Proibito (1954): la Sardegna di Mario Monicelli attraverso Grazia Deledda

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A.D. MDLXII

U NIVERSITÀ DEGLI S TUDI DI S ASSARI F ACOLTÀ

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PROIBITO (1954): LA SARDEGNA DI MARIO MONICELLI ATTRAVERSO GRAZIA DELEDDA

Relatrice: PROF.SSA LUCIA CARDONE

Tesi di Laurea di: ELISA CUCCU

ANNO ACCADEMICO 2010/2011



A Riccardo, che ha vissuto indirettamente questi anni di universitĂ standomi semplicemente vicino, e alla mia famiglia.



INDICE Introduzione

pag. 3

Capitolo I

1.1 Contesto e periodo: gli anni Cinquanta

pag. 6

1.2 Mario Monicelli: un breve profilo

pag. 11

1.3 Da La madre a Proibito: l’adattamento

pag. 18

Capitolo II

2.1 Il film 2.1.1 Fortuna e critica 2.2 Tematiche principali 2.2.2 Analisi di Proibito 2.3 I personaggi: dal romanzo al film 2.3.3 Spazi e ambienti

Conclusioni

pag. 26 pag. 29 pag. 32 pag. 36 pag. 39 pag. 48

pag. 53

Appendice:

Sequenze del film

pag. 56

Sceneggiatura desunta del film

pag. 66

Bibliografia

pag. 145



“Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra” S. Agostino

INTRODUZIONE

La scelta di indirizzare la mia tesi di laurea triennale su quest’argomento nasce innanzitutto da un mio interesse particolare per il cinema. E’ stato proprio il fatto che nel mio corso di laurea, “Teoria e tecniche dell’informazione”, fosse presente l’insegnamento storia e critica del cinema che mi ha spinto a iscrivermi in questa facoltà. Mi è sempre piaciuto guardare i film, riconoscere gli attori, conoscere i registi, e ho sempre voluto e vorrei tutt’ora approfondire questo mio interesse. Ecco perché una tesi sul cinema. L’idea di analizzare il film Proibito invece nasce perché quest'opera filmica è stata girata nel mio paese, Tissi, nel 1954. Ho visto Proibito per la prima volta a scuola in quinta elementare, ma non avevo coscienza della sua rilevanza, non sapevo che quel film era stato fatto in Sardegna e che vi compariva anche il mio paese e alcuni abitanti che avevano partecipato come comparse. E il fatto che proprio nel mio piccolo paesino ci sia stato un set cinematografico con una vera e propria troupe, con un regista agli esordi, Mario Monicelli, che poi divenne molto famoso per la commedia italiana, con attori all’epoca molto conosciuti (Mel Ferrer, Amedeo Nazzari), mi ha sempre incuriosito e in un certo senso resa orgogliosa. Iniziando il lavoro, documentandomi, leggendo e immergendomi in quel periodo sono venuta a conoscenza di molti fatti, curiosità e aneddoti sul film di cui non ero a conoscenza, cose di cui sono stata piacevolmente stupita e tematiche presenti nel film di cui non avevo idea. Ho colto quindi l’occasione per parlare di questo lungometraggio poco conosciuto, ma con una rilevanza importante per la cinematografia sarda, non tanto da un punto di vista tecnico-stilistico, né dal successo che il film ebbe per la critica 3


o il pubblico, ma appunto per i contenuti inerenti ai diversi sottogeneri della cinematografia isolana che si possono riscontrare nella pellicola attraverso un’ attenta rilettura. Non di meno importanza è che tale film sia tratto da un libro di Grazia Deledda, La madre, andando a sottolineare uno dei filoni presenti nella pellicola e cioè quello “deleddiano”. Per cui questo lavoro andrà ad analizzare il modo in cui sono avvenuti il passaggio dal libro al film, le varie differenze e analogie e le motivazioni che hanno spinto produzione, sceneggiatori e regista a fare determinate scelte anziché altre, e con un’analisi finale del film. L’intento è di dare alla pellicola una lettura più appropriata, inserendola in un quadro di più degna considerazione sia per l’importanza che acquisisce grazie alla sua originalità data dal genere all’interno di tutti i film di Monicelli, sia per la relazione che si riscontra col paesaggio sardo e sia per le tematiche di un tipo di cinema che vi troviamo racchiuse. Nel primo capitolo sarà dato spazio ad una breve riflessione relativa al contesto e a ciò che il cinema vive in quel preciso momento, i cambiamenti e le innovazioni, e al periodo in cui il film è stato girato. Sarà stilato un profilo del regista, dalla sua nascita al suo approccio con il cinema e alla realizzazione dei suoi film più importanti, ripercorrendo la sua carriera cinematografica, e infine verranno messe in evidenza le differenze e le analogie con il libro da cui il film è tratto, ovvero La madre di Grazia Deledda. Nel secondo capitolo invece si passerà al film vero e proprio, la storia che viene raccontata, la fortuna del film e le varie critiche espresse al momento dell’uscita, e la rivalutazione attuale. Verranno affrontate le principali tematiche con un’analisi più

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approfondita di alcune parti del film, e infine si analizzeranno i personaggi, delineando un breve profilo psicologico, e il loro cambiamento dal romanzo al film, gli spazi e gli ambienti in cui si muovono. Si concluderà con l’appendice in cui ci sarà la lista delle sequenze che compongono il testo filmico e la sceneggiatura desunta, che consiste nel descrivere un film inquadratura per inquadratura, permettendo una conoscenza del film nei minimi dei dettagli.

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CAPITOLO I

1.1 Contesto e periodo: gli anni Cinquanta

Gli anni Cinquanta costituiscono per il cinema un periodo di contraddizione, soprattutto per il cinema popolare. A livello europeo si vive in questi anni un momento di stasi, in cui è molto difficile competere con la concorrenza hollywoodiana. E’ in questo contesto che i mezzi di comunicazione di massa iniziano la loro espansione, e il cinema per tutto il decennio svolge un ruolo guida, ben distinto dagli altri mezzi che sembrano orientarsi a partire dallo schermo. E’ il periodo in cui il cinema italiano testimonia la realtà sociale circostante, rafforzandone i valori e i principi, e grazie alla migliore situazione economica si ha un forte impulso della produzione. Si manifesta un grande consumo di cinema dovuto soprattutto al fatto che l’industria cinematografica offre un prodotto facilmente accessibile a tutte le classi sociali, contribuendo a creare così un pubblico allargato e omogeneo. E’ in tal senso che si può parlare di cinema popolare. Agli inizi degli anni Cinquanta si comincia ad assistere alla fine del neorealismo, corrente che aveva visto protagonisti film come Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948) di De Sica, o Paisà (1946) di Rossellini, che testimoniano il passaggio e le conseguenze della seconda guerra mondiale in Italia. Emergono ora una molteplicità di film modesti e sottogeneri. Si pensi che nel solo cinquantaquattro le pellicole girate sul suolo italiano sono state ben 2011. Nel dopoguerra il cinema è il risultato di un discorso teorico e critico nel quale la

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Gian Piero Brunetta, Cent’anni di cinema italiano, vol. II, II edizione Laterza Bari, 1995.

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letteratura ha svolto un ruolo importante, infatti i registi in questo periodo si ispirano molto alla letteratura, soprattutto quella contemporanea2. Tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta si ha una sempre più crescente produzione di film sentimentali e romantici. La rottura con il neorealismo diviene più consistente con l’uscita di un film del 1951 intitolato Due soldi di speranza di Castellani, il quale introduce il cosiddetto neorealismo rosa, così chiamato perché le storie assumono appunto una piega “sentimentaleggiante”, anche se i personaggi restano quelli di modeste condizioni sociali e gli esterni continuano a essere ripresi dal vero. Ciò che cambia è il rapporto con il reale, in cui diviene prioritario raccontare la realtà più che restituirla. Questo genere popolare era definito genere “del fumetto” per via di questa particolare enfasi di cui era carico e per la lotta di contrapposizione tra il bene e il male. Insieme a tale filone vi è anche il genere comico, il film storico e di costume, il sottogenere operistico, il canzonettistico e per finire la commedia. E’ in questo contesto che trova spazio la seconda opera cinematografica da solista, rompendo il sodalizio con Steno, di Mario Monicelli: Proibito. In questo periodo la realizzazione della maggior parte delle opere filmiche avviene attraverso una coproduzione, ed è ciò che accade anche per Proibito, in cui troviamo un cast internazionale con lo scopo di attirare un pubblico sempre più vasto. In Proibito emerge il consueto conflitto tra il bene e il male espresso dal tentativo del giovane parroco che rappresenta il bene, di risolvere la faida e far cessare l’odio tra le due famiglie che con i rispettivi capifamiglia rappresentano il male. Un aspetto questo che caratterizza numerosi film e generi cinematografici come il melodramma, il

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Vito Attolini, Dal romanzo al set, il cinema italiano dalle origini ad oggi, Dedalo, Bari 1988 p. 159.

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fortunato genere statunitense ovvero il western, e che caratterizzerà il nostro “spaghetti western” negli anni sessanta. Gli anni Cinquanta sono anche molto ricchi per la produzione di film e cortometraggi in Sardegna. Si è arrivati a calcolare che negli anni Cinquanta in Sardegna sono state girate novantasei opere filmiche, ottantasei di esse sono piccole produzioni, in gran parte locali, di documentari o cortometraggi, le altre sono lungometraggi come L’Edera di Augusto Genina del 1950, o Amore rosso di Aldo Vergano del 19523, tratti rispettivamente dai romanzi di Grazia Deledda L’Edera e Marianna Sirca. In entrambi i film riscontriamo la rappresentazione di una Sardegna arcaica, incontaminata, con le sue antiche usanze e tradizioni, e con la descrizione di paesaggi isolati. Il banditismo sardo e lo sfruttamento turistico (soprattutto con gli anni nella Costa Smeralda), presenti già in quel periodo, sono ancora problematiche lontane che solo negli anni Sessanta verranno alla luce grazie ai mezzi di comunicazione di massa. In Proibito è però possibile azzardare l’ipotesi che invece queste problematiche siano presenti, e che seppur con tutte le differenze dal libro La madre, vi siano nella pellicola richiami agli usi e alle tradizioni tipiche sarde, tutt’oggi praticate, come la veglia al defunto (seq. VIII del découpage) o la processione in chiesa per le feste dei santi (seq. XXXIV del découpage). Si riscontrano inoltre influenze di altri romanzi deleddiani come Colombi e sparvieri, Elias Portolu, Canne al vento e Cenere. A riguardo Gianni Olla, critico cinematografico, afferma: ”La faida tra le famiglie Barras e Corraine ricalcata testualmente da Colombi e Sparvieri, riprende non solo i contorni ma anche una scena di grande suggestione spettacolare e di colore locale [...] 3

Giovanni Sanna, Dario Bertini, Proibito, memorie e immagini di un film di cinquant’anni, Porto Torres, La Grafica 2005 p. 16.

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e ancora: “Da Cenere è ripreso il gabbano che Amedeo Nazzari/Corraine conserva nella sua casa come simbolo della vendetta. Nel romanzo apparteneva a zia Grathia: era l’unico ricordo del marito, fattosi bandito e poi ucciso, e destinato al figlio che dovrà vendicarlo”4.

Inoltre le riprese dei paesaggi sconfinati e delle distese immense richiamano un aspetto che troviamo nel genere western americano, e fra tutti i romanzi di Grazia Deledda adattati al cinema, è solo con il romanzo La madre che viene emergendo questa caratteristica e che quindi conferisce a Proibito una sua particolarità all’interno del filone deleddiano. Ciò è confermato anche da Gian Piero Brunetta che scrive: “Un film che rivela un eguale tentativo di realizzare in Sardegna un western di grande respiro epico, non immemore del ricordo della Croce di fuoco, è Proibito di Mario Monicelli”5. Se però si vuole fare un confronto con la realtà, è doveroso dire che il richiamo al banditismo nel film è forse un po’ troppo americano, nel senso che in Sardegna i banditi sparavano ancora dal muretto, rimanendo nascosti, e non si affrontavano in duelli a viso aperto e soprattutto a cavallo come nella scena centrale della pellicola (seq. XXIV), e Monicelli fa l’errore, se così si può chiamare, di riferirsi fin troppo al modello proposto dalla Deledda nei suoi romanzi, un banditismo cioè in cui la figura del bandito è mitizzata, mentre la cronaca degli anni Cinquanta riporta l’abbandono delle imboscate in favore di un più sicuro sequestro di persona. Infatti, Proibito è l’ultimo film che affronta tale tipo di banditismo, quello successivo che tratta tale tema non ha più nulla a che vedere con i romanzi della

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Gianni Olla, Scenari sardi, Grazia Deledda tra cinema e televisione, Cagliari, Aipsa edizioni 2000 p. 74. 5 Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Roma, Editori Riuniti, 1979,p. 245.

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Deledda, ed è “Banditi ad Orgosolo” di De Seta. Nonostante questo è comunque più unico che raro il caso di “Proibito”, poiché se si pensa che negli anni Cinquanta nel cinema italiano il genere western non è ancora esploso, e che si dovranno aspettare gli anni Sessanta e di più gli anni Settanta per avere i primi successi. La scelta poi di concentrare il film sulla faida è un ulteriore elemento che rimanda al genere western: un’impronta western favorita dall’intensa bellezza del paesaggio 6. Gli anni Cinquanta rappresentano un terreno fertile per mettere a punto delle soluzioni alternative per la cinematografia italiana, e il genere che più si affermerà sarà la commedia, genere che porterà lo stesso Monicelli al successo e che sarà poi chiamata commedia all’italiana. Sarà proprio questo genere che avvierà il cinema italiano verso la modernità con nuove strategie di narrazione come la segmentazione del racconto, in cui il racconto è frammentato, o la narrazione plurifocale, in cui non vi è più un unico protagonista ma diversi punti di vista. Un esempio di tale strategia sarà adottata proprio in un film di Monicelli intitolato I soliti ignoti (1958), ma anche nello stesso Proibito7 ancora prima. Tale film ha quindi costituito nella carriera di Monicelli una digressione che però gli ha consentito di misurarsi con altri generi e capire che preferiva la commedia. Non ha certamente influito sull’immagine dell’Italia all’estero, né su quella della Sardegna nel resto della nazione, ma è certamente un film che rimarrà nel patrimonio comune di tutti i sardi. Fu inoltre l’occasione per far conoscere all’Italia un’attrice come Lea Massari.

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Laura, Luisa, Morando Morandini (a cura di), Proibito, il Morandini-Dizionario dei film. Zanichelli, Milano. 7 Paolo Bertetto, Introduzione alla storia del cinema. Torino, Utet 2002.

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1.2 Mario Monicelli: un breve profilo

Regista e sceneggiatore tra i più importanti esponenti della commedia italiana, Mario Monicelli nasce a Viareggio il 15 maggio 1915. S’inserisce da subito nei circoli culturali e frequenta il liceo e l’università a Milano e a Pisa. La sua passione per il cinema comincia da molto presto, quando inizia a scrivere su varie riviste condannando la realtà del cinema italiano e preferendo quello francese e americano. Si laurea subito dopo la chiamata alle armi e come lui stesso affermò: “Bastava presentarsi alla laurea vestiti da militari e non occorreva né tesi né altro [...] così è stata la mia laurea, non so nemmeno se è valida”8. Nel 1934 Monicelli insieme ad Alberto Mondadori gira il suo primo esperimento cinematografico e cioè un cortometraggio tratto da un’opera di Poe, Il cuore rivelatore, una storia macabra che non trova pareri positivi. L’anno successivo è la volta di un lungometraggio intitolato I ragazzi della via Paal che vince a Venezia il premio per il miglior film a passo ridotto. Grazie a questo premio Monicelli ebbe così l’occasione di poter lavorare come assistente per Gustav Machaty e assistere alla realizzazione del suo film Ballarine. Subito dopo lavorò sempre come assistente nel film di Augusto Genina Squadrone Bianco, e inizia qui ad intravedere il suo possibile futuro grazie alle collaborazioni con Corrado D’Errico, Mario Camerini, Giacomo Gentilomo ed altri. In quest’ambito inizia anche il sodalizio con Steno con il quale firmerà ben otto lungometraggi tra il 1949 e il 1952 9. Il cinema di prima della guerra serve a Monicelli per definire la propria posizione attraverso l’esperienza e il confronto con diversi generi cinematografici. Nell’immediato 8 9

Lorenzo Codelli (a cura di), Mario Monicelli ,L’arte della commedia, Bari, Dedalo 1986,p. 14. Gian Piero Brunetta, Cent’anni di cinema italiano, Bari, Laterza 1993 p. 403.

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dopoguerra partecipa alla sceneggiatura di molti film avventurosi diretti soprattutto da Riccardo Freda, in particolare nel 1946 insieme a Steno partecipa alla sceneggiatura di Aquila nera. Il film ebbe molto successo e la coppia Monicelli - Steno è chiamata a scrivere altre sceneggiature. Agli inizi degli anni Cinquanta Monicelli si interessa sempre di più al melodramma e questo suo gusto lo accompagnerà in molte collaborazioni come L’Ebreo errante (1947) di Goffredo Alessandrini, Vendetta sarda (1951) di Mario Mattoli, e partecipa anche a Riso Amaro (1954) di Giuseppe De Santis. Un’altra personalità con cui Monicelli lavora e che influenzerà la sua opera è Pietro Germi, con il quale collabora alla sceneggiatura di Gioventù perduta (1947) e a quella di In nome della legge (1948). La prima esperienza come regista senza Steno si presenta per Monicelli nel 1953 con la realizzazione di Totò e Carolina (che uscirà però nel 1955), film che sarà sottoposto a numerosi tagli da parte della censura. Germi fu molto importante per l’evoluzione di Monicelli, non solo per la commedia ma anche per il dramma sociale. Una diretta conseguenza di questo lo troviamo nella sua seconda opera cinematografica da solista, (oggetto privilegiato del presente studio) Proibito del 1954, in cui Monicelli adotta un ritmo incalzante, da vero e proprio western, dando molta importanza al paesaggio, fotografato con frequenti campi lunghi all’americana10. Nel dizionario del cinema italiano possiamo leggere una critica fatta da Gianni Sibilla per la presentazione del film programmato in tv nel 1974: “[...] Stanco di farse, Monicelli giudicò propizio il momento per un totale cambiamento di strada e andò a cercare ispirazione addirittura in un romanzo della Deledda, [...] una vicenda dai toni così cupi e solenni, dagli svolgimenti così invecchiati, che lo stesso regista e i suoi collaboratori sentirono la necessità di rimaneggiarla”11. 10

Stefano Della Casa, Mario Monicelli, Roma, il Castoro Cinema 1987, p. 15. Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia (a cura di), Dizionario del cinema italiano, vol. II, Roma Gremese editore 1991, p. 294. 11

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Successivamente non ci saranno altre occasioni in cui Monicelli si cimenterà direttamente con il melodramma, in quanto con la nascita della commedia all’italiana, la sua unica forma di espressione sarà solo nella commedia. Nel 1957 con il film Padri e figli vince il premio al miglior regista al festival di Berlino, ma il passaggio di livello avviene con I soliti ignoti (1958), film considerato “lo spartiacque” nella carriera di Monicelli che segna l’avvio verso la commedia all’italiana. Con esso Monicelli abbandona la dialettica antagonista tra tutori e trasgressori della legge, rappresentando il lato mite e confusionario di aspiranti ladruncoli senza successo. Nel 1959 esce La grande guerra che vince un Leone d’oro insieme al Generale Della Rovere di Rossellini, e ottiene anche una nomination all’Oscar per il miglior film straniero. Racconta un argomento doloroso come la prima guerra mondiale, reso così forte da un punto di vista interpretativo dalla recitazione di Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Con I compagni (1963) ottiene un’altra candidatura all’Oscar, questa volta come miglior sceneggiatura originale, raccontando la fratellanza tra operai nelle fabbriche, poco noto al grande pubblico ma apprezzato dalla critica. Questi tre film sono i maggiori capolavori del regista toscano. Monicelli, con Risi e Comencini, è il regista che meglio capisce le nuove esigenze dello spettacolo cinematografico di massa, le sue scelte di attori e la sua abilità di sceneggiatore saranno motivo di continuo rimando per la commedia degli anni Sessanta e Settanta. Agli inizi degli anni Sessanta ci si accorge che il mercato ha notevoli capacità di assorbimento, infatti il 1961 è uno degli anni in cui si producono in Italia più film, e Monicelli all’epoca decide di fondare assieme a Comencini, Age e Scarpelli la cooperativa “Film Cinque”, con l’obiettivo di produrre due film l’anno, diretti alternativamente da uno dei due registi e scritti dai due sceneggiatori e dal regista non impegnato a dirigere.

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Il primo film che esce sotto questa formula è A cavallo della tigre (1961), ma fu un insuccesso, non capito dal pubblico. La cooperativa si scioglie subito dopo, ma ciò non distoglie Monicelli da una sua ricerca sperimentale. Si dedica alla realizzazione di film a episodi e nel 1961 esce Boccaccio ’70, prodotto da Carlo Ponti, nato da un’idea di Cesare Zavattini, l’inventore di queste formule. Monicelli dirige Renzo e Luciana, una sorta di prologo con attori sconosciuti, ma l’episodio la sera della presentazione a Cannes fu tagliato da Ponti. E’ questo un periodo in cui il cinema italiano ha un’attività frenetica e lavora soprattutto per l’esportazione. Il cinema di impegno civile è alla ricerca di strade nuove e nuovi autori, la commedia è all’apice del successo con opere di grande notorietà , e il fatto che la censura sia meno rigida fa sì che siano riproposte idee che prima erano state accantonate. Monicelli in questo clima continua a realizzare film, tra il 1963 e il 1968 escono tre lungometraggi e tre episodi per altri film, e fra questi, quello cui l’autore è più legato è Gente Moderna. L’insuccesso commerciale che ebbe I compagni spinse Monicelli e gli sceneggiatori Age, Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico a creare un film di successo economico

scegliendo

sempre come protagonista Mastroianni,

ma dandogli

un’immagine di latin lover, nacque così Casanova ’70, prodotto da Carlo Ponti. Il 1966 è l’anno del film L’armata Brancaleone, presentato a Cannes e vincitore di tre nastri d’argento, con esso Monicelli ottiene sia un consenso popolare sia i favori di quasi tutta la critica, mettendo in scena un medioevo con un’inedita lingua maccheronica divenuta famosa nel cinema italiano. Nel 1970 esce il seguito dell’Armata Brancaleone, intitolato Brancaleone alle crociate, che appare però più freddo e ripetitivo rispetto al primo, forse a causa

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dell’abbassamento del livello degli attori. Altro film di rilievo è La ragazza con la pistola, ambientato in Sicilia e avente come tematica principale il viaggio; uscito nel 1968 ottiene una nomination agli Oscar. Con il ’68 la contestazione globale invade anche il mondo del cinema, e tradizionalmente collocato a sinistra il mondo degli autori cinematografici è attraversato da scontri e lacerazioni 12. A livello commerciale la contestazione tocca tutti quei generi che andavano maggiormente come il western, l’erotico e la commedia. Monicelli rimane sulla difensiva e si limita a girare in quel periodo film senza grandi nomi come se volesse passare inosservato. Gli anni Settanta sono per il cinema italiano anni in cui ancora la crisi prodotta dalla televisione non causa gravi danni, si vive un periodo di relativo benessere anche perché il cinema americano non occupa più come prima gran parte del mercato mondiale. Si cerca infatti di esportare la commedia italiana all’estero, e anche se tale tentativo non riesce, più volte si cercherà di attuarlo e in molti vi proveranno (Sordi, Scola, Troisi). Nel 1972 esce il film Vogliamo i colonnelli, in cui Monicelli cerca di realizzare un’opera che faccia ridere dei personaggi negativi (sono fascisti) ma i problemi sono troppi, l’equilibrio che lega la commedia all’impegno politico riesce forzato. Con gli anni in cui la FIAT è occupata, Monicelli decide di mettere in cantiere un film che abbia come tema la classe operaia, così come aveva fatto per I compagni, e nel 1974 esce Romanzo popolare in cui troviamo uno spaccato di una famiglia proletaria residente nell’hinterland milanese; il film fu un successo. Così come anche accadde per il film successivo, Amici miei (1975), che al botteghino ha battuto persino Lo squalo di

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S. Della Casa, op. cit., p. 57.

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Spielberg, e dal quale seguirono due “sequels”, uno, diretto da Monicelli, (nel 1982) e l’altro da Nanni Loy (nel 1985). Dopo la parentesi degli episodi diretti da Monicelli e contenuti nel film I nuovi mostri di Dino Risi , con Caro Michele (1976) tratto dall’omonimo romanzo di Natalia Ginzburg, film abbastanza triste, Monicelli inaugura la sua tendenza a trarre ispirazione dai romanzi più che da soggetti originali, una tendenza alla riflessione e all’intimismo, che però non è premiata dal pubblico. Anche Un borghese piccolo piccolo (1977) è tratto da un romanzo, quello dello scrittore Vincenzo Cerami, è realizzato nel periodo degli anni di piombo con un Alberto Sordi inedito, ed è un’opera profondamente drammatica, lontana da quelle tragicomiche precedenti e successive come ad esempio Il marchese del grillo (1981) sempre con Sordi che vince l’Orso d’argento per la regia al festival di Berlino. Negli anni Ottanta e Novanta a causa degli ultimi insuccessi (Le due vite di Mattia Pascal 1985) Monicelli sembra essere fuori gioco dal botteghino italiano, invece nel 1986 esce un’opera in cui si può riscontrare un cambiamento dovuto ad un passaggio da un maschilismo come quello di Amici miei all’esaltazione della donna che appunto troviamo in Speriamo che sia femmina, che ottiene un grande successo di pubblico e critica. In questi anni Monicelli si dedica anche al teatro sia quello lirico che in prosa, e collabora anche con la televisione producendo il cortometraggio Conoscete veramente Mangiafuoco (1981) con Gassman, La moglie ingenua e il marito malato (1989) e Come quando fuori piove (2000). Si è anche prestato a recitare qualche cameo come attore ad esempio in Sotto il sole della Toscana (2003) e diede la voce anche al nonno di Leonardo Pieraccioni nel film Il ciclone (1996).

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Molti critici considerano I soliti ignoti il primo vero film della commedia italiana e Un borghese piccolo piccolo l’opera che chiude questo fortunato genere. Ciò testimonia come Mario Monicelli sia stato un regista che più di ogni altro ha saputo interpretare lo stile e i contenuti della commedia all’italiana che gli permise di arrivare al grande pubblico, senza però scartare totalmente determinati generi che gli hanno permesso nella sua carriera di capire ciò che più faceva per lui, ciò che gli riusciva meglio esprimere con la sua arte. Ha avuto il merito di lanciare Alberto Sordi come attore drammatico in La grande guerra e Un borghese piccolo piccolo e viceversa ha saputo cogliere le doti comiche di attori drammatici come Gassman e Monica Vitti. Con l’avanzare del tempo e dell’età la sua attività è diminuita, ma grazie a una buona forma fisica e mentale non si è mai fermata, tanto che nel 2006 è tornato al cinema con un film intitolato Le rose del deserto. Era un uomo che ha sempre preso una posizione anche da un punto di vista politico tanto che nel 2010 realizza La nuova armata Brancaleone, un cortometraggio di protesta contro i tagli alla cultura e all’istruzione da parte del governo. All’età di novantacinque anni ormai minato da un cancro in fase terminale decise di farla finita, (proprio come suo padre fece nel 1946 con un colpo di pistola): la sera del 29 novembre 2009 si gettò nel vuoto dalla finestra della sua stanza d’ospedale. Vorrei terminare questo profilo con le parole pronunciate dallo stesso Monicelli che disse quando ricevette il Leone d’oro alla carriera nel 1991: “Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire, morirà la sala cinematografica forse, ma di questo non mi frega niente”.

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1.3 Da La madre a Proibito: l’adattamento

Molte volte abbiamo visto un film iniziare o finire con uno dei personaggi che inizia o finisce di scrivere la storia appena vista o che sta per cominciare (Smoke,1995 di Wayne Wang, Moulin Rouge, 2001 di Baz Luhrmann); molte volte abbiamo letto un romanzo di cui poi è stata fatta una trasposizione al cinema, o viceversa, abbiamo letto un libro perché se né è visto il film, e tantissime volte abbiamo detto “mi è piaciuto più il film”, o “il libro è un’altra cosa”. Non importa cosa sia più bello, o cosa sia più importante, o chi sia nato prima dell’altro, ciò che importa è che il cinema e la letteratura hanno sempre avuto un rapporto strettissimo e in molti casi di reciproca relazione. Alcuni ritengono che il cinema sia subordinato alla letteratura, altri invece sostengono che il cinema ha le proprie caratteristiche. In effetti, si potrebbe affermare che la settima arte è una forma di espressione che si colloca a metà strada tra il teatro e la letteratura. Sin dalle origini, infatti, ha mostrato la sua tendenza a voler raccontare delle storie, già L’arroseur arrosè (L’innaffiatore innaffiato, 1895) di Louis Lumiére racconta a tutti gli effetti una storia con un esordio, il giardiniere che innaffia, un intrigo, il monello che schiaccia la pompa, l’innaffiatore che s’innaffia e che poi rincorre il ragazzo, uno scioglimento, l’uomo che punisce il colpevole, e un epilogo, l’innaffiatore che riprende il suo lavoro. Ma qui ancora manca la narrazione vera e propria in quanto gli eventi sono solo rappresentati13. Ci vorranno molti anni affinché il racconto nel cinema si trasformi in una vera tecnica narrativa e ciò avverrà con l’acquisizione del montaggio.

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Sara Cortellazzo, Dario Tomasi, Letteratura e cinema,Bari, Laterza 1998, p. 7.

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Tornando ai rapporti fra letteratura e cinema occorre precisare che entrambi raccontano qualcosa ma utilizzano strumenti espressivi diversi, le parole scritte la letteratura, e le immagini, le parole pronunciate, i segni, i suoni, il cinema. Perciò hanno cose in comune e altre no. Per questo motivo quando un film è tratto da un libro si parla di adattamento, e indirettamente ci troviamo in un dibattito molto annoso e da sempre presente, in quanto con il processo di adattamento è facile cadere in difficoltà. Innanzitutto quando uno sceneggiatore si trova nella situazione in cui deve adattare un romanzo gli si presenta subito un ostacolo e cioè quello del “taglio”. Perché un film deve avere una certa durata e sarebbe impossibile riportare nell’opera filmica tutto ciò che è nel romanzo, per cui si devono fare delle scelte, fare delle sottrazioni. Si possono fare però anche delle addizioni, ovvero ciò che si trova nel film e non nel testo adattato. Generalmente esistono tre approcci a un testo letterario per adattarlo al film, uno di questi consiste nel prendere il romanzo, mantenere alcuni elementi, in certi casi aggiungere qualcosa di nuovo, e lasciare che il film segua la sua strada14. E’ quanto succede con La madre e Proibito. Il romanzo La madre di Grazia Deledda uscì a puntate su Il Tempo a partire dal settembre del 1919, per poi essere pubblicato in volume nel 1920. Racconta in tre giorni, due lunghe notti e un mattino conclusivo, la storia di un giovane parroco, Paulo, che si innamora di una sua compaesana, Agnese. Il libro inizia subito col raccontarci il rapporto fra i due, la lotta tra il bene e il male che combatte la coscienza di Paulo tra un amore verso una donna e l’amore verso Dio. Subito con l’incipit del romanzo veniamo immersi nel bel mezzo della storia: “Anche quella notte, dunque, Paulo si disponeva ad uscire”15, e capiamo immediatamente che non si tratta di un amore platonico ma di un 14 15

Giacomo Manzoli, Cinema e letteratura, Roma, Carocci 2003 p. 71. Grazia Deledda, La madre, Nuoro, Ilisso 2005 p. 7.

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amore vero, concreto, un amore consumato e quindi un amore peccaminoso e proibito. La madre svolge un ruolo determinante e quasi da protagonista, ecco perché dà il titolo al romanzo. Le donne dei romanzi deleddiani sono sempre donne fisicamente dure, e il loro è un affetto severo e totale. Sono portatrici di una forza simbolica al di là del ruolo e della condizione sociale 16. Fra tutte le madri deleddiane solo Maria Maddalena diviene “La Madre”, madre per eccellenza, per antonomasia, e quindi Grande Icona 17. La figura della madre nel romanzo è predominante, sarà proprio lei che, scoprendo il peccato del figlio lo riporterà sulla retta via facendogli capire la gravità dell’accaduto e lo convincerà a lasciare la donna, poiché è sempre il figlio a doversi adeguare al superiore orizzonte verso cui la madre lo orienta18. Nel romanzo compaiono pochissimi personaggi: da subito il prete che si accinge ad uscire di notte per incontrarsi con la sua amante, e la madre che nella stanza accanto sente i movimenti furtivi del figlio e non si dà pace. Prova a trattenere il figlio con la forza del pensiero, una forza però infernale che la pietrifica, e quando riesce a vincerla è troppo tardi per ricondurlo a sé. Un altro protagonista che scaturisce dalle prime pagine del romanzo (Agnese compare molto tardi) è “un vento non troppo forte ma incensante e monotono”19, elemento ambiguo e forza viva che accompagnerà e si contrapporrà al percorso tentato dagli esseri umani nella storia: un vento diabolico che aveva soffiato sul prete per portarselo via d’un colpo e lo stesso che respinge la madre quando segue il figlio investendola con violenza, “gonfiandole il fazzoletto e le vesti; pareva volesse costringerla a rientrare”20. Un vento che si pone come elemento purificatore che spazza

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Maria Giovanna Piano, Onora la madre, autorità femminile nella narrativa di Grazia Deledda, Torino, Rosenberg & Sellier, 1998 p. 29. 17 M. G. Piano, op. cit. p. 55. 18 Ivi, p. 30. 19 Grazia Deledda, La madre, Nuoro Ilisso 2005 p. 29. 20 Ibidem.

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le nubi e suggerisce una tregua. Paulo all’inizio nega, anche perché ha promesso di fuggire con Agnese, ma poi attraverso la madre stessa ci ripensa e lascia Agnese con una lettera fattale consegnare dalla madre, rimanendo però sempre tormentato dal rimorso: “La prego di non aspettarmi più. Noi ci siamo avvolti scambievolmente in una rete d’inganni: bisogna tagliare subito per liberarsi, per non cadere a fondo. Io non verrò più, mi dimentichi, non mi scriva, non cerchi di vedermi più”21. Agnese a questo punto non ci sta e spinta da una forza quasi malefica è decisa a confessare tutto in pubblico la domenica mattina alla fine della messa, scena conclusiva in cui compaiono le due donne e il sacerdote insieme. Ma quando sta per salire sul pulpito interviene il bene e ci ripensa. Il finale è quasi tragico perché termina con la madre che assiste alla scena in cui Agnese sta per confessare tutto, e temendo una confessione che non avviene, come se l’autrice stessa ci abbia ripensato in favore dei due innamorati, improvvisamente muore. Con questo finale l’autrice è come se avesse voluto rendere il comportamento della madre quasi sacrificale, cioè la sua morte in cambio della redenzione del figlio. Inoltre lascia la sorte degli altri due protagonisti sospesa, nell’immaginario del lettore. E’ un romanzo in cui gli elementi del verismo, una delle correnti in cui è inserita la Deledda, sono molto evidenti: basti pensare alla descrizione particolareggiata dei personaggi, dei paesaggi e degli ambienti; alla volontà di voler esprimere la realtà eliminando ogni giudizio personale, lasciando che i fatti stessi parlino da soli; all’uso frequente del discorso diretto e all’utilizzo di un linguaggio popolare dove spesso compaiono espressioni dialettali, conferiscono al libro una certa rilevanza. La narrazione è scandita da frequenti somiglianze, accostamenti e similitudini: dopo aver

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G. Deledda, op. cit., p. 63.

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corso “come trasportato dal diavolo” Paulo entra nella casa di Agnese da una porta che si apriva “come una bocca nera che lo ingoiasse”. Ricorrente è inoltre il topos della metafora del gregge e del pastore, che chiama in causa il rapporto tra il sacerdote e i fedeli. Grazia Deledda è stata per il cinema di ambiente sardo una fonte di ispirazione continua e in questo senso si può parlare di una sorta di filone “deleddiano” perché sono molti i film tratti dai suoi romanzi, primo fra tutti Cenere (1916) di Febo Mari, o ancora L’edera (1950) di Augusto Genina o il più recente Con amore Fabia (1993) di Maria Teresa Camoglio. Anche Proibito quindi fa parte di questo filone, e la sua realizzazione comincia nell’estate del 1953. Mario Monicelli è un regista alle prime armi, e come si è già osservato è il suo secondo film da solista, ma ha già un carattere molto determinato e una seria professionalità. Il film è prodotto da una collaborazione italo-francese con la sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico, Mario Monicelli e Giuseppe Mangione. Si scelse come ambientazione la zona di Sassari perché ricca di colline rocciose e fu segnalato il paese di Tissi per la posizione della chiesa sopraelevata rispetto al paese. Furono girate delle scene anche intorno ad Aggius e vicino a Tempio Pausania, e le scene interne della chiesa furono girate a Martis. Riguardo alla misura in cui si è fatto riferimento al romanzo della Deledda Monicelli così risponde: “Ricordo che lessi il libro e rimasi colpito da alcuni elementi che mi parvero di stile western … questo paesino isolato … la descrizione dei paesaggi … e quella storia mistico - religiosa tra la ragazza ed il prete”22. Quindi un elemento che troviamo nel romanzo e poi senza dubbio viene riportato nel film è il paesaggio incontaminato, caratterizzato dalla vastità del territorio, dalle campagne arse dal sole, dalle chiese romaniche isolate nelle pianure, (come la chiesa di 22

G. Sanna, D. Bertini, op. cit., p. 69.

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Saccargia dove furono girate molte scene) dai santuari abbandonati o dispersi nella natura. Influì decisamente sullo stile che ebbe la pellicola. Ritroviamo seppur in maniera celata l’amore tra il parroco e la ragazza, un amore diverso, molto meno evidente. Non c’è niente del rapporto scabroso del romanzo. Adattamento dovuto soprattutto al fatto che il film viene girato nel 1953, e la censura non avrebbe mai permesso un tema così delicato, in più Monicelli veniva da un film completamente manipolato dalla stessa censura, Totò e Carolina, per questo insieme alla D’Amico e a Mangione decise di tagliare determinate scene e di aggiungere alcune sequenze. Inoltre una cosa era leggere un libro con quel tema e farsi un proprio parere personale da soli, un’altra era trasporre l’argomento al cinema, in una dimensione di accresciuta e scandalosa visibilità. Nel romanzo la storia ci viene raccontata da un narratore onnisciente, che conosce tutto sui personaggi, dando al lettore la possibilità di poterli comprendere a pieno. In questo caso però i personaggi si riducono a tre, mentre nel film Monicelli adotta una narrazione plurifocale, in cui i personaggi sono più di tre, e ciò offre allo spettatore più scelta nel processo di identificazione. Il personaggio della madre, protagonista nel romanzo, nel film passa totalmente o quasi in secondo piano. Non serve che sia lei a far capire al figlio che l’amore che prova per la ragazza è un peccato: don Paolo lo capisce da solo. Non ci sono nella pellicola scene particolarmente rilevanti con la madre, se non a mio avviso nell’ultima sequenza del film, proprio l’ultima inquadratura (la 618 nella seq. LXI) in cui il regista decide di terminare il film inquadrando la madre di spalle che guarda il figlio e il piccolo sacrestano entrare in chiesa. Può essere significativa quest’ultima inquadratura in quanto potrebbe voler rimandare il film al romanzo.

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Nel momento in cui gli sceneggiatori hanno lavorato all’adattamento del romanzo, si è deciso di aggiungere qualcosa all’intreccio, alcune sequenze del tutto assenti nel libro. L’intento era sempre quello di conferire al film quell’aspetto un po’ western e melodrammatico. Per questo motivo nacque la storia della faida tra le due famiglie, i Corraine e i Barras , che potremo dire rappresentano il male contrapposto al ruolo di difensore della pace che riveste il parroco. Gli atti “vandalici” che vengono rappresentati nel film, in particolare nella sequenza XLVI, sono un elemento che rimanda alla questione sarda del banditismo, assente in La madre. In realtà però è comunque un ulteriore elemento che conduce allo stile western e spettacolare, e non al banditismo reale dell’epoca, perché come già detto, quel tipo era ormai oltrepassato in favore dei sequestri. Lo stesso Monicelli in un’intervista afferma: “Più che altro il banditismo esisteva al tempo della Deledda, quando andai io non vi era un vero e proprio banditismo, c’era gente alla macchia ricercata dalla polizia ma non è che assaltasse diligenze o altro23.”[...] E ancora: “La bellezza e la spettacolarità dei luoghi e del paesaggio mi ricordavano lo sconfinato western statunitense, e anche la collocazione che aveva la Sardegna allora, rifugio di ricercati”24. Una delle variazioni più significative, quindi, operate da Monicelli in rapporto al testo adattato è sicuramente questa della faida che nel film ricopre la scena centrale, grazie alla quale il film scorre veloce, leggero. Credo che il regista, almeno nel mio caso, sia riuscito nel suo intento e cioè rendere il film allo spettatore spettacolare nelle scene, smorzando quel tono melodrammatico della prima parte che troviamo in tutto il romanzo.

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G. Sanna, D. Bertini, op. cit., p.72. Ibidem.

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Un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi riguarda la sceneggiatura. Vorrei mettere in evidenza come possa esser stato fondamentale l’apporto dato alla sceneggiatura da una donna come Suso Cecchi D’Amico. Mi spiego meglio, penso che il personaggio di Agnese possa rappresentare un esempio di emancipazione femminile, e questo potrebbe essere dipeso soprattutto dalla D’Amico, non estranea a caratteri femminili forti25. Agnese infatti rifiuta nel film di sposare un uomo che non ama, andando contro tutte quelle convenzioni e tradizioni tipiche di allora, mantenendo il carattere progressista che troviamo nel romanzo. Perché non era proibito solo l’amore tra un prete e una donna, ma era proibito anche ribellarsi a certe regole, e questo punto conferisce all’opera una certa attualità. Nel processo di adattamento, quindi, non conta tanto la fedeltà o l’infedeltà della traduzione, ma la relazione che si instaura tra cinema e letteratura, e il buon risultato che può venir fuori da tale collaborazione. Inoltre come sosteneva Andrè Bazin ciò cui deve aspirare il cinema quando sceglie di adattare un testo letterario non è “un film paragonabile al romanzo, ma un nuovo oggetto estetico che è qualcosa come il romanzo moltiplicato per il cinema”26.

25 26

G. Sanna, D. Bertini, op. cit., p. 88. Giorgio De Vincenti, Il concetto di modernità nel cinema, Milano, Città Nuova 2002, p. 112.

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CAPITOLO II

2.1 Il film

Il titolo originale dell’opera è

Proibito Proibito Titolo originale Italia, Francia Paese 1954 Anno 90 min. circa Durata Colore Colore Sonoro Audio Drammatico Genere Mario Monicelli Regia “La madre” di Soggetto Grazia Deledda Suso Cecchi Sceneggiatura D’Amico, Giuseppe Mangione, Mario Monicelli Aldo Tonti Fotografia Adriana Novelli Montaggio Johannes Brhams Musiche adattate da Nino Rota Piero Gherardi Scenografia Vito Anzalone Costumi

Proibito (Du sang dans le Soleil, nella versione francese), la sua realizzazione inizia nel 1953 ed esce nel 1954, dalla durata di 90 minuti. Il film inizia con l’arrivo di un autobus che percorre una stradina bianca di campagna. Giunto alla fermata, dall’autobus scende un giovane parroco, don Paolo Solinas, tornato al suo paese natio, Aar. Appena arrivato, giunge subito un carro guidato da un uomo che porta don Paolo in

paese, dove ad attenderlo c’è sua madre Maddalena. Il nuovo parroco va immediatamente a visitare la chiesa e nota che non è in buone condizioni, perciò decide di rimetterla apposto, aiutato dal piccolo sacrestano, Antioco. La prima notte ad Aar don Paolo è nella sua stanza che sistema le sue cose, a un certo punto

Interpreti e Personaggi Don Paolo Mel Ferrer Costantino Amedeo Corraine Nazzari Agnese Barras Lea Massari Nicodemo Henri Vilbert Barras Maddalena Germaine Solinas Kerjean Vescovo Eduardo Ciannelli Mareddu Marco Guglielmi

sente sparare, e affacciandosi alla finestra vede alcuni cavalli scappare via come

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terrorizzati da qualcosa, sente anche alcuni cani abbaiare, per cui decide di uscire fuori e vedere cosa succede. Incontra un pastore che gli dice di non aver sentito nulla, ma don Paolo decide di andare verso l’abbaiare dei cani e arriva fino allo stazzo dei Barras. Lì incontra Agnese, sola e impaurita, i due che già si conoscevano da ragazzi, si riconoscono e si salutano, vengono poi interrotti da alcune urla. Giunti sul posto vedono gli uomini del padre di Agnese, Nicodemo Barras, e un uomo a terra, morto. Si tratta di Bartolomeo Casu, amico dei Corraine. Gli uomini di Barras sostengono che era un ladro e che si trovava lì per rubare, in realtà però si scoprirà che le cose non sono andate così, e don Paolo si ritrova in questo modo immischiato in una faida, tra i Corraine e i Barras, da sempre esistita nel paese. Il mattino seguente giungono le forze dell’ordine, e don Paolo viene chiamato sul luogo dell’incidente per riferire cosa ha visto. Riferisce al maresciallo che ha sentito sparare e suggerisce di far analizzare il fucile del morto. Successivamente si reca dalla vedova per la veglia, quest’ultima sostiene con forza che il marito non era un ladro ma che è stato ucciso dai Barras. Durante il funerale di Bartolomeo Casu, i Corraine arrivano al cimitero, e Costantino promette che sarà fatta giustizia. Don Paolo lo invita a lasciare che sia la polizia a risolvere il caso, Costantino accetta ma promette che se non verrà risolto niente interverrà lui stesso. Don Paolo capisce che c’è qualcosa che non va, e si reca allora a casa di Nicodemo Barras per sapere se lui sa qualcosa. Da Nicodemo non ottiene niente, ma in cambio Agnese gli fa capire che non ha dimenticato il passato e le promesse fatte, ma don Paolo non sembra darle importanza. Dopo aver riesumato il corpo del defunto, l’autopsia non aiuta a stabilire le circostanze della morte, per cui il caso viene archiviato ancora una volta come disgrazia. Don Paolo, recatosi al commissariato di Baunei per avere notizie sulle indagini, al

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rientro in autobus, viene avvicinato da un uomo che gli dice che Corraine ha aspettato, ma visto che nulla è stato risolto ora dovrà agire. Don Paolo corre allora a cercare Nicodemo Barras, ma gli vien detto che è uscito, aspetta che rientri in casa e nel frattempo parla con Agnese. Intanto Nicodemo e il compagno cadono in un’imboscata dei Corraine. Costantino sfida in un duello a cavallo Nicodemo, il quale viene ucciso. Il corpo di Nicodemo viene portato a casa e don Paolo e Agnese assistono alla scena. A questo punto le forze dell’ordine ritornano ad Aar per indagare sul nuovo omicidio. Don Paolo esorta Agnese al perdono e a lasciar stare la vendetta, e la stessa cosa fa con Costantino. Gli propone di venire al santuario di San Francesco dove si recherà tutta la popolazione, per suggellare una pace con Agnese Barras, ma lui non gli dà nessuna risposta. Inoltre don Paolo convince il maresciallo a non intervenire e a tenersi lontano dal santuario, perché spera in questo modo di arrivare finalmente a una pace. Una volta giunti al santuario, don Paolo apre la chiesa e vede che dentro ci sono già i Corraine che chiedono perdono, e per segnare la pace con i Barras, Costantino vuole che Agnese sposi suo nipote Antonio. In un primo momento Agnese acconsente, ma durante i festeggiamenti rivela a don Paolo la sua reticenza, cercando di risvegliare i suoi sentimenti d’amore. Egli però non sa cosa fare e nel dubbio si reca a Cagliari per parlare con il vescovo e chiedergli consigli, il vescovo gli dice di restare lì qualche giorno per pensare. Nel frattempo ad Aar dopo che Agnese non si è fatta trovare in casa il giorno in cui Antonio Corraine è andato per fare la sua proposta di matrimonio, giudicando questo come un atto di offesa, sono iniziate nuovamente le rappresaglie e gli incendi. Antioco decide per questo di recarsi a Cagliari per avvertire don Paolo e spiegargli cosa

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sta succedendo. Don Paolo ritorna ad Aar, e va subito a cercare Agnese, che mai come prima gli confessa il suo amore e gli propone di fuggire insieme, ma don Paolo rifiuta dicendole che il loro è un amore proibito. Le forze dell’ordine intanto sono pronte per catturare Costantino Corraine, e durante il tentativo il maresciallo viene ucciso da Antonio Corraine, ma prima dice a Costantino che don Paolo voleva veramente aiutarlo. Quando don Paolo decide di lasciare Aar, viene richiamato dal suono delle campane, ritornato indietro entra in chiesa. Lì ci sono i Corraine che sono pronti a consegnarsi nelle mani della giustizia, ma prima Costantino chiede a don Paolo di aiutare i suoi uomini. Il film finisce con Costantino Corraine che viene arrestato, Agnese Barras che parte lasciando Aar, e don Paolo e Antioco che entrano in chiesa per celebrare la prossima messa, il tutto con la madre, Maddalena Solinas, che assiste quasi impassibile.

2.1.1 Fortuna e critica

Proibito esce nel 1954 e viene proiettato per la prima volta al teatro Verdi di Sassari. Durante la realizzazione del film, e soprattutto nei giorni prima della sua uscita, c’erano grandi aspettative, così come era accaduto per altri film tratti da romanzi deleddiani, come L’Edera di Genina, in cui troviamo ugualmente capitali americani, grandi interpreti, uno dei quali sardo e famoso e un’ambientazione locale 1. Anche per Proibito però ci furono molte critiche, dovute in parte al fatto che gli spettatori non ritrovarono quasi nulla del romanzo della Deledda nel film. La sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico affermò che lo stravolgimento del romanzo della Deledda fu dovuto

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Gianni Olla, Scenari sardi, Grazia Deledda tra cinema e televisione, Aipsa, Cagliari 2000, p.182.

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agli americani che imposero una trama avventurosa per un film che avrebbe dovuto rispettare un soggetto intimo come La madre, mentre Monicelli sostenne invece che lo stravolgimento fu un progetto consapevole 2. Critiche di questo genere sono confermate anche sulla rivista “Cinema Nuovo”, in cui un recensore afferma che del romanzo nel film non è rimasto nulla se non il riferimento geografico, e precisa che: “Si potrebbe pensare, in un primo tempo, che la profonda trasformazione a cui Monicelli e Suso Cecchi D’Amico hanno sottoposto la trama originale della Deledda abbia ubbidito ad un ragionevole bisogno di attualizzare la vicenda"3”. In effetti quest’affermazione appare molto convincente perché, come già è stato più volte osservato, un tema così scandaloso per l’epoca non poteva essere reso attuale e alla portata di un vasto pubblico. Un altro critico conferma nella “Rivista del cinematografo” che “una simile vicenda era già difficilmente sopportabile nelle pagine di un libro, sullo schermo poteva diventare odiosa”4. Per quanto riguarda la regia le critiche sono più favorevoli, e sempre sulla “Rivista del cinematografo” si legge: “La regia ha badato a mettere in evidenza le scorribande tra i monti, gli agguati notturni e le vendette, nel desiderio di trovare anche per le nostre cornici italiane l’atmosfera e il tono del western. Le diamo atto [...] di aver saputo valersi con efficacia di quella autentica Sardegna che fa da sfondo all’azione: panorami infiniti, sassi, rocce, paesi sperduti” [...]5. Le critiche negative alla pellicola possono essere spiegate se si considera che Proibito può essere considerato un film innovativo per il tema in quel periodo, e in tal modo non compreso appieno, soprattutto dal pubblico. In Sardegna l’accoglienza non fu tanto migliore. Su “La Nuova Sardegna” del 18 ottobre1955 si legge che: “In Proibito dei sardi ci sono piuttosto i vestiti che l’anima ed il folclore [...], gli attori non ci hanno riservato sorpresa [...], il dialogo ha un certo tono troppo levigato e 2

G. Olla, ibidem. Cinema Nuovo n° 74, 10.01. 1956, p. 27. 4 Rivista del cinematografo, A. XXVIII n° 11 Novembre 1955 5 Rivista del cinematografo, ibidem. 3

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letterario [...]. Quanto al colore non ha ambizione, si limita a registrare fedelmente le nera tonaca di Mel Ferrer, la sgargiante cavalcata di Saccargia, gli azzurri graniti dei nostri altopiani”6. Una recensione del tutto positiva è quella che compare sulla rivista “Il nuovo cittadino”, fatta da un anonimo, il quale afferma: “Monicelli ha saputo dirigere gli attori in maniera da sfiorare e toccare anche situazioni assai delicate con abilità, si da creare un’opera commovente e drammaticamente efficace, va dato atto agli interpreti di aver caratterizzato con bravura i personaggi[...]. Inoltre è notevole l’ambientazione, anche perché il film è stato girato nel suo scenario naturale, la Sardegna7”. Nel complesso la seconda opera da solista di Monicelli non viene giudicata del tutto positivamente dalla critica di allora, ma viene comunque riconosciuto il fatto che il film era un progetto complesso, difficile ed originale. Oggi le critiche sembrerebbero più positive rispetto a quando il film uscì, considerando l’opera di Monicelli un patrimonio culturale molto utile per eventuali studi e approfondimenti sulla Sardegna. Da poco è uscito infatti un documentario di Sergio Naitza sui luoghi del film intitolato Per noi il cinema era Proibito, andato in onda su Rai tre il 27 novembre 2011, in riferimento al quale il critico Gianni Olla nell’articolo uscito su “La Nuova Sardegna” afferma che in tale documentario troviamo “i sopralluoghi nei luoghi delle riprese, giustapponendo ieri e l’oggi, svelando l’ovvia modernizzazione dell’isola ma anche la sua continuità storica di regione poco antropizzata”8. E’ un documentario che dura trenta minuti circa e costituisce una sorta di anteprima di una serie di trasmissioni televisive incentrate sulla memoria audiovisiva della Sardegna, in cui compaiono diverse testimonianze di coloro che parteciparono alle riprese del film, come per esempio le dichiarazioni legate al mondo femminile: alcune che furono deluse dopo aver visto il divo sardo per eccellenza Amedeo Nazzari già un 6

La Nuova Sardegna, 18.10.1955. Il nuovo cittadino, 20.11.1955. 8 La Nuova Sardegna, 25.11.2011. 7

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po’ invecchiato, o per il fatto che Mel Ferrer non concedeva autografi; altre che fecero il loro primo viaggio a Roma per girare gli interni, e altre ancora che scelsero come loro modello Lea Massari. Ai tempi la lavorazione di un film era anche l’occasione per conoscere gente nuova e uscire di casa. In questo senso possiamo considerare Proibito un film in qualche maniera documentaristico e antropologico, per la vero-somiglianza dei luoghi e per la loro riconoscibilità, per le strade, per i vestiti, per i paesi; e per questo motivo il film ha il merito di aver raccontato una parte della vera Sardegna etnografica.

2.2 Tematiche principali

E’ ormai assodato che in Proibito troviamo inserito quell’universo deleddiano caratteristico della cinematografia sarda dell’immediato dopoguerra, così presente nelle produzioni degli anni Cinquanta. Sia perché il film è tratto dal romanzo della Deledda La madre, sia perché riscontriamo altre influenze sempre dei suoi romanzi. Il regista Mario Monicelli e gli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico e Giuseppe Mangione hanno saputo creare un complesso collage di contenuti, atmosfere, paesaggi e personaggi della realtà sarda, che si trovano racchiusi in quei romanzi. Il tutto è stato reso originale dall’impronta western, a sua volta resa possibile dai bellissimi paesaggi sconfinati, che conferisce alla pellicola un ritmo veloce e un tono avventuroso. Quest’aspetto pone in secondo piano l’approfondimento dettagliato sui caratteri dei personaggi, ma rende attuali situazioni e usi che la Deledda descrive quarant’anni prima. I temi principali che emergono nel film sono: La faida tra due famiglie;

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Il rapporto difficile tra una sorta di banditismo sardo e la presenza dello Stato sul territorio; L’amore proibito tra un prete e una ragazza. Il primo tema che lo spettatore è chiamato ad affrontare all’inizio del film è quello della faida tra le due famiglie, i Barras e i Corraine. Da subito infatti veniamo immersi nel centro della storia perché proprio all’inizio accade un omicidio e cioè quello di Bartolomeo Casu9. Man mano che i secondi e i minuti scorrono si scoprirà che l’omicidio è un atto di vendetta fatto dai Barras contro i Corraine. Da qui il prete inizierà una lotta contro il male, dove lui rappresenta il bene che vuole riportare la pace nell’intero paese, cercando di far riconciliare le due famiglie e porre fine alle vendette. La faida apre le porte al secondo tema, quello del banditismo e del rapporto con lo Stato, nel momento in cui le forze dell’ordine sono chiamate a intervenire e fare chiarezza in situazioni in cui è stato commesso un reato. Infatti subito dopo il primo omicidio, sul posto arriva il maresciallo e i carabinieri che iniziano a indagare, interrogando i vari testimoni tra cui anche il prete. Fin dall’inizio però il maresciallo si trova a dover affrontare alcuni problemi e non riesce a svolgere le indagini come vorrebbe, sia perché molti testimoni non si fanno trovare, sia perché si accorge che la gente del posto non intende collaborare e che in quel paese regna una grande omertà. Troverà però nel prete un aiuto importante e fondamentale. Il tema dell’amore tra il prete e la ragazza cerca di farsi strada all’interno degli altri, e seppur in tono minore, riesce ad emergere. Sarà proprio quell’amore, che nella prima parte del film rimane sempre celato per poi emergere quasi nel finale, che sarà motivo di rottura ulteriore tra le due famiglie, in quanto la ragazza, che appartiene alla

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Sequenza V “Ritrovamento di un uomo morto”.

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famiglia dei Barras, si rifiuta di sposare il nipote di Corraine perché innamorata del prete. Inoltre sarà il motivo per cui il prete entrerà in crisi, ritrovandosi a lottare con la propria coscienza e a scegliere cosa è giusto fare e cosa no, quindi ancora una lotta tra il bene e il male. Alla fine del film trionferà il bene e la giustizia, in quanto le forze dell’ordine riescono ad arrestare il capo dei Corraine, la ragazza lascia il paese, e il prete torna nella sua chiesa. Si possono riscontrare anche una serie di “sottotemi”, come per esempio gli usi e le tradizioni del paese in cui è ambientata la vicenda, e quindi della Sardegna. In particolare nel film è riportata l’usanza della veglia funebre con tutti i parenti, più che altro donne che cantano canzoni popolari sarde e pianti strazianti10, e la processione presso il santuario per festeggiare la ricorrenza dei Santi11, tipica ancora oggi di molti paesi sardi. La figura della donna è ancora quella tradizionale di colei che rimane in casa a curarsi delle faccende domestiche, o nel caso in cui ci sia qualcuno che le faccia per lei, a dedicarsi ad attività femminili come il ricamo, e uscire solo per recarsi in chiesa. La dedizione alla religione è molto forte e molto presente, e questo aspetto risalta in modo particolare nel film. Nonostante questi ruoli di donna tutta casa e chiesa, i personaggi femminili del film sono comunque molto forti. Infatti un tema interessante che vien fuori forse molto di più oggi rispetto a quando il film uscì, è che si può parlare quasi di emancipazione femminile. Di fatti la vedova Casu non si limita a stare zitta quando il marito viene ucciso, non rimane inerme di fronte all’ingiustizia, e grida al prete e a tutti la sua verità, e cioè che il marito è stato ucciso per vendetta dai Corraine, e non ha paura di assumersi 10 11

Sequenza VIII, “Veglia funebre”. Sequenza XXXIV, “Processione verso il santuario”.

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la responsabilità di ciò che dice. E’ un atteggiamento che rimanda a una donna molto forte, determinata e molto vicina alle donne sarde di allora e di oggi. Agnese Barras invece rifiuta un matrimonio quasi impostole, andando contro le regole e le convenzioni, per seguire i propri principi. Infine la figura della madre rappresenta una donna molto forte perché riesce, nel film, a non interferire nella vita del figlio e forse per questo resta in secondo piano rispetto agli altri. Sono queste tematiche abbastanza attuali ancora oggi, rese ancora più autentiche dal paesaggio e dagli ambienti in cui si è svolta la vicenda. Le influenze dei romanzi della Deledda presenti nel film hanno fatto sì che la pellicola acquisisse importanza e che i personaggi e i contenuti fossero attuali. La presenza di un’impalcatura western che aleggia nell’opera filmica dà quel tocco di ulteriore originalità sia allora ma anche oggi, visto che non si producono più film di tale genere, preferendo altri modelli. Anche il regista Monicelli aveva dichiarato: “Il racconto della Deledda mi era piaciuto forse perché aveva un tono da Western, con quel rapporto tra il prete e la ragazza che mi sembrava funzionasse” 12. In effetti il rapporto tra la ragazza e il prete ricorda le infatuazioni tra l’eroe e la giovane fanciulla del west americano, in cui finiscono per innamorarsi o in cui l’eroe, tornando al proprio paese, toglie la fanciulla dai guai. Proprio come accade in Proibito, dove don Paolo torna al proprio paese e riesce in un certo senso a risolvere i problemi in cui si trova Agnese. Per cui la presenza simultanea di tutte queste tematiche: l’amore proibito; il banditismo; la presenza dello Stato, il tutto inserito in una cornice western, rende Proibito un film particolare. Anche entro una sua collocazione nella lista di quelle

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Giovanni Sanna, Dario Bertini, Proibito, memorie e immagini di un film di cinquant’anni, Porto Torres, La Grafica 2005, p.29.

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pellicole che per svariati motivi parlano della Sardegna o vi sono state esclusivamente girate13. E’ inoltre il film che preannuncia i molti western girati in Sardegna più avanti, e infine è il primo film a colori diretto da Mario Monicelli, nonché la sua prima esperienza concreta nel genere drammatico, lontano dalla sua abituale commedia.

2.2.2 Analisi di Proibito

Per usare le parole di David Bruni,“descrivere minuziosamente un film permette di individuare una serie di caratteristiche essenziali per coglierne in filigrana l’architettura intima14”. Infatti l’analisi delle sequenze e delle singole inquadrature che ognuna di esse contiene, consente di arrivare a una conoscenza del film nei minimi particolari. Grazie alla realizzazione della sceneggiatura desunta del film mi è stato possibile fare delle considerazioni che altrimenti non avrei potuto, né saputo affrontare. In particolare mi ha colpito l’uso della musica che viene fatto nel film. Ogni sequenza ha un messaggio diverso, ed esso viene reso ancora più esplicito dalla musica, che a seconda della situazione e dei personaggi cambia. Per esempio, come già si è visto nelle pagine precedenti, nel film compare la scena del duello che è una delle sequenze più complesse e più lunghe, e che costituisce la parte centrale della pellicola. Da un punto di vista tecnico-stilistico, la sequenza15 è composta da 55 inquadrature, e dura 4’,13”. Per le riprese viene utilizzato per lo più un carrello laterale,poiché i personaggi sono per la maggior parte del tempo a cavallo, i dialoghi sono pochissimi, ma fa da protagonista la musica, che in questa sequenza è un tipo di 13

ivi p.90. David Bruni, Il cinema trascritto, strumenti per l’analisi del film, Roma, Bulzoni editore 2006, p.55. 15 Sequenza XXIV, “Il duello”. 14

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musica forte, veloce, tipica delle scene di azione, e fa capire allo spettatore che la scena è particolarmente importane per il proseguimento del film. La colonna sonora costituisce quindi un’importante complemento dell’immagine cinematografica, perché il suo contributo è fondamentale per il processo comunicativo, in quanto fa arrivare allo spettatore il giusto messaggio attraverso l’udito 16. Contribuisce inoltre a potenziare la vero-somiglianza e l’illusione di realtà. Le musiche che vengono utilizzate in Proibito sono tratte dalla IV sinfonia di Johannes Brahms e sono riadattate da Nino Rota17. Tornando alla sequenza del duello, quel tipo di musica forte ricompare sempre nelle altre sequenze in cui accade qualcosa di inaspettato, e la musica ha lo scopo di attirare l’attenzione dello spettatore. Nella sequenza V per esempio, quando don Paolo giunge da Agnese e i due iniziano a parlare, la musica è leggera, soave, rilassata, e sarà il tipo di musica che accompagnerà sempre don Paolo e Agnese quando sono da soli, poi però quando scoprono Bartolomeo Casu morto, la musica cambia, diventa forte, prorompente, e ci fa capire che quello è un momento particolare. Non sarebbe stato lo stesso se invece di quel tipo di musica avessero utilizzato la musica leggera e soave che sentiamo quando vediamo don Paolo e Agnese, il messaggio sarebbe stato completamente diverso. Per cui la composizione della colonna sonora è un processo di selezione molto accurata, in cui volume, tono, ritmo, durata e velocità, costituiscono delle variabili in funzione del contenuto e dell’intento espressivo dell’autore. Nino Rota è stato molto abile nel creare i giusti toni emotivi in Proibito, perché, come già accennato, troviamo una vera e propria distinzione di musica nelle sequenze

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Francisco J. De la Plaza, Maria Josè Redondo, Il cinema, tecnica e storia della settima arte, Milano, Fenice 2000, p.52. 17 Nino Rota era un compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, celebre la sua colonna sonora de “Il Padrino”.

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del film. Nelle scene d’azione abbiamo sempre una musica forte, in genere sempre con gli stessi personaggi, e cioè Costantino Corraine, Nicodemo Barras, per quanto riguarda la sequenza del duello. Ma ci sono anche altre sequenze con la stessa musica, per esempio nella sequenza X, l’agguato alle forze dell’ordine, o la sequenza XLVI, le rappresaglie sul paese. Inoltre, un altro aspetto che notiamo nel vedere e sentire il film, è che la musica forte e veloce tipica delle scene d’azione caratterizza soprattutto la prima parte del film, in cui ancora deve tutto succedere. Invece nella seconda parte anche nelle scene drammaticamente forti troviamo la musica soave. Per esempio nella sequenza LIV le forze dell’ordine tentano di catturare i Corraine nel loro rifugio, ma durante il tentativo il maresciallo viene colpito e muore. La sua morte viene sottolineata dalla musica leggera, lenta, e non da quella forte, perché in questo caso l’intento non è quello di catturare l’attenzione dello spettatore e farlo “preoccupare” come all’inizio (nella sequenza V), ma in un certo senso si capisce che ci si può rilassare, che quella morte porterà comunque un finale positivo. La musica leggera e tranquilla caratterizza soprattutto le sequenze in cui don Paolo e Agnese sono da soli. La prima volta in cui la sentiamo è nella sequenza V, all’inizio, quando i due si vedono per la prima volta, poi in modo più insistente nella sequenza XIII, in cui don Paolo si reca a casa di Nicodemo Barras. Lì, dopo aver parlato con Nicodemo, quando sta andando via, trova Agnese fuori, i due iniziano a parlare, e nel ricordare promesse d’amore puerili, viene inaugurato il tema d’amore con la tipica colonna sonora. Anche nei momenti di riflessione di don Paolo troviamo la stessa musica. Ma più di ogni altra è la sequenza XLIX che è tutta caratterizzata da questo tipo di musica. E’ la sequenza in cui don Paolo si reca al rifugio di Agnese, dura 2’ e 43”, ed è composta da 11 inquadrature, per lo più primi piani dei due personaggi. Agnese mai

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come prima confessa il suo amore a don Paolo che quasi non parla mai, ma la musica rende tutta la sequenza molto comunicativa, trasmettendo quasi malinconia, e rende l’interpretazione degli attori molto convincente. Infine anche il finale del film è caratterizzato dalla musica leggera e soave, proprio per voler sottolineare il lieto fine. In base all’analisi del film, nel complesso si possono individuare 61 sequenze costituite da 618 inquadrature, dalla durata di circa 90 minuti. Come già detto non è una pellicola in cui troviamo grandi livelli da un punto di vista tecnico-stilistico, ma in certi momenti si può apprezzare la buona regia e l’interpretazione dei personaggi.

2.3 I personaggi: dal romanzo al film

I personaggi all’interno di un film così come all’interno di un libro costituiscono un importante elemento che permette allo spettatore o lettore la realizzazione del processo di identificazione e immedesimazione, grazie al quale possiamo intraprendere in un certo senso una relazione con uno dei personaggi. Di conseguenza ci si imbatte nella tematica del punto di vista, che in un film è diverso rispetto a un libro, in quanto i film hanno due canali informativi, quello visivo e quello auditivo 18. In Proibito troviamo diversi punti di vista, perché il regista Mario Monicelli decide di adottare una narrazione plurifocale, che sarà tipica nei suoi film. Essa consiste nel moltiplicare i punti di vista in quanto non vi è un unico protagonista, ma diversi personaggi rilevanti. Quelli più importanti sono la madre, don Paolo, Agnese, Nicodemo Barras e Costantino Corraine. 18

Seymour Chatman, Storia e discorso, la struttura narrativa nel romanzo e nel film, Parma, Pratiche Editrice, 1981, p.167.

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Maria Maddalena Solinas, la madre Il personaggio che interpreta l’attrice francese Germaine Kerjean, è nel romanzo una donna dal carattere tipico di una madre molto premurosa, con uno spirito di sacrificio fortissimo, e una rettitudine innata. Nel romanzo prevale una sua durezza di carattere, dovuta all’infanzia non troppo felice e alla vita non tanto facile. Così leggiamo nel romanzo: “Dura, legnosa, con la testa grossa sul corpo bassotto e forte che, rivestito di un panno nero scolorito, pareva ritagliato a colpi di scure dal tronco di un rovere”. E ancora: “Nulla aveva fatto di male, lei, se non forse qualche volta col pensiero. Si rivedeva ragazzetta, orfana, in casa di parenti poveri, in quello stesso paesetto, maltrattata da tutti: andava scalza con grossi carichi sulla testa, a lavare i panni al fiume, a portare il grano da macinare al mulino”19. Ha vissuto e lavorato solo per il figlio, ed è per questo che quando scopre il suo peccato viene spinta da una forza malefica, colta da un senso di tragedia, tanto che viene ritratta seduta “come in veglia funebre”, e la ascoltiamo singhiozzare forte “come lo piangesse morto”. Il filo del racconto scorre attraverso le rivisitazioni della memoria, la madre rivive infatti la sua infanzia, il matrimonio con uno zio più grande, la maternità, la morte del marito e le nuove tentazioni della carne, mostrandoci una madre un po’ più umana, una Maria Maddalena che fruga nelle stagioni passate per trovare il male presente. Lo sbocciare dell’amore proibito riporta la madre alla primavera in cui arrivarono ad Aar, quando il suo Paulo era atteso come un “Messia”. Madre e figlio approdano al villaggio in primavera, ma una bufera soffia contro essi, come se volesse impedire al parroco di insediarsi nella vecchia chiesa. Ha nel libro il “potere” di dominare sul figlio, inducendolo a non seguire i suoi istinti e riconducendolo sulla retta

19

G. Deledda, op. cit. p. 41

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via. Sarà lei a sostenere lo spirito di Paulo e a infondergli coraggio, volendo a tutti i costi la pace del figlio, anche a costo della sua stessa vita: sul finale del romanzo, la scrittrice tiene il lettore col fiato sospeso (in quanto Agnese minaccia di raccontare tutto in pubblico), ma improvvisamente tutto finisce, Maria Maddalena è seduta con la testa piegata sul petto, senza vita: “Il viso era fermo e duro, gli occhi socchiusi, i denti ancora stretti nello sforzo di non gridare. Egli intese subito che ella era morta dello stesso terrore che egli aveva potuto superare”20. Quindi la funzione salvifica della madre è protagonista nel romanzo; Maria Maddalena è una mater salvifica che passa il suo flusso vitale al figlio 21. Nel film e quindi nella trasposizione cinematografica tutto questo non succede, la madre perde totalmente quel suo ruolo di dominatrice verso il figlio, non influisce minimamente nelle sue decisioni, anche se traspare l’amore e il rispetto reciproco fra i due. Il suo personaggio viene posto in secondo piano, relegato a poche comparse, e non sappiamo assolutamente niente della sua vita, dei suoi sentimenti, delle sue angosce di madre. Sono poche le scene in cui vediamo Maddalena Solinas: all’arrivo di don Paolo in paese, in certi momenti in chiesa e alla fine del film, nell’ultima inquadratura. Il fatto che il regista abbia voluto concludere la pellicola inquadrando la madre potrebbe avere un significato simbolico, quasi per poter solo in ultimo rimandare lo spettatore al romanzo di Grazia Deledda. Come già spiegato questa scelta è stata voluta per dare alla pellicola un’altra impronta, e per non concentrare il film solo su tre personaggi come avviene nel libro.

Don Paolo Solinas 20 21

Ivi, p. 135. M. G. Piano, op. cit. p. 49.

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Il personaggio di don Paolo è interpretato da Mel Ferrer, ai tempi molto noto e famoso. La sua partecipazione avrebbe dovuto conferire al film quell’elemento internazionale che andava ricercando la produzione. In realtà la sua prestazione fu deludente dato che sia il regista sia i colleghi sostennero che si dava molte arie e che aveva grandi pretese. In un’intervista proprio riguardo la sua prova Mario Monicelli afferma: “Ferrer fu una delusione, era uno che si dava molte arie anche perché si era appena fidanzato con la Hepburn, quindi aveva il tipico atteggiamento del grande attore americano giunto tra gente che non sapeva fare cinema, come eravamo considerati noi italiani allora”22 . Nel romanzo don Paolo (Paulo) è il parroco di un piccolo paesino, Aar, e rievoca un altro personaggio deleddiano, Elias Portolu 23. Come lui è combattuto tra la sua vocazione verso Dio e la voglia di affetti terreni, anch’egli debole nel prendere decisioni e timoroso della vita e degli scandali: “Più che il terrore e l’amore di Dio e la ripugnanza del peccato, lo atterriva la paura e le conseguenze di uno scandalo” 24. Nel romanzo si nota in modo evidente la contraddizione dei personaggi deleddiani, in un primo momento leggiamo: “La natura dell’uomo è questa: soffrire, amare, congiungersi, godere, soffrire ancora: fare e ricevere il bene, fare e ricevere il male: questa è la vita dell’uomo. E tutto il suo pensare non gli toglieva un grammo dell’angoscia che gli pesava sul cuore, e adesso intendeva il vero senso di quest’angoscia: era il senso della morte, poiché rinunziando ad amare, a possedere quella donna, era rinunziare alla vita stessa” 25. Ma poco dopo già la coscienza di Paulo ci ripensa: “Anche se potessi fuggire davvero con Agnese e sposarla resterei egualmente solo entro di me”. La sua anima si dibatte selvaggia, e quando la madre lo scopre e lo pone davanti all’evidenza gli fa

22

G. Sanna, D. Bertini, op. cit., p. 71. Ivi, p. 20. 24 G. Deledda, op cit. p. 47. 25 Ivi, p. 53. 23

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capire che non fa del male solo a se stesso ma, e qui si nota che non vi è solo un egoismo materno, anche a colei che ama: “Ella non pensava con odio alla donna che lo induceva in peccato, ma pensava al modo di salvare anche lei, come se si trattasse di una sua figlia”26. E in un attimo Paulo capisce che “non aveva pensato che a sé solo”. In un primo momento nel romanzo egli cerca di andare contro la madre, gridandole di smetterla, ma poi in un altro momento di incertezza: “Anche il fruscio del vento gli parlava, gli diceva che la sua vita ormai era un turbine di errori, di leggerezze di cose vili. Tutto gli parlava; il vento di fuori che gli ricordava la lunga solitudine della sua giovinezza e, dentro, la figura triste della madre, lo scricchiolio del suo passo, l’ombra sua stessa” 27. E subito dopo accortosi che la madre piangeva in silenzio leggiamo: “Madre vi giuro che non tornerò più in quella casa” 28. Anche per Paulo così come per la madre il vento funge da transito per riportarlo nel suo passato: “il rumore del vento accompagnava i suoi ricordi più lontani e più vaghi”, lo stesso vento che lo riporta nel presente in cui prende la decisione di non rivedere più Agnese. Dal romanzo al film c’è un enorme differenza poiché nel film il personaggio subisce un’evoluzione. Al turbamento dovuto ai suoi sentimenti verso una donna, si aggiunge la preoccupazione per far sì che la vita all’interno del paese sia serena e tranquilla. Questo non sarà possibile finché don Paolo non riuscirà a far cessare l’odio tra due famiglie e a porre fine alla faida che esiste da anni. Mentre che nel romanzo Grazia Deledda ci offre un don Paolo profondamente indeciso tra l’amore verso la santità e una donna, timoroso dei giudizi, nel film è un uomo ben deciso e determinato,

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Ivi, p. 49. Ivi, p. 50. 28 Ivi, p. 51. 27

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salvo un piccolo episodio di incertezza, cioè quando si reca a Cagliari dal vescovo per chiedere consigli29. I pochi incontri con Agnese sono caratterizzati da un atteggiamento di don Paolo quasi di indifferenza. Nel film sono quasi sempre ripresi di profilo con una luce al naturale, e don Paolo affronta la ragazza senza nessuna fatica, rifiutando le sue proposte di fuggire insieme, lasciando che parli quasi sempre solo lei, perché preso totalmente dai problemi che affliggono il paese. Per gli sceneggiatori è parso più giusto conferire al ruolo del sacerdote la consapevolezza delle sue responsabilità e i valori etici, piuttosto che dar spazio all’esempio proposto da Grazia Deledda nel romanzo, che sarebbe sicuramente incorso, all’epoca, in una censura. Agnese Barras Agnese Barras è interpretata dall’attrice esordiente Lea Massari, divenuta negli anni una delle icone femminili del cinema italiano. Nel romanzo Agnese è colei che fa cadere nel peccato don Paolo, colei della quale si innamora, colei che minaccia di raccontare tutto in chiesa, e colei che per tale preoccupazione porterà alla morte la madre. Leggendo fra le pagine del romanzo la troviamo molto tardi, quasi sul finale, anche se la scrittrice inserisce comunque la sua presenza già nella prima parte: “fin dal loro primo incontro gli occhi di lei avevano cercato i suoi con uno sguardo che implorava aiuto e amore”30. Già nel romanzo traspare in Agnese una sua fierezza di carattere, infatti quando legge la lettera che don Paolo le manda tramite la madre, in cui le dice di non volerla più vedere, non fa assolutamente nulla, lasciando che don Paolo si logori con la sua coscienza. Sarà egli stesso a tornare a casa di Agnese per vedere come sta, e qui la 29 30

Sequenza XLIV, “Curia di Cagliari”. G. Deledda, op cit. p. 46.

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scrittrice la descrive diversa dal solito, sottolineando in ogni caso il dolore di una donna ferita: “La bocca s’era sfatta e la pelle delle labbra, d’un color rosa grigiastro, ricordava i petali appassiti delle rose: l’ovale del viso s’era allungato, gli zigomi si sporgevano sotto le occhiaie livide. In un solo giorno il dolore l’aveva invecchiata di vent’anni”31. Ma nonostante questo non accetta passivamente il rifiuto di don Paolo:“Io verrò domani mattina e ti accuserò al popolo”32 gli dice, tormentando ulteriormente la coscienza del parroco. Ma anche per Agnese vale il principio di contraddizione e infatti alla fine del romanzo quando sta per salire sul pulpito e raccontare tutto davanti al popolo e alla madre leggiamo: “Come poteva accusarsi davanti a quel popolo che la considerava ancora sua padrona, più pura ancora del prete sull’altare? [...] Non poteva andare più oltre, un fitto velo le offuscava gli occhi. Ella si fece il segno della croce, s’alzò e andò verso la porta”33. Nella pellicola invece non è solo l’oggetto dei desideri di don Paolo, seppur in modo molto celato, ma è anche il motivo che porterà a una nuova rottura tra i Corraine e i Barras, in quanto Agnese si rifiuta di sposare Antonio Corraine, decidendo di fuggire e in seguito di lasciare il paese. A differenza del romanzo in cui vittima sacrificale è la madre, nel film è Agnese che si sacrifica per il bene di tutti lasciando Aar per sempre, ma non senza prima aver tentato in tutti i modi di conquistare il parroco, fino all’ultimo quando nella sequenza XLIX 34, attraverso un monologo e una serie di primi piani, confessa tutto il suo amore a don Paolo e il desiderio di fuggire insieme, che però non viene accettato.

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Ivi, p.113. Ivi, p. 120. 33 Ivi, p. 133. 34 “Il rifugio di Agnese”. 32

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E’ una donna dal carattere forte, che difende il proprio amore e i propri ideali sopra ogni cosa, una tipica donna sarda presente in molti romanzi deleddiani: Maria Maddalena di Elias Portolu, o Marianna Sirca. E’ anche un esempio di emancipazione femminile che si ribella alle regole impostele dagli uomini.

Nicodemo Barras Nicodemo Barras viene interpretato nel film dall’attore Henri Vilbert. Nel romanzo Nicodemo Barras è un’altra persona, è un vecchio pastore di nome Nicodemo Pania, noto come re Nicodemo, un vecchio cacciatore che ama vivere tra le montagne. Nel romanzo don Paolo viene chiamato per recarsi sull’altopiano e dare l’estrema unzione al vecchio in punto di morte. Il parroco accetta volentieri di andare perché così pensa di alleviare la sua pena e tenere la mente occupata, anche se in realtà il vecchio lo rimanda ugualmente alle sue preoccupazioni, e infatti dentro di sé pensa: “Così si muore. Quest’ uomo è fuggito dagli uomini perché aveva paura di uccidere, di peccare troppo. Eccolo qui, adesso, pietra fra le pietre. Così sarò io fra trenta, quarant’anni, dopo un esilio eterno. E lei stasera forse mi aspetterà ancora” 35. Nel film invece Nicodemo è il padre di Agnese, un uomo molto severo che ha cresciuto la figlia da solo, senza la moglie, morta prematuramente. E’ colui che sta a capo di una delle principali famiglie del paese, i Barras, contrapposti ai Corraine. L’odio tra le due famiglie dura da anni, anche se in principio i Corraine e i Barras erano amici, tanto che Costantino Corraine avrebbe dovuto sposare la sorella di Nicodemo se i genitori non gliel’avessero impedito, ed è da questo fatto che iniziarono le faide. Nel film Nicodemo viene ucciso in duello da Costantino circa a metà della pellicola, infatti non sono molte le scene in cui compare.

35

G. Deledda, op. cit., p. 87.

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Costantino Corraine Il personaggio di Costantino Corraine è interpretato da Amedeo Nazzari, unico attore sardo nel film e per questo visto come un idolo all’epoca da tutti i sardi. E’ questo un personaggio inventato dagli sceneggiatori e non presente nel romanzo, per il quale si è cercato di far riferimento alla figura del bandito sardo. Così afferma Monicelli in merito alla sua prestazione: “Nazzari era molto gentile, disponibile, comprensivo anche nei confronti della giovane ed inesperta Massari, uomo di grande intelligenza e lucidità”36. Costantino Corraine è un uomo legato ai propri principi e alle proprie convinzioni, come quella di credere che la giustizia non esiste e che bisogna farsela da soli, ma nel corso del film avrà un’evoluzione, perché grazie anche all’influenza positiva del prete, riuscirà a capire che non si può vivere di odio e banditi, e si consegnerà alle autorità, ponendo fine alle faide. Proibito è un film in cui la maggior parte dei personaggi è maschile, ma nonostante questo sono presenti molte donne. Ad esempio troviamo gruppi di donne fedeli alla veglia funebre o alla processione per il santuario, anche se sono tutte figure silenziose e marginali. Un personaggio che ha nel film un ruolo di secondo piano ma che fa parte del gruppo femminile è quello della vedova Casu, interpretato dall’attrice Ornella Spegni. Anche questo è un personaggio femminile caratterialmente forte, in cui molte donne sarde potrebbero identificarsi. E’ una donna che vuole sapere la verità sulla morte del marito e come Agnese costituisce un esempio di emancipazione femminile, perché sfida le proibizioni di allora, e cioè non stare zitta e tacere come dovevano fare le donne a quei tempi di fronte alle azioni degli uomini.

36

G. Sanna, D. Bertini, op. cit. p. 71.

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Un altro personaggio che nella pellicola riveste un ruolo centrale è quello del maresciallo Taddei, interpretato dall’attore Paolo Ferrara. Il maresciallo è un uomo che agisce in nome della giustizia, ma nel film creerà un bel rapporto con il prete, aiutandolo nei suoi piani, come quando decide di non dire ai suoi colleghi che i Corraine, ricercati, si trovano al santuario di San Francesco, per permettere al prete di arrivare a una pace fra i Corraine e i Barras, rischiando di essere sospeso. Nel film viene ucciso dal nipote di Corraine durante un tentativo da parte delle forze dell’ordine di catturarli. Costituisce un esempio di amicizia e lealtà. In questo film, quindi, si possono riscontrare diversi personaggi, e lo spettatore ha la possibilità di scegliere e identificarsi con uno di essi.

2.3.3 Spazi e ambienti

L’ambiente all’interno del quale agiscono i personaggi è lo stesso in cui va a immedesimarsi lo spettatore, questo perché esiste un processo di trasfigurazione che porta personaggi, spettatore e paesaggio ad una simbiosi, che permette di evocare ricordi, immagini e nostalgie. La vero-somiglianza tra la storia raccontata e l’ambiente che la ospita è per ciò fondamentale. In Proibito il paesaggio ha riscosso molto successo anche da parte della critica, perché il regista ha ben saputo rappresentare quegli ambienti della Sardegna che la Deledda raccontava nei suoi romanzi. La somiglianza tra il paesino del romanzo e quello in cui è stato girato parte del film, Tissi, è molto realistica, in quanto coincide con la descrizione che la Deledda fa nel suo libro, in cui il paese è fatto di:

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“Povere casette arrampicate come due file di pecore su per la china erbosa, all’ombra della chiesetta che col suo esile campanile, riparato a sua volta sotto il ciglione, pareva il pastore appoggiato al suo vincastro” 37. E ancora leggiamo: “La piazzetta sterrata davanti alla chiesa e alla parrocchia,e due fila di casupole serpeggianti ai due lati d’una strada in pendio che andava a perdersi fra le macchie della vallata”38. Anche Tissi infatti è un paesino con una piccola piazzetta davanti alla chiesa con le fila di case ai lati della strada in pendio, per cui nel film è ben rappresentato. Lo stesso Monicelli alla domanda su come trovò Tissi rispose: “Ha alcune caratteristiche comuni al romanzo, ricordo che scegliemmo la zona di Sassari perché straordinariamente ricca di colline rocciose e ci fu segnalato il paese per la posizione della chiesa sopraelevata rispetto al paesino”39. Nel romanzo l’ambiente, anche se appena abbozzato, colpisce per i suoi riflessi insidiosi, i muri tempestati di pezzi di vetro “acuti come punte di pugnale”, o i tronchi delle querce che salgono al cielo come “le colonne di un portico sormontate da una grande cornice nera”. La chiesa sia nel romanzo che nel film presenta un sagrato antistante, sopraelevato rispetto alla strada, delimitato da un muro e arricchito dalla presenza di alcuni alberi. Diviene il palcoscenico di un’inevitabile confronto fra i due amanti, fatto non di gesti eclatanti ma di sguardi che si incrociano e sensazioni interiori: c’è la pena di Paolo e la paura che Agnese lo denunci in pubblico e insieme l’accettazione della sofferenza. La madre pare rimanere in disparte in quest’ultimo atto, come se stesse per preparare il suo sacrificio. Questo nella trasposizione filmica non accade, ma vi troviamo comunque altri elementi descritti nel libro, come la bottega della madre di Antioco, che oltre la funzione di ristoro mantiene anche la posizione vicino alla chiesa, così come descritto nel romanzo: 37

G. Deledda op. cit. , p. 30. Ibidem. 39 G. Sanna, D. Bertini, op cit., p. 70. 38

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“Gli uomini si tenevano in fila presso il parapetto, sotto gli alberi battuti dal chiarore dei fuochi, e alcuni bevevano davanti alla piccolo bettola della madre di Antioco”40. Nella scrittura di Grazia Deledda la descrizione dei paesaggi della Sardegna e degli ambienti diviene una sorta di specchio dei sentimenti dei personaggi, in cui troviamo uno scambio ricorrente tra uomini e natura. Nel descrivere l’agitazione della madre quando insegue il figlio che si avvia verso la casa dell’amante troviamo proprio questa relazione tra natura e sentimenti: “La luna, in quel momento chiara in un lago d’azzurro, illuminava la facciata rossastra sulla quale ricadeva l’ombra del tetto spiovente ricoperto d’erbe: i vetri delle finestre, senza persiane ma con gli scurini chiusi di dentro, brillavano come specchi verdognoli riflettendo le nuvole e gli squarci d’azzurro e gli alberi mossi del ciglione [...] e a tutto quel dolore notturno, all’ansito del vento e al naufragare della luna fra le nuvole, si confondeva l’angoscia agitata della madre che inseguiva il figlio”41. O ancora quando Paulo, in visita al vecchio in punto di morte sull’altopiano, non riesce che pensare alla sua Agnese: “Il vento soffiava più forte; nel meriggio luminoso tutte le macchie e i cespugli vibravano e luccicavano: il fiume rifletteva l’azzurro del cielo, e la ruota del molino pareva frantumasse dei diamanti, [...] uscì e si sedette pensieroso, il tramonto arrossava già l’orizzonte: nel recinto s’allungavano le ombre delle rocce e dei cespugli che il vento agitava; e pareva fossero le chiazze di sole a tremolare: e così egli dentro di sé non sapeva distinguere quale dei suoi desideri era il più fermo”42. Mario Monicelli riporta fedelmente nel film questi paesaggi a livello descrittivo, anche se per ciò che riguarda l’intento di voler ricreare il paesaggio al crepuscolo o le albe e i tramonti, non si è ottenuto un ottimo risultato, anche perché il technicolor di allora non era all’altezza. Inoltre nella pellicola viene a mancare quella sensibilità femminile dell’autrice che attraverso le sue descrizioni ci offriva anche i sentimenti dei personaggi. Nel film prevale il paesaggio più come luogo d’avventura e combattimento.

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G. Deledda, op. cit., p. 73. Ivi, p. 31 42 Ivi, p. 88. 41

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Sono molto frequenti inquadrature di campi lunghi, con distese infinite, rocciose, quasi desertiche, tipiche dello stile western. Inoltre le riprese non furono effettuate solo nel paese di Tissi, ma anche a Martis, dove la troupe si era stabilita per girare gli interni nella chiesetta di San Giuseppe che ora è stata demolita, e presso il nuraghe Ruju. La funzione del nuraghe all’interno della pellicola non è di semplice decoro o elemento per far capire che si tratta della Sardegna, ma viene utilizzato e mantiene il ruolo avuto per secoli, e cioè quello di rifugio sicuro, e infatti nel film è il nascondiglio di Costantino Corraine, che lo sceglie per sfuggire alla legge. Altre scene si girarono nelle campagne intorno ad Aggius, vicino a Tempio Pausania, a riguardo il regista sempre in un intervista dice: “Stavamo d’istanza a Sassari ed anche a Tempio, e di conseguenza perlustrammo tutte le zone circostanti sia alla ricerca di paesaggi e location, sia per puro e semplice piacere ed interesse. Non tanto per cercare propriamente luoghi adatti, perché ve ne erano ovunque, e tutti di estrema bellezza. Ricordo queste distese lunari, sembrava di stare proprio sulla luna, vallate rocciose e desertiche”43. Furono girate delle scene anche a Saccargia, presso la chiesa. Nel film le scene di Saccargia sono quelle della processione, in cui si vede il paesaggio circostante, le grandi vallate e i bei panorami, e poi l’interno della chiesa, in cui i Corraine e i Barras arrivano alla pace. In definitiva si può affermare che in Proibito una parte della vera Sardegna degli anni Cinquanta viene messa in evidenza soprattutto grazie al paesaggio, che coincide perfettamente con le descrizioni minuziose che Grazia Deledda fa nei suoi romanzi. Anche il critico Gianni Olla afferma a convalida di ciò che: “Si può criticare la verosimiglianza della storia, del duello a cavallo, però in qualche modo riconosciamo la Sardegna degli anni Cinquanta. Se dovessimo fare un raffronto tra Sos lari biancos – Quelli dalle labbra bianche di Piero Livi del 2000 e Proibito del 1954 su di un metro che calcoli l’attinenza al reale, al vero, ci troveremmo 43

G. Sanna, D. Bertini, op cit., p. 70.

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sicuramente a considerare positivamente la pellicola di Monicelli, di fatti la Sardegna di Livi pare Disneyland, con tutti i paesini puliti e tirati a lucido”44. Nel vedere il film di Monicelli invece vediamo anche la Sardegna di allora, e chi vive nei luoghi delle riprese si accorge che quasi nulla è cambiato, la chiesa è sempre lì nella sua posizione, la piazza principale ha sempre la sua fontana, la chiesa di Saccargia è sempre uguale. Quindi è un film che al di là della qualità ha un’importanza particolare perché funge da patrimonio culturale per i sardi, in quanto testimonia un pezzo della Sardegna. Per questo motivo il film non sminuisce l’opera di Grazia Deledda, anche se non riprende esattamente la storia del libro, ma anzi la valorizza, e mette in luce una seconda rilettura, più moderna. Gli spazi e gli ambienti sono tipicamente quelli sardi, i vestiti, le case, le strade sono anch’esse sarde. L’unico aspetto che magari non è tipicamente sardo è quello che rimanda la linguaggio, forse un po’ troppo provinciale e raffinato per i personaggi del film, semplici e umili contadini e pastori, fatta eccezione per il prete.

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Ivi, p. 85.

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CONCLUSIONI

A seguito dello studio effettuato su Proibito grazie alla bibliografia, ai documenti e alle recensioni sul film che ho potuto consultare, è possibile arrivare a una conclusione abbastanza circostanziata sulla qualità del film stesso. L’idea di partenza era quella di cercare di dare un’importanza più appropriata a un’opera quasi sconosciuta, non solo a livello internazionale, ma anche per la Sardegna stessa. Cercare di mettere in evidenza la sua particolarità, data dal fatto che costituisce una svolta nella carriera del regista, e dal fatto che è un film che mette in risalto il paesaggio sardo e alcune tematiche tipiche della cinematografia isolana. E’ inoltre un’opera filmica che riprende il filone deleddiano, essendo tratto da un romanzo di Grazia Deledda, La Madre. Non è certamente un film nel complesso eccellente, ma presenta delle sfaccettature interessanti che meritano un più attento approfondimento. In particolare la scelta di dare alla pellicola un’impronta western costituisce un elemento di originalità. I numerosi elementi appartenenti al genere western classico presenti in Proibito (paesaggi sconfinati, il rapporto tra don Paolo e Agnese che ricorda le infatuazioni tra l’eroe e la giovane fanciulla del western americano) danno alla pellicola in un certo senso un carattere sperimentale, in quanto negli anni Cinquanta ancora il genere western non era presente nella cinematografia nazionale, se non in casi assai sporadici. I luoghi, gli ambienti, i contesti ci rimandano oggi più a quel genere che al genere drammatico con il quale uscì il film nel 1954, e ciò è da considerarsi come un tentativo abbastanza riuscito da parte del regista e degli sceneggiatori di avvicinarsi ad un genere cinematografico ai tempi, in Italia, ancora estraneo.

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Partendo dalla contestualizzazione si è potuto inserire il film in un preciso momento storico-culturale, cioè gli anni Cinquanta, anni che hanno visto per il cinema italiano la fine del neorealismo, e anni in cui i registi cercavano di sperimentare nuove soluzioni espressive e narrative. Passando da un breve profilo del regista del film, Mario Monicelli, e dalle analogie e differenze tra il film e il romanzo, si è arrivati ad individuare le altre tematiche che compongono il “corpo” dell’opera: la storia che troviamo in La Madre e la questione del banditismo sardo. Riguardo all’utilizzo del romanzo si è precisato come gli sceneggiatori abbiano preso alcuni elementi da esso, come certi personaggi e il paesaggio, e abbiano poi modificato l’intreccio per dare al film più spessore e dinamicità. Il romanzo è quindi servito da supporto. E’ stato possibile inoltre riscontrare alcune influenze nel film di altri romanzi di Grazia Deledda: Colombe e sparvieri, Elias Portolu e Canne al vento, conferendo alla pellicola un’ ulteriore importanza. La questione del banditismo costituisce l’elemento scatenante del film. Un fenomeno che nasce dalle faide tra le due famiglie ma che coinvolge un intero paese da molti anni. Elemento forse voluto perché rimanda sempre al genere western più che per l’ambientazione sarda. Per tanto la presenza di queste tematiche: -genere western, filone deleddiano e banditismo, rende il film particolare all’interno di tutti gli altri film che parlano della filmografia legata alla Sardegna. L’idea quindi di considerare questo film come una sorta di patrimonio culturale non solo per il luogo in cui è stato girato, Tissi, ma anche per la Sardegna in generale può essere un’idea plausibile visto che è raccontata una parte della Sardegna autentica degli anni Cinquanta, con i suoi paesaggi sconfinati e ancora incontaminati, i vestiti che

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si utilizzavano in quel periodo, i riti e le usanze vivi ancora oggi in molte parti della Sardegna. Nel 1954 non ebbe nessun successo e anzi fu in maggior parte criticato, ma oggi può essere considerato un film originale nella sua particolarità e in un certo senso anche attuale, nonchÊ testimone di ciò che eravamo e come eravamo.

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APPENDICE


Sequenze del film

Titolazioni di testa. 1) Esterno giorno, titolazioni di testa. Visione di una vallata tramite un camera car che percorre una strada bianca di campagna. E’ la prospettiva dal posto di guida di un autobus, dal quale, poco più avanti scende un parroco. Sopraggiunge un carro che preleva il parroco per portarlo al paese. 2) Esterno giorno, strada principale e piazza di Aar. Il parroco arriva in paese. Arrivo del carro attraverso la via principale del paese, sino alla piazza. Una donna si muove dal lato della strada e va a salutare il prete. È la madre. I due si avviano verso la loro casa, ma il prete decide di visitare la chiesa, e lì incontrano il piccolo sacrestano, Antioco. 3) Interno giorno, chiesa di Aar. Stato della chiesa. Don Paolo, questo il nome del prete, controlla lo stato della chiesa, da anni senza reverendo, affida alcune mansioni ad Antioco e poi dice il rosario. 4) Esterno- Interno- Esterno notte, chiesa di Aar e dintorni. Spari durante la notte. E’ notte e don Paolo sta riassestando alcune cose quando avverte il suono di alcuni spari accompagnati dalla corsa sfrenata di cavalli lungo la via del paese. Uscito dalla chiesa si avvia nella direzione in cui è giunto il suono degli spari. 5) Esterno notte, Stazzo dei Barras. Ritrovamento di un uomo morto.

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Don Paolo giunge allo stazzo dove incontra un’atterrita ragazza, è Agnese sua compagna di infanzia. I due scoprono il corpo di un uomo esamine in mezzo ad altri a cavallo. 6) Esterno- Interno giorno, chiesa di Aar e paese. Don Paolo va a parlare con il maresciallo. Il mattino seguente mentre don Paolo celebra la messa, il maresciallo giunto in paese va allo stazzo dei Barras. Finita la messa, la madre informa don Paolo che deve raggiungere il maresciallo dai Barras. 7) Esterno giorno, Stazzo dei Barras. Nicodemo Barras, padrone dello stazzo, sta parlando con il maresciallo quando arriva don Paolo, che ha una discussione con Nicodemo. Il prete informa il maresciallo degli spari e dell’ora dei funerali, poi se ne va. 8) Interno notte, Stazzo del morto. Veglia funebre. Don Paolo parla con la moglie del morto, che professa l’innocenza del marito, accusato di essere un ladro di cavalli, poi benedice la salma. 9) Esterno giorno, sagrato della chiesa. Mentre sta aggiustando le panche della chiesa con il piccolo Antioco, il prete riceve la visita di un uomo, che porgendogli il denaro per il funerale l’ammonisce a celebrarlo la mattina presto. Riceve però un secco rifiuto e se ne va. 10) Esterno giorno, strada per Aar. Agguato alle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine vengono da prima fermate da un uomo che dice loro di non entrare ad Aar prima della fine del funerale, e poi procedendo cadono in un agguato, atto a fermarli.

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11) Esterno giorno, cimitero. Mentre si celebra il funerale giunge Costantino Corraine,nemico dei Barras, che promette vendetta ai parenti del morto. Il prete gli chiede di lasciare che sia la giustizia a risolvere il caso, lui accetta e promette che interverrà solo quando la giustizia non avrà fatto il suo dovere. 12) Esterno giorno, strada per Aar. L’agguato cessa subito dopo che Corraine ha lasciato il cimitero. 13) Esterno- Interno giorno, Stazzo dei Barras. Mentre Nicodemo ed Agnese stanno mangiando, giunge don Paolo che espone il suo invito alla tregua a Nicodemo. Lui ricorda la catena di vendette ma non promette nulla. All’esterno Agnese ferma don Paolo, e restituendogli mezza moneta gli ricorda promesse d’amore puerili, che però lui non può più mantenere. 14) Esterno sera (tramonto), su di un ponticello (tra lo stazzo ed il paese). Momento di esitazione di don Paolo. Contemplando la moneta il parroco ha un momento di esitazione, poi però riprende la via del paese. 15) Esterno giorno, cimitero. Riesumazione del cadavere. Le forze dell’ordine, sollecitate dal prete, riesumano il cadavere. 16) Esterno giorno, Aar e sagrato della chiesa. La vedova Casu ringrazia don Paolo. La moglie del morto corre a ringraziare pubblicamente il prete petr aver fatto riaprire il caso, credendolo dalla loro parte, lui le ricorda che le è dato solo ciò di cui ha diritto: la giustizia.

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17) Interno giorno, chiesa di Aar. Il prete spiega alla madre perché si sia arrabbiato con la donna. Poi viene invitato da un pastore ad andare a visitare un malato. 18) Esterno giorno, strada principale di Aar. Le forze dell’ordine ricercano i tre testimoni. Il maresciallo scambia con la padrona del bar due parole sul prete e sul suo gradimento dei paesani. Vengono interrotti da un agente che informa il superiore dell’impossibilità di rintracciare gli uomini che erano stati testimoni della morte dell’uomo. 19) Esterno- Interno giorno, stazzi in fondo al paese. Giunti ai due stazzi il prete non trova ad attenderlo un malato, ma i tre testimoni che le forze dell’ordine stanno cercando. I tre vogliono parlare con il prete perché così gli è stato detto da Corraine. Il parroco li invita a collaborare con la giustizia. 20) Interno giorno, commissariato di Baunei. L’autopsia del corpo non aiuta a stabilire la causalità della morte, quindi il caso viene archiviato come una disgrazia. 21) Esterno giorno, piazza di Baunei e arrivo di don Paolo. Giunge un autobus dal quale scende don Paolo. E’ a Baunei per avere notizie, che gli vengono date dal maresciallo incontrato sulla porta. Don Paolo sconsolato riprende l’autobus per il ritorno. 22) Esterno- Interno giorno, Autobus, in piena campagna.

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Un uomo osserva assiduamente il parroco, poi con una scusa si avvicina e gli annuncia che Corraine ha aspettato, ma ora, dovrà agire, e poi scende dall’autobus. 23) Esterno- Interno giorno, stazzo dei Barras. Don Paolo corre a cercare Nicodemo. Don Paolo cerca Nicodemo, che però è uscito. Agnese sotto richiesta del prete manda qualcuno a chiamarlo. I due entrando in casa discutono sull’esito dell’istruttoria. Agnese in imbarazzo chiede a don Paolo di non lasciarla sola. 24) Esterno giorno, monti intorno ad Aar. Duello. Nicodemo ed il compagno cadono in un’imboscata di Corraine, che sfida Nicodemo ad un duello a cavallo. Corrono sul letto di un lago prosciugato dalla siccità, Costantino cade da cavallo, ma rialzatosi spara a Nicodemo uccidendolo. 25) Interno giorno, stazzo dei Barras. Il corpo di Nicodemo viene riportato a casa. Don Paolo e Agnese stanno chiacchierando e proprio quando lei sta ricordando il vecchio legame sentimentale, vengono richiamati all’esterno dove gli uomini di Nicodemo reggono il corpo esamine del loro padrone. 26) Esterno giorno, Aar. Le forze dell’ordine indagano. Un rastrellamento delle forze dell’ordine porta in commissariato dei pastori per interrogarli sul nuovo omicidio. Nessuno parla, e don Paolo spiega ad un incredulo tenente l’omertà di quella gente. 27) Esterno giorno, cimitero. Agnese si reca in cimitero.

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Il prete trova Agnese al cimitero e scopre che la sorella di Nicodemo avrebbe dovuto sposare Costantino, se non fosse morta. Agnese sente il peso della vendetta addosso, ma il prete la esorta al perdono. 28) Esterno notte, Aar. Il maresciallo passeggia per il paese. Il maresciallo passeggia vicino alla chiesa con un agente discutendo sulle abitudini dei cittadini di Aar, poi vede passare due uomini diretti verso lo stazzo dei Barras. 29) Interno notte, sacrestia della chiesa di Aar. Un uomo va a parlare con don Paolo. Un uomo riporta alcune parole della vedova Casu al prete, e lo informa di aver visto alcuni uomini andare dai Barras. Il prete lo tranquillizza e lo congeda. 30) Interno notte, stazzo dei Barras. Raduno degli uomini Barras. Agnese ha radunato i propri uomini per chiarire il suo comando e discutere le proprie posizioni pacifiste. 31) Interno notte, chiesa di Aar. Don Paolo è agitato, chiede se sia passato qualcuno a cercarlo, poi tra le offerte trova un biglietto che lo invita a presentarsi sui monti per un incontro. 32) Esterno notte, monti intorno al paese. Rifugio di Corraine. Giunto sul luogo dell’appuntamento il parroco viene munito di un cavallo e accompagnato sino al rifugio di Corraine. I due discutono sugli ultimi avvenimenti e il prete lo esorta a presentarsi sabato al santuario di San Francesco per suggellare una pace con Agnese. Lui lo manda via senza risposta. 33) Esterno giorno, Aar. Incontro con il prete e il maresciallo.

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Maresciallo e prete si rincontrano. Il prete gli chiede se per sabato può tenersi lontano dal santuario di san Francesco. Il maresciallo acconsente. 34) Esterno giorno, colline intorno al santuario. Processione. La processione giunge in vista del santuario. Don Paolo scende da cavallo, la folla si inginocchia e iniziano le preghiere. 35) Interno giorno, commissariato di Baunei. Il maresciallo viene rimproverato per non aver detto nulla riguardo alla processione ed agli intenti del prete. Riesce in ogni caso a mantenere la parola data sviando i colleghi verso un altro santuario. 36) Esterno giorno, sagrato del santuario di san Francesco. La processione è di fronte alla facciata del santuario ma dei Corraine nessuna traccia. Il prete amareggiato apre il santuario. 37) Interno giorno, santuario di San Francesco. Pace fra Corraine e Barras. All’interno trovano ad aspettarli i Corraine che finalmente chiedono perdono e suggellano la pace. Costantino vuole che Agnese sposi suo nipote Antonio, e lei colta alla sprovvista acconsente. 38) Esterno giorno, commissariato di Baunei. Partenza delle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine partono in massa per arrestare Costantino Corraine e i suoi uomini. 39) Interno giorno, santuario di san Francesco. Celebrazione della messa. La celebrazione della festività procede con la messa. 40) Esterno giorno, santuario del Buonconsiglio. Le forze dell’ordine giungono al santuario sbagliato e vengono mandate a quello giusto dal custode.

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41) Esterno notte, santuario di san Francesco. Fine della festa. I festeggiamenti continuano, ma Agnese rivela a don Paolo la sua reticenza a quel matrimonio. E’ il suo ultimo tentativo di risvegliare il sentimento d’amoe di don Paolo. Scoppia un temporale e le festività finiscono. 42) Esterno giorno, Aar. Iscrizione dei bambini a scuola. Una piccola folla di madri sta iscrivendo alla scuola del prete i propri figli. Agnese è tra loro, e tramite la madre del prete chiede un colloquio con don Paolo. Lui rifiuta. 43) Esterno- Interno giorno, Aar e la chiesa. Agnese si reca in chiesa. Agnese va in chiesa per parlare con don Paolo, ma la madre la informa che è a Cgliari. 44) Interno giorno, curia di Cagliari. Don Paolo a colloquio con il vescovo rivela le tribolazioni sentimentali che ha con la donna e chiede di essere trasferito. La sua richiesta non è accettata, e viene invitato a rimanere un paio di giorni lì per riflettere. 45) Esterno giorno, stazzo dei Barras. Antonio si reca da Agnese. Il nipote di Corraine và dai Barras per fare la sua proposta di matrimonio. Non vi trova nessuno e interpreta questa assenza come un’offesa. 46) Esterno giorno- notte. Rappresaglie sul paese. Rappresaglie sui bestiami, sui carri di provviste, e incendi di stalle e fienili. 47) Esterno giorno, curia di Cagliari. Antioco avvisa don Paolo. Il giovane sacrestano si reca a Cagliari per avvisare don Paolo delle ultime vicende. 48) Esterno giorno. Nuovo rifugio di Costantino Corraine.

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Costantino rimprovera il nipote ed i suoi uomini di aver usato la mano pesante durante le scorribande, intimando loro di fermarsi. 49) Esterno giorno, rifugio di Agnese Barras. Don Paolo tornato ad Aar va a trovare Agnese nascosta sui monti e le chiede spiegazioni. Lei, mai come prima, gli rivela tutto il suo amore e il desiderio di partire con lui, che però rifiuta. 50) Esterno giorno- interno, chiesa di Aar. Don Paolo ritorna in paese. La madre del parroco insieme al maresciallo mostra al prete alcuni atti di violenza fatti anche contro la chiesa. 51) Esterno notte, campagna. Appostamento delle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine si preparano per la cattura di Costantino Corraine. 52) Interno notte, sacrestia della chiesa di Aar. Don Paolo riflette. La madre di don Paolo gli da la buona notte accertandosi del suo stato d’animo. Lui sta scrivendo una lettera. 53) Interno notte, stazzo dei Barras. Agnese prepara le valigie. Agnese prepara la valigia per l’indomani. 54) Esterno notte, rifugio di Costantino Corraine. Morte del maresciallo. Il maresciallo viene ferito mentre segnala ai colleghi il rifugio del bandito. Poi ansimante ricorda a Costantino di aver tradito la fiducia del prete. Il nipote di Costantino gli spara uccidendolo. 55) Esterno giorno, campagne di Aar, strada per la corriera. Don Paolo ha deciso di lasciare Aar. Don Paolo sta per partire, quando viene richiamato dal suono delle campane della chiesa.

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56) Esterno giorno, campane della chiesa. Don Paolo ritorna indietro. 57) Esterno giorno, campagne di Aar, strada per la corriera. I passeggeri dell’autobus si chiedono cosa stia succedendo in paese, e in quel momento passano due mezzi delle forze dell’ordine. 58) Esterno giorno, stazione di Calamangianus. Partenza di Agnese. Il treno sta arrivando ed Agnese lo prendo, allontanandosi per sempre da Aar. 59) Esterno giorno, Aar e sagrato della chiesa. Arrivo delle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine arrivano e tentano di entrare in chiesa, ma gli uomini di Corraine sparano per tenerli lontani, poi giunge il prete e lo fanno entrare. 60) Interno giorno, chiesa di Aar. Costantino ed i suoi sono pronti a costituirsi. Costantino è pronto a costituirsi. Il bandito mette a corrente il prete della morte del maresciallo. 61) Interno giorno, Aar e sagrato della chiesa. Costantino si consegna alla polizia. Costantino si consegna di fronte a tutto il paese alla polizia, chiedendo a don Paolo di aiutare i suoi uomini. Il prete lo saluta e rientra in chiesa con il piccolo Antioco per preparare la messa. Titoli di coda.

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Inquadratura Da 0’ 0” a 0’ 15” Durata: 15”

Da 0’ 16” a 0’29” Durata: 14”

1 Da 0’30” a 01’14” Durata: 45”

2 Da 01’15” a 01’25” Durata: 11” 3 Da 01’ 16” a 01’44” Durata:29”

4 Da 01’45” a 01’53” Durata:9”

5 Da 01’54” a 02’11” Durata: 18”

Sceneggiatura desunta di Proibito Sequenza I INQQ. 1-5 Esterno giorno – Titolazioni di testa Colonna visiva Colonna sonora Diana cinematografica Musica presenta

Dissolvenza dal nero:una produzione documento film

Musica

Mel Ferrer Amedeo Nazzari Lea Massari Henri Vilbert in Proibito Colore della Technicolor. Con Germaine Kerjean de la Comedie Francoise e Eduardo Ciannelli Direttore della fotografia Aldo Tonti Regia Mario Monicelli MDP angolata sulla sinistra,si vede un autobus che percorre la stradina bianca di campagna.

Musica

MDP frontale. L’autobus si ferma e da esso scende un parroco, MPP sul parroco.

Rumore del motore dell’autobus. Il parroco: “Grazie”

Musica dell’inizio e rumore del motore dell’autobus

Una panoramica da sinistra a destra segue il parroco che si incammina lungo la strada con una valigia.

MDP frontale,CM Sopraggiunge un carro che preleva il parroco per portarlo al paese.

Rumore dei cavalli che trainano il carro. Uomo del carro: “Scusate il ritardo” Parroco: “Vi manda mia madre?” Uomo: “Si”

Sequenza II INQQ. 6-17 Esterno giorno. Strada principale e piazza di Aar. 66

Note Le musiche sono tratte dalla IV sinfonia di J. Brahms e riadattate da Nino Rota Inizia da qui una visione di una vallata tramite un camera car che percorre una strada bianca di campagna La camera car continua sempre il percorso di una strada bianca di campagna

La strada è la prospettiva dal posto di guida di un autobus


Inquadratura 6 Da 02’12” a 02’30” Durata: 19”

7 Da 02’31” a 02’52” Durata: 22” 8 Da 02’53” a 02’59” Durata: 7” 9 Da 03’00” a 03’04” Durata: 5” 10 Da 03’05” a 03’28” Durata: 24”

11 Da 03’29” a 03’49” Durata: 21”

12 Da 03’50” a 03’51” Durata: 2” 13 Da 03’52” a 04’00” Durata: 9” 14 Da 04’01” a 04’03”

Arrivo del parroco in paese. Colonna Visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Il Canzoni popolari sarde carro arriva attraverso la via principale del paese alla piazza. Panoramica da sinistra a destra segue una donna che si muove dal lato della strada e va a salutare il prete, è la madre: Maddalena Solinas. MDP frontale, MF, la madre e La madre: “Figlio,figlio mio, bentornato a il prete si abbracciano. casa,il Signore è stato buono con me,ha esaudito le mie preghiere,vieni andiamo”

MDP frontale, PA sul parroco che chiede quanto deve all’uomo che l’ha portato in paese.

Parroco: “Quanto vi debbo?” Uomo del carro: “Niente” Parroco: “Grazie allora”

Raccordo sul movimento, la madre e il parroco si avviano.

Raccordo di direzione, la MDP riprende il prete e la madre che camminano,passando da una figura intera a un PP dei due che parlano. MDP angolata da sinistra,il prete e la madre arrivano alla porta di casa,il prete poggia le sue cose.

Musiche popolari. Il parroco: “Lasciala portare a me” La madre: “Hanno soggezione,erano abituati a trattarti come uno di noi” Parroco: “Ma sono uno di voi mamma” La madre: “Ecco avrei voluto farti trovare la casa più in ordine” Parroco: “Ma mamma te l’ho anche scritto io voglio abitare in canonica” la madre: “Si lo so ma è impossibile,vedessi in che stato si trova,e anche la chiesa del resto,sono quasi otto anni che è disabitata dalla morte del povero don Mariano” Parroco: “Io voglio abitare in canonica,non sarà poi così male,su andiamo a vedere”

Raccordo sul movimento, figura intera del prete e della madre che si incamminano verso la chiesa. Dissolvenza incrociata. Figura intera del prete e della madre che arrivano alla chiesa ripresi di spalle dalla MDP.

La madre: “Te ne ricordi?da bambino venivi sempre a giocare qui,ora purtroppo è molto mal ridotta”

MDP frontale sul prete e sulla madre ripresi in MPP.

La madre: “Dopo tanti anni” Parroco: “La faremo tornare come prima mamma vedrai” 67

Note


Durata: 3” 15 Da 04’04” a 04’13” Durata: 10” 16 Da 04’14” a 04’15” Durata: 2” 17 Da 04’16” a 04’32” Durata: 17”

Inquadratura

18 Da 04’33” a 04’39” Durata: 7” 19 Da 04’40” a 04’53” Durata:14”

20 Da 04’54” a 05’03” Durata: 10” 21 Da 05’04” a 05’22” Durata: 19”

22 Da 05’23” a 05’33” Durata: 11” 23 Da 05’34” a 05’36”

Raccordo sul movimento, la madre e il prete si dirigono verso la porta della chiesa dove trovano un bambino. MDP frontale, MPP del bambino e particolare della madre e del prete ripresi di spalle.

Il prete chiede al bambino: “E tu chi sei?” Bambino: “ Io sono Antioco”

Parroco: “Forse non eri ancora nato quando sono partito,ma forse conosco i tuoi genitori”La madre: “E’ il figlio di Pasca,è il ragazzo che serve messa la domenica a don Giuseppe” Sequenza III INQQ. 18-34 Interno giorno. Chiesa di Aar. Il nuovo prete controlla la chiesa. Colonna sonora

MDP frontale, figura intera della madre, del prete e di Antioco che apre la porta della chiesa ed entrano.

Colonna visiva

Raccordo di direzione. MDP frontale, mezza figura della madre e del parroco ripresi di spalle sullo sfondo dell’interno della chiesa. Raccordo di movimento della MDP che segue Don Paolo Solinas,questo il nome del parroco, che conta gli scalini rovinati del pulpito.

Raccordo di movimento. Don Paolo Solinas rivolge il suo sguardo verso la cordicina della campana che sta dentro la chiesa. MDP frontale, raccordo di movimento. Don Paolo chiede dove sia finita la statua di S.Antonio.

Antioco: “Sono 21”

Antioco: “non funziona”

Don Paolo: “Ma qui non c’era una statua di S.Antonio?”la madre: “Si” don Paolo: “E dove è finita?” Antioco: “L’ha presa Nicodemo Barras” Don Paolo: “Perché?”Antioco: “Per tenersela,siccome la chiesa era rimasta senza prete allora lui ha detto che a casa sua stava più sicura”

Raccordo di movimento. La madre, Don Paolo e Antioco si spostano verso l’altare ripresi di spalle. MDP frontale. Figura intera. Raccordo di direzione, Don Paolo entra in sacrestia seguito dalla madre e da

Rumore dei suoi passi

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Note

Da questo momento inizia il controllo dello stato della chiesa da parte di Don Polo


Durata: 3” 24 Da 05’37” a 05’47” Durata: 11” 25 Da 05’48” a 05’52” Durata: 5” 26 Da 05’53” a 06’00” Durata: 8” 27 Da 06’01” a 06’05” Durata: 5” 28 Da 06’06” a 06’09” Durata: 4” 29 Da 06’10” a 06’19” Durata: 10”

30 Da 06’20” a 06’34” Durata: 15”

31 Da 06’35” a 06’49” Durata: 15”

32 Da 06’50” a 06’56” Durata: 7” 33

Antioco. La MDP segue i movimenti di don Paolo, con un raccordo di movimento. Don Paolo perlustra la sacrestia. Raccordo di movimento. Don Paolo sale le scale della soffitta per guardarvi dentro.

Panoramica da sinistra a destra di ciò che vede Don Paolo nella soffitta: un armadio,un quadro,vecchie brande,uno scrittoio. MDP frontale. Don Paolo scende le scale e si rivolge alla madre.

La madre: “Lo vedi in che stato si trova?”

MDP frontale. Don Paolo è ripreso di spalle, la madre è sulla destra e Antioco sulla sinistra.

Don Paolo: “In qualche modo mi arrangerò vedrai”La madre:”Ti ci vorrà un sacrestano”

MDP angolata dall’alto. Raccordo di movimento. PA di Antioco e dettaglio di Don Paolo.

Antioco: “Tanto non ci verrà nessuno,neanche Martino che vive di elemosina” Don Paolo: “Perché?”Antioco: “Ancora non vi conoscono non sanno da che parte state” Don Paolo: “Vogliono tenermi prima in prova?” Antioco: “No non è questo, … capirete con il passare del tempo” Don Paolo: “Speriamo,tu comunque mi farai credito,dimmi un po’ sai suonare per i rosari?” Antioco: “Si” Don Paolo: “Bene,allora coraggio,dopo il rosario ci metteremo al lavoro,devi trovarmi un carrettino e sgomberiamo bisogna portare qui un letto,e adesso và” La madre. “Vedrai che non verrà molta gente per il rosario,sono molti anni che ne hanno perso l’abitudine,ma domenica invece ci saranno tutti” Don Paolo: “Non ti angustiare,so che non sarà facile,ma Dio mi aiuterà” La madre: “Certo andrà tutto bene”

MDP frontale. Mezza figura di Don Paolo e dettaglio di Antioco sulla sinistra.

MDP frontale Raccordo sul movimento. Mezza figura di Don Paolo e della madre di profilo.

Panoramica da destra a sinistra, la madre e Don Paolo si avviano verso la porta per uscire dalla sacrestia. Raccordo di direzione. MDP angolata sulla sinistra: si vede

Suono della campanella. 69


Da 06’57” a 07’06” Durata: 10” 34 Da 07’07” a 07’13” Durata: 7”

Inquadratura 35 Da 07’14” a 07’16” Durata: 3” 36 Da 07’17” a 07’21” Durata: 5” 37 Da 07’22” a 07’28” Durata: 7” 38 Da 07’29” a 07’30” Durata: 2” 39 Da 07’31” a 07’33” Durata: 3” 40 Da 07’34” a 07’37” Durata: 4” 41 Da 07’38” a 07’44” Durata: 7”

uscire la madre seguita da Antioco e Don Paolo dalla sacrestia. MDP frontale. Mezza figura di Don Paolo, Antioco e la madre che iniziano il rosario.

Don Paolo inizia il rosario.

Sequenza IV INQQ. 35-49 Esterno -Interno- Esterno notte. Chiesa di Aar e dintorni. Spari durante la notte. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP frontale,CM sulla via del paese.

MDP frontale. PA di don Paolo che sistema le sue cose.

Raccordo di movimento. MDP frontale. PA di Don Paolo.

Si sentono degli spari accompagnati dalla corsa sfrenata di cavalli lungo la via del paese.

MDP frontale Raccordo sul movimento. PP di don Paolo che va ad affacciarsi alla finestra,

Si sentono i cavalli che corrono.

MDP angolata sulla sinistra. Campo lungo sulla via del paese ripresa in discesa e percorsa dai cavalli.

Verso dei cavalli.

Campo medio. MDP frontale, figura intera di don paolo che prende la giacca per uscire.

Corsa dei cavalli.

MDP frontale, don Paolo esce dalla chiesa per andare nella direzione da cui è giunto il rumore degli spari. Come l’inquadr. 39

42 Da 07’45” a 07’46” Durata: 2” 43 Da 07’45” a

MDP angolata sulla sinistra. Campo lungo sulla via del paese ripresa in salita rivolata

Rumore dei cavalli.

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Note E’ notte


07’50” Durata: 6” 44 Da 07’51” a 08’13” Durata: 23”

45 Da 08’14” a 08’22” Durata: 9” 46 Da 08’23” a 08’26” Durata: 4” 47 Da 08’27” a 08’33” Durata: 7”

Inquadratura 48 Da 08’34” a 08’38” Durata: 5” 49 Da 08’39” a 08’41” Durata: 3” 50 Da 08’42” a 08’43” Durata: 2”

alla facciata della chiesa con i cavalli che corrono via. MDP frontale. Campo medio, figura intera di don Paolo che corre venendo incontro alla MDP. Si ferma, si aggiusta la giacca e si guarda intorno. Poi si volta e corre ripreso di spalle verso un gregge di pecore vicino alla chiesa. MDP frontale, MPP di don Paolo e do un pastore.

MDP frontale. MPP di don Paolo e dettaglio della facciata della chiesa.

Rumore dei cavalli. Suono di campanelle delle pecore e abbaiare dei cani.

Don Paolo chiede al pastore: “che cosa è stato?Cos’erano quegli spari?”Pastore: “Io non ho sentito niente”

Abbaiare dei cani e belare delle pecore.

MDP frontale,raccordo sul movimento, figura intera di don Paolo ripreso di spalle che va verso l’abbaiare dei cani. Sequenza V INQQ. 48-62 Esterno notte. Stazzo dei Barras. Ritrovamento di un uomo morto. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Figura Belare delle pecore. intera di don Paolo che corre.

MDP frontale. Figura intera di don Paolo ripreso di spalle che arriva allo stazzo dei Barras. Raccordo di sguardo. PP di don Paolo che viene chiamato da una ragazza atterrita, Agnese.

Agnese: “Don Paolo”

PP di Agnese.

Agnese: “Ha sentito anche lei?”

MDP angolata a sinistra. PA di don Paolo,dettaglio di Agnese ripresa di spalle sulla destra.

Don Paolo: “Si,dove è stato?”

51 Da 08’44” a 08’45” Durata: 2” 52 Da 08’46” a 08’47” Durata: 2”

Note

71

Da qui inizia un dialogo tra don Paolo e Agnese


53 Da 08’48” a 08’51” Durata: 4”

MDP angolata, PP di Agnese sulla destra.

Agnese: “Non so,qui intorno,ho paura”

Come l’inquadr. 52

Agnese: “in casa non c’era nessuno,mio padre è a Nuoro”

Don Paolo si avvicina ad Agnese.

Don Paolo: “Ma sei Agnese?Agnese Barras?”

MDP angolata, MPP di don Paolo e Agnese.

Don Paolo: “La figlia di Nicodemo.Ma perché abbaia questo cane? Agnese: “Deve essere laggiù,la prego non mi lasci sola qui”

MDP angolata, PP di don Paolo e dettaglio di Agnese che poggia una mano sul braccio di don Paolo istintivamente. MDP frontale, PP di Agnese e don Paolo di spalle.

E poi ritraendo il braccio: “Mi scusi”

54 Da 08’52” a 08’55” Durata: 4” 55 Da 08’56” a 08’58” Durata: 3” 56 Da 08’59” a 09’05” Durata: 7” 57 Da 09’06” a 09’10” Durata: 5” 58 Da 09’11” a 09’13” Durata: 3” 59 Da 09’14” a 09’19” Durata: 6” 60 Da 09’20” a 09’27” Durata: 8” 61 Da 09’28” a 09’33” Durata: 6” 62 Da 09’34” a 09’54” Durata: 21”

Si sentono voci in lontananza fuori campo di un uomo

Don Paolo e Agnese corrono verso le urla.

MDP frontale, figura intera di un uomo morto disteso a terra. Arrivano don Paolo e Agnese.

Un uomo chiede: “Chi siete voi?”Don Paolo: “Il nuovo parroco,don Paolo Solinas”

MDP frontale,don paolo si inginocchia verso l’uomo steso a terra.

Musica. Don Paolo: “E’ Morto”

MDP frontale, PA di don Paolo e a destra e sinistra due uomini a cavallo. Tra i due si vede Agnese in figura intera.

Uno degli uomini a cavallo dice: “L’abbiamo riconosciuto,l’ha preso in pieno un calcio di un cavallo,poi gli sono passati sopra. Era venuto per rubare e ha avuto la sua fine”Don Paolo: “E voi chi siete?” Uomo a cavallo: “Mattia Museddu” Altro uomo a cavallo: “Nanni Carras” Altro uomo che parla per primo: “Simone Peru”. Agnese: “Sono uomini di mio 72


Inquadratura 63 Da 09’55” a 09’59” Durata: 5” 64 Da 10’00” a 10’03” Durata: 4” 65 Da 10’04” a 10’09” Durata: 6” 66 Da 10’10” a 10’19” Durata: 10”

67 Da 10’20” a 10’40” Durata: 21”

68 Da 10’41” a 10’48” Durata: 8”

69 Da 10’49” a 11’25”

padre”Simone Peru: “L’ho riconosciuto dai vestiti,è Bartolomeo Casu,era un ladro. Girate verso il bosco voi se le bestie entrano nella macchia non le ritroveremo più” Sequenza VI INQQ. 63-69 Esterno -interno giorno. Chiesa di Aar e paese. Don Paolo viene informato che il maresciallo intende parlargli. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza dal nero. MDP Campane della chiesa. frontale,campo medio. Viene inquadrata la chiesa e le persone che si avviano verso essa per la messa. MDP angolata sulla sinistra. Campane . Figura intera di Antioco e don Paolo che esce dalla sacrestia per andare sull’altare e iniziare la messa. MDP frontale, mezza figura di Campane. Don Paolo davanti all’altare che da le spalle alle persone sedute sui banchi in chiesa. MDP angolata sulla destra. In PP sulla destra degli uomini seduti fuori dal bar e sulla sinistra si vede arrivare un’automobile, con a bordo carabinieri e il maresciallo, che si ferma vicino al bar. MDP frontale. PA del maresciallo e dell’uomo fuori dal bar a cui si rivolge. Contemporaneamente esce fuori dal bar sulla porta una donna,proprietaria del bar. Un carabiniere passa davanti alla MDP per andare a fare domande agli uomini fuori dal bar.

Raccordo di movimento,MDP frontale,il maresciallo si volta indietro verso l’uomo alla guida dell’auto per parlargli e insieme all’altro suo collaboratore si incammina lungo la via del paese. L’automobile parte. Dissolvenza incrociata. MDP frontale,PA di don Paolo e della madre. Don Paolo ha finito la messa e si

Note Esterno

Interno

Interno

Motore dell’automobile,sportello che si chiude.

Esterno

Maresciallo: “E’ per il morto la funzione in chiesa? Ehi dico a voi!” Donna del bar: “No questa è la prima messa di don Paolo,il nuovo parroco,è stato il primo ad accorrere laggiù stanotte non lo sapete” Uomo che accompagna il maresciallo: “Maresciallo dicono che il morto è ancora là sul posto,Nicodemo Barras non l’ha fatto toccare” Maresciallo: “Ah,stavolta Nicodemo fa le cose in regola eh,menomale.” Maresciallo: “Senti tu vai su alla chiesa e finita la messa pigli il parroco e lo porti giù dai Barras”

Si capisce che è un bar dai cartelli fuori esposti come birra ichnusa

La madre: “E’ stato molto bello per me Paolo”Don Paolo: “Grazie mamma”Antioco: “E io sono stato bravo?”Don Paolo: “Sei stato un asso,ah

Interno della chiesa

73


Durata: 37”

Inquadratura 70 Da 11’26” a 12’51” Durata: 1’26”

ricordami di comprare chiodi e colla” La madre: “Fuori c’è un carabiniere che è venuto per portarti dai Barras,ti aspettano là,c’è anche il maresciallo”Don Paolo: “Digli che vado subito”La madre: “Lo credi proprio necessario?”Don Paolo: “Ma certamente”La madre: “Tu manchi da tanti anni e non sai che in queste faccende è meglio mischiarsene molto poco,soprattutto se c’è di mezzo Nicodemo Barras” Don Paolo. “Non sono affatto d’accordo con te,e perché poi tutti hanno paura di questo Barras?”La madre: “Oh niente”Don Paolo: “E allora..tira fuori gli arnesi Antioco,oggi cominceremo a lavorare.” Sequenza VII INQQ. 70-71 Esterno giorno. Stazzo dei Barras. Don Paolo, Nicodemo e il maresciallo discutono sull’accaduto. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP Verso delle mucche. Maresciallo al frontale. Campo medio,Figura carabiniere: “Hai scritto intera di Nicodemo Barras tutto?”Carabiniere: “Devo sulla sinistra con aria rileggere?”Maresciallo: “No lascia,non c’è indifferente e sulla destra un altro mi pare” Nicodemo: “Ne so quanto carabiniere in piedi e seduto voi,io non c’ero,potrei solo dirvi del danno su uno sgabello di profilo il che ho subito,ma ormai quello che è stato è maresciallo. Sullo sfondo il stato”Maresciallo: “Bèh và a farlo paesaggio e altre persone che rimuovere”Carabiniere: “Bene”. lavorano nello stazzo. Si vede Uomo a cavallo: “Ecco padrone,era arrivare in seguito un uomo a arrivata fino al nuraghe di cavallo e l’automobile con S.Antonio”Nicodemo: “Bravo,riportala don Paolo che scende e si nella stalla,e aspetta un po’ prima di farla avvicina verso il centro bere”. Maresciallo: “Prima d’ora non c’era dell’inquadratura. Un altro stato mai niente a carico di quello carabiniere entra in campo lì?”(riferendosi all’uomo morto).Nicodemo: passando di fronte alla MDP “Tutti sono onesti prima di diventare per poi riuscire. L’uomo a ladri”. Maresciallo: “Oh buongiorno cavallo esce di scena. Arriva reverendo,sono il maresciallo don Paolo. Il Maresciallo si Taddei,scusate se vi disturbo” Don Paolo: alza per salutarlo e dopo “Buongiorno maresciallo” Maresciallo: avergli presentato Nicodemo “Voi conoscete Nicodemo Barras?” esce dall’inquadratura. Da Nicodemo: “Ah naturalmente che ci questo momento vi è un PA di conosciamo,salute reverendo!Io mi ricordo don Paolo sulla destra di quando eravate un ragazzetto scalzo e profilo e Nicodemo sulla sudicio,così come siete adesso non riesco sinistra di profilo che proprio a vedervi” Don Paolo: “Non occupano l’inquadratura preoccupatevene,,nostro Signore ha dato la centrale. Poco dopo rientra il vista anche ai ciechi” Maresciallo: “Volete maresciallo di spalle in mezza dare un’occhiata al verbale?,La figura sulla destra ricostruzione dei fatti è abbastanza rivolgendosi a don Paolo e chiara,guardate se non avete altro da porgendogli il verbale. Don aggiungere” Don Paolo: “Qui non si dice Paolo si volta verso la MDP e affatto degli spari “ Maresciallo: “Che il maresciallo che ora si sposta spari?” Don Paolo: “Io ho sentito sparare” di profilo,prende il verbale e Nicodemo: “Deve aver aperto il recinto e sistema,arriva la madre che gli porta un vassoio con una tazza di latte e del pane. Dettaglio di Antioco sulla sinistra.

74

Note Questa inquadratura è un piano sequenza o un long take


lo legge. Nicodemo è sempre nella sua posizione.

71 Da 12’52” a 13’19” Durata: 28”

Inquadratura 72 Da 13’20” a 13’25” Durata: 6” 73 Da 13’26” a 13’29” Durata: 4”

74 Da 13’30” a 13’33” Durata: 4” 75 Da 13’34” a 13’36” Durata: 3” 76 Da 13’37” a 13’39” Durata: 3”

sparato in aria,in genere fanno tutti così per far scappare il bestiame” Don Paolo: “Provate a far esaminare il suo fucile forse risulterà che è stato sparato qualche colpo” Nicodemo: “Complimenti reverendo,mi sembrate più un poliziotto che un prete” Raccordo di movimento della Don Paolo: “Vi sono grato di avermelo MDP, campo medio,mezza ricordato,e allora come prete debbo dirvi figura di don Paolo sulla che la statua di S.Antonio deve stare al suo destra e di Nicodemo sulla posto,cioè in chiesa,non certo a casa sinistra entrambe di profilo. vostra” Nicodemo: “L’avevo presa per Sullo sfondo il paesaggio. meglio conservarla,la mia casa è quella di Dopo una breve discussione un galantuomo” Don Paolo: “Certo ma tra il prete e Nicodemo,rientra anche quella di Dio” Don Paolo al nell’inquadratura il maresciallo: “Posso esservi ancora maresciallo da destra e si pone utile?”Maresciallo: “Quando farete i al centro tra il prete e funerali?”Don Paolo: “Domattina dopo la Nicodemo di fronte alla MDP. messa” Maresciallo: “ Allora ci saremo Infine don Paolo se ne va e la anche noi”.Maresciallo: “Aspettate MDP con un raccordo di reverendo,vi faccio accompagnare a casa” movimento lo segue. Don Paolo: “No grazie,non disturbatevi,prendo la scorciatoia” Sequenza VIII INQQ. 72-92 Interno notte. Stazzo del morto. Veglia funebre. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP Pianti e canzoni sarde tipiche della veglia frontale, campo medio. Donne vestite a lutto stanno intorno al morto e iniziano la veglia MDP frontale,al centro dell’inquadratura vi è una donna seduta,la moglie del defunto, che accarezza un bambino, suo figlio. Sulla destra dettaglio di una donna anziana che canta,e sulla sinistra un bambino seduto e dettaglio di un’altra donna MDP angolata sulla destra, mezza figura della vedova al centro fra due bambini

Pianti e canti

MDP frontale,sulla strada arriva don Paolo che si reca a casa del defunto

MDP frontale,interno della casa del defunto,si vede entrare don Paolo dalla porta sulla destra

Note

esterno

Pianti e canti

75


77 Da 13’40” a 13’43” Durata: 4”

MDP frontale,al centro dell’inquadratura vi è il defunto disposto a terra coperto e intorno a lui la vedova e altre donne Come l’inquadratura 74

Pianti e canti

78 Da 13’44” a 13’45” Durata: 2” 79 Da 13’46” a 13’46” Durata: 1” 80 Da 13’47” a 13’57” Durata: 11” 81 Da 13’58” a 14’01” Durata: 4”

82 Da 14’02” a 14’04” Durata: 3” 83 Da 14’05” a 14’07” Durata: 3”

MDP angolata sulla sinistra, figura intera di Don Paolo sulla porta

MDP frontale,campo medio, don Paolo sulla porta,la vedova ripresa di spalle si alza in piedi con il bambino e don Paolo si avvicina verso lei PP della vedova che sta di fronte alla MDP posta in posizione angolata e di don Paolo ripreso di fianco,quasi di spalle con la luce che crea ombra sul volto della donna Raccordo di movimento della MDP che dal PP della vedova passa a un PP del bambino che le sta a fianco

Don Paolo: “Coraggio,il Signore vi protegga e accolga l’anima del vostro sposo”

MDP frontale, PP di don Paolo e della vedova ripresa di spalle

Vedova: “… gli ho messo il suo nome perché gli somigliasse”

Come l’inquadratura 81

Vedova: “E’ morto povero e onorato,guardate là il suo gabbano …

Raccordo di movimento della MDP che va a inquadrare il gabbano del defunto appeso al muro

… È ancora appeso al muro”

Come l’inquadratura 81 e 84

La vedova continua: “Non lo toccherò mai,anche se un giorno dovrò morire di freddo,lo darò a mio figlio quando sarà diventato degno del padre e sarà lui a vendicare la sua memoria” Don Paolo: “Ma nessuno è responsabile della sua morte,è stata una disgrazia,possiamo solo pregare per la sua anima”

84 Da 14’08” a 14’11” Durata: 4” 85 Da 14’12” a 14’12” Durata: 1” 86 Da 14’13” a 14’20” Durata: 8” 87 Da 14’21” a 14’25”

MDP frontale, PP della vedova di spalle e mezza figura di don Paolo

Vedova: “Così sia reverendo”

Vedova: “Si chiama come il padre …”

76


Durata: 5” 88 Da 14’26” a 14’31” Durata: 6”

MDP angolata sulla destra PP di don Paolo quasi di spalle e della vedova verso sinistra

Vedova: “Bartolomeo Casu era un uomo onesto reverendo non un ladro”

Come l’inquadratura 87

Pianti dei bambini. Vedova: “Io pregherò per lui …

Come l’inquadratura 88. La vedova professa l’innocenza del marito e disperata si mette a piangere

… e maledico chi l’ha ucciso assassino!”

MDP frontale,figure intere di persone che assistono alla vecchia

Pianti e grida della vedova: “Assassini maledetti l’hanno ucciso”

89 Da 14’32” a 14’32” Durata:1” 90 Da 14’33” a 14’35” Durata: 3” 91 Da 14’36” a 14’38” Durata: 3” 92 Da 14’39” a 14’56” Durata: 18”

Inqudratura 93 Da 14’57” a 15’43” Durata: 49”

94 Da 15'44” a

MDP frontale campo medio, Vedova: “Maledetti, maledetti” figura intera di don Paolo di Pianti fianco che guarda la donna disperarsi,la quale esce dall’inquadratura a sinistra sorretta da altre donne,alla sua destra il figlio della donna,mezza figura. Don Paolo poi inizia a benedire la salma. Sequenza IX INQQ. 93-100 Esterno giorno. Sagrato chiesa. Sistemazione di alcune panche rotte. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP Don Paolo: “Ecco sono tutti qui,per cui frontale, campo medio,figura stasera devono essere sistemati” intera di don Paolo e Antioco Antioco: “Tutti?” Don Paolo: “Ma seduti fuori dalla chiesa che certo,vedi alcuni hanno il piano cattivo e le aggiustano le panche. Si gambe buone,li adopereremo per quelli che alzano poi in piedi e don hanno il piano buono e le gambe cattive” Paolo prende una panca rotta Antioco: “Ma voi lo sapete fare? Don e inizia ad aggiustarla. Paolo: “Non sarà difficile Antioco va a chiamare l’altra vedrai,pregheremo San Giuseppe di persona per aiutarli. ispirarci,lui era un bravo falegname,visto che non abbiamo altri aiuti” Antioco: “Don Paolo,volevo dire che una persona per aiutare un po’ ci sarebbe,certo non sa fare molto,ma insomma” Don Paolo: “Bene bene è proprio quello che ci vuole” Antioco: “La chiamo reverendo?” Don Paolo: “Mmm” Antioco: “Eccola” MDP angolata sulla Don Paolo: “Ah saresti tu l’aiuto sinistra,figura intera di don eh,benone,bravissima,fammi pensare cosa Paolo che sta di spalle alla potresti fare” 77

Note


15’54” Durata: 11”

95 Da 15’55” a 16’23” Durata: 32”

96 Da 16’24” a 17’06” Durata: 43”

97 Da 17’07” a 17’15” Durata: 9” 98 Da 17’16” a 17’46” Durata: 31”

99

MDP e si dirige verso Antioco e l’aiutante,una bambina, che gli vanno incontro. Don Paolo prende per mano la bambina e si volta verso la MDP e controlla cosa potrebbe farle fare. Sullo sfondo si intravede la via del paese e varie persone che la percorrono Raccordo di movimento della MDP,don Paolo prende la bambina e la fa sedere sul muretto,facendole vedere cosa fare,poi torna al suo lavoro.

Dissolvenza incrociata. MDP a mano inquadra Antioco e la bambina seduti sul gradino della porta della chiesa, si allontana pian piano indietro,inquadrando don Paolo che porta una panca aggiustata sulla quale si siede. Si vede giungere dallo sfondo un uomo a cavallo. Don Paolo si alza prende la panca e la porta dentro la chiesa, Antioco e la bambina ne prendono una in due ed escono di scena. L’uomo a cavallo scende,lega il cavallo,arriva al centro dell’inquadratura L’inquadratura si restringe sui due personaggi,MDP centrale,mezza figura di don Paolo e dell’uomo Raccordo di movimento della MDP che segue i movimenti dei personaggi. PP di don Paolo e dell’uomo di fronte alla MDP. Dettaglio della porta della chiesa come sfondo. L’uomo porge dei soldi a don Paolo per il funerale. Don Paolo prende i soldi in mano e li sfoglia. Dopo aver rifiutato la proposta dell’uomo riprende a lavorare,l’uomo a cavallo se ne và Raccordo di movimento della MDP,viene inquadrato l’uomo

Don Paolo: “Potresti,come vedi il Signore pensa a tutto,ho un lavoro per te sai,mettiti qui e raccogli tutti questi chiodi come faccio io,guarda,vedi?Poi li metti dentro una scatola,capito?Su,ora avanti da brava,fammi vedere cosa sei capace di fare” Don Paolo: “Ecco fatto,meglio che niente,domani andremo avanti” Rumore di zoccoli del cavallo Don Paolo ad Antioco: “Voi guardate se riuscite a trasportarne una in due,benone,portatemela in casa,ci lavorerò dopo cena” Uomo a cavallo: “Siete voi il nuovo parroco?:” Don Paolo: “Si”

Uomo del cavallo: “La famiglia di Bartolomeo Casu vi domanda di fare il funerale un po’ prima,all’alba alle sei,è meglio per tutti” Don Paolo: “Voi chi siete un parente?” Uomo: “Il funerale lo paghiamo noi,vi ho portato il danaro,così pensate voi a pagare tutto quello che c’è da pagare,quello che avanza lo darete alla vedova alle sei al cimitero” Don Paolo: “Perché questo cambiamento?Deve venire anche il maresciallo da Baunei,e poi è l’unica messa della mattina” Uomo: “E’ un consiglio che vi abbiamo dato,è nell’interesse di tutti” Don Paolo: “Non riesco a capirvi” Uomo:”Credo invece di si,accettate?” Don Paolo:“No”

78


Da 17’47” a 17’48” Durata: 2” 100 Da 17’49” a 18’12” Durata: 24”

che slega il cavallo,dettaglio di don Paolo di spalle che lo guarda sulla sinistra MDP frontale,PA di don Paolo,mezza figura di Antioco e della bambina. I tre escono dall’inquadratura.

Inquadratura 101 Da 18’13” a 18’16” Durata: 4”

102 Da 18’17” a 18’20” Durata: 4” 103 Da 18’21” a 18’24” Durata: 4” 104 Da 18’25” a 18’52” Durata: 28”

105 Da 18’53” a 18’59” Durata: 7” 106 Da 19’00” a 19’30” Durata: 31”

Don Paolo ad Antioco: “Dì,sai chi è quell’uomo?” Antioco: “Sì don Paolo,anche l’anno scorso quando morì Ignazio Santeddu il funerale fu pagato da Costantino Corraine,non lo sapevate? Don Paolo: “Corraine?” Antioco:”Bartolomeo Casu era uno che stava dalla parte di Costantino,anche lui” Sequenza X INQQ. 101-120 Esterno giorno. Strada per Aar. Agguato alle forza dell’ordine. Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Rumore del motore dell’auto Totale del paesaggio e di una stradina bianca sulla quale si vede un’automobile MDP angolata,riprende l’automobile che passa velocemente di fronte alla MDP MDP frontale, PP Rumore del motore La MDP è dell’auto con a bordo il dell’automobile posizionata sopra maresciallo e i l’automobile davanti carabinieri La MDP riprende parte Rumore del motore dell’auto. Un uomo sta a dell’automobile ora da Maresciallo: “Proprio qui ti dovevi bordo dell’auto con dietro e si vede il fermare?Levati di mezzo,bèh la MDP e riprende maresciallo seduto. . diciamo a te” Uomo del carro: “Di L’auto si ferma perché solito qua non passa mai nessuno” trova la strada sbarrata Maresciallo: “Su voi altri dategli da un carro pieno de una mano,bella ragione,e noi chi legna e un uomo. I siamo nessuno?” Uomo: “No,ma carabinieri scendono non v’aspettavo così presto” dall’auto per spostare il carro MDP frontale,PP Maresciallo: “Ah si eh?! dell’auto e del Rumore dello sportello dell’auto maresciallo che scende che si chiude. Una panoramica da sinistra a destra accompagna lo spostamento del maresciallo. MDP frontale,mezza figura del maresciallo di fianco a sinistra e dell’uomo del carro di fianco a destra. Tra i due più in fondo si vedono dettagli dei due carabinieri e del cavallo.

Maresciallo: “E chi ti ha detto che passavamo di qui?” Uomo: “Uno che mi ha fatto un ambasciata” Maresciallo: “Forza!” Uomo: “Dice che Costantino Corraine vi manda a dire di non entrare in paese prima che il funerale sia finito,sennò può succedere qualche cosa” Carabiniere: “Tanto per cominciare qualche cosa di brutto può capitare a te adesso” Uomo: “Ambasciatore non porta 79


107 Da 19’31” a 19’45” Durata: 15”

108 Da 19’46” a 19’49” Durata: 4”

109 Da 19’50” a 19’53” Durata: 4”

110 Da 19’54” a 19’54” Durata:1” 111 Da 19’55” a 19’57” Durata: 3” 112 Da 19’58” a 20’00” Durata: 3” 113 Da 20’01” a 20’05” Durata: 5” 114 Da 20’06” a 20’10” Durata: 5”

115

Il maresciallo esce dall’inquadratura con i carabinieri,una panoramica da sinistra a destra mostra l’uomo che sposta il carro e l’auto che passa Raccordo di movimento della MDP, mezza figura dell’uomo del carro che ripreso di spalle sventola un fazzoletto bianco in aria MDP dall’alto,veduta di una mezza figura di un uomo di spalle con un fucile,sullo sfondo stradina bianca e l’uomo sopra il carro che sventola il fazzoletto L’uomo si volta verso la MDP e spara dei colpi di fucile per dare il segnale MDP frontale,campo medio,una figura intera di un altro uomo su una grande roccia Una panoramica da sinistra a destra segue un bambino(Gianmaria) che sale su un cavallo Panoramica da sinistra a destra segue due uomini a cavallo e il ragazzino che vanno via MDP frontale,campo lungo,visione della stradina bianca sulla quale arriva l’auto dei carabinieri. Sulla destra dettagli di tre figure uomini che con i fucili si preparano a sparare La MDP è posizionata dietro l’automobile dei

pena,questo mi hanno detto di dirvi e ve l’ho detto,ho fatto un piacere a loro e uno a voi” Maresciallo: “Ma fai meno chiacchiere,e leva questo carro dalla strada,che poi ci penso io a ritrovarti” Uomo:”Mi chiamo Antonio Saccu e vivo a Baunei” Carabiniere: “Salite ti conosco io non dubitare” Rumore del motore dell’auto che parte

Rumore dell’auto

Motore dell’auto

Colpi di fucile

Raccordo sonoro,colpi di fucile. Uomo sulla roccia: “Gianmarì sono quattro!” Zoccoli del cavallo

Zoccoli del cavallo

Rumore del motore dell’automobile

Rumore del motore dell’auto e spari di fucile 80


Da 20’11” a 20’14” Durata: 4”

116 Da 20’15” a 20’17” Durata: 3” 117 Da 20’18” a 20’20” Durata: 3”

118 Da 20’21” a 20’23” Durata: 3”

119 Da 20’24” a 20’28” Durata: 5”

carabinieri e si sposta con essa,chi vi è a bordo è ripreso di spalle. Un proiettile colpisce il finestrino di davanti dell’auto Come l’inquadratura 115, l’auto si ferma e i conducenti scendono MDP frontale,i carabinieri e il maresciallo si riparano,sulla destra dettaglio dell’auto e del carabiniere che si ripara MDP frontale,PP di due uomini che da dietro una roccia sparano contro il maresciallo e i suoi uomini MDP frontale,PA del maresciallo rivolto alla MDP

Spari dei fucili

Maresciallo: “Ci hanno preso nel mezzo, carogne"

Sequenza XI INQQ. 120-148 Esterno giorno. Cimitero. Funerale di Bartolomeo Casu. Inquadratura 120 Da 20’29” a 20’32” Durata: 4”

121 Da 20’33” a 20’37” Durata: 5”

122 Da 20’38” a 20’43” Durata: 6”

Colonna visiva MDP frontale,campo lungo. In lontananza si vede il prete nel cimitero che celebra il funerale e le persone che vi stanno partecipando MDP frontale,al centro dell’inquadratura vi è don Paolo in figura intera che legge il rito del funerale,al suo fianco Antioco in figura intera che regge l’incenso. A sinistra poste in cerchi mezze figure di altre persone che assistono. A destra dettaglio della croce della tomba. Sullo sfondo il paesaggio. MDP angolata sulla destra. Campo lungo. Arrivano tre uomini a cavallo Raccordo di movimento

Colonna sonora Musica dell’inizio del film. Il prete in lontananza recita la messa del funerale

Don Paolo recita in latino il rito del funerale. Musica in sottofondo

Zoccoli dei cavalli

Musica. Don Paolo continua il rito. 81

Note


123 Da 20’44” a 20’59” Durata: 16”

124 Da 21’00” a 21’03” Durata: 4”

125 Da 21’04” a 21’07” Durata: 4” 126 Da 21’08” a 21’18” Durata: 11”

127 Da 21’19” a 21’21” Durata: 3”

128 Da 21’22” a 21’28” Durata: 7”

129 Da 21’29” a 21’33” Durata: 5” 130 Da 21’34” a 21’46” Durata: 13”

della MDP,i tre uomini giungono al cimitero. La MDP ora si è spostata ed è posta angolata sulla destra,riprende don Paolo e Antioco in PA di spalle,per riprendere l’arrivo dei tre uomini. Uno di questi scende e si avvicina alla tomba,è Costantino Corraine MDP frontale,PP sulla destra di Costantino Corraine ripreso di spalle. PA di don Paolo e mezza figura di Antioco che stanno davanti a Costantino. Raccordo sul gesto in cui Costantino si inchina per prendere della terra e gettarla sulla tomba. MDP frontale,PP di don Paolo a sinistra ripreso di profilo, e mezza figura di Costantino.Indietro si vede un uomo a cavallo. La MDP in posizione frontale con un raccordo di movimento inquadra ora frontalmente don Paolo e Antioco, e Costantino di spalle Inquadratura uguale alla 126.Costantino Corraine si volta verso le persone che sono presenti per dire che giustizia sarà fatta,poi fa per andarsene ma don Paolo lo ferma con le sue parole Inquadratura come la 127.

MDP frontale. PP di don Paolo di spalle a sinistra, e mezza figura di Costantino rivolto verso don Paolo

Don Paolo continua il funerale.

Don Paolo continua il funerale

Costantino Corraine: “Bartolomeo Casu,sono venuto a dirti che i tuoi amici non ti dimenticano,sei morto con le pupille aperte Bartolomeo Casu,ma riposa in pace”

Costantino Corraine: “Dite a Palumba Casu che non dovrà aspettare che suo figlio sia grande per avere giustizia”

Don Paolo: “Perché vieni a turbare la pace di un luogo consacrato,in nome di quale giustizia stai parlando?” Costantino Corraine: “Io conosco una sola giustizia,la mia,non tutti sono così vili da credere a quanto Nicodemo vuol far credere. Bartolomeo Casu è stato ucciso,ucciso da mano armata,non dai cavalli,domandalo a loro,lo sanno tutti” 82


131 Da 21’47” a 21’50” Durata: 4” 132 Da 21’51” a 22’00” Durata: 10”

133 Da 22’01” a 22’08” Durata: 8”

134 Da 22’09” a 22’18” Durata: 10“

135 Da 22’19” a 22’27” Durata: 9”

136 Da 22’28” a 22’31” Durata: 4” 137 Da 22’32” a 22’37” Durata: 6”

138 Da 22’38” a 22’42” Durata: 5” 139 Da 22’43” a 22’48” Durata: 6”

Come l’inquadratura 127 Don Paolo: “Ma perché nessuno ha e 129. parlato?Perché ?”

Di nuovo l’inquadratura si sposta tornando all’inquadratura uguale alla 126.Costantino non risponde subito alle parole del prete,si volta e sale sul suo cavallo MDP frontale,MPP di Costantino sul suo cavallo di cui si vedono solo dettagli,a fianco a lui a sinistra un altro uomo a cavallo in PP La MDP mentre Costantino continua a parlare inquadra don Paolo in figura intera che ascolta e le altre persone sempre in figura intera,poi don Paolo inizia a parlare e si avvicina verso Costantino MDP angolata a sinistra,PA di don Paolo rivolto verso la MDP,e verso Costantino ripreso in parte di spalle a destra

MDP frontale,MPP di Costantino a cavallo e a sinistra di un altro uomo

Costantino Corraine: “Tu sei di queste parti prete,ma la veste che indossi e i lunghi anni passati in continente ti hanno fatto dimenticare molte cose. Nessuno di noi crede alla buona fede e alla giustizia … … e allora ce la facciamo da noi stessi” Don Paolo: “Ascoltami Corraine,ascoltatemi tutti,non è affatto vero quello che dici,non è vero …

Don Paolo continua: “… credetemi,io vedo qui le tombe di tanti uomini mancati troppo presto all’affetto dei loro cari,uomini che non hanno potuto tirar su i loro figli,vittime di questa vostra giustizia Don Paolo continua: “se questi uomini vi potessero parlare vi supplicherebbero di rimettervi

MDP frontale dall’alto,mezza figura di don Paolo che continua a parlare,a sinistra più giù figura intera di un uomo venuto al funerale,a destra dettaglio di una donna Inquadratura uguale alla 136

A chi ha il diritto e il dovere di amministrare la giustizia in terra. Io vi scongiuro,vi prego,abbiate fiducia”

Inquadratura uguale alla 137

Don Paolo: “Alla mia sincerità ci credete,non è vero?”

Costantino Corraine: “Tu ti fai troppe illusioni,i tuoi nuovi amici non sono sinceri”

83


140 Da 22’49” a 22’50” Durata: 2” 141 Da 22’51” a 22’55” Durata: 5”

142 Da 22’56” a 23’06” Durata: 11” 143 Da 23’07” a 23’08” Durata: 2” 144 Da 23’09” 23’17” Durata: 9”

145 Da 23’18” a 23’20” Durata: 3” 146 Da 23’21” a 23’21” Durata: 1”

147 Da 23’22” a 23’22” Durata: 1” 148 Da 23’23” a 23’29” Durata: 7”

Inquadratura 149 Da 23’30” a 23’40” Durata: 11” 150 Da 23’41” a 23’43” Durata: 3”

Come inquadratura 138 e 136

Costantino Corraine: “Si alla tua crediamo prete”

Come 137. Con i colpi di fucili don Paolo e le altre persone si voltano verso la direzione da cui si sentono gli spari Uguale all’inquadratura 136,138 e 140

Don Paolo: “E allora dammene una prova,io farò sapere quanto mi hai detto,e farò riaprire le indagini” Si sentono colpi di fucili

MF di don Paolo

Come 138

Mezza figura di don Paolo. Dietro di lui altre persone,si vede passare un cavallo con un uomo Raccordo di movimento della MDP che inquadra subito Costantino che fa per andarsene con i suoi uomini Don Paolo e le altre persone li guardano andarsene Una panoramica da destra a sinistra inquadra i tre uomini andarsene

Costantino Corraine: “Dobbiamo andarcene adesso,i miei amici mi chiamano,ma prima voglio farti una proposta,io credo alla tua buona fede … … perciò ho bisogno che tu stesso ti convinca chi di noi ha ragione … … e allora io ti dico che nessuno muoverà un dito contro gli assassini di Bartolomeo Casu,fino a che tu stesso non sarai tradito dalla giustizia che invochi. Accetti?” Don Paolo: “Accetto” Musiche

Musica

Musica

Musica

Sequenza XII INQQ. 149-155 Esterno giorno. Strada per Aar. Fine dell’agguato. Colonna visiva Colonna sonora Una panoramica da Musica e spari destra a sinistra inquadra un uomo che crea un fuoco da degli arbusti MDP frontale,campo Musica e spari medio,vediamo la stradina bianca in PP con dettaglio dell’automobile dei carabinieri a destra e un uomo che si ripara dietro 84

Note


151 Da 23’44” a 23’49” Durata: 6” 152 Da 23’50” a 23’51” Durata: 2”

153 Da 23’52” a 23’53” Durata: 2” 154 Da 23’54” a 23’55” Durata: 2” 155 Da 23’56” a 24’03” Durata: 8”

156 Da 24’04” a 24’12” Durata: 9”

Inquadratura 157 Da 24’13” a 24’18” Durata: 6”

158 Da 24’19” a 24’29” Durata: 11”

essa,il maresciallo e l’altro carabiniere si riparano a terra. Sullo sfondo il paesaggio e la grande roccia da cui provengono gli spari MPP dei due uomini che Musica e spari hanno fatto l’agguato ai carabinieri,sono dietro la roccia e sparano Breve stacco della MDP Musica sull’uomo che ha acceso il fuoco,ripreso dal basso sulla roccia in figura intera I due uomini avendo Musica visto il segnale del fuoco smettono di sparare e se ne vanno FI dell’altro uomo che ha acceso il fuoco,anche lui se ne va MDP frontale,mezza Musica. Maresciallo: “Beh ma figura del maresciallo come,se ne vanno già?” che sta giù nella strada,vede che l’agguato è finito MDP frontale,viene Rumore del motore dell’auto inquadrata la strada dalla quale si vede arrivare un’altra auto dei carabinieri. A destra dettaglio dell’auto dei carabinieri. Sequenza XIII INQQ. 157-182 Esterno- Interno giorno. Stazzo dei Barras. Don Paolo si reca da Nicodemo Barras. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Versi di animali MDP frontale,dall’alto,campo medio,don Paolo sta camminando lungo una via di paese in cui ci sono anche alcuni animali. E’ diretto a casa di Nicodemo Barras Dissolvenza incrociata. Donna: “Il padrone sta mangiando MDP leggermente non so se potrà ricevervi” Fuori angolata a destra. campo si sente: “Lascialo entrare FI,Don Paolo è entrato Filia” Donna: “Si accomodi in casa,accompagnato da allora” una donna percorre un corridoio stretto e buio Raccordo di direzione. Nicodemo Barras: “Don Paolo ha 85

Note

Iniziano da qui una


159 Da 24’30” a 24’41” Durata: 12”

160 Da 24’42” a 24’48” Durata: 7”

161 Da 24’49” a 24’53” Durata: 5”

162 Da 24’54” a 24’57” Durata: 4” 163 Da 24’58” a 25’01” Durata: 4” 164 Da 25’02” A 25’13” Durata: 12”

165 Da 25’14” a 25’16”

Don Paolo passando di fronte alla MDP entra in una stanza in cui si vedono Nicodemo Barras e Agnese,sua figlia, che stanno mangiando. Don Paolo è ripreso di spalle,la MDP è frontale e riprende Nicodemo seduto a tavola e Agnese. La MDP ora riprende don Paolo seduto sulla sedia di fronte alla MDP rivolto a Nicodemo.In MPP Agnese e Nicodemo di spalle che mangiano e dettagli di ciò che sta a tavola. Raccordo di movimento della MDP angolata a sinistra. Viene inquadrato frontalmente Nicodemo e dettaglio di don Paolo di spalle Come 161

dimenticato i nostri usi e và trattato come un forestiero,sedetevi e se avete appetito mangiate” Don Paolo: “No grazie”

Ritorna l’inquadratura 161. Agnese si alza in piedi ma poi si risiede MDP frontale,MPP di don Paolo

Nicodemo: “Agnese è mia figlia e non ho segreti, resta tu(riferito ad Agnese) Don Paolo: “Sono venuto a chiedervi aiuto” Nicodemo fuori campo: “A me?” Don Paolo: “Si,voglio tentare di riportare fra la nostra gente la fiducia nella legge e insegnare loro a non diffidare” Nicodemo: “Ottimo proponimento ma cosa c’entro io”

MDP frontale su Nicodemo e Agnese

Don Paolo: “Sono venuto per parlarvi Nicodemo” Nicodemo: “Se é per la statua …

Nicodemo: “… ve la farò riavere domenica” Don Paolo:“Non si tratta di questo” Nicodemo: “ho capito,allora parlate” Don Paolo: “Preferirei farlo da solo”

Durata: 3”

166 Da 25’17” a 25’24” Durata: 8”

MDP frontale su MPP di don Paolo

Don Paolo: “Bartolomeo Casu è morto qui,tra i vostri cavalli,la vostra gente. Potete far niente …

Come 165

… per aiutare la giustizia?… Nicodemo:”In altre parole dovrei fare la spia se chi ha sparato è uno dei miei,o andarmi a costituire se sono stato io” Don Paolo: “Dunque è stato

167 Da 25’25” a 25’33” Durata: 9” MDP frontale su mezza

86

serie di raccordi di sguardo fra i due interlocutori


168 Da 25’34” a 25’35” Durata: 2” 169 Da 25’36” a 25’37” Durata: 2” 170 Da 25’38” a 25’38” Durata:1”

figura di don Paolo.

ucciso”

MDP frontale su Nicodemo e Agnese. Agnese si alza ed esce dal campo Una panoramica obliqua sposta verso Nicodemo

Passi di Agnese che si allontana

MPP di don Paolo 171 Da 25’39” a 25’40” Durata: 2” 172 Da 25’41” a 25’50” Durata: 10”

173 Da 25’51” a 25’55” Durata: 5”

Mezza figura di Nicodemo che si alza,dettaglio di don Paolo a sinistra La MDP ora riprende don Paolo di fronte e dettaglio di Nicodemo a destra di profilo Come la 172

174 Da 25’56” a 26’07” Durata: 12”

Come 173 175 Da 26’08” a 26’12” Durata: 5” Come 172 176 Da 26’13” A 26’18” Durata: 6” 177 Da 26’19” a 26’34” Durata: 16”

178 Da 26’35” a 27’06” Durata: 32”

Una panoramica da destra a sinistra segue Nicodemo che si sposta verso un mobiletto per prendere dei fiammiferi per accendere la lampada MDP frontale MPP di don Paolo a destra e mezza figura di Nicodemo a sinistra. Nicodemo accende la lampada nel mentre che parla e rimane in piedi. Alla fine della conversazione don Paolo si alza e se ne va

Nicodemo: “Il giorno in cui il primo Corraine uccise il primo Barras,non ci fu né legge né giustizia,ma soltanto miseria,abbandono e indifferenza” Nicodemo: “E allora altri uomini si arrogarono questo diritto” Nicodemo continua: “Anch’io alla vostra età credetti di poter spezzare questa catena di vendette,eravamo in due anzi,io e l’uomo che avete visto stamane,Costantino Corraine” Nicodemo: “Ci giurammo amicizia come fratelli” Nicodemo: “E poi uno da una parte e l’altro dall’altra,e tra noi il ricordo dei morti” Musica in sottofondo Nicodemo: “So benissimo che un giorno o l’altro un Corraine ucciderà un Barras per vendicare la morte di Bartolomeo Casu”

Nicodemo: “E può darsi che questa volta toccherà a me. Gli uomini di Aar sono condannati a morire con gli occhi aperti,e voi non ci potete far niente” Don Paolo: “Forse io no,ma voi si. Voi potete Nicodemo” Nicodemo: “Temo che voi mi abbiate frainteso,io non so niente,e non ho niente da dire alla giustizia,mi 87

I raccordi di sguardo terminano


179 Da 27’07” a 27’12” Durata: 6”

180 Da 27’13” a 27’ 32” Durata: 20”

181 Da 27’21” a 27’56” Durata: 36”

Un raccordo di movimento segue don Paolo che se ne va ed esce dalla stanza,mentre Nicodemo rimane ad accendere la lampada MDP frontale,figura intera di don Paolo e Agnese di profilo. Don Paolo è uscito dalla casa,sta per andarsene ma viene fermato da Agnese L’inquadratura restringe sui due personaggi,Agnese porge qualcosa a don Paolo,è la metà di una moneta. Dopo aver parlato Agnese saluta don Paolo,gli apre il cancello

capite” Don Paolo: “Si,mi dispiace,addio Nicodemo Barras” Musica

Agnese: “Don Paolo,mi scusi” Don Paolo: “Cosa c’è Agnese?” Agnese: “Sono venuta a domandarle che cosa intende fare” Don Paolo: “Suo padre non ha nulla da temere se è innocente” Agnese: “Lo so non volevo dir questo,prenda … … chissà da quanto tempo lei ha buttato via l’altra metà di questa moneta” Don Paolo: “No l’ho conservata anch’io tanto tempo,era il ricordo della mia infanzia” Agnese: “Ora non siamo più bambini,lei è il mio parroco,e non posso conservare un pegno per innocente che fosse,addio don Paolo” Don Paolo: “A presto Agnese” Musica

Da qui la musica è tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms

L’inquadratura si riallarga,i due personaggi tornano figure intere,don Paolo va via e Agnese lo guarda,ripresa di spalle Sequenza XIV INQQ.183-185 Esterno sera (tramonto), su di un ponticello (tra lo stazzo ed il paese). Momento di esitazione di don Paolo. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note MDP frontale,campo Musica IV sinfonia di J. medio,don Paolo è Brahms 183 Da 28’03” a 28’09” ripreso da lontano in Durata: 7” figura intera,è su un ponticello PP di don Paolo che Musica guarda la metà della 184 Da 28’10” a 28’27” moneta,contemplandola Durata: 18” Don Paolo riprende dal Musica via del paese,uscendo 185 Da 28’28” a 28’32” dall’inquadratura Durata: 5” Sequenza XV INQQ.186 Esterno giorno. Cimitero. Riesumazione del cadavere. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Maresciallo: “Ma guarda un po’ 182 Da 27’57” a 28’02” Durata: 6”

88


186 Da 28’33” a 28’59” Durata: 27”

Inquadratura 187 Da 29’00” a 29’01” Durata: 2” 188 Da 29’02” a 29’02” Durata: 1“

189 Da 29’03” a 29’06” Durata: 4” 190 Da 29’07” a 29’10” Durata: 4”

191 Da 29’11” a 29’18” Durata: 8”

MDP frontale. In PP a sinistra un uomo seduto,il maresciallo in piedi appoggiato a un camioncino che si vede in parte,sullo sfondo l’entrata del cimitero. Dentro si vedono alcune persone,tra cui il dottore, che riesumano il cadavere di Bartolomeo Casu.Il dottore dopo pochi secondi si avvicina al maresciallo. Insieme si avviano.

quel prete che ha combinato. Ha messo in subbuglio tutta la provincia,medico legale,funzionari della prefettura,notai,tutti,tutti indistintamente.” Dottore: “Maresciallo!” Maresciallo: “Dica dottore” Dottore: “Intanto che noi finiamo qua,la prego mi peschi quei due testimoni” Maresciallo: “Già tutto fatto dottore,solo non ho avvertito il parroco della nostra venuta,ma c’è sicuramente chi l’ha avvisato,e quello è l’unico che non scappa” Dottore: “Bèh intanto andiamo a dare una mano per il trasporto” Maresciallo: “Chi io?” Dottore: “Perché le dispiace?” Maresciallo “”No,anzi” Sequenza XVI INQQ. 187-199 Esterno giorno. Aar e sagrato della chiesa. La vedova Casu ringrazia don Paolo. Colonna visiva Colonna sonora MDP angolata dall’alto. Vedova Casu: “Reverendo” La moglie del morto Versi di animali corre verso la chiesa chiamando don Paolo MDP frontale,PA di don Paolo,sta facendo dei lavori nella chiesa,si volta nel momento in cui si sente chiamato. Si trova proprio di fronte alla porta della chiesa che si vede intera MDP angolata. La Vedova Casu: “Reverendo!” moglie del morto arriva nel piazzale della chiesa dove si trova il parroco MDP frontale. Mezza Vedova: “Grazie figura di don Paolo e reverendo,grazie!” Don Paolo: dettaglio della vedova “Su su andiamo!” ripresa di spalle. La vedova corre incontro a don Paolo e inginocchiandosi gli bacia la mano,ringraziandolo MDP angolata a sinistra. Don Paolo: “Che cosa dite?” La vedova ripresa in Vedova: “Io e i miei figli vi siamo mezza figura parla con servi per la giustizia che don Paolo,che anch’egli finalmente ci stanno facendo. Il in mezza figura,è ripreso giorno che arresteranno quasi di spalle. l’assassino io …” Raccordo di movimento La vedova continua: “Lui sa la 89

Note


192 Da 29’19” a 29’20” Durata: 22

193 Da 29’21” a 29’21” Durata: 1“

194 Da 29’22” a 29’26” Durata: 5”

195 Da 29’27” A 29’28” Durata: 2”

196 Da 29’29” a 29’32” Durata: 4” 197 Da 29’33” a 29’34” Durata: 2”

198 Da 29’35” a 29’47” Durata: 13”

199 Da 29’48” a 29’49” Durata: 2”

della MDP. MDP frontale,PA di don Paolo,mezza figura della vedova che si volta verso la gente. Raccordo di sguardo, la vedova mentre parla si volta verso la gente e la MDP inquadra ciò che vede la vedova:Tre donne vestite di nero in PA. Di nuovo la vedova si volta verso don Paolo e continua a parlare. A destra dettaglio di Antioco. Mentre la donna continua a parlare la MDP inquadra in posizione frontale tre uomini che ascoltano,il primo a sinistra in figura intera,il secondo al centro seduto,e il terzo a destra in mezza figura Torna l’inquadratura 196.L a vedova si inginocchia e bacia la mano del parroco La MDP nel mentre che don Paolo inizia a parlare inquadra la madre del parroco,che sentendo la conversazione,esce dalla chiesa,rimane sulla porta,in PA L’inquadratura torna su don Paolo e la vedova,come l’inquadratura 196. Don Paolo ha un tono molto duro,mentre parla consegna ad Antioco gli arnesi di lavoro.

verità..

… e ha chiamato perché

… Venissero a vederla con i loro occhi. Ora il maresciallo e tutta la gente della città sono al cimitero. E’ lui che ha voluto … giustizia

… e io gli sarò serva per tutta la vita” Don Paolo: “Ma cosa state dicendo,voi non siete serva a nessuno … e io non faccio giustizia

… è vostro diritto ottenerla ed è vostro dovere chiederla a chi può concedervela. Così come dovrete rispondere se le vostre accuse fossero infondate” Vedova:”Ma se voi li avete chiamati è segno che state dalla parte nostra” Don Paolo:“No, non fraintendetemi,non significa affatto questo”

Dopo aver finito di parlare don Paolo se ne va,entra in chiesa,lasciando la vedova.La MDP segue don Paolo Sequenza XVII INQQ. 200-204 Interno giorno. Chiesa di Aar. 90


Inquadratura 200 Da 29’50” a 30’01” Durata: 12”

201 Da 30’02” a 30’11” Durata: 10”

202 Da 30’12” a 30’15” Durata: 4” 203 Da 30’ 16” a 30’17” Durata: 2”

Un pastore chiede a don Paolo di seguirlo. Colonna visiva Colonna sonora Raccordo di direzione. La madre: “Perché ti sei Don Paolo entra in arrabbiato Paolo?” Don Paolo: chiesa. La MDP segue “Ma perché non don Paolo e la madre che capiscono,credono che mi sia parlano schierato da una parte e voglia aiutare gli uni a vendicarsi contro gli altri. Che io sappia già chi ha ragione e chi ha torto” Don Paolo e la madre si Don Paolo “Scusami mamma” Si fermano. La MDP è sente bussare. La madre: angolata,riprende i due “Avanti,avanti Effisio entrate, è il personaggi in mezza padre di Mareddu,il pastore” figura Sulla destra. A Effisio: “Buon giorno reverendo” sinistra si vede l’entrata Don Paolo: “Avanti dì pure della chiesa,con la luce Effisio” di fuori che entra. Arriva poi un uomo che bussa alla porta,non si vede del tutto,ma solo in parte. MDP frontale,mezza Effisio: “Mio figlio Mareddu non figura di Effisio che sta bene,ti prega di venire a rimane sempre sulla visitarlo porta della chiesa MDP angolata. Don Don Paolo: “Che cos’ha, avete Paolo e la madre a destra chiamato il dottore?” in mezza figura di profilo,Effisio sulla porta in figura intera Come 202 Effisio: “No,vuole te”

Note

204 Da 30’18” a 30’ 19” Durata: 2” 205 Da 30’ 20” a 30’27” Durata: 8” 206 Da 30’28” a 30’30” Durata: 3”

Inquadratura 207 Da 30’31” a 30’41” Durata: 11”

208 Da 30’42” a 30’44” Durata: 3”

Come 205. Don Paolo esce per andare dal pastore

Don Paolo: “Va bene,vengo immediatamente”

La MDP si sposta verso la madre che mette a posto Sequenza XVIII INQQ. 207-212 Esterno giorno. Strada principale di Aar. Le forze dell’ordine ricercano i tre testimoni. Colonna visiva Colonna sonora Il prete e il padre del Musica popolare sardo pastore sono per strada. La MDP li segue per poi andare ad inquadrare il maresciallo MDP frontale,PP del Padrona del bar: maresciallo che sta “Maresciallo,gli state dando seduto fuori dal bar troppe arie” 91

Note


209 Da 30’45” a 30’45” Durata: 1” 210 Da 30’46” a 30’51” Durata: 6”

211 Da 30’52” A 30’53” Durata: 2”

212 Da 30’54” a 31’04” Durata: 11”

Inquadratura 213 Da 31’05” a 31’11” Durata: 7”

214 Da 31’12” a 31’46” Durata: 35”

215 Da 31’47” a 32’01”

MDP frontale,MF della padrona del bar e del maresciallo La MDP segue la padrona del bar che sistema i tavolini

Maresciallo: “Quel prete non avrà vita tranquilla qui” Padrona del bar: “Stavolta forse vi sbagliate,nella mia osteria la gente beve e parla E io vi dico che quel prete sta entrando in simpatia” Rumore del motore dell’auto. Agente: “Maresciallo …

Mentre la donna continua a parlare arriva un’auto con a bordo un agente. La MDP si sposta verso l’auto,e con essa il maresciallo MDP frontale. Mezza … io non ho trovato nessuno,Peru figura del maresciallo di è andato a Nuoro,Coras a spalle che parla con caccia,e Mareddu dal medico a l’agente sull’auto a Orosei” Maresciallo: “Ah ah,è destra. Sullo sfondo la già cominciato il fuggi fuggi,quel chiesa in lontananza. Il prete mi incomincia a piacere” maresciallo sale in macchina Sequenza XIX INQQ. 213-217 Esterno- Interno giorno. Stazzi in fondo al paese. Don Paolo incontra i tre testimoni ricercati. Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale,una Musica popolare sarda in panoramica da sinistra a sottofondo destra riprende don Paolo con il padre del pastore che entrano in una casa Raccordo di direzione. Don Paolo: “Allora,sei già Don Paolo entra e trova i guarito?” Mareddu: “Scusami il tre testimoni che le forze disturbo e la menzogna,ma i dell’ordine stanno carabinieri ci hanno mandato a cercando. La MDP è chiamare” Don Paolo: “Bèh?” frontale,le figure sono Mareddu: “Ieri scende dai monti intere uno dei Corraine e mi dice:Costantino vuole che tu vada alla polizia e racconti tutto quello che hai visto la notte che morì Bartolomeo.Io rispondo:Nessuno della mia famiglia ha mai fatto la spia. E allora Costantino mi fa dire,vai dal nuovo prete e consigliati con lui. Quello che lui ti dirà farai,e così ho fatto. Ora aspetto che tu parli. Don Paolo: “Vi cercano per aiutare la giustizia,la giustizia che voi stessi invocate” Don Paolo si sposta Don Paolo: “Questo non significa verso il padre del fare la spia,significa fare il pastore,la MDP è proprio dovere,non è una cosa 92

Note


Durata: 15”

216 Da 32’02” a 32’10” Durata: 9”

217 Da 32’11” a 32’33” Durata: 23”

Inquadratura 218 Da 32’34” a 32’49” Durata: 16”

219 Da 32’50” a 33’18” Durata: 29”

disonorevole” Effisio: “Tu parli come il maresciallo,se ci mettiamo con la polizia chi ci difende dai fucili e dai Barras? Don Paolo: “La legge!” Raccordo di movimento Mareddu: “Si ma io sono solo e della MDP. Mareddu è povero, i Barras sono tanti e seduto su uno ricchi,e la legge è lontana. Solo sgabello,di profilo Corraine potrebbe difendermi,ma un fucile fa più presto dei suoi cavalli” Don Paolo gira intorno a Don Paolo: “E allora cosa volete Mareddu e si posiziona fare,stare nascosti,fingervi malati di fronte alla MDP in o darvi assenti.Ma come potrà figura intera. Mareddu è mai il governo riuscire a far seduto di profilo a giustizia se la gente onesta come sinistra,quando risponde voi ha sempre paura di parlare e si alza in piedi, Don non vuole aiutarlo”Mareddu: Paolo dà una pacca sulla “Costantino ha detto,andate dal spalla a Mareddu nuovo prete e fate come vi dice,vuol dire che tu lo sai,dicono che sei giusto e saggio e non consiglieresti mai il nostro male” Don Paolo: “Certamente no. La vostra coscienza non vi dice niente?Fate ciò che vi dice” Mareddu: “Andremo” Sequenza XX INQQ. 218-219 Interno giorno. Commissariato di Baunei. Archiviazione del caso. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Uomo in piedi: “La cassa mal Una panoramica segue i chiusa e l’infiltrazione movimenti da sinistra a dell’umidità hanno favorito la destra di un uomo del rapida decomposizione … commissariato che si sposta verso altri uomini seduti a una scrivania MDP frontale. Due … Inoltre il cranio presenta uomini stanno seduti alla numerosissime impronte di scrivania e l’uomo che zoccoli,ed è quindi impossibile parla si avvicina verso stabilire se la ferita alla nuca sia loro. Più tardi si vede stata provocata da un calcio di arrivare il maresciallo cavallo o da altro corpo che sta in piedi a fianco contundente” Uomo seduto di alla porta profilo: “Risultato dell’autopsia dunque,relativamente incerto,ma più vicino all’ipotesi che l’uomo sia stato ucciso da un cavallo” Uomo in piedi: “Esattamente” Altro uomo seduto di fronte alla MDP: “E non ci sono altri elementi,che so testimonianze,indizi” Uomo di profilo: “Testimoni se ne sono frontale e riprende don Paolo ed Effisio in MPP

93

Note


presentati,un fatto nuovo nella storia di questi paesi,ma nessuno sa niente,nessuno ha visto niente” seduto Uomo: “E allora non resta che chiudere l’istruttoria confermando la versione accettata in un primo momento” Uomo di profilo: “Non c’è altro da fare” Maresciallo: “La disgrazia” Sequenza XXI INQQ. 220-222 Esterno giorno. Piazza di Baunei. Arrivo di don Paolo. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale. Campo Rumore del motore dell’autobus medio. Giunge un 220 Da 33’ 19” a 33’ 42” autobus dal quale scende Durata: 24” don Paolo. A sinistra alcune donne vestite di nero riprese di spalle. Dalle scale del Rumore dei passi commissariato scende il 221 Da 33’ 43” a 33’ 46” maresciallo Durata: 4” Don Paolo incontra il Maresciallo: “Salve reverendo” maresciallo sulla porta. Don Paolo: “Buongiorno” 222 Da 33’ 47” a 34’ 04” Mezza figura dei due Maresciallo: “Su avrà una cattiva Durata: 18” che parlano di profilo notizia,ad ogni modo per prudenza mi hanno ordinato di tenere nascosto per il momento il risultato dell’istruttoria,mi dispiace” Sequenza XXII INQQ. 223-232 Esterno- Interno giorno. Autobus,in piena campagna. Don Paolo ritorna ad Aar. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Motore dell’autobus. MDP angolata a sinistra. 223 Da 34’ 05” a 34’ 11” L’autobus su cui viaggia Durata: 7” don Paolo attraversa la strada,passando di fronte alla MDP MDP angolata a destra. Interno dell’autobus. 224 Da 34’ 12” a 34’ 16” Don Paolo dopo la visita Durata: 5” inutile a Baunei sta rientrando in paese. E’seduto, e insieme a lui altri passeggeri MDP frontale su don Motore autobus Paolo, dettaglio di una 225 Da 34’ 17” a 34’ 20” donna seduta di fronte a Durarta: 4” lui.Con il vento che entra dai finestrini,dal libro di don Paolo cade 94

Note

Note La MDP si trova dentro l’autobus e tutte le inquadrature della sequenza sono effettuate al suo interno


226 Da 34’ 21” a 34’ 32” Durata: 12”

227 Da 34’ 33” a 34’ 35” Durata: 3”

228 Da 34’ 36” a 34’ 37” Durata: 2”

229 Da 34’ 38” a 34’ 39” Durata: 2”

230 Da 34’ 40” a 34’ 46” Durata: 7”

231 Da 34’ 47” a 35’ 03” Durata: 17”

232

una foto Dettaglio della MDP che inquadra per terra. Si vede una fotografia che cade a terra, sulla sinistra un’anatra dentro una cesta,a destra un maialetto e al centro il piede di un uomo, e il braccio dell’uomo che va a raccogliere la fotografia. La MDP segue il movimento dell’uomo, fino ad arrivare frontale, che raccoglie la foto e la guarda,poi punta il suo sguardo in camera Dissolvenza incrociata. MDP angolata a sinistra. Riprende il conducente dell’autobus di spalle e la strada di campagna che percorre MDP angolata a destra. Don Paolo continua il suo viaggio,seduto a fianco al finestrino. Molte persone sono già scese,infatti l’autobus è più libero MDP frontale, MPP dell’uomo seduto in fondo all’autobus,che continua a guardare assiduamente don Paolo Come l’inquadratura 229.L’uomo seduto in fondo si alza e va a fianco a don Paolo con la scusa di dargli la foto. MDP frontale. MPP di don Paolo e dell’uomo di profilo che gli parla. Dopodichè l’uomo passa di fronte alla MDP per scendere dalla corriera.

Raccordo di movimento della MDP. l’uomo

Motore dell’autobus

Motore dell’autobus

Motore dell’autobus

Uomo: “E’ tua reverendo?”

Don Paolo: “Ah grazie” Uomo: “Corraine ti manda a dire che ha aspettato come aveva promesso,ma che adesso che non c’è giustizia ha ripreso la sua libertà” Don Paolo: “Dì a Corraine di venire a parlare con me” Uomo:” Uomo: “Non saprei a chi dirlo,tutto questo mi è stato detto da uno che non conosco e che era qui sulla corriera” Don Paolo: “Senti … ” Autobus che riparte 95


Da 35’ 04” a 35’ 18” scende dall’autobus e Durata: 15” una panoramica da sinistra a destra lo segue,e con essa don Paolo. Infine dall’autobus la MDP riprende l’uomo appena sceso al centro della strada che guarda andar via l’autobus Sequenza XXIII INQQ. 233-240 Esterno- Interno giorno. Stazzo dei Barras. Don Paolo corre a cercare Nicodemo. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Versi di animali. Agnese: “Don Don Paolo arriva alla Paolo,buon giorno don Paolo” 233 Da 35’ 19”a 35’ 40” stazzo dei Barras.La Don Paolo: “Vorrei parlare con Durata: 22” MDP lo segue con un suo padre è urgente” Agnese: raccordo di movimento. “Mio padre non è in casa” Don Lì fuori incontra Paolo: “Dove è andato?” Agnese: Agnese che lo chiama. “E’ andato via più di due ore fa,è venuto a chiamarlo non so chi. Mi ha detto che andava, anzi non me l’ha detto,aspetti” Raccordi di movimento Agnese: “Mattia,sai dove è andato della MDP. Agnese va il padrone?” Mattia: “Non so,con 234 Da 35’ 41” a 35’ 51” verso un uomo che serve lui c’era Simone,ha detto che non Durata: 11” suo padre per chiedergli doveva andare lontano,forse è alla se sappia dove sia. E’ di tanca” spalle e Mattia è ripreso in FI Raccordo di movimento. Don Paolo: “La prego,mandi MDP frontale,Agnese qualcuno a cercarlo e gli faccia 235 Da 35’ 52” a 35’ 57” ritorna verso don Paolo. dire di tornare subito” Durata: 6” I due ora sono ripresi in MPP,l’uno di fronte all’altro,di profilo. Raccordo di movimento Agnese: “Ehi,fate sellare della MDP. Agnese fa immediatamente un cavallo,e 236 Da 35’ 58” a 36’ 11” come dice don Paolo e andate a chiamare il padrone” Durata: 14” va ad avvisare di far Don Paolo: “Allora Agnese io …” chiamare suo padre. La Agnese: “La prego non se ne MDP la segue,poi vada” ritorna verso don Paolo Una panoramica obliqua Agnese: “E’ vero che è stato a riprende don Paolo e Baunei,hanno chiuso l’istruttoria 237 Da 36’ 12” a 36’ 27” Agnese che si per Bartolomeo Casu” Don Paolo: Durata: 16” incamminano di spalle “No,l’istruttoria non è stata verso la porta di casa ancora chiusa”Agnese: “Mio padre mi ha detto di si,hanno riconosciuto la sua innocenza” Don Paolo: “Nessuno aveva accusato suo padre” MDP angolata a destra. Agnese: “Però lei pensa che sia Don Paolo e Agnese colpevole” 238 96


Da 36’ 28” a 36’ 36” Durata: 9”

239 Da 36’ 37” a 36’ 40” Durata: 4” 240 Da 36’ 41” a 36’ 59” Durata: 19”

Inquadratura 241 Da 36’ 59” a 37’ 24” Durata: 26”

242 Da 37’ 25” a 37’ 30” Durata: 6”

243 Da 37’ 31” a 37” Durata: 7” 244 Da 37’ 38” a 37’ 39” Durata: 1”

245 Da 37’ 40” a 37’ 42” Durata:6”

arrivano alla porta di casa,sono uno di fronte all’altra in MF. Entrano in casa. Raccordo di direzione. Don Paolo e Agnese entrano in casa,passano di fronte alla MDP MDP angolata a sinistra. Mentre entrano in casa si bloccano nel corridoio e parlano,uno di fronte all’altra in MF. Poi riprendono a camminare,verso il corridoio,di spalle

Don Paolo: “Agnese io vorrei spiegarle com’è …” Agnese: “So che cosa vuol dirmi,non deve giustificarsi don Paolo. Poi vede seppure fosse vero,per noi questa non è una colpa” Don Paolo: “So che lei non pensa così Agnese.E’ difficile per me parlare con lei di queste cose” Agnese: “Lo so,per questo la prego non mi dica niente,ma non mi lasci sola ora” Sequenza XXIV INQQ. 241-295 Esterno giorno. Monti intorno ad Aar. Duello a cavallo tra Costantino Corraine e Nicodemo Barras. Colonna visiva Colonna sonora Note Da destra entrano in Musiche. Zoccoli dei cavalli. campo due uomini a Simone: “Che c’è padrone?” cavallo che si Nicodemo: “Niente” avvicinano alla MDP,fermandosi di fronte a essa che li riprende da una posizione angolata a destra. Sono Nicodemo Barras e Simone Peru MDP frontale. Simone e Voce fuori campo: “Fermi!” Nicodemo sono a cavallo quando vengono distratti da una voce fuori campo Una panoramica da Voce fuori campo: “Giù l’arma destra a sinistra segue siete sotto tiro” Simone Peru fino a riprenderlo di spalle La MDP inquadra Uomo dei Corraine fuori campo: frontalmente Nicodemo “Butta il fucile Simone” e Simone che cadono in un’ imboscata dei Corraine MDP frontale,FI di uno Uomo dei Corraine: “E tu dei Corraine a cavallo Nicodemo conserva il tuo”

Simone butta il fucile

Musica in sottofondo

246 Da 37’ 43” a 37’ 48” Durata: 6” 97


247 Da 37’ 49” a 37’ 55” Durata:7” 248 Da 37’ 56” a 37’ 56” Durata: 1 “ 249 Da 37’ 57” a 36’ 57” Durata: 1 “

MPP di Nicodemo a cavallo

Nicodemo: “Vi mettete in cinque contro uno,non ho paura,ma è una vigliaccheria da parte vostra”

La MDP inquadra l’uomo di Corraine

Uomo dei Corraine: “Guarda laggiù”

La MDP stacca velocemente su Nicodemo

C’è sempre la musica in sottofondo

Raccordo di sguardo. La MDP va ad inquadrare un uomo a cavallo,è Costantino Corraine MDP frontale su Nicodemo.Si vedono 251 Da 38’ 03” a 38’ 06” entrare anche altri Durata: 4” uomini a cavallo MPP di Costantino a cavallo 252 Da 38’ 07” a 38’ 9” Durata: 3 “ Di nuovo MDP frontale su Nicodemo. 253 Da 38’ 10” a 38’ 11” Nicodemo cerca di Durata: 2” prendere il suo fucile Come 252 254 Da 38’ 12” a 38’ 14” Durata: 3 “ Come 253 255 Da 38’ 15” a 38’ 17” Durata: 3 “ Come 252 e 254 256 Da 38’ 18” a 38’ 24” Durata: 7” MPP di Nicodemo 257 Da 38’ 25” a 38’ 25” Durata: 1” MPP di Costantino ripreso dal basso. 258 Da 38’ 26” a 38’ 30” Costantino si volta con Durata: 5” il suo cavallo per andare Stacco su Nicodemo che fa altrettanto 259 Da 38’ 31” 381 31” Durata: 1” La MDP angolata riprende tutti gli uomini 260 Da 38’32” a 38’ 34” che corrono verso i 250 Da 37’ 58” a 38’ 02” Durata: 5”

Costantino Corraine: “Hai agito tu da vigliacco contro Bartolomeo Casu,non ti avrei mai creduto capace” Costantino: “Hai accusato di furto un innocente per guardarti le spalle” Costantino: “Accusi di furto tu,che mi hai rubato tutto nella vita” Costantino continua:“La libertà,la famiglia..giù quell’arma” Costantino: “L’alzerai quando lo dico io” Nicodemo: “che cos’è un’imboscata?” Costantino: “Indietro voi,anche tu,saremo noi due soli allo scoperto,qui dietro ai campi d’accordo?” Nicodemo: “Bene”

Costantino: “Lasciatelo tornare indietro qualunque cosa accada,andiamo”

Musica. Zoccoli dei cavalli

98


Durata: 3” 261 Da 38’ 35” a 38’ 59” Durata: 25” 262 Da 39’ 00” a 39’ 06” Durata:7 ”

263 Da 39’ 07” a 39’ 09” Durata:3” 264 Da 39’ 10” a 39’ 10” Durata: 1”

265 Da 39’ 11” a 39’ 15” Durata: 5”

266 Da 39’ 16” a 39’ 17” Durata: 2”

267 Da 39’ 17” a 39’ 20” Durata: 4” 268 Da 39’ 21” 39’ 22” Durata: 2” 269 Da 39’ 23” a 39’ 24” Durata: 2” 270 Da 39’25” a 39’ 25” Durata: 1” 271 Da 39’ 26” a 39’26” Durata: 1” 272 Da 39’ 27” a 39’ 27” Durata: 1”

campi ripresi di spalle Una panoramica riprende gli uomini a cavallo che corrono sulle distese dei campi Nicodemo e Costantino arrivano in una distesa deserta,è il letto di un fiume prosciugato. Si fermano un attimo davanti alla MDP,poi riprendono a correre MPP di Costantino. Riprendono poi a correre

Musica

Costantino: “Andiamo”

La MDP riprende Costantino e Nicodemo mentre si avviano di spalle,da una posizione angolata Un carrello laterale da destra verso sinistra riprende Nicodemo e Costantino a cavallo che iniziano il duello Sempre con il carrello lo zoom della MDP stringe un MPP su Costantino che spara un colpo Raccordo di movimento della MDP su Nicodemo

Zoccoli dei cavalli

La MDP riprende di spalle Nicodemo e Costantino che corrono

Spari

Spari e zoccoli dei cavalli

Spari

Zoccoli dei cavalli

MPP su Nicodemo che carica il fucile

MPP su Costantino che carica il fucile

Il carrello laterale riprende frontalmente Nicodemo che spara Ora il carrello laterale riprende di spalle Nicodemo, e Costantino frontalmente mentre 99


273 Da 39’ 28” a 39’ 29” Durata: 1” 274 Da 39’ 30” a 39’ 31” Durata: 2” 275 Da 39’ 32” a 39’ 32” Durata: 1”

corrono e sparano FI di Nicodemo di profilo che corre

Zoccoli dei cavalli

MDP frontale a Nicodemo

Carrello laterale da destra a sinistra riprende i due a cavallo MPP su Costantino

276 Da 39’ 33” a 39’ 33” Durata: 1 “ 277 Da 39’ 34” a 39’ 40” Durata: 7” 278 Da 39’ 41” a 39’ 42” Durata: 2” 279 Da 39’ 43” a 39’ 48” Durata: 6” 280 Da 39’ 49” a 39’ 56” Durata: 8”

La MDP li riprende di spalle mentre corrono

Nicodemo ruotando passa di fronte alla MDP

Anche Costantino arriva di fronte alla MDP,si ferma per sistemare il fucile,per poi ripartire La MDP riprende da lontano i due a cavallo che arrivano

Stacco su Nicodemo

Zoccoli dei cavalli e spari

Spari

281 Da 39’ 57” a 39’ 57” Durata: 1” 282 Da 39’ 58” a 39’ 59” Durata: 2” 283 Da 40’ 00” a 40’ 01” Durata: 2” 284 Da 40’02” a 40’03” Durata: 2” 285 Da 40’04” a 40’04” Durata: 1”

MDP angolata a sinistra,i due sono ripresi di spalle e continuano a correre MPP su Costantino che ricarica il fucile

Raccordo su Nicodemo,che sparando colpisce ilo cavallo di Costantino Viene inquadrato Costantino

100


286 Da 40’ 05” a 40’05” Durata: 1” 287 Da 40’ 06” a 40’ 08” Durata: 3” 288 Da 40’09” a 40’ 14” Durata: 6”

Di nuovo Nicodemo che spara

Il cavallo di Costantino viene colpito,lui cade dal cavallo Costantino è a terra ma si rialza subito,riprende il fucile in mano e si ripara dietro un tronco FI di Nicodemo

289 Da 40’ 15” a 40’18” Durata: 4” 290 Da 40’19” a 40’ 24” Durata: 6” 291 Da 40’ 25” a 40’ 26” Durata:2” 292 Da 40’26” a 40’27” Durata: 2” 293 Da 40’ 28” 40’29” Durata: 2” 294 Da 40’30” a 40’39” Durata: 10”

295 Da 40’40” a 40’43” Durata: 4”

Inquadratura 296 Da 40’ 44” a 40’55” Durata: 12” 297 Da 40’ 56” a 40’ 58” Durata: 3” 298

Nicodemo: “Costantino Corraine,il nostro patto è allo scoperto”

PA di Costantino dietro il tronco che esce

Raccordo di movimento su Nicodemo

Di nuovo raccordo su Costantino

Raccordo su Nicodemo che spara

MDP frontale,Costantino di spalle segue Nicodemo a cavallo,gli spara e lo uccide MPP di Costantino che toglie le pallottole dal fucile

Spari e musica che enfatizza il fatto

Musica

Sequenza XXV INQQ. 296-306 Interno giorno. Stazzo dei Barras. II corpo di Nicodemo viene portato a casa. Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale. Don Agnese: “Che cose inutili,passare Paolo in PA è vicino la vita a fare delle cose inutili” alla finestra, Agnese in MPP è seduta e ricama MPP di don Paolo Don Paolo: “Nessun lavoro è inutile,che cosa sta facendo?”

Raccordo di movimento della MDP. MPP di

Agnese: “Non lo so,mi danno da ricamare fin da quando ero 101

Note C’è in sottofondo la musica tratta dalla IV sinfonia di J. B rahms


Da 40’59” a 41’07” Durata: 9”

299 Da 41’ 08” a 41’15” Durata: 8”

Agnese di profilo

Raccordo su MPP di don Paolo

Come 298 300 Da 41’16” a 41’20” Durata: 5” MPP di Don Paolo

Don Paolo: “Si,Dio mi ha fatto una grande grazia”

Raccordo di movimento su Agnese

Agnese: “Allora lei è felice a costo dell’infelicità di qualcun altro”

MPP di don Paolo. Mentre don Paolo sta rispondendo si sente una voce fuori campo Agnese si alza e con don Paolo escono dalla stanza

Don Paolo: “No Agnese …” Voce FC: “Padrona,don Paolo, correte correte ”

301 Da 41’ 21” a 41’ 22” Durata. 2” 302 Da 41’23” a 41’ 27” Durata: 5” 303 Da 41’ 28” a 41’30” Durata: 3” 304 Da 41’ 31” a 41’33” Durata: 3” 305 Da 41’ 34” a 41’ 41” Durata: 8”

306 Da 41’42” a 41’51” Durata: 10”

Inquadratura 307 Da 41’ 52” a 42’01” Durata: 10”

bambina. Dicono che è il mio corredo,ci sono su delle casse piene di tele ricamate Agnese continua: “Inutili” Don Paolo: “Lei dovrebbe sposarsi,avere una sua famiglia Agnese.Sono sicuro che così sarebbe più felice” Agnese: “Forse ha ragione. Lei è felice don Paolo?

Musica

Raccordo di direzione, Donna di servizio: “Padrona,che Agnese e don Paolo disgrazia!” Musica scendono le scale dove incontrano una donna di servizio che va incontro ad Agnese abbracciandola Don Paolo scende le Musica scale,la MDP lo segue fino a riprenderlo di spalle sulla porta dalla quale vede gli uomini di Nicodemo che trasportano il corpo esamine del loro padrone Sequenza XXVI INQQ. 307-312 Esterno giorno, Aar. Le forze dell’ordine indagano. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza dal nero. Motore dell’auto MDP angolata a destra. Dall’angolo della strada,in cui stanno appoggiate al muro due donne,la MDP riprende la macchina delle forze 102

Da qui la musica cambia. Musica di Nino Rota

Note


dell’ordine fuori dal commissariato. Si vede giungere poi un’altra auto sempre della polizia In PP in MF di profilo il maresciallo guarda 308 Da 42’ 02” a 42’ 27” scendere dall’auto Durata: 25” appena arrivata dei pastori che ha fatto prelevare per interrogarli sul nuovo omicidio. Poi tutti entrano in commissariato,tranne il carabiniere che sull’auto ultima un lavoro” Raccordo di direzione. Il maresciallo entra in 309 Da 42’ 28” a 42’ 40” commissariato,in cui c’è Durata: 13” anche don Paolo e il tenente seduto alla scrivania. La MDP segue il maresciallo. Poi il tenente si alza e va verso il maresciallo

310 Da 42’41” a 43’23” Durata: 43”

MDP frontale,MFS del maresciallo a sinistra,del tenente a destra e di don Paolo al centro che interviene in seguito

Il tenente torna a sedersi

Maresciallo: “Bèh?” Carabiniere: “Li abbiamo rastrellati dietro Aggius” Maresciallo: “E che dicono?” Carabiniere: “A me non mi hanno trovato degno di risposta,se volete provare voi” Maresciallo: “No tenente” Maresciallo: “Tu continua”

Tenente: “ Allora?” Maresciallo: “Abbiamo rastrellato undici pastori” Tenente: “Bene li interroghi,li metta a confronto,li sprema li sprema,vedrà che qualcosa verrà fuori. Ha fatto controllare chi sono gli assenti dalle case” Maresciallo: “Non c’è bisogno signor tenente,glielo posso dire anch’io,tutti” Tenente: “Ma perché che cos’hanno da nascondere,sono tutti fuori legge?” Don Paolo: “Certamente no,e non hanno nulla da temere. Tutti sanno che Nicodemo Barras è morto in duello e con chi” Tenente: “E allora?” Don Paolo: “Ma gliel’ho già spiegato tenente,questo è un piccolo paese,in cui ogni famiglia per un verso o per un altro è imparentata con i Corraine o con i Barras. Quelli imparentati con i Corraine temono le rappresaglie dei Barras,quelli che invece sono imparentati con i Barras temono di essere interrogati e dover dare delle informazioni,e lo considerano disonorante” Tenente: “E lei li giustifica?” Don Paolo: “No,cercavo solo di spiegare”Tenente: “Io non sono qui per uno studio morale o psicologico della gente … Tenente: “… devo catturare la 103


311 Da 43’24” a 43’32” Durata: 9”

312 Da 43’33” a 43’53” Durata: 21”

Inquadratura 313 Da 43’ 54” a 44’09” Durata: 16” 314 Da 44’10” a 44’43” Durata: 34”

315 Da 43’44” a 44’53” Durata: 10”

316 Da 44’54” a 45’23” Durata: 30”

alla scrivania,mentre don Paolo e il maresciallo lo guardano

banda Corraine, manderò un esposto a Roma e chiederò che vengano messi a disposizione i mezzi adeguati,batterò la zona millimetro per millimetro Raccordo di movimento … e se occorre opererò dei fermi della MDP. MDP in massa” Don Paolo: “Le auguro angolata a sinistra: Il di annunciare di aver catturato i tenente è inquadrato banditi quando scriverà l’esposto quasi di spalle e don per l’autorità. Non sarà Paolo e il maresciallo un’impresa semplice,l’ostacolo frontalmente. Dopo che più difficile saranno i pregiudizi,la don Paolo finisce di diffidenza,gli odi che ormai sono parlare va via. radicati in questa gente,e che vanno vinti con la persuasione più che con la forza,buongiorno signore” Sequenza XXVII INQQ. 313-322 Esterno giorno. Cimitero. Don Paolo incontra Agnese. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Musica Don Paolo si reca in cimitero In cimitero c’è anche Agnese. PP di Agnese di profilo che sistema i fiori sulla tomba del padre. Nel mentre giunge vicino a lei don Paolo ripreso dal basso in figura intera

Una panoramica da destra a sinistra mostra una tomba con una croce e una foto. Don Paolo si avvicina MDP frontale dal basso riprende don Paolo e Agnese in piedi che guardano la tomba e parlano. Poi si allontanano di spalle

Agnese: “Sa a che stavo pensando don Paolo,che se non fosse stato per lei forse mio padre sarebbe ancora vivo” Don Paolo: “Mi dispiace che lei lo creda” Agnese: “Del resto anche lui ha finito di aspettare,ecco tutto. Ora ci sono altri che aspettano,poi sarà la volta di altri ancora,è così non è vero?” Don Paolo: “La prego venga via di qui” Agnese: “No,la mia famiglia ormai è tutta qui,sono meno sola qui che in casa,ci sono tutti guardi … … ci sono anch’io” Don Paolo: “Non l’avevo mai notato”

Agnese: “E’ Columba, o piuttosto era la sorella di mio padre. Doveva sposare Costantino Corraine,lo sapevate vero?”Don Paolo: “Si ricordo di averlo sentito raccontare quando ero ragazzo”Agnese: “So che andò via di casa e mio padre non l’ha mai perdonata,ogni tanto qualcuno porta dei fiori sulla sua tomba,ma non siamo noi” Don 104

Note In sottofondo c’è sempre la musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms


317 Da 45’24” a 45’ 50” Durata: 27”

318 Da 45’51” a 45’ 56” Durata: 6” 319 Da 45’57” a 46’05” Durata: 9”

MDP frontale,MF di Agnese e don Paolo

MPP di don Paolo e Agnese di profilo

Raccordo della MDP,MPP di Agnese e don Paolo quasi di spalle Come 320

320 Da 46’ 06” a 46’07” Durata: 2” Come 321

Paolo: “Venga via adesso” Agnese: “Voglio dirle una cosa terribile don Paolo,io non riesco neppure a provare dolore per la morte di mio padre,provo invece una specie di rancore. Lasci che io mi sfoghi un po’ con lei,io non posso perdonare mio padre di avermi lasciata sola con questa tremenda eredità,ora sta a me” Don Paolo:“Si ora sta a lei,ma a cancellare questa eredità di odi” Don Paolo: “Il signore la mette alla prova,perdonare è meno facile che vendicare,ma li perdoni. Se lei perdonerà … altri forse la eviteranno” Agnese: “Non mi ascolteranno” Don Paolo: “Ma lei deve provare”Agnese: “Si” Don Paolo: “Cerchiamo insieme di riportare la pace in questo paese vuole” Agnese: “Si”

321 Da 46’08” a 46’11” Durata: 4” 322 Da 46’12” a 46’19” Durata: 8”

Inquadratura 323 Da 46’20” a 47’00” Durata: 41”

Come 320. Don Paolo Don Paolo: “Che Dio la benedica se ne va e rimane un Agnese” MPP di Agnese che lo guarda andar via Sequenza XXVIII INQ. 323 Esterno notte, Aar. Il maresciallo nota strani movimenti. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza dal nero. E’ Maresciallo: “Se non si notte,il maresciallo ammazzassero tra loro,te lo dico passeggia vicino alla io,questa gente qui vivrebbe chiesa con un agente e perlomeno cento anni. Mangiano discute sui cittadini del poco,non bevono,poi con tutte paese. A un certo punto queste salite e discese l’esercizio vede passare due uomini fisico non manca. La sera alle diretti allo stazzo dei nove sono già a letto. Al paese Barras mio c’era un prete,dovevi vederlo,aveva settant’anni … Il maresciallo: “beh dove si va di bello?” Uomo: “Dalla padrona” Maresciallo: “A quest’ora?” Uomo: “Abbiamo dovuto prima sistemare le bestie. Buona notte” Altro uomo: “Salute”Maresciallo: “Buona notte”Carabiniere: “Don Paolo è ancora sveglio,quello mi sa che a settant’anni se continua 105

Note


così ci arriva male” Sequenza XXIX INQQ. 324-330 Interno notte. Sacrestia della chiesa di Aar. Un uomo riporta a don Paolo alcune parole della vedova Casu. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note MDP angolata a destra. Uomo: “La vedova Casu ti fa Don Paolo è quasi di sapere che ha parlato con uno dei 324 Da 47’01” a 47’05” spalle seduto alla Corraine come tu le avevi detto Durata: 5” scrivania. Di fronte a lui c’è un uomo che è andato per dirgli qualcosa La MDP riprende don … E se saprà qualcosa te lo farà Paolo frontalmente in sapere”Don Paolo: “Quando?” 325 Da 47’06” a 47’07” MPP Durata:2” MPP sull’uomo Uomo: “Non so ha detto che non appena avrà una risposta te lo 326 Da 47’08” a 47’10” farà sapere” Durata:3” Come 324 Don Paolo: “Grazie,ah di alla vedova Casu che domattina 327 Da 47’11” a 47’24” manderò qualcuno da lei … e Durata:14” allora?Buona notte” Uomo: “Ho incontrato Simone,quello dei Barras venendo qui” Don Paolo: “Sei sicuro?” MPP sull’uomo Uomo: “E anche Nanni Carras e Mattia Museddu,andavano tutti 328 Da 47’25” a 47’29” giù verso la casa della padrona,di Durata: 5” Agnese Barras MPP su don Paolo Don Paolo: “Beh non ti preoccupare” 329 Da 47’ 30” a 47’33” Durata:4” Don Paolo ripreso di Don Paolo: “Ti dirò anzi un spalle si alza in piedi e segreto,mi hai dato una bellissima 330 Da 47’34” a 47’41” va verso l’uomo per notizia” Durata: 8” rincuorarlo e congedarlo Sequenza XXX INQ. 331 Interno notte. Stazzo dei Barras. Agnese riunisce i suoi uomini. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note MDP frontale. Agnese è Uomo: “Noi ti abbiamo al centro della stanza in obbedito,ma hai 331 Da 47’42” a 47’56” PA e sta parlando con commesso una grave Durata: 15” uno dei suoi uomini che imprudenza,il si trova a sinistra maresciallo ha dell’inquadratura di incontrato profilo Mattia,certamente è la fuori” Agnese: “Ebbene,non abbiamo nulla da nascondere,potrei dire anche a lui quello che 106


Inquadratura 332 Da 47’57” a 48’16” Durata: 20”

333 Da 48’17” a 48’39” Durata: 23”

334 Da 48’40” a 49’03” Durata: 24” 335 Da 49’04” a 49’08” Durata: 5”

Inquadratura 336 Da 49’09” a 49’12” Durata: 4”

337 Da 49’13” a 49’15” Durata: 3”

338 Da 49’16” a 49’35” Durata: 20”

339

intendo dire a voi. Io sono l’unico erede di Nicodemo Barras” Sequenza XXXI INQQ. 332-335 Interno notte. Chiesa di Aar. Don Paolo trova un biglietto nella cassetta delle elemosine. Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. In PP si vede la statua di S.Antonio,poi una panoramica dall’alto verso il basso ci mostra don Paolo che passando di fronte alla MDP entra in sacrestia e Antioco che si dirige verso l’altare Raccordo di direzione. Don Paolo: “E’ venuto Don Paolo entra in nessuno a cercarmi” La sacrestia,si avvicina alla madre fuori campo: finestra e guarda fuori. “No,ma che cos’hai mi Parla con la madre sembri preoccupato” don Paolo: “Niente mamma” Don Paolo si siede alla Antioco: “Ecco qua” scrivania e apre la cassetta delle offerte in cui trova un biglietto Dettaglio sul biglietto in Musica cui c’è scritto: “trovatevi stanotte al monturu” Sequenza XXXII INQQ. 336-355 Esterno notte. Monti intorno al paese. Don Paolo giunge al rifugio di Corraine. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Musica. Fischio MDP frontale,un uomo con un fucile è seduto su una roccia,a un certo punto fischia verso un altro uomo MDP frontale,un pastore Musica che stava dormendo vicino al suo gregge viene svegliato dal fischio fatto dall’altro uomo Il pastore si alza e si Musica, belare delle posiziona di spalle verso pecore. Pastore: la MDP,arriva don Paolo “Reverendo,c’è un verso di lui cavallo per te,da quella parte Una panoramica da sinistra a destra 107

Note


Da 49’36” a 49’41” Durata: 6” 340 Da 49’42” a 49’49” Durata: 8” 341 Da 49’50” a 50’02” Durata: 13”

342 Da 50’03” a 50’11” Durata: 9” 343 Da 50’12” a 50’29” Durata: 18” 344 Da 50’30” a 50’42” Durata: 13” 345 Da 50’43” a 50’46” Durata: 4”

accompagna don Paolo e il pastore verso il cavallo Don Paolo slega il cavallo e vi sale su

Don Paolo va via con il cavallo,passa di fronte alla MDP di profilo e poi la MDP lo inquadra di spalle. E’ seguito da altri due uomini a cavallo Dissolvenza. La MDP in posizione angolata riprende i tre a cavallo

Musica e rumore degli zoccoli del cavallo

Dissolvenza. MDP frontale. I tre a cavallo continuano a correre verso la destinazione MDP frontale. I tre arrivano a destinazione,cioè il rifugio dei Corraine MDP frontale,don Paolo in FI arriva da Costantino Corraine

Musica, zoccoli dei cavalli

MPP di Costantino

Costantino: “Salute reverendo” Don Paolo: “Salve” Costantino: “Ci sarebbe da spaventarsi a vedere un prete vicino a un letto … Don Paolo:“Non ti sapevo malato” Costantino: “No non sono malato,è una ferita

348 Da 50’57” a 51’21” Durata: 25”

Musica, zoccoli dei cavalli

Musica

346 Da 50’47” a 50’52” Durata: 6”

347 Da 50’53”a 50’56” Durata: 4”

Musica

La MDP con un raccordo riprende Costantino di spalle seduto e don Paolo frontalmente in piedi Costantino si alza in piedi e va verso il centro della stanza per risedersi. Da un’altra entrata si vede entrare Antonio.Don Paolo rimane in piedi

… niente di grave. Non preoccuparti,non è arrivato ancora il momento,noi sentiamo quando sta arrivando la morte, è vero Antonio?” Don Paolo: “Antonio,non ti fai mai vedere in paese” Costantino: “E lui potrebbe anche farlo,non ha conti con la giustizia per ora. Vai ,vai pure è un amico il reverendo. Prima era amico di quelli del

108


349 Da 51’22” a 51’37” Durata: 16”

350 Da 51’38” a 52’01” Durata: 24”

351 Da 52’02” a 52’11” Durata: 10”

352 Da 52’12” a 52’23” Durata: 12”

353 Da 52’24” a 53’07” Durata: 44”

Don Paolo si avvicina verso Costantino che è seduto di profilo

Costantino si alza e si posiziona di fronte alla MDP dando le spalle a don Paolo. Entrambe sono in MF

Costantino si volta verso don Paolo ed è ripreso quasi di spalle

Costantino si sposta mentre parla

Costantino ritorna di fronte alla MDP e da le spalle a don Paolo mentre parla. Don Paolo

governo,ma adesso ha capito come stanno le cose. Don Paolo: “Si ho capito … … che è stata tutta colpa mia non di quelli del governo. Che vuoi che facciano se nessuno parla e se parlano mentono,è stata solo colpa mia Costantino.Ho preteso di insegnare la fiducia,senza prima insegnare l’amore per il prossimo … … ma per fortuna c’è una persona molto migliore di me. Ascolta Costantino, Agnese Barras ti perdona,è pronta anche ad incontrarti. Sabato gli abitanti di Aar si recheranno con me in processione al santuario di San Francesco a fare solenne promessa di dimenticare il passato e ogni rancore,e a far voto di pace per l’avvenire. Ci verrai anche tu?Ci verrai?” Iniziano in sottofondo canti popolari sardi. Costantino: “Quanti anni hai reverendo,sei un uomo e parli come … … un bambino. Tu vorresti che io scendessi e mi consegnassi nelle mani dei Barras” Don Paolo: “Perché mi dici questo,mi conosci io non saprei ingannarti” Costantino: “Io ti conosco si,ma conosco anche gli altri,e allora tu stai con la tua pace e io mi tengo la mia libertà” Don Paolo: “La tua libertà?Quale libertà?... … Quella di startene chiuso fra queste montagne,tra questi rifugi,la libertà di vivere 109


esce dal rifugio quando finisce la conversazione

354 Da 53’08” a 53’23” Durata: 16”

355 Da 53’24”a 53’28” Durata: 5”

Inquadrature 356 Da 53'29” a 53’35” Durata: 7” 357 Da 53’36” a 54’12” Durata: 37”

MDP frontale,viene inquadrato il rifugio da fuori e don Paolo che sale sul cavallo e va via accompagnato da Mattia e Giovanni I tre a cavallo vanno via di spalle

sempre sotto il peso del sospetto e del terrore,di non fidarti di nessuno neppure dei tuoi amici. … Di non credere più all’amicizia,alla bontà,al perdono. La libertà di essere costretto ad ammazzare per obbligo d’onore. Ma che te ne fai di questa libertà,se tu fossi libero saresti felice e invece nel profondo del tuo cuore..” Costantino: “Bene hai parlato abbastanza adesso,tu vai per la tua strada e io vado per la mia”Don Paolo: “E io ti aspetterò sono certo che verrai” Costantino: “Mattia,Giovanni,accom pagnate il reverendo” Musiche popolari sarde

Musiche popolari sarde

Sequenza XXXIII INQQ. 356-362 Esterno giorno. Aar. Incontro tra il maresciallo e don Paolo. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP frontale, il maresciallo in FI passeggia per la strada Il maresciallo,ripreso ora Maresciallo: di spalle, vede don Paolo “Reverendo,bèh cosa va per strada e lo chiama. I a combinare altri guai,io due si avvicinano e la venivo proprio da MDP li inquadra di lei”Don paolo: “E io profilo in PA avevo in programma di venire a cercarla prima di sera. Abbiamo deciso di fare un campo di football e forse lei può aiutarmi,avrebbe qualcosa che possa servire per fare le reti 110

Note


358 Da 54’13” a 54’28” Durata: 16”

359 Da 54’29” a 54’57” Durata: 29”

360

Don Paolo si volta indietro e con un raccordo di movimento la MDP inquadra in posizione frontale don Paolo e il maresciallo in FI e i bambini di spalle. Don Paolo e il Maresciallo riprendono a camminare

MPP di don Paolo e del maresciallo che continuano a camminare.

Una panoramica della MDP segue I bambini

delle porte?” Maresciallo: “Reti?” Don Paolo: “Si” Maresciallo: “Penso proprio di no,ad ogni modo vedrò di aiutarla,questa sera parto per Baunei chissà che non..ma è proprio per questo che veniva a trovarmi?”Don Paolo: “Non precisamente, … andate avanti,vi raggiungo subito” Bambini:”Andiamo andiamo” Don Paolo: “Si tratterrà molto a Baunei?”Maresciallo: “Non molto purtroppo,fino a lunedì”Don Paolo: “Bene, e i suoi uomini vengono con lei?” Maresciallo: “No no nessuna paura,rimarrà sempre qualcuno qui” Don Paolo: “Mi faccia un favore maresciallo” Maresciallo: “Cosa” Don Paolo: “Si porti tutti con lei,sabato andremo tutti in processione verso il santuario di San Francesco e le sarei veramente grato se lei restasse a casa. Anzi avrei bisogno di una sua assicurazione formale che ne lei ne nessuno dei suoi si avvicinerà al santuario”Maresciallo: “Caro reverendo qua non si fa che ricevere inviti di starsene alla larga,ci si mette anche lei ora?”Don Paolo: “Invertiamo le nostre parti,voglio farle una confessione”Maresciallo : “E se io non posso assolverla?”Don Paolo: “Ah ah ah” Antioco: “Adesso tu prendi questo palo e lo 111


Da 54’58” a 55’18” Durata: 21” 361 Da 55’19” a 55’30” Durata: 12”

362 Da 55’31” a 56’23” Durata: 53”

che hanno portato i pali di legno MDP frontale, MPP dei due bambini di profilo,fra loro altri bambini

MDP frontale,don Paolo è seduti su un muretto e il maresciallo è in piedi in PA. Sullo sfondo la stradina bianca. Dopo un pò si vede un bambino che chiama il reverendo. Infine don Paolo se ne va

porti laggiù Giommaria: “E perché non ce lo porti tu?” Antioco: “Io sono il sacrestano e ricordati che quando non c’è don Paolo comando io” Giommaria: “Non comandi proprio niente,e se vuoi fare come don Paolo allora il palo te lo porti tu da solo e così lavori più di tutti” Altro bambino: “Ha ragione Giaommaria” Don Paolo: “Comunque la mia coscienza mi dice di tentare,è solo un progetto,una speranza,ma io voglio provare. Pensi un po’ maresciallo,se lei mi aiuta anche i bambini dei Barras verrano a scuola,lei lo sa ora che ci vengono solo i bambini dei Corraine vero?Ora si tratta di sapere se”… Maresciallo: “Se devo rimanere in allarme o se devo andare a raccogliere fichi d’india. No, no don Paolo non posso,devo avvisare il comando,devo farla pedinare,ma insomma non solo lei è a conoscenza del rifugio di quell’assassino e …” Don Paolo: “No adesso non lo so,hanno cambiato. Bè insomma mi aiuta maresciallo”Maresciallo : “Ma dico si rende conto del pericolo al quale lei va incontro,si rende conto dell’enormità di quanto mi chiede?”Don Paolo: “E lei si rende conto che io credo nei 112


Inquadratura 363 Da 56’24” a 56’30” Durata: 7” 364 Da 56’31” a 56’35” Durata: 5”

365 Da 56’36” a 56’40” Durata: 5” 366 Da 56’41” a 56’50” Durata: 10” 367 Da 56’51” a 57’01” Durata: 11” 368 Da 57’02” a 57’07” Durata: 6” 369 Da 57’08” a 57’12” Durata: 5” 370 Da 57’13” a 57’18” Durata: 6”

371 Da 57’19” a 57’20”

miracoli?”Maresciallo: “Io no” Bambino:“Reverendo!” Don Paolo: “Davvero?”Maresciallo: “Bèh non a questo genere di miracoli” Don Paolo: “Esistono semplicemente i miracoli non un genere di miracoli,e sono sicuro che lei ci crede,grazie maresciallo mi ricordi nelle sue preghiere” Sequenza XXXIV INQQ. 363-379 Esterno giorno. Colline intorno al santuario. Processione verso il santuario. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Canti popolari sardi CM, la processione si dirige verso il santuario MPP della processione:uomini a cavallo,persone a piedi o in carri passano di fronte alla MDP Uomini a cavallo con in mano le bandiere passano di fronte alla MDP Una panoramica da destra a sinistra ci mostra la processione

Canti popolari sardi

Altri dettagli della processione e don Paolo a cavallo

Come sopra

Davanti alla MDP passano ancora le persone che sono in processione La MDP è in salita e riprende le persone dall’alto

Canti

FI di Agnese vestita col tipico costume sardo a cavallo,portata da un suo uomo. Dietro il resto della processione Processione vista in orizzontale

Canti

Come sopra

Come sopra

Canti

Canti

113

Note


Durata: 2” 372 Da 57’21” a 57’25” Durata: 5” 373 Da 57’26” a 57’27” Durata: 1” 374 Da 57’28” a 57’39” Durata: 12”

375 Da 57’40” a 57’50” Durata: 11”

376 Da 57’51” a 57’54” Durata: 4” 377 Da 57’55” a 57’59” Durata: 5”

Davanti alla MDP passa il carro con sopra la vedova Casu

Canti

MDP angolata a sinistra,riprende la processione di spalle

Canti

In fila si vedono degli uomini che trasportano una statua e dietro don Paolo a cavallo che si ferma e scende Una panoramica da destra a sinistra ci mostra don Paolo che dal monte osserva il santuario La MDP mostra la fila della processione e tutti che si inginocchiano

Canti

Don Paolo inizia le preghiere

Don Paolo recita le preghiere in latino

Come 376

La folla risponde

Canti

378 Da 58’00” a 58’04” Durata: 5” 379 Da 58’05” a 58’07” Durata: 3”

Inquadratura 380 Da 58’08” a 58’43” Durata: 36”

Don Paolo di spalle che Preghiere guarda e recita le preghiere verso il santuario Sequenza XXXV INQ. 380 Interno giorno. Commissariato di Baunei. Il maresciallo viene rimproverato. Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale, un Tenente: “Perché non carabiniere esce dalla hai informato il stanza, il tenente è comando?Le notizie mi seduto alla scrivania di devono venire da lei e profilo,il maresciallo è in non dai suoi subordinati piedi a fianco alla mi ha scrivania. Dopo che capito?”Maresciallo: finiscono di parlare il “Signor tenente io avevo tenente si alza ed esce,il dato la mia parola” maresciallo rimane lì. Tenente: “Lei la sua parola l’ha data al governo e non a un prete mezzo matto. Dov’è che si raduna questa processione?”Maresciall o: “Ma credo che sia … 114

Note


Inquadratura 381 Da 58’44” a 58’49” Durata: 6”

veramente a me non me l’hanno detto ma deve essere dove vanno tutti gli anni,il santuario del buon consiglio” Tenente: “Bene bisogna far presto. Lei per ora si consideri agli arresti e intanto mi chiami Nuoro e dica al brigadiere Sanna di venire qui.” Sequenza XXXVI INQQ. 381-385 Esterno giorno. Sagrato del santuario di San Francesco. La processione arriva al santuario. Colonna visiva Colonna sonora Note La processione è arrivata al santuario e sta entrando FI di don Paolo a cavallo

382 Da 58’50” a 58’54” Durata: 5” 383 Da 58’55” a 58’57” Durata: 3” 384 Da 58’58” a 59’12” Durata: 15”

385 Da 59’13” a 59’28” Durata: 16”

Inquadratura 386 Da 59’29” a 59’35” Durata: 7”

387 Da 59’36” a 59’46” Durata: 11”

MPP della facciata del santuario

MDP frontale,Don Paolo e Agnese a cavallo in FI

Don Paolo: “Non sono venuti,l’avevo tanto sperato che avevo quasi finito per crederci. Però lei Agnese può essere contenta lo stesso,l’offerta del suo perdono è ancora più generosa”

Don Paolo scende da cavallo e una panoramica da sinistra a destra ci mostra che va ad aprire la porta del santuario Sequenza XXXVII INQQ. 386-421 Interno giorno. Santuario di San Francesco. Pace frai i Corraine e i Barras. Colonna visiva Colonna sonora Raccordo di direzione. Don Paolo entra dentro il santuario. MDP frontale,MPP di don Paolo di profilo Una panoramica da Rumore dei suoi passi sinistra a destra ci mostra don Paolo di spalle che va verso 115

Note


388 Da 59’47” a 1 00’05” Durata: 19”

389 Da 1h 00’06” a 1h 00’06” Durata: 1” 390 Da 1h 00’07” a 1h 00’08” Durata: 2” 391 Da 1h 00’09” a 1h 00’09” Durata: 1” 392 Da 1h 00’10” a 1h 00’11” Durata: 2” 393 Da 1h 00’12” a 1h 00’14” Durata: 3”

l’altare MDP frontale,don Paolo è ora ripreso frontalmente e dietro di lui entra il resto della processione Raccordo di movimento della MDP,don Paolo si volta verso la folla

Don Paolo inizia le preghiere

Voci della folla

MDP frontale,FI di Agnese e del resto della folla

MDP angolata a destra,MF di don Paolo che guarda dietro di lui,dall’angolo si vedono uscire i Corraine MDP frontale, MPP di Costantino e due uomini a fianco a lui Don Paolo: “Grazie Costantino”

Raccordo di movimento della MDP. Don Paolo si volta verso i Corraine

Come 342 394 Da 1h 00’15” a 1h 00’17” Durata: 3” Come 340 395 Da 1h 00’18” a 1h 00’18” Durata: 1” Come 342 396 Da 1h 00’19” a 1h 00’21” Durata: 3” 397 Da 1h 00’22” a 1h 00’26” Durata: 5” 398 Da 1h 00’27” a 1h 00’ 33”

MDP angolata,don Paolo di spalle,Costantino si avvicina e va verso Agnese

Rumore dei passi

La MDP riprende di spalle Costantino che va verso Agnese 116


Durata: 7” 399 Da 1h 00’34” a 1h 00’ 35” Durata: 2” 400 Da 1h 00’36” a 1h 00’46” Durata: 11”

MDP angolata,PP di Agnese quasi di profilo e PP di Costantino di profilo Raccordo di movimento. PP di Costantino e dettaglio di Agnese

Costantino: “Columba … sei come lei”

Come 347

Costantino: “….Come era lei”

Come 348

Costantino: “ Io Costantino Corraine ti domando perdono”

401 Da 1h 00’47” a 1h 00’50” Durata: 4” 402 Da 1h 00’ 51” a 1h 00’ 54” Durata: 4” 403 Da 1h 00’ 55” a 1h 00’55” Durata: 1” 404 Da 1h 00’56” a 1h 01’03” Durata: 8” 405 Da 1h 001’04” a 1h 01’13” Durata: 10”

406 Da 1h 01’14” a 1h 01’19” Durata: 6” 407 Da 1h 01’20” a 1h 01’21” Durata: 2” 408 Da 1h 01’22” a 1h 01’ 23” Durata: 22 409 Da 1h 01’24” a 1h

MF di don Paolo che sorride

FI di Agnese e Costantino di profilo. Costantino bacia Agnese sulla guancia Una panoramica obliqua mostra Costantino che si avvicina alla vedova Casu

Costantino:“Vai”

Panoramica obliqua mostra la vedova Casu con suo figlio che va verso Agnese

Rumore dei passi

MDP frontale,gruppo di persone in FI che assiste alla scena

FI della vedova Casu e suo figlio

FI della vedova Casu e suo figlio di profilo e la folla dietro che li 117


01’29” Durata: 6” 410 Da 1h 01’30” a 1h 01’ 1 01’30” Durata: 1” 411 Da 1h 01’31” a 1h 01’39” Durata: 9”

412 Da 1h 01’40” a 1h 01’ 44” Durata: 5” 413 Da 1h 01’ 45” a 1h 01’47” Durata: 3” 414 Da 1h 01’ 48” a 1h 01’56” Durata: 9” 415 Da 1h 01’ 57” a 1h 02’05” Durata: 9”

416 Da 1h 02’06” a 1h 02’16” Durata: 12”

417 Da 1h 02’17” a 1h 02’17” Durata: 1”

guarda.Si avvicina un uomo MDP frontale, MF della madre di don Paolo tra le altre persone

PA della vedova Casu e dell’uomo posti di profilo. L’uomo bacia il bambino e torna a posto,anche la vedova Casu La MDP torna indietro allargando il campo. Altri due uomini fanno un passo avanti e si danno la mano MDP angolata, appoggiati al muro vengono inquadrati gli uomini dei Corraine Panoramica da sinistra a destra mostra un altro Corraine che va a baciare un Barras PA di Costantino e Agnese,e a fianco a loro il nipote di Costantino

MPP di Costantino e dettaglio di Agnese a destra

Mentre Costantino continua a parlare la MDP inquadra don Paolo in MF Come 363

418 Da 1h 02’18” a 1h 02’41” Durata: 24”

Costantino: “Prima ancora che tu nascessi la pace tra le nostre famiglie avrebbe dovuto essere consacrata dall’unione mia e della sorella di tuo padre Costantino continua: “ Era come te,in questo momento mi sembra di rivederla viva. Dolce creatura che pagò con la vita la fedeltà a un impegno che altri non vollero mantenere” Costantino: “Fuggì da casa sua…

… Per andare a vivere con me e aspettare un consenso alle nostre nozze che non giunse mai. Morì tra le mie braccia,e la riportai pura nella chiesa di Aar 118


dove pura doveva entrare per diventare mia moglie. Perchè questa pace sia vera e duratura deve essere consacrata da un patto di sangue,voglio che tu ti unisca in matrimonio con lui..” 419 Da 1h 02’42” a 1h 02’42” Durata: 1” 420 Da 1h 02’43” a 1h 02’47” Durata: 5” 421 Da 1h 02’48” a 1h 02’52” Durata: 5”

Inquadratura 422 Da 1h 02’53” a 1h 03’00” Durata: 8”

Inquadratura 423 Da 1h 03’01” a 1h 03’05” Durata: 5” 424 Da 1h 03’06” a 1h 03’08” Durata: 3” 425 Da 1h 03’09” a 1h 03’ 12”

La MDP inquadra don Paolo

Come 363.Costantino prende la mano del nipote e la porga ad Agnese

Costantino: “E’ l’ultimo della mai famiglia come tu sei l’ultima erede dei Barras”

Una panoramica ci porta verso don Paolo

Don Paolo: “Se Dio vorrà Costantino,se Dio vorrà”

Sequenza XXXVIII INQ. 422 Esterno giorno. Commissariato di Baunei. Partenza delle forze dell’ordine. Colonna visiva Colonna sonora MDP angolata. Dettaglio Rumore del motore delle del maresciallo macchine affacciato alla finestra e dall’alto di essa si vede il piazzale del commissariato e le forze dell0ordine che si preparano a partire in massa Sequenza XXXIX INQQ. 423-425 Interno giorno. Santuario di San Francesco. Celebrazione della messa. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Canti popolari sardi MDP dall’alto,la folla inizia la messa

MDP frontale inquadra don Paolo e i tre chierichetti di spalle inginocchiati sull’altare. Poi si alzano MDP dall’alto,anche la folla si alza in piedi

Canti popolari sardi

Canti popolari sardi

119

Note

Note


Durata: 4”

Inquadratura 426 Da 1h 03’ 13” a 1h 03’22” Durata: 10”

427 Da 1h 03’ 23” a 1h 03’24” Durata: 2” 428 Da 1h 03’ 25” a 1h 03’ 28” Durata: 4” 429 Da 1h 03’ 29” a 1h 03’33” Durata: 5” 430 Da 1h 03’ 34” a 1h 03’ 41” Durata: 8” 431 Da 1h 03’ 42” a 1h 04’ 02” Durata: 21”

Sequenza XL INQQ. 426-431 Esterno giorno. Santuario del Buonconsiglio Colonna visiva Colonna sonora Un carrello laterale da Motore dell’auto destra verso sinistra mostra il paesaggio che si vede dall’automobile dei carabinieri mentre è in viaggio,senza però mostrarci l’auto Il carrello si ferma e Carabiniere: “Alt!” tornando indietro ci mostra la strada e l’auto dei carabinieri La MDP ora è frontale e mostra la strada e le auto dei carabinieri che ripartono

Carabiniere: “Andiamo noi”

MDP frontale, un uomo,sua moglie e suoi figli escono da casa perché hanno sentito le automobili Le forze dell’ordine arrivano al santuario del buonconsiglio

Rumore dei passi e motore dell’auto

Tenente: “Tu sei il custode qua?” Custode: “Si signore” Tenente: “Non doveva esserci una processione oggi qui alla madonna del buonconsiglio?” Custode: “No signore,ogni anno qui c’è una processione ma cade il 12 Luglio per Santorsola. Oggi però c’è festa al santuario di San Francesco” Tenente: “E’ lontano?” Custode: “Non molto lontano,ma la strada non è buona,non ci si può andare con la macchina,ci si arriva solo a piedi o a cavallo” Sequenza XLI INQQ. 432-454 Esterno notte. Santuario di San Francesco. Fine della festa.

PA del custode, di sua moglie e suoi figli, e del tenente

120

Note


Inquadratura 432 Da 1h 04’ 03” a 1h 04’32” Durata: 30”

433 Da 1h 04’ 33” a 1h 04’38” Durata: 6”

434 Da 1h 04’39” a 1h 04’48” Durata: 10”

435 Da 1h 04’ 49” a 1h 04’56” Durata: 8” 436 Da 1h 04’57” a 1h 04’59” Durata: 3” 437 Da 1h 05’00”” a 1h 05’04” Durata: 5” 438 Da 1h 05’ 05” a 1h 05’06” Durata: 2”

Colonna visiva Dissolvenza incrociata. Panoramica da sinistra verso destra mostra i festeggiamenti al santuario: si canta e si balla La MDP si ferma sul nipote di Costantino, Antonio e su un uomo che lo invita a ballare. Poi quest’uomo chiama Agnese La MDP ci mostra Agnese che se ne sta in disparte,nascosta dietro un muro,lontana dai festeggiamenti e don Paolo in FI che parla con qualcuno. Quando don Paolo le passa accanto Agnese lo chiama Don Paolo si volta verso Agnese

Colonna sonora Musiche popolari sarde

MPP di Agnese e don Paolo di profilo uno di fronte all’altra

Agnese: “Si ma ho fatto finta di non sentire,volevo parlare con lei”

MPP di Agnese frontale e dettaglio di don Paolo di spalle

Agnese: “Perché non mi ha detto quello che aveva stabilito con Corraine”

Raccordo di movimento. MPP di don Paolo frontale e dettaglio di Agnese di spalle

Don Paolo: “Non abbiamo stabilito niente”

Come 437

Agnese: “Dica la verità. Lei vuole che sposi Antonio,forse lo aveva già in mente da quando mi disse,si ricorda … … perché non si sposa Agnese” Don Paolo: “Non ho mai voluto ipotecare il suo avvenire,io vorrei soltanto la sua felicità” Agnese: “Già,comunque in fondo è una soluzione

439 Da 1h 05’07” a 1h 05’18” Durata: 12” Come 438 440 Da 1h 05’19” a 1h 05’22” Durata: 4” Come 437 441

Musica popolare sarda. Uomo: “Su dai salta anche tu … dov’è Agnese Barras? Agnese!?” Musica.

Musica. Agnese:” “Don Paolo” Don Paolo: “Ho sentito che la chiamavano”

121

Note


Da 1h 05’23” a 1h 05’ 30” Durata: 8”

442 Da 1h 05’ 31” a 1h 05’38” Durata: 8” 443 Da 1h 05’39” a 1h 05’54” Durata: 16”

444 Da 1h 05’ 55” a 1h 05’58” Durata: 4” 445 Da 1h 05’59” a 1h 06’12” Durata: 14” 446 Da 1h 06’ 13” a 1h 06’16” Durata: 4” 447 Da 1h 06’14” a 1h 06’22” Durata: 9” 448 Da 1h 06’23” a 1h 06’ 24” Durata: 2” 449 Da 1h 06’25” a 1h 06’33” Durata: 9” 450 Da 1h 06’34” a 1h 06’34” Durata: 1”

MDP frontale. MPP di Agnese e don Paolo di profilo

Agnese si sposta e si mette di fronte a don Paolo sulla destra e don Paolo a sinistra.

Agnese scappa via e torna alla festa

anche questa. Ma lei sa benissimo che se io non sposassi Antonio tutto questo … … sarebbe inutile” Don Paolo: “Spero di no Agnese” Agnese: “Ma stia tranquillo io sposerò Antonio” Don Paolo: “Rifletta prima,lei è libera dunque” Agnese: “Perché non mi dice quello che pensa,perché non mi rimprovera” Don Paolo: “Ma non ho nulla da rimproverarle” Musica sarda

Tra le persone che ballano si vede Agnese che va verso Antonio

Musica

MF di Agnese e Antonio di profilo uno di fronte all’altra. Agnese dà la mano ad Antonio e vanno a ballare MDP angolata, Agnese e Antonio ballano un tipico ballo

Musica

La MDP inquadra don Paolo che vede Agnese ballare

Musica

Agnese e Antonio hanno finito di ballare

Antonio: “Ti ringrazio Agnese,verrò a farti la mia richiesta,posso?”

Musica

MPP di don Paolo che guarda Agnese

MF di Agnese e Antonio

Agnese:“Si” 122


451 Da 1h 06’35” a 1h 06’36” Durata: 2” Lampi e nuvole grigie

Tuoni da temporale

Agnese e Antonio guardano in alto verso il cielo e vanno via

Rumore del temporale

452 Da 1h 06’ 37” a 1h 06’ 38” Durata: 2” 453 Da 1h 06’39” a 1h 06’41” Durata: 3” 454 Da 1h 06’42” a 1h 06’48” Durata: 7”

Inquadratura 455 Da 1h 06’49” a 1h 06’54” Durata: 6”

456 Da 1h 06’55” a 1h 07’00” Durata: 6” 457 Da 1h 07’01” a 1h 07’03” Durata: 3” 458 Da 1h 07’ 04” a 1h 07’06” Durata: 3” 459 Da 1h 07’07” a 1h 07’07” Durata: 1”

Anche don Paolo guarda il cielo

Sequenza XLII INQQ. 455-465 Esterno giorno. Aar. Iscrizione bambini a scuola. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. La MDP dall’alto verso il basso mostra la madre del parroco che esce di casa e va sulla strada dove ci sono un gruppo di mamme e bambini MPP della madre e di La madre: “Volete una mamma iscrivere anche il vostro?Bene”

La madre ritorna in casa chiamando il figlio

La madre: “Paolo,Paolo …”

MPP della madre e di don Paolo

… “Ci sono delle donne che sono venute ad iscrivere i loro bambini a scuola”

La MDP inquadra Agnese fra le altre donne

Come 458 460 Da 1h 07’08” a 1h 07’15” Durata: 8”

La madre: “Sono quelle dei Barras,sei contento Paolo” Don Paolo: “Falle entrare mamma” La madre: “SI” 123

Note


461 Durata: 1h 07’16” a 1h 07’ 18” Durata: 3”

La madre dall’entrata di casa dice alle mamme di entrare

La madre: “Avanti”

MPP di Agnese 462 Da 1h 07’19” a 1h 07’19” Durata: 1” 463 Da 1h 07’20” a 1h 07’29” Durata: 10”

464 Da 1h 07’ 30” a 1h 07’50” Durata: 21”

465 Da 1h 07’51” a 1h 08’09” Durata: 19”

Inquadratura

Don Paolo: “Entrate entrate,benvenute,siamo ancora un pò accampati qui ma ci arrangeremo,almeno per il momento” Don Paolo si avvicina Don Paolo: “Bravi e ora verso il banco di un segniamo i bambino poi saluta una nomi,possiamo farlo delle mamme e la madre anche da soli vero? gli dice che fuori c’è Usciranno a mezzo Agnese giorno,rimandatemeli verso le quattro per il catechismo e la ricreazione” Una mamma: “Grazie reverendo,grazie per tutto quello che fate” Don Paolo: “Il merito è tutto vostro,ma cercate di continuare così,dovete cercare di seguire il loro esempio.” La madre: “Paolo …” MPP di don Paolo e La madre: “C’è fuori della madre di profilo Agnese Barras,le ho chiesto che cosa voleva,dice che tornerà più tardi,le ho detto dopo mezzo giorno,ho fatto bene?” Don Paolo: “No mamma,no ti prego torna giù e dille di non venire oggi” La madre: “Devi uscire?” Don Paolo: “Ti prego dille,dille don Paolo prega di volerlo scusare ma oggi è molto occupato,un altro giorno,vai mamma” Sequenza XLIII INQQ. 466-470 Esterno,interno giorno. Aar e la chiesa. Agnese va in chiesa per cercare don Paolo. Colonna visiva Colonna sonora Le mamme e i bambini entrano in casa, don Paolo li fa accomodare

124

Note


466 Da 1h 08’10” a 1h 08’19” Durata: 10” 467 Da 1h 08’20” a 1h 08’23” Durata: 4”

468 Da 1h 08’24” a 1h 08’26” Durata: 3” 469 Da 1h 08’27” a 1h 08’33” Durata: 7” 470 Da 1h 08’34” a 1h 08’43” Durata: 10”

Inquadratura 471 Da 1h 08’44” a 1h 09’ 09” Durata: 26”

472 Da 1h 09’10” a 1h 09’18” Durata: 9” 473 Da 1h 09’19” a 1h

Dissolvenza incrociata. Agnese è per strada e si sta recando in chiesa

Campane

Dissolvenza incrociata. Agnese è in chiesa,ripresa di spalle,poi viene chiamata dalla madre del parroco e si volta MDP angolata a destra. Agnese è di spalle e la madre è frontale alla MDP

La madre: “Agnese”

La madre: “Don Paolo è a Cagliari,ha potuto approfittare di questi giorni che abbiamo un ospite di passaggio

La MDP ora mostra Agnese in PA e un dettaglio della madre del parroco di spalle. Nel frattempo inizia la messa MPP di Agnese che ascolta le parole della madre di don Paolo,poi se ne và

La madre: “Ho sentito dire che domani verranno a casa tua per la promessa di matrimonio. Mi fa tanto piacere per te che Dio ti benedica,don Paolo sarà contento” Sequenza XLIV INQQ. 471-490 Interno giorno. Curia di Cagliari. Don Paolo va a parlare con il vescovo. Colonna visiva Colonna sonora Un uomo entra nella sala Uomo: “Scusi volevo in cui don Paolo aspetta domandarle se il di parlare con il vescovo colloquio che lei ha e gli vi incontro. La chiesto ha carattere MDP è frontale e i due d’urgenza” Don Paolo: sono in PA di profilo, “Si” Uomo: “Mi poi si recano dal vescovo dispiace ma era solo per regolarmi, Sua Eccellenza ha molti appuntamenti questa mattina e volevo di mia iniziativa rimandare tutto quello che può essere rimandato,prego” MDP angolata a sinistra. Vescovo FC: “Avanti Don Paolo è entrato avanti” nella stanza in cui c’è il vescovo Don Paolo saluta il vescovo

Vescovo: “Sono proprio contento che tu sia passato a salutarmi,così 125

Note


09’22” Durata: 4” 474 Da 1h 09’23” a 1h 09’33” Durata: 11”

475 Da 1h 09’34” a 1h 09’39” Durata: 6” 476 Da 1h 09’40” a 1h 09’ 43” Durata: 4” 477 Da 1h 09’44” a 1h 09’54” Durata: 11” 478 Da 1h 09’55” a 1h 10’08” Durata: 14”

479 Da 1h 10’09” a 1h 10’12” Durata: 4”

sei venuto a Cagliari eh” MDP frontale,don Paolo è ripreso in MPP e il vescovo di spalle

MDP angolata a sinistra, il vescovo è seduto alla sua scrivania e don Paolo è di fronte a lui MDP frontale a don Paolo e dettaglio del vescovo a destra

Come 475. Don Paolo si siede

MDP frontale a don Paolo che si è seduto e dettaglio del vescovo di spalle che è seduto di fronte a don Paolo

La MDP ora inquadra frontalmente il vescovo e don Paolo quasi di spalle

Come 478 480 Da 1h 10’13” a 1h 10’20” Durata: 8” Come 479 481 Da 1h 10’21” a 1h 10’27” Durata: 7” Come 478 482 Da 1h 10’28” a 1h

Don Paolo: “Si Eccellenza,sono venuto per parlare con lei. Ho bisogno del suo consiglio e del suo aiuto.” Vescovo: “Che cosa succede? Siediti” Vescovo:“Ti debbo fare le mie scuse,ti confesserò che io non ti avevo dato tutto il merito che meriti” Vescovo: “Ho sentito molto parlare di te,sei stato coraggioso … … e pieno di iniziative,penso che potrai raccogliere buoni frutti. Bene. Cosa posso fare per te?” Don Paolo: “Vorrei essere trasferito Eccellenza,il più presto possibile” Vescovo: “Trasferito?” Don Paolo: “Si. Ho riflettuto molto prima di fare questo passo,so che fui io a chiedere di essere mandato ad Aar e contro il parere di tutti” Don Paolo: “Il mio passo di oggi è il segno di una sconfitta,ma io non chiedo questo trasferimento soltanto per me … … mi creda è anche per il bene di tutti e in particolare di una certa persona” Vescovo: “La tua richiesta non può essere accolta,tu sai che non è facile sostituirti in questo momento,a meno che non ci siano … … dei motivi più che gravi”Don Paolo: “Si sono gravi Eccellenza” 126


10’29” Durata: 2” Come 479 483 Da 1h 10’30” a 1h 10’39” Durata: 10”

484 Da 1h 10’40” a 1h 10’59” Durata: 20”

485 Da 1h 11’00” a 1h 11’01” Durata: 2”

MDP frontale a don Paolo in MPP

MDP frontale al vescovo in MPP

Come 484 486 Da 1h 11’03” a 1h 11’25” Durata: 23”

MPP del vescovo 487 Da 1h 11’26” a 1h 11’27” Durata: 2” MPP di don Paolo 488 Da 1h 11’28” a 1h 11’52”

Vescovo: “Dovrebbero essere molto gravi davvero per spingerti a rinunciare alla tua parrocchia in questo momento. La pace che sei riuscito a ristabilire fra quella gente che si è odiata e fatta guerra … … per tanti di quegli anni la vuoi compromettere” Don Paolo: “Ma c’è una condizione a quella pace,il matrimonio di una ragazza e il nipote di un fuorilegge. Se questo matrimonio non dovrebbe farsi tutto ricomincerà come prima e forse anche peggio di prima,io lo so. E so anche,so anche che se io rimango in paese la ragazza …” Vescovo: “La ragazza è d’accordo sul matrimonio?” Don Paolo: “Si,ma temo che possa ritrattare la sua parola perché è innamorata di un altro” Vescovo: “Di quello che ora è il suo parroco vero?” Don Paolo: “Se io andrò via le sarà più facile dimenticare,è la mia presenza capisce. E da questa storia non dipende soltanto la felicità della ragazza ma la pace di tutti” Vescovo: “E anche la tua”

Don Paolo: “Si anche la mia. Ritornare in quei luoghi è stato diverso da come immaginavo,ho 127


Durata: 25”

cercato di fare del mio meglio,ma è difficile. Vede riaffiorano sentimenti,emozioni,cose che credevo dimenticate” Il vescovo si alza e va Vescovo: “Non bisogna verso don Paolo dar troppo peso a certe 489 Da 1h 11’53” a 1h cose. Nessuno di noi è 12’03” immune da tentazioni,ma Durata: 11” molto più pericolosa della tentazione è la sopravalutazione che noi molto spesso … Don Paolo e il vescovo … le diamo,resta sono in piedi in MF qualche giorno con 490 Da 1h 12’04” a 1h noi,rifletti con calma,e 12’16” poi fammi sapere che Durata: 13” cosa hai deciso” Sequenza XLV INQQ. 491-495 Esterno giorno. Stazzo dei Barras. Antonio Corraine si reca da Agnese per la proposta di matrimonio. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Rumore degli zoccoli dei MCL, si vedono arrivare cavalli 491 Da 1h 12’17” a 1h 12’ tre uomini a cavallo 27” Durata: 11” I tre uomini arrivano di Versi di animali (galline) fronte a casa di Agnese 492 Da 1h 12’28” a 1h ma non vi trovano 12’30” nessuno Durata: 3” MDP frontale ai tre Uomo: “Non c’è uomini a cavallo che nessuno che significa” 493 Da 1h 12’31” a 1h sono inquadrati in FI. Altro uomo: “Lo sapeva 12’40” Antonio poi scende da Agnese Barras che oggi Durata: 10” cavallo venivi a fare la richiesta?” Antonio: “Certo” Una panoramica da Passi di Antonio e colpi sinistra verso destra dati alla porta per 494 Da 1h 12’41” a 1h 13’ mostra Antonio che va a bussare 04” bussare alla porta Durata: 24” Panoramica da destra a Antonio: “Hanno voluto sinistra che mostra farci offesa” Musica 495 Da 1h 13’05” a 1h Antonio che torna 13’20” indietro verso il cavallo Durata: 16” Sequenza XLVI INQQ. 496-500 Esterno giorno-notte. Rappresaglie negli stazzi di Aar. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Musica e spari di fucile 128


496 Da 1h 13’21” a 1h 13’24” Durata: 4” 497 Da 1h 13’25” a 1h 13’31” Durata: 7” 498 Da 1h 13’32” a 1h 13’36” Durata: 5”

MDP dall’alto,i Corraine passano a cavallo e sparano sul bestiame MDP frontale, nello stazzo si vede il bestiame a terra e un uomo a cavallo andar via

Musica e lamenti degli animali

Dissolvenza incrociata. MDP frontale,degli uomini col fucile rovesciano un carro

Musica

Incendio nelle campagne

Musica

499 Da 1h 13’37” a 1h 13’39” Durata: 3” 500 Da 1h 13’40” a 1h 13’44” Durata: 5”

Inquadratura 501 Da 1h 13’45” a 1h 14’01” Durata: 17”

502 Da 1h 14’02” a 1h 14’17” Durata: 16”

503 Da 1h 14’18” a 1h 14’34” Durata: 17”

MDP frontale, MF di Antonio Corraine a cavallo con in mano il fucile Sequenza XLVII INQQ. 501-506 Esterno giorno. Curia di Cagliari. Don Paolo viene avvisato delle ultime vicende. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. MDP angolata a sinistra, un uomo cammina velocemente davanti alla MDP che lo segue fino a quando egli arriva vicino a don Paolo MDP frontale, CM, Don Paolo: “Antioco! Antioco è andato da don Antioco! Come mai sei Paolo. FI di Antioco e qui?” Antioco: “Ho don Paolo dovuto prendere tutti i soldi dalla cassetta dell’elemosina per pagare il viaggio” MDP frontale, MPP di Don Paolo: “Ma non Antioco e don Paolo di potevi scrivermi?” profilo che si è abbassato Antioco: “Ma come verso Antioco facevo a scrivere tutto quello che sta succedendo,non sono mai capitate tante cose. C’è stato un incendio che dice era una disgrazia,ma nessuno ci ha creduto,in paese sono venute tante guardie,tornate don 129

Note


504 Da 1h 14’ 35” a 1h 14’43” Durata: 9”

Raccordo di movimento. Don Paolo è inquadrato di fronte e Antioco di spalle

Come 503 505 Da 1h 14’44” a 1h 14’47” Durata: 4” Come 504 506 Da 1h 14’48” a 1h 14’57” Durata: 10”

Inquadratura 507 Da 1h 14’58” a 1h 15’06” Durata: 9”

508 Da 1h 15’07” a 1h 15’29” Durata: 23”

Paolo,tornate perché siete andato via” Don Paolo: “Va bene stai calmo,torneremo subito a casa insieme,ora stai tranquillo. Ma quando è successo questo? Antioco: “Da quando Agnese Barras ha fatto offesa tutto è ricominciato come prima,incendiano gli stazzi … … ammazzano il bestiame,buttano giù gli alberi,distruggono il raccolto

Sequenza XLVIII INQQ. 507-508 Esterno giorno. Nuovo rifugio di Costantino Corraine. Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. I Costantino: Corraine sono nascosti “Basta,adesso basta in un nuovo rifugio,sotto abbiamo fatto più di una roccia. Costantino è quanto avevo stabilito. seduto vicino al fuoco e Chi è stato a decimare il Antonio è in piedi gregge dei Casteddu?” Antonio: “E’ imparentato con i Barras” MPP di Costantino di Costantino: “E chi ha profilo e Antonio in bruciato gli alberi di piedi Elias?” Antonio: “Siamo stati offesi,è la seconda volta che una Barras rifiuta di sposare uno di noi” Costantino: “Non fu Columba a rifiutare,fu colpa di suo fratello Nicodemo:”Antonio: “E’ la stessa cosa” Costantino: “Non è la stessa cosa ti dico!Ad ogni modo adesso basta,i carabinieri ci stanno addosso e non dobbiamo restare intrappolati. Questa notte sloggeremo di qui,ognuno di voi sa quello che deve fare” Sequenza XLIX INQQ. 509-519 Esterno giorno. 130


Inquadratura 509 Da 1h 15’30” a 1h 15’36” Durata: 7”

510 Da 1h 15’37” a 1h 15’39” Durata: 3”

Rifugio di Agnese Barras. Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale, si vede Abbaiare dei cani l’entrata del rifugio di Agnese e un uomo che esce per dar da mangiare ai cani. Poi esce anche Agnese Don Paolo in FI arriva al rifugio di Agnese

Note

Agnese gli va incontro 511 Da 1h 15’40” a 1h 15’43” Durata: 4” 512 Da 1h 15’44” a 1h 15’53” Durata: 10” 513 Da 1h 15’ 54” a 1h 16’16” Durata: 23”

MDP frontale. MPP di Agnese e don Paolo di profilo uno di fronte all’altra

Agnese: “Quando è tornato?” Don Paolo: “Poco fa”

MPP di don Paolo e Agnese che si sposta leggermente per sedersi su una roccia

Musica. Agnese: “ Si lo so cosa vuol dirmi,per un momento avevo creduto di poter fare quello che mi aveva chiesto,invece non è stato possibile.” Don Paolo: “Non le avevo chiesto che di perdonare,nient’altro.” Agnese: “No lei voleva che io sposassi Antonio, e io dissi di si per farla contento. Poi ho visto che non ce la facevo,che non era giusto, e sono fuggita” Agnese: “Neanche il Dio nel quale tu credi vuole che una donna si sposi quando ha il cuore pieno di un altro” Don Paolo: “Ma questo amore è un peccato anche più grave”

PP di Agnese 514 Da 1h 16’17” a 1h 16’22” Durata: 6” PP di don Paolo 515 Da 1h 16’23” a 1h 16’24” Durata: 2” PP di Agnese 516 Da 1h 16’25” a 1h 16’27” Durata: 3”

Agnese: “Ma non ho altro a cui aggrapparmi …

131

Da qui musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms


PP di don Paolo

… non te ne andare

MPP di don Paolo e Agnese

… ascoltami, sono la pecora peggiore del tuo gregge vero,ma non aver paura domani me ne andrò per sempre. All’alba sarò alla stazione di Calamangianus, e lì ti aspetterò, non verrai lo so,ma io ti aspetterò e spererò perché ho bisogno di questa speranza. Tu invece sarai già in paese, e ogni giorno,per tutta la vita ripeterai delle parole che gli uomini ascoltano e subito dimenticano. L’unica persona che avresti potuto far felice e salvare sono io. Dimmi Paolo perché non abbandoni tutto,perché non vieni via con me. Lasciami dire, che cosa c’è di male,io ti do l’occasione di essere un uomo buono e onesto invece di essere un sacerdote mediocre. Abbi questo coraggio,altri l’hanno avuto prima di te” Don Paolo: “Ascolti Agnese,mi ascolti bene. Il Signore ha voluto mettermi a questa prova,ma io spero che non farò mai quello che altri uomini hanno fatto prima di me ha capito. Certo ho commesso degli errori,certo anch’io sono debole o lei non avrebbe parlato così e offeso l’abito che porto. Io sono un prete e voglio aiutarla,debbo aiutarla,dimentichi quello che ha detto come

517 Da 1h 16’28” a 1h 16’29” Durata: 2” 518 Da 1h 16’30” a 1h 17’53” Durata: 1’24”

132


519 Da 1h 17’54” a 1h 17’55” Durata: 2”

Inquadratura 520 Da 1h 17’56” a 1h 18’11” Durata: 16”

521 Da 1h 18’12” a 1h 18’19” Durata: 8” 522 Da 1h 18’20” a 1h 18’28” Durata: 9”

523 Da 1h 18’29” a 1h 18’33” Durata: 5”

524 Da 1h 18’34” a 1h 18’44” Durata: 11”

Agnese fugge via dentro il rifugio e lascia don Paolo che la guarda di spalle andar via

l’ho dimenticato io” Agnese: “No” Don Paolo: “Mi creda basta che lei lo voglia e io farò in modo di farle capire che …” Agnese: “Non voglio sentire altro, io ti aspetterò,so che tu verrai” Musica

Sequenza L INQQ. 520-530 Esterno giorno-interno. Chiesa di Aar. Don Paolo ritorna ad Aar. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. La madre: “Guardi che La MDP con una cosa hanno fatto. E’ panoramica dall’alto stato questa notte,ah verso il basso ci mostra eccolo” la madre di don Paolo che parla con il maresciallo e gli fa vedere i danni causati alla chiesa. Poi vede don Paolo e gli va incontro MDP frontale, MPP La madre: “Finalmente. della madre di spalle che Guarda qui, non abbraccia don Paolo rispettano più nemmeno la tua casa” Don Paolo: “Che è stato?” Raccordo di movimento La madre: “Cosa vuoi della MDP. MPP della che ti dica,appena sono madre e di don Paolo. Si cominciate a succedere vede anche il tutte quelle cose le maresciallo in FI andare famiglie dei Barras non verso loro hanno più mandato i bambini alle lezioni. Stamattina … Raccordo di movimento. … sono venute delle MPP della madre e di altre donne insieme alla don Paolo vedova Casu a dirmi che neanche loro vogliono far venire più i loro figli in parrocchia … Raccordo di movimento. … e ieri sera appena è MPP della madre e di cominciato a far notte don Paolo frontali alla qualcuno è passato di MDP, arriva anche il corsa sotto le finestre e maresciallo ha buttato dei sassi” Maresciallo: “Mi permette reverendo Una panoramica obliqua Don Paolo: “So di averle 133

Note


525 Da 1h 18’45” a 1h 19’03” Durata: 19”

526 Da 1h 19’04” a 1h 19’34” Durata: 31”

527 Da 1h 18’35” a 1h 20’07” Durata: 33”

accompagna don Paolo e il maresciallo verso la via del paese

MDP frontale,don Paolo e il maresciallo sono arrivati davanti alla chiesa,don Paolo si siede sul muretto e il maresciallo resta in piedi

Don Paolo si alza in piedi e saluta il maresciallo,poi entra in chiesa

causato molti fastidi maresciallo,mi dispiace” Maresciallo: “Bèh i fastidi sono appena cominciati,sono sotto inchiesta,ma siccome conosco bene la zona mi hanno mandato in servizio per la grande battuta di stanotte,se come si spera né porterò bene né terranno conto quando sarà il momento”Don Paolo: “Quello che è peggio è che io l’ho coinvolta nei pasticci inutilmente … … tutto quello che ho fatto è stato inutile” Maresciallo: “Ci crede che mi dispiace più per lei che per me?Io di illusioni non me ne facevo,ma per lei è diverso,avere fatto tanto per accorgersi che si è parlato al vento” Don Paolo: “Credo che sia tutta colpa mia,io mi scelsi la missione di parroco sebbene i miei superiori pensassero che fossi più adatto alla vita di convento. Ma non volli ascoltarli,ora capisco che avevano ragione,non sono neppure capace di raddrizzare le gambe a una sedia o a dare una mano di calce a un muro. Non ho fatto che guai agli altri e a me stesso” Maresciallo: “Reverendo sa che io,io non ho conosciuto un parroco migliore di lei” Don Paolo: “Ne avrà conosciuti pochi,addio” Maresciallo: “Peccato mi piaceva sentirla parlare di pace e di perdonare i lupi,ci avevo 134


528 Da 1h 20’08” a 1h 20’38” Durata: 31” 529 Da 1h 20’39” a 1h 20’56” Durata: 18”

530 Da 1h 20’57” a 1h 21’19” Durata: 23”

Inquadratura 531 Da 1h 21’20” a 1 21’26” Durata: 7”

Inquadratura 532 Da 1h 21’27” a 1h 21’36” Durata: 10” 533 Da 1h 21’37” a 1h 21’44” Durata: 8” 534 Da 1h 21’45” a 1h 21’57” Durata: 13”

Raccordo di direzione. Don Paolo è entrato in chiesa e va verso l’altare

MPP di don Paolo di profilo inginocchiato all’altare. Dalla sacrestia esce la madre che lo vede ma rimane sulla porta,non lo disturba e poi rientra Don Paolo si alza e va dietro l’altare, sistema le candele e dei fiori,poi si guarda intorno

preso gusto,e adesso … bèh in fondo se non c’era quella ragazza era tutto sistemato,addio reverendo e ci dica un ave questa notte ce ne sarà bisogno” Musica

Musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms

Musica. Rumore della porta della sacrestia che si chiude

Musica

Sequenza LI INQ. 531 Esterno notte. Campagna. Appostamento delle forze dell’ordine. Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza incrociata. Rumore del motore delle MDP frontale,CM. auto. Carabiniere: “Ecco Un’auto dei carabinieri è il maresciallo con gli appostata sulla destra e altri” altre si vedono arrivare Sequenza LII INQQ. 532-540 Interno notte. Sacrestia della chiesa di Aar. Don Paolo è in camera che riflette. Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale, la madre Musica è inquadrata in MF di profilo a fianco al tavolo,sulla sinistra si vede passare don Paolo La madre in FI va verso Musica le scale che portano alla stanza di don Paolo

MDP frontale,don Paolo è seduto sul letto della sua stanza,molto pensieroso

Musica

La madre sale le scale

Musica

535 Da 1h 21’ 58” a 1h 135

Note

Note Musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms


21’59” Durata: 2” 536 Da 1h 22’ 00” a 1h 22’10” Durata: 11” 537 Da 1h 22’11” a 1h 22’17” Durata: 7”

MDP angolata a destra, don Paolo è seduto alla scrivania e sta scrivendo una lettera. La madre arriva nella stanza. La MDP inquadra don Paolo di spalle e anche la madre

Musica

Come 536

Don Paolo: “No non ho fame adesso,mangerò qualcosa poi,ora va a dormire mamma è molto tardi” Don Paolo: “Ti prego và” La madre: “A domani Paolo”

538 Da 1h 22’18” a 1h 22’27” Durata: 10” Come 537 539 Da 1h 22’28” a 1h 22’36” Durata: 9” 540 Da 1h 22’37” a 1h 22’40”

Inquadratura 541 Da 1h 22’41” a 1h 23’03” Durata: 23”

Inquadratura 542 Da 1h 23’04” a 1h 23’15” Durata: 13” 543 Da 1h 23’17” a 1h 23’20” Durata: 4” 544 Da 1h 23’21” a 1h 23’22” Durata: 2”

Come 536. La madre va via.

La madre: “Non hai ancora cenato Paolo”

Don Paolo: “Ciao mamma”

Sequenza LIII INQ. 541 Interno notte. Stazzo dei Barras. Agnese prepara le valigie Colonna visiva Colonna sonora MDP frontale. Agnese in Musica MF prepara le valigie sul letto

Sequenza LIV INQQ. 542-571 Esterno notte. Rifugio di Costantino Corraine. Morte del maresciallo. Colonna visiva Colonna sonora Arriva un’auto con a Motore dell’auto. bordo i carabinieri e il Maresciallo: “Dammi la maresciallo pistola lancia razzi, aspettate qui” Il maresciallo va da solo verso il rifugio dei Corraine

Musica

La MDP inquadra il rifugio

Musica

Due uomini in MPP

Musica 136

Note Musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms

Note


545 Da 1h 23’23” a 1h 23’26” Durata: 4” 546 Da 1h 23’27” a 1h 23’32” Durata: 6” 547 Da 1h 23’33” a 1h 23’35” Durata: 3” 548 Da 1h 23’36” a 1h 23’38” Durata: 3” 549 Da 1h 23’39” a 1h 23’45” Durata: 7”

sono nascosti dietro una roccia

Dal rifugio escono degli uomini a cavallo

Zoccoli dei cavalli

Come 545. Si vedono passare gli uomini a cavallo

Zoccoli dei cavalli

MDP frontale, vengono inquadrati i carabinieri che aspettano

Il maresciallo è quasi arrivato al rifugio e da li vede i Corraine

I Corraine 550 Da 1h 23’46” a 1h 23’47” Durata: 2” MPP del maresciallo 551 Da 1h 23’48” a 1h 23’51” Durata: 4” 552 Da 1h 23’52” a 1h 23’ 52” Durata: 1” 553 Da 1h 23’53” a 1h 23’53” Durata: 1 “ 554 Da 1h 23’54” a 1h 23’58” Durata: 5” 555 Da 1h 23’59” a 1h 24’00” Durata: 2”

Il maresciallo esce allo scoperto, e corre velocemente

I Corraine sparano al maresciallo

Spari di fucile

Il maresciallo viene colpito ma si ripara dietro una roccia e riesce a sparare il lancia razzi

Sparo del lancia razzi

Si vede il razzo lanciato in aria

I carabinieri vedono e

Tenente: “Voi di la 137


556 Da 1h 24’01” a 1h 24’02” Durata: 2” 557 Da 1h 24’03” a 1h 24’05” Durata: 3” 558 Da 1h 24’06” a 1h 24’06” Durata: 1” 559 Da 1h 24’07” a 1h 24’08” Durata: 2”

sentono il razzo

brigadiere”

Antonio Corraine raggiunge il maresciallo ferito, arriva anche Costantino

Antonio: “Fermo!”

MPP del maresciallo a terra

Musica

MDP dal basso. MF di Antonio e Costantino

Musica

Come 558

Maresciallo: “Sono proprio contento di vedervi Corraine, dì a quel fanatico di levarsi di torno …

560 Da 1h 24’09” a 1h 24’13” Durata: 5” Come 559 561 Da 1h 24’14” a 1h 24’14” Durata: 1” 562 Da 1h 24’15” a 1h 24’19” Durata: 5” 563 Da 1h 24’20” a 1h 24’24” Durata: 5” 564 Da 1h 24’25” a 1h 24’32” Durata: 8”

565 Da 1h 24’33” a 1h 24’35” Durata: 3”

MPP del maresciallo a terra

… ho fatto il mio dovere e sono contento, e ora che ti ho visto posso dirti

MF di Costantino e Antonio

… che forse la galera potrà farti scontare i tuoi delitti …

MPP del maresciallo a terra

MF di Costantino e Antonio

… ma c’è una cosa che nessuna galera potrà mai cancellare e che io non saprei perdonarti,ed è quella di aver tradito l’unica persona al mondo … … che ti aveva dato una prova di fiducia

Come 564

… un sacerdote

566 Da 1h 24’36” a 1h 24’38” 138


Durata: 3” 567 Da 1h 24’39” a 1h 24’39” Durata: 1” 568 Da 1h 24’40” a 1h 24’42” Durata: 3” 569 Da 1h 24’43” a 1h 24’43” Durata: 1” 570 Da 1h 24’44” a 1h 24’55” Durata: 13”

571 Da 1h 24’56” a 1h 24’58” Durata: 3”

Inquadratura 572 Da 1h 24’59” a 1h 25’14” Durata: 16” 573 Da 1h 25’15” a 1h 25’23” Durata: 9”

Inquadratura 574 Da 1h 25’24” a 1h 25’25” Durata: 2” 575

La MDP inquadra il maresciallo steso a terra di spalle e Costantino e Antonio in piedi che lo guardano. Antonio nono lo lascia finire di parlare e gli spara uccidendolo

… la cui fede ora forse …”

MPP del maresciallo a terra morto

Musica

Costantino si inchina verso il maresciallo. Arriva un uomo che gli dice che i carabinieri stanno arrivando,lui gli dà il lancia razzi,poi fugge MPP del corpo del maresciallo lasciato sulla roccia

Musica. Un uomo: “Eccoli che facciamo?” Costantino: “Accendine uno dall’altra parte,ci ritiriamo verso il paese”

Spari di fucile

Musica

Sequenza LV INQQ. 572-573 Esterno giorno. Campagna di Aar, strada per la corriera. Don Paolo è in procinto di partire e lasciare Aar. Colonna visiva Colonna sonora Note Dissolvenza incrociata. Musica Musica tratta dalla IV Don Paolo è sulla strada sinfonia di J. Brhams con una valigia in mano. Da una MF si passa a un MPP MDP frontale, Don Musica e campane della Paolo è di spalle e chiesa aspetta la corriera che si vede arrivare. A un tratto però sente le campane della chiesa,si volta e corre via Sequenza LVI INQQ. 574-575 Esterno giorno. Campane chiesa di Aar. Don Paolo, richiamato dalle campane, ritorna indietro. Colonna visiva Colonna sonora Note MDP dall’alto. Campane Suono delle campane Musica tratta dalla IV della chiesa della chiesa sinfonia di J. Brahms

La MDP con una panoramica dall’alto

Campane 139


Da 1h 25’26” a 1h 25’30” Durata: 5”

Inquadratura 576 Da 1h 25’31” a 1h 25’37” Durata: 7” 577 Da 1h 25’38” a 1h 25’41” Durata: 4” 578 Da 1h 25’42” a 1h 25’45” Durata: 4”

verso il basso mostra la strada che dà sulla chiesa e tutti gli abitanti che accorrono Sequenza LVII INQQ. 576-578 Esterno giorno. Campagne di Aar, strada per la corriera. I passeggeri si chiedono cosa stia succedendo. Colonna visiva Colonna sonora Note MDP angolata a destra. Musica e campane della Musica tratta dalla IV La corriera arriva alla chiesa sinfonia di J. Brahms fermata,si vede la valigia di don Paolo lasciata a terra M PP della corriera e dei Autista: “E che succede passeggeri che vi sono sta andando a fuoco il dentro paese?” Passeggero: “E chi lo sa” MDP frontale. Si vedono arrivare due mezzi delle forze dell’ordine dirette al paese

Musica e campane

Sequenza LVIII INQ. 579 Esterno giorno. Stazione di Calamangianus. Agnese sta per partire. Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note MDP frontale. Agnese è Musica Musica tratta dalla IV alla stazione seduta e sta sinfonia di J. Brahms 579 Da 1h 25’46” a 1h aspettando il treno che si 26’20” vede arrivare sui binari. Durata: 35” Quando il treno si ferma Agnese si alza e sale sul treno Sequenza LIX INQQ. 580-585 Esterno giorno. Aar e sagrato della chiesa. Arrivo delle forze dell’ordine Inquadratura Colonna visiva Colonna sonora Note MDP frontale, la via del Campane della chiesa. paese è colma di gente, Rumore del motore delle 580 Da 1h 26’21” a 1h arrivano le auto delle auto 26’27” forze dell’ordine Durata: 6” Panoramica da destra a Spari di fucile sinistra mostra i carabin 581 Da 1h 26’28” a 1h ieri che vanno verso la 26’33” chiesa,ma vengono Durata: 6” bloccati dagli spari Viene inquadrata la Spari di fucile facciata della chiesa 582 Da 1h 26’34” a 1h dalla quale provengono 26’35” gli spari Durata: 2” I carabinieri e la folla cerca di ripararsi. Nel 583 Da 1h 26’36” a 1h frattempo arriva don 140


26’46” Durata: 11” 584 Da 1h 26’47” a 1h 26’48” Durata: 2” 585 Da 1h 26’49” a 1h 26’59” Durata: 12”

Paolo MDP angolata a destra, FI di don Paolo e MF del carabiniere

Carabiniere: “Cosa fa reverndo?Dove vuole andare?”

Panoramica da destra a sinistra di don Paolo che si dirige verso l’ingresso della chiesa

Passi di don Paolo

Sequenza LX INQQ. 586-607 Interno giorno. Chiesa di Aar. Costantino ed i suoi sono pronti a costituirsi.

586 Da 1h 27’00” a 1h 27’06” Durata: 7” 587 Da 1h 27’07” a 1h 27’10” Durata: 4”

Interno della chiesa,gli uomini di Corraine liberano l’ingresso e fanno entrare don Paolo Don Paolo è ripreso di spalle,in fondo si vede Costantino

Costantino Corraine: “Andate fuori voi. Eccomi qua reverendo”

FI intera di Costantino

Costantino: “Anche se in ritardo vengo a mantenere la mia parola”

588 Da 1h 27’11” a 1h 27’14” Durata: 4” MPP di don Paolo 589 Da 1h 27’15” a 1h 27’15” Durata: 1” MF di Costantino 590 Da 1h 27’16” a 1h 27’22” Durata: 7”

Costantino: “E una volta sola pagherò il debito che ho con te e con la giustizia degli uomini,sei contento?”

MPP di don Paolo 591 Da 1h 27’23” a 1h 27’24” Durata: 2” MF di Costantino 592 Da 1h 27’25” a 1h 27’29” Durata: 5” 593 Da 1h 27’30” a 1h 27’33”

Costantino: “Adesso puoi fare quello che vuoi

MDP angolata, don Paolo è di spalle e Costantino si avvicina a don Paolo 141


Durata: 4” Costantino: “Tu pensi che sia stata colpa mia tutto quello che è avvenuto in questi giorni,vero?Me l’ha detto questa notte il maresciallo … … prima di morire. Ti era amico il maresciallo …

MF di Costantino. 594 Da 1h 27’34” a 1h 27’41” Durata: 8”

MPP di don Paolo. 595 Da 1h 27’42” a 1h 27’46” Durata: 5”

Costantino: “Adesso è morto. Ma ho capito che tu hai ragione,la giustizia mia forse è peggiore di quella degli altri” Costantino: “Ma come piangi reverendo?”

MF di Costantino. 596 Da 1h 27’47” a 1h 27’59” Durata: 13”

597 Da 1h 28’00” a 1h 28’07” Durata: 8”

Raccordo di movimento, Costantino ripreso di spalle va verso don Paolo. MPP di don Paolo.

598 Da 1h 28’08” a 1h 28’11” Durata: 4” 599 Da 1h 28’12” a 1h 28’20” Durata: 9”

Costantino: “Ti fa dunque tanto male sentirmi parlare così. Si ho pensato molto a quello che mi dicesti quel giorno,e sono venuto a regalarti … … la mia libertà” Don Paolo: “Non è a me che tu la regali,ma a te stesso”

MF di Costantino e dettaglio di don Paolo ripreso di profilo.

MPP di don Paolo. 600 Da 1h 28’21” a 1h 28’24” Durata: 4” 601 Da 1h 28’25” a 1h 28’30” Durata: 6” 602 Da 1h 28’31” a 1h 28’34” Durata: 4”

603 Da 1h 28’35” a 1h

Raccordo di movimento. Costantino è ripreso di spalle di fronte a don Paolo. Si sentono degli spari provenire da fuori. MPP di Costantino e don Paolo uno di fronte all’altra.

Raccordo di movimento. Costantino è ora di soalle e don Paolo lo

Spari di fucile

Costantino: “Ascoltami bene,tutti gli uomini che hanno passato questi anni con me sulla montagna verranno a consegnarsi … … aiutali,hanno solo il torto di essermi stati amici, loro non

142

Inizia la musica in sottofondo(tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms) fino all’inq. 600


28’39” Durata: 5”

guarda.

c’entrano capisci …

Come 602

… E’ roba che riguarda me o gente che è morta prima di me,non li abbandonare”

Come 603

Don Paolo: “ Ti prometto che lo farò”

Come 602

Costantino: “Grazie”

Don Paolo si dirige verso la porta e anche Costantino.

Musica. Costantino: “Aprite”

604 Da 1h 28’40” a 1h 28’45” Durata: 6” 605 Da 1h 28’46” a 1h 28’47” Durata: 2” 606 Da 1h 28’48” a 1h 28’51” Durata: 4” 607 Da 1h 28’52” a 1h 28’58” Durata: 7”

Inquadratura 608 Da 1h 28’59” a 1h 29’06” Durata: 8” 609 Da 1h 29’07” a 1h 29’11” Durata: 5” 610 Da 1h 29’12” a 1h 29’13” Durata: 2” 611 Da 1h 29’14” a 1h 29’19” Durata: 6” 612 Da 1h 29’20” a 1h 29’30” Durata: 11”

613 Da 1h 29’31” a 1h

Sequenza LXI INQQ. 608-618 Esterno giorno. Aar e sagrato della chiesa. Costantino si consegna alle forze dell’ordine. Colonna visiva Colonna sonora CM.La MDP inquadra la Musica chiesa e la folla, don Paolo esce dalla chiesa seguito da Costantino. FI di don Paolo e Costantino.

La MDP inquadra la folla, si vede la madre di don Paolo con Antioco e i carabinieri. PA di don Paolo e Costantino che si consegna alle forze dell’ordine La MDP riprende di spalle Costantino e i carabinieri e tutti gli uomini di Costantino mentre don Paolo li guarda andare. MPP di Costantino.

Musica. Don Paolo “Costantino è disarmato e anche i suoi uomini sono pronti a consegnarsi” Musica

Musica

Musica tratta dalla IV sinfonia di J. Brahms. 143

Note


29’32” Durata: 2” MPP di don Paolo.

Don Paolo: “Addio Costantino, che Dio ti protegga”

MPP di Costantino.

Musica

Don Paolo di spalle guarda i Corraine andar via, si avvicina Antioco.

Musica

PA di don Paolo e Antioco che entrano poi in chiesa.

Musica. Don Paolo: “ E’molto tardi Antioco,va a suonare per la messa”

614 Da 1h 29’33” a 1h 29’35” Durata: 3” 615 Da 1h 29’36” a 1h 29’38” Durata: 3” 616 Da 1h 29’39” a 1h 29’44” Durata: 6” 617 Da 1h 29’45” a 1h 29’52” Durata: 8” 618 Da 1h 29’53” a 1h 30’06” Durata: 14”

Inquadratura Da 1h 30’07” a 1h 31’33” Durata: 1’27”

Don Paolo e Antioco Musica entrano in chiesa, la gente va via, e la madre di don Paolo rimane da sola, ripresa di spalle, a guardare il figlio e Antioco entrare dentro la chiesa. Fine. Titoli di coda Colonna visiva Colonna sonora Dissolvenza dal nero. Musica. Canzoni Proibito colore della popolari sarde technicolor tratto dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda edizioni Mondadori Sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico Mario Monicelli Giuseppe Mangione.

Legenda: MDP: Macchina da presa; PPP: Primissimo piano; PP: Primo piano; MPP: Mezzo primo piano; MF: Mezza figura; PA: Piano americano.

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Note Una coproduzione italofrancese


Bibliografia

-Attolini Vito, Dal romanzo al set, il cinema italiano dalle origini ad oggi, Dedalo, Bari 1988; -Bertetto Paolo, Introduzione al linguaggio del film, Utet, Torino 2002; -Borghini Fabrizio, Mario Monicelli. Cinquant’anni di cinema, Master edizioni, Pisa 1985; -Brunetta Gian Piero, Cent’anni di cinema italiano, vol. II, II° edizione Laterza, Bari 1993 e 1995; - Brunetta Gian Piero, Storia del cinema italiano, vol. II, editori Riuniti, Roma 1979; - Bruni David, Il cinema trascritto. Strumenti per l’analisi del film, Bulzoni editore, Roma 2006; - Chiti Roberto, Poppi Roberto, Lancia Enrico, (a cura di), Dizionario del cinema italiano, vol. II, Gremese editore, Roma 1991; - Codelli Lorenzo, (a cura di) Mario Monicelli. L’arte della commedia, edizioni Dedalo, Bari 1986; - Cortellazzo Sara, Dario Tomasi, Letteratura e cinema, editori Laterza, Bari 1998; - Costa Antonio, Saper vedere il cinema, Strumenti Bompaini, Milano 2009; - Della Casa Stefano, Mario Monicelli, il Castoro cinema, Roma 1987; - De la Plaza Francisco J., Redondo Maria Josè, Il cinema. Tecnica e storia della settima arte, Fenice 2000, Milano 1995; - Deledda Grazia, La madre, Nuoro, Ilisso 2005; - De Vincenti Giorgio, Il concetto di modernità nel cinema, Città nuova, Milano 2002; - Manzoli Giacomo, Cinema e letteratura, Carocci editore, Roma 2003; - Morandini Morando, Laura e Luisa (a cura di), Il Morandini, dizionario dei film, Zanichelli, Milano; - Olla Gianni, Scenari sardi. Grazia Deledda tra cinema e televisione, Aipsa edizioni, Cagliari 2000;

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- Piano Maria Giovanna, Onora la madre, autorità femminile nella narrativa di Grazia Deledda, Rosenberg&Seller, Torino 1998; - Prédal René, Cinema:cent’anni di storia, Baldini&Castoldi, Milano 1996; - Sanna Giovanni, Bertini Dario (a cura di), Proibito. Memorie e immagini di un film di cinquant’anni, La grafica, Porto Torres 2005; - Seymour Chatman, Storia e discorso, la struttura narrativa nel romanzo e nel film, Pratiche Editrice, Parma 1981; - Torri Bruno, Il cinema italiano dalle realtà alle metafore, Palumbo editore, Palermo 1973; - Viscardi Rosa, Il cinema, Ellissi, Napoli 2000;

Riviste

- Cinema Nuovo n.° 74 10.01.1956; - Rivista del cinematografo A. XXVIII n° 11; - Il nuovo cittadino, 20/11/1955; - La Nuova Sardegna, 18/10/1955 e 25/11/2011.

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Ringrazio la professoressa Lucia Cardone per aver accettato di seguire questo mio lavoro e Dario Bertini per i consigli e le informazioni fornitemi.



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