WEB Report

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WEB Laboratorio di Architettura Tecnica - Ingegneria Edile - Architettura Politecnico di Milano - Sede di Lecco - AA 2012-2013 Assistente di Laboratorio Prof. G. Turchini

Team 12

Wood Eco Building

Relazione Tecnica

Filippo Luchini Elena Marchini Erica Masala Luca Manzoni

Emanuele Pisani Eric Pitalieri Gabriele Secchi Enrico Sterle


LA GENESI DEL PROGETTO

Il progetto si colloca nell’ambito di un’opera di riqualificazione dell’area industriale Bicocca a Milano, sede degli stabilimenti della Pirelli. Il percorso compositivo che è stato seguito per arrivare ad un’efficace opera di riqualificazione nasce dall’individuazione di 5 obiettivi chiave, di cui alcuni imposti dal bando o prescritti dalla legge (come la flessibilità o il risparmio energetico), altri fissati dai noi in seguito a considerazioni di diversa natura. Per prima cosa abbiamo riflettuto sul tema della flessibilità, come richiesto esplicitamente da bando, individuando un layout funzionale che permettesse la maggiore libertà possibile nella disposizione degli spazi interni. Un altro punto cardine del nostro progetto è stato il benessere, inteso sia come benessere luminoso e acustico dell’utenza dell’edificio, rifiutando il tipico edificio per uffici completamente vetrato, sia come benessere psicologico, costruendo cioè un ambiente piacevole dove 2

passare la maggior parte della giornata. La progettazione degli elementi costruttivi è inoltre avvenuta nel rispetto di un’ottica ecologica: sono stati scelti materiali rigorosamente naturali, come il legno per le sottostrutture e i

rivestimenti, e isolanti naturali, limitando al minimo l’utilizzo di materiali derivati dal petrolio. Metà della copertura dell’edificio è stata quindi destinata a tetto giardino, con i numerosi vantaggi che ne derivano, mentre l’altra è stata predisposta alla

produzione di energia pulita grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici. Ci siamo dunque dedicati al risparmio energetico, scegliendo pacchetti tecnologici, serramenti e impianti ad alta efficienza energetica, che ci han permesso di 3


540

540

D

C

480

B

Sala riunioni

Vano tecnico

1

Sala riunioni

Vano tecnico A'

Area relax

Area relax Reception

+8.00

Area relax

160

160

A Open space

2

+4.00 Sala d'attesa 3

Archivio D' A

B

raggiungere la classe energetica A. Infine abbiamo ritenuto interessante pensare anche a un’ottimizzazione del processo costruttivo, al fine di ridurre al minimo i tempi di cantiere. Dopo aver progettato una semplice struttura prefabbricata in calcestruzzo armato, abbiamo ideato un particolare tipo di pannello di facciata, assemblato in stabilimento e montato in cantiere, che ci permettesse di ridurre i tempi di cantiere, ma che non fosse d’ostacolo alla libertà compositiva della progettazione architettonica. 4

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660

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AU

540

C

D

E

F

G

H

I

L

M

N

C'

O

B' P

FLESSIBILITA’

Il primo tema che è stato affrontato è quello della flessibilità. Utilizzando come modulo di base un quadrato di 60 x 60 cm, abbiamo individuato la nostra maglia strutturale: il lato lungo del lotto è stato diviso in 20 campate da 5.40m ciascuna, mentre i 12m del lato corto sono stati divisi in due campate asimmetriche da 4.80m (a sud) e 6.60m (a nord). In questo modo si è potuta avere una disposizione funzionale composta

Q

R

S

da un corridoio centrale da 2m e dai due fronti da 4.80m ciascuno. In seguito sono state individuate alcune unità ambientali tipiche, come disversi tipi di uffici, sale riunioni e open space, che mescolate hanno prodotto numerose combinazioni. La soluzione adottata è stata quella più naturale: collocare gli open space nella campata larga, a nord, insieme gli spazi distributivi, mentre nella campata sud posizionare gli uffici singoli, insieme ai vani scale, ai locali tecnici e ai servizi. Successivamente ci siamo

T

U

V

Z

CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

540

Piano 2 occupati di risolvere il problema scale d’emergenza alle estremità. esempio flessibilità verticale: della gestione degli spazi qualora il Inproprietario questo modo ogni piano può piano con unico medesimo piano fosse in comune essere disposto senza problemi per a due o più clienti. Per far fronte a 1, 2 o 4 utenze diverse. ciò abbiamo diviso la pianta in due A fianco ai vani scale è stato parti, leggermente asimmetriche, disposto un locale tecnico, con con due ingressi distinti al piano un cavedio per il passaggio degli terra e due archivi separati impianti. Accanto sono stati nel piano interrato, e messe in posizionati i servizi igienici, divisi per comunicazione (o separate a uomini e donne (ciascuno con 3 seconda delle esigenze) da uno bagni) e uno apposito per disabili. I spazio relax centrale comune. servizi occupano la stessa posizione Abbiamo quindi collocato due ad ogni piano, in modo da favorire vani scale principali, ciascuno la progettazione degli scarichi e dotato di doppi ascensori, in modo degli impianti idrici. da rispettare le normative vigenti in termini di sicurezza, e due ulteriori 5


BENESSERE Arrivati a questo punto ci siamo occupati di definire i parametri che potevano migliorare la qualità dell’esperienza lavorativa. Per risolvere questo problema ci siamo orientati in due direzioni, una tecnico-quantitativa e una architettonico-qualitativa. Dal punto di vista tecnico, il problema principale è stato garantire un’adeguata qualità luminosa negli spazi interni impedendo al contempo un’eccessiva radiazione diretta sulle vetrature esposte a sud. Dal punto di vista architettonico invece abbiamo voluto concentrarci sulla realizazione di spazi confortevoli, dove la persona possa riconoscersi e stare bene. SCHERMATURE SOLARI. Il lotto di progetto presenta un lungo fronte orientato a sud ,che necessita pertanto di un’accurato controllo della radiazione solare. Il modo migliore di schermare la luce proveniente da sud è l’utilizzo di elementi orizzontali, che permettano il passaggio di buona parte della luce d’inverno, quando è utile per aumentare gli apporti 6

gratuiti, e la blocchino d’estate, quando invece contribuisce al surriscaldamento dell’ambiente interno e quindi al carico di raffrescamento necessario. Visto che il sud geografico non è esattamente perpendicolare all’edificio, e non potendo ruotare il nostro fabbricato a causa delle stringenti condizioni imposte dal lotto, abbiamo deciso di adattare le schermature alle nostre esigenze, spezzettandole in moduli, orientandole a mezzogiorno e sovrapponendole parzialmente. Per dare una forma a queste schermature ci siamo ispirati al contesto industriale, richiamando le coperture a shed tipiche dei capannoni circostanti. Abbiamo quindi progettato il sistema di aggancio di ogni modulo, utilizzando in pianta lo schema strutturale dell’arco a 3 cerniere, con i 2 vincoli fissi imbullonati ai solai mediante piastre in acciaio. Al cateto maggiore del triangolo così creato corrisponde un corrente in acciaio zincato, al quale sono fissati i montanti verticali che portano le lamelle. In verticale il sistema è reso rigido mediante l’utilizzo di tiranti diagonali tra un piano e l’altro. 7


WINTER

in legno(vedi abaco dei serramenti). Per le superfici interne abbiamo ipotizzato una verniciatura di un colore chiaro, classico per uffici. Si ricorda che i valori medi di luminosita’ consigliati in ambito lavorativo sono di 300-500 lux.

h P W

ORE

ORE

SHADING

P 200 MIN 207

MIN 198

MIN 156

MIN 220

MIN 336

W 200

MED 330

MED 336

MED 381

MED 378

MED 521

h 40

MAX 1278

MAX 1270

MAX 1270

MAX 1174

MAX 1322

spring summer autumn winter

92% 93% 85% 80%

UFFICIO NORD 02

UFFICIO NORD 03

UFFICIO NORD 04

SALA RIUNIONI

h 40

ORE

SHADING

P 300

spring summer autumn winter

W 200 h 40

MIN186

MIN 174

MIN190

MIN 207

MIN 300

MED 340

MED 342

MED 343

MED 548

MAX 1076

MAX 1069

MAX1288

MAX 1078

MAX1116

W 100 h 20

SHADING spring summer autumn winter

85% 92% 63% 52%

W 80 h 20

SHADING

W 300

92% 93% 91% 88%

OPEN SPACE NORD 02

MED 550

MED 375

W 50 h 20

SHADING spring summer autumn winter

W 300 h 40

MIN 380

MIN 259

MIN 258

MIN 278

MIN 258

MED 360

MED 384

MED 381

MED 372

MAX 917

MAX 844

MAX 727

MAX 871

MAX 838

QUALITA’ LUMINOSA. Una

L’analisi e’ stata svolta scegliendo UFFICIO SUD 03 e 04 innanzitutto due tipi di lamelle, da volta definita a grandi linee la Come possiamo vedere dalle analisi effettuate, tutte le unità ambientali A sud, vista la grande quantità di luce diretta, è stato predisposto un sistema 20 mm aelato). da 40 mm. rispettano forma i requisiti minimi richiesti. schermature esterne, di schermature(vedi Nonostante ciò la quantità di luce diffusa rimane delle A nord, sopratutto nelle parti in aggetto (e quindi più profonde) si consiglia di adeguata e si ottiene una uniformità maggiore. Su questo lato è pertanto collocare gli open space e le sale riunioni, in quanto alcune unità hanno la parte possibile predisporre qualsivoglia unità lavorativa senza alcun disconfort Il primo tipo di lamelle e’ stato si trattava quindi di progettare la visivo(eccessiva/poca luce). interna poco illuminata. dimensione e il passo effettivo delle testato variando il passo (200-300400 mm) e la profondita’ (200lamelle. Sono state svolte pertanto 300 mm). Il secondo tipo e’ stato varie simulazioni mediante l’utilizzo © testato variando soprattutto la del software Autodesk Ecotect . OPEN SPACE SUD 01

8

UFFICIO SUD 01 e 02

87% 92% 71% 62%

ORE

P 300

MED 452

spring summer autumn winter

MESI

ORE

MAX 1226

SHADING

P 100

MESI

MAX 1371

91% 92% 82% 70%

MESI

spring summer autumn winter

h 40

OPEN SPACE NORD 01

spring summer autumn winter

ORE

P 200

MIN 204

SHADING

P 100

MESI

MIN 292

91% 92% 85% 77%

MESI

ORE

DETTAGLIO SCAGLIA

spring summer autumn winter

ORE

h 40

SALA CONFERENZE

SHADING

P 100

MESI

W 200 UFFICIO NORD 08 e 09

92% 94% 81% 70%

ORE

P 400 UFFICIO NORD 06 e 07

91% 93% 74% 55%

MESI

ORE

MED 375

spring summer autumn winter

W 300

MESI

UFFICIO NORD 01

SHADING

P 400

92% 93% 83% 62%

MESI

L’analisi e’ stata svolta scegliendo innanzitutto due tipi di lamelle, da 20 mm e da 40 mm. Il primo tipo di lamelle e’ stato testato variando il passo ( 200-300-400 mm) e la profondita’ (200-300 mm). Il secondo tipo e’ stato testato variando soprattutto la profondita’ (100-80-50 mm) Si e’ deciso di eliminare le configurazioni che permettevano l’ingresso di abbondante radiazione solare durante la stagione invernale, in quanto non necessario in questa precisa destinazione d’uso. Sono state pertanto eliminate subito le configurazioni 3,5,6,9.

profondita’ (100-80-50 mm) Si e’ deciso di eliminare le configurazioni che permettevano l’ingresso di abbondante radiazione solare durante la stagione invernale, in quanto non necessario in questa precisa destinazione d’uso.

SHADING

P 80

spring summer autumn winter

W 50 h 20

89% 91% 82% 74%

MESI

In seguito sono state selezionate le configurazioni che permettevano il minore ingresso di radiazione solare estiva, cioe’ la 1 e la 4. Tra le due e’ stata scelta la configurazione 1, in quanto la 4 e’ stata considerata troppo dispendiosa e opprimente per l’utenza dell’edificio.

Sono state pertanto eliminate subito le configurazioni 3,5,6,9. In seguito sono state selezionate le soluzioni che permettevano il minore ingresso di radiazione solare estiva, cioe’ la 1 e la 4. Tra le due e’ stata scelta la configurazione 1, in quanto la

4 e’ stata considerata troppo dispendiosa e opprimente per l’utenza dell’edificio. Proprio per la presenza di queste schermature, nel lato sud sono state predisposte finestre a tutta altezza più ampie rispetto a quelle progettate sul lato nord, dove

invece non abbiamo protezioni per non ostacolare l’ingresso della luce diffusa. Sono state quindi analizzate tutte le unità ambientali presenti nel progetto, per verificare che i valori medi di illuminamento fossero superiori ai 300 lux. 9


QUALITA’ AMBIENTALE. Dal

punto di vista architettonicoqualitativo, abbiamo deciso di eliminare il più possibile la monotonia tipica degli edifici per uffici. Per questo motivo abbiamo deciso di evitare l’utilizzo di facciata continue, limitate 10

alla sola zona relax centrale, predisponendo una griglia modulare dove inserire a regola d’arte pieni e vuoti: ogni piano risulta diverso da qualsiasi altro, e nello stesso piano ogni modulo strutturale risulta differente da quello adiacente. Non soddisfatti,

abbiamo deciso di muovere la facciata, avanzando a sbalzo alcuni moduli per creare un ulteriore gioco di pieni e vuoti e di ombre. MATERIALI. La vera rivoluzione rispetto ai canoni tradizionali sono stati i materiali usati: la

scelta infatti è ricaduta sul legno, materiale forse non comune per questa destinazione d’uso, ma che sicuramente rispondeva perfettamente alle nostre esigenze: un materiale ecologico, naturale, che potesse dare un vero valore aggiunto al progetto e rendesse

meno alienante e più familiare il proprio luogo di lavoro. Il legno è stato quindi utilizzato sia come elemento strutturale che come rivestimento. Nel primo caso è stato usato come elemento principale del pannello prefabbricato di facciata: i

montanti e i traversi sono in legno lamellare, i pannelli di irrigidimento in legno mineralizzato. Nel secondo caso invece è stato utilizzato sotto forma di lamelle inclinate, di tonalità differenti grazie a trattamenti termici, fissate mediante giunti maschio-

femmina a montanti verticali in legno lamellare che scandiscono in maniera netta la facciata, riprendendo i montanti verticali del prospetto sud. Nei due corpi aggettanti a fianco dell’ingresso sono state invece colorate di tonalità di verde,

per identificare il punto focale dell’edificio. Va infine sottolineato che sia per le finiture interne che per gli isolamenti sono stati scelti materiali il più possibile naturali, non derivati dal petrolio nè contenenti sostanze potenzialmente nocive per l’uomo. 11


STRATEGIE ENERGETICHE TETTO VERDE. La copertura a

est è stata ricoperta di una fitta vegetazione, per vari motivi. Il primo è quello estetico: una copertura verde sembrava perfettamente in sintonia con il legno, per ridare vita ad una zona industriale fortemente inquinata e degradata, con pochissimi spazi verdi. Il secondo è stato quello ecologico: un tetto giardino contribuisce notevolemente a ridurre le dispersioni dell’edificio, funzionando da isola di calore durante l’inverno, ombreggiando e tenendo isolato l’edificio durante l’estate, contribuendo quindi al risparmio energetico. Aiuta inoltre a ridurre l’inquinamento, assorbendo CO2 e altre sostanze nocive per l’uomo, come i solfati alla base delle piogge acide, e rilasciando ossigeno nell’atmosfera. Un terzo fattore positivo è il recupero delle acqua piovane: la pioggia viene assorbita in gran parte dalla vegetazione, riducendo notevolmente il carico d’acqua in fognatura ed evitando 12

così pericolose inondazioni in una zona da sempre a rischio alluvioni a causa del fiume Seveso. Un ulteriore fattore è la riduzione dei rumori: il tetto giardino funziona da ottimo isolante acustico, indispensabile per un edificio a uffici situato in una zona intensamente trafficata come viale Sarca. Ultimo, ma non meno importante, è la spinta alla nascita di nuovi ecosistemi animali, ormai sempre piu rari in città e indispensabili per l’ambiente e l’ecosistema.

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA.

L’edificio può essere considerato a tecnologia mista, con tutti i vantaggi che ne derivano. I solai in calcestruzzo armato, massivi e quindi dotati di molta inerzia termica, permettono di accumulare calore durante l’inverno, rilasciandolo lentamente una volta spente le fonti di riscaldamento ed evitando quindi la rapida dispersione del calore tipico delle strutture leggere. Gli stessi effetti benefici si hanno d’estate: i solai assorbono buona parte del calore, evitando un 13


repentino accumulo di calore dovuto all’irradiazione solare e agli apporti interni. Grazie a ciò i consumi energetici per raffrescamento risultano essere molto inferiori rispetto ad un tipico edificio leggero. D’altro canto le pareti leggere, 14

abbondantemente isolate e senza ponti termici, consentono di avere un fabbisogno termico invernale molto basso. Completano l’edificio serramenti con telaio in legno lamellare e vetrocamera bassoemissivo, con valori di trasmittanza di circa 0.9 W/

m K. A differenza di un edificio per uffici classico, la gran parte dei serramenti sono apribili, permettendo di sfruttare la ventilazione naturale durante le stagioni intermedie e le notti estive. 2

PANNELLI FOTOVOLTAICI.

L’altra metà della copertura è stata invece destinata alla produzione di energia rinnovabile. Invece di posizionare semplicemente i pannelli in copertura, togliendo spazio alla parte praticabile, abbiamo

pensato di installarli su una tettoia metallica, appoggiata su pilotis, che fungesse sia da supporto per il fotovoltaico, che come elemento di chiusura verticale del prospetto ovest, creando un forte elemento di separazione dal contesto attuale. La lamiera forata di cui si compone la parte verticale è stata poi disegnata in modo da far comparire con l’utilizzo di fori di dimensioni maggiori la scritta WEB, il nome identificativo del nostro progetto (Wood Eco Building), che diventare pertanto un elemento distintivo che permettere di riconoscere l’edificio appena ci si addentra in viale Sarca. Nella parte orizzontale della tettoia è stato scavata un’apertura rettangolare, dove sono stati alloggiati i pannelli, inclinati in maniera tale da non farsi mai ombra durante l’inverno e fornire schermatura alla terrazza sottostante d’estate. La metratura totale dei pannelli fotovolaici corrisponde a 186 m2 e fornisce una potenza di 28 kWp , sufficiente a soddisfare completamente il fabbisogno energetico dei computer presenti nell’edificio.

IMPIANTI. Dal punto di vista

impiantistico, l’edificio è dotato di un sistema misto ad aria primaria ed acqua. La produzione è affidata a pompe di calore ad altissima efficienza energetica, sia per riscaldamento che per raffrescamento. Dalla centrale termica i tubi

vengono disribuiti alle varie utenze: acqua calda sanitaria, soffitti radianti negli uffici singoli, travi fredde negli open space, fan coil negli archivi. In copertura sono presenti le centrali per il trattamento dell’aria, alle quali è affidato il compito di riscaldare o raffreddare,

umidificare o deumidificare l’aria immessa nei condotti. Il fabbisogno di energia primaria dell’edificio corrisponde a 27 kWh/m2 annui, che ci permette di collocare il nostro edificio in classe energetica A (in accordo con gli obiettivi che ci siamo posti all’inizio della nostra progettazione). 15


CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CICLO DI VITA DEI MATERIALI

PROPRIETA’ DEL SISTEMA

STRUTTURA

SERRAMENTO

IRRIGIDIMENTO

FINITURA

LEGGEREZZA

Legno lamellare a strati incrociati

Materiali completamente riciclabili

Pannello OSB con leganti naturali

Frassino termotrattato lunga durabilità

Massa superficiale: 50,94 kg/m ²

Isolante proveniente da sfoltimento e tagli di segheria non trattati: materiale completamente riciclabile

3D Pannello singolo

STRATIGRAFIA

C.V.02_A

C.V.02_B

SEZ. VERTICALE

Nel progettare la struttura portante dell’edificio abbiamo cercato una soluzione che ci permettesse di coniugare le richieste della committenza, cioè l’utilizzo del calcestruzzo armato, con la rapidità e semplicità di costruzione. La scelta, resa possibile dall’utilizzo di una griglia modulare per la progettazione architettonica, è quindi ricaduta sul calcestruzzo 16

FACCIATA PREFABBRICATA.

Per le chiusure verticali è stato invece studiato un particolare pannello di facciata, Residuo di materiale: assenza di sostanaze chimiche preassemblato in stabilimento e applicato alla struttura grazie all’utilizzo di staffe di acciaio imbullonate ai solai. Ogni pannello misura 270 cm (mezzo modulo strutturale) ed è formato da una struttura a montanti in legno lamellare. I montanti sono fissati a un corrente alla base e uno alla sommità e irrigiditi con pannelli tecnici in legno mineralizzato e OSB. Ogni

STRATIGRAFIA

1

1

2

3

2 3

4

4

5

5 6 7

6

8 9 10 11

7

E 33,30

SEZ. ORIZZONTALE

STRATO PORTANTE: traverso in legno 15 lamellare composto da lamelle x 19,5 essiccate incollate con colla "d3" STRATO DI RIVESTIMENTO: doppia lastra di gesso rivestita e 1,25 accoppiata sul retro da barriera al + 1,25 vapore in fogli di alluminio, tipo "knauf a gkb" STRATO DI ALLOGGIAMENTO IMPIANTI: intercapedine d'aria per il 5 passaggio di impianti STRATO DI TENUTA AL VAPORE: freno al vapore 0,02 tipo "CELENIT FV 145" STRATO DI IRRIGIDIMENTO: pannello tecnico in agglomerato di 1,5 legno OSB STRATO RIGIDO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido in fibra di legno, riciclabile, prodotto con sistema a umido senza l'utilizzo di sostanze tossiche tipo "FiberTherm" = 0,039 W/mK STRATO MORBIDO DI ISOLAMENTO ACUSTICO: pannello isolante morbido in fibre di legno, fornito e posato in opera a secco monostrato, tipo "FiberTherm Flex" = 0,038 W/mK

4

14

STRATIGRAFIA

1

2

3 4 5

6

9

10

E

11

IR

STRATO RIGIDO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido in fibra di legno, riciclabile, prodotto con sistema a umido senza l'utilizzo di sostanze tossiche tipo "FiberTherm" = 0,039 W/mK STRATO DI IRRIGIDIMENTO: pannello tecnico in agglomerato di legno OSB con trattamento idrorepellente STRATO DI TENUTA ALL'ACQUA: membrana a 3 strati, resistente ai raggi UV, tipo "CELENIT FV 160"

7

STRATO DI FINITURA ESTERNA: pannelli in fibrocemento di colore chiaro, con superficie leggermente levigata e sabbiata con finitura trasparente idrorepellente tipo "Edilit-Equitone Tectiva"

4

8

1,5

9

0,02

10

0,8

12

SCALA 1:10

SP. [cm]

STRATO PORTANTE: traverso in legno lamellare composto da lamelle essiccate incollate con colla "d3" STRATO DI RIVESTIMENTO: doppia lastra di gesso rivestita e accoppiata sul retro da barriera al vapore in fogli di alluminio, tipo "knauf a gkb" STRATO DI ALLOGGIAMENTO IMPIANTI: intercapedine d'aria per il passaggio di impianti STRATO DI TENUTA AL VAPORE: freno al vapore tipo "CELENIT FV 145" STRATO DI IRRIGIDIMENTO: pannello tecnico in agglomerato di legno OSB STRATO RIGIDO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido in fibra di legno, riciclabile, prodotto con sistema a umido senza l'utilizzo di sostanze tossiche tipo "FiberTherm" = 0,039 W/mK STRATO MORBIDO DI ISOLAMENTO ACUSTICO: pannello isolante morbido in fibre di legno, fornito e posato in opera a secco monostrato, tipo "FiberTherm Flex" = 0,038 W/mK

pannello risulta in questa maniera tripartito, con ciascuna parte opaca o trasparente a seconda della posizione del pannello nel prospetto. Le parti opache sono riempite con isolante morbido in fibra di legno, mentre le parti trasparenti possono essere 8

IR

SP. [cm]

STRATO RIGIDO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido in fibra di legno, riciclabile, prodotto con sistema a umido senza l'utilizzo di sostanze tossiche tipo "FiberTherm" = 0,039 W/mK STRATO DI IRRIGIDIMENTO: pannello tecnico in agglomerato di legno OSB con trattamento idrorepellente STRATO DI TENUTA ALL'ACQUA: membrana a 3 strati, resistente ai raggi UV, tipo "CELENIT FV 160" STRATO DI FINITURA ESTERNA: legno massello di frassino termotrattato trattato con idrorepellente incolore ad alta tenuta tipo "Syntilor", fissato con supporti metallici ai montanti di facciata

15 x 19,5

1

SICUREZZA NELLA PRODUZIONE E RAPIDITA’ DI POSA

1,25 + 1,25 5

2

4

1,5

5 6 7 8

4

STRATO DI SUPPORTO E ALLOGGIAMENTO IMPIANTI : Struttura composta da colonnine 2 regolabili realizzate in acciaio zincato fissate alla base tipo "PETRAL SA" STRATO DI LIVELLAMENTO: Massetto 3 a secco portante bioecologico in trucioli di legno e cemento portland tipo "BetonWood Cementolegno" STRATO DI ISOLAMENTO ACUSTICO: 4 materassino fonoassorbente in lega poliuretanica tipo "Softsound" STRATO DI TENUTA AL VAPORE: freno 5 al vapore tipo "CELENIT FV 145" STRATO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido ecologico in lana di legno mineralizzata di vari 6 legnami legata con cemento ad alta resistenza (densità 360 kg/m³), tipo "CELENIT N50" = 0,066 W/mK STRATO DI PREPARAZIONE: soletta collaborante armata con rete elettrosaldata Ø 6 che funge da 7 collegamento per i pannelli prefabbricati inferiori

3

0,02

STRATO DI FINITURA INTERNA: pannelli modulari di truciolato di legno costituito da particelle lignee 1 legate con resine termoindurenti con finitura in laminato trattato con prodotto idrorepellente tipo "PETRAL_legno"

9 10 12

14

occupate da serramenti fissi o prefabbricati. apribili. In questo modo quello SEMPLICITA’ Mentre la struttura rimane uguale, DURANTE L’INSTALLAZIONE IMPIANTISTICA che apparentemente poteva nel prospetto sud e nel nord SEZ. ORIZZONTALE sembrare un prospetto casuale e cambiano le finiture: nel primo complicato da realizzare, in realtà abbiamo scelto un rivestimento in si rivela essere il frutto di un’attenta lastre di fibrocemento, avvitate al progettazione e un’accurata pannello tecnico OSB, nel secondo messa in posizione dei moduli caso invece abbiamo applicato

4

E

42,10

1,5

0,02

IR

E

2,5

IR

3,8 + 0,5

8

5

0,4 0,02

5 + 5

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

STRUTTURA PREFABBRICATA.

armato prefabbricato: i pilastri, quadrati, sono dotati di appoggi su cui si posano travi di bordo a L o la trave centrale a T rovescia. Su di esse si poggiano poi i solai alveolari, che vengono infine completati da un sottile getto di completamento e livellamento. Gli sbalzi, di natura modesta, vengono creati mediante l’utilizzo di mensole in calcestruzzo armato fissate con tirafondi al pilastri, sulle quali si poggiano coppie di solai da 60cm. I vani scale e la platea di fondazione sono invece gettati in opera.

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

RAPIDITA’

SCALA 1:10

SP. [cm]

STRATIGRAFIA

SEZ. VERTICALE

dei montanti verticali in legno lamellare ai quali sono fissate le lamelle di larice. Grazie infine alla stratificazione a secco, le chiusure verticali si rivelano non solo rapide ma anche molto performanti dal punto di vista termico e acustico.

STRATO PORTANTE: Solaio a pannelli in calcestruzzo armato 8 prefabbricato con trefoli aderenti tipo "Alveox" STRATO DI ISOLAMENTO TERMICO: pannello isolante rigido in fibra di legno (densità 230 kg/m³) prodotto con sistema a umido tipo 9 "FiberTherm Isorel" = 0,05 W/mK fissato al cls con correnti di legno lamellare l media= 100 cm dim 20 x 5 cm STRATO DI SUPPORTO: pannello 10 tecnico in agglomerato di legno OSB con trattamento idrorepellente STRATO DI TENUTA AL VAPORE: 11 freno al vapore impermeabile tipo "CELENIT FV 160" STRATO DI ALLOGGIAMENTO: spazio 12 per la sistemazione di impianti STRATO DI FINITURA ESTERNA: pannelli modulari per controsoffitti esterni in fibrocemento tipo 13 "Edilit-Equitone Tectiva" di colore chiaro, con finitura leggermente sabbiata, applicati su sottostruttura secondaria di acciaio galvanizzato

5

20

19

1,5

0,02 14

2 + 3

17


DATI TECNICI

Luogo. Milano Committente. Pirelli Re Destinazione d’uso. Uffici Superficie edificabile. 1460 m2 Superficie edificata. 1320 m2 Superficie commerciale. 6670 Volumetria edificata. 19838 m3 N° Piani. 5 + 1 interrato Rapporto A/V. 0.28 Superficie opaca. 3494 m2 Superficie trasparente. 1581 m2 Fabbisogno invernale. 27.37 kWh/m2 18

Classe Energetica. A Tecnologia Costruttiva. Fondazioni. Platea di calcestruzzo armato Struttura Portante. Calcestruzzo armato prefabbricato

Chiusure verticali. Facciata modulare prefabbrricata a secco con struttura lignea

Serramenti. Telaio in legno lamellare con

Copertura verde. 0.15 W/m2K Chiusure orizzontali. 0.16 W/m2K Acustica. Chiusure verticali opache. Rw Serramenti. Rw 35 dB Copertura verde. Rw 62 dB Chiusure orizzontali. Rw 51 dB Partizioni interne verticali. Rw 53 dB

vetrocamera.

Copertura. Tetto verde intensivo e copertura piana praticabile.

Impianti Produzione. Pompa di calore ad alta efficienza energetica

Termotrasmittanze. Chiusure verticali opache. 0.16 W/m2K Serramenti. 0.9 W/m2K

Terminali. Travi fredde e fan coil Superficie Fotovoltaico. 186 m2 Potenza Totale Fotovoltaico. 28 kWp 19


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