visioni / maurizio costa
La crisi c’è sempre, però qualche segnale ora si vede
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ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
Il presidente della Fieg, l’associazione che raggruppa tutti i principali editori dei giornali, commenta la situazione attuale dell’editoria, che rimane alle prese con la recessione. Ma che intravede spiragli…
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Da marzo nelle sale del circuito Rai Pubblicità e Uci Cinemas
Ben 24 settimane di vacanza per la community studentesca
L’operatore satellitare ha tenuto a Londra una conferenza ad hoc
I risultati di un accurato studio condotto da Videology sul tema
Gabriele Salvatores firma il nuovo spot di Almo Nature
Scuola Zoo Viaggi apre le prenotazioni per l’estate 2015
SES sull’Ultra HD: il posizionamento nell’industria della tv
Tattiche targettizzate multi-screen in crescita in Europa
scenario
Il calcio italiano debole sui social
26 link
coverstory
Il gruppo Wpp punta sull’Africa
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Dai libri a quotidiani e periodici: gli italiani leggono sempre meno
I dati sulla lettura in Italia sono preoccupanti: oltre 800.000 persone sono uscite dal mercato librario e oltre 1,9 milioni non leggono più il quotidiano
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i fatti del giorno
Uno spot d’autore firmato da un regista di assoluta fama: Gabriele Salvatores
Almo Nature presenta “The Promise”. A marzo nelle sale del nuovo circuito cinema Rai Pubblicità e Uci Cinemas
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lmo Nature continua il suo percorso di Almore. Un cammino che lega l’azienda all’arte, alla solidarietà e alla responsabilità, etica e civile, e che per tutto il 2015, in continuità con il secondo semestre 2014, pone al centro il cane e il lupo - suo progenitore -, rappresentando il legame antico con l’uomo in un cortometraggio prodotto da Almo Nature e diretto dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores. Insieme a Zodiak Active, l’impresa ha deciso, in “The Promise”, di raccontare una storia che colleghi passato e futuro nella la storia del rapporto tra uomo e cane. Un racconto che unisce la forza del manifesto alla poesia della fiaba moderna perché propone una suggestiva selezione di immagini che ripercorrono l’evoluzione del rapporto tra uomo e cane, sapendo che in principio era il lupo e non il cane, E poi, si induce lo spettatore a una riflessione attraverso un meccanismo favolistico, raffinato e metaforico. L’idea nasce dalla libera immaginazione di Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature, che correndo indietro nel tempo, vede gli umani, in difficoltà, promettere ai lupi rispetto perenne in cambio del consenso del branco perché alcuni di loro si facciano cani. Gabriele Salvatores ha deciso di interpretare l’idea attraverso la sua arte e la sua originalità, firmando la regia del cortometraggio scritto e sceneggiato da Raffaello Fusaro. “The Promise” si pone come un inno al rispetto assoluto di tutte le specie viventi. La distribuzione “The Promise” è stato pensato e costruito come un vero contenuto multipiattaforma, composto da uno
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Il brand continua il suo percorso di Almore. Un cammino che lega l’azienda all’arte, alla solidarietà e alla responsabilità, etica e civile. E che per tutto il 2015, in continuità con il secondo semestre 2014, pone al centro il cane e il lupo di Marianna Marcovich spot da 30 secondi, dal 5 marzo al cinema, un teaser emozionale in distribuzione da aprile, un cortometraggio in anteprima assoluta a maggio e un making of già disponibile su www.almonature.eu. Almo Nature è stata fondata nel 2000 da Pier Giovanni Capellino, ed è considerata l’azienda innovativa del Pet Food in Europa. E’ stata la prima al mondo a produrre pet food “umidi”, cioè in scatoletta di metallo, con “ingredienti in origine destinati al consumo umano”, introducendo un nuovo paradigma di qualità a fianco di quello storico che assegnava ai pet solo quanto gli umani non consumavano “ingredienti solo per il pet food”. Oggi, dopo oltre sei anni di ricerca e messa a punto, porta in prima mondiale la stessa qualità nelle crocchette attraverso una marca dedicata in commercio da maggio “Alternative”: alternative sarà, prima al mondo, “meat meal free”, ovvero solo carne fresca e totale assenza di farine animali o carni disidratate. Oggi Almo Nature è un gruppo con casa madre in Italia (la sede è a Genova) e filiali in Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Canada e, apertura recente, Stati Uniti. Nel 2014 Almo Nature, per rendere stabile e permanente la sua solidarietà nei confronti degli animali, ha creato “aLmore Fund Europe”: fondo fiscalmente tassato con una dotazione di spesa per solidarietà di un milione di euro all’anno.
Il sistema di digital marketing targato Zodiak Active All’interno del Gruppo De Agostini, Zodiak Active è il sistema di società dedicate al digital marketing, al branded content e alla produzione video tv e online. Zodiak Active nasce dall’esperienza decennale di Neo Network, company leader nel campo del contenuto cross-canale (tv, digital, mobile) e sviluppa un posizionamento unico sul mercato, potendo offrire ai propri clienti l’attenzione editoriale al contenuto della produzione televisiva, la sensibilità al brand propria del marketing e la reattività che oggi come oggi è necessaria nello scenario digital.
“The promise” incanta: contenuto multipiattaforma in queste foto, a partire dall’alto, pier giovanni capellino, fondatore di alma nature, e il regista gabriele salvatores
ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
TELEVISIONE
TREND
Ubiquity registra una crescita di oltre mezzo miliardo di sms su mobile finance nel nostro Paese Il rapporto prende in considerazione il volume generato dai servizi di messaggistica offerti dalle 20 più importanti banche italiane e rappresenta un punto di osservazione privilegiato per tracciare statisticamente i trend legati a conti correnti, carte di pagamento e non solo; un aumento del 35% rispetto al 2013 di Massimo Luiss
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servizi di messaggistica resistono, nonostante la crisi di mercato generale e la contrazione dei consumi, e nonostante l’avanzare di altre modalità di comunicazione alternative. Ma non solo: cresce e anche molto. In particolare sono stati analizzati gli sms di “mobile finance” scambiati in Italia durante tutto il 2014 tra i servizi proposti dalle venti banche italiane più importanti e i loro clienti: è stata registrata un’importante crescita del mercato dei servi-
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zi Mobile Finance nel nostro Paese. A occuparsi di questi studi è stato Ubiquity, Operatore Telefonico OLO (Other Licenced Operator) che dal 1999 gestisce i servizi mobile professionali per conto di grandi aziende, il cui monitoraggio sul volume dei messaggi è stato realizzato da un punto di osservazione privilegiato per tracciare statisticamente i trend in atto nell’adozione dei servizi mobile legati a conti correnti, carte di pagamento e non solo, da parte della popolazione italiana. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso l’utilizzo degli sms legati ai servizi bancari, in particolare alle notifiche di transazioni su carte di
plastica e movimenti di conti correnti, ma anche ai servizi informativi che facilitano la comunicazione tra la banca e il cliente finale, ha registrato una crescita del 35%. Il volume complessivo di sms inviati dal campione di banche italiane monitorato, sia gratuiti che a pagamento per il consumatore è stato pari a 553 milioni di SMS e questi numeri importanti dimostrano la produttività del canale SMS e la sua complementarietà con altri strumenti di comunicazione con l’utente finale. Dario Calogero, ceo di Ubiquity, commenta così: «Nel 2014 Ubiquity registra ancora una volta un andamento positivo dei volumi con un’importan-
te crescita del servizio sms che si conferma come strumento predominante di comunicazione tra le banche e il cliente finale. Prevediamo che questo trend positivo prosegua stabilmente negli anni a venire per i messaggi A2P (Application to Person). In particolare, nel 2015, assisteremo ad una crescita di utilizzo del servizio OTP (One Time Password) via SMS, valido strumento utilizzato dalle banche a ulteriore tutela della sicurezza dell’utente e sicuramente più pratico degli alternativi token hardware. Ci aspettiamo quindi che nei prossimi mesi questa tipologia di messaggistica aumenti in modo significativo».
di Ottavia Quartieri
L’esordio di “The Voice of Italy” è un successo su tutti i fronti grazie alla crossmedialità
Il talent musicale condotto da Federico Russo insieme alla V-Reporter Valentina Correani fa registrare 3.036 mila spettatori e uno share del 12,69%, risultando il terzo programma più visto del mercoledì sera; 69.275 i tweet nella serata
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ercoledì scorso, 25 febbraio, è andata in onda su Rai2 la prima puntata del programma televisivo “The Voice of Italy” nella quale i coach Roby e Francesco Facchinetti, J-Ax, Noemi e Piero Pelù hanno selezionato 13 talenti che entrano ufficialmente a far parte dei team di The Voice. I protagonisti alla conduzione sono – quasi – tutti quelli dell’anno passato ma i risultati ottenuti sono migliori rispetto alla seconda stagione, su tutti i fronti. La trasmissione, condotta quest’anno da Federico Russo con la VReporter Valentina Correani, ha registrato un ascol-
In questa foto i giudici del talent
to di 3.036mila spettatori e uno share del 12,69% risultando il terzo programma più visto del mercoledì sera. Uno dei migliori risultati è stato ottenuti sul target 25-54 anni dove ha registrato il miglior risultato della serata con uno share del 15,30% che è stato il più alto tra tutti i programmi di prima serata delle sette reti generaliste. Valori ragguardevoli che superano quelli dello scorso anno, anche in tutte le fasce d’età giovani: teens 15-19 (23,96%); adulti 15-24 (24,55%). L’età media è scesa di un anno, raggiungendo i 44,6 anni e sono in aumento, infine, i telespettatori di istruzione universitaria che hanno
raggiunto il 13,70% rispetto al 12,43% dello scorso anno. Non solo ascolti da record sul fronte televisivo, ma ottimi risultati anche sui social network neu quali la produzione del programma ha puntato in modo deciso, intraprendendo la strada della crossmedialità. La prova è data dall’interazione in real time di alcuni dei protagonisti durante la puntata, tra cui J-Ax, il cui tweet “Sono contento di essermi girato da solo perché anche Gesù all’inizio aveva pochi follower” #Axforismi #tvoi è stato il più re-twittato con 572 rilanci, e la VReporter Valentina Correani che ha interagito con il pubblico via web attraverso il sito ufficiale. Il talent “The Voice of Italy” è presente su tutti i social e in particolare per quanto riguarda Twitter sono stati 14.470 gli utenti unici che hanno generato 69.275 tweet, mentre la media di tweet al minuto, anch’essa molto positiva rispetto alla passata edizione, è stata pari a 289 tweet, raggiungendo il picco alle 21.45 con 649 tweet.
ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
KINGSMAN - SECRET SERVICE
SPONGEBOB - FUORI DALL’ACQUA
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NESSUNO SI SALVA DA SOLO
DAL 26 FEBBRAIO AL CINEMA
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DAL 5 MARZO AL CINEMA
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FOXCATCHER DAL 12 MARZO AL CINEMA GUARDA IL TRAILER
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MA CHE BELLA SORPRESA
CENERENTOLA
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DAL 12 MARZO AL CINEMA
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LATIN LOVER DAL 19 MARZO AL CINEMA GUARDA IL TRAILER
MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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i fatti del giorno
APPUNTAMENTI Si avvicina l’attesa edizione 2015 del Mobile World Congress
Il futuro del mobile è nelle mani di Akamai: all’evento saranno presentate nuove soluzioni tecnologiche in anteprima mondiale Allo stand 3B30 del Padiglione 3 i partecipanti potranno scoprire come l’azienda stia applicando la sua competenza anche alle reti cellulari, con l’obiettivo finale di aiutare gli operatori e le imprese a fornire un’esperienza di fruizione dei contenuti sempre migliore
di Pietro Castagna
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a prossima settimana, precisamente dal 2 e al 5 marzo a Barcellona, si terrà il Mobile World Congress e quest’anno non mancherà Akamai, presente al padiglione 3 stand 3B30. Durante l’evento Akamai presenterà in anteprima mondiale le nuove
soluzioni tecnologiche progettate per consentire alle aziende di sfruttare al meglio il potenziale del canale mobile e agli operatori delle reti mobili di sviluppare più facilmente servizi di Content Delivery Network innovativi e intelligenti. Sulla scia di una crescente e costante crescita delle tecnologie mobile a livello globale, le soluzioni che verranno presentate da Akamai mostreranno come l’azienda stia applicando la sua competenza anche alle reti cellulari, con l’obiettivo finale di aiutare gli operatori e le aziende a fornire un’esperienza di fruizione dei contenuti sempre migliore ai loro utenti. Durante i quattro giorni verranno presentate le soluzioni dalla business unit Emerging Mobile. Predictive Video over Cellular è a prima e il demo live dimostrerà che è possibile vedere video istantaneamente, senza lentezze e ritardi dovuti al buffering e senza i fastidiosi fermi immagine che
tutti conosciamo. Segue la dimostrazione Mobile Performance Analytics, per simulare le performance delle reti mobili dalla prospettiva dell’utente finale reale grazie al monitoraggio di data point in grado di misurare la Quality of Experience (QoE) di utenti operanti su diverse reti mobili. Infine sarà presentato Akamai Mobile Edge con lo scopo è di dimostrare come un adeguato controllo della rete consenta di migliorare l’esperienza degli utenti nella fruizione di contenuti video. Oltre alla demo, è previsto l’intervento di Will Law, Chief Ar- Thomson Leighton, chitect Media En- ceo di Akamai
AGENZIE Un italiano su due utilizza il second screen per cercare info su prodotti pu ashfdihfl
Moment marketing, un’opportunità fondata sulla crossmedialità Il legame tra social e tv sta diventando sempre più stretto e per questa ragione Adtz ha deciso di offrire ai clienti una soluzione innovativa di integrazione
di Marianna Marcovich Adtz, agenzia leader nel settore del social media advertising, ha recentemente lanciato una soluzione di moment marketing: si tratta di una proposta innovativa che permette di integrare le campagne che vanno in onda sulla televisione con quelle che appaiono nei social network. Diversi studi, tra cui il recente effettuato nel nostro Paese da Nextplora, hanno
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evidenziato il legame tra social network e televisione, nel senso che un italiano su due dichiara di utilizzare il second screen per cercare informazioni su prodotti di cui ha appena visto la pubblicità in tv. Le dinamiche di questa nuova opportunità di marketing sono semplici: la sincronizzazione tra tv e social network
consente alla pubblicità che vediamo sullo schermo televisivo di “proseguire” sui social network, Facebook e Twitter in primis. Altri dati forniti da Twitter nel 2013 dimostrano che l’impatto degli spot pubblicizzati in contemporanea in televisione e via tweet è nettamente superiore rispetto agli spot in onda solo in televisione. «Il moment marketing consente di sincronizzare l’advertising su Facebook e Twitter con eventi esterni come spot, pro-
grammi tv, previsioni meteo, eventi sportivi e altro - spiega il Sales Director Maurizio Boneschi - grazie ad una partnership con un provider internazionale, leader in questo settore, abbiamo sviluppato delle funzionalità speciali sulla nostra suite ADAM, che ci permettono di realizzare campagne social maggiormente integrate con la televisione o profilate su determinati eventi per massimizzare i risultati sia in termini di efficacia che di Roi».
MUSICA Si canta in real time
E’ disponibile la versione per desktop di Spotify Il nuovo aggiornamento apporta diverse novità interessanti, tra cui la collaborazione con Musixmatch
di Ottavia Quartieri Spotify annuncia una versione per desktop. Il servizio di musica on demand in streaming lanciato nel 2008 consente agli utenti di accedere a oltre 30 milioni di canzoni da computer, tablet e smartphone con l’obiettivo di rendere disponibile a tutti la musica proveniente da tutto il mondo, ovunque e in ogni momento. Per quanto riguarda la versione da pc è stato lanciato ieri il nuovo aggiornamento che introduce introducendo nuove funzioni e miglioramenti alla piattaforma: l’integrazione dei testi della canzoni direttamente nell’esperienza di utilizzo di Spotify da desktop grazie alla collaborazione con Musixmatch per cantare in tempo reale con le parole sotto; i miglioramenti nella funzione relativa al feed degli amici che rende più facile sapere cosa stanno ascoltando le altre persone; e infine l’introduzione di classifiche virali quotidiane relative ai brani più condivisi e del contatore di ascolti localizzato per paese. «Siamo felici di lanciare i nuovi aggiornamenti per una delle nostre piattaforme principali: l’esperienza di ascolto diventa ancora più affascinante grazie all’introduzione di nuove funzioni e integrazioni molto interessanti», dichiara Dave Price, Director of Product di Spotify. ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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i fatti del giorno MErcato
campagne
Bank, il Epic communication, agenzia integrata Deutsche mutuo per la casa sudafricana, entra in Publicis Groupe è su tutti i device L’acquisizione segue molte altre operazioni in territorio africano, come BrandsRocke Liquorice, dimostrando la volontà del colosso francese di espandersi in un importante mercato applicazioni
Android for Work, ora il mobile è più sicuro per le imprese
Uno strumento targato Google che permette di sfruttare il potenziale di business di tutti i dispositivi mobili
Oggi gli smartphone sono per tutti strumenti essenziali per portare a termine importanti attività lavorative. Ma nella maggior parte dei casi, smartphone e tablet sono poco utilizzati nei luoghi di lavoro, il loro potenziale di business e di innovazione rimane largamente inutilizzato. Per sfruttare questo potenziale inespresso nasce Android for Work, fatto per aiutare le imprese a portare più dispositivi mobili nel mondo del lavoro, rendendo più sicura e innovando la piattaforma Android. Le componenti tecnologiche chiave di Android for Work sono l’alta professionalità del profilo, in grado di proteggere al meglio i dati personali; la garanzia di servizi sicuri e un accesso ad app professionali approvate che può essere completamente gestita dal dipartimento IT. E, infine, sono state create una suite di applicazioni professionali per gestire mail, contatti e calendario che supporta Exchange e Notes.
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di Ottavia Quartieri
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ublicis Groupe ha annunciato oggi l’acquisizione di Epic Communication una delle principali agenzie di comunicazione integrata che operano nel territorio del Sud Africa tra Johannesburg e Città del Capo, nonché una delle più influenti in tutto il continente africano, tanto che recentemente ha ottenuto il premio “African Consultancy of the Year” agli EMEA Sabre awards dello scorso anno. Epic è consulente per più di 40 aziende tra cui Samsung, Nedbank, DHL, Cipla e Old Mutual ed ha conse-
guito una crescita media annua di oltre il 40% da quando è stata fondata. Il successo dell’agenzia è dovuto alla sua capacità di offrire ai clienti soluzioni di comunicazione strategica integrata attraverso più discipline per aiutarli a raggiungere gli obiettivi di business. Questa acquisizione segue molte altre sul territorio africano, come BrandsRock (Saatchi & Saatchi)e Liquorice (DigitasLBi), dimostrando la volontà di Publicis Groupe di espandersi in questo importante mercato. Epic Communications sarà integrata in MSLGROUP, il network di comunicazione strategica di Publicis Groupe, e opere-
rà con il nome ‘Epic MSLGROUP’ mantenendo Elian Wiener nel ruolo primario di Ceo dell’agenzia. «Nel momento in cui siamo cresciuti, ci siamo resi conto che anche le esigenze dei nostri clienti si sono evolute, richiedendo una gamma di competenze e conoscenze più ampia e best practice a livello globale. Crediamo che la combinazione di best practice, tecnologie e competenze internazionali, insieme ad una presenza globale, ci permetterà di offrire consulenze di relazioni pubbliche e comunicazione integrata ancora più strategiche ed efficaci» queste le prime parole del Ceo Wiener.
Tech Venduti un milioni di cellulari in Francia grazie all’high technology
MobiWire sbarca in Italia con Ad Mirabilia Il brand francese si affaccia all’esperienza italiana puntando sull’esperienza e la professionalità consolidata dell’agenzia di pr
“Pay for the smartphone, not for the brand” è il concept che la società francese MobiWire propone, mettendoal centro la qualità del dispositivo. In Francia in due anni MobiWire si è già ritagliata una fetta importante del mercato,
infatti sono stati venduti oltre 1 milione di cellulari nel solo 2013. Ha deciso di sbarcare nel mercato italiano perchè sta vivendo anni di crescita. Per l’occasione il brand francese si è affidato all’esperienza di ad Mirabilia. «MobiWire
mette al centro del suo business le reali necessità di un utente evoluto e informato, ridefinendo il giusto prezzo per prodotti ad altissima tecnologia» ha commentato Lorenza Bassetti, Amministratore Unico di Ad Mirabilia.
Deutsche Bank
db.com/italia
Ideata dall’agenzia Soluzioni Mutui Casa. Enfants Terribles “ZERO interessi” per il primo anno : per lasogni parteprendono di creatività da E3 per i tuoi subitoeforma. la parte web, sarà attiva fino ad aprile *
“Ti regaliamo” gli interessi fino a 5.000* euro.
Il nuovo mutuo di Deutsche Bank che restituisce gli interessi del primo anno fino a 5 mila euro Vieni apresentato trovarci o chiama attraverso il N° Verde 800 893 972. nuova campagna sarà una pubblicitaria su tutti i device, dalla carta stampata alla radio con spot da 30 secondi e anche online con banner e digital spot sui principali siti, e social network. A partire da febbraio, è possibile richiedere a Deutsche Bank un mutuo dedicato all’acquisto e alla ristrutturazione della casa che prevede per i sottoscrittori la restituzione del valore degli interessi pagati nel primo anno, fino a un massimo di 5 mila euro, sotto forma di buono di acquisto elettronico utilizzabile liberamente in tutta Italia. La campagna promozionale che coinvolge i principali media nazionali, è ampia e diversificata e durerà fino ad aprile, coinvolgendo anche le filiali della Banca sul territorio con poster dedicati. La campagna è stata ideata dall’agenzia Enfants Terribles per la parte creativa di video e spot radio, e dall’agenzia E3 per la parte web. SPORTELLI
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INTERNET
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MOBILE
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ATM
Operazione a premi valida dal 02/02/2015 al 30/04/2015 per i clienti che avranno richiesto un Mutuo e a condizione che lo stesso sia stato erogato entro il 30/10/2015. Premio riconosciuto tramite un voucher utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi presso catene di esercenti convenzionati. Il premio è riconosciuto secondo i meccanismi del regolamento e in ogni caso non può essere superiore a 5.000 euro nei limiti del montepremi previsto. Il regolamento integrale dell’operazione a premi è disponibile sul sito db.com/italia. Esempio: Mutuo acquisto prima casa di importo pari a 100.000 euro - importo minore o uguale al 60% del valore di acquisto dell’immobile - durata 25 anni, a tasso variabile con parametro di riferimento Euribor 3 mesi, base 360, rilevato al 31/12/2014 - rata mensile pari a 422,30 euro - TAN 1,968% - TAEG 2,106%. Il TAEG tiene conto delle spese di perizia (390 euro) e di istruttoria (700 euro). Per le diverse condizioni economiche applicate a durate e/o importi finanziabili diversi, nonché per tutte le restanti condizioni economiche e contrattuali, consultare il Foglio Informativo, disponibile presso gli Sportelli Deutsche Bank S.p.A. e sul sito db.com/italia. La concessione del Mutuo è soggetta alla valutazione e all’approvazione insindacabile di Deutsche Bank S.p.A. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima dell’adesione leggere le condizioni contrattuali e il Foglio Informativo disponibili presso gli Sportelli Deutsche Bank S.p.A. e sul sito db.com/italia. Deutsche Bank S.p.A. Sede Sociale e Direzione Generale: Piazza del Calendario, 3 - 20126 Milano - Telefono: 02.4024.1 - P.IVA e iscritta al Registro Imprese di Milano con numero 01340740156 - Capitale Sociale € 412.153.993,80 - soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Deutsche Bank AG.
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ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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MARKET PLACE
E’ trascorso un quarto di secolo da quando la sigla lanciò il suo primo ufficio a Londra
Venticinque anni di PHD Per festeggiare le persone che hanno plasmato l’agenzia nel corso degli anni sono stati invitati coloro che hanno lavorato per e con la struttura, ora e in passato, a lasciare un messaggio su un micro-sito dedicato: phdat25.com di Luca Anelli
PHD ha dato il via a una serie di attività che si svolgeranno durante tutto il 2015, che segnano il 25 ° anniversario da quando l’agenzia ha lanciato il suo primo ufficio a Londra. Per festeggiare le persone che hanno plasmato l’agenzia nel corso degli anni, PHD inviterà coloro che hanno lavorato per e con PHD, ora e in passato, a lasciare un messaggio su un micro-sito dedicato: phdat25.com. L’annuario online dei 25 anni contiene i video di momenti salienti di 25 persone che hanno fatto la storia di PHD, dai fondatori e primi dipendenti, fino ai
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clienti e i dirigenti di oggi. Proprio nello spirito di questa ricorrenza, quelli presenti hanno condiviso le loro foto di 25 anni fa. I 25 presenti sul sito comprendono i co-fondatori David Pattison, Nick Horswell e Jonathan Durden, che parlano di come il lancio di PHD abbia dato ai clienti un nuovo modo di guardare ai media. Il modo di pianificare, creativo e strategico, proposto da PHD al momento del lancio era in netto contrasto con la concorrenza, che si concentrava esclusivamente sul buying, dirigendosi verso una nuova era di pianificazione creativa. Tra i clienti fondatori troviamo Guardian Newspapers, tuttora cliente, e Carolyn McCall, oggi amministratore delegato di Easyjet, che condivide i suoi ricordi di quando scelse PHD nel 1990, quando era amministratore delegato del giornale. Il direttore Marketing e Comunicazione di Unilever, Keith Weed, dà un’attuale prospettiva e parla di come PHD continui ad avere un ruolo pioneristico nella pianificazio-
ne strategica sulla scena globale di oggi. L’annuario include Tess Alps, presidente di Thinkbox; Ed Castillo, direttore strategico di TBWA Worldwide; Jon Wilkins, presidente di Karmarama; David Wilding, direttore della pianificazione di Twitter; Kathleen Saxton, fondatore di The Lighthouse e Mark Sands, direttore marketing di Christies. Mike Cooper, Ceo di PHD Worldwide afferma: «PHD ha un patrimonio molto speciale, diverso da qualsiasi altro network. Da una proposta sfidante radicale che iniziò nel 1990 a Londra, con un organico di quattro persone, il posizionamento unico di PHD come leader nella progettazione della comunicazione creativa si è evoluto a livello mondiale. Oggi siamo più di tremila dipendenti in oltre ottanta paesi e lavoriamo con alcuni dei più grandi inserzionisti di tutto il mondo. Siamo lieti che i fondatori ed ex dipendenti si uniranno a noi per celebrare i 25 anni e mantenere vivi i principi fondanti di innovazione, creatività e pensiero-guida». ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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MARKET PLACE
Ben 24 le settimane di vacanza in programma per la più grande community studentesca
Scuola Zoo Viaggi, prenotazioni aperte Un’opportunità imperdibile per i brand che vogliono offrire un’esperienza diretta del proprio mondo marca, moltiplicando i contatti sul web e sui social network grazie alla visibilità offerta ai contenuti targati ScuolaZoo di David Lucchi
ScuolaZoo Viaggi ha aperto ufficialmente le prenotazioni dell’estate 2015. Ben 24 le settimane di vacanza in programma che si propongono come occasione per la più grande community studentesca d’incontrarsi per vivere una life experience
Un’iniziativa imperdibile per i brand che vogliono moltiplicare i contatti sul target
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indimenticabile. Obiettivo della divisione viaggi: portare verso le sette destinazioni europee oltre 10 persone. Con una previsione di questo tipo i Viaggi ScuolaZoo sono un’opportunità imperdibile per i brand che vogliono offrire un’esperienza diretta del proprio mondo marca moltiplicando i contatti sul web e sui social network grazie alla visibilità offerta ai contenuti targati ScuolaZoo: quasi 3,4 milioni di views al canale YouTube e 7 milioni quelle relative alle gallery Facebook (dati stagione 2014). Ridisegnata la versione mobile del sito affinché la user experience sia sempre più vicina ai consumatori, i dati legati al traffico dimostrano infatti una notevole crescita delle connessioni da mobile rispetto al desktop: nel 2014 + rispetto al 2013. Aziende leader come Red Bull, Bacardi, Akuel, Jagermeister-Campari, Carpisa e Yamamay e molte altre sono già state partner ufficiali dei Viaggi Evento attraverso cui si sono avvicinate in maniera non convenzionale al target. Da evento offline a fenomeno on-line, ScuolaZoo segue il cliente in ogni fase dell’attività per garantire la massima visibilità e il maggior coinvolgimento possibile: da febbraio a giugno cinque mesi di campagna digital nella sezione viaggi del sito, durante l’estate 24 settimane di vacanze organizzate con tre pacchetti realizzati per fascia d’età e, per finire, attività social post vacanza con il back to school. ZooCom è l’agenzia che gestisce le attività di marketing e comunicazione legate a ScuolaZoo Viaggi Evento. ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
www.melascrivi.com
info@melascrivi.com
facebook.com/melascrivi
800 561 748
youtube.com/melascrivi
Come si crea la pubblicità intelligente.
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Teatro alla Scala
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Le risultanze del Digital Consumer Survey 2014 di Demoskopea
Con il cellulare gli taliani sono tutti comunicatori
un’ampia quota, il 77%, dei nostri connazionali possiede uno smartphone, contro una media mondiale che si ferma al 72% di Vera Modesto
Gli italiani restano un popolo di comunicatori per eccellenza, tanto che il Digital Consumer Survey 2014 - messo a punto dall’istituto di ricerca Demoskopea - riporta che il 77 per cento degli italiani possiede uno smartphone, contro una media mondiale del 72 per cento. Dopo essere stati ai vertici delle classifiche mondiali per il possesso di telefoni cellulari, oggi siamo uno dei Paesi al mondo con il più alto tasso di penetrazione di smartphone. C’è, tuttavia, un 20,5 per cento di italiani che
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non cede alla tentazione di acquistarne uno e usa ancora un telefono tradizionale. L’inda-
gine condotta da Demoskopea evidenzia come il 33,2 per cento spenda in media circa 10 euro al mese. Nonostante lo stereotipo dell’italiano medio come cellulare-dipendente, il 66 per cento del campione ha dichiarato di possedere un unico numero di telefonino (al Nord Est arriva al 71,5 per cento), per il quale spende in media molto poco. Due italiani su tre non spendono più di 15 euro al mese e uno su tre fra i 9 e i 10 euro. Uno su sei, poi, dichiara meno di 8 euro. Gli italiani, sempre secondo l’analisi di Demoskopea, risparmiano sul telefono: l’89 per cento degli utenti preferisce ancora la scheda ricaricabile al contratto. Non solo, secondo i dati di mercato, crescono soprattutto le vendite di smartphone tra 85 e 130 euro (65 per cento). Preferiti i telefoni touch screen: tra le donne solo il 24,2 per cento utilizza ancora un telefono tradizionale, mentre tra i maschi la percentuale si ferma al 16,3 per cento.
Domenica 1 marzo 2015 ore 19.30
Myung-Whun Chung
Direttore
Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90, Italiana Brahms Sinfonia n. 1 in do min. op. 68 Introduzione a cura di Enrico Parola
Foto Silvia Lelli
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LA FILARMONICA DELLA SCALA
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C’È UNA R E T E CHE S I CO NF E R M A L’ OT TAVA I N PR I M E TI M E C O N P I Ù D I 3 . 5 0 0 F I L M A L L’ A N N O O LT R E A C I C L I M A R ATO N E , R U B R I C H E E A P P R O F O N D I M E N T I . PIANIFICANDO SU IRIS R A G G I U N G E R A I O G N I G I O R N O T U T T I G L I A P PA S S I O N AT I DELLE EMOZIONI DEL GRANDE SCHERMO.
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I dati in Italia sono preoccupanti: oltre 800 mila persone sono uscite dal mercato della lettura di libri e 1,9 milioni non leggono più un quotidiano
Per tornare a leggere
Un “bonus lettura” per i giovani e per le loro famiglie: è la proposta delle otto Associazioni della filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, avanzata ieri a Roma nel corso dell’incontro - presso la Sala Capitolare del Senato - dal titolo quanto mai emblematico: “Senza lettura non c’è crescita. Quotidiani, periodici e libri come leva per lo sviluppo del Paese” di Daniele Bologna
Un “bonus lettura” per i giovani e per le loro famiglie: è la proposta delle otto Associazioni della filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, avanzata ieri a Roma nel corso dell’incontro presso la Sala Capitolare del Senato - dal titolo quanto mai emblematico: “Senza lettura non c’è crescita. Quotidiani, periodici e libri come leva per lo sviluppo del Paese”. I dati sulla lettura in Italia sono preoccupanti: oltre 800 mila persone sono uscite dal mercato della lettura di libri - più della metà della popolazione legge meno di un libro all’anno -, oltre 1,9 milioni di
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persone hanno smesso di leggere abitualmente un quotidiano e 3,6 milioni di persone hanno abbandonato i periodici. Un tale scenario è solo in parte imputabile alla crisi economica generale, essendo anche l’effetto di un sempre più ridotto consumo di offerta culturale rispetto agli altri beni. Il “bonus lettura” si concretizza in un buono-spesa che consentirebbe ai giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni di acquistare libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, pagando solo il 25% del prezzo (il restante 75% verrebbe pagato con il bonus fino a un massimo del contributo pubblico di 100 euro a persona. Un’iniziativa,
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quella del “bonus lettura”, che intende incentivare i giovani alla lettura e al consumo di prodotti culturali. L’appuntamento di ieri è stato anche l’occasione per presentare l’indagine che la stessa filiera affida annualmente ad Alessandro Nova, docente dell’Università Bocconi di Milano. Nova, nell’illustrare i dati complessivi del settore, ha sottolineato come in un Paese che ha l’ambizione di rimanere nel G20 la lettura (e quindi la cultura) è un “asset” straordinariamente importante. «La misura di un “bonus lettura” per i giovani - ha evidenziato Nova - fa leva sulla parte più importante della società e fa ripartire così tutto il Pae-
se». Poi, nel suo intervento, il Presidente della Settima Commissione del Senato, Istruzione Pubblica e Beni Culturali, Andrea Marcucci, ha sottolineato come ci siano le condizioni per andare nella direzione auspicata dal-
la filiera, coniugando la competizione economica con quella qualitativa. In questo modo, ha concluso, si possono creare le condizioni affinché il sistema-Paese si impegni con forme di sostegno della lettura che premino la qualità nella informazione e nella formazione. Inoltre, Franco Di Mare, scrittore e giornalista, ha ribadito come la cultura sia un antidoto alla mostruosità della storia. Lo sanno bene i suoi detrattori: nel 1992, a Sarajevo, la prima azione bellica fu, infatti, la distruzione della biblioteca moresca della città, dove Talmud, Torah, Bibbia e Corano erano l’uno accanto all’altro, così come le differenti etnie prima della guerra. Un altro intervento di particolare rilevanza sul tema l’ha offerto Giuseppe Roma, senior advisor del Censis, che ha
andrea marcucci iniziato il suo speech rimarcando che «L’austerità non fa bene all’Europa della cultura e della lettura, visto che negli anni della crisi, dal 2007 a oggi, i lettori persino nella Unione Europea sono calati dal 71% al 68% e ancor peggio in Italia, dove alla minore disponibilità di reddito e
alle difficili condizioni lavorative dei giovani, non corrispondono indispensabili politiche di sostegno pubblico. La lettura di libri e giornali - ha detto Roma - è il principale strumento per irrobustire le competenze individuali, condizione indispensabile per tornare a crescere».
Nella visione di Roma, dunque, la lettura è il più solido strumento di apprendimento, in grado di accrescere le competenze in un contesto competitivo fortemente condizionato dall’innovazione e dalla conoscenza. L’evoluzione tecnologica integra, con nuovi strumenti, il panorama delle possibili offerte informative, mantenendo comunque solido il tradizionale legame fra “lettura” e “carta”. E internet, amplificando la domanda d’informazione e stimolando la curiosità culturale, non nega di per sé il ruolo dei mezzi tradizionali. Tuttavia, suggerisce ai diversi soggetti coinvolti, primi fra tutti quelli istituzionali, un ripensamento sulle azioni indispensabili a mantenere un equilibrio fra velocità e versatilità dell’accesso in rete e approfondimen-
Non è poi tutta colpa di internet in realtà internet, amplificando la domanda d’informazione e stimolando la curiosità culturale, non nega di per sè il ruolo dei mezzi tradizionali come la carta stampata e i libri
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COVER STORY leggere aiuta la convivenza civile
la lettura ha un’influenza positiva sulla convivenza civile; in particolare la lettura di libri, che induce a un atteggiamento mentale incline all’approfondimento
to personale dei contenuti trasmessi dai prodotti editoriali. Vale ciò che resta Nella learning society vale soprattutto ciò che resta, ciò che viene metabolizzato dagli individui, aumentandone la consapevolezza, mentre non è sufficiente accrescere a dismisura il volume informativo indifferenziato che può, al contrario, generare una nuova forma di consumismo mediatico, per giunta autoprodotto. Fra i fattori cruciali nel determinare la competitività di un Paese rientrano a buon diritto gli indici di lettura, cui si riferiscono tutte le
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misurazioni sullo sviluppo umano e sul benessere sociale. Molteplici sono i modi di valutarli e le analisi che ne conseguono. Aver letto almeno un libro nei dodici mesi antecedenti alle rivelazioni può, a ragione, essere considerato insufficiente; tuttavia, è l’indicatore normalmente utilizzato a stimare l’interesse culturale di una comunità. «Dati non sempre congruenti - ha spiegato l’esponente del Censis -, visto che diverse sono le popolazioni di riferimento: la recente indagine Istat prende in considerazione la popolazione di 6 anni e più, l’Eurobarometro quella oltre i 14 anni,
il Rapporto Censis quella fra 15 e 80 anni. Numeri e percentuali, per questo, sono piuttosto differenziati e trovano il miglior uso nel confronto fra indicatori e soprattutto fra Paesi». Utilizzando proprio i dati dell’Eurobarometro 2013, è ben evidente che dove si legge di più il reddito pro capite è maggiore. Dal confronto, infatti, di un selezionato gruppo di Paesi europei emerge che esiste una forte relazione diretta fra diffusione della cultura e produzione di ricchezza. In Svezia legge almeno un libro l’anno (oltre quelli scolastici) il 90% della popolazione over 14 anni e il reddito pro capite è pari a
Franco Di mare
46 mila euro, altrettanto vale per la Danimarca con l’82% di lettori e un reddito di 45 euro e i Paesi Bassi con 86% di lettori e 38 mila euro. Nei grandi Paesi europei l’indice di lettura è superiore al 70% e il reddito maggiore di 30 mila euro (nel Regno Unito 80% e 32 mila euro, in Germania 79% e 34 euro, in Francia 73% e 32 mila euro), mentre nei Paesi mediterranei scende notevolmente la propensione a leggere e pure il prodotto pro capite, con un minimo in Portogallo che a fronte di un 40% di lettori
raggiunge un risicato reddito di 16 mila euro a testa; la Grecia, con il 50%, porta a casa 17 euro a testa. La stessa Italia, pur registrando un reddito pro capite di 27 euro, con il suo 56% di lettori adulti è ben lontana dalla media europea del 68%. Un’analisi più circoscritta ai soli grandi Paesi europei conferma una relazione diretta fra consumi culturali e dinamicità dell’economia. Ai prodotti e servizi per la cultura viene destinato in Italia il 6,7% della spesa per consumi, in Spagna il 7,3%, in Francia l’8,2%, in Germania il 9,7%, nel Regno Unito ben il 10,2%. È solo un’attitudine comportamentale, una crisi antropologica? O magari ci sono ragioni che riconducono a carenze relative a un’importante funzione pubblica come quella formativa? Se si confronta, infatti, il numero di copie di quotidiani a pagamento o gratuite diffuse per ogni mille abitanti di 15 anni e oltre, con la popolazione che ha conseguito almeno il diploma emerge con chiarezza come Italia e Spagna, i cui diplomati raggiungono solo il 45%, hanno la più bassa diffusione di quotidiani (rispettivamente 162 e 90 ogni mille residenti), mentre in Francia, con il 63% di diplomati, si raggiungono le
191 copie per mille abitanti, nel Regno Unito, con il 76% di diplomati, 302 copie ogni mille abitanti e in Germania, con l’82% di abitanti che ha almeno un diploma, si raggiunge una diffusione di 261 copie di quotidiani ogni mille residenti. La lettura, inoltre, ha un’influenza più in generale sulla convivenza civile e, in particolare, la lettura di libri, quale stimolo alla riflessione profonda, alla diffusione di valori per esercitare la creatività. Anche su questo punto un raffronto esemplificativo fa emergere con chiarezza alcune significative differenze. Nei Paesi europei dove si legge di più, una quota molto rilevante della popolazione indica come il valore che ritiene più importante sia il rispetto delle persone: in Svezia e Danimarca lo pensano, rispettivamente, il 73% e il 68%, nei Paesi Bassi il 67%, in Germania il 63%, mentre la media europea si attesta sul 52% per poi calare notevolmente nei Paesi del Sud Europa, al 47% in Italia, al 46% in Portogallo, al 44% in Grecia e Spagna. Ulteriore controprova è data dalla frequentazione di biblioteche pubbliche: in Danimarca riguarda il 63% della popolazione over 15 anni, nel Regno Unito il 47%, la media europea
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giuseppe roma
Alessandro nova è al 31%, ma in Italia raggiungiamo il 24%. La pur esemplificativa analisi effettuata conferma empiricamente lo stretto legame fra diffusione di libri e quotidiani e lo sviluppo di un’economia competitiva, di una collettività evoluta e di una convivenza basata sulla responsabilità personale. Gli effetti della recessione Gli effetti della recessione e della lunga congiuntura negativa in Italia sono noti: 1,1 milioni di occupati in meno e un Pil ridotto di circa 118 miliardi di euro. È evidente che una tale situazione ha avuto un impatto negativo sui consumi, restringendo notevolmente il mercato interno. Più precisamente,
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il modello dei consumi sta subendo una modificazione strutturale. A fronte di una riduzione complessiva del 7,3%, solo le spese obbligate relative alle utenze domestiche e quelle per la salute hanno registrato (fra il 2007 e il 2013) un aumento, rispettivamente, del 2,7% e del 3,1%, mentre quelle per ricreazione e cultura hanno registrato un’ulteriore riduzione dell’1,6%. «Più in generale - ha detto ancora Roma -, la riduzione del reddito disponibile delle famiglie ha significato una generalizzata propensione al low cost, l’uso della rete per assumere informazioni commerciali e la temperanza nella spesa indotta anche dalle più generali condizioni d’incertezza. Per quanto riguarda i prodotti editoriali, si sono manifestati negli ultimi anni gli impatti della rivoluzione tecnologica oltre alla citata restrizione dei consumi per la caduta del reddito familiare, che però sembra prevalere negli anni della recessione». Confrontando la crescita degli utenti internet, i lettori di libri e i redditi disponibili si nota, infatti, che fra il 2002 e il 2007 le tre variabili crescono, seppur con velocità diverse (+40% i lettori, + 130% i digitali, + 14% il reddito), mentre fra il 2007 e il 2014, a fronte
di una riduzione dei redditi diminuisce la lettura cartacea a favore di quella gratuita della rete. A subire le conseguenze peggiori sono i quotidiani, che tuttavia cercano di compensare con altre fonti di reddito e con l’integrazione dei tablet, mentre per il libro il potenziale dell’e-book riguarda essenzialmente il nucleo dei lettori forti, che rappresentano il 14,3% della già limitata quota di persone che leggono. «Spetta certamente agli operatori, dagli editori ai librai, di attivarsi per far fronte all’ondata tecnologica con una rilevante dose di innovazione nel loro business - ha esortato Roma -. Ma è pur vero che se c’è un forte interesse pubblico nel rilancio della lettura, è necessario intervenire con urgenza per risarcire le diseguaglianze di tipo culturale esistenti da decenni nel nostro Paese. Innanzitutto, quella generazionale, oggi acuita dalla forte attrazione per la rete da parte dei nativi digitali: il 75,6% dei giovani (fra 14 e 29 anni) è presente su Facebook, ma solo il 22,9% legge quotidiani, mentre per gli over 65 l’attaccamento ai quotidiani riguarda il 52,3%. Come pensare alla buona scuola escludendo una buona lettura? In fin dei conti oggi, nell’era dell’alta ve-
locità, assistiamo al poderoso aumento nell’uso della bicicletta. E non si vede perché l’uso di internet dovrebbe escludere il piacere di leggere un libro o una rivista. Teniamo anche conto delle trasformazioni demografiche del nostro Paese, con una decrescita della popolazione giovanile, generalmente più istruita, una rilevante longevità della popolazione anziana, che è meno istruita, e soprattutto la crescita esponenziale della popolazione di origine straniera, oltre 5 milioni di presenze su 61 milioni di residenti, la cui origine anche linguistica comporta ulteriori barriere alla lettura». L’altro evidente divario italiano riguarda, però, il Mezzogiorno, dove i livelli di lettura (come misurati dall’Istat) scendono sotto il 30% a fronte di un valore del Nord del 48,5%. «È quindi comprensibile - ha concluso Roma che da più parti si richieda un intervento pubblico per incentivare la lettura e che tale intervento avvenga nel corso del 2015, l’anno che, per molti versi, potrebbe segnare la fine dello smottamento verso il basso della nostra economia, ma che deve necessariamente raccogliere ogni sforzo di rinnovamento per poter avviare una vera ricostruzione».
Gli effetti della recessione e della lunga congiuntura negativa in Italia sono noti «Spetta certamente agli operatori, dagli editori ai librai, di attivarsi per far fronte all’ondata tecnologica con una rilevante dose di innovazione nel loro business - ha esortato giuseppe Roma nel suo intervento alla conference di fieg -. Ma è pur vero che se c’è un forte interesse pubblico nel rilancio della lettura, è necessario intervenire con urgenza per risarcire le diseguaglianze di tipo culturale» ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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L’operatore satellitare ha organizzato a Londra una conferenza sul tema, coinvolgendo esperti di prestigio
SES sull’Ultra HD: il posizionamento nell’industria televisiva e gli sviluppi Il lancio del 4K paragonabile al passaggio alla tv a colori negli anni ’60. L’avvento dell’UHD é una pietra miliare
di Sebastiano Zeri
L’operatore satellitare SES ha organizzato a Londra una conferenza sull’Ultra HD, coinvolgendo alcuni dei principali esperti mondiali sull’alta risoluzione. Lo scopo era quello di dare vita a un dibattito per individuare il posizionamento di mercato dell’UHD nell’industria te-
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levisiva e ipotizzare gli scenari di sviluppo. Nell’occasione, SES ha presentato il nuovo canale UHD (visibile in posizione orbitale 28.2° Est) con una trasmissione live. Secondo il giornalista britannico Andrew Neil, che ha presentato la conferenza, il lancio del 4K é paragonabile al passaggio alla tv a colori negli anni ’60: «L’avvento dell’UHD
é una pietra miliare nella storia delle trasmissioni televisive». Richard Lindsay-Davies, Ceo di DTG, ha spiegato che il principale obbiettivo della propria azienda negli ultimi mesi é stato quello di «implementare la collaborazione fra i player del mercato per superare i diversi problemi tecnici riscontrati». Se da una parte la diffusione di televisori
in 4K crescerà di oltre 2 milioni di pezzi entro il 2017 e il range di device in massima risoluzione si sta espandendo (nel 2015 sono già 75 i diversi modelli presenti sul mercato), dall’altra parte i prezzi stanno vertiginosamente scendendo, diventando sempre più accessibili al consumatore finale. Ma l’offerta di schermi in 4K non é l’unico
elemento da considerare: Giles Wilson, capo della sezione Tv Compression di Ericsson, ha sottolineato come il prossimo passo dell’evoluzione televisiva sarà l’esperienza del consumatore, il quale «passerà dal guardare una scatola al sentirsi immerso nella scena che starà guardando. Ma c’è ancora molto lavoro da fare - ha continuato Wilson - per definire gli obiettivi e i passaggi chiave per un’offerta commerciale, inclusa la standardizzazione». Dall’industria dei produttori televisivi sono intervenuti due rappresentati: Peter Sykes, Professional Strategic Technology Manager di Sony, e Ruth Sessions, Director of Operations di Atlantic Productions. Entrambi hanno sostenuto l’importanza dell’UHD come fattore chiave nella produzione di contenuti. Sony Pictures e Sony Pictures Television, al momento, detengono circa 170 produzioni in 4K, tra cui serie tv come “Masters of Sex”, “The Blacklist” e “Breaking Bad”. E proprio Atlantic Productions sta lavorando da tre anni con Sky per la produzione di serie in UHD e in 3D. Thomas Wrede, Vice President Reception Systems di SES, ha chiuso il convegno affermando che «SES è pienamente consapevole della sfida che l’UHD rappresenta e che le emittenti che sottovalutano i test effettuati fino ad ora, rischiano di perdere
un’occasione. L’Ultra HD è qui per restare - ha concluso Wrede - e noi siamo già pronti a trasmettere immagini in diretta nella massima definizione possibile». L’intervento di Pietro Gurrieri Dall’Italia, pochi giorni prima, era intervenuto anche Pietro Guerrieri, Direttore Generale di SES Astra Italia: «In ambito europeo e mondiale si sta affermando l’Ultra HD, e SES è un’azienda all’avanguardia in questo campo. Oggi il 4K è immaginabile solo sul satellite, tuttavia dobbiamo essere realisti: in Italia, deve ancora affermarsi l’HD». Il manager italiano aveva affermato che «il ritardo italiano è dovuto anche ad una eccessiva focalizzazione della diffusione delle trasmissioni televisive su network terrestre, una risorsa non sufficiente per una vera offerta di canali in alta definizione». Ma Guerrieri è fiducioso e confida in un cambio di paradigma nell’utilizzo delle diverse tecnologie a disposizione: «Dobbiamo smettere di considerare satellite e digitale terrestre come tecnologie concorrenti e opposte. Come in altri paesi dobbiamo ragionare in termini di sinergia e complementarietà così da rendere più efficienti entrambe le soluzioni e ottimizzare le caratteristiche vincenti di ognuna».
Una flotta di 50 satelliti
SES è uno dei principali operatori satellitari mondiali
con una flotta di oltre cinquanta satelliti geostazionari. L’azienda offre servizi per le comunicazioni satellitari a broadcaster, fornitori di contenuti e internet service provider, operatori di rete mobile e fissa, aziende e organizzazioni della pubblica amministrazione in tutto il mondo. SES vanta relazioni commerciali consolidate nel tempo, ed è riconosciuta per l’eccellenza nel mercato broadcasting e per l’offerta di servizi di elevata qualità. I team di SES nel mondo, diversi per cultura e regione, collaborano tra di loro e lavorano a stretto contatto con i clienti per soddisfare le loro specifiche esigenze di larghezza di banda satellitare e servizi satellitari.
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ME DIA
Un accurato studio condotto da Videology, che spicca tra le piattaforme di video advertising leader di mercato
Il report mostra un incremento dell’85% nella condivisione di Daypart Targeting rispetto allo scorso trimestre
Tattiche targetizzate multi-screen in rapido aumento tra i marketer europei
di Matteo Dedè
Videology, tra le piattaforme di video advertising leader di mercato, ha svelato come gli advertiser europei stiano adottando metodi più sofisticati di targetizzazione ed esecuzione rispetto a un anno fa. L’analisi condotta da Videology in Q4 2014 ha mostrato un incremento dell’85% rispetto al trimestre precedente nella condivisione di Daypart Targeting, che consente di servire campagne a una specifica ora del giorno. Gli advertiser europei hanno raggiunto i consumatori desiderati sfruttando dati basati su attributi più dettagliati rispetto alle semplici demografiche di età e genere, come ad esempio pattern comportamentali e d’acquisto, con il 56% delle campagne che ha presentato una targetizzazione comportamentale. Il recente Fourth Quarter Europe Video Market At-A-Glance ha mostrato inoltre come i media
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rilevazioni I dati emersi dal
Fourth Quarter Europe Video Market-At-A-Glance
• Nove campagne video su dieci sono state acquistate in modalità garantita sul modello televisivo (al contrario di quello basato su RTB); • C’è stata una crescita pari all’83%, trimestre su trimestre, nella condivisione di advertising targetizzate sulla base dei comportamenti (adv behaviourally targeted); • Il 63% delle impression servite sulla piattaforma sono apparse su siti web del settore Entertainment, con un incremento del 17% anno su anno; • Il 63% delle impression nel mercato europeo è stato targetizzato su un pubblico di età superiore ai 35 anni, con un dato che rappresenta un incremento del 17% anno su anno; • Il 25% di tutte le impression sulla piattaforma in Q4 sono state ad relative a beni di largo consumo; • Il 58% di tutte le ad in Q4 ha riguardato spot di 30 secondi, con un incremento del 45% rispetto al trimestre precedente.
in europa ci si rivolge a tool di targettizzazione sofisticati
nella foto qui a sinistra anne de Kerckhove, managing director emea di videology ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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ME DIA
planner stiano sempre più utilizzando strategie multi-screen. Il 65% di tutte le campagne di video ad online europee è stato servito su più di uno schermo (ad esempio, pc e mobile), con un incremento del 12% rispetto al trimestre passato. Più in dettaglio, le campagne servite su pc, mobile e connected tv sono aumentate dal 43% di Q3 al 50% di Q4. «La nostra analisi del mercato video europeo mostra chiaramente come gli advertiser stiano affidandosi con decisione a tool di targetizzazione sofisticati - dichiara Anne de Kerckhove, ma-
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naging director Emea of Videology -. I dati sono alla base della rivoluzione pubblicitaria attuata dai marketer e consentono loro di targetizzare le audience sulla base di una vasta gamma di attributi. Le strategie di marketing sono inoltre maggiormente influenzate dall’aumento costante della fruizione dei video su molteplici schermi. La maggioranza delle campagne video viene attualmente servita su più di uno schermo, a testimonianza degli ottimi risultati gli advertiser stanno ottenendo con l’advertising multi-screen». ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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Lo certifica Blogmeter. analizzato nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 il posizionamento su Facebook dei principali club italiani e internazionali
Il calcio italiano debole anche sui social L’arretratezza del sistema rispetto ai campionati che si giocano in Spagna, Inghilterra e Germania, oltre che nella capacità di generare denari, riempire gli stadi e raggiungere nuovi tifosi in tutto il mondo, si mostra evidente anche nella capacità di valorizzare le attività strettamente legate all’utilizzo dei social media. ecco un’accurata ricostruzione di quanto accade
nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 il posizionamento su Facebook dei principali club italiani ed internazionali. Tra i team più amati sul principale social network al mondo ai primi tre posti della classii più social? i club spagnoli e inglesi
nella foto qui a destra sacha monotti graziadei, ceo di blogmeter che sottolinea come i club di calcio inglesi e spagnoli siano all’avanguardia nel connetersi con la dimensione “social”
di Davide De Vecchi
L’arretratezza del sistema calcio italiano rispetto ai campionati di Spagna, Inghilterra e Germania, ol-
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tre che nella capacità di generare denari, riempire gli stadi, raggiungere nuovi tifosi in tutto il mondo, si mostra evidente anche nella capacità di valorizzare le
attività sui social media. Il Barcellona, in particolare, rappresenta un caso di eccellenza: è il team più seguito su Facebook e quello più coinvolgente, che ri-
esce a generare il più alto tasso di engagement (la capacità di generare interazioni come like, commenti e condivisioni in relazione ai contenuti prodotti).
fica si trovano, nell’ordine: Barcellona (81,9 milioni di fan), Real Madrid (81,4 milioni) e Manchester United (64,6 milioni). Il Milan, leader in Italia, risulta in ottava posizione con “solamente” il 30% dei fan delle regine di Spagna (24,3 milioi). Ancora più staccata la Juventus (11ª con poco meno di 16,3 milioni di fan al 31 gennaio) e a seguire, a distanza, tutte le altre squadre italiane (nell’ordine Inter,
Manchester United, Real Madrid e Chelsea rappresentano ulteriori best case. I club italiani inseguono a distanza. Lo certifica Blogmeter, che ha analizzato ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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Roma e Napoli), che chiudono la classifica (rispettivamente 14ª, 15ª e 16ª) e non raggiungono quota 6 milioni di fan. Il gap con i top club europei è particolarmente evidente nella capacità di attrarre seguaci al di fuori dei confini nazionali: dagli Stati Uniti ai Paesi asiatici passando per i Paesi emergenti. La metodologia Blogmeter, azienda leader nella social media intelligence, ha analizzato, attraverso il tool proprietario di Social Analytics, il posizionamento su Facebook di sedici dei principali club di calcio. Si tratta di Inter, Juventus, Milan, Napoli, Roma per l’Italia; Paris Saint Germain per
Facebook, primeggia il barcellona di Messi il barcellona è il club che ha coinvolto nel suo profilo globale facebook il maggior numero di autori unici nel periodo in cui è stata effettuata la rilevazione
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la Francia; Bayern Monaco e Borussia Dortmund in Germania; Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City e Manchester United in Inghilterra; Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid in Spagna. Il monitoraggio ha riguardato i mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015.
gli vale un decimo posto assoluto), sono distanti. I club italiani “infaticabili” Alcuni club italiani si pongono ai vertici europei per l’attività svolta sui social network. L’Inter è addirittura leader, con un post prodotto su Facebook, in media, ogni ora del giorno, per un totale di 25,1 post pubblicati in media quotidianamente. Anche la Juventus sale sul podio di questa classifica (al terzo posto), con una media di 22,3 post prodotti al giorno.
Il gap con i top team europei La distanza tra l’Italia e l’estero nella capacità di consolidare la propria community su Facebook aumenta giorno dopo giorno, con il Real Madrid che guadagna 50 mila fan al giorno nel periodo analizzato contro i 19 mila della Juventus, gli 11 mila del Milan e i 10,9 mila dell’Inter.
Ancora più indietro Roma e Napoli. I contenuti più coinvolgenti La distanza tra i club italiani e quelli europei più
efficaci sui social media è evidente anche nella capacità di coinvolgimento degli utenti. Manchester United, Barcellona, Chelsea e Real Madrid rappresentano casi di eccellenza: i loro
post ricevono un numero di like, commenti o condivisioni di gran lunga superiore a tutti. Il Barcellona è il club che ha coinvolto sul suo profilo globale Facebook il maggior nume-
ro di autori unici nel periodo di analisi: oltre 338 mila. Segue il Manchester United con oltre 319 mila. Le squadre italiane, capeggiate in questa classifica dall’Inter (51,3 mila, che
Il commento «L’analisi ha confermato, se ce ne fosse ancora bisogno, che lo sport è entrato prepotentemente in una dimensione social - spiega Sacha Monotti Graziadei, Ceo di Blogmeter - e i maggiori club spagnoli e inglesi sono all’avanguardia. Nella nuova realtà dello sport 2.0, i social media, se correttamente utilizzati, rappresentano strumenti di grande efficacia per allargare il bacino di utenza dei club di calcio, favorendo l’internazionalizzazione del brand, e per ottenere nuove revenues, attraverso la creazione di contenuti rilevanti per gli inserzionisti pubblicitari e gli sponsor e come canale di vendita di servizi consumer».
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La compagnia di market intelligence SimilarWeb ha indagato in cinque tra i maggiori siti di informazione Usa quali fossero le parole in grado di portare più traffico. E il melafonino ha vinto ancora...
Nel giro di tre o massimo cique anni saranno come gli smartphone: diventeranno dispositivi personali da utilizzare nella vita di tutti i giorni. Anche l’idea di Amazon di consegnare i pacchi in questa modalità dovrebbe concretizzarsi nello stesso lasso di tempo. Non ha dubbi Romeo Durscher, esperto di velivoli a pilotaggio remoto della cinese Dji, che di passaggio a Milano per la Social Media Week ha spiegato come funzionano i “droni”. Ma non ha dubbi neppure su un altro aspetto: occorre al più presto una legislazione che possa regolare il funzionamento di questi dispositivi.
iPhone, basta la parola!
In futuro droni come smartphone
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brand power/2
E’ Google il brand più chiacchierato Di classifiche di popolarità dei brand ne girano tante, si sa. Ma questa, “The World’s 50 Most Popular Brands”, relizzata dal provider di servizi e tecnologie per i social media Infegy, è un po’ diversa dalle altre. Innanzitutto, è realizzata sulla base di miliardi di conversazioni social relative ai primi 800 brand sul mercato. Poi, oltre alla popolarità, il ranking tiene conto anche di altri parametri importanti quali, ad esempio, il sentiment nei confronti del marchio e l’eventuale intenzione di acquisto. Risultato: Google è sì il più popolare, ma il brand più amato, invece, è Disney.
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motori di ricerca
Yahoo guadagna ancora con Firefox L’accordo tra Yahoo e Mozilla sembra davvero aver invertito in pochi mesi anni interi di vane rincorse a Google. Per il secondo mese consecutivo, infatti, il motore di default del browser Firefox cresce ancora.
SEARCHENGINELAND.COM ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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LINK Oltre alle promesse di crescita economica, il gruppo punta a creare competenze e talenti
Il gigante WPP pronto a sbarcare nei mercati dell’Africa Sub-Sahariana Le sigle MediaCom, Mindshare e Mec, che fanno capo alla media company GroupM, hanno annunciato il lancio delle loro attività nel continente africano, supportate da una squadra di management internazionale e di grande esperienza
WPP si prepara a conquistare l’Africa. E’ notizia di questi giorni l’annuncio della penetrazione nei mercati sub-sahariani di una serie di agenzie facenti capo alla media company controllata GroupM, realtà leader per le global media investment operation; l’operazione riguarderà le sigle MediaCom, Mindshare e MEC, dato l’interesse con cui i relativi clienti globali guardano con sempre maggiore interesse alla regione come area strategica che possa per guidare la crescita dei ricavi. L’iniziativa non è il primo passo compiuto dal gigante media verso il vasto continente che si estende a sud
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di Valentina Lunardi
del Sahara: durante lo scorso anno, WPP ha sottoscritto una partecipazione in Scangroup, agenzia integrata con sede a Kenya, che impiega circa 800 dipendenti distribuiti tra Kenya, Ghana, Nigeria, Rwanda, Tanzania, Sudafrica e Uganda. Il chief operating officer di Scangroup, Nandu Buty, diventerà head di GroupM per tutta la regione dell’Africa sub-sahariana, e coordinerà un team iniziale di centocinquanta persone con base nella capitale del Kenya, Nairobi. Mindshare, inoltre, ha già aperto le proprie attività in Ghana grazie alla forte presenza di Unilever nel mercato, con un proANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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gramma di ulteriori espansioni progettato sulla previsione di una crescita delle vendite dei clienti nella regione. Per quanto riguarda MEC, sarà guidata nella regione da Monica Kambo, che si unisce al team di management dopo aver ricoperto il ruolo di general manager per i media services per Ogilvy & Mather Africa; MediaCom e Mindshare, nel frattempo, hanno reclutato Rajiv Gopinath, già executive director di MediaCom Guangzhou, e Mac Machaiah, principal partner e client leader di Mindshare Southern India. Buty ha dichiarato a M&M Global che la mossa strategica è stata motivata dalla combinazione di due fattori fondamentali: il potenziale aumento economico e il crescente interesse dei clienti verso la regione. «Il panorama del mercato nell’Africa sub-sahariana sta cambiando notevolmente. Vi sono importanti quantità di investimenti che entrano nel continente, che è percepito come una nuova frontiera. Se desiderate una crescita digitale a doppia cifra, allora l’Africa è il luogo in cui realizzarla - ha commentato il coo -. Ci sono un miliardo di persone che vivono in Africa, economicamente la crescita è stata fenomenale, la mole di dati internet è cresciuta in maniera straordinaria, e per questo stiamo assistendo a una serie importante di cambiamenti. Clienti come Coca-Cola, Unilever e Procter & Gamble si sono tutti dotati di una per l’Africa, per cui è il momento perfetto per noi per entrare nel mercato, dal momento che queste compagnie si aspettano di poter operare alle migliori a livello globale». Nandu Buty sostiene, inoltre, che il gruppo domina già il 70% del mercato regionale del media buying, ma ammette che i clienti chiedono un maggiore “skill set”, che l’arrivo delle agenzie di GroupM aiuterà a immettere nel marketplace. «Una delle più grandi sfide è quella delle risorse umane. L’Africa non ha molte risorse qualificate, adatte a lavorare in questa industry. Noi, come altri leader del settore, vogliamo prenderci la responsabilità di sviluppare il talento, e questa è un’area dove GroupM potrà giocare un ruolo molto importante». Buty ha sottolineato in particolare l’impegno, quindi, che il gruppo vuole assumersi nello sviluppare competenze ed eccellenze nel nuovo mercato in cui si prepara ad entrare come player di grandissima importanza e peso: «Come marchio leader del panorama media, ora stiamo aspettando il lancio di GroupM per portare molti dei talenti che lavorano con noi in Africa. Stiamo per intraprendere un programma di formazione che avrà inizio la prossima settimana, per il quale abbiamo coinvolto trainer dal Regno Unito». Le agenzie del gruppo, sempre secondo quanto riferito dal manager, sono inoltre al lavoro per la creazione di vaste partnership con Facebook e Google per sfruttare al massimo la crescita “fenomenale” del traffico di dati internet in molti mercati; il passaggio dal sistema analogico a frequenze televisive digitali, e la frammentazione dei media tradizionali, di proprietà dello Stato, fornirà agli inserzionisti numerose opportunità supplementari per targetizzare i consumatori. «Crediamo che, mentre gli investimenti da parte dei brand sono in arrivo, parallelamente il panorama dei media sta cambiando e la digitalizzazione sta per avere un grande impatto sul modo in cui il contenuto è prodotto e venduto sul mercato», ha con-
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Obiettivo: il mercato in forte crescita dell’africa sub-sahariana Secondo Nandu buty, (foto sotto) che diventerà head di groupm per tutta la regione, la scelta strategica di penetrazione nel mercato africano è motivata da due fattori fondamentali: da una parte, le potenzialità di crescita economica dell’area; dall’altra, il crescente interesse dei clienti globali, mutuato dallo sviluppo di digital knowledge delle audience
cluso Buty. Commentando l’operazione annunciata da GroupM, Alastair Aird, coo globale e presidente EMEA di MEC, ha commentato: «Programmare il lancio di MEC in nuovi mercati è sempre una parte molto emozionante del mio lavoro, quindi sono personalmente lieto di accogliere 22 nuovi mercati nella famiglia Emea di MEC». Il manager ha continuato sottolineando la positività con cui è stata accolta la nuova strategia di penetrazione nel continente africano: «L’Africa è una regione complessa, ma affascinante, che presenta molte grandi opportunità, quindi è un momento davvero propizio ed entusiasmate per iniziare a collaborare con i nostri clienti in questa regione. Con il sostegno della nostra vasta reste di collaborazioni e di grande esperienza, e con Monica Kambo al timone, sono fiducioso che saremo in grado di integrare lo stesso rigore e la medesima leadership strategica che ci caratterizzano altrove, anche nel nostro lavoro per i clienti in questo nuovo mercato in sviluppo; un fattore che rappresenta la condizione essenziale per poter portare crescita reale a tutti i nostri client». < ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015
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16 aprile - luiss guido carli @ roma
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interessante approfondimento sul tema, incentrato sul particolare aspetto della reputazione aziendale Maurizio Costa e’ il presidente in carica della fieg, la Federazione italiana editori giornali, dal 1° luglio 2014. ha Iniziato la propria attività professionale nel Gruppo IRI e maturato successivamente un’esperienza nella consulenza direzionale. Dal 1984 nel Gruppo Montedison, ha ricoperto le cariche di Direttore Strategie e Sviluppo di Standa dal 1985 al 1988 e di Direttore Generale del Gruppo Standa dal 1989 al 1992. entra in Mondadori nel 1992 come Direttore delle Società Partecipate e del Business Development. Nel 1994 è Amministratore Delegato del Gruppo Elemond, di cui fanno parte Electa, Einaudi ed Elemond Scuola. Nel 1997 viene nominato Amministratore Delegato di Arnoldo Mondadori Editore e dal 2003 ne assume anche la Vicepresidenza, cariche che lascia nel marzo 2013 assumendo quella di Vicepresidente di Fininvest. Lascia l’incarico nel giugno 2014, contestualmente alla nomina a Presidente Fieg, e viene nominato anche Presidente di Audipress. Dal maggio 2007 ricopre la carica di Consigliere Indipendente di Amplifon Nell’ottobre 2014 entra a far parte del cda di Mediobanca
visioni
di
Matteo Dedè
la crisi c’è ancora, insieme a
segnali di ripresa L’economia qualche segnale di ripresa lo vede. Il nostro mondo ancora no. L’editoria continua a soffrire, l’onda lunga della recessione non si è ritirata, un modello sostenibile carta-digitale, fin qui, non è stato trovato; eppure, io credo che a sbagliarsi siano i profeti dell’estinzione. Per quotidiani e periodici niente tornerà più come prima, però, in poco tempo le copie digitali sono più che raddoppiate e, grazie anche al decreto Lotti, per la prima volta, da anni, gli editori sono tornati ad assumere. Sono piccoli passi? Vero. Però dimostrano che si può fare. Se la crisi è di sistema, la risposta non può che essere un progetto di sistema. È arrivato il momento di coinvolgere tutti i protagonisti: giornalisti, poligrafici, distributori, edicolanti. E il Governo ha un ruolo fondamentale nella definizione di un percorso sostenibile. Non è questione di aiuti economici, non è questo il punto. L’editoria è in assoluto, anche oggi,
uno dei settori meno assistiti. I contributi diretti sono meno di 50 milioni di euro, più che dimezzati nell’ultimo biennio. E se vogliamo essere precisi, definirli “contributi all’editoria” è improprio: sono aiuti alle minoranze linguistiche, alle cooperative giornalistiche, alla stampa di partito. Viceversa, il decreto Lotti ha rimesso in moto la macchina delle assunzioni. La crisi è talmente rilevante che, certo, ci sono i prepensionamenti. Ma fino a ieri c’erano solo prepensionamenti, quando non licenziamenti. Ora, poiché nessuno può negare la necessità di una profonda ristrutturazione del settore, la domanda è: vogliamo subirlo, il processo, o gestirlo? Il provvedimento del Governo è stato apprezzato da tutti perché aiuta a gestirlo. In pochi mesi gli editori hanno assunto duecento giornalisti, per l’85 per cento a tempo indeterminato: si tratta della prima inversione di tendenza da molti, troppi anni.
Con il coordinamento scientifico e organizzativo dell’Osservatorio Web e Legalità (OWL), si svolge a Roma, il prossimo 16 aprile, la tavola rotonda del ciclo “Web e Legalità” incentrata su “La reputazione aziendale”. L’appuntamento è presso l’aula “Mario Arcelli”, alla Luiss Guido Carli di Roma, in Viale Pola 12. L’inizio dei lavori, espletate le operazioni di registrazione, è previsto per le 14:30. La moderazione del meeting è stata affidata a Sebastiano Barisoni, vice direttore di Radio 24 e conduttore di “Focus Economia”, una delle trasmissioni di punta dell’emittente del Gruppo Il Sole 24 Ore. I saluti introduttivi li porteranno Giovanni Lo Sturzo, direttore generale della Luiss; Antonio Nuzzo, impegnato presso il Dipartimento di Giurispredenza dell’ateneo romao; e Stefano Longhini di OWL. Tra i relatori chiamati a intervenire spiccano Paolo Calvani, di Mediaset; Vittorio Cino, di Coca-Cola; Oscar di Montigny, di Banca Mediolanum; Massimo Mantovani, di Eni; Ugo Ettore Di Stefano, del Gruppo Mondadori; Antonio Marano, della Rai. Questi ultimi intereverranno nella prima parte della giornata. Poi, dopo un coffee break previsto intorno alle 16:00, spazio alla seconda parte del ricco programma, incentrato sulle considerazioni di carattere economico e giuridico, con sei differenti speech in scaletta. Poi, le conclusioni di Gustavo Olivieri, docente di Diritto Commerciale della Luiss. ANNO VI | #035|VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015