visioni / Micaela le divelec lemmi
Gucci, uno stretto legame con la storia di Firenze
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La storia del gruppo Gucci è legata indissolubilmente a quella di Firenze. Grazie alle straordinarie risorse, naturali, artigianali e culturali di questa città e delle sue persone, Gucci ha saputo affermarsi.
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The North Face, un brand che fa tendenza
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Scendono in campo i salumi Fiorucci
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Anche a Cannes è Dacia Sponsor Day
12 scenario
Made in Italy fra cultura e creatività
14 media
Nasce la testata web Barnum
19 link
Un po’ di foto dalla Croisette
Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale. tg|adv - Via Ripamonti 101, 20141 MIlano - Tel. +39 0257313102 - tgadv@tgadv.it - www.tgadv.it
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COVER STORY
Un brand cresciuto moltissimo nel corso degli anni e ora apprezzato dagli appassionati di outdoor in tutto il mondo
Rimanere autentici: ecco il segreto del successo
The North Face, società del gruppo VF Corp., leader mondiale nel settore dell’abbigliamento, dell’attrezzatura e delle calzature outdoor tecnicamente all’avanguardia, è stata fondata nel 1968. Con sede a San Leandro, in California, la società produce e distribuisce prodotti tra i più tecnici e avanzati sul mercato per scalatori, alpinisti, amanti dello sci estremo ed esploratori in genere. In risposta alle crescenti richieste da parte dei consumatori del vecchio continente, l’azienda ha aperto la sua sede europea e oggi i suoi prodotti sono presenti in ben ventisette paesi di Roberto Nucci
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COVER STORY mente competitivo e nella mente dei consumatori esiste una piccola differenziazione tra i brand. Numerosi capi d’abbigliamento si assomigliano molto e questo rappresenta una grande sfida all’innovazione per chi si occupa di prodotto e di marketing. La forza di The North Face sta nel fatto che non solo realizza prodotti innovativi, ma rappresenta un brand forte che i consumatori identificano anche a livello emozionale. Stiamo vivendo un cambiamento decisivo sul mercato, dove i consumatori vogliono fidarsi e legarsi a un brand prima ancora di acquistarne i prodotti. Questo richiede brand che sappiano essere competitivi e ridisegnare le loro strategie di marketing».
Armani, Nike ed altri grandi marchi grazie alla comunicazione sono arrivati ad un top di notorietà.
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he North Face, società del gruppo VF Corp., leader mondiale nel settore dell’abbigliamento, dell’attrezzatura e delle calzature outdoor tecnicamente all’avanguardia, è stata fondata nel 1968. Con sede a San Leandro, California, la società produce e distribuisce prodotti tra i più tecnici e avanzati sul mercato per scalatori, alpinisti, amanti dello sci estremo ed esploratori in genere. In risposta alla crescente richiesta da parte dei consumatori del vecchio continente di prodotti The North Face, nel 1983 l’azienda ha aperto la sua sede europea e oggi i suoi prodotti sono presenti in ben ventisette paesi. Un successo di marketing che poggia su di una precisa filosofia come spiega, in questa intervista esclusiva, Vicki Bohlbro,The North Face EMEA Brand Director. Marshall McLuhan ha detto: “Quando una cosa fa tendenza crea valore”. Benetton, Dolce & Gabbana,
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Quale ruolo, secondo lei, ha avuto la comunicazione nelle sue varie forme nel far decollare il brand The North Face? «The North Face ha fatto molta strada dall’apertura del suo primo negozio, negli anni Sessanta, ma parte del suo successo si deve al fatto di essere rimasta autentica, investendo su atleti e spedizioni, testando e sviluppando i propri prodotti in collaborazione con alcuni dei migliori atleti al mondo. Il brand è comunque cresciuto molto negli anni passati e ora è profondamente apprezzato da appassionati di outdoor in tutto il mondo. Tale crescita è potuta avvenire anche grazie al supporto dato a eventi di community locali, a partnership con testate di settore cartacee e online, ai contenuti diffusi dagli atleti, a importanti attività in-store e, negli ultimi anni, agli spot televisivi. Fondamentale per il successo del brand è il messaggio “Never Stop Exploring” che vuole essere di ispirazione per tutti, nascendo dal fatto che l’essere umano è per natura curioso e desideroso di esplorare nuove realtà: siano esse
l’azienda è sempre presente alle manifestazioni dedicate all’abbigliamento sportivo
Con quale impegno pubblicitario, creatività e media planning intendete sostenere quest’anno il vostro marchio in Europa e in particolare in Italia? «Siamo nel vivo della nostra campagna più gran-
vicki bohlbro
le cime delle montagne più alte o, semplicemente, il proprio quartiere. Comunicazione e novità. Un settore a elevata competitività come quello dei prodotti sportivi a elevato contenu-
to tecnico, presuppone la disponibilità di risorse importanti da impiegare sia in ricerca & sviluppo sia in comunicazione». Secondo lei, nei
de, associata al messaggio “Longer Days Are Back” e basata sul fatto che tutti desiderano l’arrivo della primavera, poiché le giornate si allungano e si ha quindi più tempo per esplorare e vivere all’aria aperta. Come brand, vogliamo spingere le persone a uscire e godersi al massimo le giornate più lunghe. La campagna include spot televisivi, sui giornali e out of home, oltre a un’attivazione a livello pr e digital con la quale invitiamo i consumatori a condividere come stanno trascorrendo le loro giornate più lunghe, appunto Longer Days, assegnando premi quotidiani per la fotografia più bella. Ma la nostra novità più importante è rappresentata dalla Fuse Uno Jacket, che presenteremo nella stagione Autunno/Inverno 2014. La struttura del tessuto è una delle tecnologie più innovative del settore negli ultimi anni. Tale tecnologia è chiamata Fuseform, che significa che tessuti diversi possono essere uniti in un unico pezzo senza cuciture: in questo modo, pos-
prossimi anni, si assisterà a una concentrazione di market share in sempre meno marchi? «Il mercato outdoor è altaANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
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siamo creare giacche molto più leggere utilizzando una minor quantità di nastro e cuciture. Inoltre, ciò che rende questi prodotti davvero unici è il fatto che la giacca è composta da un unico pezzo di tessuto. La Fuse Uno Jacket fa parte della linea Summit Series, progettata per le condizioni atmosferiche più estreme, ed è stata recentemente utilizzata da Simone Moro durante il tentativo di ascesa in invernale del Nanga Parbat. Inoltre, abbiamo utilizzato la tecnologia Fuseform anche nel nostro prodotto di punta per gli snowsports: la Brigandine Jacket, che fa parte della linea Steep Series e si è aggiudicata un Gold Award in occasione di Ispo. La nostra strategia di marketing, comunque, si concentra sul fatto di costruire un “love mark”». Il retail è sempre stato molto importante anche nel marketing mix dello sportswear. Come lo appoggiate sotto l’aspetto della comunicazione? «Sappiamo quanto è importante l’esperienza che i clienti vivono nei nostri negozi ed è per questo che la seconda parte della nostra strategia di marketing è dedicata proprio al concetto “Win at Point of
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to da un “flusso” di contenuti più strettamente legati all’attualità che possono essere condivisi sui social media solo per pochi giorni. Un esempio di questa seconda tipologia di contenuti può essere il racconto a cura di uno dei nostri atleti impegnati nel Freeride World Tour. Questa strategia ci consente di fornire sempre nuovi contenuti agli utenti, creando un dialogo costante con loro».
La fuse uno jacket fa parte della linea summit series, progettata per le condizioni meteo estreme
Sale”, ovvero “Essere vincenti sul punto vendita”. Abbiamo recentemente realizzato una ricerca tra gli acquirenti e abbiamo poturo identificare i vari “stadi” che il cliente attraversa prima di decidere un acquisto. Questo studio ci ha consentito di mettere a punto una comunicazione in store che consenta davvero di ottenere le giuste informazioni per ogni “stadio” inerente il processo di acquisto».
Parliamo di nuovi media, internet in testa. Lei come si prefigura questo scenario? E i new media, i social in particolare, come sono utilizzati? «Sappiamo che il nostro pubblico di riferimento è estremamente aggiornato e al passo con i tempi quando si tratta di ciò che avviene nel mondo outdoor. Non sono semplicemente spettatori di moltissimi vi-
deo dedicati all’argomento, ma sono sempre in cerca di prodotti e informazioni, condividono contenuti e sono spesso estremamente attivi nello spazio “social”. La nostra strategia digital è stata denominata “Stock & Flow” e si sviluppa attraverso la creazione di un ampio “stock” di storie su base annua che possono vivere per un lungo periodo nello spazio “social”, ad esempio la spedizione sul Nanga Parbat, affianca-
Spesso per i marchi sportivi cult si utilizzano in comunicazione testimonial famosi. Come commenta questa strategia? «Gli atleti sono sempre stati parte integrante del mondo The North Face. Lo sviluppo dei prodotti avviene in stretta collaborazione con loro e i loro riscontri sono essenziali per la messa a punto della nostra collezio-
ne. Dobbiamo, infatti, essere certi che i nostri prodotti siano in grado di resistere alle condizioni più estreme ed è qui che i feedback degli atleti diventano assolutamente indispensabili. Ma non si tratta solo di questo: i nostri atleti rappresentano una vera fonte di ispirazione per i nostri clienti e per gli appassionati del brand. Proprio per questo sono i testimonial perfetti della nostra filosofia “Never Stop Exploring”». La comunicazione ha una grande responsabilità nella trasmissione dei valori e dei comportamenti. Qual è la sua riflessione in proposito? «“Never Stop Exploring” è stato il nostro slogan per moltissimi anni e riteniamo che sia il cuore dell’ispirazione e della differenziazione del nostro
marchio. Uno degli aspetti fondamentali di cui tener conto nel marketing è raccontare una storia coerente e che rispecchi davvero i valori che stanno alla base del brand». Cosa ne pensa della creatività espressa dalle campagne pubblicitarie del suo settore? «Ci muoviamo su di un mercato molto “affollato” con numerosi brand che cercano di attirare l’attenzione del consumatore. Vi è dunque una reale necessità di marchi che siano in grado di differenziarsi non soltanto attraverso le caratteristiche tecniche dei propri prodotti ma anche dal punto di vista emozionale. Ci sono marchi nel mercato sportswear che lo hanno fatto con grande successo per anni e anni, ad esempio Nike. The North Face continua ad incrementare il proprio investimento nelle attività di marketing concentrandosi sulla creazione di storie convincenti, in grado di coinvolgere i nostri clienti. Abbiamo recentemente cambiato alcuni dei nostri partner, tra cui l’agenzia creativa, il centro media e l’agenzia che sviluppa la strategia in store, che ci supporteranno nella creazione di strategie di marketing sempre più innovative».
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MARKET PLACE
Appuntamento con Cross Creativity, evento promosso a Milano da Regione Lombardia
Spazio all’innovazione e alle start up culturali e creative
Realizzato con Expo delle Start up e in collaborazione con Unioncamere Lombardia, il Politecnico di Milano e Meet the Media Guru, è un’occasione per poter conoscere e farsi conoscere, per costruire una “community” di innovatori attraverso incontri e confronti che prevedono pitching, workshop, contatti diretti con gli investitori di Daniele Bologna
Due giornate dedicate all’innovazione e alle start up culturali e creative: questo è l’appuntamento di Cross Creativity, evento internazionale promosso a Milano da Regione Lombardia, grazie al progetto europeo Creative Companies in Alpine Space, al suo terzo anno di attività. Realizzato con Expo delle Start up e in collaborazione con Unioncamere Lombardia, Politecnico di Milano e Meet the Media Guru, Cross Creativity è un’occasione per conoscere e farsi conoscere, per costruire una “community” di innovatori attraverso incontri e confronti che
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prevedono pitching, workshop, contatti con gli investitori, informazioni sui prossimi bandi in uscita, testimonianze di keynote speaker: una due-giorni per ispirare nuovi percorsi, per far crescere la propria idea e per scoprire nuove proposte imprenditoriali per la cultura e la creatività. Palazzo Lombardia (Auditorium Testori, Sala Biagi, foyer) ospiterà sintetiche presentazioni in cui creativi e investotori, in pochissimi minuti, potranno illustrare le loro idee innovative e le loro attività a supporto dei nuovi business (“Creative Pitching” e “Reverse Pitching”), interventi di relatori internazionali
(“Keynote speech”) e focus: i destinatari sono tutti coloro che hanno sviluppato innovazione, con un focus speciale sul settore culturale e creativo: idee che spaziano dall’editoria alla musica, dai video-giochi alla moda e al design nelle sue molteplici declinazioni, dal cinema e audiovisivi alla comunicazione e pubblicità. Ma sarà possibile scoprire anche progetti e proposte sviluppate nei settori del turismo, sport, social, enogastronomia, benessere, Ict e digital. I Creative Pitching hanno due focus distinti: il primo è legato a CCAlps e prevede l’esposizione delle quindici iniziative selezionate all’in-
terno del progetto, proposte da gruppi di lavoro provenienti da Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera (presso l’Auditorium Testori, dalle 9:30 di oggi; il secondo dà spazio alla presentazione dei migliori progetti ideati grazie al supporto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, che hanno promosso azioni congiunte a favore del settore culturale e creativo, offrendo un esempio concreto di efficace collaborazione tra pubblico e privato (domani, sempre all’Auditorium Testori, dalle ore 9:30). Tra i “Reverse Pitching”, particolare attenzione merita la sessione “Investors under the spot light” che si articola sulle due giornate: Venture Capitalist e Angel Investor presentano le proprie attività, il tipo d’investimento e il target a cui si rivolgono. Coordinati dal giornalista e fondatore di Startupbunsiness, Emil Abirascid (oggi alle 12:15 all’Auditorium Giovanni Testori) e dal giornalista Guido Romeo (domani venerdì 20 giugno), i diciotto investitori presenti esporranno e chiariranno quali tipologie di progetto incontrano maggiormente il loro interesse economico. Nel confronto si racconteranno, cercando occasioni di collaborazione e modalità condivise per offrire alle startup un supporto per crescere e affermarsi.
L’azienda è leader in Italia e partner ufficiale della Nazionale italiana ai mondiali
Cesare Fiorucci riempie di sapore le emozioni “azzurre” in Brasile
Doppia operazione dedicata ai tifosi, grazie alla sponsorizzazione di due iniziative di Sebastiano Zeri
Cesare Fiorucci, azienda leader in Italia nel settore dei salumi e partner ufficiale della Nazionale italiana, sta condividendo le emozioni dei Mondiali con i tifosi di tutta Italia grazie alla sponsorizzazione di due importanti iniziative: “Estate sui Navigli” e “Piazza Azzurri”. Ad animare, infatti, le serate milanesi per tutta la durata del Mondiale di Calcio Brazil 2014 ci pensa “Estate sui Navigli”, progetto sviluppato a cura di Mec Access, la uncoventional unit di GroupM, e Navigli Lombardi, con il patrocinio del Comune di Milano, Assessorato allo Sport e al Tempo Libero. La cornice unica del Naviglio si tinge, dunque, di azzurro e viene trasformata in un grande villaggio in cui è possibile vedere gratuitamente, ma soprattutto vivere, le partite del Mondiale e della Nazionale a Brazil 2014, grazie a tre maxi schermi. Fiorucci garantisce, inoltre, più gusto alla partita omaggiando i tifosi con una bandiera dell’Italia e
un gustoso Salametto genuinamente italiano. Ma non è tutto: Fiorucci, insieme a Radionorba, colora d’azzurro anche le notti pugliesi con “Piazza Azzurri”, il nuovo radiotour della radio del Sud dedicato interamente alla kermesse calcistica. La prima tappa del tour è stata ad Otranto, sabato 14 giugno, in un’atmosfera gioiosa e festosa. La Cesare Fiorucci è stata
fondata nel 1850 a Norcia ed è una realtà di successo che ha saputo portare nel mondo la cultura della salumeria italiana di alta qualità. Grazie alla cura degli ingredienti selezionati, all’attenzione ai valori nutrizionali e alle esigenze dei consumatori, ha saputo innovarsi negli anni, creando prodotti sempre in grado di rispondere alle esigenze del mercato.
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Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.
Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013
345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI
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La campagna di media relations per la società automobilistica ha vinto un Leone d’Argento
Anche a Cannes è Dacia Sponsor Day
Il riconoscimento nella categoria “PR Sponsorship”, affollata da oltre 3.000 candidature di Daniele Bologna
La campagna di relazioni media coordinata da Publicis Consultants Italia - parte di MSLGROUP Italia - per “Dacia Sponsor Day” ha vinto il Leone d’Argento al Festival della Pubblicità di Cannes. Il riconoscimento è stato vinto nella categoria “PR Sponsorship”. L’ambito riconoscimento, che ha visto Publicis Consultants Italia distinguersi tra oltre 3.300 candidature arrivate da tutto il mondo, si deve agli splendidi risultati media raggiunti a supporto dell’operazione “Dacia Sponsor Day”, il concorso con il quale Dacia - in collaborazione con Udinese Calcio - ha regalato la possibilità a piccoli imprenditori e professionisti di diventare per un giorno main sponsor della squadra bianconera. Alessandro Paoletti, amministratore delegato di Publicis Consultants Italia, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti per questo importante riconoscimento. Fin dall’inizio abbiamo creduto in questo progetto e siamo molto contenti di essere riusciti a valorizzarlo, attraverso una ‘story angle’ differente per ogni tipologia di media. Grazie a questo lavoro abbiamo ottenuto oltre 700 uscite che hanno portato Dacia,
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oltre a riscuotere l’attenzione e la simpatia degli italiani - a ottenere un eccezionale risultato di business: il numero di auto vendute è stato di dieci volte superiore rispetto agli obiettivi fissati per il periodo della campagna. Sempre più le campagne di Relazioni Pubbliche integrate si dimostrano un vero volano di business e le idee, la passione, la professionalità della nostra agenzia si trasformano in vantaggi competitivi per i nostri clienti». «Vincere un Leone a Cannes è il sogno di tutti coloro che lavorano in comunicazione e siamo molto orgogliosi di ricevere questo premio - ha commentato Daniela Canegallo, ceo di MSLGROUP -. L’idea creativa di Publicis Italia, agenzia che fa parte del nostra stessa holding, è veramente innovativa e il nostro lavoro in termini di media relations ne ha sicuramente amplificato il successo. L’appartenenza a un grande gruppo, al cui interno si trovano realtà differenti come agenzie di pubblicità, di relazioni pubbliche e centri media, che collaborano strettamente su clienti comuni, permette di ampliare le prospettive ed affrontare i progetti da più punti di vista, offrendo quindi ai clienti soluzioni più innovative e più efficacia».
daniela canegallo
Comunicazione strategica MSLGROUP è il network di comunicazione strategica ed engagement di Publicis Groupe, consulente in tutti gli aspetti della comunicazione strategica: dalle consumer pr alla comunicazione finanziaria, dal public affairs al reputation management, dalla comunicazione di crisi fino all’organizzazione degli eventi. E’ presente in 22 paesi e occupa più di 3.500 professionisti in 100 uffici in tutto il mondo. Attualmente è il network più grande in EMEA, Cina e India in grado di offrire strategie di comunicazione best-in-class. ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
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SC N RIO
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di Vera Modesto
Nel quadro della opprimente crisi attuale, con il sistema produttivo italiano che fatica e ristagna, sembra resistere un pilastro solido sul quale, magari, converrebbe insistere per infilarsi negli spiragli di un futuro possibile. E’ la cultura. E non si tratta della solita affermazione di principio. Ma di una verità economica sostenuta da dati e cifre. Perché, nel 2013, la nostra industria culturale ha “mosso” oltre 214 miliardi di euro e l’export del settore ha raggiunto un attivo di 25 miliardi. La fruizione della bellezza, il Made in Italy, l’enorme patrimonio rappresentato dal turismo. Tre voci classiche. Tre elementi fondamentali. Settori di investimento in grado di generare un effetto moltiplicatore: perché per ogni euro destinato in questo ambito ne tornerebbe indietro 1,67. Parte da qui, “Io Sono Cultura”, lo studio di Symbola e Unioncamere diffuso di recente, denso di dati e cifre illuminanti, a costruire uno scenario che rivela anche quali sono le province e le regioni più produttive dal punto di vista dell’economia della cul-
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tura. E qui le sorprese non mancano. Ma partiamo dalle cifre. E da quelle che riguardano l’export. “Cultura” e “creatività” restano le due parole chiave del successo del Made in Italy. Una tendenza cha parte da lontano e che negli ultimi anni ha rivelato la sua enorme efficacia economica. Durante la lunga crisi che affligge l’imprenditoria italiana l’export è cresciuto del 35%: era di 30,7 miliardi nel 2009, è arrivato a 41,6 nel 2013. Si tratta del 10,7% di tutte le vendite oltre confine delle nostre imprese. Inoltre, il settore può vantare una bilancia commerciale sempre in attivo negli ultimi ventidue anni. Nel 2013, per la cultura, il surplus commerciale con l’estero è stato di 25,7 miliardi: secondo solo alla filiera meccanica. E ben superiore a quella metallurgica, ferma a 10,3. Numeri incoraggianti, dunque. Che testimoniano l’enorme vivacità economica del settore. Vivacità confermata anche dalla capacità delle imprese culturali di “stare sul mercato” a prescindere dai fondi pubblici. Certo, questi ultimi restano fondamentali, ma purtroppo sono sempre più scarsi. Ed è questa la
Nel 2013 la nostra industria culturale ha movimentato oltre 214 miliardi di euro
Cultura e creatività: ecco le due parole chiave del successo del Made in Italy
Il report “Io Sono Cultura” è stato realizzato da Symbola e Unioncamere. Uno studio approfondito, denso di dati e cifre illuminanti per costruire un quadro d’insieme frontiera su cui si muovono le sponsorizzazioni private. Il Colosseo a Roma, la Scala di Milano, l’arco Etrusco di Perugia, il Ponte di Rialto, la Fontana di Trevi: sono tutti esempi clamorosi di brillanti operazioni di recupero e di restauro messe in atto da imprenditori consapevoli dell’enorme impatto simbolico e delle ricadute economiche di queste operazioni sul loro brand. Nel 2013 sono stati 159 i milioni di euro raccolti attraverso gli sponsor. Ma a beneficiare dell’effetto “traino” della cultura è soprattutto il turismo. Nel rapporto, infatti, si legge che “Il turista culturale che
soggiorna in Italia è più propenso a spendere: 52 euro al giorno per l’alloggio e 85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di chi viene per ragioni non culturali”. E del totale della spesa dei turisti in Italia, 73 miliardi di euro nel 2013, il 36,5% - ben 26,7 miliardi - sarebbe legato proprio alle industrie culturali. Un campo allora, quello del turismo culturale, sul quale potrebbe essere edificata una porta per il futuro. Infatti, siamo la meta preferita dei paesi ai quali è legata una fetta considerevole del futuro del turismo mondiale: Cina, Brasile, Giappo-
ne, Corea del Sud; ma anche Australia, gli Stati Usa, il Canada. Poi le sorprese: perché la capitale italiana di questo intreccio di cultura ed economia è Arezzo. Sì, la provincia aretina si conferma al primo posto sia per occupati legati alle industrie culturali, sia per valore aggiunto della cultura sull’intero ambito economico. E in questa particolare classifica mette in fila Pordenone, Pesaro Urbino, Vicenza e Treviso. Roma è solo sesta, seguita da Macerata, Milano, Como e Pisa. Mentre per quanto riguarda le macroaree geografiche, è il Centro a staccare tutti. Ancora dal rapporto di
Symbola e Unioncamere si evince che nella parte centrale del Paese cultura e creatività producono un valore aggiunto di 18,7 miliardi di euro, equivalenti al 6,2% del totale della locale economia. Seguono, da vicino, il Nord-Ovest, che dall’industria culturale crea ricchezza per oltre 26 miliardi di euro, il 5,8% della propria economia, e il Nord-Est, che sempre dal settore delle produzioni culturali e creative vede arrivare 17,3 miliardi, il 5,4%. Staccato il Mezzogiorno, che dalle industrie culturali produce valore aggiunto per 12,5 miliardi di euro. E’ il 4%. A questo punto, valutando con attenzio-
xermete realacci
ne le indicazioni del rapporto, stabilizzare la cultura è come costruire un solido ponte verso il futuro. Riscoprendo l’impegno delle Istituzioni e valorizzando l’apporto privato. «La cultura costituisce il nostro vantaggio competitivo» spiega Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Che affronta anche il tema dell’Expo 2015: «Una vetrina globale, che se vuole guardare al bene del Paese e offrire al mondo uno sguardo rivolto al futuro, dovrà dare voce alle esperienze più avanzate di questo settore: puntando più sulle idee che sul cemento», ha specificato. E della cultura come “combustibile per la ripresa”, parla Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere: «I territori e le imprese rappresentano l’immagine del nostro Paese nel mondo intero: il nostro primo giacimento, capace di produrre ricchezza, lavoro e benessere per le comunità locali».
ferruccio dardanello ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
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ME DIA
massimo pacifico
Debutta la nuova rivista online, multimediale e internazionale
Nasce Barnum, il più grande spettacolo di giornalismo sul web
L’ideatore e direttore è Massimo Pacifico, già a capo dell’agenzia fos
Marketing & Digital optimization: il Roi del Marketing e del Web Viaggi, Panorama, Sette del Corriere della Sera, Wine Spectator e Brutus - nei cinque continenti, dall’Alaska al South Wales Australia, che promette di farne vedere delle belle. Pacifico avverte anche di non prendere troppo sul serio i contenuti di Barnum: «Siamo pur sempre al circo scherza – e ci sono ancora posti liberi». Questa nuova testata online, di stampo internazionale, non ha periodicità fissa, ma si aggiornerà di continuo. I primi co-artefici della rivista sono Lucio Maria D’Alessandro, responsabile dell’agenzia DMG Comunicazione, già responsabile nelle media relations di aziende come Fininvest, Mondadori, Gruppo Cariparma Crédit Agricole, e Jemima Levy, già assistente del rettore della Oxford University.
Milano 26-27 giugno 2014 Meliá Hotel Milano - Via Masaccio, 19
Keynote Speakers Neil Patel
Co-founder Crazy Egg
Julius van de Laar
Campaigns Consultant & Digital Media Strategist
James G. Robinson
Director, News Analytics The New York Times
di Vera Modesto
Jim Sterne
Founder eMetrics Summit
Promette di essere il più grande spettacolo sul web. Proprio come Barnum, il famoso circo americano, era “il più grande spettacolo sulla terra”. La rivista Barnum, da ieri online, nasce dalle esperienze di una vita da giornalista e fotografo di Massimo Pacifico, che da quarant’anni gira il mondo “accampando” la pretesa di raccontarlo. «Barnum sarà un palcoscenico del giornalismo contemporaneo in chiave multimediale con immagini, video e musica, secondo i più recenti precetti della comunicazione in rete», spiega il direttore Pacifico, già collaboratore e inviato di numerose testate internazionali - tra cui Weekend, Gente
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La tecnologia è pervasiva, ovunque
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La traccia tecnico-scientifica presente tra i temi della maturità 2014 ha come argomento la tecnologia pervasiva. Talmente pervasiva che meno di mezz’ora dopo le tracce assegnate erano già online, con tanto di svolgimenti. Mancava il voto.
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Il social network che ti dimentica
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Si chiama Voycee ed è il primo social network che ha come scopo la semplice condivisione di informazioni. Ogni contenuto postato non viene salvato. In nessun posto. E nemmeno rivenduto. Addio Big Data, addio pubblicità, addio spam.
EDITORIA DIGITALE
Il “sottocosto” dei libri elettronici
TECHCRUNCH.COM
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Apple è stata condannata per aver costretto gli editori ad alzare il prezzo dei libri digitali del suo catalogo, nel tentativo di forzare Amazon a smettere di vendere i suoi “sottocosto” a 9,99 dollari. Ma cos’è il sottocosto per un bene immateriale? ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
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Cannes
Lions
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Festival
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Creativity
Office
15 - 21 June
Energised Pumped
#15-21/0 6/2014
By: Max Oppenheim Models: Benjamin Palmer, Chairman, The Barbarian Group, New York; Chloe Gottlieb, Executive Creative Director, R/GA, New York www.canneslions.com
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LINK analisi
mondiali di calcio
Che i Big Data siano ormai il presente e il futuro del marketing è ormai assodato. Ma spesso, si verifica ancora una sorta di scollamento tra la loro disponibilità e il modo in cui le aziende li usano. Sopratutto per fare soldi.
L’euforia generale per i tanti gol segnati finora al Mondiale - record di tutte le edizioni - non deve farci dimenticare che tali manifestazioni sono, in realtà, connesse a mastodontiche spese organizzative. Una lente di ingrandimento su questo aspetto la pone Bloomberg, che ha confrontato i costi per l’organizzazione di ben cinque edizioni, di cui due stimate. E se il Brasile ha messo qualcosa come 11,2 miliardi di euro e la Russia rilancerà con 20, l’edizione che si svolgerà in Qatar nel 2022 arriverà a costarne 200. Altre cifre rispetto ai 3,5 miliardi messi sul piatto in Sud Africa soltanto quattro anni fa.
Dai Big Data alle revenues
MARKETINGPROFS.COM
In Qatar si spende molto di più
strategie digitali
I cinque step per costruire brand
CANNES.CAMPAIGNLIVE.CO.UK
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Tra i tanti contributi messi a disposizione dei fortunati partecipanti al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes non potevano mancare certo i consigli di un gigante come Google, presentati dall’agenzia Ogilvy. Big G fornisce i suoi consigli su come i brand vengono costruiti nell’era digitale. Cinque semplici punti per ottenere un risultato efficace, in un mondo dove i nuovi consumatori sono maggiormente influenzati da immagini e video, inclini a condividere spontaneamente le proprie passioni e abituati, se non attratti dall’advertising, se allineato ai loro interessi.
BLOOMBERG.COM
ANTI-DESIGN
Pratone compie i primi 40 anni
NINJAMARKETING.IT
Pratone, una delle idee più dissacranti dell’antidesign Made in Italy degli anni ’70 compie 40 anni. La long chair tutt’altro che convenzionale riesce ancora a stupire. Riproposta in un’edizione limitata di 200 pezzi. ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.
Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione
PREMIUM PEOPLE I HIGH PROFILE AUDIENCE
Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012
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LINK social media
digital pa
I risultati di una ricerca condotta da Ogilvy & Mather e da SurveyMonkey ha posto in evidenza le motivazioni che spingono un utente a condividere contenuti: ricerca di divertimento e informazioni in più.
Si sono chiuse venerdì scorso le candidature per il posto di nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale - al posto del dimissionario Agostino Ragosa - e quindi il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministratore può procedere per la selezione. I candidati sono 154, dove ricorrono nomi noti della pubblica amministrazione e dell’Agenda Digitale. Come si legge dall’elenco - tornato online dopo essere stato offline per poche ore nella giornata di ieri -, tra i candidati figurano sia vecchie conoscenze della Presidenza del Consiglio sia outsider.
I perché della condivisione
THEDRUM.COM
Agenda Digitale cerca direttore
strategie online
Food52, il social per i buongustai
ADWEEK.COM
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Food52, il popolare (in Usa) sito di cucina, ha annunciato un cambio di strategia che vorrebbe farlo diventare la nuova “dimora” online di tutti i buongustai. Il portale, che fino a oggi ha incentrato il suo business su incontri e commercio culinari, introdurrà numerose novità che lo trasformeranno in un vero e proprio social network aperto a tutti i visitatori che amano la buona cucina. Ad esempio, gli utenti potranno creare le proprie collezioni di ricette e immagini attraverso una modalità molto simile a quella di Pinterest, con la possibilità di seguirsi a vicenda. In fondo, cosa c’è di più social della cucina?
ILSOLE24ORE.COM
curiosità
Un po’ di foto dalla Croisette
ADAGE.COM
Siete pubblicitari o curiosi di pubblicità e questa settimana non siete a Cannes? AdAge offre un assaggio delle immagini più belle del Festival della Creatività finite su Instagram e su Twitter.
ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014
SPAZIO A...
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art contest - mei 2.0
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26,27,28 settembre - salone delle bandiere @ faenza
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Gli artisti possono caricare su piazzadellearti.it, entro il 30 luglio, le proprie opere legate al tema Micaela le Divelec Lemmi e’ l’attuale executive vice president e chief corporate operations officer della griffe gucci, che fa capo al colosso francese Kering, satellite del gruppo Kering di François-Henri Pinault, all’interno dello stesso gruppo ha ricoperto anche altri incarichi, tra cui chief financial officer group controller e chief corporate operations officer. prima di fare ingresso nella maison, da novembre 1992 fino allo stesso mese del 1998 aveva svolto funzioni di autitor presso Ernst&Young. oggi, grazie al contributo del gruppo gucci, Gli arazzi sulle “storie di Giuseppe Ebreo” hanno fatto ritorno nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, a firenze, dopo un lungo restauro. Il progetto di valorizzazione si inserisce in un riallestimento del Salone stesso che, oltre a ospitare come da tradizione il consiglio comunale, sarà integrato nel percorso museale
visioni
di
Matteo Dedè
gucci, uno stretto legame con
la storia di firenze La storia di Gucci è legata indissolubilmente a quella di Firenze. Grazie alle straordinarie risorse, naturali, artigianali e culturali di questa città e delle sue persone, Gucci ha saputo affermarsi in quasi cento anni di storia come marchio di eccellenza, testimone dell’autentico Made in Italy di successo nel mondo. I proventi destinati al progetto - dieci arazzi cinquecenteschi sulle “storie di Giuseppe Ebreo”, commissionati da Cosimo I De’ Medici e tessuti su cartoni di Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, che torneranno a rotazione nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio dopo un lungo restauro - circa trecentoquaranta mila euro, sono stati raccolti grazie al Gucci Museo e testimoniano il successo dell’iniziativa di destinare il 50% degli incassi ottenuti dai biglietti di ingresso a un fondo dedicato alla tutela e al restauro dei tesori più importanti della città. Il museo ha registrato oltre 100 mila ingressi in quasi tre anni di vita e saremo soddisfatti di
destinare parte dei proventi per queste iniziative anche in futuro. Siamo orgogliosi di poter contribuire a preservare e valorizzare lo straordinario patrimonio artistico e culturale che la città offre ai suoi cittadini e a tutti coloro che lo amano nel mondo. E si conferma la forte volontà del gruppo di continuare a investire sul territorio di riferimento, in un’ottica di continua crescita e sviluppo. Proprio le competenze e il know-how presenti sul territorio costituiscono uno dei principali fattori critici di successo di Gucci, che nasce prima di tutto come una storia fiorentina di successo. Sosteniamo, infatti, da sempre anche l’intero del distretto della pelletteria attraverso iniziative responsabili e innovative. A testimonianza, ancora una volta, della ferma intenzione di investire nel tessuto produttivo italiano, valorizzando le risorse che rendono il distretto toscano della pelletteria uno dei poli produttivi più importanti del sistema economico regionale e nazionale.
In occasione del MEI 2.0, la più importante manifestazione italiana dedicata alla scena musicale indipendente che si svolge nel centro storico della città di Faenza, verrà realizzato un art contest dedicato alla musica italiana. Gli artisti potranno caricare gratis su www.piazzadellearti.it, entro il 30 luglio, le proprie opere legate al tema della “musica italiana”. Le più meritevoli saranno esposte al Salone delle Bandiere di Faenza venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 settembre, durante il MEI 2.0. È inoltre possibile votare le opere caricate sulla piattaforma per fare in modo che siano sottoposte all’attenzione degli organizzatori del MEI. Il Meeting delle Etichette Indipendenti nasce con l’obiettivo di sostenere, promuovere e favorire la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente, per contrastare la massificazione che si sta avendo in questo comparto. Nei suoi vent’anni di vita, ha seguito il settore musicale e i suoi inevitabili mutamenti, restando vicino agli artisti indipendenti, contribuendo alla loro promozione dagli esordi fino al raggiungimento del successo, e affiancando il lavoro delle etichette musicali indipendenti, piccole e grandi, che operano sul nostro territorio e che si muovono quotidianamente alla ricerca di nuove possibilità. Inoltre, Elisa, una delle voci più autorevoli del panorama musicale italiano, sceglierà un’opera, tra quelle caricate su Piazza delle Arti, da ospitare nel proprio studio. ANNO V | #065| GIOVEDI’ 19 GIUGNO 2014