A.D. MDLXII
U NIVERSITÀ DEGLI S TUDI DI S ASSARI F ACOLTÀ
DI
E CONOMIA
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CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E MANAGEMENT DEL TURISMO
TURISMO TERMALE TRA FITNESS E SALUTE
Relatrice: PROF.SSA SILVIA BATTINO
Tesi di Laurea di: PIERA FRESI
ANNO ACCADEMICO 2010/2011
Non potrò mai dimenticare il mio primo giorno di lezione, mi hai accompagnata fino alla porta dell’aula e dandomi un bacio mi hai augurato buona fortuna.. Ora a distanza di anni in quella stessa aula sto per raggiungere il mio traguardo… anzi il “nostro”, e so che sei con me! Dedicata a te…Babbo.
INDICE
Introduzione Capitolo 1 1.1 Le origini del termalismo 1.2 Il sistema termale nel “mercato del benessereâ€? Capitolo 2 Il comparto termale in Italia 2.1 Composizione comparto termale 2.2 Occupati diretti e indiretti 2.3 Domanda e offerta nel comparto termale Capitolo 3 Turismo Termale e il binomio sanitĂ -turismo 3.1 Medicina termale e turismo della salute 3.2 Valutazione dei risultati terapeutici 3.3 Terme e servizio sanitario nazionale(ssn) 3.4 Terme e sistema sanitario in Europa Conclusioni Bibliografia
Introduzione Secondo la definizione, il turismo termale viene riconosciuto come quel fenomeno che usufruisce di acque sorgenti, vapori e fanghi che possiedono proprietà curative per i più disparati bisogni. La storia delle strutture termali è di notevole rilevanza e con questo lavoro si vogliono analizzare i cambiamenti che hanno caratterizzato questa tipologia di turismo, inoltre viene esaminato il comparto termale al giorno d’oggi per capire al meglio come quest’ultimo sia mutato e quali sono gli elementi che lo compongono. Vengono valutate le performance dell’anno 2011, esaminando gli arrivi e le presenze mettendo in luce l’aumento del fenomeno transfrontaliero. Verranno prese in esame le politiche sanitarie e del turismo riguardanti l’Europa e l’Italia nell’ambito del turismo termale, valutando il forte legame che sempre di più lega il turismo alla sanità e l’importanza della medicina in ambito termale
Capitolo 1 Il termalismo
1.1 Le origini del termalismo Per parlare della storia del termalismo e del progredire delle conoscenze relative alle proprietà terapeutiche delle acque minerali e del loro impiego nel corso dei secoli, si deve prima di tutto considerare l’importanza del rapporto dell’uomo con l’acqua. È necessario valutare le motivazioni del fenomeno per il quale l’uomo ha da sempre ricercato in questo elemento, salute e benessere. L’acqua, oltre ad essere il costituente corporeo prevalente è anche oggetto simbolico e di valore culturale; a cui sono ancora legati i pellegrinaggi di cura, fenomeni di culto legati a figure sante o divine. Già nei tempi più antichi, la sacralità delle acque era spesso associata all’attività terapeutica come nel caso del Giordano e del Nilo l’immersione nei quali aveva l’intento di curare i mali corporei oltre che, ovviamente, anche quelli spirituali (Pasini, 2004)1. Al soggiorno termale si associa spesso la ricerca del benessere psichico e spirituale. Anche oggi, nell’utilizzo termale più moderno e scientifico non è possibile scindere l’intervento medico-tecnico dall’approccio spirituale. È di rilevante importanza lo studio della storia del termalismo: ripercorrere le tappe del rapporto fisico e spirituale dell’uomo con l’acqua aiuta a comprendere l’attualità della terapia termale. Nell’esperienza ellenica, primo vero e proprio esempio di medicina nella storia, i templi di Asclepio (dio della medicina) sorgevano sempre nelle vicinanze di una sorgente di acqua fresca e pura. Il più famoso di questi è il tempio situato sull’Isola di Coo, sede della scuola Ippocratica (Osler, 2010). Ippocrate, in quello che può essere considerato il primo trattato di medicina della storia, il Corpus Hippocraticum, si occupa dello studio delle acque in senso decisamente scientifico ed attuale: caratteri chimici, organolettici, problemi igienici, uso dei bagni in varie malattie, effetti del bagno caldo e freddo sull’organismo umano (www.benessere.com). Non furono trattate dal medico le azioni terapeutiche legate alle caratteristiche chimiche delle acque, anche se gli effetti terapeutici di alcune sorgenti, ad esempio le solfuree erano già conosciuti dalle popolazioni dei luoghi. Per quanto riguarda la Roma antica, il fenomeno termale conobbe un enorme sviluppo che coinvolse l’edilizia, ma modificò soprattutto il significato igienico del bagno con connotazioni di ordine sociale e culturale. I primi stabilimenti termali pubblici erano piccoli e semplici, durante l’impero sorsero i grandiosi edifici termali che rappresentarono, per l’epoca, una istituzione sociale a tutti gli effetti. Le terme erano aperte a tutti, frequentate da tutti indipendentemente dal ceto
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Per gli induisti una vita non è completa se non vi si è bagnati nel Gange almeno una volta nella propria esistenza.
sociale. Ai complessi più grandi, resi maestosi da marmi e da decorazioni pregevolissime, erano annesse biblioteche, sale per riunione conferenze, palestre, stadi, solari. Lo sviluppo interno tipico era quello di una successione di stanze, con all’interno una vasca di acqua fredda (il Frigidarium), tiepida (Tepidarium ) e calda (caldarium). Attorno a questi spazi principali, si sviluppavano gli spazi accessori: l’Apoditerio (spogliatoio), il sudatorio e il laconico (simili ad una sauna) e il destrictorio (sala di pulizia) infine il ginnasio (palestra) (Angela, 2007). Foto 1. Esempio di caldarium
Fonte: www.archeoguida.it.
Le donne venivano ammesse ai luoghi pubblici, all’incirca nel 31 a.C. in locali a loro riservati o in orari diversi da quelli degli uomini. Ad Erodoto dobbiamo la documentazione delle metodiche idrologiche del tempo. Il periodo di trattamento ideale era raccomandato di quattro settimane; la durata del bagno, inizialmente di trenta minuti, aumentava progressivamente fino a due ore e decresceva al termine del trattamento . Il bagno e la bibita dovevano essere praticati a digiuno, i periodi maggiormente indicati erano la primavera e l’autunno e le cure dovevano essere eseguite sotto controllo medico. La cultura termale dell’epoca imperiale portò in seguito Roma a sfruttare le sorgenti anche per usi terapeutici specifici. Tra i primi esempi le acque albule di Tivoli, ricordate da Virgilio nell’Eneide, per le quali sorse un grandioso stabilimento termale. Le terme del Golfo di Napoli, Pompei, Pozzuoli ed Ischia, videro sorgere i complessi termali e residenziali più sontuosi dell’impero romano. I romani chiamavano Thermae quelle che noi oggi chiamiamo bagni pubblici e Balnea gli impianti curativi che oggi chiamiamo terme (Messina et al., 1999). Nei balnea era possibile rinfrescarsi e lavarsi; ma nel corso del I secolo a.C.Sergio Orata, ricco imprenditore dell’epoca, concepì l’idea di realizzare una vera e propria stazione termale, la prima nella storia (Angela, 2007).
Il declino dell’impero romano, i danni arrecati alle opere idrauliche dalle invasioni barbariche e l’affermarsi della cultura cristiana che vedeva le terme come un simbolo pagano e un luogo di corruzione e lussuria, segnarono la fine dello splendore di una cultura termale, forse inadeguata. Foto 2. Antiche terme romane in Fordongianus (OR)
Fonte: www.fotocommunity.it.
Nel Medioevo si assiste alla nascita dell’idrologia vista come pratica terapeutica. Valutando credenze ed osservazioni popolari, vengono indagati i meccanismi d’azione delle varie acque e si attribuiscono loro effetti specifici diversi. Le acque solfuree vengono raccomandate per le malattie della pelle e le salsobromoiodiche per la sterilità femminile, ciò che è confermato anche ai nostri giorni. Compaiono in quel periodo le inalazioni di vapori, le terapie inalatorie e sadatorie in grotte naturali nelle quali scaturiscono sorgenti termali e l’applicazione di fanghi. Nel Rinascimento (secoli XIV e XV) molti autori si dedicarono a studi idrologici. Tra le opere più importanti: il “De Balneis” di Ugolino da Montecatini, il De balneis et thermis-naturalibus omnibus Italiae sique totius orbis proprietatibusque eorum” di Michele Savonarola (Pasini, 2004). All’epoca molte stazioni termali godevano di grande considerazione presso i medici dell’università di Bologna. Il periodo rinascimentale segnò un’ulteriore ascesa della fama delle cure idrologiche, soprattutto grazie alla scoperta della stampa che favorì la divulgazione della opere sull’argomento. Dell’idrologia si interessarono in svariati ambiti alcuni tra i più dotti e geniali medici dell’epoca come Bacci e Falloppio, varie stazioni termali videro il proprio nome e la propria fama legati a
quelli di illustri personaggi: Federico II, Petrarca, Bonifacio VIII, guariti o più o meno “beneficati” dalle loro acque. Le conoscenze ed i metodi di utilizzo delle acque non progrediscono rispetto al Medio Evo e l’acqua rimane sempre, secondo la teoria umorale, “un mezzo per allontanare dall’organismo umori guasti ed alterati e veleni responsabili delle malattie” (www.benessere.com). Dal XVIII secolo assistiamo allo sviluppo scientifico della medicina con l’affermarsi del metodo sperimentale. E’ il sopravvenire della chimica moderna che contribuisce alla svolta scientifica dell’idrologia. Una grandissima quantità di studi e l’attività di illustri cultori del termalismo garantiscono un supporto scientifico alle terapie, ne ampliano i campi d’intervento e le metodologie di applicazione. I reparti di cura degli stabilimenti termali vengono ampliati e potenziati, mentre la stazione termale si trasforma da luogo di svago, quale era nel Settecento, a qualcosa di molto simile all’antico luogo Romano di salute, arricchimento culturale e sociale, occasione di riflessione ed occasionale sede di incontri politici discreti. Anche l’architettura subisce un netto incremento assistiamo, tra l’ottocento ed il novecento, al fenomeno del termalismo d’elite che progressivamente si estenderà alle classi medie. I due conflitti mondiali ridussero considerevolmente l’afflusso verso le stazioni termali che ripresero la loro attività nel dopoguerra in quella che è stata definita la stagione del termalismo sociale. La riconosciuta efficacia terapeutica delle acque termali ha, infatti, comportato il loro inserimento nel sistema sanitario nazionale e nei livelli minimi di assistenza prevedendo, nell’ottica costituzionale della tutela della salute, l’estensione delle terapie, a costi contenuti, all’intera popolazione. Il comparto ha subito un’evoluzione sin dagli anni Ottanta facendo registrare un vero e proprio passaggio dal concetto di cura e quindi di termalismo “sociale” o “assistito”, al concetto di terme, intese soprattutto come turismo della salute fino a diventare l’attuale turismo del benessere, inteso come vera e propria esperienza olistica di cura dell’aspetto psico-fisico dell’individuo. Ai giorni nostri la medicina termale è una scienza che utilizza , al pari di ogni altra disciplina medica, presidi diagnostici e terapeutici resi disponibili dal progresso tecnologico e dalla ricerca scientifica. La ricerca, una volta affidata alla buona volontà dei termalismi, è oggi condotta e coordinata dalle università, cui spetta anche il compito di completare la formazione del medico con l’indispensabile apporto della scienza idrologica. La ricerca in campo idrologico nasce dalla collaborazione tra le cattedre di IDROLOGIA, FARMACOLOGIA, BIOCHIMICA E FISIOLOGIA, e di tutte le numerose branche della medicina nelle quali l’intervento termale assume un significato preventivo terapeutico o riabilitativo (Messina et al., 1999). I meccanismi d’azione della terapia termale e delle sue possibilità sono costantemente aggiornati. Si può affermare, quindi, che oggi la stazione termale è un presidio medico a tutti gli effetti ed ad alta efficacia. Nelle stazioni termali si recuperano incentivi e motivazioni che , collaborando con le
terapie, contribuiscono ad una precoce risoluzione delle patologie e della loro corretta gestione anche a livello psichico. La medicina termale è considerata una “MEDICINA NATURALE” poiché impiega a scopo terapeutico e riabilitativo i mezzi di cura termali. Con i metodi scientifici infatti, le cure termali hanno confermato le loro capacità terapeutiche e scientifiche ; oggi un centro termale possiede i requisiti che lo equiparano ad un altro centro sanitario e i mezzi di cura possono essere adoperati anche in strutture diverse dal centro termale.
1.2 Il sistema termale oggi Nel corso dell'ultimo ventennio, si è evoluta la concezione delle cure tanto che ormai si parla di quinta generazione (solistica) dell'attività termale e di turismo della salute. Il soggiorno della salute oltre a essere un momento terapeutico è anche uno strumento di prevenzione, di "promozione" e di valorizzazione del proprio stato di salute. In particolare il benessere termale è stato identificato come valore aggiunto rispetto al benessere tout cuort e la validità terapeutica scientifica delle cure è confermata dai risultati positivi del progetto Naiade, la più grande ricerca epidemiologica di settore (Capasso e Migliaccio, 2005). Partendo dalla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) del 1948 secondo la quale: la salute è uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale e non dovuto solo all’assenza di malattia, per tale motivo è importante evidenziare un nuovo concetto di benessere relativo al sistema termale. Il “mercato del benessere” presenta una forte evoluzione in tutti i principali paesi industrializzati tra cui Stati Uniti ed Europa. In tale mercato possiamo ritrovare un sistema di offerta costituito da differenti tipologie di aziende presenti in diversi settori, per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti ed alla erogazione dei servizi, siamo in presenza di una pluralità di canali tra cui le aziende termali ed i centri di fitness e di estetica. Con particolare riferimento al settore termale, i risultati di alcune indagini consentono di individuare da un lato un “cliente termale” che ha la necessità di prevenzione sanitaria, di cura o riabilitazione, consigliato da medici e specialisti e che costituisce la parte più consistente del mercato; dall’altro il cliente che vuole soddisfare le sue esigenze di relax, di mantenimento della forma fisica e dello stato di salute in generale. Queste tipologie di domande di servizi termali sono tuttavia spinte da motivazioni molto simili come il “desiderio di star bene”, ma si sviluppano con richieste di servizi profondamente diversi, anche per la modalità di erogazione. A livello internazionale l’Health tourism2 ha registrato in questi anni un incremento sostanziale per quanto riguarda tutti coloro che ricercano soluzioni in cui trovare relax, riposo, divertimento. In EU
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Health Tourism: Mobilità dei cittadini-pazienti.
c’è stata un’evoluzione del concetto di “cura” e crescente si è dimostrata la domanda di benessere (Well Being). In Germania, le terme fanno da sempre parte del costume nazionale, e questo stato sta ora tornando a investire in modo massiccio nelle terme, come il governo portoghese che ha stanziato somme consistenti per potenziare e qualificare i 39 stabilimenti del paese. In Ungheria, dove lo Stato incentiva gli investimenti anche fino al 50%, le terme sono una delle grandi voci dell’economia, sia per l’occupazione che per la bilancia turistica nazionale ed estera. In Slovenia, la città di Rogaska Slatina si propone come località termale tra le meglio attrezzate d'Europa,e nel corso di diversi anni ha subito uno sviluppo inarrestabile che l'ha portata a diventare a tutt'oggi una delle capitali del benessere dell'Europa centrale. La Bulgaria ha più di 600 sorgenti minerali naturali, rendendo il paese una destinazione importante per le cure ed il turismo termale. In Europa a contenderle il primato c'è solo l'Islanda. Nel 2011 la Romania ha lanciato la sua prima guida al turismo termale e al wellness, “Guide to Spa Resorts”, realizzata dal Ministero romeno del turismo in partenariato con il Ministero della Sanità. La guida presenta i centri termali e i centri curativi presso le miniere di sale più apprezzati della Romania, paese che vanta 120 località con risorse naturali con potenziale terapeutico, e offre informazioni sulla storia delle terme e del termalismo in Romania, sui fattori terapeutici, le possibilità di cura, le strutture ricettive e le modalità di passare il tempo libero in 34 centri e stabilimenti termali romeni con un grande potenziale di sviluppo. In Grecia, secondo i dati dell’istituto di ricerche geologiche e minerali (I.G.M.E) le sorgenti di acqua termominerale censite ammontano complessivamente a 822, di cui 752 fruibili anche per le proprietà termali. Nel 2011 è stata costituita inoltre la EHTTA Associazione Europea delle Città Storiche,l’Associazione costituitasi lo scorso dicembre a Bruxelles ha lo scopo di creare una fitta rete di città termali con notevole patrimonio culturale legato allo sfruttamento delle acque e delle risorse termali proprie di ogni realtà. Ora la EHTTA conta ben sette prestigiose città Europee: Vichy (Francia), Acqui Terme, Bath (Regno Unito), Spa (Belgio), Salsomaggiore, Ourense (Spain) e Techirghiol (Romania). Il mondo termale italiano in questi anni ha, invece, investito massicciamente e innovato radicalmente il prodotto. Oggi gli stabilimenti sono in gran parte aperti a ciclo continuo, rispondono alle esigenze del servizio sanitario nazionale, ma offrono anche prestazioni legate alla modernità (soprattutto al wellness) e calendari di eventi capaci di attrarre nuova clientela tra le giovani generazioni. E’ fondamentale il confronto con le altre realtà europee e in determinati casi la loro collaborazione può essere determinante per il successo del turismo termale.
Capitolo 2 Il comparto termale in Italia 2.1 Composizione del comparto termale italiano Il fenomeno del turismo del benessere è difficilmente quantificabile perché molte prestazioni e servizi sono compresi all’interno dei pacchetti di offerta e non vengono rilevati. Molte imprese, inoltre, sfruttano le proprietà terapeutiche dei fanghi e delle acque per la presenza del giacimento naturale, ma tanti sono anche gli operatori privati che hanno diversificato il proprio business sviluppando il comparto benessere offrendo svariati servizi e dando vita ad un circuito anche fuori dagli stabilimenti termali. Il comparto termale attualmente si caratterizza per varie attività che vanno dall'imbottigliamento di acque, ai tradizionali servizi sanitari, ai servizi benessere e fitness,comprese le attività cosmetiche. Secondo i dati del Rapporto Federterme 2011 l’Associazione di categoria delle industrie termali e delle acque minerali - le imprese italiane classificate come aziende termali sono 378, e offrono, complessivamente, 27.867 posti letto, di cui, quasi il 50%, localizzato nel Nord Italia. Il Veneto è la prima regione italiana con 85 aziende termali, seguita da Campania (55) e Toscana (23). Secondo i dati Istat, relativi alla capacità degli esercizi ricettivi, i comuni “termali” in Italia sono 93, all’interno dei quali si contano 3.709 strutture ricettive, di cui quasi il 60% è costituito dagli esercizi complementari (in prevalenza alloggi in affitto). Le località termali e quelle legate al turismo del benessere accolgono il 3.5% delle presenze turistiche in Italia; in particolare si tratta del 3.8% delle presenze italiane e del 3% di quelle straniere. Il comparto alberghiero è quello che ha il maggior peso sull’offerta ricettiva termale (1.534 strutture e 110.3 mila posti letto). Tra le strutture complementari che caratterizzano l’offerta termale, in termini di capacità ricettiva, emergono i campeggi e villaggi turistici, (con oltre 10 mila posti letto), gli alloggi in affitto e le case per ferie (Federterme, 2011). Grafico 1. Esercizi ricettivi nelle citta italiane (2009)
Fonte: elaborazione da Istat (2010).
Grafico 2. Posti letto nelle località termali (2009)
Fonte: elaborazione da Istat (2010).
Grafico 3. Tipologia degli esercizi ricettivi nelle località termali
Fonte: elaborazione da Istat (2010).
Il comparto alberghiero è quello che ha il maggior peso sull’offerta ricettiva termale (1.534 strutture e 110.000 posti letto). Tra le strutture complementari che caratterizzano l’offerta termale, in termini di capacità ricettiva, emergono i campeggi e villaggi turistici, (con oltre 10.000 posti letto), gli alloggi in affitto e le case per ferie.
Grafico 4. Classificazione degli esercizi alberghieri nelle località termali
Fonte: elaborazione da Istat (2010).
Questo grafico mostra la classificazione degli esercizi alberghieri all’interno di un contesto termale,come si può notare la categoria “prevalente” è rappresentata dagli alberghi a tre stelle, seguita da quelli a due e quattro stelle. Una piccola percentuale è rappresentata dagli alberghi a cinque stelle. Le tendenze attuali nel comparto termale e del benessere possono essere così individuate: forte aumento di weekend e short break presso i centri termali, del benessere termale presso i centri benessere non termali; •
estensione dell’apertura stagionale delle strutture termali, e anche degli hotel con terme interne, per fare fronte e favorire questa nuova domanda;
•
ringiovanimento della clientela e maggiore appeal per gli stranieri;
•
richiesta sempre maggiore da parte del cliente della disponibilità di prestazioni all’interno o collegate all’esercizio ricettivo ove alloggia;
•
aumento dei grandi centri wellness destinati ai residenti nei dintorni dei grandi agglomerati urbani, a testimonianza di una attenzione sempre più generalizzata per la cura del proprio aspetto fisico e psichico e per forme di relax.
La domanda del turismo termale e del benessere è in continua espansione e diventa importante un aggiornamento costante delle strutture ed un adeguamento dell’approccio commerciale. Risalire alle origini storiche del termalismo ed alle tradizioni ricettive, unitamente alla consapevolezza di una competenza e di una maturità scientifica, può dare al termalismo italiano quella marcia in più per il rilancio del settore. Grazie al rapporto Federterme 2011 è possibile individuare l’evolversi del comparto termale con il susseguirsi degli anni (Tabella 2), dagli anni Ottanta sino ai giorni nostri: un cambiamento che riguarda il mercato di riferimento, le tipologie di cure offerte dai vari centri termali e in generale la concezione dei clienti nei confronti di questa tipologia di “vacanza”.
Tabella 1. Storia del termalismo italiano a partire dal 1980 fino agli anni 2000
Fonte: Federterme (2011).
Per lungo tempo le terme sono state un comparto "protetto" dai problemi della competitività e perciò fuori dal mercato. La grande crisi della prima metà degli anni Novanta ha determinato un nuovo atteggiamento e ha portato il comparto termale a entrare nel mercato con non pochi problemi di riassetto organizzativo. Il nuovo sistema legislativo e il riordinamento del SSN che si è determinato nel corso degli anni Novanta ha prima contribuito ad accentuare la crisi e poi ha assecondato il processo già in atto con l'introduzione e la applicazione delle politiche di marketing. Si può dire che tutto ciò ha profondamente cambiato il sistema termale esaltando da un lato l'aspetto curativo-sanitario (come prova anche il progetto Naiade) e dall'altro determinando una concezione più allargata di soggiorni di salute all'interno della quale le cure termali hanno un ruolo fondamentale. Pertanto, stiamo ora assistendo a una lenta ma costante ripresa con una crescita annua media intorno al 3% del settore. L'azienda termale, pur consapevole della sua valenza sanitaria e sociale, è rientrata a pieno titolo nelle regole di mercato e con esse si confronta quotidianamente. La rivalutazione del comparto termale è stata recepita dal legislatore inizialmente con la previsione del passaggio di proprietà delle terme dallo Stato agli enti territoriali, (passaggio
peraltro non ancora completato), e poi con l’ adozione della tanto attesa Legge Quadro. Altri segnali del cambiamento sono stati la creazione di alcuni consorzi a livello regionale (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto,…). Questa nuova logica di mercato, affiancata a una più importante e influente capacità associativa, ha permesso di evidenziare l'importanza del comparto e di indirizzare il settore al di fuori delle difficoltà dei primi anni Novanta. Nel corso dell'ultimo ventennio, si è evoluta la concezione delle cure tanto che ormai si parla di quinta generazione (solistica) dell'attività termale e di turismo della salute. Il soggiorno della salute oltre a essere un momento terapeutico è anche uno strumento di prevenzione, di "promozione" e di valorizzazione del proprio stato di salute. In particolare il benessere termale è stato riconosciuto come valore aggiunto rispetto al benessere tout cuort e la validità delle cure terapeutiche è confermata dai risultati positivi del progetto Naiade, la più grande ricerca epidemiologica di settore. Figura 1. I clienti delle destinazioni termali
Fonte: elaborazione da Federterme (2011).
Analizzando la figura 1 possiamo studiare da vicino le tipologie dei clienti che frequentano le strutture termali e le motivazioni che li spingono a scegliere questo specifico comparto. Innanzitutto distinguiamo i clienti Termali o di Benessere da quelli per altre motivazioni; prendendo in considerazione quelli termali notiamo che si distinguono tra curando e curista: •
CURANDO: è colui che utilizza la struttura termale e pernotta almeno una notte in una località diversa dal proprio domicilio;
•
CURISTA: è colui che utilizza la struttura termale e la sera torna a dormire nella propria residenza.
Per quanto riguarda i clienti “per altre motivazioni” ciò che li spinge a scegliere una struttura termale può essere la pratica di uno sport passivo, piuttosto che un incontro a livello gastronomico o un congresso a livello lavorativo. Nello studio del comparto termale si sono identificati diversi punti chiave, il rapporto Federterme ne identifica alcuni: •
Recupero e valorizzazione località pivot (ville d’eau);
•
Opzione benessere termale;
•
Presenza attiva nel social network;
•
Figura dell’operatore del benessere termale;
•
Medicina termale;
•
Integrazione con medicina del territorio;
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Concezione e teorizzazione del bien viellir;
•
Politiche coordinate fra località e terme;
•
Sistema turistico regionale di filiera;
•
Paesi concorrenti;
•
Campagna promozionale nazionale (progetto Naide: progetto di verifica degli effetti terapeutici delle cure termali promosso dalle Autorità Sanitarie italiane);
•
Creazione evento promozionale;
•
Recupero e valorizzazione attività derivate, come la cosmesi;
•
Integrazione con dopoterme;
•
Integrazione con altri turismi;
•
Campagna per stranieri;
•
Metadistretti termali.
2.2 Occupati diretti e indiretti nel termale Il sistema termale italiano occupa direttamente (a tempo indeterminato più gli stagionali) circa 12,5 mila persone. Simile a quanto calcolato per il fatturato, il sistema termale per ogni occupato impiegato direttamente (fisso o stagionale) produce in media 6 lavoratori sul territorio. Quindi è possibile stimare che le terme in Italia creano direttamente e indirettamente circa 65 mila posti lavoro. Il rapporto sul sistema termale in Italia smentisce alcuni falsi stereotipi legati al mercato termale. Nell'immaginario collettivo l'idea delle terme è spesso collegata a una esperienza salutistica rivolta a persone anziane, di solito donne, e vissuta in aziende fortemente aiutate dal Sistema
Sanitario Nazionale. L'analisi condotta prova che questi sono solo pregiudizi. Infatti i dati raccolti evidenziano che la domanda è composta prevalentemente da curandi di età inferiore ai sessant'anni (53%) e che la componente femminile è in linea con le dinamiche nazionali (57%). È opportuno inoltre rilevare che i 2/3 del fatturato derivano direttamente dai clienti. Le aziende termali sono in presenza di curandi che presentano necessità sempre più giovanili: questo fatto è spiegato sia dalla presenza di una forte componente demografica non anziana, sia da un mutato atteggiamento sociale e culturale dei clienti sopra i sessant'anni. Un altro importante aspetto riguardante il comparto termale riguarda la distribuzione delle imprese termali all’interno delle varie aree geografiche italiane; nel grafico seguente viene evidenziato, oltre al totale delle imprese suddivise appunto per area, il numero di queste che sono diventate società di capitali. Grafico 5. Numero delle imprese termali per aree geografiche al 31/12/2010
Fonte:elaborazione da Federterme (2011) e Unioncamere (2011).
2.3 Domanda e offerta del comparto termale Sono considerate buone le performance di vendita delle imprese ricettive alberghiere ed extra alberghiere nelle destinazioni termali nell’anno 2011; frutto tra l’altro delle politiche di promo commercializzazione, che vedono aumentare sia i turisti che prenotano il soggiorno attraverso il web che sui circuiti dell’intermediazione. La clientela, prevalentemente domestica (77.6%) pernotta
in media 3.6 notti. Quattro su dieci utilizzano il web per prenotare il soggiorno(36.1%), il 13.5% si affida ai grossisti dell’intermediazione.3 Tabella 2. Occupazione delle camere primo trimestre 2011 OCCUPAZIONE CAMERE GENNAIO-MARZO 2011 PER AREA
PRODOTTO (%)
TERME
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
ALBERGHIERO
32.6
32.7
39.1
EXTRAALBERGHIERO 42.2
34.7
37.4
TERME
35.2
33.2
38.7
ITALIA
34.2
33.2
36.8
Fonte: elaborazione da Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (2011).
Tabella 3. Occupazione delle camere secondo trimestre 2011 OCCUPAZIONE CAMERE APRILE-GIUGNO 2011 PER AREA
PRODOTTO (%)
TERME
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
ALBERGHIERO
36.5
28.8
23.0
EXTRAALBERGHIERO 37.2
27.1
28.8
TERME
36.7
28.4
24.4
ITALIA
34.1
25.6
28.8
Fonte: elaborazione da Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (2011).
Secondo gli ultimi dati ISTAT, relativi ai movimenti turistici negli esercizi ricettivi, nel 2009 gli arrivi nelle località termali hanno sfiorato i 3 milioni e 300 mila, mentre le presenze si sono attestate intorno ai 13 milioni e 100 mila, con picchi registrati nel mese di luglio e agosto. Si è trattato prevalentemente di clientela italiana, che ha rappresentato oltre il 60% degli arrivi e delle presenze. Rispetto al 2008, il calo complessivo dei movimenti turistici in Italia, riflesso della crisi economica internazionale, ha riguardato anche il comparto termale, in contrazione del 4% negli arrivi e del 3,4% nelle presenze. Come illustrato nei grafici di seguito riportati, sono state la Toscana, il Veneto e il Trentino Alto Adige ad aver registrato il maggior numero di flussi turistici nelle località termali, sia in termini di arrivi che di presenze.
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Le performance di vendita delle imprese del ricettivo (ONT, 2011).
Grafico 6. Presenze nelle località termali per Regione (2008 e 2009)
Fonte: elaborazione da ISTAT (2010).
Grafico 7. Arrivi nelle località termali per Regione (2008 e 2009)
Fonte: elaborazione da ISTAT (2010).
Nel 2010, secondo l’ultimo rapporto “Impresa turismo” su dati Unioncamere, l’occupazione delle camere nelle località termali, sebbene non sia mai scesa al di sotto del 30%, ha subito un significativo calo rispetto al 2009. La diminuzione ha riguardato tutti i periodi dell’anno, ad eccezione dei mesi di giugno, ottobre e dicembre. Nel corso del 2010 le vacanze benessere/termali
degli italiani sono state circa 1,8 milioni. Guardando alla domanda straniera, che ha rappresentato complessivamente il 3,1% del totale, i principali paesi d’origine sono stati Austria, Svizzera e Francia. Fra le motivazioni che hanno spinto i viaggiatori a scegliere mete termali spiccano la voglia di relax, la possibilità di dedicarsi al benessere e alla cura del corpo e di godere delle bellezze naturali del luogo, la vicinanza alla città di provenienza. I canali che hanno influenzato le scelte dei turisti sono stati il passaparola di amici e parenti, l’esperienza personale e Internet, sia come fonte di informazioni che come canale di intermediazione per l’acquisto di pacchetti. Chi ha scelto di soggiornare in località termali, si è dedicato prevalentemente allo sport e alla cura del proprio corpo, ha effettuato escursioni, ha fatto shopping e degustato i prodotti tipici del territorio. Sono stati gli over 60 il principale target per questo tipo di vacanza, seguito dai giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni e dalle da famiglie con figli. Per le vacanze termali in Italia, i turisti hanno speso, in media, a persona, 100 euro per il viaggio e circa 76 euro per l’alloggio. Fanno ben sperare le ottime perfomance di vendita registrate nelle imprese ricettive alberghiere ed extralberghiere nelle località termali, nel primo trimestre 2011. In particolare il tasso di occupazione delle camere ha raggiunto i massimi livelli (44,3%) in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, superando anche la media nazionale (37,9%). Per il periodo gennaio-marzo 2011, il ricorso ai circuiti dell’intermediazione ha riguardato il 61% delle strutture ricettive nelle località termali. Sono le coppie e le famiglie i principali target di domanda per questo tipo di prodotto, particolarmente apprezzato dalla clientela italiana. L'apporto del comparto turistico termale può essere stimato intorno ai 6900 miliardi, corrispondente a circa il 4,7 % dell'intero apporto economico del turismo in Italia. Il Primo Rapporto sul Sistema Termale in Italia, realizzato da” Mercuri srl”, nasce dall'esigenza di capire e monitorare il processo evolutivo e in particolare le innovazioni che stanno cambiando l'industria termale in Italia ed è focalizzato, perciò, sugli stabilimenti termali. Per lungo tempo le terme sono state un comparto "protetto" e svincolato dai problemi di competitività e perciò fuori dal mercato. La grande crisi della prima metà degli anni Novanta ha determinato un nuovo atteggiamento e ha portato il comparto a entrare nel mercato con non pochi problemi di riassetto organizzativo.
Capitolo 3 Turismo termale e il binomio sanità - turismo 3.1 Medicina termale e turismo della salute Negli ultimi anni si è cercato sempre più spesso di analizzare il legame esistente tra politiche sanitarie e politiche del turismo. L’epoca recente è contraddistinta da un incremento di flussi transfrontalieri4. La mobilità dei cittadini-turisti e dei cittadini-pazienti all’interno dell’Unione Europea è ormai una realtà e non più soltanto un fenomeno da prevedere (Santuari, 2010). La mobilità dei pazienti è legata ai Sistemi Sanitari Nazionali, nello specifico il cliente è più propenso a viaggiare in Italia, ma anche all’estero, per ricevere le cure termali se, le spese per queste, sono coperte dal sistema sanitario. In questa direzione il “termalismo terapeutico” si candida a realizzare un “legame” tra profili sanitari e programmazione/ricettività turistica, saldando così un importante legame tra Sanità e Turismo (Marzotto, 2011). Questo binomio deve essere supportato dagli ordinamenti giuridici soprattutto quelli che riguardano le prestazioni termali riconosciute dai sistemi nazionali. La medicina termale a partire dagli anni 2000 è stata oggetto di una visione critica da parte della classe medica e anche da parte delle autorità politiche e di governo della sanità. Secondo un’inchiesta condotta dal Censis, riguardante l’opinione dei medici sulle cure termali, il 25% ha espresso parere favorevole, il 10% parere negativo, mentre per il 65% l’efficacia è limitata ad alcune cure; inoltre, più del 50% dei medici “giovani” si è dichiarato poco informato in materia di medicina termale (Polizzi, 2000). Negli ultimi anni il legame tra terme, sanità e turismo si è consolidato sempre più. Analizzando il contesto europeo vi è stata un’evoluzione del concetto di “cura”, oltre ad una crescente domanda di benessere. L’HEALTH TOURISM (turismo della salute) nella Unione Europea ha registrato un incremento riguardante non solo i tradizionali “flussi migratori” di cittadini-pazienti europei alla ricerca di stabilimenti o strutture sanitarie dove curare patologie certificate, ma soprattutto di un movimento di persone alla ricerca di soluzioni in cui trovare relax, riposo, divertimento, non necessariamente legati ad aspetti clinico-medici. Sono comparsi, così, negli ultimi anni dei nuovi trends. La tabella (4) che segue ne elenca alcuni, individuati da Santuari (2010).
4
Il cliente transfrontaliero è quel soggetto che si sposta dal proprio luogo di residenza per poter usufruire di cure termali.
Tabella 4. I nuovi trends del mercato termale il numero di seniors disposti a viaggiare è in crescita molti seniors godono di programmi pensionistici anticipati i seniors sono più sani e con maggiore capacità di spesa NUOVI
aumento della domanda di mezzi di trasporto facili e accessibili
TRENDS DEL MERCATO
aumento della domanda di prodotti adatti ad una sola persona aumento della domanda di turismo nei periodi “morti” della stagione
TERMALE maggiore consapevolezza dei turisti circa gli aspetti legati alla propria salute, che incide sulla scelta della destinazione e sui comportamenti aumento della domanda di qualità Fonte: Santuari (2010).
La commissione UE ritiene utile sviluppare un approccio sistematico per identificare e riconoscere le specifiche caratteristiche dei servizi sociali e sanitari di interesse generale. Per quanto riguarda i mercati di interesse, quelli tradizionali non vanno trascurati, ma è necessario allo stesso tempo rivolgersi ai mercati emergenti nazionali ed internazionali. Figura 2. Fasce di utenza nel mercato termale
Fonte: Thermalia (2002).
La medicina termale ha tradizione antichissima nell’ambito dei trattamenti orientati a creare e conservare il benessere fisico grazie all’uso di cure naturali. Nell’ultimo decennio le numerose ricerche cliniche, biologiche, chimico/fisiche hanno favorito la definizione a livello internazionale di un vero e proprio “Termalismo Scientifico” (Thermalia, 2002).
Il benessere fisico sta acquisendo un ruolo sempre più importante nel nostro quotidiano. Anche per questo motivo Thermalia Italia5, accanto alle strutture e tecnologie per piscine termali, destina una vasta area alla fisioterapia, alle attrezzature per saune, fitness e solarium. Le strutture termali stanno cambiando progressivamente configurazione per potersi adeguare alle nuove esigenze del mercato e per garantire un’offerta di servizi in grado di cogliere le grandi possibilità offerte da una domanda più esigente e più estesa. Dal lato della domanda, è stata compiuta un'indagine di campo sull'atteggiamento degli italiani verso la propria salute. Sono state realizzate 1.250 interviste telefoniche distribuite su tutto il territorio nazionale. La lettura dei questionari somministrati evidenzia come il 23,3% degli intervistati sostiene che nel corso della sua vita ha avuto un’esperienza di cura termale tradizionale (bere le acque, inalazioni, fanghi, bagni, ecc.) e il 2,5% del campione dichiara di essere andato alle terme negli ultimi 12 mesi. Questa ricerca smentisce categoricamente il paradigma di una domanda che associa il prodotto termale a una clientela esclusivamente anziana. L'84,2% del campione, infatti, ritiene utile l'esperienza salutistica termale senza alcuna discriminazione d'età. Il campione ha, inoltre, pienamente fiducia nel grado di efficacia delle cure termali: il 76,5% esprime un giudizio positivo (abbastanza, molto, moltissimo), mentre un 7,2% valuta le terme poco utili e solo lo 0,6% le reputa inefficaci. È opportuno rilevare che esiste una percentuale consistente di persone che non si reputa in grado di esprimere un giudizio (15,6%). Il 61,5% del campione contattato desidera dedicare parte del proprio tempo libero alla cura della propria salute in una località termale. Vi è, quindi, un'altissima disponibilità a considerare il mondo termale come meta di vacanza. Il 59% del campione è composto da persone che pur essendo disposte a dedicare una parte del proprio tempo libero alla cura termale effettivamente non scelgono questa meta come destinazione. In sintesi, l'industria termale sta vivendo un momento di grandi cambiamenti sul piano della qualità nell'ambito di un più ampio sistema della salute. È necessario saper cogliere le tendenze positive di questo processo recuperando la valenza sanitaria terapeutica e preventiva delle cure termali come cure naturali con un alto valore aggiuntivo di grande efficacia (Capasso e Migliaccio, 2005). Un altro aspetto molto importante è l esistenza di alcuni luoghi comuni che sono stati smentiti dalla ricerca, infatti, non è più vero che si tratta di un comparto completamente o quasi completamente assistito dal SSN: il 72% dei clienti è assistito, almeno per una prestazione, dal servizio sanitario nazionale, ma in termini percentuali e in termini di incidenza economica, tenuto conto del ticket pagato dal cliente e dell'insieme delle attività termali il fatturato imputabile al SSN incide solo per un terzo del totale delle spese per cure; non è vero che le terme rappresentano un sistema di cura 5
Thermalia Italia è l'unica iniziativa di promozione e divulgazione dell'intero comparto termale italiano e rappresenta un'occasione imperdibile per rafforzare il concetto di medicina termale, inteso quale approccio al benessere, attraverso l'utilizzazione di acque minerali, massoterapia, fitoterapia, riabilitazione e cosmesi naturale.
ormai sorpassato perché la riscoperta delle cure naturali, in alternativa e in modo complementare alle cure farmacologiche, porta anche alla rivalutazione delle terme; inoltre le molte indagini effettuate, e in particolare il progetto Naide sulla validazione delle cure termali, conferma la loro efficacia, non solo come momento terapeutico ma anche come prevenzione e promozione della salute. Inoltre, non esiste contrapposizione fra cure benessere e cure termali ma solo un rapporto di integrazione, con la particolarità che il benessere termale presenta un valore aggiunto rispetto al benessere tout court (Sedita, 2002). Vi è una forte disponibilità, da parte del pubblico a effettuare cure presso le terme; circa i 2/3 degli intervistati mostra disponibilità. Ma è questa una disponibilità di massima. In modo più immediato il mercato termale attualmente attivabile corrisponde ad almeno tre volte il mercato attuale che è pari a circa il 2,5% della popolazione italiana (Capasso e Migliaccio, 2005). Per quanto riguarda il cliente termale, i risultati di un’ampia indagine condotta dal Censis in collaborazione con Società terme e Benessere 2001, utilizza due variabili: l’approccio al “benessere psicofisico” e l’interesse verso i centri benessere ed i soggiorni termali. Considerando un campione è composto da oltre 1.100 clienti. Tabella 5. Principali caratteristiche delle differenti tipologie di clienti termali ALCUNEVARIABILI
CLIENTE “tradizionale”
CLIENTE “innovativo”
MOTIVAZIONI
Ricorso a specifiche terapie
Benessere psicofisico
Riposo
Estetica
Conoscenza della località
Divertimento
Tradizione
Socializzazione
Maggiore presenza delle donne
Equiripartizione fra uomini e
SESSO
Donne ETA’
Età media superiore a 60 anni
Presenze di clienti anche nelle fasce di età compresi fra 20 e 40anni
PROFESSIONE
Prevalentemente pensionati
Impiegati, liberi professionisti, imprenditori
Fonte: Gregori e Cardinali (2003).
Analizzando la tabella 5 possiamo notare che relativamente alla condizione professionale la categoria prevalente è quella dei pensionati, inoltre, esaminando le precedenti professioni svolte dai pensionati risultano più rappresentative quelle degli impiegati e degli operai. In sostanza emerge la presenza di un ceto medio della popolazione. È evidente anche un’elevata fidelizzazione: il 23.3% degli intervistati afferma di frequentare il centro termale da oltre dieci anni (i clienti “nuovi” sono pari al 23.2%). L’83% del campione ha anche dichiarato di ritornare l’anno successivo nella struttura. Analizzando poi il canale di comunicazione, mediante il quale si è venuti a conoscenza
dello stabilimento, emerge come sia fondamentale il passaparola di parenti e amici (37.9 %), senza trascurare la notorietà delle terme (17.5%) e il consiglio del medico (Capasso e Migliaccio, 2005). Per quanto riguarda, invece, le strategie attuate dalle aziende termali queste sono differenti e cambiano in base al periodo di riferimento. Come possiamo notare: • Negli anni Settanta e Ottanta con l’affermazione del “termalismo terapeutico” (supportato dall’intervento statale) il soggiorno termale viene inteso come “cura”; i servizi offerti (utilizzando le acque ed i fanghi) dovevano avere proprietà terapeutiche. In questo periodo non si riscontra l’esistenza di servizi integrati connessi all’estatica ed al relax. • Negli anni Novanta si assiste ad una forte riduzione dell’intervento, finanziario statale, che induce una certa crisi nel settore; anche la domanda risulta essere più critica nei confronti delle proprietà curative che i vari centri termali evidenziano. Sembrano peraltro emergere, in alcuni casi, le opportunità che il comparto benessere può offrire; • Negli anni Duemila iniziano ad essere offerti in modo crescente servizi “terapeutici” integrati con servizi benessere. Si pone quindi la problematica del ricorso ad una strategia di diversificazione dei servizi, sia per rispondere ad una domanda potenziale, sia per fronteggiare un’accresciuta concorrenza. Le città termali e gli albergatori hanno cercato di migliorare le performance aziendali, differenziando l’offerta e rivolgendosi a nuove tipologie di clienti; in questa nuova ottica il “curista” non è più il cliente esclusivo anche se continua a rivestire un’elevata importanza In particolare l’indotto termale ha cercato di diversificare la clientela rivolgendosi a (Capasso e Migliaccio, 2005): • Clienti “BUSINESS” organizzando nelle città termali convegni e congressi e sfruttando anche in periodi di bassa stagione la notevole capacità ricettiva. • Clienti interessati ad altre tipologie di turismo: alcune città hanno cercato di sfruttare la posizione strategica e proponendosi al mercato con prezzi particolarmente concorrenziali. In conclusione il termalismo è un settore complesso e articolato che nel corso degli anni ha cambiato il proprio posizionamento, da un lato nell’ambito del servizio sanitario nazionale, dall’altro nel contesto delle attività turistiche. In questo lungo processo, che è durato un quarto di secolo, si è sviluppato in modo autonomo e separato da quello termale, il comparto del benessere.
3.2 Valutazione dei risultati terapeutici Per la valutazione dei risultati le modalità di base devono essere identiche a quelle impiegate per i farmaci. Si devono analizzare i seguenti criteri anche se con ottiche sempre nuove: • EFFICACIA: si considera efficace un procedimento curativo se sono stati ottenuti gi effetti per i quali era stato attuato;
• RAPPORTO BENEFICIO-RISCHIO: la valutazione moderna della qualità della vita è molto importante, perché potrebbe dare impostazioni nuove e ancor più favorevoli nel settore delle cure termali al rapporto beneficio-rischio; • RAPPORTO COSTO-BENEFICIO: per il rapporto costo-beneficio del termalismo deve essere considerato: a) in assoluto; b) rispetto agli ospedali e ad altri centri di cura (compresi quelli per la riabilitazione); c) rispetto ai valori etici; d) considerando il termalismo come fattore di sviluppo. Per quanto riguarda i possibili risultati delle cure termali, come per tutti gli altri mezzi di cura, un elenco più o meno completo comprende: • Guarigione della malattia; • Miglioramento della malattia; • Scomparsa o attenuazione dei sintomi; • Prevenzione dell’aggravamento della malattia; • Prevenzione della comparsa di altre malattie; • Recupero funzionale (riabilitazione); • Influenze psicologiche. Parlando dei criteri generali della cura termale questa deve innanzitutto essere prescritta dopo una diagnosi clinica esatta; completa ed il più possibile precoce; deve inoltre tenere conto della particolarità reattività di ogni individuo specialmente degli anziani e deve rispondere al requisito della adeguata prescrivibilità e attualità e quindi considerare: • Durata del periodo di cura con le dosi che inducono efficacia; • Deve essere ripetutamente controllata ed i risultati giudicati con u moderni criteri di valutazione dei farmaci; • Possibilità di trattamenti termali per curare patologie contemporaneamente presenti nel singolo curando; • Possibilità di associare cure termali e fisioterapia; • Necessità di maggiori attenzioni per le controindicazioni negli anziani; • Necessità di particolari attenzioni per il ricambio idro-salino; • Possibilità di associare gli aspetti ecologici e climatici favorevoli. È indispensabile valutare i problemi che derivano dal rapporto con l’Europa e con tutti gli altri paesi, definendo la posizione delle cure termali in Italia e quindi i cosidetti “accordi” e “convenzioni”. La medicina termale e il termalismo possono essere considerati fattore di sviluppo e gli obiettivi sono:
• Miglioramento della qualità della vita di tutti gli uomini; • Sviluppo economico; • Sviluppo culturale; • Attenuazione delle disuguaglianze sociali (si pensi al cosiddetto termalismo sociale e a quanto operato in questo settore anche dall’INPS dall’INAIL etc).
La cura con le acque minerali ha sempre avuto, nello svolgimento dei secoli, rapporti con la medicina ed i relativi livelli scientifici. Punto cruciale per quanto riguarda le cure termali è il mantenimento di un livello elevato di ricerca scientifica e clinica in modo da continuare il dialogo con scienziati ricercatori e altri settori della medicina.
3.3 Terme e sistema sanitario in Europa In Francia il sistema di sicurezza sociale prevede la copertura delle spese termali, deve trattarsi di terapie riconosciute dalla “cassa malattia” e di stabilimenti termali autorizzati e convenzionati con la cassa . In Belgio il sistema sanitario non interviene a riconoscere le cure termali, il paziente paga l’intero costo della prestazione, sia in Belgio che all’estero. In Germania le spese sanitarie sostenute per le cure termali sono invece riconosciute dal sistema sanitario,nei centri riconosciuti; è richiesta solo una quota di compartecipazione alla spesa (circa 10euro). Nel 1990 in Spagna è stato costituito un programma del termalismo sociale per la terza età; l’amministrazione pubblica finanzia il 5060% della spesa per le terapie termali. Dal 1° ottobre in Ungheria il servizio sociale nazionale interviene a pagare fino alla misura del 85% (15% a carico dell’utente) delle spese sostenute dai cittadini ungheresi per cure termali nelle 116 terme dello stato a fronte di una prescrizione medica; per quanto riguarda le cure all’estero non ci sono limitazioni ad esclusione delle cure che è possibile ottenere in Ungheria. Nel Regno Unito non sono previste specifiche coperture per le prestazioni termali, che rimangono nella libera determinazione delle autorità sanitarie locali. Ne consegue che le spese sostenute all’estero da parte degli assistiti del Regno Unito non sono rimborsabili. In Polonia le cure all’estero prevedono una procedura complessa, è richiesta innanzitutto l’autorizzazione dietro presentazione della prescrizione medica; il medico deve indicare la struttura all’estero dove fruire delle cure ed è previsto l’invio della decisione al fondo nazionale per la salute che si impegna a rimborsare le spese. In Slovacchia le cure termali rientrano nel regime delle prestazioni previste dal sistema sanitario nazionale, che interviene a pagare anche le cure sostenute all’estero.
3.4 Terme e servizio sanitario nazionale (ssn) Ogni paziente, iscritto al servizio nazionale, ha diritto ad usufruire di un ciclo di cure termali (uno solo in un anno), che sono interamente a carico del SSN limitatamente alle patologie in grado di trarre beneficio da questi trattamenti. Per ottenere il diritto a queste cure si deve essere in possesso di un certificato, rilasciato dal proprio medico curante o da uno specialista in una delle patologie trattate
a condizione che sia in possesso dell’apposito “ricettario”. Il primo e importante
presupposto è che nella ricetta venga ben specificata la diagnosi per la patologia che il paziente intende curare attraverso i trattamenti termali (www.centritermali.com). Esistono alcune categorie di clientela che vengono definite “categorie protette” e ne fanno parte gli invalidi di guerra, di servizio, ciechi, sordomuti, invalidi civili con una percentuale che supera i due terzi. Questa categoria può usufruire di ulteriori cicli di cure a carico del servizio nazionale6. Patologie curabili attraverso le cure termali: malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie; rinopatia vasomotoria; bronchite cronica; malattie cardiovascolari; postumi di flebopatie di tipo cronico; malattie ginecologiche; sclerosi dolorosa del connettivo pelvico; leucorrea da vaginiti croniche; malattie dell’apparato gastroenteriche e biliare; malattie reumatiche; osteoartrosi ed altre forme degenerative; reumatismi extra-articolari; malattie dermatologiche; All’interno dei molti centri termali vengono praticate diverse “cure termali” e le terapie trattate variano da cliente a cliente in base alle necessità; tra le più utilizzate ricordiamo: idroterapia, balneoterapia, antro terapia, paleidoterapia, talassoterapia, insufflazioni, inalazioni, irrigazioni, politzer solfureo. Mentre i mezzi di cura termali sono (Messina et al. 1999): le acque minerali; i fanghi; le grotte. Esistono, inoltre, delle “particolari” terapie, praticate in diversi centri termali in Italia, tra queste citiamo: • LA FANGOTERAPIA (terapia del fango): i fanghi termali esercitano l’azione curativa attraverso determinati stimoli in modo particolare le azioni caloriche, sollecitazioni meccaniche, azioni fisico-chimiche e chimiche; • CIOCCOLATOTERAPIA (terapia del cioccolato): le particolari caratteristiche del cacao favoriscono l’azione stimolante della circolazione sanguigna, oltre a favorire l’azione antiossidante e vasotonica, anticellulite e riepitelizzante l’aroma del cioccolato può, inoltre, essere considerato un potente ingrediente antistress; • VINOTERAPIA (terapia del vino): il vino è l ultima grande innovazione in campo cosmetico. Considerato la nuova arma contro le rughe e per contrastare il tempo che passa. 6
Il ministero della salute ha pubblicato, allegato al D.M. 15 Dic.1994 e richiamato da un successivo decreto nel marzo del 2001, l’elenco delle patologie curabili appunto con le acque termali.
La vino terapia consiste in una serie di applicazioni basate sugli stessi principi utilizzati nella talassoterapia e della balneoterapia,7 con l’unica differenza che si utilizza l’uva. Sembrache questo frutto offra molti più benefici di quanti oggi non se ne conoscano già; • YOGURTERAPIA (terapia dello yogurt): lo yogurt è considerato un eccellente alleato della pelle, capace di idratarla, purificarla e ringiovanirla. Strettamente imparentati con i bagni al latte, i trattamenti allo yogurt vengono spesso affiancati da massaggi e impacchi, sempre a base di yogurt. I trattamenti allo yogurt sono indicati per il trattamento degli inestetismi della pelle e per il rilassamento cutaneo; • AROMATERAPIA: l’aromaterapia consiste nell’utilizzo degli oli essenziali per il mantenimento della salute o per terapia. Per queste ragioni e per la scarsezza dei dati clinici l’aromaterapia è lontana dal poter essere definita una vera e propria terapia, anche se è stata oggetto di studi clinici e farmacologici. L’aromaterapia è un ramo della fitoterapia che usa gli oli essenziali che sono contenuti in strutture specifiche all’interno di vari organi delle piante. Il sistema termale italiano è stato caratterizzato negli ultimi trenta anni da profondi cambiamenti, in riferimento sia alla domanda che all’offerta. Per quanto riguarda la domanda, negli anni Settanta ed Ottanta, ha iniziato ad affermarsi il cosiddetto turismo terapeutico, caratterizzato dalla prevalenza di esigenze salutistiche. L’aumento di questa domanda è da associare ad un intervento statale. Il SSN (Sistema Sanitario Nazionale) copre interamente i costi relativi ai servizi termali, consentendo di prolungare il periodo di ferie. Più tardi assistiamo a due differenti trasformazioni: da un lato la riduzione dell’intervento statale che porta inevitabilmente ad una diminuzione della domanda; dall’altro lato inizia ad affermarsi una domanda “innovativa” di servizi, orientata non solo alle tradizionali attività terapeutiche, ma anche ad attività connesse al fitness, all’estetica ed al relax. Per quanto riguarda l’offerta possiamo, invece, evidenziare un differente modus operandi delle aziende termali: da un lato, un numero limitato di imprese che, cogliendo i segnali del cambiamento, attuando politiche di marketing riescono così a rispondere alle nuove esigenze di mercato; dall’altro lato, alcune aziende e località (la maggior parte) che limitatamente modificano le proprie strategie. Al tempo stesso il livello di concorrenza aumenta, entrano nel mercato nuovi competitori, sia italiani che stranieri, che realizzano consistenti investimenti nel settore.
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La balneoterapia: è una delle terapie termali più praticate, per questa pratica vengono utilizzate vasche apposite o piscine, la durata del trattamento è di 15 minuti con acqua a temperatura di 35° C o 37° C. La balneoterapia è un valido sostegno nella cura delle patologie dell’apparato locomotore,nei trattamenti post traumatici e chirurgici. La talassoterapia: (dal greco: thalassa= mare e Thérapia =trattamento) è basata sull’azione curativa del clima marino. È stata inventata nella Bretagna nel corso del XIX secolo, ma tuttavia la sua efficacia non è stata provata.
Un esempio pratico di soggetti che usufruiscono della convenzione asl per praticare determinate terapie è quello della struttura termale “Terme di Casteldoria”, situata a Santa Maria Coghinas. I dati a nostra disposizione si riferiscono all’anno 2011, e mettono in luce il fatto che la maggior parte dei clienti che usufruiscono delle convenzioni asl provengono da altre regioni italiane, al contrario di ciò che ci si aspetta, i sardi risultano in numero inferiore. Le motivazioni si ricercano nel fatto che la Sardegna da sempre è meta ambita del turismo balneare e molti dei nostri turisti, in particolare i proprietari di seconde case, usufruiscono delle convenzioni tra terme e servizio sanitario, soprattutto durante i mesi estivi. Analizziamo alcuni dati: • Il totale dei pazienti che hanno usufruito della convenzione asl sono 652, per un totale di 14.190 trattamenti, più 449 visite mediche; • Il totale dei pazienti che, invece, non hanno usufruito della convenzione è 669, per un totale di 8.552 trattamenti e 375 visite mediche.
Conclusioni
Il fenomeno termale nato ai tempi dei Romani e dei Greci continua a riscuotere un gran successo e anche ai giorni nostri. Con il tempo il termalismo si è evoluto, e pian piano si è andato sempre di più definendosi anche un vero e proprio “mercato del benessere”. Nel corso dell'ultimo ventennio, si è evoluta la concezione delle cure tanto che ormai si parla di quinta generazione (solistica) dell'attività termale e di turismo della salute. Il soggiorno della salute oltre a essere un momento terapeutico è anche uno strumento di prevenzione, di "promozione" e di valorizzazione del proprio stato di salute. Con particolare riferimento al settore termale, i risultati di alcune indagini hanno consentito di individuare da un lato un “cliente termale” che ha la necessità di prevenzione sanitaria, di cura o riabilitazione, consigliato da medici e specialisti e che costituisce la parte più consistente del mercato; dall’altro il cliente che vuole soddisfare le sue esigenze di relax, di mantenimento della forma fisica e dello stato di salute in generale. Analizzando il contesto europeo emerge che l’Health tourism ha registrato in questi anni un incremento sostanziale per quanto riguarda tutti coloro che ricercano soluzioni in cui trovare relax, riposo, divertimento. Nell’Unione Europea c’è stata un’evoluzione del concetto di “cura” e crescente si è dimostrata la domanda di benessere (Well Being). Proprio quest’attenzione verso il mercato delle terme ha portato alla nascita nel 2011 dell’EHTTA (Associazione Europea delle Città Storiche), costituitasi a Bruxelles con lo scopo di creare una fitta rete di città termali ricche nel loro patrimonio culturale legato allo sfruttamento delle acque e delle risorse termali. Il comparto termale si caratterizza per la presenza di diverse attività quali l'imbottigliamento di acque, i tradizionali servizi sanitari, i servizi benessere e fitness, comprese le attività cosmetiche. Ed è il comparto alberghiero ad avere il maggior peso sull’offerta ricettiva termale. La domanda del turismo termale e del benessere è in continua espansione e diventa importante un aggiornamento costante delle strutture ed un adeguamento dell’approccio commerciale. Negli ultimi anni si è cercato, inoltre, di rafforzare il legame esistente tra politiche sanitarie e politiche del turismo sia a livello nazionale che europeo: si riscontra un incremento di flussi transfrontalieri, una vera e propria mobilità di “cittadini-turisti” e di “cittadini-pazienti”. Si tratta non solo di tradizionali flussi “cittadini-pazienti” alla ricerca di stabilimenti o strutture sanitarie dove curare patologie certificate, ma soprattutto di un movimento di persone alla ricerca di soluzioni in cui trovare relax, riposo, divertimento, non necessariamente legati ad aspetti clinicomedici. Naturalmente dietro alla scelta di ogni soggetto di spostarsi, quindi in alcuni casi recarsi in altra nazione per usufruire delle cure termali specifiche, c’è la possibilità di utilizzare le convenzioni rilasciate dal proprio paese d’origine.
Bibliografia ANGELA A., Una giornata nell'antica Roma, Arnoldo Mondadori editore S.p.A., Milano, 2007. CAPASSO A. e MIGLIACCIO M., Evoluzione del settore termale, Franco Angeli, Milano, 2005. CARDINALI S. e GREGORI G., Le aziende termali ed il nuovo consumatore di benessere, Franco Angeli, Milano, 2005. FEDERTERME, Il benessere termale, Rapporto Federterme, 2011. MESSINA F. et al., Medicina termale e termalismo MEDICAL SYSTEMS S.p.a. Genova, 1999. ISTAT, CapacitĂ degli esercizi ricettivi, 2010. OSLER W., L'evoluzione della medicina moderna, Ediscienze, 2010. PASINI W., Come e perchĂŠ prescrivere una cura termale, Maurizi's group editore, Bologna, 2004. POLIZZI, F., 2000 SANTUARI A., Il termalismo in Europa, un caso di turismo sanitario, Cedam, Padova, 2010. SEDITA S. R., Il mercato del benessere, cambiamenti e prospettive di sviluppo, 2002
Sitografia http://www.benessere.com http://www.archeoguida.com http://www. centri termali.com
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