Inaugurazione del pisamover intervento introduttivo del sindaco marco filippeschi, pisa, 18 marzo 20

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Inaugurazione del Pisamover Intervento del Sindaco Marco Filippeschi Ringrazio il Ministro Delrio: la presenza del Governo è il riconoscimento dell’importanza nazionale di quest’opera e anche, posso dire, l’impegno ad un affiancamento per raggiungere tutti gli obiettivi. Grazie a presidente David Sassoli, perché, come dirò, questa impresa è un segno forte dell’Unione Europea sulla Toscana. E dunque grazie al Presidente Enrico Rossi, artefice principale, perché a lui si deve la condivisione della finalità dell’opera e del progetto, in un vero gioco di squadra che ci ha portati fin qui. Saluto i rappresentanti delle imprese concessionarie, Condotte e Inso, Leitner, e Agudio, raggruppate nel consorzio Pisamover. Ringrazio il presidente Marco Carrai, Gina Giani e tutti gli amministratori e i dirigenti e gli operatori di Toscana Aeroporti che sono con noi stamani. Saluto e ringrazio il presidente dell’Enac Vito Riggio. Saluto e ringrazio tutte le autorità e tutti i presenti. Oggi con l’avvio dell’esercizio del Pisamover chiudiamo la prima parte di una bella storia e ne apriamo una seconda altrettanto importante. Fabrizio Cerri ha fatto iniziare il percorso nel 2010, con la firma di un protocollo d’intesa. Io, senza ripeterla, la faccio iniziare qualche mese prima. Infatti il 9 e il 10 marzo 2009 la Città di Pisa fu invitata alla Conferenza della Commissione Europea sul futuro trasporti – commissario era Antonio Tajani – e io la rappresentai a Bruxelles presentando un “master plan” avveniristico, che poteva sembrare un azzardo. Le città scelte per intervenire in plenaria, nel momento più atteso, furono tre: Londra, Budapest e Pisa. Due capitali e la nostra città. Sperai che portasse bene… Il “master plan”, allora poco più di un’idea progettuale, lo elaborammo in stretto rapporto con la SAT, con Gina Giani e i suoi collaboratori. Dopo averci pensato nei mesi precedenti con l’amministratore d’allora della società, Piergiorgio Ballini, che purtroppo proprio in quei giorni vide aggravarsi la sua malattia. Mi ricordo bene come il presidente della SAT, Costantino Cavallaro, 1


mi cercò mentre ero a Bruxelles per darmi cattive notizie, che di lì a qualche giorno purtroppo ebbero l’esito peggiore. In questa giornata ricordiamo ancora Piergiorgio Ballini con rimpianto e gratitudine. Il nostro “master plan” conteneva il master plan nascente dell’aeroporto, con l’idea forte e molto ambiziosa di un people mover, da realizzarsi per collegare l’aeroporto alla stazione e potenziare e qualificare le connessioni ferroviarie a beneficio dello scalo, superando il sistema limitato e limitante che allora operava. Conteneva anche un hub per il trasporto pubblico locale, a ridosso della stazione. Descriveva lo sviluppo delle nostre dotazioni per la logistica, le linee di mobilità urbana ad alta frequenza, le corsie preferenziali, i parcheggi di scambio. E’ una bella storia, perché in pochi anni quel progetto d’insieme l’abbiamo realizzato pressoché per intero. Realizzato in tempi europei. Anzi, nel caso del Pisamover in tempi cinesi, si può dire… In autunno faremo una mostra sulle opere pubbliche realizzate a Pisa e si vedrà plasticamente il confronto fra un’idea e la sua realizzazione concreta. E se capiterà l’occasione, lo dico a Sassoli, sarebbe bello darne conto anche a Bruxelles, come buon esempio. E’ una bella storia perché ci dice come l’Unione Europea, con le sue politiche, possa essere importante per le città, per la crescita sostenibile, per cambiare. 21 milioni per il Pisamover; 24 per i progetti PIUSS di recupero dei beni culturali e per opere di valore sociale; 6 milioni per il progetto di miglioramento del quartiere “I Passi”. Poi progetti finanziati di più piccola taglia. Siamo molto molto alti nella classifica delle città che hanno beneficiato dei fondi europei, riportando sul territorio tante risorse in più rispetto a quelle date all’Unione come nostro contributo. Abbiamo già nuovi progetti in cantiere: per primo quello per collegare la stazione e il centro storico alla parte nuova della città e al nuovo ospedale che nei prossimi anni verrà ultimato con un moderno sistema di mobilità collettiva. Stiamo cercando le linee di finanziamento. Ci faremo vivi… E’ un esempio, il nostro, che ha anche un bel valore politico, di questi tempi. E’ una risposta molto concreta a tante domande che legittimamente i cittadini si pongono e anche a tante critiche distruttive, alla cattiva politica. Il Pisamover è innanzi tutto un fatto di crescita e di più forte caratura di una città. Porta la nostra città, il suo aeroporto in particolare e il sistema della mobilità urbana in generale, ad un livello superiore. Apre straordinarie potenzialità di miglioramento. Pisa è il comune toscano primo fra tutti – il 2


numero uno – per accessi esterni, di non residenti, giornalieri. Ogni giorno cresciamo dai 91 mila residenti ai 160 mila presenti in città. L’aeroporto ha ormai 5 milioni di passeggeri, per la parte civile e opera per la parte militare con le funzioni della 46ma Brigata Aerea, fondamentali nel nostro sistema di difesa. Ma dalla stazione ferroviaria di passeggeri ne passano 18. Sulla piazza del Duomo si staccano circa 3 milioni di biglietti e i turisti sono molti di più. L’Università, la più grande della Toscana, ha 50 mila iscritti. Per il nostro Ospedale, il più grande della Toscana, si stimano accessi di operatori, pazienti, familiari, per oltre 6 milioni l’anno. La concentrazione di scuole di alta formazione e centri di ricerca è un unicum italiano. L’aeroporto è importantissimo per la Toscana e, facendo sistema con quello di Firenze, con missioni distinte e integrate, è strategico per il nostro paese. Tanto più, dunque, è strategico per la nostra città e per la competitività dei servizi di carattere metropolitano che offriamo, per il sistema economico. Dunque l’investimento che oggi vediamo realizzato è davvero strategico. Inoltre, è un investimento innovativo per le tecnologie che offre. Non voglio fare uno spot per la Leitner, ma c’è davvero da augurarsi che il sistema che si sperimenta a Pisa – e non solo a Pisa – aiuti tante città ad evolvere, a risolvere delicati problemi, a immaginare e realizzare un futuro migliore. Anche in questo caso, non si è scelto per caso. Ricordo un viaggio fatto a Eindhoven, con Gina Giani e l’Ing. Adriano Poggiali della Regione, per conoscere un sistema di mobilità urbana, che poi non è stato scelto. Sulla selezione delle tecnologie e per lo studio della realizzabilità del progetto sono cresciute nella SAT e poi in Toscana Aeroporti importanti professionalità, c’è stato un lavoro intenso e appassionato dei manager e dei tecnici. Ho detto che oggi entriamo nel secondo tempo di una storia. Sì, perché l’avvio dell’esercizio del Pisamover e l’apertura dei grandi parcheggi scambiatori, di servizi nel cuore di un nodo intermodale di trasporti di grande valenza – Superstrada Firenze-Pisa-Livorno, Autostrada, Strada statale “Aurelia”, Aeroporto, ferrovia, hub del trasporto pubblico locale (Sesta Porta), e anche un Canale Navigabile, concentrati e accessibili in poche centinaia di metri – è un punto di partenza, non solo d’arrivo. Intanto perché il sistema ha i suoi tempi di maturazione, come dicono gli esperti e come si vede in altre città e per altri sistemi assimilabili. A questo proposito chiedo ai concessionari, e anche a Toscana Aeroporti e a Ferrovie dello Stato, che non siano lesinate le risorse e le iniziative necessarie alla promozione e assicuro che il Comune, per le sue competenze e i suoi mezzi, 3


s’impegnerà. Più forte è la promozione, più veloce è la maturazione. Si tratta di indurre nuove abitudini. Segnalo che il Comune ha fatto un’indagine e poi sottoscritto un Protocollo d’intesa con le tredici principali istituzioni cittadine per numero di dipendenti e utenti. Si tratta di ottimizzare la resa del sistema, per i viaggiatori in aereo, operando tutti e tutti insieme con coerenza rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Programma. Con il rispetto dovuto alle esigenze di un quartiere, quello di San Giusto-San Marco, che dà già un grande contributo avendo a ridosso questi sistemi di mobilità, con i flussi e il congestionamento che producono. Apriamo una nuova fase perché c’è l’obiettivo del potenziamento, della velocizzazione e del miglioramento qualitativo delle connessioni ferroviarie fra Pisa e Firenze: obiettivo centrale dell’Accordo di Programma e ragione dell’ottenimento del finanziamento. Contribuire alla “cura del ferro”, dunque, ma non solo: dare un senso compiuto al sistema aeroportuale regionale e rendere sempre più accessibile alla Toscana Costiera l’alta velocità ferroviaria. Di questo abbiamo discusso con il presidente Rossi e con i rappresentanti regionali del Gruppo Ferrovie dello Stato. Mentre il Consiglio Regionale nel luglio scorso ha approvato un’importante mozione, che fa propri i nostri obiettivi. Di questo ho parlato in questi giorni con l’Ing. Renato Mazzoncini, Ad del Gruppo Ferrovie dello Stato. E abbiamo discusso anche di come modernizzare la stazione centrale, oltre il binario 14. Visto che il Comune ha ottenuto dal Governo un finanziamento di 18 milioni, con il recente bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza, destinato proprio alle aree esterne alla stazione che hanno bisogno di un radicale cambiamento. Dico di più. Poiché fra Firenze e Pisa, lungo la valle dell’Arno, si manifesta con la sua forza, con le imprese innovative e i distretti, con i grandi servizi qualificati, e con tante giovani intelligenze, la vera area metropolitana di dimensione europea della Toscana, noi dobbiamo batterci perché sia messo in programma, dopo le misure urgenti che servono oggi, un grande investimento di dimensione nazionale, per un collegamento ferroviario superveloce e per un forte aumento della capacità di trasporto, a favore di tutte le domande differenziate da soddisfare sull’asse Pisa-Firenze. Non dobbiamo mettere limiti al nostro futuro, al futuro dei nostri figli. Non dobbiamo accettare la contraddizione di avere fra noi giovani ricercatori che inventano treni avveniristici, progetti già catturati da grandi potenze economiche di paesi importanti, e di rassegnarci a convivere con sistemi antiquati, facendoci tagliare fuori dai disegni di prospettiva, rinunciando ad 4


una visione e a grandi potenzialità positive. Dobbiamo unire le forze, essere propositivi e dare battaglia. Dobbiamo fare come si è fatto per far crescere l’aeroporto “Galileo Galilei”. Abbiamo un piano di sviluppo aeroportuale da 260 milioni di euro entro il 2028. Con mirati obiettivi d’incremento del numero dei passeggeri, se il mondo vivrà in pace e l’Europa crescerà unita. Il people mover non per caso è stato inserito organicamente nel Piano di sviluppo e valutato con attenzione dall’Enac. Abbiamo allungato le piste di volo. Abbiamo delocalizzato abitazioni rimaste intercluse fra le piazzole di sosta degli aerei e la superstrada. Toscana Aeroporti ha programmato un investimento di circa 40 milioni di euro per l’ampliamento della stazione passeggeri e nuovi servizi d’imbarco. Certo, qui mi rivolgo al Governo, servono anche nuove investimenti per modernizzare i servizi di controllo al volo, per non creare strozzature. Concludo. Pisa è centrale per lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano: è una certezza. Il Comune non ha smesso di scommettere su uno sviluppo qualificato: l’inserimento nella programmazione urbanistica della “Cittadella Aeroportuale”, con la previsione di un nuovo contenitore per attività congressistica ed eventi, e per nuovi servizi, a ridosso dello scalo, ne è la prova. Vorrei davvero che questa giornata domani possa essere ricordata come la tappa di un percorso, di un percorso di crescita, fatto da una città che non si è arresa alla crisi, che ha scommesso e scommetterà sul futuro perché vive in tante sue componenti proiettata al futuro. Lavoreremo insieme per questo. Grazie a tutti.

Pisa, 18 marzo 2017.

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