Aspettando Metarock- Gli artisti Mama Marjas è un talento naturale, giovane ma molto sicura di se, radicata nella cultura del reggae ma allo stesso tempo versatile con delle solide fondamenta musicali. Mama Marjas domina i palchi (ha all'attivo oltre 400 date dal 2009 ad oggi) ed i sound system con semplicità, estende la voce tra stili e linguaggi diversi, conquista il pubblico per simpatia e bravura. Nel 2015 esce il nuovo album: “Mama” che porta la regina della reggae music italiana ad esplorare territori musicali per lei nuovi, sonorità provenienti dall’Africa, dai Caraibi e dall’America del sud sono le protagoniste di questo concept album in cui Mama Marjas è autrice delle musiche e dei testi. Il nuovo viaggio intrapreso con questo nuovo disco la porta ad essere l’interprete principale della: “Carmen secondo L’Orchestra di Piazza Vittorio” in scena al Teatro Olimpico di Roma. Nel 2014 ha collaborato con i 99 Posse alla riedizione della storica hit “Curre Curre Vuagliò” nella quale è stato presente anche Alborosie, con i 99 posse ha poi condiviso la tournèe italiana, tra le tante tappe si ricorda quella del primo maggio a Taranto nel 2014 davanti a più di centomila persone. Nel 2013 collabora con Clementino nel pezzo “Rovine”. Ha suonato con Paolo Fresu ed ha ricevuto (in diretta televisiva) il premio “Le strade di San Nicola” come migliore artista pugliese in Italia. Parranda Groove Factory: un producer di musica elettronica, un bassista e 8 percussionisti uniti in un progetto innovativo: mischiare gli strumenti della tradizione percussiva brasiliana con le sonorità della musica funky, reggae, blues, folk, house ed elettronica. Parranda reinterpreta e reinventa i generi, portando a qualcosa di completamente nuovo. Il gruppo nasce nell'estate del 2011, da componenti dell'Orchestra di Percussioni Bandao, con l'idea di unire una “bateria” di samba in miniatura, a brani realizzati con le tecniche familiari ai producer di musica house. Lo spettacolo live, che ha sempre avuto un'importante connotazione teatrale realizzata attraverso l'uso di coreografie, maschere, e costumi, è stato recentemente rinnovato con un nuovo organico e l'introduzione di effetti visivi come proiezioni di video e luci a led installate all'interno dei tamburi e controllate tramite il computer, per un effetto molto coinvolgente.
Roberto Rondelli, cantautore, poeta, attore e performer, nasce il 18 marzo 1963 a Livorno, città che ispira da sempre la sua carriera artistica. Fin dagli inizi si cimenta nelle cover band dando vita al trio Les Bijoux, per poi formare gli Ottavo Padiglione (reparto di psichiatria dell’ospedale civile di Livorno), band che riscuote un discreto successo anche al di fuori della Toscana soprattutto grazie ai testi di Rondelli, introspettivi ed ironici, specchio di una cultura, quella toscana, che racchiude un modo di essere, cinico e spassionato. Il risultato è il singolo intitolato Ho Picchiato La Testa, prodotto da Pirelli, che impazza nelle radio e vende ben 30.000 copie. La vita artistica degli Ottavo Padiglione prosegue con una serie di dischi pubblicati da major fino al 1999-2000, quando la band si scioglie e Bobo inizia la sua carriera solista. Nel 2001, infatti, viene pubblicato Figli del nulla, un disco che esprime tutta la personalità di Bobo, seguito un anno dopo da Disperati intellettuali ubriaconi, prodotto e arrangiato da Stefano Bollani. Per la critica specializzata si tratta di un autentico successo. Molti giornali, fra i quali Il Corriere della Sera e La Repubblica, ne parlano con toni lodevoli ed è così che Bobo Rondelli vince, nel 2001, il Premio Ciampi per il miglior arrangiamento. Negli anni successivi esce un best of degli Ottavo Padiglione e si dà alle colonne sonore di film quali Sud Side Stori di Roberta Torre di cui è il protagonista, e Andata e Ritorno di Alessandro Paci. Seguirà un periodo di silenzio terminato nel 2009, anno della pubblicazione di Per Amor Del Cielo prodotto da Filippo Gatti, album che contiene nove brani caratterizzati dall’intimismo di una persona che ha fatto della riflessione uno stile di vita. Risale a maggio 2009 anche il road-movie L’uomo che aveva picchiato la testa che il regista Paolo Virzì dedica a Bobo, che ne è attore protagonista, recentemente pubblicato in DVD da POPOLI DOC, la collana del Festival dei Popoli. Dopo una lunga stagione concertistica tra teatri e piazze, nell'ottobre 2011 esce L’ora dell’ormai, che contiene dodici brani e una poesia del poeta meneghino Franco Loi. Nel marzo 2013 Bobo registra A Famous Local Singer, album di respiro internazionale nato dall'incontro con la brass band l'Orchestrino, prodotto da Patrick Dillett (già a lavoro con David Byrne, They Might Be Giants, Soul Coughing, Lounge Lizards, Bebel Gilberto, Notorious B.I.G., Mariah Carey, Queen Latifah, Brian Eno,
Angelique Kidjo), uscito in Italia a inizio giugno dello stesso anno per Ponderosa Music&Art. Nel 2015 esce il suo nuovo album “Come i carnevali” scritto in parte con Francesco Bianconi dei Baustelle e prodotto da Filippo Gatti. L’album è una produzione Picicca Dischi / The cage e uscirà nei negozi il 17 Marzo 2015, distribuzione Sony Music.
Eugenio Rodondi nasce a Torino nel 1988. Poco più che bambino scopre la canzone d’autore e se ne appassiona, con un’intensità ed un’attenzione per i dettagli che caratterizzano anche i suoi brani. A partire dal 2011 la sua presenza sulla scena cantautorale torinese si fa via via più significativa. Il 2012 è l’anno del primo album ufficiale di Eugenio: “Labirinto”, registrato con la supervisione di Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione). L’album esce nel novembre 2012, confezionato in un digipack illustrato da Irene Bedino, e viene presentato ufficialmente il 9 novembre alle Officine Corsare di Torino. Nel 2013 Eugenio entra in contatto con Phonarchia Dischi, dando vita ad una collaborazione per il suo nuovo album,”Ocra”. Si avvale della produzione artistica di Nicola Baronti. Ocra vedrà la luce il 17 febbraio 2015. Etichetta “Phonarchia Dischi”, distribuzione “Audioglobe”, ufficio Stampa “Libellula Press”. Il secondo album segna una svolta nella produzione di Eugenio. Nel 2015, alle sonorità della canzone d’autore si aggiunge l’apporto di una band e la scoperta dei ritmi e dei timbri elettronici e “black”. Ocra viene accolto con entusiasmo dal circuito indipendente italiano e, con più di 40 date in tutta Italia, accresce l’interesse del pubblico per le canzoni di Rodondi. L’inizio del 2016 porta con sé le Finali del “Premio de Andrè” e il ritorno in studio per nuove registrazioni.
I Liv Charcot sono una band pop-rock italiana nata nel 2013, attualmente formata da Lorenzo Cominelli (voce e basso), Tommaso Simoni (chitarra), Giulio Fagiolini (tastiere) e Ravi Di Tuccio (batteria). Nel Luglio 2013 la band entra in studio di registrazione, al Sam Studio di Lari (PI), sotto la produzione artistica di Ivan Antonio Rossi (Virginiana Miller, Teatro degli Orrori, Zen Circus, Giovanni Truppi) per registrare quello che sarà “La Fuga”, il cui mastering viene affidato alle sapienti mani di Giovanni Versari (Vinicio Capossela, Negramaro, Muse). Dopo il primo singolo estratto “Cosmonauti Perduti”, il cui video viene girato da Giacomo Favilla ed esce in anteprima nazionale su TgCom24, a Novembre 2014 la band parte per l’Uniweb
Tour, un tour promozionale organizzato da Red&Blue Promotion e U-station, che ha portato il gruppo a suonare in tutte le più importanti università d’Italia; ben 23 le città che in questo primo tour ospitano il live dei Liv Charcot, da Milano a Roma, da Torino a Catania. Il 22 Dicembre la band ha il privilegio di essere ospite a Roxy Bar Tv dal leggendario Red Ronnie, per un monografico all’interno del suo programma “Il Barone Rosso”. Il 26 Febbraio 2015 presentano interamente l’album “La Fuga” in elettrico e nella loro amata Toscana. Il Teatro Lumière di Pisa registra il tutto esaurito e il pubblico in sala acquista tutte le prime cento copie del disco stampate in anteprima appositamente per la serata.
Un EP nel 2012 e un disco intitolato “I Nuovi Mostri” uscito per Phonarchia dischi nel Gennaio 2013. Questa è stata la partenza degli Etruschi From Lakota, che nel giro di un anno si sono imposti come la “next big thing” della musica indipendente Italiana. Vincitori del premio FAWI (assegnato da Arezzo Wave) come miglior gruppo emergente italiano, vincitori del premio Buscaglione nel febbraio 2014. Gli Etruschi From Lakota nascono nel settembre del 2011 dopo l’incontro con il produttore Nicola Baronti. Da questa collaborazione nasce ‘’Davanti al Muro’’, Ep uscito nel marzo 2012 per Phonarchia Dischi e successivamente, nel gennaio 2013 vede la luce il primo disco "I Nuovi Mostri", accolto bene dalla stampa specializzata.
Esterina“Dio ti salvi”. Se decidi di fare un'escursione sugli Appenini, magari lungo il sentiero 00, ti imbatterai, sicuramente, in scorci e visioni memorabili che, inevitabilmente, ricorderai a lungo. Altrettante, forse di più, saranno le presenze inaspettate, le anime defilate, le tane affollate di stupore che _ pur accompagnando silenziosamente il tuo camminare _ di rado avrai la fortuna di scorgere. esterina è proprio come la fauna selvatica che abita quelle quote, come un branco di lupi: ci sono, anche se non li hai mai visti, o non li si vede da un bel po' e se li incontri, insieme al brivido di stupore, ti rendi conto del privilegio che hai avuto e capisci che, alla fine, tutta la magia del paesaggio, tutto l'immaginario che evoca, derivano dalla sottrazione di quelle presenze segrete.
I giovanissimi Fiori Di Hiroshima (vent’anni in media) sono l’ultimo progetto lanciato dalla Phonarchia Dischi: il loro disco d’esordio “Nabuk” è in uscita il 22 Gennaio 2016
(Phonarchia/Audioglobe/The Orchard). “Nabuk” é un disco fresco ed energico che nasce con la volontà di mettere in luce il negativo, la parte più oscura e distorta di ognuno di noi. Un prodotto che ricerca una cupezza non solo nei testi, ma anche nella forma musicale: una passione che si trasforma lentamente in un'ossessione (come in "Nociva"), un senso di non appartenenza ad un mondo conforme (in "Kovo") che sfocia poi in una rabbia malata ("Datemi un Martello"), per arrivare poi al momento in cui il passato diventa una catena da gettare via prima che si trasformi in un fantasma ("SCAN"). In “Nabuk” si alternano momenti di distorsione a momenti elettro-acustici e strumentali, con un occhio verso il panorama internazionale.