visioni / riccardo scandellari
Blog, quella strana voglia di conversare che non passerà mai
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ANNO VI | #007|MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015
L’errore che non si deve commettere nel comunicare con i propri lettori è prenderli in giro fingendo di essere qualcosa che non si è. Servono invece coerenza e presenza nel rispondere ai commenti…
i fatti del giorno
media data
company
media
Quattro città, otto showcase in altrettante inedite location
I biglietti staccati nella prima settimana del 2015 a +34,6%
All’agenzia è andato il riconoscimento di “Designer of the Year”
E ora Google torna in campo lanciando la sfida diretta ad Apple
Riparte “Jack on Tour”, il viaggio musicale del brand Jack Daniel’s
Audimovie registra un aumento delle presenze al cinema
La sigla italiana AQuest in trionfo ai CSS Design Awards
Infuria più che mai la battaglia sui sistemi di pagamento mobile
scenario
Si è chiusa Samsung App Academy
23 link
coverstory
La crisi delle agenzie di stampa
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Dead Mall Walking, vicini al collasso i templi dello shopping
Il panorama dei sobborghi Usa è costellato dagli scheletri abbandonati di quelli che un tempo erano i simboli dell’american way of life
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i fatti del giorno
Quattro città, otto showcase in altrettante inedite location
Riparte l’emozione “Jack On Tour”, il viaggio musicale di Jack Daniel’s
In ogni città, la cui storia si intreccia con quella degli artisti, si terranno due showcase e un main show, in cui i protagonisti di ”Jack on Tour” accoglieranno i loro tanti fan
Ogni città visitata dal tour diventa il set per un evento irripetibile, che ha l’obiettivo di coinvolgere a 360 gradi il pubblico e gli artisti, in uno scambio continuo di musica, forti emozioni e tanta passione di Daniele Bologna
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iparte Jack On Tour, il viaggio musicale di Jack Daniel’s che torna con la quinta edizione in giro per l’Italia. La nuova avventura, però, non sarà il “classico” on the road, ma un viaggio attraverso gli incontri in musica, quelli che permettono ad artisti e fan di incontrarsi e condividere un’esperienza unica, mai vissuta prima. Quattro città, otto showcase in otto inedite location, quattro main show, quattordici artisti: sono questi gli ingredienti principali di Jack On Tour 2015. Ogni città visitata diventa il set di un evento musicale irripetibile, che ha l’obiettivo di coinvolgere a 360 gradi il pubblico e i musicisti, in uno scambio continuo di musica, emozioni e passione. The Zen Circus, Pan Del Diavolo e His Clancyness a Livorno; Bud Spencer Blues Explosion e Roberto Angelini a Roma; Le Luci Della Centrale Elettrica e Nicolò Carnesi a Catania; Roberto Dellera e Selton & Friends a Milano, con special guest Dente, Gianluca De Rubertis de Il Genio, Ghemon, Walzer Carluccio, Davide “Divi” Autelitano de I Ministri): sono loro i protagonisti assoluti del viaggio, scelti da Jack Daniel’s nel panorama musicale indie rock e alternative italiano. Si sposteranno con il van di Jack On Tour per costruire incontri in musica imprevedibili e appassionanti grazie alla complicità dei loro amici e alle emozioni dei fan che assisteranno e parteciperanno alle loro jam session pensate ad hoc per Jack Daniel’s. In ogni città, la cui storia si intreccia con quella degli artisti, due showcase e un main show in cui i protagonisti di Jack On Tour accolgono i loro fan. Le performance intime e dedicate degli showcase, pensate da Jack Daniel’s per un contatto di-
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retto con il pubblico e senza filtri in inedite location ricercate e suggestive, sempre in linea con lo stile Jack (un esempio perfetto sono, tra gli altri, una barberia a Roma, i tattoo shop a Livorno e Catania e un particolare cafè a Milano), potranno essere vissute solo dai fortunati vincitori di un contest online: compilando un form sul sito di Jack On Tour e raccontando il proprio legame con la musica, sarà possibile partecipare all’estrazione di un pass per uno dei due showcase previsti in ogni tappa. L’esperienza in ogni città si chiude con un grande live show, un percorso musicale costruito appositamente dagli artisti per Jack On Tour: inedite e vibranti jam session capaci di accendere lo spirito musicale più rock in tutto il pubblico. Un evento unico, irripetibile e ad ingresso gratuito, regalo di Jack Daniel’s per il pubblico e per la città. Con la quinta edizione di Jack On Tour, Jack Daniel’s rinnova, dunque, il suo stretto rapporto con la musica, un legame che mette sullo stesso piano artisti e pubblico. Un fil rouge che ha preso vita nel 1892, quando Mr. Jack formò la Silver Cornet Band insieme a un gruppo di abitanti di Lynchburg e lavoratori della famosa distilleria, per invitare la folla a raggiungere la cittadina statunitense del Tennessee e condividere insieme degli eventi speciali. Questa relazione con la musica non si è mai chiusa, ma anzi si è rafforzata ed è cresciuta nel tempo fino a Jack on Tour, dimostrazione perfetta del binomio che ha reso il famoso whiskey una vera e propria icona per gli amanti delle sette note. Inoltre, il viaggio di Jack On Tour, quest’anno, avrà la sua finestra televisiva su DMax (canale 52 del Dtt, 136 e 137 su Sky, TivùSat 28). Un rockumentary in sei puntate in onda da marzo, pensato e realizzato da Zodiak Active in cui il
racconto della band si intreccia con la città e con il suo vissuto. Media partner di Jack On Tour è rockit.it, che ha partecipato alla selezione degli artisti protagonisti diventando talent scout per Jack Daniel’s. Radio Deejay è la radio ufficiale. Ma Jack On Tour vive anche sul web: sul sito ufficiale www.jackontour.it sarà possibile conoscere i dettagli delle tappe del viaggio, rivivere tutta la musica grazie alle clip delle esibizioni degli showcase e del main show, e scrivere, insieme ai Selton, una bonus track dedicata a Jack e a chi, come lui, scegli l’indipendenza come stile di vita. Lo spirito di Jack On Tour sarà condivisibile e vivibile anche su Facebook e YouTube.
Jack On Tour 2015 è un progetto ideato da Jack Daniel’s. Una produzione di Zodiak Active. Coordinamento generale: Digital & Brand Director - Emanuele Finardi; Senior Client Manager - Marta Imbrianti; Account Executive - Fabio Terenzi; Project Manager - Giuseppe Suma. Creatività e produzione: Executive Creative Director - Filippo Fiocchi; Creative Director - Michele La Fiandra; Senior Art Director - Marija Petrinjac; Copywriter - Ingrid Magnoni; Head of Technology - Michele Bovello; Senior Front-End Developer - Omar Assadi, Raffaella Zanardi; Front-End Developer - Andrea Cognini; Progress Manager - Rosangela De Carolis; Social Media Manager - Federica Oggioni; Tv Director - Alessio Muzi; Tv Writers - Raffaele Di Sipio, Luca Colocucci; Executive Tv Producer - Valentina Bolognesi; Tv Production Manager - Stefania Marini, Nicolò Nardini; Photography - Giulio Mazzi; Videographics - Videozone.
JACK DANIEL’S
Ufficialmente registrata dal governo degli Stati Uniti nel 1866 e con sede a Lynchburg, Tennessee, la Jack Daniel Distillery, di proprietà di Lem Motlow, è la più antica distilleria degli Stati Uniti ed è nel Registro Nazionale dei luoghi storici. Jack Daniel è il creatore del famoso Jack Daniel’s Old No. 7 Tennessee Whiskey, Jack Daniel’s Single Barrel Tennessee Whiskey, Gentleman Jack, Jack Daniel‘s & Cola e ora Jack Daniel’s Tennessee Honey.
ZODIAK ACTIVE
All’interno del Gruppo De Agostini, Zodiak Active è il sistema di società dedicate al Digital Marketing, al Branded Content e alla produzione video TV e Online. Zodiak Active nasce dall’esperienza decennale di Neo Network, company leader nel campo del contenuto cross-canale (TV, digital, mobile) e sviluppa un posizionamento unico sul mercato, potendo offrire ai propri clienti l’attenzione editoriale al contenuto della produzione televisiva, la sensibilità al Brand propria del marketing e la reattività necessaria nello scenario digital.
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i fatti del giorno
si rinnova la collaborazione
Gli scatti della campagna “Change In A Book”
Molto più di una prova in tv di Davide De Vecchi
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hange In A Book” è molto più di una campagna adv. E’ il titolo di un progetto di attivazione culturale promosso da Silvian Heach Kids, ideato e gestito da Plain Ink, organizzazione non governativa che opera efficacemente per aiutare le popolazioni locali dei Paesi o territori in cui lavora a contribuire attivamente alla creazione di un futuro diverso. Per far ciò pone i libri e i fumetti al centro di programmi di sviluppo e formazione. Gli scatti della campagna “Change In A Book”, si propongono di sintetizzare in immagini la filosofia di Plain Ink, condivisa da Silvian Heach Kids, secondo cui la conoscenza simboleggiata dal libro, può diventare strumento e luogo privilegiato per la trasformazione e il cambiamento. Il progetto sostenuto da Silvian Heach Kids offre una formazione d’eccellenza ai bambini e ragazzi meno fortunati del territorio di Nola. Il progetto si declina in sei sessioni formative con docenti eccellenti quale Selene Biffi, Luca Caridà, Manuela Salvi e Viviana Solcia. Professionisti di diverse disci-
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pline che si alterneranno nel corso di un semestre per lavorare con i ragazzi su concetti quali: rispetto e dialogo interculturale, ambiente e natura, scienza e tecnologia, partecipazione civica e legalità, educazione all’immagine e cosa i ragazzi stessi potranno fare per migliorare il mondo che li circonda. Diverranno, così, elementi propositivi e portatori di nuove prospetti-
ve anche all’interno delle comunità in cui vivono. Gli scatti che il noto brand campano ha realizzato per promuovere la propria collezione PE 2015, raccontano in modo colorato e gioioso proprio questo percorso di “ingresso nel libro” per uscirne “trasformati”, pronti per costruire da sé la propria felicità. I piccoli modelli si muovonob cosìb sulle illustrazioni realizzate da Mattia
Progetto di attivazione culturale promosso da Silvian Heach Kids. Piani di formazione d’eccellenza dedicati ai bambini e ai ragazzi
Cyril zimmermann
Cerato e da Maurizia Rubino per i due libri “La banda dell’elefante rosa” e “La mia magica luna”, editi da Giunti nell’ambito della collana “I Terrestri”, diretta da Selene Biffi. Si tratta di volumetti bilingui, di forte vocazione interculturale creati dall’editore in collaborazione con Plain Ink. La campagna SS 2015 sarà pianificata sui taxi fiorentini in concomitanza con Pitti Bimbo, su tutte le maggiori testate per l’infanzia online e offline nonché attraverso affissioni. Il Gruppo Arav, nato nel 2002 da un’idea imprenditoriale di Mena Marano e Giuseppe Ammaturo, ha oggi in portafoglio, oltre ai marchi proprietari Silvian Heach, Silvian Heach Kids e Silvian Heach Eyewear, anche la licenza produttiva e distributiva a livello mondiale del marchio di abbigliamento per bambini Aston Martin. L’azienda, oggi, distribuisce in oltre 40 Paesi nel mondo attraverso una piattaforma multi canale che integra retail, wholesale ed ecommerce. Il gruppo è una realtà consolidata del fashion system italiano e contribuisce alla diffusione nel mondo di uno stile tipicamente italiano coniugato ad un pricing competitivo.
fiat professional e bitmama supportano il lancio europeo del Nuovo Doblò cargo Gli utenti invitati a esplorare le caratteristiche del veicolo in modo innovativo e tecnicamente approfondito. Le novità di prodotto raccolte in uno speciale video di Vera Modesto
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l modo migliore di affrontare il lavorare è continuare a evolvere e innovare. Ed è ciò che Fiat Professional invita a fare con il lancio di Nuovo Doblò Cargo, affidando a Bitmama la comunicazione digitale. Questa, è una collaborazione che si rinnova dopo il positivo lancio della nuova generazione di Ducato dell’estate scorsa. Anche in questo caso, gli utenti sono invitati a esplorare le caratteristiche del veicolo in modo innovativo e tecnicamente approfondito. Bitmama sceglie di raccontare le principali novità di prodotto con uno speciale video da navigare attraverso sette capitoli, disponibile su www.fiatprofessional.it. Il progetto è sviluppato interamen-
te in Html 5 e ottimizzato anche per tablet. Cliccando sulle icone interattive, l’utente può approfondire le singole eccellenze di Nuovo Doblò Cargo tramite speciali schede tecniche e materiali esclusivi. Il video, girato a Istanbul da un’altra agenzia, descrive perfettamente le funzionalità, le prestazioni e la qualità di Nuovo Doblò Cargo. Grazie alla sua agilità, il nuovo veicolo si muove a proprio agio tra gli angusti vicoli del Gran Bazar, fino a raggiungere gli altri mezzi della gamma Fiat Professional a uno spettacolare tramonto sul Bosforo. Oltre al video in-
terattivo, Bitmama ha seguito lo sviluppo di tutti gli altri materiali digitali per il lancio commerciale in 14 paesi europei, dedicando una particolare attenzione al contatto diretto con i professionisti, per coinvolgerli attivamente e invitarli a toccare con mano Nuovo Doblò Cargo in tutte le concessionarie. Per Bitmama hanno lavorato, con la direzione creativa di Francesco Milanesio, l’art Riccardo Albertazzi e Raffaele Bisio e il copy Maurizio Bodrero. Project Management a cura di Niccolò Magnani, Carlotta Peretti. Developer: Jacopo Moretto.
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
Quasiasi oggetto può diventare un’opportunità per realizzare i propri desideri, piccoli o grandi che siano
Selezioni in tutta Italia e finale nazionale all’Abetone
San Benedetto fa scendere in pista l’energia di Acquavitamin di David Lucchi
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cqua Minerale San Benedetto è presente alla 33ª edizione di “Pinocchio sugli Sci”, una delle cinque gare di sci più importanti al mondo, dedicate ai bambini da 8 a 15 anni. Fino al 18 marzo la manifestazione prevede ventidue selezioni in tutta Italia e la finalissima nazionale all’Abetone, che ospiterà anche la fase internazionale con tantissime nazioni da tutto il mondo per vincere l’ambito trofeo “Pinocchio”. Nel corso degli anni “Pinocchio sugli Sci” ha annoverato tra i suoi vincitori grandi nomi dello sci alpino come Deborah Compagnoni Karen Putzer, Max Blardone, Peter Fill e tanti altri che già fanno parte del “circo bianco” internazionale. E San Benedetto disseterà tutti i partecipanti con Aqua-
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Con la presenza a “Pinocchio sugli Sci”, l’azienda continua a diffondere e sostenere la cultura di uno stile di vita fondato sui valori alla base di ogni disciplina sportiva e che sono anche quelli dell’impresa di Scorzè vitamin, l’innovativa bibita analcolica con vitamine in Acqua Minerale San Benedetto, in grado di apportare vitalità e benefici al nostro organismo. Il prodotto è dedicato a tutti coloro che svolgono una vita attiva, attenti al proprio benessere e con uno stile di vita giovanile e dinamico. Ogni bottiglia da mezzo litro fornisce un alto apporto di vitamina C e il 25% del valore nutrizionale di riferimento quotidiano di vitamine e altre sostanze nutritive. Aquavitamin è disponibile in quattro gusti freschi e dissetanti, con quattro diverse aree funzionali: BEAUTYou al gusto frutti rossi, un alleato per l’idratazione e
la tonicità; GENyouS, al gusto kiwi/mela/melograno, per ritrovare vitalità ed energia; IfeelGOOD al gusto limone, un aiuto per mantenere in forma le difese naturali; READYtoGO al gusto arancia, una piacevole pausa rinfrescante per ritrovare lo sprint. Con la presenza a “Pinocchio sugli Sci”, San Benedetto continua a diffondere e sostenere la cultura di uno stile di vita sano, solidale e leale fondato sui quei valori alla base di ogni disciplina sportiva e che sono anche quelli dell’azienda di Scorzè, da sempre attenta alla salute e al benessere di
tutti. Nata nel 1956, Acqua Minerale San Benedetto S.p.A., con un fatturato consolidato di gruppo di 681,3 milioni di euro, una capacità produttiva in Italia di 17 milioni di pezzi al giorno, è l’azienda tutta italiana più importante nell’intero mercato del beverage analcolico. Attiva commercialmente in circa cento paesi nei cinque continenti - leader in Italia nelle bibite piatte, co-leader nell’acqua, nel thè, nelle bibite gassate e negli sport drinks - per San Benedetto il primo profitto, da sempre, è l’attenzione al benessere e ai bisogni
Acquavitamin, bevanda innovativa di casa San Benedetto
comunicazione Subito.it inizia l’anno con la nuova campagna ideata da GreyUnited
I desideri si realizzano subito
di Pietro Castagna
In televisione e online da sabato scorso l’azione pubblicitaria della piattaforma al top in Italia per la compravendita dell’usato Subito.it inizia l’anno con una nuova campagna ideata da GreyUnited, l’agenzia guidata da Pino Rozzi e Roberto Battaglia, che dal 2011 si occupa della comunicazione della piattaforma numero uno in Italia per la compravendita dell’usato. “I desideri si realizzano subito” è il nuovo claim che, nella sua semplicità, comunica un posizionamento preciso e aspirazionale che permeerà tutta la comunicazione di Subito.it nel 2015. Gli oggetti che abbiamo a casa e che non utilizzia-
mo più non sono “cose inutili” ma, messi in vendita su Subito.it, diventano opportunità per realizzare i propri desideri, piccoli o grandi che siano. Un armadio che non ti serve più, per esempio, se venduto su Subito. it può diventare l’occasione per comprarti un kayak e assecondare finalmente la tua passione per il canottaggio. Una bici usata può trasformarsi nella consolle che renderà tuo figlio il re della notte o un vecchio banjo in una racchetta da tennis di ultima generazione. Il tutto in modo semplice e immediato pubblicando gratuitamente un annuncio su Subito.it, incontrando di persona il compratore e concludendo l’affare in tutta sicurezza con una stretta di mano. Per raccontare questo concept, GreyUnited ha scelto una modalità ironica e leggermente surreale, ma nello stesso tempo elegante nella regia e nel trattamento un po’ vintage. Gli spot cominciano tutti con un breve “ritratto” dei protagonisti insieme all’oggetto che permetterà loro di realizzare i loro desideri. Questa prima par-
te più sognante è seguita dalle immagini della compravendita vera e propria che illustrano come vendere in modo semplice e immediato quello che non serve più su Subito.it. Lo spot poi si chiude con il protagonista che ha finalmente realizzato il suo desiderio. Il progetto si basa su una videostrategy, volta a consolidare il concept creativo attraverso la ripresa - su canali online e offline - dei diversi soggetti del film, di cui due pensati ad hoc per il web. I formati previsti sono 30 e 15 secondi per la tv e 15 e 10 secondi per l’online. Il sito desktop di Subito.it, infine, verrà arricchito di quattro landing page dedicate ad ogni diverso soggetto, con l’obiettivo di veicolare traffico e massimizzare la conversione degli utenti, incentivando la ricerca di un oggetto e la pubblicazione di un annuncio. Il traffico al sito sarà sostenuto da una campagna di videobanner teaser, volti a incuriosire gli utenti nello scoprire quanto sia semplice realizzare i propri desideri. La pianificazione media è a cura di Mec.
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i fatti del giorno
Un’immagine dal backstage del calendario
mercato Ora si potrà procedere con l’integrazione
contents Una nuova rubrica
L’azienda fornitrice di soluzioni per l’analisi dei big data e applicazioni di marketing, ha annunciato di aver ultimato l’acquisizione del fornitore di soluzioni mobile mktg
Dal portale immobiliare tanti utili consigli, anche per chi non ama troppo cucinare. Con grafiche e video
teradata è sempre più mobile con le soluzioni innovative di appoxee Stampa Si scarica anche sull’app
For Men Magazine ristampa il 2015 con Dayane Mello Grande successo per il calendario realizzato dal periodico di Cairo Editore, diretto da Andrea Biavardi
Grande successo per il maxicalendario di For Men Magazine che vede protagonista la top model Dayane Mello. Da ieri, il mensile maschile di Cairo Editore, diretto da Andrea Biavardi, è nuovamente in edicola con la ristampa. Inoltre, per i dispositivi iOS c’è la possibilità di scaricare il calendario in formato digitale sull’app di For Men. La bellissima venticinquenne carioca allieta le stagioni del 2015 grazie alla sua esplosiva sensualità. Nata nella città brasiliana di Joinville, il 27 febbraio 1989, la modella si è fatta conoscere dal grande pubblico italiano con la sua partecipazione all’ultima edizione del programma di Rai Uno “Ballando con le Stelle”, a fianco del ballerino Samuel Peron. Durante la carriera di modella ha lavorato per prestigiosi brand internazionali, tra cui L’Oreal, Breil, Intimissimi, Yamamay e Colmar. E ha preso parte ai videoclip di molte star musicali, come Wiil.I.Am.
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di Massimo Masi
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eradata Corp., azienda fornitrice di soluzioni per l’analisi dei big data e di applicazioni di marketing, ha annunciato di aver acquisito il fornitore di soluzioni mobile marketing SaaS, Appoxee. Il processo di acquisizione si è concluso sul finire dello scorso anno. Valutati particolarmete determinanti per Teradata, i termini dell’accordo non sono stati resi noti. I dirigenti e tutto lo staff di Appoxee rimarranno invariati e continueranno a utilizzare le loro competenze per
aiutare Teradata a mantenere la sua leadership nel settore del digital marketing. Le soluzioni di Appoxee, dunque, saranno integrate sin da subito all’interno della suite di Teradata Integrated Marketing Cloud grazie al Digital Messaging Center. Ma non finisce qui: Appoxee contribuirà a far crescere anche la presenza di Teradata Marketing Applications nel mercato, fornendo, in particolare, un’ampia gamma di funzionalità mobile che vanno a completare i punti di forza già presenti nella suite. I clienti di Teradata Digital Messaging Center potran-
no, così, utilizzare un’unica soluzione per gestire le conversazioni con i clienti tramite tutti i canali, abbracciado in un solo strumento email, siti, sms, social media e mobile. Teradata consentirà, dunque, la gestione di campagne multicanali rilevanti, insieme alla possibilità di prendere decisioni in tempo reale, in modalità mobile, e di avere a disposizione sistemi di analisi di mobile marketing. In futuro, l’integrazione si dovrà estendere anche alle soluzioni Teradata Customer Interaction Manager e Teradata Real-Time Interaction Manager.
siti Ha debuttato il rinnovato spazio web del marchio di Granarolo
Per Pettinicchio un look & feel accattivante Un particolare della home page del sito
Il progetto è stato realizzato in stretta collaborazione con LIFE Interaction, la Digital & Innovation Agency del Gruppo H-Farm
Ha debuttato ieri online www.pettinicchio. it, il nuovo sito di Granarolo S.p.A., realizzato in collaborazione con LIFE Interaction, Digital & Innovation Agency del Gruppo H-Farm. Il portale ha
un’impronta grafica minimal, che mette al centro e valorizza il prodotto nudo, e un look and feel accattivante, caratterizzato da testi brevi che accompagnano le immagini di grande for-
mato: informazioni di carattere pratico sulla gamma di prodotti, consigli di utilizzo, suggerimenti sulle modalità di impiattamento e presentazione oltre a tanti abbinamenti stuzzicanti.
Casa.it inaugura l’”Angolo Cottura” sul proprio blog Ogni settimana tanti consigli utili e sorprendenti
Casa.it, il portale immobiliare numero uno in Italia, inaugura “Angolo Cottura”, rubrica dedicata al mondo della cucina e del cibo rivolta non solo a chi piace vivere la cucina, ma anche a chi non ama stare ai fornelli o non ha tempo per cucinare. Ogni settimana, sul blog di Casa.it verranno pubblicati tanti utili consigli e sorprendenti trucchi per risparmiare tempo e denaro in cucina, ma soprattutto per cucinare velocemente e bene, magari anche divertendosi. Il primo articolo svela ai lettori del blog cinque utili consigli su come sfruttare le potenzialità di un forno a microonde. Grazie al supporto di grafiche, video e illustrazioni, infatti, la nuova rubrica svelerà tantissimi trucchi per diventare grandi cuochi attraverso pochi e semplici passaggi. «Sappiamo che la cucina per gli italiani è uno spazio fondamentale - afferma Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it -. Che sia una stanza della casa separata dagli altri locali oppure un open space integrato col soggiorno». ANNO ANNOV VI | #004 | #007|MARTEDÌ | MERCOLEDI’ 2014 GENNAIO MARZO 2015 2014
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MARKET PLACE
pensare il media social, facendo uscire i contenuti dai device tradizionali
A Pescara i social sulla strada con i totem #ALLL E’ il primo Social Network Street. E l’Abruzzo diventa la prima regione italiana a vivere la rivoluzione comunicativa in chiave digital e social di Sebastiano Zeri
A Pescara i social network scendono in strada con i totem #ALLL, il primo Social Network Street. Abruzzo, prima regione italiana a vivere la rivoluzione comunicativa in chiave digital e social proposta da #ALLL. Il giorno del debutto ufficiale per i totem #ALLL nel capoluogo abruzzese è il prossimo 28 gennaio: il primo Social Network Street propone una rivoluzione della comunicazione, in chiave social e condivisa. I totem verranno istallati in corso Umberto, all’angolo con via Cesare Battisti, corso Umberto, angolo
via Nicola Fabrizi e in un centro commerciale. E l’Abruzzo sarà, dunque, la prima regione italiana a vivere la rivoluzione comunicativa in chiave digital e social proposta da #ALLL, un social network di nuova generazione, che scende in strada tra le folle e sembra essere destinato a stravolgere l’idea stessa di social network, dando vita a nuove forme di linguaggio e condivisione. Nei prossimi mesi, i totem #ALLL verranno istallati anche in altre città italiane. Nato da un’idea dell’imprenditore abruzzese Alessio Zaccagnini, #ALLL è un modo innovativo di pensare i social
network, facendo uscire i contenuti dai devices tradizionali (pc, tablet e smartphone), e condividendoli su degli innovativi totem che verranno installati nelle principali piazze e vie italiane. Utilizzare #ALLL è semplicissimo: basta scrivere l’hashtag #ALLL dal proprio profilo Facebook, Twitter o Instangram, in questo modo il commento, lo stato, la foto condivisa apparirà anche sulla rete social di #ALLL senza bisogno di registrarsi. Ma la vera innovazione sta nel fatto che il programma automaticamente caricherà, attraverso una speciale interfaccia, tutto ciò che viene pubblicato sui totem installati nelle vie, piazze, centri commerciali d’Italia, dando così vita al primo Social Network Street.
pescara è la location dove saranno installati i totem
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www.melascrivi.com ANNO VI | #007|MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015
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MARKET PLACE
Pianificazione strategica e business locali saranno l’area di attività
Un nuovo country manager per Hotwire Importante nomina manageriale per l’agenzia globale di relazioni pubbliche e comunicazione integrata, recentemente nominata Best Tech Pr Agency al mondo da The Holmes Report di Vera Modesto
Hotwire Public Relations ha annunciato la nomina di Beatrice Agostinacchio a nuovo Country Manager per l’Italia. In questo ruolo, Agostinacchio avrà la responsabilità della pianificazione strategica e dello sviluppo del business locale per la filiale italiana dell’agenzia globale di relazioni pubbliche e comunicazione integrata, recentemente nominata Best Tech Pr Agency al mondo da The Holmes Report. Beatrice Agostinacchio vanta un’esperienza più che decennale nel mondo della comunicazione, maturata in importanti agenzie internazionali. Inizia la carriera in Weber Shandwick e cresce professionalmente fino a ricoprire il ruolo di senior account. In que-
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beatrice agostinacchio sti anni si è dedicata alle attività internazionali del network e ha curato le media relation e i progetti in ambito pr per clienti come Microsoft, Expedia, Samsung, Tele2, Nortel, Attachmate Group. Nel 2010 entra in Hotwire Public Relations, agenzia globale di relazioni pubbliche e comunicazione integrata, assumendo la carica di programme manager prima e di programme director poi: in questo delicato ruolo si occupa del coordinamento strategico dei progetti pr per i clienti, della pianificazione e dell’integrazione di campagne marketing e social, della gestione di attività locali e internazionali, annoverando tra i suoi clienti aziende internazionali e locali quali, tra le al-
tre, Sony Mobile Communications, Pantone, Qualcomm, Just Eat, William Hill, Ruckus Wireless, Alk, Turn e Shazam. E da gennaio 2015 assume il ruolo di Country Manager per guidare la divisione italiana e contribuire all’espansione dell’agenzia a livello globale. «Sono molto contento di annunciare la nomina di Beatrice a Country Manager - dichiara Brendon Craigie, Group Ceo di Hotwire Public Relations -. Negli ultimi tre anni ha rivestito un ruolo fondamentale nel supportare lo sviluppo del business italiano e la relativa crescita dell’agenzia. Fa particolarmente piacere poter offrire simili opportunità a talenti appassionati e ambiziosi che sono maturati all’interno dell’organizzazione. Beatrice rappresenta la continuità e sono convinto saprà portare il suo tocco distintivo all’ufficio italiano». Hotwire è un’agenzia che si propone al mercato come una reale alternativa: un agile e innovativo sfidante dell’ordine prestabilito, che sviluppa campagne all’avanguardia per le aziende più ambiziose. Sin dalla sua creazione, nel 2000, Hotwire è emersa come una delle agenzie di consulenza in ambito comunicazione a maggiore crescita su scala internazionale e oggi opera attraverso 22 uffici dislocati tra Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Italia, Australia, Nuova Zelanda e un solido network di agenzie affiliate a livello globale. ANNO VI | #007|MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015
Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL TIME BIDDING
Rocket Fuel in 4 passaggi.
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CROSS-CHANNEL
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REAL RESULTS
MEDIA D ATA
6,9%
cinema COM
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il dato si riferisce al calo dei biglietti staccati nei cinema italiani a fine 2014 rispetto all’anno precedente
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E’ l’aumento della media delle presenze per schermo per quanto riguarda le concessionarie audimovie
L’organismo che “sorveglia” l’affluenza nelle sale ha rilavato i dati della prima settimana dell’anno, in controtendenza rispetto al 2014
Audimovie registra un aumento delle presenze al cinema C’è un incremento del 34,6% dei biglietti staccati, per un ammontare complessivo di 5.108.885. Cresce sensibilmente anche la media presenze per schermo che nel caso delle concessionarie aderenti raggiunge quota 1.910 e il 34% in più sull’anno precedente di Daniele Bologna
Audimovie ha pubblicato i dati della Prima Settimana di Gennaio 2015 (dall’1 al 7 genaio) sulle presenze al Cinema, che segna una decisa inversione di tendenza rispetto al 2014 (chiuso a -6,9% di biglietti verso il 2013). I primi sette giorni registrano, infatti, nei confronti della prima settimana dello scorso anno (dal 2 all’8 gennaio) un incremento del 34,6% dei biglietti staccati, per un ammontare complessivo di 5.108.885. Cresce sensibil-
mente anche la media presenze per schermo che nel caso delle concessionarie aderenti ad Audimovie raggiunge quota 1.910 (+34% sull’anno precedente). Le concessionarie che nel 2015 hanno rinnovato il rapporto di collaborazione con Audimovie sono Rai Pubblicità, Moviemedia, International Cinemamedia Uci, Prs, tutte rappresentate nel Consiglio di Amministrazione della società, così composto: il presidente è Gian Nico-
Fonte: Ads
Netto incremento dell’affluenza
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nel periodo fra l’1 e il 7 gennaio 2015 si è registrato un incremento del 34,6% dei biglietti staccati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella foto a fianco un’immagine da “big eyes”, con amy adams, una delle pellicole che hanno debuttato proprio nella settimana rilevata da Audimovie
la Vessia, i consiglieri sono Walter Vacchino per Anec, Gino Zagari per Anem, Eugenio Bona e Luciano Tolomei per AssAP Servizi, Fabrizio Menichella, Claudio Noziglia, Fabrizio Piscopo, Fabio Poli e Federico Silvestri per Fcp, Cosimo Osvaldo De Micheli per Unicom, Giovanna Maggioni, Alberto Coperchi-
ni e Raffaele Pastore per Upa, Francesco Giraldo e Giuseppe Rossetto. Sono numerose e importanti le produzioni in uscita nei prossimi mesi e dalle associazioni di esercenti, produttori e distributori è stata sottolineata la volontà di favorire l’uscita di titoli di richiamo tutti i mesi dell’anno.
numeri importanti a valore
le ottime performance evidenziate dai dati rilevati hanno valso incassi complessivi che ammontano a oltre cinque mlioni di euro
gian nicola vessia
alberto coperchini ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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L’epoca d’oro dei centri commerciali è finita: è tempo di pensare a un futuro diverso
Dead Mall Walking: il collasso si avvicina per i templi dello shopping?
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Il panorama dei sobborghi americani è costellato dagli scheletri abbandonati di quelli che un tempo erano i simboli dell’American Way of Life. Disastro economico o nuova opportunità? di Valentina Lunardi
Un uomo si aggira da solo in un grande spazio, le suole delle sue scarpe rimandano il rumore della gomma che schiaccia pezzi di vetro, foglie morte che lentamente si sbriciolano, una miscellanea di oggetti che hanno ormai perso l’identità della funzione per cui sono stati creati e già fanno parte di quella massa informe di materiali che prende il nome di spazzatura. Ogni tanto l’uomo si ferma e un flash cattura, sotto la sua luce abbagliante, i profili di scale, panchine, vetrine, cavi elettrici che altrimenti giacciono nella luce polverosa che giunge da grandi aperture nelle murature, per la gran parte curiosamente prive di vetri. Nei luoghi abbandonati, perché è di un luogo abbandonato che stiamo parlando, le finestre sono sempre le prime a soccombere sotto la forza distruttrice della scomparsa della presenza umana. L’uomo protagonista di questo scenario post-apocalitANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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tico si chiama Seph Lawless, o almeno questo è lo pseudonimo con cui si firma, ed è un artista e attivista politico americano, che tra il 2013 e lo scorso anno ha compiuto un viaggio attraverso gli Stati Uniti, con meta aree abbandonate ed economicamente depresse. Da questo percorso attraverso una realtà in disfacimento è nato il libro “Au-
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topsy of America” (2013), cui è seguito “Black Friday The Collapse of the American Shopping Mall” (2014). E Seph non è dovuto andare a caccia nelle parti più sperdute del Paese per incontrare gli scheletri silenziosi di quelle che un tempo, soprattutto per le generazioni nate negli anni del dopoguerra, erano le “nuove piazze”, luoghi per fare ac-
quisti, mangiare, ma anche socializzare e trascorrere il proprio tempo libero. Gli shopping mall, definiti dalla scrittrice e giornalista Joan Didion le “piramidi degli anni del boom economico”, protagonisti assoluti del consumismo suburbano, stanno iniziando a scomparire un po’ ovunque negli Usa, seguendo la stessa sorte di quei maestosi monumenti che sembravo essere fatti per l’eternità e, invece, sono stati inghiottiti dalla polvere, con la scomparsa della cultura che li aveva prima onorati. «Arrivavi qui, facevi shopping, ti vestivi bene per l’occasione - perché stavi andando al “mall”. Questo è quello che la gente faceva, - ha spiegato a David Uberti, del The Guardian, Lawless, davanti a ciò che resta oggi del Rolling Acres Mall di Akron, Ohio. - Era molto consumistico, nel lato peggiore del termine, ma c’era qualcosa di bello in tutto questo. C’era qualcosa in quei luoghi». Gli shopping mall sulla via della chiusura definitiva stanno numericamente aumentando, e questo accade nel loro “habitat naturale”: quelle aree suburbane abitate da una middle-class che tale non è più, sconfitta da un lungo cambiamento socioeconomico che ne ha assottigliato il potere d’acquisto, così come il suo ruolo nello stile di vi-
sta made in Usa. Il modello d’acquisto pensato per un pubblico interclassista, ma dalle abitudini omologate, non regge più di fronte a una società dalla forma a clessidra; nel mezzo l’estinta classe media, che riuniva ceto medio e classe operaia, sovrastata oggi numericamente dai lavoratori a salario minimo (così come lo è il loro potere d’acquisto), clienti fissi degli ipermercati discount, e con in alto la minoranza upper-class, frequentatrice di grandi magazzini come Saks Fifth Avenue o di piccoli negozi dallo stile “più europeo”. Gli ultimi esemplari di mall di nuova costruzione risalgono al 2006, mentre il 2007 ha segnato l’anno che per primo, dal 1950, non ha registrato nuove aperture. Come è facilmente intuibile, la recessione economica del 2008 ha rappresentato un pugno allo stomaco al già traballante sistema dei centri commerciali. Prendendo ad esempio uno dei grandi mall ancora esistenti, quello di Charlotte nel North Carolina, l’imminente crisi è ben visibile dai numeri: esteso per 1,1 milioni di metri quadrati, oggi registra vendite per metro quadro pari a 210 dollari, una netta discesa dai 288 dollari del 2001, e al di sotto di quella soglia dei 250 dollari per metro quadro, considerata il limite per mantener-
si al di sopra del pericolo di fallimento. Tra 2007 e 2009 sono stati ben 400 i grandi centri commerciali che hanno chiuso i battenti, su un totale di 2000. E ha fatto storia la bancarotta, annunciata nell’aprile 2009, della General Growth Properties, uno dei più grandi gestori di mall degli Stati Uniti. Fondato più di cinquant’anni fa, questo gigante del retail riuniva 200 centri commerciali in quarantaquattro Stati, per un totale di oltre 200 milioni di metri quadrati e 24 mila dipendenti; incapace di rifinanziare i suoi 3,3 miliardi di dollari di debito, con la sua chiusura ha segnato uno dei più grandi collassi privati nella storia economica americana. Oggi tra i 1200 mall ancora in attività, circa l’80% è considerato in buone condizione economiche, contro il 94% registrato da CoStar Group, importante provider di dati per il settore del real estate, nel 2006; ma circa il 15% presenta tra il 10 e il 15% dei propri spazi privi di negozi, e il 3,4% ha più della metà dei propri punti vendita sfitti, pari a oltre 30 milioni di metri quadrati che giacciono privi di utilizzo. Secondo molti analisti nei prossimi 15/20 anni la metà dei mall americani andrà incontro alla chiusura. Andando a popolare ulteriormente il sito www.deadmalls.com, che
sta diventato un fenomeno culturale del web e efficientemente censisce ogni nuova cessata attività. L’aria di fallimento si respira anche dalle parole degli stessi addetti al settore: «È possibile osservare come gli Arated mall continuino ad avere buone performance ha affermato Steven Lowy, co-chief executive della Westfield Corporation, con base in Australia, ma che rappresenta oggi uno dei maggior player globali tra i gestori di centri commerciali. - Il nostro business è più regionale e focalizzato sulla fascia alta di acquisto. Esistono gradienti morti o morenti, ma tutto ciò che si posizione nella fascia mediana di mercato è problematico». Negli Stati Uniti Westfield ha liqui-
dato le proprietà dislocate nel Midwest, un tempo area densamente popolata dalla middle-class dei colletti blu e oggi nell’occhio del ciclone di questa “crisi dello shopping”, per focalizzarsi sulle zone costiere più benestanti. Tom Simmons, che supervisiona la visione medio-Atlantica degli shopping center di Kimco, altro gigante del real estate, condivide questa linea: «Ci sono mall di categoria B e C nei mercati terziari che sono dei veri e propri dinosauri e probabilmente moriranno. Mentre i mall considerati di “serie A” stanno facendo piuttosto bene». Che sia un canto del cigno? Nel frattempo, lo scorso agosto, l’International Council of Shopping Centers, associazione indu-
gli stati uniti pullulano di shoppiing center ormai in via di disfacimento
negli usa gli ultimi mall sono stati costruiti nel 2006. in questa immagine, il rendering degli uffici per ospitare i team dedicati a google glass ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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striale dei centri commerciali con base a New York, ha assoldato l’importante società di pubbliche relazioni Burson-Marsteller «Per chiarire come stiano realmente le cose e bloccare l’idea negativa che entro pochi anni i mall non esisteranno più», ha affermato Jess Tron, direttore della comunicazione dell’ICSC. Nascita e decadenza di un mito americano. E per il futuro? Lo shopping mall affonda le sue radici nella cultura americana figlia del boom economico degli anni ’50 e dell’ascesa del modello dello stile di vita americano in tutto l’Occidente. Padre del centro commerciale è considerato Victor Gruen,
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nato a Vienna e arrivato negli Stati Uniti poco prima dell’esplodere del primo conflitto mondiale, ideatore del Southdale mall di Edina, un sobborgo di Minneapolis, Minnesota. Prima della comparsa di questo primo shopping center nel 1956, i mall seguivano un modello strutturale simile a quello delle grandi vie commerciali cittadine, con i vari punti vendita affacciati singolarmente su di un percorso centrale. A Southdale, Gruen introdusse l’idea di una struttura multipiano, dotata di aria condizionata, da fruire internamente, entrando cioè all’interno di uno spazio conchiuso e a se stante, costruito intorno a una piazza artificialmente luminosa, corredata di
fontane e sculture di alberi. Una vera e propria agora artificiale, che tanta fortuna ebbe in seguito, e che venne subito decretata da stampa e opinione pubblica come una parte fondamentale dell’Amercan Way. Questo ecosistema commerciale scintillante e pieno di attrattive ha rappresentato per tanti americani una sorta di Utopia dello shopping, un’alternativa più che soddisfacente ai distretti commerciali; una downtown artificiale e controllata dove sembrava non esserci spazio vitale per criminalità e povertà. Ma il colpo di fulmine con il modello del mall non è avvenuto soltanto dal lato del pubblico-consumatore. Nel 1954 il Congresso,
con l’obiettivo di stimolare gli investimenti nel settore manifatturiero, votò una serie di misure per deprezzare i procedimenti per nuove edificazioni. Limitando così il deprezzamento delle attività commerciali e avviando una lunga fase d’oro per le compagnie d’investimento attive nel settore del real-estate. Come ha raccontato lo storico Thomas Hanchett nel suo articolo “US Tax Policy and the Shopping-Center Boom”, «Investitori e costruttori che stavano gradualmente puntando a nuove edificazioni e ancora tentennavano sul concetto dei centri commerciali, improvvisamente potenziarono i loro progetti in questo senso». Proprio in concomitanza con l’apertura del mall climatizzato di Gruen. E nella maggior parte dei casi, si decise di costruire i nuovi luoghi dello shopping non nei centri dei sobborghi, ma nelle aree più esterne dei centri abitati, in cerca di aree edificabili a prezzi contenuti. Con il risultato di non seguire l’espansione della popolazione e delle zone da essa abitate, ma facendo nascere nuovo inurbamento, “spostando” quello esistente. Nel suo studio Hanchett riporta l’esempio della cittadina di Cortland, New York: con una crescita della popolazione minima tra il 1950 e il 1970,
negli stessi decenni, a due miglia dal centro cittadino, furono edificati sei centri commerciali. Un’ondata di nuovi mall è seguita, inoltre, alla diminuzione delle tasse di proprietà in tutto il paese, fatto che privò i governi locali di un’importante fonte di reddito e rilanciò gli shopping center, e le loro potenziali entrate dalle tasse sugli acquisti, come un’attraente attività da avere nel proprio territorio. Nonostante questa componente “speculativa”, i mall hanno continuato a rappresentare il fulcro della pop culture Usa almeno fino ai primi anni ’90. È in questo decennio che iniziarono a fare la loro comparsa i primi segni di declino, tra il mancato rinnovo, e quindi la mancanza di appeal sui nuovi consumatori, di molti centri commercia-
li e l’invecchiamento e lenta scomparsa dei consumatori della classe media. E si arriva così alla crisi di oggi e ai mall fantasma. Eppure, secondo Ellen Dunham Jones, professore di architettura e design urbano al Georgia Institute of Technology, «I grandi progetti di design e riqualificazione che verranno avviati nei prossimi cinquant’anni ridaranno vita e spazio alle periferie». L’obiettivo è saper affrontare la sfida rappresentata dalle colossali strutture un tempo brulicanti di consumatori, per trovarvi una seconda vita. E già si possono annoverare risultati positivi in questo senso, come mostra la storia del Mayfield Mall. Aperto nel 1966 come primo centro commerciale al coperto della California settentrionale, quando la
Silicon Valley non era ancora quella che conosciamo oggi, nel 1983 il centro commerciale vide chiudere i suoi battenti, ma vide una riqualificazione precoce, ospitando gli uffici della Hewlett-Packard. Dopo una seconda fase in discesa, nel 2013 è stata la volta di Google, che vi ha installato il suo centro direzionale per i Google Glass. E altri hanno seguito questo percorso di reinvenzione, diventando oggi chiese, campus universitari, abitazioni o cliniche mediche. Luoghi nuovamente significativi per il tessuto urbanizzato dei sobborghi, che con l’addio dei mall e dello stile di vita da esso rappresentato, devono essere ricostruire un nuovo senso dell’abitare, del tempo libero e, naturalmente, anche del fare shopping.
i primi segni del declino di questa formula commerciale risalgono agli anni ‘90. qui si vede come è ridotto oggi il mayfield mall di mountain view, in california ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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COM PANY
Una squadra formata da oltre cinquanta persone tra ingegneri, informatici, grafici, sviluppatori, copy e creativi
L’agenzia italiana AQuest trionfa ai CSS Design Awards
Dopo essersi distinta come unica sigla del nostro Paese tra le migliori dieci agenzie indipendenti del 2013 secondo Awwwards.com, la struttura si aggiudica anche l’importante traguardo di “Designer Of The Year”
modo differente e sviluppare ogni singolo progetto con la massima cura e attenzione. E’ questo l’approccio vincente che, insieme a grande passione per il proprio lavoro, originalità e creatività senza confini, l’agenzia offre sia alle piccole start up che alle grandi multinazionali presenti nel portfolio. «Non possiamo nascondere la felicità e la soddisfazione che abbiamo provato nell’aver ricevuto il riconoscimento di “Designer Of The Year 2014” - ha dichiarato Fabio Mer-
L’agenzia veronese aquest al gran completo
di Marianna Marcovich
AQuest, creative digital agency internazionale con sede nella provincia di Verona, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Designer Of The Year
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2014” da parte del CSS Design Awards, istituzione del design e vetrina mondiale che celebra talenti e cattura le novità nella rapida evoluzione del web design. Dopo essersi distinta per essere l’unica italiana
tra le migliori dieci agenzie indipendenti del 2013 secondo Awwwards.com, AQuest si aggiudica anche l’importante traguardo del Desiger Of The Year. Il segreto del successo di questa squadra formata da
oltre 50 persone tra ingegneri, informatici, grafici, sviluppatori, copy e creativi - che nel 2014 ha registrato un incremento di fatturato pari al 44% rispetto all’anno precedente, sta nel fatto di vedere le cose in
il prestigioso riconoscimento di “Designer of the year”
lin, ceo e creative director di AQuest -. Cerchiamo di affrontare ogni sfida con entusiasmo, curiosità e desiderio di creare progetti web originali e innovativi, e a quanto pare la giuria del CSS Design Awards se n’è accorta! Questo premio ci ha reso ancora più consapevoli che l’Italia è in grado di competere a testa alta con i grandi nomi del web design internazionale». AQuest nasce nel 1994 in provincia di Verona come agenzia di digital marketing locale per diventare
poi, con il tempo, un’agenzia internazionale in grado di offrire soluzioni digitali integrate ottenendo oltre cinquanta premi globali in diverse categorie. Il carattere internazionale dell’azienda viene dimostrato anche dalla recente apertura di una sede a Londra, nel quartiere di Southbank, con lo scopo di seguire più da vicino i clienti stranieri e supportare le attività di export e promozione all’estero dei client italiani. Composta da un team giovane (età media 27 anni) e dinamico, in questi vent’anni l’agenzia ha avuto modo di sviluppare competenze in tutti i campi della comunicazione, con particolare focus su quella digitale come web design, creative storytelling, Seo, Sem & Dem, analytics, social media e mobile marketing, software solution, marketing strategies e consulenza. Moda, hotellerie, food e interior design sono i settori in cui AQuest vanta una competenza consolidata. Gli esperti del team seguono i clienti fin dalle prime fasi, supportandoli nella realizzazione dei propri progetti e aiutandoli a scoprire e veicolare i messaggi del brand attraverso campagne di web e social media marketing estremamente personalizzate.
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ME DIA
di Daniele Bologna
A Mountain View non ci si ferma mai e ora Google si prepara a lanciare la sfida diretta a Apple sui pagamenti mobili. Il motore di ricerca starebbe, infatti, provando ad acquistare Softcard, un’azienda specializzata in pagamenti Nfc (Near Field Communication), sistema che permette di usare direttamente lo smartphone per pagare un conto. Sarebbe una mossa, comuque, difensiva, visto che Apple ha rilasciato il sistema Apple Pay nello scorso novembre. Fonti citate dal quotidiano statunitense The Wall Street Journal e poi riprese anche dalla stampa italiana, rivelano la volontà dei fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, di sfidare la compagnia di Cupertino sul suo stesso terreno. Pur senza conferme dalla sede di Mountain View, le indiscrezioni si riferiscono a un’offerta da 50 milioni di euro. La mossa sarebbe rilevante anche per il peso delle compagnie che sostengono Softcard: quest’ultima, infatti, è una joint venture formata nel 2010 da alcuni fra i principali protagonisti della telefonia Usa: At&t, Verizon e T-Mobile. Attualmen-
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si parla un’offerta da 50 milioni di euro su softcard. mossa rilevante per il peso delle compagnie che la sostengono
Sistemi di pagamento: è guerra. E ora Google ritorna in campo
Sfida diretta ad Apple nel mobile payment. Il motore di ricerca sembra volere acquistare Softcard, azienda specializzata in Near Field Communication, sistema che permette di usare direttamente lo smartphone per pagare i conti
ogle. Ma a favore del motore di ricerca andrebbe la predilezione degli azionisti di Softacard, motivata dal fatto che tutti distribuiscono smartphone che montano il sistema Android, sviluppato proprio da Mountain View. Lo stesso Wallet, il primo sistema di pagamenti di Google, si è in realtà arenato sulla scarsa collaborazione da parte del-
le compagnie telefoniche. Anche Softcard, creata proprio dalle compagnie di tlc come contro-mossa al Wallet, non è dunque riuscita a far breccia nel cuore dei consumatori. La soluzione, per entrambe, potrebbe essere proprio di superare gli attriti del passato, che hanno dato luogo a una doppia sconfitta. E fare fronte comune contro Apple.
softcard è frutto di una joint venture formata nel 2010 da alcuni fra i principali protagonisti della telefonia usa: At&t, verizon e t-mobile
te, il sistema è utilizzato in 200 mila punti vendita statunitensi ed è disponibile per gli smartphone che sfruttano il sistema operativo Android e Windows Phone. Nonostante la notevole diffusione, Softcard non ha ottenuto il successo sperato, tanto da costringe-
re la società a optare per un piano di riduzione del personale, che ha portato all’uscita di parecchi dipendenti. Decisione dettata anche dalle perdite registrate nel bilancio: circa 15 milioni di dollari al mese. Eppure, il settore in cui opera è in fermento. Dopo il debutto
di Apple Pay, il mercato dei pagamenti mobile sta crescendo oltre ogni previsione: dai 12,8 miliardi di dollari del 2012 si dovrebbero raggiungere i 90 miliardi a fine 2017, il 48% in più rispetto al 2012. Ma gli analisti si sono spinti ancora più in là, dichiarando che dal
2019 i pagamenti tramite cellulare potrebbero arrivare a 142 miliardi di dollari. Anche PayPal, la società dei pagamenti di eBay che si appresta a essere separata dal portale di shopping online, avrebbe espresso interessamento per l’oggetto del desiderio di GoANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.
Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione
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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012
SC N RIO
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Trenta giovani possono mparare a sviluppare app Android, settore in forte crescita anche nel nostro Paese
Samsung App Academy, chiude con successo la prima edizione Un progetto di formazione professionale unico nel suo genere, ideato da Samsung in collaborazione con il politecnico di milano
i partecipanti alla prima edizione della “samsung app academy”
di Massimo Masi
Si è conclusa al Mip Politecnico di Milano la prima edizione di Samsung App Academy, il progetto di formazione professionale unico nel suo genere ideato da Samsung in collaborazione con la Business School del Politecnico di Milano e il Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria dell’ateneo, che ha offerto la possibilità a trenta giovani di talento, senza occupazione, di cominciare a imparare a sviluppare app Android - un settore in forte crescita anche nel nostro Paese -, generando opportunità di lavoro allineate alle richieste del mercato digitale. Di età compresa fra i 23 e i 35 ani, provenienti da ogni regione d’Italia, con una formazione che spazia dall’eco-
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andrea rangone nomia all’ingegneria, dalle scienze matematiche alla comunicazione, i trenta studenti selezionati hanno realizzato in team nuove applicazioni nell’Aula Samsung, attrezzata con la migliore tecnologia digitale che ha permesso loro di apprendere nel modo più rapido, interattivo ed evoluto i concetti e le competen-
mario levratto ze in materia di programmazione e metterli subito in pratica. Besmart, ColorBuster e Beerp sono solo alcuni esempi dei progetti realizzati dai ragazzi che durante Samsung App Academy hanno potuto liberare la propria creatività tecnologica e sviluppare l’app che hanno sempre sognato. Gli studenti che hanno cre-
ato i progetti più interessanti saranno valutati per svolgere uno stage in Samsung o in una delle aziende partner che hanno aderito al progetto, tra cui Vetrya, Chili, OverMob, Ett, durante il quale potranno mettere a frutto quanto appreso. «La rivoluzione digitale sta trasformando non solo le nostre abitudini ma anche il business e, soprattutto, le competenze richieste dal mercato. Il nostro obiettivo, con Samsung App Academy, è stato proprio quello di aiutare giovani di talento senza occupazione a maturare nuove competenze allineate alle esigenze del mercato in continua
evoluzione e a uno scenario lavorativo sempre più competitivo e globalizzato - ha dichiarato Mario Levratto, Stretegic Planning and External Relations Director Samsung Electronics Italia -. Ci auguriamo che questa collaborazione tra Samsung e il Politecnico di Milano sia presto presa a modello e replicata anche all’estero». «Siamo molto soddisfatti dell’entusiasmo con cui i ragazzi hanno affrontato questo corso e del valore delle app realizzate, che dimostrano l’approccio concreto e l’efficacia di questa iniziativa, ideata per permettere agli studenti di acquisire competenze di base in un mercato in crescita - ha commetato Andrea Rangone, direttore del corso -. Questo progetto conferma ancora una volta il ruolo del Politecnico di Milano quale punto di riferimento a livello italiano e internazionale per la formazione dei giovani in ambito digitale, leva fondamentale per l’innovazione e il rilancio del nostro Paese». Si sta già lavorando a come replicare al meglio questa esperienza nel 2015, cercando di rispondere alle esigenze degli studenti e al contempo essere sempre in linea con i nuovi trend tecnologici, come ad esempio la tecnologia indossabile e l’Internet delle Cose.
i partner Idee e tecnologie rivoluzionarie
l’azienda coreana samsung conta 307.000 dipendenti in 84 paesi
Samsung Electronics delinea il futuro attraverso idee e tecnologie rivoluzionarie, trasformando il mondo dei tv, smartphone, tecnologie indossabili, tablet, fotocamere, elettrodomestici, stampanti, apparecchiature medicali, sistemi di rete e semiconduttori. Alla guida dell’Internet delle Cose, grazie alle iniziative in ambito Digital Health e Smart Home, Samsung conta 307.000 dipendenti in 84 Paesi. La Business School del Politecnico di Milano, invece, è da oltre trent’annianni uno dei più prestigiosi enti di formazione manageriale per laureati in tutte le discipline. Strutturato in forma di Consorzio, il MIP vede affiancati al Politecnico di Milano numerose istituzioni ed aziende nazionali e multinazionali. Lo stretto rapporto che il MIP ha con il mondo delle imprese contribuisce allo sviluppo di progetti di formazione e di ricerca applicata, sempre più vicini alla realtà e alle esigenze del mercato. Dal Politecnico, MIP eredita l’idea della tecnologia come strumento essenziale per creare, innovare e gestire un’azienda. Infine, il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano mira ad essere un’istituzione scientifica di livello mondiale pienamente impegnata nella ricerca all’avanguardia, nella formazione e nel trasferimento tecnologico in informatica, elettronica, automatica, telecomunicazioni e bioingegneria. La visione del Deib è quella di promuovere l’impatto dell’Information and Communication Technology sulla società a livello nazionale ed internazionale, svolgendo ricerca di eccellenza a lungo termine e interdisciplinare e impegnandosi per l’innovazione, il trasferimento tecnologico e l’istruzione. ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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LINK social media
digital journalism
Andrew Watts è “semplicemente” un 19enne appassionato di tecnologia. Ma dal suo punto di vista ci regala uno speciale “focus group” di grande interesse sulla reale percezione che i giovani hanno dei social.
Era inevitabile. L’ampia e ormai cronica crisi del settore media è arrivata anche alle agenzie stampa. Le disdette degli editori, quelle delle amministrazioni pubbliche e sopratutto la tendenza alla disintermediazione tra fonti e lettori hanno letteralmente messo in ginocchio il settore con perdite di ricavi che nell’ultimo anno considerato (2013) sonop state in media del 9,2%. Le agenzie stanno correndo ai ripari, tagliando fortemente i costi, innanzitutto quelli per il personale (leggi giornalisti). Ma è ancora troppo poco per sperare in un avvenire più sereno del presente.
Il punto di vista di un teenager
La crisi delle agenzie di stampa
MEDIUM.COM
PERSONAGGI
Cogliere i frutti (legali) del web Un’ottima intervista a uno degli accademici più influenti del mondo digitale nonché creatore delle licenze creative (gratuite) Creative Commons e teorico della “free culture”. Lessig, che continua a tentare di sottrarre il web dalle brame dei gruppi di potere internazionali e, sopratutto da quelle dei governi di tutto il mondo ha ancora le idee molto chiare. Oggi la sfida è “trasformare un mondo con regole folli in uno con leggi ragionevoli”. Sempre tenendo conto della tecnologia che si evolve rapidamente ma cercando di mantenere il mercato aperto e competitivo.
REPUBBLICA.IT
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LINKIESTA.IT
scenari
Facebook e la guerra dei video
KAWAKUMI.COM
Che il gigante di Menlo Park abbia puntato forte sui video è cosa risaputa. Riguardo al come, ecco una sintetica ma efficace analisi strategica: se non è troppo grande lo compro, altrimenti lo copio...
ANNO ANNOV VI | #004 | #007|MARTEDÌ | MERCOLEDI’ 2014 GENNAIO MARZO 2015 2014
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LINK
L’intervista di M&M Global a uno dei protagonisti dell’advertising globale
Tim Lindsay, tra televisione e sostenibilità ambientale
Il ceo dell’autorevole charity D&AD vanta un curriculum formidabile nel settore. E nessuno come lui sa raccontare il passato, presente e futuro della pubblicità
di Valentina Lunardi
Se si vuole sapere cosa è successo, cambiato, migliorato o peggiorato nel mondo dell’adv non c’è persona migliore a cui chiederlo che Tim Lindsay. Oggi ceo dell’importante charity D&AD, promotrice degli attesissimi Global Association for Creative Advertising & Design Awards, Lindsay ha iniziato la sua carriera nel settore pubblicitario nel 1977; nel suo strabiliante curriculum figurano tutti i grandi nomi del settore: The Gate Worldwide, TBWA, Publicis, Lowe, Young&Rubicam e BHH, per citarne alcuni. Convinto che il futuro dei media e dell’adv sarà mobile, Lindsay pensa, però, che ancora non sia giunta l’ultima ora per il broadcasting. Per il suo punto di vista autorevole e mai scontato, riportiamo un’intervista concessa dal ceo ad M&M Global, dove Tim racconta cosa significhi aver passato “una vita
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sono molto resistenti rispetto a questi processi e non posso dire di essermi particolarmente goduto i mie ultimi due ruoli come ceo e chairman.
nell’advertising”. E qual è la più grande sfida che il settore dovrà affrontare.
Quali sono stati i cambiamenti più importanti avvenuti nel settore dell’adv durante la sua carriera? La relazione cliente/agenzia è cambiata moltissimo - credo in peggio. Dove prima c’era fiducia reciproca, oggi non è rimasto altro che intimidazione. Le agenzie certamente devono ritenersi corresponsabili per aver lasciato che questo accadesse, ma sicuramente le infinite negoziazioni per ogni singola acquisizione hanno danneggiato la nostra capacità di poter offrire le giuste consulenze. E naturalmente, oggi esiste una cosa che si chiama internet.
Quale è stata la maggiore sfida della sua carriera? Sono stato abbastanza fortunato da poter lavorare in alcu-
Come descriverebbe il suo stile di leadership?
Tim Lindsay
ne delle più importanti agenzie e con persone davvero talentuose. I miei nove anni a BBH e i dodici passati con Lowe hanno rappresentato una sfida ogni giorno. Ma credo che la cosa più difficile per un ceo sia cercare di rinnovare un’agenzia:
Non credo di essere la persona adatta per rispondere a questa domanda. Ma se proprio devo, credo amichevole, aperto e collaborativo, anche se penso non debba essere difficile trovare qualcuno che non concordi con questo. Il punto è che l’advertising non è come l’esercito o una banca d’investimento. Le persone non mettono in atto, e probabilmente non devono, sempre ciò che gli viene detto. Devono esserne convinte.
Qual è il miglior consiglio che ha ricevuto? E’ una domanda che mi fanno spesso. Geoff Howard-Spink mi disse “La natura ti ha dato due orecchie e una bocca e
dovresti usarle secondo questa logica”. Il mio consiglio è di lavorare sempre con persone di valore.
Qual è, invece, il suo consiglio per chi vuole lavorare in questo settore? Trova ciò che ami e che sei bravo a fare. Trova persone che ti piacciono e ammiri, che sono bravi in quello in cui tu non lo sei. E avvia un business con loro.
Di cosa sono in cerca i clienti nelle loro soluzioni media e pubblicitarie? Dipende di quali clienti stiamo parlando. Alcuni sono molto conservatori, non sempre nella maniera sbagliata, e sono per mantenere lo status quo. Altri amano le sfide e sono ambiziosi; vogliono farsi un nome aumentando il successo della propria compagnia - e rappresentano il Santo Graal per le agenzie. Altri non hanno una “fottuta” idea di cosa stanno facendo.
Se dovesse scegliere il media che oggi offre le maggiori potenzialità, quale sceglierebbe? E perché? La tv. (Come quelle che puoi comprare ai department store John Lewis, ndr). Seriamente, penso continuerà a farci compagnia a lungo, probabilmente in modi differenti, soprattutto quando scomparirà il modello delle “interruzioni pubblicitarie”.
Qual è la cosa più interessante del lavorare nell’industria pubblicitaria? Con il rischio di apparire patetico, penso che l’advertising abbia la possibilità di contribuire effettivamente al dibattito sulla sostenibilità [ambientale]. Siamo esperti nel convincere le persone a cambiare le proprie abitudini, un’azione che deve avvenire in un sistema industriale che chiede crescita continua in un mondo con risorse non infinite. E il nostro settore è pieno di giovani che desiderano avere un obiettivo importante all’interno della loro vita professionale. Il progetto “White Pencil” promosso da D&AD è contemporaneamente un premio per brand e campagna che cercano di ottenere alti risultati facendo “la cosa giusta”, ma anche un movimento che vuole riunire coloro che sono alla ricerca di nuovi linguaggi, strumenti, idee e processi per prepararsi a guidare i clienti nella Corporate Social Responsability. C’è ancora molta strada da fare in questo senso. Ed è il momento di iniziare.
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
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23 gennaio - online @ ore 12:00/13:00
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sotto osservazione i principali trend legati a Social Media Marketing e Digital Communication per il 2015 Riccardo Scandellari crea contenuti e percorsi di visibilità per le persone e le aziende nel web. Fa corsi di formazione e consulenze. e a un certo punto ha voluto creare un proprio sito internet. Precedentemente li creava per i clienti e non volendo fare la figura del calzolaio con le scarpe rotte… Il blog personale, per come lo intendo lui, deve essere una sorta di blocco appunti. Almeno è quello che ha fatto all’inizio, ora è diventato un luogo in cui comunicare idee, le sue idee. E spiega che per farne un fenomeno di successo servono soprattutto Costanza e dedizione. ha aperto il blog quattro volte prima di crederci veramente. Poi ha appreso la lezione fondamentale: per avere successo con un blog bisogna fregarsene di quanti accessi ci sono o ci saranno e curare ogni singolo contenuto con amore e continuità
visioni
di
Matteo Dedè
blog, la voglia di conversare
che non passerà mai L’errore che non si deve commettere nel comunicare con i propri lettori è prenderli in giro fingendo di essere qualcosa che non si è. Servono invece coerenza e presenza nel rispondere ai commenti e sostenere le proprie idee. Si assiste ormai al proliferare dei social e se qualcuno pensa che ciò possa condurli a un’inflazione e al progressivo svuotamento, per ora è stato il contrario esatto; direi che i social assolvono un’esigenza primaria degli utenti in rete che è conversare. Se moriranno i social nascerà qualcos’altro che prenderà il loro posto e che servirà allo stesso scopo. E ci sono varie teorie su come saranno i social del futuro, che passano per la realtà virtuale fino alla loro scomparsa. Diciamo che il mobile e le tecnologie indossabili la faranno da padrone. Il futuro lavorativo di ognuno di noi è segnato da quello che si dirà di noi sul web, già oggi non esiste recruiter che non indaghi su Google e i principali social su un candi-
dato, a conferma delle cose scritte nel curriculum. Anche gli imprenditori hanno scoperto come da Google, oggi, arrivi il lavoro e le opportunità. E’ il momento giusto di curare la propria personale presenza online in modo da essere presenti correttamente prima che sia troppo tardi. Se non si conoscono ancora concetti come personal branding e web reputation e magari non si svolge un lavoro che porti direttamente alla pensione siamo di frote a un problema. Il mio testo “Fai Di Te Stesso Un Brand” non è certo l’unico libro esistente sull’argomento, ce ne sono di altri ottimi. Ma questo volume ho voluto confezionarlo in modo da risultare semplice e pratico anche a chi non è un veterano sul web. Ho la volontà di migliorare sempre più a scrivere, parlare in pubblico e cogliere tutte le opportunità che mi si presenteranno. Insomma, la crescita personale non si ferma mai ed è obbligatoria l’autoformazione costante.
Il 23 gennaio, dalle 12:00 alle 13:00, si terrà il Webinar di approfondimento e confronto di Osservatori. net dedicato ai trend di Social Media Marketing e Digital Communication per il 2015 con esempi pratici su come utilizzare strategicamente i social network nelle strategie di comunicazione e marketing per le aziende, con particolare attenzione al ruolo di LinkedIn, Facebook Twitter e GooglePlus per incrementare business e positioning. L’incontro approfondirà la tematica attraverso la presentazione di un case study di social media marketing. Il Webinar sarà tenuto da Andrea Albanese, Social Media Manager e Digital Communication Advisor, docente presso la Business School de IlSole24Ore, lo SNID (Social Network Influence Design) Master Poli Design Politecnico di Milano e il CentroStudi Giornalismo e Comunicazione di Roma. Albanaese è ache l’organizzatore del Social Media Marketing Day Italia, espressione delle communities di oltre 35 mila professionisti in area social e digital. All’interno delle sue aree di riferimento conduce attività di ricerca, formazione e consulenza per aziende private ed organizzazioni pubbliche italiane. Il Webinar è acquistabile singolarmente al prezzo di 190 euro + Iva. E acquistando il Webinar sarà possibile vederlo anche on demand per dieci giorni dopo la messa online del video. ANNO VI | #007|MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015