c-, . Otto Comuni del Settentrione nella top ten della sostenibilità ambientale
Le città più «verdi» sono piccole e al Nord Retro marci a comp lessiva d elle re t` metropolitan e A Macerata il p ri m o p osto i n b ase agl i ind icatori 2 0 1 5 Giacomo Bagnasco Niente da fare: per i12016 la pagella "verde" dei centri urbani è avara di soddisfazioni e offre più di una ragione per essere preoccupati. Sono aria e trasporto pubblico ainnescare laretromarcia, dopo che - sulla base di Ecosistema urbano 2015, rapporto annuale a firma Legambiente e Ambiente Italia - era emerso un tiepido ottimismo. In questa indagine, la numero 23, alivello di standard generali non mancano alcuni passi avanti - in particolare nella gestione dei rifiuti -, ma complessivamente si resta lontani dalla sufficienza. Un esempio significativo di quello che non va? Il modal sh are, cioè il confronto tra quanti usano mezzi a motore privati e quanti ricorrono al trasporto pubblico: soltanto in 16 città la soluzione pubblicariesce ad attirare almeno il 5o% di coloro
che si devono spostare. Né ci si può più consolare, anzi, con il riscontro dei risultati sulmedio periodo: sul sito del Sole 24 Ore viene pubblicata la serie delle classifiche dal 2011 al 2015 in riferimento a quattro parametri fondamentali e la "diagnosi" dei curatori non lascia spazio ai sorrisi, vistele criticità ribadite nei centri più grandi e considerato che alcuni progressi delle realtà medio-piccole non evitano un'impressione di staticitàladdove sarebbe stata necessaria una serie di passi avanti generalizzati. Come segnale di maggiore sensibilità si può invece citare lanetta diminuzione deicasiin cui le amministrazioni non sono nemmeno in grado di fornire i dati richiesti: conoscere le criticità potrebbe anche servire per impostare una programmazione e migliorare l'efficienza.
Non mancano salti "individuali", ma in classificagenerale sette capoluoghi si confermano tra i primi dieci, con le sole new entry diParma, Cuneo e Savona, mentre escono dall'eccellenza assoluta Sondrio, Veneziae Pordenone.IlNord conferma il proprio generale predominio, con otto città mediopiccole nelle prime dieci. La novità è l'affermazione di una città del Centro, che interrompe i primati del Nord. In base ai dati dell'indagine, quasi tutti riferiti al 2015, Macerata sale dal quinto al primo posto, grazie tra l'altro a cinque piazzamenti nelle "top ten" delle varie classifiche: è prima per la minore dispersione di acqua dalla rete, quarta e ottava per i bassi contenuti di polveri sottili e biossido di azoto nell'aria, sesta per l'uso di energie rinnovabili sugli edifici comunali (un parametro, questo, consultabile
online) e settima nella raccolta differenziata. Una soddisfazione chiaramente assai attenuata dal dramma del sisma che ha devastato il Centro Italia e vede in particolare la provincia maceratese tra quelle più colpite. Le grandi città, intanto, perdono colpi. L'eccezione è Napoli, che sale dal go° all'82° posto, scavalcando Torino, che era84° e oraè 93 a. Milano continua afare uopo' meglio delle altre, ma scende dal 51° al 73° gradino, Roma è 85a (83 á nel 2015) e Palermo resta sì stazionaria, ma al terzultimo posto. Sinota, infine, unacontrazione della forbice globale, con l'indice che a Macerata tocca il 76,48% (rispetto all'82,75% di Verbania, vincitrice l'anno scorso) e Vibo Valentia ultima a quota 29,16, mentre Messina, maglia nera 2015, si era fermata a 16,82. © RIPROOUZION E RISERVATA
La graduatoria finale
29
Udine
5W363
81
Modena
43,98
------------
------------Ecosistema urbano XXIII edizione -Punteggio riportato dalle città in base ai parametri monitorati da Lega mbiente e Ambiente Italia (dati 2015 in %) Pos. ' , Città 1
Macerata
i ndice
il i
2
76.98
56,48
84
56,399
85 ! Roma
33
Cosenza
55
Chieti
4
Trento
69,65
56
Bologna
5
Bolzano
69,55
57
Trapani
6
Parma
67,63 -------------
58
Novara
7
Belluno
67,69 -------------
59
Grosseto
60
Rovigo
62.39
63
Crotone
87
Potenza
41,22
55.62
88
Lecce
41.08
Aosta
55,50
89
Massa
40,68
38
Siena
55,03
90
Messina
-- -----------49,X7
39
Padova
55,4}63
91
Monza
-- ------------
40
Pesaro
54,95
92
Viterbo
64
Trieste
34
Nuoro
35
L'Aquila
36
Piacenza
37
1
1
19.86
-19.69 - -----------49,64 - ------------
41
Sondrio
42
Avellino
54,64
93 l Torino
54.56
94
43
Pavia
44
Reggio Emilia
45
Livorno
46
Enna
541,40 ------------54.36 - -----54,(15
Ravenna
61,x57
65
Lodi
14
Lecco
61,37
66
Imperia
15
Ascoli Piceno
ß1.3a-3
67 1 Firenze
16
Foggia
60,65
68
17
Perugia
60,59
69
18
Teramo
ñO.51
70 i Genova
50
Venezia
19
Isernia
60.15 --------------
71
Latina
48,614 - ------------
52,37 11 I --------------
51
Salerno
20
Cremona
60.00
72
Campobasso
47.-13 - ------------
52
Cagliari
21
La Spezia
59,70
73 1 Milano
22
Brindisi
49,09
-------------
- ------------
49,0] 1i
74
23
Treviso
24 Pisa --------- ------------------ --- -
75 !Verona
58,43 ------------58,38
76 !Pistoia
;7,55
77 1 Varese
25
Benevento
26
Ancona
57.73 -------------
78
27
Ferrara
79 ! ReggioCalabria
28
Biella
56,99 ------------56,92
80
Lucca
Vicenza
39,33
Matera
39,30 -------------
95 Pescara ---------------------------------
39.02
96 Catanzaro 97
37,53
Catania
48,68 - -----------48.67 - ------------
98 Agrigento
33,0]
53,86
99 i !Taranto
3192
53,03
100 Siracusa
53,96
-------------
-18.77
47
Prato
39,37
48,95
Forlì
48 Terni
1
1
31.34
--------------
101 Caserta
31,16
102 1 Palermo
30.86
51,52
103 Frosinone
30.55
51,25
104 ViboValentia
29,16
52.93
49 Asti
48,52
-1726
------------58,68
40,02 39.46
-------------
13
-------------
i!
- -------------
Gorizia
Caltanissetta
42,635
49.96
12
i Arezzo
1
117.1
------------
55,82
-- -----------49,99 -- ------------
-------------
62,00
-
43,09
86 1 Como
- ------------
Alessandria
-------------
1
50.20
-------------
62
Bari
56.10
-- -----------50.663
61 Vercelli
64.54
I
50,62
-------------
Pordenone
43.11
- -----------5].08
70,5]
11
83 1 Brescia
Rimini
Mantova 3 --------- ------------------- --- -
10 Savona -------- ---------------------- -
56,58
32
Rieti
66,82
43,56
53 ! Ragusa
54
1
82 1 Napoli
Sassari
76,38
Cuneo
56,86
31
-------------
67,3]
Bergamo
Indice - -----------51,19
Pos. Città
Verbania
Oristano
30
-46:18 -- ------------
45,97 -- -----------45,70 -- -----------45.53
45.41 -- -----------415,20 -- ----------44.38,
1
di Rossella Muroni è un'Italia delle città e un'Italia dei cittadini. La prima, che accomuna tanti Comuni capoluogo, fatica a liberarsi dal traffico, stenta a trovare soluzioni strutturali all'emergenza smog, alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, non ha ancora messo tra le priorità efficienza energetica, rigenerazione urbana, qualità delle periferie, ridistribuzione dello spazio pubblico. La seconda, fatta di associazioni, volontari, comitati di quartiere, cooperative di comunità, è sempre più attiva, vitale, solidale, attenta e partecipe alla valorizzazione dei beni comuni e impegnata a produrre e a sollecitareconforzailcambiamento. Sono questi i due volti dei centri urbani monitorati da Ecosistema urbano che - accanto alla pigrizia con cui tante amministrazioni locali affrontano i terni della sostenibilità ambientale-mostra una serie di azioni e progetti virtuosi promossi direttamente daicittadini. Come a Napoli, dove gli abitanti hanno recuperato una chiesa abbandonata in pieno centro trasformandolainluogo di cultura e aggregazione: ora Sant'Aniello a Caponapoli è un monumento visitatissimo e ospita eventi culturali, dibattiti e mostre inpiena osmosi con la città. A Milano un servizio di accoglienza per persone in difficoltà socio-economiche si è aperto al quartiere con un'idea originale e molto contemporanea: gli ospiti della casa "Enzo Jannacci" di viale Ortles hanno aperto-in collaborazione con associazioni e cittadini - una ciclofficina. Si è creato così un circolo virtuoso che ha fatto diventare quello spazio un luogo d'incontro intergenerazionale. In qualche caso, peraltro, i senza fissa dimora, in seguito a corsi di formazione, sono riusciti a ottenere borse lavoro presso negozi di biciclette e altre ciclofficine.
L'Italia dei cittadini che sa rigenerare beni e spazi comuni Un'altra situazione da segnalare è a Potenza dove, grazie a ScamBioLoGiCo, nato nella riqualificata stazione ferroviaria (prima luogo abbandonato e per gran parte inutilizzato e ora recuperato grazie all'intesa tra Legambiente gruppo Ferrovie dello Stato e Fondazione per il Sud), oggi è già possibile trovare e acquistareprodottibiologici, a chilometro zero, sfuri, non imballati e del commercio equo e solidale, e fruire di spazi dedicati al baratto di beni in buono stato. Infine c'è l'idea del Grab, il grande raccordo anulare delle bici di Roma, un progetto che ci vede protagonisti e che non nasce negli uffici tecnici comunali, ma dalla voglia di associazioni nazionali e locali di promuovere una decisa trasformazione degli spazi urbani e azioni di rigenerazione urbana nelle periferie.
Nell'Italia dei cittadini tantissime buone pratiche spesso coinvolgono un condominio, una strada, un quartiere. Ma pur interessando uno spazio preciso, con evidenza si tratta di attività dietro le quali c'è unaprecisa idea di città e di un futuro che sappia coniugare giustizia sociale e vivibilità, cultura e socialità, puntando anche su un tipo di economia (e di impresa) in sintonia con l'ambiente e altempo stesso con la dignità della persona. E se all'estero ci stanno pensando le amministrazioni locali - pochi giorni fa, a Quito, in Ecuador, la Conferenza Habitat III ha messo a punto su questa base le New urban agenda -, in Italia salvo rare eccezioni sono le cittadine e i cittadini amettere in campo preziosi esperimenti di trasformazione urbana. L'auspicio, e il nostro impegno, è che queste iniziative facciano da sti-
BUONE TIHE «Dal basso» partono tante iniziative che possono spronare le amministrazioni a trovare soluzioni virtuose molo alle amministrazioni locali nella riflessione sulle opportunità che ne derivano: opportunità di "rammendare" il centro con le periferie con la mobilità dolce, di ritrovare forme sostenibili di economia locale in grado di portare benessere diffuso (con la riqualificazione energetica, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la cultura), di restituire a chi attraversa la città una sicurezza fondata su una ritrovata socialità e su un senso di comunità che nasce dalla condivisione e dalla cura di uno spazio sano e vivibile. Sharing economy, economia circolare, chimica verde, mobilità nuova, economia civile.I pilastri della trasformazione urbana sono già eretti dalla moltitudine di iniziative dal basso. Ora la scelta sta agli amministratori locali: meglio sostenere e affiancare queste iniziative virtuose o continuare con il modello che ha tolto il respiro alle nostre città? Non c'è tempo da perdere: all'estero Barcellona, Valencia, Berlino, Parigi, Siviglia, Amsterdam e tante altre città hanno già scelto da che parte stare. Cari sindaci italiani, ora tocca a voi. Presidente nazionale Legambiente OR I I ROD'JZIONE RISERVATA
L'
. La nuova frontiera dello sviluppo sostenibile
Borghi «resilienti» alla prova terremoto di Mariano Maugeri 1 contesto, il tasso di civismo, le spinte che arrivano dal basso e soprattutto città né troppo grandi né troppo piccole immerse in un ecosistema dove l'ambiente per sua stessa natura assume una dimensione sia fisica che metafisica. Quando si parla di ecologia urbana e sviluppo sostenibile (dati 2015) ci si aspetterebbe che a primeggiare fossero le grandi metropoli del nord. Sorpresa: i Comuni (e non le province) bombardati dai terremoti di questo annus horribilis scalano le posizioni della classifica italiana. Macerata è sul gradino più alto, Ascoli e Perugia si piazzano al15° e al17°posto, Rieti resiste a metà classifica e l'Aquila riemerge al35° posto dopo gli anni bui seguiti al terremoto di magnitudo 6.3 del 6 aprile 2009. L'Italia degli ecosistemi urbani rimette sotto i riflettori quei borghi dell'Italia centrale che inglesi e tedeschi amano visceralmente forse più degli italiani. Col passare degli anni
l'epicentro di questa nuova pedagogia ambientale è emigrata lentamente dal Tirreno all'Adriatico, dal nord al centro, e ora innerva quella dorsale adriatica che gli studiosi dei distretti industriali cominciarono a celebrare sul finire degli anni 70. Mentre il resto del Paese attraversava una delle tante convulsioni della sua interminabile transizione, queste città sulla linea di demarcazione tra l'Italia francescana e i Balcani hanno avviato una metamorfosi innescata dalla crescita industriale c approdata alla responsabilità sociale tout court. Una la continuazione dell'altra, in un gioco di rimandi e intrecci che la classifica di Legambiente fotografa con il consueto nitore. La nuova frontiera dello sviluppo sostenibile è piantata proprio lì, in un territorio geograficamente ed economicamente alla periferia dell'impero che zitto zitto è riuscito a elaborare ecomodelli di sopravvivenza urbana. Le capitali della resilienza ambientale. È come se luoghi
periferici solo per i cartografi reclamassero un protagonismo arrivato nel modo peggiore possibile con il terremoto del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre, una sequenza di eventi funesti e una spirale di macerie e paura. Ma la rinascita era cominciata prima di queste catastrofi, e ora non potrà che riprendere il suo corso naturale. Vincono le medie città borghigiane e deperiscono le metropoli Roma e Milano in primis - da sempre in eterna contrapposizione. La capitale economica, ai primi posti su rifiuti e mobilità, viene surclassatadallavicinaLodi sui chilometri di piste ciclabili (ma le misure antitraffico dell'area C non dovevano finanziare la mobilità su due ruote con percorsi dedicati?), mentre Roma incassa una delle abituali batoste sulla raccolta differenziata. Il buon governo dell'Italia di mezzo annega quando ci si sposta nelle isole e nel Mezzogiorno, con Reggio Calabria (e una paradossale performance negativa di Milano) in fondo alla classifica
per consumo di acqua potabile. E solo un esempio di come le buone pratiche facciano fatica a contaminare un Paese frammentato e percorso da pulsioni contradditorie. Chi dovrebbe coordinare non coordina, e le Regioni, complice la riforma maldestra del Titolo V, alzano i ponti levatoi invece di condividere le policy innovative con le aree limitrofe "Quelle dei piccoli Comuni sono politiche fai date: l'Italia è uno dei pochissimi Paesi europei a non avere un ministero per le grandi città" spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Che ne è delle città-Stato (vedi Berlino, Brema e Amburgo) preconizzate dai sostenitori di un federalismo compiuto sul modello tedesco o statunitense? Così ognuno si organizza come può e la mobilità e i rifiuti diventano la metafora perfetta di un Paese che, tranne lodevolissime eccezioni e l'exploit dei borghi umbri e marchigiani, rimane tagliato in due nella più classica esibizione del dualismo nord-sud di venti, trenta o quarant'anni fa. URI PRO DII ZIG NE RISE RVAfA
Dalle centraline una bocciatura anche su ozono e biossido di azoto
Le polveri tornano a salire e le reti idriche peggiorano `
tato il trend positivo dell'anno precedente - Depuratori ok
Tira una brutta aria, nelle città italiane. Nel vero senso della parola: i timidi progressi dello scorso anno appaiono soffocati dalle statistiche attuali, riferite al 2015, con tutti i parametri che segnalano standard in peggioramento. In un comparto che è in assoluto il secondo per importanza tra quelli presi in considerazione dall'indagine annuale sull'Ecosistemaurbano (in quanto incide per il 23% sul totale della classifica, con le polveri sottili che da sole si "aggiudicano" l'll% e sono al secondo posto tra i17 indicatori considerati) il bilancio vira sul rosso e l'unica parziale giustificazione può essere fornita dalla totale assenza di pioggia, che l'anno scorso ha costituito un serio problema per settimane o per mesi interi, con ripercussioni non da poco - com'è ovvio - sulla qualità dell'aria. Fatto sta che andiamo male. In mediala concentrazione delle polveri sottili è tornata a peggiorare e, tra l'altro, salgono da quattro a otto i capoluoghi in cui almeno una centralina supera il valore medio annuo di4o microgrammi per metro cubo, considerato il limite per la protezione della salute umana, mentre a Milano e a Frosinone siva oltre quota4o anche come media di tutte le centraline urbane. In fondo alla classifica si trovano soprattutto centri della Pianura padana. Sono 15, all'estremo opposto, le città che hanno un valore medio inferiore a 20, con Pisa che capeggia la graduatoria a 14. Enna, che è seconda per scarsa concentrazione di polveri
Buone performance . I consumi idrici domestici sono in calo, e Macerata vanta il minore tasso di dispersione dalla rete sottili, fa registrare valori ancora miglioriperilbiossido di azoto, fermandosi a 3,5 mierogrammi per metro cubo e ottenendo il primato "di tappa". Grandi città come Milano, Torino, Bologna, Roma e Palermo chiudono una classifica a sua volta in peggioramento, visto che il dato medio nazionale è tornato ad aumentare, raggiungendo quota 31,2 contro il 29,3 dell'anno precedente. E non si sta meglio quanto a ozono, anzi: sale notevolmente, da28 a59, il numero dicittànelle qualiè stato superato inmediail valore di 25 giorni all'anno disuperamento della soglia di 120 microgrammi per metro cubo: se, nel corso de12o15, inillocali-
tà l'evento non si è mai verificato, cene sono più o meno altrettante dove il superamento è avvenuto in più di7o giorni (a Genova addirittura 88). Sul fronte dell'acqua il quadro è più variegato. Ai fini dell'indice generale le tre graduatorie di questo comparto contano per un complessivo 14 per cento. L'arretramento si registra sulla dispersione della rete idrica: tubature che già negli anni scorsi mostravano falle preoccupanti e che adesso risultano ancor più malandate, se si pensa che nel 2015 aumentano da 51 a 551e città con perdite oltre il 30% e che il valore medio nazionale sale dal 33 al 35 per cento. Macerata, regina
di questa edizione di Ecosistema urbano, coglie qui il suo unico primo posto per un parametro specifico, disperdendo solo l'8,6°A, delle risorse idriche immesse. Per contro, a Cosenza, Frosinone, Campobasso, Latina, Salerno e Vibo Valentia i valori si impennano oltre il 6o per cento. Situazione migliore per i consumi idrici domestici, con il consumo di acqua potabile pro capite che scende, come media nazionale, a 151,4 litri rispetto ai 154,4 dell'indagine precedente. In evidenza il Centro-Sud: Ascoli Piceno è l'unica a rimanere sotto il livello diloo (siferma a 99,6) e per contro una sola città del Nord (Parma, nona a quota 121,6) compare tra le prime dieci. In fondo alla graduatoria alcuni valori esorbitanti in particolare i 350,7 litri diReggio Calabria - sono, secondo i curatori della ricerca, probabilmente riconducibili a utenze non domestiche ma contabilizzate come tali. Infine, il tasso di depurazione, conlatabella di competenza che non è presente in pagina, ma si può consultare online. Un settore per cui si può parlare di complessivo miglioramento, con 53 capoluoghi che vedono più del 95% di abitanti allacciati allarete. Tra queste localitàvirtuose l'eccellenza è costituita da 17 città che vantano addirit-
tura il loo% e altre 14 lo sfiorano arrivando a 99. Le buone performance sono distribuite su tutto il territorio nazionale, mentre Catania, all'ultimo posto, non va oltre il 56 per cento. Gia. B. ORI PRO O OZIO NE RISERVATA
Le polveri sottili
Le emissioni pericolose
PM10: media dei valori medi annui registrati dalle centratine urbane-
Biossido di azoto N02: media dei valori medi annui registrati dalle centrali ne urbane - pg/mc (Comuni, dati2015)
pg/mc (Comuni, dati2015) Ptas. 'i Città i I Pisa 2 Enna
3
Campobasso
4
Macerata Grosseto Sassari
Verbania ß
9 10
14 15
Massa Messina
Belluno Isernia Nuoro Trapani Potenza
Bolzano 16 Aosta
17 18
19 21 22
23
Livorno Savona L'Aquila Siena Cosenza Ascoli Piceno Foggia Ragusa Rieti
Salerno 27 Reggio Calabria Brindisi 29 Vibo Valentia 30 Cuneo Oristano Pistoia Trieste 34 Teramo 35 Gorizia Trento 37 Lá_Speziä 38 Genova 39 Lecco 40 Firenze 41 Perugia 42 Catania
i 1-4,t} líz,t} 17_O ---------17A lati 114.1) _ 18.5 lás,íD 19,{} fltsl} R{i 14,3 l& _2t} {}_ 24}.5 20,14 21,0 "21,{}
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Superamenti nocivi
Quanto si sciupa
Ozono: media numero giorni di superamento della media mobile di 120 pg/mc registrati da tutte le centratine (Comuni, dati2015)
Dispersione della rete: differenza tra acquai mmessa e acqua consumata per usi civili, industriali, agricoli -in %(Comuni, data 2015)
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35 36 Sondrio 37 Frosinone Matera 39 Siracusa 40 Macerata 41 Perugia 42 Enna 43 Terni --------------4- 1 Napoli 1 45 Rieti Rimini 47 Rovigo 48 Arezzo Cosenza Grosseto 51 Belluno
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Quanto scorre dai rubinetti Consumi pro capite giornalieri di acqua potabile per uso domestico - litri/abitante/giorno (Comuni, dati2015) Pos. Città
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. Alcune novità per gli indicatori, ciascuno dei quali «vale» traila e i113% del punteggio totale
Una competizione in diciassette tappe li indicatori della 23a edizione del rapporto Ecosistema urbano sono 17, uno inmenodelloscorso anno.Ladivisione in tre gruppi omogenei, per dimensione demografica, delle 1o4 cittàprese in considerazione è applicata solo ai dati del trasporto pubblico. Ci sono alcuni cambiamenti: non sono più considerati H tasso di motorizzazione a due ruote e i consumi elettrici domestici complessivi; è stato invece inserito l'indicatore dei consumi domestici coperti con energie rinnovabili. Inoltre, il parametro sugli incidenti stradali, già presente, è ora riferito nonsoloalnumerodi morti, ma anche a quello dei feriti. L'insieme degli indicatori copreicinque principali componenti ambientali (aria, acqua, rifiuti, mobilità ed energia), consentendo diva] utareifattori dipressione, la qualità delle componenti ambientali,la capacità di risposta c di gestione ambientale. Gliindicato-
ri sono normalizzati impiegando funzioni di utilità costruite sulla base di alcuni obiettivi di sostenibilità. Così i punteggi assegnati identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica, visto che in tutti gli indici esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei punti assegnabili). Per ogni indicatore c'è una scala di riferimento da una soglia minima (che può esserepiùbassaopiùalta delpeggiorvaloreregistrato), al di sotto della quale non si ha diritto ad alcun punto, fino a un valore obiettivo (che può essere invece più alto o più basso del miglior valore registrato) che rappresenta il livello da raggiungere per ottenere il punteggio massimo. L'obiettivo di sostenibiità è basato in alcuni casi su target nazionali o internazionali, in altri è frutto di scelte discrezionalibasate su target di miglioramento rispetto alla situazione attuale, in altre ancora sui migliori valori ottenuti.
Il convegno di presentazione ■ Ecosistema urbano 2016sarà presentato oggi a partire dalle 10, a t Teatro Petruzzelli di Bari, nel corso del convegno "Il cambiamento in Comune". Parteciperà fra gli altri Antonio Decaro, sindaco di Bari e neopresidente dell'Anci
Iltestointegrale Il rapporto completo Ecosistema urbano sarà disponibile online sul sito www.Iegambiente.ita partire dalle 10.30 di oggi, lunedì 14 novembre. In versione cartacea è acquistabile nellesedi di Legambiente Gli autori Il rapporto è stato curato da Alberto Fiorillo, Mirko Laurenti (Legambiente) e da Lorenzo Bono, Alessia Albini, Mario Miglio e Teresa FreixoSantos(Ambiente Italia)
Per ciascuno deiu7 indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da zero a ioo. Il punteggio finale è poi assegnato definendo un peso per indicatore che oscill afra3 e 13 punti, peruntotale di uoo. La mobilità pesa conplessivamenteil33%deltotale, seguita dall'aria al 23, dai rifiuti al 18, dall'acqua al 14 e dall'energia al 12. I cinque indicatori con il maggior peso per area tematica (raccolta differenziata, Pmio, passeggeri del trasporto pubblico, depurazione, consumi domestici coperti con energie rinnovabili) valgono complessivamentei144% del totale dei punteggi assegnabili. E stata confermatala scelta di privilegiare gli indicatori di risposta (che misurano le politiche intraprese dagli entilocali), i quali infatti pesano per oltre lametà deltotale (55 per cento), mentre gli indicatori di stato valgono il 26% e gli indicatori di pressione ili 9 per cento. ACURADI Ambiente Italia
,Per l'uso delle rinnovabili un nuovo parametro sui consumi domestici: al top (con il 100%) ci sono 23 Comuni, in prevalenza del Meridione
Meno ri ^uu* e sempre piu «dí*fferenz'aii» Segnali incoraggianti anche perché consolidano una tendenza - In testa si piazzano Nuoro e Verbania Vengono dalla gestione dei rifiuti e dall'uso delle energie rinnovabili le notizie migliori in materia di Ecosistema nelle città italiane. Risultati incoraggianti sia quando c'è da esaminare un trend, sia quando si deve valutare un parametro all'esordio quest'anno. Il capitolo rifiuti incide per il 18% sulla classifica finale dell'indagine e il parametro della raccolta differenziata è il più importante fra i 17 presi in considerazione, con un peso "individuale" del 13 per cento. È lenta, ma costante, la crescita della quantità di immondizia che si riesce a separare: il dato medio nazionale del 2015 arriva al 45,15% sul totale deirifiutiurbani, contro il 43,90% del 2014 e il 41,15% dei 2013. Certo, c'è ancora molto cammino da fare: sono 17 (contro le io dell'anno precedente) le città che hanno raggiunto l'obiettivo di legge del 65%, che era stato fissato per il 2012, mentre 32 capoluoghi restano sotto la soglia del 35%, che era stata prevista come traguardo nel "lontano" 2006. Ma il fatto che, passo dopo passo, si continui ad andare nella direzione giusta è indubbiamente importante. Molto bene il profondo Nord - con Verbania, Pordenone, Treviso e Trento oltre quota 8o-% -, mentre sul fondo della classifica arrancano 13 realtà del Sud, tuttora sotto il15 per cento. Il Meridione va decisamente meglio alla voce "rifiutiprodotti". Su quattro città che non raggiungono la soglia dei 400 chilogrammiper abitante all'anno, tre appartengono al Mezzogiorno: sitratta diNuoro (lamigliore con 364 chilogrammi), Isernia e Benevento. All'estremo opposto si trova Pisa, l'unica con oltre 8oo chilogrammi, preceduta da località dell'Emilia Romagna e della Toscana,
che in diversi casi "scontano" una forte vocazione turistica. Lo standard nazionale è comunque in calo, da 540 a53o chilogrammi, e rispetto al 2010 la quantità complessiva si è abbassata dello per cento. Una novità dell'edizione numero 23 diEcosistemaurbano è stata introdotta nel "comparto" delle energie rinnovabili, che vale in tutto i112%: ebbene, il 9% è assegnato alla copertura dei fabbisogni elettrici domestici, un parametro nuovo che calcola il rapporto tra le fonti rinnovabili installate e i consumi delle famiglie residenti, per laparte elettrica e per quellatermica. Ci sono ben 23 capoluoghi che risultano completamente coperti. In questo caso è il Sud a prevalere, con li rappresentanti a condividere il primo posto, contro gli otto del Nord e i quattro del Centro. Dieci città rimangono sotto illo% e le ultime tre sono aree metropolitane: con i12% Firenze è maglianerae subito sopra si trovano Milano e Napoli con il 4 per cento. Infine, l'indice che riguarda la diffusione del solare termico e fotovolta ico su edificipubblici (non si trova in questa pagina, ma è pubblicato online e ha un suo peso sulla classifica finale). Anche in questo caso si impone per distacco Salerno, con 188 chiloWatt installati ogni mille abitanti. Se si considera che la seconda, Padova, si attesta a 30,11 kW, si può capire quanto la città campana sia "avanti" su questo versante. Il dato medio italiano sale leggermente, da 6,28 a 6,40, ma non aumenta - anzi diminuisce di una unità - il numero di capoluoghi che arrivano a quota dieci (orasonol6), e unadecina di centri - tra cui Roma - sono tuttora fermi a zero. Gia. B. 0 RIPP.oolJZION E RISERVATA
Quanto si butta via...
...e quanto sì recupera
Produzione annua di rifiuti urbani - kg/abitante/anno (Comuni, dati2015)
Raccolta differenziata - % Rd su totale rifiuti prodotti (Comuni, dati 2015)
Pos. '' Città -1 I Nuoro* 2 Isernia
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6 7 8
9 10 11 12
13 14 15
16 17 18
19 20 21 22
23 24 25
26 27 28
29
30 31 32 Avellino** 33 Lecco 34 L'Aquila 35 Rieti
36
37
39 40 41 42
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45 46 47 48
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Palermo 49 Brindisi 50 51 52
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Ragusa Ravenna Terni Trapani Viterbo 24 Macerata 25 Bergamo 26 ',Padova 7 Biella Vercelli Perugia 29 30 1 Grosseto Avellino 31 32 Treviso
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22 21 21 20 17
16 le, 14 14 13 12 12 12 11 4)
;5
6 +---- ' S ---- 4 t-----7
Mobilità. Scende l'offerta per chi si muove in bicicletta in ambito urbano, mentre cresce l'estensione delle isole pedonali
Trasporti pubblici in retromarcia S olo in 12 città non ci s i affida prevalenteme nte ad auto e moto private - In cidenti in calo Giacomo Bagnasco Mobilità: parola chiave per qualsiasi ragionamento in tema di ecosostenibilità urbana, nonché architrave dell'indagine di Legambiente e Ambiente Italia, che assegna a questo settore il 33% del valore dell'intero studio. Sette indicatori (i cinque rappresentati nelle tabelle qui sotto, più quelli che riguardano il tasso di auto circolanti e l'offerta di trasporto pubblico, che si possono consultare online) per arrivare a una conclusione: stiamo purtroppo andando in retromarcia, con qualche aspetto positivo - per esempio, la riduzione di incidenti con danni alle persone - e più di una regressione. Rapporto privato- pubblico Non si possono certo trarre indicazioni positive dal parametro del modal share, relativo allapercentuale dipersone che si muovono nelle città usando mezzi a motore privati. Auto e moto che, per quanto riguarda il traffico cittadino, dovrebbero riposare il più possibile in garage e invece vengono adoperate in larga misura, evidentemente per carenza di alternative pubbliche appetibili e anche per una certa resistenza mentale al cambiamento da
parte di chi vive e/o lavora nei capoluoghi. Balzano agli occhi due elementi negativi. Il più significativo è dato dal fatto che solamente in 12 città c'è una prevalenza dipersone che si affidano integralmente a bus e metro, oppure riescono - grazie alle distanze ridotte - a muoversi a piedi o in bicicletta. Il secondo "buco" è costituito dall'altissimo numero di Comuni (36, oltre un terzo del totale) che non hanno dato risposte sull'argomento: si può capire che la novità della richiesta abbia comportato qualche difficoltà in più, ma su un tema così importante si poteva forse sperare in riscontri più rapidi. Ad ogni modo, è Bolzano ad affermarsi, con il solo 3o% di cittadini che viaggiano a motore "in proprio", mentre la top ten è formata soprattutto da grandi città (Genova seconda, Milano terza, Napoli sesta, Torino settima e Bologna ottava) dove si cerca di alleggerire il traffico e, probabilmente, si trovano anche soluzioni abbastanza adeguate. Per contro esistono cinque capoluoghi (Aosta, Bergamo, Monza, Ragusa e Siracusa) nei quali auto e moto private prevalgono con percentuali superiori all'8o per cento.
Le auto, alla fine, la fanno sempre più da padrone. Il tasso medio di motorizzazione dei Comuni italiani, da un lato, è praticamente doppio rispetto a quello di capitali europee come Londra, Parigi e Berlino, e dall'altro torna a crescere (65,7 auto ogniloo abitanti, controle 64,9 dell'edizione precedente). Venezia - un caso a parte, dove la pressione automobilistica interessa solo la terraferma, e dunque aree come Mestre e Marghera - compone con Genova e La Spezia il terzetto di località dove le auto circolanti non sono più di 50 ogni cento abitanti.
Venezia, Roma e Milano, sempre in quest'ordine, continuano a condividere il podio. Il dato è influenzato anche da due diversi tipi di "pressioni": quella dei turisti (e in questo modo si può spiegare almeno in parte anche il consueto exploit di Siena fra i piccoli centri) e quella dei pendolari. Mentre a livello di città medie prevalgono Brescia, Trento e Rimini, un'ulteriore occhiata a quelle grandi consente di notare le performance negative di un blocco costituito dalle meridionaliTaranto, Messina, Palermo, Catania e Bari.
Passando ai trasporti con mezzi pubblici, la tabella che riguarda la "domanda" (vale a dire il rapporto annuo tra i passeggeri trasportati e il numero di abitanti) conferma l'esistenza di andamenti diversi secondo le tipologie di città: in quelle piccole (sotto gli 8omila abitanti) il valore si contrae ulteriormente, passando dai 38 viaggi della passata edizione ai 35 di quella attuale, mentre i centri medi (tra gli 8omila e i 20onlila) rimangono stabili attorno ai 70 viaggi e quelli grandi (da 2oomila residenti in su) fanno registrare un aumento da 201 a 211.
Gli incidenti Cambiano i criteri in base ai quali si calcola l'incidentalità, nel senso che - rispetto al passato -si considerano tutti gliincidenti stradali che hanno provocato danni alle persone, e non solo quelli mortali. Bari, con 0,53 persone che hanno riportato lesioni ogni mille abitanti, e Como, con un valore di 0,74, risultano sotto questo punto divistai centri meno pericolosi d'Italia e sono anche gli unici a rimanere sotto quota uno. In una graduatoria che, soprattutto nelle località meno grandi, può anche essere influenzata dal concentrarsi in
un annodi alcuni incidenti particolarmente gravi, si segnalano all'estremo opposto ivalori di 57,07 per Biella e di 48,43 per Avellino. Nei grandi centri, dopo Bari, è Bologna a distinguersi con un tasso di 1,73 feriti o deceduti ogni mille abitanti che la colloca al quarto posto, davanti aNapoli (11a), Palermo (29a), Torino (43a), Roma (57a), Firenze (87a), Milano e Genova, che chiudono la fila delle aree metropolitane al1'89° e 90° posto. Il fattore positivo da sottolineare è che questi dati, tratti dall'Istat e riferiti al 2014, fanno segnare un miglioramento del 4% circa rispetto al 2012. In bici e a piedi LaPianurapadana si conferma paradiso delle due ruote (non a motore) e ripropone lo stesso poker di realtà eccellenti: un trenino in cui cambia solo la posizione dei vagoni, dato che l'anno scorso l'ordine d'arrivo era Mantova-Reggio EmiliaCremona-Lodi, e stavolta è Reggio Emilia-Mantova-LodiCremona. Siparla di infrastrutture per la ciclabilità, con un indice che segnala i "metri equivalenti"ogni mmo abitanti. Reggio Emila può vantarne addirittu-
ra 41,06, con quasi 15 lunghezze di distacco sulla seconda. Salgono da 3o a 33 le città con valori superiori a 1o, ma aumentano anche, da 19 a 23, quelle attestate sotto quota uno, con n località completamente sprovviste di strutture dedicate a chi va in bici. Nel complesso, comunque, si deve fare i conti con un passo indietro, dai 7,95 dell'edizione numero 22 di Ecosistema urbano ai 7,17 dell'attuale. Siapure di pochissimo, invece, cresce l'estensione media delle isole pedonali, passando dao,4oao,4lmetriquadratiper abitante (e due annifa eravamo a 0,36). Salgono di uno, da sette a otto, i Comuni che superano la soglia del metro quadrato per abitante: Venezia, a 5,02, gode di una configurazione tutta sua e non è confrontabile nemmeno con la seconda e la terza (Verbania e Terni, rispettivamente a 2,10 e 1,68). Cinque città non comunicano il dato e altre quattro non hanno superfici stradali pedonalizzate: si tratta di Monza, Agrigento, Trapani e L'Aquila, ma per quest'ultima bisogna tenere conto che il centro è ancora off limits dopo il terremoto dell'aprile 2009. 0 RiPRODIMONE RISERVATA
Eccellenza altoatesina . A Bolzano solo il30%degli spostamenti dei cittadini avviene con mezzi motorizzati privati
It moda[ share
I viaggi cottettivi
Cittadini che si spostano in ambito urbano con mezzi a motore privati -in % (Comuni, dati2015)
Trasporto pubblico, domanda passeggeri trasportati/ anno/abitante (Comuni, da62015)
Pos. Città
% Pos. Città
i
Bolzano
30
2
Genova
36
Biella
3
Milano
37
Grosseto
4 5
Pisa
6
Napoli
42
Nuoro
7
Torino
43
Potenza
8
iCt 11
12 13
_ __
Ferrara
44
Bologna
44
Venezia Treviso
Palermo Pesaro Brindisi Oristano
17
41
45 46 49
Bari Salerno Modena
63 64
50
50
67
74
2
Roma
514
3
Milano
472 300
Bologna
254
41 Alessandria
75
6
Genova
238
42 1 Latina
76
7
Torino
206
1 76
8
Firenze
169
78
9
Napoli
151
Siena Belluno
70
143
81
127
3
Chieti
67
55
4 5
Pavia
63
81
E 87
Aosta
94
Savona
51
no Alessandria
d
Bergamo
12 13 14
95
Ancona Arezzo
,d nd
Avellino
52
Ascoli Piceno
id
La Spezia
53
Asti
nd
Roma
53
Belluno
d
Siena
55
Cagliari
nd
Sondrio
55
25
Novara
56
26
Parma
58
nd __ Ifi Campobasso ._.
nd nd
Caserta
( Catanzaro
1
2 3 4 5 6 7 8 9
R. Emilia
58
Chieti
nd
Lodi
59
Cosenza
nd
Padova
59
Crotone
nd
59
Enna
nd
Bari Catania
42
Messina
1 20
Taranto
1
Brescia Trento Rimini Bergamo Cagliari La Spezia Parma Bolzano Ancona
10 Udine
12 13 Gorizia
nd
Firenze
59
Isernia
nd
Benevento
60
L'Aquila
nd
Catania Trieste
36 Cuneo Piacenza
60 60
Latina
nd
Lecco
nd
61
Lucca
nd
61
Macerata
nd
Piacenza Perugia
14 Como 15
44
Palermo
Treviso
33
Sassari
7
57
Mantova
57
Verbania
55
Campobasso'
54
L'Aquila
143
i
52
Rieti
52
Pordenone
52
Avellino
49
14 Asti
134
36
Macerata
36
Cosenza
36
133 17 Enna
34
i8 Teramo
33
120
108
Biella
33
103
20 Cremona 103 21
Viterbo
29
Benevento
26
Isernia
26
24 Ascoli Piceno
25
25 Cuneo
22
26 Trapani
21
80 76
75
16 Modena
74
17
Pisa
73
18
R. Emilia
72
30
22
85
Gorizia
21
28 Imperia
16
19 Varese
65
29 Lodi
15
20 Ferrara
63
30 Aosta
14
Frosinone 32 Agrigento
14
Mantova
nd
21
Livorno
61
64
Matera
nd
22
Novara
59
Verona
64
Pescara
nd
23
Forlì
57
41
Pordenone
65
Pistoia
24
Ravenna
56
42
Caltanissetta
67
R.Calabria
nd
25 Vicenza
68 43 Imperia ---------
Rovigo
nd
26
Udine
68
Sassari
nd
27
47
61
Savona
9
144
142 2
Lecco
8
167
64
. nd
6
196
Rimini
38 Agrigento
162
P a d ova
68
59
8 nd
Siracusa
Verona
50
Pavia
15 14
11
Ravenna
Cremona
18
Trieste
52
28
18
Brindisi
5
52
23
19
38 Grosseto
4
Prato
21
26
Lucca
75
Trento
18
Foggia
10
Ragusa 66 Siracusa -
640
4 79
Monza
50
1 ( Venezia
75
j
60 Vicenza
62
Pffs. I Cittä
40 Lecce
Massa
57
Pos. Citi,
74 1 74
Perugia
38
Foggia
%
1 74
Messina
53
Vercelli 34
12 12
Rovigo
11
46
Massa
11
Pistoia
45
36 Caltanissetta
57
Terni
42
37
Oristano
Livorno
68
Taranto
nd
28 Catanzaro
39
38 Sondrio
4
Vercelli
68
Teramo
nd
29 Arezzo
38
39
Ragusa
2
Rieti
70
Terni
30 Salerno
37
Frosinone
70
Trapani
Forlï
-1 nd
d
Vibo Valentia
Prato
36
41 Caserta 42 Crotone
2
nd nd
70
Varese
nd
Monza
36
50
Brescia
71
Verbania
nd
R. Calabria
36
43
51
Como
72
Vibo Valentia
nd
34 Pescara
33
44 Nuoro
nd
52 ( Lecce
73
Viterbo
nd
35
29
45 ( Potenza
nd
Pesaro
Matera
nd
Sinistri stradali
Indice di ciclabilità
Solo per chi cammina
Incidentalità stradale: persone che hanno riportato lesioni ogni mille abitanti (Istat, dati2014)
Livello di infrastrutturazioneperlaciclabilità - metri equivalenti/100 abitanti (Comuni, doti2015)
Superficie stradale pedonalizzata - metriquadratiper abitante (Comuni, dati2015)
Pus. Città i 1 Bari
Pos. Città 10,53
1 Pescara
---15,78
Pos.', città 1
R. Emilia 141,06 Mantova
2
Como
0,74
54 Sassari
5,83
2
3
Catania
1,03
55 Udine
5,93
4
Bologna
1,73
26,61 3 Lodi --- ------4 Cremona 26,31
5
Cagliari
1,75
6
Asti
2,13
56 La Spezia 6,02 -------- -- - - - - - ------ --------6,21 57 Roma 58 Verbania
5
26,66
Verbania
24,02
6,27
6 Sondrio 120,16 7
7
Caltanissetta
2,18
59 Rieti
6,31
8
Bergamo
2,32
60 Parma
6,39
9
Catanzaro
2,75
61 Lecco 6,50 --- --------- --62 Frosinone 6,69
Ferrara
19,97
8 Oristano 18,78 --- ------ -----18,76 9 Padova
Città -Pos. --------------------53 Biella 54 Terni 55
Milano
Pos.', Città
Par. città Venezia
4,73
1 5,02
3,66
3
Terni
1,68 1142
56 Siena --- -----57 Perugia
3,18
4
Lucca
3,16
5
58 !Monza
2,83
6
1,24 Cagliari -------- ---1,23 Oristano
2,79
7
Cremona
1,16
8 Firenze -- --- ----9 Mantova
1,13
59 Como 60 Livorno ---- ------61 La Spezia
1Treviso
4,05Verbania 2,10
2,70 ---2,36
Pistoia 0,22 --------Frosinone ----- 1_0,22_ -----Lodi 0,22 58
Forlî
1 0,21
Alessandria 1 0,21 60 Modena 0,20 ------ ----Vicenza 0,20 -----------0,20 Arezzo
0,91
10 1 Brescia
2,76
18,38
62 Varese
11
3,06
63 1 Varese
1 6,73
11
Ravenna
1 17,67
63 ! Cagliari
2,35
11 !Padova
Nuoro
1 0,19
3,15
64 1 Verona
1 6,75
12 1 Modena
1 17,03
64 ! Latina
2,25
12 il Benevento 1 0,83
Savona
1 0,19
13 ViboValentia 3,25
65 1 Pesaro
1 6,77
13 1 Bolzano
116,80
65 ! Catanzaro
2,23
13 ! Parma
1 0,80
Foggia
0,19
14 (Venezia
3,42
66 1 Pistoia
16,80
14 1 Alessandria 116,40
66 ! Lecco
108
14 ! Chieti
1 0,71
66 Sassari
0,18
15 Isernia
3,59
67 1 Siena
16,82
15 1Cuneo
16 (Arezzo
3,72
68 Massa
6,89 6,95
Napoli
12 1 Cremona
17 1 Nuoro
3,83
69 R. Emilia
18 (Cuneo
3,90
70 1 Grosseto 1 7,01
19 1Potenza
3,91
71 1 Forlì
10 Pesaro
10 Siena
10,22
Macerata 1 0,22
0,88 1 0,85
115,84
!Brindisi
2,08
15 ! Pisa
1 0,61
Genova
0,18
15,82
68 lSavona
2,07
16 Piacenza 10,60
Ancona
0,18
15,45
Brescia
0,18
16 Piacenza
1 0,58
1,68
17
1 15,12
70 Trieste
1,66
18 Pesaro
1 7,03
19 1 Forlì
1 14,93
Teramo
1,66
19
Latina
0,55
Cosenza
1 14,61
72 ! Bari
1,48
20 !Torino
1 0,53
Catania
0,16
73 ! Catania
1,36
21 !Ragusa
1 0,52
Verona
1 0,16
74 !Macerata
1,28
22 Trieste
0,47
Massa
0,16
1,28
23
Napoli
0.46
Crotone
0,14
1,24
24 ' Milano
1,19
Bari --- --26 Palermo
17
Vercelli
Biella
69 !Imperia
18 1 Lecce
20 1 Gorizia
3,93
72 1 Lodi
17,04
20 1 Rimini
21
R. Calabria
4,02
73 1 Foggia
17,06
21 1 Pordenone 114,43
Sondrio
4,02
74 1 Pavia
1 7,10
22 1Treviso
1 13,77
1 7,24
23 1 Brescia
1 13,14 12,82
23 Ragusa
4,08
75 i Lecce
24 Teramo
4,20
76 Alessandria 7,26
24 Venezia
25 Perugia
4,23
77 Piacenza
7,35
26 Trieste
4,27
78 Viterbo
7,52
12,79 25 Vicenza ----------------- ------- - 26 Verona 12,05
! Ragusa 76 Palermo 77 Roma - ----- ----------------Campobasso
1,19
Q56
4,33
79 i Ravenna
1 7,57
27 1 Parma
1 11,72
79 ! Crotone
1,17
!Cuneo
4,34
80 1 Cosenza
1 7,77
28 1 Pisa
1 11, 67
80 ! Trapani
1,16
28 La Spezia
29 1 Palermo
4,52
81 Ancona
7,78
29 Rieti
11,44
81 Agrigento
1,01
29 Ascoli Piceno 0,40
30 1 Macerata
4,56
82 AscoliPiceno 7,94
30 Udine
Oristano
4,70
83 Monza
31 Bologna
32 (Taranto
4,76
84 1 Padova
1 8,03
33 (Salerno
4,79
85 Lucca
34 1 Rovigo
4,83
86 1 Mantova
Campobasso 4,83 --- 36 Novara 4,91
0,40
1 0,12 1 0,12
82 Caserta
0,11
0,91 0,76
31 li, Salerno
0,39
32 1 Benevento 1 10,29
84 ! Messina
0,74
32 ! Pescara
0,37
84
1 8,14
33 1Pavia
1 10,10
85 !Siracusa
0,62
33 iRimini
0,35
85 Trento
1 8,43
34 1 Bergamo
1
86 ! Sassari
0,45
Avellino
0,35
86 Imperia
-
1 0,12
Potenza
83 Ancona
9,78
0,16
Grosseto
82 Cosenza
Enna
0,11
Novara
0,10 0,08 10,06
87 Firenze
8,62
35 Rovigo
9,34
87 Nuoro
0,37
Brindisi
0,35
Aosta 0,06 ------ - - - - - - ---------
88 Modena
8,66
36 Asti
9,05
88 Viterbo
0,34
36 Belluno
0,32
88 Campobasso 0,05
7,54
89 Napoli
0,33
iSondrio
0,32
7,43
90 ! Avellino
0,29
! Lecce
0,32
39 1 Belluno
1 7,20
91 ! Salerno
0,24
18,90
40 1 Pistoia
1 6,54
92 ! Genova
0,08
1 8,93
41 1 Foggia
1 6,34
93 ! R.Calabria
0,06
5,99
Ascoli Piceno
0,00
89 Milano
8,77
37 Prato
5,06
90 Genova
8,80
38 1 Firenze
1
39 1 Pordenone
5,09
91 1 Rimini
18,90
40 1 L'Aquila
5,14
41 (Treviso
5,15
93 1 Enna
42 Agrigento
1 Livorno
5,18
94 Pisa
9,01
42 Massa
43 Torino
5,33
95 Savona
9,10
43 Frosinone
44 Vicenza
5,34
96 Brindisi
9,89
44 Aosta
1 5,80
9
5,89
Caltanissetta
0,00
5,85
Caserta
0,00
Pavia 0,32 ---- -------- ---40 Ravenna 0,30 41 1, Bologna Como 43 Bolzano ! Ferrara
1 0,28
97 1 Bolzano
111,46
45 i Lucca
Chieti
0,00
98 1 Chieti
111,52
46 1 Trento
5,55
Enna
0,00
47 1 Belluno
5,55
991Trapani
112,91
471Grosseto
5,13
Isernia
0,00
Ferrara
5,55
1001 Benevento 115,35
48 1 Gorizia
5,11
L'Aquila
0,00
48 Messina
0,25
Vercelli
5,55
1011 Aosta
119,73
49 1 Arezzo
1 4,90
Matera
0,00
49 Perugia
0,24
50 l Terni
5,56
1021 Caserta
122,49
501Torino
1 4,88
!Potenza
0,00
Varese
51 Latina
5,64
1031 Avellino
148.43
511 Pescara
1 4,85
Taranto
0,00
Livorno
5,64
1041 Biella
157,07
52 1 Novara
1 4,82
ViboValentia
0,00
52 I Isernia
96
0,03 0,03
Rovigo
10,02
R.Calabria
10,28
0,05 10,04
Teramo
94 Bergamo
5,51
Gorizia
Prato
0,29
5,43
Caltanissetta
91 93
45 1 Prato
46 Vercelli
Siracusa 90 Rieti
0,29
46 1 Imperia
Crotone
79 Asti
0,41
11,12
4,96
Matera
1 0,43
10,76
7,95
38 l Siracusa
37
75
Pordenone 1 0,16
Roma_______ 0,14 -----0,45 0,13 77 Lecco ----- --- ---------- ----0,43 Udine 0,13
27 1 Messina
R . Emilia
70
0,45
28 (Trento
31
63
Monza
0,01 0,01 10,00
0,28
Agrigento 10,00
0,27
L'Aquila
10,00
Trapani
10,00
0,27
10,24 0,24 0,23
nd Catanzaro
nd
Matera
nd
Taranto
nd
Vibo Valentia nd -------- -Viterbo nd