B3P Details & Models

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L’elemento caratterizzante il progetto di recupero della palestra di Bosisio Parini è il pannello arrampicabile, utilizzato come rivestimento di facciata: esso non ha solamente uno scopo architettonico, mettendo in evidenza tutto il volume di nuova creazione, ma svolge anche ruoli più funzionali, quali la possibilità di arrampicare e di filtrare la luce solare all’interno della palestra. Il concept di progetto prevede un sistema di pannelli triangolari in legno pressatodi diverse dimensioni, accostati con differenti inclinazioni facendo coincidere i vertici in un unico punto. La particolarità di questo sistema deriva proprio dalla necessità di far concorrere in un punto molteplici pannelli con differenti dimensioni ed angolazioni (Figura1). Non si è potuto, dunque, utilizzare la struttura di una semplice parete attrezzata per l’arrampicata, ma è stato necessario progettare un sistema unico che tenga conto anche delle esigenze prestazionali ed estetiche della palestra (Figura 2). La creazione di un prototipo che risolva il problema dell fissaggio dei pannelli arrampicabili, non solo ha permesso di verificare concretamente la fattibilità del sistema, ma ha anche dato la possibilità di fare ulteriori considerazioni per il suo miglioramento (Figura 3). Tra le gli obiettivi che ci si è posti durante lo studio ricordiamo: -STANDARDIZZAZIONE DEI COMPONENTI: la molteplicità di angolazioni con cui i pannelli devono essere guntati ha portato a creare un fissaggio standard e indipendente da come i prismi triangolari concorrano nei nodi. Il tutto potrà essere guidato attraverso un sistema di cerniere, asole e bracci regolabili che riprendono distanze e inclinazioni desiderate (Figura 4). -SEMPLIFICAZIONE DELLA POSA IN OPERA: Il la struttura portante dei pannelli potrà essere preassemblata in officina o in cantiere prima di essere montata sulla facciata. Ciò consente una maggiore precisione nella regolazione dei bulloni e delle cerniere (Figura 5). -POSSIBILITÀ DI MANUTENZIONE: data l’elevata velocità di degrado cui saranno sottoposti i pannelli di arrampicata, soggetti alle condizioni atmosferiche e all’utilizzo da parte dell’utenza sportiva, si è garantita la possibilità di una rapida sostituzione di ogni singolo elemento che risulta completamente indipendente dagli altri che lo affiancano. I vari sistemi di regolazione, inoltre, danno la possibilità di variare la disposizione dei pannelli in facciatà, creando un nuovo motivo di prospetto. -GARANTIRE LE PRESTAZIONI TERMICHE DELLE CHIUSURE VERTICALI: la struttura è stata ideata partendo dai metodi utilizzati per la creazione di facciate ventilate. Le squadrette in acciaio che legano i montanti a “T” alla parete eliminano il ponte termico lineare eventualmente introdotto dagli stessi. Il sistema di asole garantisce il perfetto controllo della verticalità dei profili a “T”. Questi ultimi, inoltre, distribuiti sulla parete con l’interasse richiesto, consentono il fissaggio dei tubolari in acciao zincato, all’altezza desiderata. Figura 5: Fasi di posa

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1 2 3 Figura 1: Prospetto Est

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Figura 3: Particolare struttura di supporto dei pannelli

Figura 2: Sistema costruttivo

Figura 4: Particolare sistema di regolazione

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1: Parete portante in calcestruzzo armato 2: Strato di isolamento termico 3: Montante a “T” per il supporto dei tubolari in acciaio e per l’isolamento termico 4: Elemento in acciaio zincato per il supporto dei telai in acciaio dei pannelli. Predisposizione di 6 asole per la ripresa di massimo 6 vertici dei pannelli concorrenti in un nodo 5: Squadretta in acciaio zincato per il fissaggio dei montnati e la regolazione della verticalità 6: Staffa forata in acciaio zincato per la regolazione della distanza dei pannelli dalla parete e dell’angolo rispetto l’orizzontale 7: Staffa di fissaggio in acciaio zincato con cerniera per la creazione di un secondo asse di rotazione 8: Telaio in acciaio zincato per il fissaggio dei pannelli in legno 9: Pannello attrezzabile in legno pressato

Approfondimento: facciata arrampicabile

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La complessità del pogetto nelle sue forme, dimensioni e spazi ci ha condotto a creare un modello di studio realistico in scala 1:100 per prevedere e valutare l’impatto del progetto di recupero sull’intorno esistente. In primo luogo, la rappresentazione in scala ha permesso un’analisi volumetrica della palestra in sé, ma anche delle sue relazioni con la scuola adiacente e con l’antistante Casa Francesco. L’aggiunta di un volume così importante permette di focalizzare la vista dello spettatore su piazza Sport e sul camminamento che collega il centro storico con il lago. Quest’ultimo è creato spontaneamente dai volumi della palestra e da Casa Fracesco. La volontà di creare una relazione tra luoghi di passaggio ed edifici è stato uno dei principali obiettivi di progetto: le pareti vetrate della palestra e le sedute antistanti sono i principali elementi che ne hanno permesso la realizzazione. Non di secondaria importanza è la facciata arrampicabile che porta i prospetti a non essere visti semplicemente come elementi separatori ma un ulteriore legame tra edificio e piazza. Essa, inoltre è il principale elemento che delinea e distingue il corpo già esistente della palestra rispetto a quello di nuova costruzione. Il primo, si nota in modo chiaro grazie alla presenza delle facciate vetrate che permettono di mettere in luce gli elementi strutturali già esistenti e quindi, il volume parallelepipedo da essi creato. Il secondo, un elemento a “L” più alto e opaco, abbraccia la palestra, definisce gli spazi pubblici circostanti, quali Piazza Sport, il camminamento centro storico-lago e si pone come elemento di separazione architettonica tra scuola e palestra. Un accorto studio delle percezioni ha condotto a privilegiare la vista lago, soprattutto in copertura dove le protezioni dei campi da minivolley non saranno delle barriere ma dei curiosi punti di vista, grazie alle particolari macroforature dei pannelli in legno (non presenti nel plastico).

Figura 1

In figura 2 viene ricreata la visione del camminamento che collega il lago verso Piazza Sport. Esso non ha confini rigidi e definiti ma è originato dai volumi di Casa Francesco, della palestra e delle sedute ad essa antistanti. In particolare quest’ultime fungono da elemento filtro tra spazio mobile e stazionario, tra esterno ed interno. I passanti potranno soffermarsi e vedere cosa accade all’interno della palestra, seguire le partite. Ciò è reso possibile grazie al prospetto Nord che risulta completamente trasparente, non necessitando di particolari schermature solari. Il risultato ottenuto è un’unico ambiente sociale originato attraverso differenti spazi architettonici.

Figura 2

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Plastico: analisi percezioni

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Figura 3

Figura 5

Figura 6 Un altro vantaggio che abbiamo tratto dalla realizzazione del plastico in scala è la corretta lettura delle proporzioni con le sue stesse parti e con il contesto circostante. Nonostante le modeste dimensioni del volume aggiunto, l’edificio dimostra un rapporto aronico e non invasivo con ciò che lo circonda, piazza, strada, scuola e Casa Francesco. Il prospetto Est in figura 3 è contornato con un arco la cui inclinazione accentua l’importanza della struttura più alta che si affaccia su Piazza Sport come elemento di snodo tra tutti gli spazi e percorsi concorrenti in quel punto. La struttura ad arco svolge anche la funzione di inquadrare ed evidenziare gli ingressi alla palestra. La presenza di lamelle frangisole verticali in acciaio corten contribuirà a mitigare l’eccessivo irraggiamento solare nelle ore mattutine. Il prospetto Ovest in figura 4 e il prospetto Nord in figura 5 sono originati e scanditi dagli elementi strutturali esistenti che si è deciso di recuperare e di mettere in evidenza. Si è cercato di mantenere la massima trasparenza poichè il primo si affaccia sul lago, il secondo svolge un ruolo di filtro tra l’interno della palestra e lo spazio immediatamente al suo esterno. In ultimo il prospetto Sud in figura 6 che si affaccia sulle scuole: esso viene percepito come una parete completamente opaca per svolgere la funzione di parete di arrampicata e perpoter mascherare gli spogliatoi. In realtà il semplice discostamento di alcuni pannelli di rivestimento e la presenza di macroforature negli stessi permetteranno l’illuminazione naturale all’interno dell’edificio.

Figura 4

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Plastico: analisi del volume

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Figura 7

Figura 9 Il corretto orientamento del modello di studio secondo i punti cardinali è servito per lo studio delle ombre proprie e portate della palestra, piuttosto che per l’analisi delle condizioni di illuminamento al suo interno. In figura 8 la modesta altezza del propetto produce un costante ombreggiamento sulle sedute esterne, garntendo una situazione di comfort ai passanti ed agli spettatori che nei periodi estivi si soffermeranno su di esse per riposare, per parlare o per assistere alle partite. La loro particolare forma a triangoli irregolari richiama i pannelli utilizzati per il rivestimento della facciata ma soprattutto permette di sedersi, sdraiarsi, appoggiarsi sulla piazza, sulla palestra o sulla vista lago. In ultimo, gli arredi urbani sono elementi che hanno il compito di definire lo spazio di camminamento attraverso la loro disposizione. Interessante è anche lo studio delle ombre portate su Casa Francesco: la palestra ombreggia temporaneamente e per zone durante l’arco della giornata evitando scomode situazioni per l’utenza che usufruirà dell’edificio. Per raggiungere questo risultato si è studiato il limite massimo di volume che poteva essere aggiunto senza essere invasivi e senza alterare le condizioni del contesto circostante che sembravano già ottimali. I prospetti più corti, a Est e ad Ovest sono provvisti di schermature per ovviare all’incidenza diretta dei raggi solari con conseguenti effetti di abbagliamento ed eccessivo illuminamento, non confortevoli per la destinazione d’uso in esame. La figura 8 mostra una possibile ricreazione delle condizioni di illuminamento all’interno della palestra nelle ore pomeridiane. La disposizione verticale delle lamelle frangisole in acciaio corten permetteranno un’aeguata schermatura senza incidere sulla vista lago di cui può godere l’utenza della palestra. Gli spettatori che siederanno sulla tribuna, appositamente collocata sul lato corto della palestra, o gli atleti di passaggio nel corridoio del primo piano, potranno godere di particolare veduta, che non si limita solamente agli spazi interni, ma si estende fino all’orizzonte esterno. Le vetrate della palestra rivolte a Nord, invece, consentono di evitare schermature solari, facendo della facciata un grande specchio che riflette Casa Francesco nella sua totalità, come si vede in figura 9. Il passante si trova, dunque, ad affrontare particolari giochi di simmetria che contribuiscono a caratterizzare e rafforzare tutto il percorso di collegamento tra il centro ed il lago, attentamente studiato durante le analisi del masterplan. Si è voluto evitare un eccessivo impatto tra nuovo ed esistente che potesse sembrare improprio e fuoriluogo, soprattutto per gli abitanti di Bosisio Parini. Il Comune, ha una propria storia , una logica espansiva e caratteristiche costruttive ben definite che devono essere rispettate.

Figura 8

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Plastico: analisi luci e ombre

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Figura 10

Figura 12 Riprodudendo gli ambienti interni della palestra si è potuto simulare come l’utenza possa percepire gli spazi e le proporzioni. Durante lo sviluppo del progetto si è sempre pensato a garantire il comfort per l’utenza, cercando di distribuire i locali in modo logico ed efficiente. Trattandosi di un edificio sportivo, si sono mantenute distinte le aree per gli atleti rispetto a quelle per i visitatori, pur mantenendo un legame diretto e aperto tra di esse. Gli ambienti più luminosi e ampi sono stati privilegiati per i luoghi di attività e di passaggio, gli altri sono stati destinati alle funzioni di servizio come spogliatoi, magazzini, servizi igienici ecc.. In figura 10 si nota la relazione tra un locale per le attività e le zone di passaggio: il vetro funge da elemento separatore per motivi di sicurezza ed igiene ma garantisce la completa trasparenza e visibilità tra le due parti. Da notare anche la messa in luce della struttura esistente che scandisce in muduli regolari la parete divisoria. Il pubblico potrà decidere se collocarsi sugli spalti al piano terreno o se assistere alle partite dall’ ampia zona di passaggio collocata al primo piano (Figura 11). Da quella posizione gli spettatori potranno godere anche della vista esterna sui prospetti Est (Piazza Sport) ed Ovest (vista lago). La necessità di una pianta libera ha obbligato l’introduzione di travi importanti che, non sono state mascherate, bensì fatte elementi di architettura. A sinistra nella foto si può anche vedere la vetrata che permette di seguire le partite dalla zona bar. La copertura esistente (Figura 12) verrà principalmente utilizzata per due campi da mini-volley in modo da non sovraccaricare in modo eccessivo l’attuale struttura, verificata nelle tavole T10 e T11 dell’ ESERCITAZZIONE 3. Sui lati Est e Sud saranno presenti i camminamenti che collegano i vari locali interni, ad Ovest e a Nord, i pannelli macroforati fungeranno da elementi di protezione e da curiosi punti di affaccio sul lago e sulla piazza sottostante.

Figura 11

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Plastico: analisi spazi interni

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