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visioni / filippo savarese

Fare startup, una questione di ambizione e di coraggio

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ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015

LiveBox è un progetto ambizioso e molto coraggioso: un software di file sharing privato, dedicato alle aziende, per la conservazione e la condivisione dei file aziendali. Ho subito creduto.....

i fatti del giorno

marketplace

company

media

E intanto la sigla annuncia l’arrivo della producer Irene Choclàn

Martin Scorsese ne è il regista e De Niro e Di Caprio i protagonisti

La soluzione è stata sviluppata in partnership con Coreanalytics

Lo dice una ricerca realizzata da Google in collaborazione con Ipsos

La regia di Gabriel Azorìn in esclusiva per Filmmaster Productions

Ed ecco a voi lo spot di un minuto più costoso del mondo

Avere successo è una questione di misura, parola di Intarget Group

Con il “click to call” crescono le ricadute positive sul business

scenario

Non c’è dubbio: i dati contano!

22 link / creatività

coverstory

Chi fa del team il miglior team?

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Tech Predictions, le tecnologie che cambiano il mondo e la vita La visione di un futuro che in parte è già presente secondo tre grandi elaboratori di pensiero e strategie di sviluppo: Cisco, Idc e Gartner

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i fatti del giorno

La casa di produzione si assicura il regista iberico per Spagna, Italia e Emirati Arabi

La regia di Azorìn in esclusiva per Filmmaster Productions

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l regista spagnolo Gabriel Azorín entra a fare parte del roster di registi di Filmmaster Productions, con un’esclusiva per Spagna, Italia ed Emirati Arabi. Questa operazione va ad arricchire l’offerta della casa di produzione che continua a investire sul talento e sui nuovi linguaggi di comunicazione. Gabriel Azorín, classe 1981, è un giovane talento cresciuto e formatosi tra Valencia, Madrid e Città del Messico. Laureato alla Ecam, scuola di cinematografia a Madrid, è stato acclamato dai più prestigiosi festival internazionali tra cui i Festival di San Sebastián, Alcine, Lille, Ficunam, Zinebi, Cinema Jové e Estoril. Azorín è considerato uno dei talenti più interessanti e promettenti del panorama spagnolo. Il suo cortometraggio “Los galgos” è stato acclamato da riviste di settore quali Caimán Cuadernos de Cine y Fotogramas come uno dei migliori cortometraggi spagnoli del 2012. E sempre nel 2012 si è aggiudicato la vittoria al concorso internazionale Nike “The Chance” con il cortometraggio “Mi nombre es Portero”, con Spike Lee come presidente della giuria. Molto attivo nella ricerca, Gabriel Azorin ha fondato lacasinegra, un collettivo di ricerca artistica per molti progetti che mettono a confronto il cinema con i nuovi modelli di creazione e produzione audiovisivi. La scelta dei registi e il continuo rinnovamento del roster è da sempre uno asset fondamentale di Filmma-

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ster Productions. Grazie a un accurato lavoro di ricerca regia, la casa di produzione è in grado di intercettare i nuovi talenti capaci di interpretare e sperimentare nuovi linguaggi di comunicazione, potendo imboccare strade completamente nuove come protagonisti indiscussi della comunicazione di domani. Roberto Serna, Executive Producer di Filmmaster Productions Spagna, spiega: «Siamo molto orgogliosi di poter arricchire la nostra offerta con un giovane talento come Gabriel Azorín, uno dei giovani registi più interessati e promettenti della scena filmica spagnola e talento capace di sperimentare in modo trasversale diversi linguaggi. Siamo eccitati al pensiero che un artista come Gabriel abbia scelto di essere rappresentato in esclusiva da Filmmaster Productions. Il 2015, inoltre, è un anno in grande fermento per Filmmaster Productions Madrid; siamo già negoziando nei primi mesi del 2015, l’arrivo di altri nuovi registi e sono molto orgoglioso - aggiunge Serna - nell’annunciare che è entrata a far parte della squadra Filmmaster Irene Choclán, producer di grande esperienza nazionale e internazionale con cui Gabriel Azorin ha già lavorato in passato. Irene mi affiancherà nello sviluppo e nella crescita della sede Spagnola di Filmmaster Productions». Mentre lo stesso Gabriel Azorin ha commentato così: «E’ un onore essere entrato a fare parte di una squadra che lavora con i più grandi registi nazionali ed internazionali. Questo per me è un passaggio fondamentale nella mia carriera e sono sicuro che con Filmmaster riuscirò a fare grandi cose, non vedo l’ora di cominciare e mettermi in gioco».

Grandi manovre per la sigla di Madrid che oltre ad arricchire il roster di registi, annuncia l’arrivo della producer internazionale Irene Choclán di Daniele Bologna producer e regista con relativo award

nelle foto, da sinistra, la producer irene choclàn, il regista gabriel azorìn, un frame del corto “my nombre es portero”, vincitore del concorso Nike “the chance”

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i fatti del giorno

regolamenti La convergenza cambia tutto

partnership in vista con la holding?

EMIRATES airlines INCONTRA LE AGENZIE CREATIVE DI WPP GROUP di Pietro Castagna

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mirates Airlines ha organizzato una serie di meeting con le agenzie di Wpp Group al fine di valutare nuove opportunità di partnership per la realizzazione della sua creatività a livello mondiale. Il management della compagnia aerea di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai avrebbe incontrato Y&R e Grey, ma della questione se ne starebbe occupando in prima persona, per la sua importanza, proprio sir Martin Sorrell, ceo di WPP Group. La compagnia aerea aveva affidato nel 2010 le proprie campagne globali, per un valore stimato di 160 milioni di dollari, pari a circa 120 milioni di euro, a StrawberryFrog, che nel 2012 ha firmato la campagna tv “Hello tomorrow”, andata in onda in oltre 80 mercati. L’incarico è stato poi as-

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Martin Sorrell, ceo di WPP Group, è in prima linea nella trattativa e sta valutando nuove opportunità di partnership con la compagnia di bandiera degli Emirati

sunto nel 2013 da Nomads, l’agenzia fondata Hans Howarth, prima ceo e partner proprio di StrawberryFrog Amsterdam. L’attuale consultazione non riguarda l’affidamento del media globale, che continuerà dunque ad essere gestito da Havas Media Group.

Rumors di incontri, ma ora il

timone passa a martin sorrell

Il management della compagnia di bandiera dell’emirato arabo avrebbe incontrato Y&R e Grey

televisione e internet, due realtà in una. anche l’autorità garante ne prende atto: indagine aperta Azione conoscitiva sul settore della produzione audiovisiva europea indipendente, agganciata a una razionalizzazione delle regole vigenti con schema di testo unico di Matteo Dedè

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v e internet pari e patta. Due realtà in una, dunque, e appare del tutto obsoleto considerarle entità lontane e separate. E allora, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ha deciso di equiparare le due situazioni. Il Consiglio dell’Agcom ha infatti deciso anche di avviare una specifica indagine conoscitiva sul settore della produzione audiovisiva europea indipendente, agganciandola a una razionalizzazione dei regolamenti vigenti all’interno di uno schema di testo unico che sarà sottoposto alla consultazione pubbli-

ca. L’indagine, di fatto, ha permesso di far emergere l’esistenza di reali asimmetrie normative tra la televisione lineare e i nuovi servizi offerti via internet, insieme alla necessità di ridefinire gli aspetti salienti dell’attuale disciplina. A far discutere, nelle scorse settimane, era stata, in particolare, la deroga, concessa al gruppo Disney, all’obbligo di destinare il 10 per cento della propria programmazione in produzioni europee di carattere indipendente. Di conseguenza, la stessa Autorità ha deciso di avviare su tale settore una specifica indagine conoscitiva con il pre-

ciso obiettivo di favorire un incontro più efficiente tra la domanda e l’offerta alla luce dell’aumento dei canali e dei soggetti operanti e, ove necessario, segnalare al Parlamento e al Governo l’esigenza di un aggiornamento del quadro normativo. E nel quadro di completamento dell’iniziativa è stato, infine, avviato un percorso di razionalizzazione dei regolamenti vigenti attraverso uno schema di testo unico che possa racchiudere le delibere adottate in materia a partire dal 2009, semplificandole e aggiornandole, che verrà sottoposto a consultazione pubblica. I vari interventi sono legati dalla comune esigenza di pervenire a una regolazione del settore dei servizi audiovisivi, in coerenza con il processo di evoluzione della normativa dei media audiovisivi in atto anche in Europa e nell’ottica di garantire sempre di più gli interessi degli utenti e la corretta competizione tra le imprese.

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i fatti del giorno Il nuovo spot dell’azienda “Il mese del cucciolo”, ideato da Linea ATC, invita a prendersi cura dei propri amici a quattro zampe di Massimo Masi

CAMPAGNE

Purina Pro Plan si affida ancora una volta a un cucciolo di Labrador

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no spot di 30 secondi per annunciare il ritorno de “Il Mese del cucciolo”, l’iniziativa di Purina che nel solo 2014 ha visto l’adesione di 38.000 nuovi proprietari di cuccioli. Il progetto, promosso per il quarto anno consecutivo in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI), torna in tutta Italia fino al 15 febbraio, con l’obiettivo di sensibilizzare i neoproprietari di cuccioli sull’importanza di due aspetti fondamentali per la crescita sana del nuovo arrivato in famiglia: la scelta dell’alimentazione corretta e del punto di riferimento per la

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sua salute, il medico veterinario di fiducia. Lo spot, realizzato da Linea ATC e proposto nelle versioni da 10 e 30”, sarà in onda da domenica prossima al 31 gennaio in tutti i principali programmi televisivi dedicati al mondo degli animali. Protagonista dello spot è un cucciolo di Labrador, testimonial della campagna da ormai quattro anni che ci ricorda anche quanto sia fondamentale la responsabilità del neoproprietario nel prendersi cura del nuovo arrivato: con “Il Mese del Cucciolo” ecco la possibilità di iniziare consapevolmente la nuova vita insieme al cucciolo. Anche quest’anno poi il web si conferma uno strumento fondamentale per conoscere i dettagli del

progetto: infatti, grazie all’applicazione per Smartphone “Il Mio Cucciolo”, disponibile in versione iOS e Android, e scaricabile da iTunes Store e Google Play, è possibile accedere gratuitamente a tutte le informazioni utili, non solo sull’iniziativa, ma anche sul mondo del cucciolo con tante curiosità e servizi. Inoltre, per usufruire di tutte le opportunità e i vantaggi riservati ai partecipanti, questi ultimi potranno registrarsi sul sito www.ilmesedelcucciolo.it accedendo così ad un percorso virtuale di cinque step, che li accompagnerà passo dopo passo durante tutti i 30 giorni fino alla consegna dell’attestato “Proprietario Certificato Purina PRO Plan”.

Sport

di Marianna Marcovich

il campionato di pallavolo femminile di serie a si può seguire su sportitalia L’emittente diretta da Michele Criscitiello trasmetterà live a partire dal 18 gennaio i posticipi della domenica pomeriggio e, in seguito, i quarti di finale dei play off scudetto Il campionato femminile di serie A di pallavolo arriva su Sportitalia. La Lega Volley e l’emittente diretta da Michele Criscitiello hanno raggiunto un accordo per i posticipi della domenica pomeriggio. Oltre l’anticipo del sabato pomeriggio sulla Rai, gli appassionati potranno seguire anche la partita delle 17.00 della domenica su Sportitalia, canale 153 del digitale terrestre e 225 di Sky. L’emittente potrà trasmettere anche le gare dei quarti di finale dei play off scudetto. Già domenica 18 gennaio le telecamere di Sportitalia faranno tappa a Novara dove la capolista Igor Gorgonzola affronterà la Yamamay Busto Arsizio. Il canale, inoltre, tutti i lunedì manderà in onda una trasmissione di un’ora interamente dedicata alla pallavolo femminile con gli highlights di tutte le partite del campionato di serie A.

SERVIZI

di Massimo Luiss

Presto sarà possibile smaterializzare i coupon Qui! Group lancia il nuovo servizio di smaterializzazione con Ticketmat, il totem per validazione dei titoli cartacei realizzato e brevettato da Paybay, digital company del Gruppo. Ticketmat consente agli esercenti di smaterializzare buoni pasto, buoni acquisto, voucher aziendali e i coupon di Qui! Group, e presto di altri emettitori in modalità “self service”. A breve sarà possibile, inoltre, ricevere il rimborso,

in tempo reale, direttamente sulla propria carta di pagamento o con bonifico sul proprio conto corrente. Qui! Group, presieduto da Gregorio Fogliani, ha brevettato un buono smaterializzabile, dotato di codice univoco, che identifica e certifica la validità dello stesso buono in tempo reale. Il codice è ricoperto da uno strato di materiale asportabile. Ciò permette all’esercente, una volta ricevuto il buono, di vali-

darlo in tempo reale, inquadrando il codice con il lettore ottico o direttamente col proprio smartphone, tramite l’app Passpartù e al contempo di fatturarlo online.

gregorio

fogliani

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i fatti del giorno

Un frame dello spot

advertising

editoria

Il claim “Insegui uno stile unico, il tuo” evidenzia la personalità originale e il look rinnovato dell’auto che rende uniche anche le persone che la scelgono

La testata diretta da Silvia Botti presenta oltre 100 pagine di contenuti esclusivi dell’evento milanese

Armando Testa firma il nuovo spot di Lancia Ypsilon negli states incarichi

TaylorMade-adidas Golf: il brand sceglie l’agenzia Southpaw La sigla creativa digitale è stata selezionata dopo una gara a cinque che si è tenuta nel luglio scorso Il brand di abbigliamento sportivo TaylorMade-adidas Golf ha selezionato Southpaw come sua agenzia creativa digitale per l’area Emea. L’incarico giunge dopo una gara a cinque, che ha avuto luogo alla fine del 2014. Southpaw collaborerà con TaylorMade-adidas Golf, che conta campioni come Justin Rose e Sergio Garcia tra i suoi testimonial, per definire e attivare una nuova strategia digitale in tutti i mercati europei. Tutte le attività previste si propongono di creare forti collegamenti con i giocatori di golf e il brand TaylorMade. Michael Birch, digital and social marketing manager, TaylorMade-adidas Golf, ha dichiarato: “Il 2015 sarà davvero un anno speciale per noi con nuovi prodotti e nuovi investimenti digitali. La gente ci vuole innovatori, con idee sorprendenti ed eccitanti. In Southpaw abbiamo trovato un partner che condivide la stessa passione per il nostro marchio”.

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di Massimo Masi

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ancia Ypsilon, la fashion city car di marca Fiat, è tornata a gennaio da protagonista indiscussa del settore automobilistico con un nuovo spot e la nuova formula Value Free a renderla ancora più preziosa. L’auto si contraddistingue per una personalità unica e un look rinnovato che cattura l’attenzione. Sempre. Lancia Ypsilon non segue le mode. Si fa inseguire. Come nel nuovo film che mette in scena un insolito pe-

dinamento tra le strade di una metropolis come Los Angeles. Una donna in un abito elegante rosa è sul tetto di un palazzo. Si volta improvvisamente. Sul suo viso esibisce un trucco insolito: delle linee che richiamano il trucco dei guerrieri. Un’altra donna è davanti allo specchio, anche lei intenta a disegnarsi delle linee sul viso. Al passare della Lancia Ypsilon tra le strade di Los Angeles, il gruppo di ragazze guerriere si lancia alla sua caccia e si aggiungono alla corsa, insieme per le stra-

de della città. Il brano musicale che sigla lo spot pubblicitario è “My Love” di Kovacs. Il claim “Insegui uno stile unico, il tuo” evidenzia, ancora una volta, il tratto dominante del carattere di Lancia Ypsilon e l’essenza della sua personalità esclusiva che rende unico chi la sceglie. La creatività è firmata dalla torinese Armando Testa, mentre la direzione creativa è stata affidata a Raffaele Balducci. Casa di produzione Movie Magic International. Shooting a Los Angeles. Regia di Luca Maroni.

food

Nuova app di McDonald’s a cura di Tribal DDB La nuova app

Con l’app “The Icon Club” la musica si compone solo guardando il menu e scegliendo tra Big Mac, Patatine, Happy Meal e Sundae

“The Icon Club” sbarca su App Store e su Google Play. La nuova app, ideata da McDonald’s per celebrare i suoi prodotti più iconici, permette di sintetizzare musica e suoni per creare le

proprie tracce musicali. Creare una traccia è semplice, ma a fare la differenza sarà l’abilità degli utenti nel collezionare i suoni non disponibili sulla app fotografando le icone dei prodotti più

celebri di McDonald’s per le strade, nei ristoranti o sui banner. “The Icon Club”, realizzata da Tribal DDB, punta anche sulle condivisioni sui profili di Facebook oppure Instagram.

Abitare da oggi in edicola con uno speciale “Expo” I cantieri di Expo 2015

Per il primo numero del 2015, Abitare è da oggi in edicola con uno speciale interamente dedicato all’Expo di Milano: oltre 100 pagine di contenuti esclusivi per raccontare e approfondire le idee, i progetti e i cantieri del più grande evento internazionale di quest’anno attraverso le voci dei protagonisti. Hanno collaborato l’architetto-scrittore Gianni Biondillo; il sociologo Aldo Bonomi, coordinatore delle attività territoriali del Padiglione Italia; il paesaggista Claudio Bertorelli, che ricostruisce le sperimentazioni verdi. Alessandra Zanelli, docente di Tecnologia dell’architettura presso il Politecnico di Milano, introduce invece con un saggio la ricca sezione, ispirata alla natura effimera delle architetture delle esposizioni universali e dedicata alle più belle case prefabbricate del momento. Dal 16 gennaio sarà disponibile la consueta preview, anteprima digitale gratuita. ANNO ANNO V VI | #004 | #005|VENERDÌ | MERCOLEDI’ 1614 GENNAIO MARZO 2015 2014



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MARKET PLACE

indiscrezioni clamorose sulle spese per realizzare “The Audition”

Ed ecco a voi lo spot più costoso del mondo un minuto per promuovere Studio City, un complesso di centri commerciali e di produzione tv e cinematografica, alberghi e casinò che sorgerà a Macao di Sebastiano Zeri

A prima vista l’immagine che scorre sul pc sembra suggerire un nuovo capitolo della famosa saga cinematografica “Ocean’s Eleven”. Invece, è uno spot. Dura un minuto ed è stato realizzato per promuovere l’apertura di Studio City, un enorme complesso di centri commerciali e di produzione televisiva e cinematografica, alberghi e casinò che

da sinistra, Robert de niro, martin scorsese e leonardo di caprio

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sorgerà a Macao. Nei giorni scorsi è stato diffuso il primo trailer di “The Audition”. Lo spot ha una regia d’eccezione: è diretto dal premio Oscar Martin Scorsese oggi 72enne, ultima pellicola firmata “Wolf of Wall Street” dopo un’infinita serie di successi clamorosi - e vede la partecipazione di due autentici “pesi massimi di Hollywood”: il 71enne Robert De Niro e il 40enne Leonardo Di Caprio. Nella breve anticipazio-

ne si comprende qualcosa della trama, intuendo che arriverà pure un altro campione d’incassi come Brad Pitt. Il gruppo Melco-Crown Entertainment (MCE) avrebbe sborsato qualcosa come 70 milioni di dollari per la produzione. De Niro e Di Caprio avrebbero strappato contratti da nababbi: si sussurra non meno di 13 milioni di dollari ciascuno, per soli due giorni di riprese. Macao è una regione amministrativa speciale della Cina, a circa cinquanta chilometri da Hong Kong; qui il gioco d’azzardo è legale. Tra gli investitori più importanti spicca il miliardario australiano James Packer, che ha partecipazioni nel colosso MCE e nella casa di produzione cinematografica RatPac Entertainment del regista e produttore Brett Ratner. Con i suoi casinò in mezzo mondo, Packer ha fatturato nel solo 2013 oltre due miliardi di euro. Il suo fiore all’occhiello a Macao è il City of Dreams, metre Studio City è il suo quinto complesso e costerà circa 2,7 miliardi di euro a lavori ultimati. Nei 33 templi del gioco di Macao vengono fatturati ogni anno 24 miliardi di euro - il dato si riferisce al 2011 -, quasi tre volte più che a Las Vegas.

james packer ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015

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MARKET PLACE

le foto vincenti di “#sottilecome”, organizzato con Igers Italia, l’Associazione degli Instagramers italiani

Challenge BTicino con Instagram: l’idea di sottigliezza come sfida

Su un totale di oltre 300 immagini partecipanti e oltre 1.300 foto taggate, la giuria ha scelto le tre immagini migliori, assegnando al primo classificato due gift card Mediaworld e Saturn, del valore complessivo di 500 euro, e una da 250 euro ciascuno al secondo e al terzo

le tre immagini che sono state reputate migliori all’interno del contest per realizzazione tecnica, semplicità, resa artistica e originalità dell’idea di Vera Modesto

BTicino ha reso note le tre foto che hanno vinto il challenge fotografico “#sottilecome”, organizzato in collaborazione con Igers Italia (Associazione degli Instagramers italiani). Il contest, online dal 3 novembre al 3 dicembre 2014, invitava tutti gli instagramers ad esprimere la propria idea di sottigliezza postando una foto su Instagram utilizzando l’hashtag #sottilecome e registrandosi nella sezione dedicata del sito. Su un totale di oltre 300 immagini partecipanti e oltre 1.300 foto taggate con l’hashtag #sottilecome, la giuria ha scelto le tre foto migliori, assegnando al primo classificato due gift card Mediaworld e

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Saturn, del valore complessivo di 500 euro, e al secondo e terzo classificato una gift card ciascuno del valore di 250 euro. La prima foto selezionata, postata da @Se_bbi, è stata scelta per la qualità dell’immagine, la realizzazione tecnica e perché sposa perfettamente il concetto di sottigliezza ed essenzialità che l’azienda intendeva promuovere attraverso questo concorso. Il secondo premio è stato assegnato alla foto postata da @mighele_, che convince i giudici perché incarna in modo esemplare lo spirito e il linguaggio comunicativo di Instagram e rappresenta con semplicità ed ottima resa artistica il tema proposto. Infine, la terza immagine premiata è quella postata da @lu-

caming, che si aggiudica il terzo posto per l’originalità dell’idea e per l’abilità a cogliere la sottigliezza in uno scatto di difficile realizzazione tecnica come questo. Il challenge si inserisce nella campagna ideata da BTicino per raccontare con un linguaggio moderno la nuova Air, perfetto connubio di ricerca stilistica e tecnologica che reinterpreta le linee Axolute e Livinglight in una veste sottile. Minimo spessore, geometrie nette, cura dei dettagli e monocromatismo: è questa l’essenza della Rivoluzione Sottile di BTicino, che interpreta al meglio le tendenze della casa contemporanea, sempre più caratterizzata da uno stile minimalista e da forme pulite e non esibite. ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015


Come si crea la pubblicità intelligente.

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REAL TIME BIDDING

Rocket Fuel in 4 passaggi.

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COVER STORY Vent’anni fa internet muoveva i primi passi sul fronte commerciale. Iniziava una niuova era. Due decenni sono passati in un baleno e ora, in un globo sempre più interconnesso, la continua e intensa evoluzione tecnologica sta producendo cambiamenti via via più profondi e visibili. Ecco cosa dobbiamo aspettarci quest’anno, e non solo, secondo la vision di tre grandi elaboratori di pensiero e strategie di sviluppo: Cisco, Idc e Gartner

Tech Predictions Le tecnologie cambiano il mondo, la vita delle persone, le abitudini di consumo. E anche il modo di comunicare

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di Sebastiano Zeri

Torniamo indietro. Di vent’anni. Precisamente quando internet si avviava alla sua diffusione commerciale. Due decenni sono passati in un baleno e oggi, in un mondo sempre più interconnesso, la continua e intensa evoluzione tecnologica sta producendo cambiamenti via via più profondi e visibili nella vita delle persone e nel modo in cui lavorano. Secondo alcune stime, quest’anno il 90% di tutti i lavori richiederà qualche grado di competenza nell’information technology e nel ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014


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COVER STORY

un universo in costante ascesa su cui piovono servizi

il 2015, secondo idc, sarà caratterizzato soprattutto da grandi dinamicità in segmenti già maturi come le reti wireless e il cloud e in altri agli albori

networking. E fattori determinanti della traformazione in atto sono tecnologie come la Internet of Things (IoT), il processo di semplificazione della rete, e le applicazioni analitiche in grado di elaborare i dati in real time. «I prodotti e le innovazioni dell’ICct - sottolinea Padmasree Warrior, Chief Technology & Strategy Officer di Cisco -, sono all’origine di un trend che si diffonderà nei prossimi anni, alimentato dalla convergenza di information technology, telecomunicazioni e tecnologie di data

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networking, che porteranno alla realizzazione di soluzioni innovative. E ciò, in particolare nei mercati verticali, spingerà gli attori dell’It a estendere i propri orizzonti, cercando business partner ben oltre il mondo It stesso». L’esempio portato dallo stesso Warrior dell’acquisizione della società Nest da parte di Google è giusto una prova di un trend inesorabile, dirompente. Proprio in questo scenario complessivo, Cisco ha formulato le sue “8 Top Predictions” per il 2015, incorniciandole in sintetici slogan. Il primo: Change is the only constant in Ii. L’unica costante nell’IT è il cambiamento. Nel prossimo decennio questo ambito espanderà i propri confini. Si vedranno

aziende dell’It creare partnership, fare investimenti e acquisizioni, con società non appartenenti al settore information technology. Secondo: If It doesn’t work on mobile, It doesn’t work. Se qualcosa non funziona nel dominio mobile, è come se non funzionasse. Oggi il mondo tecnologico è dominato da app

che costituiscono l’ossigeno del business. Se le organizzazioni non integreranno le app nelle proprie strategie IoE (Internet of Everything), soffocheranno la capacità di cogliere le opportunità che il mobile offre. Terzo: It’s the network and it’s that simple. La rete deve essere semplificata. Nel 2018 i dispositivi connessi saranno più di 20 miliardi e l’autonomic networking è fondamentale per abilitare la rete al supporto dell’IoE. It e Ot (operational technology) dovranno scalare la capacità per supportare grandi moli di informazioni. Per la semplificazione della rete, l’impulso arriverà dalle tecnologie Sdn (software-defined networking) e Nfv (network functions virtualization). Quarto: Is IoT secure? La Internet of Things è sicura? La sicurezza It, nei prossimi due, massimo cinque anni, si estenderà al mondo

Ot. Compariranno nuove applicazioni, come i veicoli connessi. Inoltre, il settore si sta evolvendo da un approccio preventivo per l’It security verso un modello d’intervento di tipo “prima, durante, e dopo”. Quinto: It’s real time. Elaborazione in tempo reale. I Big Data non servono a nulla, senza capacità decisionale. Perché le applicazioni analitiche diventino utili nell’ecosistema IoE (Internet of Everything), i servizi It vanno forniti in real time a chi deve usarle. E ciò richiede una rete context-aware, predittiva e sicura. Sesto: Predictive context goes mainstream. Il “predictive context”, il settore dell’analisi predittiva applicata al contesto, si diffonderà, divenendo nei prossimi quattro anni una principale categoria applicativa. Settimo: Without trust, nothing else matters. Senza costruire fiducia, non si va da nessuna parte. Occorre molto tempo per creare una buona reputazione, ma basta poco per distrug-

gerla. E mentre le aziende affronteranno tale sfida, imparando a comunicare con chiarezza con i propri clienti per generare fiducia, la quantità di traffico dati cifrato esploderà. Ottavo: Future of work. Futuro del lavoro. I grandi cambiamenti nella mondo del lavoro si tradurranno in nuovi insiemi di competenze, portando all’adozione dei dispositivi mobile e indossabili negli ambienti b2b. Una grande trasformazione interesserà il mondo Ot, con cambiamenti che riguarderanno profili professionali come il tipico “control engineer”, il “data scientist” e anche i nuovi contenuti e strumenti di lavoro. Ma non c’è solo Cisco a chiedersi quali tendenze caratterizzeranno l’industria tech nei prossimi dodici mesi. Il tema, come da prassi prima di fine anno, ha già prodotto pa-

recchie indicazioni a firma di vendor, esperti e addetti ai lavori. Entrando nel merito dei singoli fenomeni, il 2015, secondo Idc, sarà costellato soprattutto da grande dinamicità in segmenti già maturi come le reti wireless e il cloud e in altri ancora agli albori come quello dei phablet (i telefonini intelligenti con schermo ultra large) e, immancabile, dell’Internet of Things. Gli analisti della società americana, come ormai da diversi anni a questa parte, parlano di “terza piattaforma”, e cioè di un universo in costante ascesa in cui convergono servizi nella “nuvola”, app e device mobili, connessioni, social media e Big Data. Detto che per il macro comparto dell’Information & Communications Technology si ipotizza su scala globale un aumento del giro d’affari del 3,8%, per arrivare a

L’inevitabile convergenza che

si verificherà nei prossimi anni

i prodoti e le innovazioni dell’ict sono all’origine di un trend che si diffonderà nei prossimi anni, alimentato dalla convergenza di information technology, telecomunicazioni e tecnologie legate al data networking ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014



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quota 3,8 trilioni di dollari, i picchi di domanda saranno accentuati anche nel 2015 nei segmenti più innovativi del mercato, con hardware e software tradizionali che marceranno, invece, a ritmi più lenti. La Cina, ed è una tenden-

za assolutamente di rilievo, contribuirà nella misura del 43% alla crescita del fatturato Ict mondiale, nonché a circa un terzo delle vendite di smartphone e a un terzo delle transazioni di ecommerce. E gli store cinesi indipenden-

ti cattureranno il 18% della torta delle app mobili Guardando ai gadget, Idc non ha dubbi nell’eleggere i phablet a veri protagonisti annunciati: le richieste per i dispositivi a metà strada fra smartphone e tavolette aumenteranno del 60%,

cannibalizzando soprattutto il mercato dei classici tablet. E i tanto chiacchierati e osannati) wearable device? Chi ipotizzava un “boom” planetario dovrà probabilmente ricredersi, almeno per il momento, in considerazione del

fatto che le stime di vendita si fermano fra i 40 e i 50 milioni di apparecchi. A smartwatch, braccialetti e simili, insomma, servirà ancora un po’ di tempo per diventare oggetti di cui il consumatore medio (manager compresi) non potrà

fare a meno; e anche il previsto debutto di un “telefono da polso intelligente” potrebbe tradursi, secondo gli esperti, in un flop. Aspra battaglia tra service provider In ambito aziendale, as-

sisteremo probabilmente a un’aspra battaglia fra i grandi service provider e non dovrebbero mancare in tal senso “strane alleanze” fra nomi di primo piano: Facebook con Microsoft e Ibm e/o Amazon con Hp. La corsa per la

La tavola delle dieci previsioni elaborata da Idc, identikit preciso e puntale delle dinamiche di innovazione, crescita e rottura Ecco, in estrema sintesi, le dieci previsioni di Idc per il 2015, che tracciano un identikit preciso e puntale delle dinamiche di innovazione, crescita e rottura di tutti i settori industriali: 1. La spesa Ict in tutto il mondo crescerà del 3,8% nel 2015, oltre 3,8 trilioni di dollari. La maggior parte della spesa sarà concentrata sulle tecnologie della Terza Piattaforma, con la spesa per la Seconda Piattaforma in recessione entro la fine dell’anno. Su base geografica, la spesa Ict nei mercati emergenti si prevede in crescita del 7,1% anno su anno, mentre i mercati maturi vedranno una crescita dell’1,4%. 2. I servizi di telecomunicazione vedranno crescere la spesa per i dati wireless del 13% (536 miliardi di dollari). Per evitare il rischio di emarginazione a poco più di fornitori di infrastrutture, molte aziende svilupperanno servizi basati sulla piattaforma e su Api che aggiungano valore e attraggano sviluppatori. Assisteremo probabilmente ad un riavvicinamento con i fornitori di servizi cloud over-the-top (Ott) mediante performance innovative e accordi per la condivisione di revenue. 3. I dispositivi e le applicazioni per mobile continueranno a generare profitti nel 2015, ma non al ritmo frenetico degli ultimi anni. Le vendite di smartphone e tablet raggiungeranno i

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484 miliardi di dollari, che rappresentano il 40% della crescita della spesa It (esclusi i servizi di telecomunicazione), mentre i fornitori cinesi catturano una quota significativa del mercato mondiale. I wearable device vedranno un’esplosione di innovazione, anche se le vendite in unità non saranno ancora soddisfacenti. Il download di app da mobile inizierà a rallentare nel 2015, ma lo sviluppo di app da parte delle imprese raddoppierà. 4. I servizi cloud rimarranno un focolaio di attività nel 2015 con 118 miliardi di dollari di spesa. L’adozione del cloud per IaaS crescerà vivacemente (36%), con Amazon come leader di mercato ma tante nuove iniziative da parte dei concorrenti. Allo stesso modo, lo sviluppo del cloud nel Platform as a Service (PaaS) vede i fornitori impegnarsi per attirare sviluppatori e, a loro volta, i players che forniscono app e Software as a Service (SaaS) accelerano l’adozione di PaaS e mercati cloud. Il cloud è anche il luogo dove ci si attendono nuove partnership che si formano tra “strani compagni di letto”, come Facebook con Microsoft e/o Ibm o Amazon con HP, per ampliare le opportunità di mercato. 5. I Big Data vedranno importanti sviluppi nel 2015 nello sviluppo di software, hardware e servizi, in crescita

di 125 miliardi di dollari. Gli analytics sui reach media (video, audio e immagini) emergeranno come un driver importante per progetti sui Big Data. E i big data supply chains (ad esempio, i Data as a Service) cresceranno in importanza come piattaforme cloud e i fornitori di analytics offriranno ai clienti informazioni a valore aggiunto dal set di dati commerciali e dati aperti. Inoltre, Idc si aspetta di vedere importanti nuovi sviluppi nell’apprendimento cognitivo/macchine e nell’Internet of Things (IoT). 6. L’Internet of Things è uno dei più importanti acceleratori di innovazione per la crescita e l’espansione di valore basata sull’It nell’era della Terza Piattaforma. L’invenzione di un numero sempre maggiore di cose intelligenti e connesse guiderà lo sviluppo di migliaia di nuove soluzioni della terza Piattaforma. Un terzo della spesa IoT nel 2015 sarà incentrata su dispositivi intelligenti integrati al di fuori della It e le telco in partnership con le principali aziende It invadranno il mercato con soluzioni per l’industria. La manutenzione predittiva emergerà come un importante categoria di soluzioni per l’IoT. 7. I datacenter stanno subendo una trasformazione fondamentale nell’era della Terza Piattaforma, a

causa dell’uso del cloud per lo storage e l’elaborazione dei dati. Questo cambiamento farà innescare innovazioni hardware nel mondo del cloud e guiderà il consolidamento di alcuni vendor di server, storage, software e reti. Idc si aspetta di vedere due o tre grandi fusioni, acquisizioni o ristrutturazioni tra i maggiori fornitori It nel 2015. 8. La Terza Piattaforma sta trasformando non solo il settore della tecnologia ma ogni industria del pianeta. Idc prevede un certo numero di recessioni in alcuni settori nel 2015. Gli esempi includono reti alternative di pagamento nel settore dei servizi finanziari, l’espansione delle tecnologie dell’IoT nella sicurezza delle città, le opere pubbliche e i sistemi di trasporto e l’espansione di servizi basati sulla localizzazione nel settore della vendita al dettaglio. Il numero di piattaforme di settore basate su dati cloud raddoppierà nel 2015. 9. Oltre all’IoT e ai sistemi di apprendimento cognitivo/machine, altri due acceleratori di innovazione diverranno driver di crescita importanti nel 2015. Le soluzioni di sicurezza ottimizzate per la Terza Piattaforma contribuiranno a fissare il bordo del cloud (per esempio con la sicurezza biometrica su dispositivi mobili) e il nucleo (la crittografia nel cloud diventerà la

prassi di default). La stampa 3D vedrà una significativa attività tra le aziende del settore, con nuovi scenari competitivi nel 2016. 10. La Cina vedrà crescere la sua influenza sul mercato globale delle Ict nel 2015 con una spesa che rappresenterà il 43% della crescita del settore, un terzo di tutti gli acquisti di smartphone e circa un terzo di tutti gli acquirenti online. Con un enorme mercato interno, le aziende cinesi più importanti nel cloud e e-commerce (Alibaba nell’ecommerce, Tencent nel social e Baidu nella ricerca) saliranno alla ribalta nel mercato globale. Allo stesso modo, i produttori cinesi di smartphone cattureranno più di un terzo del mercato degli smartphone a livello mondiale. Il 2015, dunque, sarà un anno fondamentale nel settore Ict, ribadirlo è un eufemismo, sostengono in casa Idc. Si vedrà la Terza Piattaforma raggiungere economie di scala, insieme al consolidamento di alcuni vendor e al crollo di altri, a partnership interessanti e impensate, a battaglie per gli sviluppatori (e le loro applicazioni), all’espansione dell’apprendimento automatizzato e dell’Internet of Things, con una crescente attenzione ai canali di commercializzazione dei dati e con la grande influenza della Cina». ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014


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COVER STORY do i 3,4 miliardi di dollari): gli effetti di una sua propagazione che si annuncia sostanziale si vedranno in modo tangibile entro il 2020, quando più di un decimo dei prodotti consumer in commercio sarà realizzato con questa tecnologia e sarà acquistabile in una logica on demand.

supremazia nella nuvola si rifletterà anche sulle sale macchine, con la prevista ondata di nuovi apparati hardware “cloud first” e di software e soluzioni di rete specificatamente progettate per i cloud data center. Analytics e IoT, invece, sono due facce dello stesso fenomeno: quello dei Big Data, dei dati generati dalle connessioni fra oggetti e macchine e dei contenuti video, audio e immagini generati dai device digitali e connessi. Per chiudere il cerchio, Idc accende i riflettori su piattaforme innovative indirizzate ai settori verticali - come le reti di supporto per i pagamenti digitali e per i servizi finanziari e le tecnologie IoT per la pubblica sicurezza e per i sistemi di trasporto - e su una voce sempre di moda come la sicurezza. Nel 2015, il 15% dei dispositivi mobili sfrutterà sistemi di protezione biometrica (nel 2020 si arrive-

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rà al 50%) e il 20% dei dati sensibili sarà crittografato (per arrivare all’80% fra cinque anni). Fra le tecnologie di security emergenti si affermeranno le soluzioni di “threat intelligence” per l’analisi predittiva applicata al rischio dei sistemi It: entro il 2017, oltre la metà delle aziende riceverà data feed personalizzati di intelligence relative alle minacce informatiche. Uno sguardo attento va anche alla stampa 3D, il cui giro d’affari salirà del 27% rispetto al 2014 (toccan-

L’impatto sui governi Interessante, per avere un autorevole termine di paragone con le predizioni di cui sopra, è dare un occhio anche ai trend messi sotto la lente di ingrandimento dai ricercatori di Gartner, con l’intento di evidenziare quali tecnologie potrebbero avere il maggiore impatto su governi, imprese e cittadini nel corso dei prossimi tre anni. Partendo proprio dal singolo utente, gli analisti sottolineano come il computing ubiquo diventerà realmente pervasivo: nei prossimi anni smartphone

e dispositivi wearable saranno con noi ovunque e per questo sarà importante riuscire ad accedere alle risorse online, via mobile, da qualsiasi luogo. L’Internet delle cose, sempre parlando di connettività, continuerà a diffondersi nel mondo consumer grazie a un approccio sempre più “user-oriented” e prenderà piede in campo industriale focalizzandosi su prodotti e processi. Un cambiamento dentro le fabbrica, inol-

tre, sarà dettato proprio dalla diminuzione dei costi delle stampanti 3D. Sul fronte Big Data, Gartner arriva addirittura a ipotizzare come qualsiasi ap-

plicazione dovrà contenere al suo interno capacità analitiche, mentre l’intelligenza “embedded” delle tecnologie, combinata con avanzati strumenti di

analisi, favorirà lo sviluppo di sistemi di rilevazione e interpretazione dei dati sensibili al contesto che ci circonda. I prossimi tre anni vedranno, infine, crescere la presenza di smart machine capaci di apprendere nozioni in autonomia e di agire sulla base di quanto appreso. Specificando, si va dalle self driving car ai robot passando per assistenti personali e consulenti virtuali intelligenti.

ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014


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COM PANY

Il gruppo guidato da Nicola Tanzini lancia la metodologia Multichannel Analytics

Avere successo è una questione di misura La soluzione è stata sviluppata da InTarget Group in partnership con CoreAnalytics, società di consulenza specializzata nella misurazione del Roi economico dell’adv on e offline e del marketing mix su vendite e altre metriche di business di Davide De Vecchi

La novità è di quelle importanti: In Target Group lancia la metodologia Multichannel Analytics. E lo fa dopo una chiusura d’ano che i vertici della società tratteggiano in toni senz’altro positivi. «Abbiamo chiuso il 2014 con una crescita che dovrebbe attestarsi intorno al 20% su un 2013 che già era stato positivo. In particolare, abbiamo registrato un forte incremento della profittabilità dell’azienda rispetto allo scorso anno». Nicola Tanzini, presidente di InTarget Group, racconta così l’annata della società specializzata in soluzioni integrate per il business digitale. «Ben più di un anno fa

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- afferma il manager - abbiamo avviato un percorso che oggi ci ha portato a essere riconosciuti come un’agenzia specializzata in performance marketing, in grado di muoversi a 360 gradi sul mercato. Una strategia premiante, e lo confermano i tanti clienti che ci hanno rinnovato la fiducia, con i quali abbiamo spesso ampliato le aree di collaborazione, e il new business. Abbiamo lavorato anche per promuovere la cultura del web analytics presso le aziende. Oggi il dato rappresenta un driver di valore strategico per ogni marca in grado di rispondere al bisogno di ridurre la dispersione degli

investimenti in comunicazione». E in questa direzione va la metodologia Multichannel Analytics, già anticipata da In Target Group nel corso dell’ultima edizione di Iab Forum. Multichannel Analytics è una metodologia sviluppata da InTarget Group in partnership con CoreAnalytics, società di consulenza specializzata nella misurazione del Roi economico dell’adv on e offline e del marketing mix su vendite e altre metriche di business. Questo sistema di analisi consente a brand e aziende che investono non solo in attività digital di misurare concretamente l’apporto che

le diverse leve di comunicazione hanno su un percorso di conversione anche quando quest’ultimo si conclude offline. «Le metriche digital classiche ci aiutano fino a un certo punto - spiega Tommaso Galli, managing director di InTarget Intelligence -. Non sono in grado, ad esempio, di dirci l’effettiva incidenza che una campagna online ha sui risultati di marca. Questo approccio all’analisi dei dati, invece, ci restituisce una fotografia dettagliata del Roi delle attività digital e di tutte le altre leve coinvolte, permettendo di analizzare l’effettiva efficacia in termini di vendite di ognuna di esse. Grazie all’applicazione di questa metodologia è possibile, ad esempio, misurare quante entrate sono state determinate dagli investimenti sul canale digital e quanto hanno influito in termini percentuali sul risultato globale. Un quadro analitico dalla grande valenza strategica per brand e aziende in quanto appresenta il punto di partenza per le successive proiezioni su investimenti futuri e risultati attesi». Il processo si articola in tre step. «Prima di tutto - afferma Galli - è necessario definire gli obiettivi di misurazione. Il secondo passo implica la raccolta dei dati su più anni. Così

diamo vita a una matrice che incrocia dati di business, investimenti media offline, investimenti media online e dati di mercato su base settimanale. Partendo da questi numeri è possibile costruire un modello statistico capace di mettere in correlazione i diversi aspetti della strategia aziendale». Questo modello di analisi consente alle aziende di “misurare” concretamente l’efficacia del digital all’interno del me-

nicola

tanzini dia mix. «Bastano piccoli spostamenti nelle allocazioni del budget per produrre sensibili incrementi delle vendite - conclude il manager -. Gli investitori raccolgono tanti dati, li accumulano, ma spesso non si rendono conto di avere a disposizione una miniera d’oro».

fidarsi proprio a InTarget Group. Il gruppo leader nel settore dei cosmetici e dei prodotti di bellezza naturali ha individuato nell’agenzia un partner strategico per aumentare la brand awarness e coinvolgere i consumatori attraverso i canali digital del marchio, nello specifico il sito web e You Tube. L’incarico vede il coinvolgimento di due unit - InTarget.Net e InTarget Intelligence - che hanno elaborato per il cliente un piano di azione che integra le leve della Seo e della Web Analytics. Il piano prevede l’ottimizzazione dell’architettura informativa e dei contenuti, al fine di massimizzare la visibilità sul web delle digital properties di Yves Rocher Italia. Successivamente si procederà all’elaborazione di una content strategy volta a presidiare i principali ambiti semantici relativi all’industry del marchio con chiavi strategiche e di long tail. «Grazie all’integrazione delle best

practice di search intelligence e Seo copywriting con le attività di pianificazione e produzione editoriale - afferma Giorgio Volpe, Managing Director di InTarget.Net - è possibile sviluppare un parco contenuti perfettamente in linea con le esigenze formative manifestate dall’utenza nei motori di ricerca, consentendo al cliente di sfruttare la search come driver di traffico altamente qualificato. Si tratta di un modello elaborato per l’editoria già applicato con successo anche ai nostri clienti del settore beauty». L’andamento delle performance raggiunte viene monitorato con le attività di web analytics. La unit InTarget Intelligence si occuperà, infatti, del setting avanzato di Google Analytics e affiancherà il cliente in tutta la fase di analisi. Questo approccio data-driven consente di analizzare i dati relativi ai risultati ottenuti e individuare elementi utili all’affinamento della strategia in corso.

Al lavoro per Yves Rocher Intanto, il gruppo Yves Rocher Italia, fortemente impegnato a valorizzare il proprio asset digital, ha deciso di recente di afANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014



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ME DIA

di Marianna Marcovich

Secondo una ricerca realizzata da Google con Ipsos MediaCT, un italiano su due apprezza la funzionalità e la utilizza attivamente Secondo un’indagine realizzata da Google, in collaborazione con Ipsos MediaCT, il click to call, la possibilità di chiamare direttamente il brand o l’attività commerciale cliccando sul numero di telefono incluso nei risultati di ricerca o nell’annuncio pubblicitario, è apprezzata da gran parte degli utenti. Un italiano su due apprezza questa funzionalità e tre persone su quattro sono più propense a chiamare se trovano un numero di telefono direttamente nell’annuncio. Non solo: il 39% afferma di rivolgersi a un’altra azienda se non trova un numero di telefono associato ai risultati della ricerca che ha effettuato sul web, mentre il 38% si sente addirittura irritato se non è presente. Questa funzione viene apprezzata per diversi motivi. Innanzitutto, consente di avere risposte veloci (55%) e permette di ottenere informazioni più dettagliate che non si riescono a reperire tramite altri cana-

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In tanti si dicono più propensi a chiamare se trovano un numero di telefono annesso all’annuncio pubblicitario

Con il “click to call” crescono le opportunità di business

nh hotel ha implementato il “click to call” nei propri annunci per aumentare le prenotazioni da mobile

li (39%). Inoltre, offre la possibilità di parlare direttamente con l’azienda (35%). Ma per cosa chiamano gli italiani? Il click to call viene utilizzato per entrare in contatto con l’azienda e fissare appuntamenti (44%), per verificare gli orari di aper-

tura di locali e ristoranti (44%) o la disponibilità di un prodotto tecnologico e di largo consumo (42%). Altro quesito: quando avvengono le chiamate? Il 39% degli utenti mobile ritiene che il click to call sia molto importante nel momento in cui decide di

comprare un prodotto; ad esempio, quando si tratta dell’auto gli italiani utilizzano questa funzionalità sia quando si informano e valutano i modelli disponibili, sia nella fase di acquisto del veicolo che per ottenere assistenza postvendita. E ancora: quali

sono le implicazioni per i brand? Grazie alle estensioni click to call brand e attività commerciali hanno la possibilità di rafforzare la relazione con i propri clienti e generare nuove opportunità di business, come nel caso di NH Hotel Group, la terza

catena di hotel spagnola, con oltre 50 mila stanze in tutto il mondo. Per aumentare le prenotazioni provenienti da mobile, che storicamente avevano una conversione minore rispetto a quelle generate da altri canale, NH Hotel ha implementato la funzionalità di clickto-call all’interno dei propri annunci pubblicitari. Il progetto, implementato in Spagna, è stato un vero successo: grazie al click to call il tasso di conversione delle prenotazioni provenienti dal canale mobile è più che raddoppiata, con notevoli vantaggi anche in termini di CPA (cost per action) che si è ridotto di oltre il 50%. Luciano Cantoni, Performance Solutions Lead, dichia-

ra: «La rivoluzione che il mobile ha portato stimola tutte le industry a ripensare alle modalità con cui le aziende interagiscono con i propri clienti. In questa evoluzione a volte ci si dimentica che gli smartphone servono anche per telefonare: quale miglior modo per estendere al mobile il proprio business se non adottando il click to call. La ricerca di Ipsos conferma l’importanza delle call nel processo di acquisto e l’esperienza delle aziende come NH dimostra come questa funzionalità possa essere estremamente utile nell’incrementare conversioni ed efficienza delle campagne pubblicitarie online».

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SC N RIO

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di Sebastiano Zeri

Grazie ai dati è possibile indagare su clienti e prospect. Sono uno strumento per indirizzare campagne di successo, offerte e contenuti che generano consenso. Ma il contributo dei dati non si ferma certo qui: sono un mezzo per imparare sui mercati che cambiano, per gettare un ponte che vada a colmare il gap fra tradizionale e digitale nel media mix, per evolversi verso un approccio customer-centric orientato a un business che faccia seguire alle promesse le azioni. Il panel di riferimento di DMA Italia è formato da più di 3 mila marketer, tecnici e fornitori di servizi che, anche se appartengono a diversi mercati verticali e differenti circoscrizioni della marketing economy, sembrano accordarsi su alcuni aspetti chiave della ricerca i cui risultati sono stati presentati e discussi durante un recente workshop organizzato dall’associazione. Dopo una prima fase di introduzione, i relatori Valentina Carnevali, segretario di DMA Italia, Fabrizio Vigo, Presidente della sigla associativa, ed Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group, hanno coinvolto i partecipanti in una discussione aperta sui temi trattati e i

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DMA Italia presenta i risultati della Global Review of Data-Driven Marketing and Advertising

Un responso universalmente condiviso: i dati contano!

un vasto panel di riferimento

Nella foto fabrizio vigo, Presidente di dma italia, cui fanno riferimento oltre 3.000 marketer e fornitori di servizi

La ricerca sviluppata dall’organismo associativo ha riguardato ben diciassette nazioni nel mondo. Un panel di riferimento formato da più di tremila marketer, tecnici e fornitori di servizi risultati prodotti, privilegiando innanzitutto il dibattito tra i partecipanti all’incontro. I dati emersi sia dal panel internazionale che da quello italiano sono stati oggetto di dibattito in gruppi di lavoro costituitosi tra i partecipanti all’evento. Ogni gruppo comprendeva attori del non profit, agenzie, aziende finali, fornitori di servizi e giornalisti che si sono confrontati sulle dif-

ferenze tra il nostro Paese e il resto del mondo, che le statistiche hanno evidenziato. Partendo dalla considerazione che il nostro Paese è per lo più composto da realtà medio piccole, i rilievi raccolti hanno evidenziato che la dimensione può creare difficoltà ad implementare novità di tipo strutturale nel modo di fare marketing. Un’ulteriore considerazione nasce dalla valutazione della criticità di implementazione di modelli di governance utili a favorire la necessaria innovazione nella gestione delle campagne di marketing. Le aziende “meno digitali” generalmente pagano lo scotto di una gestione verticale delle attività, in questo modo i dati vengono spesso gestiti da cluster non integrati tra loro,

e a volte anche nel dipartimento marketing si trovano cluster diversi, come nel caso di aziende dove l’area che si occupa delle campagne di direct marketing è, di fatto, separata da quella dedicata alle operazioni online. Comunicazione più forte del marketing? Un’ulteriore riflessione emersa dai panel di discussione - dopo la verifica dei diversi posizionamenti tra Italia e Global rispetto all’importanza degli skill da inserire in azienda per aumentare la capacità di fare data-driven marketing - è quella legata al differente utilizzo e valore riconosciuto al “dato” da parte della funzione comunicazione e della funzione marketing nelle aziende italia-

ne. In Italia accade spesso che la comunicazione sia più forte del marketing, e per questo i dati vengono meno usati o comunque la loro bontà non è messa sullo stesso piano della creatività. In tutto questo, cambiano gli investimenti sui diversi canali media. Anche i marketer italiani affermano di aver aumentato i loro investimenti sui canali digitali, principalmente social media, app e servizi di messaggistica mobile, trend che è destinato a continuare anche il prossimo anno. A differenza di quanto avvenuto in molti altri mercati, l’Italia ha però diminuito la spesa in diversi canali di DDMA, fra cui il direct mail, telemarketing/contact center e out-of-home digitale. Eccetto quest’ultimo, che dovrebbe bene-

ficiare di una ripresa, tutti questi canali sono destinati a proseguire nel loro calo, anche se a velocità più ridotta. L’esecuzione digitale e la gestione dei dati sono gli ambiti che hanno visto una maggiore crescita a livello globale, crescita che risulta essere però minore per l’Italia, un problema questo da ricondursi ad uno dei principali ostacoli del DDMA rappresentato dall’insufficienza di budget, limite comunque percepito da tutti i mercati. Altro importante ostacolo condiviso dall’intero panel sono le barriere normative: un vero e proprio problema per i marketer di tutto il mondo e particolarmente percepito in Italia dove su una scala da 1 a 5 il valore registrato è di 3,27, valore molto più alto del 2,94 rispetto alla media globale. Un impatto fortissimo È opinione comune che i dati abbiano un fortissimo impatto sulle attività di marketing ed advertising, anche se in Italia i risultati sono un po’ più moderati rispetto alla media globale (4,08 vs. 4,32), l’Italia pensa di accrescerli già dall’anno prossimo, avvicinandosi così al valore globale. Analizzando, invece, i singoli canali di

DDMA, gli italiani indicano il digital display advertising e customer call center come i media con le performance più soddisfacenti rispetto all’anno precedente, E’ un dato che supera la media globale. Ci sono invece canali che rispetto all’anno precedente sono andati meno bene, fra cui contenuti e user experience su siti ecommerce, paid online search e direct mail. Questi ultimi canali, al contrario, sono quelli che hanno mostrato la maggior crescita nella maggior parte degli altri mercati. Altra differenza di vedute si nota nei differenti aspetti che in qualche modo possono dare più valore al DDMA: negli italiani, infatti, è emerso il desiderio di acquisire e sviluppare abilità di produzione ed accrescere contenuti e creatività nei prossimi anni, per i marketing di tutto il mondo invece bisognerebbe migliorare l’organizzazione interna e soprattutto aumentare risorse e competenze. Ugualmente ai marketer di tutti i paesi, anche gli italiani sono guidati nel DDMA dal desiderio di conoscere di più riguardo ai loro clienti, interagire con loro in modo significativo e ottenere il massimo dai loro investimenti di marketing.

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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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LINK apple watch

mercato

Il 18% di chi ha un iPhone 6 oppure 6 Plus acquisterà ‘’sicuramente’’ un Apple Watch quando l’orologio arriverà sul mercato. Tradotto in numeri assoluti, si tratta di circa 35 milioni di unità.

Il gruppo Bollorè chiude con successo l’opa su Havas. In base ai dati preliminari la partecipazione è al 73% del capitale. L’operazione si è chiusa il 9 gennaio. “A nome dei 16.000 dipendenti del Gruppo Havas, mi rallegro per il successo di questa operazione - ha commentato Yannick Bolloré, presidente e amministratore delegato del gruppo Havas -. Essere parte di un gruppo a conduzione familiare rafforza la nostra indipendenza e ci permette di avere una strategia a lungo termine nel migliore interesse del nostro personale, clienti e azionisti.

35 mln di pezzi saranno venduti

Bollorè chiude l’opa per Havas

ANSA.IT

stampa

New York Times, Slim 1° azionista Il miliardario messicano Carlos Slim, secondo uomo più ricco del mondo secondo Forbes (con un patrimonio stimato di 72,9 miliardi di dollari), è da ieri il primo azionista del quotidiano The New York Times. Il numero di America Movil, Telmex e Telcel (tre delle compagnie telefoniche più importanti dell’America Latina) ha appena raddoppiato la sua partecipazione nel gruppo portandola al 17% per un totale di 27,8 milioni di azioni. Ha infatti esercitato il diritto di opzione su 15,9 milioni di azioni ordinarie a un prezzo di 6,35 dollari.

CORRIERE.IT

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PRIMAONLINE.IT

automotive

Detroit, le foto dal Salone 2015

REPUBBLICA.IT

La prima kermesse automobilistica dell’anno apre i battenti con tantissime novità. A Detroit sfilano i più grandi produttori con i modelli più interessanti per un mercato che deve recuperare quota.

ANNO ANNO V VI | #004 | #005|VENERDÌ | MERCOLEDI’ 1614 GENNAIO MARZO 2015 2014


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Otto profili smart per non perdersi tra nebulose business card

Chi fa di un team creativo il miglior team creativo?

Non basta avere big ideas e essere al passo con tutti i cambiamenti tecnologici per raggiungere grandi obiettivi, ma ci vuole la giusta squadra. Con personalità ben definite. che sappiano, però, fare davvero squadra di Sebastiano Zeri

The technologist 25

Qual è il segreto per costruire un team creativo moderno e di successo? Mettere insieme le giuste persone che sappiano generare idee innovative ed efficaci, ma che possano poi anche essere monetizzabili, è un’impresa che ha un che di fortuito e intrinsecamente affascinante, che crea in noi quella stessa sottile sensazione di stupore che si ha di fronte alle opere d’arte. Ma proprio come per la grande pittura o scultura, dietro le vere buone idee c’è sempre un attento lavoro di organizzazione e progettazione, che, come sanno bene le agenzie più importanti e d’avanguardia, non è realizzabile senza il giusto team creativo. Che non è impresa semplice in un panorama tecnologico in continuo cambiamento. E con le nuove tecnologie che fanno comparire titoli di lavoro che nascondono, dietro nominativi in inglese che difficilmente in altri casi si troverebbero abbinati, figure lavorative e competenze dal sapore a volte poetico a volte decisamente ermetico. Eppure se si impara a spingere lo sguardo oltre le descrizioni riportate su biglietti da visita e LinkedIn, non diviene più così impossibile individuare la persona che si sta cercando. Ricordandosi che lo smart creative team dei sogni non è solo il giusto mix di skill professionali, ma soprattutto il mix bilanciato di caratteristiche

The Activator

legate alla personalità, che spesso corrispondono a individui diversi della propria squadra creativa. Quindi, chi sono i profili essenziali da scovare e tenersi ben stretti? Fortunatamente, AdAge semplifica la ricerca e elenca otto tipi di creative thinkers assolutamente da non farsi mancare nel proprio team.

The What-if-er Il What-if-er agisce un po’ da catalizzatore di idee e porta tutto il team a coinvolgersi nell’impresa di affrontare la nuova sfida che esse comportano. Solitamente riesce e formulare domande che persuadono gli ascoltatori attraverso il coinvolgimento, essenzialmente domandando “Cosa succederebbe se facessimo…?”. Le sue skill sono: saper assorbire le tendenze culturali, trovando ispirazione praticamente ovunque; creare connessioni tra i diversi aspetti operativi e crevi; trasformare le ispirazioni in idee. Mentre il punto di forza segreto è saper aiuta-

The visualist ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015


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re chiunque a fare propria l’Idea, che intanto nessuno ricorda più da dove è provenuta.

The Activator L’Activator fa si che le cose accadano. Essenzialmente che accadano le giuste cose, trasformando la domanada “Cosa succederebbe se facessimo…?” in “Ecco come potremmo…”. L’Activator ha tre principali skill: trasformare le vision in realtà; dire di no solo quando è assolutamente necessario; far convivere in armonia e collaborare le diverse personalità del team. E la sua arma segreta è che i vincoli di tempo e di budget non fanno altro che aumentarne la creatività.

The Technologist Il Tecnologist sa perfettamente cosa è possibile, ma soprattutto cosa potrebbe essere realizzabile solo riconfigurando, aggirando, riorganizzando. Conoscere i confini di realizzabilità delle idee aiuta a definirle. E se un team lo coinvolge solo nella fase di esecuzione, sta perdendo una grande occasione. Skill essenziale: programmare, sviluppare e tutto ciò che è nella sfera dell’azione. E non si potrà mai sapere davvero di

the programatist 26

cosa si a capace, a meno che non sia attivo all’interno del team sin dalla comparsa della “grande idea”.

The Connector Il Connector sa mettersi perfettamente nei panni dell’audience. Conosce alla perfezione cosa le persone necessitano e come e dove abbiano interagito con una piattaforma. Come nessun altro sa valutare in profondità ricerche di mercato e consumo media e trasformare i dati in informazioni che possano ispirare il processo creativo. Ma la sua vera capacità è saper visualizzare a tal punto l’idea, da saperla poi portare a livello “terra”, confrontandola con le esperienze delle persone.

The Pragmatist E’ lo yin di quello yang rappresentato dal What-ifer. Quando quest’ultimo chiede “Reinventiamo questa soluzione”, questo pragmatico personaggio propone: “Perché, invece, non tenere la soluzione che abbiamo e trovare il modo di farla arrivare dove vogliamo noi?”. Il Pragmatist non perde mai di vista l’obiettivo fi-

nale, stando sempre attento a che l’idea funzioni veramente e trasformando ciò che appare impossibile in un’opportunità di nuove soluzioni. Arma segreta? Mantenere in vita la grandezza dell’idea, bilanciandola con i limiti di budget e tempo.

sembra familiare in una modalità innovativa. Il suo obiettivo è raggiunto quando fa esclamare: “Si, esatto, questo è esattamente quello che stavo cercando di dire!”.

The Scribe

Il CMO Thinker sa che un’idea è tanto buona quanto lo sono i risultati che porta. Ovviamente il suo punto di vista è quello delle possibilità di vendita del prodotto creativo e del suo inserimento nei piani a lungo termine dell’agenzia. Skill immancabili del CMO Thinker sono saper dare valore al punto alla prospettiva di visione del business; mantenere sempre uno sguardo a lungo termine e saper abbandonare anche le idee in cui credeva di più se non hanno margini di realizzazione. Ma soprattutto, si confonde all’interno del team come un qualsiasi account, mentre in realtà è proprio colui che tiene le fila di tutto il processo di vita delle big ideas. <

Ogni grande idea ha bisogno di un buon scrittore. Non solo per stilare report durante le varie fasi operative, ma soprattutto per catturarne e definirne le caratteristiche durante la delicata fase concettuale. Lo Scribe sa catturare attraverso le parole la vera essenza del’Idea, creando un linguaggio comune con il Visualist. E come un maestro del travestimento sa camaleonticamente rappresentare la giusta personalità di ogni progetto.

The Visualist Il Visualist non fa solo in modo che le idee abbiano un bell’aspetto, ma trova l’abito che sappia esaltarle e renderle assolutamente irresistibili. Caratteristiche del Visualist sono esse un professionista di colore, movimento e immagine, mostrando senza bisgono di alcuna parola e presentando ciò che

The Connector

The CMO Thinker

The activator ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015


SPAZIO A...

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meet the media guru

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23 febbraio - mediateca santa teresa @ milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M Sede LeGaLe piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede oPeratiVa via Gustavo Fara 25, 20124 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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riparte il ciclo di incontri con i protagonisti della vision futuristica. primo ospite del 2015 hiroshi ishii Filippo Savarese classe 1978, chief technology officer di LiveBox. La sua esperienza nel settore della consulenza IT lo porta a collaborare in qualità di Project Manager per clienti come MTV Network, Scuderia Ferrari e Telecom Italia, dove si è occupato della ricerca e sviluppo del business sotto i profili della comunicazione, strategica e finanziaria, e dello sviluppo tecnico, fino ad approdare in Sogeit Solutions e successivamente in LiveBox.

visioni

di

Matteo Dedè

fare startup, una questione di

ambizione e coraggio LiveBox è un progetto ambizioso e molto coraggioso: un software di file sharing privato, dedicato alle aziende, per la conservazione e la condivisione dei file aziendali. Ho subito creduto nel progetto LiveBox. Siamo nati come una piccola realtà che deve confrontarsi tutti i giorni con colossi del calibro di Dropbox e Sugarsync, ma che lentamente sta muovendo i suoi passi nel mercato italiano, ottenendo importanti soddisfazioni. I fattori che hanno portato al successo la startup sono stati senz’altro la competenza, la determinazione e l’innovazione. Inutile dire che al suo ingresso nel mercato, LiveBox facesse la parte della goccia nell’oceano, in un mercato in cui ormai, la nascita di cloud software è sempre maggiore. Ma sono passati due anni, il team si è ampliato, la mole di lavoro è importante e i sacrifici sono all’ordine del giorno, ma i risultati sono arrivati. E anche importanti. Provare a creare un business è sicuramente una

grande sfida, credo sia importante essere umili, accettare i consigli, cercare di migliorarsi sempre, avere idee innovative e persistere nonostante le difficoltà, che soprattutto in Italia, sono all’ordine del giorno. Oggi, la crisi rappresenta una grande opportunità di crescita se c’è la capacità nel saper approcciare, nel giusto modo, in termini di valore, la vendita di un servizio. L’organizzazione del lavoro, dotarsi di un metodo vincente nel saper cogliere le esigenze inconsce delle persone, gestire al meglio la soddisfazione dei clienti, far percepire il valore del servizio erogato, costituiscono fattori critici di successo delle aziende come la nostra. Seguire le proprie inclinazioni e conoscenze è la scelta che consiglio, a prescindere dal settore che ha più o meno richiesta nel mondo del lavoro. Quello che posso consigliare è di confrontarsi e studiare come è possibile realizzare il modello di business vincente nel modo più efficace.

Ai blocchi di partenza l’edizione 2015 di Meet the Media Guru, il ciclo di incontri sul futuro che festeggia i primi dieci anni di vita e si accinge a guardare ai prossimi dieci con una versione “enriched” del programma annuale, dedicata a un unico grande tema: “Future ways of living”. Il primo appuntamento della stagione vedrà protagonista il pioniere Hiroshi Ishii, professore di Media Arts e Sciences al Mit Media Lab, dove è alla guida del gruppo Tangible Media. Dopo gli studi in ingegneria elettronica e un Dottorato in computer engineering presso l’Hokkaido University in Giappone. Dal 2006 fa parte della Chi Academy, gruppo onorario di professionisti che si sono distinti per il loro contributo nel campo della Human Computer Interaction. La sua ricerca si concentra sull’uso di interfacce di facile utilizzo, che permettano la connessione tra l’uomo, le informazioni digitali e l’ambiente fisco; le cosiddette “seamless interfaces”. L’obiettivo è trasformare i painted bits dell’interfaccia grafica utente (Graphical User Interfaces) in tangible bits, dando una forma fisica alle informazioni digitali. Le visioni del professor Ishii e del suo team hanno dato forma a numerose design di interfacce e installazioni presentate in diversi contesti, dall’Acm Siggraph all’Ars Electronica, dal Centre Pompidou al Salone del Mobile, sottolineando così come lo sviluppo di interfacce reali richieda sì un rigore scientifico, ma anche uno sguardo artistico. ANNO VI | #005|VENERDÌ 16 GENNAIO 2015


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