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visioni / denise cumella

Ascolto e coraggio: ecco cosa significa fare marketing oggi

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ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014

Fare marketing oggi significa, piĂš che mai, saper ascoltare. Ma avere anche il coraggio di andare oltre quello che le persone si aspettano da noi. Significa stringere un patto con il consumatore...

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Siamo tutti connessi, nessuno si senta escluso

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Endemol cambia. E tocca a Murdoch

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Yamaha e Connexia lanciano la Tricity

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A New York primo store fisico Amazon

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GroupM aggiorna il modello Mvideo

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La piccola bugia di Anna su Facebook

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Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013

345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI


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COVER STORY

Si è svolto a Pisa l’Internet Festival 2014; quattro giorni ad alta intensità

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connessi,

Siamo tutti nessuno può sentirsi escluso

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COVER STORY

Con la provocazione di Remo Bodei - “I corsi di filosofia divorzino da Lettere e si colleghino a Informatica” - e le molte idee su come rispettare gli appuntamenti dell’Agenda Digitale Italiana, la manifestazione si è chiusa domenica scorsa: c’erano 270 relatori provenienti dai cinque continenti, 17 location, 82 frequentatissimi tour didattici, 72 incontri tra panel e workshop, 9 keynote speech, 5 presentazioni di libri, 3 installazioni e 4 mostre, 32 mila dispositivi tra pc, smartphone e tablet collegati alla rete wi-fi della kermesse con quasi due Terabyte di dati transitati per 15.200 utenti connessi, uno speed dating, 3 hackaton e 2 game contest di Daniele Bologna

Con la provocazione di Remo Bodei - “I corsi di filosofia divorzino da Lettere e si colleghino a Informatica” - e le molte idee su come rispettare gli appuntamenti dell’Agenda Digitale Italiana, si è chiuso domenica scorsa l’Internet

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Festival di Pisa. Quattro giorni di confronto e scambio di esperienze con 270 relatori provenienti dai cinque continenti, 17 location, 82 frequentatissimi tour didattici, 72 incontri tra panel e workshop, 9 keynote speech, 5 presentazioni di libri, 3 installazioni e 4 mostre, 32 mila dispositivi tra

pc, smartphone e tablet collegati alla rete wi-fi del Festival con quasi due Terabyte di dati transitati per 15.200 utenti connessi, uno speed dating, 3 hackaton e 2 game contest. Spazio anche al cinema e alla musica con 6 proiezioni, 6 live musicali, uno spettacolo teatrale in prima nazionale e 5 performance art itineranti. Molto spazio a maker e startupper. Enorme l’afflusso dei cittadini alle postazioni abilitanti della Regione Toscana alle Logge de’ Banchi. Molti i temi affrontati durante #IF2014, tra i quali la “materia prima” della rivoluzione digitale - i dati - al Geoide di piazza dei Cavalieri, nuovo luogo-simbolo del Festival, la green economy, l’utilizzo dei social media in politica e nella società, un viaggio nel futuro partendo, però, da Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli e Giordano Bruno, il lato oscuro della rete. E poi le istituzioni pubbliche come attori principali per ridurre il divario digitale e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, con l’esordio di nuovi servizi come Open Toscana. Tra gli appuntamenti internazionali in programma anche “Il Senseable City Lab del MIT sul futuro della mobilità urbana”, panel dedicato ai nuovi trend della mobilità urbana e agli scenari futuristici. Grande successo per StartupItalia!, che ha

curato il Bootstrap, format informale di incontri tra 28 startup e altrettanti mentori. Tra i relatori: Derrick De Kerckhove, Nathan Jurgenson, Giulio Giorello, Giacomo Marramao, Laszlo Barabasi, Claudia Vago, Fosca Giannotti, Andrea Zapparoli Manzoni, Donata Columbro, John Mpaliza, Simone Cicero, Giancarlo Sciascia, Alberto Abruzzese, Marco Malvaldi, Marco Vichi, Beth Kanter, Kirsten Larsen, Michele Vianello, Dino Pedreschi, Guido Tonelli, Tristan Coplet Smith. Tra i giornalisti Anna Masera, Lucia Annunziata, Mario Tedeschini Lalli, Michele Mezza, Fabio Chiusi, Alessio Jacona e Massimo Russo. E poi Massimiliano Allegri e Moni Ovadia. Nell’ultima giornata di #IF2014, durante l’evento dedicato all’Agenda Digitale con Stefano Quintarelli, Luca De Biase, Vittorio Bugli e Marco Filippeschi, è intervenuta da remoto il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, impossibilitata a raggiungere Pisa. A chiudere il Festival, un’edizione speciale di “Webnotte” con Ernesto Assante e Gino Castaldo, con Piero Pelù come guest star. #IF2014 è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro.it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore insieme a

anche tre hackaton hanno arricchito l’evento pisano

uno dei laboratori didattici che hanno caratterizzato il t-Tour

un momento dello speech tenuto da John Mpaliza ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014



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Camera di Commercio, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza. Il direttore del Festival è Claudio Giua; il coordinamento è affidato a Adriana De Cesare per Fondazione Sistema Toscana; Anna Vaccarelli e Gianluigi Ferrari (Università di Pisa) coordinano, rispettivamente, il comitato esecutivo e scientifico. I luoghi del Festival 2014 sono stati: Bastione San Gallo, Cineclub Arsenale, Area Ricerca del Cnr, Geoide in Piazza Cavalieri, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Logge de’ Banchi, Mixart,

Polo Fibonacci UniPi, Ponte di Mezzo, Sms Biblio-Parco Urbano Piagge, CNR Area di San Cataldo, SMS Centro Espositivo per l’Arte Contemporanea, Stazione Leopolda, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Libreria Feltrinelli e Libreria Ubik. Momenti di gloria La startup competition in cui dieci tra le migliori start up si sono sfidate davanti a investitori per volare a San Francisco; la rete il food tra innovazione e tradizione nella sezione “Go green”; il dibattito sull’utilizzo di Open

un momento di “la vita è bella ma non ci vivrei”, performance che all’internet festival ha unito web, musica, live-tweeting e poesia

anche l’eclettismo di moni ovadia ha aumentato lo spessore culturale dell’internet festival

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Data per la cultura in Italia; i nuovi esoscheletri, elementi di robotica per la salute e i T-Tour, i laboratori ludico-didattici in cui bambini e famiglie hanno giocato con robot antropomorfi di ultima generazione. Questi alcuni degli appuntamenti in programma a Pisa nel corso di un intenso Internet Festival. La manifestazione dedicata alla rete e alle nuove tecnologie ha potuto ospitare anche “Football backstage”, un incontro dedicato all’uso della tecnologia nel calcio che ha visto come ospiti Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus; il giornalista sportivo Carlo Annovazzi del quotidiano la Repubblica; Adriano Bacconi, allenatore di calcio e personaggio televisivo; e Aldo Dolcetti, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Poi, ci sono state due maratone “hackaton”: una dal titolo “Revolutionising the Internet of Things” con protagonisti makers, dottorandi e ricercatori di talento che hanno cercato di rendere vivi gli oggetti della quotidianità, e “Hack your Aid”, a cura di Dataninja, sui dati della cooperazione internazionale, in cui designer, giornalisti e sviluppatori hanno creato miniprogetti di open data e data journalism. Erano presenti Andrea Nelson Mauro, Carlo Romagnoli, Andrea Borruso, Alessio Cimarelli, Donata Columbrom. Particolare interesse ha riscontrato la sezione “Make it good(s)”, dal titolo “Perché progettiamo oggetti non utilitaristici”, incontro sulle nuove frontiere del design con il professore catalano Paul ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014


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Verschure. Presso la Scuola Normale Superiore, per la sezione “Culture is smarter”, è andato in scena l’incontro “Creatività, coesione e qualità di vita”, in cui si è parlato di comunità solidali e di competenze diffuse sul territorio per produrre qualità sociale e valore economico, con gli interventi di Rosy Battaglia, Francesca Casula, Paolo Damato, Francesco Gaglianese, Giovanni Lombardo, Noemi Satta e Peppe Sirchia. L’incontro “Open data per la cultura in Italia” ha potuto sfruttare la presenza di esponenti del mondo dell’imprenditoria e interlocutori istituzionali, mentre un significativo momento è stato ospitato dalla Libreria Feltrinelli, dove si è tenuta la presentazione del libro “Viaggio in Toscana” alla presenza dell’autore Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana. Presentazione e moderazione affidate al giornalista Roberto Bernabò. Dal cibo ai bit Per la sezione “Go green”, presso il Geoide, in piazza dei Cavallieri, spazio particolare è stato concesso ai panel dedicati al cibo e all’uso della tecnologia. Molti gli incontri durante tutte le giornate, tra cui “Il food come bene comune” sugli approcci innovativi in materia di produzione di cibo, con Cheryl Clements, fon-

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datrice di fundafeast.com sito di crowdfunding dedicato all’enogastronomia. E ancora: “Il food: innovazione e social media” sulla necessità del digital storytelling come strumento di valorizzazione delle aree interne e rurali con Kirsten Larsen, direttrice della Open Food Web Foundation. Nella sezione “Take the money” - dedicata ai nuovi modelli di business sulla rete - ha trovato spazio l’incontro “L’innovazione italiana: dialogo su startup e impresa” sul tema delle start up italiane, tra finanziamenti e policy, con Vittorio Bugli, assessore alla partecipazione della Regione Toscana, e Domenico Laforenza, direttore del CNR di Pisa. Il meeting su “La rete e lo sviluppo economico: quale modello per il rilancio del paese?”, era incentrato su un’intervista condotta dalla giornalista Lucia Annunziata con Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, mentre notevoli riflessioni, insieme a un bel po’ di notizie, sono arrivate dall’incontro sul futuro della mobilità urbana a cura del Senseable City Lab del MIT, l’Istituto di Tecnologia del Massachusetts. Curiose e interessanti le istallazioni su Ponte di Mezzo dal titolo “Mothergreen - I giardini dell’hardware” e la video istallazione “Urbi et

nella foto sopra, la sezione “take the money” dedicata ai nuovi modelli di business in rete

Orbi”, in cui sono stati trasmessi filmati in 2D e 3D su ciò che rimane nella memoria in internet; e poi la Renaissance Games Festival, showcase di giochi indie e sperimentali. Per la sezione cinema, al Cineclub Arsenale, si è tenuto “Sguardo sulla Cina”, una serie di documentari sul mondo cinese, e la proiezione di “The Yes Men Fix the World”, racconto delle azioni della coppia dell’arte contemporanea The Yes Men che usa nuove tecnologie e i contatti della rete per denunciare il sistema delle lobby e della corruzione. Per la musica, il

concerto in cui il pluripremiato musicista maliano Baba Sissoko ha incontrato Khalab, dj/produttore della Black Acre Records, per un evento in cui tradizione afro e linguaggi contemporanei hanno dialogato in un contesto audio/video dal carattere suggestivo. Le proiezioni video sono state curate da Snob Production. Inoltre, il live set di “Mop Mop”, al secolo Andrea Benini, musicista, produttore musicale e compositore. La versione di Jurgenson «Nell’opinione di molti le

tecnologie digitali sono lontane dal mondo reale, da ciò che è concreto e personale. Molti pensano che siano al di fuori della realtà materiale». Nathan Jurgenson è un teorico dei social media, vive a New York, scrive per The New Inquiry e fa il ricercatore per Snapchat, la chat che fa sparire messaggi e foto inviate. È stato fra gli ospiti che hanno inaugurato l’Internet Festival. Jurgenson ha coniato l’espressione “dualismo digitale” per descrivere il muro puramente concettuale tra online e offline, digitale e fisico: «Esiste soltanto una realtà e questa è aumentata dai vari tipi di informazione che contiene, una è quella digitale. Esistiamo, sia che ci troviamo o non ci troviamo davanti a uno schermo luminoso, all’interno di un “network of blood”. Quando vediamo le persone che guardano i loro cellulari ci viene da dire che interagiscono con macchine, ma in realtà stanno probabilmente comunicando con altre persone». E c’erano tante nuove energie in circolo a Pisa nei giorni del Festival, idee che guardano al domani, progetti portati avanti spesso da giovani. Come Alessandro Bucchi, che a 28 anni e con una laurea in Legge ha creato con Edoardo Lucchesi, 28 anni, laurea in Management dello sport, Novasoon, una srl che ha creato

chiavi Usb a forma di Pinocchio o con la Torre di Pisa; e che adesso sono in trattativa con grandi gruppi commerciali per la distribuzione. «C’è una chiavetta Usb a forma di Pinocchio?, ci siamo chiesti un giorno mentre eravamo alla stazione di Milano - raccontano -. La risposta è stata: no. Allora l’abbiamo fatta noi, eccola qua». E al taglio del nastro dell’IF2014, oltre al direttore Claudio Giua, c’era l’assessore all’innovazione della Regione Vittorio Bugli che ha presentato “OpenToscana”: «Non solo uno sportello dove pagare il bollo auto, il bollettino per la caccia e la pesca o il ticket Asl, vedere il fascicolo sanitario, consultare le procedure del processo civile. Ci interessava soprattutto entrare in relazione con chi ha idee e progetti. Quindi, insieme agli open data, per esempio con le informazioni del meteo o sul traffico, abbiamo raccolto al Festival proposte sulla semplificazione». La Regione ha già alcune proposte che si possono vedere sul sito dedicato Opentoscana. Gli open data, allora, in tutte le direzioni: per la cultura in Italia o magari come nuovi esoscheletri per sostenere elementi di robotica per la salute. Tra le forme di futuro digitali, un ruolo decisivo l’avranno poi, oltre ai big data, le “briciole” digitali, le nostre orme in rete:

«Ecco perché abbiamo insistito tanto sui Big Data e la mobilità del futuro - spiega il professor Dino Pedreschi dell’Università di Pisa -. Abbiamo voluto illustrare a fondo come proprio i Big Data e la scienza delle reti possano contribuire a comprendere la complessità dei nostri movimenti e prevedere nuovi scenari legati all’auto elettrica». Sull’argomento è intervenuto anche Laszlo Barabasi, fondatore della “scienza delle reti complesse” e autore di “Linked”, tradotto in tredici lingue. L’idea di fondo di Barabasi è che per comprendere i fenomeni dei sistemi complessi, in primo luogo la società, dobbiamo studiare le relazioni che legano i soggetti fra di loro, ovvero i link che connettono le persone, le organizzazioni, le imprese. «E se ci focalizziamo sui link - spiega ancora Pedreschi -, ecco che emergono proprietà statistiche inaspettate. E si cominciano a comprendere le conseguenze della grande interconnessione del mondo di oggi. Come mai l’informazione, le tendenze, le epidemie e le crisi finanziarie si diffondano con così grande velocità e intensità. Si comincia a capire come, attraverso i link che ci connettono, le decisioni di ciascuno possano avere ripercussioni inaspettate su tutti gli altri».

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MARKET PLACE

Rupert murdoch ha messo le mani anche su endemol

21st Century Fox ha raggiunto un accordo con i fondi Apollo

Endemol cambia ancora: stavolta tocca a Murdoch

Il magnate si è alleato con la casa di produzione olandese del “Grande Fratello” per creare un maxi polo nella produzione tv di Daniele Bologna

E alla fine Endemol è entrata nell’orbita di Rupert Murdoch. Il magnate australiano con passaporto americano si è alleato con la casa di produzione olandese del “Grande Fratello” per creare un maxi-polo nella produzione di contenuti televisivi. Ma ecco i dettagli dell’operazione: 21st Century Fox, società di Murdoch, ha raggiunto un accordo con i fondi Apollo - che detengono il controllo di Endemol dopo l’uscita da quest’ultima, nel 2012, di Mediaset e l’operazione di ristrutturazione dei debiti - per costituire una società comune, partecipata al 50% da ciascuno dei due con-

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traenti. Ma oltre a Endemol, il polo riunirà un’altra controllata dei fondi Apollo, Core Media Group, dalla cui officina proviene il reality show “American Idol”, e anche Shine Group, già legata alla stessa 21st Century Fox. La direzione operativa sarà affidata a Sophie Turner Laing, ex responsabile della divisione contenuti di BSkyB. La holding olandese Endemol, che produce format televisivi e prodotti per sophie piattaforme

turner laing

online, è presente con 80 società operative in 26 Paesi del mondo. In Italia tra i suoi programmi di maggiore notorietà spiccano oltre al “Grande Fratello” - “Chi vuol essere milionario?”, “Affari tuoi”, “Cento Vetrine”, “Che Tempo Che Fa” e “Le invasioni barbariche”. Nel 2007 la holding era stata acquisita da un consorzio costituito da Goldman Sachs Capital Partners, Mediaset Group e Cyrte Group, ma nell’aprile del 2012 Mediaset uscì definitivamente durante le fasi di conversioni dei crediti in capitale. Dopo l’operazione il primo azionista divenne Apollo, con il 35%, seguito da Cyrte, altri fondi di investimento e banche. Ora, la nascita del nuovo polo di ideazione e produzione con Shine Group e Core Media focalizza ancora di più 21st Century Fox sulla creazione di contenuti e chiarisce le strategie di Murdoch: arrivare a creare in Europa una piattaforma unica con le “sue” reti Sky. Importante sarà le gestione dell’ingente debito di Endemol, stimato prima delle operazioni di conversione in azioni in oltre 2 miliardi di dollari. Il nuovo gruppo agirà in oltre trenta mercati mondiali con un portfolio di oltre seicento format: l’amministratore delegato Sophie Turner Laing avrà molto lavoro da fare. Una dimostrazione di più che il nuovo azionista intende svolgere in pieno il suo ruolo di socio industriale nel polo appena creato. ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014


Oggi vogliamo divertirci di più

Oggi siamo sempre più crosscanale. Anche i contenuti che cerchiamo lo sono: siano essi notizie, informazioni, intrattenimento. Vogliamo arricchire la nostra esperienza, avere la possibilità di approfondire, di partecipare, condividere, creare community. Per questo le applicazioni di second screen hanno tanto successo, perché offrono tutto questo. E con Connect, l'app di second screen di Mediaset, la pubblicità ha ora una sua possibilità di essere contemporaneamente sui due schermi. Un bel gioco di squadra! Totale download di Connect: 1,4 mio, fonte editori


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MARKET PLACE

di Daniele Bologna

A due mesi dall’inizio di “Casting Balconi”, il progetto firmato da Ammiro Y2K - nata nel 2012 dalla fusione tra Ammiro, azienda leader in soluzioni Crm e marketing diretto, e Y2K Communication, nota e affermata realtà imprenditoriale nel campo della comunicazione - che mira a individuare i nuovi volti dello spot tv Balconi 2015, i video caricati dagli utenti sulla piattaforma dedicata sono 250. Partito l’11 agosto scorso, il concorso è rivolto ai consumatori, attuali e prospect, con figli tra 4 e 12 anni. I bimbi sono invitati a gustare la merendina Balconi preferita e a dimostrarne la bontà attraverso gestualità ed espressioni il più possibile originali. Il concorso mette in palio cento forniture di merendine per un anno, destinate ai video che avranno ricevuto più voti da parte degli utenti del sito, mentre sarà una giuria composta da esperti di marketing e comunicazione a selezionare i tre volti che potrebbero diventare i protagonisti del prossimo spot tv. “Casting Balconi” inserisce la campagna adv 2015 in un più ampio progetto di comunicazione, basato sul meccanismo del crowd sourcing. L’intento è quello di aumenangelo tare la brand cianciosi awarness e allo

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i video caricati dagli utenti sulla piattaforma dedicata sono 250

Un grande successo per il casting Balconi

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La regia è di Ammiro Y2K, l’operazione è rivolta al mondo dei consumatori, attuali e prospect, con figli tra 4 e 12 anni

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 stesso tempo attivare una campagna di recruting, stabilendo un legame forte tra il marchio e i consumatori e rendendo entrambi protagonisti di un’esperienza positiva di condivisione di valore. La comunicazione dell’iniziativa è stata affidata a due spot da 15 e 10 secondi e a una telepromozione, in onda dal 17 agosto sui canali di Publitalia e Cairo Editore. Il concorso si chiuderà il 31 ottobre, ma la piattaforma continuerà a essere animata da materiali e iniziative “speciali” legate al progetto, per accompagnare gli utenti fino all’uscita del nuovo spot tv, prevista ad aprile 2015. «Coinvolgendo competenze che spaziano dall’universo digital all’adv tradizionale e dal marketing relazionale alla gestione di un concorso a premi, “Casting Balconi” conferma l’anima multicanale e cross-mediale della nostra offer-

ta - spiega Angelo Cianciosi, direttore generale di Ammiro Y2K -. La grande adesione al casting dimostra l’efficacia dell’idea creativa e la validità di un approccio nei confronti dei consumatori che punta verso un loro sempre maggiore coinvolgimento nelle dinamiche di comunicazione delle aziende». Per Balconi il progetto rappresenta, dunque, uno dei passi essenziali lungo un percorso di comunicazione che intende far crescere il brand e portarlo sempre più vicino ai consumatori. L’impegno speso nella realizzazione e nel lancio di “Casting Balconi” testimonia, inoltre, la crescita che, dagli esordi della bottega artigianale nata nel 1953, ha portato il marchio a trasformarsi in un’azienda con oltre 150 milioni di euro di fatturato, attiva e presente con successo nel mercato globale. ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014

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SC N RIO

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tricity si connota per compattezza, peso contenuto, motore da 125 cc

Un contest via Facebook per gli appassionati delle tre ruote

Yamaha e Connexia lanciano il concorso Tricity Social Bid

Arriva la prima asta “al ribasso” e “social oriented” della casa giapponese, supportata da campagna social adv e promoted post di Valentina Lunardi

Connexia, full service engagement agency specializzata in strategie e progetti di content marketing e parte del gruppo Doxa, fra le più importanti realtà italiane nel settore ricerche, analisi di mercato, consulenza Crm e soluzioni digital, firma il lancio del nuovo tre ruote sviluppato da Yamaha Motor, lo scooter Tricity. Ispirato a un concetto innovativo di mobilità, pensato per affrontare il traffico cittadino in un modo semplice e alternativo, Tricity si caratterizza per dimensioni compatte, peso contenuto, motore da 125cc, uniti a una grande stabilità e maneggevolezza, fattori che lo candidano a diventare l’icona della new mobility, grazie a una personalità fresca e dinamica. Dopo il

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lancio di Yamaha Tricity in occasione della Milano Fashion Week, attraverso l’iniziativa di guerrilla marketing Scoober, un servizio di shuttle su tre ruote che ha accompagnato giornalisti e addetti al settore da un evento all’altro, è ora online il concorso social oriented Tricity Social Bid, visualizzabile sulla pagina Facebook ufficiale di Yamaha Motor Italia. Attraverso questa originale attivazione social media, gli utenti possono interagire in maniera collaborativa per abbassare il prezzo del prodotto fino a portalo a zero, in una vera e propria asta al ribasso. All’insegna dello slogan “1€ in meno, una ruota in più”, questo innovativo e coinvolgente contest offre la possibilità di vincere un esemplare del nuovo scooter Yamaha, attraverso un metodo

di partecipazione semplice e intuitivo. Collegandosi da qualsiasi device alla pagina Facebook ufficiale della casa motociclistica, Yamaha Motor Italia, è possibile accedere all’applicazione Tricity Social Bid, ideata e sviluppata da Connexia. Completata la registrazione, ogni utente ha la possibilità di partecipare al contest il cui obiettivo sarà quello di far abbassare il contatore dell’importo, in partenza impostato sulla cifra di 3.490 euro, prezzo di listino al pubblico del nuovo Yamaha Tricity; ogni singola adesione contribuisce ad abbassare di 1euro il costo dell’esclusivo tre ruote, che potrà arrivare infine a zero euro. Gli iscritti che avranno contribuito all’asta e rientreranno nei primi 3.490, potranno partecipare infine all’estrazione del Yamaha Tricity messo in palio, mentre tutti gli altri utenti regolarmente iscritti al concorso avranno la possibilità di partecipare all’estrazione di cinque orologi TW SteelÒ Ymaha Pilot 48, del valore di 349 euro al pubblico. Per saperne di più su regolamento completo e condizioni di partecipazione all’iniziativa Tricity Social Bid è possibile visitare il sito web di Yamaha Motor Italia all’indirizzo www.yamaha-motor.eu/it/ConcorsoTricity/.

INSIEME, POTREMO D I A G N O ST I C A R E

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QUANDO È ANCORA P I Ù P I C C O LO D E L P U N TO A L L A F I N E D I Q U ESTA F R A S E DONA AL

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A I U TA C I A R E N D E R E S E M P R E P I Ù P R EC O C E L A D I A G N O S I , S E M P R E P I Ù S I C U R A L A G UA R I G I O N E . La cosa essenziale di fronte a un tumore è che la diagnosi sia rapida; quanto meno sviluppato è, tanto più è possibile debellarlo. Per questo ti chiediamo di aiutarci ad acquistare un macchinario che individua i tumori prima che raggiungano i 3 millimetri di estensione. Tumori piccolissimi, che troveremo grazie a un tuo piccolo sforzo, che diventerà il dono più grande per migliaia di malati. www.fondazioneieo.it Dal 6 ottobre all’1 novembre. Dona 1€ con SMS da cellulare personale. Dona 2 o 5€ con chiamata da rete fissa.

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COM PANY

Il colosso delle vendite online ha in programma una svolta epocale: aprire il primo negozio fisico a Manhattan

Qui New York, 34ª Strada: benvenuti da Amazon! la filosofia del retailer online era completamente centrata sul modello “ordina online e ricevi a casa tua”. Aprire un’insegna nel centro di New York, potrebbe essere il primo passo in un mondo antico nel quale Jeff Bezos non si ritroverà numero uno

il primo store fisico targato amazon sorgerà all’ombra dell’empire state building di Sebastiano Zeri

Amazon un po’ meno digitale. Il colosso delle vendite online ha, infatti, in programma di aprire il suo primo negozio fisico a Manhattan. Lo sbarco fisico della società a New York è stato rivelato inizialmente da una breaking news diramata dal quotidiano The Wall Street Journal. Secondo le prime informazioni trapelate, dun-

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que, il gigante delle “digital sales” dovrebbe presentarsi sulla 34ª strada e Settima Avenue, una delle strade più affollate della città, all’ombra dell’Empire State Building. Non esclusivamente online, allora: il gruppo di Jeff Bezos sceglie di cimentarsi con la distribuzione tout court, quella tradizionale. In carne e ossa, o più precisamente in vetro e mattoni. E i vertici di Amazon hanno preferito

scegliere di avviare il primo negozio su strada proprio a Manhattan, nel cuore della metropoli, in pieno centro, quasi a voler indicare che il modello da emulare è Apple, il cui Store più visitato dai turisti è esattamente di fronte al Plaza Hotel, sull’angolo sud-est di Central Park e Quinta Strada. Ci sono voluti vent’anni di paziente invasione del commercio elettronico, prima

che Amazon si decidesse a fare questo passo. Il negozio sarà, come già indicato, sulla 34ª Strada, dirimpetto all’Empire State Building, in una zona affollata di grandi magazzini. La sfida è rivolta direttamente a loro: ora tocca a Macy’s tremare, anche se per il momento questo esperimento parte in sordina. La vocazione iniziale del negozio Amazon è quella di fungere da deposito per pro-

un modello di business fino a ora basato tutto sull’online

dotti già ordinati online: un cliente che non vuole farseli consegnare a casa, non ha un portiere per le consegne in sua assenza o preferisce ritirare da sé il pacco, può andare a prenderlo lì. Serve anche come centro di restituzione di prodotti difettosi o insoddisfacenti. E infine come deposito per fattorini che fanno le consegne. Insomma, una via di mezzo tra il tradizionale magazzino di Amazon e un vero negozio. Però già si sa che Bezos ha in mente un’evoluzione. Ben presto il negozio venderà tutti i gadget elettronici, in particolare quei tablet Kindle che sono il “cavallo di Troia” nella lettura di ebook; nonché gli smartphone Fire di Amazon, che finora - malgrado il prezzo stracciato hanno avuto scarso successo. La scelta dell’ubicazione è davvero significativa. La 34ª Strada ha un “traffico pedonale” altissimo, i consumatori newyorchesi sanno che è il top per lo shopping, i turisti pure. Macy’s sta lì vicino, su Herald Square, e vanta ben venti milio-

ni di visitatori all’anno. E’ chiaro che stavolta Amazon non si accontenta di aprire un centro per la consegna di merci ordinate online, come quelli che già ha disseminato in tutta l’America, di solito presso grandi parking. Si può dire che Bezos, in qualche modo, getta la maschera. Anche se all’inizio Amazon si era costruita la sua fama vendendo libri, quella è ormai diventata una nicchia. Amazon, oggi, è davvero molto altro. E’ una delle dieci sigle più potenti dell’economia digitale. I libri erano effttivamente serviti per introdursi nelle teste dei consumatori, in particolare la fascia medio-alta dei consumatori, come sono coloro che leggono; serviva studiarne le abitudini e le preferenze, carpirne indirizzi e carte di credito. Dal libro, che ormai rappresenta un modesto 7% del fatturato, Amazon si è via via allargata. Dopo i libri, ha proseguito con prodotti affini, come cd e dvd. Poi si è ulteriormente ampliata, ha allargato gli orizzonti di ven-

dita, si è messa a vendere di tutto: vestiti, mobili per la casa, accessori per l’ufficio, pc e stampanti, perfino prodotti alimentari freschi. Fanno notizia le sue battaglie contro gli editori, ma sullo sfondo la vera guerra è quella lanciata contro Walmart e gli altri colossi della grande distribuzione. Ha già messo in gravi difficoltà alcune catene di distribuzione specializzata in elettrodomestici ed elettronica, come Best Buy e Radio Shack. L’interrogativo, però, a questo punto riguarda proprio la penetrazione nel mestiere antico della distribuzione “su strada”, con negozi di vetro e mattoni. Finora la forza di Amazon stava proprio nel by-passare le pesantezze e i costi della grande distribuzione tradizionale. La sua elasticità, la flessibilità unita a un’aggressività senza limiti, era tutta centrata sul modello “ordina online e ricevi a casa tua”. Aprire un’insegna nel centro di New York è il primo passo in un mondo antico nel quale Bezos potrebbe non essere il migliore. Oppure, sarà l’ultimo tassello per chiudere la partita e diventare un totale dominatore del commercio internazionale.

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COM

ME DIA

andrea di fonzo

Sviluppo tecnologico, integrazione comScore vCE, ingresso nel programmatic e formati innovativi

GroupM aggiorna la piattaforma per il video advertising “Mvideo”

spiega il chief digital officer Andrea Di Fonzo: «Crossdevice, responsive e spot non lineari, queste le parole chiave della nuova proposta». per essere più competitivi di Luca Anelli

La piattaforma di video advertising “Mvideo” di GroupM si aggiorna. E lo fa presentando i nuovi asset strategici: sviluppo tecnologico, innanzitutto, integrazione comScore vCE,

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ingresso nel mondo programmatic e formati innovativi che rispondono con maggiore flessibilità alle crescenti esigenze del mercato. “Mvideo” è l’offerta video di GroupM nata nel 2012, che si conferma, dunque, come la piattaforma

di video advertising maggiormente votata all’innovazione. «Crossdevice, responsive e spot non lineari, queste sono le parole chiave del nuovo “Mvideo” dichiara Andrea Di Fonzo, chief digital officer di GroupM -. Dopo aver con-

tribuito a creare il mercato del video adv in Italia, oggi “Mvideo” alza ulteriormente l’asticella della competizione», continua Di Fonzo. Prima di tutto mobile: nasce così Mvideo Air, il primo formato advertising in tecnologia fully responsive, che garantisce un’esperienza premium cross-device. È la risposta al nomadismo multidevice degli utenti: non importa dove si trovi l’utente e quale device usi, perché Mvideo Air garantisce ai brand la possibilità di erogare un video adv senza problemi di sorta. L’offerta mobile di “Mvideo” in ambito mobile viene così completata da Mvideo App, formato integrato nativamente all’interno delle app di network partner. L’altra grande novità è stata introdotta sul fronte preroll. Oggi, ogni due formati “Mvideo” pianificati dai clienti GroupM, uno è un Mvideo Preroll. Per rispondere al meglio a un tale livello di domanda, e rendere il formato ancora più distintivo rispetto al classico preroll, è stato creato il nuovo Mvideo Preroll: un vero e proprio “contenitore-contenuto” ideale per operazioni di storytelling. Il digital, a differenza

della tv, permette una fruizione non lineare dei contenuti ed è qui che si inserisce il nuovo Mvideo Preroll: fruizione non lineare dello spot. Il nuovo formato, infatti, permette di contenere all’interno del player contenuti molteplici (ad esempio, video e photo gallery), aumentando il tempo dedicato dall’utente alla comunicazione del brand. Per clienti appartenenti a certe categorie merceologiche, come il fashion, o con obiettivi di ecommerce, è inoltre disponibile Mvideo Tag, un’opzione “showrooming” del nuovo Mvideo Preroll che permette di sincronizzare l’ingresso dei contenuti all’interno del player con l’esatto momento in cui essi vengono mostrati nel video. La famiglia di prodotti “Mvideo” è poi nativamente pronta per il programmatic buying: basti pensare che Mvideo Air è stato pianificato in programmatic prima ancora di esserlo stato in modalità classica. «Programmatic ed Mvideo sono un matrimonio naturale - conclude Di Fonzo - e ora stiamo lavorando a un’integrazione nativa della nostra piattaforma nelle DSP».

nel quartiere newyorchese di chelsea aprirà la sede di youtube. nella foto il chief executive officer Susan wojcicki

apre nella grande mela l’“università del video”

“YouTube loves NY”

il sito di condivisione prende la storica decisione di Marianna Marcovich

E adesso YouTube sbarca a Manhattan. Dopo Los Angeles, Londra e Tokyo, il sito di condivisione di video ha deciso di aprire anche a New York uno studio di produzione che servirà agli “artisti del video” per sviluppare e migliorare nuove tecniche. «Sarà un laboratorio o una sorta di università del video», ha detto a Bloomberg News Zayna Ashton, dirigente della comunicazione a Google. Il nuovo spazio da quasi duemila metri quadrati dovrebbe essere inaugurato agli inizi di novembre e sarà ubicatonell’area di Chelsea, proprio dove si trovano anche gli uffici di Google. YouTube, che la stessa Google ha acquistato otto anni fa per quasi due miliardi di dollari, fino ad ora è stata per lo

più un’azienda strettamente identificata con la West Coast, e aprendo anche a New York, una città che sta facendo delle nuove tecnologie un vero e proprio cavallo di battaglia a livello economico, si avvicina anche alla possibilita’ di portare nel suo team una nuova ondata di talenti. Intanto, nei giorni scorsi YouTube ha versato più di un miliardo di dollari alle aziende che partecipano al suo programma Content ID, con cui vende pubblicità sulle clip user-generated che potrebbero violare il copyright, segno che i gruppi dei media vedono la piattaforma video sempre più come un’alleata che come un nemico. Content ID era stato istituito nel 2007 proprio per aiutare i produttori a gestire i diritti e generare introiti da contenuti che violavano il copyright.

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LINK Content marketing/1

content marketing/2

Avete un blog e nessuno l’apprezza? Se i lettori non cliccano, non commentano, non navigano tra i vostri contenuti o, in generale, non fanno ciò che vorreste probabilmente è per una di queste ragioni.

I top blogger, quelli di successo, equivalgono alla classica “punta dell’iceberg”: pochissimi, in mezzo a milioni. Emergere, quindi, è tutt’altro che facile, anche perché non esiste alcuna “ricetta perfetta”. Esistono, però, best practice, strategie ottimali in grado di valorizzare al massimo i contenuti proposti, senza le quali è impossibile creare la giusta alchimia che permette a un blog di avere vero successo. Dario Vignali, blogger professionista e consulente di content marketing, li ha raccolti e spiegati con chiarezza in questo lungo post. Le aspiranti star del web prendano pure nota.

Perchè il vostro blog non funziona

MARKOMORCIANO.COM

Perché il vostro blog funzionerà

mobile payment

Tutto è pronto per l’Apple Pay Apple Pay, il sistema di mobile payment di Cupertino, è finalmente in arrivo nei negozi degli Stati Uniti. La funzione per pagare con lo smartphone e tablet nei negozi sarà attivata, per utenti e commercianti, sabato 16 ottobre. Forte dei suoi 800 milioni di utenti e di alleati come Visa, Mastercad e American Express, Apple punta al mercato in crescita del proximity payment. C’è da scommettere che, come per altro in passato, questa volta i pagamenti da mobile diventeranno di massa. Come la tecnologia sulla quale si basano, l’Nfc, che esiste da dieci anni anche se sono in pochi a saperlo.

CORRIERECOMUNICAZIONI.IT

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DARIOVIGNALI.NET

social people

La piccola bugia di Anna su Fb

MASHABLE.COM

La data del 1900 era un’opzione non prevista nel format per l’iscrizione dei nuovi utenti su Facebook e così, Anna Stoehr, anni 113, ha dovuto raccontare una piccola bugia, togliendosi ben 15 anni di età.

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LINK sicurezza digitale

gender pay gap

Intervistato nel corso del New Yorker Festival, Edward Snowden è tornato a tuonare contro le grandi corporation. Bersaglio, stavolta, servizi quali Dropbox, Google e Facebook. Chi tiene alla privacy, ne stia lontano.

L’amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, è corso ai ripari dopo una clamorosa gaffe con la quale, rispondendo a una domanda, aveva invitato le donne a non chiedere aumenti di stipendio, ma ad avere “fede nel sistema” e nel “buon Karma”. I social network, ovviamente, non l’hanno perdonato. Ad aggravare lo scivolone, il fatto che le affermazioni sono state fatte nel corso di una conferenza nella quale si celebrava il ruolo delle donne nell’industria informatica, uno dei settori in cui, nonostante la sua modernità, il divario occupazionale e salariale tra uomini e donne rimane tra i più alti.

Privacy, i consigli “anti” di Snowden

TECHCRUNCH.COM

Donne, le scuse di Satya Nadella

Regolamentazione

Carta dei diritti, è pronta la bozza È stata presentata ieri alla Camera dei Deputati la prima bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet, elaborata dalla Commissione di studio per i diritti e doveri relativi a Internet, guidata da Stefano Rodotà. Dal prossimo 27 ottobre, per 4 mesi, i cittadini potranno dire la loro sul documento, composto da 14 articoli. In essi, vengono regolamentati aspetti fondamentali quali, ad esempio, il riconoscimento e la garanzia dei diritti, il diritto di accesso, la net neutrality, la tutela dei dati personali, il diritto all’identità, all’anonimato e all’oblio. Per dire la vostra fate un salto sul sito della Camera dei Deputati.

KEY4BIZ.IT

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CORRIERE.IT

tipografia

Kerning, attuale da seicento anni

PIXARPRINTING.IT

Una volta era la crenatura, espressione tecnica conosciuta da pochi, e solo professionisti della stampa. Oggi si chiama Kerning, ma non molto è cambiato. Eppure, nella società digitale, è fondamentale. Cos’è?

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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23 ottobre - visconti palace hotel @ roma

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Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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il convegno è arrivato al terzo anno e anche l’edizione 2014 riserva ampio spazio alle tematiche del marketing Denise Cumella In dieci anni di vita aziendale ha dimostrato in che modo un brand semisconosciuto in Italia possa arrivare a essere considerato un lovemark. e in che modo sia possibile adottare uno stile interessante, tanto per il pubblico locale quanto per i media. il suo approccio risulta irriverente e originale. ma c’é di più, perché non é tanto interessata alla costruzione del messaggio pubblicitario in sé, quanto alla comunicazione etica. L’esperienza internazionale nel settore della comunicazione d’impresa risale al 2001, come membro del consiglio dei giovani professionisti europei, in seno al forum mondiale di imprenditori e manager EBBF; successivamente ha portato il suo contributo nei settori web, IT, new business e responsabilità sociale d’impresa. Oggi è consulente in marketing e comunicazione; molti l’hanno conosciuta come marketing manager di Yves Rocher Italie e, prima ancora, come Country Manager in Lush Italia, azienda per la quale è stata responsabile della comunicazione corporate europea, di grande successo

visioni

di

Matteo Dedè

ascolto e coraggio: significa

fare marketing oggi Fare marketing oggi significa, più che mai, saper ascoltare. Ma avere anche il coraggio di andare oltre quello che le persone si aspettano da noi. Significa stringere un patto con il consumatore, da rispettare a ogni costo. Significa creare un’identità di marca con una base valoriale solida, non legata alle mode del momento. E saper dire di no alle iniziative non allineate alla strategia aziendale. Cosa sempre più difficile e cruciale. Senza dubbio le aziende, gli enti e i partiti che investono in comunicazione e marketing hanno un forte potere di influenzare le opinioni, gli stili e gli atteggiamenti collettivi. Io trovo che un’azienda possa anche usare questo potere per ispirare le persone a fare qualcosa di buono per loro e non solo per se stessa. Un’azienda che si occupa di bellezza e continua a proporre modelle sedicenni senza una ruga e senza cellulite fa un danno alle donne, punta sul farle sentire inadeguate. I brand di moda che continua-

no a mettere in passerella modelle anoressiche ci fanno un danno. La pubblicità che usa il sesso e la sensualità eccessiva per vendere - abitudine tutta italiana - si rende corresponsabile del ruolo che la donna ha oggi nella società. Sinceramente si potrebbe fare di meglio. Per fare un esempio concreto al quale ho lavorato anch’io, Lush per vendere cosmetici non usa testimonial ma propone il prodotto come protagonista. E fa campagne corporate su tematiche di interesse collettivo. Questo è più sano, anche se più difficile. E non credo si possa parlare di economia etica senza valutare le ripercussioni del proprio messaggio sui propri stakeholder. Viceversa, anche lavorando per un business non del tutto pulito può avere senso per chi si occupa di comunicazione almeno concentrarsi su una comunicazione che abbia una sua dignità. Purché si eviti di fare greenwashing auto-attribuendosi dei meriti eccessivi.

Ultimi giorni di tempo per iscriversi al convegno “Bella in Farmacia”, in programma a Roma il 23 ottobre. L’agenda è ricca di contenuti. Ivan Falsarella, esperto di marketing e docente presso European Marketing Consulting, parlerà della consumatrice in farmacia: elementi psicologici e tecniche di vendita. Il suo intervento sarà articolato in due parti. Nella prima si parlerà di come gratificare il mercato attraverso la conoscenza dei bisogni del pubblico (consumi emotivi e consumi cosmetici) per arrivare a definire il nuovo marketing mix della farmacia. La seconda parte dell’intervento sarà invece orientata alle tecniche di fidelizzazione della clientela, attraverso comunicazione, imprinting e approccio, psicologia di vendita e analisi transazionale. Eugenia Palumberi, chimica farmaceutica e cosmetologa, interverrà sul tema della dermocosmesi bio: l’innovazione biotecnologica per la formulazione di cosmetici a elevata compatibilità con la pelle ed efficacia testata. Pucci Romano, presidente Skineco e docente di Cosmetologia dermatologica all’Università Cattolica di Roma, tratterà “La scelta ecodermocompatibile: un successo per il farmacista e il dermatologo”. Ad aprire i lavori del convegno romano, con un saluto ai partecipanti, sarà Franco Caprino, presidente Federfarma Lazio. ANNO V | #117| MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014


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