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visioni / marco mantovani

Orologi di precisione dove batte un cuore Made in Italy

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ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014

Abbiamo un team di professionisti affiatato che lavora con progettazione in 3D, anche se io continuo a disegnare i modelli con la matita. Puntiamo su precisione dei meccanismi e cura artigianale delle lavorazioni‌

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Social media e spinta agli acquisti: in declino

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PomĂŹ, tra antichi sapori e fruibilitĂ

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Per Wall Street English è rebrand

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ScuolaZoo: nel quartier generale

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Teenager, in rete fino a notte fonda

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Digital adv di FT a “cost per hour�

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consumi, media & tecnologie

Social media e spinta all’acquisto: aspettative esagerate? la nuova release del report globale realizzato da Capgemini, uno dei maggiori provider mondiali nei servizi di consulenza, information technology e outsourcing, ha evidenziato che i consumatori li considerano come una componente non troppo importante nel percorso che va dalla consapevolezza dell’offerta alle interazioni della fase post-vendita di Daniele Bologna

Un report globale realizzato da Capgemini, uno dei maggiori provider mondiali impegnati nei servizi di consulenza, information technology e outsourcing, ha evidenziato che i consumatori considerano i social media come una componente meno importante

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del percorso di acquisto - quello che va dalla consapevolezza dell’offerta fino alle interazioni della fase post-vendita - rispetto a due anni fa, indicando, così, che le promesse dei social media nel settore retail e dei beni di consumo non si siano materializzate. La seconda edizione dello studio globale “Digital Shopper Relevancy Re-

port”, realizzata intervistando oltre 18 mila acquirenti digitali di 18 Paesi per capire i cambiamenti intervenuti nelle abitudini degli acquisti online, mostra, al contrario, una significativa crescita degli acquisti via smartphone nello stesso periodo. Il report evidenzia, infine, come internet sia in assoluto il canale preferito (anche più dei ne-

gozi fisici) a livello mondiale per perfezionare le decisioni di acquisto, con oltre il 75% dei consumatori che lo considera “importante” o “molto importante” proprio per la ricerca di informazioni finalizzate allo shopping. Le differenze: c’è declino rispetto all’edizione

dello studio messo a punto due anni fa Secondo il report, rispetto al 2012 viene attribuita, oggi, meno importanza al fatto di seguire i retailer sui social media (come Twitter e Facebook), scoprire nuovi prodotti sui blog e partecipare alle community online riservate ai clienti dei retailer. Le risposte ot-


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anche se social network e smartphone sono ritenuti importanti, Il negozio fisico rimane ancora il “re” dei punti vendita, soprattutto nei mercati maturi

tenute a livello globale indicano non solo un declino rispetto all’edizione dello studio di due anni fa, ma dimostrano anche come i social media siano meno importanti nel percorso di acquisto rispetto ai negozi tradizionali, al web, agli smartphone, alla posta elettronica o all’uso delle tecnologie in store. Alberto Filippone, Digital Proposition Lead, Digital Customer Experience Mrd di Capgemini Italia, ha commentato: «Nonostante la crescita del fatturato pubblicitario di Facebook e le innovazioni di marketing come il pulsante “Buy” di Twitter, esiste un punto interrogativo per capire dove e come i social si inseriscano nel percorso di acquisto. I social media sono più importanti nelle fasi di “consapevolezza” e “scelta” (soprattutto nel caso della moda), ma molto meno nelle fasi di “transazione”, consegna e post-vendita. Il nostro report indica come i retailer debbano ancora lavorare su tutte le

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La moda “ingaggia”: è cresciuta del 9% nelle preferenze A livello di settore, la moda è cresciuta del 9% nelle preferenze verso gli acquisti online, a indicare come le aziende del comparto abbiano compiuto grandi passi avanti nel coinvolgimento dei consumatori sui canali digitali. Ci si aspetta che il prezzo online sia inferiore a quello del negozio o dei cataloghi: ne è convinto o fortemente convinto il 72%. Questo dato si riscontra in tutti i mercati. Il 65% si aspetta che la possibilità di ordinare direttamente dai produttori aumenti nei prossimi anni. Il 53% si attende anche un aumento degli ordini diretti ai produttori via app. L’importanza del contact center tradizionale continua il suo lento declino in tutte le aree del percorso di acquisto, forse più sorprendentemente nel post-vendita. Un terzo (30%) lo definisce “per nulla importante” per poter seguire un ordine, e un quarto ritiene che aggiunga poco valore per ottenere aiuto con un nuovo prodotto. In termini di innovazione futura, gli acquirenti concordano nel ritenere che il QR code (45%), Internet of Things per la connessione intelligente di dispositivi come frigoriferi “smart” (44%) e dispositivi indossabili come Google Glass e Apple Watch (42%) cresceranno di importanza nel percorso di acquisto. La ricerca di Capgemini ha delineato sette categorie di acquirenti nei mercati maturi ed emergenti che utilizzano i canali digitali in modo differente durante il percorso di acquisto: i mercati maturi sono Australia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Gli acquirenti digitali riluttanti si attestano all’11% del campione. Questo gruppo non si trova a proprio agio nell’usare la tecnologia e solitamente la evita. La preferenza va all’acquisto nei negozi fisici anziché online, mentre social media e smartphone non vengono considerati come canali di acquisto. Mentre gli acquirenti digitali attenti al valore - il 29% del campione - preferiscono gli acquisti nel punto vendita, ma si trovano comunque a proprio agio a usare internet e posta elettronica nell’ambito del proprio percorso di acquisto, a differenza invece di smartphone, tablet e social media. Gli acquirenti digitali socialmente coinvolti - 41% del campione - sono utenti convinti delle tecnologie digitali, a proprio agio con i social media. Il gruppo non ha problemi ad affidare i propri dati ai retailer e usa tutti i canali per informarsi sui prodotti. I veri acquirenti digitali - 19% del campione totale - acquistano online con maggiore frequenza rispetto a chiunque altro nel segmento dei mercati maturi. I veri acquirenti digitali usano le app per avviare confronti tra i diversi prodotti e seguire le spedizioni, e non hanno problemi a sacrificare i dati personali in cambio di offerte su misura.

fasi del percorso di acquisto per assegnare ai social media un ruolo utile e prezioso per chi compra un prodotto o un servizio». Il negozio fisico è ancora il “re” dei punti vendita, spe-

cie nei mercati maturi. Almeno per ora. La ricerca di Capgemini indica come il negozio fisico sia ancora la destinazione preferita dagli acquirenti di tutto il mondo, ma il vantaggio ri-

spetto a internet è davvero sottile. Nelle transazioni retail, il 72% degli acquirenti considera il negozio importante o molto importante rispetto al 67% di internet. Solo il 14% considera

meno importante il negozio fisico. Tuttavia, la maggioranza degli acquirenti (51%) indica la volontà di spendere di più in futuro sull’online che nei negozi. Oltre alla enorme diffusione

degli smartphone, le interazioni digitali in store (ad esempio tramite chioschi) sono molto apprezzate dagli acquirenti a suggerire che l’introduzione di ulteriore tecnologia nei pun-

Chi è Capgemini Con 130.000 dipendenti in 40 paesi nel mondo, Capgemini è uno dei maggiori provider di servizi di consulenza, information technology e outsourcing. Nel 2013 il Gruppo Capgemini ha registrato ricavi per 10,1 miliardi di euro. Insieme con i propri clienti, Capgemini elabora e implementa soluzioni di business e tecnologiche adatte alle loro esigenze e ai risultati attesi. L’organizzazione profondamente multi-culturale da sempre contraddistingue il Gruppo Capgemini, così come un modo unico e distintivo di lavorare - la Collaborative Business Experience - e un modello globale di delivery distribuita chiamato Rightshore. Capgemini Italia, ad oggi, conta su 2.700 professionisti dislocati in undici sedi; l’offerta è orientata ai principali mercati: Financial Services, Energy & Utilities, Manufacturing, Automotive, Consumer Products, Retail & Distribution, Public Administration, Telecom Media & Entertainment. Oltre alla principale società operativa, appartengono a Capgemini Italia altre due società specializzate: Capgemini BST e Capgemini BS.

Massimo Ippoliti, Industry Manager Consumer Products and Retail di capgemini italia

ti vendita potrebbe essere una novità apprezzata. Mercati ad alta crescita orientati alla tecnologia La ricerca rivela come tutti i mercati ad alta crescita mostrino una preferenza nettamente maggiore verso le tecnologie digitali rispetto ai mercati maturi. Per esempio, quando si tratta di ricercare informazioni sui prodotti, confrontare i prezzi e acquistare, Brasile, Messico, India e Cina attribuiscono molta più importanza a smartphone, social media e tecnologia in store rispetto a tutti i mercati maturi analizzati. Questo rappresenta un’enorme op-


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Mercati emergenti: Brasile, Cina, India, Messico e Russia

Acquirenti digitalmente indifferenti: sono il 23% del campione. Questo gruppo è apatico nei confronti delle tecnologie digitali come smartphone e app mobili, e preferisce i negozi. Non ha problemi a condividere informazioni personali con i retailer, ma non attraverso i social media. Acquirenti digitali interattivi - 50% del campione -: si trovano a proprio agio nell’acquisto attraverso qualsiasi tecnologia digitale, comprano regolarmente online e apprezzano i retailer che adottano tecnologie come i codici QR e le app mobili. Acquirenti digitali tecnofili 27% del campione -: hanno volutamente adottato la tecnologia digitale e comprano regolarmente online. Nonostante abbiano fiducia nei retailer in merito al trattamento delle informazioni personali, apprezzano la possibilità di richiedere o disattivare le notifiche. Massimo Ippoliti, Industry Manager Consumer Products and Retail di Capgemini Italia, sottolinea: «Crescendo la complessità della profilazione dei clienti, è molto difficile per i retailer e i produttori di beni di consumo stabilire quale sia la giusta strategia per coinvolgere i clienti online. La maggior parte delle aziende si trova già in un percorso digitale di qualche genere. Tuttavia, molte non hanno la certezza di affrontare realmente le esigenze in evoluzione dei consumatori, le giuste priorità o le giuste iniziative. I dati del report Digital Shopper Relevancy possono aiutare retailer e produttori a comprendere meglio il comportamento degli acquirenti e fornire un’esperienza omnicanale più personalizzata».

portunità per i brand presenti o in espansione in questi Paesi. I mercati ad alta crescita sono anche significativamente più interessati a offerte e segnalazioni personalizzate, con India (46%), Messico (40%) e Brasile (38%) che lo ritengono “estremamente importante”, in netto contrasto con i dati relativi a Regno Unito (13%), Francia (15%) e Germania (24%). A livello globale, oltre un terzo dei consumatori ritiene di non disporre di informazioni chiare circa il

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modo in cui i rispettivi dati personali vengono utilizzati dai retailer. Le attese personali in merito sono basse: un consumatore su quattro non si aspetta che i propri retailer preferiti attingano allo storico dei rapporti al fine di fornire un servizio migliore, specialmente in Canada, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia. Se metà del campione non crede che i propri retailer preferiti utilizzino i dati personali responsabilmente, un terzo non desidera che i dati dei social media vengano adope-

Digital Shopper Relevancy Report

Lo studio è stato condotto per Capgemini da Orc International, società di ricerca leader a livello mondiale con sedi in Usa, Europa e Asia-Pacifico. ORC International ha intervistato oltre 18.000 consumatori in 18 Paesi, nel periodo da maggio a giugno 2014: Australia, Brasile, Canada, Cina, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. L’intera ricerca è stata realizzata seguendo il codice di condotta della società inglese Market Research Society.

rati dai retailer, specialmente nei Paesi scandinavi. Massimo Ippoliti, Industry Manager Consumer Products and Retail di Capgemini Italia, dichiara: «È chiaro che una combinazione tra le preoccupazioni circa la privacy dei dati e un’apatia verso inserzioni pubblicitarie malamente mirate nei primi tempi del marketing online ha allontanato i consumatori dei mercati maturi dalle offerte personalizzate. Le aziende devono essere più trasparenti e intelligenti che mai circa il modo in cui interagiscono con i clienti per mantenere la fiducia dei mercati maturi ed evitare di sprecare l’entusiasmante impulso che caratterizza i mercati ad alta crescita».



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MARKET PLACE

Pomì “a portata di dito” nel nuovo sistema digitale con Hoop

Antichi sapori, fruibilità moderna La società di comunicazione Indipendente crea il nuovo sito responsive con una veste grafica rinnovata e una maggiore freschezza. offerti all’utente contenuti rivisti nell’ottica di una maggiore utilità e fruibilità di

Giulia Zuffi

Finalmente Pomì è a portata di dito. Con la nuova piattaforma digitale frutto di una strategia di web marketing realizzata da Hoop. Con l’agenzia di comunicazione indipendente emiliano-romagnola, Pomì punta sulla condivisione dell’ampio e sfaccettato universo semantico che interessa il pomodoro, un ortaggio tipico della cucina mediterranea. Lo fa costruendo un asse di comunicazione digitale con tre efficaci strumenti: un nuovo sito, un’importante collaborazione con i food blogger più seguiti in rete,

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pomì, uno dei brand più popolari della pubblicità italiana, ha un sito tutto nuovo

l’attivazione di canali social per una comunicazione diretta e interattiva con il consumatore. Il progetto grafico è specchio di tutta la parte testuale: razionale, ma vivace, accattivante e di forte appeal nei colori (rosso pomodoro, verde freschezza e bianco tra-

sparenza), interessante da consultare grazie alle diverse sezioni a cui si arriva con estrema facilità. Si parte dall’area istituzionale cornice del racconto aziendale, incentrata su Filiera, Qualità, e Coltura del Benessere Pomì, per arrivare alle sezioni speci-

focus sul tema dell’universal optimization

Mamadigital: l’intervento all’IF! “Italians Festival” del 2 ottobre

Un rapporto pubblicato qualche tempo fa dalla National Economic Research

fiche dedicate ai prodotti suddivisi per aree geografiche di riferimento. Un ampio segmento viene dedicato alla tracciabilità attraverso l’innovativo Pomitrace, un tool tramite il quale l’utente/consumatore finale può risalire all’esatta provenienza del pomodoro Pomì, semplicemente digitando i codici presenti sulla confezione che è stata acquistata. Completano il sito le sezioni Pomì nel Mondo e l’area dedicata a Comunicazione e News per offrire una panoramica completa atta a soddisfare tutti gli interessi legati all’universo Pomì. Merita particolare attenzione la label che Hoop ha

scelto di intitolare “In Cucina”, un contenitore originale dedicato all’approfondimento dell’universo organolettico del pomodoro dove contenuti informativi dal punto di vista nutrizionale e culinario si affiancano a consigli utili e ricette sfiziose. La grande novità è, però, un ulteriore progetto che Pomì ha voluto avviare con alcune tra le foodblogger più autorevoli della rete: Sara Milletti, “L’appetito vien leggendo”; Teresa Balzano, “Peperoni e patate”; Jasmine Guetta, “Labna - Amore in cucina”; Giulia Scarpaleggia, “JulsKitchen.com”; Mariagrazia Picchi, “Il salotto culinario”.

Anche Mamadigital sarà presente all’evento If! Italians Festival, in programma dal 2 al 4 ottobre prossimi presso il Teatro Franco Parenti di Milano. In particolare, l’attenzione sarà concentrata in un originale workshop sull’Universal Optimization. Il tema centrale dell’evento, promosso ds ADCI - Art Director’s Club Italiano, AssoCom, Associazione delle Aziende di Comunicazione e che permette l’incontro dei professionisti della pubblicità in Italia, è la creatività quale elemento alla base del successo di qualsiasi comunicazione, che sia essa di carattere commerciale, pubblica o sociale. In questo contesto, l’agenda dei tre giorni di attività prevede il susseguirsi di talk show, speech, approfondimenti e mostre. Andrea Rogani, chief executive officer & cofounder di Mamadigital, prenderà la parola venerdì 3 ottobre con un workshop incentrato, dunque, sul tema “Universal Optimization: creare le idee che le persone cercheranno”. «La creatività è uno degli aspetti determinanti il successo di una strategia di digital marketing. La comunicazione portata avanti da qualsiasi brand o ente deve essere mossa dall’obiettivo di soddisfare le aspettative dell’audience a cui ci si rivolge - spiega Rogani -. Presenteremo un workshop incentrato sulla creatività quale chiave di volta della comunicazione digitale: dal social al content marketing a piani strutturati di digital pr e campagne di online advertising. Il tutto sarà accompagnato da una casistica di successo, esempio pratico di strategia realizzata dal team di Mamadigital per un partner internazionale».

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MARKET PLACE

un film interattivo

“You Control The Weather”, spiega Geox

Geox giunge alla terza edizione della campagna Amphibiox, lanciando il film interattivo “You Control The Weather”. Inaugurato nel 2012, il progetto è partito con la realizzazione del documentario girato nel villaggio di Cherrapunjee, nel nord dell’India, il luogo più piovoso del pianeta, premiato con un Leone D’Oro al Festival della Pubblicità di Cannes. Seguito dal mockumentary “We made it rain”, presentato nel 2013 e ambientato per un’intera settimana tra le strade di una Barcellona imperversata da pioggia e umidità non-stop. Per la prima volta l’azienda ha realizzato un film totalmente interattivo, che spiega il concetto “perfect for any condition” affidando agli utenti l’opportunità di valutare la resistenza e la performance dell’innovazione Amphibiox. E lo spettatore è invitato a più riprese a partecipare in prima persona alla trama.

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l’Incarico è stato affidato al termine di una consultazione

Tempo con Dlvbbdo sul web dopo la gara

Il progetto di comunicazione viene dedicato al riposizionamento digitale della marca e coinvolge i maggiori touch point online di Marianna Marcovich

Dopo una gara che ha visto coinvolte numerose sigle di comunicazione, è stata Dlvbbdo ad aggiudicarsi il budget di comunicazione online di Tempo, la marca di fazzoletti più conosciuta sul mercato italiano e più apprezzata in termini di quali-

tà, parte del Gruppo Sca. La collaborazione tra cliente e agenzia è già iniziata ed entrerà a pieno regime a inizio 2015; il progetto di comunicazione riguarda il riposizionamento digitale della marca e coinvolge i maggiori touch point online. Tempo ha rinnovato proprio nel corso di quest’anno tutte le linee di prodotto e ha lanciato il Cotton Touch. Grazie all’innovazione e alla sua decennale esperienza, la formula di produzione della carta è stata modificata e arricchita con fibre di cotone per rendere i prodotti più resistenti e morbidi. E ben 12 mila consumatori hanno premiato il nuovo Tempo Classic Cotton Touch con il riconoscimento “Eletto Prodotto dell’Anno 2014”. ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014


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COM PANY

Wall Street English procede nella sua opera di rinnovamento

Ecco perché il mondo parla la nostra lingua

in seguito all’annunciato progetto di rebranding, la struttura che fa parte del gruppo Pearson, leader mondiale nel campo dell’editoria e della formazione, ha comunicato l’apertura ufficiale di alcuni centri di nuova concezione nel nostro paese di Matteo Dedè

A seguito dell’annunciato progetto di rebranding, Wall Street English, parte del gruppo Pearson, leader mondiale nel campo dell’editoria e della formazione, ha comunicato l’apertura di alcuni centri di nuova concezione in Italia. In particolare, nei giorni scorsi è partita la campagna di marketing communication per diffondere i nuovi valori del brand e promuovere l’attività del nuovo centro situato a Milano, nella centralissima Via Carducci, al numero 9, proprio a pochi passi dalla stazione Cadorna

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e in una zona di grande accesso per businessmen, studenti e viaggiatori. Il processo di trasformazione in corso, da parte dello storico marchio, prevede il rafforzamento della metodologia di insegnamento della lingua inglese a partire dal layout stesso dei nuovi centri che avranno spazi di design moderni e confortevoli, pensati per abbattere le barriere associate all’ambiente educativo tradizio800.81.80.80

nale e ridefinire l’apprendimento delle lingue, rendendolo accessibile a tutti. Il nuovo nome, e il nuovo logo, rappresentano, infatti, il cammino verso un domani migliore. Il nuovo simbolo è una porta aperta che conduce a un futuro pieno di opportunità e Wall Street English è il compagno e la guida in questo viaggio. La campagna affissioni autunnale è attiva nella stazione di Cadorna e nel circuito Metropolitano istituzionale di Milano per veicolare il nuovo visual e diffondere il claim “il mondo parla la nostra lingua”. Inoltre, sono state programmate presso il nuovo centro di Via Carducci, iniziative promozionali per far conoscere agli utenti il metodo certificato ISO, i servizi e anche la bellezza degli spazi, interamente vestiti dei colori e dell’appeal del nuovo logo. A tutti i nuovi iscritti ai corsi è stato, inoltre, offerto un volo gratis per due persone in Europa. Wall Street English nasce nel 1972, in un momento in cui sempre più persone desiderano imparare l’inglese per motivi personali e professionali. L’azienda si estende rapidamente, in Svizzera e poi in Spagna e nel resto d’Europa. Oggi è un grande network presente in tutto il mondo con oltre 450 centri in 28 nazioni. Fino a oggi 2 milioni di studenti e migliaia di aziende hanno imparato a parlare inglese grazie a Wall Street English. Nel nostro paese è presente con oltre sessanta centri.

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uno spazio dove sentirsi a casa, ospitare i team e gli eventi

Nel quartier generale che stimola la creatività

Siamo al C32 di Viale Cassala, a Milano: ecco la sede di scuola zoo, arricchita da stanze originali e a tema, in un continuo cambiamento di Luca Anelli

La vita di agenzia è complicata. C’è un gran traffico di persone, di filosofie, di stili di vita e di modi di ragionare. Un traffico che segue uno strano flusso. Placido in alcuni momenti, dove l’armonia regna come in un’autostrada poco popolata, frenetico in altri, in cui si vive sui nervi come un giorno feriale in circonvallazione. ScuolaZoo ha deciso di mischiare un po’ le carte, di togliere alcuni punti di riferimento, di rompere la monotonia dell’ufficio. E allora ecco C32, il nuovo quartier generale del gruppo Scuo-

laZoo di Via Cassala 32 - a Milano -, caratterizzato da ritmi e abitudini ereditate dai fondatori: Francesco Nazari Fusetti e Paolo De Nadai. Il C32 nasce dall’esigenza di avere uno spazio proprio, dove sentirsi a casa e ospitare i diversi team del gruppo. I numeri crescono e dai 30 talenti del 2013 si passerà ai 50 del prossimo semestre, divisi nei diversi gruppi: ScuolaZoo, ScuolaZoo Viaggi Evento e ZooCom, l’agenzia di consulenza social e digital nata nell’ottobre dello scorso anno. In questo spazio stravagante, tra la sala riunioni “strategica” a tema Risiko e quella “creativa” con tavolo

da ping pong e fitness ball Technogym al posto delle sedie, verranno ospitati i coworker, scelti attraverso rigidi criteri di selezione: startup dinamiche, innovative, giovani, flessibili e pronte a mettersi in gioco. Non solo coworking; C32 sarà uno spazio aperto ad incontri tra gli attori del sistema startup italiano, con seminari e workshop. L’amministratore delegato di ScuolaZoo, Paolo De Nadai, commenta: «E’ facile realizzare spazi lussuosi e spesso asettici. La nostra sfida è stata quella di realizzare un ambiente in grado di stimolare il team quotidianamente. Al C32 ogni stanza riserva una sorpresa ed è pronta a strappare un sorriso». «Siamo entusiasti di questa nuova struttura - continua Paolo De Nadai -. Basti pensare che nel 2009 eravamo un team di 9 persone, adesso, dopo cinque anni, siamo 50. La nostra creatura raggiunge la quota di 2.500.000 unique users al mese e la nostra pagina Facebook ha 1.800.000 fan. Numeri che ci stimolano a crescere ancora. È stuzzicante anche l’idea di lavorare fianco a fianco, nello stesso spazio operativo, con gente talentuosa disposta, magari, a collaborare con noi, a confrontarsi a fondo con la nostra realtà».

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per il management di scuola zoo ci sono tutti i motivi per festeggiare: 2,5 milioni di unique users

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Per i teenager tantissimo internet, fino a notte fonda Il 93% si collega con il telefonino: secondo i dati dell’indagine nazionale ben otto su dieci si collegano alla rete ogni giorno di Davide De Vecchi

Il 93% si collega attraverso il telefonino: secondo i dati di un’indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, sono otto su dieci i teenager che si collegano a internet tutti i giorni. A farla da padrone, come previsto, sono i social network. Ma insieme ai “like”, secondo gli esperti, cresce l’insicurezza e aumentano i comportamenti a rischio. Secondo la ricerca, il 75% ha un profilo su Facebook, ma in testa ai social più utilizzati c’è WhatsApp: lo utilizza per chattare l’81% dei giovanissimi. Il 42% usa Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo. Segue, in ascesa, Ask, che consente di comunicare in anonimato, utilizzato dal 30% dei maschi e dal 37% delle femmine. Il social meno gettonato è Twitter (23%). Inoltre, emerge dall’indagine, i tredici e quattordicenni vanno su internet dalla mattina alla sera e spesso fino a notte tarda: il 56,6% continua a navigare e chattare anche dopo cena, mentre nel 40% fino a prima di addormentarsi. Con conseguenti problemi per la salute, come spiega Giovanni Corsello, presidente Sip: «Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla ridu-

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zione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet”. E internet è anche il “primo pensiero” della giornata: la percentuale dei ragazzi che si collegano già appena svegli è passata dal 2,6 al 12,5%, dal 2013 al 2014. Da un’indagine condotta nello scorso aprile sviluppata da Telefono Verde era stato rilevato che la maggior parte dei bambini compresi dai 7 ai 14 anni possedeva un computer, e tra questi il 33% si connetteva alla rete senza la presenza di un adulto. Facebook, quindi una delle punte d’interesse giovanili in tema di navigazione sul web, sta puntando proprio sui giovanissimi per ampliare la sua audience base. Il social network sfrutta un sistema che consente anche agli under 13 di aprire account su Facebook con la supervisione dei genitori. Al momento, Facebook vieta ai giovanissimi di iscriversi e per allargare agli under 13 il proprio pubblico deve adeguarsi alla legge del 1998

per la tutela dei bambini online. La norma prevede che le aziende ricevano il consenso dei genitori e lo verifichino prima di poter raccogliere o condividere informazioni personali di bambini. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, più volte ha focalizzato l’attenzione sui pregi rappresentati dalle libertà della rete, ma anche sui difetti determinati dall’assenza di puntuali controlli. Il problema di rispettare la privacy è sentito anche da Facebook stessa, che può trovarsi in difficoltà in quanto non potrebbe raccogliere dati personali senza il consenso dei genitori. Per arginare il problema, la mossa da parte dei dirigenti del social network, per evitare che la privacy dei minori venga meno, è solo quella di realizzare un collegamento fra l’account dei figli e quello dei genitori. In questo modo, tutte le applicazioni e le amicizie sarebbero monitorate dai genitori, che andrebbero ad approvarne o meno l’interazione con i propri figli. Tornando all’indagine di Sip si registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione h24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la “migrazione” dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014

ph.

interessante ricerca curata dalla Società Italiana di Pediatria

ON LU S

SC N RIO

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I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI. Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te. Gli animali ringraziano per questo spazio.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI



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LINK tecnologie adv

scenari/2

Una delle ragioni per cui la spesa in adv sui dispositivi mobili non è ancora decollata è perché non è ancora così “appealing” per gli inserzionisti. BigG ha lanciato quattro nuovi formati per superare il problema...

Con quanti dispositivi saremo in grado di comunicare, magari attraverso il nostro corpo, nel prossimo futuro? E ancora: con più oggetti che persone connesse alla rete, avremo ancora bisogno dei browser? Grandi domande a parte, ciò che è certo è che l’economia legata all’Internet delle “cose” sarà uno dei più forti volani dell’economia mondiale nei prossimi anni, con un giro d’affari previsto che, solo per quanto riguarda i dispositivi si aggirerà intorno ai 6 miliardi di dollari. Per chi vuole approfondire, una delle migliori infografiche viste finora sull’argomento.

Da Google nuovi formati per mobile

THENEXTWEB.COM

Quanto è pervasiva l’internet delle cose

scenari/1

Digital adv, oltre click e impression Nel marzo del 2013, Jon Slade, direttore commerciale digital adv e insight del Financial Times, sorprese la sua platea fatta dai venditori asiatici del giornale con una strana proposta: perché anziché misurare i click e le impressions non conteggiamo ai nostri inserzionisti il tempo in cui i loro messaggi vengono mostrati agli utenti? Dopo più di un decennio in cui i modelli di prezzo sono stati basati solo sul volume, il prossimo mese, la divisione londinese del FT digital inizierà a pubblicare annunci pubblicitari basati su un nuovo parametro, il Cph - Costo per ora. Si avvicina la fine di un’epoca?

ADAGE.COM

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INFOGRAPHICJOURNAL.COM

PRODOTTI DIGITALI

Il vero andamento dell’Huff Post Italia

DATAMEDIAHUB.IT

Una rilettura in chiave analitico-polemica dei risultati della divisione italiana della testata fondata da Arianna Huffington, a due anni dalla sua nascita. Perché l’editoria digitale non è cosa per i deboli di cuore...

ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014


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INTERVENGONO: POLITECNICO DI MILANO, EBUZZING & TEADS, EXPONENTIAL, FACEBOOK, MICROSOFT, MOSAICOON, SIMPLE AGENCY, YAHOO

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LINK SOCIAL APP

personaggi

Con l’aumento della tensione tra popolazione e governo, in questi giorni l’app più scaricata a Hong Kong è stata FireChat, uno strumento di messaggistica istantanea e anonima, che funziona anche senza connessione.

E’ tra i musicisti più famosi della storia, businessman di successo e filantropo. Ma anche - chiedere a uno dei 500 milioni di individui che si sono ritrovati dentro iTunes l’ultimo album degli U2 - un “genio” del marketing.

A Hong Kong spopola FireChat

Un superbrand chiamato Bono

ADWEEK.COM

LASTAMPA.IT

privacy

analisi

Una sigla - https - e un lucchetto: sono questi i simboli del protocollo con cui si è teoricamente certi di navigare in maniera sicura, proteggendo i propri dati dai malintenzionati. Ma siamo davvero certi che funzioni?

Tra l’avvento del video e quello del mobile, sono molti gli elementi che hanno rivoluzionato il mondo dell’adv. Oggi gli investitori non parlano più di reach o impressions, ma piuttosto di conversazioni e di engagement.

Il web è davvero a prova di phishing?

NINJAMARKETING.IT

Come è cambiata l’adv in dieci anni

MASHABLE.COM

antitrust

web history

In Europa c’è un’alleanza che conta di numerosi operatori del web tra cui un gigante come Tripadvisor. E ora un sito dove si spiega a cittadini e autorità antitrust perché Google sta “barando”. Tempi duri per BigG...

Per i navigatori più anziani sono state probabilmente una tra le prime e più frequentate destinazioni del web, prima ancora dei motori di ricerca. Ma dal 31 dicembre le directories di Yahoo spariranno.

In Europa tutti contro Google

FOCUSONTHEUSER.EU

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Yahoo cancella le directories

VOX.COM ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014


L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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IF! italians festival

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2/4 ottobre - teatro F. parenti @ milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M Sede legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

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in qualità di main sponsor della manifestazione, google propone una serie di interessanti meeting Marco Mantovani è presidente e amministratore delegato di Locman. È lui l’inventore di gran parte delle collezioni, il suo primo design originale fu un cinturino di pelle creato quando era ragazzino per il padre che vendeva pellami. nel 1986 ha iniziato a produrre per aziende svizzere e oggi fattura 20 milioni in proprio e ha 80 dipendenti tra la sede di Milano e quella di Campo nell’Elba, 8 negozi monomarca in Italia, 6 nel mondo e una rete di distribuzione in gioiellerie selezionate. e’ lui il Man del logo, mentre il suffisso Loc fa riferimento all’ex socio Locci. Locman è un’azienda italianissima, nata all’isola d’Elba dove ha ancora il suo quartier generale. Gli affari, invece, da tempo sono volati ben oltre i confini nazionali e gli orologi prodotti dalla società toscana stanno conquistando i mercati di Cina, Medioriente e Sudamerica, dopo essere diventati un brand notissimo in Giappone e Stati Uniti, Spagna, Belgio e Olanda. L’internazionalizzazione va più forte se accanto al marchio si scrive Italy, la parola magica che nel mondo identifica la qualità

visioni

di

Matteo Dedè

orologi di precisione dove

batte il made in italy Abbiamo un team di professionisti affiatato che lavora con progettazione in 3D, anche se io continuo a disegnare i modelli con la matita. Puntiamo tutto sulla precisione dei meccanismi e la cura artigianale delle lavorazioni. Adoperiamo una mescola di silicone totalmente anallergica, titanio e un acciaio speciale utilizzato nella chirurgia; e lasciamo delle aperture che facciano respirare il braccio. L’anima sportiva è molto presente nelle collezioni, ispirate al mare e a chi lo frequenta, in immersione soprattutto. I nostri orologi possono scendere a cento metri di profondità, ma abbiamo sviluppato un modello sperimentale che può oltrepassare i trecento. Questa terra ha portato la cultura nel mondo grazie ai nostri talenti e oggi molti di questi talenti sono stilisti. Il legame col territorio e l’Isola d’Elba è la spinta di tutto il lavoro di ricerca. Ora fatturiamo più che altro all’estero, ma non è sempre stato così. Fino a qualche anno fa eravamo partecipati da un

fondo di investimento, poi abbiamo deciso di riprenderci le quote e siamo ripartiti dall’Italia per conquistare posizioni leader del mercato nella nostra fascia di prezzo, che resta accessibile a un vasto pubblico. Abbiamo investito moltissimo per far scendere i costi, oggi una cassa di titanio può costare fra 300 e 400 euro e il titanio è il top. Nell’orologeria, in particolare, l’Italia detta le tendenze e per noi è diventato più facile esportare e attirare consensi. Uno dei pezzi più venduti si chiama Montecristo e l’ultima linea sportiva ha il marchio “Toscano”, movimento automatico e cassa in acciaio e madreperla. Siamo la classica avventura italiana di chi è partito con tanta buona volontà, oltretutto in un settore nuovo, perché venivamo dalla pelletteria. Questa è la nostra mission, indirizzata a un pubblico raffinato, che comprende la qualità della marca e la garanzia del prodotto ma, allo stesso tempo, vuole pagare un prezzo che deve essere sempre ragionevole.

michael yapp interverrà a milano, all’italians festival

In qualità di main partner di IF! Italians Festival, Google è protagonista della manifestazione che si terrà al Teatro Franco Parenti di Milano dal 2 al 4 ottobre prossimi. In particolare, giovedi 2 ottobre, alle ore 19:15, presso la Sala Grande, Michael Yapp, Founder e Global Creative Director di The Zoo, il team creativo di Google, terrà un keynote speech sul tema creatività e tecnologia. Yapp, che oltre fondatore e direttore creativo globale di The Zoo, ha alle spalle una carriera ventennale nella guida e nell’ispirazione di team creativi. Prima di entrare in Google è stato Executive Creative Director per Freestyle Interactive e poi in Carat, con le quali ha curato le campagne per clienti del calibro di HP, Microsoft, Adidas, Reebok, Kodak, RadioShack, Sega e X-Box. Poi, il giorno successivo, venerdi 3 ottobre, alle 10:00, Jacopo Morini modererà sul palco della Sala Grande alcuni dei più popolari “youtuber” - tra cui Cane Secco, Cotto e Frullato, iPantellas, Sistiana e WithLoveBrunella - per scoprire come avere successo sulla piattaforma e come dialogare con una community di fan sempre più attivi e numerosi. Sempre venerdi 3 ottobre, alle ore 17:00, nell’area Pro, Marianna Ghirlanda - insieme a Luca Pannese e Luca Lorenzini di Saatchi&Saatchi - terranno un seminario per agenzie creative ed esperti del settore sui formati long form “Beyond the 30”: la creazione di contenuti per YouTube e il caso di DearFutureMom”. ANNO V | #107| MARTEDI’ 30 SETTEMBRE 2014


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