Dal Presente al Futuro Due anni di Sistema Museale d’Ateneo Pisa 16 dicembre ’14. Gipsoteca d’Arte Antica
Dario Danti Assessore alla Cultura Comune di Pisa
La giornata di oggi è molto importate. Fare il bilancio di due anni di vita del Sistema Museale d’Ateneo coinvolgendo la città con una assemblea pubblica è sicuramente segno di apertura e volontà precisa di partecipazione. Vi ringrazio per l’invito che avete rivolto all’Amministrazione comunale di cui vi porto il saluto. Un saluto non formale. Partiamo da un assunto fondamentale: la decisione, presa a suo tempo dall’Ateneo, di investire nel sistema museale è stata davvero lungimirante e ha permesso, in poco tempo, di rilanciare un patrimonio scientifico e culturale unico in Italia. Un esempio di buone pratiche pubbliche, direi di buona politica. Una buona politica culturale che è testimoniata anche dal dato di questi ultimi giorni relativo al Museo di Storia Naturale di Calci, ovvero i 50.000 visitatori del 2014 (rispetto ai 30.000 degli anni precedenti). E questo dato importante s’intreccia con le notizie relative alle presenze nei musei nazionali della nostra città. Una recente inchiesta del Tirreno ha preso a riferimento gli anni 2007-2013 mettendo a confronto le cifre. Se per il Museo Nazionale di San Matteo le presenze sono stabili e si collocano sopra le 10.000, da rilevare la crescita significativa del Museo di Palazzo Reale, che passa dai 540 visitatori del 2007 (praticamente nessuno!) agli oltre 4.000 del 2013 (+671,3%). Ovviamene non è una situazione sulla quale adagiarsi, ma da valorizzare anche alla luce di un quadro complessivamente negativo (basti pensare al -42,7% dell’Area archeologica di Vetulonia o al -25,9% del Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca). Un contesto dal quale ripartire con politiche virtuose di rilancio dell’offerta culturale: con più comunicazione, più coinvolgimento delle scuole, più percorsi e laboratori didattici e più iniziative e mostre. Questi numeri ci spingono a ribadire un concetto fondamentale, proprio in questa fase di crisi economica: la cultura fa bene alle città, la cultura fa bene al lavoro.
In questo senso, la stretta collaborazione (e sperimentazione) fra Università di Pisa e Comune di Pisa la troviamo nel Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. Un progetto nato dal protocollo del 2007 – confermato nel 2011 – che ha permesso di realizzare un vero e proprio Museo, a partire dal nucleo originario della collezione Timpanaro, che oggi conta oltre 10.000 fra disegni e stampe. Quest'anno le due istituzioni fondatrici hanno aumentato il finanziamento al Museo perché scelgono di investire in cultura. Tutto ciò renderà possibile una migliore qualità dell'offerta culturale, una maggiore apertura del Palazzo con l'orario continuato (dalle ore 9.00 alle ore 18.00, tutti i giorni escluso il lunedì) e la creazione di più posti di lavoro con due nuovi contratti a tempo determinato che si aggiungeranno ai tre a tempo indeterminato già presenti. Più lavoro che è lavoro buono e non precario. È il successo del modello virtuoso del Sistema Museale d'Ateneo d’intesa con il Comune di Pisa. Un ultimo dato positivo: lo scorso anno i visitatori di Palazzo Lanfranchi sono stati 10.315. Quest'anno si registra un notevole aumento: al 10 dicembre sono già 12.165, e ricordo che è ancora in corso la splendida mostra delle incisioni di Tullio Pericoli, visitabile fino al 15 marzo 2015. È però evidente, in conclusione, che dobbiamo fare ancora molto sull’integrazione dei luoghi, che significa integrazione dell’offerta culturale, anche per promuovere un turismo culturale e di qualità, sia nelle proposte che nei tempi di permanenza del turista in città. Creare un sistema dei Musei dei Lungarni non può più essere un desiderio o una chimera, ma deve diventare una concreata realtà. Questo lavoro culturale e questi dati positivi che discutiamo oggi ci incoraggiano a spingere sull’acceleratore. Pisa, 16 dicembre 2014