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Consiglio regionale
from Centocittà n. 70-71
by centocitta
di Claudio Desideri
Specializzata nei settori amministrativo giuridico, economico ma anche storico e sociale con migliaia di volumi
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Biblioteca, un forziere di cultura delle Marche
RICORRE IL 50° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL CENTRO
Nel giugno del 1970 si tennero le prime elezioni dei Consigli regionali delle 15 Regioni a statuto ordinario. Con notevole ritardo si diede concreta attuazione a quanto la Costituzione Italiana aveva stabilito nel 1948 nell’articolo 5: “La Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;..” e con più precisione quanto specificato nel Titolo V con l’articolo 114: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Provincie, dalle Città metro politane, dalle Regioni e dallo Stato.” Il Consiglio regionale delle Marche, una volta eletto, approvò il proprio Statuto a
maggioranza assoluta dei suoi componenti. La deliberazione fu poi approvata dal Parla mento italiano divenendo legge della Repubblica, la n.345 del 22 maggio del 1971. Lo Statuto fu il primo atto legislativo regionale, la fonte primaria di tutto quanto la Regione Mar che avrebbe fatto in futuro. Ma ancor prima che lo Statuto fosse vigente il Consiglio regionale aveva deliberato una serie di atti interni indispensabili al proprio funzionamento. Tra questi, nel 1970 con la deliberazione n.18 del 29 settembre, aveva stabilito la creazione di un Centro di documentazione regionale con il compito di “provvedere alla raccolta sistematica di tutte le pubblicazioni, atti e documenti che agevolino l’esigenza di consultazione dei consiglieri, fornendo loro strumenti critici e di analisi per il miglior adempimento delle proprie funzioni.” Il Centro di documentazione nasceva quindi con il compito esclusivo di supporto all’attivi tà legislativa del Consiglio. Un patrimonio così ampio di atti, documenti legislativi, libri, riviste, banche dati non poteva però restare chiuso su sé stesso e così il Consiglio regionale decise di aprire la struttura a tutta la comunità civile marchigiana fornendo a chiunque lo chiedesse, aiuto e supporto per studi, ricerche e tesi di laurea. Il Centro fu suddiviso in settori funzionali: documentazione, biblioteca, emeroteca, biblioteca marchigiana. A definire quelli che poi saranno i pilastri della futura Biblioteca del Consiglio fu il direttore Sandro Urbani, che dedicò il suo impegno a far sì che il Centro, divenuto nel tempo Ufficio documentazio ne e biblioteca, fosse in grado di dare le migliori risposte al bisogno di informazione che il personale della Regione ed i cittadini richiedevano. La struttura, una volta aperta al pubblico, divenne luogo sempre più frequentato da professionisti, studenti, semplici cittadini. Dopo la direzione trentennale di Urbani fu chiamata a dirigere la Biblioteca Simonetta Ceccarelli che dedicò molte delle sue energie al consolidamento e ampliamen
to della Biblioteca Marchigiana che è uno dei patrimoni culturali, storici e sociali più importanti nella nostra regione. Oggi, Direttrice della Biblioteca è Alberta Ciarmatori che con passione si dedica a questa struttura e ci ha fornito dati e documenti necessari a comprendere meglio il valore inestimabile di questa istituzione. Il prossimo giugno 2020 ricorre il 50° anniversario della nascita della Regione Marche e quindi della nascita
della Biblioteca del Consiglio regionale che negli anni si è evoluta da luogo di conserva zione e prestito ad una forma più attuale e moderna di conoscenza arricchendosi di molteplici attività che l’hanno portata ad essere un punto di riferimento culturale per tutte le Marche. Entrando nei particolari pos siamo dire che la Biblioteca conserva il patrimonio librario e documentale del Consiglio regionale, consente l’accesso bibliografico e alle banche dati, esegue il prestito e fornisce documentazione a chi ne fa richiesta. In particolare è specializzata nelle materie più attinenti all’attività e alle competenze della Regione, quindi nei settori ammini strativo, giuridico, economico ma anche storico e sociale. Per legge è depositaria legale per tutto il territorio regionale. Una legge che obbliga l’editore a consegnare una copia di tutto quanto è edito nelle Marche. Questo fa si che la Biblioteca è un forziere di cultura regionale unico nel suo genere dove ogni libro scritto da un marchigiano in qualsiasi ambito dello scibile o che racconta del nostro territorio è tutelato e conservato per i cittadini di oggi e per le future generazioni. Documenti che chiunque “senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità o condizione sociale” può conoscere e consultare. L’enorme patrimonio di cui dispone è suddiviso in più sezioni: la sezione giuridica con oltre 25.000 monografie, 231 periodici correnti, cd rom e 23 banche dati specialistiche nei settori giurisprudenziali, della dottrina e della bibliografia giuridica, della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato, dei Tribunali amministrativi regionali, della Corte dei Conti, della legislazione europea, nazionale e regionale. Materiale cui accedono cittadini, studenti e giovani professionisti. Come già detto sopra la sezione più “preziosa” è la Biblioteca Marchigiana che conta oltre 12 mila monografie, tutte pertinenti alla storia, alla cultura e all'arte del territorio regionale, e 400 periodici correnti curati da Comuni, associazioni e istituzioni regionali, fonti insostituibili per meglio interpretare le esigenze e le culture locali. Vi sono poi i Fondi speciali, biblioteche donate alla Regione che formano una raccolta a sé stante e indivisibile rispetto al resto del patrimonio librario: il Fondo Santarelli, donato dallo storico marchigiano Prof. Enzo Santarelli, composto da oltre 6.500 volumi di storia, politica e società; il Fondo Barca, donato dagli eredi di Luciano Barca, noto giornalista, scrittore e
politico italiano, costituito da circa 6.000 monografie, riviste, saggi e appunti dello stesso Barca; il Fondo Jaques Maritain, donato dal Prof. Giancarlo Galeazzi, costituito da circa 3.000 volumi in italiano e francese riguardanti la figura e l’opera del famoso filosofo francese con opere di studiosi italiani e autori marchigiani ispirati dal filosofo. La Biblioteca del Consiglio regionale aderisce al Sistema Bibliotecario regionale, attualmente organizzato in due poli: Marche Nord e Marche Sud. Tutto il patrimonio della Biblioteca è ora consultabile attraverso la piattaforma BiblioMarcheNord, il catalo go unificato delle biblioteche delle province di Ancona e Pesaro e Urbino, costituito dal patrimonio di biblioteche di diversa tipologia e dimensione: universitarie, comunali, statali, di istituti, fondazioni e associazioni con circa 1 milione e mezzo di notizie. Il Sistema bibliotecario consente agli utenti l’accesso ai documenti extra Polo del territorio nazionale quindi accedere al servizio di prestito interbibliotecario e document delivery. Le biblioteche che aderiscono al Sistema regionale condividono una stessa piattaforma, SebinaOpenLibrary, per tutte le operazioni di gestione dei servizi (iscrizioni, prestiti, catalogazione, ecc.) Accanto a questo “mare di conoscenza” messo a disposizione degli utenti, la Biblioteca del Consiglio regionale svolge una attività di comunicazione istituzionale e promozione dell’attività consiliare. In particolare coordina e gestisce progetti per giovani cittadini: “Conoscere il Consiglio”, “Visita a Palazzo”, “Vieni in Biblioteca”, “Alternanza scuola/lavoro”, “Percorsi di competenze trasversali e di orientamento”, “Laboratori per la progettazione di proposte di legge”. Iniziative che nel 2019 hanno coinvolto oltre mille ragazzi. Sono azioni formative rivolte alla legalità, interculturalità, pari opportunità che rendono la Biblioteca uno spazio in cui è possibile sperimentare e contribuire a costruire una società migliore fatta di cittadini attenti e responsabili. Vi è poi l’attività di divulgazione e valorizzazione dei libri in deposito legale presso la Biblioteca, “Libri Fuoriteca”, con la presentazione di opere di autori marchigiani e incontri con gli autori. Azioni svolte anche per i “Quaderni del Consiglio”, la collana editoriale dell’Assemblea legislativa con testi scritti da autori marchigiani o che parlano delle Marche. La Biblioteca organizza mostre e attività culturali, in particolare in occasione di giornate o eventi speciali. Da più di venticinque anni partecipa al Salone Internazionale del Libro a Torino ed è stata la prima istituzione pubblica marchigiana a partecipare a quello che è considerato uno degli eventi più importanti legati al libro in Europa. Fa parte della Cittadella della Cultura, lo spazio compreso all’interno del Consiglio regionale, che vede in un’unica sede la Biblioteca, l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali, il Consorzio Marche Spettacolo, la Fondazione Marche Cultura e la Fondazione Orchestra regionale Marche. Nel 1995 l’Unesco ha approvato il Manifesto sulla biblioteca pubblica: “via di accesso locale alla conoscenza costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali”. La Biblioteca del Consiglio regionale, con le sue collezioni ed il suo personale altamente qualificato, risponde appieno a questi intenti essendo luogo capace di adempiere ai bisogni conoscitivi che la Comunità marchigiana costantemente richiede. ¤ La biblioteca gestisce progetti svolge un’attività di comunicazione istituzionale e promozione dell’attività consiliare
Nelle immagini alcuni spazi all'interno della biblioteca regionale delle Marche e i partecipanti ai progetti organizzati dai responsabili della struttura