visioni / ruggero frezza
Un Paese ricco di capitale umano. Inconsapevolmente
29 COM
ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
Cosa manca all’Italia per poter divenire un hub dell’innovazione? A prima vista sembra che manchi in maniera drammatica il lubrificante, l’acqua in cui possono nuotare i pesci dello stagno...
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Ne conseguono nuove opportunità di visibilità per i brand in Europa
Accordo fra Gruppo Espresso e Discovery: cessione di All Music
La virtual home è stata sviluppata da Espresso Communication
Il manager proviene dal quotidiano torinese La Stampa
L’alleanza è siglata: smartclip diventa partner di Toshiba
Deejay TV ha un nuovo editore: Discovery Italia
E’ online la nuova piattaforma corporate ed e-shop di Kundalini
Eni: arriva Marco Bardazzi a capo della comunicazione esterna
scenario
Migliorano i Top Player del lusso
24 link
coverstory
Microsoft vista da Satya Nadella
15
La community del business secondo il modello di Logotel E’ il cosiddetto “business community model”, uno strumento efficace per importare l’innovazione all’interno delle organizzazioni complesse
3
13
21
23
26
COM
i fatti del giorno
Accordo di spessore per la piattaforma tecnologica e di marketing per il video adv digitale
Alleanza siglata: smartclip partner di Toshiba
I
l gruppo smartclip ha annunciato una nuova partnership con Toshiba, produttore leader globale di tv. La piattaforma tecnologica e di marketing per il video advertising digitale, si è aggiudicata i diritti per la gestione pubblicitaria in Europa delle smart tv della società giapponese, continuando, così, ad ampliare il proprio inventario per smart e addressable tv. In qualità di partner di Toshiba, smartclip distribuirà campagne video digitali sulle home page d’accesso (home screen) delle tv Toshiba in tutta Europa, creando nuove opportunità di grande visibilità per i brand. Oltre all’incremento dell’inventario per le smart tv, inserzionisti e agenzie, da oggi, possono accedere anche all’inventario addressable tv, in modalità programmatica, attraverso il private video exchange proprietario di smartclip, SmartX Platform, ottimizzando la targetizzazione del proprio pubblico su ogni dispositivo dotato di uno schermo. L’accesso in modalità programmatica, per la prima volta rende possibile gestire i formati pubblicitari in modo dinamico e in tempo reale sulle piattaforme smart tv e addressable tv. Con la monetizzazione dell’inventory delle smart tv, smartclip prosegue il proprio percorso di evoluzione verso un ap-
3
Verranno distribuite campagne video digitali sulle home page d’accesso (home screen) delle tv Toshiba in tutta Europa, creando nuove opportunità di grande visibilità per i brand di Daniele Bologna proccio olistico della distribuzione di video advertising, digitale e ad-server based, su tutti gli schermi indipendentemente dalla tecnologia usata per fornire il contenuto. Olivier Van Wynendaele, Head of Tv Cloud Services di Toshiba dichiara: «Abbiamo scelto smartclip consapevoli delle loro grandi capacità di monetizzazione, della loro conoscenza del mercato e, naturalmente, della loro esperienza. Soprattutto ci ha favorevolmente colpito l’opportunità di poter contare su un unico partner pan-europeo capace di contribuire alla crescita del nostro business pubblicitario». E Oliver Vesper, Managing Director di smartclip, afferma: «Toshiba è uno dei produttori di maggior successo, le loro televisioni si trovano facilmente nelle case e nei salotti di tutto il mondo: le piattaforme smart tv rappresentano un segmento pubblicitario estremamen-
te interessante, che identifica un preciso target di utenti fortemente interessati all’intrattenimento. Siamo pertanto lieti di poter aggiungere un altro autorevole partner che ci fa iniziare con grinta questo nuovo anno -. Naturalmente, l’esperienza nell’ambito delle smart tv è un fattore indispensabile, ma anche la dimensione è un fattore cruciale. Con questa nuova partnership siamo in grado di portare grandi benefici a Toshiba e nello stesso tempo offriamo all’industry pubblicitaria il più grande coverage su smart tv finora registrato». Con l’ingresso di Toshiba come nuovo partner, smartclip continua a espandere la distribuzione di pubblicità video su connected tv anche nel 2015, rafforzando la sua leadership di mercato in questo segmento. Smartclip ha già stretto alleanze a lungo termine con gli altri principali produttori di tv.
il top management esprime soddisfazione per l’accordo
nelle foto, da sinistra, oliver vesper, managing director di smartclip e Oliver van Wynendaele, head of tv cloud services di toshiba. I due manager hanno espresso piena soddisfazione per l’accordo e per le prospettive future cui esso apre
ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
COM
i fatti del giorno
Concessionarie
partnership
FremantleMedia e Mosaicoon uniscono le forze nel nome del digital branded content L’obiettivo è costruire vere e proprie di Pietro Castagna “storie” pubblicitarie su misura del cliente per veicolare i valori del brand e creare un tor, digital entertainment di commenlegame di fiducia tra venditore e acquirente FremantleMedia, ta: «La collaborazione con
F
Ugo Parodi Giusino
4
remantleMedia, top player mondiale nella produzione televisiva di intrattenimento con format come X Factor, The Apprentice, Italia’s Got Talent, e Mosaicoon, leader nella produzione e distribuzione di contenuti video digitali, unisco-
no le rispettive competenze per inaugurare una nuova era nel digital branded content. L’accordo è volto a creare contenuti in grado di intrattenere, emozionare e affascinare gli utenti, legandoli al brand in una relazione intima e coinvolgente. Non più messaggi pubblicitari, ma “storie” create su misura per veicolare i valori del brand, distribuite secondo le più innovative strategie digitali e monitorati per conoscere in ogni momento e in tempo reale l’andamento della performance in rete. Ilaria Nicosia, direc-
Mosaicoon spinge ancora più avanti la strategia digitale del gruppo, portando la creatività e la capacità produttiva di cui FremantleMedia è capace fuori dai confini televisivi e dentro il territorio sterminato del web». Ugo Parodi Giusino, ceo di Mosaicoon, aggiunge: «Il web costituisce oggi lo strumento migliore per veicolare grandi contenuti a un pubblico sempre più targettizzato e consapevole. FremantleMedia rappresenta in tal senso per noi un partner di grande importanza, capace di portare in ambito digital tutta la forza e la qualità delle le grandi produzioni video, e di arricchirle poi con la potenza di penetrazione del web grazie ad una sinergia di know how».
Al via da stasera su Rai1 il nuovo formato pubblicitario “E’ tutto un quiz” con golia
Prodotto dall’agenzia creativa interna Air, prevede un’offerta personalizzabile per ogni cliente e la presenza di un testimonial. La pianificazione del formato è crossmediale
A
ndrà in onda questa sera su Rai1 20,30 E’ tutto un quiz, nuovo formato pubblicitario proposto agli investitori da Rai Pubblicità. Il nuovo formato in stile quiz show, prodotto dall’agenzia creativa interna a Rai Pubblicità Air, prevede che a un testimonial di rilievo – volti noti televisivi e non solo – venga posta una ve-
Costantino della Gherardesca
loce serie di domande sul brand dalla conduttrice Francesca Fichera “professorina” de l’Eredità. Il nuovo formato pubblicitario dura 4 secondi tutti in affollamento ed è trasmesso in prima serata sulle reti Rai, preceduto durante il giorno da una serie di teaser della durata di 7”. Il primo cliente che ha pianificato “È tutto un quiz” è Perfetti
di Massimo Luis Van Melle con il brand Golia, mentre il testimonial a cui verranno fatte divertenti domande sulle caramelle Golia - ogni giorno diverse per ogni messa in onda del quiz - è Costantino Della Gherardesca. Il formato è crossmediale e prevede pianificazioni tv, radio, web e cinema. L’offerta è personalizzabile per ogni cliente in base ai contenuti, al testimonial scelto, e al numero di quiz e teaser acquistati.
Lorenza Lei ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
COM
i fatti del giorno CAMPAGNE
I frollini Vita Mia! Balocco da domenica in tv con Sunny La linea debutta sul grande schermo con il nuovo episodio della campagna tv “Il Paese del Signor Balocco” di Massimo Luiss Alberto Balocco
D
a domenica i frollini Vita Mia! Balocco saranno protagonisti di un nuovo episodio della campagna tv “Il Paese del Signor Balocco” che rimarrà on air per due settimane su tutte le reti generaliste, digitali e satellitari. Il nuovo episodio, dedicato ai Frollini Senza Zuccheri Aggiunti, rappresenta il debutto in tv del brand Vita Mia!, che si inserisce così nel nuovo format di comunicazione ideato dall’agenzia Sunny Milano: il “Paese del Signor Balocco” è il luogo ideale dove ogni giorno la bontà si sveglia con i suoi abitan-
6
ti, un paese a misura d’uomo, in cui il ritmo della vita quotidiana scorre tra persone che si relazionano con piccoli gesti, vivendo appieno la dolcezza e il piacere dello stare insieme e che, naturalmente, invitano
Pinterest punta sull’ad targeting con Kosei di Marianna Marcovich Pinterest ha acquisito Kosei, startup fondata nel 2014 a Palo Alto, California, da Lance Riedel e Jure Leskovec e specializzata in raccomandazioni di prodotto personalizzate. Con questa operazione, il social punta a migliorare le proprie capacità di ad targeting rendendo i Promoted Pin più attrattivi agli occhi degli inserzionisti. D’altronde, stando ai dati comScore, sono ormai 70 milioni le persone che usano Pinterest almeno una volta al mese e la piattaforma sta incominciando a capitalizzare con l’estensione dei Promoted Pin a tutti i brand del mercato americano. La sua tecnologia verrà utilizzata da Pinterest «Per servire l’annuncio giusto al momento giusto con benefici tangibili per gli utenti», ha dichiarato Joanne Bradford, head of partnerships di Pinterest, precisando che quest’anno il social ha in serbo diverse novità di prodotto. I termini dell’operazione non sono stati resi noti.
L’azienda ha acquisito la startup, che sviluppa una tecnologia di raccomandazioni personalizzate, utile per renedere attrattivi i Promoted Pin agli inserzionisti
ADVERTISING
l’alimentazione è il segreto per un corretto stile di vita
con la promozione dei frollini vita mia! la società cuneese, guidata da tre generazione dalla famiglia balocco e leader nel settore dolciario, vuole trasmettere uno stile di vita sano e naturale
MERCATO
Serie A Tim lancia i nuovi spot: Pif e il fair play si confermano al centro del progetto
tutti a “fare i buoni”. L’obiettivo del nuovo format è di trasformare Balocco sempre più in una “Love Mark”. Trait d’union di tutti gli spot è l’apertura con lo storico furgone Balocco. Per l’agenzia, direttori creativi Antonio Cirenza e Marco Calaprice. Casa di Produzione The Family, per la regia di Luca Lucini.
di Vera Modesto Con l’inizio del girone di ritorno del massimo campionato TIM – sponsor ufficiale della Serie A TIM, della TIM Cup, della Supercoppa TIM e della Primavera TIM – e Lega Serie A lanciano le nuove sigle che introdurranno le partite del campionato, gli eventi della Lega Serie A e i programmi
televisivi a essi dedicati. Nei nuovi spot troveremo Pif impegnato in una partitella di pallone all’insegna del fair play insieme ai ragazzi dell’oratorio della Parrocchia del Santissimo Redentore di Monserrato (CA), sul campo realizzato dalla Junior TIM Cup - il torneo di calcio a 7 under 14 organizzato negli oratori di 15 città italiane dal Centro Spor-
tivo Italiano, TIM e Lega Serie A. Il racconto delle nuove sigle è incentrato sulla passione dei bambini per il calcio, espressa attraverso il fair play. Anche queste sigle sono realizzate da Leagas Delaney Italia, che firma tutte le iniziative messe in campo da TIM e Lega Serie A. La casa di produzione è Think Cattleya per la regia di Matteo Bonifazio. ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
COM
i fatti del giorno
Nicolas Bargi
advertising
Record di views per i video virali di Save The Duck L’agenzia creativa Connexia ha coinvolto quattro Youtubers creando un concept divertente e coinvolgente Connexia ha coinvolto quattro YouTubers di successo come Relative, Edoardo Mecca, The Frenchmole e Federico Clapis per sensibilizzare i consumatori sull’utilizzo di piumini duck-free di Save The Duck, con un concept divertente e dall’alto contenuto virale. Il risultato? Oltre 1.400.000 visualizzazioni. Il solo video di Federico Clapis, conosciuto anche come “Behind A Selfie”, ha registrato oltre 900.000 visualizzazioni in un giorno. Nicolas Bargi, fondatore di Save The Duck, commenta così l’iniziativa: «L’idea di dare voce alla mission di Save The Duck, ovvero la sensibilizzazione all’utilizzo di piuma sintetica, attraverso le star dei social media mi ha da subito entusiasmato. In Connexia, che per noi segue la comunicazione sui social, le digital PR e le media relation, vediamo un partner sempre attento ai nuovi trend e alla ricerca di iniziative di grande impatto per il brand».
7
strategie Promozione territori con media trip organizzati
performance
In occasione dell’Esposizione Universale, la partnership siglata tra le due società punta a creare un sistema che incrementi turismo e volume d’affari nel nostro Paese
In mobilità lo sport continua a fare la parte del leone con Serie A ed Eurolega di Basket. Cresce anche Masterchef
Go conta oltre Explora e illycaffè insieme a Expo Sky 650 mila accessi 2015 per rilanciare il made in italy in una settimana di Massimo Masi
A
pochi mesi dall’inizio di Expo Milano 2015, Explora, il tourist board di Expo 2015, e illycaffè, partner ufficiale della manifestazione Expo 2015 e curatore del Cluster del Caffè, hanno siglato un accordo con lo scopo di promuovere insieme le destinazioni di Expo 2015 in vista dell’Esposizione Universale ed oltre. La partnership vede i due partner uniti nella promozione del territorio italiano a livello internazionale tramite
una serie di azioni congiunte. L’obiettivo di Explora è, dunque, quello di fare sistema per incrementare le presenze turistiche e il volume d’affari degli operatori del territorio in occasione di Expo 2015, valorizzando le eccellenze del Made in Italy. Explora ha trovato in illycaffè un partner con la stessa visione strategica, fortemente incentrata su una politica espansiva sfruttando questa grande occasione per far riprendere il mercato italiano. Fra le azioni congiunte spiccano le cooperazioni du-
rante le sales mission, le attività di promozione e i media trip organizzati da Explora. In linea con questo spirito il 24 gennaio Explora porterà a Milano il BGTW (British Guild of Travel Writers), la principale associazione professionale di giornalisti e scrittori di viaggio del Regno Unito che conta più di 270 membri ufficiali, con un viaggio stampa che farà scoprire agli oltre 80 membri della prestigiosa associazione di giornalisti di viaggio inglese, le bellezze del territorio in occasione di Expo Milano 2015.
restyling Cambiamenti in vista per tutto il settore comunicazione
Italsempione: sito rinnovato con Dolci Advertising dida
L’azienda attiva nel settore delle spedizioni e della logistica è ora protagonista di una nuova campagna stampa istituzionale
Una convention per presentare la nuova strategia di Italsempione, firmata da Dolci Advertising, partner nella comunicazione dallo scorso mese di aprile. Per l’azienda è stata realizzata una nuo-
va campagna stampa istituzionale multisoggetto. L’agenzia, che ha curato tutta la strategia di riposizionamento, è stata inoltre incaricata di sviluppare il restyling del sito web www.italsempione.it,
la brochure istituzionale e tutti i supporti di comunicazione. Al progetto hanno lavorato, sotto la direzione creativa di Barbara Guenzati, l’art director Nalin e il copywriter Pellizzari; account Cittadini.
Cristiano Ronaldo L’assegnazione del Pallone d’oro lunedì 12 gennaio ha dato il via a una settimana ricca di appuntamenti imperdibili per gli affezionati di Sky Go: dalle partite di Serie A a Calciomercato, dal basket a MasterChef. Oltre 655mila collegamenti a Sky Go dal 12 al 18 gennaio, con una media di 2 ore e 37 minuti ciascuno. Il record settimanale è domenica 18 gennaio: oltre 377mila le connessioni totali per seguire l’ultima giornata del girone di andata di Serie A. I picchi più alti raggiunti con il posticipo Juventus-Verona con 129mila accessi alle 21 e 118mila alle 22. Buoni risultati anche sabato 17 per gli anticipi di Serie A, con 298mila contatti totali, e lunedì 12 gennaio per l’assegnazione del Pallone d’oro, con 182mila collegamenti nella giornata. Oltre allo sport, continua il successo di MasterChef su Sky Uno che ottiene ottimi risultati anche in mobilità con oltre 180mila contatti complessivi. ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
COM
MARKET PLACE
A novembre il comparto alimentare è tornato a spingere i consumi
Agli italiani è tornata la voglia di mangiare Resta solo dicembre poi il quadro sui consumi nel 2014 sarà completo, ma i dati ormai parlano chiaro: tra gennaio e novembre le vendite al dettaglio sono scese dell’1,4%, rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo rileva l’Istat di Pietro Castagna
Agli italiani è tornata la voglia di mangiare. A novembre, il comparto alimentare ha spinto i consumi per la prima volta dopo sette mesi di calo sopra lo zero. La crescita è piccola (+0,1%), ma potrebbe essere un segno di lieve ripresa. Secondo i dati Istat, le vendite al dettaglio a novembre hanno avuto un rialzo dello 0,1% su ottobre. Il segno positivo interrompe una scia di cali consecutivi. A dare un impulso è l’alimentare (+0,2%), con il resto dei comparti fermo. Su base annua (ri-
9
spetto quindi a novembre 2013) l’indice comunque rimane negativo (-2,3%). Resta solo dicembre poi il quadro sui consumi nel 2014 sarà completo, ma i dati ormai parlano chiaro: tra gennaio e novembre le vendite al dettaglio sono scese dell’1,4%,
rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo rileva l’Istat, ricordando come il commercio abbia già alle spalle tre anni chiusi con il segno meno davanti. Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di novembre 2013, le vendite segnano una flessione sia per le imprese della grande distribuzione (-1%) sia, in maniera più significativa, per quelle operanti su piccole superfici (-3,4%). “Nel 2014 cresce solo la spesa low cost nei discount alimentari che fa segnare un aumento del 2,3% mentre calano gli acquisti alimentari in italia in tutte le altre forme distributive con un segno negativo nelle vendite nella gdo - grande distribuzione organizzata (-0,7%) ed un vero tonfo per le piccole botteghe alimentari (-2,9%)”, sostiene la Coldiretti attuando una proiezione sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi undici mesi del 2014. Un andamento che ha provocato il crollo del fatturato dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco che è stato del 3,1% a novembre rispetto allo steso periodo dello scorso anno, secondo elaborazioni di Coldiretti.
www.melascrivi.com ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
info@melascrivi.com
facebook.com/melascrivi
800 561 748
youtube.com/melascrivi
COM
MARKET PLACE
E’ questo l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con sms solidale al 45509 che, in occasione del suo 50° anniversario, l’ong COOPI sta promuovendo fino al prossimo 24 gennaio
E’ uno dei Paesi dell’Africa in cui la malnutrizione infantile è più alta
In Mali cinquemila bambini si possono salvare
di Matteo Dedè
Salvare dalla malnutrizione 5 mila bambini di età inferiore ai 5 anni del Mali è l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con sms solidale al 45509 che, in occasione del suo 50° anniversario, l’ong COOPI sta promuovendo fino al prossimo 24 gennaio. Con i fondi raccolti, COOPI potrà finanziare nelle 31 aree sanitarie del Distretto di Segou cure mediche tempestive e attività di prevenzione e sensibilizzazione sulle buone pratiche in modo da contenere i casi di malnutrizione e affrontarli quando la guarigione è ancora possibile. Il Mali, insieme a Niger e Ciad, è il Paese dell’Africa in cui l’emergenza malnutrizione infantile è più alta. Qui un bambino su sei soffre di malnutrizione acuta e la mancanza di cibo è causa di malnutrizione per il 38% dei bambini. Qui oltre la metà dei casi di mortalità infantile deriva dalla malnutrizione. La malnutrizione acuta colpisce il sistema immunitario del bambino che diventa quindi vulnerabile a ogni altra malattia e provoca danni irreparabili allo sviluppo psicofisico se non viene debellata entro i primi due anni di età. Per questo sono urgenti azioni di cura e pre-
11
venzione. Oltre a rafforzare le capacità del personale e delle strutture sanitarie locali nell’affrontare i casi di malnutrizione infantile, COOPI vuole dare un approccio comunitario al progetto, attraverso la presenza continua nei villaggi di 1.120 referenti che dovranno riportare tempestivamente i casi di malnutrizione ai 31 centri di salute e promuovere le corrette pratiche nutrizionali e igienico-sanitarie tra le famiglie. In
aggiunta, proprio perché le cattive condizioni igieniche e la bassa qualità dell’acqua sono la causa del maggior numero di patologie da cui derivano i casi di malnutrizione, COOPI intende realizzare interventi di riabilitazione presso i Centri di Salute e distribuire dei kit igienico-sanitari (sapone, contenitore e prodotti per la depurazione dell’acqua) tra le madri dei bambini appena dimessi per evitare ricadute. ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
Come si crea la pubblicità intelligente.
01
REAL TIME BIDDING
Rocket Fuel in 4 passaggi.
03
CROSS-CHANNEL
04
1 0 1 0 1 01 01 001 1 01 1 01 01 01 01 0 0 1 1 0 0 021 00 0 101101 0 1 01101 0 00 01 0 0 ARTIFICIAL 1 0 0 0 1 0 1 1 1 0 0 1101 01 01 INTELLIGENCE 0 01 0 01 11 0 01101 1 1 0 0 0 101 1 0 01 01 0 01 01 1 1 1 01 01 01 0 0 1 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1 001 1 01 01 01 00 0 01 0 1 1 1 000001 0 0 001 1 01 01 1 01 001 111 1 0 0 01 01 01 1 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 11 0 0 01101 0 01101 01 01 01 1 1 0 0 0 101 0 01 1010 1 0 01100 001 0 0 101 01 0 1 0 0 100 1 1 1 0 1 0 0 01 01 01 01 10 010 101 1 011001 0 0 1 1 0 1 1 01001 1DATA 0 0 001 01 01 1 01 1 01001 1BIG 0 1 1 001 1 0 1 001 0 0 1 01 1 1 001 01 00 01000 0 0 0 1 1 0 1 1 101 0 0 1 01 01 01 0 11 01 0 01101 1 0 01 0 Advertising That Learns ® Con il media buying di Rocket Fuel l’intelligenza artificiale e i big data sono al servizio della pubblicità. Scopri come raggiungere il target più ricettivo su emea.rocketfuel.com/it o scrivi a sales-it@rocketfuel.com
REAL RESULTS
COM
MARKET PLACE
Passaggio di proprietà per All Music, società editrice della televisione, entro fine di gennaio
Deejay TV, canale generalista, ha un nuovo editore: Discovery Italia Il valore dell’operazione è stimabile prudenzialmente in circa 17 milioni di euro, con variazioni in funzione di alcuni parametri tra i quali i risultati di posizionamento del canale nell’ambito del settore della tv digitale terrestre free di Massimo Masi
Gruppo Espresso e Discovery Italia hanno annunciato di aver raggiunto l’accordo per il passaggio di proprietà di All Music, società editrice della televisione nazionale generalista Deejay TV. La finalizzazione dell’operazione è prevista entro la fine del mese di gennaio. In base all’accordo, il nuovo editore Discovery Italia produrrà il canale in partnership con Elemedia (società editrice delle emittenti radiotelevisive di Gruppo Espresso) sempre con il brand Deejay TV. Deejay TV potrà così beneficiare dell’esperienza e della competenza di Discovery Italia che, mantenendo le caratteristiche del canale, ne valorizzerà target e contenuti, come il programma di punta “Deejay chiama Italia”, oltre a prevedere accordi di collaborazione artistica e promozionale. Il valore dell’operazione è stimabile prudenzialmente in circa 17 milioni di euro, con va-
13
riazioni in funzione di alcuni parametri tra i quali i risultati di posizionamento del canale nell’ambito del settore della televisione digitale terrestre free anche con riferimento al consolidamento del brand e ad iniziative congiunte legate al mondo digitale e pubblicitario. Il canale continuerà ad essere distribuito sui multiplex di Persidera (joint venture fra Time del Gruppo Telecom Italia e Gruppo Espresso). Marinella Soldi, President & Managing Director Discovery Networks Southern Europe e Amministratore Delegato Discovery Italia, ha dichiarato: «Con l’acquisizione di Deejay TV, Discovery Italia debutta nella tv generalista e, grazie al proprio modello innovativo di fare tv, porta nuova linfa anche a questo settore dell’intrattenimento televisivo. Forte di un portfolio sempre più rilevante, che si arricchisce di un brand di valore, il gruppo Discovery si consolida come terzo editore nazionale per sha-
re e dà vita a un sistema multipiattaforma e digitale basato su contenuti di qualità».
I bambini malnutriti del Mali crescono con gravi handicap fisici e mentali. Quando crescono. Perché la malnutrizione è una malattia che uccide. La loro speranza si chiama COOPI. Con te, può salvarne cinquemila. Subito.
marinella soldi ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015
COM
COVER STORY
Le community del logotel, la service design company
15
business
COM
COVER STORY
logotel propone Un modello efficace per importare l’innovazione, nei suoi tanti aspetti, all’interno di organizzazioni complesse. è il cosiddetto “business community model” che, concentrandosi sulle moderne community (non necessariamente solo online), punta a curarne non solo l’aspetto economico, ma anche implicazioni sociali e culturali di Vera Modesto
Incertezza, discontinuità, ibridazione. Sono soltanto tre dei tanti “nuovi” vocaboli che ormai quotidianamente siamo costretti a usare nel descrivere pressoché tutte le moderne attività di business. Perché il mondo economico sta cambiando. E velocemente. Così, le imprese e le organizzazioni vincenti
oggi sono quelle che, operando in contesti competitivi sempre più incerti, discontinui e ibridi, hanno compreso la necessità di evolversi, cambiare forma, individuare nuove logiche. Un modello efficace per importare l’innovazione, nei suoi tanti aspetti, all’interno di organizzazioni complesse
TUTTI I NUMERI DI LOGOTEL
50
sono le aziende con le quali Logotel ha collaborato nel corso dell’ultimo anno
16
è il cosiddetto “business community model” che, concentrandosi sulle moderne community (non necessariamente solo online), punta a curarne non solo l’aspetto economico, ma anche le implicazioni sociali e culturali; e ciò vuol dire rivedere e riconsiderare tutte le proprie procedure di lavoro. Le aziende, infatti, vogliono stabilire processi sempre meno verticali, diventare più rapide, distribuire meglio le informazioni all’interno e all’esterno delle proprie mura domestiche. In altre parole, «le Business Community sono una delle risposte con le quali progettare il futuro», come spiega Nicola Favini, General Manager di Logotel, la Service Design Company, leader italiano nel settore, che da ormai vent’anni progetta e accompagna l’innovazione d’impresa in modo collaborativo. E lo fa, appunto, progettando, realizzando e gestendo le cosiddette Business Community. Ma cosa sono in concreto le Business Comunity? E come vanno
8,8mln 21
di euro è il fatturato di Logotel nel 2014, con una crescita del 19,4%
sono gli anni di attività nel campo della formazione aziendale e nel settore del service design
costruite? «Imparare a riorganizzare e riuscire a coinvolgere ogni singolo individuo, capovolgendo la piramide all’interno di un’organizzazione e allargando gli orizzonti fino alla periferia della propria azienda è la base del concetto di business community - spiega ancora Nicola Favini -. Proprio in questo senso le community possono esistere se l’insieme dei servizi che le compongono sono capaci di coinvolgere i partecipanti, creando spazi dove possano riconoscersi ed esprimersi per disegnare percorsi ed esperienze significative. Non stupisce, quindi, che nel corso della fase iniziale di un determinato progetto serva un approccio di Service Design che, mettendo direttamente al centro la figura eclettica del progettista, sia in grado di costruire strategie efficaci attingendo dalle più disparate discipline: dai contenuti alla grafica, dal design alla sociologia. E l’ispirazione va cercata sul campo, soprattutto osservando i luoghi in cui si annidano gli scambi».
Tre fasi: redazione, poi formazione e infine animazione I servizi erogati da una Business Community si snodano su tre livelli. Il primo è il piano di redazione. Una community deve parlare di cose concrete, che
140 29
sono i collaboratori dell’azienda. L’età media aziendale è di 35 anni
ecco il numero di business community gestite da Logotel in Italia e all’estero
in qualche modo entrano ed escano dagli “schermi” delle persone che ne fanno parte. Diventa, quindi, prioritario sviluppare un forte piano di content management, condiviso e sempre in evoluzione, che non escluda i contributi
9
la cifra indica i settori di mercato in cui si sviluppano le business community
provenienti dalla base. Il secondo è il piano di formazione in senso esteso. Se una community deve partecipare all’evoluzione delle organizzazioni, allora tutti i giorni deve allenare quelle competenze che servono a fare me-
60.000
e oltre sono i business users che le community aggregano. e Sono ben diversi dai social users
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
COVER STORY
glio. In questo caso è importante la collaborazione: tutti hanno qualcosa da imparare e da insegnare, sarà la capacità del content management di sviluppare rubriche e strumenti ad aiutare questo processo. Il terzo è il piano di animazione, davvero indispensabile per dare il giusto ritmo ai due precedenti, in quanto stabilisce le modalità attraverso le quali, secondo le logiche del Service Design, si creano attività per garantire partecipazione, coinvolgimento e forme di rewarding, la cosiddetta “call to action” secondo il linguaggio del marketing. Questo significa, nella pratica, stabilire programmi di gamification, distribuire premi digitali, inventarsi ruoli di contributor, e così via. Bisogna considerare che possono esserci molte differenti tipologie di community, tante quanti sono gli input dai quali questa può scaturire. Alcune nascono per allenare i manager alle sfide e per far capire come evitare gli sprechi e ottenere risparmi intelligenti, altre per accelerare i processi di cambiamento dal punto di vista della relazione centro-periferia, altre ancora con l’obiettivo di far parlare di più tutti i touch point aziendali che l’omnicanalità sta mettendo in crisi. «Ma soprattutto una com-
17
munity nasce perché se ne sente il bisogno, perché si è consapevoli che possa contribuire alla trasformazione dell’impresa e delle sue competenze - prosegue Favini -. Una community funziona se la si pone al centro di tutti i processi di un’organizzazione, se diventa il luogo dove si fanno vivere le sfide dell’impresa. Se invece non ha obiettivi chiari e conclamati a tutti i suoi partecipanti rimane solo un ambiente che lascia il tempo che trova». Mix di competenze e capacità d’ascolto Ma il lavoro di chi, come Logotel, aiuta le aziende a creare una efficiente business community non si esaurisce con la “consegna” dell’oggetto. Il suo essere legata ai processi di innovazione e al tentativo di dominare l’incertezza rende, infatti, la community un entità quasi “liquida”, che per funzionare deve essere in grado di adattarsi ai contesti econo-
Multidisciplinari, mettendo al centro le persone
nella foto sopra nicola favini, General Manager di Logotel, la Service Design Company, leader italiano nel settore, che da ormai vent’anni progetta e accompagna l’innovazione d’impresa in modo collaborativo
mici sempre più mutevoli. «Ci piace dire che progettare le community è come progettare dei servizi: occorre essere multidisciplinari, lavorare con le persone, osservare i modelli, e realizzare degli oggetti, che dal momento in cui nascono a dodici mesi dopo sono cambiati mediamente venti volte - spiega ancora il fondatore e Ceo di Logotel -. I motivi sono diversi. Per fare qualche esempio: un nuovo competitor significa urgenza di comunicare; un riassetto organizzativo porta nuovi elementi da far passare; con una minaccia sulla custo-
mer satisfaction c’è tutta la gente da allenare su un determinato argomento. La community produce contenuti immediati, che scadono magari anche dopo poche ore. Oppure è anche capace di produrre dei corsi per stare dietro alle ultime regole di compliance e far si che tutti si allenino su queste regole, senza spostarsi da casa o dal luogo di lavoro ma, soprattutto, si hanno anche dei feedback su come migliorare - conclude Favini -. Ogni azienda ha il proprio ambiente-community e noi le progettiamo e aiutiamo le imprese a gestirle». <
Logotel, una storia di successo: dalla vendita alla “Family Company” Logotel nasce da un’idea di Giuliano Favini, imprenditore con alle spalle una militanza in Ibm durata ben sedici anni che lo ha portato a ricoprire incarichi di responsabilità in varie aree funzionali del gigante tecnologico: formazione, vendita, pianificazione e, infine, marketing nella sede di Parigi. Oltre all’esperienza in Ibm, inoltre, Favini può vantare anche sette anni trascorsi in Selesta Networks, operatore spagnolo ad alto tasso tecnologico. La volontà di Favini è quella di riportare al centro delle funzioni aziendali l’attività di vendita e il ruolo del venditore, ove considerati elementi di secondo piano nelle aziende. Logotel nasce, infatti, nel particolare periodo storico delle grandi privatizzazioni, in cui le grandi aziende uscivano dal regime di monopolio per entrare in un mercato diverso, più “incerto” e decisamente più competitivo. Il nuovo scenario gli fornisce la grande opportunità di fare formazione per motivare le persone (i venditori) “scuotendo le coscienze aziendali”. Una formazione che è diversa da quella “tradizionale”, basata quasi esclusivamente sull’applicazione di mere tecniche di vendita. Così, nel 1993, nasce Logotel, il cui nome deriva, non a caso, dall’unione delle parole di origine greca “logos”, ragionamento, e “telos” scopo: la missione di Logotel è, appunto, “dialogare con uno scopo ben preciso”: la soddisfazione dei clienti. L’impegno di Logotel diventa progressivamente quello di accompagnare la trasformazione delle imprese costruendo insieme ai propri interlocutori percorsi di innovazione durevole e collaborativa (“Weconomy”) che, attraverso un approccio design-driven, generino valore sostenibile e senso condiviso per le organizzazioni, per le persone che vi lavorano e i loro clienti. Il primo corso di formazione parte nel 1995 e sarà per Sip. Negli anni a seguire, Logotel sviluppa progetti di service design combinando in modo innovativo ingredienti come social e business community, design, comunicazione e formazione per alcune tra le più significative imprese nazionali e internazionali (tra i Paesi in cui ha svolto la sua attività vi sono Perù, Brasile, Grecia, Turchia e Cina), fino ad approdare stabilmente, nel 2014, sul mercato francese attraverso Logotel France. Oggi Logotel rappresenta una delle realtà italiane a più alto tasso di innovazione, una “family company” organizzata senza gerarchie, in cui ogni componente della famiglia è allo stesso tempo imprenditore e manager, un “acrobata” dell’innovazione che mixa competenze diverse tutte finalizzate al successo del progetto. Un approccio unico testimoniato anche dalla sua sede, oltre 2.000 metri quadrati di spazi situati nello splendido complesso nato dalla riqualificazione dell’ex stabilimento Faema e organizzati secondo i più moderni dettami ispirati all’innovazione e collaborazione interna. ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
COVER STORY
Le regole di ingaggio che stanno alla base di una Business Community che funziona. e bene Intervista al project manager Matteo Camurani: «Gamification e un sistema di rewarding strutturato concorrono a creare impegno, visibilità e “reputazione” dei partecipanti» «In Logotel siamo quotidianamente impegnati a immaginare, disegnare e progettare servizi che creino motivazione nelle persone: conquistare la fiducia e stimolare la voglia di miglioramento di ciascuno è fondamentale». Matteo Camurani è un Project Manager della service design Logotel, leader italiano delle Business Community con oltre 29 strutture attive, tutte al servizio di clienti multinazionali. Le Community dedicate alle reti di vendita sono il palcoscenico ideale per far emergere i talenti, sia che si tratti di agenti navigati o di stelle nascenti. Le redazioni che presidiano le Community gestite in Logotel operano per sviluppare tutte le dinamiche che concorrono a creare visibilità e “reputazione” dei partecipanti. Per spiegare più da vicino come funziona nel dettaglio una Business Community, Camurani ha risposto alle seguenti domande:
19
Quali sono le regole di ingaggio che utilizzate per coinvolgere le persone? «Utilizziamo diverse logiche a seconda delle necessità e delle dinamiche motivazionali che, sappiamo, sono in grado di generare comportamenti “virtuosi”. Per esempio, facendo leva sulla gamification le attività formative e partecipative possono essere strutturare in chiave competitiva, come se fossero livelli di un videogioco che sblocca altri livelli, altre sfide, altre occasioni di miglioramento e guadagno. L’ingaggio avviene in questi casi con un sistema articolato di attività, classifiche e punti che assegnano riconoscimenti: badge, crediti formativi per godere di corsi formativi ad hoc e a numero chiuso, raggiungimento di status pubblici, tool utili, viaggi premio».
Quanto è importante prestare attenzione al
sistema di rewarding? «Tanto, deve essere in sintonia con l’impegno richiesto nello svolgimento di un’attività. Ad esempio, se chiediamo alla Community di mandarci una foto, la ricompensa corrispondente sarà semplice. Se invece il tipo di interazione è più complesso, allora anche il premio corrispondente sarà più strutturato: potrà trattarsi di una giornata in redazione, premi come punti bonus che permettono di scalare una classifica. Gli strumenti che vanno in questa direzione vanno dalla classica incoronazione ad “Agente del Mese” con relativa intervista del protagonista che si è distinto per una particolare attività o per gli ottimi risultati raggiunti, alla pubblicazione di case history e storie di successo in cui si condivide un’esperienza di valore con i propri colleghi. Ma anche la possibilità di sedere in prima fila nelle convention nazionali e internazio-
nali, oppure “vincere” una cena con il top management dell’azienda per la quale si lavora o con Partner qualificati. O ancora accedere a un gruppo ristretto di agenti, una sorta di élite per la quale ci sono specifici programmi di formazione o gare di vendita. Il senso di appartenenza al gruppo dei migliori è molto forte».
Nelle Community Logotel, il design dei servizi, dei palinsesti e dei contenuti è sempre basato sull’utilità? «Si, partecipando a quanto proposto in Community, ciascuno dei partecipanti deve
poter risparmiare tempo, fatica fisica e fatica mentale. Il progetto del servizio è studiato sulle esigenze dell’utente. Le nostre Community sono sistemi a supporto del business che facilitano lo svolgimento delle attività lavorative quotidiane e il raggiungimento degli obiettivi strategici. Con servizi disegnati in questo modo, l’ingaggio avrà caratteri di convenienza “personale” del partecipante, che corrisponde alla convenienza dell’organizzazione per la quale lavora».
In che modo vengono attivate le tematiche che stimolano la
discussione interna ? «L’ascolto è alla base di qualsiasi discussione reale o potenziale all’interno di una Community. Una redazione scandaglia i forum, i commenti alle news e tutti i contenuti generati spontaneamente dagli utenti. In questo modo si avrà sempre il polso della situazione e si identificheranno prontamente i “fuochi”, cioè quelle tematiche di interesse per la rete di vendita. Una domanda della redazione all’interno del forum può dare vita a una discussione che analizza in profondità quell’argomento specifico, per arrivare alla pubblicazio-
ne di una news o di un nuovo strumento vero e proprio realizzato con i contributi degli stessi partecipanti».
Quali sono le difficoltà più comuni che incontrate nell’attività? «Non è facile mantenere alta l’attenzione e la curiosità tutti i giorni, conciliando, ovviamente, le attività con l’impegno di una vita professionale intensa. In questo senso, i palinsesti proposti dalla redazione e condivisi con il cliente aiutano la gestione delle attività: scandiscono i ritmi, l’intensità e la profondità delle attività, massimizzando l’efficienza e l’efficacia delle risorse coinvolte. Dal lato cliente, non sempre è facile condividere il senso di una minaccia che potrebbe diventare un’opportunità: una critica in un forum della Community magari uò essere utilizzata dal marketing per tarare meglio un’offerta e renderla più competitiva».
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
COM PANY
Per l’azienda produttrice di lampade il design si traduce in sintesi perfetta tra funzione ed emozione
Online la nuova piattaforma digitale, corporate ed e-shop, di Kundalini
La virtual home, realizzata da Espresso Communication, è sviluppata con l’obiettivo di costruire un’immagine digitale per i brand di Vera Modesto
sfefano bordone, presidente di kundalini
È online la nuova piattaforma digitale, corporate ed e-shop, di Kundalini, azienda produttrice di lampade, il cui design si traduce in una sintesi perfettamente calibrata tra funzione ed emozione: www.kundalini.it. La nuova virtual home realizzata da Espresso Communication è sviluppata con l’obiettivo di costruire un’immagine digitale del brand distintiva e inconfondibile, al fine di incrementarne la notorietà e
21
la fedeltà dei consumatori. Una nuova esperienza digitale che sceglie, come codice visivo, il bianco simbolo di luminosità ed eleganze, e una sola nota di colore per sottolineare movimenti, roll over, mouse over e descrizioni specifiche dei prodotti o delle categorie. Il web-site, strutturato con una user experience 3.0, è realizzato con ottimizzazione responsive, adatta a tutti i device mobili, consentendo all’utente una navigazio-
ne semplice e immediata. Un’unica piattaforma unisce sito corporate e Lightlet, un concept di e-shop esclusivo, sottolineato da un naming caratterizzante e nato con l’obiettivo di veicolare gli utenti verso il mondo Kundalini, creando conversioni attraverso offerte speciali, sconti, prodotti in fine serie e provenienti da produzioni cinematografiche e tv. Collegata al Lightlet anche una Wishlist con la possibilità per l’utente di selezionare,
stampare, salvare e condividere i prodotti più desiderati e ricercarli, tramite lo store locator, nei negozi e online. Il progetto, curato sia dal punto di vista creativo che di sviluppo, si inserisce in una più ampia strategia di web marketing, ideale per incrementare la portata di traffico attraverso l’aumento dei tassi di conversione, e affiancata da un monitoraggio continuo del comportamento degli utenti per un sito sempre in evolu-
zione. Design della luce, coinvolgimento ed esperienza di acquisto si fondono in un’unica piattaforma, attraverso cinque sezioni principali: Kundalini: dedicata all’azienda, alla sua storia e alla filosofia che contraddistingue il brand; Prodotti: con un catalogo virtuale completo suddiviso per categorie e schede dettagliate delle singole lampade per le quali è possibile visualizzare immagini ambientate e differenti disponibilità di colore; Designers: dedicata alle firme prestigiose che contraddistinguono i prodotti Kundalini; Kundalini’s World: in cui si lascia spazio alle news, ai video, ai progetti e alla press room; Store Locator: per creare un livello interattivo grazie al quale l’utente può ricercare i prodotti in vendita in store e online. Il Lightlet segue il concetto stilistico del sito corporate. E’ suddiviso secondo le categorie di lampade a disposizione e in base a quattro filtri principali: second choice, used e end of line, oppure è possibile scegliere di filtrare per prezzo e colore, creando un’ottima user experien-
ce e incrementando la capacità di engagement e fidelizzazione del cliente, sempre con una percezione sicura dell’acquisto. Al fine di incrementare la notorietà digitale del brand e realizzare il passaggio da click to like a click to buy,
è stata inoltre attivata una strategia di web marketing che comprende attività di posizionamento sui motori di ricerca, con monitoraggio e analisi dei risultati, e attività orientate ad ottenere traffico qualificato verso il sito web.
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.
Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione
PREMIUM PEOPLE I HIGH PROFILE AUDIENCE
Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012
SC N RIO
COM
Lo dice lo studio “The Race is On”, realizzato da ContactLab ed Exane BNP Paribas
Migliorano tra i top player del lusso le performance legate all’esperienza digitale acquisita dai consumatori Migliorano tra i top player del lusso le performance legate all’esperienza digitale che il consumatore fa del brand: lo dicono i risultati dello studio “The Race is On” (disponibile in download gratuito su http://www.contactlab. com/it/risorsa-in-evidenza/digital-map-the-race-ison), realizzato da ContactLab ed Exane BNP Paribas, che ha registrato una crescita complessiva dell’8% tra ottobre 2014 e gennaio 2015 delle performance digitali dei 28 brand del lusso mappati dalla Digital Competitive Map, un tool proprietario
23
messo a punto dalle due società. La ricerca, presentata da Luca Solca, Managing Director Sector Head Global Luxury Goods di Exane BNP Paribas questa mattina a Milano al convegno di Altagamma “Consumer and Retail Insight 2015” conferma la collaborazione tra Exane BNP Paribas, leader in Equity research e ContactLab, leader in Italia nel digital direct marketing e unica italiana inclusa da Gartner nell’edizione della Market Guide for Email Marketing rilasciata a giugno 2014. I brand del lusso si stanno muovendo velo-
di Daniele Bologna
I brand del luxury si stanno muovendo velocemente per esprimere appieno il proprio potenziale nell’offrire una consumer experience soddisfacente: complessivamente, il panel ha registrato una crescita dell’8% nelle performance solo nell’ultimo trimestre 2014
cemente per esprimere appieno il proprio potenziale nell’offrire un’esperienza digitale soddisfacente al consumatore: complessivamente il panel ha registrato una crescita dell’8% nelle performance solo nell’ultimo trimestre 2014. Quasi tutti i 28 brand analizzati hanno migliorato rispetto alla precedente rilevazione il proprio posizionamento all’interno della mappa competitiva. In particolare i brand europei del lusso hanno fatto i progressi maggiori in termini di digital engagement. Il report evidenzia che i maggiori progressi nelle performance digitali sono stati realizzati da Gucci, Cartier, Bulgari, Saint Laurent, Brunello Cucinelli, Michael Kors seguiti da Ralph Lauren, Tory Burch, Tiffany e Zegna. Tra tutti i 28 brand mappati i passi avanti più significativi si sono avuti sull’asse della digital customer experience, che prende in considerazione parametri legati a tre macroaree di osservazione: l’esperienza di acquisto online, di navigazione sul web e la cross-canalità del brand. I brand del lusso insomma sembrano intenti a raggiungere l’eccellenza in primo luogo sui servizi correlati all’e-commerce, per poi espandersi ulteriormente e ancor più nel dettaglio nel mondo digitale. Più lenta è invece la progressione sull’asse dell’e-commerce strategic reach, che più rap-
presenta le scelte strategiche dell’alta direzione. Globalmente i risultati sono cresciuti in quest’ambito del 4%: un dato che ci racconta di una certa cautela ancora presente nelle decisioni del top management e, nello stesso tempo, di una complessità di attuazione di tutti gli aspetti legati ad un’espansione su scala globale. Si vedono segnali di crescita (+7% rispetto alle precedenti rilevazioni) anche nelle performance di questi brand in termini di esperienza cross canale di acquisto. In particolare i marchi del lusso sono sempre più attenti a garantire al consumatore un’esperienza di acquisto fluida. C’è chi ad esempio dà la possibilità di acquistare online e ritirare in negozio, magari localizzando il punto vendita più vicino alla propria residenza; oppure al contrario consente al consumatore di visualizzare online la reale disponibilità dei prodotti in negozio. Alcuni brand cominciano anche a realizzare app per mobile. Altro fattore di crescita delle performance dei brand del lusso è il miglioramento
dell’usabilità dei canali online. Un merchant su quattro ha rinnovato il proprio sito, altri hanno introdotto una versione mobile, così che ad oggi la quasi totalità dei marchi mappati dalla Digital Competitive Map (26 su 28) offre agli utenti un’esperienza di navigazione ottimale sia da smartphone che da tablet. Questo ultimo punto è molto importante se si prende in considerazione il risultato di un’altra rilevazione firmata ContactLab, che analizza periodicamente i dati di spedito provenienti dalla sua piattaforma. Su un benchmark di oltre 1 miliardo e mezzo di email inviate il 38% delle aperture avviene su mobile, usanza in costante crescita destinata a radicarsi sempre di più e a sostituire le modalità di fruizione tradizionale dell’email. “I brand del lusso hanno abbracciato il nuovo paradigma secondo cui il canale retail e l’e-commerce sono assolutamente complementari – spiega Massimo Fubini, Founder e CEO di ContactLab -. Il mercato del lusso si sta facendo sempre più competitivo e nessuno può permettersi di restare indietro. Luca Solca
Ciò che va sempre più implementato, a supporto di una strategia di vendita capace di generare un impatto significativo sul fatturato globale di un marchio, è una strategia di contatto digitale che fidelizzi l’utente, garantisca un’esperienza di acquisto ottimale e sappia anticiparne i bisogni. Dalla nostra stessa esperienza, supportata dall’evidenza degli studi realizzati con Exane, l’email dà prova di essere il mezzo più idoneo per la costruzione di una relazione nel tempo. Ogni esperienza di acquisto, online e offline, è un touchpoint che deve essere sfruttato per costruire una relazione di fiducia con il cliente”. La Digital Competitive Map è un tool proprietario messo a punto da ContactLab che misura attraverso 66 diversi parametri quantitativi le capacità di engagement di un brand con il proprio pubblico, mettendole a confronto con quelle degli altri player del suo settore. ContactLab ha applicato con Exane BNP Paribas questa metodologia per analizzare un set di brand del lusso selezionato dalla firma di Equity research. La rilevazione, valida su qualsiasi settore di mercato, è in grado di indicare per un brand la qualità dell’esperienza di navigazione su ogni device, il livello del servizio di e-commerce e il numero dei Paesi serviti.
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
ME DIA
missionE: favorire la conoscenza dell’arte e dei beni culturali italiani
Nel 2014 due milioni di lettori per Arte.it
Dal punto di vista dei contenuti la forza strutturale viene dal costante lavoro di accrescimento e manutenzione dell’Italian Art Heritage Database, il primo repertorio digitale georeferenziato del patrimonio artistico in Italia
di Mattedo Dedè
Arte.it, la digital media company che ha come missione quella di favorire la conoscenza dell’arte e dei beni culturali italiani, ha annunciato i dati relativi all’anno appena trascorso per l’omonimo sito web, evidenziando una crescita dell’audience e la fidelizzazione dei lettori. Nel 2014, si legge in una nota, i lettori non duplicati del sito sono passati da 1 milione 600mila del 2013 a quasi 2 milioni segnando una cre-
24
scita pari al 21,67% anno su anno e con un trend positivo dal luglio 2012, quando la società è diventata indipendente in seguito allo spin-off di Arte. it dal Gruppo editoriale La Stampa (Nexta). Il numero di pagine viste è passato nell’ultimo anno da 3 milioni 950mila visualizzazioni di pagina del 2013 a oltre 5 milioni 896mila, con un incremento del 49,84%. Inoltre, il numero di sessioni (singoli collegamenti) è aumentato del 27,08% così come è
aumentato il tempo medio nei collegamenti dei lettori al sito www.arte.it salito nel 2014 da 1 minuto e 25 secondi a oltre 2 minuti, segnando un +41% rispetto all’anno precedente. Quella del 2014 - spiega il direttore editoriale e cofondatore di Arte.it, Eleonora Zamparutti - è stata una crescita guidata da diversi fattori. Dal punto di vista dei contenuti la nostra forza strutturale viene dal costante lavoro di accrescimento e manutenzione dell’Italian Art He-
ritage Database, il primo repertorio digitale georeferenziato del patrimonio artistico in Italia, che oggi conta oltre 10mila punti di interesse mappati. A questo asset unico che rappresenta oltre il 40% della nostra audience abbiamo affiancato una importante attività di aggiornamento editoriale che si è concentrata lungo tre filoni: il notiziario, il calendario e lo sviluppo delle attività della redazione sui social media. Il calendario è stato sicuramente il fiore all’occhiello del 2014, non solo per un incremento ulteriore del numero complessivo degli eventi mappati che ha raggiunto quota 4mila unità (+14,2% rispetto al 2013), ma anche in termini di numero di lettori, basti pensare che nell’ultimo anno abbiamo registrato in questo canale un aumento assoluto di oltre 450mila UV arrivando a sfiorare la cifra totale di 1 milione di lettori annui». «Un altro fattore sicuramente rilevante - continua Piero Muscarà, amministratore delegato e cofondatore di Arte.it - va sicuramente trovato nella esplosione del traffico sul sito proveniente da utenti connessi attraverso dispositivi mobili come smartphone e tablet che ormai insieme rappresentano oltre un terzo della nostra audience».
Assumerà l’incarico il 16 febbraio. il manager Proviene dal quotidiano La Stampa
Eni affida la comunicazione esterna a Marco Bardazzi Ad affiancarlo, come capo ufficio stampa, arriva il supporto di Erika Mandraffino, che lascia Saipem, la società del gruppo specializzata nelle infrastrutture per il settore petrolifero, dove guidava le relazioni istituzionali e la comunicazione dallo scorso ottobre marco bardazzi
erika mandraffino di Marianna Marcovich
Grandi novità nella comunicazione del gruppo Eni. Dopo una lunga selezione condotta dai cacciatori di teste della Spencer Stuart, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha scelto come direttore della comunicazione esterna Marco Bardazzi, che assumerà l’incarico il 16 febbraio. Bardazzi, 47 anni, proviene dalla Stampa, dove era caporedattore centrale e digital editor. Al quotidiano torinese era arrivato nel 2009 dopo una lunga esperienza all’agenzia Ansa, come corrispondente da New York dell’agenzia, dal 2000 al 2009. All’Eni metterà a frutto questa esperienza internazionale, le conoscenze nel campo dell’energia e della geopolitica maturate durante il soggiorno americano e soprattuto le competenze nel campo digitale, di cui è uno specialista e che svilupperà molto nel nuovo incarico. Ad affiancare Bardazzi, come capo ufficio stampa dell’Eni arriva Erika Mandraffino, che
lascia la Saipem - la società controllata dall’Eni specializzata nelle infrastrutture per il settore petrolifero - dove guidava le relazioni istituzionali e la comunicazione dallo scorso ottobre. Mandraffino era entrata nel gruppo Eni nel 2006 dopo alcuni anni di esperienza in società di consulenza in comunicazione come Brunswick e Barabino. Nel nuovo incarico sarà responsabile delle relazioni con i media e dell’editoria aziendale, tra cui il trimestrale Oil Magazine. Lascia infine l’Eni, dove era responsabile relazioni con i media, Camilla Palladino: passa alla Saipem come direttore della comunicazione esterna. Palladino porta nel suo nuovo ruolo una forte competenza nella comunicazione finanziaria. Giornalista, ha iniziato la sua carriera in Inghilterra, a Breakingviews.com, il sito di informazione economico finanziaria di Ugo Dixon, per diventare poi responsabile investor relations e quindi media relations dell’Eni. ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
LINK nomine
la foto
L’Economist ha scelto il suo nuovo direttore: è una donna, Zanny Minton Beddoes. È il primo direttore donna del settimanale economico inglese nei 107 anni di storia del prestigioso giornale.
È un’immagine che ha fatto il giro del mondo: Francesco Totti che si fa un selfie dopo il suo gol contro la Lazio nel recente derby calcistico di Roma. Ne hanno parlato tutti. Ebbene, per l’autoscatto, Totti ha usato un iPhone, tenuto bene in vista davanti a milioni di telespettatori. La foto è stata poi twittata, ritwittata, condivisa e postata migliaia di volte, dando allo smartphone Apple una visibilità che neppure la migliore campagna promozionale avrebbe potuto dargli. Secondo alcune stime, una visibilità che varebbe non meno di 5 milioni di euro.
C’è una donna per l’Economist
Totti, un selfie da cinque milioni
CORRIERE.IT
QUOtidiani
Sun, il topless torna in pagina 3 Ma quale fine di un’epoca: quanti avevano creduto, noi di 360com compresi, che il Sun avrebbe “rivestito” le sue modelle seminude in terza pagina, si sono dovuti ricredere. Ieri sulla famosa terza pagina del tabloid britannico c’era una bella ragazza in topless. Era stato il quotidiano Times, di proprietà di Rupert Murdoch esattamente come il popolare tabloid, a riferire, tre giorni fa, che il Sun avrebbe voltato pagina con la controversa tradizione che caratterizza la testata dal lontano 1970. E il Sun non aveva confermat la notizia, ma neppure l’aveva smentita.
THESUN.CO.UK
25
ILSECOLOXIX.IT
tecnologie
WhatsApp, ora si chatta sul pc
REPUBBLICA.IT
Funziona con tutti gli smartphone in circolazione, tranne, per ora, l’iPhone. Si inquadra per una volta lo schermo del pc con il telefono ed ecco che WhatsApp si può usare anche sul computer.
ANNO ANNO V VI | #004 | #010|VENERDÌ | MERCOLEDI’ 2314 GENNAIO MARZO 2015 2014
COM
LINK
Un’unica assistente per smartphone, tablet e pc CORTANA fa il suo debutto su pc e sul nuovo browser con funzionalità AD HOC, come la ricerca dei file e la ricerca predittiva su Internet. PRESENTE ANCHE su smartphone, LA NUOVA VERSIONE DELL’ASSISTENTE DIGITALE DI MICROSOFT INTENDE ESSERE UNO STRUMENTO MULTIFUNZIONE PERSONALIZZATO PER L’UTENTE, CHE POTRà UTILIZZARE ANCHE LA FUNZIONE “DETTATURA”
Inizia per l’azienda una corsa all’innovazione
Windows 10: Microsoft secondo Satya Nadella
Il nuovo sistema operativo è accompagnato da molte novità e qualche sorpresa. la certezza è che la tech company sia pronta a rivoluzionarsi. sospinta dal vento del rinnovamento 26
di Valentina Lunardi
Sono i giorni di Microsoft. Dopo l’anteprima consumer di Windows 10 avvenuta ieri, non c’è sito, quotidiano o magazine che non abbia riportato la serie di novità e prodotti presentati ieri dal ceo Satya Nadella e numerosi personaggi chiave di Microsoft. E la “big news” è che quello che è stato mostrato consiste, in realtà, in un cambiamento monumentale per la tech company. Che muta pelle e da piattaforma-software si prepara a diventare una piattaforma-servizio, fatto che rende Windows un sistema più dinamico e, dal lato utente, “semplificato” dato che non sarà più necessario acquistare e installare le nuove versioni, che verranno aggiornate periodicamente. Le circa due ore di evento sono state dense di novità e annunci, a cominciare dal fatto che tutti gli utenti di Windows 8.1, compresa la versione Phone, avranno la possibilità di aggiornare gratuitamente il proprio sistema per il primo anno; un’opportunità allargata anche a chi stava ancora utilizzando Windows 7. Per il momento non è ancora ufficiale la data del release, che dovrebbe comunque cadere durante il 2015, ma chi decidesse di aderire all’Insider Program dovrà aspettare solamente una settimana per poter provare gratuitamente il nuovo Windows nella versione desktop, mentre nel mese di febbraio sarà disponibile anche quella mobile. Passando alla sostanza di questo atteso Windows 10, come era stato previsto da molti, Microsoft ha operato nel senso di rendere i propri device maggiormente interconnessi; Office e Outlook potranno ora operare in maniera simile sia su desktop sia su mobile, mentre Cortana giocherà il ruolo di interfaccia privilegiata e personal assistant degli utenti. Più sorprendente è stata la presentazione di HoloLens, primo passo della compagnia nel mondo della realtà digitale. ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
LINK l’adattamento ai device con touchscreen. Per rendere lo switch dalla modalità con mouse e tastiera a touch meno problematica è stato introdotta la nuova componente Continuum. E naturalmente il tutto si presenta con una nuova grafica.
a pensato per il telefono
Windows 10 non si adatta agli smartphone, ma è pensato per loro. Le notifiche saranno sincronizzate tra pc e telefoni, mentre il funzionamento imperfetto che molte app come Instagram e Gmail avevano sui Windows Phone dovrebbe sparire grazie a un approccio “universal app”
a cortana
L’assistente personale digitale di Microsoft farà la sua comparsa anche nei pc, posizionandosi accanto al bottone start e funzionando come naturale linguaggio d’interfaccia.
a app multidevice
Tra accelerazioni
innovative e punti critici
Le novità di Windows 10 a start menu e nuova grafica
Microsoft punta a creare un sistema operativo che funzioni sia sui device mobili sia su pc. Per lo start menu è stato abbandonato quello ad espansione full-screen di Windows 8.1, mentre l’area impostazioni è stata resa più pulita e di facile utilizzo, con l’obiettivo di mantenere le componenti migliori presenti nella versione pc durante
27
Anche se le proiezioni per i prossimi anni mostrano qualche miglioramento, i device della famiglia di microsoft non reggono lo scontro con l’ascesa di android a nuovo sistema preferito dagli utenti, come mostra il grafico soprastante. nel 2014 solo il 4% degli smartphone nel mondo utilizzavano il sistema operativo Windows. Accolta, invece, con entusiamo la presentazione di hololens, il primo dispositivo di realtà aumentata realizzato da microsoft
Microsoft vuole che pc, tablet e telefoni lavorino bene insieme. E il nuovo Office risponde a quest’idea adattandosi e sincronizzandosi tra dispositivi di natura diversa, basando Word sulla app universale Outlook.
a internet Explorer addio
Il browser meno amato dalla rete viene sostituito da Project Spartan. Si tratta di un browser più pulito, con nuove funzionalità e l’integrazione con altri servizi Microsoft. C’è una “Note-taking mode” che permette di usare stilo o tastiera e, quindi, salvare i risultati su OneNote. Con la “modalità di lettura” si può formattare una pagina come un libro. E come quasi tutto il resto, ha Cortana integrato.
ail tuo PC diventa la tua Xbox
Microsoft possiede una grossa fetta del mercato dei giochi per computer e una parte considerevole del mercato dei giochi per console. Coerentemente fa la sua comparsa una app Xbox compatibile con ogni device. L’applicazione importa da Xbox One messag-
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
COM
LINK
gi, liste di amici, e feed attività e permettera lo streaming dei giochi presenti sulla Xbox One.
a TV touchscreen XXL
Surface Hub è uno schermo XXL da 84 pollici che sicuramente interesserà a molte grandi aziende: multitouch, combina la possibilità della scrittura con stilo con possibilità di connettersi via Skype e mostarre presentazioni.
a realtà aumentata secondo
Microsoft
Probabilmente la novità più ambiziosa, inaspettato, e “sci-fi”. La Microsoft HoloLens è una visiera trasparente che immerge immagini olografiche nel mondo reale, che sembra voler affermare come l’evoluzione di Google Glass e Oculus Rift sia già realtà. Per fare un esempio, sarà possibile non solo cambiare le modalità di gaming, ma calare nella vita quotidiana di ognuno di noi, elementi digitali che potranno interagire con la realtà circostante.
“effetto nadella”: come è cambiata microsoft
La presentazione di Windows 10, con le sue novità e il tocco di innovazione dell’HoloLens, si pone come un momento luminoso in un panorama piuttosto opaco per Microsoft. Nella Silicon Valley, forse a causa di una mentalità di spietato inseguimento delle high performance, l’idea che i migliori anni dell’azienda fondata da Bill Gates siano parte del passato, serpeggia da tempo. SepSatya
pure le revenue rimangano imponenti, con un 2014 chiuso a +12% rispetto all’anno precedente per un totale di 86 miliardi di dollari, il core business accusa segni di declino. Secondo molti esperti del settore, il peccato originale di Microsoft sarebbe stato quello di confinare i propri utenti all’interno del limitato recinto dei propri prodotti, rifiutandosi di lavorare con i concorrenti: un atto di superbia giustificato dal fatto di aver mantenuto una posizione dominante nel mercato, che ha portato la compagnia a lanciare prodotti paralleli a quelli rilasciati da altre aziende, contando sulla fedeltà degli utenti. E’ questa la storia sottesa alla realizzazione di Zune MP3 Player, che fece la sua comparsa dopo l’iPod, o del Kin, telefono comparso nel 2010, pensato per il social networking e ritirato dal mercato dopo soli 48 giorni. I consumatori nel frattempo hanno mostrato di preferire prodotti dal design più accattivante e inseriti in ecosistemi di software di cui Microsoft non era partecipe, ren-
dendo la compagnia sempre meno rilevante. E, intanto, l’industria si è evoluta nel senso del cloud e il mobile ha iniziato a posizionarsi sempre più al centro dell’esperienza di utilizzo degli utenti, un settore sostanzialmente nelle mani dei sistemi iOS di Apple e Android. Nello scorso anno, solo il 4% del mercato globale degli smartphone era nelle mani di Microsoft, che si è ritrovato ad aver perso per ora la sfida rappresentata dai device mobili e a arrivare in ritardo nel mondo del cloud. Questa è la situazione ereditata da Satya Nadella quando, un anno fa, è arrivato ai vertici dell’azienda. Giunto in Microsoft nel 1992 con una specializzazione in computer science, il suo percorso di ascesa nella compagnia è stato veloce, sempre accompagnato da un approccio teso alla creazione di una nuova cultura aziendale. Anche con il rischio di guadagnarsi qualche nemico: è il caso del progetto pensato per avviare la prima sezione dedicata al cloud-computing business. Osteggiato dal team operativo del SQL (Structured Query Language), Nadella ha persistito, affermando l’inevitabilità dell’ascesa del cloud. La ristrutturazione avviata in Microsoft dopo la sua nomina a ceo persegue l’obiettivo di far funzionare Microsoft in maniera più simile alle compagnie della Silicon Valley, quelle realtà che hanno oscurato il ruolo di leadership che l’azienda aveva nel passato. E nella rincorsa dei big del panorama tecnologico, a subire una rivoluzione è stata anche l’area di ricerca e sviluppo della compagnia. Da lungo tempo, Microsoft dedicava a questo settore circa l’11% della propria revenue, investendo in quel
tipo di imprese innovative e ambiziose che difficilmente vedranno la loro comparsa sul mercato. Nadella ha spinto i ricercatori a collaborare più strettamente con i team di altre aree, realizzando una cooperazione su larga scala che non avrebbe avuto spazio nella “vecchia Microsoft”. In questo contesto è un’affermazione di grande importanza il fatto che la sua visione di Microsoft sia quella di una compagnia capace di lavorare su ogni piattaforma, anche su quelle controllate dai competitor, con l’obiettivo di aiutare le persone ad essere più produttive. Risultato di questa nuova vision è il fatto che Office oggi sia disponibile per tablet e smartphone con sistemi Apple o Google, come anche l’avvio di una serie di partnership con compagnie che precedentemente erano state considerate nemiche. Figlie della “gestione Nadella” sono anche le collaborazioni con diverse startup, con l’obiettivo di riprendere terreno sul campo dell’innovazione dei modelli di business. Ma forse la mossa più coraggiosa avviata in questa fase dell’azienda è il progetto di realtà aumentata HoloLens. Anche questo è un prodotto sicuramente autoreferenziale, ma ha la forza di offrire un’esperienza unica, su cui poche realtà avrebbero potuto lavorare. Con il rischio persistente che nel mondo del mobile sia Android l’erede di quella predominanza di cui Microsoft aveva goduto nel mondo dei pc e con la portata dell’acquisto di Nokia ancora da dimostrare, Nadella punta molto sul progetto HoloLens. Che secondo il ceo è niente meno che la comparsa della prossima interfaccia informatica, come ha recentemente dichiarato: «E’ come la prima volta che hai usato Excel su un PC con un mouse e una tastiera». Più che la portata innovativa e tecnica del progetto, per Nadella HoloLens potrebbe essere il vero banco di prova della sua strategia manageriale e, al contempo, il prodotto che deciderà se per Microsoft è iniziata una nuova era di innovazione o se ci troviamo di fronte a un altro capitolo nella storia in declino dell’azienda. <
Nadella
28
ANNO V | #004 | MERCOLEDI’ 14 MARZO 2014
SPAZIO A...
COM
qualitaly 2015
COM
12-16 febbraio @ milano, roma, pisa
360com è una pubblicazione di Growing C&M sede legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano sede oPeratiVa via Gustavo Fara 25, 20124 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003
Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611
29
workshop-educational dell’associazione Qualitaly for Events. è rivolto agli operatori della meeting industry un’immagine tratta dalla scorsa edizione dell’evento
Ruggero Frezza laureato in ingegneria elettrotecnica a Padova, nel 1990 consegue il Philosophy Doctor in Matematica Applicata presso la University of California Davis. Nel 1992 diviene Professore Associato a Padova presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Durante la sua carriera universitaria insegna e svolge attività di ricerca presso importanti Università e Centri di Ricerca Stranieri quali l’International Institute for Applied System Analysis a Laxenburg (Austria), the Royal Institute of Technology a Stoccolma, l’Università di Groningen in Olanda, l’Università della California a Berkeley. Durante gli anni trascorsi come docente presso l’Università di Padova ha lanciato con i suoi studenti e collaboratori varie aziende operanti nel settore high tech, dal biomedicale all’automazione. Nel 2006 fonda M31. Nel 2008 decide di abbandonare l’insegnamento universitario per dedicarsi interamente a questo nuovo progetto. È oggi Presidente di M31 Spa e di M31 Italia Srl
visioni
di
Matteo Dedè
paese ricco di capitale umano,
inconsapevolmente Cosa manca all’Italia per poter divenire un hub dell’innovazione? A prima vista sembra che manchi in maniera drammatica il lubrificante, l’acqua in cui possono nuotare i pesci dello stagno: mancano i fondi di Venture Capital. Senza di esso, nessun ecosistema è possibile. Ma l’assenza di Venture Capital è una causa o un effetto? In Italia il danaro per il Venture Capital non manca. Per esempio, abbondano, anche sottotraccia, quei rich individuals possessori di fortune cospicue che costituiscono la base per molti fondi Venture Capital americani. Sappiamo poi come, senza scomodare i nababbi, il risparmio collettivo in Italia ammonta a un ammasso di danaro tale - circa 8 trilioni di euro - che anche se decidissimo di pagare in toto il mitico debito pubblico di 2,1 trilioni, dovremmo trovare qualcosa da fare per i 5-6 trilioni restanti. Credo che gli inve-
stimenti di Venture Capital in Italia siano scarsi principalmente per due motivi: non vi è una percezione collettiva per cui è lucrativo - e antropologicamente corretto - finanziare lo sviluppo di una tech company locale che crea posti di lavoro e permette un avanzamento della conoscenza umana; vi è una carenza di cultura d’impresa. La sfida, per far crescere l’ecosistema dell’innovazione in Italia, è di fornire ai tecnologi delle salde basi di imprenditorialità, senza le quali, di fatto, non possono essere destinatari di alcuna forma di finanziamento. Di qui, il ruolo fondamentale che devono avere incubatori e acceleratori, in accordo sempre più stretto con le università italiane e i loro dipartimenti di ricerca. Abbiamo bisogno di un’operazione culturale che dia valore al capitale umano - oltre che al capitale finanziario - di cui il nostro Paese è forse inconsapevolmente ricco.
La terza edizione di Qualitaly, il workshop-educational dell’associazione Qualitaly for Events rivolto agli operatori della meeting industry italiana (convention bureau e club di prodotto, Dmc, incentive house e Pco, alberghi e catene alberghiere) sta avvicinandosi. Oltre il 70% dei buyer attesi arriva da Stati Uniti e Inghilterra e il restante 30% è distribuito tra nord, centro ed est Europa. Oltre l’80% proverrà dal mondo corporate e associativo e il restante 20% dal circuito delle top agency. Un’occasione veramente d’oro per la meeting industry italiana, fra le mete più ambite dei big spender internazionali. Dopo i due giorni preliminari a Milano, nell’ambito di Bit (la Borsa Internazionale del Turismo), dove, giovedì 12 e venerdì 13 febbraio, i 28 buyer avranno intensi incontri one-to-one con gli espositori nell’area Qualitaly della fiera, il gruppo si dividerà in due: 14 buyer si recheranno a Pisa e altrettanti a Roma per due educational post-tour mirati sia a illustrare “sul campo” due meraviglie dell’Italia turistica sia a completare il one-to-one con un mini-workshop che sarà tenuto in ciascuna delle due città lunedì 16. «Iniziative come quella di Qualitaly 2015 mettono in risalto la straordinaria offerta della Capitale anche nell’ambito del turismo congressuale», dichiara l’Assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo del Comune di Roma, Giovanna Marinelli. ANNO VI | #010|VENERDÌ 23 GENNAIO 2015