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VISIONI / glenn greenwald

Fare buon giornalismo, una questione di risorse

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ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014

Come possiamo fare giornalismo investigativo, che richiede ingenti risorse di tempo e soldi, in un contesto in cui le notizie sono sempre piĂš accessibili gratuitamente? Non c’è nessuna risposta facile

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Apple, rigenerazione nella human curation

6 marketplace

Da Mamadigital lezioni formative

8 scenario

Adesso a scuola servono i tablet

10 company

Con Bavaria è “Rock and Roadâ€?

12 media

La tv di Real Time osserva la realtĂ

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Il candidato‌ che non esiste

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COVER STORY

A San Francisco la multinazionale di Cupertino ha fatto il punto: al centro il concetto adottato dai vertici per definire e promuovere il talento indispensabile per lo sviluppo

La nuova Apple della human curation

Tim Cook ha animato la Worldwide Developers’ Conference, cercando di portare in evidenza un volto diverso della Mela . fedele a sè stessa, ma quanto mai aperta alle esigenze del motore produttivo dell’azienda: gli sviluppatori di Marianna Marcovich

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ono bastate due ore per presentare la nuova Apple. Il mattatore Tim Cook ha illuminato la Worldwide Developers’ Conference, sforzandosi di mostrare un volto diverso della Mela: fedele a se stessa e alle sue idee, ma più aperta e più attenta alle richieste degli sviluppato-

ri. Nessun nuovo prodotto, come del resto ci si aspettava, ma è pur vero che la Conference rappresenta il momento in cui Apple incontra gli sviluppatori, ovvero quelli che inventano i giochi, i programmi, le app destinate ad arricchire i computer Mac, i cellulari iPhone, i tablet iPad. «Il più giovane degli sviluppatori presenti oggi

- ha raccontato il ceo Cook nel suo ampio keynote - ha tredici anni». Stupefacente. Tutti insieme, gli sviluppatori hanno saputo creare 1,2 miliardi di app per lo store iOs, che sono stati scaricate 75 miliardi di volte. È un’economia nata solo sei anni fa e in costante crescita, con casi clamorosi di successo e migliaia di app forse meno co-

nosciute ma fondamentali: per aiutare disabili, migliorare l’apprendimento in classe, divertirsi e lavorare. Ma la prima novità illustrata da Tim Cook è stata Yosemite, nuova versione del sistema operativo per Mac. Apple è solita progettare piattaforme, servizi e dispositivi in simultanea, offrendo un grado di integrazione tra i vari ap-

parecchi ineguagliato nell’industria hi-tech. Così, in ambiente Apple si può iniziare un’attività su un dispositivo per passarlo poi agli altri. E ora, i messaggi sms e mms, che in precedenza apparivano solo su iPhone, potranno viaggiare su tutti i dispositivi. Non solo: sarà possibile anche inviare messaggi direttamente dal Mac ed effettuare o ricevere chiamate iPhone utilizzando il Mac come un vivavoce. Un esempio è arrivato direttamente dal palco di San Francisco, quando nel bel mezzo della Conference è partita una chiamata per Dr. Dre, il cofondatore di Beats, l’azienda appena acquistata da Apple. Con Yosemite, dunque, iOs X è stato riprogettato con un look fresco e moderno, in cui i controlli sono più chiari e le barre degli strumenti semplificate mettono il contenuto al centro dell’attenzione, senza compromettere la funzionalità. Elementi traslucidi rivelano contenuti aggiuntivi nella finestra dell’app, forniscono un suggerimento su ciò che è nascosto dietro e assumono l’aspetto del desktop. Yosemite, che prende il nome da un parco naturale della California, adotta nuovi caratteri per l’interfaccia; e c’è molto “bianco”, pur in presenza di una modalità “dark”: l’effetto è di una maggiore pulizia e di un ambiente di lavoro più moderno. Un’altra novità riguarda

la presenza di widget per calendario, meteo, azioni, promemoria, orologio del mondo e social network, mentre Spotlight, ora, appare davanti e al centro sul desktop; e aggiunge nuove categorie di risultati, per permettere di visualizzare suggerimenti più completi da Wikipedia, Mappe, Bing, App Store, iTunes Store, iBooks Store, i primi siti web, notizie e film. Integrato in Finder, iCloud Drive archivia file di qualsiasi tipo in iCloud e funziona come qualsiasi altra cartella sul Mac: quindi, è possibile trascinarci dentro i documenti, organizzarli con cartelle e tag e cercarli utilizzando Spotlight. Con iCloud Drive si può accedere a tutti i file di iCloud da Mac, iPhone, iPad o anche da un pc Windows. Poi, si è rivisto anche Safari: ha un design semplificato che mette i controlli più importanti a portata di mano, consentendo di accedere rapidamente ai siti web preferiti, mentre una nuova e potente vista Tab visualizza le miniature di tutte le pagine web aperte in un’unica finestra. Safari dà anche un maggiore controllo sulla privacy, con finestre separate di navigazione privata e il supporto integrato per DuckDuckGo, un motore di ricerca che non traccia gli utenti. Quando si cercano termini popolari o comuni, appaiono i nuovi suggerimenti Spotlight insieme ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


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COVER STORY

a quelli del provider di ricerca. La versione più recente del browser Apple ora consuma meno. Ed è ancora più veloce. Mail, infine, consente di annotare e modificare file pdf e foto e di inviare allegati file fino a 5GB a qualsiasi indirizzo di posta elettronica. Le sorprese più interessanti Ma le sorprese più interessanti Tim Cook le ha riservate per la seconda parte della presentazione, a partire dalla nuova versione di iOs per i dispositivi mobili. Gira, finora, su 800 milioni di apparecchi in tutto il mondo - 500 milioni di iPhone, 200 milioni di iPad e 1,200 milioni di iPod Touch - ed è arrivato all’ottava versione. Pochi i cambiamenti estetici, dopo il redesign dello scorso anno, ma moltissime le novità: le app “Immagini” e “Libreria Foto iCloud” permettono di accedere a tutte le foto e a tutti i video ovunque, in qualsiasi momento. Le foto sono ancora più facili da trovare e sono organizzate in maniera coerente su tutti i dispositivi. L’app “Immagini” può raddrizzare in automatico l’orizzonte nelle foto e grazie agli intelligenti strumenti di editing è possibile regolare velocemente la luminosità e il colore; oppure accedere ad altri strumenti avanzati per un editing ancora più preciso. Ogni modifica ed effetto vengono

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aggiornate in automatico su tutti i dispositivi dell’utente e le conversazioni in Messaggi permettono di comunicare con un solo scorrimento di dito. Basta toccare Talk per condividere messaggi vocali, e con lo stesso semplice gesto si possono condividere anche video e foto direttamente. I messaggi di gruppo danno ora la possibilità di aggiungere e rimuovere contatti, uscire da una conversazione e anche attivare l’opzione per non essere disturbati. Gli utenti possono sfogliare facilmente tutte le foto e i video all’interno di una conversazione, e condividere più immagini e filmati contemporaneamente. Inoltre, possono scegliere se condividere la posizione attuale dall’app Messaggi per un’ora, un giorno o più a lungo. La nuova immissione testi predittiva per la tastiera QuickType è oggi più intelligente e personalizzata, capace di prendere in considerazione il contesto; capisce il modo in cui l’utente comunica, suggerendo le espressioni preferite, permettendo di scrivere intere frasi con appena un paio di tap. Tutto ciò che la tastiera impara è codificato sul dispositivo dell’utente e non viene mai inviato sul cloud. E iOs 8 introduce un modo più facile di comunicare e condividere acquisti, foto e calendari con gli altri membri dello stesso nucleo familiare, che possono sfo-

tim cook in un momento informale dell’incontro di san francisco

gliare e scaricare gli acquisti di iTunes, iBooks e App Store degli altri. Possono partecipare fino a sei familiari, ciascuno con il proprio ID Apple. In più si possono creare ID Apple per i figli, che comprendono Ask to Buy, una funzione che richiede l’autorizzazione da parte dei genitori per gli acquisti dei più piccoli. Con iCloud Drive è possibile archiviare, accedere e modificare in totale sicurezza documenti di ogni tipo da tutti i dispositivi dell’utente. Quando si apportano modifiche su un dispositivo, la versione più aggiornata del documento appare immediatamente sugli altri dispositivi iOs, sui Mac, sui pc Windows e sul sito www.icloud.com. Un nuovo linguaggio Apple ha poi svelato anche un nuovo linguaggio di programmazione, Swift, che apre a tutti gli sviluppatori la possibilità di utilizzare Touch ID, il lettore di impronte digitali di iPhone 5. E ancora, nei mesi scorsi si era

molto parlato di una nuova app dedicata alla salute. Ed è arrivata: “Salute” raccoglie le informazioni definite dall’utente dalle varie app e i diversi dispositivi di fitness per fornire una panoramica chiara e aggiornata, direttamente nell’app. Ma iOs 8 offre, inoltre, agli sviluppatori la possibilità di far comunicare fra loro le app per la salute e il fitness. Con l’autorizzazione dell’utente, ogni app può usare informazioni specifiche da altre app per offrire una gestione più completa della salute e del benessere. Per esempio, le app Nike+ che usano NikeFuel potranno attingere ad altri parametri chiave di HealthKit, come il sonno o l’alimentazione, per costruire un profilo utente su misura e migliorare le prestazioni sportive. Infine la domotica: come previsto, non nasce un nuovo sistema operativo, ma compaiono una serie di librerie per fare di iPhone, iPad o iPod Touch il centro della casa intelligente. Si chia-

ma HomeKit e consiste in un protocollo comune per controllare facilmente gruppi o singoli apparecchi in tutta la casa, senza dimenticare l’integrazione con Siri. Per esempio, è possibile dire, appunto, a Siri che si sta “andando a dormire” per spegnere le luci, chiudere le porte e impostare il termostato. Così, l’iPhone si trasforma in un vero e proprio telecomando per controllare l’illuminazione domestica, i sistemi di sicurezza e gli elettrodomestici casalinghi. Si capisce con quanta energia la multinazionale di Cupertino intenda, così, entrare a pieno titolo nell’arena dell’Internet delle cose, sfidando i rivali Google e Samsung nel settore delle smart home. Apple, al di là delle news presentate a San Francisco, sarebbe già da tempo in trattativa con un selezionato gruppo di produttori di dispositivi smart home con l’intento di arrivare a una nuova linea di prodotti con un marchio ad hoc del tipo “made for iPhone”, che garantisca l’immediatezza e la facilità d’uso tipiche di Apple, da vendere nei suoi store. Proprio gli Apple Store dovrebbero, infatti, giocare un ruolo importante nelle prossime mosse del gruppo guidato da Cook e in questo senso viene interpretata anche l’acquisizione dei giorni scorsi dell’ex dirigente della casa di moda Burberry, Angela Ahrendts, a cui è stato

affidato un ampio mandato per i negozi e le vendite online. Dietro la sua nomina ci sarebbe però, una precisa strategia, imperniata sul talento, la solidità e la capacità di fare squadra dei nuovi collaboratori dei quali si sta circondando l’amministratore delegato Tim Cook, finora considerato dai più solo un pallido erede ed esecutore di Steve Jobs. Il team riunisce oggi sotto lo stesso tetto guru visionari, stilisti dell’hi-tech, autentici leader nell’anticipare gusti e tendenze. A partire proprio da Angela Ahrendts, strappata a Burberry con un bonus da 68 milioni di dollari che l’ha trasformata da subito in uno dei top executive più pagati a Silicon Valley. E poi c’è Paul Deneve, arrivato l’anno scorso da Yves Saint Laurent, al quale sono stati affidati misteriosi “progetti speciali”. Da Nike è giunto Ben Shaffer, noto per prodotti innovativi, anche se nella tecnologia delle scarpe. Adesso si sono aggiunti il produttore musicale

Jimmy Iovine e il musicistaimprenditore Dr Dre, cooptati con l’acquisizione record per Apple della loro società di cuffie di alta qualità e streaming di musica Beats. Sopra tutti, e sotto Cook - ma qualcuno pensa già a lui anche come “delfino” per la successione -, regna sovrano sulla squadra creativa Jonathan Ive, capo indiscusso del design di Apple, considerato dentro l’azienda alla stregua di un vero “apostolo” di Jobs. Dal 2012 è questo dirigente di 47 anni di origine britannica che supervisiona la progettazione di tutto, sia l’hardware sia il software, lungo l’intera gamma dei prodotti Apple. Al centro è il concetto, adottato dallo stesso Cook, di “human curation”, un’espressione scelta per definire e promuovere il talento. La nuova squadra ha fatto pensare che Apple, ormai coscientemente, si sia trasformata in qualcosa di più di una rinomata società di gadget e tecnologia sofisticata e di successo. <

nel corso dei lavori apple ha svelato il nuovo linguaggio di programmazione swift ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


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MARKET PLACE

pochi sanno che un terzo degli intervistati ha due cellulari, il 3% addirittura tre

Smartphone, un grande amore per tanti italiani

Qual è il rapporto tra i connazionali e il mobile di nuova generazione? E come sono cambiate le nostre giornate “sempre connesse”? e altre curiosità ancora di Massimo Masi

Qual è il rapporto tra gli italiani e lo smartphone? Come sono cambiate le nostre giornate “sempre connesse”? Queste sono solo alcune delle tante domande alla base dell’indagine svolta dal Centro Studi Media World. Che gli italiani siano sempre stati affascinati dai telefonini è storia nota, ma forse in pochi immaginano che un terzo degli intervistati possiede due telefoni cellulari, mentre il 3% ne ha addirittura tre. Per quanto riguarda le funzionalità più utilizzate, oltre a chiamate e sms, lo smartphone viene impiegato principalmente per connettersi ai social network. I comandi vocali vengono utilizzati dal 49% degli intervistati, addirittura il 5% li utilizza assiduamente. Dai risultati emerge anche che lo smartphone è prima di tutto un fedele compagno che ci segue per l’intero arco della giornata, da quando ci alziamo l’81% lo ha sostituito alla tradizionale sveglia - a quando andiamo a dormire: il 56%

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tiene lo smartphone acceso anche durante la notte. Il 44% torna a casa di corsa se si accorge di aver dimenticato lo smartphone, mentre un esiguo 2% si sente “liberato” dalla sua presenza. Avere lo smartphone sempre a portata di mano è un’abitudine per molti: il 13% consulta lo smartphone in continuazione, mentre un terzo del campione controlla il cellu-

GLI ITALIANI E LO SMARTPHONE Cronaca di una giornata “connessa” 33%

81%

L’81% usa lo smartphone come sveglia.

09:00

Mentre va al lavoro, sceglie quale cellulare usare. hŶ ƚĞƌnjŽ ĚĞŐůŝ ŝŶƚĞƌǀŝƐƚĂƟ ƵƐĂ Ɖŝƶ Ěŝ ƵŶ ĐĞůůƵůĂƌĞ͘ /ů ϯй ŶĞ ŚĂ ĂĚĚŝƌŝƩƵƌĂ ƚƌĞ͘

07:00

44%

08:30

Più del 44% torna a casa Ěŝ ĐŽƌƐĂ ƐĞ ĚŝŵĞŶƟĐĂ lo smartphone.

Avere lo smartphone sempre a portata di mano

2%

15:00

Ma il 2% pensa: “meglio così”

25%

il 25% non ha più nemmeno una fotocamera perché usa lo smartphone.

13%

18:00

Il 13% guarda lo smartphone

31%

Più del 31% guarda il cellulare solo quando squilla.

20%

20:00

usa la stessa suoneria: il vecchio telefono .

/ů ϯй ĚĞŐůŝ ŝŶƚĞƌǀŝƐƚĂƟ ŚĂ ƉĞƌƐŽ ĂůŵĞŶŽ ƵŶĂ ǀŽůƚĂ ŝů ƚĞůĞĨŽŶŽ͘ Al 4% invece l’hanno rubato almeno una volta.

21:00

24:00

49%

il 49% usa lo smartphone con i comandi vocali, il 5% ůŝ ƵƟůŝnjnjĂ ĂƐƐŝĚƵĂŵĞŶƚĞ͘

22:00

56% acceso anche quando dorme. Non si sa mai...

Fonte: Centro Studi Media World

usando i social network.

25% ha abbandonato l’orologio perché usa lo smartphone.

Fammi un caffè!

Il 66% ha sempre ŝů ĐĂƌŝĐĂďĂƩĞƌŝĂ ŝŶ ďŽƌƐĂ͘

+66%

21:30

Più del 66% degli smartphone si scarica in meno di un giorno.

lare solo quando squilla. Lo smartphone ha poi letteralmente sostituito diversi oggetti di uso quotidiano, dalla fotocamera (il 25% utilizza solo i device mobili per scattare fotografie) all’orologio, abolito da un quarto degli intervistati. Il 66% ha sempre il caricabatteria in borsa, proprio perché il 66% degli smartphone si scaricano in meno di un giorno. Rima-

ne un aspetto “vintage” legato alla suoneria: il 20% utilizza il classico “drin drin” del vecchio telefono. Smartphone, infine, significa tante gioie, ma anche qualche piccolo inconveniente. Le situazioni più tipiche riguardano la durata della batteria, visto che il 50% degli utenti ha avuto problemi legati alla tenuta della carica dello smartphone, e la rottura dello schermo o del touch screen, segnalata dal 25% degli intervistati. Il 6%, invece, ha avuto problemi con gli spinotti. Anche furti e smarrimenti rappresentano un rischio effettivo, ma piuttosto contenuto: il 3% ha smarrito lo smartphone almeno una volta mentre il 4% ha subito almeno un furto.

Who’s who: Media World

Prima catena di elettronica di consumo in Europa con 974 megastore, seconda a livello mondiale, Media-Saturn-Holding GmbH, appartenente al gruppo Metro Ag, opera in Italia con la denominazione Media Market S.p.A. e possiede i marchi Media World, Saturn, Media World Compra On Line e Saturn Online Shop. Con un fatturato superiore ai due miliardi di euro e un organico di oltre 6 mila collaboratori, Media Market rappresenta la prima realtà del settore in Italia. Attualmente Media World è presente con 102 punti vendita collocati prevalentemente nei maggiori centri commerciali. Saturn, invece, si posiziona all’interno dei centri urbani e oggi è presente con 14 punti vendita nelle principali città italiane. Media Market ha due portali di e-commerce: il primo, Media World Compra On Line, è raggiungibile all’indirizzo www.mediaworld.it. Lanciato nel 1999, è ad oggi il primo sito e-commerce di beni di elettronica B2C in termini di accessi/anno e fatturato. Il secondo, Saturn Online Shop (www. saturnonlineshop.it), è attivo da maggio 2011.

La formazione al centro dell’estate della new media agency

Mamadigital: docenze ad alto tasso formativo al Master del Sole 24 Ore

La sigla ha ideato Google Adwords Professionals, lezioni coordinate dal co-founder Andrea Rogani La formazione sarà al centro dell’estate di Mamadigital, con un fitto programma di docenze nell’ambito di alcuni master di specializzazione attivati dalla Business School del gruppo Il Sole 24 Ore. Si intensifica, infatti, la collaborazione tra la struttura specializzata e la scuola di formazione, tanto che il management della new media agency ha studiato per l’istituto un master inedito, di accompagnamento al percorso di specializzazione in Marketing e Comunicazione Digitale in cui Mamadigital è tra le docenze. Google Adwords Professio-

nals è il nome del corso completamente incentrato sulla preparazione all’esame per la certificazione Google Adwords, nel rispetto dei parametri internazionali. Le lezioni si svolgono nella sede di Roma della Bu-

andrea rogani

siness School, nell’ambito di tre weekend compresi tra la fine del mese di giugno e le prime due settimane di luglio, coordinate da Andrea Rogani, ceo e co-founder di Mamadigital. «Il programma di studi pensato e preparato insieme alla Business School del Sole 24 Ore - spiega Andrea Rogani - è indirizzato a neolaureati e professionisti nel settore della comunicazione e marketing interessati a specializzarsi in questo particolare aspetto del servizio di advertising online. Del resto, la qualifica individuale del programma di certificazione di Google Adwords è una delle più apprezzate e ricercate tra le aziende. Durante l’anno il management di Mamadigital è impegnato in numerose docenze nell’ambito degli short master promossi dalla Business School. Oltre al percorso formativo di preparazione alla certificazione Google Adwords, dal 13 giugno Mamadigital sarà tra le docenze del master in formula part-time “Nuove professioni digitali”, con tre moduli dedicati al Search Engine Marketing.

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SC N RIO

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L’Osservatorio voluto dalla multinazionale è stato costruito per valorizzare l’intervento della tecnologia a scuola

La lezione interessante con il tablet i primi risultati della ricerca-intervento condotta da Cremit-Università Cattolica nell’ambito del progetto Smart Future. promosso da Samsung. E sono confortanti: lo strumento interattivo utile per l’apprendimento di Sebastiano Zeri

I primi risultati della ricerca-intervento condotta da Cremit-Università Cattolica nell’ambito del progetto Smart Future, promosso dalla multinazionale Samsung, sembrano confortanti: secondo i docenti inseriti nel campione, il tablet risulterebbero utile per sostenere l’apprendimento di conoscenze e metodi spendibili nella didattica (lo conferma il 18,4%), produrre strumenti e materiali in classe (lo dice l’11,6%), aumentare la motivazione degli studenti (lo sostiene il 10,5%), recuperare materiali/contenuti utili per l’attività didattica con gli alunni (per il 7,2%), ricevere supporto nella progettazione del percorso (con una quota del 6,3%), confrontarsi e collaborare tra colleghi (siamo al 5,9%). «Abbiamo istituito l’Osservatorio per valorizzare al meglio l’intervento della tecnologia nella scuola, obiettivo del progetto Smart Future che ha visto di recente protagonista l’Istituto Comprensivo Calamandrei di Firenze

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- spiega Pier Cesare Rivoltella, docente ordinario di Didattica generale e direttore del Cremit -. Il rischio che si corre in questi casi è, infatti, quello di lasciare intatte pratiche didattiche tradizionali o, peggio, di risolvere quella che dovrebbe essere un’operazione didattica su un piano esclusivamente di caratteretecnologico». Questa pima fase di monitoraggio ha previsto il coinvolgimento diretto delle varie scuole, l’instal-

lazione dei dispositivi, una fase di training tecnico e una prima sperimentazione dell’approccio tecnologico: quest’ultimo punto ha come metodologia di riferimento gli “Episodi di Apprendimento Situato” che nasce come sintesi della ricerca sul Mobile Learning, il framework Multiliteracy e la didattica laboratoriale. Smart Future, avviato nell’ottobre dell’anno scorso come parte del progetto pilota sul territorio

nazionale, coinvolge venticinque istituti comprensivi - scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia - che hanno aderito ai criteri selettivi individuati: alto numero di alunni con disabilità; forte incidenza Dsa; territori socio-culturalmente disagiati; piccoli plessi. «Partiamo da un presupposto: la fotografia che la ricerca ci restituisce dà un’immagine relativamente statica dell’uso della tecnologia a scuola

- afferma Carlo Barlocco, deputy pesident di Samsung Electronics Italia -. Al momento, viene utilizzata principalmente per fruire materiali video o svolgere ricerche in tempi rapidi grazie ai motori di ricerca. Smart Future è qualcosa di più, aggiunge un passaggio, quello di contribuire a ripensare la didattica. Fare lezione con il tablet significa sostituire la lezione frontale, condividere e lavorare in gruppo, scrivere, disegnare, creare collegamenti tra le diverse materie. Ed ecco perché una parte fondamentale del progetto è rappresentata dalla formazione dei docenti». La tecnologia non viene percepita come sostitutiva della didattica tradizionale, piuttosto aggiunge: viene, infatti, ritenuta un aspetto vicino e quotidiano per il 35,4% degli insegnanti, che le attribuiscono il ruolo di aggregante per l’inclusione di studenti stranieri (60%) e diversamente abili (80%). Non solo: sul fronte studenti, gli insegnanti pensano che la tecnologia li possa rendere maggiormente responsabili (46%) e possa incidere anche sul rendimento (46%) e l’aggregazione (58%). Il tablet,

tuttavia, non è previsto per tutte le lezioni: il 50,3% pensa di utilizzarlo solo per alcune. E quanto tempo richiede preparare una lezione con il tablet? Il rapporto è 1:1, un’ora di preparazione per un’ora di lezione, e dunque il carico di lavoro, nelle aspettative degli insegnanti, aumenterà “molto” per il 23%, “lievemente” per il 32% e resterebbe “invariato” per il restante 32%. «Questo dato è interessante - prosegue Rivoltella - poiché pone in evidenza come parlare di didattica digitale significhi anche, per non dire soprattutto, motivare e sostenere gli insegnanti, le cui competenze si amplieranno». Positivi i riscontri del monitoraggio anche da parte dei genitori: per il 53,6%, infatti, il tablet può contribuire a fare squadra e sono fiduciosi - lo è il 23,4% - sul fatto che, proprio grazie all’utilizzo del

tablet, i figli possano acquisire competenze diverse. Inoltre, per il 23,2% del campione, il tablet sarebbe in grado di produrre strumenti e materiali per una didattica innovativa, per il 14,9% aumenta il livello di motivazione e per l’11,7% sviluppa l’attenzione in classe. D’altra parte, essere connessi è una condizione comune delle famiglie se si pensa che i genitori confermano la presenza di un pc fisso collegato a internet (65,8%), dato compensato dalla presenza di uno o più portatili per il 91% dei casi - oltre agli smartphone. E dunque, «Immaginare una scuola digitale - conclude Barlocco - è del tutto in linea con un mondo sempre più connesso, come testimoniano docenti e genitori che utilizzano strumenti tecnologici ogni giorno. La scuola deve diventare parte di questo sistema».

Carlo Barlocco ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


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COM PANY

si impone un’articolata operazione promozionale creata dall’agenzia digital internazionale Akatoa

“Rock and Road” con Bavaria Il birrificio olandese indipendente, tra i leader nel mercato mondiale, ha lanciato una nuova campagna di adv digitale a supporto del concorso che mette in palio una Harley-Davidson 883 di Matteo Dedè

Bavaria, birrificio olandese indipendente tra i leader nel mercato internazionale, ha lanciato una nuova campagna di digital advertising a supporto del concorso “Rock and Road”, che mette in palio una Harley-Davidson 883 personalizzata 8.6. La campagna, creata dall’agenzia digital internazionale Akatoa e realizzata in collaborazione con il centro media Initiative, ha preso il via lo scorso 3 giugno e proseguirà fino alle fine di luglio sui principali siti web di musica, news e sport, attraverso formati fortemente impattanti: skin, leaderboard, takeover e box. L’azione intrapresa dal gruppo supporta, dunque, il concorso a premi “Rock and Road”, valido dal 1˚ maggio al 31 dicembre 2014, che mette in palio un casco Harley-Davidson e dieci t-shirt personalizzate 8.6 ogni mese. E come detto, ad estrazione, un’esclusiva Har-

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ley-Davidson 883 personalizzata 8.6. Tutti i banner, caratterizzati da una grafica impattante e dallo stile rock tipico dell’intera gamma 8.6, rimandano al sito web del concorso. Bavaria ha sede a Lieshout, una cittadina a sud dell’Olanda, e oltre ad essere il secondo maggiore produttore di birra olandese, è la birreria indipendente più grande d’Europa. Guidata da più di trecento anni dalla famiglia Swinkels, l’azienda, attualmente, annovera uno staff di circa mille persone e produce con la stessa ricetta da sette generazioni. La purezza degli ingredienti è alla base della qualità della birra Bavaria ed è per questo che viene utilizzata solo pura acqua di fonte di proprietà, oltre al malto di produzione autonoma.

Grazie all’efficienza del processo produttivo e al riciclo del materiale di scarto, Bavaria è anche entrata a pieno titolo nella classifica delle prime quattro “green company” del Nord Europa, oltre ad essere il primo produttore di birra al mondo ad aver implementato lo standard ISO 26000. Con oltre 6 milioni di ettolitri di birra prodotti durante l’anno, il brand esporta quasi il 70% della produzione in 130 Paesi, tra cui Sud Africa e Thailandia, e ha conquistato una grande fetta di mercato di Russia, Italia e Francia. In Medio Oriente e in alcuni Paesi europei, Bavaria è anche popolare per la sua birra analcolica, oltre ad essere nota in Europa, soprattutto in Francia, per le birre speciali 8.6. Bavaria è senz’altro un brand di successo sul mercato italiano, dove ha conquistato negli ultimi anni un’importante quota di mercato. Oggi Bavaria conta quattro sedi distaccate: in Italia, Francia, Spagna e Inghilterra. ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014



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ME DIA

Un modo tutto televisivo di osservare la realtà: il canale è sempre pronto a sperimentare. e Con successo

Real Time, è il momento dell’“observational reality”

Si delinea così la fisionomia della nuova serie su cui punta la rete, “La chef e la boss”, che andrà in onda nel prossimo autunno, in otto puntate. Per raccontare la storia di una passione, di cucina e di vita. sarà un “cult”? di Daniele Bologna

Real Time si muove verso l’“observational reality”, come gli inglesi chiamano l’osservazione della realtà. Si delinea così la fisionomia della nuova serie su cui punta la rete, “La chef e la boss”, che andrà in onda il prossimo autunno, in otto puntate, per raccontare la storia di una passione, di cucina e di vita. «Potremo vedere - racconta l’amministra-

tore delegato di Discovery Media, Marinella Soldi - le vicende professionali e personali di Viviana Varese, la chef, e Sandra Ciciriello, la boss, e dei loro giovani collaboratori alle prese con l’apertura del nuovo ristorante stellato “Alice” in Eataly Milano. Partiremo dai preparativi: trasloco, casting dei collaboratori, progetti, idee, organizzazione del lavoro, passando per l’inaugurazione, fino ai primi trenta giorni di attività

e all’evento che segnerà la fine dei lavori e l’inizio della nuova vita». Real Time ribadisce il proprio ruolo di pioniere della sperimentazione. Di successo. È destinato a far discutere, intanto, “Il nostro piccolo grande amore” - titolo originale “The little couple” - che, partito a fine maggio, sta raccontando la bellissima storia d’amore di Bill e Jen, affetti da nanismo. Bill si occupa di forniture mediche e telemarketing, mentre Jenni-

la sperimentazione nel day time del programma “amici 13” ha funzionato molto bene per gli ascolti di real time

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fer è una neonatologa. La coppia si trasferisce da New York a Houston e sogna di avere un figlio dopo la delusione vissuta con l’aborto spontaneo della loro madre-surrogato, Cindy, e le telecamere seguiranno tutto l’iter. E non finisce qui: il rischio di forti polemiche riguarda un’altra trasmissione molto attesa, “Matrimoni al buio”, che ha per titolo originale “Married at first sight”, pronta a debuttare da venerdì 13 giugno, alle 23:05. Real Time vuole sorprendere un’altra volta: sei single che non sono riusciti a trovare l’amore compiranno un passo estremo, ovvero sposeranno un completo estraneo. «I novelli sposi - spiega il direttore dei programmi Laura Carafoli - incontreranno i probabili futuri partner per la prima volta proprio sull’altare e dopo i matrimoni “al buio” le coppie inizieranno a conoscersi. Le telecamere documenteranno tutto, dal primo bacio alle lacrime, ma solo dopo sei settimane ogni coppia potrà prendere una decisione: restare insieme o chiedere il divorzio». Dopo il successo della

sopra l’amministratore delegato di discovery media, marinella soldi; a fianco le protagoniste di “la chef e la boss”

prima stagione che ha registrato una media 656 mila spettatori con una share del 3,6%, su Real Time sta per arrivare anche la seconda stagione de “Il Boss delle cerimonie”, dove non si vedranno solamente matrimoni. «Grazie al successo italiano - continua Laura Carafoli - la serie verrà trasmessa, sottotitolata, dall’11 giugno su Tlc Uk, altro canale del gruppo Discovery, ed è la prima volta che all’interno della nostra multinazionale l’Italia esporta un programma». Nel frattempo, in base agli ultimi dati, Real Time ad aprile ha confermato la sua leadership come uno dei canali digitale più visti e con l’1.5% di share si è confermato l’ottavo canale nazionale. Nel frattempo, Discovery Italia ha

vinto un’altra scommessa portando il day time di “Amici di Maria De Filippi” proprio su Real Time: è stato, infatti, il programma più visto finora nel daytime della rete che si è posizionata come settimo canale più visto durante la messa in onda: 615.000 spettatori in media per episodio, che salgono a 813.000 considerando anche la replica social reloaded delle ore 18:00; è il 3.6% di share e vale 20 milioni di contatti unici. Valutando il target commerciale donne tra 15 e 54 anni, la share sale al 6,6% e Real Time si posiziona come quinto canale nazionale più visto dal target durante la messa in onda. E ancora, la share sale al 7,1% sulle donne tra 15 e 54 anni di classe socio eco-

nomica alta. Il record d’ascolti è stato registrato durante il 36° episodio, il 3 marzo, con un picco di 760.000 spettatori medi, il 4,2% di share sul totale popolazione e il 7,3% sul solito target donne tra 15 e 54 anni. Straordinari numeri anche sul versante social: 5 milioni di pagine viste e 1,5 milioni di videoviews. “Amici 13” è stato uno dei contenuti web più apprezzati e visti sul sito Realtime.tv. Mentre su Twitter, grazie all’attività giornaliera del live twitting, l’hashtag ufficiale #Amici13 ha totalizzato 553.000 tweet, entrando giornalmente nei trend topic. E il 20 maggio, infine, #Amici13 ha siglato il record di 22.000 tweet, la best performance di sempre dell’hashtag. ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


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12 GIUGNO 2014

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scenario

L’informazione digitale in Italia

PRIMAONLINE.IT

DataMediaHub ha realizzato un’interessante ricerca partendo dai dati Audiweb, per valutare il traffico che arriva dai social per le testate giornalistiche italiane. Lo studio riporta anche il tipo di device utilizzato.

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analisi

Tutto l’ecommerce in un solo click

WEBNEWS.IT

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Netcomm ha realizzato una speciale pubblicazione che racchiude ogni sorta di dato statistico relativo al settore italiano dell’ecommerce, e dalla prospettiva dei consumatori. Un “must have” per tutti gli operatori.

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guerrilla marketing

Il candidato che non esiste

PICENOOGGI.IT

A volte l’apparenza inganna moltissimo e il risultato è interessante. L’ ingegnere e inventore Andrea Liviotti posta il suo videocv su YouTube e tutti lo vogliono: in una settimana decine di offerte di lavoro. Peccato che non esista.

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The Executive Network

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Il quotidiano del

marketing in rete

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ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014



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LINK SCENARI

Il 33% dell’adv dal digitale

ENGAGE.IT

Pwc ha pubblicato il suo “Global Entertainment & Media Outlook 2014-2018”, secondo cui, tra quattro anni, l’advertising online trainata dal mobile sarà pronta al sorpasso della tv. In Italia si prevede che il mezzo saprà crescere del 10,6%

social marketing

30 milioni di imprese su FB

CORRIERECOMUNICAZIONI.IT

Sarebbero ben trenta milioni le pagine aperte su Facebook da parte di piccole imprese che operano in tutto il mondo, due terzi delle quali gestiscono la propria presenza sul social network direttamente da dispositivi di carattere mobile.

analisi

Gambling online, l’adv sbaglia target

THEDRUM.COM

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Secondo una ricerca condotta nel Regno Unito dal gruppo IgnitionOne, il 79% degli adulti ritiene che le pubblicità dei siti di gioco e scommesse online raggiungono male, o non raggiungono affatto, il target dei potenziali giocatori digitali. ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014

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By: Max Oppenheim Models: Benjamin Palmer, Chairman, The Barbarian Group, New York; Chloe Gottlieb, Executive Creative Director, R/GA, New York www.canneslions.com


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applicazioni

Google ha appena lanciato una nuova estensione di Chrome, chiamata End-ToEnd, che permette di inviare e ricevere email criptate. E come dice il nome, la sicurezza va da un browser all’altro. Serve Chrome, ma non Gmail.

Ci sono app che hanno cambiato la vita di chi le usa, fino a rendersi completamente indispensabili per l’utente. Perché, come racconta una delle numerose interviste rilasciate ad Apple: “Apri una App, apri una possibilità”.

Google permette di criptare le mail

THENEXTWEB.COM

Le app a cui non rinunceremmo

LINKIESTA.IT

CONTENT MARKETING

social media

Il content “repurposing”, ossia l’arte di riproporre i medesimi contenuti in differenti formati e su differenti canali, può essere un’attività relativamente economica ma molto efficace, se fatta bene. Come per le aziende di queste case histories.

A otto giorni dal fischio di inizio dei Mondiali di calcio, Twitter ha rivelato quale sarebbe l’undici titolare formato dai giocatori più menzionati sul social network. E la notorietà mediatica va (quasi sempre) insieme alla classe.

Come valorizzare gli stessi contenuti

ECONSULTANCY.COM

Twitter, il dream team dei mondiali

BRANDREPUBLIC.COM

scenario

tecnica & tecnologia

Tutti cercano il modo di offrire connettività ai 4 miliardi di persone che non ce l’hanno. Ma solo Google si sta apprestando a spendere un miliardo di dollari per lanciare in orbita una flotta di satelliti esattamente con tale scopo. Vedremo.

Se per caso siete rimasti fermi a “I persuasori occulti” di Vance Packard, è forse il caso di aggiornarsi sulle ultime tendenze in fatto di tecnologie persuasive. Meglio farlo, allora, con uno dei massimi esperti in questo campo.

Google, la carica dei 180 (satelliti)

MYTECH.PANORAMA.IT

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Le tecnologie persuasive oggi

LUCACHITTARO.NOVA100.ILSOLE24ORE.COM

ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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mito settembremusica

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4-21 settembre / mercedes benz center @ milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M sede legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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mercedes benz milano sostiene il festival, collaborando alla realizzazione del closing party con le stelle del rock Glenn Greenwald americano di new york city, nato il 6 marzo del 1967. avvocato, valido autore, ma soprattutto brillante e instancabile giornalista, ha lavorato al quotidiano britannico the Guardian. è blogger e a lui si devono gli articoli che hanno rivelato al mondo le tecniche di controllo della Nsa statunitense, la National Security Agency, grazie ai documenti consegnati a Hong Kong da Edward Snowden, ex analista della Cia. ha presentato a Milano il suo nuovo libro “Edward Snowden e la sorveglianza di massa”. ha studiato alla “george Washington University” di new york

visioni

di

Matteo Dedè

giornalismo, la questione

è farsi finanziare Credo sia tutta una questione di modelli e per quanto mi riguarda la grande questione è questa: come possiamo fare giornalismo investigativo, che richiede ingenti risorse di tempo e di soldi, in un contesto in cui le notizie sono sempre più accessibili gratuitamente? In realtà non c’è nessuna risposta facile a questa domanda. Riguardo gli investimenti pubblicitari la questione pone moltissimi problemi, incluso il fatto che gli investitori tentano sempre di associare il proprio brand a media che non attaccano né offendono nessuno; e che siano anche, per così dire, mainstream. Chiaramente questa dinamica limita fortemente lo spettro possibile di voci, di punti di vista e di prospettive differenti che il media in questione può produrre, visto che dipende economicamente dagli investitori. Io sono convinto che il modello di business che si basa sul contributo dei lettori sia un modello molto promettente. E se lo credo è anche per la mia esperienza personale di blog-

ger. È proprio grazie a questo modello, infatti, che sono stato in grado di lavorare nei primi tre o quattro anni di attività, dopo che avevo lasciato il mondo dell’avvocatura. All’epoca potevo contare su ben pochi introiti provenienti dalle pubblicità. La maggior parte delle entrate venivano dalle campagne di fund raising, che facevo una volta all’anno chiedendo il sostegno dei miei lettori. Se c’è una cosa che ho imparato è che se si è in grado di convincere abbastanza lettori che il tuo modo di fare giornalismo è unico e che ha un valore importante, loro ti sosterranno. C’è anche la possibilità di cercare altre fonti di finanziamento, ma come si può immaginare, ci sono in ogni caso problemi. Servono investitori davvero convinti che mettere soldi non dia loro il diritto di interferire con il lavoro giornalistico. Insomma, ci sono tante possibilità diverse di trovare finanziamenti, la questione è che permettano di fare del buon giornalismo investigativo, realmente indipendente.

Mercedes-Benz Milano ha deciso di sostenere per la prima volta il Festival MITO SettembreMusica, collaborando alla realizzazione del closing party del Festival, quando molte stelle del rock saranno ospiti per il gran finale al Mercedes-Benz Center di via Gallarate, a Milano. MITO è la rassegna musicale che, dal 4 al 21 settembre, vedrà protagonisti alcuni dei più grandi artisti internazionali del rock degli scorsi decenni nelle città di Milano e Torino. Situato a ridosso di quello che diventerà il fulcro nevralgico di Expo2015, il Mercedes-Benz Center Milano è stato scelto dal Festival MITO SettembreMusica soprattutto per la sua volontà di avvicinarsi e avvicinare la città di Milano a Expo2015.La kermesse in viaggio tra la città di Milano e Torino, sarà animata da un panorama di stelle internazionali e italiane, da eventi e concerti che culmineranno con il dance closing party “Il MITO del Rock”, che si terrà il 21 settembre proprio al Mercedes-Benz Center Milano. Una serata stellare che attraverserà la storia e il mito della musica rock dagli anni ’60 ai giorni nostri, con ospiti speciali per ogni decade come, ad esempio, Oskar (Statuto), Francesco Sarcina, Andy, Paul (Negrita), Saturnino e lo special dj set di Paola Maugeri, in una location d’eccezione, tempio del mito dell’auto e di chi ne ha fatto la storia: il brand center della Stella. ANNO V | #055| GIOVEDI’ 5 GIUGNO 2014


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