B3P Book

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FASE 1_ CONOSCERE IL CONTESTO

FASE 2_ PROCESSO DI DIAGNOSI

FASE 3_ PROGETTO DI RECUPERO

T01 _ INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

T50 - T53 _ SCHEDE DI CLASSIFICAZIONE DEL DEGRADO

T69 - T73 _ RELAZIONE DI PROGETTO

T02 _ MOBILITA’ SOVRACOMUNALE

T54 _ SEZIONE TECNOLOGICA VERTICALE 1:20

T74 _ STRATEGIE DI INTERVENTO

T03 _ SERVIZI A SCALA SOVRACOMUNALE

T55 _ SEZIONE TECNOLOGICA ORIZZONTALE 1:20

T75 _ MASTERPLAN

T04 _ RISERVE, PARCHI & SERVIZI LACUSTRI

T56 - T58 _ SCHEDE DI RILIEVO TECNOLOGICO PARTICOLARE T76 _ RAPPORTO PALESTRA - PIAZZA SPORT

T05 _ PERCEZIONI LAKEFRONT

T59 - T62 _ ALBERI DEGLI ERRORI

T77 _ RENDER ANGOLO NORD EST

T06 _ ANALISI DEL VERDE & FATTIBILITA’ GEOLOGICA

T63 - T66 _ SCHEDE DI PREDIAGNOSI DEL DEGRADO

T78 _ VOLUMI E ORGANIGRAMMA

T07 _ EVOLUZIONE STORICA & MORFOLOGIA EDIFICATO

T67 - T68 _ SCHEDE TECNICHE DEGLI INTERVENTI

T79 _ PIANTA PIANO TERRA

T08 _ DESTINAZIONE D’USO EDIFICATO

T80 _ PIANTA PIANO PRIMO

T09 _ INQUADRAMENTO PERCETTIVO E FOTOGRFICO

T81 _ PIANTA PIANO SECONDO

T10 _ PIENI E VUOTI URBANI

T82 _ RENDER PROSPETTO NORD

T11 _ ALTEZZE EDIFICI

T83 _ PROSPETTO NORD E SUD

T12 _ AFFLUENZA SPAZI PUBBLICI

T84 _ RENDER PROSPETTO EST

T13 _ MOBILITA’ LOCALE

T85 _ PROSPETTO EST E OVEST

T14 _ ATTRAZIONI TURISTICHE

T86 _ SEZIONI

T15 _ FDOM

T87 _ GIALLI E ROSSI

T16 _ ANALISI TRATTAMENTO LAKESCAPE

T88 _ RENDER ANGOLO SUD

T17 _ RILIEVO FOTOGRAFICO

T89 _ SEZIONE TECNOLOGICA

T18 - T39_ SCHEDE FOTOGRAFICHE

T90 - 91 _ NODI VERTICALI T92 _ FACCIATA ARRAMPICABILE

FASE 1_ CONOSCERE L’OGGETTO

T93 _ PLASTICO: ANALISI E PERCEZIONI T94 _ PLASTICO: ANALISI DEL VOLUME

T40 _ RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA PIANO TERRA

T95 _ PLASTICO: LUCI E OMBRE

T41 _ RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA PIANO PRIMO

T96 _ PLASTICO: ANALISI SPAZI INTERNI

T42 _ RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA COPERTURA T43 _ RILIEVO METRICO PROSPETTI NORD E SUD

FASE 3_ VERIFICHE PROGETTUALI

T44 _ RILIEVO METRICO PROSPETTI EST E OVEST T45 _ RILIEVO METRICO SEZIONI AA’ BB’ E CC’

T97 _ VERIFICA BARRIERE ARCHITETTONICHE

T46 _ RILIEVO MATERICO PROSPETTI NORD E SUD

T98 _ VERIFICA NORMATIVA ANTINCENDIO

T47 _ RILIEVO MATERICO PROSPETTI EST E OVEST

T99 - T107 _ ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

T48 _ RILIEVO DEL DEGRADO PROSPETTI NORD E SUD

T108 _ VERIFICA DI RESISTENZA TRAVI A π

T49 _ RILIEVO DEL DEGRADO PROSPETTI EST E OVEST


INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Il Comune di Bosisio Parini (LC) direttamente affacciato sul Lago di Pusiano, dista 14 km dal capoluogo di Provincia stesso: Lecco. Si estende su di una superficie di 5,80km² con un numero totale di abitanti pari a 3500. L’area di intervento è denominata zona “Precampel”.

Lombardia

12

km

Lago di Pusiano (LECCO)

200

m

Comune di Bosisio Parini

Area “Precampel” di progetto

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

GRUPPO 16

SCALA GRAFICA

T_01


LEGENDA

LONGONE AL SEGRINO

Strade ad alto scorrimento principali.

ab. 1 800

Strade secondarie di collegamento.

CESANA DI BRIANZA

LECCO

ab. 2 300

Strade a basso scorrimento

14 km

Ciclovia Lacustre

1

SS 4

SS 4

2

SUELLO

PUSIANO

EUPILIO

39

SS 6

ab. 1 400

ab. 2 800

SS

Linea Ferroviaria

ab. 1 500

Stazioni FS

9

63

SS 36 SP 41

ERBA

SS 639 SP 47

ab. 16 600

SS

36

TAV. MOBILITA’ LOCALE

NOTE

SP

BOSISIO PARINI

41

ab. 2 300

6

SP 47

SS 3

MERONE ab. 3 600

ROGENO ab. 3 200

MILANO

450 km

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

500

1 km

MOBILITA’ SOVRACOMUNALE

Dall’analisi viene evidenziato come il comune di Bosisio Parini sia ben collegato con l’intero sistema del Lago di Pusiano. Ci sono due strade principali che collegano Lecco a Erba e Milano a Lecco. Quest’ultima costeggia Bosisio Parini, defluendo in strade secondarie e a lento scorrimento per raggiungere il paese. Per quanto riguarda i trasporti pubblici si evidenza la presenza della ferrovia, con tratta che sfiora il lato SUD del lago e ferma a Rogeno come stazione più prossima al paese di Bosisio Parini. Da segnalare è la presenza della ciclovia lacustre, che si sviluppa, però, solo su parte del sistema lago: i percorsi interessati coprono i tratti da Rogeno a Cesana di Brianza e da Erba a Merone. Per quanto riguarda la densità abitativa dei comuni che si affacciano a lago si può dire che si tratta principalmente di un territorio poco denso, composto da piccoli centri abitati di cui il maggiore è Erba, con sedicimila abitanti, mentre la maggior parte degli altri comuni si aggira attorno ai duemila abitanti.

GRUPPO 16

1: 20000 T_02


LEGENDA 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

18

19

A

LNF 15

17

16

LEGENDA

A) Assenza Ciclovia 1) Equitazione Area 2) Pista Motocross 3) Nuoto Struttura 4) Bici, Fitness, Nuoto 5) Pesca Zona 6) Campo da Golf 7) Canoe Strutture 8) Passeggiate libere 9) Attracco Battello 10) Area Pic Nic 11) Cinema

12) Struttura Teatrale 13) Centro Commerciale 14) Campeggio attrezzato 15) Università terza età 16) Ospedale 17) Centro riabilitativo “La Nostra Famiglia.” 18) Biblioteca 19)Stazione ferroviaria

NOTE

LNF

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

500

1 km

SERVIZI A SCALA SOVRACOMUNALE

Dall’analisi sovra comunale emerge come il sistema del Lago di Pusiano offra pressoché tutti i servizi turistici e residenziali necessari. A Erba, essendo il comune più esteso e più abitato, si ha una maggior concentrazione di servizi di richiamo per il territorio: dall’ospedale, all’università della terza età, fino a strutture di svago, come il cinema e il teatro. Una specificictà è la struttura di grande richiamo per l’intero lago: il centro riabilitativo La Nostra Famiglia; il complesso, in Italia, è l’unico istituto scientifico italiano riconosciuto legalmente per la riabilitazione e la riabilitazione nello specifico ambito dell’età evolutiva. In tutta Italia ne sono presenti solo cinque, di cui uno a Bosisio Parini. Viene da sé come questa struttura sia un polo attrattivo per il comune e per il lago in generale. La presenza del battello Vago Eupilii, di cui viene evidenziato in azzurro il percorso turistico, le aree camping, e le zone destinate a picnic permettono di sfruttare il lago da un punto di vista prettamente turistico. Anche l’ambito sportivo ha una grande rilevanza, soprattutto per quanto riguarda il canottaggio e la pista ciclabile, che però non costeggia l’intero lago ma viene interrotta a tratti. Va segnalato, infine, come l’area di PreCampel sia l’unica in tutto il lago ad affacciarsi su una zona di pesca.

GRUPPO 16

1: 20000 T_03


Lago del SEGRINO

LEGENDA Cava di PUSIANO

Parco Regionale Valle del Lambro (P.R.). Parco del Lago Segrino (P.L.I.S.). Parco di S. Pietro al Monte e di S. Tomaso

(P.L.I.S.).

Verde di interesse.

Verde Pubblico

Zone Ittiche Protette. Idrografia lacustre. COMARCIA Cascina “Brugne”

Az. “Appiani”

Battello.

Isola dei CIPRESSI

Zona a balneabilità temporanea.

Cascina “Selva” Cascina “Gera”

Cascina “Colombaia”

Az. “Panzieri”

Cascina “Negri”

Parco del Lago Segrino

Az. “Agriverde” Az. “F.lli Binda”

Ristorante - Parco “La Casupola”

MOIANA Az. “Farina Giorgio”

Cascina “Del Sole”

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

NOTE L’intero Lago di Pusiano è immerso nel Parco Regionale della Valle del Lambro; sono stati segnati, inoltre, il Parco del Lago del Lago del Segrino e il Parco di San Pietro al Monte e di San Tomaso. Si nota subito nell’analisi svolta come l’intero sistema del lago sia costellato da aree verdi di interesse principalmente pubblico; vi sono numerose cascine, soprattutto nella zona di Bosisio Parini e Garbagnate Rota. A maggior rilevanza sono la cascina del Sole, l’azienda agricola Il Campo e la cascina ristorante La Casupola. Altre aree verdi di una certa importanza sono la Comarcia, con il canneto protetto, e l’Isola dei Cipressi, punto di interesse anche per il Battello Vago Eupilii.

Cascina “Bordone” Az. “Il Campo”

0

Parco Regionale Valle del Lambro

500

1 km

RISERVE, PARCHI & SERVIZI LACUSTRI

GRUPPO 16

1: 20000 T_04


PERCEZIONI Lakefront: spazio di simbiosi tra abitato e specchio naturale. Il rapporto duale è vivibile, in modo completamente differente, dalla prospettiva da cui si osserva. Gli argentei riflessi sull’acqua danno valore e poesia al centro storico: il lago anche vissuto dall’interno crea disegnate e surreali percezioni dello spazio antropizzato.

A

PARCO “PRECAMPEL”

GARBAGNATE ROTA

Percezione del centro storico dal lago

A B Canoa sul lungolago

GARBAGNATE ROTA

Area relax sulle rive del lago

B

Camminamento pedonale a lago

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

PERCEZIONI LAKEFRONT

GRUPPO 16

1: - / -

T_05


LEGENDA VERDE

Aree verdi urbane Cespugli e arbusteti Boschi di latifoglie Verde seminativo Spiagge e alvei ghiaiosi Aree paludose

FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 2 - Fattibilità con modeste limitazioni Classe superiore a 2 - Fattibilità con consistenti o gravi limitazioni

NOTE

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

250

500 m

ANALISI VERDE & FATTIBILITA’ GEOLOGICA

L’analisi vuole evidenziare la tipologia di aree verdi che sono presenti sul territorio nei dintorni di Bosisio Parini. Nell’area nord si nota una maggior diffusione di boschi di latifoglie e di bassa vegetazione, composta per lo più da cespugli ed arbusti. Nella zona esterna al centro storico di Bosisio Parini, sfruttata da cascine e aziende agricole, si evidenza invece l’importante presenza di verde destinato ad uso seminativo. Sul lungolago in generale si vede come la prevalenza sia costituita da cespugli e arbusti, eccetto che per l’area di Pre Campel, che è l’unica su tutto il lungolago a presentarsi come area verde urbanizzata. Nell’elaborato sono inoltre evidenziati i limiti di fattibilità geologica del territorio: da questo emerge come le aree urbanizzate siano collocate completamente su aree di classe 2: non presenta particolari limitazioni; il lungolago e il sito su cui vi sono le industrie presentino, invece, una serie di pericolosità e/o vulnerabilità del terreno con maggiori limitazioni.

GRUPPO 16

1: 10000

T_6


LEGENDA

STORICA EDIFICATO edifici presenti nell’anno 1888 edifici presenti nell’anno 1931 edifici presenti nell’anno 1962 edifici presenti nell’anno 1982 edifici presenti nell’anno 1994 industrie (rilevate a partire da IGM 1962)

MORFOLOGIA FABBRICATO Tessuto urbano produttivo Tessuto urbano con impianto in linea Tessuto urbano compatto Tessuto urbano con impianto a corte Tessuto urbano di espansione

NOTE

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

250

500 m

EVOLUZIONE STORICA & MORFOLOGICA DELL’EDIFICATO

L’analisi storica dell’edificato presenta un andamento che dal centro storico di Bosisio e di Garbagnate Rota si è diffusa in senso longitudinale seguendo le strade di collegamento fino a considerarsi come un tuttuno di edifici tra i due centri a partire dalla fine degli anni ‘80. Morfologicamente si evince come la zoonizzazione storico-tipologica degli abitati sia piuttosto limitata entro limiti distinti per tessuto urbano: accanto ad un antico sistema di costruzione con impianto a corte si sviluppano in seguito realizzazioni di edifici isolati caratterizzati principalmente da un impianto longitudinale. I servizi per la comunità sono principalmente collocati nell’area di Bosisio Parini, con il complesso scolastico, i cimitero e la Chiesa di Sant’Anna, e nell’area più a sud, con i La Nostra Famiglia e gli edifici ad essa pertinenti.

GRUPPO 16

1: 10000

T_7


LEGENDA

DESTINAZIONE D’USO Residenziale Servizi Artigianale Industriale Agricolo

STATO DI CONSERVAZIONE Ottimo. Non necessita di manutenzione Buono.

Stato di degrado lieve

In/Sufficiente. Necessatà di un’importante opera di manutenzione

NOTE

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

250

500 m

DESTINAZIONE D’USO EDIFICATO

Dall’analisi delle D.U. si nota immediatamente come sia una zona prevalentemente destinata a residenze, distribuite longitudinalmente sul lungolago; vi è, inoltre, il grosso polo industriale, dislocato a OVEST rispetto all’area residenziale. Vengono segnalati anche gli edifici a destinazione d’uso artigianale, presenti in numero poco significativo. E’ evidenziato inoltre lo stato di conservazione degli edifici: nei nuclei storici sia di Bosisio che di Garbagnate, gli edifici sono in uno stato considerabile come sufficientemente conservati, ovvero necessiterebbero di una manutenzione straorinaria o, in altri casi di un restauro. La maggior parte degli edifici è considerabile però come in buono stato, richiedendo solo un tipo di manutenzione per lo più ordinaria. Solo alcuni fabbricati sono classificabili come insufficienti, necessitando, ad esempio un’operazione di recupero. Un piccolo nucleo di Garbagnate Rota risulta in ottimo stato, pur risalendo ai primi anni del Novecento, come evidenziato nell’evoluzione storica degli edifici. Infine nell’area di Pre Campel una parte del polo scolastico è in ottimo stato perché recuperata di recente.

GRUPPO 16

1: 10000

T_8


INQUADRAMENTO FOTOGRAFICO Il tessuto urbano del comune di Bosisio Parini, si presenta con una conformazione piuttuosto compatta e introversa a partire piazza storica del paese. L’abitato si espande poi verso il lago in modo graduale lasciando filtrare maggior verde (pubblico e privato) tra gli edifici stessi, creando uno spazio buffer tra l’ambiente lacustre naturale e il centro storico molto antropizzato.

Percezione del centro storico dal lago

Sezione fotografica

Punti di presa

4 season composition

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici INQUADRAMENTO PERCETTIVO FOTOGRAFICO

BOSISIO TRE PIAZZE GRUPPO 16

Gr16

1: - / -

T_9

Baraggia Mondini Rusconi Secchi


LEGENDA Elementi Vuoti Elementi Pieni

OSSERVAZIONI Dall’analisi si evince come gli elementi di vuoto siano nettamente predominanti rispetto al volume dell’abitato. Il vuoto predominante è ovviamente dovuto al lago, che crea una barriera e un distacco netto con la matrice del paese, che allontanandosi dallo stesso riacquista volume e addensamento. I pieni si sviluppano infatti a partire dalla piazza storica “Bosisio Parini”, continuando a seguire l’arteria che collega il paese alla superstrada. Bosisio Parini si configura come un agglomerato di edifici sviluppatisi nel tempo lungo le principali vie di comunicazione terrestri. Il maggior addensamento si ritrova infatti a ridosso delle arterie di comunicazione attuali e storiche. L’isolamento di alcuni edifici è motivabile dalla destinazione attuale ancora agricola (cascine a produzione famigliare ancora abbondanti sul territorio). E’ possibile notare come sia ancora poco integrato il rapporto col bacino lacustre: a differenza di altri comuni sullo stesso lago (es. Pusiano), l’approccio edificato - acqua resta ancora piuttosto distaccato e non risolto in senso urbanistico.

Villa Rosa e la sua “espansione” naturale

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

PIENI E VUOTI URBANI

GRUPPO 16

1: 2000

T_10


LEGENDA Edifici con altezza > 12m Edifici con altezza > 9 m e < 12 m Edifici con altezza > 6 m e < 9 m Edifici con altezza > 3 m e < 6 m

OSSERVAZIONI L’analisi mostra nel complesso l’altezza degli edifici di Bosisio Parini. Si nota come la maggior parte dei volumi presenti due o tre piani, mentre solo una minoranza di edifici presenta un piano o più di quattro. Nel complesso il Comune resta omogeneo e regolare visto in sezione urbana e planivolumtrica. Per quel che riguarda invece il parco “Precampel”, si nota come le funzioni pubbliche di scuole, biblioteca e sala conferenze configurino la zona a 3 piani di altezza; Casa Francesco faccia da sponda coi suoi due piani e VIlla Rosa mitighi sensibilmente il rapporto lakefront - Bosisio Parini col suo volume appenna ccennato. Ancora una volta Bosisio si dimostra coerente con il contesto lacustre di Pusiano: l’altezza degli edifici è in linea con quelli dei paesi vicini.

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

50

ALTEZZE EDIFICI

100 m

Sezione Urbana passante per la Piazza Storica

GRUPPO 16

1: 2000

T_11


LEGENDA UTILIZZO SPAZI Utilizzo Regolare. Durante il giorno le zone che vanno dal centro del Paese al lago sono utilizzate da qualsiasi tipo di utnìenza. Utilizzo Medio. La zona prevalemìntemente utilizzata è limitata e con pochi rapporti col resto del contesto. Utilizzo Scarso. L’area è molto scarsamente utilizzata da ogni tipologia di utenza.

Giorno

Sera - Notte Estate

Inverno

Imbarcadero_STAGIONALE

Piazza Parini_FREQUENTE

Lakefront_DISCONTINUO

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

AFFLUENZE SPAZI PUBBLICI

BOSISIO TRE PIAZZE GRUPPO 16

Gr16

1: 3500

T_12

Baraggia Mondini Rusconi Secchi


LEGENDA Pista ciclabile Strade di passaggio quotidiano Strada lungolago Senso di Percorrenza _ Flusso

OSSERVAZIONI Il comune di Bosisio Parini è ben collegato con i paesi litrofi e con tutto il circuito del lago. Si accede al paese tramite la strada provinciale SS36, che risulta distaccata rispetto al centro del paese e più vicina all’area industriale, che si trova proprio sull’uscita della superstrada che arriva a Lecco. Si è riscontrato come il flusso maggiore di utenti provenga da sud e da nord, sulla SP47. Risulta particolarmente intricata la circolazione nel centro storico, che presenta un anello a senso unico su via Gaetano, via Appiani e via Roma. Si può rilevare inoltre la differeziazione con mobilità lenta che porta nelle aree agricole fuori dal centro di Bosisio Da notare, infine, la scarsità di parcheggi a disposizione di cittadini e turisti concetrati nel centro storico e nevralgico del comune nonchè nella zona di progetto a Nord di Casa Francesco.

40 Posti auto

20 Posti auto

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

50

MOBILITA’ LOCALE

100 m

SP 47 di accesso al Paese

GRUPPO 16

1: 2000

T_13


LEGENDA d la Iso

Parco pubblico “Precampel”

ei p Ci

Servizi comunitari (Scuole & Municipio)

s re si

Servizi Sportivi Culto Terziario (Cura della persona) Vendita al dettaglio Servizio alberghiero Bar & Ristorazione Cimitero Servizi attrativi turistici

OSSERVAZIONI

0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

50

100 m

ATTRAZIONI TURISTICHE

Bosisio Parini offra ai cittadini tutti i servizi primari. Oltre ai servizi di immediata necessita, sono presenti altri servizi minori dedicati oltre che all’abitante stesso anche a visitatori provenienti dai vicini paesi limitrofi. Per esigenze ulteriori, ad esempio ospedaliere, scolastiche (per una didattica superiore alla scuola media), e culturali bisogna rivolgersi ai paesi vicini, ovvero Erba (7,5km), Lecco (14km), Como (22km) e Milano (50km). Il residente riesce comunque a svolgere tutte le attività giornaliere in un perimetro camminabile (400m) centrato nella piazza del paese. I servizi comunitari si presentano comunque disaggregati e non nella stessa zona, dall’elaborato si evince la scarsa zoonizzazione dei servizi presenti. Attualmente vengono offerti al turista di passaggio diversi servizi di carattere storico - paesaggistico: all’ingresso del paese Piazza Parini, Casamuseo Bosio Parini, la particolare Villa Appiani si trova più spostata rispetto al baricentro del paese, si trova nelle vicinanze della costa lacustre.

GRUPPO 16

1: 2000

T_14


0

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

50

FDOM

100 m

BOSISIO TRE PIAZZE GRUPPO 16

Gr16

1: 2000

T_15

Baraggia Mondini Rusconi Secchi


Designers:

Susanne Lorenz AMP Gil Wilk

OCCUPAZIONE

ENFASI

CENNI

Designers:

Designers:

Location:

Location:

MULINI BEACH

BAGNI PANCALDI

Location:

Badeschiff, Berlin 2004, Germany

ARENA BADESCHIFF Studio 3LHD Rovinj 2014, Croatia

Cristiano Toraldo

Livorno 1941, Italy

Designers:

Studio Turenscape

Location:

Qinhuangdao, 2007 China

PARK RED RIBBON

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ANALISI TRATTAMENTO LAKESCAPE

GRUPPO 16

1: - / -

T_16


Bosisio ed il suo Lago

La “Moiana” nel Lago di Pusiano

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO FOTOGRAFICO

GRUPPO 16

1: 2000

T_17


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 01

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 02

Oggetto

Casa Museo del Parini

Oggetto

SP47

Luogo

Vicolo Casa Parini

Luogo

Via Giuseppe Parini

Data

24/10/2014

Data

24/10/2014

Ora

11:00

Ora

10:30

Vista

Accidentale

Vista

Prospettica Centrale

Fotocamera

NIKON D700

Fotocamera

NIKON D700

Risoluzione

2832 x 4256 pixels

Risoluzione

4256 X 2832 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA 0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGEN 0X

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

GRUPPO 16

1: - / -

T_18

Pun Num Amb


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 03

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 04

LEGEN Oggetto

Civico n. 52

Oggetto

Luogo

Via Giuseppe Parini

Luogo

Via San Gaetano

Data

24/10/2014

Data

24/10/2014

Ora

10:26

Ora

10:56

Vista

Accidentale

Vista

Prospettica Centrale

Fotocamera

NIKON D700

Fotocamera

NIKON D700

Risoluzione

4256 X 2832 pixels

Risoluzione

2520 X 1890 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

Civico n. 24

0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_19

Pun Num Amb


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 05

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 06

LEGENDA 0X

Oggetto

Chiesa San Gaetano

Oggetto

Imbarcadero

Luogo

Angolo Via San Gaetano

Luogo

Via Al Molo

Data

16/10/2014

Data

24/10/2014

Ora

10:56

Ora

10:15

Vista

Prospettica centrale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D700

Risoluzione

2592 x 3456 pixels

Risoluzione

2520 X 1890 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Manuale

Messa a fuoco

Automatico

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fo Ambito di Interven

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_20


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 07

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 08

LEGENDA 0X

Oggetto

Oratorio San Gaetano

Oggetto

Ingresso Casa Francesco

Luogo

Via Appiani

Luogo

Via Appiani

Data

24/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

10:00

Ora

10:35

Vista

Prospettica laterale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D700

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

2520 X 1890 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograac Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_21


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 09

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 10

LEGENDA 0X

Oggetto

Parcheggio Precampel

Oggetto

Casa Francesco

Luogo

Casa Francesco

Luogo

Parcheggio Precampel

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:30

Ora

12:27

Vista

Accidentale

Vista

Prospettica Frontale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_22


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 11

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 12

LEGENDA 0X

Oggetto

Parco Pre Campel Lungolago

Oggetto

Parco Pre Campel

Luogo

Parco Pre Campel

Luogo

Scuola Elementare

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

13:06

Ora

11:24

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fot Ambito di Intervent

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_23


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 13

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 14

LEGENDA 0X

Oggetto

Patete Perimetrale Palestra

Oggetto

Scuola

Luogo

Esterno Palestra

Luogo

Parco Pre Campel

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

09:42

Ora

09:39

Vista

Accidentale

Vista

Prospettica Laterale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_24


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 15

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 16

LEGENDA 0X

Oggetto

Palestra

Oggetto

Scuola Elementare

Luogo

Esterno Palestra

Luogo

Parcheggio Scolastico

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

15:09

Ora

09:37

Vista

Prospettica Laterale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_25


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 17

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 18

LEGENDA 0X

Oggetto

Cortile Scolastico

Oggetto

Scuola Media

Luogo

Parco Pre Campel

Luogo

Parcheggio Scolastico

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

09:37

Ora

09:36

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_26


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 19

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 20

LEGENDA 0X

Oggetto

Biblioteca

Oggetto

Scuola Elementare

Luogo

Parcheggio Scolastico

Luogo

Via Appiani

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

09:35

Ora

09:35

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_27


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 21

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 22

LEGENDA 0X

Oggetto

Rudere

Oggetto

Via Appiani

Luogo

Via Appiani

Luogo

Via Appiani

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:04

Ora

09:34

Vista

Prospettica Laterale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_28


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 23

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 24

LEGENDA 0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

Oggetto

Incrocio Vie Roma e Appiani

Oggetto

SP47 e Parco Pre Campel

Luogo

Via Appiani

Luogo

SP47

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

09:32

Ora

09:30

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_29


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 25

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 26

LEGENDA 0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

Oggetto

Parco Precampel e Lago

Oggetto

Scorcio di Bosisio Parini

Luogo

SP47

Luogo

SP47

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

09:29

Ora

09:28

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_30


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 27

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 28

Oggetto

Via Manzoni

Oggetto

Piazza Parini e Statua Parini

Luogo

Piazza Parini

Luogo

Piazza Parini

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:02

Ora

12:52

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA 0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_31


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 29

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 30

Oggetto

Municipio

Oggetto

Municipio

Luogo

Piazza Parini

Luogo

Piazza Parini

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:01

Ora

10:58

Vista

Prospettica Laterale

Vista

Prospettica Frontale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA 0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_32


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 31

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 32

Oggetto

Ex Chiesa Sant’Anna

Oggetto

Cortile Interno Municipale

Luogo

Via Roma

Luogo

Via Roma

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:02

Ora

11:06

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA 0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_33


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 33

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 34

Oggetto

Abitazioni

Oggetto

Edificio Ex ASL e Villa Alba

Luogo

Via Roma

Luogo

Via Roma

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:06

Ora

13:36

Vista

Accidentale

Vista

Prospettica Laterale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA 0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_34


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 35

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 36

Oggetto

Passaggio Coperto

Oggetto

Villa Alba

Luogo

Via Roma

Luogo

Via Roma

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

11:09

Ora

11:02

Vista

Prospettica Frontale

Vista

Prospettica Frontale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA 0X

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_35


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 37

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 38

LEGENDA 0X

Oggetto

Camminamento Lungolago

Oggetto

Lago

Luogo

Lungolago Pusiano

Luogo

Lungolago Pusiano

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

10:07

Ora

10:07

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Ambito di Interv

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_36


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 39

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 40

LEGENDA 0X

Oggetto

Villa Rosa

Oggetto

Scuola Media

Luogo

Lungolago Pusiano

Luogo

Lungolago Pusiano

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

12:33

Ora

13:15

Vista

Prospettica Frontale

Vista

Prospettica Frontale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_37


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 41

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 42

LEGENDA Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

0X

Oggetto

Lago e Pontile

Oggetto

Lungolago, Garbagnate Rota

Luogo

Lungolago Pusiano

Luogo

Lungolago Pusiano

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

12:36

Ora

10:08

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_38


SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 43

SCHEDA DI RILIEVO FOTOGRAFICO 44

LEGENDA Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

0X

Oggetto

Camminamento Lungolago

Oggetto

Camminamento Lungolago

Luogo

Lungolago Pusiano

Luogo

Lungolago Pusiano

Data

16/10/2014

Data

16/10/2014

Ora

12:38

Ora

12:39

Vista

Accidentale

Vista

Accidentale

Fotocamera

NIKON D90

Fotocamera

NIKON D90

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Risoluzione

4272 X 2848 pixels

Colore

RGB

Colore

RGB

Messa a fuoco

Automatica

Messa a fuoco

Automatica LEGENDA

LEGENDA

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

LOCALIZZAZIONE PLANIMETRICA

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SCHEDE FOTOGRAFICHE

0X

Punto di Presa Numero Scheda Fotograaca Ambito di Intervento

GRUPPO 16

1: - / -

T_39


Legenda Legenda

PIANO TERRA

SUPERFICIE 854,69 m² 5717,13 m³ VOLUME PIANO COPERTURA

PIANTA PIANO COPERTURA

TIPOLOGIESUPERFICIE MURARIE VOLUME

942,40 m² --- m³

Scala Scala 1:100 1:100

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

PIANTA PIANO TERRA

1.A 1.C

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Elemento strutturale TIPOLOGIE MURARIE Elemento non strutturale Elemento strutturale Non rilevabile Elemento non strutturale

Pavimento DESCRIZIONE FinituraMATERIALI muraria P0 F0 Pavimento Finitura muraria I0 S0 P0 F0 Soffitto I0 S0 Infisso Soffitto Finitura muraria: Pavimento: Infisso F01 Carta da parati P01 Calcestruzzo Finitura F02 Grès muraria: P02Pavimento: Cotto P03P01 Graniglia Calcestruzzo P04P02 Granito Cotto P05P03 Grès Graniglia P06P04 Laterizio Granito P07P05 Legno Grès P08P06 Linoleum Laterizio Legno P09P07 Pietra Linoleum P10P08 Porfido Pietra P11P09 Tappezzeria P10 Porfido P11 Tappezzeria

Infisso: I01 Infisso: Acciaio I02 Ferrobattuto Acciaio I03 I01 Legno Ferrobattuto I04 I02 Ottone Legno I05 I03 Vetro armato I04 Ottone I06 Vetro liscio I05 Vetro armato I06 Vetro liscio

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA PIANO TERRA

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

F03 Ferro F01 Carta da parati F04 Intonaco F02 Grès a base di calce a grana fine F03 Ferro F05 intonaco a base di calce F04 Intonaco a base di calce a grana grossa a grana fine F06 Intonaco civile a grana F05 intonaco a base di calce finea +grana grès grossa h 190 cm F06 Intonaco civile a grana F07 Intonaco civile a grana + grèsh h190 190cm cm finefine + legno F07 Intonaco civile aforati grana F08 Laterizio: mattoni + legnomattoni h 190 cm F09fine Laterizio: pieni F08 Laterizio: mattoni forati F10 Legno F09 Laterizio: mattoni pieni F11 Malta cementizia F10 Legno F12 Pietra F11 Malta cementizia F13 Tappezzeria F12 Pietra F13 Tappezzeria Soffitto: S01 Calcestruzzo a vista Soffitto: S02 Ferro S01 Calcestruzzo S03 Intonaco a baseadivista calce S02 Ferro a grana fine S03 Intonaco a base calce S04 Intonaco a base di di calce a grana fine a grana grossa S04 Intonaco a base di calce S05 Laterizio a grana grossa S06 Legno S05 Laterizio S07 Malta cementizia S06 Legno S07 Malta cementizia

GRUPPO 16

1:100

OGGETTO: Rilievo metrico- materico pianta piano terra OGGETTO: Rilievo metrico- materico pianta piano copertura

10 Palestra 01 Atrio 11 Ripostiglio 02 Bagno DESTINAZIONI D'USO 12 Sede associazioni 03 Box 10 Palestra 01 Atrio 04 Camera 13 Soggiorno 11 Ripostiglio 02 Bagno 05 Cantina 14 Sottotetto 12 Sede associazioni 03 Box 06 Cucina 15 Spogliatoio 04 Camera 13 Soggiorno 07 Deposito 16 Spogliatoio / Deposito 05 Cantina 14 Sottotetto 08 Disimpegno 17 Stanza di servizio 06 Cucina 15 Spogliatoio 09 Locale impianti 07 Deposito 16 Spogliatoio / Deposito 08 Disimpegno 17 Stanza di servizio 09 Locale impianti DESCRIZIONE MATERIALI

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14 GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Nominativo locale Codice destinazione DETTAGLIO LOCALI d'uso Nominativo locale 0.0_00 Codice destinazione Rapporto aero-illuminante RAI 00 d'uso Superficie calpestabile S =0.0 00,00 m² _00 Altezza interna del locale H = 0,00 m Rapporto aero-illuminante RAI 00 Superficie calpestabile S = 00,00 m² Altezza interna del locale H = 0,00 m DESTINAZIONI D'USO

T_40

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Non rilevabile DETTAGLIO LOCALI


Legenda Legenda

PIANO PRIMO

SUPERFICIE 218,25 m² 611,10 m³ VOLUME PIANO COPERTURA

PIANTA PIANO COPERTURA

TIPOLOGIESUPERFICIE MURARIE VOLUME

942,40 m² --- m³

Scala Scala 1:100 1:100

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

PIANTA PIANO PRIMO

1.B 1.C

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Elemento strutturale TIPOLOGIE MURARIE Elemento non strutturale Elemento strutturale Non rilevabile Elemento non strutturale

I01 Infisso: Acciaio I02 Ferrobattuto I01 Acciaio I03 Legno I02 Ferrobattuto I04 Ottone I03 Legno I05 Vetro armato I04 Ottone I06 I05 Vetro liscio Vetro armato I06 Vetro liscio

S01 Calcestruzzo a vista Soffitto: S02 Ferro S01 Calcestruzzo a vista S03 Intonaco a base di calce S02 Ferro a grana fine S03 Intonaco a base di calce S04 Intonaco a base di calce a grana fine a grana grossa S04 Intonaco a base di calce S05 a Laterizio grana grossa S06 Legno S05 Laterizio S07 Malta cementizia S06 Legno

OGGETTO: Rilievo metrico- materico pianta piano primo OGGETTO: Rilievo metrico- materico pianta piano copertura

Pavimento DESCRIZIONE MATERIALI Finitura muraria Pavimento P0 F0 Finitura muraria I0 S0 P0 F0 Soffitto I0 S0 Infisso Soffitto Pavimento: Infisso Finitura muraria: F01 Carta da parati P01 Calcestruzzo Finitura muraria: Pavimento: F02 Grès P02 Cotto Carta da parati Calcestruzzo F03F01 Ferro P03P01 Graniglia Grès a base di calce Cotto F04F02 Intonaco P04P02 Granito F03 Ferro Graniglia a grana fine P05P03 Grès Intonaco a base di calce Granito F05F04 intonaco a base di calce P06P04 Laterizio a grana fine Grès a grana grossa P07P05 Legno F05 intonaco a base di calce P06 Laterizio F06 Intonaco civile a grana P08 Linoleum Legno finea +grana grès grossa h 190 cm P09P07 Pietra F06 Intonaco civile a grana P08 Linoleum F07 Intonaco civile a grana P10 Porfido + grèsh h190 190cm cm Pietra finefine + legno P11P09 Tappezzeria Intonaco civile aforati grana P10 Porfido F08F07 Laterizio: mattoni + legno h 190 P11 Tappezzeria F09fine Laterizio: mattonicm pieni Laterizio: mattoni forati F10F08 Legno Laterizio: mattoni pieni F11F09 Malta cementizia Legno F12F10 Pietra F11 Malta cementizia F13 Tappezzeria F12 Pietra F13 Tappezzeria Soffitto: Infisso:

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14 GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

10 Palestra 01 Atrio DESTINAZIONI D'USO 11 Ripostiglio 02 Bagno 12 10 Sede associazioni 03 Box Palestra 01 Atrio 04 Camera 13 11 Soggiorno Ripostiglio 02 Bagno 05 Cantina 14 Sottotetto 12 Sede associazioni 03 Box 06 Cucina 15 13 Spogliatoio 04 Camera Soggiorno 07 Deposito 16 14 Spogliatoio 05 Cantina Sottotetto/ Deposito 08 Disimpegno 17 15 Stanza di servizio 06 Cucina Spogliatoio 09 Locale impianti 07 Deposito 16 Spogliatoio / Deposito 08 Disimpegno 17 Stanza di servizio 09 Locale impianti DESCRIZIONE MATERIALI

S07 Malta cementizia

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA PIANO PRIMO

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Nominativo locale DETTAGLIO LOCALI Codice destinazione d'uso Nominativo locale 0.0_00 Codice destinazione Rapporto RAI 00 d'uso aero-illuminante Superficie calpestabile S =0.0 00,00 _00 m² Altezza interna del locale H = 0,00 m Rapporto aero-illuminante RAI 00 Superficie calpestabile S = 00,00 m² Altezza interna del locale H = 0,00 m DESTINAZIONI D'USO

GRUPPO 16

1:100

T_41

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Non rilevabile DETTAGLIO LOCALI


PIANO COPERTURA SUPERFICIE PIANO COPERTURA 942,40 m² --- m³ VOLUME SUPERFICIE 942,40 m² --- m³ VOLUME TIPOLOGIE MURARIE

1.C 1.C

PIANTA PIANO COPERTURA PIANTA PIANO COPERTURA

Legenda Legenda

Scala Scala 1:100 1:100

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

TIPOLOGIE MURARIE Elemento strutturale Elemento strutturale Elemento non strutturale Elemento non strutturale Non rilevabile Non rilevabile

0.000 _00 RAI S =RAI 00,00 00 m² H= 0,00 m m² S = 00,00 H = 0,00 m

Codice destinazione Nominativo locale d'uso Codice destinazione d'uso Rapporto aero-illuminante Superficie Rapportocalpestabile aero-illuminante Altezza interna del locale Superficie calpestabile Altezza interna del locale

DESTINAZIONI D'USO D'USO 10 Palestra 01DESTINAZIONI Atrio 1110 Ripostiglio 0201 Bagno Palestra Atrio 1211 Sede associazioni 0302 Box Ripostiglio Bagno 0403 Camera 13 Soggiorno 12 Sede associazioni Box 0504 Cantina 1413 Sottotetto Camera Soggiorno 0605 Cucina 1514 Spogliatoio Cantina Sottotetto 0706 Deposito 1615 Spogliatoio Cucina Spogliatoio/ Deposito 0807 Disimpegno 1716 Stanza di servizio Deposito Spogliatoio / Deposito 0908 Locale impianti Disimpegno 17 Stanza di servizio 09 Locale impianti

DESCRIZIONE MATERIALI DESCRIZIONE MATERIALI Pavimento Pavimento Finitura muraria Finitura muraria P0 F0 P0 F0 I0 S0 I0 S0 Soffitto Soffitto Infisso Infisso Finitura muraria: Pavimento: Finitura muraria: Pavimento: F01 Carta da parati P01 Calcestruzzo F01 Carta da parati P01 Calcestruzzo F02 Grès P02 Cotto F02 Grès P02 Cotto F03 Ferro P03 Graniglia F03 Ferro a base di calce P03 Graniglia F04 Intonaco P04 Granito F04 Intonaco a base di calce P04 Granito a grana fine P05 Grès a grana finea base di calce P05 Grès F05 intonaco P06 Laterizio F05 intonaco a P06 Laterizio a grana grossa base di calce P07 Legno a grana grossa P07 Legno F06 Intonaco civile a grana P08 Linoleum F06 Intonaco civile a grana P08 Linoleum fine + grès h 190 cm P09 Pietra fine + grès h 190 cm P09 Pietra F07 Intonaco civile a grana P10 Porfido F07 Intonaco civile a grana P10 Porfido fine + legno h 190 cm P11 Tappezzeria fine + legno h 190 cm P11 Tappezzeria F08 Laterizio: mattoni forati F08 Laterizio: mattoni forati F09 Laterizio: mattoni pieni F09 Laterizio: mattoni pieni F10 Legno F10 Legno F11 Malta cementizia F11 Malta cementizia F12 Pietra F12 Pietra F13 Tappezzeria F13 Tappezzeria Infisso: Infisso: I01I01 Acciaio Acciaio I02I02 Ferrobattuto Ferrobattuto I03I03 Legno Legno I04I04 Ottone Ottone I05I05 Vetro armato Vetro armato I06I06 Vetro liscio Vetro liscio

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO - MATERICO PIANTA COPERTURA

CREATO CON LA LA VERSIONE DIDATTICA DI UN AUTODESK CREATO CON VERSIONE DIDATTICA DI PRODOTTO UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

Soffitto: Soffitto: S01 Calcestruzzo S01 Calcestruzzoa avista vista S02 Ferro S02 Ferro S03 Intonaco S03 Intonacoa abase basedidicalce calce a grana fine a grana fine S04 Intonaco S04 Intonacoa abase basedidicalce calce a grana grossa a grana grossa S05 Laterizio S05 Laterizio S06 Legno S06 Legno S07 Malta S07 Maltacementizia cementizia

GRUPPO 16

1:100

OGGETTO:Rilievo Rilievometricometricomaterico pianta piano copertura OGGETTO: materico pianta piano copertura

0.0_00

GRUPPI8-9-10-11-12-13-14 8-9-10-11-12-13-14 GRUPPI

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

DETTAGLIO LOCALI Nominativo locale

T_42

CREATO CON VERSIONE DIDATTICADIDIUN UNPRODOTTO PRODOTTOAUTODESK AUTODESK CREATO CON LALA VERSIONE DIDATTICA

DETTAGLIO LOCALI


CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

OGGETTO: Rilievo metrico prospetti Nord e Sud GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

PROSPETTO NORD

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO PROSPETTI NORD E SUD

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Scala 1:100

PROSPETTO SUD

GRUPPO 16

1:100

T_43


OGGETTO: Rilievo metrico prospetti Est e Ovest

Scala 1:100

1.

PROSPETTO OVEST

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

PROSPETTO EST

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO PROSPETTI EST E OVEST

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

GRUPPO 16

1: 100

T_44


CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

OGGETTO: Rilievo metrico sezioni AA', BB' e CC'

SEZIONE CC'

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

SEZIONE BB'

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO METRICO SEZIONI AA’ BB’ E CC’

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Scala

SEZIONE AA'

GRUPPO 16

1:100

T_45


PROSPETTO SUD

ELEMENTI ELEMENTITECNICI TECNICI CvCv Chiusura Chiusuraverticale verticale

PROSPETTO OVEST

Partizioneinterna interna verticale verticale PvPv Partizione Partizioneinterna interna orizzontale orizzontale Pi Pi Partizione

2.B 2.A

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTOCREATO AUTODESK CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Partizione esterna orizzontale PePe Partizione esterna orizzontale

Co

Se

Se

Iv

Iv

Copertura

Copertura Scale

Scale

Infisso verticale

Infisso verticale

Sistema di oscuramento

So

Sistema di oscuramento

Da

Davanzale

Ba

Balcone

Da

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Elemento strutturale

Ba Pt

Davanzale

Balcone

Parapetto

Impianto di smaltimento acque piovane IsMATERIALI Vetro

MATERIALI V1

Vetro

Metallo

V2

Vetro armato Rame

M1

Metallo

Acciaio

M2

Rame

M1

Ferro

M3

Acciaio

M2

Alluminio

M4

M3

Ferro

M4 I

Alluminio Intonaco

Intonaco

Intonaco I1 I

Intonaco a base cementizia

Intonaco

Intonaco a base di calce a grana fine

I2

I1 I3

Intonaco aa base base di calce a Intonaco cementizia

I2Laterizio

Intonaco a base di calce a grana fine

grana grossa

Intonaco Laterizio a base di calce a grana grossa

L1 Laterizio Legno

L

Laterizio Legno

Le

L1

Cotto

Pietra

Legno

Pietra

Pi

Legno

Le

Granito

Pi1

Pietra

Porfido

Pi2

Pi

Cotto

Compositi

Pietra

Pi1

Granito

Pi2C2

Porfido Calcestruzzo a vista

C1

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

L

I3

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

PROSPETTO EST

Vetro liscio Vetroliscio armato Vetro

V1V2

Amianto

Compositi Materiali polimerici C1P1 P2

C2

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO MATERICO PROSPETTI NORD E SUD CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

OGGETTO: Rilievo materico prospetti Nord e Sud

Sc Is Scossalina Impianto di smaltimento acque piovane

OGGETTO: Rilievo materico prospetti Est e Ovest

PtSc Parapetto Scossalina

PVC Amianto Plastica

Calcestruzzo a vista

Materiali polimerici P1

PVC GRUPPO 16

P2

Plastica

1:100

T_46

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

PROSPETTO NORD

So

Elemento strutturale

Scala

Co

Scala 1:100 1:100

Es

Es


ELEMENTI TECNICI Chiusura verticale

Cv

ELEMENTI TECNICI

Pv

Partizione interna verticale

Pi

Partizione interna orizzontale

Cv

PROSPETTO OVEST

Pv

Chiusura verticale

Partizione interna verticale

orizzontale PePi Partizione Partizioneesterna interna orizzontale

1:100

Scala Scala 1:100

EsPe Elemento Partizionestrutturale esterna orizzontale

2.B 2.

PROSPETTO OVEST

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Elemento strutturale CoEs Copertura Copertura SeCo Scale Scale verticale IvSe Infisso

Da

Ba

Ba

Pt

Pt

Sistema di oscuramento

Davanzale

Davanzale

Balcone

Balcone

Parapetto Parapetto

Sc

Scossalina

Is

Impianto di smaltimento acque piovane

Sc Is

Scossalina

Impianto di smaltimento acque piovane

MATERIALI

MATERIALI

Vetro

Vetro

V1V1

Vetro liscio Vetro liscio

V2V2

Vetro Vetro armato armato

Metallo Metallo

PROSPETTO EST PROSPETTO EST

M1M1

Rame Rame

M2M2

Acciaio Acciaio

M3M3

Ferro Ferro Alluminio

M4

Alluminio

M4

Intonaco

Intonaco

Intonaco

I

I2

Intonaco a base cementizia

I1

Intonaco a base cementizia Intonaco a base di calce a grana fine

I2

Intonaco a base di calce a grana fine Intonaco a base di calce a

I3

I3

Laterizio

Laterizio L L

grana grossa Intonaco a base di calce a grana grossa Laterizio

Laterizio

L1

Cotto

L1 Legno Legno Le

Cotto Legno

Pietra Le

Legno Pietra

Pi Pietra

PiPi1

Granito Pietra

Pi2 Pi1

Porfido Granito

Compositi

Pi2

C1

Compositi C2

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

I1

Intonaco

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

I

OGGETTO: Rilievo materico prospetti Est e Ovest

So

Da

Infisso verticale

Sistema di oscuramento

OGGETTO: Rilievo materico prospetti Est e Ovest

Iv

So

Porfido

Amianto

Calcestruzzo a vista

C1

Amianto

C2P1

Calcestruzzo a vista PVC

Materiali polimerici

Materiali polimerici P2

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO MATERICO PROSPETTI EST E OVEST

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

P1 P2

Plastica

PVC

Plastica

GRUPPO 16

1: 100

T_47


AV AV

Alveolizzazione Alveolizzazione

CO CO

Concrezione Concrezione

CR CR

Crosta Crosta

DD

Degradazione differenziale

DD

Degradazione differenziale

DA

Degrado antropico

DA

Degrado antropico

DS

Deposito superficiale

DS

Deposito superficiale

DL

Dilavamento

DL

Disgregazione

Disgregazione

DT

Distacco

EF

Efflorescenza

ER

Erosione

ES FR

Esfoliazione Fratturazione o fessurazione

DT

Distacco

EF

Esfoliazione

FRIN

Fratturazione Incrostazione o fessurazione

INLA

Incrostazione Lacuna

MA LA

Macchia Lacuna

MN MA

Mancanza Macchia

OS MN

Osidazione Mancanza

PA

Patina

OS

Osidazione

PB

Patina biologica

PA

Patina

PE

Pellicola

PB

Patina biologica

PT

Pitting

PE

Pellicola Polverizzazione

PO

PT

Pitting

PO

Polverizzazione

PV

Presenza di vegetazione

RI

Rigonfiamento

SC

Scagliatura

VA

Vandalismo

PV

Presenza di vegetazione

RI

Rigonfiamento

SC

Scagliatura

VA

Vandalismo

MATERIALI V

Vetro

MATERIALI M

Metallo

VI

Intonaco Vetro

ML

Laterizio Metallo

I Le

Legno Intonaco

L

Pi

Pietra

Laterizio

C

Compositi

Le

Legno

Pi SI

C

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

RILIEVO DEL DEGRADO PROSPETTI NORD E SUD CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

SI

Pietra AC

AC

M

00

Compositi

M

00

Scheda intervento Numero scheda Materiale Tipologia di degrado

Scheda intervento Numero scheda

GRUPPO 16 Materiale1:100

Tipologia di degrado

OGGETTO: Rilievo del degrado prospetti Nord e Sud

Erosione

ES

OGGETTO: Rilievo del degrado prospetti Est e Ovest

Efflorescenza

ER

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

DG

T_48

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

PROSPETTO NORD

Dilavamento

DG

PROSPETTO EST

3.B 3.A

Alterazione Alterazione cromatica cromatica

AC AC

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

PROSPETTO OVEST

Scala

TIPOLOGIE TIPOLOGIEDI DIDEGRADO DEGRADO

PROSPETTO SUD

Scala 1:100 1:100

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK


AV CO

Alveolizzazione Concrezione

CO CR

Concrezione Crosta

CR

Crosta

DD

Degradazione differenziale

DD

Degradazione differenziale

DA

Degrado antropico

DA

Degrado antropico

DS

Deposito superficiale

DS

Deposito superficiale

DL

Dilavamento

DL

Dilavamento

DG

Disgregazione

DT

Distacco

EF

Efflorescenza

ER

Erosione

ES

Esfoliazione

FRFR

Fratturazione Fratturazione o o fessurazione fessurazione

ININ

Incrostazione Incrostazione

LALA

Lacuna Lacuna

MA MA

Macchia Macchia

MN MN

Mancanza Mancanza

OS OS

Osidazione Osidazione

Disgregazione

DG DT

Distacco

EF

Erosione

ES

Esfoliazione

PA

Patina

PA

PROSPETTO EST

Patina

PB

Patina biologica

PB

Patina biologica

PE

Pellicola

PE

Pellicola

PT

Pitting

PT

Pitting

PO

Polverizzazione

PV

Presenza di vegetazione

RI

Rigonfiamento

SC

Scagliatura

VA

Vandalismo

Polverizzazione

PO PV

Presenza di vegetazione

RI

Rigonfiamento

SC

Scagliatura

VA

Vandalismo

MATERIALI

MATERIALI V

Vetro

VM

Metallo Vetro

MI

Intonaco Metallo

I L

Laterizio Intonaco

L

Le

Legno

Laterizio

Pi

Pietra

Le Pi

Legno

C

Compositi

Pietra

Compositi Scheda intervento

C SI

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici RILIEVO DEL DEGRADO PROSPETTI EST OVEST CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

SI

OGGETTO: Rilievo del degrado prospetti Est e Ovest

Efflorescenza

ER

PROSPETTO EST

3.B 3.

Alterazione cromatica Alveolizzazione

1:100

AVAC

AC

AC

M

M

00

00

GRUPPO 16

Numero scheda

Materialeintervento Scheda Tipologiascheda di degrado Numero

Materiale Tipologia di degrado

1: 100

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

PROSPETTO OVEST

Scala Scala 1:100

TIPOLOGIE DI DEGRADO Alterazione cromatica AC

OGGETTO: Rilievo del degrado prospetti Est e Ovest

PROSPETTO OVEST

TIPOLOGIE DI DEGRADO

GRUPPI 8-9-10-11-12-13-14

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

T_49


ANOMALIA RILEVATA: PATINA BIOLOGICA Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: INCROSTAZIONE Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: PRESENZA DI VEGETAZIONE Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: EFFLORESCENZA Rilievo fotografico

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microorganismi cui possono aderire polvere, terriccio, ecc.

Deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica.

Locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante.

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino, o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all’interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali. Il fenomeno prende allora il nome di criptoeffolerescenza o subefflorescenza.

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Macchia

Presenza di vegetazione

Patina biologica

Erosione

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Calcestruzzo

Calcestruzzo

Calcestruzzo

Calcestruzzo

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Lineare sulla parte inferiore della muratura e diffusa sulla superficie del camminamento perimetrale, lato Nord

Lineare sul camminamento esterno secondo l’andamento del canale di gronda sovrastante, lato Est

In prossimità dell’attacco a terra, lati Ovest e Nord

Localizzata sul punto di giunzione di due elementi in cls, lato Nord

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Lieve: Patologia di scarsa entità

Avanzato: Patologia di grave entità

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Schede diagnosi/intervento correlate

S.CL.01 S.DI.01 / S.I.01

Schede diagnosi/intervento correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.CL.02 S.DI.02 / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

S.CL.03 S.DI.03/ S.I.---

Codice scheda di classificazione Schede diagnosi/intervento correlate

SCHEDE CLASSIFICAZIONE DEGRADO

GRUPPO 16

S.CL.04 S.DI.--- / S.I.---

T_50


ANOMALIA RILEVATA: VANDALISMO Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: VANDALISMO Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: ESFOLIAZIONE Rilievo fotografico

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Definizione (Treccani)

Definizione (Treccani)

Definizione (Treccani)

Definizione (NorMaL)

Tendenza a rovinare, distruggere, guastare senza necessità e senza ragione, per gusto perverso o per sciocca e malintesa ostentazione di forza, o anche per incapacità a comprendere la bellezza e l’utilità delle cose che si distruggono.

Tendenza a rovinare, distruggere, guastare senza necessità e senza ragione, per gusto perverso o per sciocca e malintesa ostentazione di forza, o anche per incapacità a comprendere la bellezza e l’utilità delle cose che si distruggono.

Azione erosiva, con asportazione del materiale eroso, esercitata dalle acque meteoriche scorrenti su un pendio.

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli tra loro (sfoglie).

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

---

---

Macchia

Ossidazione

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Mattone a vista, calcestruzzo

Mattone a vista

Calcestruzzo, mattone a vista

Metallo

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffuso sulla chiusura verticale, lati Ovest e Nord

Localizzata in alcuni punti della chiusura verticale, lato Sud

Localizzata tra pilastro e architrave sotto il serramento, lati Sud e Nord

Diffuso sull’elemento, lato Sud

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Avanzato: Patologia di grave entità

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Schede diagnosi/intervento correlate

S.CL.05 S.DI.--- / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.CL.06 S.DI.--- / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

S.CL.07 S.DI.04 / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

SCHEDE CLASSIFICAZIONE DEGRADO

GRUPPO 16

S.CL.08 S.DI.--- / S.I.---

T_51


ANOMALIA RILEVATA: MACCHIA Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: ALTERAZIONE CROMATICA Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: FESSURAZIONE Rilievo fotografico

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza si materiale estraneo al substrato.

Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate.

Azione erosiva, con asportazione del materiale eroso, esercitata dalle acque meteoriche scorrenti su un pendio.

Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

---

Termoforesi

Macchia

Distacco

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Gomma

Intonaco

Intonaco

Intonaco e muratura

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Localizzato in prossimità della soglia del serramento, interno lati Sud e Nord

Diffuso sulla chiusura verticale in prossimità dello scheletro strutturale, interno lati Sud e Nord

Localizzata sotto il serramento, lati Sud e Nord

Lineare con orientamento verticale, interno lato Sud

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Lieve: Patologia di scarsa entità

Avanzato: Patologia di grave entità

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Schede diagnosi/intervento correlate

S.CL.09 S.DI.--- / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.CL.10 S.DI.05/ S.I.02

Schede diagnosi/intervento correlate

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

S.CL.11 S.DI.06 / S.I.---

Codice scheda di classificazione Schede diagnosi/intervento correlate

SCHEDE CLASSIFICAZIONE DEGRADO

GRUPPO 16

S.CL.12 S.DI.--- / S.I.---

T_52


ANOMALIA RILEVATA: INCROSTAZIONE Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: MACCHIA Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: ESPULSIONE Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: TERMOFORESI Rilievo fotografico

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Riferimento grafico per localizzare la patologia

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Definizione (NorMaL)

Deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica.

Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza si materiale estraneo al substrato.

Caduta e perdita di parti.

Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate.

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Anomalie correlate

Macchia

Alterazione cromatica

---

Termoforesi

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Materiali interessati

Calcestruzzo

Calcestruzzo

Calcestruzzo armato

Intonaco

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Diffusione e orientamento

Localizzata sulla muratura in prossimità della copertura, lati Nord e Sud

Generalizzato sui pannelli prefabbricati della copertura, interno

Puntuale sulla trave a “Pigreco” in copertura, interno

Diffuso sul soffitto del primo piano, interno

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Stato di progressione

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Avanzato: Patologia di grave entità

Contenuto: Patologia che causa danni moderati al materiale intaccato

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Codice scheda di classificazione

Schede diagnosi/intervento correlate

S.CL.13 S.DI.--- / S.I.---

Schede diagnosi/intervento correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.CL.14 S.DI.07 / S.I.03

Schede diagnosi/intervento correlate

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

S.CL.15 S.DI.08 / S.I.04

Codice scheda di classificazione Schede diagnosi/intervento correlate

SCHEDE CLASSIFICAZIONE DEGRADO

GRUPPO 16

S.CL.16 S.DI.--- / S.I.---

T_53


+8,20

95

+8,15

+7,00

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

C.O.01 RTP02 S.E.01 --+4,75

705

200

23

1 2 3 4

87

C.O.01 L’elemento di copertura dello spazio da gioco ha il pregio di avere una struttura in larga parte a vista e quindi facilita la lettura dell’ipotetica stratigrafia. I grossi tegoli prefabbricati, di cui si è riusciti a risalire alla ditta produttrice, venivano messi in opera con un passo di 480 cm e gli elementi piani di solaio venivano direttamente appoggiati sui tegoli stessi. Un getto di completamento superiore rende tutto il sistema solidale, conferendo l’opportuna rigidezza d’insieme. Per ottimizzare la coesione tra getto e tegolo, gli elementi prefabbricati erano muniti di spillature verticali, che evitano lo scorrimento reciproco. Al di sopra dello strato portante è posizionato un manto di copertura estremamente economico, a cui è affidata l’unica funzione di impermeabilizzazione. Molto importante segnalare come tutti gli elementi prefabbricati siano distanziati dall’orditura principale tramite cuscinetti in polistirolo.

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

C.O.02 Molto più complicato è stato ipotizzare una stratigrafia plausibile del solaio controterra. Le informazioni sullo stato di fatto a disposizione sono veramente poche e, anche in questo caso, unendo l’economicità dell’opera alle tecnche di costruzione dell’epoca, si è tentato di ipotizzare una stratigrafia povera ma veritiera. Molto probabilmente l’elemento tecnico non presenta un vero e proprio vespaio areato ma, molto più probabilmente, uno strato drenante tra parti sensibili all’umidità e terreno consolidato. La funzione di barriera al vapore e di scorrimento fra i due strati aventi diverse caratteriste igroscopiche è stata probabilmente demandata ad una membrana di tessuto non tessuto, mentre la finitura interna, unica cosa certa, è lionleum. Un’indagine più approfondita ptrebbe contribuire ad individuare la vera composizione dell’elemento tecnico. CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

C.O.02 RTP05

Sezione trasversale

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

C.V.01 RTP01

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

C.V.01 L’elemento di chiusura verticale con finitura esterna in mattoni a vista è sicuramente quel mix di materiali e colori che connota spiccatamente l’edificio nella sua interezza. Tramite un’attenta analisi dei manuali dell’epoca è stato possibile risalire ad una probabile stratigrafia dell’elemento tecnico: un paramento esteno in mattoni pieni faccia a vista (facilmente riconoscibili da una qualsiasi foto dell’edificio) nascono un’intercapedine d’aria che viene a fa da barriera al vapore e piccolo strato isolante tra il paramento esterno e quello interno, composto invece da blocchi forati in laterizio. Interessante è poi notare come siano disposti i mattoni del paramento esterno: tra le tecniche di posa in opera di più corsi di mattoni, disposti su più file, riteniamo che la tecnica seguita sia quella della “muratura a due teste”, detta anche muratura “gotica”.

±0,00

+0,05

SEZIONE TECNOLOGICA VERTICALE 1:20

GRUPPO 16

T_054


P.I.V.03 ---

P.I.V.01 RTP03

C.V.02 RTP06

C.V.02 Per risalire alla composizione dell’elemento tecnico preso in esame, è stato opportuno osservare molto attentamente il materiale raccolto durante il sopraluogo. Benché possa sembrare strano, la stratigrafia dell’elemento risulta estremamente semplice: un grosso setto in cemento armato largo circa 40 cm (come i pilastri)intonacato soamente sul lato interno. Esternamente la finitura non esiste e il cemento armato è lasciato a vista. Al fine di verificare questa inusuale soluzione tecnica si ritiene utile confrontare le due fotografie sottostanti, che mostrano la situazione interana e quella esterna, con il conglomerato cementizio a vista in entrabe i casi.

C.V.03 ---

P.I.V.01 La partizione interna verticale in oggetto presenta caratteristiche simili alla tecnologia tradizionale ancora ampiamente impiegata in Italia. Per la suddivisione di due locali attigui che non presentano particolari esigenze di isolamento sonoro e termico reciproco, viene impiegato un semplice tamponamento in laterizi forati delimitato da due strati di intonaco composto da malta a base di calce. Quest’ultima accortenza consente di conferire maggiore elasticità agli strati di intonaco, cosa che non avverrebbe con intonaci a base di malta cementizia. L’ipotesia della stratigrafia è nata come ovvia conseguenza del rilievo metrico, che mette in risalto lo spessore limitato del tavolato.

C.V.01 RTP01

C.V.03 - P.I.V.02/03 Lo studio di questi tre elementi tecnici non ha potuto dare delle risposte sufficientemente attendibili: l’unico dato accertabile è lo spessore di questi tre elementi, che, confrontato con le tecnologie costruttive dell’epoca, ha portato al disegno di stratigrafie che presentano delle incongruenze: quale necessità di avere elementi spessi 40 cm tra un pilastro e l’altro? e tra due stanze attigue? Probabilmente il disegno originario non prevedeva il blocco servizi. L’unica opzione plausibile all’esistenza di un nucleo massiccio di controvento in C.A. è rappresentato dalle stratigrafie ipotizzate nella sezione orizzontale. Pianta piano terra

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

S.E.01 Nell’edificio palestra, gli infissi in alluminio sono tutti molto simili: stesso materiale e stessa tecnologia. Tra le varie tipologie si possono distinguere infissi con apertura a vasistas verso l’interno ed infissi scorrevoli. Il caso in oggetto rappresenta la tipologia più diffusa nel blocco servizi ed è costituita da infissi estrusi in alluminio, posati a metà tra filo interno e filo esterno. Ad un’osservazione diretta non sembra essere presente alcun tipo di accrogimento particolare per quanto riguarda la posa in opera di tale elemento tecnico: l’infisso poggia direttamente sulla struttura senza alcun tipo di controtelaio. Il telaio non è a taglio termico e il vetro è costituito da una singola lastra. Anche in questo caso, la contingenza economica ha influenzato pesantemente la scelta dei materiali e delle tecnologie. La prima delle due immagini riportate di seguito, rappresenta un sistema a infisso scorrevole simile a quello installato negli ambienti del blocco servizi ma si differenzia grazie alla peculiarità di prevedere già il vetrocamera (dettaglio estrapolato da “Il Manuale dell’Architetto” . Segue una foto che mostra il davanzale in semplice lamierino.

S.E.01 ---

P.I.V.02 ---

Legenda C.V.02 RTP06

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

SEZIONE TECNOLOGICA ORIZZONTALE 1:20

Codice elemento tecnico Scheda di rilievo tecnologico particolare

GRUPPO 16

T_055


6 40

SCALA 1:10

Legenda Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

Dimensioni standard

Materiali

1

strato portante

mattoni pieni faccia a vista

25 x 12 x 5,5 cm

cotto

2

strato di collegamento

legante

1 cm

malta cementizia

3

intercapedine

aria

3 cm

-------

4

strato portante

mattoni forati

8 x 25 x 25 cm

cotto

5

strato di collegamento

legante

1 cm

malta cementizia

6

strato di finitura int.

intonaco civile

1/1,5 cm

malta a base di calce

23

1 2 3 4

SCALA 1:10

Legenda Rif

Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUT Descrizione

strato impermeabile

guaina impermeabilizzante

0,5 cm

guaina bituminosa

2

strato portante

caldana di completamento

5 cm

cemento armato

3

strato portante prefabb.

elemento piano di solaio

h tot 15 cm

C.A. prefabbricato

4

strato portante prefabb.

tegolo Л

h tot 95 cm

C.A. prefabbricato

Riferimento fotografico

Schede di verifica correlata Tavola di rilievo tecnologico correlata

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

Descrizione

CHIUSURA ORIZZONTALE C.O.01 Esternamente si ipotizza uno strato di impermeabilizzazione costituito da un manto bituminoso a protezione della porzione strutturale formata da una parte prefabbricata tipica della tipologia edilizia presa in esame (grandi campate) resa solidale da un getto di completamento opportunamente ancorato.

Elemento costituito da uno strato esterno in mattoni pieni “faccia a vista”, separatato dalla controparete interna in blocchi forati per tramite di un’intercapedine d’aria. Finitura interna in intonaco civile.

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

Materiali

1

CHIUSURA VERTICALE C.V.01

Note: Ipotesi da manuali tecnici dell’epoca

Dimensioni standard

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento fotografico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

5

Localizzazione

87

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

4

Rif

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO CREATOAUTODESK CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

3

Riferimento tecnologico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

1 2

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP02

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Localizzazione

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento tecnologico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP01

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: C.O.01

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: C.V.01

S.V.--T_---

Note: Ipotesi suggerita dalla porzione di sistema portante a vista

Schede di verifica correlata Tavola di rilievo tecnologico correlata

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici SCHEDA RILIEVO TECNOLOGICO PARTICOLARE

GRUPPO 16

S.V.--T_---

T_56


Rif

Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

Materiali

1

strato di finitura interna

intonaco civile

1/1,5 cm

malta a base di calce

2

strato di collegamento

legante

1 cm

malta cementizia

3

strato portante

blocchi forati

12 x 25 x25 cm

4

strato di finitura interna

intonaco civile

1/1,5 cm

1 2 3 4 5 6

SCALA 1:10

Legenda Rif

Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

Dimensioni standard

Materiali

1

strato di finitura interna

piastrelle

2 cm

grés porcellanato

2

strato di collegamento

legante

2 cm

mata cementizia

cotto

3

strato impiantistico

massetto

8 cm

calcestruzzo alleggerito

malta a base di calce

4

strato portante

cappa armata

4 cm

cemento armato

5

strato di alleggerimento

pignatte

18 cm

cotto

6

strato di finitura interna

intonaco

1/1,5 cm

malta a base di calce

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AU

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento fotografico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO CREATOAUTODESK CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Dimensioni standard

Localizzazione

36

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODES

16

Legenda

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

SCALA 1:10

Riferimento tecnologico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

1 2 3 4

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP04

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Localizzazione

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento tecnologico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO CREATOAUTODESK CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP03

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: P.I.O.01

REATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

EATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: P.I.V.01

Descrizione

Riferimento fotografico

Descrizione

PARTIZIONE INTERNA ORIZZONTALE P.I.O.01 PARTIZIONE INTERNA VERTICALE P.I.V.01

Orizzontamento in laterocemento costituito da un solaio portante in calcestruzzo armato ed allaggerito da elementi in laterizio. L’impiantistica è alloggiata nello strato del massetto e le finiture sono differenti a seconda che ci si riferisca al intradosso o all’estradosso. Rispettivamente troviamo intonaco civile e piastrelle.

Tavolato separatore costituito da uno strato potante in blocchi forati e intonacato su entrambi i lati con intonaco civile.

Schede di verifica correlata

Note: -------

Tavola di rilievo tecnologico correlata

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.V.--T_---

Note: Elemento tecnico ipotizzato grazie all’alterazione cromatica

Schede di verifica correlata Tavola di rilievo tecnologico correlata

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici SCHEDA RILIEVO TECNOLOGICO PARTICOLARE

GRUPPO 16

S.V.--T_---

T_57


Rif

Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Dimensioni standard

Materiali

1

finitura interna

linoleum

0.3 cm

materiale plastico

2

strato di livellamento

massetto

4 cm

calcestruzzo

3

strato di barriera

tessuto non tessuto

0,5 cm

-------

4

strato portante

cappa armata

12 cm

calcestruzzo armato

5

strato di riepimento

vespaio

40 cm

ghiaia e pietrisco

6

strato portante

terreno consolidato

-----

terreno

Localizzazione

1 2 3 4

40

SCALA 1:10

Legenda Rif

Elemento costruttivo

Caratteristiche costruttive

Dimensioni standard

Materiali

1

strato portante

setto portante

40 cm

calcestruzzo armato

2

strato di finitura

intonaco civile

1/1,5 cm

malta a base di calce

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUT

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento fotografico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

16 40

Legenda

Riferimento tecnologico

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

SCALA 1:10

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

1 2 3 4 5 6

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP06

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Localizzazione

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Riferimento tecnologico

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: C.V.02

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Codice della scheda di rilievo tecnologico particolare: RTP05

REATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

ELEMENTO TECNICO RILEVATO: C.O.02

Descrizione

Riferimento fotografico

Descrizione

CHIUSURA ORIZZONTALE C.O.02 Solaio contro terra non areato ma dotato di un vespaio di ghiaia e pietrisco che teiene lontana l’umidità. Strato di linoleum posizionato sopra ad un massetto di livellamento. Tra il massetto e la parte portante vera e propria è supposta la predisposizione di uno strato che freni la risalita di vapore ed evita la condensazione interstiziale e agevoli lo scorrimento tra gli strati adiacenti.

Note: Ipotesi da tecniche costruttive dell’epoca

Schede di verifica correlata Tavola di rilievo tecnologico correlata

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.V.--T_---

CHIUSURA VERTICALE C.V.02 Strato massiccio di calcestruzzo armato intonacato solo sul filo interno.

Note: Ipotesi suggerita dall’osservazione delle foto di rilievo

Schede di verifica correlata Tavola di rilievo tecnologico correlata

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici SCHEDA RILIEVO TECNOLOGICO PARTICOLARE

GRUPPO 16

S.V.--T_---

T_58


ANOMALIA RILEVATA: INCROSTAZIONE

ANOMALIA RILEVATA: PATINA BIOLOGICA

Codice albero degli errori

A.E.01

Schede di prediagnosi correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.01

Codice albero degli errori

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

A.E.02

ALBERI DEGLI ERRORI

Schede di prediagnosi correlate

GRUPPO 16

S.DI.02

T_59


ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO

ANOMALIA RILEVATA: PRESENZA DI VEGETAZIONE

Codice albero degli errori

A.E.03

Schede di prediagnosi correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.03

Codice albero degli errori

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

A.E.04

ALBERI DEGLI ERRORI

Schede di prediagnosi correlate

GRUPPO 16

S.DI.04

T_60


ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO

ANOMALIA RILEVATA: TERMOFORESI

Codice albero degli errori

A.E.05

Schede di prediagnosi correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.05

Codice albero degli errori

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

A.E.06

ALBERI DEGLI ERRORI

Schede di prediagnosi correlate

GRUPPO 16

S.DI.06

T_61


ANOMALIA RILEVATA: ESPULSIONE

ANOMALIA RILEVATA: MACCHIA

Codice albero degli errori

A.E.07

Schede di prediagnosi correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.07

Codice albero degli errori

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

A.E.08

ALBERI DEGLI ERRORI

Schede di prediagnosi correlate

GRUPPO 16

S.DI.08

T_62


Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: PATINA BIOLOGICA Albero degli errori

Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: INCORSTAZIONE Albero degli errori

GUASTO: PATINA BIOLOGICA

GUASTO: INCROSTAZIONE

CONDIZIONE: RISTAGNO DI ACQUA PIOVANA E MARCESCENZE

CONDIZIONE: RISTAGNO DI ACQUA PIOVANA

DIFETTO: SCARSO IRRAGGIAMENTO E SCARSA VENTILAZIONE Possibili cause

DIFETTO: ERRATO SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE Possibili cause

DIFETTO: POROSITA’ DEL MATERIALE

Le cause vanno ricercate non solo nell’orientamento dell’edificio, in particolare nell’esposizione a nord della facciata presa in esame, che riceve quindi uno scarso irraggiamento, ma anche nell’errato rapporto tra acqua e cemento del calcestruzzo adoperato; essendo il materiale poroso già all’origine, in un’ambiente caratterizzato dalla presenza di acqua, si crea una patina biologica sull’elemeto verticale.

In questo caso la patologia è dovuta ad un ristagno di acqua piovana. Da un lato l’errato rapporto tra acqua e cemento del calcestruzzo utilizzato rende porosa la pavimentazione del camminamento, provocando il ristagno d’acqua. Dall’altro lato sono evidenti diversi errori di progettazione: a partire dalla scorretta distanza dello sporto di facciata, fino all’errata pendenza della pavimentazione, e a finire con l’incuranza della progettazione della gronda, nel materiale e nella pendenza.

CAUSA: ERRATO RAPPORTO ACQUA/CEMENTO CAUSA: ORIENTAMENTO DELLA FACCIATA

Errori progettuali e/o di esecuzione

CAUSA: ERRATA PROGETTAZIONE DELLO SPORTO DI FACCIATA

L’errore progettuale del degrado è da ricercarsi nello sporto di gronda. La pendenza della gronda ed il materiale utilizzato creano uno scolo delle acque meteoriche non previsto. Insufficiente distanza dello sporto dalla facciata. La scorretta pendenza della pavimentazione comoprta uno scorretto smaltimento delle acque meteoriche al piede dell’edificio. La porosità del camminamento perimetrale è inadeguata.

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Camminamento perimetrale - Composizione - Pendenza - % e dimensione dei microfori nel materiale

L’acqua piovana ed alcuni fattori antropici creano fenomeni di schizzo e ristagno d’acqua sulla superficie piana perimetrale all’edificio. Tale ambiente si presenta come favorevole per l’infestarsi e la crescita di una patina biologica di evidenti effetti degradanti. La stessa contribuisce in modo sempre più dannoso al concentrarsi della patina ed impedisce il normale deflusso dell’acqua verso il terreno drenante. Albero degli errori

A.E.01

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.01

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco A.A. 2014-2015

CAUSA: ERRATA PENDENZA DEL MATERIALE DI GRONDA CAUSA: ERRATA PENDENZA DELLA PAVIMENTAZIONE

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Gronda - Composizione - % e conformazione geometrica - Stato di conservazione e manutenzione (spessore, consistenza, resistenza)

L’acqua meteorica convogliatasi nella gronda non defluisce in modo regolare. L’intasamento della stessa o il degrado del materiale ne convogliano il flusso lungo il lato inferiore della stessa, lo scolo avviene quindi linearmente su tutto il camminamento perimetrale inferiore. Il processo chimico che determina l’alterazioni cromatica del calcestruzzo di base è dovuto al decomporsi del materiale di cui è costituita la gronda.

Camminamento perimetrale - Composizione - % e porosità - Avanzamento chimico in prossimità del degrado

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.01 / S.I.01

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

CAUSA: ERRATO RAPPORTO ACQUA/CEMENTO

Errori progettuali e/o di esecuzione

Moderata pendenza e impermeabilità del camminamento perimetrale per lo sfogo delle acque meteoriche o di fattori antropici. Mancanza di zoccolo che protegga la muratura dagli schizzi provocati dalla pioggia o da fattori antropici.

Getto verticale - Composizione - Presenza e conformazione di eventiuali di nidi di ghiaia - Criticità e spessore della patina

DIFETTO: POROSITA’ DEL CAMMINAMENTO

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

Albero degli errori

A.E.02

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.02

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.02 / S.I.---

SCHEDE DI PREDIAGNOSI DEL DEGRADO

GRUPPO 16

T_63


Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: PRESENZA DI VEGETAZIONE Albero degli errori

Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO Albero degli errori

GUASTO: PRESENZA DI VEGETAZIONE

GUASTO: DILAVAMENTO

CONDIZIONE: SCARSA MANUTENZIONE

CONDIZIONE: AZIONI METEORICHE

CONDIZIONE: FESSURAZIONI E/O CAVITA’ IN CUI SI DEPOSITANO SEMI

CONDIZIONE: PERMANENZA DI ACQUA

CONDIZIONE: PRESENZA DI ACQUA E SUFFICIENTE IRRAGGIAMENTO

Possibili cause La presenza di vegetazione su parte del perimetro è dovuta annzitutto ad un degrado antropico, ovvero una scarsa manutenzione nel corso degli anni. Ipotesi plausibile è anche che negli anni vi siano stati dei minimi smottamenti del terreno, sufficienti a crere fessurazioni o cavità in cui si possano essere depositati semi e spore. Possiamo infine ricercare la causa del degrado anche in una scorretta posa in opera del camminamento: la pendenza della pavimentazione non è, infatti, sufficiente allo smaltimento delle acque meteoriche.

DIFETTO: RISTAGNO DI ACQUA PIOVANA

Possibili cause

DIFETTO: PIGMENTAZIONE DEL MATERIALE DA PARTE DELL’ACQUA

Si individua un diavamento esterno dovuto all’errata esecuzione del davanzale: questo causa un ristagno e una permanenza dell’acqua nell’angolo che dà poi origine al dilavamento. Altra possibile causa è di natura meteorica: la prolungata presenza dell’acqua unitamente al pulviscolo e ai depositi carboniosi dovuti all’inquinamento danno luogo ad un dilavamento espanso e scuro.

DIFETTO: RISTAGNO DI ACQUA DIFETTO: CEDIMENTI STRUTTURALI DIFETTO: CRESCITA INCONTROLLATA

Errori progettuali e/o di esecuzione

CAUSA: DEPOSITI CARBONIOSI E PULVISCOLO NON INTERESSATI DA RUSCELLAMENTO CAUSA: ERRATA ESECUZIONE DEL DAVANZALE

Errori progettuali e/o di esecuzione CAUSA: ANTROPICA

Scarsa pendenza del camminamento esterno per lo scolo delle acque meteoriche. Eccessivo scostamento del camminamento della chiusura verticale opaca. Scarsa manutenzione del raccordo.

Programmazione di ulteriori indagini Camminamento perimetrale - Composizione - Pendenza - Scostamento geometrico dalla posizione originale di posa Trave perimetrale di bordo - Composizione - % e dimensione di fori e microfori nel materiale - Scostamento geometrico dalla posizione originale di posa Raccordo di bordo - Continuità e discontinuità dimensionale dello scostamento

CAUSA: ASSESTAMENTO DEL TERRENO DIFETTO: SCARSA PENDENZA DELL’ELEMENTO TECNICO Effetti

La differente natura dell’elemento verticale opaco dal camminamento perimetrale, determina uno scostamento degli stessi sempre maggiore. Lo spazio che si crea diventa un’ambiente favorevole per l’infestarsi di vegetazione alquanto invasiva e progressiva dal punto di vista del degrado per entrambi gli elementi.

Albero degli errori

A.E.03

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.03

Schede classificazione/intervento correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

Errata posa del dettaglio dello sgocciolatoio in prossimità dell’incrocio tra pilastro e architrave. Mancanza di protezione dell’elemto strutturale esterno.

A.A. 2014-2015

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Scheletro strutturale - Composizione - Verifica dimensionale dei fori e microfori

L’acqua meteorica che defluisce dal serramento e più in generale dalla chiusura verticale opaca superiore viene convogliata nella scossalina di raccolta che dovrebbe convogliarla al di fuori della parte opaca. Quando viene a mancare uno sgocciolatoio efficiente o parte del profilo ha ricevuto delle modifiche geometriche per cause differenti, il deflusso irregolare dilava lo scheletro strutturale sopra cui fluisce, modificandone il cromatismo ed in generale le caratteristiche del materiale.

Scossalina - sgocciolatoio - Geometria - Assenza di parte del materiale - Presenza di fori o interruzioni sul profilo

S.CL.03 / S.I.---

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

Albero degli errori

A.E.04

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.04

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.07 / S.I.---

SCHEDE DI PREDIAGNOSI DEL DEGRADO

GRUPPO 16

T_64


Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: TERMOFORESI Albero degli errori

Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: DILAVAMENTO Albero degli errori

GUASTO: TERMOFORESI

GUASTO: DILAVAMENTO

CONDIZIONE: DISPERSIONE DEL CALORE

CONDIZIONE: DILAVAMENTO DIRETTO DELLA FACCIATA CONDIZIONE: PERMANENZA DI ACQUA

DIFETTO: ABBASSAMENTO DELLA TEMPERATURA SUPERFICIALE

Possibili cause

Possibili cause

DIFETTO: DISPERSIONE TERMICA

Il filo conduttore della patologia in esame è sicuramente l’incuria di progettazione: già da progetto, infatti, non viene previsto l’inserimento dell’isolante. Questo, unitamente alla differenza di trasmittanza termica presente tra i materiali utilizzati per struttura e tamponamenti, e al conseguente abbassamento della temperatura superficiale, comporta una degrado della struttura, che si manifesta nell’alterazione cromatica di una porzione di muratura.

CAUSA: MANCANZA ELEMENTO ISOLANTE CAUSA: DIFFERENTE TRASMITTANZA TERMICA TRA STRUTTURA E TAMPONAMENTI

Errori progettuali e/o di esecuzione

DIFETTO: INFILTRAZIONE CAUSA: ERRATA PENDENZA DEL DAVANZALE

Errori progettuali e/o di esecuzione

CAUSA: ERRATA POSA DELL’INFISSO

Errata pendenza della soglia del serramento verso l’interno dell’edificio. Mancanza di cura nell’imperbeabilizzazione del raccordo serramento - architrave. Insufficiente interruzione stagna (impermeabilizzazione) tra il serramento e la struttura su cui poggia.

CAUSA: MANCANZA ELEMENTO ISOLANTE

Insufficienza della protezione termica della chiusura. Disomogeneità di posa dell’intonaco interno. Differenze materiche tra struttura e tamponamento troppo notevoli.

DIFETTO: INFILTRAZIONE

Ancora una volta la poca cura di progettazione ed esecuzione comportano la presenza di una patologia di degrado. Il dilavamento interno è appunto dovuto non solo all’errata posa e progettazione dell’infisso ma anche all’errata messa in opera del davanzale. La permanenza di acqua sul davanzale dà luogo all’infiltrazione, così come anche il diavamento diretto della facciata.

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Intonaco interno - Composizione - Verifica della % di umidità su tutta la superficie - Termografia comparativa tra i diversi materiali

La porosità più accentuata di alcuni materiali soprattutto nelle zone di raccordo - giunzione con altri materiali lascia passare percentuali di umidità diversa. L’umidità a contatto con ambienti e materiali a diversa temperatura superficiale condensa o crea microcondensa interstiziale che dà origine a differenze cromatiche e cambiamenti prestazionali discontinui sulla chiusura.

Intonaco interno - Composizione - Verifica della % di umidità su tutta la superficie - Verifica presenza di distacchi soprattutto nel cordolo della soglia.

Gli agenti meteorici, in particolare la pioggia, dopo aver incontrato il serramento, defluiscono secondo la pendenza che la soglia garantisce per il regolare scolo verso l’esterno. Se questa è di poco inclinata, il vento può invertire il senso di scolo, l’acqua quindi incide e continua il percorso verso l’interno dell’edificio se il raccordo tra il serramento e la soglia non è a tenuta stagna.

Scheletro strutturale - Composizione - Verifica non invasiva dell’effettiva resistenza meccanica

Albero degli errori

A.E.05

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.05

Serramento - Verifica delle distanze minime tra i diversi elementi Raccordo serramento-architrave - Presenza di fori o microfori - Assenza di sigillante tra le giunzioni

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.10 / S.I.02

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

Albero degli errori

A.E.06

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.06

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.11 / S.I.---

SCHEDE DI PREDIAGNOSI DEL DEGRADO

GRUPPO 16

T_65


Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: MACCHIA Albero degli errori

Rilievo fotografico

ANOMALIA RILEVATA: ESPULSIONE Albero degli errori

GUASTO: MACCHIA

CONDIZIONE: RISTAGNO DI ACQUA PIOVANA

CONDIZIONE: PRESENZA DI UMIDITA’

CONDIZIONE: UMIDITA’

CONDIZIONE: DIFETTO ESECUTIVO

Possibili cause

CAUSA: ERRATA POSA GUAINA IMPERMEABILIZZANTE

Copertura esterna - Composizione - Presenza di funghi o vegetazione invasiva in particolari punti - Analisi in loco di un’effettivo rovescio temporalesco e/o simile per verificarne i punti di effettiva mal tenuta

Effetti L’acqua piovana incontrando una copertura non a falde e comunque tendenzialmente poco inclinata, impiega più tempo per defluire verso l’esterno del perimetro dell’edificio. La presenza anche di una piccola imperfezione costruttiva e/o accidentale su tale strato determina in quella zona una concentrazione di H2O dannosa per gli strati inferiori. Aumenta così la percentuale di umidità che attraversa il pacchetto copertura. Albero degli errori

A.E.07

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.07

A.A. 2014-2015

CAUSA: ANTROPICA

Programmazione di ulteriori indagini

Effetti

Pannello prefabbricato interno - Composizione e resistenza al distacco - Verifica della % di umidità su punti strategici e distanti del pannello - Termografia non invasiva - Verifica del deterioramento delle armature nel calcestruzzo armato

L’acqua piovana incontrando una copertura non a falde e comunque tendenzialmente poco inclinata, impiega più tempo per defluire verso l’esterno del perimetro dell’edificio. La presenza anche di una piccola imperfezione costruttiva e/o accidentale su tale strato determina in quella zona una concentrazione di H2O dannosa per gli strati inferiori. Aumenta così la percentuale di umidità che attraversa il pacchetto copertura e che può giungere ala corrosione/ distacco di parte della trave che regge i pannello prefabbrico di copertura interna.

Copertura esterna - Composizione - Presenza di funghi o vegetazione in corrispondenza del difetto

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.14 / S.I.03

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

CAUSA: INADEGUATO SPESSORE DEL COPRIFERRO

Membrana impermeabilizzante di copertura con difetti di posa e/o deterioramenti. Non è garantita la tenuta all’acqua e all’umidità per la chiusura orizzontale di copertura. Mancanza di protezione del pannello prefabbricato con uno strato di tenuta e/o con una pendenza verso le pareti perimetrali.

CAUSA: MANCANZA ELEMENTO ISOLANTE

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

DIFETTO: DISTACCO DEL COPRIFERRO

Errori progettuali e/o di esecuzione

CAUSA: MANCANZA BARRIERA AL VAPORE

Posa dello strato di impermeabilizzazione di copertura non a tenuta stagna. Presenza di deterioramenti o fori nello stesso dovuti a insufficienza di manutenzione e/o difetti di posa/ materiale.

DIFETTO: ERRATA MODALITA’ DI CONFEZIONAMENTO

La più probabile delle ipotesi è che la condizione di umidità, dovuta all’errato risvolto della guaina in copertura, abbia portato ad un progressivo assottigliamento dello spessore del copriferro, sino a determinarne il distacco. Altra ipotesi è che il degrado abbia origine antropica e sia quindi dovuto ad un difetto esecutivo.

CONDIZIONE: INFILTRAZIONE

Errori progettuali e/o di esecuzione

Pannello prefabbricato interno - Composizione e resistenza al distacco - Verifica della % di umidità su punti strategici e distanti del pannello - Termografia non invasiva

Possibili cause

DIFETTO: CONDENSA INTERSTIZIALE

Nel fenomeno in esame le derivazioni possibili sono molteplici: in copertura la mancanza dello strato isolante e della barriera al vapore fa sì che in una condizione di umidità (ad esempio una partita di basket) si crei condensa interstiziale, che non viene smaltita e crea la macchia. Inoltre si è notato durante il sopralluogo l’errato risvolto della guaina impermeabilizzante, a cui si deve l’infiltrazione di acqua piovana.

Programmazione di ulteriori indagini

GUASTO: ESPULSIONE DEL COPRIFERRO

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

Albero degli errori

A.E.08

Codice scheda di prediagnosi

S.DI.08

Schede classificazione/intervento correlate S.CL.15 / S.I.04

SCHEDE DI PREDIAGNOSI DEL DEGRADO

GRUPPO 16

T_66


Codice scheda

Codice scheda

S.I.01

S.I.02

Tecnica d’intervento

Tecnica d’intervento Rifacimento della finitura interna/isolamento termico

Pulitura

Sistema tecnologico interessato

Sistema tecnologico interessato

Chiusure verticali opache

Chiusure verticali opache, lati esterni. Localizzazione

Localizzazione

Interfaccia tra struttura portante e tamponamenti

Zoccolatura esterna dell’edificio

Riferimento fotografico situazione attuale

Riferimento fotografico situazione attuale Descrizione intervento di recupero

Occorre procedere con un trattamento detergente con impiego di prodotti specifici biocidi liquidi od in pasta e con la semplice idropulizia a bassa pressione. Un successivo trattamento protettivo avverrà con l’impiego di idrorepellenti ad imbibizione con funzione impermeabilizzante. Nel caso in cui la finitura esterna presenti forme di debolezza è opportuno provvedere alla sua sostituzione mediante rimozione, pulizia del supporto e successivo ripristino con apposita saturazione. Lo stesso trattamento potrà essere ripetuto per il camminamento in cemento armato che circonda l’edifico.

Situazione corrente

Fasi d’intervento -Pulitura: mediante spazzole di saggina e/o stracci e/o scopinetti, al fine di togliere tracce di sporco e residui facilmente asportabili. Eventuale utilizzo di bidone aspiratutto e aria compressa a bassa pressione per l’eliminazione dei residui. Lavaggi mediante acqua nebulizzata deionizzata e/o distillata a bassa pressione mediante ugelli regolabili. Eventuale aggiunta di adatti biocidi. Si procede per settori orizzontali, dall’alto verso il basso. Le acque dovranno essere raccolte ed allontanate mediante un apposito sistema di raccolta. L’operazione dovrà essere eseguita rispettando le condizioni igrometriche e i tempi richiesti. Risciacquare sempre il manufatto dopo il trattamento per eliminare gli eccessi. Eventuale pulizia meccanica utilizzando microaeroabrasivo. -Protezione: applicazione finale di adatti prodotti idrorepellenti da applicare a spruzzo sino ad assorbimento sulla superficie interessata. I prodotti dovranno essere applicati in più fasi rispettando i tempi di ascigatura e le condizioni igrometriche. Applicazione di una zoccolatura al piede dell’edificio, che ripari la muratura da futuri schizzi provocati dalla pioggia o da fattori antropici.

Descrizione intervento di recupero

Fasi d’intervento

In questo caso si farà un’ipotesi d’intervento differente da quella che andremo a realizzare nel progetto architettonico poichè in quest’ultimo è previsto il completo rifacimento delle chiusure verticali. L’inserimento di un isolamento termico in polistirene contribuirà ad una distribuzione più corretta delle curve di temperatura nella parete, evitando il ripetersi del fenomeno di degrado. L’operazione prevede l’inserimento di un cappotto interno per mantenere la struttura e i mattoni a vista sul lato esterno, dunque, rifacimento dell’intonaco interno in modo da eliminare le discontinuità di colore che si sono create a causa della differente trasmittanza della struttura e dei tamponamenti. Per una soluzione più ottimale sarà opportuno anche il cambiamento degli infissi non a taglio termico e a vetro singolo che già dovranno essere riposizionati a seguito della messa in opera dell’isolamento.

- Eventuale rimozione dei vecchi serramenti in alluminio garantendo il corretto smaltimento in aree apposite -Rimozione completa dell’intonaco mediante mezzi meccanici leggermente abrasivi senza intaccare la muratura in laterizio sottostante. Provvedere al corretto smaltimento dei rifiuti. -Installazione del falso telaio per il posizionamento degli infissi a filo interno -Pulitura mediante acqua nebulizzata come descritto nella scheda S.I.01 -Fissaggio dei pannelli isolanti ad alta densità mediante opportuno incollaggio -Stesura dell’intonaco di fondo secondo gli spessori indicati dal produttore con rete di armatura in fibra di vetro e rispettando i tempi di asciugatura -Stesura dell’intonaco di finitura secondo le indicazioni del produttore -installazione dei nuovi/vecchi infissi

Situazione post-intervento

Situazione corrente

Situazione post-intervento Infisso in alluminio

Infisso in alluminio Lattoneria in lamiera di alluminio

Lattoneria in lamiera di alluminio

Membrana impermeabilizzante Struttura in cemento armato Struttura in cemento armato

Codice scheda di classificazione

S.CL.01

Schede diagnosi e rilievo correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.01 / S.RI.01

Codice scheda di classificazione

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

Mattone pieno 25x12x5,5cm

Mattone pieno 25x12x5,5cm

Intercapedine d’aria

Isolamento termico in polistirene

Laterizio forato

Laterizio forato

Intonaco di finitura

Intonaco di finitura

S.CL.10

Schede diagnosi e rilievo correlate

SCHEDE TECNICHE DEGLI INTERVENTI

GRUPPO 16

S.DI.05/ S.RI.03

T_67


Codice scheda

Codice scheda

S.I.03

S.I.04

Tecnica d’intervento

Tecnica d’intervento Riprisino con malta e rifacimento impermeabilizzazione

Pulitura e rifacimento impermeabilizzazione

Sistema tecnologico interessato

Sistema tecnologico interessato

Chiusura orizzontale, lato interno.

Chiusura orizzontale, lato interno.

Localizzazione

Localizzazione

Zone in cui è presente l’acciaio di armatura

Pannelli prefabbricati di copertura

Riferimento fotografico situazione attuale

Riferimento fotografico situazione attuale

Descrizione intervento di recupero

Descrizione intervento di recupero

Fasi d’intervento

Occorrerà rimuovere l’impermeabilizzazione attuale della copertura, che risulta posata incorrettamente (S.CL.13), e provvedere al suo rifacimento. I pannelli danneggiati dovranno essere puliti dalle macchie di umidità causate dalle infiltrazioni d’acqua e riparati ove si è verificato il distacco di cemento. Se risultasse necessario ricreare il massetto di pendenza, sarà possibile rimuovere tutti i pannelli e provvedere ad un’area di stoccaggio a terra in cui si possa procedere con le varie fasi d’intervento in modo indipendente ed in totale sicurezza. Infine, si proseguirà con il riposizionamento degli stessi sulle travi portanti, con il getto del nuovo massetto di pendenza, la posa del nuovo isolamento termico e del manto impermeabilizzante.

-Rimozione delle lattonerie di copertura e creazione di un’apposita area di stoccaggio a terra -Rimozione delle guaina impermeabilizzante ed eventualmente del massetto di pendenza garantendo il corretto smaltimento dei materiali. Si dovrà prestare particolare attenzione a non utilizzare attrezzi meccanici che possano danneggiare i pannelli prefabbricati sottostanti con vibrazioni e/o urti. -Eventuale stoccaggio a terra dei pannelli prefabbricati -Pulitura: mediante spazzole di saggina e/o stracci e/o scopinetti, al fine di togliere tracce di sporco e residui facilmente asportabili. Lavaggi mediante acqua nebulizzata deionizzata e/o distillata a bassa pressione mediante ugelli regolabili (nel caso di stoccaggio a terra dei pannelli). Pulizia meccanica utilizzando microaeroabrasivo. -Eventuale riposizionamento dei pannelli sulle travi portanti -Eventuale getto del nuovo massetto di pendenza -Posizionamento dello strato di isolante termico ad alta densità -Posa della membrana impermeabilizzante resistente ai raggi solari, al calpestio, mediante apposito incollaggio -Riposizionamento della lattoneria per il convogliamento delle acque meteoriche

Situazione corrente

Situazione post-intervento

Si rimanda alla scheda S.I.03 per gli interventi riguardanti l’impermeabilizzazione della copertura e la movimentazione dei pannelli prefabbricati. L’intervento prevede la ricreazione della parte degradata di cemento previa apposita pulitura delle superfici e verifica delle condizioni di degrado. Si procederà con la ricostituzione del volume mancante in modo da ricoprire e proteggere tutte le armature esposte. La fasi non dovranno essere effettuate a temperature troppo basse (non inferiori a + 5°C o se vi è possibilità che la temperatura possa scendere al di sotto dei + 5°C nelle 8 ore successive), con supporto ghiacciato, con temperature troppo elevate (non superiori ai 35-40°C).

Situazione corrente

Membrana impermeabilizzante

Si rimanda alla scheda S.I.03 per gli interventi riguardanti l’impermeabilizzazione della copertura e la movimentazione dei pannelli prefabbricati. -Preparazione del supporto mediante completa asportazione e demolizione con l’ausilio di mezzi meccanici o manuali di tutte le parti in calcestruzzo degradate o invia di distacco fino a completa scopertura dei ferri di armatura e del cemento meccanicamente resistente. -Idrolavaggio e pulizia energica di tutte le superfici con eliminazione di polveri ed eventuali parti incoerenti. -Pulitura dei ferri tramite spazzolatura o sabbiatura a metallo bianco. -Eventuale introduzione di un’armatura metallica. -Saturazione del supporto mediante lavaggio a pressione eliminando gli eccessi d’acqua con aria compressa o spugna -Verifica della continuità dell’armatura con eventuale revisione dei calcoli strutturale. -Eventuale applicazione diretta di pellicola per la preservazione dell’armatura. -Ricostruzione dei volumi mancanti con malta cementiziatixotropica. -Finitura delle superfici mediante frattazzo in legno o ferro. Situazione post-intervento Lattoneria in alluminio Membrana impermeabilizzante Isolamento termico ad alta densità Massetto di pendenza

Lattoneria in alluminio

Lattoneria in alluminio Membrana impermeabilizzante Isolamento termico ad alta densità Massetto di pendenza

Lattoneria in alluminio

Fasi d’intervento

Membrana impermeabilizzante

Massetto di pendenza Massetto di pendenza

Pannello prefabbricato in C.A.

Pannello prefabbricato in C.A. Trave in C.A. Strato di intonaco interno

Codice scheda di classificazione

Trave in C.A.

Pannello prefabbricato in C.A. Trave in C.A. Strato di intonaco interno

S.CL.14

Schede diagnosi e rilievo correlate

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

S.DI.07 / S.RI.04

Pannello prefabbricato in C.A. Trave in C.A. Strato di intonaco interno

Strato di intonaco interno

Codice scheda di classificazione

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

S.CL.15

Schede diagnosi e rilievo correlate

SCHEDE TECNICHE DEGLI INTERVENTI

GRUPPO 16

S.DI.08 / S.RI.04

T_68


IL CONTESTO E GLI OBIETTIVI PROGETTUALI

DALL’ANALISI DELL’ESISTENTE...

Il progetto in esame, situato nella zona lacustre di Bosisio Parini, ha come obiettivo il recupero e la rifunzionalizzazione della zona Precampel, principalmente occupata da spazi verdi pubblici ed edifici soggetti ad un progressivo degrado. Si è rivelato necessario riprogettare l’area in modo da mantenere e rafforzare il legame con la restante parte del tessuto urbano del comune. Secondo quanto è emerso dalle analisi a seguito del colloquio con l’amministrazione comunale e a seguito del sopralluogo, l’area di progetto è una zona di particolare unicità, racchiusa entro la natura e un tessuto urbano uniforme e con una particolare logica espansiva.

A seguito del soprallugo e degli studi svolti sulle planimetrie, si è arrivati a individuare tre zone, delimitate da spazi naturali ed artificiali, che caratterizzano il tessuto esistente di Bosisio Parini. Il Lakefront, che è la superficie verde, compresa tra lago e l’inizio della zona edificata del paese. Attualmente è abbandonata a sè stessa, isolata e non facilmente individuabile. Tuttavia presenta molteplici possibilità di intervento per una possibile rivalorizzazione. La parte centrale svolge attualmente una funzione di filtro, offrendo servizi utilizzabili dai residenti e non, quali scuole, palestra, biblioteca, la chiesa ecc... Il nucleo è la parte più interna e sviluppata del paese, riservata principalmente dai cittadini per via della presenza di residenze, dell’amministrazione comunale, della piazza Parini e dei negozi. Dallo studio eseguito ne consegue la volontà di preservare questa naturale suddivisione del paese che si è creata nel corso degli anni. PERCEZIONI

Di conseguenza si è ritenuto opportuno procedere con estrema cautela nella scelta del tipo d’intervento in modo da migliorare le connessioni all’interno del paese senza alterare e invadere l’equilibrio tra le parti, che si è creato durante il suo sviluppo storico. Dalle analisi FDOM (Forze, Debolezze, Opportunità, Minacce) è emerso che: -Bosisio Parini presenta svariate aree ed edifici attualmente inutilizzati che si sono rivelati un’ottima opportunità d’intervento durante la fase di riorganizzazione urbanisica del comune; -Vi è la necessità di fare del comune un polo attrattivo per i paesi circostanti, i quali risultano sconnessi e indipendenti rispetto a Bosisio Parini. Si è puntato, in particolare, sulle caratteristiche già insite nello stesso, quali la presenza del lago, di aree verdi e di strutture atte ad accogliere servizi pubblici, specialmente impianti sportivi, che possano fare di Bosisio un punto di riferimento per il circondario. Così facendo, si è sviluppato un progetto flessibile,che faccia fronte sia alle necessità dei cittadini, sia a quelle dell’utenza esterna. -La circolazione urbana è l’aspetto più critico sul quale non si è potuto intervenire in modo radicale per motivi di costi. Essa, infatti si è rilevata una barriera architettonica sulla quale si è intervenuti diminuendo la sua importanza con l’introduzione di percorsi pedonali e ciclabili più forti. La creazione di nuovi parcheggi ai confini delle zone pedonali ha contribuito a limitare parzialmente la pericolosità ed il disturbo del traffico urbano.

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...ALL’IPOTESI D’INTERVENTO L’idea di progetto ha condotto a rafforzare i collegamenti ed i rapporti tra le diverse aree, secondo le necessità espresse dall’amministrazione comunale. I percorsi introdotti saranno di tipo pedonale, in modo da limitare indirettamente il traffico dei veicoli a motore nel centro del paese, i quali rappresentano un pericolo e una barriera architettonica per l’utenza di Bosisio Parini, soprattutto nell’area destinata alle scuole. Di consegunza, dall’intersezione del reticolo esistente con quello nuovo, nascono una serie di nodi che individuano zone di particolare importanza. Si distingue l’arteria principale che collega il centro storico con il lago,dando origine a tre piazze, da cui prende il nome il progetto “Bosisio Tre Piazze”. Ognuna di esse ha una funzione differente , in base alla zona in cui è collocata.

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RELAZIONE DI PROGETTO

GRUPPO 16

1: - / -

T_69


OCCUPAZIONE L’acqua è un elemento che non può essere trascurato nel progetto di recupero dell’area Precampel: la volontà di legare terra e lago ha portato alla ricerca di una simbiosi tra i due elementi che è sfociata nell’idea di creare una piattaforma che si affaccia direttamente su di esso e, viceversa, un canale artificiale che spinge il lago all’interno del paese. Il risultato che ne deriva è un impressione di reciproca ed apparente occupazione di un ambiente sull’altro che finisce per trovare il giusto equilibrio tra le parti. Designers:

Susanne Lorenz AMP Gil Wilk

L’intervento urbano è volto a migliorare la qualità e la fruibilità degli spazi naturali pubblici dell’area di progetto. L’idea di base è quella di una città-giardino che si affacci progressivamente sul lago sfruttando le differenze di quota tra il centro del paese e il lungolago. Il risultato è un terrazzamento che marca zone con differenti funzionalità. Tuttavia la zona balneare non sarà trattata tutta nella stessa maniera: si distingueranno zone destinate agli eventuali turisti con spiagge, spazi per eventi all’aperto, zone di pesca, da quelle che rimarranno inalterate e accessibili solamente per il passaggio della pista ciclabile, in modo da preservare e non invadere la flora e la fauna lacustre. L’obiettivo è il giusto rapporto tra prevenire e preservare, secondo quanto è stato richiesto dall’amministrazione comunale. La zona lacustre di Bosisio Parini infatti presenta la peculiarità di fare parte del Parco Lambro, grazie alla vegetazione e agli animali che popolano il lago.

Location:

Badeschiff, Berlin 2004, Germany

ARENA BADESCHIFF

Designers:

ENFASI

Designers:

Studio 3LHD

Location:

Rovinj 2014, Croatia

Studio Turenscape

Location:

Qinhuangdao, 2007 China

PARK RED RIBBON Il percorso pedonale che collega Piazza Parini al lago non dovrà rivelarsi una strada guidata e vincolata, bensì una spinta spontanea e totalmente naturale originata da elementi che fungono da filtro tra il camminamento e gli edifici circostanti. Le sedute, oltre a guidare il passante, hanno particolari orientamenti verso il lago, la piazza e gli edifici e fungono da elemento di snodo e di relazione tra tutto ciò che circonda l’utente. Casafrancesco e il vecchio edificio ASL, in paricolare, non saranno delle barriere, bensì dei luoghi aperti al passaggio del pubblico: Il primo avrà principalmente una funzione di supporto ai turisti, il secondo ai cittadini di Bosisio Parini.

CENNI

MULINI BEACH

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RELAZIONE DI PROGETTO

GRUPPO 16

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IL CONCEPT ARCHITETTONICO

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Dall’analisi urbanistica, svolta durante la prima fare del corso di Recupero e Conservazione degli edifici, la palestra si è rivelata l’edificio più adatto ad essere riprogettato. In primo luogo è situata nel nodo principale dell’arteria che collega Piazza Parini al lago di Pusiano, zona area principale del nostro intervento. Inoltre, la palestra rappresenta un’ottima opportunità per potenziare l’attività sportiva di Bosisio Parini, facendo il paese un polo attrattivo facilmente accessibile dai cittadini dei comuni della zona. In particolare l’intervento si propone di affermare l’abitato di Bosisio in chiave moderna e visionaria su utto il lago di Pusiano. L’arteria che connette la storica Piazza parini al lakefront, associa oltre ad un dualismo di funzioni per il residente e l’utente esterno che giunge fino a Bosisio, un’insieme di percezioni e di vivibilità dello specchio d’acqua contemporaneo. Il tentativo di ampliare l’edificio esistente e renderlo più permeabile anche all’utenza non sportiva si converte in un attacco a terra flessibile e multifunzionale. A nord le sedute pubbliche e le vetrate permettono di seguire l’evento sportivo dalla piazza antistante. Arrivando dall’ Ex edificio ASL si entra subito in contatto con la parete di arrampicata sportiva che si affaccia direttamente sulla piazza. Il bar, infine, risulta un ulteriore elemento di connessione e filtro tra gli spazi interni della palestra e la Piazza Sport. La modalità di intervento prevede il mantenimento e la messa in luce dell’impianto strutturale esistente, circondandolo, però, con un volume a “L” atto ad ospitare nuove sale da sport e i locali dei servizi, essendo quelli esistenti non a norma.

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RELAZIONE DI PROGETTO

GRUPPO 16

1: - / -

T_71


ANALISI FUNZIONALE

STRATEGIE ENERGETICHE-TECNOLOGICHE

Dopo aver analizzato la relazione tra la palestra e l’’ambiente in cui è inserita, si è passati a l l ’o r g a n i z z a z i o n e degli spazi interni, distinguendo l’utenza sportiva dagli spettatori. Si è prestata particolare attenzione alle necessità della scuola elementare affiancata in modo da rendere i passaggi sicuri e funzionali. L’edificio esistente ha mantenuto la stessa destinazione d’uso, introducendo due campi da minivolley sull’attuale copertura, che è stata riverificata strutturalmente con un semplice calcolo per valutare la fattibilità dell’intervento. La parte di volume aggiunto, che include principalmente gli apparati distributivi e i locali di servizio, non risulta un elemento a sè stante ma cerca in ogni modo un dialogo con la struttura esistente grazie alle partizioni verticali in vetro che dividono gli ambienti pur mantenendo la continuità visiva. Il bar, i corridoi, gli atri, servono a smistare le varie utenze che usufruiscono della palestra.

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Dopo aver redatto le schede di degrado ed aver pianificato i possibili interventi per il parziale recupero dell’edificio esistente, si è dovuto far fronte alle varie esigenze energetiche dello stesso, che entravano particolarmente in contrasto con la volontà architettonica di mettere in luce l’impianto strutturale esistente. La soluzione più ottimale si è rivelata quella di mantenere le travi e le colonne in calcestruzzo armato all’interno, per questioni energetiche e per prevenire un eventuale degrado. Il tutto è stato tamponato con un sistema di facciata modulare con vetrocamera fissato mediante silicone strutturale in modo da rendere la chiusura verticale il più trasparente possibile. Le chiusure nuove sono realizzate con una stratigrafia a secco garantendo la possibilità di riscaldare rapidamente i locali della struttura sportiva, data la bassa inerzia termica dei pacchetti utilizzati. I solai, sono stati realizzati tramite lamiera grecata collaborante per avere la rigità richiesta da impianti destinati ad uso sportivo. La copertura della palestra esistente, attraverso un primo calcolo di massima, si è rivelata congrua a supprotare i nuovi tipi di carichi e pertanto è stata semplicemente isolata e re-impermeabilizzata, dato il pessimo stato in cui si trovava al momento del rilievo. Per far fronte all’eccessiva irradiazione solare e ad un eventuale abbagliamento dell’utenza si è fatto in modo di avere le superfici trasparenti più grandi rivolte verso Nord. Ad Est e ad Ovest si sono introdotte lamelle frangisole verticali in acciaio corten. In presenza dei pannelli di arrampicata, invece, l’ingresso della luce è regolato attraverso le macroforature presenti negli stessi.

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RELAZIONE DI PROGETTO

GRUPPO 16

1: - / -

T_72


GLI ELEMENTI STURTTURALI

PARTICOLARITÀ DI PROGETTO: I PANNELLI ARRAMPICABILI

L’impianto strutturale della palestra può essere chiaramente distinto in esistente e nuovo. Si è ritenuto opportuno evitare di sovraccaricare la struttura esistente e pertanto tutto il volume di nuova costruzione è sorretto da una struttura metallica indipendente e affiancata a quella attuale in calcestruzzo armato. Quest’ultima è stata mantenuta nella sua totalità, dalle fondazioni, alle travi di copertura, visto il buono stato in cui si trovano attualmente. I tegoli prefabbricati, che saranno soggetti a un ulteriore sovraccarico a causa della realizzazione della copertura praticabile, sono stati verificati con un calcolo di massima che ne ha confermato la resistenza. Non abbiamo escluso, tuttavia, un’eventuale ipotesi di consolidamento, così come per i pilastri e per le fondazioni. La struttura attuale non è solamente stata mantenuta per motivi economici ma anche per la sua modularità che caratterizza i prospetti dell’edificio. Per garantire rigidità torsionale a tutto l’edificio si sono utilizzati dei setti in calcestruzzo armato distribuiti su lati opposti. Data la necessità progettuale di avere ampi spazi liberi all’interno della palestra, si sono introdotte travi v-rendel che riescono a coprire la luce presente tra i due setti in cemento armato.

I pannelli di facciata sono risultati gli elementi caratterizzanti del progetto, per le svariate funzioni da essi assunte, quali relazionare la palestra alla piazza, definire il volume di nuova costruzione, movimentare la facciata, filtrare la luce solare e permettere l’arrampicata. Ci si è trovati di fronte, dunque, a qualcosa di unico e da realizzare ad hoc per questo progetto. Si è deciso, infatti, di dare particolare attenzione a questo elemento per verificare la possibilità di realizzazione, realizzando un prototipo e delle tavole di approfondimento. La scelta del legno come materiale è dovuta all’esteticità, alla possibilità di lavorazione e alla leggerezza.

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RELAZIONE DI PROGETTO

GRUPPO 16

1: - / -

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lakefront

nucleo RESIDENTE ESTERNO FLUSSI

CONCEPTUAL “GARDEN CITY” SCHEME

ARTERIA CENTRALE

LIDO AMBIENTE

FESTIVAL NATURA COMUNITA’ SPORT ARTE CULTURA

3 PIAZZE

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SPOSTAMENTO BARICENTRO

STRATEGIE DI INTERVENTO

MACROAREE

GRUPPO 16

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MASTERPLAN

GRUPPO 16

1: 2000

T_75


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RAPPORTO PALESTRA - PIAZZA SPORT

GRUPPO 16

1: 1000

T_76


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RENDER ANGOLO NORD EST

GRUPPO 16

1: -/ -

T_77


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VOLUMI E ORGANIGRAMMA

GRUPPO 16

1: 200

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PIANTA PIANO TERRA

GRUPPO 16

1: 200

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PIANTA PIANO PRIMO

GRUPPO 16

1: 200

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PIANTA PIANO SECONDO

GRUPPO 16

1: 200

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RENDER PROSPETTO NORD

GRUPPO 16

1: -/ -

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PROSPETTI NORD E SUD

GRUPPO 16

1: 200

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RENDER PROSPETTO EST

GRUPPO 16

1: -/ -

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PROSPETTI EST E OVEST

GRUPPO 16

1: 200

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SEZIONI

GRUPPO 16

1: 200

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GIALLI E ROSSI

GRUPPO 16

1: 200

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RENDER ANGOLO SUD OVEST

GRUPPO 16

1: -/ -

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NODO VERTICALE

GRUPPO 16

1: -/ -

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NODO VERTICALE

GRUPPO 16

1: 5

T_91


L’elemento caratterizzante il progetto di recupero della palestra di Bosisio Parini è il pannello arrampicabile, utilizzato come rivestimento di facciata: esso non ha solamente uno scopo architettonico, mettendo in evidenza tutto il volume di nuova creazione, ma svolge anche ruoli più funzionali, quali la possibilità di arrampicare e di filtrare la luce solare all’interno della palestra. Il concept di progetto prevede un sistema di pannelli triangolari in legno pressatodi diverse dimensioni, accostati con differenti inclinazioni facendo coincidere i vertici in un unico punto. La particolarità di questo sistema deriva proprio dalla necessità di far concorrere in un punto molteplici pannelli con differenti dimensioni ed angolazioni (Figura1). Non si è potuto, dunque, utilizzare la struttura di una semplice parete attrezzata per l’arrampicata, ma è stato necessario progettare un sistema unico che tenga conto anche delle esigenze prestazionali ed estetiche della palestra (Figura 2). La creazione di un prototipo che risolva il problema dell fissaggio dei pannelli arrampicabili, non solo ha permesso di verificare concretamente la fattibilità del sistema, ma ha anche dato la possibilità di fare ulteriori considerazioni per il suo miglioramento (Figura 3). Tra le gli obiettivi che ci si è posti durante lo studio ricordiamo: -STANDARDIZZAZIONE DEI COMPONENTI: la molteplicità di angolazioni con cui i pannelli devono essere guntati ha portato a creare un fissaggio standard e indipendente da come i prismi triangolari concorrano nei nodi. Il tutto potrà essere guidato attraverso un sistema di cerniere, asole e bracci regolabili che riprendono distanze e inclinazioni desiderate (Figura 4). -SEMPLIFICAZIONE DELLA POSA IN OPERA: Il la struttura portante dei pannelli potrà essere preassemblata in officina o in cantiere prima di essere montata sulla facciata. Ciò consente una maggiore precisione nella regolazione dei bulloni e delle cerniere (Figura 5). -POSSIBILITÀ DI MANUTENZIONE: data l’elevata velocità di degrado cui saranno sottoposti i pannelli di arrampicata, soggetti alle condizioni atmosferiche e all’utilizzo da parte dell’utenza sportiva, si è garantita la possibilità di una rapida sostituzione di ogni singolo elemento che risulta completamente indipendente dagli altri che lo affiancano. I vari sistemi di regolazione, inoltre, danno la possibilità di variare la disposizione dei pannelli in facciatà, creando un nuovo motivo di prospetto. -GARANTIRE LE PRESTAZIONI TERMICHE DELLE CHIUSURE VERTICALI: la struttura è stata ideata partendo dai metodi utilizzati per la creazione di facciate ventilate. Le squadrette in acciaio che legano i montanti a “T” alla parete eliminano il ponte termico lineare eventualmente introdotto dagli stessi. Il sistema di asole garantisce il perfetto controllo della verticalità dei profili a “T”. Questi ultimi, inoltre, distribuiti sulla parete con l’interasse richiesto, consentono il fissaggio dei tubolari in acciao zincato, all’altezza desiderata. Figura 5: Fasi di posa

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1 2 3 Figura 1: Prospetto Est

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Figura 3: Particolare struttura di supporto dei pannelli

Figura 2: Sistema costruttivo

Figura 4: Particolare sistema di regolazione

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1: Parete portante in calcestruzzo armato 2: Strato di isolamento termico 3: Montante a “T” per il supporto dei tubolari in acciaio e per l’isolamento termico 4: Elemento in acciaio zincato per il supporto dei telai in acciaio dei pannelli. Predisposizione di 6 asole per la ripresa di massimo 6 vertici dei pannelli concorrenti in un nodo 5: Squadretta in acciaio zincato per il fissaggio dei montnati e la regolazione della verticalità 6: Staffa forata in acciaio zincato per la regolazione della distanza dei pannelli dalla parete e dell’angolo rispetto l’orizzontale 7: Staffa di fissaggio in acciaio zincato con cerniera per la creazione di un secondo asse di rotazione 8: Telaio in acciaio zincato per il fissaggio dei pannelli in legno 9: Pannello attrezzabile in legno pressato

FACCIATA ARRAMPICABILE

GRUPPO 16

1: -/ -

T_92


La complessità del pogetto nelle sue forme, dimensioni e spazi ci ha condotto a creare un modello di studio realistico in scala 1:100 per prevedere e valutare l’impatto del progetto di recupero sull’intorno esistente. In primo luogo, la rappresentazione in scala ha permesso un’analisi volumetrica della palestra in sé, ma anche delle sue relazioni con la scuola adiacente e con l’antistante Casa Francesco. L’aggiunta di un volume così importante permette di focalizzare la vista dello spettatore su piazza Sport e sul camminamento che collega il centro storico con il lago. Quest’ultimo è creato spontaneamente dai volumi della palestra e da Casa Fracesco. La volontà di creare una relazione tra luoghi di passaggio ed edifici è stato uno dei principali obiettivi di progetto: le pareti vetrate della palestra e le sedute antistanti sono i principali elementi che ne hanno permesso la realizzazione. Non di secondaria importanza è la facciata arrampicabile che porta i prospetti a non essere visti semplicemente come elementi separatori ma un ulteriore legame tra edificio e piazza. Essa, inoltre è il principale elemento che delinea e distingue il corpo già esistente della palestra rispetto a quello di nuova costruzione. Il primo, si nota in modo chiaro grazie alla presenza delle facciate vetrate che permettono di mettere in luce gli elementi strutturali già esistenti e quindi, il volume parallelepipedo da essi creato. Il secondo, un elemento a “L” più alto e opaco, abbraccia la palestra, definisce gli spazi pubblici circostanti, quali Piazza Sport, il camminamento centro storico-lago e si pone come elemento di separazione architettonica tra scuola e palestra. Un accorto studio delle percezioni ha condotto a privilegiare la vista lago, soprattutto in copertura dove le protezioni dei campi da minivolley non saranno delle barriere ma dei curiosi punti di vista, grazie alle particolari macroforature dei pannelli in legno (non presenti nel plastico).

Figura 1: Visione complessiva prospetto Nord-Ovest

In figura 2 viene ricreata la visione del camminamento che collega il lago verso Piazza Sport. Esso non ha confini rigidi e definiti ma è originato dai volumi di Casa Francesco, della palestra e delle sedute ad essa antistanti. In particolare quest’ultime fungono da elemento filtro tra spazio mobile e stazionario, tra esterno ed interno. I passanti potranno soffermarsi e vedere cosa accade all’interno della palestra, seguire le partite. Ciò è reso possibile grazie al prospetto Nord che risulta completamente trasparente, non necessitando di particolari schermature solari. Il risultato ottenuto è un’unico ambiente sociale originato attraverso differenti spazi architettonici.

Figura 2: Percezione prospettica lato Nord

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PLASTICO: ANALISI E PERCEZIONI

GRUPPO 16

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Figura 3: Prospetto Est

Figura 4: Prospetto Ovest

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Figura 5: Prospetto Nord

Figura 6: Prospetto Sud Un altro vantaggio che abbiamo tratto dalla realizzazione del plastico in scala è la corretta lettura delle proporzioni con le sue stesse parti e con il contesto circostante. Nonostante le modeste dimensioni del volume aggiunto, l’edificio dimostra un rapporto aronico e non invasivo con ciò che lo circonda, piazza, strada, scuola e Casa Francesco. Il prospetto Est in figura 3 è contornato con un arco la cui inclinazione accentua l’importanza della struttura più alta che si affaccia su Piazza Sport come elemento di snodo tra tutti gli spazi e percorsi concorrenti in quel punto. La struttura ad arco svolge anche la funzione di inquadrare ed evidenziare gli ingressi alla palestra. La presenza di lamelle frangisole verticali in acciaio corten contribuirà a mitigare l’eccessivo irraggiamento solare nelle ore mattutine. Il prospetto Ovest in figura 4 e il prospetto Nord in figura 5 sono originati e scanditi dagli elementi strutturali esistenti che si è deciso di recuperare e di mettere in evidenza. Si è cercato di mantenere la massima trasparenza poichè il primo si affaccia sul lago, il secondo svolge un ruolo di filtro tra l’interno della palestra e lo spazio immediatamente al suo esterno. In ultimo il prospetto Sud in figura 6 che si affaccia sulle scuole: esso viene percepito come una parete completamente opaca per svolgere la funzione di parete di arrampicata e perpoter mascherare gli spogliatoi. In realtà il semplice discostamento di alcuni pannelli di rivestimento e la presenza di macroforature negli stessi permetteranno l’illuminazione naturale all’interno dell’edificio.

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PLASTICO: ANALISI DEL VOLUME

GRUPPO 16

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Figura 7: Analisi ombre portate

Figura 8: Effetto delle schermature verticali

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Figura 9: Analisi dei riflessi Il corretto orientamento del modello di studio secondo i punti cardinali è servito per lo studio delle ombre proprie e portate della palestra, piuttosto che per l’analisi delle condizioni di illuminamento al suo interno. In figura 8 la modesta altezza del propetto produce un costante ombreggiamento sulle sedute esterne, garntendo una situazione di comfort ai passanti ed agli spettatori che nei periodi estivi si soffermeranno su di esse per riposare, per parlare o per assistere alle partite. La loro particolare forma a triangoli irregolari richiama i pannelli utilizzati per il rivestimento della facciata ma soprattutto permette di sedersi, sdraiarsi, appoggiarsi sulla piazza, sulla palestra o sulla vista lago. In ultimo, gli arredi urbani sono elementi che hanno il compito di definire lo spazio di camminamento attraverso la loro disposizione. Interessante è anche lo studio delle ombre portate su Casa Francesco: la palestra ombreggia temporaneamente e per zone durante l’arco della giornata evitando scomode situazioni per l’utenza che usufruirà dell’edificio. Per raggiungere questo risultato si è studiato il limite massimo di volume che poteva essere aggiunto senza essere invasivi e senza alterare le condizioni del contesto circostante che sembravano già ottimali. I prospetti più corti, a Est e ad Ovest sono provvisti di schermature per ovviare all’incidenza diretta dei raggi solari con conseguenti effetti di abbagliamento ed eccessivo illuminamento, non confortevoli per la destinazione d’uso in esame. La figura 8 mostra una possibile ricreazione delle condizioni di illuminamento all’interno della palestra nelle ore pomeridiane. La disposizione verticale delle lamelle frangisole in acciaio corten permetteranno un’aeguata schermatura senza incidere sulla vista lago di cui può godere l’utenza della palestra. Gli spettatori che siederanno sulla tribuna, appositamente collocata sul lato corto della palestra, o gli atleti di passaggio nel corridoio del primo piano, potranno godere di particolare veduta, che non si limita solamente agli spazi interni, ma si estende fino all’orizzonte esterno. Le vetrate della palestra rivolte a Nord, invece, consentono di evitare schermature solari, facendo della facciata un grande specchio che riflette Casa Francesco nella sua totalità, come si vede in figura 9. Il passante si trova, dunque, ad affrontare particolari giochi di simmetria che contribuiscono a caratterizzare e rafforzare tutto il percorso di collegamento tra il centro ed il lago, attentamente studiato durante le analisi del masterplan. Si è voluto evitare un eccessivo impatto tra nuovo ed esistente che potesse sembrare improprio e fuoriluogo, soprattutto per gli abitanti di Bosisio Parini. Il Comune, ha una propria storia , una logica espansiva e caratteristiche costruttive ben definite che devono essere rispettate.

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

PLASTICO: ANALISI LUCI E OMBRE

GRUPPO 16

1: -/ -

T_95


Figura 10

Figura 12 Riprodudendo gli ambienti interni della palestra si è potuto simulare come l’utenza possa percepire gli spazi e le proporzioni. Durante lo sviluppo del progetto si è sempre pensato a garantire il comfort per l’utenza, cercando di distribuire i locali in modo logico ed efficiente. Trattandosi di un edificio sportivo, si sono mantenute distinte le aree per gli atleti rispetto a quelle per i visitatori, pur mantenendo un legame diretto e aperto tra di esse. Gli ambienti più luminosi e ampi sono stati privilegiati per i luoghi di attività e di passaggio, gli altri sono stati destinati alle funzioni di servizio come spogliatoi, magazzini, servizi igienici ecc.. In figura 10 si nota la relazione tra un locale per le attività e le zone di passaggio: il vetro funge da elemento separatore per motivi di sicurezza ed igiene ma garantisce la completa trasparenza e visibilità tra le due parti. Da notare anche la messa in luce della struttura esistente che scandisce in muduli regolari la parete divisoria. Il pubblico potrà decidere se collocarsi sugli spalti al piano terreno o se assistere alle partite dall’ ampia zona di passaggio collocata al primo piano (Figura 11). Da quella posizione gli spettatori potranno godere anche della vista esterna sui prospetti Est (Piazza Sport) ed Ovest (vista lago). La necessità di una pianta libera ha obbligato l’introduzione di travi importanti che, non sono state mascherate, bensì fatte elementi di architettura. A sinistra nella foto si può anche vedere la vetrata che permette di seguire le partite dalla zona bar. La copertura esistente (Figura 12) verrà principalmente utilizzata per due campi da mini-volley in modo da non sovraccaricare in modo eccessivo l’attuale struttura, verificata nelle tavole T10 e T11 dell’ ESERCITAZZIONE 3. Sui lati Est e Sud saranno presenti i camminamenti che collegano i vari locali interni, ad Ovest e a Nord, i pannelli macroforati fungeranno da elementi di protezione e da curiosi punti di affaccio sul lago e sulla piazza sottostante.

Figura 11

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

PLASTICO: ANALISI SPAZI INTERNI

GRUPPO 16

1: -/ -

T_96


Per la risoluzione delle berriere architettoniche si fa riferimento al DM 236 del 14 giugno 1989. PERCORSI ORIZZONTALI Corridoi e passaggi presentano andamento continuo e con variazioni di direzione minime.I corridoi non presentano variazioni di livello, eccetto che per il raccordo con la scuola elementare, superato mediante rampa. La larghezza del corridoio e del passaggio è tale da garantire il facile accesso alle unità da esso servite e consente l'inversione di direzione ad una persona su sedia a ruote.

H -0,15

Locale Tecnico

-0,15 -0,15 75

100

45

75

13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

75

100

Spogliatoio

80

100

Spogliatoio Arbitro

Reception/Attesa

43

80

p 4%

Spogliatoio

43

75

80

Magazzino

75

75

+0,05

+0,05

75

75

Ripostiglio

Bar/Attesa

±0,00

WC Spogliatoio Arbitro SERVIZI IGIENICI Per garantire la manovra e l'uso degli apparecchi 100 45 anche alle persone con impedita capacità motoria vengono previsti l'accostamento laterale alla tazza w.c. e l'accostamento frontale del lavabo. A tal fine 80 vengono rispettati i seguenti minimi dimensionali: 100 cm è la distanza minima disposta per tra l'asse del w.c. e la sedia a ruote tra lo spazio necessario al trasferimento laterale dell'utente d a l l a s e d i a a r u o t e a l l a t a z z a w . c . Spogliatoio 80 cm misurati dal bordo anteriore del Arbitro lavabo è la distanza minima per permettere l'accostamento frontale dell'utente. Riguardo le caratteristiche degli apparecchi sanitari inoltre: WC Infermieria i lavabi sono senza colonna con sifone del tipo accostato o incassato a parete; la tazza del wc è distante più di 40 cm dalla parete, pertanto viene previsto, a 40 cm dall'asse dell'apparecchio sanitario, un maniglione per consentire il trasf erimento dell'utente; viene pr evista la doccia a pavimento. 75

48

Infermieria

75

100

80

75

Ingresso Atleti

Aula Didattica

PERCORSI VERTICALI Gli ascensori hanno una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote. Le porte di cabina e di piano sono automatiche e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote.Il sistema di apertura delle porte è dotato di idoneo meccanismo (come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta. Nell' interno della cabina vi sono un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata d'allarme, una luce di emergenza. Il ripiano di fermata, anteriormente alla porta della cabina, ha profondità tale da contenere una sedia a ruote e consentire le manovre necessarie all'accesso.

+0,05

48

100

80

+0,05

75

10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

75

-0,48

75

Ingresso Scuole

+0,05

WC Spettatori

Ingresso Spettatori

80

46

75

100

Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

VERIFICA BARRIERE ARCHITETTONICHE

100

100

43

43

80

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco

GRUPPO 16

80 75

75

75

80

20 21 22 17 18 19 14 15 16

±0,00

Bagno Spettatori

100

1

75

13 12 11 10

46

Spettatori 9 8 7 6 5 4 3 2

WC Spogliatoi comuni

1: -/ -

T_97


Lo spazio dedicato all'attività sportiva copre una superficie di 732m2 al piano terra, di 86m2 al piano primo, e di 403m2 al piano secondo, che include due campi da minivolley e alcune sale polisportive. Lo spazio dedicato agli spettatori prevede la disposizione di un numero di persone compreso tra 80 e 100 spettatori ed è separato dallo spazio di gioco da un parapetto, secondo normativa. Lo spazio dedicato all'attività sportiva è direttamente collegato con gli spogliatoi, e non interferisce con lo spazio spettatori. Inoltre per gli spettatori vi è un ingresso dedicato, così come per gli atleti ve ne è uno a parte.

H -0,15

Ingresso Scuole

La capacità di deflusso per le strutture spotive, indifferentemente dalla quota di utilizzo, deve essere di 50 persone. La stima del numero di persone per piano che segue è il caso peggiore a cui si potrebbe andare incontro, con tutte le utenze impegnate nelle attività sportive e scolastiche previste all'interno dell'edificio.

-0,48

Locale Tecnico 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

-0,15 -0,15

Magazzino

p 4%

10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

Spogliatoio

Spogliatoio

Spogliatoio Arbitro

Reception/Attesa +0,05

+0,05

Ingresso Atleti

Infermieria

Ripostiglio

Bar/Attesa

±0,00

+0,05

+0,05

+0,05

13 12 11 10

PIANO SECONDO: 50 utenti nelle sale polivalenti + 20 utenti al minivolley = 70 utenti vie di fuga: 2 porte antipanico da 120 cm capacità di deflusso: 17,4 persone PIANO PRIMO: 70 utenti defluenti dal piano secondo + 30 utenti in palestra = 100 utenti vie di fuga: 2 porte antipanico da 120 cm capacità di deflusso: 50 persone PIANO TERRA: 100 utenti defluenti dai piani superiori + 20 giocatori campo da basket + 30 utenti aula didattica + 100 spettatori + 20 utenti zona bar = 270 utenti totali all'interno dell'edificio vie di fuga: 4 porte antipanico da 120 cm capacità di deflusso: 33,75 persone La lunghezza massima delle vie di fuga è pari a 26,8 m. Trattandosi di un impianto con numero di spettatori inferiore a 500, per il numero di wc viene rispettata la dotazione minima di un gabinetto per gli uomini e un gabinetto per le donne ogni 250 spettatori. Il wc dedicato agli spettatori si trova nell'area dedicata agli stessi ed è a una distanza inferiore a 50m dalle uscite a loro riservate.

Ingresso Spettatori

9 8 7 6 5 4 3 2

Aula Didattica

Viene previsto un locale infermeria, facilmente accessibile sia dalla zona spettatori sia dalla zona atleti, sia dall'esterno dell'edificio. E' prevista l'installazione di un allarme acustico in grado di avvertire i presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Infine viene previsto l'uso di estintori, di classe 34A secondo la norma EN 3/7, posizionati in prossimità degli accessi e nelle aree accessibili ai vari utenti, in questo caso i corridoi.

1

Bagno Spettatori

±0,00

20 21 22 17 18 19 14 15 16

Legenda

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

VERIFICA NORMATIVA ANTINCENDIO

percorso di uscita

punto di raccolta

via di fuga orizzontale

estintore

GRUPPO 16

1: -/ -

T_98


C.V.01: CHIUSURA VERTICALE A SECCO CON LAMIERA

Ir Ir

E E

Trasmittanza Termica Totale: 0,14 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 58,2 cm Massa Superficiale: 326,8 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 6,73 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,3467 Sfasamento: 9h 6’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: D2m,nT,w=43dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: D2m,nT,w=42dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: D2m,nT,w=43dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: D2m,nT,w=42dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

C.V.02: CHIUSURA VERTICALE A SECCO CON PANNELLI

Ir Ir

E E

Trasmittanza Termica Totale: 0,14 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 85,5 cm (variabile secondo pannello) Massa Superficiale: 326,8 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 6,77 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,3467 Sfasamento: 9h 6’

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_99


C.V.03: CHIUSURA VERTICALE A SECCO CON INTERCAPEDINE

Ir Ir

E E

Trasmittanza Termica Totale: 0,14 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 126 cm (variabile secondo pannello) Massa Superficiale: 326,8 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 6,77m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,3467 Sfasamento: 9h 6’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: D2m,nT,w=43dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: D2m,nT,w=42dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

C.V.04: CHIUSURA VERTICALE IN CLS ARMATO

Ir Ir

E E

Trasmittanza Termica Totale: 0,26W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34W/m2K Spessore Totale: 88,6 cm (variabile secondo pannello) Massa Superficiale: 394,95 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,79m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88m2K/W Attenuazione: 0,0346 Sfasamento: 13h 9’

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Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 53dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=50dB

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

GRUPPO 16

T_100


P.I.V.01: PARTIZIONE INTERNA VERTICALE SCALE ISOLATA

Ir Ir

Inr Inr

Trasmittanza Termica Totale: 0,32 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 34 cm Massa Superficiale: 394,22Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,07 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,1586 Sfasamento: 11h 20’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 52dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: w= 50dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale residua non presente. Accumulo all’interfaccia 4 e 5 per un valore di 15 g/cm3, inferiore ai limiti di legge previsti.

Resistenza Termica Totale: 3,02 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,91m2K/W Attenuazione: 0,8549 Sfasamento: 4h 10’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 62dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw= 50dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale residua non presente. Accumulo all’interfaccia 2 e 4 per un valore di 8 g/cm3, inferiore ai limiti di legge previsti.

P.I.V.02: PARTIZIONE INTERNA VERTICALE ATTREZZABILE

Ir Ir

Inr Inr

Trasmittanza Termica Totale: 0,33 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 31,95 cm Massa Superficiale: 57,09Kg/m2

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Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_101


P.I.V.03: PARTIZIONE INTERNA

Ir Ir

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,33 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: / Spessore Totale: 15,06 Massa Superficiale: 58,72 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,02 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: / Attenuazione: / Sfasamento: /

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 56dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: w= 52dB

Resistenza Termica Totale: / Resistenza Termica Accettabile: / Attenuazione: / Sfasamento: /

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: / Requisiti minimi DPCM 5/12/97: /

Inr Inr 300 300

165165

SCALE

Inr Inr Trasmittanza Termica Totale: / Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: / Spessore Totale: 36 cm Massa Superficiale: /

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco FacoltĂ di Ingegneria Edile - Architettura

A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_102


C.0.01: CHIUSURA ORIZZONTALE CONTROTERRA CAMPO DA GIOCO

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,27 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,33 W/m2K Spessore Totale: 71,5cm Massa Superficiale: 168,3 Kg/m2

Ir

Resistenza Termica Totale: 3,65 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: / Sfasamento: /

C.0.02: CHIUSURA ORIZZONTALE CONTROTERRA SPOGLIATOI

Ir

Verifiche acustiche nei limiti di legge Condensa superficiale mese critico: gennaio Requisito progettuale: Rw=45dB Condensa interstiziale non presente Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=42dB Per far sì che sia verificata la trasmittanza del pacchetto, la chiusura controterra esistente viene rimossa a causa del vincolo a mantenere l’altezza libera interna di almeno 7m (rif Norme CONI).

1%

1%

Trasmittanza Termica Totale: 0,27 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,33 W/m2K Spessore Totale: 67,5 cm Massa Superficiale: 170,3 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,74 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: / Sfasamento: /

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A.A. 2014-2015

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw=45dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=42dB

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale residua non presente. Accumulo all’interfaccia 4 e 5 per un valore di 13 g/cm3, inferiore ai limiti di legge previsti.

GRUPPO 16

T_103


C.0.03: CHIUSURA ORIZZONTALE CONTROTERRA BAR

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,32 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,33 W/m2K Spessore Totale: 69,5 cm Massa Superficiale: 170,3 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,16 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: / Sfasamento: /

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: D2m,nT,w=43dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: D2m,nT,w=42dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale residua non presente. Accumulo all’interfaccia 3 e 4 per un valore di 19 g/cm3, inferiore ai limiti di legge previsti.

C.0.04: CHIUSURA ORIZZONTALE PAVIMENTAZIONE ESTERNA

E E 1% 1%

Trasmittanza Termica Totale: / Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: / Spessore Totale: 19,5 cm Massa Superficiale: Kg/m2

Resistenza Termica Totale: / Resistenza Termica Accettabile: / Attenuazione: / Sfasamento: /

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A.A. 2014-2015

Verifiche acustiche / Requisito progettuale: / Requisiti minimi DPCM 5/12/97: /

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_104


C.0.05: PARTIZIONE ORIZZONTALE INTERPIANO

Ir

Ir Resistenza Termica Totale: / Resistenza Termica Accettabile: / Attenuazione: / Sfasamento: /

Trasmittanza Termica Totale: / Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: / Spessore Totale: 44,6 cm Massa Superficiale: 214,58 Kg/m2

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: D2m,nT,w=43dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: D2m,nT,w=42dB

C.0.06: CHIUSURA ORIZZONTALE SOLAIO SU SPAZI APERTI

Ir

E Trasmittanza Termica Totale: 0,25 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,30 W/m2K Spessore Totale: 44,8 cm Massa Superficiale: 259,2 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 3,99 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 3,34 m2K/W Attenuazione: 0,0195 Sfasamento: 14h 55’

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Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 55,82dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=50dB

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale residua non presente. Accumulo all’interfaccia 3 e 4 per un valore di 3 g/cm3, inferiore ai limiti di legge previsti.

GRUPPO 16

T_105


C.0.07: COPERTURA

E E

Ir Ir Trasmittanza Termica Totale: 0,15 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,30 W/m2K Spessore Totale: 51,3 cm Massa Superficiale: 302,34 Kg/m2

Resistenza Termica Totale: 6,54 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 2,99 m2K/W Attenuazione: 0,0122 Sfasamento: 13h 26’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 51dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=50 dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

Resistenza Termica Totale: 4,51 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,22 m2K/W Attenuazione: 0,2145 Sfasamento: 12h 22’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw= 53dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw= 50dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

C.0.08: COPERTURA PRATICABILE NUOVO SOLAIO

E E

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,22 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,30 W/m2K Spessore Totale: 55,2 cm Massa Superficiale: 164,03 Kg/m2

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ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_106


C.0.09: COPERTURA PRATICABILE CAMMINAMENTO

E E

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,25 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,30 W/m2K Spessore Totale: 34,1 cm Massa Superficiale: 198,3 Kg/m2

E

Resistenza Termica Totale: 4,03 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,0139 Sfasamento: 16h 27’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw=54dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=50dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

Resistenza Termica Totale: 4,73 m2K/W Resistenza Termica Accettabile: 1,88 m2K/W Attenuazione: 0,0162 Sfasamento: 14h 34’

Verifiche acustiche nei limiti di legge Requisito progettuale: Rw=54dB Requisiti minimi DPCM 5/12/97: Rw=50dB

Condensa superficiale mese critico: gennaio Condensa interstiziale non presente

C.0.10: COPERTURA PRATICABILE CAMPO DA GIOCO

E

Ir Ir

Trasmittanza Termica Totale: 0,21 W/m2K Trasmittanza Massima D.Lgs. 311/2010: 0,34 W/m2K Spessore Totale: 34,1 cm Massa Superficiale: 207,1 Kg/m2

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ABACO E VERIFICHE PRESTAZIONALI

GRUPPO 16

T_107


ANALISI STRUTTURALE TEGOLI A π ESISTENTI Durante la fase di recupero della palestra esistente si è rivelato necessario verificare la resistenza dei tegoli a π in vista dell’aggiunta di ulteriori carichi sulla copertura. Non avendo a disposizione dati tecnici sulla struttura esistente ci si è basati sui dati di una scheda tecnica fornita da un’azienda che produce strutture simili, rimanendo nell’ambito delle ipotesi conservative.

Si è ipotizzato: - Calcestruzzo tegoli: C 40/50 - Acciaio di armatura di precompressione: Fptk = 1900N/mm2 - Calcestruzzo getti di completamento: C 25/30 - Armatura supplementare in opera: B 450C

La formula per il calcolo del valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo è la seguente: qsk = 1,39 [1 + (as/728)2] kN/m2=1,39 [1 + (262/728)2] kN/m2 = 2,39 kN/m2. Coefficiente di esposizione La Tabella 3.4.I determina il coefficiente di esposizione CE. Nel caso in esame si assume CE= 1 poichè l’edificio risulta inglobato in una rete urbana con dislivelli che presenta edifici ed di simile altezza nell’intorno. Coefficiente termico L’intervento di recupero prevede l’introduzione di uno strato di isolamento termico in copertura. Ciò eliminerà il contributo benefico dovuto alla dispersione termica. Si assume, quindi, un coefficiente Ct=1. Coefficiente di forma della copertura Essendo α, espresso in gradi sessagesimali, l’angolo formato dalla falda con l’orizzontale si determina μi secondo la Tabella 3.4.II. L’inclinazione della copertura rientra nel caso 0° ≤ α ≤ 30° , pertanto si assume μi pari a 0,8. Determinazione del carico di neve Dopo aver determinato tutti i coefficienti che contribuiscono alla determinazione del carico di neve, si applica la formula già introdotta per determinarne il valore numerico. qs = μi ×qsk ×CE ×Ct = 0,8 x 2,39 x 1 x 1 = 2,32 kN/m2.

VERIFICHE La tabella a seguire viene fornita dai produttori e permette di verificare la luce coperta da un tegolo dati i carichi verticali agenti, la geometria e i materiali della struttura.

Di seguito la determinazione dei carichi verticali agenti sulla struttura facendo riferimento alle NTC 2008 §3.4. CARICHI VARIABILI Per la determinazione dei carichi variabili verticali uniformemente distribuiti, in relazione alla destinazione d’uso dell’edificio, si è fatto riferimanto alle NTC 2008 §3.1.4 Tabella 3.1.II, riportata a lato. La copertura praticabile di categoria H2 verrà trattata secondo la categoria di appartenenza C3e pertanto si ipotizzerà qk=5kN/m2.

Sommando i carichi verticali precedentemente calcolati otteniamo qsk = 5 + 2,32 = 7,32 kN/m2. Grazie all’analisi del degrado si è riusciti a verificare che nella struttura esistente si hanno armature Ø18. Risulta che i tegoli esistenti, con la nuova condizione di carico, possono riprendere una luce di 20,4m, superiori a quella attuale di 20,3m.

NOTA: L’analisi svolta finora è solamente di tipo qualitativo. Si dovrà pertanto tenere in considerazione l’ipotesi di introdurre un sistema di rinforzo per la struttura esistente, sia sui tegoli, sia sui pilastri, sia sulle fondazioni nel caso in cui studi più dettagliati non garantiscano la sicurezza strutturale allo stato limite di servizio e ultimo dello stato di fatto. In tal caso si provvederà con l’inserimento di travi reticolari in acciaio affiancate ai tegoli in calcestruzzo armato, per quanto riguardante la copertura. I pilastri e le fondazioni, invece, potranno aumentare le sezioni con un ulteriore getto di calcestruzzo che aumenti la sezione resistente.

CARICO DI NEVE Per la determinazione del carico di neve si è fatto riferimento alle NTC 2008 §3.4. Il carico uniformemente distribuito qs è definito secondo la seguente formula: qs = μi ×qsk ×CE ×Ct dove: μi è il coefficiente di forma della copertura, fornito al successivo § 3.4.5; qsk è il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m2], fornito al successivo §3.4.2 per un periodo di ritorno di 50 anni; CE è il coefficiente di esposizione di cui al § 3.4.3; Ct è il coefficiente termico di cui al § 3.4.4. Valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo Bosisio Parini si trova ad un’altezza sul livello del mare compresa tra i 258 e i 278 m.s.l.m. In particolare l’edificio in esame è collocato a 262 m.s.l.m. Si rientra, dunque, nel caso as > 200m della Zona I-Alpina poiché ci si trova nella provincia di Lecco.

POLITECNICO DI MILANO - Polo territoriale di Lecco Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura A.A. 2014-2015

Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

VERIFICA DI RESISTENZA TRAVI A π

GRUPPO 16

1:

T_108


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