visioni / dario cavenago
Come gestire le risorse umane con i social media
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ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
I social media vengono sempre più spesso impiegati in azienda a supporto delle attività di gestione e sviluppo del capitale umano e risultano essere strumenti utili a sostenere la capacitàva innovativa....
i fatti del giorno
marketplace
company
media
A Milano è lo snodo principale per il network di Centostazioni
L’evento celebra i migliori lavori creativi realizzati sul social
L’a.d. Ugo Parodi Giusino racconta di crescita, premi, partnership
Il lancio fa perno su un’intensa attività promozionale sul web
Per la Fiat 500 X sponsorizzata la stazione Garibaldi
Aperte le iscrizioni per i Facebook Awards del 2015
E ora Mosaicoon prende il primo volo per Madrid
Fox: arriva “Maze Runner” in dvd, blue-ray e digital
scenario
Il 67% degli italiani ha uno smartphone
24 link
coverstory
Il nuovo report di We Are Social
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McDonald’s cambia strategia per tornare a colpire ancora
Dopo un 2014 in sordina, la catena di fast food annuncia nuovi investimenti. E una sorprendente rivoluzione al proprio vertice
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
outdoor A febbraio FCA Fiat Chrysler Automobiles accompagna il lancio più importante dell’anno
debutta la 500 X, sponsorizzazione integrale della centralissima stazione di Milano Garibaldi
E’ l’hub principale del network Centostazioni del gruppo Ferrovie dello Stato ed è unica in Italia per l’alto tasso di digitalizzazione degli impianti pubblicitari. E spicca per la sua architettura innovativa di Daniele Bologna
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er tutto il mese di febbraio FCA Fiat Chrysler Automobiles accompagna il lancio più importante dell’anno, la nuova 500 X, con la sponsorizzazione integrale della centralissima stazione di Milano Garibaldi: un nuovo format di total domination di complessivi 400 metri quadrati per avvolgere un pubblico selezionato che su base annua è di oltre 30 milioni di frequentatori. L’iniziativa è stata costruita in modo da generare un effetto di brand immersion; un continuum di immagini di marca e prodotto che grazie al contesto indoor, al passaggio esclusivamente pedonale e ai tempi di permanenza in stazione, garantisce un’elevata esposizione e attenzione alla campagna pubblicitaria con grande efficacia. La creatività della campagna si sviluppa con immagini evocative ed emozionanti che comunicano il fascino della nuova Fiat 500 X sfruttando i diversi ambiti della stazione e utilizzando più messaggi secondo la modalità di fruizione degli stessi da parte dei frequentatori. Un autentico esempio di creatività adattata al mezzo, corredata da un’attività di engagement per non rinunciare al fascino e all’emozione di entrare in contatto diretto con la vettura esposta. Fiat 500 X ha scelto Milano Garibaldi che posizionata nel cuore più dinamico della città, rappresenta il fulcro del nuovo fashion & business district di Milano. La stazione di Milano Garibaldi si conferma ancora una volta il media ideale per eventi e inizia-
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tive di comunicazione ad alto impatto. Milano Porta Garibaldi è la stazione principale del network Centostazioni (gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) ed è unica in Italia per l’alto tasso di digitalizzazione degli impianti pubblicitari e per l’architettura innovativa, espressione dell’anima internazionale di Milano. Ogni giorno flussi di frequentatori di alto profilo e in costante crescita fruiscono di collegamenti nazionali, internazionali e dell’Alta Velocità. Un target selezionato di giovani adulti impegnati professionalmente con stili di consumo selettivi e fortemente orientati all’innovazione e alla prova di nuovi prodotti. Il progetto è stato curato da FCA Fiat Chrysler Automobiles con l’agenzia Leo Burnett, il centro media Maxus Global e la collaborazione attiva di Exomedia, partner di Vidion, concessionaria esclusiva per la raccolta pubblicitaria nei network Centostazioni (Gruppo FS Italiane) e Ferrovie Nord (Gruppo FNM) e Trenord.
In questa foto un esemplare della nuova Fiat 500 X; in quella sotto Tiziana Fassari, direttore marketing Exomedia
ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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i fatti del giorno
Comunicazione
Trimestrali Non basta il fatturato a +15%
analisti delusi. ma per google i numeri sono tutti in crescita di Davide de Vecchi
Costi in incremento. Sul rallentamento di “Big G” pesa soprattutto il calo del cost per click medio, fenomeno che deriva dalla costante spinta nel progresso dei click
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r i m e s t r a le “deludente” per Google che ha chiuso con un fatturato a 18,1 miliardi di dollari, +15% sull’omologo quarter dell’anno precedente ma sotto quota rispetto ai 18,4 miliardi attesi dagli analisti. Google ha sottolineato “forti venti contrari valutari” che si stanno facendo sentire sulla Corporate America in genera-
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le. A livello geografico, il 56% delle vendite totali è stato generato in Usa contro il 58% di dodici mesi prima. Gli utili registrati sono pari a 4,76 miliardi di dollari, in rialzo da 3,38 miliardi. I profitti per azione sono passati a 6,91 dollari da 4,95 dollari. Al netto di voci straordinarie sono saliti a 6,88 dollari da 6,70 dollari, meno dei 7,11 dollari del consensus.
L’ammontare di denaro che Google riceve per ogni click effettuato sulle pubblicità proprie o ospitate sul suo sito sta diminuendo (-3% annuo) con l’aumentare dei click (+14%). Ed è proprio il calo dei prezzi a spiegare il rallentamento di Google, che negli ultimi tre mesi ha visto scendere il valore del titolo di circa il 7%. Non proprio un periodo d’oro per Big G, che
ha dovuto fare i conti con il flop dei Glass e sta perdendo quote nel mercato search americano a favore di Yahoo e Bing. Sarebbe però sbagliato arrivare a conclusioni troppo affrettate: Google sta spendendo pesantemente in nuove attività volte a sostenere la crescita. Nei tre mesi finali del 2014, le spese operative sono state di 6,78 miliardi di dollari, il 37% dei ricavi, contro i 5,03 miliardi, il 32% dei ricavi, dello stesso arco temporale del 2013. In particolare, le spese in ricerca e sviluppo sono balzate del 46% a 2,81 miliardi. A fine trimestre Google contava liquidità per 64,40 miliardi. Nel mondo i dipendenti a tempo pieno erano 53.600, in aumento dai 51.564 di fine settembre 2014.
Nastro Azzurro, la birra “premium” ha scelto l’agenzia dlvBBDO per la creatività Il challenge della marca ipotizzato per i prossimi anni: riuscire a parlare in maniera chiara e semplice al suo consumatore e fare emergere in termini distintivi le unicità che l’hanno resa simbolo dello stile birraio tricolore
di Vera Modesto
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astro Azzurro, la birra Premium italiana più conosciuta nel mondo, sceglie DLVBBDO come agenzia creativa. DLVBBDO ha compreso appieno il Dna di Nastro Azzurro e quali saranno i challenge della marca per i prossimi anni: riuscire a parlare in maniera chiara e semplice al suo consumatore e far emergere in maniera distintiva le unicità che l’hanno resa la birra simbolo dello stile birraio italiano d’eccellenza all’estero». Sabrina Fontana, Nastro Azzurro & Premium Brands Marketing Manager, sottolinea, inoltre, l’entusiasmo dell’intero team nell’intraprendere questa partnership con una
realtà tra le più innovative del mercato, parte del network creativo più premiato al mondo. «Nastro Azzurro è la birra premium italiana più bevuta all’estero. Il gruppo di persone che lavorano a questo brand ci ha stregato e affascinato, raccontandocene la storia da sempre connessa al viaggio, all’apertura mentale, a un’attitudine progressista, ottimista e naturalmente elegante» aggiunge Stefania Siani che, con Federico Pepe, è Direttore Creativo Esecutivo dell’agenzia, facendosi portavoce del pensiero di tutto lo staff, guidato dal Ceo Romeo Repetto. «Abbiamo lavorato e sintetizzato tutto questo con dedizione. E siamo molto orgogliosi di intraprendere questo viaggio insieme, con una sintonia autentica ed immediata». Nastro Azzurro nasce
nel 1963 con la volontà, da parte dell’azienda, di creare una birra d’eccellenza, un prodotto di qualità superiore, sfidando lo stile birrario dell’epoca e con l’ambizione, conquistata negli anni, di diventare la birra premium italiana più bevuta all’estero. Il suo sapore è inconfondibile! ed è proprio quel deciso aroma di luppolo con un gusto secco, fragrante e rinfrescante, che si abbina alla perfezione al clima e alla cucina del Bel Paese, che l’ha resa un vero e proprio fenomeno di successo a livello internazionale. Si conquista da subito il titolo di Birra Mediterranea per antonomasia instaurando un legame profondo con il mare, con quella solarità e positività così tipicamente italiani e mediterranei, che ancora oggi la caratterizzano.
Stefania Siani
Federico Pepe
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i fatti del giorno
Rossella Orlandi
Eventi
Per Telefisco l’edizione numero 24 è un grande successo anche sul web Il convegno annuale del Sole 24 Ore è stato l’occasione per svelare il lancio, a marzo, della rivista mensile Norme&Tributi Mese e per presentare PlusPlus 24 Fisco di Pietro Castagna La 24ª edizione di Telefisco è stata un successo. Il convegno annuale del Sole 24 Ore, durante il quale è intervenuta il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, è stato seguito da oltre 110.000 professionisti, di cui quasi 15.000 si sono collegati via web. Grande successo anche per il minisito di Telefisco: circa 450.000 le pagine viste dall’apertura a oggi e oltre 130.000 utenti unici; oltre 4.000 i quesiti inviati agli esperti via internet. Alta la partecipazione anche sui social media: su Twitter, dall’account @24NormeTributi, e con l’hashtag #telefisco2015 il pubblico ha commentato in diretta le relazioni degli esperti. L’evento è stato l’occasione anche per svelare il lancio, a marzo, della rivista mensile Norme&Tributi Mese, un magazine autorevole e di approfondimento su tutte le tematiche fiscali e contabili di diritto societario, e per presentare PlusPlus 24 Fisco, il sistema multimediale di informazione pensato per i professionisti del fisco, che raccoglie in un solo ambiente l’ampia offerta del Gruppo 24 Ore in materia fiscale.
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Donne & WEB
blog
il magazine Pourfemme inaugura una rubrica dedicata alla medicina estetica
Online le info di Food Safety Qualità e Tecnologia in Ortofrutta
Le oltre 6 milioni di lettrici del portale Trilud potranno contare sui preziosi consigli dei migliori specialisti italiani
Uno spazio digitale originale per approfondire i temi della qualità e delle tecnologie presenti nel settore di Massimo Luiss
di Ottavia Quartieri
Un ventaglio di argomenti e di contributi qualificati
la nuova iniziativa amplia la sezione bellezza di pourfemme, già ricca di contenuti riguardanti le princiapli tendenze del beauty e una pioggia di consigli per un look impeccabile
“Come aumentare il piacere amplificando il punto g” è l’articolo del chirurgo plastico Giulio Maria Maggi che inaugura la nuova rubrica dedicata alla Medicina Estetica di Pourfemme, all’interno della sezione Bellezza del magazine femminile edito da Trilud. Le oltre 6 milioni di lettrici di Pourfemme potranno contare sui preziosi consigli dei migliori specialisti italiani, che tratteranno diversi argomenti nell’ambito della Medicina Estetica. Al contributo di Giulio Maria Maggi seguiranno quelli dei chirurghi plastici Rocco
Carfagna, Giulio Borbon e Jlenia Lonigro, del chirurgo estetico Attilio Buccomino e della dermatologa Marina Romagnoli, che, in linea con gli obiettivi fondanti della disciplina, forniranno utili suggerimenti per il raggiungimento del proprio benessere psico-fisico, con particolare attenzione alla sfera dell’accettazione personale, del ringiovanimento consapevole, della sessualità e consigliando terapie preventive o correttive, privilegiando i trattamenti “senza bisturi” nel tentativo di offrire una corretta informazio-
ne a tutte le donne che provano disagio per inestetismi o patologie legate al proprio corpo. Si amplia così la sezione Bellezza di Pourfemme, già ricca di contenuti riguardanti le principali tendenze beauty e tutti i suggerimenti per un look impeccabile, dalla cura dei capelli, ai tagli più fashion, dai tatuaggi alla nail art fino al make up più appropriato per ogni situazione, con uno sguardo ai look delle star e approfondimenti sulla cura del corpo e della pelle, sulla chirurgia estetica, e oggi anche sulla medicina estetica.
Ha debuttato online all’interno del sito web di Sipo (www.sipo.it) il nuovo blog Food Safety Qualità e Tecnologia in Ortofrutta. Uno spazio web originale, dove i temi della qualità e della tecnologia nel settore dell’ortofrutta fresca e trasformata vengono affrontati attraverso la pubblicazione di articoli, studi e avanzate ricerche in campo scientifico. Il nuovo blog è realizzato con il contributo esclusivo di Marco Dalla Rosa, professore ordinario di Tecnologie Alimentari presso l’Università di Bologna - sede di Cesena. «Sempre di più Sipo si rivolge attraverso la propria comunicazione sul web agli addetti ai lavori e ai propri clienti, ma anche al pubblico dei consumatori per far conoscere la sua offerta e soprattutto per renderli consapevoli delle caratteristiche e dei valori dei prodotti ortofrutticoli», ha dichiarato Massimiliano Ceccarini, general manager di Sipo Group. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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i fatti del giorno comunicazione Un’operazione incentrata sul web
accordi Si avvicina la partenza
L’obiettivo della campagna è diffondere il potere delle rose, che da sempre è un sinonimo di amore e di romanticismo. E ha la forza di illuminare il viso di ogni donna
L’oggetto della trattativa con Rcs Media Group è l’autorizzazione per la trasmissione sul canale 59 del Dtt
clicca, guarda e personalizza: con acqua alle rose si è protagonisti portali Una serie di primi posti
I primati a raffica raggiunti nel 2014 da PaesiOnLine La pagina Facebook ha ottenuto circa 200 mila visualizzazioni giornaliere, che significa quasi 9 milioni al mese Di solito, chi vince più tappe, alla fine vince la gara. E il caso di PaesiOnLine conferma questa considerazione. Durante il 2014, infatti, il portale di viaggi e turismo ha conquistato più volte il primo posto nelle classifiche parziali che schematizzano la portata dell’engagement delle fanpage di Facebook, per poi chiudere l’anno con il titolo di top brand Facebook per engagement. E’ stata, infatti, appena pubblicata la classifica ufficiale che analizza l’engagement (o coinvolgimento) generato dai vari post (click, condivisione, commento, like…) pubblicati nei principali social network, rapportando questo dato al numero di fan della pagina. Si tratta di un parametro molto importante, in grado di fornire informazioni sul valore di un determinato brand e sul grado di fidelizzazione del suo target. Nel 2014 la pagina ha ottenuto circa 200 mila visualizzazioni giornaliere, quasi 9 milioni al mese, 800 mila interazioni mensili con i post della pagina, circa 24 mila al giorno.
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di Ottavia Quartieri
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licca, guarda, personalizza e condividi. Con pochi gesti si può diventare protagonisti del nuovo video di Acqua alle Rose, l’unica linea di bellezza che da oltre 150 anni accompagna le donne nella cura quotidiana di sè. L’obiettivo della campagna è diffondere il potere delle rose, che da sempre è sinonimo di amore e di romanticismo e ha la forza di illuminare i visi di ogni donna che riceve questo prezioso fiore. Il meccanismo è semplice: basta collegarsi all’indirizzo www.ac-
quaallerose. it/myrose, registrarsi al sito con il proprio indirizzo mail (o loggarsi tramite Facebook) e… scatenare la creatività. Le opzioni disponibili per personalizzare il video sono tante. Si può “creare” il proprio finale oppure aggiungeredelle immagini, che si alternano a quelle del video. Non solo: è possibile introdurre effetti colore (dal classico bianco e nero al seppia, per creare un’atmosfera vintage) e inserire una frase in sovrimpressione. Insomma, si diventa protagonisti assoluti: nella regia, per il montaggio, nella scelta delle luci, dei colori, delle paro-
le. E, naturalmente, dei personaggi. E poi? Sarebbe un peccato non condividere il video! Si può fare attraverso Facebook, Twitter e Google+, ma anche semplicemente indicando l’indirizzo email degli amici ai quali si vuole inviare. Senza dimenticare che si può scaricare, come contenuto, sul computer. Il video My Rose è online a partire da oggi su Youtube e su Facebook. La campagna proseguirà per tutto il mese di febbraio e avrà ilsuo culmine in concomitanza con S. Valentino: “perché la protagonista sei tu, ma - se vuoi - puoi dare una parte anche a lui…
ACQUISIZIONI Un importante new budget per la struttura milanese
Le rp di Timberland per Probeat Agency
La sigla diretta da Emanuela Schiavone e Paolo Ruffato seguirà le attività dell’iconico brand di abbigliamento e calzature
Nella girandola di incarichi che sta caratterizzando il primo mese dell’anno, spicca una nuova acquisizione per l’agenzia milanese Probeat Agency, diretta da Emanuela Schiavo-
ne e Paolo Ruffato, che si porta a casa la gestione delle attività di relazioni pubbliche legate al marchio Timberland, iconico brand di abbigliamento e calzature urban casual, carat-
terizzato da uno stile autentico. In particolare, sul fronte operativo, la comunicazione del brand statunitense e delle sue collezioni sarà gestita da Vanessa Del Rosso e Paolo Ruffato.
Intesa firmata con DeA 59 per il via di “Gazzetta Tv”
Rcs MediaGroup ha comunicato venerdì scorso la sottoscrizione di un accordo con DeA 59 s.r.l., società del gruppo DeAgostini, per il conferimento a Digital Factory, società del Gruppo Rcs, del ramo d’azienda comprensivo dell’autorizzazione per la trasmissione sul canale 59 del digitale terrestre, in funzione dell’avvio delle attività televisive di GazzettaTv previsto per fine febbraio. Di conseguenza, Digital Factory sarà partecipata al 40% da DeA 59 e al 60% da Digicast, società integralmente controllata da Rcs MediaGroup. La nuova televisione sportiva GazzettaTv offrirà al pubblico un’informazione aggiornata e approfondita nell’intero arco della giornata, con l’indiscussa qualità e autorevolezza del quotidiano La Gazzetta dello Sport. GazzettaTv sarà diretta da Andrea Monti e si avvarrà di prestigiose firme della testata e di protagonisti del mondo sportivo, con un palinsesto ricco di notiziari, approfondimenti, rubriche, che verrà presto reso noto. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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MARKET PLACE
Mercedes-Benz per la campagna di moda Autunno/Inverno 2015-2016
Collisione di talenti in un’atmosfera sexy
Collier Schorr fotografa i piloti professionisti, rivali e compagni di squadra, Lewis Hamilton e Nico Rosberg e la modella Dree Hemingway di Luca Anelli
Mercedes-Benz ha scelto una collisione di grandi talenti del mondo della moda, della fotografia e della Formula 1 per la sua campagna di moda Autunno/Inverno 2015-2016. I protagonisti sono i piloti professionisti, rivali e compagni di squadra Lewis Hamilton, di recente in-
coronato campione del mondo Formula 1, e Nico Rosberg. Accanto a loro una delle modelle più sexy del circuito della moda e attrice, Dree Hemingway, pronipote dell’omonimo scrittore. Questa nuova stagione ispirata ai richiami delle sirene della velocità, lucentezza e stile è stata ideata da Collier Schorr, docente di Yale, e fotografo senza eguali. Per scattare la campagna il trio è stato invitato al Sindelfingen, galleria del vento, luogo canonico nella mitologia di MercedesBenz. Come per le immagini della campagna pubblicitaria, anche il video è stato girato ne la galleria del vento Mercedes-Benz a Sindelfingen. Rapida evoluzione dei primi piani girati in un’atmosfera di luce misteriosa si fondono per creare un finale emozionante in corsia box. Ad un certo un certo punto si vede Dree Hemingway, vestita con la sua tuta da gara Mercedes AMG Petronas Formula 1, cambiarsi velocemente e indossare un elegante un cocktail fra velocità pura e bellezza nel mondo della moda
Nelle foto qui a sinistra, i piloti della mclaren in formula uno Nico rosberg, figlio del campione del mondo keke, e lewis hamilton; in alto a destra la modella dree hemingway
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abito da sera. Poi, come se su una passerella con i capelli fluttuanti, entra nella corsia box e suona il segnale di partenza sia per Lewis Hamilton seduto al volante della Mercedes-Benz C111, un veicolo di 30 anni ancora ammirato come una icona del design, e Nico Rosberg alla guida della nuova Mercedes-AMG GT super vettura sportiva. In entrambi questi veicoli all’efficienza aerodinamica si abbina un’elegante estetica. Collier Schorr, con l’Autunno/Inverno 2015, è alla sedicesima collaborazione con Mercedes-Benz per la campagna moda, una tradizione consolidata per sottolineare l’impegno in tanti eventi della moda internazionale – tra cui le Fashion Week Mercedes-Benz a Pechino, Mosca e Berlino, nonché le settimane della moda di Londra, Milano, Parigi e tanti altri – che Mercedes-Benz sostiene. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL RESULTS
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MARKET PLACE
l’evento celebra i migliori lavori creativi realizzati sul social
Aperte le iscrizioni per i Facebook Awards 2015 A partire dall’edizione di quest’anno i riconoscimenti includeranno anche le campagne su Instagram nella categoria Craft di Daniele Bologna
Da venerdì scorso sono aperte le iscrizioni per i Facebook Awards 2015, la competizione per i pubblicitari che celebra i migliori lavori creativi realizzati su Facebook e, per la prima volta, anche su Instagram. I lavori vincenti saranno quelli che oltre ad aver stupito e coinvolto il pubblico, avranno anche generato risultati di business. Brand e agenzie potranno, quindi, concorrere per un riconoscimento internazionale assegnato da una giuria composta da esperti del settore, inclusi i membri del Creative Council, e stabilire nuovi standard per l’eccellenza nel marketing su Facebook e In-
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stagram. Le iscrizioni sono aperte fino all’1 aprile 2015 e i vincitori saranno annunciati durante l’estate.
Cosa c’è di nuovo Viste le evoluzioni del marketing, anche i Facebook Awards devono stare al passo. Sono stati, quindi, aggiornati i programmi con le seguenti novità: quest’anno, i Facebook Awards hanno aggiunto quattro nuove categorie per premiare più aspetti dell’eccellenza creativa nel marketing. Ecco le categorie di quest’anno: Integrated Campaign: riconosce l’eccellenza nel raccontare una storia attraverso una campagna completa e coerente su diversi canali; Craft: premia l’eccellenza in cinema, fotografia, copywriting, esperienza degli utenti e/o sequenziamento;
Social Technology (nuova categoria): individua la miglior tecnologia o applicazione costruita con Facebook; Media Strategy (new): premia l’uso efficace e creativo dei media su Facebook usando insights, dati e targeting per creare la strategia e raggiungere i risultati di business; Facebook for Good (new): premia l’eccellenza nelle campagne create per scopi sociali o attività benefiche; New Frontiers (new): riconosce l’eccellenza nelle campagne realizzate all’interno di mercati in grande crescita, come India, Sudest Asiatico, America Latina, Africa e Medio-Oriente. Poi, a partire da questa edizione 2015, per la prima volta, i Facebook Awards includeranno anche le campagne realizzate su Instagram nella categoria Craft. I Facebook Awards sono aperti a tutte le campagne condotte tra il 1 febbraio 2014 e il 31 marzo 2015. Possono partecipare lavori realizzati in qualsiasi lingua, ma l’iscrizione deve necessariamente essere effettuata in lingua inglese. Per iscrivere la campagna e per maggiori dettagli sui criteri di valutazione e le tempistiche, visita il sito dei Facebook Awards.
ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
UNA NOTTE AL MUSEO 3
ITALIANO MEDIO
FURY
UNBROKEN
BIRDMAN
DAL 28 GENNAIO AL CINEMA
DAL 29 GENNAIO AL CINEMA
DAL 29 GENNAIO AL CINEMA
DAL 29 GENNAIO AL CINEMA
DAL 5 FEBBRAIO AL CINEMA
GUARDA IL TRAILER
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JUPITER - IL DESTINO DELL’UNIVERSO
NON SPOSATE LE MIE FIGLIE
TAK3N - L’ORA DELLA VENDETTA
SELMA - LA STRADA PER LA LIBERTÀ
CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO
DAL 5 FEBBRAIO AL CINEMA
DAL 5 FEBBRAIO AL CINEMA
DAL 12 FEBBRAIO AL CINEMA
DAL 12 FEBBRAIO AL CINEMA
DAL 12 FEBBRAIO AL CINEMA
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GUARDA IL TRAILER
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CON NOI IL CINEMA È ANCORA PIÙ GRANDE! CONCESSIONARIA LEADER PER IL CINEMA
GUARDA IL TRAILER
MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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MARKET PLACE
Teatro alla Scala Domenica 1 marzo 2015 ore 19.30
Myung-Whun Chung
Direttore
Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90, Italiana Brahms Sinfonia n. 1 in do min. op. 68
Le referenze di qualità generano un meccanismo virtuoso
Perl’eCouponing Olivia & Marino si riaffida a Kiwari Il brand del Gruppo Barilla rinnova la fiducia al first mover e leader italiano del settore di Vera Modesto
marco rivosecchi
Dopo una prima wave di campagna di buoni sconto stampabili dedicati ai prodotti Olivia & Marino attraverso il Coupon Network Sconty.it, l’eCouponing si conferma parte integrante del marketing mix del marchio anche per il 2015. Il brand del Gruppo Barilla rinno-
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va, infatti, la fiducia in Kiwari, first mover e leader italiano del settore, e si affida nuovamente alla visibilità e alla penetrazione garantite dal suo esclusivo Coupon Network che raggiunge un’audience di oltre 6 milioni di utenti in tutta la penisola. Protagoniste tre delle referenze più
amate dai consumatori: Sfoglie Croccanti, Schiacciate all’Olio di Oliva e Sfilati ai Pomodorini, on air da metà gennaio su Sconty.it, la piattaforma Kiwari che si estende ai portali Alfemminile.com, Scontomaggio.com, Dimmicosacerchi e MyVoucher. biz, per la diffusione capillare di eCoupon. «Olivia & Marino torna a grande richiesta e a distanza di pochissimo tempo sugli scaffali del nostro Coupon Network, forte degli ottimi risultati ottenuti in termini di stampe durante i primi mesi di attività - commenta Marco Rivosecchi, Presidente Kiwari -. L’apprezzamento da parte dei consumatori dimostra come referenze di qualità e interesse siano in grado di generare un meccanismo virtuoso, instaurando una relazione marca-cliente sempre più costruttiva e profittevole all’interno del mondo delle promozioni digitali». ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
Foto Silvia Lelli
Introduzione a cura di Enrico Parola
Durante la Prova Aperta i brani possono essere ripetuti, omessi o eseguiti in altro ordine.
LA FILARMONICA DELLA SCALA
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Prevendita tel. 02 465 467 467 (da lunedì a venerdì, ore 10 - 13 e 14 - 17) Altre prevendite
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COVER STORY
McDonald’s cambia tutto e prepara grandi novità per il 2015
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L’impero del fast food vuole colpire ancora?
ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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COVER STORY
La catena di ristoranti quick-service ha passato un 2014 in sordina e annuncia nel giro di pochi giorni uno storico mutamento di strategia. nuovi investimenti e un sorprendente cambio al vertice di Valentina Lunardi
Not everyone’s lovin’ it. McDonald’s non è mai apparso come un brand che potesse avere problemi nell’area del customer engagement. Eppure, l’argomento caldo della Investor Conference Call 2015, tenutasi a Oak Brook (Illinois) lo scorso 23 gennaio, è stato proprio quello di una ridefinizione strategica della catena di ristoranti quick-service in risposta a un 2014 definito, secondo le parole di Don Thompson, presidente e chief executive officer, «un anno difficile». In apertura della conferenza, lo stesso Thompson aveva snocciolato i dati dell’anno appena passato, che effettivamente disegnano il panorama di una performance non proprio brillante: l’utile operativo è sceso del 15% per il quarto trimestre, segnando per i dodici mesi un meno 8%; simili i dati in relazione agli utili per azione, con un -14% negli ultimi tre mesi del 2014, che combina così il meno 11% rispetto all’anno precedente. Escludendo l’impatto legato a una maggiorazio-
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ne generale delle tasse e le problematiche in ambito delle forniture nell’area APMEA, gli utili per azione per l’anno sarebbero stati in calo dell’1% a valuta costante. Per l’intero anno, le vendite a livello globale sono cresciute dell’1%, mentre le vendite comparabili globali sono diminuite dell’1%. Per quanto riguarda gennaio, le vendite su scala globale si preannunciano negative, in parte a causa dell’incidenza del Capodanno cinese e in parte per problematiche legate alla percezione dei consumatori in Giappone. Da dove ripartire quindi?
e dal 2011 era a capo anche della catena Pizzaexpress. Dal 1° marzo 2015 i suoi incarichi, così come il suo posto nel consiglio di amministrazione, verranno assunti da Steve Easterbrook, che sarà il secondo ceo non statunitense della multinazionale dopo l’australiano Charlie Bell. Cresciuto nella periferia di Londra e laureato in Scienze Naturali presso l’Università di Durham, il futuro ceo ha iniziato la sua carriera nel settore della contabilità prima di entrare, con il ruolo di financial reporting manager, in McDonald’s nel 1993, dove in tempi rapidi iniziò la sua ascesa professionale. Diventato, nel 2006, head of business per il Regno Unito, ha fatto parte del team di management che ha do-
vuto affrontare il calo delle vendite correlato alle preoccupazioni emerse per la qualità e provenienza delle materie prime e per le polemiche nate al rigurado del trattamento dei dipendenti. Il manager promosse una vasta strategia di modernizzazione dei ristoranti, a cui venne conferito un look più pulito; fu rivisto il menu in chiave di semplificazione e diversificazione dell’offerta e, soprattutto, venne promossa una vasta campagna di comunicazione tesa a promuovere McDonald’s come una catena di ristorazione “enviromentally friendly”. Strenuo difensore del modello di fast food del big brand, Easterbrook ha dovuto sfidare nel corso della sua carriera diverse campagne di critica,
Dopo una lunga permanenza in azienda la separazione
nella foto a destra il ceo don thompson, che a breve lascerà il colosso del fast food, azienda nella quale ha trascorso ben 18 anni. e Nonostante avesse appena annunciato un grandioso piano di rinnovamento
Bye Bye mr. Thompson La notizia è di quelle eclatanti. Giovedì 29 gennaio il colosso del fast food ha annunciato la sua risposta al verificarsi del primo calo annuale delle vendite nei ristoranti americani degli ultimi dodici anni: dopo meno di tre anni al vertice Don Thompson lascerà il gruppo. Il top manager aveva trascorso diciotto anni nell’azienda, ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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Il primo calo delle vendite negli ultimi dodici anni
Per la prima volta negli ultimi dodici anni nei ristoranti mcdonald’s si è verificato un calo delle vendite, che ha spinto la compagnia ad attivarsi per individuare i correttivi del caso
tra cui il vasto movimento che ha trovato nel “McFood” il capro espiatorio di tutto il “cibo spazzatura” o affrontare l’emergere del termine “McJobs” per indicare lavoratori con con-
dizioni professionali negative. Sono inoltre famosi i suoi interventi nei media britannici, come quando raccontò di mangiare un pasto di McDonald’s ogni giorno o affrontò in diretta
televisiva, proprio nel corso del 2006, Eric Schlosser, autore del libro “Fast Food Nation”. «A tutti piace un hamburger ogni tanto - aveva affermato il manager -. Se proprio non si vogliono le patatine in abbinamento al proprio Happy Meal, si può optare per una porzione di frutta». Easterbrook è conosciuto tra i suoi colleghi per essere un tipo che non teme di affrontare faccia a faccia le critiche e, secondo un ex alto dirigente della compagnia, «ha contribuito a trasformare una parte del mercato». Attualmente chief global brand officer, mr. Easterbrook ha trovato pieno riconoscimento per i successi dei suoi interventi in Europa anche oltreoceano; in particolare, gli analisti hanno mostrato apprezzamento per la sua capacità di prendersi rischi operativi e portare nuove idee. L’unica dichiarazione rilasciata in questi giorni dal futuro ceo sottolinea proprio questa attitudine al cambiamento: «La motivazione del mio lavoro è quella di scoprire in che modo potrò cambiare il business. Non vedo l’ora di provare nuovamente quella sensazione». La ricetta di Don Thompson: il cliente prima di tutto Eppure, la nuova nomi-
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na qualche critica l’ha già sollevata. Lo scetticismo deriva in particolare dal fatto che il manager britannico facesse effettivamente parte del team di gestione sotto le direttive del ceo Don Thompson, il quale aveva già proposto la scorsa settimana la sua ricetta di ristrutturazione dell’azienda. Nella sua presentazione agli investitori presenti all’incontro di Oak Brook, Thompson aveva delineato due focus d’azione: customer service e una nuova strutturazione del menu. Elementi che sembrano un ovvio punto di partenza per una catena di ristorazione alle prese con un calo di clientela, ma che per la famosa firma del fast food significherebbe un profondo mutamento su scala planetaria. «Si assisterà a un cambiamen-
to nel modo in cui coinvolgiamo i nostri clienti e consumatori in generale. Siamo sempre stati determinati e diretti quando si parla di ciò che più conta per i clienti, in particolare la qualità dei nostri ingredienti. Tutti i cambiamenti che stiamo mettendo in cantiere creeranno la McDonald’s Experience of the Future. Essa si basa sugli investimenti che abbiamo già fatto in tecnologia, reimmaginare i nostri ristoranti, e il miglioramento delle operazioni nel senso di una maggiore enfasi su tangibili innovazioni customer-centric». Obiettivo dell’azione innovatrice presentata dalla boardroom della compagnia sotto la guida di Thompson era quella di puntare tutto sulla costruzione di un’esperienza memorabi-
le, fornita a prezzo conveniente. Prologo di questa tendenza è stata l’osservazione diretta e continuativa dei comportamenti e problematiche sia dal lato cliente sia dal lato dello staff, un punto di forza cui l’azienda non è mai venuta meno. Risultato dello studio è stato che gli addetti cucina col tempo hanno sempre più rallentato le loro performance a causa delle difficoltà legate alla preparazione di prodotti non presenti all’interno del menù: sempre più consumatori, intanto, hanno sottolineato nei survey periodici e nella richiesta diretta allo staff l’esigenza di una maggiore personalizzazione della propria ordinazione. La risposta di McDonald’s a queste esigenze e problematiche è la piattaforma Create Your TaANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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ste, introdotta in Australia e Stati Uniti, così commentata da Thompson: «La nuova piattaforma non ha solo il pregio di presentare novità legate al nostro menù che possano catturare l’attenzione dei nostri consumatori, ma offre anche il potenziale di sostenere la linea dei prodotti classici portando nuovi clienti nei nostri ristoranti. Allo stesso tempo, stiamo rafforzando l’offerta dei nostri menu per creare una maggiore differenziazione di scelta a livello locale, che rifletta caratteristiche come le preferenze di gusto e la demografia, e tutti quegli attributi che rendono unico ogni mercato. Una maggiore localizzazione ci permette di trarre vantaggio da questi elementi distintivi e di adattare la nostra linea di prodotti ed il nostro impegno nell’area marketing con il fine di rafforzare la nostra pertinenza geoculturale e l’attrattiva verso i clienti di diverse regioni». Pronti a investire nell’Experience of the Future? La nuova strategia presentata a Oak Brook prevedeva, inoltre, l’introduzione di postazioni di self-ordering, un’azione di diversificazione con ristoranti di classe maggiore dotati di servizio al tavolo e un mi-
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glioramento della piattaforma di prenotazione ordini su mobile. A questo, si aggiungeranno modifiche anche nel design delle cucine, che vedranno una maggiore articolazione per permettere la preparazione dei nuovi burger “customizzabili”, per cui è previsto un tempo di preparazione meno “fast”: sette minuti. Un tempo di attesa che potrebbe però essere anche una mossa controproducente per la compagnia, nel caso in cui i consumatori non si adattino alla nuova linea strategica. Inoltre, mentre una lamentela su cinque da parte dei clienti è legata al servizio, come ha ricordato il quotidiano The Wall Street Journal, anche lo staff è una variabile complicata: la catena ha un elevato turnover del personale, generalmente a basso salario, fatto che rende meno probabile la costruzione di un rapporto di fedeltà con lo staff. In questo contesto si inserisce l’introduzione della nuova posizione del “runner”, una figura che svolgerà il ruolo di intermediario tra le richieste dei clienti e la preparazione degli ordini. Nel corso della Investor Conference è intervenuto anche Mike Andres, presidente di McDonald Usa, che ha sottolineato che nessuna delle novità che la compagnia sta introducendo potrà da
sola migliorare i risultati dell’azienda, ma che la strategia scelta è quella di una concatenazione di elementi che agiranno sul lungo termine, per creare differenziazione e aumentare la fedeltà dei clienti. «Arriveranno nuovi valori forti e tante novità di prodotto. Si moltiplicheranno le iniziative nell’area dei servizi - ha affermato Andres -. E naturalmente i nostri manager regionali attivi nella nostra nuova struttura saranno autorizzati a impegnare tutte le risorse necessarie per fare in modo che questi progetti prendano vita». Il presidente statunitense ha anche spiegato che, oltre alle varie campagne nazionali in corso per la costruzione della nuova immagine del brand, ci sarà una maggiore attenzione sulla cooperazione tra i vari dipartimenti di marketing e l’attivazione di progetti locali personalizzati. Secondo Andres, i titolari e gli operatori dei ristoranti McDonald’s sparsi nel mondo sono al centro delle loro comunità locali, e sono «molto importanti al nostro piano di cambiamento», oltre ad aver sempre svolto un ruolo di primo piano nell’escogitare metodi per affrontare i loro concorrenti diretti. Rispetto alle cooperazioni locali con agenzie di marketing, Andres era alla ricerca di un ap-
il secondo ceo non statunitense nella storia di mcdonald’s
nella foto qui sopra steve esterbrook, che a partire dall’1 marzo 2015 diventerà ceo della compagnia, il secondo non statunitense della sua sotria dopo l’australiano charlie bell
proccio «che meglio sapesse coordinare i ruoli e risultati dei nostri specifici piani di cooperazione di marketing, utilizzando strumenti di analytics e dati più sofisticati». McDonald’s, dopo la Conference Call e prima dell’inaspettato annuncio dello scadere del mandato di Don Thompson a marzo, sembrava pronta, quindi, a far partire l’evoluzione del suo modello di fast food, ed era già stata confermata la decisione di riservare 800 milioni di dollari di inve-
stimento, precedentemente riservati per l’apertura di nuovi punti di ristorazione, all’implementazione del programma “Experience of the Future”, in preparazione della sfida diretta con i rivali Chipotle e Nando’s. Resterà da scoprire quanto di questo piano finanziario e strategico resterà valido con l’arrivo del nuovo ceo. Easterbrook e il futuro del fast food Seppure la sequenza di annunci e novità si sia
svolta a gran velocità, secondo alcuni osservatori, il programma presentato da Thompson era assolutamente valido; il vero problema del ceo, sui cui per il momento non ci sono informazioni ufficiali riguardo le motivazioni della sua uscita, è stata la mancanza di tempestività. Larry Light, consulente ed ex direttore marketing di McDonald’s, ha sottolineato come Mr. Easterbrook dovrà muoversi più rapidamente che il precedente ceo nell’affrontare i problemi legati a un menù labirintico, al servizio clienti sempre più lento e altre carenze: «Non biasimo Don per i problemi (di McDonald’s), ma lui non ha agito abbastanza velocemente, non è stato né incisivo né innovativo», ha affermato chiaramente. Dalle sue esperienze passate, si può immaginare un’attenzione particolare del nuovo ceo per i giovani e attività legate al digitale, oltre che, sul modello di quanto applicato in Europa, l’introduzione di opzioni più salutari nel menù a livello globale e programmi di marketing ad hoc per mamme e i consumatori di sesso maschile, da sempre target core della compagnia. Per quanto riguarda i programmi già avviati di customizzazione delle ordinazioni, attraverso l’uti-
lizzo di metodi innovativi di ordinazione, anche qui Easterbrook potrebbe segnare una continuità con le proposte annunciate a Oak Brook: in dicembre, durante una conferenza a Chicago promossa con la società di consulenza digitale ÄKTA, dal titolo “Extending the Fast Food Brand Experience”, il manager aveva affermato di voler vedere la società avviare un programma per espandere i modi in cui i clienti possono acquistare i propri pasti, e ha discusso la necessità di una maggiore personalizzazione dei prodotti e forse anche l’avvio di un servizio a domicilio. «I desideri della gente stanno cambiando. Le persone vogliono essere trattate come individui, non come numeri», aveva affermato Easterbrook. Non resta che attendere nuovi annunci da oltreoceano per sapere meglio quali saranno le prossime mosse del gigante “azzoppato” del più famoso impero dell’hamburger; per ora ciò che sembra certo è che nemmeno i prezzi più che economici del “McFood” potranno continuare a invogliare i clienti a consumare un pasto secondo il vecchio modello del fast food, che dovrà fare i conti con una sfida al rinnovamento essenziale per la sua esistenza futura. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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continui successi per la sigla siciliana che si occupa di produzione, distribuzione e tracciamento di contenuti video
Mosaicoon alla partenza: il primo volo è per Madrid l’ad, ugo parodi giusino, racconta la crescita, i premi, le partnership che contraddistinguono il 2015 appena iniziato di Giulia Zuffi
Tante novità per l’ex start up italiana Mosaicoon, una realtà ormai difficile da non notare con la sua crescita a tripla cifra e il superamento dei confini nazionali. Nel mercato digitale si occupa di produzione, distribuzione e tracciamento di contenuti video, gestendo l’intera filiera strategica e creativa per trasformare i brand in media company. Attraverso un innovativo sistema di comunicazione integrato, basato su tre piattaforme proprietarie, opera su scala internazionale come asset unico per affiancare le aziende nel processo di digitalizzazione. Il chief executive officer Ugo Parodi Giusino, in questa intervista fornisce le delucidazioni sulla crescita esponenziale che aveva lasciato intendere alla fine del 2014.
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le due campagne premiate a Mediastars
In che misura è stato positivo quest’anno? E cosa vi aspettate, ora, per il 2015? «Direi molto, considerando che il parziale dell’ultimo trimestre è stato +110%. La crescita del portafoglio ordini dell’ultimo anno è stata del 164% con un pacchetto clienti di cui siamo molto orgogliosi: +100%, di cui 120 sono clienti premium. Siamo molto soddisfatti del lavoro portato a termine quest’anno, ma soprattutto di vederlo riconosciuto dai nostri vecchi clienti, che ci hanno dimostrato fiducia rein-
vestendo nel 2014 per un +180%. Con queste cifre le previsioni per il futuro non possono che essere ottimistiche. Ci aspettiamo, infatti, nel 2015 un incremento del 150%». Ha già parlato a 360com dei progetti di internazionaliz
zazione che ora attendono Mosaicoon: che passi avete deciso di compiere per perseguire questo grande obiettivo? «Nostra grande ambizione è portare la creatività e la competenza del nostro team oltre i confini nazionali. Dopo aver mantenuto con orgoglio la sede operativa a Mondello (Palermo) abbiamo aperto sedi commerciali a Milano, Roma e Londra; ora siamo entusiasti di compiere un nuovo passo verso l’internazionalizzazione, annunciando l’apertura dei nuovi uf-
fici di Madrid. Mosaicoon cresce non solo nel numero di sedi, ma rinforza anche l’organico che, tra Italia e estero, quest’anno consta di 70 persone in più. Nuove forze che ci permetteranno di accogliere questa nuova sfida, trasferendo su un mercato dinamico come quello spagnolo il nostro modello di business e di portare a termine tutti i nuovi progetti che abbiamo in cantiere». Mosaicoon ha vinto molti premi dal suo esordio. Nel 2015 volete ripetervi? «Il 2015 sta decisamente premiando i nostri sforzi. Per il secondo anno consecutivo Mosaicoon è stata eletta National Champion Italia agli European Business Award, una delle competizioni più prestigiose d’Europa, che dal 2007 promuove l’eccellenza e l’innovazione tra le società del panorama europeo. E’ stata selezionata nella categoria “Innovation”, che raggruppa le aziende in grado di influenzare i mercati globali, basandosi sull’innovazione di
settore. Mosaicoon ha ricevuto questo speciale riconoscimento grazie alla novità introdotta attraverso il proprio modello di business, basato sulle tre piattaforme proprietarie Crevity, Plavid e Tracking. E pochi giorni fa la creatività di Mosaicoon è stata premiata tra più di 600 progetti anche dalla IXX edizione di Mediastars con le campagne “Cats lick everything” e “Extreme Test”, di Vileda e Samsung». Mosaicoon sta cercando anche di rinforzare la
struttura aziendale? «Stiamo lavorando per stringere collaborazioni che vadano a completare sempre più la struttura aziendale. La prima dell’anno riguarda il digital brand content, grazie alla partnership con FremantleMedia, top player mondiale nella produzione tv di intrattenimento con format come “X Factor”, “The Apprentice” e “Italia’s Got Talent”. Proprio FremantleMedia rappresenta in tal senso, per noi, un partner di grande importanza, capace di portare in ambito digital tutta la forza e la qualità delle grandi produzioni video, e di arricchirle con la potenza di penetrazione del web.
ugo parodi giusino
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ME DIA
Arriva nei negozi fisici e digitali la release di uno dei successi cinematografici del 2014, tratto da un successo editoriale
Fox vuol risolvere i misteri del Labirinto: “Maze Runner” in dvd, blue-ray e digital
programmazione tv Ha preso il via la serie “Le regole
del delitto perfetto”, web advertising a sostegno per il lancio realizzata una campagna stampa ad hoc
Il lancio sfrutta un’intensa attività sul web con gazzetta.it mediante masthead, skin, banner e video virali
ci sono grandi aspettative per la versione home del film di Pietro Castagna
Non entrate in quell’ascensore. No, nessuna avvertenza di natura claustrofobica, piuttosto un monito dinanzi al pericolo di trovarsi, non già di fronte alla porta di casa, ma all’interno di un labirinto, inseguiti da mostri. “Maze Runner - Il Labirinto”, tra i casi cinematografici che hanno caratterizzato il 2014, tratto da un caso editoriale di grande successo, quel “Labirinto”, nelle librerie dal 2009. Dopo i successi editoriali e cinematografici,
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siccome non c’è due senza tre, dalle parti della 20Th Century Fox Home sono in fiduciosa attesa dell’affermazione della versione home. Ecco, allora, il lancio in dvd, blue-ray, oltre che la programmazione su Sky Prima Fila e sulle piattaforme digitali. Chiara Virtuani, marketing manager di Fox Home Entertainment, spiega come si comporterà l’azienda per promuovere l’inquietante vicenda: «L’edizione home viene accompagnata da una veicolazione su iAD, la piattaforma adv
che fa capo alla multinazionale Apple, con banner che portano su iTunes dove è possibile scaricare il fim nel suo formato digitale. Poi, saremo anche su gazzetta.it, partner dell’operazione, con formati quali masthead, skin e banner. Gazzetta.it ci ha accompagnato anche nella costruzione di un filmato promozionale, dalle valenze social: una sorta di Candid Camera, in cui addetti ai lavori e altre persone comuni si trovano a essere trasportati da un ascensore che, ovviamen-
te, nasconde uno scherzo. Il film viene veicolato su gazzetta.it, sulla pagine Facebook della testata sportiva e di 20Th Century Fox, nonché sulla pagina YouTube della casa di produzione. La firma creativa è interna e si avvale del sostegno di Gazzetta, che si è occupata anche del planning con la centrale ZenithOptimedia. L’investimento complessivo è di circa 60.000 euro». Il prossimo lancio riguarderà l’ultimo episodio di “Madagascar” e avverrà il prossimo 12 marzo.
Ha preso il via su Fox (canale 112 di Sky) “Le regole del delitto perfetto”, una delle serie più attese della stagione televisiva. Firmata dalla creatrice di “Grey’s Anatomy” e “Scandal”, Shonda Rhimes, vede protagonista Viola Davis, due volte nominata agli Oscar, nei panni di Annalise Keating, carismatica professoressa di diritto penale. Una nuova grande prima visione, a cui Fox, la casa delle prime, dedica una campagna stampa con il concept “Il martedi nessuno è senza peccato”, declinata sui principali periodici e quotidiani nazionali, nonché sul web con siti di informazione e portali. Sono, inoltre, previste affissioni, spot radio sulle principali emittenti radiofoniche e promo televisivi in onda sui canali del gruppo Fox e sulla piattaforma Sky. Tanti, inoltre, i contenuti speciali proposti dal sito di Fox, dove gli utenti possono pregustare un’anteprima del primo episodio. Sarà, infine, possibile twittare in diretta atshonda traverso l’hashtag #Mifamorire.
viola
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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.
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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012
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Sono stati divulgati gli elementi salienti del nuovo “Rapporto Italia 2015”
Eurispes: il 67% degli italiani ha uno smartphone. E per quasi tutti spunta un profilo personale su Facebook «L’utilizzo di massa delle nuove tecnologie - commenta il presidente dell’istituto Gian Mario Fara - ci pone davanti a nuovi interrogativi. La pervasività del cyberspazio in cui viviamo è destinata ad aumentare con l’avvento di una nuova era» di Massimo Masi
Sfiduciati, impoveriti e sempre più pessimisti: uno su due denuncia di non riuscire ad arrivare a fine mese, stessa percentuale per chi vorrebbe emigrare all’estero e addirittura al 40 per cento la quota di chi vorrebbe uscire dall’euro per tornare alla lira. E’ il ritratto
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degli italiani che emerge dall’ultimo rapporto Eurispes riferito all’anno che si è appena concluso. Un racconto impietoso del “grande freddo” che si è abbattuto sul nostro Paese, alle prese con la peggiore recessione di sempre. Dopo sette anni di ciclo economico negativo, le ripercussioni si abbattono anche sulla tenuta sociale: l’Ita-
lia è in cima alla classifica degli abbandoni scolastici e siamo tra gli europei che hanno subito la maggior caduta del potere d’acquisto. Non per nulla, è in costante aumento il numero di coppie, più o meno giovane, che per tirare avanti deve ricorrere all’aiuto dei genitori. In questo quadro poco confortante spiccano i dati sui media. Ebbene, il
67% degli italiani ha uno smartphone, e quasi tutti hanno un proprio profilo personale su Facebook. La diffusione dei telefoni cellulari collegati al web batte così quella dei computer portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%), dei lettori Dvd (62,6%). Circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet (36,8%), un abbonamento alla tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/iPod (30,7%), una consolle per videogiochi (Playstation/PSP/ Xbox/Wii) (29,1%). Mentre soltanto l’11,3% ha un lettore per e-book. Tornando al telefonino, si usa innanzitutto per le chiamate (99,5%) e per gli sms (88%), ma diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), navigare su internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). La metà degli intervistati, inoltre, afferma di utilizzare regolarmente le applicazioni. A usare i social network tramite smartphone è il 41,8% del campione, mentre il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca. Quanto alle motivazioni che spingono i consumatori italiani su internet, al primo posto c’è la ricerca di
informazioni di interesse personale (98,4%), poi l’invio-ricezione di e-mail (88,2%), i filmati su YouTube (64,6%) e i social network (60%). Il 59,9% fa acquisti online, il 53% controlla il proprio conto bancario, il 48,5% scarica musica/film/giochi/video. La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e LinkedIn (20,9%). Ben il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente; il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente; il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali. «L’utilizzo di massa delle nuove tecnologie - ha dichiarato Gian Mario Fara, presidente di Eurispes - ci pone davanti a nuovi interrogativi. La pervasività, apparentemente silenziosa e quasi confortevole, del cyberspazio in cui viviamo, è destinata ad aumentare con l’avvento di una nuova era, la cosiddetta Internet of Things. Oltre ai cambiamenti sociali ed economici che questo comporterà,
non possiamo più ignorare il fatto che le guerre si combatteranno sempre più sul “filo” del web. Più di ogni cosa è, quindi, fondamentale adeguare
il sistema Paese a questo nuovo scenario, facendo prevenzione, gestendo i rischi e gli eventuali incidenti in maniera tempestiva e in tempo reale».
gian mario fara, presidente di eurispes
il gioco, un capitolo a parte Più di un italiano su tre (il 34,5%) considera il gioco un semplice divertimento, il 12,1% lo ritiene un modo per vivere un momento emozionante. E’ la fotografia che scatta l’Eurispes nel suo ultimo Rapporto Italia. Il 32,7% spera di ottenere una grossa vincita (nell’indagine ‘’L’Italia in gioco’’ fatta dal centro studi nel 2009 erano il 25,4%), il 15,6% cerca di ottenere risorse economiche in modo facile, ma ci si limita a puntare somme contenute , nella maggior parte dei casi tra 1 e 10 euro. Il 10,1% dei giocatori, tuttavia, ammette di aver perso somme rilevanti di denaro con il gioco, nella maggior parte dei casi sono uomini (il 12,8% contro il 6,5% delle donne). Il Gratta e Vinci risulta essere il gioco più acquistato, il 31,8% degli italiani compra almeno un tagliando l’anno, il 21,3% qualche volta al mese, il 10,5% spesso e il 3,9% anche più di una volta a settimana. Al secondo posto, il Lotto (26% una volta all’anno; 16,7% una al mese; 10,9% una a settimana). Poco al di sotto il SuperEnalotto (21,3% una volta al mese, 19,8% una all’anno, 10% spesso; 3,9% più volte a settimana). Per quanto riguarda le Slot, il 25,2% degli italiani dichiara di giocare abitualmente o di averci giocato almeno una volta. Meno successo riscuotono le scommesse sportiva (il 10,5% degli intervistati ne piazza una almeno una volta l’anno, ma il 68% dice di non farlo mai). ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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in collaborazione con
Come raggiungere il pubblico su misura con il
programmatIC buying Gli operatori di programmatic buying più brillanti possono vedere miglioramenti nel ROI del range di 5-6 volte rispetto al buying tradizionale, poiché pagano solo per i consumatori specifici che vogliono raggiungere, in contesti che funzionano. Dati third-party e first-party sono ingredienti incrementali per massimizzare il valore del programmatic buying poiché, per determinare il valore di ogni impression, forniscono mezzi molto diversi e molto più precisi di quanto fa un posizionamento manuale sulla prima pagina di una famoso prodotto editoriale. Diversi tipi di dati vengono combinati insieme per costruire un ricco quadro del cliente ideale. Come minimo, la campagna deve avere accesso ai dati demografici e psicografici del consumatore, in combinazione con i dati comportamentali, come il clickstream, nonché i dati di contesto, come la categoria del contenuto, il tempo atmosferico, l’orario o le condizioni del mercato azionario.
Questi dati sono disponibili su diverse fonti.
DATI FIRST-PARTY, OTTENUTI DA SISTEMI DI MARKETING INTERNI I dati first-party sono generati e messi a disposizione della campagna dal brand/inserzionista e comprendono: • Visite al sito e azioni • Iscrizioni a mailing-list
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• Database di indirizzi mail del cliente • Programmi fedeltà • Sistemi di CRM • Sistemi di transazione • Altri sistemi di enterpriseautomation I dati first-party più comuni sono quelli sul consumatore che ha visitato il sito web del brand; in questo modo l’inserzionista può continuare a cercare di raggiungere questi consumatori altrove
“Gli operatori di
programmatic buying più brillanti possono vedere miglioramenti nel ROI del range di 5-6 volte rispetto al buying tradizionale, poiché pagano solo per i consumatori specifici che vogliono raggiungere, in contesti che funzionano”
utilizzando il “retargeting”. La questione ancora più importante è che i marketers hanno già investito sforzi notevoli nell’attività di raccolta di dati sul cliente. Il sistema di CRM, il database di indirizzi mail, il sistema di marketing automation e il sito web contengono tutte le informazioni utili per valutare con grande precisione come il consumatore interagisce con l’azienda, in quale modo e per quale scopo.
DATI THIRD-PARTY, OTTENUTI DA FORNITORI E SCAMBI DI DATI I dati third-party sono dati acquisiti e aggregati da terze parti indipendenti, come editori di siti web, società di database e altri aggregatori. Per esempio: • Dati demografici come il sesso, il reddito, l’istruzione, la dimensione della famiglia;
Nota: In questo paper, definiamo come “contesto” l’insieme degli attributi mutevoli che non dipendono né dal consumatore, né dall’inserzionista o dalla campagna. Per esempio: un contenuto che appare accanto ad un annuncio pubblicitario, il device su cui si visualizza l’annuncio, l’orario, il giorno della settimana, il tempo atmosferico, le condizioni di Borsa o altri eventi significativi recenti.
• Dati psicografici come la mentalità, gli interessi, le affinità; • Dati comportamentali, come le ricerche recenti, i dati in-market (ad esempio per le auto), l’utilizzo delle carte di credito. Le aziende di programmatic buying possono aggiungere questi dati third-party alle loro campagne, ad un costo per 1000 impression. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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editoria digitale
Cercare di individuare nella rete le persone più influenti su un argomento o un prodotto/settore del quale siamo interessati richiede spesso un grande investimento di tempo. O, meglio, richiedeva...
«È chiaro che ostinarsi a proporre tout court la vendita delle copie digitali in maniera speculare, identica alla proposta car tacea, non ha senso. Da informazioni raccolte pare che sia in programma la vendita di singoli articoli, così come avviene nei Paesi Bassi con Blendle, anche su Edicola Italiana». E’ quanto scrive Pier Luca Santoro in una analisi interessante e, come sempre, dettagliata e ricca di dati a proposito dell’Edicola Italiana, il chiosco digitale per l’acquisto di giornali e periodici dei principali editori italiani online dal 20 gennaio. Da non perdere.
Il primo motore per influencers
Edicola Italiana, cosa c’è che non va
SKANDE.COM
social media news
A lezione di Twitter dal NYT Per far fronte alla sfida del millennio 2.0, il New York Times ha aggiunto, all’inizio del 2014, un nuovo dipartimento al desk addetto ai social media: l’audience development (sviluppo, ampliamento del pubblico). Lo scopo è di stabilire degli standard per la diffusione del quotidiano, che conta oltre 15 milioni di followers su Twitter, presso un pubblico sempre più vasto. Dopo un anno di lavoro, lo staff ha fatto un bilancio e ha deciso di pubblicare un piccolo vademecum per aiutare i colleghi a districarsi nella intricata giungla del web.
NIEMANLAB.ORG
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DATAMEDIAHUB.IT
Mobile advertising
Nell’adv il mobile non è come il web
MILLENIALMEDIA.COM
Che l’adv su mobile sia in netta crescita è ormai chiaro a tutti. Molto meno chiaro, anche per gli operatori dell’adv, invece, è come comunicare correttamente sui device mobili. Ecco una piccola guida...
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SOCIAL NETWORK
La nuova frontiera della tecnologia indossabile raccontata trova casa in Svezia, dove un’azienda che lavora nell’hi-tech la Epicenter - ha innestato sotto la cute dei dipendenti un chip Rfid.
Facebook sfida Foursquare e Yelp sulla geolocalizzazione con un servizio che offre informazioni e suggerimenti su luoghi d’interesse, locali e negozi vicini all’utente. Il servizio, in fase di test a New York, si chiama Place Tips e funziona usando Gps e wifi dello smartphone per determinare la posizione di una persona. Tramite un avviso nella sezione notizie del social, l’utente viene informato di essere, ad esempio, nei pressi di un museo, e con un click può accedere a notizie e a foto degli amici scattate in quel museo.
Chip sotto la cute dei dipendenti
Facebook sfida anche Foursquare
BBC.COM
finanza
Apple vale più della Svizzera La capitalizzazione di mercato di Apple - che ha ritoccato il record di tutti i tempi sopra quota 120 dollari - ha superato i 700 miliardi di dollari. Solo 19 Stati al mondo hanno un Pil annuo superiore a questa cifra: in pratica, se fosse una nazione, la Mela precederebbe la Svizzera quanto a prodotto interno lordo. Il Pil di Cupertino è quasi tre volte quello della Grecia. Apple vale il doppio di Microsoft, con Redmond che si ferma a 338 miliardi di dollari. Un risultato inimmaginabile quindici anni fa: quando Microsoft toccò il suo massimo nel 1999.
ILSOLE24ORE.COM
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ANSA.IT
accordi
PlayStation: qui la musica di Spotify
ILMESSAGGERO.IT
Sony sceglie l’alleanza con Spotify: si potrà ascoltare musica in streaming sulla PlayStation. Reso possibile l’ascolto di 30 milioni di canzoni ai 64 milioni di utenti del PlayStation Network.
ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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Puntuali informazioni di scenario per capire come si sta evolvendo la nuova era della comunicazione
“Digital, social e mobile 2015”: We Are Social pubblica il rapporto annuale
Lo scenario digitale globale raccontato in profondità dagli esperti della conversation agency di Sebastiano Zeri
Qual è la nazione che trascorre più tempo su internet? Quale il paese che sfrutta maggiormente i device mobile? Quanti sono gli account attivi sui social media? E chi sono i frequentatori più assidui di Facebook piuttosto che di WhatsApp? Sono domande che trovano risposta all’interno del
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report annuale dal titolo “Digital, Social e Mobile 2015” elaborato da We Are Social. La relazione 2015 copre più di 240 paesi con un focus approfondito su 30 tra le nazioni più “influenti” a livello economico e offre una panoramica regionale e globale dei dati chiave per internet, social media e l’utilizzo mobile. L’intero report offre puntuali informazioni di scenario per capire come si sta
evolvendo il mondo digitale a livello globale oltre a delineare alcuni trend che caratterizzeranno l’intero 2015.
Una panoramica a livello mondiale. E non solo Gli indicatori mondiali sono all’insegna della crescita: la popolazione mondiale è arrivata a quota 7,2 miliardi di persone e il numero di
utenti internet attivi ha superato i 3 miliardi (contro i 2,5 miliardi di dodici mesi fa) con una penetrazione che ha raggiunto il 42% dell’intera popolazione mondiale. Gli account attivi sui social media sono oggi più di 2 miliardi ed è cresciuto del 23% il numero di persone che usano attivamente i social media dai propri smartphone. A livello globale il numero di pagine visitate da desktop è diminuito del 13%
mentre è aumentato del 39% da smartphone (e 17% da tablet). La piattaforma più usata si conferma Facebook (1.36 miliardi di utenti attivi), ma è interessante osservare come continui il trend di crescita dei servizi di instant messaging: WhatsApp ha superato i 600 milioni di utenti e Facebook Messenger è usato oggi da più di 500 milioni di persone.
Lo scenario tricolore Gli utenti internet attivi in Italia sono 36,6 milioni con una penetrazione pari al 60% mentre gli account social media attivi sono 28 milioni (22 milioni accedono da dispositivi mobile): quest’ultimo (accesso a canali social da mobile) è il dato che ha visto il maggior incremento negli ultimi dodici mesi (+11%), a dimostrazione di una sempre maggior propensione di interagire in mobilità. Gli italiani trascorrono in media 6,7 ore al giorno su internet (tra mobile e desktop), e 2,5 ore sono dedicate all’utilizzo dei canali social, dato quest’ultimo che si posiziona leggermente sopra la media mondiale (2,4 ore). Anche in Italia si conferma la forte crescita delle piattaforme di instant messaging; nel nostro paese questo dato risulta ancoANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015
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Who’s who: We Are Social We Are Social è una conversation agency. Aiuta i brand ad ascoltare, comprendere e attivare conversazioni sui social media. E’ un nuovo tipo di agenzia che combina un’innata comprensione dei social media con forti competenze nel marketing e nelle rp digitali. Vanta un team di oltre 500 specialisti impegnati negli uffici di Milano, Roma, New York, Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Singapore, Sydney, San Paolo e San Francisco, e la missione è portare il “social thinking” al centro del marketing. La sigla ha la fortuna di poter lavorare con alcuni dei più noti brand al mondo, tra i quali spiccano Sky, Campari, Barilla, MSC Crociere, BNL Gruppo BNP Paribas, Lavazza e adidas.
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ra più marcato rispetto alla media internazionale considerando che WhatsApp risulta il servizio più usato ogni mese, ancor più di Facebook. Risultano interessanti inoltre i dati relativi all’utilizzo dei device durante il processo di acquisto; corrisponde al 39% la percentuale della popolazione che ha cercato un prodotto da desktop contro il 20% da smartphone. Il processo di acquisto avviene maggiormente da desktop (39%) piuttosto che da smartphone (16%). <
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SPAZIO A...
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expo e la fotografia
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1 maggio - 31 ottobre @ milano
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Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611
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presentate le diverse iniziative dedicate alla creatività fotografica che animeranno l’esposizione universale Dario Cavenago È professore ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di MilanoBicocca e docente nei corsi di laurea di Scienze dell’organizzazione e alla magistrale di Scienze e gestione dei servizi. L’attività di ricerca e intervento è rivolta in particolare ai processi di cambiamento e alla formazione di processi di responsabilizzazione di attori nelle aziende di servizi e nelle reti organizzative
visioni
di
Matteo Dedè
gestire le risorse umane
con i social media I social media vengono sempre più spesso impiegati in azienda a supporto delle attività di gestione e sviluppo del capitale umano e risultano essere strumenti utili a sostenere la capacità innovativa delle imprese. E’ quanto emerge da un’indagine condotta nel 2014 dal CRISP-Centro di ricerca interuniversitario sui servizi di pubblica utilità, che ha visto coinvolti 189 responsabili del personale di piccole, medie e grandi imprese operanti in Italia. Lo studio mostra che l’utilizzo dei social media per la gestione delle risorse umane è un fenomeno ormai largamente diffuso (il 64% del campione utilizza almeno una applicazione web 2.0). Tra gli strumenti social più comunemente utilizzati spiccano Facebook e LinkedIn, accanto alle Intranet collaborative e le applicazioni di Instant messaging. I social esterni vengono impiegati principalmente a supporto dei processi di ricerca e selezione dei candidati, mentre quelli così detti “interni” vengono utilizzati per sostenere i proces-
si di comunicazione interna, la gestione della conoscenza e la collaborazione all’interno dell’organizzazione. A giudizio dei responsabili del personale, e in particolare coloro che ad oggi utilizzano questi strumenti, le applicazioni social portano diversi benefici all’organizzazione. Consentono, innanzitutto, di migliorare i processi di ricerca e selezione, la capacità innovativa la collaborazione tra diverse unità organizzative. L’adozione di tali strumenti contribuisce poi ad aumentare il senso di coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori, generando, tra l’altro, effetti positivi sulla soddisfazione più complessiva dei dipendenti. Dallo studio emerge con chiarezza che la trasformazione dei servizi HR in chiave 2.0 coinvolge in misura maggiore le imprese di più grandi dimensioni, oltre i 250 dipendenti, che oltre a percepire maggiormente i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei social, dispongono internamente delle risorse e competenze specialistiche.
Expo e la Fotografia: dopo le grandi mostre generaliste, è questo il tema del nuovo step di presentazioni delle iniziative in programma per la grande rassegna globale. A parlarne a Milano, nel Cortile delle Armi di Castello Sforzesco, Agorà di Expo 2015, il commissario Giuseppe Sala, assieme a James Msekela, Commissario Generale e Ambasciatore della Tanzania a Roma; Andrea Illy, Presidente e Amministratore Delegato di Illicaffè; Roberto Koch, Fondatore e Direttore di Contrasto; Ferdinando Scianna, fotografo Magnum Photos; lrene Kung, fotografa Contrasto; Enrico Deluchi, Amministratore Delegato di Canon Italia. Il tema della conferenza le nove macro aree tematiche, e le conseguenti esposizioni al riguardo, interpretate da linguaggi universali, fra quali, ovviamente, la fotografia di reportage, la fotografia per il sociale, lo still life, la fotografia astratta. «Un’Expo per ciascuno, per ciascun pubblico di riferimento. Che sia un’Expo in cui Paesi produttori e Paesi consumatori di determinati alimenti, si incontrino», come è stato più volte ripetuto da Giuseppe Sala. Illy, ad esempio, contribuirà a “valorizzare mani e cuori dei Paesi produttori di caffè”, attraverso l’esposizione di trenta gigantografie di scatti sulle piantagioni di caffè, a opera di Sebastião Salgado. Magnum Photos e Contrasto, invece, hanno affidato, a partire dal 2014, diversi cluster/temi inerenti al concetto di nutrizione del pianeta, attraverso fotografie inedite, realizzate ad hoc. ANNO VI | #016|LUNEDÌ 2 FEBBRAIO 2015