visioni / david carr
Produrre informazione seria è molto costoso
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ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
Produrre seriamente informazione è un’impresa costosa e un modello di business sotto assedio, somiglia a una cosa ferma sui binari mentre la locomotiva dei lettori che se ne vanno...
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Il progetto è stato annunciato nel corso del Microsoft Symposium
La piattaforma del Gruppo Antevenio lancia alcuni webinar gratuiti
Grazie alla boutique digitale il commercio fuso con le tecnologie
Teads Labs ha selezionato i video più passionali e appassionati
Microsoft: un nuovo centro di competenza dedicato all’IoT
La risposta ai quesiti più diffusi nell’email mktg? La dà MDirector
L’ecosistema DS Group s’immerge nella Digital Retail Experience
Dimmi che mi ami: lo spot, a San Valentino, è assolutamente viral
Rocketfuel
Gli insight del Programmatic
28 link
coverstory
Storie di content marketing
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Technical Consumer Goods: a fine 2014 si torna a crescere
La lettura dei dati nella nuova edizione di GfK Temax, il rapporto sviluppato su questa categoria merceologica da GfK Retail and Technology
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i fatti del giorno
tecnologia
Microsoft: un nuovo centro di competenza dedicato all’iot
Durante il Microsoft Symposium è stato annunciato che il progetto verrà alla luce grazie alla collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino e punterà a diffondere questo paradigma in Italia, aiutando le realtà avanzate che vogliono sperimentarne i vantaggi di Massimo Luiss
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iovedì scorso si è svolta la terza edizione del Microsoft Symposium che si è tenuta presso il Microsoft Innovation Campus di Peschiera Borromeo. In linea con il titolo “Internet of Your Things: l’oggetto del tuo business”, l’evento ha rappresentato un’occasione di confronto sulle nuove frontiere della tecnologia per aiutare i responsabili it delle aziende italiane a riflettere sulle opportunità offerte da un mondo di oggetti connessi. In occasione del Symposium, Microsoft ha annunciato un nuovo centro di competenza dedicato all’Internet of Things, che vedrà la luce nei prossimi mesi grazie alla consolidata collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino. Il Microsoft Competence Center di Torino diventerà, quindi, un polo di eccellenza per la ricerca applicata sull’IoT e punterà a diffondere questo paradigma nel nostro Paese, aiutando le realtà italiane che vogliono sperimentarne i vantaggi a entrare in contatto con organizzazioni internazionali che hanno già sviluppato progetti d’interesse, per mettere a fattor comune i casi successo e declinare le applicazioni in linea con le diverse esigenze di business. Oltre a essere un hub di esperienza, il nuovo centro intende anche supportare le aziende italiane che desiderano dar vita a progetti IoT a conoscere i bandi e le iniziative italiani ed europei per accedere a finanziamenti pubbli-
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ci e privati. Naturalmente, il centro di competenza intende essere anche un luogo di formazione, grazie a un ricco programma di workshop e sessioni di consulenza per far toccare con mano alle aziende italiane il valore dell’IoT attraverso simulazioni ed esperienze immersive in un mondo connesso. «L’IoT è in costante crescita come dimostrano gli ultimi dati Assinform e l’Osservatorio del Politecnico di Milano, che già un anno fa stimava un valore del mercato pari a 900 milioni di euro e 6 milioni di oggetti connessi in Italia. Si tratta di un grande potenziale e vogliamo aiutare le aziende a coglierlo, perché come emerge da una recente ricerca di Accenture, investimenti aggiuntivi sul fronte Industrial Internet of Things potrebbero generare in Italia un aumento di produttività di 197 miliardi di dollari ovvero una crescita dell’1,1% del Pil. Ecco perché con il nostro nuovo centro di competenza in collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino intendiamo aiutare le realtà italiane a scoprire i vantaggi di questo paradigma e a dar vita a progetti applicativi concreti, che possano supportarne il percorso di crescita e sostenere la competitività dell’intero Paese», ha dichiarato Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia. Oltre a questo importante annuncio, il Microsoft Symposium 2015, organizzato in collaborazione con Abodata, Avanade/Accenture, Easydom, Eurotech, Ilevia, Innovactive, Cluster Reply e Solair, è stata un’occasione di riflessione sulle potenzia-
lità dell’Internet of Things, mostrando progetti e soluzioni concreti sviluppati dai partner di Microsoft presenti nell’area espositiva. Valore all’esperienza anche con i due casi al centro della plenaria: AEG Power Solutions e Siemens Italia. AEG Power Solutions, fornitore globale di sistemi e soluzioni elettroniche, ha collaborato con Microsoft e il partner Solair per creare sistemi di monitoraggio in real time. «A partire dall’ IoT application platform di Solair, costruita su Microsoft Azure, abbiamo sviluppato una soluzione IoT che monitora gruppi di continuità (UPS) dislocati in punti diversi e raccoglie dati quali il consumo energetico e la mancanza di energia. Tale soluzione ci offre la possibilità di attivare allarmi, ottimizzare la gestione delle operazioni di manutenzione pianificate e d’emergenza, identificare qualsiasi tipo di problema sui device monitorati e sui clienti, e accedere ai dati degli UPS rapidamente e ovunque. Grazie a questa applicazione dell’Internet of Things abbiamo ottenuto notevoli
benefici, per esempio è stato possibile migliorare i nostri risultati di business attraverso un più efficiente servizio di manutenzione e post-vendita e riducendo i costi operativi. Non solo, ma ci è possibile analizzare proattivamente dati e trend per azioni volte al miglioramento delle performance e reagire tempestivamente ad eventuali problematiche, addirittura prevenendole», ha spiegato Jeffrey Casper, ceo AEG Power Solutions. Altro esempio interessante di applicazione dell’Internet of Things è quello di Siemens Italia che ha avuto modo di utilizzare anche la tecnologia Cloud di Microsoft per lo sviluppo della piattaforma Energy Management System (EMS). L’edizione 2015 del Microsoft Symposium ha dato infine spazio alla sperimentazione, coinvolgendo i cio in teamwork interattivi per realizzare un oggetto interconnesso a partire dagli oggetti d’uso quotidiano portati all’evento da ciascun partecipante. Un’occasione per mettersi alla prova e per sperimentare concretamente l’utilità dell’IoT. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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i fatti del giorno
media business
TELECOMUNICAZIONI
Telecom in fase di cambiamenti: si cerca di unificare tutte le attività sotto il marchio Tim di Ottavia Quartieri
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randi movimenti in casa Tim. Il gigante italiano delle telecomunicazioni si sta impegnando per uniformare la sua offerta nazionale, sia a livello di servizi commerciali, sia di sostegno alle startup. Innanzitutto, sarà “Tim” l’unico marchio commerciale del gruppo Telecom per l’ o f f e r ta di telefonia fissa, mobile e internet.
Marco Patuano 5
E’ iniziato un percorso di rebranding per il gigante della comunicazione italiana che terminerà nel 2016; Tim Ventures, invece, ha annunciato l’entrata nel capitale sociale di Oilproject, la scuola online più grande d’Italia La novità è stata illustrata dall’a.d. Marco Patuano alle associazioni dei consumatori. Il percorso di rebranding, con la nuova offerta commerciale - si afferma porterà gradualmente, fino al al 2016, a riposizionare l’intera offerta del gruppo. Novità in vista anche per Tim Ventures che ha annunciato l’entrata nel capitale sociale di
Oilproject, ovvero la più grande scuola online italiana che mette a disposizione una vasta gamma di lezioni, con un investimento complessivo di 200.000 euro. Si tratta del quarto closing effettuato da Tim Ventures in circa due mesi di attività. Frutto del lavoro del founder Marco De
Rossi, Oilproject raggiunge oggi un milione di studenti ogni mese e si conferma come l’unica azienda italiana con una strategia “MOOC” (Massive Open Online Course), in linea con iniziative internazionali. «La strategia di investimento di Tim Ventures a supporto della crescita del Paese e della sua trasformazione digitale passa necessariamente anche dalle sfide sull’istruzione e sulla scuola. Investire in Oilproject - ha dichiarato Salvo Mizzi, amministratore delegato di Tim Ventures - è motivo di grande orgoglio. Il digitale sta impattando su tutta la filiera dell’education in modo rivoluzionario e Oilproject, su cui Telecom Italia ha scommesso fin dall’inizio, è una delle sperimentazioni italiane più massive e di successo».
negli stati uniti Time Inc. apre alla tecnologia programmatic anche sulla carta stampata Magazine importanti e influenti della società statunitense, come People e Time, adottano per la prima volta il programmatic buying, una nuova modalità di acquisto automatizzata degli spazi pubblicitari che permette di selezionare il target desiderato. E limitare la dispersione di Marianna Marcovich
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cquistare, in modo veloce e automatizzato, spazi/formati pubblicitari selezionati in base a criteri qualitativi come abitudini, interessi e comportamenti del target. E’ la nuova frontiera del programmatic buying, nata negli Stati Uniti già nel 2010. Ed è proprio lì che questa tecnologia continua a evolversi. Time Inc., proprietario di magazine importanti a livello mondiale quali People, Time, Sports Illustrated e InStyle, ha introdotto per i suoi investitori una nuova modalità di acquisto degli spazi su stampa che utilizza la stessa tecnologia automatizzata per la vendita della pubblicità digitale: il programmatic buying. Ciò significa che attraverso il suo marketplace digitale, gestito dalla piattaforma MediaMath, gli investitori po-
tranno comprare audiences su stampa su tutti e diciotto i brand della casa editrice, nei diversi segmenti: donne, uomini, lifestyle, lusso e business/ finance. Non sono esclusi dall’innovazione programmatica di Time Inc. anche altri settori della company, sempre su stampa. I compratori non sanno in quali magazine troveranno le loro pubblicità, solo che compariranno là dove andranno a colpire il loro target. Attraverso negoziazioni separate, potranno richiedere specifiche posizioni. Target è stato il primo brand a comprare spa-
zi pubblicitari dalla casa editrice in questo modo. L’agenzia media del retailer, Haworth, si è occupata della transazione acquistando spazi su People, Entertainment Weekly, Time e Sports Illustrated. Il programmatic sta vivendo in questo periodo il suo boom, un momento di gloria che si sta espandendo anche alla carta stampata. Secondo le previsioni di eMarketer, infatti, nel 2015 circa 15 miliardi di dollari dei budget destinati al digital adv verranno spesi utilizzando questa tecnologia, il 55% della spesa totale sul digitale negli Stati Uniti.
ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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SPONGEBOB - FUORI DALL’ACQUA
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NESSUNO SI SALVA DA SOLO
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MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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i fatti del giorno
EDITORIA
mercato
La coverstory è dedicata all’attore di culto Jean Claude Van Damme
La partnership segue la partecipazione azionaria della holding nella società di misurazione delle audience online
Wpp, alleanza strategica tra Kantar e comScore
Il fenomeno dei viral è al centro del dodicesimo numero del magazine Bill di Ottavia Quartieri E’ in distribuzione il numero 12 di “Bill Un’idea di pubblicità”, la rivista dedicata all’advertising, realizzata da pubblicitari ed edita da Tita. La cover è riservata a Jean Claude Van Damme, il protagonista del premiatissimo viral prodotto da Forsman&Borenfors. Bill dedica, infatti, uno speciale al fenomeno globale dei virali: Alessandro Stenco ha intervistato a Cannes i creativi dell’agenzia svedese, mentre John Mescall rievoca i segreti di Dumb Ways to Die. Mentre Copyranter, nuova prestigiosa firma di Bill, commenta Cannes e i suoi trionfi. A seguire, Giuseppe Mazza intervista il filosofo Emanuele Coccia, autore de “Il bene nelle cose - La pubblicità come discorso morale”, mentre Pasquale Barbella scrive sugli apocalittici, in uno speciale arricchito da un portfolio di immagini Poetique d’Objects su concessione del museo di Dunkerke. Francesco Simonetti dedica uno speciale al ricordo del grande copywriter Tom McElligott, mentre Andrea Fontanot cura un approfondimento su McLuhan e, inoltre, sul teorico canadese viene tradotto anche un saggio inedito di Gossage.
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SPOT
Webank torna in tv con Cayenne e si conferma un brand “eccezionale” La campagna, prodotta da BRW, mette al centro del progetto i clienti della banca che nel corso degli anni hanno proposto suggerimenti e indicazioni per migliorare prodotti e servizi, contribuendo attivamente a far diventare importante il marchio di Pietro Castagna
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ebank torna on air con una campagna firmata da Cayenne, che ne ribadisce il posizionamento “Eccezionale perché ci siete voi”: ascolto continuo dei clienti e attivazione puntuale nel rispondere concretamente alle esigenze ma anche ai suggerimenti degli utenti. Il posizionamento eccezionale è giustificato, infatti, non solo dalla lunga expertise di Webank, ma è legato soprattutto all’importante contributo che i clienti hanno offerto nel corso degli anni - suggerimenti piccoli e grandi per migliorare prodotti e servizi -, diventando così artefici e protagonisti dell’offerta e concorrendo a rendere Webank quello che è oggi. “Certe storie diventano eccezionali per
quello che ci aggiungete voi”, racconta lo speaker: la creatività riprende la campagna precedente, dove mani disegnano tratti di vita reale che si ritrovano ripresi all’interno di uno smartphone e che danno vita alla storia. Le mani che disegnano rappresentano i clienti, le loro idee; la struttura del film sostiene il dinamismo e l’innovazione di Webank: dinamismo rappresentato dall’interazione corposa tra la parte filmica e la parte illustrata, innovazione rappresentata dallo smartphone e
dalla tecnologia mobile che introduce anche la nuova app banking, completamente rinnovata, con feature avanzate e personalizzabili sulle abitudini ed esigenze dei clienti. La campagna promozionale chiude lo spot e offre ai nuovi clienti che aprono un conto Webank 120 euro in buoni acquisto. Lo spot è on air da metà febbraio. Direttore creativo esecutivo: Stefano Tumiatti. Direttori creativi: Federico Bonriposi e Matteo Airoldi. Casa di produzione: BRW. Casa di post produzione: Frame.
Wpp ha annunciato l’alleanza strategica tra la sua divisione specializzata in data investment management, Kantar, e comScore, la società di misurazione delle audience online. La partnership, che copre i territori al di fuori degli Stati Uniti, segue l’acquisizione da parte di Wpp di una quota di partecipazione azionaria di comScore. Secondo i termini dell’accordo, comScore emetterà il 4,45% in azioni in cambio dei benefici dell’alleanza strategica e l’acquisizione di alcuni asset di misurazione dell’audience internet europea. Wpp avrà anche la possibilità di acquistare fino al 15% delle azioni di comScore, portando la sua partecipazione totale in comScore dal 15 al 19,9%. La transazione è soggetta alle approvazioni normative e dovrebbe chiudersi nel secondo trimestre del 2015. ComScore collaborerà con Kantar per la misurazione delle campagne online nei mercati non statunitensi e acquisirà anche le attività di business di misurazione dell’audience internet di Kantar in alcuni Paesi d’Europa. «Questa alleanza strategica agevolerà l’implementazione di capacità di misurazione a livello globale Martin Sorrell, - ha commentato Serge ceo di Wpp Matta, ceo di comScore -, dando una spinta alla creazione di nuovi servizi per l’industria». ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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i fatti del giorno
Francesco Guerrera
campagne
Le Gocciole Pavesi dalla giungla tornano on air. E poi sul web Lo spot, ideato da Nadler Larimer e Martinelli, prevede la pianificazione di OMD; da sabato scorso è visibile in tv Gocciole Pavesi è on air dallo scorso sabato con un nuovo episodio della saga con l’ormai famosa famiglia della giungla. Nel nuovo spot, ideato da Nadler Larimer e Martinelli, il protagonista è alle prese con il suo peggior incubo: fare la spesa insieme alla suocera. Una spesa che avviene in un divertente supermercato versione “jungle”, con la suocera che naturalmente sbaglia, tentando di acquistare delle banali imitazioni delle Gocciole. Ma l’ordine sarà ristabilito, fino a chiudere con una bella colazione con le Gocciole Pavesi originali, per “partire con più gusto”. La pianificazione, a cura di OMD, interessa anche il web. Firmano la campagna i direttori creativi Dario Primache e Niccolò Martinelli, anche art director e copywriter. Al progetto ha lavorato anche il copy Antonino Munafò. Regia: Martin Romanella. La casa di produzione è BRW Filmland, la postproduzione di Postoffice Reloaded.
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idee Una creatività “artigianale” che intende fare scuola
aziende
Si divide la coppia della creatività della sede milanese dell’agenzia. Lampugnani resta, mentre Guerrera punta a un progetto ambizioso che possa esaltare la cultura creativa del nostro Paese
Le società collaboreranno alla realizzazione di sistemi Ict innovativi per offrire nuovi servizi ai tifosi e ai soci
tbwa\italia: francesco guerrera lascia per dedicarsi a un progetto personale di Ottavia Quartieri
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rancesco Guerrera lascia la direzione creativa esecutiva della sede milanese di TBWA\Italia dopo cinque anni. Entrato in TBWA\Italia nel 2010 insieme a Nicola Lampugnani, con cui ha condiviso la direzione creativa esecutiva, ha deciso di lasciare il mondo delle agenzie pubblicitarie per dedicarsi a un proprio progetto che vedrà luce probabilmente a fine 2015. «Ringrazio TBWA\. E’ l’agenzia dove, oltre a vincere premi prestigiosi e realizzare campagne che mi
sono rimaste nel cuore, ho imparato a fare il manager e ho avuto la possibilità di misurarmi con un progetto ambizioso e innovativo come First Floor Under. Sto lavorando a un progetto, che vorrei potesse diventare un punto di riferimento per la creatività e per la cultura della creatività. Un luogo inclusivo e non esclusivo, come purtroppo è il mondo della pubblicità. Una realtà piccola e artigianale che enfatizzi l’italianità e Milano», dichiara Guerrera. Lampugnani afferma: «Professionalmente sono molto dispiaciuto perché è la persona con
cui ho condiviso tutti i progetti per dieci anni e che mi ha insegnato il suo modo così “artigianale” di approcciare la creatività, un valore che penso si debba cercare di mantenere nel nostro lavoro. Personalmente sono molto felice per la sua scelta». «E’ sempre triste quando le persone di talento ti lasciano, ed è anche questo il caso. Unica piccola consolazione, quando il suo progetto maturerà, potremo lavorare ancora insieme! Auguri e grazie per questi cinque anni», dichiara Marco Fanfani, Ceo e Group Country Manager di TBWA\Italia.
rilevazioni Oltre un milione di tweet nei primi tre giorni del Festival
AudiSanremo: la terza serata è tutta di Nek Nek
Inviati ben 400 mila tweet da circa 70 mila utenti unici. Se tra i conudttori si afferma Arisa, tra gli ospiti spicca Massimo Ferrero
Questi alcuni dei dati diffusi da AudiSanremo, l’osservatorio di Radio Italia e Reputation Manager che monitora l’andamento degli hashtag su Twitter e la fanpage ufficiale “Festival di Sanremo”
su Facebook: «La terza puntata del Festival - commenta Andrea Barchiesi, ceo di Reputation Manager - ha registrato un incremento del 41% dell’interazione su Twitter rispetto alla serata precedente».
L’hashtag più utilizzato è stato #sanremo2015 (80% dei tweet), seguito da #festivaldisanremo, e #sanremo15. Nek è il più twittato della serata con 11.398 tweet, apprezzato nella cover di “Se telefonando”.
Huawei è il partner tecnologico del Benfica per due anni L’Estadio da Luz di Lisbona
Huawei e Sport Lisboa e Benfica hanno siglato una partnership tecnologica per i prossimi due anni. Secondo l’accordo, Huawei sarà Official Technological Partner del Benfica e le due società collaboreranno alla realizzazione di sistemi Ict innovativi per offrire nuovi servizi ai tifosi e ai soci del club, garantendo loro un’esperienza unica all’interno dello stadio. Uno dei progetti chiave relativi alla partnership riguarda l’implementazione della soluzione Agile Stadium di Huawei che permetterà ai tifosi del Benfica di vivere al meglio la propria esperienza interattiva, creando un vero e proprio network all’interno dello stadio. Questo accordo implementerà le tecnologie wi-fi Huawei ad alta densità e le infrastrutture It “power solutions” nel campo del Benfica, l’Estadio da Luz; e inoltre prevede la fornitura di smartphone, tablet e altri device di ultimissima generazione. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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MARKET PLACE
il social migliora le vendite di oggetti nelle cerchie ristrette
L’ecommerce targato Fb
si può selezionare la funzione “vendi” alla creazione di un post di Sebastiano Zeri
Un bacino di acquirenti di 700 milioni di persone: con l’introduzione della funzione “Vendi” nei Gruppi anche Facebook spinge sull’ecommerce, settore presidiato da eBay, migliorando la vendita di oggetti nelle cerchie
di amici, familiari e colleghi che hanno raggiunto i 700 milioni di utenti e che da alcuni mesi hanno una app ad hoc, indipendente da quella principale del social. I membri dei gruppi ora potranno selezionare la funzione “Vendi” nel momento di creazione di un post, oltre ad aggiungere una
descrizione a ciò che vendono, includere un prezzo e impostare luogo di consegna o ritiro. I venditori, spiega ancora la compagnia, potranno anche contrassegnare un post come “Disponibile” o “Venduto” e visualizzare il catalogo degli oggetti già venduti. I gruppi di compravendita su Facebook sono una sorta di “social ecommerce” con varie declinazioni. C’è chi ha trasformato l’hobby dell’uncinetto in un lavoro, come la statunitense Lisa nel suo gruppo da 4.500 membri, e chi come Kadu, chitarrista di Rio de Janeiro, nel suo gruppo da 34mila persone, aiuta i musicisti in Brasile ad acquistare e vendere strumenti. Questa tipologia di vendita si affianca a quella più classica che coinvolge le aziende che si fanno pubblicità su Facebook e per le quali il social network ha già fatto esperimenti, come Twitter, introducendo come test il tasto “Compra” all’interno di post e inserzioni.
mercato RCS Media Group dice sì: verso la cessione di IGP Decaux Il Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup, riunitosi sotto la presidenza di Angelo Provasoli, ha reso noto di aver ricevuto da JCDecaux e da Publitransport un’offerta vincolante per l’acquisto del 34,5% del capitale sociale di IGP Decaux S.p.A., detenuta tramite la propria controllata RCS International ADV. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di accettare l’offerta, che - secondo quanto previsto dal contratto di finanziamento - sarà sottoposta ad autorizzazione da parte del consorzio delle banche finan-
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ziatrici. Il prezzo offerto è pari a circa 18 milioni di euro, più un potenziale earn out di ulteriori 2 milioni entro tre anni al raggiungimento di alcuni obiettivi. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro il primo semestre del 2015, anche al
fine di completare i passaggi richiesti. L’operazione rientra tra quelle previste nel processo di cessione di asset non core avviato dalla media company italiana; in merito agli altri asset non core proseguono contatti con potenziali acquirenti per il completamento del piano di cessioni. Il prezzo offerto sarà considerato ai fini della valutazione della partecipazione nel bilancio 2014 della stessa RCS MediaGroup. Va ricordato che al 30 settembre dello scorso ano il valore consolidato era pari a circa 26 milioni di euro. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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MARKET PLACE
Il brand protagonista di una campagna tv, radio, affissione e digital
Baci Perugina, il legame naturale è con... l’Amore
In campo ancora una volta l’agenzia milanese Armando Testa. con le note e la poesia di “Incanto”, l’ultimo singolo di Tiziano Ferro
dario anania
tiziano ferro di Pietro Castagna
Anche in occasione del San Valentino di sabato scorso, Baci Perugina è stata protagonista di un’importante campagna tv, radio, affissione e digital realizzata dall’agenzia Armando Testa per confermare il proprio legame naturale con l’Amore e con gli Innamorati e per presentare una collezione davvero speciale: la limited edition “Autografi d’Amore”, con le più belle frasi delle canzoni della star italiana Tiziano Ferro. Sono le note e la poesia di “Incanto”, l’ultimo singolo di Tiziano Ferro, la colonna sonora dello
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un modo speciale per dirsi “ti amo” a san valentino
spot tv da 15 secondi e del radiocomunicato da 30 secondi che hanno promosso il progetto “Autografi d’Amore” e raccontato come i bigliettini Baci Perugina quest’anno siano un modo ancora più speciale per dichiarare il proprio amore. La
campagna televisiva ha visto, oltre allo spot dedicato alla collaborazione con Tiziano Ferro, l’on air di un 30 secondi istituzionale. In ambito digital è prevista una pianificazione mirata e l’attivazione di diverse iniziative su social media, quali Facebook e Twitter, mentre Spotify ospiterà una playlist Baci Perugina dedicata all’amore. “Autografi D’Amore” è stato infine, protagonista di eventi e instore nelle principali città italiane. In particolare, una versione maxi del bigliettino Baci Perugina è stata messa a disposizione di tutti coloro che, fuori dal Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo della scorsa settimana, hanno voluto lasciare un proprio pensiero o una dedica. I credits: al servizio clienti hano lavorato Ezio Campellone e Luca Bollattino. La direzione creativa si deve a Dario Anania e Vincenzo Celli, mentre art director è Roberto Gargano. Copywriter Maria Meioli. E la casa di produzione impegnata nell’operazione è Proxima. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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REAL RESULTS
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MARKET PLACE
Teatro alla Scala Domenica 1 marzo 2015 ore 19.30
Myung-Whun Chung
Direttore
Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90, Italiana Brahms Sinfonia n. 1 in do min. op. 68 Introduzione a cura di Enrico Parola
La risposta esatta ai quesiti più diffusi nell’email marketing? La dà MDirector La piattaforma del gruppo Antevenio, pensata per le piccole e medie imprese, ha lanciato una serie di webinar tematici gratuiti di Marianna Marcovich
MDirector, piattaforma di email marketing, social ed sms del gruppo Antevenio, pensata per le piccole e medie imprese quale aiuto nella gestione autonoma delle proprie campagne di email, sms e social, ha lanciato una serie di webinar tematici gratuiti dedicati a Responsabili Marketing, Responsabili Comunicazione ed Eventi, Web Marketers e Social Media Marketers. L’obiettivo è risponde-
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re ai quesiti più diffusi in ambito email marketing in modo da dare la possibilità ai partecipanti di migliorare la propria strategia ed incrementare i propri risultati. Nel primo webinar, programmato per domani, alle 16:30, gli esperti MDirector affronteranno il tema di “Come migliorare il rapporto con i propri clienti generando nuove opportunità di business”, grazie a consigli utili su come l’email marketing e gli sms possono portare importanti benefici alle aziende. Un’occa-
sione per chi vuole conoscere in modo molto intuitivo la modalità di gestione di newsletter, invii automatici e comunicazione personalizzate ai propri clienti, con particolare attenzione al tema dei report, statistiche e test A/B. La sessione durerà circa un’ora e sono in programmazione altri appuntamenti ogni due settimane (3 marzo, 17 marzo e 31 marzo) su tematiche relative anche ad ecommerce, al social media marketing e alla visibilità web per le aziende. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
Foto Silvia Lelli
La prima data è quella di domani, prevista una sessione della durata di un’ora a paritre dalle 16:30
Durante la Prova Aperta i brani possono essere ripetuti, omessi o eseguiti in altro ordine.
LA FILARMONICA DELLA SCALA
INCONTRA LA CITTÀ a favore di
Prevendita tel. 02 465 467 467 (da lunedì a venerdì, ore 10 - 13 e 14 - 17) Altre prevendite
www.geticket.it - www.vivaticket.it Biglietti da 5 a 35 Euro (esclusa prevendita) con il sostegno di
coordinamento generale
www.aragorn.it
in collaborazione con
media partner
con il patrocinio di
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COVER STORY
La lettura dei dati della nuova edizione di GfK TEMAX, rapporto sviluppato da GfK Retail and Technology L’ultimo periodo del 2014 è
Technical Consumer Goods, ecco la sorpresa: nel quarto trimestre si torna a crescere
stato caratterizzato da un ritorno al segno “più”: con 5,45 miliardi di euro e una variazione positiva dell’1%, il mercato italiano dei “TCG” ha chiuso l’anno con prestazioni interessanti di Daniele Bologna
Il quarto trimestre del 2014 ha portato con sé note positive, quasi a sorpresa. Il periodo, infatti, si caratterizza per un ritorno alla crescita: con 5,45 miliardi di euro e una variazione positiva dell’1%, il mercato italiano dei Technical Consumer Goods (il cosidetto TCG) ha chiuso l’anno con prestazioni interessanti. Secondo l’approfondita indagine GfK TEMAX, sviluppato da GfK Retail and Technology, Telefonia ed Elettrodomestici, sia grandi che piccoli, guidano la ripartenza e riescono a smorzare i decrementi di fatturato di altri importanti settori come l’Informatica e l’Elettronica di Consumo. Lieve perdita, invece, per il settore Forniture Ufficio e Consumabili e forti variazioni negative, infine, per la Fotografia.
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Nella Telefonia ci sono buone nuove Dopo tre trimestri caratterizzati da trend negativi, il settore della Telefonia ha dunque terminato il quarto trimestre del 2014 con una variazione positiva del fatturato nell’ordine dell’11,7%. Il contributo più rilevante proviene dall’ambito degli smartphone che, grazie al lancio di nuovi modelli top di gamma nell’ultima parte dell’anno, ha apportato nuova linfa al relativo mercato. Cuffie ed Accessori confermano l’interessante performance registrata nel 2014, segnando trend positivi anche nell’ultimo trimestre dell’anno. Per i Grandi Elettrodomestici la chiusura d’anno è positiva Segnali positivi per il Grande ElettrodomestiANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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co che, nell’ultimo trimestre dell’anno, segna una crescita nell’ordine del 5,2% rispetto al quarto trimestre del 2013. All’interno della famiglia “Lavaggio”, se lavatrici e lavastoviglie registrano modesti incrementi di fatturato, sono invece le asciugatrici a guidare principalmente la crescita del comparto, riuscendo a sfruttare a pieno la stagione invernale. Interessante performance anche per il comparto “Cottura”, grazie ai trend positivi registrati da forni e piani cottura. Infine, maglia nera per il comparto del “Freddo”, dove frigoriferi e congelatori continuano a mostrare un giro d’affari in contrazione.
la ricerca Focus sulla categoria “TCG”
GfK TEMAX è il titolo del rapporto sviluppato da GfK Retail and Technology per monitorare il mercato dei “Technical Consumer Goods”. Il cento per cento di riferimento è costituito dal Total Market: tutti i canali rilevati da GfK rivalutati del tasso di copertura stimato e quindi comprensivi anche dei canali esclusi dalla rilevazione del panel. I dati di mercato sono ottenuti per mezzo di ricerche continuative condotte con metodologia Retail Panel. Il Panel utilizzato è particolarmente articolato e rappresenta qualcosa come 425 mila punti di vendita nel mondo. Da febbraio del 2009, GfK Retail and Technology pubblica GfK TEMAX a livello internazionale, in oltre trenta paesi. Si tratta, dunque, del primo rapporto che ingloba tutti i mercati dei “Technical Consumer Goods” investigati nei diversi paesi.
E per i Piccoli Elettrodomestici cresce il fatturato Nell’ultimo trimestre del 2014, poi, il Piccolo Elet-
trodomestico chiude con una variazione positiva del fatturato, +3%, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. La
crescita è ancora una volta guidata dal comparto “cucina” dove, ad eccezione delle friggitrici, tutti i mercati (inclusi bollitori e tostapane) registrano trend positivi. Dinamici i prodotti della preparazione cibo, come sempre trainati da impastatori e robot da cucina dotati di caratteristiche tecniche performanti e multifunzione. Anche le macchine da caffè chiudono l’anno in positivo grazie soprattutto al segmento “capsule”. Trend interessanti anche per i prodotti del comparto “persona”, dove gli spazzolini elettrici vedono un trimestre con un fatturato in incremento; bene la rasatura maschi-
Gli elettrodomestici del “freddo” in calo il comparto che registra le contrazioni più considerevoli è quello del “Freddo”, comprendente frigoriferi e congelatori
GfK TEMAX Italia Rapporto Q4 2014 Q1 2014
Q2 2014
Q3 2014
Q4 2014
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Milano, Febbraio 11, 2015
Il quarto trimestre del 2014 si caratterizza per un ritorno alla crescita: con 5,45 miliardi di € e con una variazione positiva dell’1%, il mercato italiano dei Technical Consumer Goods (TCG) chiude l’anno con prestazioni interessanti. Telefonia ed Elettrodomestici, sia grandi che piccoli, guidano la crescita e riescono a smorzare i decrementi di fatturato di importanti settori come l’Informatica e l’Elettronica di Consumo. Lieve perdita per il settore Forniture Ufficio e Consumabili e forti variazioni negative, infine, per la Fotografia.
Consumer Electronics (CE) Photo (PH)
+/-%
666
608
629
837
-9,7%
2.741
-7,3%
93
117
112
122
-13,7%
444
-18,6%
Major Domestic Appliances (MDA)
741
803
859
930
5,2%
3.334
Small Domestic Appliances (SDA)
234
213
239
333
3,0%
1.019
1,8%
Information Technology (IT)
778
720
706
991
-7,6%
3.195
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1.135
1.146
1.244
1.822
11,7%
5.347
-0,5%
392
380
320
412
-1,0%
1.505
-1,7%
4.039
3.986
4.110
5.448
1,0%
17.584
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Telecommunication (TC) Office Equipment & Consumables (OE)
GfK TEMAX® Italia
Technical Consumer Goods: vendite a valore
Q1-4 14 /Q1-4 13
2,3%
Vendite a valore: dimensione dei mercati, peso relativo sul totale e tendenze verso anno precedente 40%
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Consumer Electronics (CE)
EUR…
5,64
35%
5,45
5,52
1.822 TC
5,40
Photo (PH)
30%
4,58 4,37
4
4,14
4,12
4,20 4,05
4,20
4,19
4,24 4,04
4,11
Turnover Share
5
Major Domestic Appliances (MDA)
25%
20% 837 CE
15%
991 IT
Small Domestic Appliances (SDA)
930 MDA
Information Technology (IT)
3,99 10% 412 OE 5%
3 Q1- Q2- Q3- Q4- Q1- Q2- Q3- Q4- Q1- Q2- Q3- Q4- Q1- Q2- Q3- Q411 11 11 11 12 12 12 12 13 13 13 13 14 14 14 14
0% -20% -10% 0% Change compared to same quarter of previous year
GfK, Italia, Via Vigna 6, 20123 Milano, Tel: +39 02 8550 51 temax-it@gfk.com www.gfktemax.com
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Telecommunication (TC)
333 SDA
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Office Equipment & Consumables (OE) 10%
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Market Volume in M.EUR
le, grazie ai soli prodotti multifunzione, e quella femminile, dove crescono gli epilatori tradizionali ma soprattutto il segmento luce pulsata, caratterizzato da nuovi prodotti più compatti e da un prezzo medio più accessibile. Negativi, invece, i modellatori per capelli, mentre prestazioni positive per tagliacapelli e asciugacapelli. La flessione caratterizza, invece, il comparto “casa”, dove prosegue ormai invariata la negatività dei ferri da stiro e dove, ancora una volta all’interno del mercato aspirazione, sono solo le scope ricaricabili che crescono pur non riuscedo a drenare i risultati negativi degli altri segmenti. Forniture Ufficio e Consumabili: una lieve perdita Il 2014 si conclude in ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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lieve contrazione per il settore Forniture Ufficio e Consumabili che nell’ultimo trimestre dell’anno registra una variazione negativa del fatturato nell’ordine dell’1%.E ancora una volta, le cartucce mostrano un andamento positivo soprattutto grazie al segmento laser, mentre la perfomance dei printing devices continua la sua scia negativa; lieve crescita per la carta patinata e bene, infine, i videoproiettori. Informatica: Natale sottotono Nell’ultimo trimestre del 2014, il settore Informatica registra un calo del fatturato nell’ordine del 7,6% rispetto al medesimo periodo dell’anno preceden-
te. Responsabile principale dell’andamento è la contrazione del fatturato dei media tablet che, nel periodo natalizio, non hanno saputo replicare le vendite dello scorso Natale con una domanda, inoltre, sempre più concentrata verso i modelli di fascia prezzo bassa. I pc fissi continuano a registrare incrementi di fatturato, mentre i pc portatili chiudono l’anno in flessione nonostante registrino una certa vivacità i modelli con formati innovativi, come il 2in1 (uti-
lizzabile sia con tastiera che come tablet). Il lancio di nuove tecnologie favorisce le vendite dei monitor che, grazie ai nuovi formati Ultra HD e a dimensioni sempre più grandi, portano il relativo mercato a segnare interessanti variazioni positive. Buone performance, infine, per quei prodotti che supportano l’utente a collegarsi alla rete. L’Elettronica di Consumo resta giù
Il settore Elettronica di Consumo prosegue la forte riduzione del fatturato, generando, anche nel quarto trimestre 2014, un risultato negativo pari al 9,7% e non riuscendo, quindi, a sfruttare l’opportunità delle vendite natalizie. Il prodotto PTV/Flat rimane ancorato alla tendenza generale del settore e continua a soffrire il fenomeno, ormai costante, della riduzione del prezzo medio, soprattutto nei grandi schermi e nei modelli più innovativi (Oled, Curvi, Ultra HD). Segnali incoraggianti provengo-
no, invece, dal comparto Audio Statico, dove cresce il fatturato di speaker portatili e soundbar, ma anche di tuner, amplifier, Ahs connected e dei sistemi multiroom offerti dai network music system. Fotografia: la perdita non si arresta Continua l’evoluzione negativa del settore Fotografia che chiude l’ultimo trimestre del 2014 con un fatturato in contrazione del 13,7% rispetto al medesimo periodo del 2013. Quasi tutti i prodotti registrano trend negativi ad
who’s who Il Gruppo GfK
Il Gruppo GfK fornisce informazioni attendibili sui mercati e sui consumatori, a supporto del processo decisionale dei clienti. Oltre 13.000 esperti di ricerche di mercato uniscono la passione professionale ad oltre 80 anni di esperienza del gruppo GfK nelle metodologie di ricerca, di trattamento e di elaborazione dei dati. Questo permette a GfK di rilasciare analisi ed approfondimenti globali indispensabili, integrati dalle conoscenze di mercato locali in oltre 100 paesi. Attraverso l’uso di tecnologie innovative e provate metodologie di trattamento dei dati, GfK trasforma i “Big Data” in conoscenza, aiutando i clienti a migliorare il vantaggio competitivo acquisito attraverso una più approfondita comprensione delle scelte del consumatore e delle sue esperienze.
eccezione degli obiettivi intercambiabili che mostrano invece prestazioni positive, nonostante la riduzione del giro d’affari delle fotocamere digitali. Lo scenario sta cambiando? E dunque, procedendo nella valutazione pun-
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tuale di tutti questi numeri che l’istituto Gfk ha messo insieme con la consueta precisione, le previsioni sembrano incoraggianti. L’ultimo trimestre del 2014 sembra aver fatto cambiare direzione al mercato dei cosiddetti Technical Consumer Goods, facendo ben sperare in una ripresa di lungo periodo. Un’ipotesi non più utopica, che è rafforzata anche dall’indice anticipatore dell’economia italiana, prodotto dall‘Istat, che a novembre 2014 è tornato positivo, delineando una ripresa nei primi mesi del 2015 con un possibile recupero della domanda interna. E’ ancora presto per dirlo, ma le previsioni rimangono incoraggianti. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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L’innovazione nel mondo della moda parte dall’integrazione fra attività commerciale e nuove tecnologie
L’ecosistema targato DS Group crea Digital Retail Experience Un’azienda all’avanguardia, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni applicative mobile multi piattaforma e multidevice di Sebastiano Zeri
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La trasformazione digitale che vivono i brand della moda e del lusso è un’opportunità di competitività e crescita per le imprese stesse ma è anche possibilità per le persone di accedere a un’esperienza di acquisto rivoluzionaria. Esperienza che parte da Internet e dalle piattaforme
social, dove l’individuo si informa, condivide opinioni e legge recensioni di altri utenti, passa dal negozio fisico, per provare i prodotti e sfogliare su schermi touch cataloghi digitali che dialogano con il magazzino, e si sviluppa attraverso dispositivi smart, con applicazioni che permettono
di fare simulazioni sui modelli, registrarsi a iniziative di fidelizzazione, acquistare, e farsi consegnare la merce. Un’evoluzione veloce verso sviluppi come il riconoscimento di chi entra nello store e la personalizzazione del negozio in base alle esigenze del consumatore. A questo lavora DS
Group, azienda italiana di consulenza ICT specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni applicative mobile multipiattaforma e multidevice; fra le aree di maggiore focalizzazione per DS Group vi è la Digital Retail Experience, in cui ha affiancato nei percorsi di innovazione e di digital transformation marchi prestigiosi come Valentino, Calzedonia, Luxottica, Pinko. Sulla base di tali esperienze nel retail e grazie a un ecosistema di partner leader di mercato come Samsung Electronics, Microsoft, SAP, Intel, Ingenico, Motorola, DS Group ha creato la Digital Boutique, spazio tecnologico basato sull’integrazione fra dinamiche proprie del retail e tecnologie digitali che oggi è possibile visitare presso la sua sede milanese. Un centro di eccellenza sul modello di negozio innovativo che DS Group sta progettando insieme ai propri clienti. Centrale è il ruolo dei partner tecno-
logici che hanno partecipato al processo creativo e di sviluppo, operando con il team di DS Group; la Digital Boutique è quindi dotata delle migliori tecnologie per un modello di Multichannel Retail Experience di avanguardia. In particolare, Samsung Electronics ha fornito schermi LFD, videowall, soluzioni di digital signage e tablet per la cura degli aspetti tecnologici visuali; Microsoft, oltre a fornire i tablet Surface Pro 3 e gli smartphone Lumia 1520 e 830, ospita ed eroga l’intera piattaforma tecnologica attraverso la propria piattaforma cloud Azure; Intel ha supportato il progetto fornendo le tecnologie innovative in g ra -
do di migliorare la relazione con il cliente (soluzioni di digital signage) e per la gestione e l’analisi dei dati di mobile payment (dispositivi NUC - Next Unit of Computing). Lusso garantito da struttura e stile Il layout e l’estetica di questo spazio sono stati realizzati dal designer Alessandro Luciani con i canoni di una boutique di lusso per struttura e stile; lo showroom di Milano propone quindi un percorso fisico ed emozionale attraverdesign e progettazione, le due priorità
nella foto qui a sinistra, il designer alessandro luciani, con il cui contributo si è dato vita alla digital boutique
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Le tappe del tour tecnologico all’interno della Digital Boutique so le tecnologie digitali, seguendo le tappe che portano a una nuova esperienza d’acquisto. «La Digital Boutique nasce, dopo anni di studio e lavoro in sinergia con i nostri clienti e con i nostri part-
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ner tecnologici, come il negozio ideale per i nuovi scenari economici e sociologici del mercato retail; questo vale sia per la persona che viene messa al centro di tutto il processo di acquisto sia per la marca che impara a conoscere meglio il consumatore ed entra in relazione diretta con lui e che può sostenere i prodotti, ottimizzare magazzino e distribuzione, rendere efficiente marketing e customer care - afferma Romeo Quartiero, Presidente e Ceo di DS Group -. Si tratta di una soluzione che aiuta in modo concreto le imprese del settore moda, uno di quelli strategici per il Made in Italy, nei loro obiettivi fondamentali di brand reputation e di business, contribuendo significativamente a migliorare ef-
ficienza e produttività e ad abbattere i costi».
testimonianze autorevoli avvalorano la case history
L’innovazione fa la rivoluzione «L’innovazione sta completamente rivoluzionando l’esperienza di acquisto dei consumatori e, al fine di mantenere la propria competitività sul mercato, il retail deve intraprendere un cambio di paradigma, puntando su una tecnologia sempre più personale, all’insegna di cloud e mobilità, capace di coinvolgere i clienti attraverso molteplici device e piattaforme e di abilitare le stesse opportunità offerte dagli store online - dichiara Claudia Bonatti, Direttore della Divisione Windows di Microsoft Italia -. Grazie a Windows, Microsoft offre una piattaforma che permette agli Independent Software Vendor di ottimizzare gli sforzi di sviluppo abilitando contestualmente la fruizione dei servizi su diversi form factor - pc, tablet, smartphone –, consentendo, così, ai clienti di concentrarsi sull’esperien-
za delle persone». «La tecnologia rappresenta ormai da tempo l’asset aziendale strategico per competere efficacemente sul mercato, ed offrire ai consumatori esperienze d’acquisto uniche e personalizzate. Proprio per questo i retailer, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, devono attivare metodi di comunicazione integrati e moderni, in grado di mantenere il contatto con i propri clienti, all’interno degli store, ma anche al di fuori: in mobilità e a casa. L’attrattività e la caratterizzazione di store e brand, insieme alla spinta all’acquisto, alla soddisfazione ed alla fidelizzazione dei clienti, non possono più prescindere dall’uso intensivo della tecnologia da parte dei re-
nella foto in basso, a sinistra, claudia bonatti di microsoft; in quelle in alto, da sinistra: mauro palmigiani, di electronics italia; carmine stragapede di enterprise Intel; zoran radumilo di sap italia; romeo quartiero, presidente e ceo di ds group
Cuore di tutta la struttura è Combenia, piattaforma che DS Group ha sviluppato specificamente per il retail per integrare le diverse tecnologie; ogni tecnologia supporta una tappa specifica dell’esperienza di acquisto. Si parte da riconoscimento e mappatura (Store Analytics and Virtual Check-In) del cliente che entra nel negozio: attraverso tecnologie di rilevazione fra cui telecamere, beacon e wi-fi, mappa gli ingressi della persona e la permanenza nello store e ne individua le caratteristiche principali (può essere usata anche fuori dalla vetrina per quantificare le presenze dei passanti nei diversi momenti della giornata). Permette, quindi, di identificare e profilare il consumatore e attuare comunicazioni personalizzate; seconda tappa, Interactive Digital Signage: un grande schermo, per mezzo di una web cam incorporata, proietta video e contenuti personalizzati proponendo outfit diversi a seconda del sesso e della fascia d’età della persona; si passa alla Hybrid Shop Experience con tavoli e totem touch interattivi che permettono al consumatore l’e-shop direttamente nello store: mentre prova un capo, può selezionare ulteriori misure e colori da catalogo e ordinare modelli non disponibili in negozio, con consegna successiva a casa o altra destinazione. Quindi, segue la Smart Dressing Room: il camerino multimediale che, all’ingresso del cliente, effettua la rilevazione dei capi muniti di tag in transito, consentendo alla marca di effettuare statistiche tra il provato e il venduto e profilare le preferenze delle persone; inoltre, può raccogliere feedback sull’abito provato attraverso lo specchio touch screen interattivo che, adeguandosi alle scelte del cliente comunicate con un ‘tap’, propone altri outfit o prodotti. IUl percorso si chiude con il Mobile Payment: i dispositivi mobili dedicati al pagamento, fra cui il Mobile Pos, che, sempre mantenendo massima sicurezza, smaterializzano il punto cassa eliminando le code e le attese e garantendo flessibilità e comodità. Ogni momento della customer experience è disponibile e governato da un dispositivo mobile in dotazione allo store manager e allo staff in store, messo quindi nelle condizioni di mappare e seguire il cliente in tutte le fasi dell’esperienza di acquisto, fornendo da un lato un servizio a valore per il consumatore, dall’altro raccogliendo dati preziosi per l’analytics/intelligence dello store e del brand.
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tailer», commenta, invece, Mauro Palmigiani Head of B2B Division di Samsung Electronics Italia. Trasformazione profonda in atto «Stiamo assistendo a un periodo di grande trasformazione per il mondo retail, dove l’esperienza digitale e in particolare la componente mobility sono entrate prepotentemente in negozio. In media oggi un cliente utilizza 2,6 device mobili per completare un acquisto - dice Zoran Radumilo, Innovation Sales Director di SAP Italia -. La tecnologia mobile è diventata il più forte punto di contatto e di accelerazione dell’interazione con il cliente in una strategia di multicanalità. Con SAP Mobile Platform le aziende possono gestire soluzioni di mobilità su larga scala, basandosi sull’integrazione della migliore tecnologia mobile SAP in un’unica soluzione end-to-end. La versione Cloud di SAP Mobile Platform, realizzata su SAP HANA Cloud Platform, sfrutta inoltre la potenza di in-memory computing di SAP HANA». «Intel ha contribuito a realizzare la Digital Boutique di DS Group con l’obiettivo di valorizzare la trasformazione digitale che sta rivoluzionando l’esperienza di acquisto. Siamo convin-
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ti che oggi le tecnologie in grado di abilitare questa trasformazione debbano focalizzarsi sulla persona e sulle sue esigenze, garantendo vantaggi fino a qualche anno fa impensabili. L’approccio seguito da Intel nella progettazione di queste tecnologie – anche per il settore retail – privilegia appunto questo aspetto, lasciando sempre al centro il consumatore e rendendo l’utilizzo dei dispositivi tecnologici il più immediato possibile. Dall’altro lato, le potenzialità di business per il retail che derivano dall’adozione di approcci innovativi per relazionarsi con il pubblico conferma quanto sia importante integrare sempre di più l’esperienza digitale con lo shopping tradizionale», è la valutazione di Carmine Stragapede, Direttore Mercato Enterprise Intel.
digitale e mobile entrano prepotentemente in negozio
il mondo del retail sta vivendo un periodo di intensa trasformazione, dovuta alla necessità di coniugare tecnologia mobile ed esperienza digitale in senso lato con il concetto tradizionale di negozio ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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ME DIA
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la video brand top five secondo teads: Cartier, Ford, Interflora, Hallmark e Oposobjects
Dimmi che mi ami: lo spot per San Valentino è viral il gruppo ha deciso di selezionare dal proprio Teads Labs i video più passionali e appassionanti
C’era una volta Carosello che ci raccontava le storie prima di andare a dormire, poi sono arrivate le aggressive pubblicità anni 80’ che interrompevano il nostro film o cartoon preferito ogni dieci minuti. Oggi, invece, su internet assistiamo ad una vera e propria inversione di tendenza rispetto agli anni d’oro delle tv commerciali e i brand sono tornati a svelarsi attraverso dei mini-movie strappalacrime. Cinque casi su tutti: da Cartier a Ford, fino a Interflora, da HallMark a Opsobjects gli spot sono già virali. Dopo le spettacolari pubblicità di Natale, anche per San Valentino, Teads, ha deciso di selezionare dal proprio Teads Labs i video più passionali e appassionanti che parlano d’amore nei commercial di celebri marchi multinazionali. «Il fenomeno più story telling meno reclamè nasce da un’esigenza
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giuseppe bronzino un frame dalla campagna di opsobject “first love”
- spiega Giuseppe Bronzino, marketing director di Teads Italia - il 54% dei contenuti pubblicitari su Internet nel 2013 non è stato visualizzato (fonte Comscore). Un dato interessante che ha fatto interrogare gli addetti ai lavori sul problema della viewability. I brand, finalmente, hanno capito che è necessario raccontarsi e non solo promuoversi. Oggi una strategia di comunicazione deve tener conto di tanti fattori: dal placement non invasivo al contenuto». Cartier è riuscita a raggiungere questo scopo in maniera sublime. Lo spot “The Proposal” è in grado di emozionare l’utente per più di sei minuti attraverso tre meravigliose proposte di matrimonio. “First Love” di OpsObjects, realizzata insieme alla casa di produzione The Jackal, mostra sette donne che raccontano il loro primo amore. Anche Interflora ci regala un’appassionante
di Daniele Bologna
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“Happy Valentine Top Video Chart” by Teads 1) Cartier The Proposal youtube 2) Opsobjects First Love youtube 3) Interflora Odd Love youtube 4) Hallmark - Put Your Heart To Paper youtube 5) Ford Speed Dating Prank youtube spot che dimostra come due personalità antitetiche possono incontrarsi grazie al sentimento. La campagna “Put Your Heart To Paper” di Hallmark, attraverso sette differenti video, ci invita a parlare dei sentimenti che ci legano al nostro partner senza però utilizzare il termine “amore”. Per concludere, Ford racconta misteriosi “eccitanti” appuntamenti di San Valentino.
un’immagine dello spot di cartier “the proposal” ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
SC N RIO
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di Daniele Bologna
Le antiche arti e le nuove tecnologie, la penna e il web, i pennelli e i social media: all’incrocio di tutti questi mondi nasce la “CrossMedia Factory”, che parte da Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Il primo esperimento è per il week-end di Pasqua, dal 3 al 6 aprile, nella città dei Sassi, con un laboratorio creativo (questo è, in fondo, una factory) dedicato al cinema, alla scrittura e alla musica. L’obiettivo è infatti quello di realizzare - in soli quattro giorni - il trailer di un film originale, comprese le musiche, i materiali di comunicazione, dal ma-
uno scorcio panoramico della città di matera
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la Macchina organizzativa è ormai a regime per la prima edizione della CrossMedia Factory, dal 3 al 6 aprile
Nasce a Matera la superscuola di creatività multidisciplinare Obiettivo: realizzare il trailer di un film (inventato) e la campagna di comunicazione. Rivolto a tutti: esperti e principianti; iscrizioni aperte
un progetto itinerante
La crossmedia factory pate da matera per poi creare iniziative future in altri luoghi d’italia
nifesto a tutta la campagna stampa (comunicato stampa, lanci e anticipazioni sui social network) e una fanzine a supporto che racconti il dietro le quinte del film. Naturalmente serve un grande lavoro di squadra, ed è proprio questa la sfida. I due coordinatori della factory saranno il regista Andrea Canepari e il giornalista e docente universitario Guido Bosticco, a loro e ad alcuni tutor locali esperti di
varie discipline il compito di condurre i partecipanti in gruppi di lavoro distinti ma sincronizzati. Per questo motivo i partecipanti potranno essere scrittori, sceneggiatori, giornalisti, grafici, fotografi, musicisti e video maker, aspiranti o già abili. La factory, infatti, si rivolge sia a chi ha già cominciato un percorso professionale in una di queste discipline, sia a chi, pur non avendo competenze specifiche, vuole
fare una prima esperienza delle professioni creative, in una prospettiva di crescita personale. Ci sarà un ruolo per tutti. E’ questa la filosofia della CrossMedia Factory, che nasce sotto l’egida di “Paesaggi Lucani”, il grande progetto creativo in corso da più di un anno a Matera e dedicato alla narrazione del territorio in modi originali: unire persone esperte e principianti volonterosi in progetti stimolanti e formativi. Un modo intelligente di crearsi competenze utili anche nel mondo del lavoro, ma con uno spirito di puro divertimento. Ed
un modo del tutto nuovo di vivere e conoscere la città-simbolo di Matera. A fare da padrini all’iniziativa sono la Scuola del viaggio, fra le realtà più di avanguardia in Italia nel campo della narrazione dei luoghi; l’associazione Il Vagabondo, che da sempre è impegnata nel turismo responsabile; e Diòtima Group, società di comunicazione ed editoria di grande esperienza, tutti e tre presenti anche nel progetto “Paesaggi Lucani”. È quindi naturale che la CrossMedia Factory parta da Matera, per poi spostarsi, per iniziative future, in altri luoghi d’Italia, sempre connotandosi come un laboratorio permanente al confine fra discipline diverse, fra strumenti mediali innovativi e saperi e arti tradizionali. Creatività è la parola d’ordine; “fare cose” è l’imperativo categorico.
in agenda C’è tempo fino al 22 marzo
Le iscrizioni alla Crossmedia Factory si sono aperte benerdì scorso e si chiudono il 22 marzo. Nel frattempo è possibile prenotare, per garantirsi la quota ribassata, poiché per i primi dodici iscritti il prezzo è di 160 euro, mentre per i successivi iscritti è di 190 euro. Il numero massimo di partecipanti è venticinque. Il costo copre le spese del corso e non quelle di vitto e alloggio. L’organizzazione segnalerà alberghi e ristoranti che praticano prezzi ribassati. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
COGLI L’ATTIMO
ROMA, NAPOLI, INTER, FIORENTINA, TORINO alla conquista d’Europa
Inizia la fase a eliminazione dell'Europa League 2014/2015 per le 5 squadre italiane in corsa verso la finale di Varsavia del 27 maggio 2015.
TUTTE LE PARTITE IN DIRETTA E IN ESCLUSIVA MEDIASET IN ONDA SU
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in collaborazione con
Quali insight posso acquisire dal
programmatIC iNSIGHT DELLA CAMPAGNA
il programmatic buying genera volumi di “big data” ogni giorno da ogni opportunità di bidding, da ogni impression acquistata e da ogni azione del consumatore che viene tracciata. I marketers non devono temere questa enorme mole di dati; anzi, essi possono acquisire molti spunti interessanti dai dashboard intelligenti di Rocket Fuel, che sono in grado di migliorare la comprensione del cliente 28
I primi insight che il programmatic buying genera su larga scala sono insight sulla campagna, ad esempio: • La performance comparativa delle tattiche, gli elementi pubblicitari e i flight che costituiscono la campagna • Gli orari del giorno e/o dei giorni della settimana in cui la campagna performa meglio o peggio • Insight sul canale: confronto delle performance tra display, mobile video e Facebook • Trend dei key metric associati alla campagna, come ad esempio il ritmo di spesa, i click, le azioni di conversione, il cost per click o per acquisizione, ecc.
iNSIGHT SUL CONSUMATORE Il programmatic buying genera anche molti insight univariati e multivariati sui dati demografici, tra cui la regione geografica, lo stile di vita e gli inteessi dei consumatori esposti a una campagna. I marketers comprendono
in tempo reale quali sono le caratteristiche del consumatore per cui realizzerà un dato obiettivo della campagna con più probabilità, che tipo di persona dovrebbero prendere in considerazione come loro top costumer e quali caratteristiche contano di più per definie i loro segmenti migliori.
Nota: In questo paper, definiamo come “contesto” l’insieme degli attributi mutevoli che non dipendono né dal consumatore, né dall’inserzionista o dalla campagna. Per esempio: un contenuto che appare accanto ad un annuncio pubblicitario, il device su cui si visualizza l’annuncio, l’orario, il giorno della settimana, il tempo atmosferico, le condizioni di Borsa, o altri eventi significativi recenti.
INSIGHT CREATIVi Infine, le campagne programmatiche,
con una varietà di messaggi creativi, sono in grado di fornire molti insight per comprendere quale messaggio funziona meglio, con quale formato l’annuncio viene esposto nel modo migliore, qual è la collocazione migliore all’interno di una pagina web e/o in un canale. Quando si utilizzano più variazioni della creatività, l’acquisto programmatico creativo può anche: • Testare automaticamente più percorsi creativi per trovare quello megliore per la campagna. • Fare un passo avanti e trovare il miglior percorso creativo per ogni sotto segmento di un pubblico che si vuole raggiungere. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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LINK smartphone
personaggi
Il nuovo smartphone della casa canadese strizza l’occhio ai più nostalgici, riprendendo il design dei vecchi modelli come la linea Bold. Ma sistema operativo, display e batteria sono migliorati.
“Mister Nutella” non c’è più. Michele Ferrero, 89 anni, proprietario dell’omonimo gruppo dolciario, è morto sabato pomeriggio a Montecarlo, dopo mesi di malattia. Lo ha reso noto la stessa azienda di Alba, dove è stata allestita la camera ardente. Fino all’ultimo Michele Ferrero è stato assistito dalla moglie, Maria Franca, e dal figlio Giovanni, al vertice del Gruppo come unico amministratore delegato dopo la morte nel 2011 di Pietro, l’altro figlio di Michele. Nato a Dogliani, in Piemonte, il 26 aprile 1925, è stato l’artefice del successo del gruppo.
BlackBerry, un Classic nostalgico
Buon viaggio Mr.Nutella…
CORRIERE.IT
youtube
Dieci anni da “Me at the zoo” YouTube festeggia e spegne le sue prime dieci candeline. Il terzo sito web più visitato al mondo (dopo Google e Facebook) è stato infatti fondato il 14 febbraio 2005 da tre ex dipendenti di PayPal: Chad Hurley (amministratore delegato), Steve Chen (direttore tecnico) e Jawed Karim (consigliere). Proprio quest’ultimo caricò alle 20:27 del 23 aprile 2005 il primo breve quanto storico video intitolato “Me at the zoo”, 19 secondi girati davanti alla gabbia degli elefanti dello zoo di San Diego. Da quel momento è stata escalation clamorosa.
HDBLOG.IT
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REPUBBLICA.IT
apple
Cento cervelli per inventare l’iCar
WSJ.COM
Confermato il piano di Cupertino che guarda al settore automobilistico come un nuovo spazio di crescita. È stato avviato lo scorso anno: tra i responsabili, alcuni ex dipendenti Ford e Mercedes.
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LINK cinema
l’intervista
Se i film in 3D non vi bastano più è arrivato il momento di provare il 4D: basta un viaggetto a Milton Keynes, cittadina a nord ovest di Londra, dove è stata inagurata la prima sala “immersivo”.
Chi parla è Steven Levy, firma eccellente di Wired.com. E racconta in un video essenziale e davvero visionario la sua prima esperienza a contatto con la cultura hacker, negli anni Ottanta, in occasione della scrittura di un pezzo. “Erano avventurieri, esploratori, gente che guardava il mondo da un punto di vista nuovo e da cui avevo solo da imparare”, racconta entusiasta Levy, ricostruendo un’esperienza carica di significato e che merita di essere ascoltata con grande attenzione. Dietro c’è uno fenomeno che “anima” da sempre la rete.
Se il 3D non basta più, eccovi il 4D
Ma chi sono poi questi hacker?
FOCUS.IT
INFORMAZIONE
I commenti si pagheranno! Tablet, un giornale di New York, ha annunciato qualche giorno fa un cambio di rotta nel modo in cui gestisce i commenti dei lettori ai suoi articoli online. Il giornale ha infatti introdotto un curioso e inedito sistema: i commenti saranno disponibili solo per quei lettori che decideranno di pagare. I lettori potranno commentare i contenuti della testata per un giorno, una settimana oppure un anno. La cosa piu interessante, comunque, è che il giornale non ha modificato la sua policy di accesso agli articoli, ma solo quella dei commenti.
TABLETMAG.COM
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CNLIVE.IT
startup
Come fare per avere successo
ILSOLE24ORE.COM
Il talento non si insegna. Ma si può valutare e, se necessario, anche migliorare. Esistono criteri fissi che descrivono potenziale, punti di forza e debolezza dei neo imprenditori italiani?
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una riflessione sulla frammentazione dell’attenzione e il marketing/storytelling
brand content e dei suoi meccanismi? Qual è la vera differenza tra online content e advertising? Queste domande non sono di facile risposta, naturalmente, e aprono un vasto orizzonte di riflessioni, che potrebbe spaventare più di un addetto ai lavori. Warc.com ha rivolto queste domande a Faris Yacob, cofondatore dell’agenzia di consulenza Genius Steals, dedicata all’implementazione di strategie innovative, oltre che coautore di “Digital State” e “What is a brand?”. Il suo prossimo libro riguarderà una serie di riflessioni sul mondo dell’advertising, tra cui sarà sviluppato anche il tema del brand content, di cui è protagonista questo articolo.
Dall’advertising al content marketing, con tutti i problemi che ne derivano. L’opinione di faris Yacob, cofounder della firma di consulenza genius steals
Pagare l’attenzione
L’ascesa del contenuto come mezzo pubblicitario di Valentina Lunardi
Il brand content appare come uno degli aspetti più complessi del nuovo modo in cui le aziende devono sviluppare il rapporto con gli utenti/consumatori della digital era. Nel mercato non esiste player che non sappia come l’advertising “tradizio-
nale”, non possa più raggiungere i nuovi obiettivi dell’engagement e creazione di community digitali intorno a un brand, di performance di fruizione valutabili come positive e di collegamento con i nuovi supporti e media tecnologici. L’altro aspetto che pare ormai stabilizzato nel panorama delle strategie adv è lo storytelling, quella narrazione permette di mettersi in dialogo con l’audience. Ma cosa sappiamo veramente al riguardo del
Una delle mie predizioni per il 2015 era che sarebbe stato l’anno in cui ne di content sarebbe stato il content marketing a superare tutte le altre forme di contenuti. Sono ancora convinto di questo e ne spiegherò le ragioni attraverso questo mio contributo. Se osserviamo i Google Search Trends, il 2013 è stato l’anno della crescita, mentre 2014 e 2015, secondo le proiezioni di Google, sono gli anni in cui il content marketing vedrà una stabilizzazione di interesse. E questo ci suggerisce l’idea che esso abbia raggiunto uno stato che potremmo definire di maturità, che il content marketing sia diventato qualcosa di affermato e im-
quale content marketing? il content marketing ha raggiunto la posizione di elemento essenziale delle strategie di comunicazione dei brand. ma per molti marketers rappresenta ancora uno strumento di non facile comprensione
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portante. Team redazionali sono stati costituiti, i processi collegati sono stati sviluppati, gli staff editoriali dei nostri amici media in difficoltà hanno subito trasformazioni e riposizionamenti; tutte azioni che ci suggeriscono come sia arrivato il momento di cominciare ad affrontare il content marketing come ogni altro normale comparto del settore. Il “content” è diventato la soluzione al famoso problema della frammentazione. Ogni giorno ci troviamo di fronte a una grande sovrabbondanza di canali mediatici, grazie allo sviluppo del panorama digitale e alla tecnologia, una condizione che vede l’attenzione degli user dispendersi in maniera sempre maggiore. Il risultato di questi fattori convergenti è che l’advertising sta avendo un momento difficile, se si confronta l’impatto di cui gode oggi rispetto a quello della sua “epoca d’oro”, che si basava sull’alta quantità di concentrazione di attenzione che deteneva tra i consumatori. Per questa ragione i brand, al fine di guadagnare attenzione hanno iniziato a sviluppare contenuti, al contrario di pubblicità. Il contenuto, infatti, è qualcosa che le persone scelgono liberamente di consumare, mentre l’advertising è qualcosa per cui un’azienda deve pagare per fare in modo che l’audience ne usufruisca. Occasionalmente, questi due formati comunicativi si sovrappongono, ma molto raramente, perché alle persone non piace essere “comprate”, nemmeno nel contesto del mercato, e il contenuto, per definizione, fornisce invece un valore all’utente finale di per se stesso. Quindi, esiste all’interno dell’idea del content marketing una tensione tra due differenti componenti. La ragion d’essere del contenuto è di creare valore per gli utenti, mentre il marketing ha un obiettivo ben diverso, che si estende oltre il format con cui si esprime, ed è la creazione di valore per il marchio. Questa tensione tra “Chiesa e Stato” èsi è palesata nelle circostanze che hanno portato alla chiusura del sito di proprietà di Verizon dedicato a notizie di tecnologia, SugarString, dopo appena due mesi dalla sua comparsa online. Presumibilmente, le
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contraddizioni intrinseche secondo faris yacob (foto sotto), il problema principale del brand content è che deve unire la caratteristica di fornire valore agli utenti e l’obiettivo di aumentare il valore per le aziende
ragioni dietro il naufragio della piattaforma vi è il fatto che i suoi contributor non potevano affrontare tematiche come la “net neutralità” e lo spionaggio su web, in cui Verizon è profondamente coinvolto. Citando Howard Gossage: “Le persone non leggono gli annunci pubblicitari. Leggono ciò che le interessa, e qualche volta si tratta di un annuncio pubblicitario”. Abbiamo sempre cercato di rendere la nostra pubblicità più attraente e coinvolgente possibile, ma alla fine dipende solo dai media la creazione di quelle opportunità che rendono visibile l’adv. In effetti, si potrebbe sostenere che il contenuto e i meccanismi pubblicitari hanno sviluppi fondamentalmente diversi. Non siamo del tutto sicuri di come funziona la pubblicità, ma la banca dati IPA di meta-analisi (Binet and Field) suggerisce che “gli annunci più efficaci di tutti sono quelli con poco o nessun contenuto razionale”. Quindi, senza voler essere troppo polemico, si potrebbe sostenere che la pubblicità è l’opposto dei contenuti. Solo perché l’apparato di produzione è simile, non significa che essi siano la stessa cosa. La comparsa di grandi quantità di brand content, ovviamente, aumenta la quantità tota-
le di contenuti, con i quali si crea competizione, che aumenta la frammentazione. E qui sta un altro problema: i marchi hanno iniziato a creare contenuti veramente tesi a raggiungere l’obiettivo dell’attenzione, nella sfida di marketing più agguerrita che il mondo abbia mai conosciuto. Petabytes di brand content vengono creati ogni trilionesimo di secondo dal complesso industriale dei media, dai brand e da ogni persona attiva sulle piattaforme social. Alcune compagnie, nel frattempo, stanno affermando che può esserci un nuovo modello di contenuto, come BuzzFeed, le quali affermano che il contenuto non è importante di per sé, ma è lo scambio sociale che viene attivato dai contenuti il fattore veramente essenziale. Quindi, usiamo i contenuti come mezzo per comunicare tra user all’interno del flusso di informazioni della rete. Sappiamo che il content marketing non è una nuova idea. La Guida Michelin è stata inventata per vendere pneumatici; The Guinness Book of World Records ha lo scopo “nascosto” di vendere birra. Ma, e questo è un elemento interessante che mi porta alla mia ultima riflessione: se analizziamo questi esempi ci rendiamo conto che entrambi si sono velocemente trasformati in business indipendenti, prodotti per cui le persone si sono mostrate pronte a pagare dei soldi per averli. Questo perché creare contenuti in maniera continuativa e che la gente voglia è davvero difficile. Si tratta di un business che potrebbe portare a grandi successi, ma di cui tutti dicono di non saperne niente, non avere “ricette” da proporre. Quindi, se un brand ha intenzione di avviare strategie di content marketing, deve sapere da subito che avrà bisogno di impegnare tempo e risorse e pensare che alcune cose non riusciranno ad ottenere gli effetti sperati. ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015
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alla vigilia di expo 2015 suggestioni e percorsi per ridisegnare l’immagine della “città metropolitana” David Carr Il giornalismo franco, diretto, insieme umoristico e abrasivo, era diventato la cifra che lo aveva reso riconoscibile nel mare di chi si occupava dei suoi temi preferiti, come ad esempio l’affermazione e l’evoluzione dei social media. david Carr è scomparso la settimana scorsa, alle nove di sera di venerdì. era alla sua scrivania e Poco prima aveva moderato una conversazione sul documentario “Citizenfour” con Edward Snowden, Laura Poitras, e Glenn Greenwald. Poi, tornato nella sua stanza, è caduto a terra, dove lo hanno trovato i colleghi. E’ stato portato al St. Luke’s-Roosevelt Hospital, dove, però, i medici hanno potuto solo constatare la sua morte, a 58 anni d’età. Molto noto negli Usa, in quanto esperto di media e comunicazione, nel corso della sua vita era riuscito a sconfiggere la dipendenza dalla cocaina e un cancro. L’editore Arthur Ochs Sulzberger Junior lo ricorda come un “talento formidabile” e “uno dei più dotati giornalisti che abbia mai lavorato al New York Times”, aggiungendo che è stato una “guida indispensabile rispetto ai media moderni”
visioni
di
Matteo Dedè
produrre informazione seria è
un’impresa costosa Produrre seriamente informazione è un’impresa costosa e un modello di business sotto assedio, somiglia a una cosa ferma sui binari mentre la locomotiva dei lettori che se ne vanno e della pubblicità in calo corre contro di essa a velocità folle. Tutto sembrava perduto, ma è arrivata la cavalleria, al galoppo dalla collina, con un sacco di soldi, idee fresche ed entusiasmo. La Silicon Valley e i suoi potenti beniamini - gli stessi che hanno avuto un ruolo importante nello scardinare il business dei giornali - stanno improvvisamente mettendo capitali nel tentativo di preservare il giornalismo di qualità. Jürgen Habermas, decano della Scuola di Francoforte e moderno interprete della Teoria Critica, ha espresso in un saggio dal titolo “Keine Demokratie kann sich das leisten” la sua preoccupazione per la scomparsa del giornalismo di qualità. È in atto un azzeramento totale. In più di
dieci anni che seguo il business dei media e del giornalismo non ricordo un periodo di altrettanto ottimismo o di simili potenzialità. Operatori non tradizionali come Jeff Bezos possono permettersi di adottare strategie a lungo termine, qualcosa che ha già messo in atto Amazon. Inoltre, sono evaporate le barriere d’ingresso per imprese come parecchie start-up: strumenti digitali a bassissimo costo permettono la produzione collaborativa d’informazione, mentre i social media come Twitter e Facebook rendono possibile la diffusione dei contenuti attraverso la loro condivisione. Non ci vuole una laurea per capire che la capacità di attrarre l’attenzione dei consumatori e portarli all’interno di una piattaforma, allo scopo di creare valore, è adesso a portata di mano nell’industria dei media. La tecnologia e il giornalismo, ex-avversari, si stanno fidanzando.
Brand Milano: suggestioni e percorsi per ridisegnare l’immagine della città. Alla vigilia di Expo una due giorni di riflessione sulla nuova identità della Milano ormai “città metropolitana”, che si prepara ai riflettori dell’esposizione universale. Giovedì 18 e venerdì 19 febbraio, oltre cinquanta relatori si confrontano sul tema al Forum Brand Milano, appuntamento che apre idealmente la stagione di Expo, promosso dal Comune e organizzato dal Comitato Brand Milano in collaborazione con Triennale e Università Statale.Tra i presenti, il sindaco Giuliano Pisapia, in apertura e chiusura di convegno, il presidente del Comitato Brand Milano, Stefano Rolando, il presidente di Triennale, Claudio De Albertis; con loro anche Gianluca Vago, Rettore dell’Università degli Studi di Milano, il Ministro con delega a Expo, Maurizio Martina, e la senatrice Cristina Cattaneo; e ancora Dario Nardella, Sindaco di Firenze, Philippe Daverio e Sergio Escobar, assieme ai rettori delle principali università milanesi e ai responsabili del brand di importanti città metropolitane europee. «Un evento che chiude la prima fase di lavoro attorno all’evoluzione della storia identitaria di Milano - spiega Stefano Rolando -. E che apre le porte a una più ampia condivisione, nella città, nel territorio circostante, in Italia e nel mondo, circa il rapporto della città tra la sua tradizione e la sua innovazione». ANNO VI | #026|LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015