VISIONI / felica pelagalli
Digital skill e competenze, un tema sempre più centrale
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ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
Come sviluppare le competenze digitali dei cittadini? E’ evidente che non si tratta solo di trasmettere delle abilità, un “saper fare”, ma piuttosto di promuovere un profondo cambiamento culturale
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Spreaker, la startup di marca tutta italiana
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Cafè Zero° ora è in chiave “teen”
Groupon si rifà un look “cool”
marketplace
company
10 scenario
Multicanalità: la sfida dei retailer
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Metti in banca il social network
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I Facebook Studio Awards
Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale. tg|adv - Via Ripamonti 101, 20141 MIlano - Tel. +39 0257313102 - tgadv@tgadv.it - www.tgadv.it
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COVER STORY
La storia di successo di una startup innovativa. Tutta italiana
La passione. Un gruppo di amici. Competenza. Finanziamenti ad hoc. E l’audacia che ci vuole di Giulia Zuffi
Startup non è un vuoto idioma che vuol dire tutto e niente. Non è un modo di dire comune, ormai di moda. E che si usa più frequentemente di una congiunzione. Una startup è un’impresa che nasce, ma non una qualsiasi. Una pizzeria o una s.r.l. non sono startup. Una startup non è una partita Iva. E’ quel modo di guardare al mondo che ha chi lo vuole conquistare con un’idea, in qualche caso per farne un posto migliore. Detto così sembra qualcosa di utopico, invece no. E’ realtà, possibilità di lavoro e futuro concreto. Per questo raccontiamo il caso di Spreaker, una startup innovativa nata in Emilia Romagna una manciata di
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Il risultato è Spreaker. Un caso emblematico, raccontato dal ceo Francesco Baschieri. In Italia ne nascono sempre di più, ma non abbastanza: le startup possono essere l’impulso giusto per fronteggiare la crisi che non passa, la disoccupazione e l’incertezza
lo staff di spreaker, da sinistra: Laura Gramuglia, responsabile editoriale e della comunicazione; Francesco Baschieri, attuale ceo nonché socio fondatore (anche in primo piano); Tonia Maffeo, community manager; Daniele Cremonini, co-fondatore della startup
anni fa dall’intuizione di un gruppo di amici bolognesi che condividevano una passione. Com’è nata Spreaker? La passione condivisa è quella per la musica. Gli amici immaginavano uno spazio su internet dove mandare in onda programmi radiofonici usergenerated da condividere con altri utenti del web. Propongono la loro idea in occasione di competizioni locali per startup, come Spinner e Start Cup
Bologna, che vincono, oltre a ricevere il supporto di AlmaCube, l’incubatore dell’università di Bologna. Queste vittorie li incoraggiano a puntare più in alto e a guardare anche oltre i confini nazionali. Francesco Baschieri, oggi amministratore de-
legato di Spreaker, decide di volare in California nel 2010 per esplorare la Silicon Valley, fonte d’innovazione e di ispirazione nonché territorio fertile per startup. L’obiettivo principale è di tessere partnership, costruire una rete di networking sul territo-
rio, imparare tutto lo scibile dai laboratori hi-tech e progettare l’espansione negli Stati Uniti e nei mercati anglofoni. Passano tre anni e nel 2013 Spreaker conquista il primo posto della competizione internazionale Microsoft BizSpark Summit a Berlino, prestigioso premio al talento e alla capacità di trasformare un sogno in una startup. E proprio a Berlino Spreaker, sempre l’anno scorso, ha messo radici, dando forte impulso ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
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al canale dei social media dove compete con altre rivali. Gli utenti registrati su Spreaker oggi sono 3,3 milioni e ogni mese 150 mila utenti si connettono per condividere le trasmissioni radiofoniche autoprodotte presenti sulla piattaforma. La buona parte della base utenti è americana, seguono Italia e America del Sud. La piattaforma innovativa permette di combinare l’esperienza d’uso della radio con l’interazione tipica di un social network: qualunque utente, dopo aver effettuato la registrazione al sito www.spreaker.com, può creare un programma radiofonico completo di voice-over, mixando i brani musicali direttamente online attraverso una vera deejay console che riproduce in rete un esempio di quella da professionisti. Pochi, semplici passi per creare programmi radiofonici e assemblarli, creando palinsesti personalizzati, che possono essere ascoltati sulla piattaforma di Spreaker, sui principali social network oppure venire inseriti direttamente sulle pagine web personali o sui blog. L’esperienza del ceo Lo staff di Spreaker è formato da appassionati di nuove tecnologie, social media e di innovazione.
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Francesco Baschieri, cofondatore e attuale ceo della startup, è l’anima “tecnica” dell’azienda: ingegnere informatico, 39 anni, ha lasciato lavori da dipendente e ben remunerati per una prima avventura im-
prenditoriale. Lo ha fatto in un periodo tra i più difficili per l’economia globale, tra il 2007 e il 2008, e in un paese, l’Italia, che non è caratterizzato dalla propensione al rischio. La sua avventura di startupper,
sopra: il team tecnico di spreaker, con i programmatori Rocco Zanni, a sinistra, e Marco Pracucci, a destra. al centro, tonia Maffeo, community manager. sotto: una curiosa espressione strappata a francesco baschieri, l’ingegnere socio e fondatore
iniziata in quel periodo, si è conclusa per la prima volta nel 2010 con la vendita della sua prima società. Il capitale così ottenuto lo ha reinvestito in Spreaker, insieme a un gruppo di giovani colleghi, con i quali ha formato un team affiatato e interdisciplinare. «Non è stato facile, ma nemmeno impossibile trovare un finanziamento per cominciare la nuova attività – racconta -. Tutto sta nell’avere una buona idea e sapere come presentarla nella maniera più efficace. In Italia non sono molti gli investitori rilevanti da contattare. La capacità di realizzare la tua idea, di eseguirla bene e di renderla facilmente fruibile si affianca alla valutazione della tua credibilità, come imprenditore, e del team che hai saputo formare». Continua Baschieri: «L’inizio della nostra attività imprenditoriale con Spreaker è stato agevolato dalla Regione EmiliaRomagna e dal Fondo Ingenium che si avvale a sua volta dei fondi dell’Unione Europea. Poi, i primi che hanno creduto in noi sono stati gli Italian Angels For Growth, la più grande associazione di business angel italiana. Questo finanziamento ci ha permesso non solo di implementare il servizio, ma di renderlo, oltre che attivo, anche for-
temente attrattivo, ossia con un livello qualitativo ritenuto molto interessante e fruibile dagli utilizzatori della rete». Servono investimenti Sono pochi i capitali destinati all’innovazione in Italia. E’ un mantra che risuona spesso nel panorama startup italiano. Non è una bugia, considerando che la Germania, nel 2013, ha investito 800 milioni di euro in capitale di rischio, mentre nello Stivale se n’è spesi solamente 80. Del resto, il rischio di investire in startup, almeno in Europa, non sembra garantire grossi dividendi. Da sempre i venture del Vecchio Continente hanno ritorni inferiori rispetto ai pari americani. Quanto agli italiani, secondo una ricerca di Kpmg, la performance degli investimenti che hanno realizzato negli ultimi dieci anni è appena del 7,7%. E isolando le operazioni early stage, quelle che coinvolgono le startup, il ricavo è nullo: hanno reso di più i titoli di Stato. «Anche in Italia il settore può essere remunerativo», obietta Massimiliano Magrini, ex country manager di Google Italy e da qualche anno alla guida del fondo United Ventures. E lo stesso ripetono, quasi in coro, tutti i maggiori gestori di
risparmio e business angel. «La grande difficoltà, per noi, è concludere l’exit – prosegue Magrini -, trovare il modo di valorizzare le startup una volta sviluppate». Il pallino, per il resto, è nelle mani dei privati. United Ventures ha racimolato oltre 30 milioni di euro da investire in startup digitali, mentre 360 Capital Partners ne ha messi insieme 70, da impiegare tra Italia e Francia. Anche Andrea di Camillo, tra i primi a fare venture in Italia con Kiwi, sta lanciando un nuovo fondo, P101, da circa 32 milioni. «Ho impiegato il doppio del previsto per trovare i sottoscrittori, oltre un anno - spiega -. Avrò parlato con almeno 150 imprenditori italiani, tutti impressionati. Ma nessuno ha messo un euro. Mentre gli attori “istituzionali”, come le fondazioni bancarie o i fondi pensione, per tradizione prediligono settori meno rischiosi». Uno stimolo potrebbe venire da una misura contenuta nel decreto crescita 2.0, approvato dal governo Monti a fine 2012: la detraibilità fino al 20% degli investimenti in startup innovative. A un anno dalla pubblicazione della legge è arrivato il via libera di Bruxelles. Ora manca soltanto quello della Corte dei Conti. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
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Ma perché fare startup? Dopo l’allarme lanciato dall’Istat con il rischio di un ritorno in recessione a fine giugno, oggi è arrivato lapidale il dato sul tasso di disoccupazione che a maggio è tornato a salire al 12,6%. Lo rileva sempre l’Istat nei dati provvisori, segnalando un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (rivisto al 12,5%) e di 0,5 punti nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stabile al 43%. D’altra parte, in termini assoluti, i disoccupati sono sempre di più, a quota 3 milioni e 222 mila persone a maggio 2014. Ecco perché è fondamentale promuovere attività imprenditoriali, ma ancora di più startup. Perché se l’impresa - digitale e no nasce da un’idea, un sogno, una speranza oltre a far girare l’economia potrebbe migliorare anche il clima d’incertezza e sconforto che affligge l’economia del nostro Paese. Ma come può ripartire un’economia senza la spinta dei giovani? Senza idee innovative, audacia né investimenti? Il ceo Baschieri racconta le sue impressioni: «In Italia, di ragazzi under 30 che raggiungono il successo con la propria startup, ce ne sono pochi. In realtà, per scoprire quale sia l’età migliore per ar-
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in questa pagina campagne promozionali dedicate alla community in costante espansione, divertente e user-generated, di spreaker, startup di marca italiana
rivare all’apice della carriera come imprenditori del web è sufficiente uscire dal nostro Paese e accorgersi che è tra i 25 e i 27 anni, quando la creatività è al massimo livello e
si è pronti per avviare nuove startup, soprattutto nei settori web e Ict. In Italia i giovani avviati al successo hanno ereditato quasi sempre le imprese dai genitori. Cosa che chiara-
mente non è ancora possibile nel web; e questo porta a essere più cauti negli investimenti. Ma ai giovani dico di non smettere mai di inseguire i propri sogni e che un futuro
di successo nel digitale è possibile anche se il contesto economico non è dei più rosei». Inoltre, Francesco Baschieri, ai giovani che vogliano iniziare una carriera nel digitale, con-
siglia: «Sono una persona positiva e Spreaker ha tutte le carte per avere un enorme successo. Se ascoltassi solo la mia indole di ingegnere informatico, che lavora principalmente con i numeri, sarei consapevole che le probabilità sono tutte contro di noi. Ecco, questo è un modo di ragionare piuttosto italiano. In Italia la propensione al rischio non è sviluppata. Da un punto di vista economico noi italiani, rispetto, per esempio, agli americani di Silicon Valley, rischiamo in definitiva molto poco. In Italia ci sono sempre la famiglia, gli amici e un tetto sotto cui dormire. Questo è stato il mio pensiero lucido al momento in cui ho deciso di fare l’imprenditore e di lasciare le mie sicurezze lavorative. A mio parere ciò che in Italia non è ritenuto sostenibile non è tanto perdere i propri risparmi in un’impresa andata male, quanto l’onta del fallimento, un marchio sociale infamante. In altri Paesi come in Germania o negli Usa, dove ci sono sedi Spreaker, la parola fallimento si traduce come “non è andata bene”. È peculiare come un vocabolo la dica lunga sull’indole di un popolo e sul desiderio di provarci. Secondo me, se noi italiani iniziassimo a cambiare questo atteggiamento, riusciremmo
automaticamente a cambiare tante altre cose». Startup Europe Quello di Spreaker è, dunque, un grande esempio connotato dalla combinazione di creatività e sviluppo del business. Ed è il tipo di progetti di cui l’Unione Europea vorrebbe incoraggiare la creazione attraverso Startup Europe. Si tratta del piano d’azione dell’Agenda Digitale della Commissione Europea che è supportato dal vicepresidente Neelie Kroes. L’obiettivo è quello di rafforzare il contesto imprenditoriale per le startup web e Ict in Europa, contribuire all’innovazione, alla crescita e all’occupazione e mettere in grado gli imprenditori di iniziare la loro attività, spingendoli ad evolversi e progredire. Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, in Italia e tra i giovani, i posti di lavoro nel digitale in Europa aumentano ogni anno di circa 100 mila unità, ma il numero di nuovi laureati e di lavoratori qualificati nel campo delle Ict non riesce a coprire questo fabbisogno. Solo incoraggiando il digitale l’Italia potrà, allora, creare occupazione. E tornare crescere in un ambito che chiede, con forza, riforme e rinnovamento. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
SCOP R I LE ESPLO S IVE P OTENZIALITÀ O GNI GIOR N O S FOGLIA IL NUO V O NANOPR E SS
Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale.
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MARKET PLACE
Tutta l’attività social legata all’iniziativa è gestita dalla web agency Xister
Wave Experience Tour riposiziona Café Zero°. E lo fa in chiave “teen”
L’intero progetto è coordinato da Havas Sports & Entertainment, agenzia di brand engagement di Havas Media Group, scelta da Unilever dopo una gara che ha coinvolto altre tre strutture di Marianna Marcovich
È partito l’11 luglio a Milano Zero° Time - The Wave Experience Tour 2014, che proseguendo lungo un itinerario pronto a toccare altre quattro città italiane in un vero e proprio Surf Park in partnership con il brand di abbigliamento da surf Billabong e il suo team di surfer, capitanati - solo per la tappa di Milano - dal tre volte campione del mondo di wakeboard Bernhard Hinterberger. L’intero progetto è stato coordinato da Havas Sports & Entertainment, l’agenzia di brand engagement di Havas Media Group, scelta da Unilever in seguito a una gara che ha coin-
volto altre tre agenzie nel mese di marzo. «Il progetto nasce in risposta a un brief dell’azienda che aveva l’obiettivo di riposizionare Café Zero° in chiave “teen”, soprattutto dopo l’introduzione dei due nuovi gusti “Cocco Shock” e “Menta
Shock”, molto vicini al mondo dei giovani tecnologici di oggi, sempre on-the-move e alla ricerca di nuove eccitanti esperienze - racconta Raffaele Calia, managing director Havas SE per il cliente -. Il progetto comprende anche attività di guerrilla marketing avanttour e azioni di presidio su tutti i punti vendita geolocalizzati intorno alla location», conclude Calia. Café Zero° ha pensato anche ai surfisti più hightech: avvicinandosi a una delle tavole da surf presenti nella Zero° Time Area trasformate in Surfing Slot, è possibile vincere tanti gadget e farsi un #surfie accanto alla tavola da surf CaféZero°.
Indiscrezioni, non smentite, stanno circolando in tutta l’America
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Contenuti pay, adesso Youtube sta accelerando
Youtube starebbe accelerando sui contenuti a pagamento. Secondo le indiscrezioni raccolte dall’agenzia Reuters, avrebbe intrapreso un nuovo giro di consultazioni con le major di Hollywood e gli artisti indipendenti per produrre anche programmi. Una stoccata a concorrenti come Amazon e Yahoo, che però non stanno a guardare: proprio di recente, infatti, l’azienda di Sunnyvale ha acquisito RayV, startup focalizzata sullo streaming video che produce programmi per l’online e il mondo mobile. Sempre secondo Reuters, Youtube potrebbe offrire tra 1 e 3 milioni di dollari per produrre una serie di programmi e contribuire al marketing. La popolare piattaforma sarebbe interessata a video della durata inferiore a trenta minuti, un format adatto per il web sul quale ha già investito Amazon. «Stiamo esplorando vari contenuti e idee di marketing per supportare i creatori», ha spiegato un portavoce della popolare piattaforma di condivisione video, non commentando, però, l’esito degli incontri con Hollywood. Già nel 2001, in via sperimentale, Youtube aveva stanziato circa cento milioni di dollari per un centinaio di canali tematici che ora - spiega un rappresentante dell’azienda - «sono in cima alle classifiche di audience con oltre il 2% di iscritti per ogni canale».
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i IBM Italia d e r o it c Vin A MP 2014 C T R A M S
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COM PANY
Un sito completamente rinnovato e funzionalità più complete
Groupon cambia look per nuove esperienze d’acquisto Le app mobile richiedono attenzione continua e trasformazioni costanti. Ma le novità non si fermano qui. Ricerca avanzata e geolocalizzata, navigazione intuitiva e design accattivante
di Davide De Vecchi
Groupon ha lanciato il nuovo restyling del sito internet e la nuova versione dell’applicazione per iPhone, Android e iPad, completamente ridisegnate e con funzionalità che rendono ancora più facile fare acquisti sul web. «Groupon è cresciuta rapidamente nel mercato dell’ecommerce internazionale, estendendosi ancora più velocemente nel settore del mobile, come nessun’altra azienda sino ad oggi - afferma il ceo Eric
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Lefkofsky -. Il nostro nuovo sito e le nuove applicazioni mobile offrono la possibilità all’utente, in modo del tutto personalizzato, di cercare su Groupon quello che si vuole, ovunque e in qualsiasi momento». Le novità introdotte mirano a personalizzare la ricerca delle offerte sulla base degli interessi e delle esigenze degli utenti, e garantiscono ai partner commerciali una vetrina più completa e ancora più accattivante grazie alla nuova veste grafica. Tra le principali novità spicca
nell’immagine qui sopra il chief executive officer di groupon, eric Lefkofsky
la nuova barra di ricerca: ben visibile nella parte superiore di ogni pagina del sito, in cui è sufficiente digitare esattamente cosa si
sta cercando e dove, per visualizzare in pochi secondi tutte le offerte disponibili in base ai criteri di ricerca impostati. Poi, ci sono le
tab dedicate alle categorie di consumo: sul lato sinistro di ogni pagina, il menu dedicato “Scopri” con un elenco completo delle categorie di consumo delle offerte Groupon. L’utente può selezionare in base alle proprie esigenze personali ciò che preferisce; dalla ristorazione agli eventi, dal benessere allo sport, dalla salute ai viaggi fino ad arrivare ai prodotti e servizi per la casa. Spiccano, inoltre, i filtri di ricerca per sottocategorie: all’interno di ogni categoria è possibile visualizzare un elenco dettagliato di sottocategorie che consentono agli utenti di reperire in modo semplice e mirato il servizio o il prodotto che si desidera. Ad esempio: ristoranti, benessere, elettronica casa. Inoltre, c’è lo spazio dedicato “Tab Vicino a te”: la novità rappresenta il Gps delle offerte, una vera e propria mappa attraverso la quale è possibile scoprire le offerte più vicine alla propria posizione e le esperienze che si possono vivere nei dintorni in base a criteri di geolocalizzazione, sempre suddivise per categorie. Le pagine tematiche sono, invece, una collezione di offerte tematiche per trovare facilmente suggerimenti e coupon originali da acquistare per sé o da regalare in particolari occasioni dell’anno. Ma le novità non finiscono qui: il
Who’s who: Groupon Groupon, leader mondiale nel settore degli acquisti online e del commercio locale, offre ogni giorno la possibilità di vivere le migliori esperienze in città e scoprire grandi affari a prezzi straordinari. Groupon ha rivoluzionato il modello di business delle Pmi di tutto il mondo, fornendo chiari benefici ai partner commerciali e le migliori cose da fare, vedere, mangiare e comprare agli utenti di 48 Paesi del mondo. Presente in Italia dal 2010, Groupon offre agli utenti la possibilità di scoprire il meglio di ognuna delle sessanta città in cui è attivo grazie alle offerte Local, di vivere dei weekend fuori porta o lunghi soggiorni grazie alla pagina dedicata Groupon Viaggi, e di trovare un’accurata selezione di prodotti di ogni genere nella pagina Groupon Shopping.
pulsante Aiuto, in alto a destra, è utile per contattare facilmente il servizio clienti attraverso un form online e richiedere assistenza, rimborsi o esercitare il diritto di recesso. Un sito del tutto nuovo dunque, più veloce e intuitivo, che accompa-
gna il consumatore finale verso una nuova esperienza di shopping online e che si estenderà a breve anche alle applicazioni Groupon per iPhone, Android e iPad, scaricate da più di 80 milioni di persone in 43 Paesi del mondo. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
SC N RIO
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Indagine myThings, società leader nelle soluzioni di display advertising
Retailer: la scommessa più importante è la multicanalità
Sono state effettuate oltre cento interviste a operatori di marketing, negli usa e in Europa, che all’interno delle aziende seguono le decisioni rilevanti sul campo, per capire come i big data e il commercio elettronico stiano cambiando in profondità il mondo dell’advertising di Davide De Vecchi
La scommessa più importante per i retailer è la multicanalità. Ad affermarlo è myThings, che ha intervistato oltre cento operatori di marketing, negli Stati Uniti e in Europa, che all’interno delle aziende seguono le decisioni rilevanti di marketing, per capire come i big data e l’ecommerce stiano cambiando il mondo dell’advertising. Il 70% delle aziende americane ed europee non taglierà il budget dedicato al retargeting; il 45% si addentrerà nel settore mobile; il 47% avvierà una campagna di retargeting su Twitter; il 44% utilizzerà i dati provenienti dal Crm per implementare le loro campagne. La ricerca condotta da myThings, società leader nelle soluzioni di display advertising, ha provato a sondare da vicino il futuro del retargeting nelle aziende per l’anno in corso, tenendo presente la multicanalità all’interno della quale essi si trovano a operare. I risultati hanno messo in evidenza approcci a volte contraddittori rispetto a questa tecnica di marketing. Budget e utilizzi Il 70% degli intervistati, dunque, ha affermato che il budget destinato al retargeting verrà mantenuto uguale all’anno precedente oppure aumentato. Per il 40% degli intervistati, inoltre, l’obiettivo più importante raggiunto dal retargeting è quello di accrescere la domanda di beni e servizi da parte di clienti già acquisiti mentre il 35% lo ritiene uno strumento utile a guadagnare nuovi clienti: risulta evidente che tutti gli intervistati ritengono che il retargeting abbia usi e obiettivi diversi, e ciò conferma la sua natura versatile. La maggior parte degli intervistati è consapevole
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che le principali sfide del mondo del programmatic advertising siano legate all’individuazione del modello di attribuzione più corretto (63%) e alla mancanza di trasparenza a livello di campagna (60%). Il mobile retargeting si sta rapidamente diffondendo, e infatti nei prossimi mesi verrà provato dal 45% delle aziende di cui fanno parte gli intervistati, che cercheranno in questo modo di duplicare il successo ottenuto dai banner display; il 63% degli intervistati ha affermato che la propria azienda fa già uso di siti ottimizzati per il mobile, e il 21 % ha già lanciato campagne di retargeting mobile. Un ulteriore dato che la ricerca di myThings ha messo in luce è che nonostante il rapporto di diffusione tablet-smartphone sia di 1:9, le conversioni generate da entrambi i device sono pressoché identiche: ciò succede poiché effettuare una ricerca da mobile browser non comporta necessariamente il download di una app. Diverso, appunto, il discorso della app personalizzata: infatti, oltre il 50% degli intervistati non ne possiede una per la propria azienda né programmerà per questo anno di metterne a punto una. Ciò accade nonostante il mercato delle app sia florido, ma la spiegazione sta nel fatto che a essere scaricate sono quelle che riguardano i giochi, e meno quelle per lo shopping. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.
Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013
345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI
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Il Gruppo Monte dei Paschi di Siena e UniCredit spiccano tra quelli più chiacchierati
Metti in banca il social network Secondo l’indagine svolta da Blogmeter, gli istituti più “engaging” su Facebook sono BCCforWeb e Mediolanum, mentre su Twitter primeggia Banca Etica. appare Buona la percezione delle banche online, in sordina le attività di social caring di Marianna Marcovich
Quali sono le best practice del settore bancario sui social media italiani? Blogmeter lo ha scoperto analizzando sia le conversazioni spontanee degli italiani che la capacità dei brand di coinvolgerli attraverso Facebook e Twitter. Nel periodo marzo-maggio 2014, i 32 istituti di credito monitorati hanno ottenuto complessivamente più di 227 mila citazioni. Il Gruppo Monte dei Paschi di Siena e il Gruppo UniCredit sono nettamente i più chiacchierati, mentre i principali temi di discussione hanno riguardato i buchi di bilancio, i piani aziendali per il risanamento dei conti e il management. I prodotti più discussi sono stati, invece, i conti corrente, in primis, quelli di CheBanca, Fineco, Hello Bank e ING Direct, seguiti da prestiti e mutui. Sebbene gli istituti tradizionali siano stati i più discus-
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si, la percezione delle banche online risulta migliore. Tra le più criticate spiccano Banca Carige e MPS a causa delle vicende giudiziarie, mentre le più apprezzate sono risultate essere Carispezia e Friuladria, anche grazie alle iniziative promosse sul territorio. Tra le banche online spicca per sentimento positivo Hello Bank, di cui piace il conto corrente anche perché con l’attivazione viene regalato un buono spesa su Amazon. Su Facebook, Unicredit è la pagina che ha accumulato più likers, ma quelle che riescono a coinvolgere maggiormente i propri sostenitori sono BCCforWeb e Mediolanum, soprattutto con post “leggeri”, che esulano dal tema finanziario. UniCredit Italia è, invece, la pagina più seguita per numero di fan ed è tra quelle che pubblicano più contenuti. Tra questi risultano di grande impatto la ricerca di neolaureati per stage
in UniCredit e le fotografie vincitrici del concorso PinTower. Per quello che riguarda gli utenti, più di due terzi degli autori che hanno interagito con le pagine Facebook del settore sono uomini: la banca con cui interagiscono di più in assoluto è Fineco, soprattutto con post riguardanti il trading e domande tecniche. Le donne, invece, interagiscono maggiormente con le pagine che pubblicano contenuti più leggeri o votati all’intrattenimento e concorsi, come per esempio IBL Banca. Su Twitter, inoltre, è Fineco a primeggiare per numero di follower, mentre leader di interazioni è, di gran lunga, Banca Etica. Quest’ultima è riuscita a coinvolgere gli utenti anche grazie ai festeggiamenti per i suoi quindici anni di attività e alla partecipazione a varie iniziative locali e internazionali. Tra le altre opzioni che hanno attirato l’attenzione di chi twit-
ta si pongono in evidenza il concorso #Appathon, promosso da UniCredit per premiare la migliore idea di app per il mobile banking, e gli Internazionali di tennis sponsorizzati da BNL. L’attività di social caring, che dovrebbe essere fondamentale per gli istitu-
ti di credito, presenta luci e ombre. Su Facebook la pagina più veloce nelle risposte è Superflash, ma quelle che riescono a soddisfare più richieste sono ING Direct e Intesa San Paolo. E per quanto concerne Twitter la situazione sembra ancora molto arretrata. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
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LINK graphic design
curiosità
Chi si occupa e chi è appassionato di Graphic Design non può non conoscere i nomi e le opere di coloro che hanno influenzato questo settore fino a renderlo quello che è oggi. Eccone 10 tra i più grandi.
Una delle maggiori (e spesso involontarie) forme espressive è il nostro corpo, che manda senza sosta messaggi all’ambiente circostante. Qualche utile consiglio per interpretarli, anche senza essere esperti di Pnl.
10 tra i più grandi designer
99DESIGNS.COM
Linguaggio del corpo e business
INC.COM
social behaviour
digital devices
C’è un’involontaria arma che Fb ha per “dissuadere” i propri utenti dall’abbandonare il social: i suoi utenti. La maggior parte di loro, infatti, tende a prendere “sul personale” questo gesto e spingere gli altri a ripensarci.
Secondo gli analisti le vendite di tablet, nel mercato UK, ma non solo, sarebbero entrate in una fase di inevitabile declino. Una sorta di anticiclo negativo, arrivato dopo un lungo ciclo positivo, culminato lo scorso Natale.
Perché non è facile lasciare Fb
MARKETWATCH.COM
Uk, i tablet non tirano più
THEDRUM.COM
mobile advertising
tv digitale
L’azienda guidata da Marissa Mayer ha acquisito Flurry, una start up che fornisce analytics per mobile (con oltre 500mila app monitorate), che aiuterà a diventare Yahoo, secondo Mayer, una “mobile first company”.
Netflix ha annunciato di aver superato la barriera dei 50 milioni di sottoscrittori. Solo nell’ultimo trimestre sono stati 1,7 milioni i nuovi utenti iscritti al servizio, per la stragrande maggioranza internazionali.
Yahoo pensa al mobile con Flurry
ADAGE.COM
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Netflix vola a quota 50 milioni
ADWEEK.COM
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IAB FORUM 2014 25-26 NOVEMBRE 2014 MICO - MILANO
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Le 10 migliori adv su Fb (secondo Fb)
13-14 novembre 2014
mico – milAno congressi
m i l A n
I Facebook Studio Awards sono i premi che il social assegna ogni anno alle migliori adv realizzate proprio su Fb. Non hanno certo il valore di un Cyber Lion ma, vista la “giovane età” dell’adv sul social, è utile darvi un’occhiata.
Chris Sherman
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Founding Editor
Search Engine Land
Danny Sullivan
Founding Editor
Marketing Land
digital imaging
Foto d’autore, con l’iphone La reflex in valigia occupa troppo spazio (e pesa, pure). Nessun problema: potete usare l’iphone per regalarvi qualche bella emozione. Come hanno fatto tre iPhotographers professionisti raccontando il Brasile dei mondiali.
sponsor
Founding sponsor
supporting mediA
CORRIERE.IT
Il quotidiano della comunicazione
Il quotidiano del
marketing in rete
Rivista mensile di comunicazione, marketing e media business in rete
DIGITAL HR
I social? Pericolo per la carriera
CAREERBUILDER.COM
Una ricerca di CareerBuilder dimostra che il 39% delle compagnie usa i social per ricercare il candidato ideale per le proprie necessità. Anche per cambiare idea dopo aver già deciso di assumerlo, come nel 9% dei casi.
AdvocAcies
organizzato da
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programma a cura di
The Executive Network
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Per informazioni ed iscrizioni riservate ai lettori di daily media e daily net: Ilaria Biasini - 06.84541.292 - i.biasini@businessinternational.it
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11/12 dicembre - fortezza da basso @ firenze
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l’appuntamento si tiene in concomitanza con l’edizione 2014 di btc, la fiera italiana dedicata al mercato eventi Felicia Pelagalli LAUREAta IN PSICOLOGIA presso l’Università di Roma“La Sapienza”. SPECIALIZZAZIONE IN PSICOLOGIA CLINICA e DOTTORATO IN PSICOLOGIA DEL LAVORO E DELL’ORGANIZZAZIONE. Dal 1998 al 2000 PROFESSORE A CONTRATTO DI “TECNICHE QUALITATIVE DI RICERCA” al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. ha fondato e dirige CULTURE, Società di consulenza specializzata in ricerche psicosociali e di mercato. tra i clienti principali spiccano Celgene Italia, Fondazione Ugo Bordoni, Ministero delle Pari Opportunità, MTVMobile, Telecom Italia e tim. è stata cONSULENTE del CENTRO COMUNICAZIONE E MARKETING DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA, per la progettazione e la realizzazione di ricerche. dal 1993 al 2000 è stata reSPONSABILE RICERCHE QUALITATIVE presso la DIREZIONE COMUNICAZIONE di telecom italia
visioni
di
Matteo Dedè
digital skill e competenze:
è il tema centrale Un tema centrale e prioritario è quello delle “digital skill”: come sviluppare le competenze digitali dei cittadini. E’ evidente che non si tratta solo di trasmettere delle abilità, un “saper fare”, ma di promuovere un profondo cambiamento culturale. Quando ci approcciamo a qualcosa di nuovo, di sconosciuto, attiviamo immediatamente una serie di schemi emozionali di base che guidano la nostra lettura della realtà e, di conseguenza, il nostro comportamento. Sono schemi emozionali primitivi: amico-nemico (mi posso fidare della persona, dell’oggetto, della tecnologia, con cui entro in contatto?); dentro-fuori (appartenenza o estraneità?); grande-piccolo... Sviluppare competenze digitali, dunque, passa innanzitutto attraverso la rappresentazione emozionale che ci costruiamo delle tecnologie e del loro uso. Sentirle amiche, vicine, nostre “alleate”, ci consentirà di esplorarne le potenzialità. Ma come? Un primo driver
è rappresentato dalle passioni, dagli interessi, dai bisogni, che abbiamo e che condividiamo all’interno di specifiche comunità di appartenenza. Un secondo aspetto è rappresentato dalla facilità d’uso: quanto apprendimento iniziale mi richiede l’entrare nel nuovo mondo? Facebook, ad esempio, è riuscito a superare le barriere anagrafiche e di competenza, diventando il social network utilizzato dal 70% degli italiani connessi, attraverso due fondamentali leve: il bisogno di socialità (la possibilità di rimanere in contatto con i propri amici, di ritrovarne di vecchi, di conoscerne di nuovi) e l’estrema semplicità nell’accedere, nello scrivere post, nel condividere foto. Un terzo aspetto è rappresentato dalle possibilità, dalle opportunità, che la tecnologia offre. Quello che le tecnologie digitali stanno aggiungendo alle nostre vite è una sorta di “moltiplicazione”: di device, di attività, ma anche di tempo, di contatti e d’identità.
la fortezza da basso, a firenze, ospiterà btc 2014
In occasione di BTC - la fiera italiana degli eventi, in programma presso la Fortezza da Basso di Firenze l’11 e 12 novembre 2014, torna anche quest’anno il Politicians’ Forum, che ha debuttato con grande successo nell’edizione dello scorso anno. Organizzato da BTC e da Federcongressi&eventi, il Politicians’ Forum - istituito sull’analogo format protagonista dal 2003 presso la fiera Imex di Francoforte - ha l’obiettivo di illustrare a politici e amministratori locali quale valore ha il settore congressuale e degli eventi per le singole destinazioni e per il Paese, anche al di là dei più comunemente noti benefici turistici; e quali ne sono gli aspetti e le problematiche salienti. Attraverso l’informazione e la presentazione di casi d’eccellenza si vogliono sensibilizzare i rappresentanti politici alle istanze di un settore che in Italia genera un Pil pari a 16 miliardi di euro e occupa 290 mila persone, ma che non è ancora considerato un comparto produttivo a pieno titolo. L’appuntamento è previsto per martedì 11 novembre - primo giorno di fiera - con inizio alle ore 14:00. I temi di quest’anno comprendono, oltre al “cappello” onnicomprensivo del turismo congressuale e degli eventi come risorsa per l’Italia, anche due approfondimenti: uno sul ruolo della politica per la competitività della destinazione-Paese e l’altro sul nuovo Convention Bureau nazionale, recentemente costituitosi come rete di imprese. ANNO V | #090| GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014