Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa CNA Toscana
RAPPORTO CONGIUNTURALE 1° SEMESTRE 2015
TREND Le tendenze dell’artigianato e della piccola impresa in Toscana PROVINCIA DI PISA Gennaio 2016
La presente ricerca, coordinata da CNA TOSCANA, è svolta con il contributo dell’Istat e di Local Global Sas. Supervisione e redazione del rapporto Metodologia statistica ed elaborazione stime Redazione Rapporto ed elaborazione grafici e tabelle
Andrea Manuelli (Local Global sas) Alessandro Valentini (Istat) Alessio Monticelli (consulente economico Local Global sas)
Si ringrazia il personale di CNA per la collaborazione nella raccolta e pre-elaborazione dei dati. In particolare il gruppo di lavoro di Sixtema Spa
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Indice
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Sintesi
AVVERTENZA Con questa edizione l’analisi Trend si rinnova in modo significativo: nuove metodologie di stima, maggiore affidabilità dei dati ed una più ampia applicazione dell’analisi che così viene ad estendersi oltre l’artigianato inteso in senso stretto e formale. Essa viene infatti a comprendere tutto il mondo della micro e della piccola impresa (che qui consideriamo fino a 10 addetti), con una ‘copertura’ settoriale dei dati che, rimanendo completa sulle costruzioni, offre un’osservazione approfondita dei principali settori tipici della manifattura toscana e di un insieme significativo di servizi. Si avverte quindi che le stime qui presentate non sono strettamente comparabili con quelle delle passate edizioni. L'ulteriore introduzione, in questa occasione, di metodi statistici più robusti, rende le stime qui presentate non strettamente comparabili nemmeno con quelle già presentate a luglio 2015. Nel primo semestre 2015 la provincia di Pisa presenta una situazione congiunturale dell’artigianato e della micro/piccola impresa in miglioramento: l’andamento tendenziale dei ricavi è complessivamente positivo, ma per il momento è possibile solo parlare di “rimbalzo”. Si rilevano, inoltre, dati contraddittori con riferimento ai costi e persistenti flessioni dal lato della spesa per investimenti. Nella cd. “semestrale” di giugno il monte-fatturato della provincia di Pisa registra una variazione tendenziale del +0,7% (vs. 2014-I semestre): si tratta di una performance positiva che interrompe la contrazione del 2014 e che mostra una tendenza dei ricavi migliore (seppur di poco) rispetto al dato medio regionale (+0,3%). L’inversione positiva del dato Trend dei ricavi è imputabile a una ritrovata vivacità del fatturato dei Servizi e delle Costruzioni; permangono invece numerose criticità per il Manifatturiero, su cui pesa (soprattutto) la contrazione del settore della Pelletteria. Si tratta, quindi, di un quadro generale coerente con la disamina congiunturale effettuata su base regionale. Gli indicatori Trend relativi ai costi diretti di produzione presentano valori discordanti: infatti, al persistente calo dei consumi (-0,9% vs. 2014-I semestre) si contrappone il rimbalzo della spesa per retribuzioni (+13,8%). Il quadro congiunturale complessivo presenta quindi dei segnali concreti di miglioramento (ricavi e retribuzioni) cui però si accompagnano ancora numerose fragilità tanto guardando ai consumi aziendali quanto al clima di fiducia, come dimostra la flessione della spesa per investimenti (-15,4% vs. 2014-I semestre). Considerando nel dettaglio la situazione dei tre macro-settori, si registra un rimbalzo dei ricavi delle Costruzioni (+3% vs. 2014-I semestre). In realtà, la dinamica congiunturale del 2015 è determinata dall’inversione positiva della scorsa primavera. Ma anche in questo caso non mancano elementi d’incertezza, legati tanto a una lieve flessione dei consumi quanto al calo degli investimenti (-9,1%), a testimonianza di un sentiment imprenditoriale ancora deteriorato all’interno dell’Edilizia. A far sperare su un consolidamento di questa congiuntura favorevole c’è invece il netto rimbalzo del costo del lavoro (+19,5% vs. 2014-I semestre).
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In questa prima parte del 2015 il Manifatturiero è il macro-settore più in difficoltà: il dato tendenziale dei ricavi è negativo (-6,1% vs. 2014-I semestre) così come la variazione degli indicatori Trend relativi alla produzione (consumi -4%; retribuzioni -17,4%). Presenta invece un rimbalzo la spesa per investimenti (+23,5%), anche se i gap accumulati nel medioperiodo sono molto consistenti. A livello di settori, mentre la Pelletteria-Calzaturiero resta ancora all’interno del tunnel della crisi (ricavi: -11,5% vs. 2014-I semestre), la Metalmeccanica riesce ad arginare la contrazione delle vendite (-0,5%) e il comparto Alimentare presenta invece un “pareggio” in termini di variazione del fatturato rispetto al 2014. I Servizi mostrano invece una situazione in miglioramento, dove ai rimbalzi del giro d’affari (+6,4% vs. 2014I semestre) e della spesa per retribuzioni (+37,1%) si accompagnano l’assestamento (negativo) dei consumi aziendali (-0,1%) e la contrazione della spesa per investimenti (-47,7%). Anche con riferimento ai singoli comparti la situazione non è univoca: infatti, alle variazioni positive dei ricavi relative ai Trasporti (+5,4%) e ai Servizi alle Imprese (+13,7%) si contrappongono le difficoltà incontrate da quei settori maggiormente rivolti al domanda del consumatore finale (-4,2% e -7,3%, rispettivamente le flessioni del fatturato per Servizi alle famiglie e Riparazioni). In generale, l’andamento dell’artigianato e della micro/piccola impresa a Pisa è simile a quello regionale, con un incremento tendenziale dei ricavi accompagnato da una discordanza per gli indicatori di costo (consumi in calo e retribuzioni in aumento) cui si somma la flessione a “doppia cifra” degli investimenti, a conferma di una confidence degli imprenditori ancora debole. Il quadro congiunturale, pertanto, non consente un’interpretazione “lineare” e univoca che lasci pensare a un irrobustimento stabile e duraturo del ciclo economico provinciale. In effetti, se in questa prima parte del 2015 si sono manifestati alcuni segnali incoraggianti, al contempo, la flessione registrata con riferimento ai consumi, il perdurare di tensioni all’interno del sistema Manifatturiero e (soprattutto) la contrazione della componente strategica degli investimenti sollevano incertezze sulle prospettive a breve termine.
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1. Quadro generale I dati di contabilità “TREND”, qui presentati e relativi ai consuntivi del primo semestre 2015, misurano, come in passato, variabili aziendali chiave quali ricavi, spesa per consumi, retribuzioni e investimenti. Come nella precedente uscita del rapporto (luglio 2015) l’analisi Trend si basa su nuove metodologie di stima, maggiore affidabilità dei dati ed una più ampia applicazione dell’analisi che così viene ad estendersi oltre l’artigianato inteso in senso stretto e formale. Essa viene infatti a comprendere tutto il mondo della micro e della piccola impresa (che qui consideriamo fino a 10 addetti), con una ‘copertura’ settoriale dei dati che, rimanendo completa sulle costruzioni, offre un’osservazione approfondita dei principali settori tipici della manifattura toscana e di un insieme significativo di servizi1, anche se ad es. commercio e professioni sono esclusi da questa analisi. La prima parte del 2015 viene archiviata dall’economia artigiana e della piccola impresa della provincia di Pisa come un semestre caratterizzato da una congiuntura sostanzialmente “positiva”: si registra infatti un incremento dei ricavi del +0,7% (vs. 2014-I semestre), con una variazione tendenziale superiore alla media regionale (+0,3%). Tuttavia si rilevano ancora diverse fragilità con riferimento ai consumi e agli investimenti e nel complesso la situazione appare ancora connotata da un certo grado d’incertezza. Se, da un lato, l’indicatore Trend dei ricavi registrato nella cd. “semestrale” di giugno interrompe l’andamento negativo del 2014, dall’altro lato, l’analisi congiunturale mostra una persistente difficoltà del Manifatturiero (-6,1% vs. 2014-I semestre), in cui si evidenzia la crisi della Pelletteria. L’aumento tendenziale dei ricavi è, infatti, imputabile a una ritrovata vivacità delle Costruzioni (+3%) e al rimbalzo dei Servizi (+6,4%). Inoltre, gli indicatori Trend riferiti all’attività produttiva sono tra loro discordanti. Le retribuzioni, dopo l’ampia contrazione del 2014, registrano un netto rimbalzo (+13,8%, dato “coerente” con la variazione media regionale pari al +0,6%). I consumi invece, pur presentando un minor calo tendenziale, mantengono un andamento negativo anche nel primo semestre 2015 (-0,9%).
1 TREND si sostanzia nell’esame di alcuni indicatori contabili (fatturato, investimenti, retribuzioni e consumi) relativi alle imprese artigiane e alle micro e piccole imprese (fino a 10 addetti) delle province toscane. La metodologia utilizzata per l’ottenimento dei dati di base per l’analisi, predisposta dall’Istat-Ufficio Regionale per la Toscana, si basa nell’estrazione di un campione di imprese associate a CNA e nel seguire l’evoluzione dei principali indicatori nel corso del tempo, nella consapevolezza che le imprese contenute in tale archivio abbiano caratteristiche e comportamenti significativamente non dissimili rispetto alle imprese non associate. Il campione trimestrale ha una dimensione variabile, opportunamente corretta per evitare effetti distorsivi sulle stime, che si ottengono utilizzando un sistema di stratificazione del campione (provincia, settore, dimensione) ed un riporto all’universo basato sull’archivio ASIA.
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Tabella 1 - Principali indicatori – artigianato e piccola impresa a Pisa. Var. % tendenziali PISA 2014
PISA 2015-I sem.
TOSCANA 2015-I sem.
Ricavi
-10,2
0,7
0,3
Investimenti
-3,1
-15,4
-10,5
Consumi
-14,4
-0,9
-3,7
Retribuzioni
-22,5
13,8
0,6
Fonte: Indagine Trend, rielaborazioni da dati CNA.
Il dato sugli investimenti non depone a favore di un miglioramento del ciclo economico: infatti, nel primo semestre 2015 la spesa per investimenti sostenuta dall’artigianato e dalla piccola impresa nella provincia di Pisa registra una contrazione complessiva del -15,4% (vs. 2014-I semestre) indicativa di una confidence degli imprenditori ancora piuttosto debole.
2. Le tendenze settoriali In generale, l’andamento di Pisa è molto simile a quello regionale: la lieve crescita dei ricavi complessivi è frutto di una dinamica positiva delle Costruzioni e dei Servizi e di una (costante) tendenza negativa del Manifatturiero. Nel primo semestre del 2015 il macro-settore delle Costruzioni registra una buona perfomance dei ricavi (+3% vs. 2014-I semestre) anche se del tutto ascrivibile alla dinamica tendenziale del secondo trimestre 2015. Il rimbalzo dei ricavi è poi abbinato a una tendenza positiva della spesa per le retribuzioni (+19,5%) mentre i consumi, seppur in lieve miglioramento, accusano un nuovo modesto calo (-0,1%). Situazione molto diversa per gli indicatori Trend riferiti al Manifatturiero, che registra una contrazione dei ricavi pari al -6,1% (vs. 2014-I semestre) e conferma una situazione di crisi che ormai va avanti da diversi trimestri. Anche gli indicatori proxy della produzione non lasciano intravedere un’inversione del ciclo economico almeno in questo primo semestre 2015: infatti, si contraggono le retribuzioni (-17,4%) e i consumi (-4%), a dimostrazione di un’attività produttiva delle imprese manifatturiere pisane ancora in diminuzione. Sulla base dell’analisi congiunturale dei singoli settori del Manifatturiero, se si esclude la stabilizzazione delle vendite dell’Alimentare, tutti i comparti più significativi (e connotativi) risultano in crisi, a cominciare dal settore Pelle-Cuoio-Calzature che oltre ai ricavi (-11,5% vs. 2014-I semestre) presenta pesanti contrazioni dei costi di produzione (retribuzioni: -51,6%; consumi: -21,1%). Fase recessiva anche per la Metalmeccanica, che accusa una nuova (seppur lieve) flessione del fatturato pari al -0,5%, e per il comparto del Legno-Mobili (-9%).
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Tabella 2 – Fatturato per settori. Artigianato e piccola impresa a Pisa. Var. % tendenziali PISA 2015-I semestre
TOSCANA 2015-I semestre
Alimentari
0,0
1,6
Costruzioni
3,0
1,4
Legno
-9,0
-3,3
Metalmeccanica
-0,5
3,9
Oreficeria
19,8
0,9
Pelle
-11,5
-5,4
Riparazione
-7,3
-1,3
Servizi alle famiglie
-4,2
-1,2
Servizi alle imprese
13,7
1,8
Tessile
-25,8
-6,4
Trasporti
5,4
1,8
Manifatturiero totale
-6,1
-1,5
Servizi totale
6,4
1,1
Totale
0,7
0,3
Settori
Fonte: Indagine Trend, rielaborazioni da dati CNA.
Per quanto riguarda i Servizi, l’analisi dei dati contabili riferiti ai ricavi del primo semestre 2015 evidenzia un incremento tendenziale del +6,4% (vs. 2014-I semestre): al momento anche per il Terziario si può parlare di un rimbalzo dopo la flessione del 2014, ma la situazione appare ancora sostanzialmente interlocutoria. Gli indicatori di costo sostenuti dall’artigianato e dalle piccole imprese che operano nei Servizi presentano tendenze discordanti: infatti, alla stabilizzazione al ribasso dei consumi (-0,1% vs. 2014-I semestre) si accompagna il netto rimbalzo della spesa per retribuzioni (+37,1%). Di fatto, si assiste a una certa dicotomia fra i servizi maggiormente rivolti alle aziende e quelli più orientati a soddisfare la domanda del consumatore finale. In effetti, si registrano segnali di recupero del fatturato tanto nei Trasporti (+5,4% vs. 2014-I semestre) quanto nei Servizi alle imprese (+13,7%), mentre persiste la recessione all’interno delle Riparazioni (-7,3%) e (soprattutto) dei Servizi alle famiglie (-4,2%), in calo dal 2013.
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Grafico 1 - Ricavi, retribuzioni e consumi per macrosettori. Numeri indici a base fissa (I trimestre 2012=100). Periodo 2012-2015
COSTRUZIONI
180 160 140
122,6
120
98,9
100 80
89,6
100,0
Ricavi
Retribuzioni
5 -2 1 0 2
5 -1 1 0 2
4 -4 1 0 2
4 -3 1 0 2
4 -2 1 0 2
4 -1 1 0 2
3 -4 1 0 2
3 -3 1 0 2
3 -2 1 0 2
3 -1 1 0 2
1 -4 0 2
1 -3 0 2
1 -2 0 2
40
1 -1 0 2
60
Consumi
MANIFATTURIERO
180 160 140 120 100
82,7
100,0
61,2
60
Ricavi
Retribuzioni
5 -1 1 0 2
4 -4 1 0 2
4 -3 1 0 2
4 -2 1 0 2
4 -1 1 0 2
3 -4 1 0 2
3 -3 1 0 2
3 -2 1 0 2
3 -1 1 0 2
1 -4 0 2
1 -3 0 2
1 -2 0 2
50,7
1 -1 0 2
40
5 -2 1 0 2
80
Consumi
SERVIZI
167,9
101,0
Fonte: Indagine Trend, rielaborazioni da dati CNA.
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Retribuzioni
5 -1 1 0 2
4 -4 1 0 2
4 -3 1 0 2
4 -2 1 0 2
4 -1 1 0 2
3 -4 1 0 2
3 -3 1 0 2
3 -2 1 0 2
3 -1 1 0 2
1 -4 0 2
1 -3 0 2
1 -2 0 2
Ricavi
Consumi
5 -2 1 0 2
98,9
100,0
1 -1 0 2
220 200 180 160 140 120 100 80 60 40
Grafico 2 - Ricavi, retribuzioni e consumi per principali settori. Numeri indici a base fissa (I trimestre 2012=100). Periodo 2012-2015
METALMECCANICA
ALIMENTARE
180
200 180
160
160
140
124,0
120
82,5
80 100,0 60
Ricavi
40
Retribuzioni
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
Consumi
Ricavi
200
120
180
100
160 76,8
80 100,0
100
40
121,2
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
60
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
80
2,3
100,2 100,0
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
20,1
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
20
Ricavi
Retribuzioni
Ricavi
Consumi
RIPARAZIONI
140
131,8
120
110,5 97,5
80 100,0
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
60
Ricavi
Retribuzioni
Fonte: Indagine Trend, rielaborazioni da dati CNA.
Consumi
229,3
95,6 92,8
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
160
240 220 200 180 160 140 120 100 80 100,0 60
Consumi
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
180
100
Retribuzioni
SERVIZI ALLE IMPRESE
200
- 10 -
Consumi
147,5
140 120
60
40
Retribuzioni
TRASPORTI
PELLE 140
0
116,7
100
2 1 0 1 0 2 1 0 2 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 3 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 4 1 0 2 5 1 0 2 5 1 0 2
60
100,0
118,5
120
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
80
95,9
-1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2 -3 -4 -1 -2
100
109,9
140
Ricavi
Retribuzioni
Consumi
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3. Le prospettive L’ultima parte della nostra rilevazione prende in considerazione la spesa per investimenti dei macrosettori (Grafico 3, Numeri indici a base fissa, n. indice 2012-I trimestre= 100). L’analisi congiunturale della spesa per investimenti sostenuta dall’artigianato e dalla piccola impresa in provincia di Pisa registra, complessivamente, un calo tendenziale pari al -15,4% (vs. 2014-I semestre), che si somma alle contrazioni del biennio 2013-2014. Si rilevano flessioni degli investimenti nei Servizi (-47,7%) e all’interno della filiera delle Costruzioni (-9,1%), mentre il rimbalzo del sistema Manifatturiero (+23,5%) tende ad attenuare la negativa diagnosi congiunturale di settore offerta per questo primo semestre. Sulla performance negativa degli investimenti pesa la flessione relativamente più ampia registrata nel periodo gennaio-marzo (-20,7% vs. 2014-I trimestre). Su questo piano di analisi, le minori “tensioni” evidenziate dai tre macro-settori nella tendenza del secondo trimestre (con il rimbalzo del Manifatturiero) sono un segnale positivo, ma che s’inserisce in un quadro complessivo di mediotermine assai critico. In effetti, il livello della spesa per investimenti nella provincia di Pisa (66,1; n.indice 2015-II trimestre) è indicativo di una situazione ancora molto difficile: in particolare, il Manifatturiero mostra il peggior andamento nel complesso della serie storica Trend, evidenziando una profonda diminuzione rispetto ai livelli del 2012 (48,4). Del resto anche l’Edilizia presenta una tendenza assai negativa. La dinamica di medio-termine è migliore per i Servizi, almeno fino alla fine del 2014, quando poi iniziano ad accusare sensibili contrazioni che portano l’indice ad attestarsi su valori piuttosto risicati (62,2: n. indice 2015-II trimestre).
Grafico 3: Investimenti per macrosettori. Numeri indici a base fissa (I trimestre 2012=100). Periodo 2012-2015 INVESTIMENTI Totale, Servizi, Costruzioni e Manifatturiero
100,0
Totale
Fonte: Indagine Trend, rielaborazioni da dati CNA.
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Manifatturiero
Servizi
q 5 1 0 2
q 5 1 0 2
q 4 1 0 2
3 q 4 1 0 2
q 4 1 0 2
q 4 1 0 2
4 q 3 1 0 2
q 3 1 0 2
q 3 1 0 2
q 3 1 0 2
4 q 1 0 2
3 q 1 0 2
73,1 66,1 62,2 48,4
q 1 0 2
q 1 0 2
150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0
Costruzioni
In sintesi, la congiuntura del primo semestre del 2015 è “positiva”, ma permangono comunque diversi elementi d’incertezza, come dimostrano i segnali contrastanti degli indicatori Trend: indicazioni positive per ricavi (+0,7% vs. 2014-I semestre) e (soprattutto) retribuzioni (+13,8%), cui si accompagnano l’assestamento negativo dei consumi (-0,9%) e la contrazione degli investimenti (15,4%). La stessa dinamica degli investimenti, indicativa di un sentiment degli imprenditori ancora piuttosto “fragile”, induce a un’analisi abbastanza prudente del quadro congiunturale e della possibile evoluzione nel breve periodo dell’artigianato e della piccola impresa di Pisa. Anche l’ultimo trimestre sottoposto all’analisi TREND presenta un quadro ancora incerto sul versante dei ricavi: infatti, nel periodo aprile-giugno, si registra un nuovo (significativo) peggioramento della dinamica delle vendite del Manifatturiero (-10,4% vs. 2014-II trimestre) in cui si evidenziano le profonde flessioni della Pelletteria (-19,7%) e del comparto Legno-mobili. Al contrario, nel secondo trimestre 2015 alla variazione positiva dei Servizi (+4,6%) si somma il rimbalzo dell’Edilizia (+12,4%), dinamica settoriale di breve-periodo incoraggiante benché confinata nello spazio temporale di soli tre mesi. Quindi, nella provincia di Pisa il risultato “positivo” dei ricavi c’è stato e si conferma anche nel secondo trimestre del 2015, quando la tendenza del fatturato aumenta del +1,1% (vs. 2014-II trimestre). Tuttavia, questo non è ancora sufficiente per poter parlare di un quadro congiunturale in complessivo recupero. Infatti, in ottica di breve-termine (2015-II trimestre), per quanto riguarda gli altri indicatori Trend ai rimbalzi di retribuzioni e consumi (indicatori proxy della produzione) si accompagna la costante diminuzione della spesa per investimenti. In conclusione, se in Toscana - guardando al medio-periodo - il “potenziale” produttivo dell’artigianato e della piccola impresa si è in parte deteriorato in questi lunghi anni di crisi, a Pisa la situazione è relativamente peggiore che altrove. In effetti, il tasso medio annuo di crescita del fatturato (Cagr 20122014: -5,1%) è “inferiore” ai valori medi calcolati su base regionale (Cagr: -3,4%) 2, collocando Pisa tra quelle province che hanno accusato i gap produttivi più ampi nel triennio 2012-2014. Così, la recente dinamica favorevole dei ricavi non è ancora sufficiente per poter parlare di una svolta positiva del ciclo economico provinciale. D’altro canto, presentano tendenze negative tanto i consumi quanto (soprattutto) gli investimenti. Inoltre, qualche elemento positivo potrebbe però arrivare da un progressivo rafforzamento della confidence degli imprenditori. Su questo piano, tuttavia, anche indagini extra-Trend sembrerebbero tratteggiare un quadro congiunturale ancora interlocutorio nel Manifatturiero, sebbene si registrino aspettative di chiusura d’anno in lieve recupero per produzione e domanda estera.
2 Cfr. Monticelli A. (2016), TREND. Le tendenze dell’artigianato e della piccola impresa in Toscana. Rapporto congiunturale – 1° semestre 2015. Rapporto regionale, CNA Toscana, Istat e Local Global sas, gennaio.
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