visioni / francesco boccia
La Web Tax torna d’attualità, ma ora la palla va all’Europa
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ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
Ericsson non smette mai di rinnovarsi
A questo punto non ha più molto senso andare avanti a botte di emendamenti. Dobbiamo discuterne in sede europea. L’Italia ha saputo aprire, comunque, un dibattito culturale.
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Apple: acquisita Beats Electronics
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LinkedIn supera i 7 mln di profili
Alta reputazione per la Juventus
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In Germania adv al galoppo
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Nella mente di Edward Snowden
Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale.
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COVER STORY
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La parola chiave è multicanalità, considerando che nel 2008 le connessioni tra persone erano 2 miliardi. E si stima che nel 2020 saranno 50 miliardi
Ericsson non smette mai di rinnovarsi L’azienda ha dato il via a un’articolata campagna di trasformazione, legata non soltanto alle proprie proposte sul mercato, ma soprattutto di valore interno: “Let’s do IT, together with Ericsson”. Il roadshow del gruppo è iniziato questa settimana in Italia e si fermerà in Francia, Spagna, Marocco, Grecia e altri Paesi del Mediterraneo per presentare la nuova visione dell’it di Giulia Zuffi
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ondata nel 1876, Ericsson, la multinazionale con sede principale a Stoccolma, non smette mai di rinnovarsi. Ha dato il via a una campagna di trasformazione non solo delle proprie proposte sul mercato ma soprattutto interna: “Let’s do IT, together with Ericsson”. Il Roadshow di Ericsson inizia questa settimana in Italia e si fermerà in Francia, Spagna, Marocco, Grecia e altri Paesi del Mediterraneo per presentare la sua visione della trasformazione dell’It. Una campagna per promuovere l’evoluzione dell’azienda da Telco e It in Ict, che investe tutta l’area mediterranea di Ericsson, 24 paesi coinvolti tra Italia, Francia, penisola iberica, Balcani, Israele e Maghreb. In un mondo dove potenti dispositivi mobili, computer connessi, sensori, big data, analytics e servizi cloud stanno trasformando lo scenario dell’industria, accelerando l’innovazione e rivoluzionando i modelli di business, si sta compiendo la trasformazione dell’It, con un impatto significativo sulla società e sui settori industriali. Emanuele Iannetti, responsabile dell’organizzazione It Solutions & Services per l’area South Central Mediterranean da ottobre 2013,
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racconta a 360com di quella che definisce “terza economia”. In ambito di telecomunicazioni la prima ha iniziato a connettere persone di diversi paesi, la seconda si identifica con l’era della digitalizzazione, quindi l’avvento di internet, e l’ultima, quella che viviamo oggi, si caratterizza con l’esplosione del mobile. La parola chiave secondo Iannetti - è multicanalità, considerando che nel 2008 le connessioni tra persone erano 2 miliardi; e si stima che nel 2020 saranno 50 miliardi. Anche per questo diventa necessario porre al centro della strategia aziendale il consumatore: “change in consumer lifestyle”. L’obiettivo è di rendere fruibili sempre più servizi da un unico device. Il colosso delle telecomunicazioni sta mettendo a punto servizi non solo business to consumer, ma anche business to business. «L’evoluzione di nuovi servizi e il miglioramento dell’esperienza di fruizione degli stessi, è resa possibile dalla convergenza tra le tecnologie It e quelle telco, come la banda larga, il cloud e l’accesso ai dati in mobilità - ha detto JeanPhilippe Poirault, head of Engagement Practice and It Services and Solutions di Ericsson Region Mediterranean -. Ericsson è nella posizione esclusiva di po-
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ter guidare la trasformazione It, poiché possiamo combinare le profonda conoscenza del settore sull’It, le reti, i servizi e la consulenza di business». Con il 50% del traffico Lte globale che percorre le sue reti e con 1 miliardo di abbonati gestiti in tutto il mondo, Ericsson è stata classificata ai massimi livelli nelle aree Oss/Bss, Media Delivery & IpTv e nei servizi. Entro il 2020, lo scenario mondiale dei media vedrà una popolazione di almeno 9 miliardi di persone. Con più di 8 miliardi di abbonamenti a una rete mobile broadband e 1,5 miliardi di televisioni digitali nelle case. Vivremo in quella che Ericsson chiama Networked Society, la Società Connessa, con più di 50 miliardi di dispositivi collegati, di cui almeno 15 con funzioni video, che viaggeranno su reti mobili Ip. Questa è l’immagine della nuova era dell’intrattenimento e della connettività che Ericsson ha delineato nella sua ultima ricerca, ”Media Vision 2020”. Una visione strategica che descrive come l’industria televisiva e dei media si evolverà nei prossimi sei anni e che mostra come l’industria televisiva potrà crescere entro il 2020. La convergenza fra telecomunicazioni, It e media continuerà a trasformare l’industria della tv. Le reti fisse e
mobili di telecomunicazioni stanno aumentando le attività di distribuzione dei contenuti media sui diversi dispositivi a disposizione dei consumatori, come i televisori, gli smartphone, i pc e i tablet, con il risultato che oggi circa l’80% della capacità delle reti viene utilizzata per la trasmissione di video. I servizi On Demand, Second Screen e degli Over The Top (Ott) stanno, perciò, ampliando le modalità di fruizione della tv, con un conseguente aumento dei costi per le aziende: per i tradizionali broadcaster, gli operatori di telecomunicazioni e le altre compagnie media. La generazione dei consumatori del 2020 si aspetta che le esperienze legate a tv, film e gaming siano ancora più integrate, accessibili e create in base ai loro interessi, ai device a disposizione e alle situazioni personali. Elementi come la maggiore definizione dei video, un accesso multi-schermo e una forte interattività dell’utente sono inclusi naturalmente nella fruizione di un contenuto premium, in un mondo in cui i video sono direttamente connessi ai social media. I produttori di contenuti e i broadcaster devono, quindi, adattare i format della loro programmazione, i diritti di distribuzione e i modelli pubblicitari. I for-
nitori dei servizi televisivi devono scegliere un mix di contenuti che rispondano alle esigenze dei consumatori, alla loro voglia di scoprire contenuti in modo personalizzato, offrendo la possibilità di trovare tanti programmi su qualsiasi argomento possibile, diventando, così, gli aggregatori finali di contenuti. Durante il Roadshow Ericsson sono state proposte anche delle demo, tra cui una dedicata proprio alla ”tv del futuro”. Un concept messo a punto dal comparto di ricerca dell’azienda che permette
di ottimizzare l’experience televisiva, in modo personalizzato e multicanale. Nonostante le nuove tecnologie, l’esperienza dei consumatori può essere frammentata e frustrante. Nella Networked Society, entro il 2020, ci saranno almeno 50 miliardi di dispositivi connessi, di cui 15 miliardi offriranno video agli utenti. Ericsson riconosce queste sfide e sta abilitando e costruendo l’ecosistema per il futuro della tv, un futuro dove sarà ovunque, su tutti i dispositivi, e l’esperienza evolve con il consumato-
re. Ericsson sta lanciando la sua piattaforma Future Tv Anywhere, portando moderne tecnologie web al mondo degli operatori televisivi. Ciò permetterà agli stessi di combinare la qualità del servizio e la varietà dei contenuti della pay tv con l’interattività e le funzionalità multischermo di start up video Over the Top (Ott). E sempre Ericsson sta costruendo una piattaforma integrata end-to-end per i fornitori di servizi di pay tv basata interamente su web e tecnologie cloud. Il contenuto
deve essere facile da scoprire. La prossima generazione di televisori consegnerà esperienze socialmente connesse e altamente personalizzate. E ancora, non dovrebbe importare dove ci si trova o quale schermo si ha di fronte. Infine, i ricercatori Ericsson credono che la televisione debba essere un’esperienza sempre più coinvolgente. Sia che l’utente stia sdraiato, in piedi o sul bordo di una sedia, il secondo schermo sarà fondamentale per poter fornire, sempre, un’esperienza migliore.
Emanuele iannetti
Media Vision 2020
un’immagine dell’ ericsson globe di stoccolma ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
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MARKET PLACE Nuova iniziativa che offre il piacere della lettura attraverso la saggistica
alla mela di cupertino è davvero inziata l’era di tim cook
Il primo volume, “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, in edicola il 3 giugno
l’azienda di streaming musicale valutata 3 mld di dollari
Il Sole 24 Ore porta in edicola la collana de “Gli indispensabili” di Davide De Vecchi
M&M’s lancia la special edition tricolore e un concorso
La passione sportiva deve essere premiata. E ci pensa M&M’s Per partecipare al concorso, valido fino al 31 agosto, basta l’acquisto di una sola confezione promozionale di Daniele Bologna
In occasione degli imminenti Mondiali di calcio, M&M’s premia la passione sportiva di tutti i tifosi d’Italia. Gli allegri confetti di cioccolato si presentano, infatti, in una inedita special edition tricolore. Stesso look per il pack della versione Peanut, le stuzzicanti arachidi ricoperte di cioccolato al latte e avvolte da un croccante guscio colorato. Per accendere ancora di più la passione sportiva è inoltre arrivato il nuovo concorso “Acchiappa la tua M-Ball! Vinci una M-Ball ogni 90 minu-
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ti!”. Tutti i giorni, ogni novanta minuti, si può vincere l’originalissimo pallone a forma di lente firmato M&M’s che quest’anno è morbidissimo e coloratissimo. Per partecipare al concorso, valido fino al 31 agosto, basterà acquistare una confezione promozionale di M&M’s - nelle varianti Peanut, Choco e Crispy - inserire il codice univoco al suo interno sul sito www.m-ms.it e scoprire se si è tra i vincitori. Il brand riserva, infine, tante sorprese anche nei punti vendita con isole promozionali, gadget e attività ludiche.
Il Sole 24 Ore pubblica “Gli Indispensabili”, una nuova iniziativa letteraria che offre il piacere della lettura attraverso il genere del saggio. Venti classici che hanno fatto la storia della saggistica mondiale, da sempre considerati strumenti fondamentali di interpretazione della realtà e dell’animo umano, ma presentati in una chiave di lettura moderna sia nel formato tascabile che nel design grafico ricercato delle copertine. Da Seneca a Nietzsche, da Platone a Goethe e poi Schopenhauer e Sant’Agostino, “Gli indispensabili” saranno in edicola con Il Sole 24 Ore, ogni martedì a partire dal 3 giugno 2014. “Il Principe” di Niccolò Machiavelli inaugurerà la collana. L’obiettivo di un’opera letteraria come “Gli indispensabili”, che propone venti saggi fondamentali dei maestri del pensiero, è lo stesso che Il Sole 24 Ore da anni
continua a perseguire nella scelta di pubblicare le sue collane culturali: quello di far riscoprire e avvicinare il più ampio pubblico possibile al mondo della Cultura, intesa come valore imprescindibile per la crescita del Paese. “Niente cultura, niente sviluppo”, recita infatti il Manifesto per la Cultura del Sole 24 Ore. Il primo volume, “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, sarà in edicola con Il Sole 24 Ore martedì 3 giugno nell’edizione del cinquecentennale, con testo a fronte in italiano moderno di Carmine Donzelli e introduzione a cura di Armando Massarenti, il respon-
sabile dell’inserto culturale del Sole 24 Ore “Domenica”. Un’opera “indispensabile”, che dovrebbe essere letta almeno una volta nella vita, in quanto rappresenta una guida più che mai attuale che scandaglia il concetto di politica, intesa come arte del compromesso, da elaborare anche nella quotidianità di ogni persona. Il secondo grande classico sarà “L’elogio della Pazzia”, di Erasmo da Rotterdam, in uscita il 10 giugno. I volumi saranno in edicola ogni martedì a € 0,50 oltre al prezzo del quotidiano. Il lancio dell’iniziativa sarà supportato da una campagna stampa realizzata internamente e pianificata sui mezzi del Gruppo 24 Ore e da spot radio e tv realizzati da Red Cell e pianificati sul circuito Publitalia, su La7 e La7D e sulle principali emittenti radiofoniche nazionali: Rtl 102.5, Radio Deejay, Rds, Radio Italia, Radio 101, oltre, naturalmente, a Radio 24.
Apple acquisisce Beats Electronics di Massimo Masi
Apple acquista Beats Music & Beats Electronics per circa 3 miliardi di dollari. Lo conferma la stessa multinazionale statunitense in una nota, prevedendo la chiusura dell’operazione nel corso del quarto trimestre dell’esercizio fiscale. Il gruppo informatico ha siglato l’accordo con l’azienda californiana produttrice di device audio fondata dal rapper Dr Dre. L’altro cofondatore, il produttore discografico Jimmy Iovine, entrerà in Apple. «La musica ha un ruolo importante nelle nostre vite e occupa un posto speciale nei nostri cuori all’interno di Apple», ha affermato l’am-
ministratore delegato di Apple, Tim Cook, sottolineando che per questo motivo Apple «continua a investire nella musica». L’accordo prevede l’acquisizione di Beats Music, il servizio di abbonamento di musica in streaming, e di Beats Electronics, che produce le popolari cuffie, gli speakers e software audio Beats. Si tratta della più dispendiosa acquisizione compiuta da Apple nei suoi trentotto anni di storia, un prezzo che l’azienda di Cupertino paga anche per contrastare la concorrenza posta dalla nuova tendenza dei servizi di musica in streaming, da Pandora a Spotify, solo per citare due casi importanti, nei confronti del negozio di iTunes.
il rapper Dr. Dre
tim cook ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
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COM PANY
nel mondo la società ha superato i 300 milioni di iscritti
Oltre la soglia dei 7 mln di profili: l’ascesa di LinkedIn La mission del social network è sempre la stessa, e consiste nel far sì che combacino un’offerta di lavoro con una domanda di Marianna Marcovich
Sono trascorsi meno di tre anni dall’apertura degli uffici italiani, a Milano. E LinkedIn può già festeggiare il traguardo dei sette milioni di iscritti nel nostro Paese. Non cela la soddisfazione Marcello Albergoni, country manager per l’Italia del social network: «La nostra mission è sempre la stessa: far combaciare un’offerta di lavoro con una domanda». Poco importa, perciò, porre l’accento sulla dimensione fisica o virtuale di un’azienda che in Italia conta già su 25 dipendenti. «Quando siamo partiti, alla fine del 2011, con me c’erano non più di quattro o cinque collaboratori - dice ancora Albergoni - e contavamo su 2 milioni e 200 mila iscritti italiani. In due anni e mezzo sono sbarcati su LinkedIn quasi 5 milioni di nuovi
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utenti. E oggi possiamo festeggiare questo nuovo traguardo». Così, se a livello mondiale LinkedIn ha superato la soglia dei 300 milioni di iscritti, qui da noi l’azienda ha certificato il superamento dei sette milioni di utenti. Ma quali sono i settori più rappresentati? Gli italiani cercano lavoro soprattutto nell’information technology e nella moda, ma anche in settori più tradizionali, come l’architettura e la sanità. E se fino a qualche tempo fa, per LinkedIn, restava un compito arduo riuscire a imporsi nella realtà italiana, oggi non è più così. «LinkedIn era comunemente considerato come un social network americano, di difficile comprensione, mentre il 67% degli iscritti nel mondo non sono americani», ribadisce il country manager italiano. Così, tra le città più rappresentate per numero d’uten-
ti ci sono, oggi, Milano, Roma e Bologna, le realtà nostrane in cui sempre più spesso gli italiani si rivolgono al social network per cercare lavoro online. «Ma LinkedIn è anche partner da anni di agenzie specializzate in somministrazione di forza lavoro come Adecco e Manpower. Società che lavorano in maniera tradizionale, ma che ci serviranno per raggiungere l’obiettivo dei prossimi dieci anni: rivolgerci a tutti i settori produttivi, non solo ai colletti bianchi», conclude Albergoni. Le aziende Made in Italy più seguite su LinkedIn sono, invece, Telecom Italia, Accenture, Unicredit, Poste Italiane e il MIUR, il Ministero Istruzione, Università e Ricerca. Non a caso crescono anche gli studenti che si iscrivono al social network per lavoratori, soprattutto in seguito al lancio delle pagine dedicate a università e scuole. Al momento risultano iscritti al social 39 milioni di studenti nel mondo, mentre LinkedIn, in Italia, ha già inaugurato una serie di incontri “fisici” al Politecnico di Milano e all’Università Bocconi del capoluogo lombardo per convincere gli studenti dell’importanza di avere un profilo personale sulla piattaforma.
marcello albergoni ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
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Juventus: La valutazione “tripla A” porta in cielo la reputazione
Ora anche il brand è Campione d’Italia
Lo dice lo studio “football 50”, realizzato da Brand Finance di Sebastiano Zeri
La Juventus, durante questa storica stagione, ha visto crescere impetuosamente il valore del proprio brand, fino 181 milioni di euro, diventando, così, il club con il marchio di maggior valore nel panorama del calcio italiano. La valutazione “tripla A” e il terzo titolo consecutivo di Serie A, hanno solidificato la reputazione della Vecchia Signora, in patria e all’estero, come la forza dominante del calcio italiano. Anche le scelte commerciali hanno fatto la loro parte: infatti, essere il primo club di Serie A ad aver sviluppato e a possedere il proprio terreno di gioco, ha consentito alla Juventus di ottenere i ricavi di gran lunga più elevati per giornata di gioco. Brand Finance ha incrementato il
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rating del marchio facendolo passare da AAA- ad una piena AAA, contribuendo, così, ad un incremento del valore del brand di 41 milioni di euro rispetto all’anno passato. Nella nuova analisi di Brand Finance, entrambi i brand delle due squadre di Milano hanno perso valore e ora si ritrovano proprio dietro la Juventus, con il Milan in quattordicesima posizione e l’Inter in quindicesima. Altri tre team italiani sono presenti tra i top 50: Napoli, Roma e Lazio, che hanno costantemente aumentato il valore del proprio marchio e si sono collocati, rispettivamente, al 21°, 26 ° e 44° posto. Il Real Madrid regnava incontrastato come il club con il brand il più importante del mondo e con legioni di seguaci a livello planetario. La devozione è tale che El Clásico è di-
ventato un facilitatore anche nelle rivalità politiche, non solo in Catalogna, ma anche in paesi lontani come l’Iraq. La crisi dell’euro e le difficoltà economiche della Spagna hanno contribuito in passato a far scivolare il Real prima al secondo e poi al terzo posto nel Brand Finance Football 50. Tuttavia, i ricavi provenienti dalle tre maggiori fonti di reddito del club (giornate di gioco, trasmissioni radiotelevisive e attività commerciali) rimangono altissimi e le prospettive economiche della Spagna sono in miglioramento. Inoltre, avendo in squadra quello che viene ritenuto il miglior giocatore del mondo, Cristiano Ronaldo, e avendo ottenuto il decimo titolo di Champions League, il marchio del Real è tornato ad essere solido. Il rating AAA+ del marchio del Real rimane stabile, mentre il valore del brand è aumentato di 67 milioni di euro, raggiungendo un totale di 549 milioni di euro, il terzo maggiore incremento di quest’anno tra i club. Ancora più significativo il fatto che il Real abbia superato il Manchester United e quindi tutti i club della Premier League per la prima volta dal 2010. Con i più alti ricavi di qualsiasi altra squadra, il brand più solido ed il continuo miglioramento dell’economia spagnola, il Real potrebbe reclamare il suo primato di squadra di calcio con il brand di maggior valore al mondo. Nonostante l’Atletico abbia perso il titolo di Champions League, il valore del suo brand è quasi raddoppiato, passando dai 52 milioni di euro dello scorso anno ai 93 milioni di euro nel 2014. ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
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ME DIA
a partire dal 2007 i quotidiani hanno perso un miliardo e 600 milioni. non solo a causa della crisi
Uno sguardo alla Germania, dove gli investimenti pubblicitari galoppano Partenza sprint, nel secondo trimestre, per la comunicazione commerciale, sia online che offline di Pietro Castagna
Partenza sprint nel secondo trimestre per la pubblicità: in aprile, rispetto a marzo, per giornali, radio e tv, è stato registrato un +8%. E l’incremento, rispetto all’anno scorso, è pur sempre del 4,4%. Purtroppo per giornali e riviste, la fetta più grande riguarda la televisione, mentre per la stampa si rimane più o meno sul livello del 2013. Il fatturato, in aprile, ha raggiunto i 2 miliardi e 408 milioni di euro, tutto compreso, tra annunci, spot, e pubblicità online; e quasi la metà, un miliardo e 152 milioni, finisce ai diversi canali televisivi, pubblici o privati. La tv registra un incremento del 16,5 rispetto al 2013, e andrà meglio a chiusura del secondo trimestre, grazie alla pubblicità prevista in rapporto ai campionati del mondo di calcio in Brasile. E’ andata bene anche per la pubblicità online a cui sono andati 263 milioni di euro, esattamente nella media con un plus dell’otto per cento. I quotidiani hanno incassato 385 milioni con un incremento dell’1,3%. In calo le riviste specializzate passate da 34 milioni a 32, e la radio dal 149 a 141. In flessione anche le riviste, da 306 a 204. In complesso, nei primi quat-
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tro mesi dell’anno, si è passati da 8 miliardi e 342 milioni a 8 miliardi e 713 milioni. Un risultato che va oltre le aspettative, ma che suona come una critica per quotidiani e riviste: se il mercato pubblicitario è in ripresa perché non riescono ad approfittarne? Qualcosa sembra non funzionare nelle strategia di marketing. E i risultati sono allarmanti per alcune testate. Ad esempio, Stern registra in aprile una perdita del 30,2% rispetto all’anno precedente, e sui primi quattro mesi il calo è pur sempre oltre l’11%. Il femmini-
le Freundin perde il 10,6%. Lo Spiegel contiene le perdite al 5,3%, e va meglio nel confronto il rivale Focus, con -4,1%. Preoccupanti le perdite del settimanale economico Wirtschaftswoche, che scende del 15,3%. La Bild am Sonntag, il domenicale della Bild, al contrario, guadagna il 7,7%. I dati per i quotidiani sono riferiti al 2013 e registrano una caduta libera per tutti: la perdita degli introiti pubblicitari è nel complesso del 9,4%. Il totale raggiunge i 2 miliardi e 930 milioni, al netto di sconti e provvigioni, contro i 3 miliardi e 230 milioni del 2012. Solo nell’anno nero, il 2009, si era fatto di peggio. In sei anni, a partire dal 2007, i quotidiani hanno perso un miliardo e 600 milioni. Una perdita che non può essere imputata unicamente alla crisi economica. In calo anche i fogli di soli annunci, con una perdita del 3,4 per cento a un miliardo e 930 milioni. I settimanali e i domenicali calano dell’11,9 a 175 milioni. L’unico settore che registra qualche incremento è quello delle pubblicazioni specializzate: 889 milioni con un plus del 3,6 per cento. Perde la stampa su carta e aumenta la pubblicità online, con un incremento del 9,3 per cento a un miliardo e 150 milioni. ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014
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search & socIal medIa marketIng nuove tecnologie
E’ la Google Car la più sicura?
THEVERGE.COM
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mico – milAno congressi
m i l A n
In un video, oltre alle immagini della nuovissima Google self driving car, le ragioni per cui, in futuro, questo tipo di oggetti di locomozione costituirà il modo più sicuro per viaggiare nelle nostre città.
Chris Sherman
Founding Editor
Search Engine Land
Danny Sullivan
Founding Editor
Marketing Land
scenari
5 milioni di posti di lavoro dalle app
LINKIESTA.IT
Il lemma app, abbreviazione di application, è talmente popolare che la American Dialect Society l’ha definito “Word of the Year” già nel 2010. Secondo Gartner, entro il 2016 verranno scaricate 310 miliardi di app l’anno.
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predizioni
Chi vincerà i Mondiali 2014
BLOG.WSJ.COM
Il titolo, non per errore, è senza punto interrogativo. Così come sembrerebbe esserlo il risultato di un data mining compiuto da due analisti di Goldman Sachs che si sono divertiti a predire il vincitore della Coppa. Che è...
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SCENARI
Aziende
Cosa accadrà in rete nel prossimo futuro? Come si modificheranno le attuali egemonie tecnologiche? Da non perdere l’ultima raccolta di dati su scala globale realizzata da Kleiner Perkins Caufield & Byers.
Dopo le indiscrezioni, arrivano dettagli e conferme: Apple ha comprato Beats Music & Beats Electronics sborsando 3 miliardi di dollari (di cui 2,6 miliardi cash e 400 milioni in azioni): è la maggiore acquisizione della sua storia e anche la prima che non riguarda esattamente un’azienda hi-tech, ma un marchio già affermato che opera nella distribuzione musicale in streaming, oltre che nel settore delle cuffie e altoparlanti Bluetooth. Un’intervista rilasciata nel corso della Code Conference (vedere altro articolo a pagina 6 di questa edizione, ndr).
Gli internet trend 2014 di KPCB
SLIDESHARE.NET
Beats, in Apple inizia l’era Cook
Travel online
Cinque iniziative legate al turismo
CHEFUTURO.IT
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Ognuno di noi, chi più chi di meno, viaggia, vive a proprio modo il turismo e spesso si ritrova a cercare informazioni online sulle mete da visitare. Tuttavia, non è sempre facile trovare informazioni davvero utili. Eppure, almeno per quanto riguarda l’Italia, non mancano certo le bellezze e i luoghi da visitare. Forse è necessario cambiare punto di vista e ribaltare l’approccio, ripartendo, nella comunicazione legata al turismo, dal basso, dalle persone e dalla loro voglia di raccontare le città in modo nuovo. Ecco cinque splendidi esempi di siti sul turismo. Niente a che fare con il cosiddetto “portale della vergogna”, il sito istituzionale Italia.it.
RECODE.NET
curiosità
Fenomenologia dell’(#)hashtag
WIRED.IT
Pochi sanno che il “cancelletto” o hashtag, come lo conosciamo oggi, è stato “inventato” solo nel 2007 da un utente di Twitter. Da allora, il suo utilizzo si è esteso a ogni singolo utente dei social network. E oltre...
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LINK personaggi
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E’ online l’intervista esclusiva - la prima rilasciata a una televisione americana dell’analista della Nsa che ha messo in ginocchio gli Usa e che per questo, da allora, vive in esilio, ricercato in patria come “nemico pubblico” .
Il gigante cinese Tencent ha da poco diffuso i dati relativi ai risultati economici del Q1, nonché quelli relativi agli utenti delle sue varie piattaforme social. Tre di queste fanno parte delle prime cinque del mondo.
Nella mente di Edward Snowden
NBCNEWS.COM
Tencent, gigante che cresce ancora
WEARESOCIAL.NET
ecommerce
social media
Un’occhiata più da vicino alle nuove funzionalità di analytics lanciate nel corso dell’ultimo Google Analytics’ Partner Summit. Per conoscere cosa c’è di diverso, che tipo di informazioni si possono ottenere e come ottenerle.
Gli ultimi aggiornamenti della piattaforma vanno nella direzione di infastidire il meno possibile gli utenti. Per esempio, non riceveranno più le notifiche automatiche provenienti da altre applicazioni, come Twitter o Spotify.
Google, ecco le nuove analytics
ECONSULTANCY.COM
Fb vuole essere meno “fastidioso”
MASHABLE.COM
web security
mobile payment
La giornalista specializzata in tecnologia Quinn Norton si produce in un lungo “trattato” per dirci che i computer e le reti sono fondamentalmente “rotti”, e quindi insicuri per definizione. E lo sono anche le persone.
Martedì comincia a San Francisco la conferenza degli sviluppatori WWDC. Apple includerà l’NFC nel prossimo iPhone, atteso per l’autunno, quale parte fondamentale di uno strumento di pagamento: l’iWallet.
Non c’è sicurezza in ogni caso
MEDIUM.COM
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Come funziona l’Apple iWallet?
SMARTMONEY.STARTUPITALIA.IT
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Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione
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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012
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3 giugno-13 agosto @ www.thespacecinema.it
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torna la promozione che porta nelle sale del circuito i film a prezzi imbattibili. e c’è l’opzione the space pass Francesco Boccia Laurea in Scienze politiche all’università di Bari, MBA alla Bocconi di milano. ricercatore per quattro anni alla London School of Economics, poi Visiting Professor alla University of Illinois di chicago, nel 2002. Professore associato di Economia aziendale presso la LIUC di Castellanza dal 2003. E’ stato consigliere economico del Ministro dell’Industria Enrico Letta, dal 1998 al 2001. È stato Assessore all’economia al comune di Bari da luglio 2004 a ottobre 2006. Nel Governo Prodi, dal 2006 al 2008, è stato Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Eletto alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 2008 nella lista del Partito Democratico; rieletto deputato, sempre nelle liste del PD, nella tornata elettorale del 2013, è Presidente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione
visioni
di
Matteo Dedè
la web tax ritorna d’attualità,
ma tocca all’europa A questo punto non ha più molto senso andare avanti a botte di emendamenti. Dobbiamo discuterne in sede europea. L’Italia ha saputo aprire, comunque, un dibattito culturale. E adesso il nostro Presidente del Consiglio ha davvero la possibilità di chiudere il cerchio. Essendo un problema di politiche fiscali ci vuole, però, l’unanimità. Difficile che un paese come l’Irlanda possa garantire il suo assenso; ha tutto l’interesse a rimanere un paradiso fiscale. Dunque, se non arrivasse una risposta entro la fine del semestre caratterizzato dalla nostra presidenza, che assicuri il blocco di questi “furti legalizzati” bisognerà procedere autonomamente. Il problema è la stabile organizzazione. Dobbiamo considerare, in effetti, che non possiamo più consentire a una multinazionale di non avere un sede in un Paese solo perché non fabbrica beni fisici. Dobbiamo capire questo. Anche se vendono solo pubblicità o in
Italia gestiscono soloamente i rapporti di carattere commerciale, i colossi d’Oltreoceano devono dichiarare al fisco italiano l’intero fatturato ottenuto nei nostri confini. Mi chiedo, infatti, cosa accadrebbe se una società italiana si comportasse così… Davvero, non possiamo più perdere tempo. Finora abbiamo preferito buttare la palla in tribuna e abbiamo aspettato di vedere cosa sarebbe accaduto. Da Bruxelles devono arrivare risposte entro fine anno. Ci sono 138 milioni di euro che dovrebbero entrare a fine anno nelle casse dello Stato grazie alla norma sulla tracciabilità delle transazioni legate alla pubblicità online a fronte dei soli 6 milioni raccolti nel 2013. E un confronto sull’equità fiscale si terrà in giugno alla Camera. Hanno già confermato la loro partecipazione il presidente della Siae, Gino Paoli, e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Le web company non hanno ancora sciolto le riserve.
Sale la temperatura e scendono i prezzi nelle sale The Space Cinema: con l’arrivo dell’estate torna Summer in The Space, la promozione firmata The Space Cinema che porta nelle sale del circuito i film a prezzi imbattibili. Dal 3 giugno al 13 agosto gli spettatori di The Space Cinema potranno acquistare il biglietto per tutti i film in normale programmazione a 5 euro, e a 7 euro per i titoli in 3D. In più, ogni settimana The Space Cinema programmerà almeno un film al prezzo speciale di 3 euro. Infine, per tutti i clienti che acquisteranno The Space Pass dal 3 giugno al 13 luglio un’intera estate di cinema costerà come un solo mese.Tutte le card acquistate in questo periodo saranno valide fino al 13 agosto 2015. L’offerta è valida solo per gli acquisti di un’annualità intera (231 euro) effettuati mediante bonifico bancario o carta di credito. La programmazione e le condizioni dell’offerta sono consultabili sul sito www.thespacecinema.it. The Space Cinema è nato dalla fusione di Warner Village Cinema e Medusa Multicinema ed di di proprietà per il 51% di 21 Investimenti - società di private equity guidata da Alessandro Benetton - e per il restante 49% da Mediaset Rti; è il leader del mercato italiano dell’esercizio cinematografico. La mission di The Space Cinema è quella di porre al centro del proprio lavoro lo spettatore a cui offrire l’eccellenza sia per quanto riguarda il livello delle strutture cinematografiche sia nell’offerta sempre più ampia. ANNO V | #052| VENERDI’ 30 MAGGIO 2014