company / comunicazione innovativa
Vedere positivo: Generali Italia pensa alle persone
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ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
Il gruppo assicurativo propone un modello diversificato rispetto alla concorrenza, distintivo, di vicinanza al cliente. Un messaggio che sa di ottimismo, in un contesto di crisi che dura ormai da sei anni
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COVERSTORY Il valore della fiducia
08 accordi
TheSpaceCinema si lega a Universal
10 expo 2015
Ma gli italiani cosa ne pensano?
11 media
Il giornalismo nell’era digitale
ALLARGHIAMO GLI ORIZZONTI DEL TUO BUSINESS Il nostro posizionamento si distingue da sempre per il carattere consulenziale e una forte attenzione all’innovazione. Realizziamo soluzioni ADV che mettono in contatto il Brand con utenti fidelizzati ad un’editoria digital di successo.
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Costanzo: la tv si scopre sul web
Facebook lancia i Connectivity Lab
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COVER STORY
Il valore della la testata Oggi fa luce sul futuro dei brand con Centromarca e AddedValue
fiducia
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Le risultanze di un approfondito studio voluto dal settimanale Oggi, di Rcs Media Group, diretto da Umberto Brindani, che a fine maggio lancerà il nuovo sito. Fra tutti, un assunto ha raccolto i maggiori consensi: la marca deve saper raccontare una storia, di cui essa stessa è contenuto di Marianna Marcovich
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COVER STORY Oggi è un nuovo… sito
Il recente incontro di Milano è stato anche occasione per annunciare il lancio del nuovo sito oggi.it, che partirà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, andando a confermare la presenza digital dello storico settimanale che negli ultimi mesi ha saputo rinnovarsi guardando con maggior favore al lettorato femminile e raggiungendo una media mensile di 60 milioni di pagine viste e oltre 5 milioni di utenti unici. «La raccolta pubblicitaria del sistema Oggi –spiega Paolo Ratti publisher del sistema Oggi - è composta per il 60% da adv su carta e per il 40% dal digital. Il lancio del sito si avvarrà di un investimento importante, anche in comunicazione, dove siamo ancora alla ricerca di un partner per il lancio. Abbiamo ambiziosi obiettivi di crescita sia in termini di audience sia di raccolta e per questo potenzieremo la redazione digitale con anche una maggiore integrazione con quella del settimanale cartaceo». Infine, Raimondo Zanaboni, direttore generale di Rcs Pubblicità, sottolinea il successo “oltre le aspettative” della nuova testata di arredamento Living in occasione del prossimo Salone del Mobile di Milano, con più di 130 pagine di inserito e complessivamente un andamento nel mese di aprile in netta crescita rispetto ai mesi precedenti.
80%
e’ la percentuale degli intervistati che presta particolare attenzione al rapporto qualità prezzo
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60%
e’ la quota di intervistati che ritiene la carta stampata la fonte primaria di informazione sui prodotti
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futuro della marca nelle aspettative del consumatore. E’ questo il tema al centro della ricerca “Il valore della fiducia” presentata di recente a Milano da Oggi, il settimanale di Rcs MediaGroup diretto da Umber-
to Brindani, in collaborazione con Centromarca e condotta da AddedValue. «L’iniziativa - spiega Raimondo Zanaboni, direttore generale di Rcs Pubblicità - nasce dalla volontà di analizzare le aspettative dei consumatori nei confronti delle marche in un momento difficile. La mar-
ca deve saper raccontare una storia, di cui essa stessa è contenuto. Noi siamo in grado di proporre agli investitori di contestualizzare la loro marca all’interno del nostro sistema, puntando sulla relazione di fiducia e autorevolezza che si è creata tra le nostre testate e i nostri let-
tori. Siamo quindi in grado di dare equity alle marche, partendo da un’offerta di spazi media tradizionale fino a vere e proprie soluzioni di marketing, lavorando lungo tutto il funnel del cliente». I dati della ricerca sono stati raccolti attraverso i questionari compilati su oggi.it dagli
utenti che hanno partecipato al concorso realizzato dal settimanale, in collaborazione con Centromarca. Il concorso “Oggi vinci la qualità delle grandi marche”, iniziato il 25 settembre e durato dieci settimane, ha coinvolto oltre 22 mila utenti, generato 155 mila partecipa-
Il semaforo va bocciato
L’etichetta a “semaforo” inglese sui cibi “deve essere sanzionata”. Lo scrivono otto associazioni italiane a tutela dei consumatori, sia al Governo italiano che alla Commissione Ue. La lettera - in cui si sottolinea che il sistema inglese ha già comportato per l’Italia una riduzione del giro d’affari di 43 milioni di euro - é firmata dai presidenti di Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Cittadinanza, Federconsumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori. Organizzazioni che si dicono pronte a fare la loro parte per sostenere il tema dell’educazione alimentare. Si sgretola, così, il fronte che riunisce nel Beuc i consumatori europei, da sempre a favore dell’etichetta a ‘semaforo’ in base alla quale un bollino verde, giallo o rosso viene apposto sugli imballaggi per suggerire a chi acquista se un alimento e’ “buono” o “cattivo” per la sua salute. L’iniziativa delle associazioni italiane si inquadra nell’offensiva che da mesi porta avanti il governo italiano a livello europeo contro il sistema introdotto in Gran Bretagna. L’Italia può già contare sul sostegno di altri 16 Stati membri. A questo schieramento manca ancora la Germania che per ora, come indicato lunedì dal ministro all’agricoltura Maurizio Martina, resta cauta. La posizione tedesca sarà più chiara a maggio, quanto Martina si recherà a Berlino per incontrare il ministro Schmidt, in vista dell’avvio a luglio della presidenza italiana dell’Ue. Nella lettera alla Commissione europea, le associazioni dei consumatori italiani attaccano duramente il sistema britannico. In primo luogo perché, scrivono, “ha già orientato strumentalmente i comportamenti di consumo come dimostra uno studio dei rivenditori britannici (“the cooperative group”), secondo cui il 40% dei consumatori preferisce non acquistare alimenti etichettati con uno o più bollini rossi”. Oltre al fatto, precisano, “che il sistema non é fondato scientificamente e non é efficace in assenza, tra l’altro, di una corretta e capillare informazione e di una corretta educazione alimentare”. Non solo. Per le associazioni italiane il sistema di etichettatura inglese, sembra “demonizzare alcune categorie di alimenti di qualità dei Paesi del Sud Europa a prescindere dal fatto che, come dimostrato da diversi studi, nella dieta mediterranea non sono grassi, oli, formaggi, salumi, marmellate in sé ad essere dannose per la salute, bensì le quantità assunte”. Senza contare, aggiungono, che l’etichettatura a ‘semaforo’ “costituisce certamente un aggravio per la libera circolazione delle merci destinate al mercato inglese. Aggravio che ha già comportato, solo per l’Italia, una riduzione di volume d’affari pari a 43 milioni di euro”. Le associazione chiedono quindi l’adozione di un piano straordinario per l’educazione alimentare nelle scuole e attraverso i social network, sedi locali e internet. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
ALLARGHIAMO GLI ORIZZONTI DEL TUO BUSINESS Il nostro posizionamento si distingue da sempre per il carattere consulenziale e una forte attenzione all’innovazione. Realizziamo soluzioni ADV che mettono in contatto il Brand con utenti fidelizzati ad un’editoria digital di successo.
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COVER STORY Anche in Italia emerge il profilo dello “smartshopper”
i dati della ricerca sono stati raccolti tramite questionari compilati sul sito ogg.it dagli utenti che hanno partecipato al concorso realizzato dal settimanale e da centromarca
zioni fra codici stampa e web e premiato 50 famiglie, ciascuna con 25 confezioni di prodotti. La ricerca ha indagato i comportamenti dei consumatori nei confronti dei prodotti di marca nei settori Food, cura della Persona, cura della Casa ed Elettrodomestici. Dagli oltre 6.500 questionari raccolti emerge che il 74% dei rispondenti sono donne; il 66% ha una età compresa tra i 35 e i 64 anni; il 42% vive in famiglia. L’atteggiamento verso gli acquisti è più razionale che emotivo: l’80% degli intervistati dichiara di essere attento al rapporto qualità-prezzo, di confrontare varie alternative prima di acquistare e di effettuare l’acquisto solo dopo essersi ben informato. Per tutte le ca-
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tegorie prese in esame, i canali di acquisto preferiti, con percentuali superiori al 70%, sono ipermercati, supermercati e grandi catene, a discapito dei piccoli negozi (7/8%). In relazione alla percezione del consumatore rispetto ai prodotti di marca e non di marca emerge omogeneità tra le quattro categorie: notorietà, capillarità, comunicazione, reputation, assortimento e qualità delle materie prime sono le caratteristiche più citate a favore dei prodotti di marca. A queste si aggiunge il buon rapporto qualità-prezzo, unica caratteristica associata anche alle “non marche” delle categorie merceologiche analizzate. Per quanto attiene gli Elettrodomestici, ai prodotti di marca si as-
sociano anche la durabilità dei prodotti e il servizio di assistenza fornito. Inoltre, per le marche si denota anche l’alto livello di recommendation: la maggioranza assoluta le consiglierebbe a un amico, diversamente da una “non marca”. Cambiano invece, in base al settore merceologico, le aspettative del consumatore nei confronti della marca. In particolare, per i prodotti Food viene richiesto di porre attenzione alla produzione locale, di essere impegnati socialmente e che i prodotti siano facilmente reperibili. Simili tra loro le richieste per i prodotti per la cura della Persona e della Casa con richiesta di attenzione all’uso di materiali riciclabili, riduzione al minimo degli imballag-
gi e, soprattutto per i prodotti per la cura della persona, che siano sempre più ecocompatibili ed ecologici. Un efficiente servizio di assistenza e la possibilità di acquisto anche tramite e-commerce invece le caratteristiche richieste nel settore Elettrodomestici. Infine, in relazione alle fonti attraverso cui il consumatore recepisce informazioni sulle marche, dall’analisi dei questionari emerge che il ruolo della carta stampata resta prioritario (60%), sia in termini di pubblicità sia di articoli. Seguono la comunicazione nel punto vendita e la pubblicità in tv. Emerge inoltre che il web è sempre più assimilato ai mezzi tradizionali di comunicazione anche per quanto riguarda le fonti informative.
Un recente studio condotto dalla società Nielsen ha rivelato che il 30% degli italiani sta reagendo alla recessione sviluppando anticorpi tali da renderli dei veri e propri “smartshopper”. Il 67% del campione Nielsen, ad esempio, cerca informazioni su internet, ma poi acquista in un negozio, mentre il 36% fa l’opposto. La caratteristica di questa nuova specie di consumatori è la duplice natura che li rende esigenti nella costante ricerca del rapporto qualità–prezzo e soprattutto nella richiesta di nuove modalità di coinvolgimento, ma anche più “intelligenti”, grazie alla capacità di sfruttare al meglio tutte le informazioni messe a disposizione dalle nuove tecnologie mobili. Il comune denominatore di questa trasformazione, tuttora in atto, è sotto gli occhi di tutti, secondo Nielsen: negli ultimi anni, con cadenza annuale, sono stati lanciati siti web e piattaforme «social» che raccolgono diversi milioni di utenti (Facebook nel 2004, Youtube nel 2005, Twitter nel 2006), modificando la condivisione di informazioni tra le persone e il rapporto tra aziende e clienti, che in passato era sempre stato unidirezionale. La diffusione di massa di smartphone e tablet ha amplificato il fenomeno innescando un vero e proprio effetto a catena. Proprio a fronte di queste nuove opportunità, «Osserviamo - sostiene il neo amministratore delegato di Nielsen, Giovanni Fantasia, già direttore generale di eBay - l’evoluzione di un consumatore sempre più smart e capace di sopperire a limitati budget di spesa e minor tempo libero con più informazioni e connettività nel processo d’acquisto. Di fatto, gli smartphone consentono di svincolare dalle scrivanie di casa e uffici la fruizione di internet dando la possibilità a tutti di rimanere sempre connessi in qualsiasi contesto all’interno della giornata. Non solo, gli smartphone hanno abbattuto la barriera tra ambiente digitale e punto vendita fisico, diventando lo strumento chiave della consumer journey». Per questo motivo è logico aspettarsi che retailer e produttori promuovano un attento ripensamento delle proprie logiche per la gestione delle customer relationship e l’implementazione di strategie di mobile marketing finalizzate a premiare i comportamenti virtuosi dei consumatori nei confronti dei brand, offrendo esperienze d’acquisto a valore aggiunto. Sempre dalla ricerca Nielsen emerge che nel prossimo biennio il 40% degli shopper esigenti acquisterà prodotti di largo consumo da un sito (39% lo shopper intelligente), il 43% dal sito di un produttore (38%), il 17% dal sito specializzato o di social shopping (29%), il 19% da un sito di confronto prezzi (18%). Nel carrello spesa, il 57% degli shopper esigenti metterà prodotti per la cura della casa e della persona (51%), il 29% drogheria alimentare (32%), il 26% farmaci da banco (27%), l’11% surgelati (17%). ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.
Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013
345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI
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MARKET PLACE
Alleanza tra le società per la distribuzione di film e contenuti
Universal Picture e The Space Cinema: c’è intesa Grazie alla partnership, The Space Movies affiderà alla company le relazioni commerciali con l’esercizio italiano di Massimo Masi
The Space Cinema, circuito cinematografico leader di mercato in Italia controllato dalla 21 Investimenti di Alessandro Benetton, e Universal Pictures International Italy, major company attiva a livello mondiale nel settore dell’entertainment, hanno siglato un accordo strategico tra le società per la distribuzione di film e contenuti alternativi. Grazie a questa partnership, The Space Movies, nuovo marchio di distribuzione del gruppo The Space, affida a Universal Pictures le relazioni commerciali con tutto l’esercizio italiano e la gestione delle release theatrical. Le due società pongono inoltre le basi per la collaborazione a progetti di acquisto di prodotti internazionali e a coproduzioni nazionali. Questa nuova partneship si estende anche ad attività di comunicazione e co-marketing e
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potrà portare opportunità anche per l’Home Video, nella ripromozione dell’ampia library della major americana. Contestualmente alla definizione dell’accordo le due società annunciano il primo progetto distributivo che inaugurerà la collaborazione: il terzo capitolo della serie “I Mercenari” che uscirà nelle sale italiane il prossimo 4 settembre 2014. Giuseppe Corrado, amministratore delegato di The Space Cinema, commenta: «L’integrazione della filiera distributiva rappresenta un’ottima opportunità strategica per valorizzare il mercato del cinema. Il presidio di una quota significativa di schermi e spettatori rappresenta la miglior garanzia per qualsiasi prodotto e la partnership con una struttura distributiva forte e già operante il miglior modo per integrare valori, non duplicare costi e conseguire i migliori risultati. Universal ha di-
mostrato di credere da subito nel progetto proponendoci la partnership che oggi abbiamo siglato con soddisfazione anche dei nostri azionisti”. Richard Borg, amministratore delegato di Universal Pictures International Italy dichiara: «Nell’ambito di un settore dell’entertainment in profonda e costante evoluzione, una partnership con un importante protagonista come The Space è la risposta più indicata e dinamica che potevamo dare. Il mio augurio è che questo tipo di accordo sia la miglior garanzia per una crescita di tutto il mercato e di tutti gli operatori del nostro settore». The Space Cinema, nato dalla fusione di Warner Village Cinema e Medusa Multicinema e di proprietà per il 51% di 21 Investimenti - gruppo fondato e guidato da Alessandro Benetton - e per il restante 49% da Mediaset RTI, è il leader del mercato italiano dell’esercizio cinematografico. La mission di The Space Cinema è quella di porre al centro del proprio lavoro lo spettatore a cui offrire l’eccellenza sia per quanto riguarda il livello delle proprie strutture cinematografiche sia nell’offerta sempre più ampia di contenuti esclusivi. Proprio per questo nel 2012 è nato The Space Extra, un palinsesto di contenuti speciali dedicati a cultura, musica, scienza, sport, intrattenimento e arte. E dal 2014 ha preso inoltre il via The Space Movies, il nuovo marchio del circuito dedicato alla distribuzione dei prodotti cinematografici. Universal Pictures International è la società dedicata al marketing e alla distribuzione internazionale. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
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MARKET PLACE
Campagne / ikea prosegue nella strategia integrata
Il nuovo episodio di “Living with children”
Il concept di comunicazione fa leva sull’idea che ogni novità porti con sé ulteriori novità. E nell’ultimo caso è protagonista un prodotto da cui scaturiscono, appunto, altre idee e ispirazioni
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ama la tv e la guarda quando vuole di Sebastiano Zeri
Il format di comunicazione Ikea sul tema “Living with children” lancia il nuovo episodio “Basta poco per fare spazio alla novità”. La campagna integrata pensata dall’agenzia Auge, di Giorgio Natale e Federica Ariagno, si sviluppa in modo articolato, tra tv e web, per presentare in anteprima i tanti nuovi prodotti Ikea. Il concept di comunicazione fa leva sull’idea che ogni novità porti con sé altre novità. Nel nostro caso la novità è un prodotto da cui scaturiscono altre idee e ispirazioni. La primavera è iniziata e cresce la voglia di rinnovare la casa. Di aprirsi e aprire le porte al mondo esterno. Basta poco, in fondo, per portare positività e aria di cambiamento nelle vite delle persone. In televisione, il piccolo protagonista incontrato nei precedenti episodi si imbatte questa volta in una bella bambina, la nipotina dell’anziana vicina di casa. E cerca di attirare la sua attenzione, in un modo originale... La nonna, a sua volta, si ispira cambiando il volto della propria casa e riscoprendo nuovi spazi. Sul web la storia continua su www. IKEA.it/spazioallavita con un formato più lungo dello spot tv. La campagna ban-
ner display lavora parallelamente, proponendo due prodotti in focus, gli stessi che vediamo anche in tv. Un mosaico di prodotti racconta la varietà della nuova offerta e invita a scoprirla nei negozi. Tutto questo mentre l’attività di comunicazione continua sui canali social di Ikea Italia su Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest. L’agenzia digitale Kettydo, responsabile delle strategie social e della conversazione sui canali, sostiene il lancio con un piano di storytelling multicanale destinato ad alimentare ogni giorno la relazione delle persone connesse al brand. E poi la pianificazione: in onda da ieri, la campagna prevede vari media a supporto, dalla televisione alla videocomunicazione digitale fino ai display banner. I canali web presi in considerazione dal planning sono i principali portali di informazione, come Repubblica, Corriere e Nanopress, al fianco di quelli di intrattenimento, come Yahoo e Libero, e i verticali tra cui spiccano Donna Moderna e Design Blog. La stessa campagna è poi presente anche su canali social più classici come Facebook e social utilities come Skype. Per Auge hanno lavorato alla campagna tv: Federica Ariagno e Giorgio Natale alla direzione
creativa esecutiva; sempre la Ariagno con Williams Tattoli alla direzione creativa. Copywriter è Anita Rocca, art director Corina Patraucean. Fotografo: Mattia Buffoli; senior producer tv è Silvia Cattaneo, la casa di produzione Mercurio Film, per la regia di Erik Van Wyk. Post produzione firmata da You_are, audio e consulenza musicale a cura di The Log. Per Auge9, invece, Williams Tattoli ha lavorato alla direzione creativa, Jessica Manchester come project management, art director Corina Patraucean e copywriter Anita Rocca. Content manager del sito Spazioallavita è Ferdinando Guadalupi. Inoltre, per Kettydo, si sono impegnati Marco Colussi alla strategia digitale, mentre Cristiano Callegari e Alice Baratto hanno sviluppato le attività di project management. Infine, per quanto riguarda Ikea, sono stati coinvolti nell’operazione Alessandra Giombini, attuale external communication manager, e Thomas Campaner, social media responsible. E poi Federica Fazzini, marketing specialist, con Milena Sgaramella, internet coordinator, e Raffaella Ambrosanio, interior designer. La canzone utilizzata per lo spot è “Trickle trickle”, cover di Clarence Bassett. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
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Quello che stavi cercando lo trovi nel mondo di Video Mediaset. E’ il sito dove le persone incontrano più da vicino la televisione: gli utenti vedono e rivedono i loro programmi preferiti, scegliendo tra i contenuti editoriali di oltre 100 tra i più popolari brand televisivi, dalle puntate delle Iene alle fiction più seguite in tv. Un patrimonio straordinario, che attira mediamente 653mila utenti unici giornalieri, ora raggiungibili con una pianificazione verticale su 6 tipi di pian audience.
SC N RIO
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genitori che non vogliono la pappa pronta
GroupM Research&Insight e ipsos propongono un approfondito lavoro d’indagine
Expo, due italiani su tre dicono: sarà un successo L’obiettivo è monitorare la percezione dei consumatori rispetto all’atteso evento di Davide De Vecchi
A un anno dalla partenza di Expo, GroupM Research & Insight e Ipsos presentano un progetto di ricerca volto a monitorare la percezione di consumatori e aziende rispetto all’evento e a coglierne l’evoluzione per individuare temi e territori da presidiare prima, durante e dopo l’appuntamento internazionale. Expo 2015 rappresenta un importante momento di incontro e condivisione tra culture diverse, ma anche una grande occasione per il nostro paese e le sue aziende. Da un’indagine condotta da Ipsos presso un campio-
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ne di italiani di età compresa tra 15 e 65 anni, Expo2015 emerge come un’opportunità per rilanciare sia l’intero Paese (52% dei rispondenti), sia la città di Milano (33% di chi ha risposto). L’indagine, poi, evidenzia un miglioramento della prospettiva di successo dell’evento: oggi, ben il 66% della popolazione italiana intervistata è convinta che riscontrerà un pieno successo, contro solo un 8% di pessimisti che prevede un flop. Tra le duecento aziende intervistate, poco più della metà è convinta del successo della manifestazione, mentre un rilevante 42% è restio nel fare previsioni o lo fa confinando
il successo entro certi limiti. Soltanto il 9% delle aziende interpellate intravede una relazione tra il proprio business e il tema oggetto dell’Expo (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”), nonostante il 61% lo riconosca come un argomento d’interesse. Il rapporto delle aziende con l’evento pare ancora superficiale e non coglie tutte le potenzialità che Expo può rappresentare per le imprese e l’economia del paese. Proprio per questo, GroupM Research&Insight e Ipsos hanno avvertito la necessità di supportare le aziende attraverso un monitoraggio del fenomeno e lo sviluppo di uno studio volto a comprendere gli ambiti tematici e il potenziale di coinvolgimento di pubblico e imprese; individuare i valori che identificano l’evento; fornire “istruzioni per l’uso” in merito alle iniziative e ai progetti di comunicazione da attivare prima di Expo, durante l’evento e a seguire. La ricerca sta poer partire in questi giorni e proseguirà per dodici mesi continuativi. I primi risultati saranno disponibili da metà aprile.
Da sinistra: il Segretario di Stato Usa, John Kerry, con il Ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini, il Commissario Unico Expo 2015 Giuseppe Sala e il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Maurizio Martina. anche gli usa saranno della partita
I protagonisti dell’indagine
GroupM è la media holding del gruppo Wpp. Sono “powered by GroupM” le agenzie media Mec, Mindshare, Mediacom, Maxus, Mediaclub, Media Insight, la struttura specializzata nell’out of home Kinetic e, infine, H-art, la full interactive house. GroupM agisce come “cabina di regia” e fornisce alle proprie agenzie media e ai loro clienti strumenti sempre più competitivi: con i propri reparti Research&Insight e Interaction è infatti dedicata a monitorare i fenomeni, analizzare le tendenze e a guidare il cambiamento, offrendo consulenza ad alto valore aggiunto, sotto il segno dell’’innovazione di pensiero e di prodotto, al fine di individuare percorsi e canali privilegiati (on, offline e crossmedia) nella relazione tra marca e consumatore. Ipsos è una società indipendente di ricerche di mercato e sondaggi di opinione, controllata e guidata da professionisti delle ricerche. Fondata in Francia nel 1975, è oggi un gruppo globale con una forte presenza su tutti i principali mercati e con filiali in 86 Paesi. E’ la terza società del settore nel ranking globale, quotata alla Borsa di Parigi dal 1999; nel 2013 ha generato un fatturato globale pari a 1,71 2 miliardi di euro. In Italia ha oltre duecento professionisti che gestiscono, ogni anno, più di duemila progetti di ricerca per conto di centinaia di Clienti locali e internazionali. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
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Nostrofiglio.it festeggia i suoi 5 anni con un importante traguardo: 1,8 mln di browser unici mese. Questi numeri premiano la qualità dei contenuti, su cui questo target è molto attento, e il sistema editoriale originale, che unisce tre piattaforme: il magazine on line, la WebTV, con oltre 200 video editoriali e i blog multi mu autore di Mammenellarete. E’ così che Nostrofiglio.it parla alle mamme e i papà e consolida la fiducia che nasce dalla relazione quotidiana con loro. Per questo Nostrofiglio.it è il luogo dove comunicare verticalmente ai genitori, con display ma anche con progetti nativi.
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U/D, si informa sempre sul tempo
Indagini / Pew research Center’s journalism project
Il giornalismo nell’era digitale
Gli essential del rapporto “State of the new media” di Aureliano Roio
Che la rapida evoluzione della rete stia modificando, e tanto, lo scenario del giornalismo non è più un segreto. Meno chiaro, in effetti, è in che direzione sta evolvendo il giornalismo in tempi in cui i grandi giganti dei social media, Facebook in testa, puntano tutto o quasi sulle notizie, mentre le grandi testate storiche del giornalismo faticano un po’ ovunque a sbarcare il lunario o per lo meno a trovare formule di business che garantiscano la necessaria redditività. A far un po’
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di luce su un settore costantemente in bilico tra ricerca della qualità e volontà di raggiungere un pubblico sempre più vasto ci ha provato il Pew Research Center’s Journalism Project con l’ultima edizione del rapporto “State of the New Media” che ha analizzato proprio in chiave evolutiva lo scenario Usa. Secondo lo studio un utente su dieci che si collega ai social media può essere considerato un citizen journalist, in quanto posta storie o video autoprodotti il cui contenuto è spesso di carattere informativo. Ma vediamo più nel
dettaglio le evidenze messe in luce dal rapporto, partendo, ovviamente, dall’effettiva importanza dei social network per la ricerca di notizie da parte degli utenti. Le social news e gli utenti/autori Come prevedibile, i social più sfruttati sono anche tra quelli più diffusi in senso generale, vale a dire Facebook, utilizzato dal 30% dei navigatori, Youtube (10%) e Twitter (8%) e, come altrettanto prevedibile, gli utenti trovano le notizie “incidentalmente”: Il 78% inciampa nelle notizie condivise dagli amici del network quasi per caso, mentre naviga cercando e leggendo altro. Questo, ovviamente, influisce sulla qualità del coinvolgimento dei lettori. Il lettore che arriva alla notizia direttamente
dal sito di news spende molto più tempo (4 minuti e 36 secondi) e legge più pagine (24,8 per visitatore) di chi arriva a una notizia da Facebook (1 minuto e 41 secondi, 4,2 pagine). Tuttavia, benché minore rispetto alla notizia da leggere, l’engagement resta molto importante, sul fronte della produzione dato che il 50% dei lettori condivide e posta notizie, contribuendo alla loro diffusione; il 46% le commenta e discute, il 14% e il 12% le produce in senso stretto, postando foto e video di eventi ai quali ha assistito. Lo sviluppo di social e mobile, oltre a trasformare i consumatori in protagonisti del processo, sta anche modificando le dinamiche di consumo. Questo significa che ci possono essere nuove opportunità per far sì che le notizie arrivino a target di utenti altrimenti poco raggiungibili. Va detto, però, che solo un terzo delle persone che ricevono notizie su Facebook seguono una testata giornalistica o un singolo giornalista e pochi sono anche quelli che vengono reindirizzati sul sito. Per gli editori questo significa che una singola strategia digitale non sarà sufficiente. I nuovi player dell’informazione digitale I player digitali sono diventati i nuovi protagonisti del panorama mediatico, appor-
tando al settore il loro knowhow tecnologico e attirando i migliori talenti della professione giornalistica. Siti come BuzzFeed, originariamente considerato come di serie B, soprattutto per i contenuti “esca” che era solito pubblicare, oggi ha una redazione di 170 giornalisti, tra i quali il vincitore del Premio Pulitzer Mark Schoofs; Mashable ha raggiunto un organico di 70 persone ed ha cooptato anche l’ex del New York Times Jim Roberts, assegnandogli la poltrona di direttore esecutivo e chief content officer. Nel gennaio di quest’anno, Ezra Klein ha lasciato il Washington Post per Vox. I trenta principali brand di informazione digitali contano circa 3mila posti di lavoro e una strategia d’investimenti e copertura ormai globale. Vice Media ha 35 uffici all’estero; The Huffington Post spera di crescere fino a 15 Paesi dagli 11 di quest’anno, BuzzFeed ha assunto un direttore straniero per sorvegliare la sua espansione in luoghi come Mumbai, Città del Messico, Berlino e Tokyo. Quarz ha giornalisti a Londra, Bangkok e Hong Kong e la sua redazione parla 19 lingue. Complessivamente, il settore dell’informazione digitale conta circa 5mila posti di lavoro professionale a tempo pieno in quasi 500 testate digitali, molti dei quali sono stati creati negli ultimi cinque o sei anni. Gli ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
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EpsonMeteo è il brand noto per la sua ventennale presenza televisiva sulle reti Mediaset, dove cura le news di meteorologia. Oggi, come Meteo.it, è il newsbrand di meteorologia più popolare e crossmediale in Italia. Produce infatti ben 30 edizioni video giornaliere, trasmesse in TV, ma anche su web e mobile, mobi dove raggiunge ogni mese 8.6 mio di browser unici. Collabora inoltre con numerose emittenti radiofoniche nazionali, alle quali fornisce quotidianamente le rubriche meteo. Grazie alla sua autorevolezza scientifica, sono numerose le operazioni di branded content già realizzate.
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impieghi nei giornali tradizionali sono invece tutt’altro che sicuri. Il lavoro professionale a tempo pieno nelle redazioni è sceso di un altro 6,4% nel 2012, destinato a diminuire ancora nel 2013. Gannett ad esempio intende tagliare 400 posti di lavoro sui giornali, mentre Tribune Co. ne ha annunciati 700 (non tutti in redazione). Il tempo che i telegiornali serali dedicano alle news oltreoceano nel 2013 è pari a meno della metà rispetto alla fine del 1980. I giornalisti internazionali che lavorano per i quotidiani Usa sono diminuiti del 24% dal 2003 al 2010. Le fonti di finanziamento Nuove fonti di sostentamento si stanno facendo largo nel mondo delle news. Una nuova generazione di imprenditori – come Jeff Bezos, John Henry (proprietario del Boston Globe, dei Red Sox e del Liverpool, ndr) e Pierre Omidyar (Ceo e fondatore di eBay) sta investendo il proprio denaro nel settore, creando realtà del tutto nuove o tentando invece di risollevare quelle di lunga data. Parallelamente, sono cresciuti anche
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i finanziamenti e le donazioni. Nelle ultime settimane la Jerome L. Greene Foundation ha annunciato una sovvenzione di 10 milioni di dollari a favore della New York Public Radio per aiutarla a sviluppare le attività digitali. Altre entrate arrivano da contributi minori, come event hosting e web consulting (7%), oppure venture capital e filantropia (1%) ma nel complesso, la somma di tali nuove entrate rappresenta solo un’esigua parte del sostegno al giornalismo professionale. E’ infatti dalla pubblicità tradizionale su stampa e televisione che deriva ancora più della metà delle entrate, benché gli investimenti sulla stampa siano in rapido declino. Nonostante le nuove piccole fonti di reddito come gli abbonamenti digitali e le conferenze, i ricavi pubblicitari dei giornali nel 2012 (l’ultimo anno in cui sono disponibili dati completi) sono scesi del 52% rispetto al 2003. Secondo le stime del rapporto, negli Stati Uniti l’industria dell’informazione introduce un ricavo appena superiore ai 60 miliardi di dollari.
Nuove forme di notizia Le nuove modalità di narrazione rappresentano sia una promessa che una sfida, ci dice il rapporto. L’area di espansione maggiormente ricca di opportunità è senza dubbio quella delle video news online. Il 50% di coloro che guardano un qualche tipo di video su internet guarda video news, e ancora una volta i giovani costituiscono la fetta più ampia di spettatori. Non è un caso, allora, se i ricavi pubblicitari legati ai video digitali (non solo video news) sono cresciuti del 44% dal 2012 al 2013 e si prevede che continueranno ad aumentare. Per ora, però, la portata di questo fenomeno è ancora piccola e rappresenta solo il 10% di tutte le entrate pubblicitarie digitali negli Usa. Il solo YouTube pesa per il 20% di tali entrate e anche Facebook è ormai a pieno titolo nel mercato della pubblicità video digitale, dopo il lancio del servizio di video news da 15 secondi. In termini di audience appeal, un terzo degli adulti statunitensi guarda video news online, ma la crescita è rallentata: dopo un aumento del 27% dal 2007 al 2009, infatti, nei quattro anni successivi la crescita è stata solo del 9%. Anche alcuni editori stanno facendo investimenti nel settore dei video. L’Huffington Post ha festeggiato il primo anniversario di HuffPost Live, Texas Tribune ha lanciato una raccolta fondi su Kickstarter al fine di acquistare attrezzature per coprire in diretta streaming l’elezione del governatore del Texas nel 2014, e l’azienda Vice nei primi mesi del 2014 ha lanciato un nuovo portale multimediale solo per notizie. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014
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le piazze sono un contesto della campagna
Il messaggio ottmistico di #vediamopositivo invita gli italiani a guardare al futuro senza i condizionamenti negativi causati dagli ultimi sei anni, contrassegnati da una profonda crisi
Per vedere positivo il gruppo Generali Italia propone un innovativo modo di comunicare, distintivo e di vicinanza alle persone
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di Daniele Bologna
Una campagna di comunicazione con l’obiettivo di raccontare ai propri clienti la riorganizzazione in Italia appena avvenuta e rafforzare il posizionamento del brand sul mercato sul fronte dell’innovazione
Generali Italia avvia una campagna di comunicazione con l’obiettivo di raccontare ai propri clienti la riorganizzazione in Italia appena avvenuta - Generali Italia, infatti, è la nuova, grande realtà assicurati-
va nata dalla fusione delle principali compagnie italiane del Gruppo Generali - e rafforzare il posizionamento del brand sul mercato in termini di innovazione, con un nuovo modo di comunicare per un’assicu-
razione, distintivo rispetto alla concorrenza, e di vicinanza alle persone: si parte dalle piazze per stare in mezzo alla gente. Ulteriore spinta alla realizzazione della campagna la volontà di promuovere il busi-
ness mediante due prodotti adatti al contesto attuale nell’ambito dell’area investimento e auto. Generali Italia è la più grande assicurazione d’Italia, nata dalla fusione di cinque brand: Generali, Ina As-
sitalia, Toro, Lloyd Italico e Augusta. Dall’unione di persone e competenze che hanno fatto la storia dell’assicurazione in Italia, è nata una Compagnia che ha radici solide e guarda al futuro, in grado di offrire soluzioni sempre più innovative ed efficaci. Le più autorevoli fonti economico finanziare hanno affermato che il 2014 sarà l’anno della ripresa e della rinascita. Le ricerche di mercato sul consumatore ci dicono che gli italiani hanno bisogno di messaggi che trasmettano speranza e che rafforzino un’immagine del Paese positiva. In linea con questa visione, nasce la campagna #vediamopositivo su tutto il territorio italiano (in particolare sei grandi città: Venezia, Roma, Torino, Milano, Bologna e Napoli) per “dare voce agli italiani e alla loro visione positiva”. All’alba dello scorso 21 marzo, con l’arrivo della primavera, sono comparsi degli enormi occhiali con lenti colorate in Piazza S. Marco a Venezia, in Piazza Farnese a Roma e in Piazza Vittorio Veneto a Torino. Le persone sono invitate ad interagire con gli occhiali giganti e a guardare in un modo e in un colore diverso la piazza che li circonda e, metaforicamente, il proprio futuro e il futuro del nostro paese rispetto ad
un recente passato troppo grigio a causa di una lunga crisi. Gli occhiali giganti sono la metafora per dire: “guardare la vita con positività è il primo passo per migliorarla”. Nelle sei piazze i passanti sono coinvolti da hostess e steward in attività foto, video e audio per esprimere il proprio punto di vista sulla positività e per condividerlo con i loro contatti sui social network. Sul sito vediamopositivo.it, attraverso gli account Twitter e Instagram tutti potranno vedere i contributi foto e video dalle piazze e interagire con Generali. Inoltre, sul canale You Tube sarà possibile vedere tutti i video caricati. Dopo la prima fase di ambient marketing, che farà da teaser, il 6 aprile partirà la pianificazione media trasmessa in televisione, in radio e sul web. La campagna partirà con una creatività corporate per declinarsi successivamente in campagna prodotto focalizzata
su due polizze “in linea con i tempi”: tariffe proporzionate all’uso dell’auto e investimenti sicuri con possibilità di rendimenti interessanti. Per questo Generali Italia ha deciso di puntare sulla Polizza Auto a Consumo (meno usi l’auto e piu’ risparmi) e su Valore Futuro: un innovativo prodotto che investe nei mercati emergenti per cogliere le loro opportunità di rendimento abbinato alla protezione del capitale. Terminerà le attività del primo semestre, un’importante iniziativa di trade marketing, a sua volta pubblicizzata sul media web e guerrilla marketing, che vedrà diventare gli agenti portatori e sostenitori del messaggio della campagna, mediante numerose attività nelle proprie agenzie. L’agenzia creativa è Jwt Italia, le case di produzione coinvolte sono buddy film e buddy event, mentre il centro media impegnato sulla pianificazione è Havas Media.
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© ALL2013 RIG Carn HT ival S R Film ESE & RVE The D. atre Lim ited .
IL 90% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN PC E L’83% UNA CONNESSIONE IN BANDA L ARGA Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per chi ha la banda larga ecco più di 3.000 contenuti pronti per lo streaming o il download.
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LINK mobile banking
Psicologia
Secondo l’ultimo rapporto Ubiquity, i messaggini di carattere finanziario sono aumentati del 35% rispetto al 2012. Ma solo il 15% dei clienti bancari italiani utilizza i servizi di notifica mobile: grande spazio di crescita.
In tempi caratterizzati da brand reputation e di user engagement, potrebbe essere utile dare una ripassata a qualche fondamento di psicologia quale, ad esempio, la “Ruota delle Emozioni” di Robert Plutchik.
Gli sms finance crescono del 35%
CORRIERECOMUNICAZIONI.IT
Le emozioni del web marketing
ALVERDE.NET
personaggi
parodie tecnologiche
In una lunga intervista alla testata allnews di Mediaset, il popolare conduttore e autore televisivo prova a immaginare la televisione italiana che verrà, indicando il web come il luogo da cui scegliere il conduttore del futuro.
“Cari Sergey e Larry, (e tutti gli altri googlers) non arrabiatevi, questo è solo uno scherzo, una parodia...”. Comincia così il disclaimer di questa app realizzata da due olandesi che cerca solo posti per schiacciare pisolini.
Costanzo: il futuro della tv è internet
TGCOM24.MEDIASET.IT
Google Naps, pisolino cercasi
THEGUARDIAN.COM
piattaforme mobile
ecommerce
Sembra sparita dal mercato, ma come ha ribadito il ceo John Chen BB ha ancora 85 milioni di utenti attivi mensili, 113 milioni registrati ed è in procinto di sbarcare su Windows Phone e Nokia X (Android).
Una ricerca condotta da RetailMeNot per conto del Centre for Retail Research conferma che l’ecommerce sarà il mercato retail che crescerà di più nel 2014, per l’esattezza 11,9 volte più del commercio tradizionale.
BlackBerry prova a reinventarsi
TECHRUNCH.COM
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Online Ue batte offline 11 a 1
BLOG.HI-MEDIA.COM
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LINK eventi
ambasciatori globali
Si è svolto a Parma fino a sabato scorso il primo di una serie di show itineranti sotto il marchio “3D Print Hub ” lo stesso della grande manifestazione dedicata alla stampa tridimensionale, in programma a inizio 2015 alla Fiera di Milano.
Emirates Airline, partner ufficiale della Fifa, ha annunciato che il calciatore del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, capitano della nazionale portoghese e vincitore del Pallone d’Oro 2013, sarà il nuovo ambasciatore globale della compagnia. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi proprio a Madrid, la compagnia aerea ha anche presentato in anteprima il nuovo video promozionale girato con l’asso lusitano insieme all’altro ambasciatore globale per Emirates, il mitico calciatore brasiliano Pelé. Emirates è la compagnia aerea di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai. Ha più di 3mila collegamenti settimanali operati dalla capitale.
Show itinerante per la stampa 3D
LASTAMPA.IT
Emirates schiera Cristiano e Pelè
DIGITAL DIVIDE
Facebook lancia Connectivity Lab Sempre più incontenibile nella sua espansione a colpi di acquisizioni, Facebook ora si lancia su droni, satelliti e laser. La compagnia ha infatti presentato ufficialmente il Connettivity Lab, frutto della precedente iniziativa denominata Internet.org. Obiettivo: progetti che sfruttando vari sistemi, tra cui droni autoalimentati a energia solare, punta a portare le connessioni internet nelle ampie aree del pianeta ancora non connesse. A fronte, quindi, del problemi legati alla tendenza alla saturazione del settore, e ai cali sulla crescita di nuovi utenti, il social network reagisce investendo oltre 2 miliardi di dollari per creare nuovi mercati da conquistare.
THENEXTWEB.COM
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YOUMARK.IT
loghi & brand
Diciotto marchi in evoluzione
ENGAGE.IT
Ripercorrendo cent’anni di storia, l’illustrazione realizzata da Graphic Design Degree Hub ricostruisce il modo in cui si sono evoluti, dalla nascita fino ad oggi, i loghi di diciotto tra le maggiori big company mondiali.
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LINK video war
media
Secondo The Wall Street Journal la piattaforma potrebbe anche includere contenuti su licenza tv e di creatori di video digitali. Dopo tutto, Amazon vende già singoli episodi di quasi tutti i programmi televisivi.
Nessun media-center, nessuna chiavetta aggiuntiva o tanto meno una Chromecast dall’utilità dubbia. Per avere il mondo di Android in tv basta il nuovo Philips Smart TV 8159 che, ha come sistema proprio quello di Google.
Amazon, arriva lo streaming
ADWEEK.COM
In Ue la Smart Tv con Android
ILSOLE24ORE.COM
normative
social & politica
In Uk è stata chiesta l’introduzione di controlli sull’età dei visitatori dei siti porno dopo che dopo che Nielsen Netview ha mostrato che il 6% dei bambini con meno di 15 anni aveva visitato almeno un sito web per adulti.
L’Authority per le telecomunicazioni della Turchia ha bloccato l’accesso nazionale a YouTube, dopo un leak sull’audio di un incontro tra alcuni uomini del premier Erdogan che discutono un possibile attacco alla Siria.
Uk, regolare la visione del porno
THEDRUM.COM
Erdogan chiude anche YouTube
ILFOGLIO.IT
MOBILE SOCIAL
MASHABLE.COM
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NUOVE TENDENZE
Fb aggiorna il suo messenger
Giornalisti pagati in base al traffico
Sono state aggiunte funzionalità come la possibilità di creare gruppi e il perfezionamento dell’inoltro dei messaggi, che ora consente di inviare un messaggio o una foto a qualcuno con cui non si sta conversando.
Sempre più giornalisti, negli Stati Uniti, vengono pagati in base al traffico e alle pagine viste che producono. Semplice il meccanismo: più traffico vuol dire più ricavi pubblicitari, e quindi più soldi per chi l’ha scritto.
NYTIMES.COM
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SPAZIO A...
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working capital 2014
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il programma di Telecom Italia da 5 anni alimenta l’ecosistema italiano dell’imprenditoria digitale Umberto Bertelè Un Umberto Bertelè, veronese di origine e milanese di adozione, è nato nel 1944 e si è laureato cum laude in ingegneria al Politecnico di Milano nel 1967. dal 1981 è ordinario in questo ateneo, dOve insegna Strategia e sistemi di pianificazione è presidente del Corso di Studio in Ingegneria Gestionale. membro dell’editorial board di riviste internazionali e nazionali, editorialista del quotidiano Il Sole 24 Ore, è consigliere di amministrazione di numerose aziende. E´ stato membro dalla nascita del Collegio per il controllo interno del Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica ed E´ stato membro di commissioni e gruppi di supporto tecnico-scientifico presso diversi altri Ministeri. Ha fatto parte, come esperto economico, di delegazioni ufficiali italiane in sede GATT, OCSE e G-7. E´ stato consulente del Servizio Studi della Banca d´Italia
visioni
di
Matteo Dedè
se chi entra toglie risorse
agli “incumbent” “Whatsapp è riuscita a distruggere il mercato degli sms in soli quattro anni: un’operazione che avrebbe richiesto in altri tempi tra i venti e i trent’anni”, ha sostenuto uno dei principali operatori mondiali di venture capital, in occasione della recente acquisizione di Whatsapp da parte di Facebook per 19 miliardi di dollari. Diciannove miliardi per una start-up nata nel 2009, che è riuscita in quattro anni - investendo pochi soldi (60 milioni di dollari) e con pochissime persone (55 in tutto), ma rinunciando quasi integralmente (dato il suo business model) ai ricavi - a superare la soglia dei 450 milioni di utilizzatori e dei 50 miliardi di messaggi processati al giorno: la più elevata velocità di crescita nella storia dell’economia mondiale. Al di là dell’entità della cifra pagata, è proprio la velocità con cui Whatsapp e le start-up sue concorrenti stanno disgregando un mercato ricco come quello degli sms, con pesantissimi danni per gli operatori telecom che lo
controllano, che a mio avviso merita riflessione. Anche perché si tratta di un mercato di nascita relativamente recente, sviluppatosi (fino all’avvento degli smartphone) con il diffondersi dei cellulari, e anche perché i soccombenti sono in larga maggioranza grandi imprese. Così come merita riflessione il fatto che i nuovi entranti - Whatsapp e le altre start-up - sottraggano alle imprese incumbent quote crescenti di mercato, ma non subentrino a esse (se non in minima parte) nei ricavi e nei profitti, perché offrono i servizi alternativi (quasi) gratuitamente. Una strategia che potrebbe apparire suicida, giustificata però dalla possibilità di quotarsi o di vendersi al miglior offerente, portando in dote la possibilità di fare profitti con la profilatura degli utilizzatori e/o contribuendo con la propria immagine a ravvivare quella dell’acquirente. Come nel caso di Whatsapp e precedentemente in quello di Skype, pagata 8,5 miliardi di dollari da Microsoft.
Prende il via l’edizione 2014 di Working Capital, il programma di Telecom Italia che da cinque anni alimenta l’ecosistema italiano dell’imprenditoria digitale del nostro Paese, sostenendo in modo diretto i migliori talenti e facilitando la nascita e lo sviluppo delle startup più innovative in ambito internet, digital life, mobile evolution e green. Dopo il successo dell’edizione 2013, che ha premiato trenta business ideas tra le oltre 2.300 ricevute, Working Capital 2014 rilancia: la nuova Call 2014 mette a disposizione quaranta Grant d’impresa del valore di 25mila euro ciascuno e altrettanti percorsi di accelerazione, dieci per ognuna delle quattro case dell’innovazione (acceleratori) con cui WCAP è presente a Milano, Bologna, Roma e Catania. I progetti dovranno pervenire sul sito www. workingcapital.telecomitalia.it entro il 5 maggio. Da quest’anno Telecom Italia debutta, inoltre, nel “seed investment”: 4,5 milioni di euro in 3 anni (1,5 milioni all’anno a partire da quello in corso) in opzioni o nel capitale sociale delle startup più innovative, in ambito digital e internet, mobile e green Ict, in linea con il proprio business. Grazie a questo strumento, Telecom Italia potrà investire in opzioni o entrare direttamente a far parte del capitale sociale delle start up, acquisendone quote di minoranza, con un investimento di entità compresa tra i 100 e i 500mila euro. ANNO V | #011 | LUNEDI’ 31 MARZO 2014