visioni / MArio Mella
Fibra ottica a copertura efficace ed omogenea
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ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
Siamo l’operatore con la maggiore esperienza sulla fibra portata fino a casa, sappiamo bene quanto sia complicato, anche dal punto di vista burocratico, estenderla a ogni abitazione.(...)
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Il primo tratta di comportamento sociale, il secondo di amore
La manifestazione è un’opportunità imperdibile per i brand
Le scelte di comunicazione degli “Amici del Padiglione Usa”
A meno di trent’anni è imprenditrice di uno show miliardario
Italia 1, arrivano “Fattore umano” e “About Love”
Zodiak Active e Magnolia spiegano le opportunità dell’Expo
FleishmanHillard e Ketchum Italia per l’America di Expo
Lena Dunham, ecco chi c’è dietro il successo di “Girls”
scenario
Internet veloce entro il 2020
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coverstory
Google e Facebook idealmente unite
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Yahoo compie vent’anni. Era il primo marzo 1995...
In quella data Jerry Yang e David Filo decisero di creare qualcosa che potesse servire agli utenti del web per fare ricerche semplici ed efficaci
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
Al debutto televisivo sul canale di Mediaset il programma di Video News e la produzione di Endemol Italia
più ricco il palinsesto di Italia 1, arrivano i nuovi programmi “Fattore Umano” ed “About Love” “fattore umano” Diventerà un programma di culto?
Il primo approfondisce temi di comportamento sociale e sarà in onda a partire dal prossimo 9 marzo, dal lunedì al venerdì; mentre il secondo entrerà nel palinsesto prime time della rete e proverà a raccontare l’amore in tutte le variegate declinazioni di Pietro Castagna
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osa fanno le persone quando non sanno di essere osservate? Alcune piangono, altre infrangono le regole, flirtano o si arrabbiano. Queste e molte altre le reazioni al centro di “Fattore Umano”, il nuovo programma VideoNews che studia il comportamento sociale, in onda dal 9 marzo su Italia 1, dal lunedì al venerdì, alle ore 19:00. Si tratta di autentici esperimenti sociali che esplorano gli effetti che determinate situazioni hanno su di noi e riflettono sul nostro modo di relazionarci agli altri. Diffidenza, omosessualità, razzismo, altruismo, sesso e soldi facili in tempi di crisi. Questi alcuni dei temi trattati nelle human clip del programma antropologico di Italia 1. Chi aiuterà un bambino solo e infreddolito alla fermata dell’autobus? Cosa siamo disposti ad accettare e che rischi siamo disposti a correre in tempi di crisi? Come reagiamo alla proposta di ottenere soldi facili illegalmente? Cosa succede se diamo 100 euro a un senzatetto? Siamo disposti a restituire una banconota da 50 euro trovata per strada al legittimo proprietario? Se ci sentiamo male, quanto tempo ci vuole per esse-
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re soccorsi? L’indifferenza della gente può uccidere? Che effetto fa oggi alle donne l’uomo con una bella macchina? Italia 1 mostrerà immagini reali senza alcuna retorica, con l’obiettivo di far capire ai telespettatori che le reazioni delle persone, inconsapevoli di essere osservate, sono molteplici e, a volte, inaspettate. Alcune fanno sorridere, altre ci stupiscono, altre ancora ci rattristano o ci indignano. “Fattore Umano” è un programma di VideoNews, a cura di Carlo Gorla e Marcello Vinonuovo. Il produttore è Giorgio Guerra. La regia è affidata a Michele Mally. Ma non è tutto. Altre novità sono in arrivo per la rete. Da fine mese entrerà nel palinsesto prime time di Italia 1 anche “About Love”, che racconterà l’amore in tutte le sue declinazioni. Il format, prodotto da Endemol Italia, è scritto e diretto da Federico Moccia. «“About Love” è un susseguirsi di storie d’amore dove accade di tutto: un tentativo disperato di un ricongiungimento, una sorpresa per dirle grazie e trovare quelle parole che sono troppo spesso mancate - dice lo stesso Moccia, che per presentare il programma ha girato uno spot a Ponte Milvio -. Perché l’amore migliora e rende straordinari». Inviati speciali del programma saranno Anna Tatangelo e Alvin.
Anna Tatangelo
Federico Moccia
Il nuovo programma di Italia 1 “About Love” sembra avere almeno le caratteristiche preliminari per avere successo. Un format fresco con una conduzione affidata a due personaggi amati e apprezzati del piccolo schermo, ovvero la cantante Anna Tatangelo e il simpatico e aitante Alvin, reduce da ottime stagioni come comprimario di Silvia Toffanin a “Verissimo”. Federico Moccia, scrittore e regista di libri e film di successo, ha interamente ideato e diretto il nuovo format, che si basa sul racconto con un linguaggio da film delle storie e delle esperienze in amore dei giovani sopra i trent’anni. Un programma, quindi, che unisce elementi di finzione con quelli classici di un reality. Sicuramente il tipo di format televisivo rappresentato da “About Love” è molto innovativo, soprattutto dal punto di vista dei contenuti, ovvero l’unione di emozioni vere e finzioni calcolate, cioè un cocktail dalla portata potenzialmente rivoluzionaria per la struttura dei reality in particolare e dei programmi televisivi in generale. Molta curiosità ed interesse sembra essere il nuovo modo di interpretare il conduttore che dovranno avere sia Alvin che Anna Tatangelo, infatti saranno sia le voci narranti del programma, ma potranno interagire direttamente con i protagonisti.
ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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i fatti del giorno
CAMPAGNe
“Togliti la maschera e fa della tua vita un viaggio straordinario” è l’invito della rock woman HeLLeR
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ed carpet, orde di giornalisti e fotografi al seguito, gran parte del mondo dello spettacolo riunito e tutti quanti gli ingredienti si possano pensare per organizzare un grande evento, in stile americano. Protagonista di tutto questo è la rock woman italo americana è HeLLeR, scrittrice, modella, laureata in lettere moderne ed esperta di comunicazione audiovisiva, consacratasi al grande pubblico mondiale grazie al suo canale YouTube HeLLeRNet e HellStationMusic che ha superato le 10 milioni di visualizzazioni, arrivando, nel 2013, a conquistare la vetta delle charts di Youtube Globe con due singoli. Dopo i recenti successi canori che l’hanno resa un vero fenomeno del web, HeLLeR ha deciso di lanciare la sua campagna sociale “Togliti la maschera e fa della tua vita un Viaggio Straordinario” il cui obiettivo è dare voce alla neces-
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Si tratta di una iniziativa sociale con la quale la star del web, prendendo spunto da un’esperienza personale, ha deciso di mandare un messaggio di incoraggiamento al pubblico dando voce alla necessità di cambiamento che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso e verso tutto il mondo di Vera Modesto sità di cambiamento che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso e del mondo in cui viviamo. La campagna sarà presentata in concomitanza con “Stay with me” il nuovo singolo e il rispettivo video, il quale nasce da una profonda riflessione sul rapporto con se stessi e contiene l’energia vitale e contagiosa della star, convinta profondamente che l’essere umano sia capace di modificare la propria vita, imparando a creare la propria realtà. Numerosi artisti, personaggi dello spettacolo e della cultura hanno già aderito alla campagna, appoggiando l’iniziativa di HeLLeR frutto di un’esperienza autobiografica. «Ognuno di noi cresce con mille masche-
SPOT
Vanessa Incontrada porta “Lo shopping a casa tua” e lo fa insieme a Zalando
Il film è stato realizzato dal regista newyorkese Matthew Frost per mostrare al mondo come sia semplice e comodo fare shopping da casa; sarà on air da domenica sulle principali reti televisive e sono previste, inoltre, anche campagne di affissione, sito dedicato e forte attività social di Pietro Castagna
I re che ci condizionano a tal punto che, anche quando riusciamo a farle cadere, sotto non rimane che il vuoto» le parole della cantante che comunque invita tutti a gettare le maschere
che ci impediscono di realizzare i nostri sogni e rendere la nostra vita un viaggio straordinario. L’evento promozionale si terrà a Milano venerdì 6 marzo alle ore 19.
l fashion ecommerce Zalando mostra come sia semplice e comodo fare shopping da casa nella nuova campagna primavera/estate “Lo shopping a casa tua” girata da Matthew Frost, celebre regista newyorkese. Protagonista dello spot è Vanessa Incontrada, che incanta con la sua bellezza naturale e la forte personalità mentre spiega come, con Zalando, i capi di tendenza arrivano direttamente a casa. «Fare shopping su Zalan-
do è come avere un negozio privato a casa propria, dove poter essere se stessi e comprare in qualsiasi momento, senza limiti. Puoi avere a disposizione i tuoi capi preferiti davanti ad un caffè con la tua migliore amica mentre fai due chiacchiere in tutta comodità», dice Vanessa. «Matthew Frost racconta come può essere facile fare shopping. Grazie a Zalando il negozio si trasferisce direttamente a casa, trasformando il salotto in boutique e il divano in showroom. Un intero mondo fashion a portata di
click, senza fretta né stress – dai brand di tendenza a quelli premium, dalla categoria petite a quella maternity» commenta Giuseppe Tamola, country manager di Zalando Italia. La campagna “Lo shopping a casa tua”, creata dall’agenzia Jung von Matt/Elbe, è stata realizzata esclusivamente per il mercato italiano. E’ on air da domenica su Canale 5, Italia 1, Rete 4, Top Crime, Extra e La 5. Oltre allo spot televisivo, sono previsti una campagna affissione, un sito dedicato e attività social media.
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i fatti del giorno
campagne
di Massimo Luiss
Ideal Standard, una storia di leadership tra tradizione e innovazione “a tutta pagina” Il nuovo messaggio pubblicitario sarà articolato in due fasi, di cui la prima prenderà il via sabato 7 marzo sulla stampa nazionale; pianificato in collaborazione con Community Group
strategie
Salmoiraghi & Viganò vara un progetto di partnership per migliorare i servizi
L’occasione per la presentazione dell’iniziativa è stata il Mido 2015, all’interno della conferenza “Il valore della partnership nel mercato dell’ottica” che ha visto la partecipazione di Giorgio Candido, numero uno dell’azienda di Ottavia Quartieri
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n occasione di Mido 2015, la Mostra Internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia, Salmoiraghi & Viganò ha presentato il suo nuovo Progetto di Partnership alla platea di ottici e addetti al settore intervenuti alla conferenza dal titolo “Il valore della partnership nel mercato dell’ottica”. Il nuovo modello, messo a punto da Salmoiraghi & Viganò, punta a realizzare una vera e propria partnership tra la personale esperienza, competenza e professionalità del singolo ottico e la forza commerciale e la competenza gestionale dell’azien-
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da leader del settore in Italia. Salmoiraghi & Viganò è alla ricerca di veri partner, che siano professionisti già attivi con un proprio negozio oppure ottici che vogliano avviare un’attività imprenditoriale. Questa attività è infatti fortemente influenzata dal servizio e dalle capacità professionali che ogni ottico riesce a mettere in campo ed è per questo che Salmoiraghi & Viganò si indirizza sui professionisti del settore fornendo un modello di partnership che consenta loro di focalizzarsi principalmente su questi aspetti. Ad oggi sono 85 i punti vendita a insegna Salmoiraghi & Viganò in partnership su
circa 400 punti vendita distribuiti lungo il territorio italiano che distribuiscono i brand più prestigiosi del panorama nazionale ed internazionale, ma anche le proprie linee di occhiali da vista, collezioni esclusive ed uniche sviluppate grazie allo studio costante di forme e materiali. A sua volta Salmoiraghi & Viganò fornirà ai partner un modello che trae valore dalla forza commerciale della prima azienda del settore in Italia, l’esperienza gestionale, la competenza formativa e l’esclusiva sulla vendita delle Lenti Salmoiraghi, unico brand di lenti oftalmiche con 150 anni di storia.
Ideal Standard, azienda leader nel settore dei sanitari che vanta oltre un secolo di attività in Italia, ha deciso di lanciare una nuova campagna pubblicitaria che partirà sabato 7 marzo. Ideal Standard sceglie un messaggio a tutta pagina, incisivo e immediato, per veicolare il concetto di tradizione e futuro legati con continuità da un presente fatto di qualità e impegno. A sottolinearlo tre loghi stilizzati che rappresentano storia, design e innovazione, i pilastri su cui l’azienda ha costruito il proprio nome e il proprio successo. La solida tradizione industriale, l’Italianità e la capacità di guardare al futuro innovando, sono i principi ispiratori del concept della campagna che ha l’ob-
biettivo di raccontare la continuità della storia di leadership di Ideal Standard e la capacità di essere artefici di un futuro di crescita e innovazione. La campagna, realizzata in collaborazione con Community Group che ne ha curato la pianificazione strategica e con Young & Rubicam Group che si è occupato della creatività, sarà articolata in due flight: il primo coinvolgerà Corriere della Sera, Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa, QN, il settimanale l’Espresso e numerosi quotidiani con lo scopo di raggiungere in modo capillare tutto il territorio; la seconda, invece, prenderà avvio nella seconda parte dell’anno e avrà come target un pubblico principalmente consumer.
eventi
di Pietro Castagna
Leica e Rolling Stone uniscono musica e fotografia Quando: giovedì 12 marzo, ore 19.00. Luogo: Leica Galerie Milano. Chi: Leica Camera Italia e Rolling Stone. Che cosa: #LeicaRollingStone. Leica Camera Italia, storica azienda tedesca leader nella produzione di apparecchi fotografici in collaborazione con Rolling Stone, la prestigiosa rivista italiana di musica e cultura pop, annuncia il progetto #LeicaRollingStone, una serata d’eccezione nel nome della buona musica e della fotografia
d’autore, che sarà l’occasione per creare un dialogo artistico e creativo tra il mondo della fotografia e della musica, sfruttando non solo l’esperienza tecnica dei due partner ma soprattutto le potenzialità della comunicazione digitale. Il progetto prevede la creazione di un tumblr ad hoc online dal 5 marzo, sul quale verranno caricate foto di persone comuni, vip e testimonial intenti ad ascoltare musica. Il risultato è la realizzazione di una “scheda-ritratto” per ogni
persona immortalata e intervistata, con dettagli sul genere musicale preferito e in particolare la canzone ascoltata al momento dello scatto; i brani musicali estrapolati dalle interviste andranno poi a creare una playlist disponibile su Spotify, il famoso servizio musicale per lo streaming on demand. La serata di giovedì 12 marzo sarà anche il momento per presentare la mostra “Like a Rolling Stone – L’epoca d’oro del Rock nelle fotografie di Jim Marshall” che ha aperto il 2 marzo alla Leica Galerie Milano. ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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i fatti del giorno magazine
sponsorship
“Oltre ogni limite. Oltre la noia e l’abitudine, oltre la fatica e il sudore” è il leit motive del mensile; sarà disponibile in edicola e nelle versione digitale per smartphone e pc
L’azienda leader nel beverage analcolico, partner dell’evento, lancia il “progetto ecogreen” per uno stile di vita sostenibile
Maratona di Roma l’ultimo numero dell’inverno 2015 ecosostenibile di men’s health va “oltre ogni limite” con San Benedetto comunicazione
MyOriginal premia la fedeltà dei clienti da marzo E’ il primo programma di fidelizzazione intrapreso da Original Marines; per partecipare basta iscriversi sul sito MyOriginal è il primo programma di fidelizzazione ideato dal Gruppo Original Marines che permetterà ai clienti di ricevere in anteprima news dall’azienda, promozioni, buoni sconto e tante altre sorprese tutte da scoprire. Partecipare al programma è semplice: a partire dal 1° marzo 2015 fino al 28 febbraio 2016 basterà richiedere e compilare il modulo di iscrizione presso i punti vendita Original Marines. I clienti riceveranno subito la carta fedeltà e potranno iniziare ad accumulare punti Original Marines. Successivamente basterà registrarsi sul sito, accedere al proprio profilo e controllare i punti, vedere gli acquisti e scaricare i buoni sconto. «MyOriginal si inserisce in un più ampio progetto di razionalizzazione e implementazione delle dinamiche di crm per conoscere sempre meglio i nostri consumatori e poter comunicare con loro in maniera semplice e personale» commenta Domenico Romano, Direttore Marketing del Gruppo.
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di Ottavia Quartieri
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l nuovo leit motive dell’ultimo numero invernale di Men’s Health recita così: “Oltre ogni limite. Oltre la noia e l’abitudine, oltre la fatica e il sudore”. Oltre ogni limite come il poster mensile che propone il workout di Shaun T, Insanity, alla faccia di chi ha paura di esagerare e di strafare. Qui, invece, si suda e si fatica senza sosta, in nome dell’adagio che recitavano i nostri nonni secondo cui tutto quello che non ti ammazza ti renderà più forte. Provare per credere. È più o meno lo stesso ap-
proccio che ha usato Toby Stephens per calarsi nei panni del capitano Flint nella memorabile serie Tv Black Sails: non culturismo, ma una preparazione fisica che non fa sconti a niente e nessuno. Questo mese la rivista Men’s Health propone una moda già troppo avanti e tutta proiettata verso una primavera on the road da vivere in jeans, una passione per la corsa elevata al quadrato e trasportata nei boschi e lontano dai soliti tracciati urbani, uno specialista del core che ti rimette in sesto anche dopo il peggior colpo della strega, le 50 sfumatu-
re più sexy del corpo femminile, i sapori dell’Expo 2015, le regole che non puoi ignorare del sex appeal maschile, il segreto per una dieta perfetta sia per il tuo giro vita sia per i tuoi muscoli. E ancora: essere donatori di organi oggi, i segreti per conquistare una donna secondo Elena Galliano, le nuove frontiere dell’Ultimate Frisbee, il gioco con il disco volante, il festival della neve fresca a Livigno, i segreti del tuo dna e tanto altro ancora. Il mensile dedicato agli uomini più celebre d’Italia è disponibile in edicola, e nelle versioni per tablet, smartphone e pc.
web L’obiettivo è diventare porta d’accesso per i servizi di online banking
E’ online il nuovo portale di Banca Finnat dida
Insieme al lancio del sito, saranno disponibili anche le app dedicate a Android, iPhone e iPad per i servizi di mobile banking
È online da oggi il nuovo portale di Banca Finnat, uno dei maggiori operatori di Piazza Affari – gruppo specializzato nella prestazione di servizi di investimento rivolti a clientela istituzionale, clientela privata e aziende – le cui origini e la cui
storia sono legate alla Famiglia Nattino e risalgono al 1898. il sito si propone di essere sempre più la porta di accesso per informazioni e innovativi servizi di online banking disponibili anche come App per piattaforme Android, iPhone
e iPad. «Siamo molto orgogliosi del portale che riflette l’attenzione e la cura che, da cinque generazioni, ci contraddistinguono» commenta Paola Nattino, responsabile Immagine e Relazioni Esterne del gruppo Banca Finnat.
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Acqua Minerale San Benedetto, nata nel 1956 e leader nel settore beverage analcolico, è da sempre impegnata nel diffondere e sostenere la cultura di uno stile di vita sano, leale e sostenibile e in linea con tali principi, San Benedetto, con “progetto ecogreen”, sarà sponsor della Maratona di Roma, una delle più importanti d’Italia, che si terrà il 22 marzo tra le strade e i monumenti della città Eterna. In qualità di fornitore ufficiale, San Benedetto disseterà tutti i partecipanti alla Maratona con il prezioso equilibrio di minerali e oligoelementi della sua acqua minerale nei formati “progetto ecogreen”: l’innovativa generazione di bottiglie dedicate a chi ama la natura e studiata per contribuire a preservare le risorse del nostro pianeta. San Benedetto “progetto ecogreen” è la prima acqua minerale a poter vantare il marchio di Qualità Ambientale del Ministero dell’Ambiente. ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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MARKET PLACE
Sempre più vicina la manifestazione internazionale, per i brand un’occasione imperdibile
Zodiak Active e Magnolia spiegano le opportunità legate a Expo 2015 Video storytelling, content marketing e digital engagement: se n’è parlato a Expopportunity
attilio grilloni
Leonardo pasquinelli
di Davide De Vecchi
Expo, le opportunità che si aprono per una miriade di brand, le conseguenze di un simile evento per il presente e futuro prossimo di Milano e dell’Italia tutta, in una parola Expopportunity. Un evento organizzato da Magnolia e Zodiak Active per i loro top client e tenutosi giovedì scorso nel capoluogo lombardo. L’appuntamento è stato interamente dedicato alle riflessioni sulle opportunità di video sto-
rytelling, content marketing e digital engagement più adatte a raggiungere gli obiettivi strategici di marca sui temi cardine di Expo 2015: alimentazione, sostenibilità e innovazione. Sono intervenuti Nicola Drago (ceo Zodiak Active Plus), Leonardo Pasquinelli (Ceo Magnolia), Attilio Grilloni (ceo Zodiak Active Media), Davide Scodeggio (svp Zodiak Active Plus). Insieme a loro, Giovanni Sacripante (direttore business development, food & beverage, sales manager Expo 2015) ha parlato del modello di business delle aziende partner dell’evento, illustrando le potenzialità strategiche e tattiche per un’azienda dentro e fuori Expo. Elisabetta Taverna (industry head di Go-
ogle in Italia) ha poi illustrato alcuni dati Google Trends sulle ricerche correlate a Expo per illustrare le opportunità che si aprono per brand e marketer attraverso il motore di ricerca. Per dare ulteriore concretezza all’analisi di scenario, Attilio Grilloni e Davide Scodeggio hanno mostrato come si costruisce uno storytelling di marca dalla strategia alla creatività. Nel corso del workshop, sono state anche illustrate opportunità esclusive di presenza all’interno di Expo, con la disponibilità di spazi adibiti agli eventi e ai live cooking show e le possibilità di collaborazione con i talent del mondo cooking, grazie all’intervento di Pasquale Arria di Realize Networks.
Nicola Drago
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Il FuoriExpo nella location dei sogni info line: 02 54065431
quanta4expo.com
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MARKET PLACE zione della nostra offerta. E quale evento migliore del Mobile World Congress? D’altra parte, il Mwc ha un’anima fortemente internazionale e anticipa quelli che saranno i trend dell’anno in campo mobile. Per questo non potevamo mancare, anche perché possiamo incontrare i nostri clienti e altri potenziali».
Giuseppe Bronzino ed Emanuela Ruotolo, rispettivamente managing director e head of mobile di teads
Il Mobile World Congress anticipa i principali trend dell’anno
Essere a Barcellona, un obbligo per Teads visitando gli stand dell’evento spagnolo si dialoga con gli esponenti di una realtà che ha fatto della viewability uno dei cavalli di battaglia attraverso il lancio di formati ad hoc di Massimo Luiss
Tra le miriadi di stand del Mobile World Congress c’è anche Teads, la realtà che ha fatto della viewability uno dei suoi cavalli di battaglia attraverso il lancio di formati costruiti con grande trasparenza e per rispondere a questa necessità. E che quest’anno punta a rafforzare la propria offerta su due fronti prin-
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cipali: il mobile e il programmatic. 360com ha parlato con il managing director Giuseppe Bronzino e l’head of mobile Emanuela Ruotolo. Quanto è strategica la vostra presenza qui a Barcellona? «Direi che essere a Barcellona oggi è quasi un obbligo per Teads. Siamo qui per posizionarci su mobile e rtb, raccontando l’evolu-
Ci sono novità nel campo delle attività mobile? «Sì, stiamo lanciando diversi nuovi formati. Tra questi l’InBoard, un formato expandable homepage pushdown, posizionato on top della pagina dell’msite. è un player di grande impatto e per questo utilizzabile in campagne di brand awareness e per lanci di nuovi prodotti. Si tratta di una unit sviluppata per garantire una visualizzazione completa e la riproduzione si interrompe se l’utente non è effettivamente interessato. È un prodotto che segue la medesima filosofia dell’InRead, tranne che per posizione e impatto. E sul fronte innovativo del programmatic? «Abbiamo appena annunciato l’ingresso di Pier Paolo De Vita in qualità di head of programmatic sales. Pensiamo sia l’uomo giusto, data anche la sua grande esperienza, competenza e conoscenza del settore, per guidare lo sbarco italiano della nostra Ssp proprietaria. In virtù di questo ingresso e dei lanci di prodotto sono convinto che quest’anno potremo fare ancora meglio dell’anno scorso. L’obiettivo è crescere tra il 20 e il 30% rispetto al 2014». ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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MARKET PLACE
Sono tante le realtà del Sud Italia presenti al Mobile World Congress. Tra queste la catanese Flazio, azienda che fornisce una soluzione di site building nata nel 2012 diventata pienamente operativa dall’anno successivo. E gli inviati del quotidiano digitale DailyNet hanno incontrato il visual designer Dario Privitera, Antonella Fisichella del marketing e il developer Salvo Passanisi. Ecco, in sintesi il loro racconto dell’esperienza al mega
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Tra gli stand dell’edizione 2015 del Mobile World Congress: un protagonista italiano
La soluzione di site building di Flazio sorprende Barcellona
fra le realtà del Sud Italia presenti al mega evento spagnolo spicca l’azienda catanese di Massimo Luiss
evento spagnolo: «Siamo qui per presentare una nuova feature: la possibilità di costruire facilmente website che si adattino facilmente ai dispositivi mo-
bile senza bisogno di creare “siti paralleli”. Si tratta di una grande innovazione che si sposa con la nostra filosofia volta a rendere il più semplice possibile l’esperienza dei nostri utilizzatori. E da oggi, infat-
ti, chi si serve di Flazio può costruire un sito sia desktop sia mobile, sfruttandone gli stessi contenuti attraverso la nostra funzionalità base, il drag and drop. Nel frattempo abbiamo migliorato anche
il processo di importazione dei dati social, allargando questa possibilità anche a Linkedin e Google+. E stiamo lavorando per farlo anche su Twitter. Con Flazio si può dar vita a differenti tipologie di siti, come per esempio blog ed ecommerce, in modo immediato e gratuito. Esiste anche una versione Pro del prodotto, che ne estende le funzionalità. Dal nostro servizio sono stati progettati ben 130 mila siti, in Italia ma anche all’estero. Siamo qui per farci conoscere anche all’estero e affermarci sul mercato globale. Mettiamo a disposizione dei nostri clienti sia una versione free - che ospita però un banner Flazio - sia una versione Pro e a pagamento che è la nostra fonte principale di guadagno. Il circuito di siti Flazio può ospitare anche componenti pubblicitarie: abbiamo un provider che si occupa dell’erogazione dell’advertising. La pubblicità rappresenta un incentivo per i nostri clienti, a cui va il grosso della fetta. Inoltre siamo molto attenti al processo di indicizzazione dei siti, in linea con le richieste della nostra clientela. Poi, c’è la funzionalità Flazio Experience, che consente ai nostri clienti di ricevere assistenza quando costruiscono il proprio sito. Ci rivolgiamo poi anche alle agenzie web
con Reseller, una modalità con cui puoi acquistare la versione pro a costo ridotto per poirivenderla con ampi margini di guadagno. E poi c’è End User: chi sponsorizza Flazio può ospitare un banner della nostra azienda all’interno del nostro sito e, a seconda del volume di traffico generato, riceve una provvigione in denaro».
italia ben rappresentata
Nella foto qui sotto, un momento tratto dall’evento spagnolo. flazio ha presentato a barcellona una nuova feature
Dario Privitera, Antonella fisichella e salvo passanisi ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
LE SQUADRE ITALIANE SCENDONO IN CAMPO SULLE RETI MEDIASET
INTER, ROMA, NAPOLI, FIORENTINA e TORINO. Cinque italiane conquistano gli ottavi di finale dell’Europa League. È il momento di raggiungere i loro milioni di tifosi pianificando sulle reti Mediaset che trasmettono in esclusiva tutti gli incontri.
Sul tetto d’Europa
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COVER STORY
Vent’anni…Yahoo! Un anniversario storico. Una delle internet company più famose nel mondo è in attività da due decenni
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COVER STORY
Era il 1° marzo del 1995 quando due studenti di Stanford decisero di creare qualcosa che potesse servire agli utenti per fare ricerche semplici e efficaci: la “Jerry and David’s guide to the World Wide Web”. e dopo qualche mese, la guida assumerà il nome che tutti ricordiamo di Daniele Bologna
Metà degli anni Novanta. Bill Clinton non ha ancora concluso il suo primo mandato da Presidente degli Stati Uniti. Nessuno, neppure lontanamente, immagina che un attacco terroristico incredibile e malefico possa abbattere niente meno che le Torri Gemelle nel cuore della Grande Mela. Nelson Mandela ha vinto da qualche mese le elezioni in Sud Africa. E da noi è da poco entrato sulla scena politica l’imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, promettendo la rivoluzione liberale, a cui crederanno in moltissimi. Internet, le cui origini risalgono agli anni 60, in piena Guerra Fredda, sta rapidamente crescendo. Nel 1992, mentre in Italia infuria Mani Pulite e i partiti vengono annientati dalle indagini della Magistratura, un bibliotecario,
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Jean Armour Polly, conia l’espressione “surfing the internet”. Con l’aumento esponenziale dei contenuti disponibili in rete, si rende ormai necessario creare un motore capace di effettuare una ricerca semplice ed efficace per gli utenti. La mattina del 1° marzo 1995, due studenti di Stanford decidono di creare qualcosa che serva allo scopo: la “Jerry and David’s guide to the World Wide Web”. A distanza di qualche mese, la guida di Jerry e David per il World Wide Web assumerà il nome di Yahoo!. Nasce come un portale dove diversi link e siti vengono classificati in base ai contenuti, ovvero una web directory, in un momento in cui soltanto il 5% della popolazione naviga giornalmente nel web. Tra i banchi di Stanford David Filo e Jerry Yang si conoscono tra i banchi della Stanford University, dove frequentano un Master di ingegneria elettronica. A unirli è anche la passione per il basket che li porta a creare, nel febbraio del 1994, una piattaforma
per mappare i siti sportivi visitati. La guida, divenuta in breve tempo troppo caotica, è suddivisa in categorie e messa a disposizione della rete universitaria. In questi vent’anni la società ha incrementato la sua dimensione e si è inserita anche nei settori della comunicazione, dei servizi e della diffusione di media. Ha una visibilità di 345 milioni di persone al mese e si trova ai vertici tra le società del settore informatico. Era invece il 1º febbraio 2008 quando Microsoft procedette al lancio su Yahoo di una Opa da 44,6 miliardi di dollari. Microsoft inizialmente aveva offerto 31 dollari per azione, ma il consiglio di amministrazione della società scelse di rifiutare l’offerta, ritenendola inferiore al valore reale. Se portata a termine, la fusione tra Microsoft e Yahoo sarebbe stata la maggiore al mondo tra due società di tecnologia informatica e avrebbe dato vita a un concorrente formidabile per Google, leader delle ricerche e della pubblicità su internet. In seguito, Microsoft ha alzato l’offerta di 5 miliardi di dollari ma, ot-
tenuto un nuovo rifiuto da Yahoo, ha deciso di desistere dal tentativo di acquisizione. Da anni Yahoo ha spostato il focus nel settore dei servizi, lasciando il core-business di motore di ricerca a Google e Bing, marchio di casa Microsoft. Con l’acquisto di aziende quali Flickr e Tumblr, ora Yahoo sta cercando di tornare ad essere quello che era al tempo di Geocities, concentrandosi sulla fornitura di spazi dove ogni utente può condividere le sue idee e i suoi contenuti.
a un’offerta da 44,6 miliardi di dollari da parte di Microsoft. Da quel momento, infatti, le azioni di Yahoo
hanno gradatamente ma costantemente perso valore in Borsa, passando dai 31 dollari per azione di feb-
braio ai 10,63 dollari del successivo 17 novembre. Alla notizia delle dimissioni di Yang, il titolo finì
Yang se ne va, il titolo va su Un’altra data storica: il 17 novembre del 2008 Jerry Yang lascia la carica dopo le critiche ricevute dagli azionisti per aver detto no
Jerry and david’s guide to the world wide web
nella foto qui sopra marissa mayer, ceo di yahoo e, in quella in alto a destra, jerry young e david filo che, conosciutisi sui banchi della stanford university, hanno dato vita all’idea originaria di yahoo ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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Aprile 2015
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Happy Birthday mr. yahoo!
Compie, allora, vent’anni Yahoo. Ed è tornata in salute dopo un periodo di crisi nera. Se il portale web ha ritrovato slancio lo deve a una quarantenne, Marissa Mayer, chiamata al capezzale della società due anni e mezzo fa e che sta ottenendo ottimi risultati. Yahoo nacque il 2 marzo 1995 come la più classica delle start-up innovative americane: due studenti di Stanford, Jerry Yang e David Filo, provarono a trasformare uno strumento per uso personale in un affare. Era un momento di grande effervescenza negli Stati Uniti per le nuove opportunità che si aprivano online. Sembrava una giungla di tecnologie e servizi all’utente, nella quale tuttavia appariva arduo muoversi con ordine. Non esistevano motori di ricerca né strumenti che permettessero di ritrovare con facilità le pagine visitate e preferite. I due studenti crearono, allora, una sorta di agenda: una pagina che classificava i siti visitati regolarmente, grazie alla quale si poteva evitare di digitare nuovamente l’indirizzo completo. Inizialmente i link erano un centinaio e l’apprezzamento fu immediato: dopo un anno esistevano diciannove categorie e i visitatori erano un milione al giorno. Fu proprio allora, esattamente vent’anni fa, che nacque il nome Yahoo. Il mercato pubblicitario digitale non esisteva ancora e fu proprio grazie alla neonata società, apprezzata ogni mese da decine di milioni di appassionati, che si manifestò l’interesse degli inserzionisti. Nel 1997, Yahoo aveva introiti pubblicitari per 70 milioni di dollari (attorno a 62,5 milioni di euro) e l’anno successivo era stata superata la soglia dei 200 milioni di dollari. La crescita è avvenuta, inoltre, diversificando l’attività: dal motore di ricerca alla sezione di messaggistica, dalle chat all’informazione, dalle previsioni del tempo allo sport. Ben presto il sito si trasformò in portale includendo l’ecommerce, i piccoli annunci, le novità finanziarie e immobiliari. I navigatori potevano accedere a Yahoo e trovare risposta alle richieste più disparate. Eppure, ci volle poco per insidiare questo successo. Ben presto, a mano a mano che Yahoo arricchiva la propria offerta, nacquero start-up specializzate in un singolo servizio: aziende agili e innovative. Così eBay si occupava di shopping, Google di ricerca e Craiglist di annunci. Negli anni successivi al 2000 gli internauti cominciarono a preferire questi piccoli (per il momento) siti, snobbando il portale. In seguito, a causa della diminuzione dell’audience, la pubblicità cominciò a calare. Del resto, realtà come Twitter, Facebook e Google assicuravano di inviare gli annunci a un pubblico mirato. Come se non bastasse, con il passare del tempo Yahoo perse per strada la propria capacità di innovazione. E mentre i concorrenti cercavano di comprarsela (Yahoo rifiutò l’offerta da un miliardo di dollari arrivata da Microsoft nel 2008), la società ebbe l’ottima idea di investire in Alibaba, l’Amazon cinese. Ma i problemi di fondo rimasero e si arrivò nel luglio 2012 alla sostituzione del timoniere: la Mayer fu scelta come amministratore delegato al posto di Jerry Yang. Il primo obiettivo fu quello di muoversi velocemente nell’area della telefonia mobile, dove non era stato fatto quasi nulla. Gli ingegneri addetti a questo segmento erano appena una quarantina e ne furono assunti 500. I ricavi della pubblicità mobile sono balzati da 150 a 575 milioni di dollari (514 milioni di euro) in due anni e mezzo. È questo, con ogni probabilità, l’avvenire di Yahoo.
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per guadagnare il 4,42% in un giorno, chiudendo a 11 dollari. Oggi chi comanda in Yahoo è una donna molto bella di 39 anni. Bionda, occhi azzurri, Marissa Mayer non è una modella nè un’attrice, ma dal 2012 l’amministratore delegato del gruppo. Viene considerata dalla rivista statunitense Fortune una delle cinquanta donne più potenti, la più giovane a entrare in questa classifica. Arriva ai vertici della società di Sunnyvale dopo una lunga carriera in Google. Mayer è la prima donna laureata in scienze informatiche a entrare nell’allora startup, nel 1999: scrive presto una preziosa guida per aiutare i neoassunti a capire il linguaggio ipertecnico della ricerca online. Ha partecipato all’evoluzione di progetti chiave e ha accumulato brevetti legati all’intelligenza artificiale e sul design delle interfacce. La crisi di Yahoo, superata come motore di ricerca da Google, potrebbe, dunque, sembrare irreversibile se non fosse che la compagnia fornisce alcuni servizi leader di settore, come Flickr, Yahoo Finance, Yahoo Answers, Yahoo Weather e Yahoo Mail. Il 31 dicembre 2014, dopo vent’anni, Yahoo! ha mandato in pensione Directory, il servizio con cui esordì nel web quando
ancora non esisteva Google, fornendo un elenco di siti ordinati per categorie. Nel 1998, anno di lancio del motore di ricerca di Google, Directory era il punto di partenza più popolare per gli utenti del web. Una lista di siti web che, con l’affermarsi dei motori di ricerca e la possibilità per chiunque di esplorare il web attraverso parole chiave, ha perso appeal. Dopo aver valutato l’acquisto di programmi e di quattro serie televisive per il web, una decina di episodi della durata di mezz’ora ciascuno, Yahoo ha deciso di puntare anche sui telefoni cellulari.
Immersione in un mondo mobile Alla sua prima conferenza con gli sviluppatori dedicata al mondo “mobile”, il 20 febbraio 2015 l’amministratore delegato Mayer ha svelato un pacchetto di programmi - disponibile gratuitamente - per aiutare gli sviluppatori a fare soldi con le applicazioni. Obiettivo dell’operazione è riuscire a inserire la propria pubblicità in migliaia di app, dividendo i ricavi con chi le ha create. Yahoo ha aperto a 200 mila sviluppatori di applicazioni con cui già collabora due piattaforme pubblicitarie, Ge-
mini e Brightroll. Messa a capo della compagnia di Sunnyvale per risollevarne i conti, Mayer ha spiegato che circa un quinto dei ricavi di Yahoo ora viene dal mobile - circa 254 milioni di dollari nel quarto trimestre - e che oltre la metà del suo miliardo di utenti si connette da dispositivi mobili. Negli ultimi anni la società californiana ha messo a segno diverse acquisizioni di start up specializzate in app per smartphone e dispositivi mobili, come Flurry - acquistata lo scorso anno per 200 milioni di dollari - che oggi è alla base degli strumenti software offerti agli sviluppatori. Per capire non solo in che modo, ma anche l’entità della rivoluzione apportata da Yahoo nelle aziende e compagnie che dominano il mondo digitale basta pensare che a Paul Graham, uno dei più illustri dipendenti della compagnia e poi fondatore dell’incubatore Y-Combinator, si deve la nascita di giganti come Airbnb e Dropbox. Intanto, dopo diciotto anni di immagine immutata, Yahoo ha rinnovato nel 2013 il suo logo, migliorandone l’impatto visivo: a cambiare sono il formato, il carattere e il colore. L’obiettivo, raccontato da Mayer su Tumblr, era creare un logo moderno e fresco, con un tocco umano e personale.
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Le scelte di comunicazione effettuate dall’organizzazione “Amici del Padiglione USA Milano 2015” per l’evento
FleishmanHillard e Ketchum Italia per l’America di Expo
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha incaricato la struttura no profit, costituita dalla James Beard Foundation e dall’International Culinary Center, in collaborazione con la Camera di Commercio Americana
un’immagine del Padiglione progettato per expo 2015 di Vera Modesto
L’organizzazione Amici del Padiglione Usa Milano 2015 ha scelto un’alleanza tra le agenzie del Gruppo Omnicom, FleishmanHillard e Ketchum Italia, come partner di co-
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municazione a Expo Milano 2015. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dell’America ha incaricato Amici del Padiglione Usa Milano 2015, un’organizzazione no profit costituita dalla James Beard Foundation e dall’Internatio-
nal Culinary Center in collaborazione con la Camera di Commercio Americana in Italia, di creare e implementare un programma di richiamo per gli Stati Uniti nell’ambito di Expo Milano 2015. Sotto la loro guida, il Padiglione
Americano metterà in luce gli elementi di leadership degli Stati Uniti nel dibattito globale sul tema del cibo, includendo la sicurezza e le politiche alimentari, la scienza e la tecnologia, la nutrizione e la salute - elementi riassun-
andrea cornelli ti dal concept del Padiglione: “American Food 2.0: Uniti per nutrire il Pianeta”. FleishmanHillard e Ketchum Italia coopereranno nella gestione della strategia di comunicazione del Padiglione Usa sia in Italia che negli Stati Uniti, assicurando visibilità al Padiglione e alle iniziative correlate come le esposizioni ed il programma di eventi relativi ad American Food 2.0, il Food Truck Nation, il progetto dedicato agli studenti americani “Student Ambassadors” e il ristorante James Beard, che verrà aperto durante i sei mesi di Expo nel centro di Milano. Jerry Giaquinta, Responsabile della Comunicazione del Padiglione Usa a Expo Milano 2015, commenta: «Expo 2015 è una straordinaria occasione di incontro e dialogo con l’Italia e con tutto il mondo. Il Padiglione Usa sarà un eccezionale punto di contatto diretto, di racconto ed esperienza delle nostre eccellenze nell’ambito della scienza, della tecnologia e dell’innovazione, poiché gli Stati Uniti hanno molto da condividere sulle sfide del presente e del futuro legate alla sicurezza alimentare ed alla sostenibilità. Que-
sto complesso confronto è animato da tante voci, e crediamo che FleishmanHillard e Ketchum siano in possesso delle competenze integrate necessarie per valorizzare la nostra presenza in questo dibattito mondiale». Kris Balderston, General Manager di FleishmanHillard Washinton D.C., sottolinea: «Siamo lieti di collaborare con Amici del Padiglione Usa Milano 2015 in qualità di agenzia partner e sponsor. Il network Omnicom esprime talenti a livello globale e siamo fieri di contribuire con le nostre capacità e la nostra passione ad un momento di riflessione che riunirà
Paesi di tutto il mondo». Andrea Cornelli, Amministratore Delegato di Ketchum Italia, aggiunge: «Gli Stati Uniti costituiscono un punto di riferimento globale nell’evoluzione di numerosi temi e trend. Siamo quindi onorati di essere partner di American Food 2.0 e contribuire a diffonderne l’orientamento all’innovazione, che riguarderà sia la tecnologia e il mercato che il cibo, attraverso la presentazione di un’enorme varietà di prodotti enogastronomici, grandi chef e scuole di alta cucina. Sarà una continua sorpresa, anche per un Paese già così ricco di tradizioni come l’Italia».
Un prestigioso elenco di partner
Amici del Padiglione Usa Milano 2015, organizzazione no-profit, è costituita da una collaborazione tra la James Beard Foundation (JBF) e l’International Culinary Center (ICC), in collaborazione con la Camera di Commercio Americana in Italia, la cui missione è ideare, progettare, finanziare e realizzare il Padiglione Usa e i relativi programmi a Expo Milano 2015 sotto gli auspici del Dipartimento di Stato americano. I partner includono: GE, NUSSLI, Uvet, Brand USA, Microsoft, DuPont, Boeing, illy, 3M, FleishmanHillard e Research Frontiers. Il Padiglione e il relativo programma sono diretti dalla Presidente Dorothy Hamilton (fondatrice e Ceo di ICC), dal Ceo Charlie Faas, e dal Chief Creative Officer, Mitchell Davis (EVP di JBF). Il progetto del Padiglione degli Stati Uniti d’America è stato curato dallo studio di architettura Biber Architects, mentre Thinc Design ha curato gli spazi interni. Sotto la guida del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America e la leadership del Console Generale in Italia, Doug Hickey, Amici del Padiglione Americano Milano 2015 presiederà ogni aspetto del progetto, con il sostegno di una squadra di esperti impegnati in vari settori che includono scienza, commercio, tecnologia, agricoltura, sostenibilità, design e altre specializzazioni. ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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Nemmeno trent’anni. fa la Sceneggiatrice, l’attrice e l’imprenditrice di se stessa. E di uno show miliardario
Lena Dunham, ecco chi c’è dietro al successo di “Girls”
La serie tv di Hbo, arrivata negli stati uniti alla quarta stagione, non solo ha spopolato, ma è soprattutto diventata un modello per ragazze e giovani donne di tutto il mondo per merito delle quattro protagoniste
in questa foto, lena dunham: sceneggiatrice, attrice, imprenditrice di Marianna Marcovich
Lena Dunham ha ventotto anni. E’ vitale, energica, arguta. E’ sceneggiatrice, attrice, imprenditrice di se stessa e di uno show miliardario. La sua serie, “Girls” della Hbo, arrivata negli Usa alla quarta stagione, non solo ha spopolato, ma è soprattutto diventata un modello per ragazze e giova-
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ni donne di tutto il mondo. Le quattro ventenni protagoniste - Hannah, interpretata dalla stessa Dunham, Marnie (Allison Williams), Jessa (Jemima Kirke), Shosh (Zosia Mamet) - vivono alle prese con insicurezze e tradimenti, autodistruttività e sogni infranti, amori impossibili e problemi familiari. E Lena Dunham per prima si è messa a nudo
nello show, metaforicamente e letteralmente, decine di volte, mostrando il suo corpo, “imperfetto, con qualche chilo di troppo e poco femminile”, come dice lei. «Ho scelto di parlare di alcuni temi molto difficili, come l’interruzione di gravidanza. Di più non posso dire, ma sono soddisfatta di quello che ho fatto. Si apre una nuo-
va era per ragazze che diventano donne. Io ho dovuto affrontare molte difficoltà sia nella vita privata che in quella professionale. Ho iniziato a lavorare da giovanissima, a 23 anni avevo già scritto e diretto un film piaciuto alla critica. Certamente mi sento fortunata a fare “Girls”. Il mio obiettivo è che non sia solo uno show, ma un messag-
gio positivo per tutte le donne». Dunham si è “confessata” alla stampa italiana: «Non ho mai avuto la presunzione di credere che la serie rappresenti l’intera America. E’ vero, le protagoniste sono bianche, benestanti e con uno specifico genere di problemi. Ma credo che alcuni di questi problemi siano generazionali. Non sapere ancora chi si è, non conoscere il mondo e non sapere cosa si vuole al di là dell’amore, queste sono sensazioni che oltrepassano i confini del mio paese». Recentemente si è cancellata da Twitter. E lo motiva così: «Voglio prendermi una pausa. Mi dispiace, perché sono molto interessata ai nuovi media, ma credo che si stiano saturando con informazioni troppo personali. Il mondo dei social network sta diventando pericoloso per questo. Non è più un ambiente sicuro soprattutto per le donne, troppi abusi verbali verso di noi». E anche discutendo sul ruolo delle donne e viene fuori una serie di stimoli davvero interessanti da approfondire: «Quello su cui insisto è che un partner, uomo o donna che sia, non definisce il tuo valore come persona. La struttura della famiglia sta cambiando, molte donne ormai crescono figli da sole o scelgono di non farne. Fare figli deve essere considerata una scelta personale per ogni donna. Quando parlo di femminismo credo che un ruolo importante lo rive-
sta la capacità di dare ad ogni donna la libertà di comportarsi come vuole». Dunham è anche diventata la portavoce di Planned Parenthood, organizzazione che promuove leggi proaborto, accesso libero ai servizi medici per tutte le donne e educazione sessuale nelle scuole: «Collaboro con Planned Parenthood da tre anni ma negli ultimi mesi ho deciso di metterci la faccia. Credo che quando si parla di interruzioni di gravidanza si faccia molto rumore a livello ideologico, ma ci si dimentica che anzitutto si parla di assistenza medica per tutti. Si parla di aiutare i più poveri, si vuole rimuovere la natura classista del sistema sanitario americano dove solo chi è ricco può permettersi di scegliere se fare o non fare un figlio. Ma la cosa ancor più impor-
tante è l’educazione sessuale nelle scuole. Siamo abituati ad associare il corpo nudo alla pornografia mentre invece troviamo atteggiamenti espliciti e provocatori nella pubblicità, nel cinema, anche senza nudi. Un corpo nudo è naturale e volendo mostrare un mondo reale non si può prescindere da questo. E poi la televisione e il cinema pullulano di violenza, eppure continuiamo ad oscurare la nudità. Mi sembra un paradosso e un segno di qualcosa di molto pericoloso a livello culturale».
Talento poliedrico Un’altra immagine dell’attrice lena dunham, che nello show non ha avuto timore di mostrarsi con qualche chilo di troppo
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Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL RESULTS
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raffaele tiscar
L’anno decisivo sarà il 2020. Fra cinque anni nulla sarà come prima. Ieri via libera al piano da 6 miliardi per la banda ultra larga. Mentre si allontana il decreto sulla rete in rame. E’ stato il giorno della verità per la rete Telecom e anche per i progetti del Governo presieduto da Matteo Renzi sulla banda larga. Al Consiglio dei Ministri è arrivato il piano di investimenti, appunto da 6 miliardi di euro per accelerare la diffusione della banda larga in Italia, in vista degli obiettivi 2020. Ci saranno sgravi fiscali e incentivi alla do-
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Fra un lustro nulla sarà come prima. via libera al piano da 6 miliardi per banda ultra larga
Internet veloce per le famiglie, obiettivo fissato all’anno 2020
tecnologie vectoring e alle sue evoluzioni che promettono, sulla carta, velocità da 30 a 100 megabit al secondo. «Gli obiettivi di Telecom sono gli stessi del Governo: far tornare il nostro Paese all’avanguardia recuperando competitività», ha dichiarato Recchi. Il tema, in realtà, è sul tavolo dell’AgCom e non è risolto. In sostanza il vectoring , non essendo uno standard, non nasce come tecnologia multioperatore. E questo vuol dire che con più operatori collega-
marco patuano
giuseppe recchi
ti insieme si verificano disturbi che riducono di molto le performance. I tecnici stanno tentando di superare il problema con tecnologie ancora non disponibili, come il VPlus di Alcatel Lucent e il Super Vectoring di Huawei. Ma per arrivare a risultati ci vorranno almeno altri due anni. Al Mobile World Congress che si sta svolgendo a Barcellona anche il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha parlato della necessità di infrastrutture più solide da parte degli opera-
tori telefonici. In arrivo, oltre allo streaming video ad alta definizione c’è il cosiddetto Internet delle cose nel 2020 sono stimati oltre 10 miliardi di oggetti e device connessi nel mondo - e i big data. Senza una banda larga all’altezza la crescita dell’economia potrebbe risultare rallentata.
Ci saranno sgravi fiscali e incentivi alla domanda oltre a un fondo di garanzia per le aree a fallimento di mercato. la fibra sarà finanziata a fondo perduto in alcune zone di Daniele Bologna
manda oltre a un fondo di garanzia per le aree a fallimento di mercato. Mentre il Fiber to the cabinet, cioè la fibra fino agli armadi, sarà finanziata a fondo perduto in alcune zone. Il dossier sullo spegnimento della rete in rame entro
il 2030 è stato al centro di accesi confronti al Ministero dello Sviluppo economico dove il documento a cui ha lavorato il vicesegretario di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar, è approdato da un paio di settimane. Dalla scelta del Governo dipenderà molto del futuro della banda larga in Italia. Il ri-
tardo è ormai cosa risaputa. Gli obiettivi dell’Agenda Europea 2020 non sono dietro l’angolo. E senza una spinta di Renzi il gruppo di telecomunicazioni guidato da Marco Patuano e Giuseppe Recchi non fa certo mistero di volere sfruttare il più possibile l’ultimo miglio in rame grazie alle
mark zuckerberg ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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MILANO
MERCOLEDÌ 15 APRILE 2015
MICO ALA NORD.
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televisione
“Salve, sono un occupante russo, e sono stufo di chiedere scusa”, dice la voce narrante di questo video, girato come un film d’azione, postato il 27 febbraio e visto 2 milioni e mezzo di volte.
La tv generalista fa ancora numeri da record: è il caso di “Empire”, la serie tv in onda da ieri sera alle 21:50 su Fox (canale 112 di Sky), che nel corso delle settimane ha aumentato il suo pubblico fino a diventare un successo sorprendente. Dietro allo show ci sono Lee Daniels e Danny Strong (“The Butler”), mentre a produrre i brani musicali della serie ci sono Timbaland e Jim Beanz, che riescono a dare al telefilm un ritmo musicale che si addice alle vicende e ai personaggi. Musica adeguata, intrecci e complotti per il successo.
In difesa della Madre Russia
I complotti di “Empire”
LASTAMPA.IT
quotidiani
C’è sciopero, leggetevi il Pdf Primo caso al mondo di aggiramento, grazie alla tecnologia, di uno sciopero. Accade in Francia al prestigioso e più antico quotidiano francese, Le Figaro, che per uno sciopero nazionale indetto dai tipografi del sindacato Cgt non era nelle edicole, come tutti gli altri giornali. Ma a Le Figaro la proprietà (il colosso del settore difesa Dassault), e - di fatto - i giornalisti che hanno lavorato, hanno deciso di concedere l’accesso completamente gratuito alla versone Pdf (la replica online della copia cartacea) di solito riservata agli abbonati.
REPUBBLICA.IT
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TVBLOG.IT
automotive
Tutti a Ginevra per l’85° Salone
CORRIERE.IT
Apre l’edizione numero 85 del Salone Internazionale di Ginevra: tutto esaurito con 200 case, 131 anteprime e migliaia di visitatori. E spunta la Rinspeed Budii, citycar che si guida da sola.
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Menlo Park e Mountain View per un futuro più connesso
Mobile World Congress: Facebook e Google unite, idealmente, per la causa della connettività globale
Cosa hanno detto (e cosa no) due dei più attesi protagonisti della prima giornata dell’importante evento di Barcellona: il mobile network secondo Mark Zuckerberg e Sundar Pichai di Valentina Lunardi
Come ampiamente annunciato e con tutta l’attesa creatasi per uno dei momenti più cult del Mobile Business Congress, nel tardo pomeriggio della giornata di apertura dell’evento, lunedì 3 marzo, Mark Zuckerberg ha fatto puntualmente la sua
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entrata sul palcoscenico della fiera di Barcellona. Accolto dalla giornalista di Wired Jessi Hempel, il ceo di Facebook è apparso sin da subito intenzionato a proseguire il discorso aperto durante il suo intervento dell’edizione 2014: l’anno scorso, infatti,
Zuckerberg aveva utilizzato la sua apparizione alla conferenza per parlare di Internet.org, un’iniziativa non profit del colosso social pensata per “connettere il prossimo miliardo di persone a internet”, offrendo l’accesso a servizi come Facebook, moto-
ri di ricerca, e previsioni meteo in maniera gratuita nei paesi in via di sviluppo. Per rendere operativo il progetto, Facebook aveva chiesto a cinque delle più grandi compagnie di telefonia del mondo di siglare un accordo, chiedendo loro di offrire servizi wireless di base gratuitamente, nella speranza che una volta che le persone avevano avuto accesso e utilizzato il web per la prima volta, sarebbero state disposte in seguito a pagare per poter utilizzare un maggiore volume di dati. Questo modello di business è stato criticato da più di un operatore, ben consapevole che Facebook aveva appena pagato 19 miliardi dollari per acquisire Whatsapp, un servizio di messaggisti-
ca istantanea che ha portato a una drastica diminuzione del numero di SMS inviati negli ultimi anni, facendo pensare a molti che il progetto prevedeva di far pagare completamente alle compagnie i costi di infrastruttura, a tutto vantaggio di Facebook. Non a caso, dunque, quest’anno Zuckerberg ha aperto la sua keynote al Mobile World Congress con parole di elogio per gli operatori e, in generale, per tutto il settore della telefonia mobile: “La gente qui presente, parte dell’industria, sta lavorando per collegare ogni individuo nel mondo e sta svolgendo questo compito da decenni. Hanno tutti una lunga eredità e un percorso di sviluppo del senso della propria
mission in questo settore industriale, questo è il motivo per cui tutte queste persone stanno facendo tutto il lavoro possibile per costruire tutte le torri necessarie e mettere a disposizione la fibra per ottenere questo risultato”. Detto questo, il ceo non ha poi speso molte altre parole per fornire delucidazioni sul modello di business di Internet.org, che ha visto fino ad ora investimenti di decine di miliardi di dollari da parte degli operatori per costruire l’infrastruttura necessaria alla buona riuscita del progetto. Mark ha preferito concentrarsi sul racconto dei molti viaggi che ha intrapreso per il mondo a favore del progetto, dalla visita al cyber villaggio
sperso nella foresta vicino a Giacarta al ricordo dei giovani indiani che si occupano in autonomia di colmare il gap generazionale dell’educazione digitale dei propri genitori e parenti, fino alla riflessione di come il primo ministri indiano Modi stia utilizzando proprio l’accesso a internet come uno degli strumenti fondamentali della sua campagna elettorale. Unico momento che ha aguzzato la curiosità da scoop della platea è stato l’apertura a possibili future collaborazioni con Google, per raggiungere insieme l’obiettivo della connettività globale. Zuckerberg ha poi sottolineato come, più importante che l’aggiornamento sui progressi di Internet.org, di cui ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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ha solo confermato la presenza in quattro paesi africani più Colombia e India, fosse il fatto che sarebbero saliti sul palco i partner del progetto, per discutere le esperienze raccolte sino a quel momento rispetto all’iniziativa; è stato raggiunto, quindi, dal ceo di Airtel Africa Christian De Faria, dal svp of operations di Millicom Mario Zanotti, e dal chairman di GSMA e ceo di Telenor Jon Fredrik Baksaas. Zanotti, in particolare, ha detto che dal momento dell’avvio della cooperazione tra Internet. org e Millicom, si è verificato un aumento del 30% di clienti paganti per i dati, e un aumento di dieci volte delle vendite di smartphone. Sulla stessa positiva linea si è posto De Faria di Airtel, affermando che l’operatore non stia avvertendo sintomi di decrescita delle entrate, nonostante stia fornendo alcuni servizi internet in maniera gratuita attraverso Internet.org. In linea generale, i rappresentanti delle compagnie si sono mostrati ben disposti a decantare le lodi del progetto di Zuckerberg, che, verso la fine della sessione, ha colto l’occasione per sottolineare le rosee prospettive dell’iniziativa e chiarire le ragioni per cui i partner sono stati
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Sundar Pichai: arriva il mobile network targato Google
Dopo molteplici fughe di notizie e ipotesi giornalistiche che si sono susseguite a lungo sulla stampa statunitense, sembra che Google sia pronto a confermare la sua intenzione di diventare un operatore nel campo della connettività wireless. Nella cornice catalana del Mobile World Congress, nella giornata di lunedì, Sundar Pichai, senior vice president di Google e responsabile per Android, Chrome e Google Apps, ha, infatti, confermato che Big G è al lavoro per diventare un mobile virtual network operator e che “nei prossimi mesi” si potranno vedere i primi risultati di questo progetto sperimentale negli Stati Uniti. Sostanzialmente, Mountain View potrebbe diventare un operatore mobile virtuale e, quindi, fornire connessione wireless, sfruttando infrastrutture e licenze già esistenti in un’ottica di partership e collaborazioni, che Pichai ha sottolineato essere una carratteristica strategica della compagnia: «Il concetto su cui si basa Android e tutto quello che facciamo è quello di adottare il metodo operativo di un ecosistema e creare un network sulle stesse caratteristiche. Da sempre cerchiamo di spingerci oltre i limiti esistenti con le innovazioni hardware e software - ha affermato il manager -. Vogliamo continuare a sperimentare in tal senso. Non abbiamo intenzione di essere un operatore di rete, infatti stiamo lavorando con partner del settore. E annunceremo qualcosa nei prossimi mesi». Un report risalente allo scorso aprile aveva affermato che Google aveva aperto un dialogo con Verizon Wireless per il servizio, an-
che se durante il keynote Pichai non ha menzionato nessun operatore specifico o provider di wifi per nome. Dopo le spiegazioni fornite dal vice president, Brad Stone, intervistatore e giornalista di Bloomberg, ha incalzato il suo ospite ponendo il quesito se Google ha in programma di offrire i propri servizi a prezzi più bassi. Domanda interessante dato che, dopo tutto, uno dei più grandi problemi con i servizi di telefonia mobile per i consumatori è che sono piuttosto costosi, e vi sono ampi spazi di azione e diversificazione su questo fronte. «La situazione che ci immaginiamo non è esattamente questa - ha cautamente affermato Pichai -. Stiamo pensando a come le reti WiFi e i network telefonici possano lavorare insieme, senza soluzione di continuità». Una soluzione che, sulla stessa linea d’onda dell’intervento di Mark Zuckerberg, trova la sua motivazione nell’obiettivo di “permettere a 4 miliardi di persone, che oggi ne sono prive, di avere accesso a internet”; una visione dei prossimi passi dell’era digitale dove le strade di Facebook e Google sembrano, almeno idealmente, congiungersi. La società ha anche lavorato sulla costruzione di fuori rete fissa tramite Google Fibre. Anche questi hanno visto rollout limitate in città specifiche, e che potrebbe rivelarsi un modello di come la sua rete di telefonia mobile potrebbe evolversi. Gli sforzi di Google per aumentare la connessione globale sono, per il momento, tutti letteralmente sospesi per aria: la società da quattro anni è impegnata con Project Loon, palloni sospesi che trasmettono la rete direttamente dal cielo, e Titan (nato dall’acquisizione di Google di Titan Aerospace), aerei a energia solare in grado di fornire connettività Internet in aree remote e nei mercati emergenti. Pichai ha annunciato al riguardo che, per quanto riguarda Project Loon, i palloni riescono ora a restare in volo per sei mesi, mentre «Project Titan avrà i suoi primi passi importanti nei prossimi mesi. Questi sono i nostri sforzi per fornire al mondo una rete di accesso - ha affermato Pichai -, creando torri di trasmissione sospese nel cielo».
così entusiasti di Internet. org fino ad oggi: “Stiamo cercando di creare un modello che sia redditizio per gli operatori, che si basa sull’idea che se in maniera continuativa sempre più persone potranno venire in contatto con il web, più individui saranno poi disposti a pagare per un aggiornamento dei dati a disposizione piuttosto che fermarsi al solo utilizzo dei servizi gratuiti”. Zuckerberg ha mostrato chiaramente come non fosse al Mobile World Congress per parlare di nuovi “satelliti e aerei,” o “droni e laser”, ma di come Internet.org stia aiutando persone di tutto il mondo ad accedere a internet. “Alla gente piace parlare di quelle cose, perché è intrigante. Ma in realtà l’affare più grande e interessante è che ci sono un sacco di persone che sono cresciute senza internet”, ha detto Zuckerberg. Difficilmente questo tipo di affermazioni riescono a risvegliare l’entusiasmo del pubblico come è avvenuto per la folla riunitasi trepidante per il lancio del Galaxy S 6 da parte di Samsung. Inoltre, durante tutto l’intervento c’è stato appena un accenno a Facebook, con grande costernazione della maggior parte dei membri del pubblico, desiderosi di sa-
perne di più su il più grande social network del mondo. Ma Zuckerberg non era in cerca di attenzione e reazioni stupite; ha, infatti, sottolineato che la posizione defilata del social network in questa occasione è stata intenzionale: “Troppo spesso Internet.org è vista come Facebook. Ecco perché è importante che vi abbia dato spazio in questo panel: perché Facebook non sta facendo tutto questo. Nel futuro, il volto di Internet.org deve essere composto da tutte le aziende che sono al lavoro su questa iniziativa, posando la fibra in ogni angolo della Terra, costruendo le infrastrutture che permetteranno di connettere le persone nel mondo”. Quello del ceo del più grande social network del mondo è stato un messaggio di riconciliazione con gli operatori e un angolo dedicato a un progetto che esula dalle linee operative e di prodotto di Facebook, argomenti che non rappresentano esattamente quello per cui molti in sala avevano aspettato per un’ora in fila e motivo per cui, come è apparso prontamente su Twitter e ovviamente Facebook, alcuni tra il pubblico hanno deciso di lasciarsi andare a un pisolino nella calda cornice della fiera catalana. ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015
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l’associazione popai porta in scena il convegno che esamina nel profondo l’evoluzione dei punti vendita Mario Mella Chief Technology Officer di FASTWEB dal 2008. è responsabile della gestione delle aree tecnologiche e dei processi operativi riguardanti Rete e Information Technology. entra in azienda nel 1999, partecipando allo start-up con il ruolo di Responsabile delle tecnologie di accesso e dello sviluppo del progetto Fiber to The Home. Nel 2003 è project leader per il lancio di servizi IPTV unicast e multicast su DSL. Nel 2003 diventa Direttore della Pianificazione di Rete, occupandosi dello sviluppo tecnologico, dei processi di provisioning e della pianificazione e controllo degli investimenti di rete e IT nel loro complesso. Nato nel 1964, si laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e completa la sua formazione presso la scuola di management MIP dello stesso ateneo. Prima di entrare in FASTWEB lavora per otto anni in Sirti, con livelli di responsabilità crescenti, dalla progettazione di reti di telecomunicazione fino al ruolo di project leader per lo sviluppo e realizzazione di reti a larga banda in Italia e all’estero
visioni
di
Matteo Dedè
fibra ottica per una copertura
efficace e omogenea Siamo l’operatore con la maggiore esperienza sulla fibra portata fino a casa, sappiamo bene quanto sia complicato, anche dal punto di vista burocratico, estenderla a ogni abitazione. E l’Agenda Digitale richiede tempi assai più ridotti di quelli che servirebbero per completare una copertura nazionale in chiave Ftth. La nostra priorità è garantire una copertura omogenea ed efficente, l’Fttc è la tecnologia giusta, e comunque necessita di fibra: nel biennio 2015/2016 realizzeremo 2.500 nuovi chilometri di infrastruttura di rete e stenderemo ulteriori 3.500 km di cavi, arrivando a un totale di 6 mila km di infrastruttura di rete e 8.500 km di cavi. Sarà sufficiente a placare in prospettiva la sete di dati degli utenti italiani? Se guardiamo al fabbisogno di banda, 100 Mbps sono circa cinque volte più veloci del migliore Adsl, che è ancora il tipo di connessione più diffusa. Considerando che raggiungeremo performance fino a 500 Mbps e stando al com-
portamento dei clienti, che monitoriamo, questo tipo di banda è in grado di soddisfare tutte le esigenze del medio-lungo termine. Direi che possiamo spingerci ben oltre il 2020. La disponibilità della banda larga anche in upload apre all’utente residenziale scenari di utilizzo innovativi. Penso soprattutto all’accesso al cloud, grazie a cui sarà possibile gestire e condividere contenuti su tutti i dispositivi di casa, senza contare lo streaming simultaneo in HD e, più avanti, in 4K su più schermi. Ci stiamo, inoltre, focalizzando sui servizi cloud business, e riteniamo che rispetto agli Ott esprimiamo valore non solo sulla connettività, ma anche rispetto alle caratteristiche dei data center, dove i clienti possono immagazzinare informazioni sensibili con la garanzia di un servizio end-to-end eccellente. L’infrastruttura è in ogni caso aperta al mondo degli Ott grazie a una strategia di interconnessione con i principali player mondiali.
Popai Italia dà appuntamento al prossimo giovedì 12 marzo con Retail Visions & Other Stories, l’evento che esaminerà nel profondo l’evoluzione dei punti vendita, definendo nuove forme di interrelazione tra prodotti e consumatori. Il convegno proposto dall’associazione offrirà una visione multidisciplinare grazie a testimonianze provenienti da realtà all’avanguardia dei settori retail, architettura e design. Interveranno in qualità di relatori Umberto Angeloni, Presidente di Caruso, che si concentrerà su La “via dell’Uomo”, nuova enclave milanese simbolo del Made in Italy, e Daniele Lago, amministratore delegato del mobilificio Lago, il cui intervento ha per titolo “Redesigning”: sinergia tra cultura e profitto per una nuova formula retail. Altri protagonisti della doppia giornata saranno Giuseppina Matrone, Visual Merchandiser di GameStop, che discuterà di “Nuova elettronica di consumo: punti vendita verso la digitalizzazione”, e Cristina Mezzadra, Responsabile Marca e Comunicazione Esterna di Bricocenter, che porterà il proprio contributo inerente “L’evoluzione del settore brico: location di prossimità e pv quali luoghi di aggregazione”. E ancora, Gianni Forcolini, Docente del Politecnico di Milano, il cui intervento si riferirà a “Lighting design: scenari e analisi nella progettazione retail”. Modera il convegno Fabio Pasquali, Presidente di AZ Franchising. ANNO VI | #038|MERCOLEDÌ 04 MARZO 2015