Barbara billi relazione museo botanico

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Recupero e adeguamento funzionale della Palazzina della Galleria e Fonderia per un nuovo Museo Botanico Orto Botanico - Polo Museale Storico dell’Ateneo

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Il collegamento tra i due livelli è stato possibile solo mediante la realizzazione di un nuovo corpo scale e di un ascensore, realizzato in un ampliamento nella porzione nord del fabbricato, in adiacenza all’ultimo vano del corpo di fabbrica esistente. Originariamente infatti i due livelli erano completamente separati e non collegati tra loro, e le stanze al primo piano della palazzina afferenti al Dipartimento di Scienze della Terra erano raggiungibili solo da una scala interna al grande palazzo di Via Volta, ove ha sede il dipartimento. L’intervento ha riguardato tre sale al piano terra e quattro sale al piano primo, oltre ai locali di servizio per gli impianti tecnologici. I lavori sono stati consistenti dal punto di vista edilizio; hanno interessato il fabbricato nel suo complesso, dal rifacimento completo della copertura, al consolidamento strutturale, al risanamento murario, all’introduzione di impianti idonei alla nuova funzione museale degli spazi. Essi sono stati realizzati nel completo rispetto della normativa vigente per gli spazi espositivi in materia di tutela storico-artistica, adeguamento sismico, prevenzione incendi, abbattimento barriere architettoniche, contenimento energetico, sicurezza degli ambienti di lavoro. Il Museo può così svilupparsi attraverso un percorso espositivo che ricostruisce la storia del Giardino dei Semplici e degli sviluppi che questo ha avuto nel tempo, ma che racconta anche il legame profondo intercorso tra la scienza botanica e la didattica universitaria nel corso dei secoli e che ancora oggi rappresenta il fulcro propulsore della ricerca scientifica. Al piano terra l’esposizione, si sviluppa nella sala di ingresso in cui viene ricostruita l’origine e la storia del Giardino dei Semplici, cui segue una piccola “Wunderkammern” e la riproposizione della quadreria dei ritratti degli uomini illustri e dei prefetti dell’orto, arricchita dall’esposizione di reperti e materiali documentari. Al piano superiore il percorso espositivo attraversa i più significativi reperti botanici della collezione, tra i quali i modelli in cera delle piante, i frutti secchi e le collezioni in vitro, oltre ad una vasta raccolta di tavole botaniche. Nell’ultima sala sono esposti alcuni esemplari dell’Erbario Antico, la cui collezione rappresenta per l’orto botanico di Pisa una delle risorse storiche di maggiore pregio, unitamente alle tavole didattiche ottocentesche. L’intento, nel riproporre questo nuovo percorso espositivo, è stato quello di ricostruire, seppur in un piccolo museo di modeste dimensioni, non solo i caratteri peculiari dell’orto botanico di Pisa, la sua storia e quella dei ricercatori che lo hanno animato, ma di trasmettere anche delle suggestioni al visitatore, finalizzate a cogliere il valore che questo patrimonio rappresenta nel panorama culturale della città e nel contesto della nostra società attuale. 2


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