visioni / alberto abruzzese
Dopo ogni metamorfosi segue una ri-mediazione
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ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
Un medium nuovo, almeno apparentemente senza tradizioni e storia, gode di una fiducia maggiore di quella di media che nel tempo lungo della loro sovraesposizione pubblica...
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Ne parlerà oggi al Mobile World Cogress di Barcellona Mark Zuckerberg
Debutta anche nel nostro Paese il servizio di tv on demand spagnolo
L’originale iniziativa Pitch Battle si svolgerà all’interno del GEC 2015
L’analisi dei profili social in cerca di brand e loghi presenti nelle fotografie
Tre miliardi di persone tutte online all’inizio del 2015
Arriva in Italia Wuaki.tv e la sfida si fa più agguerrita
Ninja Marketing porta in scena “La battaglia delle idee”
Caccia al selfie: le informazioni si trovano qui
Rocketfuel
In tema di Privacy e di Programmatic
26 link
coverstory
La notizia è vera o falsa? Non conta...
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Social Audience Analysis dal punto di vista di MEC
La modalità di analisi consente di utilizzare i social data, incrociarli con i generi delle serie televisive più seguite e conoscere i brand più affini ai fan
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO
Ne parla oggi, al Mobile World Congress di Barcellona, il fondatore Mark Zuckerberg
Tre miliardi di persone e Tutte online nel 2015
Il traguardo è sottolineato da un recente studio di Internet.org, il progetto di Facebook per portare internet nelle aree svantaggiate del mondo di Pietro Castagna
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el 2015, già entro i primi mesi, saranno online 3 miliardi di persone. Il traguardo è sottolineato da un recente studio di Internet.org, il progetto di Facebook per portare internet nelle aree svantaggiate del
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mondo, che però evidenzia anche un altro lato della medaglia: è connesso solo il 40% della popolazione globale. Dunque più della metà è tagliata fuori dalla rete, senza contare che l’adozione di internet sta rallentando. Coloro che non sono connessi,
evidenzia il rapporto, vivono per lo più in Paesi in via di sviluppo. Se nella parte di mondo economicamente avanzata è ‘in rete’ il 78% della popolazione, questa percentuale scende al 32% nelle economie emergenti. Altro dato non proprio positivo è che l’adozione di internet sta rallentando per il quarto anno consecutivo. Nel 2014 era cresciuta del 6,6%, mentre nel 2010 era del 14,7%. Di questo passo internet non raggiungerà il prossimo miliardo di persone prima del 2019. Internet.org è uno dei progetti che Facebook porta avanti con maggiore ambizione, tanto che sarà l’argomento principe che Mark Zuckerberg affronterà oggi sul palco del Mobile World Congress a Barcellona. Lo studio evidenzia tre barriere principali all’accesso: infrastrutture, accessibilità economica e pertinenza. Oltre il 90% del globo è raggiunto da segnali mobili, ma a potersi permettere un abbonamento mensile a pacchetti dati di 250MB è solo metà della popolazione. In zone come l’Africa sub-sahariana solo il 53% può permettersi un abbonamento a un pacchetto di non più di 20MB mensili che consente di navigare online una o due ore al mese. ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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i fatti del giorno Bilanci
Eventi
di Pietro Castagna
Si apre il Mobile World Congress BANZAI RaggiunGE quota 185 milioni di Ricavi, crescita DEL 21% rispetto al 2013 e 360COM é all’appuntamento La piattaforma, che è stata recentemente quotata in Borsa, conferma che la divisione ecommerce, attestandosi a +23%, è il settore più profittevole dell’azienda tech più importante dell’anno A Barcellona si riuniscono i nomi grossi del settore, da Samsung a Google, da Microsoft a Ericsson. I dibattiti saranno concentrati sui temi di wearable device, Internet of things, 5G, smartwatch e tutti i concetti che si rifanno all’interconnessione di Daniele Bologna
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rende il via oggi a Barcellona il Mobile World Congress, che animerà la capitale catalana fino al 5 marzo. Altissime le attese per l’appuntamento che rappresenta dal 2009 un punto di riferimento a livello europeo e mondiale sul tema della tecnologia mobile, quando andò in scena la prima edizione. Al momento dell’esordio, nel febbraio di sei anni fa, il mercato degli smartpho-
ne inseguiva quello dei cellulari, mentre l’iPad non era ancora stato presentato. Oggi, invece, si parla di wearable device, internet of things, 5G, smartwatch, tutti concetti che ci fanno capire la velocità con cui cambia il mondo. Alla “fiera del futuro” non potevano mancare nomi di spicco del settore, da Samsung a Sony, passando per Ericsson, da Htc a Microsoft fino ad arrivare a Google; non mancano nemmeno rappresentanti dell’automotive come Ford. Tra gli spe-
aker torna ancora il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg per parlare di Internet.org, il progetto con cui Facebook (e altre aziende) mira a portare la connessione anche nei Paesi del terzo mondo. Poi Vittorio Colao, chief executive di Vodafone, César Alierta, executive chairman e ceo Telefonica, Tom Wheeler, chairman Fcc, e Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia. All’evento sono attesi circa 90 mila visitatori. La nostra redazione partecipa direttamente all’evento, con l’inviata in Spagna Giulia Zuffi. Il nostro obiettivo sarà raccontare tutto ciò che succede all’evento e tra gli stand, con un occhio di riguardo alle evoluzioni del mobile marketing & advertising, un settore su cui si stanno catalizzando le attenzioni degli investitori. E non potrebbe essere altrimenti dato tutto il tempo che di solito passiamo su smartphone e tablet.
Il CdA di Banzai ha approvato i risultati consolidati preliminari al 31 dicembre 2014. I ricavi si attestano a 185 milioni di euro, +21% rispetto a 153 milioni di euro nel 2013; con una crescita del 23% nel 2014, la divisione ecommerce rappresenta il principale driver di crescita di Banzai, mentre la divisione vertical content, con una crescita dell’8%, ha ottenuto performance migliori del previsto in un contesto nazionale sfavorevole nel mercato dell’advertising. Lo scorso anno la divisione vertical content ha fatto registrare un significativo miglioramento dei key performance indicator: secondo Audiweb l’audience dei visitatori unici mensili si attesta a 17,5 milioni, in crescita del 27% rispetto al 2013; il bacino di pagine viste secondo la fonte Google Analytics si attesta a 5,6 miliardi nel 2014, corrispondenti a una media mensile di 467,2 milioni, in crescita del 52% rispetto al 2013; il time spent per visitatore unico mensile è pari a 23,1 minuti, in crescita del 39%, l’active reach si attesta al 62,1% (49,0% nel 2013). Nel solo mese di dicembre 2014 il
numero di visitatori unici mensili è stato di 18,3 milioni, in crescita del 34% rispetto al dicembre 2013. Il margine lordo è pari a 41,7 milioni di euro, +15% rispetto a 36,4 milioni di euro nel 2013, corrispondente a un margine del 22,5% (23,8% nel 2013). Il margine operativo lordo è pari a 3,8 milioni di euro, +53% rispetto a 2,5 milioni di euro nel 2013. L’ebitda nel 4q dello scoso anno è pari a 2,5 milioni di euro, +12% rispetto a 2,3 milioni di euro nel 4q 2013. Gli investimenti hanno riguardato l’avvio della piattaforma marketplace, l’implementazione dei sistemi distributivi locker, del software di consolidamento e l’avvio del nuovo sistema contabile e gestionale Erp. Tra i fatti di rilievo successivi alla chiusura del 2014, oltre all’ingresso in Borsa, lo scorso mese “My Personal Trainer”, il più importante sito nel panorama internet italiano sui temi salute e benessere con 3,9 milioni di utenti unici mensili, ha registrato un nuovo record, con oltre 37 milioni di pagine viste mese in crescita del +98% rispetto a gennaio 2014.
Nella foto in alto Paolo Ainio, Ceo di Banzai
mwc, un punto di riferimento
da oggi tutti i big del mobile scendono in campo all’evento ospitato da barcellona
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i fatti del giorno CONCESSIONARIE
di Ottavia Quartieri
FotocopiaGratis con Media Place, modo nuovo di fare pubblicità e abbattere i costi di stampa
La startup fondata da Andrea Geremicca consente agli studenti di stampare e fotocopiare gratis, mentre la struttura di cui è ceo Ernesto Alessandrini cura la raccolta delle pubblicità
palinsesti
Torna la Formula 1 in tv e Rai Pubblicità prevede un aumento del 10% negli ascolti L’offerta commerciale copre i canali televisivi Rai1, Rai2 e Rai Sport 1, RadioRai1 per la radio e Rai.it e Rai.tv per il web; sul versante mobile, invece, sarà attiva l’app Rai.tv di Massimo Luiss
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in programma il 15 marzo, con il Gp di Australia, l’inizio del Gran Premio di Formula 1, che quest’anno avrà una gara in più, quella in Messico che torna dopo 23 anni. Per l’evento Rai Pubblicità ha messo a punto un’offerta che propone 9 dirette e 11 differite per un totale di oltre 180 ore di programmazione dedicata. La stima è di una crescita degli ascolti medi per gara del 10% rispetto alla passata stagione, che aveva registrato un ascolto medio di 4.038 milioni di telespettatori per uno share del 24,2 per cento. Più nel dettaglio, l’ascolto sul target uomini +15 è stato pari a 2.434 milioni, per uno share del 32,8%. Le reti coinvolte nella programmazione saranno Rai1, Rai2 e Rai Sport 1 per la tv, RadioRai1 per la radio e
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Rai.it e Rai.tv per il web. Sul fronte dei listini, Rai Pubblicità mette a disposizione degli investitori due moduli per la frequenza, Gold e Silver, con prezzi diversi proprio a seconda della frequenza degli spot nei break – il costo maggiore è per le gare italiane -, tre moduli per la copertura (Top Race, Spot Flash e Split Screen), nonché un’offerta Premium Box speculare alla tabellare e AdVideo, con prezzi che variano sempre in base alla frequenza degli spot. Sono previste poi le Telepromozioni da 60 secondi su Rai1 e Rai2 sia per le prove che per la gara: il costo massimo è per l’Italia pari a 390 mila euro. Un’offerta a parte è riservata alle sponsorizzazioni, che hanno un costo di 875.900 euro. Passando alla radio, RadioRai1 seguirà tutti i Gran premi con collegamenti live per le prove e per la gara. Il listino
commerciale prevede un’offerta Iniziative Speciali e un’offerta Tabellare. Presente anche un’offerta radio+digital per gli sponsor. Sul fronte Rai.it e Rai.tv Rai. tv ci saranno contenuti di approfondimento, dirette video e audio, possibilità di rivedere le gare per una settimana su Replay Tv, fotogallery, risultati e classifiche. Sul mobile, gare in diretta e in replay sono visibili sulla app Rai.tv, così come le dirette su Radio 1 sono disponibili sulla app Radio Rai. Le gare in replay e on demand sono anche visibili su smart tv. Le offerte di pianificazione sui mezzi digitali sono legate ai pacchetti tv o radio con formati che vanno dal classico banner, al video, al rich media. Gli sponsor di quest’anno sono Allianz, DHL, Diageo Brands B.V., Emirates, G.H. Mumm, Mercedes, Pirelli, Rolex, Tata Communications e UBS.
Si sta sviluppando con grande rapidità il progetto Fotocopia Gratis, che consente agli studenti universitari di stampare e fotocopiare gratis. Grazie alla presenza di un messaggio pubblicitario sul retro di ogni pagina, FotocopiaGratis offre la possibilità di abbattere i non indifferenti costi di stampa che ogni studente sostiene durante l’anno. Il meccanismo è semplice: una volta attivato l’account su fotocopiagratis.it, ogni utente ha la possibilità caricare il file da stampare e decidere a che ora e in quale centro affiliato ritirare la copia gratuita. Ogni foglio riporterà il contenuto desiderato sul fronte e il messaggio pubblicitario sul retro. La pubblicità occupa solo un terzo dello spazio disponibile: in questo modo lo studente può mantenere lo spazio normalmente usato per schemi e annotazioni, di conseguenza il tempo di permanenza, sulla pagina, sarà particolarmente elevato. Il massaggio, inoltre, viene percepito in un momento in cui la soglia di attenzione
è particolarmente elevata. «Il progetto è in rapida crescita, trova un largo consenso tra gli studenti e raccoglie numerose richieste di adesioni da parte dei centri copia – spiega il fondatore, Andrea Geremicca -. A oggi sono attivi centri a Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Piacenza e Salerno, e nei prossimi mesi pensiamo di sviluppare accordi anche in altre città italiane. Il potenziale annuale di copie, considerando gli iscritti nei principali atenei delle suddette città, è pari a circa 70 milioni». Per la raccolta, la startup si è affidata a Media Place: «FotocopiaGratis non è solo un’idea vincente per abbattere i costi di stampa, ma uno strumento di advertising innovativo – precisa il ceo della concessionaria, Ernesto Alessandrini -: grazie a un sofisticato algoritmo, il nostro sistema può selezionare la pubblicità perfetta per ogni studente, tenendo conto dei suoi interessi, del suo corso di studi e perfino dell’area geografica dove ha fotocopiato più spesso».
di Vera Modesto
AZIENDE
Valagro crea un sito in lingua araba per sfondare in Medio Oriente Valagro, gruppo attivo nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, ha lanciato il proprio sito web in lingua araba (www. valagro.com/ar). Si tratta di una scelta che riflette, da una parte, la forte internazionalizzazione che, fin dagli anni novanta, ha caratterizzato Valagro e, dall’altra, la filosofia del gruppo di porre il cliente al centro di tutte le sue attività per soddi-
sfare le sue molteplici esigenze. Il lancio del nuovo sito avviene a pochi mesi dal restyling del sito corporate, un’attività finalizzata a rispondere alle crescenti esigenze di un pubblico di utenti sempre più diversificato e globale, che rispecchia la capillare rete distributiva di Valagro e che comprende, tra gli altri, Egitto, Tunisia e Giordania. Con il sito in lingua araba, Valagro intende quindi sfrutta-
re tutte le potenzialità offerte dal web e dalle nuove tecnologie per consolidare la relazione con i suoi interlocutori arabi.
ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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i fatti del giorno cinema Forti attività di pr sui versanti social e digital
palinsesti
Per l’ultimo film di Cristina Comencini, nelle sale il prossimo 19 marzo, Media Insight fa una pianificazione su televisione, stampa, esterna e online. Intensa l’attività di digital pr
Novità di questa nuova serie sarà il passaggio dal “giallo di investigazione” al più vivace “poliziesco di azione”
venerdì in 01 Distribution presenta Latin Lover Ogni prima serata su pronta una campagna multimedia Rai2 torna “Rex” brand
Expedia.it: “Chi viaggia fa colpo!” è il nuovo concept La campagna è firmata da Ogilvy & Mather, mentre la pianificazione sulle diverse piattaforme è a cura di Phd La campagna pubblicitaria primaverile di Expedia presenta il viaggio come una continua scoperta per arricchire il proprio bagaglio personale. La campagna firmata da Ogilvy & Mather proporrà le offerte e le destinazioni più gettonate. L’approccio multimediale porterà la campagna su diverse piattaforme, con planning a cura di PHD. Due spot televisivi, da 20 e 10 secondi, presenteranno offerte volo e hotel su Parigi e i saldi Expedia per destinazioni in tutto il mondo; saranno in onda le prime due settimane di marzo e poi per altri 15 giorni ad aprile, sui canali generalisti Mediaset, Canale 5 e Italia1, sulle reti tematiche, come TGCom24 e La5, sulla piattaforma Mediaset Premium Gallery, e sui canali di Discovery Italia, di Sky e Cielo. Durante lo stesso periodo i video saranno usati anche online, su diversi siti di news, i maggiori portali e i social media. Lo spot radiofonico, di 30 secondi, si concentrerà sulle offerte per viaggi a Londra e Barcellona, e sarà in onda, sulle principali emittenti radiofoniche italiane.
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di Ottavia Quartieri
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rriverà nelle sale il 19 marzo l’ultimo film di Cristina Comencini, Latin Lover, che vanta un cast internazionale d’eccezione tra cui Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña fino a LLuis Homar e Neri Marcorè. E ci sarà anche Virna Lisi, nella sua ultima apparizione. Il lancio in termini di comunicazione è già cominciato. A parlarne è Carlo Rodomonti, responsabile settore Marketing Theatrical di 01 Distribution, la divisione distributiva di Rai Cinema. «Si tratta di un film interessante che parla a un target soprattutto femminile, di donne tra i 34 e i 55 anni – spiega Rodo-
monti -. Siamo partiti piuttosto presto con il trailering e ora stiamo organizzando un grosso evento, l’anteprima milanese al cinema Anteo il 17 marzo con tutto il cast». Passando all’adv classico, è in programma una campagna tv sulle reti Rai, generaliste e digitali, sui canali digitali Mediaset La5 e Iris, su La7, Premium Crime, Mia, Sky Cinema 1 e Fox Life. Il piano media, curato da Media Insight, si completa con una campagna stampa, su quotidiani come Repubblica e Messaggero il venerdì dell’uscita, oltre che su stampa periodica e cinematografica. Sono previste anche affissioni a Milano. 01 Distribution ha attivato poi un’attività di co-marketing con
il settimanale Io Donna, cartaceo e digitale, che mette in palio 50 biglietti in tutta Italia. Molto intensa è infine la comunicazione sul fronte digitale. «Per Latin Lover abbiamo pianificato una campagna digitale “classica” su diversi canali di informazione e sulle loro rubriche femminili, da Huffington Post a Repubblica, dal Fatto Quotidiano a Tgcom24. Abbiamo lavorato poi con l’agenzia 404 per le attività di social e digital pr, sempre più centrali nel nostro piano media. Il primo canale è Facebook affiancata da Youtube, Instagram e il canale WhatsApp: siamo stati i primi a utilizzarlo come piattaforma privilegiata di contenuti, con oltre 3.000 iscritti».
collaterali Una collana di venti volumi dedicati ai grandi classici
Il Sole 24 Ore raccoglie i capolavori horror
“I capolavori della letteratura horror” saranno in edicola da domani e il primo libro sarà “L’esorcista” di William Peter Blatty
Da domani Il Sole 24 Ore presenta ai lettori che amano la letteratura dell’incubo “I capolavori della letteratura horror”, una collana di 20 volumi dedicati ai grandi classici che hanno fatto la storia
del genere, dagli horror/ thriller fino ai romanzi più contemporanei. Inaugura la collana “L’esorcista”, di William Peter Blatty, romanzo che ha fatto la storia dell’horror e che è famoso per il film
datato 1973. La campagna pubblicitaria è stata curata da McCann e pianificata sui principali quotidiani nazionali e locali e sui canali televisivi Fox, Fox Crime, Rai4 e Horror Channel.
dida
La prima serata del venerdì di Rai2 è ancora all’insegna di Rex. Dopo il successo della settima serie italiana da venerdì scorso ha preso il via l’ottava stagione del telefilm ancora firmata dai Manetti Bros. La serie racconta le avventure del cane poliziotto più amato del piccolo schermo, affiancato anche in questa occasione da Francesco Arca, che torna nel ruolo del commissario Marco Terzani, e da Domenico Fortunato. Novità di questa nuova serie sarà il passaggio dal “giallo di investigazione” al più vivace “poliziesco di azione”. Anche la scelta di rendere Rex e il Commissario Terzani le punte di diamante di una squadra di poliziotti viene puntualizzata e sviluppata pienamente, consentendo ad ogni personaggio di sviluppare al meglio la propria qualità specifica. Così anche i personaggi che indagano al fianco di Rex e Terzani come il simpatico vice commissario Alberto Monterosso, lo psicologo Carlo Papini, il sarcastico Primo Dirigente di Polizia Annamaria Fiori e il medico legale femminista Sonia Randalli, appaiono maturati e arricchiti. ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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MARKET PLACE
il servizio ha annunciato la partenza della propria versione beta nel nostro paese
Debutta in Italia il servizio di video on demand nato in Spagna
Con Wuaki.tv, la sfida si fa sempre più agguerrita
Il catalogo conterrà gli ultimi film hollywoodiani e il meglio delle serie tv e della produzione cinematografica europea di Davide De Vecchi
Wuaki.tv, servizio video on demand nato in Spagna dove ha 1,4 milioni di clienti, ma appartenente al gruppo giapponese Rakuten, dopo essere approdato in Francia, è arrivato in Italia. In attesa di Netflix - che però dovrebbe sbarcare in Italia non prima del 2016 - al panorama di piattaforme di video on demand in streaming in Italia si aggiunge un altro operatore, che va a fare compagnia a servizi come Chili.Tv, Infinity di Mediaset, Sky Online, Timvision, Google Play. La realtà appartenente al colosso giapponese dell’ecommerce (terzo operatore globale) ha dunque annunciato la partenza della propria versione Beta in Italia. Il servizio completo viene reso disponibile su una gamma di dispositivi che va dagli smart tv, alle console, fino a ta-
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josep Mitjà blet, smartphone e laptop. Wuaki. tv offrirà film e serie tv tramite il servizio video on demand transazionale. Quindi, un modello sarà simile a quello di Chili.Tv, dove si paga solo per ciò che si vede. I numeri di questo mercato, in Italia, sono in crescita, ma chi si aspettava per il 2014 la svolta della tv on demand in streaming, alla fine ha dovuto prendere atto che non è andata proprio così. Non è bastato l’arrivo sulla scena delle nuo-
ve offerte di big player come Mediaset (con Infinity) e di Sky (con Skyonline) e neppure lo sviluppo crescente di Chili Tv o Timvision. Certo, che si tratti di dati in crescita è assodato e a dirlo sono innanzitutto i numeri disponibili su quello che dovrebbe essere il principale strumento di questo nuovo mercato: le smart tv connesse a internet. I numeri elaborati dallo studio Frasi su dati Auditel indicano un aumento da 330 mila a 2,4 milioni nel numero di persone che hanno seguito la programmazione televisiva da una tv connessa alla rete. Dall’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano arrivano altre cifre che vanno in questa direzione: secondo le ultime, stime le tv connesse a internet, a fine 2014, si sarebbero attestate sui 5,9 milioni, con un aumento del 40% circa rispetto al 2013. E a proposito della new entry Wuaki.tv, Josep Mitjà, cofondatore di Wuaki.tv, ha dichiarato: «L’Italia rappresenta, per noi, un mercato di grande interesse per quanto concerne la tv non lineare. Il settore attraversa una fase di continuo sviluppo che crescerà sempre di più con l’aumentare della penetrazione della banda larga. Siamo lieti di lanciare Wuaki.tv anche in Italia e siamo convinti di attrarre un elevato numero di utenti. Di fatto, il nostro catalogo conterrà gli ultimi film hollywoodiani, ma anche il meglio delle serie tv e della produzione cinematografica europea. Il fatto di dare spazio anche a produzioni europee rappresenta, per noi, una vera e propria missione culturale» ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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MARKET PLACE
una duplice interpretazione della donna contemporanea
Silvian Heach: primaveraestate in “black and white” Un vero “mood” contemporaneo ed essenziale che rende omaggio al protagonista indiscusso degli scatti: il denim di Marianna Marcovich
Il gruppo Arav ha presentato le campagne pubblicitarie per la primavera-estate 2015 dei marmod tetueros doloreing chiEd Silvian Heach Silvian Heeum zzriusto duisl ach Denim: scatti in bianco e nero che offrono due diverse interpretazioni della donna contemporanea. Sensualità ed eleganza sono gli elementi che connotano la campagna pubblicitaria Silvian Heach attraverso un mood ispirato allo stile sensuale, femminile e allo stesso tempo fresco di Brigitte Bardot, stella del cinema internazionale e indiscussa icona di bellezza degli anni ’50. L’immagine raffinata e glamour della modella che interpreta
la collezione SS15 Silvian Heach, enfatizzata dalla scelta cromatica del bianco e nero, rappresenta un evidente richiamo al fascino delle dive del passato. La campagna Silvian Heach Denim racconta una donna giovane, indipendente e urbanchic che non rinuncia alla sua femminilità. Un “mood” contemporaneo ed essenziale che rende omaggio al protagonista indiscusso degli scatti: il denim. Una linea che si distingue per forme nette e pulite e per lavaggi esclusivi, che negli scatti si esprime attraverso denim effetto used con strappi e applicazioni per un look più grintoso o in versione più chic con una delicata stampa a pois. La
stesso sfondo delle campagne Silvian Heach e Silvian Heach Denim è stato scelto anche per realizzare gli scatti della campagna SS15 Silvian Heach eyewear, dove la sensualità della modella viene esaltata da un occhiale da vista della linea butterfly, realizzato in acetato di cellulosa e arricchito da applicazioni che aggiungono un tocco glam al look di ogni donna. La campagna SS 2015 sarà pianificata su tutte le maggiori testate nazionali mentre sul canale web sarà al centro di operazioni mirate.
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REAL RESULTS
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MARKET PLACE
Enrico Deluchi
Il leader mondiale nelle soluzioni di imaging ha annunciato di aver siglato un accordo per l’esposizione
Le nove tappe visuali di Canon per Expo 2015 Avrà il ruolo di Imaging Sponsor. Confermando la mission di affiancare utenti, professionisti e aziende che desiderano usare il potere delle immagini per condividere emozioni e lavorare meglio grazie a tecnologie e servizi innovativi di Vera Modesto
Canon, leader mondiale nelle soluzioni di imaging, ha annunciato di aver siglato un accordo di partnership con Expo Milano 2015, che la vedrà protagonista attiva della manifestazione con il ruolo di Imaging Sponsor. Con questa partnership, Canon riconferma la propria missione di affiancare utenti finali, professionisti e aziende che desiderano usare il potere delle immagini per condividere emozioni e la-
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vorare meglio grazie a tecnologie e servizi innovativi. «Da oltre settant’anni la filosofia di Canon racchiusa nella parola Kyosei ci invita a contribuire al benessere della società e dell’ambiente - commenta Enrico Deluchi, Amministratore Delegato e Presidente di Canon Italia -. Il pianeta si nutre anche mostrandolo e la nostra partecipazione a Expo 2015 vuole raccontare, con un linguaggio universale e utilizzando la for-
za delle immagini, i cluster tematici che formeranno il percorso di Expo. I visitatori saranno guidati attraverso nove tappe visuali che identificano i temi e le filiere alimentari rappresentative di tutti i Paesi partecipanti. Quindi, ecco un elenco formato da riso, cacao, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, biomediterraneo, isole mare e cibo e zone aride. Il nostro compito sarà quello di consentire a queste immagi-
ni, realizzate da alcuni tra i più importanti fotografi al mondo, di esprimere tutta la loro forza e potenza grazie alle nostre tecniche di stampa». Un ruolo duplice Un altro obiettivo di Canon è riuscire a a valorizzare le immagini dei padiglioni che Expo dedicherà ai nove cluster tematici grazie ad altrettante eccellenze internazionali della fotografia come Irene Kung,
Martin Parr, Ferdinando Scianna, Alex Webb, Sebastiao Salgado, Alessandra Sanguinetti, George Steinmetz, Gianni Berengo Gardin e Joel Meyerowitz. Per trasmettere tutta la forza delle immagini racchiusa nel lavoro di questi importanti fotografi, Canon ha messo a disposizione una tra le sue più innovative tecnologie di stampa, la soluzione Océ Arizona, che grazie alla possibilità di stampa su qualsiasi formato e supporto, ha permesso di ottenere il massimo impatto dalle fotografie scelte. All’interno del Media Center, allestito in collaborazione con Manpower, Canon offrirà ai giornalisti, ai fotografi professionisti e agli enti accreditati all’evento un importante supporto gestionale e tecnico attraverso aree a loro dedicate, per operare con tranquillità e sicurezza durante tutta la manifestazione grazie alle ultime soluzioni Poi, lo spazio dedicato ai giornalisti sarà attrezzato con le ultime soluzioni di storage in cloud, per poter ricevere in tempo reale, attra-
verso un portale di news room, tutte le informazioni relative alla manifestazione e poterle condividere o stampare immediatamente, con la tecnologia messa a disposizione da Canon. Fotografi e operatori broadcasting riceveranno il supporto necessario per svolgere al meglio il proprio lavoro, usufruendo di uno spazio esclusivo, fornito di connettività internet per l’invio diretto delle immagini alle redazioni. Inol-
tre, ogni fotografo accreditato potrà avere la garanzia di portare a termine il proprio lavoro con strumenti in piena efficienza anche grazie ad un servizio tecnico dedicato alle necessità più immediate e urgenti. le immagini dei padiglioni dell’azienda all’expo
nella foto qui sotto, il fotografo joel meyerowitz, una delle eccellenze del settore chiamata a rappresentare i cluster tematici che canon valorizzerà nel corso dell’expo
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EFFETTO CINEMA
C’È UNA R E T E CHE S I CO NF E R M A L’ OT TAVA I N PR I M E TI M E C O N P I Ù D I 3 . 5 0 0 F I L M A L L’ A N N O O LT R E A C I C L I M A R ATO N E , R U B R I C H E E A P P R O F O N D I M E N T I . PIANIFICANDO SU IRIS R A G G I U N G E R A I O G N I G I O R N O T U T T I G L I A P PA S S I O N AT I DELLE EMOZIONI DEL GRANDE SCHERMO.
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COVER STORY
Centri Media La Social Audience Analysis secondo MEC di
Daniele Bologna
In questi anni i social network, anche grazie al mobile, hanno raggiunto significativi livelli di diffusione. Il 78% degli italiani, maggiori di 14 anni, dichiara di conoscerne l’esistenza, il 49% ha un profilo personale Facebook e il 23% si collega ad un social ogni giorno (fonte Eurisko, 2014). Ciò significa che gran par-
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Una nuova modalità di analisi che permette di utilizzare i social data, incrociarli con i generi delle serie televisive più seguite e conoscere non solo il profilo dei fan, ma anche gli interessi e i brand a loro più affini
te della popolazione sceglie di condividere quotidianamente le proprie informazioni e i propri interessi su una piattaforma digitale che diventa aggre-
gatore di una grande quantità di dati estremamente trasversale. Aggregare e leggere le tracce lasciate dai comportamenti di questi utenti permette di defi-
nirne la personalità, le caratteristiche demografiche e comportamentali con un’accuratezza che in molti casi può arrivare al 95% (fonte “You are what you like”, Cambridge University, marzo 2013). Cubeyou - start up con sedi a Milano e San Francisco - si è specializzata nell’analisi di segmenti di popolazione sulla base di un campione di ricerca tratto dai
social network che, partendo dal monitoraggio di tutte le azioni pubbliche di un campione rappresentativo di user (i.e. “like”, “share”, “comment”) genera, attraverso un algoritmo, le inferenze statistiche sul bacino di riferimento. MEC ha trasformato questo strumento di data mining in un nuovo servizio offerto ai propri clienti: la Social Audience Analysis,
che permette di profilare il proprio target e quello dei principali competitor attraverso l’analisi delle pagine social. «I vantaggi di questo nuovo approccio d’analisi sono molteplici: la possibilità di delineare concretamente il target di comunicazione attraverso i veri comportamenti sul Social media permette, ad esempio, di ottimizzare la distribuzione dei messag-
gi e di guidare la creazione di nuovi contenuti editoriali, favorendo quindi la relazione nel tempo e riducendo i costi di acquisizione per fan (CPF) delle campagne social», afferma Julian Prat, Chief Strategy Officer di MEC. Il servizio di Social Audience Analysis è stato testato con successo da MEC indagando uno dei fenomeni emergenti più interessanti: la4
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COVER STORY
passione per le Tv Series. Individuati sei generi Sono stati individuati sei generi: Crime (i.e. “Gomorra”), Comedy (i.e. “The Big Ben Theory”), Teen Drama (i.e. “Violetta”), Horror (i.e. “The Walking Dead”), Action (i.e. “Breaking Bad”) e Fantasy (i.e. “Game of Thrones”), le cui fanbase di Facebook sono state la fonte dei dati che hanno alimentato l’analisi. La prima evidenza riscontrata riguarda il genere più amato, a sorpresa il Crime, con 9,5 milioni di utenti Facebook; seguono la Comedy, che vanta una community virtuale di 5,9 milioni, e la Teen, con 4 milioni di giovani fan. Le informazioni socio-demografiche pubbliche, dunque accessibili, sono sesso, età, istruzione e stato civile. A titolo esemplificativo, sappiamo che la Comedy ha un seguito più sbilanciato sulla componente maschile (55%), giovane, tra i 17 e i 28 anni, composto da single (55%) e laureati (66%). Il genere più femminile è il Teen Drama (86% dei fan), seguono Fantasy (65%) e Crime (58%). Se l’Action è sicuramente un territorio maschile (63%), l’Horror è invece tra i generi più bilanciati (56% uomini e 44% donne). Guardando all’età dei fan, la passio-
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Teen, Fantasy e Crime sono i generi più seguiti dalle donne sui social, Comedy e Teen quelli con l’età media più giovane
MEC Social Audience Analysis – Base: utenti social interessati alle serie TV
L’analisi dell’affinità sui profili psicografici permette di identificare per ogni genere di serie TV gli interessi degli utenti social
MEC Social Audience Analysis – Base: utenti social interessati alle serie TV
ne per le Tv Series risulta molto trasversale, coinvolge, infatti, utenti dai 13 ai 58 anni. I generi mostrano, però, forti differenze in termini di affinità a diverse classi di età: naturalmente, il Teen Drama coinvolge il pubblico più giovane, così come la Comedy. Crime e Action vantano, invece, un pubblico più maturo, mentre gli spettatori di Hor-
ror e Fantasy sono giovani-adulti. Le informazioni condivise dagli utenti consentono di approfondire l’analisi dei nostri target di comunicazione in modo molto dettagliato. Lo studio permette, infatti, di profilare le diverse audience anche a seconda dei mezzi di comunicazione fruiti, ricostruendone un dettaglio estremamen-
te accurato. Attraverso le analisi statistiche effettuate sulle audience di ogni tipologia possiamo anche scoprire, ad esempio, che gli appassionati di Crime (l’audience, ricordiamo, più matura) sono anche assidui fruitori di radio e stampa. Mentre i fan di serie Fantasy dimostrano con i propri comportamenti social di non essere
particolarmente affini alla stampa periodica. Scendendo più in profondità nei consumi mediatici dei differenti cluster è possibile ad esempio indagare quali sono le fonti di informazione online più affini per ognuno, scoprendo che gli amanti dei teen drama consultano Grazia. it, che tra gli appassionati di Action è forte l’interesse verso il Post.it, che per il Crime l’attenzione è rivolta a Tgcom24, che il pubblico delle serie Horror consulta YouMovies.it mentre gli appassionati di Comedy seguono Fanpage.it Molteplici potenzialità Le potenzialità dell’analisi sono molteplici, poiché i fan hanno l’opportunità di esprimere le proprie preferenze e le proprie passioni nell’ambito di qualsiasi categoria merceologica e brand. Un’attenta analisi dei dati raccolti consente di mappare le aree di interesse più affini ad ogni bacino, permettendo di scoprire così che gli spettatori di Crime sono anche Food Lover, mentre i fan Fantasy si rivelano amanti dei motori e follower di personaggi noti. Le appassionate di Teen Drama sono anche le più coinvolte dalla moda, l’audience di Action invece, dall’arte, soprattutto quella moderna. Qualsiasi area di inte-
resse può essere esplorata verticalmente fino ad individuare la prossimità dei diversi cluster d’analisi a specifici brand. Ricorre tra gli amanti del Crime l’apprezzamento espresso per i profili Ferrero (i.e. Nutella, Barrette Kinder) o Barilla (i.e. Pan di Stelle). I fan del genere Horror sono, invece, accumunati da una disposizione positiva nei confronti dei parchi a tema (i.e. Gardaland) o dei viaggi in generale (i.e. London). Il pubblico dell’Action mostra interesse per la tecnologia (i.e. iTunes, Samsung). E’ inoltre possibile individuare i brand che presentano una maggiore affinità con il target individuato. Nel nostro caso gli appassionati di teen, ad esempio, sono
spesso videogamer, con un debole per “Just Dance” e “The Sims”, interessati alla moda (Converse e Zara i brand più seguiti). Conclude Julian Prat: «Risulta dunque, evidente la potenzialità di questo strumento: una tale profondità d’analisi su un target di comunicazione sarebbe possibile solo attraverso un numero illimitato di interviste e domande ad un campione di ricerca dalle numeriche irrealistiche. Le informazioni generate naturalmente dalle community social forniscono, invece, un’alternativa molto ricca, un panel estremamente dettagliato dal perimetro aperto, che apre a molteplici sperimentazioni d’analisi».
julian prat
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COM PANY
L’originale pitch battle internazionale si svolgerà all’interno del GEC 2015
Ninja Marketing presenta “La Battaglia delle Idee”
Il prossimo 18 marzo giovani imprenditori e rappresentanti della industry digitale e creativa si riuniscono a Milano per una giornata di formazione, idee da inseguire e tanta musica rap. Un’iniziativa coinvolgente e innovativa
di Daniele Bologna
Dopo il successo delle due precedenti edizioni di Napoli e Salerno approda a Milano “La Battaglia delle Idee powered by Quag”, la manifestazione dedicata alla cultura imprenditoriale innovativa in cui la competizione fra idee d’impresa diventa spettacolo. Orga-
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nizzato da Ninja Marketing e Ninja Academy , realtà di riferimento nell’editoria e nella formazione innovativa, l’evento si terrà il 18 marzo al MiCo di Milano, all’interno del Global Entrepreneurship Congress, l’evento internazionale gratuito sull’imprenditoria che dal 16 al 19 marzo approda per la prima volta in Italia.
Le dodici startup selezionate per partecipare alla #BattleMI da Ninja Marketing e Kauffman Foundation, patron del GEC, si confronteranno a tempo di musica rap di fronte ad un pubblico di duemila persone e oltre duecento potenziali investitori di 150 Paesi con l’obiettivo di vincere premi utili ad avviare il proprio
Comprendere i cambiamenti: Ninja Marketing & Ninja Academy
Ecco il il magazine di riferimento degli innovatori digitali, da prima che esistesse YouTube: una risorsa indispensabile per comprendere i cambiamenti in atto nel settore del marketing e della comunicazione e restare aggiornati sull’innovazione tecnologica e sociale alla base dell’evoluzione rapidissima a cui stiamo assistendo. Ninja Marketing è oggi una grande business community che coinvolge 50 mila professionisti ed è con Ninja Academy leader nella formazione online con oltre 15 mila iscritti ai suoi corsi.
progetto d’impresa. Maestra di Cerimonia della Battaglia sarà Kris Grove, speaker radiofonica di Radio 105 ed ex volto di Mtv. Main sponsor dell’evento è Quag , il social network dove puoi interagire con persone che non conosci partendo da interessi comuni e dove puoi costruire una tua rete di contatti con le persone con cui ti senti più in sintonia. Aspiranti startupper, imprenditori e professionisti potranno poi assistere gratuitamente a workshop e seminari tenuti da rappresentanti della scena digitale internazionale che si terranno nello spazio Ninja Academy del MiCo, oltre agli incontri previsti dal programma del GEC. «Continuiamo a perseguire l’obiettivo di portare un’ondata di innovazione, tecnologia e creatività in Italia, permettendo agli startup-
per di entrare in contatto con potenziali investitori e con la digital industry globale - dichiara Mirko Pallera, Ceo e co-fondatore di Ninja Marketing -. Sono felice di poter proporre il format de “La Battaglia delle Idee”, quest’anno alla sua terza edizione, nella capitale italiana del business come main event di una manifestazione così importante come il GEC». Le due idee vincitrici, decretate dal pubblico presente e dalla giuria tecnica, vinceranno prodotti, servizi e consulenza: premi utili a far decollare l’idea offerti da OVH , Microsoft , Ninja Academy , Viralbeat , MailUp , Argoserv , Talent Garden , Direzione Ostinata , Elatos. E non mancheranno premi di partecipazione per le altre startup e per il pubblico presente in sala.
una spinta alla crescita delle start up
in questa foto mirko pallera, ceo e cofondatore di Ninja marketing
Quag, il dialogo su ciò che ci sta a cuore
Quag è il social network dove puoi interagire con persone che non conosci partendo da interessi comuni e dove puoi costruire una tua rete di contatti con le persone con cui ti senti più in sintonia. Il progetto è online dal marzo del 2013 ed è sviluppato in Italia da un team italiano. Su Quag si dialoga delle cose che stanno più a cuore, si condividono post, video, link, si chiedono opinioni e consigli, si raccontano le proprie emozioni. A differenza degli altri social network, Quag è nativamente strutturato per raccogliere e analizzare segnali di sintonia
GEC 2015, raduno delle startup di tutto il mondo
Il Global Entrepreneurship Congress, promosso da Kauffman Foundation e organizzato in Italia da META Group, è in pochi anni diventato il principale raduno di startup di tutto il mondo, durante il quale imprenditori, investitori, ricercatori, opinion leader e politici lavorano insieme per dare vita alle idee, stimolare la crescita economica ed estendere il benessere umano. ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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ME DIA
sono sempre più richieste le società che analizzano i profili social pubblici alla ricerca di loghi e brand nelle foto
Aperta la caccia al selfie: le informazioni stanno qui Attraverso l’utilizzo di software di “image recognition” si può riconoscere la presenza di un marchio in uno scatto anche se questo non è accompagnato da riferimenti testuali diretti, come citazioni nel post o hashtag
di Luca Anelli
Rimane il fenomeno del momento. In un autoscatto, magari postato sui social network, possono nascondersi informazioni molto preziose per grandi e piccoli marchi. Indicazioni sotto traccia, che raccontano il comportamento dei consumatori e che, una volta ripescate attraverso l’analisi delle immagini, possono dettare nuove strategie aziendali o indirizzare le ma-
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jor su specifiche campagne pubblicitarie. Per questo motivo, la caccia ai selfie da parte delle aziende è cominciata. E sempre più spesso, le stesse aziende si rivolgono a società che si occupano di analizzare i profili social pubblici alla ricerca di loghi e brand che appaiono sulle nostre fotografie. Come avviene? Attraverso l’uso di software di “image recognition” - simili a quelli che Facebook usa per il riconoscimento dei vol-
ti quando ci suggerisce di taggare una foto - che sono in grado di riconoscere la presenza di un marchio in uno scatto anche se questo non è accompagnato da riferimenti testuali diretti, come citazioni nel post o hashtag. Società come le americane Ditto Labs e Piqora hanno fatto di questa tecnologia un business, concentrandosi soprattutto sui social network che prediligono l’uso delle immagini come Instagram, Pinterest e Tum-
blr. E riuscendo a conquistarsi clienti “pesanti” come Coca-Cola, adidas, Cadillac e Kraf, solo per citarne alcuni. Scandagliando la valanga di fotografie che quotidianamente vengono pubblicate sui profili social - è stato calcolato che siano all’incirca 1,8 miliardi al giorno -, riescono a fare indagini di mercato molto dettagliate. Un’”arma” che, nell’era in cui a dominare il web sono le immagini, fa gola a qualsiasi direttore
di un ufficio marketing. «Uno degli aspetti più interessanti è che questi dati possono essere incrociati - spiega Gaia Rubera professore associato di marketing all’Università Bocconi di Milano -. E’ così che le aziende possono ricavare moltissime informazioni, come l’orario in cui la foto è stata scattata, se l’autore era in compagnia o da solo e se il marchio è associato a un preciso stato d’animo. Non solo: analizzando i selfie, solo per fare un esempio tra i tanti, adidas ha scoperto che il 13% dei propri clienti è anche un fan di Justin Bieber, Heineken ha capito che i fan dei Metallica preferiscono la propria birra, mentre quelli di Beyoncé sono gran bevitori di Smirnoff Ice». Un caso pratico di come le aziende sfruttino queste informazioni è quello dell’americana Chobani, produttrice di yogurt. Quando i marketers del gruppo hanno scoperto che molte persone negli Stati Uniti pubblicano selfie mentre sono in macchina e mangiano yogurt, hanno deciso di creare una linea di confezioni pensata apposta per essere consumata in automobile. Oppure c’è il caso
di una major statunitense di bevande gassate che ha assoldato Ditto Labs per scoprire come gli adolescenti interagiscono con il loro marchio: una ricerca che ha portato a un radicale cambio di strategia nelle sponsorizzazioni e nel design delle bottiglie. Una frontiera da superare Anche in Italia si comincia a esplorare questa nuova frontiera del marketing. «Abbiamo ricevuto molte richieste da parte di marchi italiani spiega Benjamin Shannon, di Ditto Labs - e l’attenzione per la nostra tecnologia è forte ache da voi. In Italia i più interessati sono i brand del lusso, che hanno uffici marketing molto esperti e che vogliono sfruttare le foto per avere vantaggi sulla concorrenza». In effetti, se da una parte questa tecnologia può essere usata per conoscere meglio i propri clienti, dall’altra può essere sfruttata anche per “studiare” gli avversari. A far discutere sono gli aspetti legati alla privacy, che hanno già sollevato polemiche. Perché a molti l’idea che le aziende scavino nelle immagini di
gaia rubera
vita quotidiana alla ricerca di informazioni commerciali non piace. L’accusa è quella di sfruttare i selfie a fini commerciali, senza chiedere alcun tipo di autorizzazione agli utenti. Ditto Labs ha però spiegato che si tratta di analisi che vengono svolte esclusivamente su profili pubblici e che da anni si fanno ricerche di mercato utilizzando le informazioni che tutti i giorni pubblichiamo sui social. «La reazione immediata è quella di sentirsi controllati in tutto, anche nella sfera privata aggiunge Gaia Rubera -, ma la scelta, alla fine, è sempre del consumatore: anche nel momento in cui pubblichiamo una foto online, dobbiamo assumerci la responsabilità di quello che facciamo». ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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MARKET PLACE
Il .web si classifica come il più richiesto del 2014. Boom per il .cloud e per le estensioni tecnologiche all’inizio del m2015 di Pietro Castagna
Aruba S.p.A., leader nei servizi di web hosting, email, PEC e registrazione domini, ha indagato su quali siano state nel corso dell’intero 2014 le estensioni più richieste
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L’arrivo del .cloud ha influito sul trend delle richieste per le estensioni in ambito tecH
Aruba rivela i nuovi trend relativi ai domini gTLD dagli internauti, avendo offerto loro la possibilità di esprimere la propria wishlist in riferimento ai nuovi gTLD (Generic Top Level Domain). Ne emergono interessanti dati, come il fatto che tra il 17 dicembre 2013 e l’11 dicembre 2014 è cresciuto
sempre di più il numero dei privati interessati alle nuove estensioni: si tratta del 43% dei richiedenti totali, a fronte del 27% delle aziende e del 30% dei lavoratori autonomi. Poi, tra le estensioni più richieste spicca il .web che si dimostra il più gettonato nei settori delle web agency, del marketing e della tecnologia. Trattandosi, infatti, di uno dei gTLD più generici, si presta alle richieste dei mercati più disparati. Il settore relativo a “commercio e prodotti” si è dimostrato particolarmente ricettivo alle nuove estensioni e specialmente ai domini .shop e .store,
indispensabili per identificare il proprio core business. Richiede un discorso a se stante l’estensione .cloud che, dopo essere stata conquistata da Aruba nel novembre 2014, ha fatto percepire un netto incremento delle richieste ad esso associate. Infatti il .cloud, che consente di identificare in modo inconfondibile il proprio mercato di riferimento, assicura la massima visibilità anche in vista di uno scenario futuro sempre più competitivo ed è particolarmente ambito da professionisti quanto da privati sempre più consapevoli che il cloud stia diventando sinonimo
di internet. L’arrivo del .cloud nel mercato ha influito sull’aumento generale delle richieste per le estensioni legate all’ambio tecnologico: .mobile, .solutions e .technology sono state le più ricercate tra novembre 2014 e gennaio 2015, ma particolarmente ambite sono state anche le estensioni .app, .software e .site. Oggi Internet non ha più confini: sono più di 1.300 i nuovi domini di primo livello che sono arrivati o che arriveranno a breve sul mercato, grazie al proces-
so di liberalizzazione dei top level domain iniziato ormai due anni fa. Aruba continua a dare la possibilità a quanti interessati di differenziarsi nel proprio settore e scegliere l’estensione più adatta al proprio business.
la corsa alla registrazione
fra le estensioni più richieste spiccano .mobile, .technology, .app e .solutions
who’s who Un network in grado
di ospitare circa 60.000 server
Aruba S.p.A., fondata nel 1994, è la prima società in Italia per i servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini. La società gestisce oltre 2 milioni di domini, 6 milioni di caselle e-mail, 3,8 milioni di caselle PEC, 20.000 server e un totale di oltre 2 milioni di clienti. La società è attiva sui principali mercati europei quali Francia, Inghilterra e Germania e vanta la leadership in Repubblica Ceca e Slovacca e una presenza consolidata in Polonia e Ungheria. In aggiunta ai servizi di web hosting, Aruba fornisce anche servizi di server dedicati, housing e colocation, servizi managed, firma digitale, conservazione sostitutiva e produzione di smart-card. Dal 2011 ha ampliato la sua offerta con servizi Cloud e nel 2014 è diventata Registro ufficiale della prestigiosa estensione “.cloud”. Aruba ha una grande esperienza nella gestione dei data center, disponendo di un network europeo in grado di ospitare circa 60.000 server. ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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Ogni giorno dalle 7 del mattino 12 appuntamenti di informazione sportiva, approfondimenti, rubriche.
PREMIUM SPORT EDICOLA Rassegna stampa, video e reportage per sapere tutto dai campi e interagire con domande e commenti.
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LINK curiosità
scenari/2
Per chi se lo fosse perso, il trend topic della scorsa settimana è stato #thedress. E la domanda sorge spontanea: come possono 25 milioni di persone voler davvero commentare un semplice vestito?
Sta cambiando il nostro modo di lavorare e vivere, ma nonostante tutto sono in pochi a capirne la portata o, addirittura, il significato. Può essere utile, allora, il contributo di Mike Sutcliff, “guru” del digitale ma sopratutto Ceo di Accenture Digital. Perché la trasformazione digitale, definita da Altimeter Group come “lo sforzo formale di rinnovare la visione di business, i modelli e gli investimenti per una nuova economia digitale”, implica che dobbiamo ristrutturare la nostra azienda per tenerla al passo. Tanto, anche se non lo facciamo, sarà essa (la trasformazione) a farlo per noi.
#thedress, il nulla (digitale) al potere
La trasformazione digitale: 7 lezioni
NYTIMES.COM
scenari/1
Una volta erano disruptors... E’ una vecchia storia: chi “da giovane” è stato un rivoluzionario, con il passare del tempo, e l’aumento del benessere, tende sempre meno alla rivoluzione e sempre più alla conservazione. La stessa cosa accade, a quanto pare, alle aziende, anche quelle considerate più “disruptive”che oggi, man mano che diventano più affermate e rispettabili, si trovano a fronteggiare, a loro volta, l’attacco di altri fornitori di servizi intenzionati a trasformare ulteriormente il business. Qualche esempio: per Fb c’è Ello, per AirBnb c’è Homeaway, per Uber c’è Lyft e così via...
MARKETINGMAGAZINE.CO.UK
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HUFFINGTONPOST.COM
internet & censura
Google riammette il porno sui blog Alla fine, meglio il porno. E’ quanto hanno dovuto pensare dalle parti di Google, sopratutto dopo che gli utenti di Blogger hanno tempestato BigG per protesta contro la decisione di oscurare i blog a luci rosse.
TIME.COM ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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in collaborazione con
Quali sono le best practice per la privacy nell’ambiente del
programmatIC buying Il programmatic buying e il superset dell’“online behavioural advertising” si basano su grandi quantità di dati consumer anonimi. Sia i consumatori che gli inserzionisti possono sollevare delle preoccupazioni circa l’uso corretto di questi dati e la tutela della privacy. Il Digital Advertising Alliance ha sviluppato importanti linee guida OBA a cui ogni azienda di programmatic buying responsabile aderisce.
I CONSUMATORI HANNO IL POTERE DI SCELTA E DI CONTROLLO Sotto le policy OBA del DAA, tutte le aziende di programmatic buying conformi permettono ai consumatori di:
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• Sapere quali sono le aziende di programmatic buying e saperne di più sulle loro pubblicità e le loro policy sulla privacy. • Verificare se hanno già effettuato l’opt out da aziende coinvolte.
Responsabilità first-PArty Il DAA definise organizzazioni “first party” quelle realtà che “gestiscono siti web e/o esercitano il controllo su altri siti affiliati”. Insieme
• Effettuare l’opt out dalle pubblicità browser-enabled e interest-based, da alcune o tutte le imprese coinvolte, utilizzando i cookie di opt-out per memorizzare le preferenze nel loro browser.
ai loro partner di programmatic buying, le aziende fist party hanno la responsabilità di informare i consumatori perché siano consapevoli che le OBA sono applicate sul sito che stanno visitando e di fornire loro un mezzo per
esercitare la scelta per quanto riguarda la raccolta e l’utilizzo dei loro dati per finalità OBA. Inoltre, le aziende first party dovrebbero ottenere materialmente il consenso dei consumatori prima di cambiare la loro raccolta di dati OBA e le loro
Inoltre, le aziende first party dovrebbero ottenere materialmente il consenso dei consumatori prima di cambiare la loro raccolta di dati OBA e le loro policy di utilizzo
policy di utilizzo.
Nota: In questo paper definiamo come “contesto” l’insieme degli attributi mutevoli che non dipendono né dal consumatore, né dall’inserzionista o dalla campagna. Per esempio: un contenuto che appare accanto a un annuncio pubblicitario, il device su cui si visualizza l’annuncio, l’orario, il giorno della settimana, il tempo atmosferico, le condizioni di Borsa o altri eventi significativi recenti.
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LINK SCENARI
TELEVISIONE
E’ dal secondo trimestre 2011 che il Pil non cresceva. Gli economisti vedono l’uscita dal tunnel nei primi tre mesi del 2015. Mentre migliorano le opinioni dei consumatori e delle imprese.
Resteranno i marchi, i loghi dei Tg e anche i conduttori. Ma per l’informazione Rai sarà rivoluzione. «Dopo 35 anni - ha spiegato il direttore generale Luigi Gubitosi - cade un muro»; e dal muro, ovviamente, anche alcune poltrone e molte direzioni. Due soli direttori - tanto per cominciare - invece che 6, e 12 vice invece che 32: saranno loro a dirigere le due newsroom dell’informazione pubblica - votate dal Cda Rai a Milano -: una accorperà l’informazione del Tg1, del Tg2 e di Tg Parlamento, l’altra del Tg3, del Tg Regionale e di Rainews 24.
Italia, forse, fuori dalla recessione
Cambiano i tg in Viale Mazzini
REPUBBLICA.IT
musica
MusixMatch ora conquista Spotify Sempre più grande. MusixMatch arriva alla conquista anche di Spotify. La startup bolognese fondata da Max Ciociola, e che con la sua app consente di visualizzare i testi delle canzoni oltre che di riconoscerle, ha stretto una collaborazione con la famosa società che consente di ascoltare musica in streaming. Spotify ha lanciato il nuovo aggiornamento dell’applicazione per desktop: grazie alla collaborazione con Musixmatch, e grazie al suo immenso database di testi, gli utenti andranno a ritmo con la musica che stanno ascoltando.
CORRIERE.IT
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LASTAMPA.IT
concessionarie
Lettera 43 sceglie 24OreWebSystem
PRIMAONLINE.IT
News 3.0 affida la raccolta pubblicitaria del quotidiano online Lettera43 a WebSystem, la divisione digital della concessionaria pubblicitaria del Gruppo 24 Ore System Advertising.
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Il successo delle falsità nel panorama media digitale
Il complicato problema dei contenuti virali
Gigacom, blog-related media company di San Francisco, analizza la questione della profusione di “bufale” nello spazio online. E del perché agli utenti non sembra interessare se una notizia è vera o no a cura di Valentina Lunardi
Craig Silverman, autore di un libro su giornalismo e il cosidetto “fact-checking” dal titolo “Regret the Error” e columnist per uno spazio omonimo al Poynter Institute, ha realizzato un interessante studio, per il Tow Center for Digital Journalism della Columbia University, sul problema delle mistificazioni e della disinformazione sul web, uno studio che ha fatto. Si tratta di un sondaggio impressionante su come il desiderio di raggiungere alte performance di visualizzazioni e online engagement costringa molti media a condividere e immettere nello spazio digitale notizie false. Nel preambolo della sua relazione, Silverman sottolinea che, mentre normalmente ci si aspetta dalle compagnie news che diffondano “contenuti accurati e di qualità” riguardanti mondo che ci circonda, molte aziende media, non soltanto considerando i parvenu digital ma anche giornali e magazine tradizio-
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nali, persistono nel distribuire informazioni discutibili, anche se si sospetta che siano false: “I siti di notizie dedicano molto più tempo e risorse alla propagazione di notizie contestabili e spesso false, piuttosto che lavorare per verificare e rettificare contenuti virali e rumors online -, ha affermato l’autore dello studio -. Invece di agire come una fonte di informazione accurata, i media online promuovono spesso la disinformazione nel tentativo di indirizzare il traffico e il social engagement”.
L’umana necessità di condividere
Esempi recenti di bufale se ne possono trovare moltissimi, e molte di loro sono state smascherate in un sito aperto dallo stesso Craig Silverman, Emergent.info, un tentativo di creare una sorta di motore di verifica crowdsourced che possa individuare le notizie di dubbia veri-
dicità e determinarne rapidamente il valore o meno. Dalla neve sulle piramidi in Egitto a una donna che avrebbe avuto tre seni, con cadenza più o meno mensile fanno la loro comparsa nuove notizie discutibili, molte delle quali appaiono su alcuni dei principali siti di informazione a livello globale come Cnn e anche Reuters. Come osserva Silverman nel suo rapporto, palesi falsità e voci non verificate non sono una novità per il giornalismo, e sono esistite testate specializzate in questo settore fin dagli albori delle notizie su carta stampata, basti pensare ai tabloid britannici o al National Enquirer. Eppure, una combinazione in parte nuova di fattori ha portato all’esplosione della disinformazione che vediamo continuamente intorno a noi, tra cui l’ascesa del social web e la circolazione di notizie ventiquattro ore al giorno. Silverman cita in particolare l’esempio della scomparsa
del volo 370 della Malesia: “Lo slancio a riempire lo spazio vuoto con qualcosa, soprattutto nelle notizie via cavo, è parte della natura umana, ma dipende anche dalla necessità di soddisfare l’insaziabile domanda del pubblico per nuove informazioni. Tutti noi - i giornalisti e il pubblico - abbiamo cercato di capire cosa fosse successo. Ma i fatti sono scarni e confusi. Così ci siamo impegnati nella creazione di un senso collettivo e nella propagazione di voci per riempire quel vuoto”.
Le notizie false diventano virali
In effetti, siamo tutti diventati una Cnn alternativa: ogni sito web che vuole attirare un pubblico, non importa quanto grande, sente la pressione schiacciante di dover essere il primo a dare una notizia, a prescindere da quanto discutibile possa essere. E più salace o provocatorio è il ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
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contenuto, più è probabile che un editore decida per la sua pubblicazione, nascondendo qualsiasi dubbio o esitazione dietro un titolo interrogativo o la frase è stato riportato che. E poi molti di questi siti potranno raddoppiare il valore di una data notizia, applicando la strategia di raccontare la storia di come sia nata la falsa notizia e come si sia propagata nel mondo. Di tanto in tanto, la tensione tra il desiderio di essere i primi a pubblicare qualcosa che le persone visualizzino e condividano e il desiderio di accuratezza, viene messo a nudo. Nel suo report, Silverman cita
questo processo in un articolo pubblicato nel 2013: “Le ragioni per cui le persone condividono qualcosa in fondo non hanno nulla a che fare con la veridicità di quel contenuto. Se la vostra azienda è stata costruita fin dal primo giorno con l’intenzione di produrre cose che la gente voglia condividere, allora vi sarà sempre compresa una certa quantità di contenuti non veri”.
Confini sfocati
molti siti riescono a raddoppiare il valore di una determinata notizia, applicando una semplice strategia: quella di raccontare una storia che spiega come sia nata la falsa notizia. e come si sia propagata nel mondo. dubbi in rete sull’autenticità della vicenda legata all’“angelo di Kobane” (nella foto a sinistra), una donna, in iraq, che ha diretto un intero battaglione contro le forze dell’isis
una discussione risalente al 2013 tra il fondatore di Gawker Nick Denton e uno dei suoi collaboratori per la scrittura di contenuti, il viral specialist Neetzan Zimmerman, che all’epoca era l’artefice di post che hanno spinto decine di milioni di visitatori unici sul sito, determinando quello che sarebbe diventato virale su decine di social network. Ad un certo punto, dice Zimmerman: “La maggior parte dei contenuti virali richiede al pubblico una certa sospensione dell’incredulità. Il fatto è che i magazzini di contenuti vi-
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rali come BuzzFeed trattano storie inverificabili esattamente perché quello è il tipo di contenuto che diventa virale. La gente non legge quelle storie perché è in cerca di fatti concreti, ma ne fruisce per avere un momento di relax o divertimento. Questo è il ruolo che svolgono nel panorama digitale delle notizie”.
A chi importa se è vero?
In una sezione del suo studio, Silverman parla della psicologia che si cela dietro al meccanismo
per cui ognuno di noi partecipa al processo di distribuzione di bufale, voci e informazioni discutibili, persino i giornalisti. Molti di noi hanno ritwittato notizie o titoli senza verificarle, anche se eravamo consapevoli della loro dubbia veridicità. Spesso è perché siamo di fretta, e il contenuto sembra così interessante che supera la preoccupazione di controllarle. In molti casi, ripubblichiamo e facciamo circolare questi contenuti, perché ad un certo livello vogliamo che siano veri. Vogliamo credere che una donna che ha posato per una foto in Iraq, circolata ampiamente su Twitter con la definizione “l’angelo di Kobane”, in Iraq con un fucile sia la sola che dirige un battaglione contro le forze di ISIS e abbia ucciso centinaia di combattenti. Perché? Perché sarebbe una grande storia. Ed è per questo che il miglior consiglio per i giornalisti - o chiunque altro, se è per questo - quando si tratta di notizie è “Se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è.” In altri casi, però, e questo è il problema principale nel fatto che le società media ridistribuiscano informazioni false, alla stragrande maggioranza delle persone semplicemente non importa se un contenuto è vero o no. Lo condivideranno in ogni caso, perché è divertente o toccante o inquietante. In altre parole, basta che riesca a suscitare qualche tipo di emozione umana. L’editor di Fusion ed ex giornalista di Reuters Felix Salmon ha descritto molto bene
Questo è l’unico grande problema per i tentativi di verifica collettiva, che si tratti di Emergent. info o il recente annuncio di Facebook di intraprendere iniziative contro la diffusione di bufale attraverso il social network: il tentativo di Facebook, in particolare, si basa sul fatto che siano le persone a fare clic su un pulsante e definiscano, così, qualcosa come una potenziale bufala. Ma la maggior parte delle persone non intraprenderanno mai questi tipi di azioni, non solo perché ci vorrebbe uno sforzo da parte loro, ma perché probabilmente nemmeno importa ai più se un certo post è vero o no. Lo condivideranno comunque. Ai vecchi tempi, quando i media ci raggiungevano tramite alcuni canali distinti, come un giornale o una rete televisiva, era facile distinguere la realtà dall’intrattenimento, o il pettegolezzo dalla verità. Di alcune fonti ci si poteva fidare, e di altre no. Ma ora, i media che consumiamo provengono da tutte le direzioni, e la fonte originale non è sempre evidente. I contenuti che si rifanno a notizie reali sfumano in contenuti di intrattenimento, a un livello per cui tutto appare uguale e parificato. In effetti, stiamo tutti cercando di capire di chi fidarsi e quando, e i confini tra user e i partecipanti a quel complesso processo noto come giornalismo sono stati rimossi. Ciò significa che non è solo compito delle organizzazioni media di trovare una soluzione a questo problema, anche se sicuramente svolgono un ruolo importante, ma sarà una sfida aperta per tutti in quanto consumatori di notizie.< ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015
SPAZIO A...
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creativity day 2015
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21 maggio, roma @ 24 settembre, milano
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e’ Divenuto negli anni un imperdibile appuntamento per i creativi digitali e gli esperti di comunicazione Alberto Abruzzese E’ Nato a Roma, il 14 agosto del 1942. sociologo, scrittore e saggista. Dal 2005 al 2011 è stato professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi e direttore dell’istituto di comunicazione presso l’Università IULM di Milano, dove è stato Prorettore per l’Innovazione Tecnologica e le Relazioni Internazionali, Direttore dell’Istituto di Comunicazione e Preside della Facoltà di Turismo, Eventi e Territorio. Saggista prolifico, ha scritto di letteratura, di cinema, di sociologia della comunicazione e della pubblicità, ma anche di storia sociale dell’industria culturale e delle innovazioni tecnologiche, di mediologia, oltre ad aver pubblicato il romanzo “Anemia”, nel 1982, da cui ha tratto successivamente un film omonimo, di fatto una variazione politica sul genere horror. È stato consigliere di amministrazione del Teatro Stabile di Roma e membro della commissione cultura della Comunità europea. ha insegnato sociologia della comunicazione presso la LUISS Guido Carli, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma
visioni
di
Matteo Dedè
alla metamorfosi segue
la ri-mediazione Un medium nuovo, almeno apparentemente senza tradizioni e storia, gode di una fiducia maggiore di quella di media che nel tempo lungo della loro sovraesposizione pubblica hanno progressivamente usurato la propria credibilità, in qualche modo proprio perché “allargati” ad una complessità di attese difficilmente risolvibile sul piano sincronico e diacronico. Oltre al fattore novità - che separa l’utenza innovativa dalle resistenze e diffidenze dell’utenza più’ conservatrice - c’è da considerare la assai più alta affinità culturale e antropologica tra il web e chi lo usa: in qualche modo chi lo usa lo fa perché crede nel mezzo così tanto da credere anche nei contenuti che esso veicola. Poi, il carattere relazionale e conversativo del web - anche quando funzioni da falsificazione e copertura di messaggi sostanzialmente unidirezionali, centralizzati e verticali - incrementa la fiducia degli utenti, quelli singoli e tanto più quelli che, nel nuovo mezzo percepiscono la possibilità e persino la realizzazione di un’aggregazione neo-comunitaria
su obiettivi condivisi. Nel caso specifico dei siti web delle aziende, alla fiducia sul mezzo si aggiunge l’approvazione per la scelta innovativa che esse hanno fatto guadagnando in reputazione e efficienza (reazione tanto più comprensibile se, a relazionarsi con un sito d’azienda, sono soggetti pertinenti, necessariamente interessati a partecipare di un medesimo subsistema). Le vecchie testate, dunque, scompariranno? Meglio domandarsi se arriveranno a sgretolarsi socialmente i vecchi contenuti professionali e i vecchi soggetti sociali che restano ancora affezionati alle tradizionali piattaforme cartacee e televisive. Tutte le grandi metamorfosi mediatiche - dopo l’accensione di pratiche e teoria ad elevato potenziale di rottura - tendono a riassestare, a resettare il sistema rimediandone ciascun segmento. Si tratta di vedere quanto ciascuno di questi segmenti trovi e sappia trovare, costruire, un concreto riferimento nei rapporti di forza tra rifondazione o riforma o restaurazione di contenuti, modelli e processi.
Divenuto negli anni un imperdibile appuntamento per i creativi digitali, gli esperti di comunicazione e le imprese alla costante ricerca di nuove idee e spunti d’ispirazione per i loro progetti, il Creativity Day continua ad articolarsi secondo l’ormai collaudata formula che prevede conferenze, workshop e testimonianze nell’ambito del digitale. L’obiettivo principale sarà anche per l’edizione 2015 quello di comprendere i trend e le tecnologie, analizzandone l’impatto che avranno in settori quali, ad esempio, il design, l’Internet delle cose, le tecnologie indossabili, il digital marketing e lo sviluppo di applicazioni mobile. A seguito delle numerose richieste e del successo della passata edizione, che ha registrato la presenza di oltre mille partecipanti, il Creativity Day 2015 si svolgerà per la prima volta su cinque tappe: si partirà da fine maggio a Roma per arrivare a Milano e Reggio Emilia a fine settembre, passando per due nuove città, Trento e Bari, le cui date sono ancora in fase di definizione. Ancora una volta saranno protagonisti del Creativity Day, con i loro preziosi contributi, special guest di fama internazionale che, raccontando le loro esperienze, saranno una sicura fonte d’ispirazione per tutti i partecipanti. Al contempo, però, ampi spazi saranno dedicati anche a tutti coloro che desiderano condividere i loro progetti e diventare, salendo sul palco e mettendosi in gioco, parte attiva dell’evento. ANNO VI | #036|LUNEDÌ 02 MARZO 2015