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1. ANDAMENTO CLIMATICO 2020

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Varietà: RG101

Varietà: RG101

1.ANDAMENTOCLIMATICO 2020

Per descrivere l’andamento meteorologico dell’annata agraria appena trascorsa sono stati utilizzati i dati delle capannine meteorologiche ENR situate sull’intero territorio risicolo; in particolar modo nei seguenti grafici sono riportati i valori rilevati a Rovasenda (VC), Lignana (VC), Castello d’Agogna (PV) e Codigoro (FE). Le capannine registrano, a intervalli di 15 minuti, una serie di dati: temperatura minima e massima, velocità e direzione del vento, bagnatura fogliare, umidità relativa, quantità e intensità della pioggia. I parametri più significativi (temperature e precipitazioni) vengono elaborati ed espressi in grafici al fine di renderli chiari e fruibili. Temperatura e pluviometria dell’annata 2020 sono state successivamente confrontate con gli andamenti delle serie storiche, costruite con i dati raccolti nel corso dei decenni precedenti, dalle stesse capannine ENR. Le serie storiche hanno durata variabile: sono stati considerati 30 anni per Castello d’Agogna (PV), 6 per la capannina di Codigoro, installata nel 2014, e 20 per le due capannine in provincia di Vercelli, nonostante queste ultime abbiano uno storico di almeno 45 anni. L’arco temporale preso in esame, dal mese di marzo al mese di ottobre, permette di valutare come l’andamento meteo abbia influito sull’intero ciclo di coltivazione, dalla preparazione dei terreni alla raccolta, a confronto con i dati storici dell’ultimo ventennio, ove presente.

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Da alcuni anni l’andamento meteorologico si sta allontanando sempre più da ciò che si considera la normalità, andando verso annate caratterizzate da lunghi periodi di caldo (anche in momenti anomali) e da precipitazioni abbondanti e molto concentrate nel tempo, spesso in grado di causare gravi problemi alla coltivazione e al territorio. Nel 2020 questo scostamento è risultato più ampio rispetto alle annate precedenti.

Primavera - Dall’analisi dei grafici possiamo notare che nel mese di marzo in tutte le località le temperature, sia minime sia massime, sono state conformi alle serie storiche, fatto salvo per Codigoro (FE) dove i valori di temperature minime giornaliere sono risultate leggermente al di sotto della serie storica registrata da questa capannina meteo. Per ciò che riguarda i valori di pluviometria solo a Rovasenda (VC) le piogge cadute sono state in linea con i valori medi e distribuite uniformemente lungo le tre decadi di marzo. In tutte le altre tre località di monitoraggio la piovosità media mensile è risultata inferiore rispetto alla media degli anni precedenti e concentrata per la maggior parte nella prima decade del mese di marzo. Ad aprile si nota una grande variabilità tra le quattro località. La capannina di Codigoro (FE) ha registrato temperature minime sempre al di sotto della media, mentre le massime sono risultate sempre al di sopra. L’andamento meteorologico è stato caratterizzato da un’escursione termica elevata, tipica delle giornate con cielo sereno; analizzando i dati pluviometrici si può osservare un’assenza di precipitazioni, che nel ferrarese è perdurata per tutto il mese. Sia a Castello d’Agogna (PV) sia a Rovasenda (VC) le temperature minime, inizialmente al di sotto delle medie del periodo, sono salite gradualmente per attestarsi su valori del tutto paragonabili alla serie storica nella terza decade del mese di aprile. I valori di temperatura massima delle due località hanno presentato un andamento analogo: sono risultate per tutte tre le decadi di aprile al di sopra delle serie storiche. Le precipitazioni si sono attestate su valori simili a quelli registrati negli anni precedenti, e sono

distribuite in particolare nella seconda e terza decade. I dati registrati dalla capannina di Lignana (VC) necessitano di un’analisi a sè stante, data la straordinaria piovosità registrata durante tutto il mese di aprile, ben al di sopra delle serie storiche. In particolare nella prima decade sono caduti oltre 200 mm di pioggia, di cui circa 163 mm in un solo giorno (e 27 mm il successivo, quindi derivanti dalla stessa perturbazione). Anche l’andamento delle temperature rilevato in questa località è risultato caratteristico: si è registrato un innalzamento di temperature massime e minime al di sopra della media nella prima decade, in corrispondenza delle perturbazioni e, successivamente (seconda e terza decade), un abbassamento dei valori termometrici al di sotto delle serie storiche. In tutte le località il mese di maggio è stato caratterizzato per un andamento delle temperature, sia massime sia minime, conforme ai valori medi del periodo. Fatto salvo per Codigoro (FE), dove non sono state registrate precipitazioni nel mese di maggio, in tutte le altre località le piogge sono cadute abbondanti, soprattutto a Rovasenda (VC) dove sono stati raggiunti circa 150 mm concentrati nella seconda decade del mese di maggio.

Estate - Analizzando l’andamento meteorologico del mese di giugno si evidenzia un andamento simile in tutte le località in cui sono situate le capannine per il monitoraggio. La prima e la seconda decade sono state caratterizzate da precipitazioni copiose, superiori alle medie storiche, soprattutto a Rovasenda (VC), dove nella seconda decade il pluviometro ha registrato oltre 150 mm. Solo nella stazione di Codigoro (FE) è stato rilevato un andamento in controtendenza rispetto alle altre località: qui le piogge sono risultate più scarse rispetto alle annate precedenti. Nelle prime due decadi del mese di giugno l’andamento delle temperature è risultato leggermente diverso tra le tre zone. I rilevamenti delle due capannine di Lignana (VC) e Rovasenda (VC) hanno dato valori di temperature minime e massime rispettivamente poco al di sotto e significativamente al di sotto dei valori medi registrati negli ultimi vent’anni. Spostandoci in provincia di Pavia la situazione rilevata nello stesso periodo dalla capannina di Castello d’Agogna è risultata caratterizzata da temperature minime di poco al di sotto dei valori medi e temperature massime sovrapponibili alla serie storica. Nella zona del ferrarese i valori di temperature minime sono state poco al di sotto della media, mentre, come per la zona del vercellese, le massime hanno subìto un discreto calo rispetto ai rilevamenti degli anni passati. Dalla terza decade di giugno fino a tutto agosto si possono notare condizioni meteorologiche simili alla serie storica. La capannina situata a Rovasenda (VC) ha rilevato, per tutto il periodo in esame, temperature minime sempre al di sopra della serie storica di riferimento e temperature massime del tutto in linea con i valori medi del periodo. Le precipitazioni, nonostante una certa variabilità nella distribuzione temporale, sono risultate in linea con i dati raccolti nel periodo storico di riferimento. Elaborando i dati registrati dalla capannina di Lignana (VC) si ottengono curve di temperatura massima e minima paragonabili con quelle della serie storica di riferimento. I valori di pluviometria del 2020, rispetto ai valori delle annate passate, sono risultate maggiori e con una distribuzione temporale diversa e caratterizzata da eventi piovosi meno numerosi ma più intensi. I rilevamenti effettuati presso Castello d’Agogna (PV) hanno restituito valori di temperature minime del tutto in linea con quelli storici e di temperature massime sempre al di sopra della serie storica. Risulta evidente anche una maggiore piovosità registrata nel 2020 rispetto ai valori medi del periodo. Maggiore piovosità di quest’annata, rispetto alle precedenti, è stata rilevata anche dalla capannina di Codigoro (FE). Le temperature minime registrate in questo areale sono risultate al di sotto della serie storica fino alla prima decade di agosto e, successivamente, in aumento fino a superare la media nella seconda e terza decade del mese. Le massime sono risultate in linea con la serie storica di riferimento, eccezion fatta per la seconda decade di luglio, dove è stato registrato un calo importante delle temperature massime.

Autunno - In tutte quattro le località le temperature minime e massime della prima decade di settembre sono risultate in linea con le medie del periodo. Durante la seconda decade le temperature minime e massime hanno fatto registrare un’impennata e si sono attestate su valori decisamente più alti delle serie storiche di riferimento. Il caldo di questo periodo è stato accompagnato da un’assenza di precipitazioni. Nell’ultima decade di settembre è stata

registrata una leggera inversione di tendenza: le precipitazioni si sono allineate ai valori di riferimento nelle località di Castello d’Agogna (PV) e Codigoro (FE), mentre sono risultate al di sopra della media storica a Lignana (VC) e con valori decisamente superiori a Rovasenda (VC). Durante il passaggio di queste perturbazioni, oltre alle piogge, si sono registrati due eventi grandinigeni: il primo, il 24 settembre, ha colpito un’areale ristretto tra le provincie di Novara e Vercelli, arrecando alle coltivazioni forti danni, che in alcuni casi ha portato all’intera perdita del raccolto. Il giorno successivo una seconda grandinata ha interessato le provincie di Biella e Vercelli. In questo caso l’areale colpito è stato molto più vasto, di contro i danni sono risultati per la maggior parte contenuti, solo in alcuni comuni sono stati registrati danni ingenti al riso. Le conseguenze della perturbazione si sono evidenziate sull’intero areale risicolo, con abbassamenti delle temperature minime e massime al di sotto dei valori di riferimento in tutte le località tranne a Castello d’Agogna (PV), dove il calo termico è risultato meno importante e con valori del tutto paragonabili ai dati storici. La prima decade di ottobre è risultata più piovosa della norma sia nel vercellese sia nel pavese, ma è in provincia di Vercelli che si è assistito a un evento del tutto eccezionale: nella notte tra il 2 e il 3 ottobre sono caduti in totale oltre 200 mm di pioggia che, uniti alle ancora più torrenziali piogge cadute sulle Alpi biellesi ed in Valsesia, hanno dato origine allo straripamento dei torrenti Elvo e Cervo e del fiume Sesia. La violenza e l’inaspettata velocità dell’inondazione, seppur abbia interessato un’areale abbastanza limitato, ha causato gravi danni ai risicoltori colpiti. Le piogge della seconda e terza decade di ottobre sono risultate, fortunatamente, più limitate ed al di sotto della media di riferimento a Rovasenda (VC), Lignana (VC) e Castello d’Agogna (PV). A Codigoro (FE) l’andamento pluviometrico di ottobre è risultato opposto: poco intense nella prima e terza decade e maggiormente concentrate nella seconda decade di ottobre. Nonostante questa differenza di distribuzione delle piogge tra i due macro areali risicoli, l’andamento delle temperature del mese di ottobre ha accomunato tutte le quattro località. Le temperature minime e massime si sono attestate su valori al di sotto delle serie storiche. In tutte le quattro località le temperature minime hanno fatto registrare un incremento nella terza e ultima decade di ottobre, fino a raggiungere (o superare leggermente) i valori medi degli anni passati.

Meteo e risicoltura - I primi mesi dell’anno, caratterizzati da un clima estremamente secco, hanno permesso ai risicoltori di preparare i terreni ad ospitare la coltivazione in modo ottimale. A marzo le piogge cadute, in linea con gli standard storici del mese, non hanno creato particolari disagi al lavoro degli agricoltori. Il mese di aprile, con un evento piovoso molto intenso, ha iniziato a creare le prime difficoltà ai risicoltori, alcuni dei quali hanno adottato una preparazione del terreno tardiva come mezzo meccanico per controllare le infestanti, mentre altri avevano già optato per un anticipo delle semine interrate. Nel mese di maggio la variabilità meteorologica ha causato non poco disagio, provocando diminuzioni di efficacia dei trattamenti di pre-semina con prodotti ad assorbimento fogliare. Il mese di giugno, in cui si concentrano i trattamenti erbicidi di post-emergenza, è stato caratterizzato da piogge abbondanti e da temperature al di sotto delle medie storiche. Condizioni metereologiche di questo tipo hanno influito negativamente sull’efficacia dei prodotti erbicidi e di conseguenza sul controllo delle infestanti. A luglio le piogge assenti e le temperature al di sopra della norma hanno permesso al riso di svilupparsi in modo rapido e rigoglioso. Il perdurare di queste condizioni per tutto il mese di agosto e per buona parte di settembre hanno mantenuto attivo il metabolismo della pianta, a leggero discapito del riempimento dei granelli. Le piogge cadute copiose nella terza decade di settembre, con il riso ormai pronto per essere trebbiato, hanno fatto riacquistare umidità alla granella esponendola al rischio di rottura in fase di lavorazione. La storia degli eventi di ottobre è tragicamente nota alla maggior parte dei risicoltori, soprattutto piemontesi. Le abbondanti piogge, oltre ai danni ai raccolti nelle aree in cui Sesia, Elvo e Cervo sono esondati, hanno ulteriormente aumentato la fragilità dei granelli di riso.

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