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visioni / piera detassis

Un Festival in favore di tutta l’industria audiovisiva

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ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015

Per l’onore e la fiducia accordatemi desidero, innanzitutto, ringraziare il Sindaco Ignazio Marino e l’intero Collegio dei Fondatori. Esprimo, poi, grande soddisfazione per l’ingresso fra gli stessi...

i fatti del giorno

marketplAce

company

media

E concede agli inserzionisti gli “application programming interface”

Restyling del logo e dell’immagine coordinata della rete per l’azienda

Si chiama “Cambia la tua storia” ed è realizzata da comsom.tv

Il social network professionale predispone una serie di nuovi prodotti

Facebook presenta il “Marketing Partners Program”

Un 2015 all’insegna delle novità per il marchio Schmidt

Register.it: una nuova puntata della campagna video

Il business to business finisce nel mirino di LinkedIn

scenario

Ninja Academy moltiplica per tre

25 link

coverstory

Publisher contro gli ad blocker

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L’ecommerce entra a pieno titolo nell’“era del mobile” I risultati di una ricerca Ipsos realizzata per conto di PayPal in 22 Paesi calano la lente sulle enormi potenzialità di questa formula

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i fatti del giorno

La popolazione dell’ecosistema è impressionante. Sul social network sono presenti 1,39 miliardi di account

Facebook presenta il Marketing Partners Program. e concede agli inserzionisti gli “Application Programming Interface”

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efinire Facebook un social network è riduttivo. Magari un tempo poteva bastare, ma negli anni la piattaforma è stata reinterpretata più volte. Mantiene certamente la dimensione sociale, la filosofia di condivisione di esperienze e legami personali e, a queste, si sono accostate prospettive di marketing molto potenti che la hanno trasformata in una piattaforma di marketing. Questo concetto, ultimamente, si è definito an-

Valerio Perego

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cor di più grazie ad una sempre più precisa misurabilità dell’impatto sulle vendite, degli investimenti e dei loro frutti, in primis il roi. Nella sua sede milanese, ieri, Facebook, per bocca di Andrea Lai, sales manager Facebook Italia, e Valerio Perego, head of agency partnership Facebook Italia, ha raccontato le caratteristiche che rendono il social network una base privilegiata per le operazioni di marketing e il Facebook Marketing Partners Program, la versione nuova e aggiornata del programma PMD, che era stato creato per aiutare le aziende a scalare i propri sforzi su Facebook. Ma andiamo per ordine.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Milano da Andrea Lai, sales manager, e Valerio Perego, head of agency partnership, si è parlato anche del tool denominato Reach and Frequency, una soluzione innovativa che permette di utilizzare dei canoni pubblicitari tipici della televisione, come la frequenza di esposizione e il costo per contatto di Francesco Lattanzio

Marketing personalizzato su scala Tanti anni fa, prima che il marketing diventasse il motore dei mercati, «il lattaio conosceva i suoi clienti personalmente e proponeva loro i prodotti adatti a soddisfare i loro gusti. Sapeva cosa comprare e a chi venderlo. Successivamente, i mass media e l’esplosione del marketing e i mercati su larga scala hanno relegato la personalizzazione a un ruolo marginale» racconta Lai. Facebook sposa le caratteristiche del commercio personalizzato con quello su larga scala. Le leve che permettono di raggiungere un’efficacia ancora maggiore della comunicazione sono: la rich identity, descritta dalle informazioni e dai comportamenti espressi spontaneamente dalle persone; la grande capacità di targeting, che permette di raggiungere gli utenti potenzialmente ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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i fatti del giorno

interessati facilmente; la pubblicazione degli adv sul newsfeed, uno spazio personale dove gli utenti passano il 40% del tempo speso su Facebook; l’identità mantenuta dall’account sui diversi device, grazie a cui è possibile raggiungere lo stesso account in luoghi e momenti diversi. Una formula convincente, ma lo diventa ancora di più dati alla mano.

Dati e strategie La popolazione di Facebook e del suo ecosistema è impressionante. Sul social network sono presenti 1,39 miliardi di account, su Whatsapp, recentemente acquisito, i profili sono 700 milioni, 300 milioni quelli di Instagram e 500 milioni gli utenti di Messenger. E ogni giorno, gli utilizzatori di Facebook sono 890 milioni. L’Italia è ben rappresentata in questa quota, con più di 20 milioni di utenti giornalieri di cui più di 17 milioni si connettono da mobile. Nel mese, invece, a connettersi è circa il 72% del totale dei viaggiatori della rete del Paese. Non basta, il 25% del tempo passato su internet è dedicato a Facebook. Per continuare a crescere, l’azienda sta investendo molto sul video e sul mobile. In America, lo scorso luglio, si è registrato il sorpasso dei video visti sul social rispetto a quelli visualizzati su YouTube. «Stiamo lavorando per fornire nuove possibilità di storytelling, che abilitino la creazione di vere e proprie storie in diverse tranches - ha svelato Perego -. Inoltre, un video posizionato su Facebook, ha bisogno di un solo click per essere visualizzato. Un vantaggio nella creazione di engagement». Il mobile, che rappresenta il 69% del fatturato globale dell’azienda, è in grande crescita. Dall’ultimo trimestre del 2012, gli utenti only mobile del social network (in generale), sono cresciuti in due anni esatti dal 23 al 44%. Il mezzo mobile, inoltre, occupa un ruolo di primo piano nelle vendite: il 67% degli user, infatti, comincia il loro processo d’acquisto su smartphone e tablet, per poi completarlo altrove. Grazie anche alla possibilità di messaggi personalizzati per parametri come tipo di device e localizzazione. «Il mobile non rappresenta solo il futuro dell’adv,

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ma anche il presente» conclude Lai.

Facebook Marketing Partners Program La conferenza stampa di ieri è stata l’occasione per parlare anche del Facebook Marketing Partners Program, la versione nuova e aggiornata del programma Preferred Marketing Developer (PMD), creato per aiutare le aziende a scalare i propri sforzi su Facebook. Il nuovo Facebook Marketing Partner Program renderà più semplice per i marketer trovare i partner di business più adatti ed efficaci rispetto alle proprie esigenze, come rendere le proprie campagne adv scalabili o migliorare i propri insight sulle campagne stesse. Secondo la nuova struttura, i partner avranno un badge identificativo che indicherà la corrispondenza o i il superamento degli standard fissati da Facebook per i partner. Questi saranno, inoltre, organizzati in base a specifiche aree di expertise, come Ad Technology, Acquisto Media, Facebook Exchange (FBX), Community Management, Content Marketing, Soluzioni per le Piccole Imprese, Audience Onboarding, Audience Data Provider e Misurazione. La nuova struttura aiuta, inoltre, le aziende a trovare i partner giusti su particolari Paesi e mercati. Le imprese in cerca di partner di marketing possono utilizzare il nuovo strumento di abbinamento per cercare in base a specialità, Paese e mercato, per poi contattare direttamente i partner prescelti. «Per la prima volta concediamo l’accesso agli API agli inserzionisti, in modo da permettergli di internalizzare l’ottimizzazione e la gestione di campagne di scala» aggiunge Lai.

L’ottimizzazione come obiettivo principale

in questa foto, il sales manager di facebook, andrea lai. La conferenza stampa di ieri è stata l’occasione per parlare anche del Facebook Marketing Partners Program, la versione nuova e aggiornata del programma Preferred Marketing Developer, creato per aiutare le aziende a scalare i propri sforzi su Facebook

Reach and Frequency «Abbiamo appena rilasciato il tool Reach and Frequency che, dopo aver selezionato target di riferimento e periodo della campagna, restituisce in automatico una previsione dell’audience. È possibile poi scegliere la frequenza del messaggio. In questo modo lasciamo la libertà di utilizzare dei canoni pubblicitari tipici della tv, sia per quanto riguarda video adv sia per inserzioni e post, basandosi sul costo per contatto» spiega Perego ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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i fatti del giorno

SPOT

NORME

in Italia si pensa all’introduzione della “link tax”, anche se in Spagna e Germania non sembra funzionare Nel disegno di legge sulla Concorrenza, che passerà in rassegna al prossimo Consiglio dei Ministri, riflettori puntati sul diritto d’autore e sui motori di ricerca: in particolare sull’obbligo per gli aggregatori di notizie di pagare un compenso agli editori per ogni news pubblicata o articolo indicizzato di Ottavia Quartieri

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a Spagna fa tendenza, non solo dal punto di vista economico anche dal punto di vista normativo-politico. E così, il governo italiano stareb-

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be pensando di introdurre una tassa sui link, in modo da indurre i cosiddetti aggregatori di notizie a pagare un compenso agli editori per ogni. Più precisamente il dibattitto non riguarda la

completa pubblicazione degli articoli, bensì l’indicizzazione degli stessi e l’anticipazione ai lettori di un titolo e un estratto dell’introduzione o del sommario. Questa misura potrebbe comparire nel disegno di legge sulla Concorrenza, documento atteso per oggi in Consiglio dei Ministri. Il testo che sarà al vaglio del Governo italiano dovrebbe spingere gli operatori del web ad accordarsi dal punto di vista commerciale con gli editori; in caso contrario, il rischio sarebbe quello di far partire un contenzioso presso l’AgCom, prima di trasferire la tentata conciliazione in tribunale. Il problema, se si vuole imitare gli iberici, sta nel fatto che da quelle parti la legge non pare funzionare, anche perché il compenso non è stato stabilito. Inoltre Big G, all’indomani della pubblicazione della legge, lo scorso dicembre ha sospeso la celeberrima rassegna stampa, gettando nello sconforto gli stessi editori che

hanno chiesto al governo di trovare una via d’uscita, ovvero una mediazione. Nella stessa Germania, dove si è adottata la stessa strategia della “Link tax” che vorrebbe adottare anche il nostro Paese le cose non vanno meglio: Springer, uno dei più grandi editori teutonici, dopo aver chiesto di escludere alcune testate da Google News, ha deciso di tornare sui suoi passi vista la situazione disastrata che si prospettava all’orizzonte.E così i vari articoli possono essere recuperati solo attraverso il motore senza più far leva sugli aggregatori. Dall’Italia comunque ci tengono a far sapere che «Non sarà in ogni caso una norma anti-Google».

Mika “cambia” insieme alla nuova campagna di 3 Italia In onda da oggi fino al 7 marzo su tutte le reti nazionali e pay tv, la compagnia telefonica vuole promuovere l’offerta pre-pagata “tutto incluso” per iPhone 6 riservata a chi cambia operatore. La pianificazione è a cura di Carat di Sebastiano Zeri

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a star internazionale Mika, già in tv con Raoul Bova nei commercial dedicati alla Ricaricabile illimitata All in one Special 2015, sarà protagonista di una nuova campagna di 3 Italia che, da oggi, promuoverà l’offerta pre-pagata “tutto incluso” per iPhone 6 dedicata a chi passa a alla compagnia telefonica 3 cambiando operatore. Cambiamento, libertà, voglia di ottenere sempre il massimo, sono i principi che hanno ispirato Mika nella sua scelta di passare a 3. Dalla cornice avveniristica del quartiere Porta Nuova di Milano, infatti, Mika racconterà come “nella vita è importante cambiare”: “Ho cambiato per essere più libero ... per ottenere sempre di più ... e ora ho cambiato smartphone: ho scelto chi mi dà di più. Ho preso iPhone 6 senza limiti”, dice l’artista mentre si alternano le immagini con lui che sa-

luta i suoi fan dal finestrino dell’auto, che danza su un divano, prova un abito e osserva la città illuminata dal tetto di un grattacielo. Perchè solo passando a “3” non si hanno più pensieri. La colonna sonora è “Staring at the Sun”, canzone tratta dal prossimo album di Mika. La campagna an-

drà in onda fino al 7 marzo sulle principali emittenti nazionali e pay tv. Il soggetto è stato realizzato da Arnold Worldwide Italy con la direzione creativa di Dario Mondonico e Antonio Pinter con la regia di Samen. Movie Magic è la casa di produzione mentre la pianificazione è a cura di Carat.

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i fatti del giorno REBRANDING

riconoscimenti

Un nuovo nome che rispecchia la natura del servizio offerto e una campagna cross-mediale per la società del gruppo che offre online il servizio di disbrigo e consegna a domicilio di oltre 130 tipi di pratiche di Enti Pubblici: ecco tutti gli strumenti per la semplificazione della pubblica amministrazione italiana

Secondo la classifica del Gunn Report For Media 2014 il podio è completato da Starcom MediaVest Group e Phd; CocaCola, invece, è il brand più premiato dell’anno

di Ottavia Quartieri

di Vera Modesto

Pratiche.it, la burocrazia online facile e veloce. a cura di Aruba CONTEST

Heineken e Publicis, insieme possono dare vita ai sogni Il noto marchio di birra olandese offre a tutti i partecipanti sognatori che si candideranno sul sito una vacanza su una “Dream Island” di Massimo Masi Una birra, quattro amici al bar, due chiacchiere e magari scatta anche qualche confessione, un sogno difficile da realizzare ma non da descrivere. Heineken, con Publicis Italia, ha deciso di consolare tutti quelli che non hanno mai realizzato la propria ispirazione con una vacanza da sogno su una misteriosa Dream Island. Il concorso lanciato in contemporanea mondiale in paesi come Olanda, Brasile, Argentina, Uk, Indonesia e Italia è stato sviluppato anche online, dando la possibilità a ogni sognatore di candidarsi su una landing creata ad hoc su Heineken.com. Per poter invitare tutti alla pagina del recruitment online, Publicis Italia (con la casa di produzione Filmmaster Productions) ha ideato e realizzato anche uno spot che vede protagonisti in un bar dei giovani avventori che chiacchierano e parlano dei propri sogni con gli amici. Nel video i sogni sono personificati dai costumi che indossano: un attore, uno scrittore, una astronauta, un marinaio, una rockstar e un surfista. Costumi che tornano a essere abiti comuni una volta usciti in strada, ossia nel momento in cui si lasciano i propri sogni all’interno del locale.

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ruba, leader nei servizi di web hosting, email, pec e registrazione domini, è proprietaria di HomeOnLine.it, attiva nel recupero di documenti dalla Pubblica Amministrazione e nella fornitura di informazioni commerciali via web: oggi la società annuncia il proprio rebranding in Pratiche.it, un nuovo nome che mette in evidenza la natura del servizio offerto. Consentendo a privati cittadini, liberi professionisti e alle azien-

de di richiedere online e ricevere via web o a domicilio tutti i documenti di cui hanno bisogno, Pratiche.it si pone come interlocutore preferenziale tra la pubblica amministrazione e il cittadino o l’azienda. E’ sufficiente richiedere un documento tramite il portale perché lo staff provveda a recuperarlo consentendo così

al cliente di risparmiare tempo e semplificare la burocrazia. L’operazione di rebranding viene accompagnata da un nuovo logo e una tagline mirata: “la burocrazia online facile e veloce”. Anche il sito è stato completamente trasformato e vede come testimonial gli stessi clienti che hanno già usufruito del servizio. Ha preso il via poi una campagna tv, ideata internamente, con spot da 7 e 15 secondi in onda su La7 e anche via web, mentre a marzo la campagna coinvolgerà anche le radio.

Omd è stata incoronata l’agenzia media più creativa e innovativa del mondo

Secondo la classifica stilata dal Gunn Report For Media 2014 l’agenzia media più creativa al mondo è Omd di Omnicom, che scavalca così la rivale Starcom MediaVest Group di Publicis Groupe e Phd dello stesso gruppo. Omd ha registrato una performance ottimale in tutti i mercati e tra le sue unit più premiate Omd Singapore, per la campagna “happier mornings with McDonald’s”, e Omd Uk, per “FryFutbol” di McDonald’s “unbelievable” di Pepsi Max e “for the players” di Sony PlayStation. Sgm si piazza al secondo posto, guidata dalla sua divisione statunitense per lavori su brand quali Trident e Oreo di Mondelez International, Microsoft, Samsung, Pantene e Heineken. Phd, invece, sale sul podio per la prima volta, piazzandosi al terzo posto grazie anche a quattro ori nella categoria Media Lions di Cannes. Considerando, invece, la categoria dei brand più premiati nel 2014, la classifica è guidata da Coca-Cola, seguita da McDonald’s, Samsung, Heineken, Nivea e Ikea. Il report, lanciato nel 2004, valuta creatività e innovazione delle sigle a livello globale, considerando tutte le performance da gennaio a dicembre 2014 in 42 mercati; inoltre viene riconosciuto il ruolo vitale e innovativo che le agenzie media ricoprono nel panorama attuale della comunicazione. ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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i fatti del giorno

TRAVEL

ACCORDI

Msc Crociere e We Are Social lanciano “Inner Island”. per promuovere le passioni e la creatività dei giovani La compagnia italiana di navigazione adotta un nuovo approccio “social insight” puntando a un target giovane, che rappresenta il futuro del mercato di Pietro Castagna

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n un mondo in cui è diventata un’impresa trovare un posto di lavoro e ancor di più riuscire a trovare un lavoro che ci piaccia e che rispecchi le nostre passioni e i nostri studi, Msc Crociere cerca di porsi in contro tendenza con questa nuova realtà. L’azienda italiana, infatti, si appresta a lanciare “Inner Island” un progetto che sfrutta tutte le potenzialità dei canali digital e social per offrire a otto studenti e giovani laureati la possibilità di vivere sei mesi di stage retribuito presso la compagnia di navigazione in Italia, Francia, Germania e Spagna. Questa opportunità è rivolta a ragazzi tra i 18 e i 25 anni che hanno l’occasione di dimostrare il loro potenziale esprimendo le proprie passioni e talenti. I potenziali candidati saranno coinvolti attraverso una serie di contenuti creativi e potranno partecipare attraverso una piattaforma social, pensata per incorag-

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La qualità e l’innovazione di Nuovevacanze cercano spazio sul web. Optimized Group si occuperà della digital strategy di Ottavia Quartieri

Dall’inizio degli anni duemila progettare le proprie vacanze è molto più pratico ed efficiente, e questo grazie non solo alla diffusione di internet ma anche alla nascita della piattaforma di travel Nuovevacanze. Qualità, tecnologia e assistenza al cliente sono i principali tratti distintivi del servizio offerto, mettendo il cliente e la sua comodità in primo piano. Ma nelle intenzioni di Nuovevacanze c’è stata fin da subito una forte attenzione ai professionisti del settore come i tour operator nazionali: Nuovevacanze, infatti, ripone una forte attenzione ai flussi di lavoro

all’interno delle agenzie per la costruzione dei pacchetti viaggio. E solo nel 2007 viene creato il portale b2b, grazie agli investimenti di un gruppo di imprenditori milanesi specializzati nel settore Travel: impegno costante e attenzione alla tecnologia rimangono le linee guida, garantendo così ai propri clienti ma anche alle agenzie del gruppo le migliori condizioni d’acquisto disponibili sul mercato. «Crediamo fortemente nel progetto Nuovevacanze, e siamo entusiasti di offrire un servizio altamente personalizzato e professionale» ha spiegato Spiega Corrado Lupo, CEO & Property Manager di Nuovevacanze. E’ proprio l’attenzio-

ne alla qualità del prodotto venduto che ha portato oggi Nuovevacanze a stringere una partnership con Optimized Group, web agency di Milano, incaricata di ottimizzare la piattaforma dal punto di vista seo e di curarne la comunicazione online. «Siamo molto entusiasti di cominciare questo progetto con Nuovevacanze, e siamo sicuri che otterremo grandi risultati». Ha affermato Niklas Lindahl, ceo dell’agenzia. «Il settore turistico è molto dinamico e ci da la possibilità di fare un lavoro di altissima qualità, raggiungendo canali comunicativi trasversali. Siamo certi che questa sarà una collaborazione molto positiva per entrambi».

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giare a condividere il proprio mondo interiore, la propria “Inner Island”. Il risultato finale sarà quello di incarnare la visione della vacanza ideale di ogni giocatore e i profili più interessanti verranno selezionati e avranno la possibilità di vivere un’esperienza formativa in azienda. Il progetto si rivolge alle nuove generazioni, ai cosiddetti giovanissimi, e per catturare la loro attenzione Msc ha intrapreso una collabora-

zione con We Are Social che svilupperà contenuti creativi e un’app social. Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava, Managing Director di We Are Social sottolineano come «L’innovativa modalità di coinvolgimento realizzata attraverso Inner Island ha messo in primo piano la necessità di scegliere canali e linguaggi di comunicazione studiando profondamente le abitudini delle persone di riferimento».

E’ pronto a partire il Master in Digital Marketing organizzato in collaborazione con l’Università di Firenze

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Come si crea la pubblicità intelligente.

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REAL TIME BIDDING

Rocket Fuel in 4 passaggi.

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CROSS-CHANNEL

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REAL RESULTS


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MARKET PLACE

L’azienda è punto di riferimento nell’arredamento su misura

Il 2015 sarà un anno all’insegna delle novità per il marchio Schmidt Recentemente approdata in Italia ha avviato la costituzione della rete monomarca, con un restyling completo che parte dal logo per passare all’immagine coordinata dei punti vendita di Sebastiano Zeri

Sarà un 2015 all’insegna delle novità per il marchio Schmidt, l’azienda francese leader nel settore delle cucine e punto di riferimento nel panorama dell’arredamento su misura nel nord Europa, recentemente approdata in Italia, dove ha avviato la costituzione della propria rete di punti vendita monomarca. Si

un punto di vendita monomarca schmidt

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tratta di un restyling completo che parte dal logo, per passare a tutta l’immagine coordinata dei punti vendita. La scelta del rinnovamento nasce dalla volontà dell’azienda di essere riconosciuta come un marchio distintivo nel settore con un claim - Cucine e Soluzioni Casa - a indicare l’area di posizionamento. Schmidt fa dell’innovazione e della ricerca il suo fiore all’occhiello, e, con uno stile accattivante e di appeal, è ancora più in grado di offrire un’immagine di sé perfettamente in linea con lo stile italiano. Il carattere deciso,

elegante e glam della nuova linea comunicativa si accompagna ad una radicale rivoluzione del su misura nel soluzioni proposte. Infatti, l’azienda, consapevole dell’evoluzione negli stili di vita e sempre più performante nell’ideazione dei suoi prodotti, si rinnova per offrire modelli sempre più adatti alle tendenze attuali: cucine sartoriali che rispondono perfettamente ai bisogni di ogni giorno, soluzioni d’arredo ottimizzate al millimetro per guadagnare il massimo della superficie. Con questo nuovo concetto Schmidt rivoluziona i codici e gli standard dell’abitare grazie alla straordinaria capacità aziendale in grado di coniugare l’alta tecnologia industriale alle esigenze specifiche di ciascuno, senza più vincoli progettuali ne di spazio. Perfect Fit è il concept creato da Schmidt per cucine progettate al millimetro nel rispetto del budget personale grazie al quale il marchio dimostra di saper cavalcare costantemente i trend industriali ottimali e affermarsi tra i primi player del settore cucine. Questa rivoluzione del su misura è stata resa possibile grazie alla avanguardistica capacità produttiva che caratterizza le unità industriali dell’azienda, in Francia e Germania, nelle quali ogni giorno prendono vita 450 cucine create su misura ad esigenza del singolo, esportate in tutto il mondo: una caratteristica unica nel suo genere nel ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015



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MARKET PLACE

in questa foto: matthias delrue, direttore del progetto di sviluppo in italia del marchio schmidt

settore. «Siamo convinti che il mercato italiano accoglierà con piacere questo importante cambiamento d’immagine e di sostanza - spiega Matthias Delrue, Direttore Italia che gestisce il progetto di espansione del marchio nel Belpaese -. Si tratta di un’autentica esclusiva che crediamo possa essere la chiave di volta per consolidare la nostra rete vendita

in Italia, la qualità del nostro prodotto si sposa infatti ad un progetto imprenditoriale chiaro e trasparente. I consumatori italiani, attenti al design e all’ergonomia delle soluzioni, troveranno in Perfect Fit la risposta alle esigenze del vivere attuale». I 450 negozi Schmidt esclusivi in Europa fanno di questa realtà un attore protagonista nel panorama dell’ar-

redamento; l’apertura dei primi punti vendita monomarca in Italia rappresenta il primo passo verso la strutturazione di una solida rete di vendita nella penisola. L’ambizione dell’azienda, che vanta quattro sedi produttive tra Francia e in Germania, è quella di posizionarsi come punto di riferimento per la scelta della cucina in Italia.

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800 561 748

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MARKET PLACE

Teatro alla Scala Domenica 1 marzo 2015 ore 19.30

Myung-Whun Chung

Direttore

Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90, Italiana Brahms Sinfonia n. 1 in do min. op. 68 Introduzione a cura di Enrico Parola

l’azienda Ritorna sul piccolo schermo con uno spot, sarà on air fino alla metà di marzo

La pianificazione messa a punto per la campagna riguarda le principali emittenti nazionali e quelle satellitari di Vera Modesto

Purina ONE, il brand di Purina leader nell’alimentazione secca super premium per cani e gatti , torna in tv con uno spot tutto dedicato al “Programma 3 settimane” per raccontare dei benefici visibili sul benessere del gatto nell’arco di sole 3 settimane e ricordare l’importanza di garantire al proprio gatto una nutrizione completa e bilanciata, di alta qualità. Lo spot Purina ONE dedicato al “Programma 3 settimane” è on air fino a metà marzo, per tre settimane non consecutive, sulle principali emittenti nazionali e satellitari. Protagonista

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è la proprietaria di un bellissimo Maincoon che dopo aver provato Purina ONE, racconta tutti i benefici sul benessere del proprio gatto settimana dopo settimana: durante lo spot è proprio lei a guidare lo spettatore alla scoperta degli effetti visibili sulla sua salute. Il “Programma tre settimane” aiuta, infatti, i proprietari a scoprire tutti i vantaggi di una corretta alimentazione: digestione sana, occhi brillanti e sguardo vivace, pelo folto e lucido, pelle liscia e una risposta immunitaria adeguata. Per crescere e vivere in salute tutti i gatti hanno bisogno di tempo e attenzioni del proprietario, ma soprattutto di una corretta alimentazione che grazie a ingredienti di alta qualità garantisce un elevato valore nutrizionale al pet. Purina ONE grazie al “Programma tre settimane” aiuta il gatto a mantenersi in salute oggi e negli anni a veni-

re, garantendo una nutrizione di qualità alta, sana ed equilibrata, Specificamente formulata per le sue esigenze specifiche delle sue esigenze specifiche. Si conferma, così, ambasciatore della salute visibile “oggi e domani”. Purina ONE è l’ambasciatore della salute visibile perché, Grazie alla sua esclusiva formula nutrizionale, con prebiotici ed antiossidanti, rinforza le difese naturali del tuo pet dall’interno. Purina ONE è uno dei marchi chiave di Purina, azienda di riferimento nel settore petcare che non solo sviluppa i migliori prodotti dal punto di vista nutrizionale, ma è in grado di offrire anche iniziative a valore aggiunto a supporto dei possessori di pet, per favorire lo sviluppo di relazioni più serene, consapevoli e responsabili con gli animali da compagnia e aiutarli a vivere più sani, più felici, più a lungo. ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015

Foto Silvia Lelli

Purine ONE porta in tv il suo “Programma di 3 settimane”

Durante la Prova Aperta i brani possono essere ripetuti, omessi o eseguiti in altro ordine.

LA FILARMONICA DELLA SCALA

INCONTRA LA CITTÀ a favore di

Prevendita tel. 02 465 467 467 (da lunedì a venerdì, ore 10 - 13 e 14 - 17) Altre prevendite

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LE SQUADRE ITALIANE SCENDONO IN CAMPO SULLE RETI MEDIASET.

INTER, ROMA, NAPOLI, FIORENTINA e TORINO tornano sul palcoscenico dell’Europa League per la fase a eliminazione. È il momento di raggiungere i loro milioni di tifosi pianificando sulle reti Mediaset che trasmettono in esclusiva tutti gli incontri.

Sul tetto d’Europa


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COVER STORY

Anche gli italiani sono pronti. Le app vincono sul browser. E le potenzialità di crescita sono enormi

Nell’era del mobile

Con un tasso di crescita medio internazionale del 42% fra il 2013 e il 2016 rispetto al +13% dell’ecommerce in generale, il commercio da mobile assumerà un ruolo sempre più rilevante. Come rilevato dalla ricerca Ipsos, realizzata per conto di PayPal, condotta in ventidue Paesi di Daniele Bologna

Stiamo entrando nell’“era del mobile”, esattamente nel punto di congiunzione dove lo shopping da mobile ha iniziato a farsi strada come nuova modalità di acquisto con molte potenzialità di crescita, come dimostrano i risultati della ricerca condotta da Ipsos per conto di PayPal su 22 Paesi (Uk, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Turchia, Russia, Israele, Emirati Arabi, Usa, Canada, Brasile, Messico, Cina, Australia) e un campione complessivo di oltre 17.500 consumatori online globali. Ci si aspetta che il commercio da mobile cresca in maniera rilevante nei pros-

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Un treno da

simi anni - fino al 2016 - con un tasso di crescita (CAGR) medio internazionale del 42% che alimenta l’ecommerce e una crescita annuale complessiva stimata del 13%. Con il 33% di compratori online - media internazionale - che hanno fatto acquisti online da smartphone negli ultimi dodici mesi (in Italia si attesta al 36%), lo shopping da mobile rappresenta per i commercianti un treno da prendere al volo. Tra i primi cinque metodi preferiti di pagamento da mobile, PayPal si trova al primo posto con il 70% di coloro che comprano da smartphone e che, utilizzando diversi metodi di pagamento, hanno dichiarato di preferire PayPal; al secondo posto Postepay (11%) e poi Visa/Mastercard (ciascuna con il

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4%). Anche per gli acquisti da tablet, al primo posto spicca PayPal con il 56% di coloro che acquistano via tablet e che, utilizzando diversi metodi, hanno dichiarato di preferire PayPal per lo shop-

E in cassa comparve lo smartphone

non perdere

sistemi di pagamento

visto che il 33% di chi ha fatto acquisti online ha utilizzato uno smartphone, lo shopping da mobile per i retailer rappresenta un treno da prendere al volo

Anche gli italiani pronti al mobile commerce: il 20% di chi possiede uno smartphone si dichiara interessato a utilizzarlo in futuro per pagare in cassa. Le app vincono sul browser: il 53% di coloro che fanno acquisti da smartphone, e che abbiano sperimentato sia una app sia un browser per acquistare, preferiscono l’app. PayPal in cima alla classifica dei primi cinque metodi di pagamento preferiti da mobile, con l’81% di coloro che hanno comprato da smartphone usando PayPal, negli ultimi dodici mesi.

ping dal proprio tablet: a seguire troviamo Poste Pay (11%) e Mastercard (11%). Semplificare la vita «In PayPal crediamo molto nell’opportunità che il

angelo meregalli mobile commerce rappresenta per i commercianti italiani, ed è per questo che lo scorso anno abbiamo introdotto nuove soluzioni di pagamento adatte agli acquisti in mobilità, come Fingerprint e OneTouch - afferma Angelo Meregalli, General Manager di PayPal in Italia -. Fingerprint è stato lanciato in collaborazione con Samsung, disponibile su Galaxy S5, Galxy Note e Galaxy Tab, e consente di effettuare pagamenti sicuri sfruttando la propria impronta digitale. Ma il vero cambiamento è stato introdotto lo scorso novembre con OneTouch, che consente alle persone di pagare attraverso le loro app preferite con un solo tocco, eliminando, quindi, il bisogno di inserire username e password, previo accesso all’applicazione di PayPal». E il manager conclude: «L’obiettivo è sempre quello di semplificare la vita delle persone effettuando i propri

pagamenti nel modo più semplice, rapido e sicuro in qualunque posto e da qualsiasi dispositivo. In questa direzione va la recentissima app lanciata da ATM che permette finalmente di acquistare i biglietti dei trasporti pubblici da mobile pagando con PayPal». Dalla ricerca emergono, quindi, i “mobile movers”, individui sempre connessi tramite smartphone o tablet in ogni luogo e in ogni momento. Sono giovani, anzi, con un’età media compresa tra i 18 e i 34 anni, sono più giovani degli online shopper ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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la metodologia

L’indagine sotto la lente

Per conto di PayPal, Ipsos ha intervistato un campione rappresentativo di circa 800 individui (17.519 in totale), con un’età dai 18 anni in su, che possiedono e/o utilizzano un dispositivo abilitato ad internet in ciascuno dei ventidue Paesi (Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Turchia, Russia, Israele, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Canada, Brasile, Messico, Cina, Australia). Le interviste sono state fatte online, tra il 9 settembre e il 3 novembre 2014. Il lavoro sul campo in Italia è durato dal 16 settembre al 2 ottobre, su un campione di 800 persone. I dati sono stati misurati in base all’incidenza nota dei compratori online in tutti i Paesi e sul profilo demografico degli utenti internet in sette Paesi.

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(il 59% di coloro che fanno acquisti da smartphone hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni contro il 44% di tutti gli acquirenti online, secondo la media internazionale); in Italia il 52% di coloro che fanno acquisti da smartphone hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni rispetto al 39% di tut-

ti gli acquirenti online. Tra le principali attività relative all’ecommerce fatte da smartphone, prediligono la ricerca di informazioni su attività commerciali o recensioni di prodotti.

La top ten di casa nostra In Italia, in cima alla “top ten” delle attività più frequenti fatte via smartphone e tablet negli ultimi dodici mesi, troviamo la ricerca di informazioni sui prodotti (effettuata dal 36% dei proprietari/utilizzatori di uno smartphone), o sulla localizzazione di un negozio o informazioni su di esso (30%), leggere feedback e recensioni di clienti o utilizzatori (28%), confrontare i prezzi mentre si è in negozio (19%), acquistare da smartphone anche mentre si è a casa (16%). Ancora poco diffuse le funzioni più innovative, come digitare sul proprio smartphone per pagare o fare degli ordini, ma la prospettiva futura è decisamente incoraggiante. In Italia un buon 20% dei proprietari/ utilizzatori di uno smartphone si dichiara, infatti, interessato a pagare in futuro in cassa tramite il proprio smartphone. Ma esiste ancora qualche barriera da superare e che oggi frena le persone dal fare acquisti da smartphone: il 27% delle persone che possiedono/utilizzano uno smartphone, ma che negli ultimi dodici mesi non lo hanno utilizzato per fare acquisti, dichiarano che raramente hanno necessità di comprare on-

line mentre sono in movimento. E il 41% preferisce comprare online da altri dispositivi; il 18% dichiara che la preoccupazione riguardo alla sicurezza di un acquisto fatto da un dispositivo mobile li previene dall’usare il proprio smartphone per comprare online. Alla ricerca della comodità Infine, l’app vince il confronto con il browser: il 53% degli italiani che ac-

quistano da smartphone che abbiano usato sia un’app sia il browser per comprare, predilige l’acquisto tramite App. Quando è stato chiesto a tutti gli utilizzatori di smartphone e tablet quali fossero i benefici di fare acquisti tramite un app, sia online, sia offline, il vantaggio più volte menzionato è stata la comodità (il 43% dei proprietari/utilizzatori di uno smartphone concordano che questo sia un vantaggio). Anche in que-

sto caso i vantaggi percepiti sono diversi a seconda del Paese. Gli unici vantaggi di usare un’app percepiti in ogni Paese includono: “conferma istantanea di pagamento effettuato” in Messico (interessa il 37% degli utilizzatori di uno smartphone/ tablet in Messico); “ricevere una notifica in caso di offerte/sconti/buoni”, prevalente in Cina (30%); “tenere traccia delle ricevute digitali” in Israele (26%). In Italia, negli ultimi dodici mesi, l’84% di coloro che comprano da smartphone ha acquistato via app contro il 44% che ha invece acquistato via browser.

who’s who Le persone al centro. Sempre e comunque In PayPal sono soliti affermare, con un certa convinzione, che le persone sono al centro di tutto quello che viene fatto. Fondata nel 1998, la società continua a essere all’avanguardia nella rivoluzione dei pagamenti digitali, elaborando ogni giorno quasi 11,5 milioni di transazioni per i clienti. PayPal offre alle persone il miglior modo di connettersi al proprio denaro e agli altri, aiutandole ad effettuare pagamenti senza condividere informazioni finanziarie e con la flessibilità di pagare usando conti correnti PayPal, conti bancari, PayPal Credit e carte di credito. Con 162 milioni di account attivi, è stato creato un ecosistema di pagamenti aperto e sicuro, scelto da persone e aziende per effettuare transazioni in sicurezza online, nei negozi e da dispositivi mobili. PayPal è una piattaforma di pagamenti globale disponibile per le persone di 203 mercati, consentendo ai clienti di ricevere pagamenti in 100 valute, di prelevare fondi dai propri conti bancari in 57 valute e di gestire i propri conti PayPal in 26 valute. PayPal fa parte di eBay Inc., quotata al Nasdaq di New York. A settembre 2014, eBay Inc. ha annunciato la separazione di eBay e PayPal in due società quotate indipendenti, prevista per quest’anno. ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015



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COM PANY

il video della campagna è pubblicato su tutti i profili social e sul canale youtube

La storia di Cleopatra rappresenta un esempio emblematico di come il web e i suoi svariati strumenti, dal dominio al blog, dal sito all’ecommerce, possano offrire enormi potenzialità a tutti coloro che hanno un’attività o una passione. e che vorrebbero trasformarla in business di Massimo Luiss

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La realizzazione si deve all’agenzia di produzione portoghese comsom.tv

Register.it: partita una nuova puntata della campagna video Anche nell’antico Egitto il Regno di Cleopatra era in declino, guerra e amore vincolavano il destino della Regina e il suo successo; per questo la bella Cleopatra decise di cambiare la propria storia e di aprire un blog online e trasformare la sua passione per il make up in un business di successo, diventando ricca e salvando il suo regno! Questa la nuova puntata di “Cambia la tua storia”, la campagna video promossa da Register.it per

raccontare, attraverso divertenti aneddoti di personaggi che hanno fatto la storia, il valore del web e la sua capacità di trasformare in successo un business o una passione. La storia di Cleopatra rappresenta un esempio emblematico di come il web e i suoi svariati strumenti - dal dominio al blog, dal sito all’ecommerce - possono offrire enormi potenzialità a tutti coloro che hanno un’attività o una passione e che vorrebbero trasfor-

marla in business. L’impegno di Register.it, leader nella fornitura di servizi di registrazione di domini, hosting, server e protezione del brand, è di supportare al meglio aziende e professionisti, diventandone partner per promuovere il business sulla rete attraverso l’offerta più completa e di qualità disponibile sul mercato. La campagna nasce proprio per spiegare in modo semplice e intuitivo quale vantaggio può portare la

propria presenza sul web, facendo leva sul potere del formato video, sulla viralizzazione dei contenuti attraverso i canali social e sulla notorietà di soggetti conosciuti dal grande pubblico. Il canale YouTube di Register.it, il sito www.register.it e i social media del brand, si sono infatti animati oltre che con Cleopatra - che in un video di 42 secondi svela come è riuscita a svoltare, aprendo un blog di bellezza - con altri coinvolgenti episodi tra cui a settembre quello di Marco Polo - che in 18 secondi creava un sito per raccogliere le tappe del proprio viaggio verso la Cina, e di Van Gogh (che metteva in vendita in 19 secondi i propri quadri online in un sito di

ecommerce). In una settimana dalla messa online su tutti i canali il video di Cleopatra ha raggiunto oltre 60 mila visualizzazioni. La scelta del dominio .com, l’estensione più registrata a livello globale, garantisce poi a chiunque il massimo della visibilità. La registrazione include, oltre a spazio illimitato e tre account email, la configurazione e attivazione gestita su richiesta da operatori dedicati, la creazione dell’home page da parte di esperti di design e comunicazione e lo

sviluppo della fan page su Facebook con professionisti del settore. In occasione dell’uscita dell’ultimo video Register.it ha anche lanciato la campagna ‘Cambia la tua storia’ per incoraggiare gli utenti che hanno sviluppato un progetto di successo in Rete con un dominio .com a raccontare e a dare visibilità alla propria storia. Il video è stato realizzato dall’agenzia di produzione portoghese comsom.tv ed è pubblicato su tutti i profili social e sul canale Youtube in versione estesa.

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un annuncio che segue l’acquisizione dell’azienda Bizo, avvenuta nel mese di agosto dello scorso anno

Fare B2B al modo di LinkedIn Il più grande network professionale del mondo ha presentato un nuovo gruppo di prodotti rivolto agli addetti al marketing impegnati per i brand business to business di Matteo Dedè

LinkedIn, il più grande network professionale al mondo, ha presentato un nuovo gruppo di prodotti rivolto agli addetti al marketing che lavorano per i brand B2B o “high-consideration”. L’annuncio segue l’acquisizione dell’azienda di marketing B2B Bizo, avvenuta nel mese di agosto 2014. I nuovi prodotti includono LinkedIn Lead Accelerator, progettato per arric-

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chire e promuovere i brand e acquisire potenziali clienti proponendo i contenuti giusti al pubblico giusto, e nel momento giusto. Solo il 5% dei visitatori di un tipico sito web aziendale fornisce il proprio indirizzo e-mail, consentendo alle organizzazioni di mantenersi in contatto con loro. Grazie a LinkedIn Lead Accelerator, è possibile raggiungere e coinvolgere il restante 95% con messaggi pertinenti, a seconda della

fase del ciclo di acquisto, sia all’interno che all’esterno di LinkedIn.com. In linea con l’obiettivo di LinkedIn di creare la più efficiente piattaforma sul mercato per le attività promozionali e la generazione di lead, l’annuncio di ieri definisce la strategia della rete professionale rispetto al mercato pubblicitario B2B globale, del valore di 50 miliardi di dollari. Josh Graff, Senior Director di LinkedIn per l’area EMEA, ha commentato: «Conosciamo meglio di chiunque altro il modo in cui i professionisti interagiscono con i brand. Unendo la tecnologia e le capacità di

sviluppo di Bizo con l’esperienza professionale di LinkedIn, stiamo ridefinendo il marketing B2B e high‑consideration, per rendere più semplice per i brand raggiungere e influenzare i decision maker aziendali su vasta scala, sia a livello personale che quando prendono decisioni di acquisto per la propria azienda». Lenovo, eCornell, Salesforce. com, Samsung, VMware e Groupon sono tra i clienti che hanno provato il servizio, ottenendo risultati positivi, come ad esempio una riduzione del costo per lead del 60% nel caso di Lenovo. Stephan Heller, respon-

sabile della divisione Me r c h a n t Marketing di Groupon per l’area EMEA, ha dichiarato: «LinkedIn Lead Accelerator ci sta aiutando a riposizionare Groupon come partner di marketing per le aziende con cui lavoriamo. Dai ristoratori locali ai brand nazionali più importanti, ora siamo in grado di analizzare meglio il traffico del nostro sito e di identificare i settori che potrebbero generare i lead più interessanti. La compatibilità con il nostro sistema CRM ci permette di focalizzare l’attenzione sui potenziali clienti più appropriati, al momento giusto del ciclo di acquisto». Oltre a LinkedIn Lead Accelerator, il nuovo gruppo di prodotti include LinkedIn Onsite Display, LinkedIn Network Display, Sponsored Updates e Sponsored InMail. Uno strumento di analisi integrato nella nuova gamma di prodotti combina i dati del pubblico globale di LinkedIn con le visite del sito web del cliente per una misurazione tra le diverse piattaforme. LinkedIn Lead Accelerator sarà disponibile in formato selfservice tramite un abbonamento trimestrale o annuale. Inizialmente disponibile solo in inglese, sarà presto distribuito anche in altre lingue.

josh graff

stephan heller

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SC N RIO

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L’opportunità di formarsi al marketing digitale con un percorso formativo completo e rivoluzionario

Dopo il successo della prima edizione, ora Ninja Academy moltiplica per tre La Social Factory sbarca in due nuove città, Roma e Catania. si aggiungono a Milano dove si è svolta la prima release

di David Lucchi

Dopo il successo della prima edizione, Ninja Academy moltiplica per tre le opportunità di formarsi al marketing digitale attraverso un percorso formativo completo e rivolu-

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zionario. La Social Factory, il percorso opzionale “learning by doing” integrato nel Master Online in Social Media Marketing della Ninja Academy sbarca in due nuove città, Roma e Catania, che si aggiungono a Milano dove già

si è tenuta la prima edizione. Grazie alla collaborazione con TIM #WCAP, l’acceleratore di Telecom Italia che ospiterà nelle proprie sedi le lezioni della Factory, la Ninja Academy porta a novanta posti in tutta Italia la sua offerta for-

mativa premium caratterizzata da una speciale sinergia tra formazione online e laboratori offline. La Social Factory è infatti pensata come laboratorio pratico complementare ad un percorso teorico di 60 ore formative focalizzato su tutti gli

aspetti teorici e pratici del social media management: dalle singole piattaforme principali come Facebook, Twitter, YouTube e Instagram alle novità “verticali” più disruptive come Snapchat, Yelp, Swarm e WeChat. La faculty si compone di alcuni tra i più affermati professionisti del panorama digital italiano: il Social Media Strategist di Blogmeter, Vincenzo Cosenza; Domenico Armatore, cofounder di Pinterest Italy; Filippo Giotto, Social Media Manager di Banca Mediolanum; Diego Orzalesi, Ambassador di Hootsuite; la Senior Community Manager di Yelp Italia, Claudia Resta; il Country Manager di Tencent, Andrea Ghizzoni; Luca La Mesa, social media manager che ha lavorato per Algida, Pirelli, AS Roma. Aperta a un massimo di trenta partecipanti per ciascuna città, la Factory prevede l’inserimento degli allievi in team che lavorano su project work paralleli e contemporanei alla didattica delle lezioni online, al fine di cimentarsi immediatamente su quanto appreso.Sotto la guida di tutor esperti - tra cui si annoverano social media strategist dall’esperienza pluriennale - i gruppi si incontreranno dal vivo negli acceleratori TIM #WCAP ed impareranno a gestire il lavoro a distanza, coordinandosi su brief specifici e rispettando le deadline. Un metodo speciale Le piattaforme online hanno

completamente rivoluzionato la formazione: l’esperienza di Ninja Academy ne è un esempio: 15.000 professionisti formati dal 2014 ad oggi con corsi in house, in aula, ma soprattutto online. La possibilità di imparare dai migliori professionisti seguendo corsi da pc, tablet o smartphone ed in modalità on demand ha permesso a tantissimi manager di aggiornare le proprie skill allineandole alle esigenze di un mercato in rapidissima evoluzione. In questo contesto, la Social Factory si distingue rispetto all’attuale offerta formativa presente in Italia: progettata con il supporto dei migliori professionisti e dei protagonisti della digital industry - così come tutti i contenuti dei corsi Ninja Academy -, ha il preciso scopo di fornire ai partecipanti teorie, strategie e strumenti concreti e aggiornati e attraverso una modalità efficace ed efficiente che gli permetta di fruire di un corso di Alta Formazione nonostante i ritmi lavorativi o la distanza dai centri della formazione d’eccellenza. «Per la prima volta novanta persone in tutta Italia avranno

mirko pallera, ceo di Ninja marketing

la possibilità di calarsi in scenari che simulano le sfide e le opportunità che i professionisti del marketing incontrano ogni giorno nel proprio lavoro - commenta Mirko Pallera, Ceo di Ninja Academy -. Abbiamo scelto Milano, Roma e Catania per dare a tutti in tutta Italia la possibilità di formarsi ai massimi livelli in maniera democratica e di respirare un’aria estremamente stimolante come quella del network TIM #WCAP». Le tre sessioni live sono previste per il 21 marzo, il 16 maggio e il 4 luglio, quando i corsisti presenteranno i loro progetti definitivi ad un’audience di mentor, investor e professionisti selezionati nella faculty Ninja Academy e nell’entourage TIM #WCAP.

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Un fronte tra i più delicati nel settore delle misurazioni è quello degli Store Analytics. L’attuale tecnologia consente, infatti, di raccogliere anche nel negozio fisico molti dei dati di profilazione tipici dell’online

Come per molti altri aspetti legati alle nuove tecnologie di advertising, misurare il ritorno sugli investimenti (Roi) per i programmi di mobilità può essere un’attività insidiosa. Anche aziende abituate a calcolare il Roi, quando si tratta di mobile, spesso si basano più sugli aspetti “soft”, come la soddisfazione dei clienti, piuttosto che su quelli “hard” come l’aumento relativo delle vendite. Secondo uno studio Idg Research solo il 21% delle aziende hanno una chiara strategia mobile e utilizzano metriche standard in grado di integrarsi perfettamente con le politiche di governance complessive dell’azienda.

I dati dell’online anche in negozio

Misurare il Roi del mobile adv

MINIMARKETING.IT

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Xyze, per non sbagliare la taglia Alzi la mano chi non ha mai sbagliato almeno una volta la taglia di un capo acquistato online. O chi si priva dell’esperienza dello shopping sul web proprio per la paura di sbagliare le misure e dover perdere tempo e soldi con i resi. Tutto questo sarà presto un incubo lontano, grazie a una startup made in Italy, XYZE, che ha creato On, un metro digitale che consente di rilevare le proprie misure e salvarle sull’app dedicata. Una volta creato il proprio XYZEID (il profilo) sarà possibile scoprire, per ogni brand, quali sono le proprie taglie e (in futuro) acquistare cliccando sul pulsante XYZE dell’ecommerce.

TECHCRUNCH.COM

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DEVSTECH.COM

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Quanto vale il mobile per l’offline Stabilire una corretta valutazione del ruolo del mobile nell’influenzare e guidare le conversioni offline è oggi la sfida più cogente per il canale della vendita al dettaglio nei settori “brick & mortar”.

MARKETINGLAND.COM ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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La doppia battaglia per la sopravvivenza degli editori e la difesa della user experience

publisher contro i servizi di blocco pubblicitario online: una guerra dai minuti contati

L’esaustivo punto di Alex Brownsell, editor per M&M Global, sul complicato rapporto tra user e advertising digitale. E sulle difficoltà di fare fronte a un trend che è in rapida espansione: l’utilizzo di ad blocking software

a cura di Valentina Lunardi

E’ un’esperienza che tutti gli internet user hanno sperimentato: l’irritazione che sopraggiunge quando la decisione di cliccare su un certo contenuto porta ad essere bombardati da ogni tipo di annunci pubblicitari, invariabilmente intrusivi e che producono un’irritante interruzione della navigazione. E con i publisher sempre più sotto pressione nel raggiungere l’obiettivo della monetizzazione di ogni possibile inventory a disposizione, non sorprende che la user experience sia stata relegata a un ruolo di secondo piano nella lista delle priorità degli inserzionisti. Ma se tutti questi banner che spuntano un po’ ovunque nella prateria del web aiutano a risollevare lo stato dei conti finanziari in difficoltà, allora dove sta il problema? La questione è che masse di user contrariati stanno reagendo a questo bombardamento pubblicitario, ricorrendo in particolare agli ad blocking software e compromettendo quelle performance di visibilità che i publisher stanno disperatamente inseguendo. Stime recenti suggeriscono che 150 milioni di consumatori globali utilizzano quotidianamente servizi di interruzione pubblicitaria di va-

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rio tipo e il loro numero è in veloce aumento. Il lato positivo di questa tendenza è che l’incombente minaccia degli ad blocking software potrebbe portare l’industria dei media ad abbandonare pratiche che stanno allontanando i consumatori dai contenuti pubblicitari, ma secondo Simon Davies, executive director Emea di Quartz, parte del gruppo Atlantic Media, questo processo non ha un andamento lineare: “L’attività degli inserzionisti non è per nulla semplice al momento. E’ diventata ormai una pratica comuna l’idea che si debba fare molto con poco - ha commentato il manager -. Se qualcuno si presenta con una soluzione di monetizzazione non particolarmente dispendiosa e di facile attuazione, mentre ci si ritrova nella situazione di non generare utili, quella soluzione sarà per te di grande attrattiva. Questo gioco al ribasso deriva in parte dall’enorme quantità di inventory che i proprietari media stanno producendo, ma fisicamente non è possibile monetizzare ogni singolo bit; su un foglio di calcolo questo sembrerà come una perdita di utile, ma gli sforzi tesi a monetizzare secondo questa via sono miopi verso il futuro per quello che stanno facendo ricadere sugli utenti”. Cameron Hulett, executive director Emea del provider di

l’ombra incombente dei blocchi pubblicitari gli ad blocker service sono ora un fenomeno prettamente europeo e nord americano

soluzioni di digital advertising Undertone, concorda sul fatto che molti inserzionisti si sono ritrovati a intraprendere “una corsa al ribasso” per far crescere i propri utili. Hulett ritiene anche che la crescita delle transazioni gestite attraverso il programmatic abbia inavvertitamente impattato ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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in maniera negativa la user experience, dal momento che la “pubblicità tecnologica” privilegia la targetizzazione alla qualità dei contenuti: “Penso che il programmatic stia aggravando il problema; la tecnologia programmatica riguarda processi di standardizzazione ed efficienza, e quello che fa è allineare gli utenti nella fruizione di formati sempre più uniformi”. La salvezza è nel native Analisti e addetti ai lavori concordano, però, che l’ecosistema media si stia muovendo nella giusta direzione. Hulett vede all’interno del mercato importanti reazioni, con inserzionisti avveduti che rigettano con forza i formati pubblicitari standardizzati. “Molti publisher si stanno allontanando dal modello dei banner uniformati e cercano di affer-

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mare l’idea che sia meglio avere un numero minore di contenuti pubblicitari, che però siano di qualità e sappiano portare valore ai loro siti web”, ha commentato. Secondo alcuni la vera salvezza potrebbe arrivare, invece, dal native advertising, con la sua caratteristica di poter funzionare come medium per promuovere contenuti premium e coinvolgenti che gli user trovino sinceramente interessanti. Stefan Bardega, chief digital officer di ZenithOptimedia, suggerisce agli editori di evitare assolutamente di cadere nella tentazione del guadagno immediato e dell’inevitabile, conseguente sequenza di rendimenti decrescenti: “La soluzione è davvero nel native advertising. I publisher devono diventare più astuti e intelligenti. Capisco ciò che spinge molti inserzionisti a insistere sulla via di format “interruptive”, ma alla fine questo

non porterà ad altro che a una diminuzione continua degli utili: contenuti pubblicitari standardizzati e che agiscono come un’interruzione della navigazione infastidiscono gli utenti, il che significa una diminuzione degli utenti e minori ritorni pubblicitari”. Bardega offre come esempi di successo le strategie intraprese da Google e Facebook, che hanno saputo realizzare utili attraverso l’uso di un native advertising in grado di armonizzare le caratteristiche di “forma e funzione” con il relativo ambiente digitale. “Se si pensa alla tipologia prevalente dei formati pubblicitari native che si ritrovano nella News Feed di Facebook e in Google paid search, il modo in cui i contenuti adv si presentano è il medesimo degli altri post e ricerche”, ha commentato il chief digital officer. Spostando l’analisi sul mobile le problematiche cambiano sensibilmente. Con la diffusione a livello globale di smartphone sempre più sofisticati, gli utenti sono restii ad accettare che un quinto degli schermi dei loro dispositivi siano occupati da banner pubblicitari, percependo come “altamente negativa” la sensazione percepita in seguito a un’interruzione della loro esperienza mobile. Il nuovo formato pubblicitario in-stream di Snapchat e i features content promozionali di Discover Media, inoltre, riescono ad assicurare visibilità mantenendo giuste caratteristiche di stile e formato. Preoccupazioni esistenziali e accuse reciproche: arrivano i “guardiani del web”? In ogni caso, qualsiasi tentativo di miglioramento della user experience viene oscurato dall’ombra incombente della “minaccia esistenziale” rappresentata dai blocchi pubblicitari. Allo stato attuale gli ad blocker service sono curiosamente un fenomeno prettamente europeo e nord americano: il brand leader di settore, Eyeo’s Adblock Plus, ha solamente 6,5 milioni di user in Asia, mentre raggiungono gli 8 milioni nel suo mercato domestico, la Germania. La compagnia ha spiegato che esistono attitudini differenti verso l’intrusività pubblicitaria in Cina. In ogni caso, tralasciando l’Oriente, in altre regioni la minaccia è consistente. ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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Alcuni editori hanno adoperato tattiche antagoniste per contrastare questi servizi: in Francia, l’emittente televisiva RTL sta cercando di rintracciare i danni causati da Eyeo, mentre in Germania il magazine Der Spiegel ha consigliato ai propri lettori di disattivare i tool di blocco adv, con limitati successi. Altri sono all’opera per ingraziarsi le società di software. All’inizio di febbraio risale la notizia che Google, Microsoft, Amazon e Taboola avevano raggiunto un accordo finanziario con Eyeo per entrare a far parte della whitelist delle “Acceptable Ads”. L’idea di molti publisher è che Adblock Plus stia cercando di crearsi una posizione altamente redditizia autoproclamandosi guardiano del web e costringendo gli editori a pagare un “pedaggio” per rimanere operativi, un’accusa che Eyeo nega. “E’ una rappresentazione inesatta e ingiusta - ha commentato il director of operations di Eyeo, Ben Williams -. Naturalmente, noi difendiamo il nostro prodotto, proprio come una casa automobilistica sostiene le auto prodotte o un architetto i suoi edifici. Noi siamo responsabili per il nostro prodotto e dobbiamo rispondere ai nostri utenti e agli editori presenti sulla whitelist. Qualora ci capitasse di influenzare positivamente il web in una maniera più ampia, bene. Ma non abbiamo né i mezzi né la volontà di “vigilare” su di esso”. Williams nega anche che l’obiettivo di Eyeo sia di dare forma a una sorta di Campi Elisi digitali di un internet liberato dalla pubblicità, sostenendo invece che obiettivo della società sia di rendere il web “migliore”, contribuendo a metterlo “di nuovo nelle mani di utente”. Millenials e pubblicità L’adozione di sistemi di blocco della pubblicità è più diffusa tra i Millennials, fatto che suggerisce come il fenomeno stia diventando un trend affermato tra gli user più giovani. E qualsiasi consumatore che avverta la necessità di scaricare un ad blocker sta mostrando una precisa istanza antipubblicitaria. “Mi sembra perlomeno strano che, proprio nel momento in cui stiamo iniziando a comunicare i messaggi in maniera migliore, stiamo

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GLI ad block plus sono il “guardiano” del web? secondo la vision di molti publisher, eyeo sta cercando di crearsi una posizione altamente redditizia autoproclamandosi “guardiano del web” e costringendo gli editori a pagare una sorta di pedaggio per avere la possibilità di rimanere operativi

contemporaneamente continuando a infliggere alle persone la visualizzazione di quel tipo di annuncio che, in definitiva, le spinge al download di blocchi pubblicitari -, commenta Davies di Quartz -. E la parte peggiore di tutto questo è che, una volta che le persone hanno installato uno di quei servizi, non hanno l’intenzione o l’accortezza di disinstallarlo quando navigano su siti la cui esperienza pubblicitaria potrebbe essere piacevole”. Il tempo stringe. Se gli editori non riusciranno a immettere al più presto elevati standard di eccellenza contestuale e creativa negli annunci online, il problema potrà diventare solamente più profondo e, cavalcando l’onda delle abitudini digitali delle generazioni più giovani, iniziare la propria espansione globale. < ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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un’immagine del festival COM

SPAZIO A... tedx verona

1 marzo - gran guardia @ verona

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l’obiettivo è celebrare la curiosità intellettuale come leva per il miglioramento del nostro futuro Piera Detassis il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha nominato Piera Detassis membro del nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma, indicandola come Presidente. L’assemblea dei soci della stessa Fondazione ha approvato la designazione. Gli altri membri del Cda sono Laura Delli Colli, giornalista, scrittrice e critica cinematografica; Roberto Cicutto, Presidente di Istituto Luce; Giancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma; e Carlo Fuortes, Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma. Il nuovo Cda si riunirà lunedì 23 febbraio e in quell’occasione formalizzerà la presidenza di Piera Detassis. La giornalista, saggista e critica cinematografica, direttore del mensile Ciak, è stata tra i principali protagonisti del Festival fin dalla sua nascita, nel 2006, prima come membro della direzione artistica, poi nel ruolo di coordinatore e successivamente, fino al 2011, anche come Direttore Artistico

visioni

di

nella foto un momento della passata edizione

Matteo Dedè

un festival in favore dell’intera

industria audiovisiva Per l’onore e la fiducia accordatemi desidero, innanzitutto, ringraziare il Sindaco Ignazio Marino e l’intero Collegio dei Fondatori. Esprimo, poi, grande soddisfazione per l’ingresso fra gli stessi Fondatori del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, rappresentato dall’Istituto Luce Cinecittà. Ringrazio, inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico per il supporto a The Business Street nell’ambito del processo di internazionalizzazione a favore dell’intera industria audiovisiva italiana. E assicuro il benvenuto a tutti i rappresentanti del nuovo Consiglio di Amministrazione: la vicinanza di tutti gli organi di governo della Fondazione sarà fondamentale per la realizzazione della Festa del Cinema, che immagino possa svilupparsi come un festival diffuso e popolare, con lo sguardo rivolto all’evento artistico, ma anche al mercato, alla formazione

e ai giovani. Un appuntamento davvero capace di far dialogare i diversi protagonisti con il pubblico e di rapportarsi con le tante realtà culturali fiorite sul territorio. Una Festa in tempo di crisi, ma ottimista sul futuro del cinema e dell’audiovisivo, sulla possibilità di “are sistema”. Oltre al saluto alla squadra della Fondazione Cinema per Roma, ricca di speciali professionalità, il mio ringraziamento particolare va, oggi, ai tanti protagonisti dell’industria cinematografica. Va ai registi, agli attori, ai produttori, ai distributori e ai professionisti del settore, che considero da sempre compagni di avventura e alleati fondamentali nella realizzazione di questa rinnovata Festa. Con loro ho sempre lavorato, con loro mi auguro di poter continuare a farlo. Semplicemente nel nome del cinema e di tutte le sue nuove forme e declinazioni. Cioè del futuro.

TEDxVerona è un evento unico, che cresce di anno in anno. Supportato da un team di volontari professionisti nei loro ambiti lavorativi, ha l’obiettivo di celebrare la curiosità intellettuale come leva per il miglioramento del nostro futuro e di creare una comunità locale di pensatori creativi e innovativi che possano offrire ispirazione all’intero territorio e non solo. Dopo il successo del Lateral Thinking della prima edizione, il tema scelto per TEDxVerona 2015 è “Beyond the wall”. Perché Beyond the wall? “Non esiste mondo oltre le mura di Verona” scriveva Shakespeare, consapevole - pur non essendoci mai stato - dell’importanza che nei secoli le mura hanno avuto per la nostra città. Da questa antica consapevolezza riparte il viaggio di TEDxVerona lungo i sentieri dell’innovazione. Le mura che hanno permesso alla città scaligera di difendersi e crescere diventano, oggi, una importante occasione per guardare oltre. Si tratta della capacità di incontrare esperienze, suggestioni, punti di vista diversi; accogliendo all’interno delle mura le idee, i progetti, i contributi che vengono da fuori e offrendo oltre le mura tutto ciò che di prezioso abbiamo da condividere. Insomma, le mura non come limite ma come sostegno per riuscire a guardare lontano, rampa di lancio per le idee che vale, davvero, la pena diffondere. E proprio durante TEDxVerona si vedrà applicato questo stile di pensiero a moltissime discipline. ANNO VI | #030|VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2015


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