di cui potranno avvalersi per primi proprio i consumatori”. “Anche nel settore del grande elettrodomestico si può assistere a una grande ventata di innovazione, soprattutto sul versante del design”, sottolinea poi Mazzanti passando dal settore bruno al settore del bianco. “C’è un grande trend innovativo soprattutto sull’incasso, settore in cui spesso il design la fa da padrone a scapito dei contenuti tecnologici. Nel settore del ped, invece, i nuovi trend sono davvero tan-

nei consumatori”, spiega Marco Mazzanti, spiegando la strategia di Mediamarket nei confronti delle novità di prodotto in arrivo quest’anno. “Nel mercato del bruno, ad esempio, cercheremo, come sempre, di mettere a disposizione dei nostri clienti il massimo dell’ampiezza e della profondità di gamma, soprattutto nei comparti più innovativi”. “I settori da seguire con particolare attenzione sono davvero tanti, a iniziare da quello dell’incasso su cui vogliamo impegnarci nella spiegazione dei suoi contenuti tecnologici ai nostri clienti, aspetto spesso trascurato dal canale arredamento e cucinieri”. “Sempre nel settore del bianco, vogliamo renderci promotori della nuova tendenza alla spettacolarizzazione, allo scopo di abbellire sempre di più i nostri punti vendita e di migliorare ulteriormente l’esperienza d’acquisto dei consumatori”. “Cercheremo anche di tenere costantemente monitorati tutti quei particolari settori legati al-

le mode del momento, come ad esempio i prodotti per la salute e il benessere o per la filtrazione dell’acqua; segmenti di mercato che, attualmente, stanno esprimendo ottime performance di vendita. Ovunque vi saranno opportunità di business e di maggior offerta per la nostra clientela, noi ci saremo”. Nelle intenzioni di Mediamarket vi è anche l’intenzione di continuare a cavalcare in modo importante il settore dell’inciso, nonostante la grande concorrenza del canale online, così come conferma lo stesso Mazzanti, che sottolinea: “Si tratta di un settore ancora consistente, pur essendo un mercato in calo. Crediamo che questo genere di prodotti abbia ancora una sua dignità per continuare a rimanere all’interno dei punti vendita e per essere trattato con attenzione. In più, la tendenza nel ridurre gli spazi dedicati all’inciso adottata da molti nostri competitor, ci ha permesso di guadagnare delle consistenti quote di mercato: se è vero infatti che il mercato

Marco Mazzanti, Direttore acquisti di Mediamarket Spa

si sta rimpicciolendo è altrettanto vero che la nostra fetta si sta allargando”. A dimostrazione di questo, c’è difatti da segnalare l’interessante iniziativa adottata da Media World nei mesi scorsi che prevedeva uno sconto del 50% per l’acquisto di CD di musica a tutti i giovani di età inferiore ai 18 anni; iniziativa che, proprio dalle parole di Mazzanti, abbiamo appreso aver riservato degli ottimi risultati, sia di vendita sia di apprezzamento da parte dei giovani. In ultima analisi, pur confermando il suo core business nel mondo consumer, anche il settore semiprofessionale (o SOHO) sembra rientrare nelle strategie di Mediamarket (testimoniato dalla recente attivazione del servizio di leasing su alcuni prodotti di informatica), motivato sia dal fatto che “vi è una fetta sempre maggiore di consumatori alla ricerca di performance superiori, molti dei quali titolari di Partita Iva” sia che “vengono a mancare sempre più punti vendita che trattano questo genere di prodotti”.


store specialist di Roberto Bonin

S

Focus su Palermo

icilia. Da sempre “terra di conquista” per il mondo della distribuzione specializzata, grazie agli ampi spazi e agli ampi bacini d’utenza che è in grado di offrire, soprattutto verso la zona di Palermo e verso la zona – ancora oggi per certi versi incontaminata – del trapanese. Proprio il capoluogo siciliano è stato negli ultimi tempi teatro di un’accesa “disputa” tra vari attori del trade, in cui si sono registrati abbandoni e riorganizzazioni da parte di alcuni storici retailer e l’arrivo di grandi insegne multinazionali. In questo nuovo scenario distributivo si è distinto Pistone, socio Expert di lunga data che, già presente sulla piazza palermitana con un punto vendita situato nel centro commerciale “La Torre” di via Michelangelo, ne ha recentemente inaugurato un altro di ben 4.300 mq di superficie espositiva nel centro commerciale “Nuova Città Mercato” di via Ugo La Malfa. Inaugurazione seguita, dopo appena due mesi, dall’apertura di un altro punto vendita di 1.000 mq espositivi, situato a Marsala (Trapani) in via Mazara C.da Cozzaro. “Negli ultimi due anni abbiamo affrontato importanti investimenti volti a migliorare il layout dei nostri punti vendita e all’apertura di nuovi store”, spiega Dante Margiotta, Direttore Generale di Pistone Srl. “Per questo motivo non prevediamo ulteriori investimenti nel corso del 2013, ma punteremo piuttosto a consolidare il business

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della nostra azienda e delle nostre strutture. Non ci sono quindi in programma nuove aperture, anche se valuteremo eventuali opportunità, qualora si dovessero rappresentare”, non nascondendo comunque la volontà di espansione negli anni futuri, così come aveva rimarcato Giuseppe Pistone, Amministratore Unico di Pistone Srl, in occasione dell’apertura del punto vendita di Marsala: “Siamo orgogliosi di questa seconda apertura del 2012 perché rappresenta un ulteriore impegno da parte della nostra azienda,

la prima realtà commerciale specializzata della Sicilia Occidentale, verso la nostra regione. Sono poche ad oggi le società che creano lavoro e impiego e che contribuiscono all’indotto del Paese, soprattutto al Sud”. I nuovi punti vendita presentano un layout assolutamente innovativo e perfettamente in linea con la rivoluzione 3.0 che sta coinvolgendo l’intero trade italiano, nell’ottica sia di abbellire ulteriormente i negozi sia di offrire servizi sempre più personalizzati al consumatore fina-

le, trasformando la sua esperienza d’acquisto in un momento coinvolgente e appagante, tale da essere ricordato e ripetuto nel tempo. Di questo orientamento è ad esempio il nuovo megastore di Palermo concepito secondo concetti davvero innovativi se non addirittura rivoluzionari: al suo interno, infatti, oltre 400 telefoni cellulari e smartphone di ultima generazione esposti a libero tocco e numerose isole esperienziali e shop-in-shop in cui presentare le ultime novità in modo interattivo.


La crescita del socio Expert Pistone si concentra nella parte Occidentale della Sicilia, grazie a punti vendita contraddistinti da layout innovativi e in ottica 3.0 Expert Pistone in cifre Punti vendita totali:

6 (Carini, 2 Palermo, Trapani, Alcamo, Marsala)

e Trapani

Superficile espositiva totale:

11.500 mq

N. collaboratori: 200 Fatturato 2012:

79 milioni di euro Da sinistra: Giuseppe Pistone, Amministratore Unico, e Dante Margiotta, Direttore Generale di Pistone Srl

”Ci siamo concentrati soprattutto sul rinnovo dei punti vendita, nell’ottica di offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto più semplice, appagante e coinvolgente”, continua Margiotta. “Per questo motivo abbiamo ad esempio realizzato speciali isole espositive per i Tv in cui gli utenti possono navigare tramite wi-fi e interagire con tablet e smartphone. Il progetto è stato realizzato in tutti i nostri punti vendita, con l’obiettivo di far provare dal vivo le potenzialità offerte dai prodotti più innovativi”.

Crescere al Sud La crescita di Pistone Srl si è realizzata negli ultimi sei anni, periodo in cui il socio Expert siciliano è passato dalla sola proprietà del primo piccolo storico punto vendita di Carini (Palermo) di appena 450 mq alla realizzazione di una grande rete di vendita che oggi conta un totale di sei store situati tra le province di Trapani e Palermo, per una superficie espositiva totale di ben 11.500 mq. Sviluppo che era passato anche attraverso l’adesione al ‘Consorzio dello Stretto’ (piattaforma comune costituita dai soci Expert di Sicilia e Calabria il cui Presidente era proprio Giuseppe Pistone, ndr), così come conferma Margiotta: “Il Consorzio dello Stretto, sciolto nel 2011, ci ha aiutato a crescere e ha dato a tutti i soci Expert presenti sul territorio siciliano

e calabrese che hanno aderito alla piattaforma comune, un’importante opportunità di visibilità con l’industria. A marzo 2010, in coincidenza con i nostri programmi di sviluppo ed espansione, abbiamo però sentito l’esigenza di una maggiore autonomia, decidendo così di uscire dal Gruppo”. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nei nostri punti vendita, soprattutto se si considera il periodo difficoltoso che stiamo attraversando”, aggiunge poi Margiotta tracciando un rapido bilancio delle ultime aperture. “In particolare le performance del nuovo negozio di Palermo stanno superando le nostre aspettative, grazie anche al nuovo format espositivo che riesce a trasmettere con efficacia la nostra identità di insegna specializzata”. In riferimento al difficile momento socioeconomico che sta attraversando il nostro Paese e, in particolare, le realtà commerciali, Margiotta sottolinea: “La flessione generalizzata dei consumi dell’ultimo periodo ha coinvolto direttamente industria e distribuzione e ha portato a una riduzione significativa dei margini e, di conseguenza, a una concentrazione delle realtà commerciali. La ripresa sarà graduale e per l’anno in corso puntiamo a migliorare il nostro conto economico, aumentando gli scontrini medi”.


in-store

Affrontiamo il tema dell’efficienza energetica con un approfondimento sulla nuova normativa comunitaria

Arch. Olivia Carone Pres. Ass. Casaclima Network Milano e docente IED

L’

Unione Europea ha una ben precisa idea di efficienza energetica per quanto riguarda il comparto edilizio, sia che si tratti di residenze che di edifici commerciali o industriali, verso la quale in Italia nutriamo imprevedibili e irragionevoli resistenze. L’incipit nasce come già detto con la Direttiva 2002/91/CE che avvia un percorso cultural-normativo tracciando i solchi dai quali sviluppare norme nazionali finalizzate al preciso obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera, e di utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili, soprattutto se provenienti da paesi geopoliticamente instabili. Il quadro giuridico si basava sulla creazione di regole nazionali per ridurre sensibilmente, ed in modo provato e verificabile, il consumo

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L’idea di efficienza della UE annuo di energia primaria in tutti i settori energivori ed in particolare in quello edilizio, il più energivoro in assoluto, oltre a quello delle industrie, della conversione dell’energia,dei trasporti, e conteneva le basi per l’istituzione di un quadro generale per un metodo comune di calcolo integrato del rendimento energetico degli edifici che, sulla base degli emendamenti approvati dal Parlamento europeo nel febbraio 2002, la Commissione approvò. l’Italia naturalmente recepì la Direttiva in ritardo ed in modo parziale, motivo per cui è stata messa in mora, che significa pagamento di multe salate. Dopo dieci anni dall’introduzione, l’Unione ritenne di dover verificare l’applicabilità della norma e di conseguenza i risultati

ottenuti,che, ricordo, hanno uno scopo estremamente concreto, ricavandone un quadro poco efficace, motivo per cui ne avviò una revisione che si è concretizzata in una nuova Direttiva, la 2010/31/ CE sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea del 18 giugno 2010. E’ entrata in vigore il 9 luglio 2010, abrogando la precedente dal 1º febbraio 2012, con lo scopo sostanziale di snellire concetti e procedure, ed ottimizzarne l’applicazione in tutti i paesi della UE a 27. Anche questa volta la reazione dell’Italia non si è fatta attendere: la Commissione Europea lo scorso 24 gennaio ci ha inviato pareri motivati, anticamera di procedure sanzionatorie legate alla non coretta applicazione della Direttiva “ .. chiedendo … di notificarle le loro misure di attuazione in relazione al disposto della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. La direttiva 2010/31/UE doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 9 luglio 2012. A norma di questa direttiva gli Stati membri devono stabilire e applicare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi e quelli esistenti, assicurare la certificazione della prestazione energetica degli edifici e prescrivere l’ispezione regolare dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento. La direttiva fa obbligo inoltre agli Stati membri di assicurare che, entro il 2021, tutti i nuovi edifici rientrino nella categoria dei cosiddetti “edifici a energia quasi zero”. Se i quattro Stati membri non ot-

tempereranno al loro obbligo legale entro due mesi la Commissione può decidere di deferirli alla Corte di Giustizia”. Cosa ci sarà di così preoccupante nella direttiva per noi italiani? Dettagliate istruzioni sugli obiettivi metodologici per la realizzazione di edifici ZEB: zero energy building. Si tratta di edifici che, in piena aderenza con la praticità europea, devono venire realizzati in modo da non consumare energia per riscaldamento e raffrescamento, o molto poca, in ogni caso in modo verificabile e misurabile. In particolare gli Stati membri devono provvedere affinché entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero e affinchè dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione di proprietà e/o occupati da enti pubblici siano edifici a energia quasi zero. Devono anche elaborare piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici a energia quasi zero e definire politiche e obiettivi, finalizzate a incentivare la trasformazione degli edifici ristrutturati in edifici a energia quasi zero”. Dunque, se abbiamo avuto così tanta riluttanza nei confronti della prima direttiva sull’efficienza energetica, ora che dobbiamo applicarla ancor più puntualmente saremo costretti ad affrontare obbligatoriamente il nostro ritardo culturale e tecnico sul piano delle nuove tecnologie, dei nuovi materiali e, soprattutto, della preparazione dei professionisti e degli operatori.


Paderno Dugnano, 8 febbraio 2013 Gentili colleghi, come certamente sapete, da poco Darty ha comunicato la sua intenzione di uscire dal mercato italiano. Questa decisione è stata maturata dall’azionista di maggioranza dopo aver verificato che il modello di business di Darty risultava essere incompatibile con il contesto locale. Non mi dilungherò sugli aspetti commerciali che hanno portato a questa decisione, bensì vorrei mettere in luce l’impatto che l’operazione avrà sulle persone che lavorano in Darty. Dal prossimo marzo, infatti, tutti i dipendenti che operano nei 20 negozi della nostra rete di vendita saranno assorbiti da DPS Group, mentre il personale della sede amministrativa, del polo logistico e del post vendita non sarà confermato e sarà pertanto alla ricerca di una nuova collocazione lavorativa. Le figure di cui stiamo parlando appartengono ai dipartimenti Acquisti, Vendite, Finance, Risorse Umane, Marketing e Comunicazione, IT, Web & E-commerce, Post Vendita, Call Center, Logistica e presentano tutte elevate competenze trasversali e un know how completo, grazie all’esperienza maturata in un contesto organizzativo altamente dinamico e la formazione ricevuta costantemente nel corso degli anni, che in quest’ultimo periodo si sta arricchendo con ulteriori corsi. Vorrei evidenziare che Darty è cresciuta grazie al contributo, all’impegno e alla capacità di adattamento del proprio personale, che ha sempre risposto in maniera efficace operando in una realtà multinazionale, affermandosi nel corso di poco tempo. Grazie all’esperienza maturata in tutti questi anni, i dipendenti di Darty hanno acquisito un approccio multitasking e la capacità di gestione di progetti complessi, in situazioni di stress continuo e di costanti sollecitazioni esterne. L’attitudine al lavoro in team è sempre stato considerato un prerequisito fondamentale nel processo di selezione, così come l’atteggiamento proattivo e lo spirito di iniziativa. E’ importante anche evidenziare che buona parte del personale parla abitualmente inglese e in alcuni casi anche francese, intrattenendo rapporti quotidiani con la casa madre e le consociate estere. Pertanto penso possa essere utile per le aziende che operano nel nostro mercato di riferimento valutare i profili di Darty prima di rivolgersi ad altri candidati: queste persone potrebbero essere una risorsa preziosa anche in altri contesti lavorativi, sia per la conoscenza approfondita del settore, sia per l’elevato livello professionale maturato negli anni. Ritengo che ogni risorsa di Darty abbia buone competenze trasversali e sia idonea a operare anche in ambiti diversi rispetto a quelli del Retail. In un momento di cost saving in cui l’ottimizzazione degli investimenti aziendali diventa un imperativo, concorderete con me che trovare dipendenti preparati, validi e motivati può rappresentare un vantaggio unico. Rinnovo quindi il mio invito a prendere in considerazione questo appello, dando la possibilità al personale Darty presto in mobilità di riposizionarsi rapidamente. Grazie a tutti. M.Cristina Susio HR Manager Darty Italia cristina.susio@darty.it

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