Presentazione del piano rifiuti

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Il Piano Straordinario

Note di sintesi sul testo adottato dall’Assemblea dell’Autorità il 01.12.2014


Il quadro di riferimento – l’iter

Il quadro normativo

L’iter •

In assenza del Piano Interprovinciale, Il riferimento per l’adeguamento del Piano Straordinario è rappresentato dal Piano Regionale, approvato il 18.11.2014.

• •

La norma in virtù della quale è stato avviato l’iter di aggiornamento del Piano Straordinario è la l.r.t. 9 giugno 2014, n.30 “Disposizioni per l’adeguamento dei piani straordinari di gestione integrata dei rifiuti da parte delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche alla l.r. 61/2007” .

• •

La procedura di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani dell’ATO Toscana Costa necessita di un atto di pianificazione aggiornato al fine di tener conto delle esigenze sopravvenute; il Piano Straordinario aggiornato rappresenta un documento determinante per definire ciò che il nuovo gestore dovrà realizzare e gestire. il 27 giugno si è conclusa la fase di due diligence della procedura di gara per l’affidamento del servizio integrato dei rifiuti urbani in corso; all’avvio della successiva fase del cosiddetto “Dialogo Competitivo” dovrà quindi essere fornito ai concorrenti il Piano Straordinario aggiornato. Il Piano è stato oggetto di valutazioni ed approfondimenti da parte del Gruppo di Lavoro del 16.05.2014, del Collegio dei Sindaci del 07.07.2014, del Consiglio direttivo del 13.10.2014 Sono stati tenuti 2 seminari il 31.07.2014 ed il 04.11.2014. il testo del documento posto in adozione da parte dell’Assemblea recepisce le valutazioni e gli indirizzi forniti dai sindaci e loro delegati nel corso di tutte le riunioni suddette.


I presupposti La proposta di aggiornamento del Piano Straordinario di questa AutoritĂ si basa su: a)

nuova perimetrazione dell'ATO Toscana Costa, con esclusione dei Comuni della Val di Cornia;

b)

nuove disposizioni normative in materia di raccolta differenziata e di trattamento dei rifiuti, in particolare in relazione allo smaltimento in discarica;

c)

nuove indicazioni di pianificazione provenienti dalla proposta di Piano regionale di gestione dei Rifiuti e delle bonifiche (PRB), a cui si conforma;

d)

cambiamenti intervenuti nel sistema di raccolta e nella disponibilitĂ impiantistica dell'ATO Toscana Costa;

e)

è stata redatta in coerenza con le previsioni del Piano Regionale approvato (ex l.r.t. 30/2014);

f)

sostituisce tutte le precedenti versioni;

g)

il Piano Straordinario, una volta approvato ed entrato in vigore, costituisce un atto di programmazione dei servizi comunque subordinato al Piano Regionale e al Piano Interprovinciale, oltre che alla normativa comunitaria, nazionale e regionale;


L’iter successivo all’adozione del PS •

il Direttore Generale, in base ai disposti di cui alla l.r.t. n. 30/2014, provvederà a trasmettere la proposta di aggiornamento del Piano Straordinario approvata dall’Assemblea dell’Autorità:

1)

alla Regione Toscana dovrà esprimere il proprio parere vincolante sulla coerenza delle previsioni contenute nella proposta di aggiornamento del Piano Straordinario con il Piano Regionale di gestione dei rifiuti approvato con Deliberazione del Consiglio regionale del 18 novembre 2014.

2)

agli Uffici regionali preposti alla procedura VAS e agli altri soggetti con competenza ambientale unitamente al Documento Preliminare ai sensi dell’art.23 della L.R. 10/2010;

1)

alle province interessate, che, non avendo adottato il piano interprovinciale dei rifiuti, possono formulare proposte o osservazioni.

Il Direttore Generale predisporrà, dietro valutazione ed in esito ai pareri espressi dalla Regione Toscana e dalle province interessate, il testo definitivo del documento in argomento da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dell’Autorità da convocarsi in successiva seduta.


I contenuti del PS

Il Piano Straordinario contiene il quadro di programmazione generale della gestione dei servizi e degli impianti sul territorio dell’ambito sia nella fase transitoria (2016-2020) che a regime. In particolare sono individuati:

Gli scenari evolutivi e caratterizzazione della produzione e gestione dei rifiuti e delle utenze sul territorio. L’ articolazione degli scenari di gestione attesa anno per anno riguardo a raccolta differenziata, impianti e flussi di rifiuti per origine e destinazione. L’organizzazione delle varie forme di raccolta in relazione ai caratteri insediativi, frequenze di raccolta ed efficienze di intercettazione dei materiali Il complesso degli impianti esistenti e da realizzare per centri di raccolta, trattamento biologico, trattamento meccanico-biologico, incenerimento e discarica Gli standard tecnico prestazionali e gli standard di produttività dei servizi di raccolta, di spazzamento e dei servizi accessori La definizione dei costi dei servizi e dei trattamenti impiantistici per tipologia I criteri per la ripartizione dei costi gestionali tra i Comuni I criteri e le tecniche della misurazione della tariffa per le utenze in base all’effettiva produzione Il piano economico attuale degli interventi previsti per l’attuazione del P.S. Il piano degli investimenti previsti per i nuovi interventi


I principi informatori

Il Piano Straordinario sommariamente prevede: 1.

il raggiungimento entro il 2018 - 2020 di un tasso di raccolta differenziata pari al 70%, idoneo a conseguire almeno un tasso di riciclo del 60% al netto degli scarti di trattamento biologico e di preparazione al riciclo;

2.

l'estensione di servizi di raccolta domiciliare almeno all'80% della popolazione

3.

la realizzazione di impianti di trattamento biologico (compostaggio e/o digestione anaerobica) adeguati al trattamento del flusso previsto a scala di ATO di frazione organica e verde (circa 217.000 t/a),

4.

il trattamento meccanico-biologico, con adeguata stabilizzazione della frazione putrescibile, di tutta la frazione di rifiuto residuo non avviata direttamente a trattamento termico;

5.

il mantenimento di una capacità minima di recupero energetico equivalente all'attuale potenzialità operativa (sulla base della potenzialità di progetto, pari a 135.000 t/a) con una possibilità di espansione fino al massimo previsto dal PRB (circa 210.000 t/a) , riservandosi di assumere entro il 2018, - sulla base di ulteriori approfondimenti alla luce di analisi di dettaglio dello stato degli impianti, della domanda effettiva di smaltimento, della fattibilità tecnico-economica degli interventi - , le decisioni relative ad adeguamenti, ristrutturazioni o nuove realizzazioni;

6.

la realizzazione di impianti di discarica idonei allo smaltimento finale di rifiuti stabilizzati o comunque non putrescibili per un flusso, a regime, comunque non superiore al 10% del totale dei rifiuti.


La previsione della produzione di rifiuti nel Piano Straordinario

Il Piano Straordinario, essendo subordinato al Piano Regionale, ha assunto la stima di produzione dei rifiuti proposta dalla Regione Toscana, pur considerando l’ipotesi di un più basso tasso di crescita nel medio termine. La differenza tra la quantità di rifiuti al 2020 stimata da PRB (pari a 836.633 t/a ) e la stima minima relativa all’ipotesi di più basso tasso di crescita e di continua riduzione dell'intensità di produzione dei rifiuti ( pari a 778.531 t/a ), è pari a 58.000 t/a. Applicando a 58.000. t/a il tasso di RD previsto dal PS del 70% vediamo che tra queste due interpretazioni corre una differenza massima di 17.000 t/a (2% dei rifiuti attuali prodotti) con una variazione di circa il 7 % dei rifiuti residui da trattare. E’ quindi evidente che questo 7% (ipotetico) non costituisce una variazione tale mutare la programmazione delle realizzazioni impiantistiche previste dal PS. Inoltre, poiché questa programmazione è rilevante per 20 anni ( tale è il periodo di affidamento al gestore unico: 2016-2036) non appare irragionevole assumere e considerare una possibile ripresa economica.


Gli obiettivi del Piano Straordinario e la proposta di direttiva europea del 02.07.2014

1) 2) 3) -

Il PS prevede il raggiungimento al 2020 del 70% di raccolta differenziata, con riciclo netto degli scarti al 60 %, la proposta di direttiva n. 397 del 2.07.2014 prevede il riciclo al 70 % ma nel 2030 ( 10 anni dopo il 60% previsto nel PS ); La proposta di direttiva n. 397 prevede il divieto di collocamento in discarica dei rifiuti biodegradabili al 2025; Tale divieto già oggi è realtà in Toscana ( Ordinanza Regionale n. 1/2014 ) Il PS prevede di ridurre il conferimento di rifiuti riciclabili in discarica a circa il 17% al 2020, compreso tutto e previo trattamento; La proposta n. 397 prevede una riduzione al 25% nel 2025.

E’ pertanto evidente che il PS rappresenta un documento di pianificazione in linea ( soprattutto per le azioni a sostegno dello sviluppo dei mercati delle materie prime secondarie di qualità ) e, per alcuni rilevanti aspetti, più avanzato rispetto alla proposta di direttiva europea, contenuta nella comunicazione del 02.07.2014 della Commissione al Parlamento Europeo


La previsione relativa al fabbisogno di recupero energetico NON CONFLIGGE con lo sviluppo della RD

Il Piano, al fine di evitare sia i rischi di un sovradimensionamento nella realizzazione di impianti di termovalorizzazione, e soprattutto il rischio di alti costi gestionali conseguenti a dimensionamenti inefficienti, ha previsto una procedura di valutazione tecnico-economica di varie alternative da concludersi entro il 2018. A conclusione della valutazione, l'Assemblea dei sindaci apporterĂ le necessarie varianti al Piano Straordinario. Tuttavia occorre considerare che: A.

Il fabbisogno di recupero energetico oscilla tra un minimo di 135.000 t/a e un massimo di 197.000 t/a che corrispondono rispettivamente al 16% e al 24% rispetto alla produzione dei rifiuti di riferimento prodotti nell’ATO: tali percentuali sono coerenti con le indicazioni del PRB.

A.

Non si tratta quindi di valori che confliggono con una ulteriore espansione della Rd fino al valore previsto a regime dal PRB pari al 70%. In tale situazione rimarrebbe infatti una quota pari a circa il 30% di rifiuti da trattare oltre una quota degli scarti dalla valorizzazione della Rd: tale quota contiene il fabbisogno energetico sopra indicato.


Le gestioni esistenti ed i COSTI A) Il quadro attuale è caratterizzato da un’estrema frammentarietà e da diversità operative nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani. B) Il costo annuale complessivo del servizio in Ato Costa nel 2013, al netto di IVA e di altri oneri e addizionali, è quantificabile in circa 274 milioni di euro. Il costo totale, al lordo di IVA e altri oneri, è di circa 310 milioni di euro. C) Il costo unitario del servizio è complessivamente pari a 346 €/t, un valore significativamente superiore sia alla media nazionale (310 €/t nel 2012) che a quella toscana (311 €/t. nel 2012). Valori superiori, come media regionale, si riscontrano solo in Sardegna, Campania, Basilicata, Lazio e Piemonte. D) Il costo procapite del servizio, 212 €/ab - su cui incide, come noto, l'elevato livello di assimilazione e in parte anche il flusso turistico - è molto superiore sia alla media nazionale (159 €/ab nel 2013 2012) che a quella regionale (194 €/ab). Nessuna regione italiana presentava, nel 2012, un valore superiore a quello dell'Ato Costa nel 2013. E’ evidente la necessità di superare celermente l’attuale fase di frammentazione. Questo può avvenire solo attraverso la realizzazione di una GESTIONE UNITARIA DI AMBITO, da parte di un soggetto industriale qualificato, in grado di dare efficienza al servizio, di recuperare produttività, di garantire, quindi, positive ricadute sulla tariffa a carico degli utenti.


Il recupero di produttività e le economie nella gestione Il processo di conversione dell’attuale sistema di raccolta per giungere al 70% di efficienza nella raccolta differenziata e gli investimenti previsti dal PS, comportano maggiori costi. Il Piano Straordinario prevede tuttavia di conseguire, a regime, un economia di gestione pari a circa il 7% dei costi attuali. Questo obiettivo può essere conseguito attraverso: A.

I risparmi nei costi di smaltimento, che andranno a ridursi necessariamente all’aumentare dell’efficienza della RD e, quindi, al diminuire delle quantità da collocare a discarica o a recupero energetico.

B.

Un recupero di efficienza e produttività, indispensabile per concretizzare una effettiva razionalizzazione nella gestione.

In questo senso gli standard di produttività sono definiti in funzione della dispersione territoriale, della presenza di insediamenti turistici e della forte escursione stagionale nella produzione di rifiuti, della presenza di centri di raccolta, della distanza da siti di recupero, trattamento e smaltimento. Essi sono aggiornabili periodicamente. Gli standard per l’igiene urbana contengono valori minimi analoghi a quelli dell’ATO CENTRO e massimi analoghi a quelli dell’ATO SUD. In generale essi sono in linea con le gestioni più avanzate.


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