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visioni / luca tremolada

Non tira una bella aria per le start up italiane

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ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014

I dati del primo semestre non mentono. Se guardiamo alle operazioni di investimento di operatori istituzionali, fondi e venture capital per le startup italiane tira brutta aria. Solo 54 deal di finanziamento‌

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L’assordante silenzio dei talk show televisivi

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Una partnership promuove Cebion

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L’app Budget ha fatto centro

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Netcomm: al via il progetto Connect

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Radio 24: diretta per un weekend

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Dai social alla condivisione

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COVER STORY

La formula accusa perdite di ascolto preoccupanti, a beneficio del giornalismo d’inchiesta e dei programmi di puro intrattenimento

L’assordante silenzio dei talk show di Pietro Castagna

Uno dei format più fortunati della tv, il talk show, soprattutto quello di taglio politico, è in crisi. Lo dicono gi ascolti, i commenti che i telespettatori riversano sui social media, l’imbarazzo delle emittenti nel giustificare questo andamento. Una crisi, però, che non nasce solo da dinamiche interne al mezzo televisivo e al quadro competi-

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La crisi della società italiana si riflette nel trend negativo di questo fortunato format, che dagli anni Novanta in poi ha saputo catalizzare l’attenzione dei telespettatori davanti al piccolo schermo tivo in cui si confrontano i diversi palinsesti. Non basta puntare il dito contro l’eccessivo affollamento del-

la formula, la mancanza o la scarsezza d’idee originali, la costante riproposizione degli stessi volti e delle stesse

modalità di conduzione. Lo ha detto recentemente anche il critico televisivo Aldo Grasso: “La scelta di riempire all’inverosimile la programmazione di trasmissioni d’intrattenimento” ha prodotto nausea e rigetto nei confronti della formula tout court. Un esempio illustre è quello di “Servizio Pubblico”, trasmissione condotta in prima serata su La7 da Michele Santoro. La puntata d’inizio ottobre del

programma ha ottenuto degli ascolti bassi, facendo registrare solo il 5,2%: un dato corrispondente a 1.169.000 telespettatori. Rispetto alla settimana precedente, “Servizio Pubblico” ha perso in media quasi lo 0,6%. La settimana seguente “Ballarò”, su Rai 3, è stato seguito da un milione e mezzo di telespettatori con share del 6,6%, mentre su La7 Giovanni Floris, con “DiMartedì”, ha perso pubblico registrando solo 750 mila spettatori. La piccola sfida fra i talk show politici del martedì è stata dunque vinta da “Ballarò”, su Rai 3, ma non di molto. Il programma con Massimo Giannini è stato visto da un milione e mezzo di telespettatori con share del 6,3%, mentre su La7, “DiMartedì”, con Floris, fa un milione di telespettatori, con share del 4,3%. Va anche aggiunto che alla proliferazione del format hanno contribuito i costi limitati richiesti per idearlo, allestirlo e produrlo. Un aspetto che di questi tempi, data la crisi degli investimenti pubblicitari che ha investito frontalmente anche la tv, non è per nulla secondario. Probabilmente

però, le cause alla radice di questo allontanamento del pubblico dai talk show sono anche di contesto, connaturate all’evoluzione della storia del nostro Paese e ai cambiamenti intercorsi dai primi anni Novanta. Allora lo scandalo di Mani pulite creò uno spazio di denuncia spettacolare, contribuendo alla fortuna televisiva di anchor men quali Michele Santoro, Gad Lerner, Giuliano Ferrara e alla cristallizzazione del format che, con vari innesti e modifiche, è poi giunto fino ai giorni nostri, sancendo la fine dell’era delle ingessate tribune politiche di un tempo. La chiave di quel successo stava tutta in un’istanza di partecipazione che serpeggiava nella società civile, che non si accontentava di essere informata tempestivamente dei colpi messi a segno dalla Magistratura ai danni della politica corrotta e dei partiti, ma aspirava a un grado superiore di condivisione e di critica che la tv e i talk show seppero sapientemente intercettare. Dopo questa fase, con l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, il talk show ha conosciuto e col-

tivato le proprie sfaccettature più spettacolari, grondanti gossip, in compagnia ora di escort e veline, ora di cantanti e calciatori. Il contributo involontariamente offerto da Berlusconi alla longevità e alla salute di questo format apparentemente invincibile, secondo solo ai grandi eventi sportivi e in primis al calcio, è impossibile da quantificare e qualificare. Ma oggi, dopo oltre vent’anni di assoluto protagonismo sulla scena politica e mediatica italiana, Berlusconi è fuori dai giochi. E se questo dato di fatto per i suoi tanti avversari non può che essere considerato un bene, per il format del talk show, alimentatosi per troppo tempo di luce riflessa, ha costituito l’inizio di una rovinosa recessione. D’altro canto, come possono catalizzare l’attenzione dei telespettatori le dinamiche scaturite prima da un governo tecnico e poi da un governo in cui convivono schieramenti opposti? Da un punto di vista meramente televisivo la figura di Matteo Renzi, purtroppo o per fortuna, ha scarso valore aggiunto da offrire alla causa. Tant’è vero che il rove-

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Oggi vogliamo divertirci di più

Oggi siamo sempre più crosscanale. Anche i contenuti che cerchiamo lo sono: siano essi notizie, informazioni, intrattenimento. Vogliamo arricchire la nostra esperienza, avere la possibilità di approfondire, di partecipare, condividere, creare community. Per questo le applicazioni di second screen hanno tanto successo, perché offrono tutto questo. E con Connect, l'app di second screen di Mediaset, la pubblicità ha ora una sua possibilità di essere contemporaneamente sui due schermi. Un bel gioco di squadra! Totale download di Connect: 1,4 mio, fonte editori


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COVER STORY

scio della medaglia della sterilità del talk show odierno è il gradimento crescente suscitato dal giornalismo d’inchiesta, dalle incursioni fra le pieghe della cronaca per puntare i riflettori su scandali e malefatte. La politica e i politici di oggi sono considerati una casta di privilegiati, indipendentemente dal colore degli schieramenti cui appartengono, e ciò non fa che allontanare sempre più il pubblico dalle vicende che vedono il più delle volte succedersi figure che, oltre a essere televisivamente incolori, rappresentano interessi alieni da quelli delle persone comuni, dei cittadini che li hanno votati, delle famiglie che, se si raccolgono ancora davanti al piccolo schermo, non smettono mai di pensare a come sbarcare il lunario del mese. Ormai da molti anni, infatti, il nostro Paese attraver-

sa una congiuntura economica, finanziaria e occupazionale negativa che percorre trasversalmente la società e che ha completamente stravolto la gerarchia dei bisogni delle famiglie, dei giovani, degli anziani. Data la situazione, è abbastanza normale che venga avvertito soprattutto il richiamo dei programmi di denuncia da un lato e d’intrattenimento dall’altro. Un’asse che esprime rabbia, rancore, voglia di rifarsi per un verso e desiderio di lasciare da parte i problemi per un po’, semplicemente divagando, per l’altro. L’unico spazio televisivo che in linea di principio potrebbe essere in grado di appagare entrambi questi aspetti è quello della satira, purchè essa non venga trattata come un’esca da engagement, circondandola con troppe chiacchiere e banalizzanti battibecchi. Lo stesso con-

cetto scenografico del salotto, adottato nella stragrande maggioranza dei talk show, sembra a volte irridere - per il comfort che offre agli ospiti esponenti della casta - alle scomode incertezze dei telespettatori di cui si reclama l’attenzione. Non è un caso che Michele Santoro, nella prima puntata della nuova serie di “Servizio Pubblico”, abbia cercato a suo modo di destrutturare il salotto televisivo introducendo la nota immagine delle sedie ribaltate sulla scena. Al momento appare complicato immaginare una ripresa per le sorti dello storico format, anche perché parte della sua crisi deriva - come già sottolineato - da fattori di contesto, che gettano ombre sul rapporto fra la domanda d’informazione degli italiani e la capacità del mezzo televisivo di rispondervi con adeguata sensibilità.

I dati di ascolto medi dei talk show politici nella prima serata televisiva* • Quinta Colonna, Paolo Del Debbio, lunedì sera, Rete 4: 1.200.000 spettatori, share 5.4% (dato aggiornato al 14/10/2014) • Piazzapulita, Corrado Formigli, lunedì sera, La7: 901.200 spettatori, share 4.3% (dato aggiornato al 14/10/2014) • Ballarò, Massimo Giannini, martedì sera, Rai3: 1.738.400 spettatori, share 7.6% (dato aggiornato al 15/10/2014) • diMartedì, Giovanni Floris, martedì sera, La7: 873.600 spettatori, share 3.9% (dato aggiornato al 15/10/2014) • Virus, Nicola Porro, giovedì sera, Rai2: 1.100.400 spettatori, share 4.8% (dato aggiornato al 10/10/2014) • Servizio Pubblico, Michele Santoro, giovedì sera, La7: 1.170.333 spettatori, share 5.4% (dato aggiornato al 10/10/2014) • La Gabbia, Gianluigi Paragone, domenica sera, La7: 532.250 spettatori, share 2.5% (dato aggiornato al 13/10/2014) 5

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MARKET PLACE

Coinvolte due stelle del pop di casa nostra: Malika Ayane e Noemi

Concerti Bracco: firma di InBrand e Nolabel

La società di consulenza e l’agenzia hanno realizzato per il gruppo multinazionale un originale progetto per festeggiare gli 80 anni della Vitamina C più famosa nel nostro paese: Cebion di

Daniele Bologna

InBrand, società di consulenza che offre servizi alle aziende, mirati allo sviluppo di progetto di brand entertainment, e Nolabel, agenzia specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di progetti di comunicazione integrata per aziende e istituzioni, hanno realizzato per Bracco, gruppo multinazionale che opera nel settore della salute dal 1927, il progetto Concerti Bracco per festeggiare gli ottant’anni della Vitamina C più famosa in Italia: Cebion. Bracco, in occasione di questa ricorrenza, vuole dare la possibilità a migliaia di giovani di avvicinarsi alle loro artiste preferite facendo salire sul palco due stelle pop della musica italiana: domani Malika Ayane si esibisce in concerto all’Alcatraz di Milano, e il 14 novembre Noemi sarà protagonista all’Orion di Roma. Sul sito www.concertibracco.it gli utenti possono registrarsi e acquistare al costo simbolico di 2 euro il biglietto per partecipare ai due concerti. Il ricavato verrà devoluto integralmente a favore di un’iniziativa promossa dalla Fondazione Francesca Rava, a sostegno di un progetto di ortoterapia per i bambini con disabilità o difficoltà

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Fabio bonvini cervio

psicologiche in due case famiglia italiane. «Siamo molto lieti dell’attivazione di questa collaborazione con Nolabel per lo sviluppo di un progetto unico nel settore. Bracco ha creduto subito nell’iniziativa e celebrare gli ottant’anni della Vitamina C con due delle principali artiste pop italiane come Malika e Noemi, permetterà di realizzare una festa perfetta sia per l’azienda che per tutto il pubblico partecipante. Cebion 80 non è solo una festa - afferma Fabio Bonvini Cervio, new business director di InBrand -, ma anche un progetto a sostegno dei più piccoli che permetterà di sviluppare due progetti importanti, il tutto semplicemente grazie ai fondi raccolti attraverso il sito dedicato all’iniziativa. InBrand con questa realizzazione dimostra di avere sempre di più una propensione allo sviluppo di attività entertainment integrate

che permettano una reale interazione tra i brand e gli utenti, generando innovazione e regalando emozioni». «Siamo felici che Bracco abbia rinnovato la fiducia nei nostri confronti sostenendo il progetto presentato per la celebrazione degli 80 anni di Cebion, un traguardo importante per un’azienda storica, che ha voluto festeggiare assieme ai suoi consumatori. Infatti, i protagonisti del progetto sono gli utenti che potranno partecipare agli eventi, guardarli dal sito e scaricare contenuti inediti creati proprio per loro. La sezione di promozione di video di talentuosi artisti in erba e il progetto di charity hanno completato uno scenario già ben strutturato. InBrand è stato il partner ideale per la produzione degli eventi e l’innovativa infrastruttura tecnologica di distribuzione di contenuti. Siamo in grado di creare una squadra operosa e attiva, che entra in azienda e studia progetti tagliati su misura per ogni scopo. Siamo un moltiplicatore di relazioni, di idee e di opportunità», afferma Stefano Fanciulli, account director di Nolabel. Bracco Farma offre al mercato italiano prodotti di alta qualità per patologie nell’ambito gastrointestinale, neurologico, endocrinologico, pediatrico e cardiovascolare, ed è impegnata nella continua ricerca di soluzioni terapeutiche innovative ed efficaci per la salute dei pazienti. E con il progetto Concerti Bracco, l’azienda ha voluto creare un ponte diretto con i consumatori attraverso un linguaggio innovativo e per questo si è affidata a due consolidate realtà come Nolabel e InBrand. ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014



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COM PANY

Si diffonde l’app gratuita che tiene traccia delle spese personali

Budget fa centro con il 25% di conversioni

Collaborazione tra Outbrain, la prima piattaforma di content discovery, e MoneyFarm, società di consulenza finanziaria online di Marianna Marcovich

Collaborazione di successo tra Outbrain, la più importante piattaforma di content discovery, e MoneyFarm, società di consulenza finanziaria indipendente online, specializzata nella creazione di portafogli d’investimento personalizzati, che insieme hanno realizzato la campagna di promozione di BudJet che ha registrato il 25% di conversioni sui download dell’app. Le soluzioni MoneyFarm, caratterizzate da elevata personalizzazione, basso costo e interattività dei servizi, rispondono alle esigenze dei piccoli risparmiatori per i quali MoneyFarm ha sviluppato BudJet, nuova app gratuita che tiene traccia delle spese personali e della famiglia per andare incontro all’esigenze del target che si collega sempre più in mobili-

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tà e sempre più attento ai propri movimenti economici. La nuova app, che ha immediatamente incontrato il gradimento dei risparmiatori, ha ricevuto anche ottime recensioni dai magazine indipendenti specializzati. Outbrain, già scelto come partner per generare audience di qualità attraverso attività di content discovery, ha impostato una specifica campagna per la promozione di BudJet con l’obiettivo di aumentare l’awareness della nuova app per i device mobile iOS: direzionando gli utenti alla recensione positiva, questi ultimi hanno poi proseguito spontaneamente la navigazione verso l’App Store, fino al download, incrementando così i download dell’app in modo cost effective. La strategia di Outbrain ha previsto di diffondere le recensioni positive, segnalate dai clienti, attraverso gli

spazi di content discovery, sul network di 200 editori premium italiani di Outbrain. Grazie al targeting per device, la recensione è stata mostrata ai soli utenti iOS, e attraverso l’uso di titoli accattivanti come “Ecco l’app 5 stelle per tenere sotto controllo le spese in famiglia”, solo l’audience realmente interessata ha letto l’articolo. L’utente, nel rispetto dei principi del native advertising, non è mai stato interrotto nel suo percorso di navigazione ed ha intenzionalmente scelto di leggere la recensione. Prova dell’efficacia della strategia che si è rivolta a un’audience di qualità veramente interessata al prodotto e al contributo della recensione positiva indipendente. Alberto Mari, country manager di Outbrain Italia afferma: «Un aumento dei download nel periodo di campagna rispetto al trend identificato nei giorni precedenti, un tasso di conversione del 25%, un costo effettivo di 0,23 euro per download: questi gli elementi di una case history di successo, segno tangibile delle potenzialità del content marketing». Stefano Giudici, web marketing specialist di MoneyFarm, conclude: «Abbiamo scelto di diffondere la recensione positiva di un editore indipendente anziché diffondere i nostri contenuti. L’autorevolezza dell’editore indipendente, combinata con la strategia native e la reach di Outbrain, ha moltiplicato l’effetto positivo della recensione. I risultati sono stati visibili ed immediati, sia in termini di tasso di conversione, sia in termini di cost per download». ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014

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Un ciclo di incontri per approfondire i temi dell’ecommerce

Partito il progetto NetcommConnect l’importanza del creare momenti d’incontro diretti tra le persone che operano o vorrebbero operare nel settore di Sebastiano Zeri

Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano, con il supporto di Showroomprive.com ha dato il via al progetto NetcommConnect: un ciclo di appuntamenti volti ad approfondire alcuni dei temi più rilevanti per il settore del commercio elettronico. «Abbiamo deciso di organizzare questa serie di appuntamenti in quanto crediamo fortemente nell’importanza del creare momenti d’incontro diretti tra le persone che operano o vogliono intraprendere nuove attività di business nel settore del commercio elettronico - commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm -. Durante ogni incontro, a seconda degli argomenti trattati, saranno presenti esperti del settore che guideranno la discussione e con i quali sarà

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possibile approfondire il discorso riguardo alle numerose possibilità di business offerte dalla rete. Il nome stesso che abbiamo scelto per questo ciclo di appuntamenti, NetcommConnect, rispecchia proprio la nostra volontà di favorire il contatto diretto e lo scambio costrutti-

vo di esperienze tra gli attori del settore. Come consorzio il nostro ruolo è proprio quello di perseguire quotidianamente l’obiettivo della diffusione e promozione del settore e delle possibilità che esso offre». «Siamo ben lieti di sostenere questa iniziativa di Netcomm - prosegue Virginia Hernández, International Pr Manager and Business Development di Showroomprive.com -. Si tratta di tavole rotonde che intendono favorire il confronto, l’attività di networking e il dibattito attorno a temi specifici e rilevanti per l’ambito dell’eCommerce. Abbiamo sviluppato un format analogo in Spagna con successo e siamo felici di poter supportare il Consorzio su questo in Italia». Dopo il successo del primo incontro, finalizzato a una panoramica generale sul mondo dell’ecommerce, nei prossimi appuntamenti ci si concentrerà su argomenti più specifici. La Customer Experience, illustrata da Massimo Fubini di ContactLab e da Veronica Drago di Roncato Ciak Store, sarà il focus centrale del prossimo incontro, che si terrà domani presso la sede di Assinform, a partire dalle ore 18:00.

Stimolare la collaborazione tra le imprese

Il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano è stato costituito l’8 settembre 2del 005, ma le sue origini risalgono agli albori del commercio elettronico in Italia. Non è un caso che, sin dalla costituzione, ha ottenuto il patrocinio di Assinform e della sua Commissione servizi e contenuti multimediali Anee, attiva su questi temi già dagli anni Novanta. Oggi Netcomm aderisce ad Assinform, parte di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Fra gli obiettivi: promuovere le iniziative che possono contribuire alla conoscenza e alla diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie connesse al commercio elettronico. E stimolare la collaborazione delle imprese e degli imprenditori del settore. ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014

INSIEME, POTREMO D I A G N O ST I C A R E

UN TUMORE

QUANDO È ANCORA P I Ù P I C C O LO D E L P U N TO A L L A F I N E D I Q U ESTA F R A S E DONA AL

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A I U TA C I A R E N D E R E S E M P R E P I Ù P R EC O C E L A D I A G N O S I , S E M P R E P I Ù S I C U R A L A G UA R I G I O N E . La cosa essenziale di fronte a un tumore è che la diagnosi sia rapida; quanto meno sviluppato è, tanto più è possibile debellarlo. Per questo ti chiediamo di aiutarci ad acquistare un macchinario che individua i tumori prima che raggiungano i 3 millimetri di estensione. Tumori piccolissimi, che troveremo grazie a un tuo piccolo sforzo, che diventerà il dono più grande per migliaia di malati. www.fondazioneieo.it Dal 6 ottobre all’1 novembre. Dona 1€ con SMS da cellulare personale. Dona 2 o 5€ con chiamata da rete fissa.


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ME DIA

Al via dal 1° novembre il nuovo fine settimana di Radio 24

Super week end con undici ore di diretta

Si arricchisce la programmazione a firma del direttore Roberto Napoletano. Ai blocchi di partenza: Oscar Giannino con “I conti della belva”; Marta Cagnola con “Il sabato del villaggio”; più spazio allo sport con Genta, Pardo, Capuano in “Tutti convocati we” e la partecipazione dell’imitatore Andro Merkù; Dario Ricci con “Olympia”; Gianluca Nicoletti con “Il treno va”; Matteo Caccia con “Voi siete qui: i diari” di Marianna Marcovich

Radio 24, la radio che informa con passione, ha compiuto quindici anni e continua ad innovarsi proseguendo nel lavoro di arricchimento avviato un anno fa dal direttore Roberto Napoletano sul palinsesto in onda dal lunedì al

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venerdì, aggiungendo ora alla programmazione nuove proposte anche sul fine settimana. Da sabato 1° novembre prendono il via i nuovi programmi del week end che, con undici ore di diretta, arricchiscono il palinsesto di spazi dedicati alla società, al costume, alle tendenze, allo spettaco-

lo, alla musica, alla cultura, al cinema e ai libri. Il sabato mattina, dalle 10:00 alle 12:00, arriva Oscar Giannino con “I conti della belva”: due ore in diretta, un programma fatto di “conversazioni di economia leggera” con una “main story” settimanale e tanti appuntamenti che vanno dal “fact

checking sulle promesse politiche” al “bestiario degli euro burocrati”, passando per l’appuntamento “Non si può fare”, le mostruosità inaccettabili del nostro Paese. L’obbiettivo è quello di capire davvero la realtà economica che ci tocca da vicino con l’ approccio ironico e sarcastico che appar-

tiene al conduttore. Il dibattito è garantito dagli ospiti, dalle interviste e, soprattutto, dalla partecipazione degli ascoltatori. Sempre al sabato, al pomeriggio, Matteo Caccia conduce dalle 14:30 alle 15:00 “Voi siete qui: i diari”: una trasmissione per raccontare la storia e l’attualità del nostro Paese attraverso le vicende personali dei singoli individui. Sempre con l’idea che anche la vita delle persone normali possa essere raccontata come un romanzo, lo storytelling alla Matteo Caccia. Dalle 15:00 alle 18:00 Marta Cagnola conduce “Il Sabato del villaggio”, un navigatore per orientarsi tra le tendenze e i successi nella tecnologia, nella musica, nella letteratura, nel cinema e nella televisione, per orientarsi negli acquisti e negli interessi che caratterizzano il fine settimana. Con i suggerimenti dei giornalisti, marchio di garanzia di Radio 24, una “radio che ti serve anche il sabato”: stesso stile, argomenti diversi. Anche il palinsesto domenicale è ricco di novità. “Il treno va” è un programma di Gianluca Nicoletti, scritto con Fabrizio Intonti, che ogni domenica dalle 11:00 alle 12:00 ci porta all’interno di un viaggio in treno per incontrare una misteriosa donna che lo aspetta e la cui identità (moglie, amante, madre etc.) non è

volutamente svelata. Il pretesto narrativo è l’espediente per incontrare altri passeggeri, personaggi noti o persone comuni, e le loro storie, che si ascoltano per un momento o che proseguono attraverso le puntate mentre il mondo scorre fuori dal finestrino. Il treno è un luogo di incontri per eccellenza, un’altra regione dell’Italia, quella che si muove ogni giorno, ed è un luogo dove le sollecitazioni, gli spunti di narrazione e riflessione non mancano mai. Dalle 13:00 alle 14:00 ecco “Audiogrammi”, di Laura Faggin e Paolo Corleoni: un film alla radio, la storia narrata sul grande schermo da raccontare e soprattutto da far ascoltare e vivere attraverso le voci, la musica, le emozioni. Per gustare un film da un altro punto di vista. La domenica pomeriggio è il luogo dello sport e Radio 24 non manca l’appun-

tamento. Dalle 16:30 alle 17:00 c’è “Olympia”, di Dario Ricci: quando lo sport trasmette valori e quando invece li tradisce, un racconto in chiaroscuro tra attualità e storia dove in ogni puntata saranno presenti i protagonisti delle glorie ma anche delle miserie dello sport moderno. L’appuntamento clou del pomeriggio sportivo di Radio 24 arriva alle 17:00 con “Tutti con convocati week end” di Giovanni Capuano, Carlo Genta e Pierluigi Pardo: il dopo partita raccontato, analizzato e dibattuto con ospiti, commentatori e ascoltatori, con novità e sorprese all’insegna della chiarezza, dell’irriverenza e dell’ironia, arricchito dalle imitazioni di Andro Merku, già noto agli ascoltatori come l’imitatore degli scherzi firmati “La Zanzara”. Un appuntamento da non perdere per chi ama lo sport e vuole divertirsi.

nelle foto, da sinistra a destra, andro merku, roberto napoletano, oscar giannino ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014



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LINK risorse

digital journalism

Il content marketing fa delle immagini un punto di forza. Trovarne di buona qualità e magari anche gratuite non è affatto semplice, soprattutto se l’uso da farne è commerciale. Cinque siti per trovare immagini gratis.

È stato definito “il giornalista più odiato dai giornalisti”. Ma l’unica “colpa” di Lewis Dvorkin è di aver analizzato la situazione del giornalismo con maggiore realismo di molti suoi colleghi. La tesi del Chief Product Officer di Forbes è composta di due parti. La prima è ormai nota: il modello di giornalismo tradizionale non è più sostenibile. La seconda parte è un caso da studiare e approfondire: come realizzare un sistema editoriale che incrociando affidabilità giornalistica, new media e interessi commerciali, possa generare profitti e far aumentare i lettori. Ciò che ha fatto Dvorkin da Forbes.

Le immagini più belle sono gratis

TRANSMEDIADAYS.COM

Per il giornalismo la cura di Dvorkin

riflessioni

Dai social network alla condivisione Luca Conti è un blogger di successo, nonché scrittore e consulente di internet marketing, media e tecnologia. E sopratutto è nei confronti di quest’ultima, nella sua declinazione “social” che Conti rivolge la sua riflessione, basandosi sulla propria esperienza: da consulente, la scelta di fare a meno di Facebook per sei anni e poi riaprire un profilo con (sue) regole nuove di fruizione. Un’esigenza dapprima profonda di interfacciarsi con il social network improvvisamente scomparsa. O forse allontanata. Perché “essere immersi nel flusso genera dipendenza”.

PANDEMIA.INFO

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REPUBBLICA.IT

definizioni

Wikipedia e i suoi ricordi

GIZMODO.COM

“Un Motorola bianco E398 con una versione incorporata di iTunes”. E’ questa la definizione dell’iPhone nel 2005 secondo Wikipedia. Ed è solo una tra le sue descrizioni surreali elencate da Gizmodo.

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LINK digital pa

scenari

Un’indagine effettuata da Forum PA mostra efficacemente come la PA utilizza Twitter. Il 57% dei capoluoghi di provincia ha un account su Twitter e la città che sa usare meglio lo strumento è Torino.

Ovviamente no. Ma qualcosa di importante sta accadendo. Per un decennio, i più giovani millennials hanno potuto trasformare una semplice attitudine a utilizzare i social nella nuova disciplina di “social media marketing”. Ma è un successo che può trasformarsi in rovina imminente: da esperimento di tendenza, praticato in un angolo dell’ufficio e di cui il top management sa poco o nulla, il social media si sta progressivamente trasformando in una disciplina matura, che influenza le strategie di marketing globale. Una trasformazione che necessiterà anche di competenze professionali più articolate.

Torino utilizza meglio Twitter

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Il social media mktg è morto?

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Start up, arriva il Growth Hacker Sapete cos’è il Growth Hacking? No? Niente paura, si tratta di una tra le più nuove figure professionali legate alla rivoluzione tecnologica in corso. Per Growth Hacking si intende, infatti, una tecnica di marketing per start-up tecnologiche che utilizza la creatività, il pensiero analitico e le metriche sociali per vendere i prodotti e guadagnare esposizione. Può essere visto come parte dell’ecosistema del marketing online, anche perché in molti casi i growth hacker sono semplicemente bravi a usare tecniche come la seo, strumenti di analytics, il content marketing e l’A/B testing. Ecco un approfondimento.

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Le aziende e i social media

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Secondo un report elaborato da Socialsprout, dal 2013 ad oggi le richieste di considerazione da parte dei clienti sono aumentate del 100%. Purtroppo, poche aziende di pochi settori sembrano accorgersene.

ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014


L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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20 novembre - grand hotel villa torretta @ milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M sede legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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si avvicina l’evento annuale organizzato da Knowità. per fare il punto su scenari e strategie competitive Luca Tremolada Ha lavorato in televisione, radio, agenzia, internet e carta stampata, occupandosi prevalentemente di economia, scienza e tecnologia. Le esperienze vanno da Repubblica. it a Radio Popolare, da Class Editori a Il Sole 24 ORE. è coordinatore di Nova24Tech; si occupa di data journalism su Info Data Blog e scrive di scienza, innovazione, tecnologia e creatività al quotidiano Il Sole 24 ORE, nella redazione scientifica di Nòva 24. Honorary fellowship all’Università Cattolica di Milano, corso di Diritto dell’informazione e diritto della comunicazione per le imprese e i media, dal 2011. Academic researcher and lecturer al Master in giornalismo presso l’Università degli Studi di Milano/Ifg Scuola di giornalismo Walter Tobagi. Professor al Master del Sole 24 Ore in “Digital Strategy: le nuove strategie di marketing e comunicazione digitale”, dal 2011. dal 2009 al 2010 è stato Producer and host della trasmissione quotidiana di carattere scientifico “Novalab24” su Radio 24. è stato Professor di tecniche di scrittura e nuovi media alla scuola Holden di Torino

visioni

di

Matteo Dedè

non tira una bella aria per

le start up italiane I dati del primo semestre non mentono. Se guardiamo alle operazioni di investimento di operatori istituzionali, fondi e venture capital per le startup italiane tira brutta aria. Solo 54 deal di finanziamento per un totale di 17 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno. L’anno scorso, nell’arco dei dodici mesi, il mercato era da 81 milioni di euro e le operazioni erano il triplo. Per tirare le somme bisogna aspettare la fine dell’anno, ma un calo è innegabile. Il motivo è che da quest’anno non è più operativo il fondo Ht per il mezzogiorno che aveva iniettato capitali per tutto il 2013. Questi fondi hanno in qualche modo sballato le statistiche e la consistenza reale del mercato delle startup. Ricordiamo che su quattro Sgr tre hanno operato, mentre una non ha utilizzato i fondi. Sono stati investiti oltre 80 milioni e fino ad ora sono stati creati oltre 700 posti di lavoro. Da quest’anno il mercato cammina da solo. E il calo è un segnale che dimostra come questi strumenti hanno rappresentato un polmone

vitale. Senza troppi giri di parole, gli operatori si augurano che il Fondo italiano di investimento si metta in moto presto, così come il pacchetto di aiuti alle startup. Appare chiaro che nel tempo qualcosa si è guastato. Certo, il capitale di rischio chiede tempi lunghi e il nostro è un mercato giovane. Tuttavia, è innegabile che gli investitori professionali faticano a uscire (con profitto) dalle startup. Ma il problema è a monte. Gli investitori privati sono ancora pochi e hanno pochi capitali. E i dati del rapporto Pwc confermano il boom degli investimenti seed (finanziamenti di piccolo taglio fino a 50-100 mila euro). Il rischio è di assistere a una moria di startup-nane. Troppo gracili per resistere in assenza di investimenti di supporto o di una risposta reattiva del mercato. Questo rischio era stato paventato già nel rapporto Vem 2013. L’anno scorso solo 81 milioni di euro erano investimenti early stage. In parole povere, i finanziamenti per startup sono tornati ai livelli del 2011.

un’immagine suggestiva del grand hotel villa torretta di milano dove si svolgerà l’evento

Si terrà il 20 novembre, a Milano, il Top Management Forum, l’evento annuale organizzato da Knowità per riunire imprenditori, amministratori delegati e top manager tra i più innovatori e visionari, per fare il punto su scenari, strategie e strumenti di cui le aziende possono e devono avvalersi per competere nello scenario economico attuale. Giunto alla sesta edizione, il Top Management Forum quest’anno si rinnova e rafforza ulteriormente la sua riconoscibilità di evento esclusivo di confronto tra professionisti nazionali e internazionali. La specificità dell’iniziativa è che tutti i partecipanti hanno l’opportunità di intervenire come relatori, non solo come uditori. L’edizione 2014 introduce, infatti, innovative sessioni parallele e tavoli di lavoro che si affiancano alla plenaria e permettono un momento di incontro unico nel suo genere, dove i partecipanti possono confrontarsi sulle strategie di business che ogni giorno si trovano ad affrontare nella gestione concreta delle diverse realtà dalle quali provengono. Le sessioni parallele, che riguardano diversi temi - Digital Business: come cavalcare la rivoluzione digitale; Value Drivers: governare i driver che creano valore in azienda; Enabling Technologies: rendere la tecnologia un’opportunità di business mirano ad approfondire le priorità di business più attuali, attraverso il contributo di riconosciuti opinion leader e la partecipazione attiva dei membri del Club Knowità. ANNO V | #123| MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014


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