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Oggi vogliamo divertirci di più

Oggi siamo sempre più crosscanale. Anche i contenuti che cerchiamo lo sono: siano essi notizie, informazioni, intrattenimento. Vogliamo arricchire la nostra esperienza, avere la possibilità di approfondire, di partecipare, condividere, creare community. Per questo le applicazioni di second screen hanno tanto successo, perché offrono tutto questo. E con Connect, l'app di second screen di Mediaset, la pubblicità ha ora una sua possibilità di essere contemporaneamente sui due schermi. Un bel gioco di squadra! Totale download di Connect: 1,4 mio, fonte editori


visioni / filippo sugar

Adesso in Europa la musica sta rischiando veramente

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ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014

Il mercato della musica continua a ridursi. Nel primo semestre di quest’anno sono ancora scese le vendite fisiche, ma è sceso anche il download. L’unico segmento di mercato che sale è quello delle subscription‌

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Subito.it, specialisti della second hand economy

6 marketplace

Gli utenti diventano brand ambassadors

8 scenario

Startup italiane in forte crescita

12 media

Telefònica sceglie Havas Group

14 company

Microsoft e Telecom pensano alle Pmi

18 link

Ecco il futuro della pubblicitĂ televisiva

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COVER STORY

Intervista di 360com a Melany Libraro, general manager della struttura da poco più di un mese

Subito.it: gli ultra specialisti della second hand economy Il portale per la compravendita dell’usato, che nel 2013 ha registrato 14,9 milioni di fatturato, è on air e online con il secondo flight del 2014. La firma è di Grey United e Mec di

mercato consumer? sì, ma anche strumento di business

l’essenza di subito.it non è semplicemente quella di essere un mercato per il consumatore. In realtà la struttura vuole proporsi come strumento di business per le imprese di tutte le dimensioni

Si è parlato di second hand economy presso la sede di Doxa: un comparto che vale 18 miliardi di euro, l’1% del Pil, e coinvolge quasi una persona su due. Ed è in au-

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mento l’incidenza dell’online, da cui si genera il 47% del valore economico, considerato il canale più veloce per acquistare e vendere, principalmente Elettronica

(32%) e oggetti per la Casa (ad esempio Arredamento) e per la Persona (ad esempio Abbigliamento, 28%). Ma cos’è la second hand economy? È una nuova forma di

mercato che ridefinisce il paradigma economico sociale dei consumi, assegnando all’usato un ruolo centrale negli acquisti dei consumatori e nell’economia fa-

Giacomo Broggi

migliare, e portando con sé un nuovo approccio intelligente e non convenzionale alle scelte di acquisto. Una forma di mercato che cresce lungo tre direttrici principali: tecnologica, economica e valoriale. In questo ambito, opera dal 2007 Subito.it, che proprio con Doxa ha organizzato l’evento “Verso un nuovo paradigma economico e sociale di consumo” e che si può definire il servizio numero uno nella compravendita dell’usato. «Il nostro servizio, che secondo i dati Doxa è noto al 60% degli italiani e utilizzato da un nostro connazionale su quattro che compra e vende usato, consente di trovare ciò che si cerca in modo veloce e intuitivo e, soprattutto, spinge il venditore e l’acquirente a incontrarsi di persona,

melany libraro la general manager, ricordando che nel 2013 il giro d’affari di subito.it è stato di 14,9 milioni di euro, in crescita del 35% sul 2012, ha sottolineato che l’obiettivo delineato per l’anno in corso è di proseguire con un analogo progresso

ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014


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COVER STORY

permettendo così un maggior controllo sulla qualità dell’oggetto scambiato», ha spiegato Melany Libraro, general manager di Subito.it da poco più di un mese. Può stilare un bilancio di questo primo periodo al timone di Subito.it? «Sicuramente il giudizio su questo inizio d’avventura è più che positivo. Ho trovato un team forte, dinamico, competente sul mercato; ho visioni sul futuro molto ambiziose. Considerato che nel 2013 il nostro fatturato è stato di 14,9 milioni di euro, in crescita del 35% sul 2012, il mio obiettivo è quello di proseguire su questa strada. Anche come forza lavoro siamo raddoppiati: abbiamo, infatti, creduto in un investimento per il futuro, volto a un allargamento dell’offerta avvicinandosi contemporaneamente a chi non si è mai approcciato alla compravendita dell’usato». Quali significati propone il robusto rafforzamento dell’area commerciale da voi condotto? «Subito non è solo un mercato per il consumatore, ma anche uno strumento per il business. Di tutte le dimensioni: dalle grandi multinazionali che usano la nostra piattaforma per pubblicizzarsi agli artigiani o ai piccoli negozianti, che attraverso servizi di local advertising

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pubblicità e servizi professionali sono i veri pilastri del business

la struttura non trattiene denaro sulle transazioni, ma porta avanti un modello di business che che si basa sulla pubblicità e sui servizi di carattere professionale

la nostra utenza. E ci capita spesso di ricevere i ringraziamenti da parte delle persone. Penso che sia una cosa molto gratificante».

possono acquisire visibilità sul sito. E, devo dire, che in questi primi mesi di vita

(il local adv è partito prima dell’estate, ndr) sono circa 500 gli utilizzatori, con una

crescita del 20% mese su mese. Inoltre, piccole e medie imprese che hanno de-

gli account professionali su noi, come i concessionari auto e le agenzie immobiliari che sono davvero molto attivi su Subito.it, dove si vende un auto al minuto. Ecco perché dobbiamo essere pronti a qualsiasi richiesta». Quindi, come monetizzate il vostro business? «Non tratteniamo niente sulle transazioni. Il nostro business si basa sulla pubblicità e su servizi professional rivolti ad aziende, che vogliono una soluzione più sofisticata. Infine, per chi vuole vendere più velocemente offriamo delle premium features che sono a pagamento». Quali sono le possibilità

pubblicitare che offrite agli inserzionisti? «Display advertising e, da pochissimo, anche native advertising». Siete attivi a livello di comunicazione? «Siamo on air e online con uno spot realizzato da Grey United. Attualmente siamo in onda con il secondo flight di una campagna con cui ringraziamo gli utilizzatori di Subito.it. Avrà una durata di sei o sette settimane. La comunicazione è supportata da operazioni online, attraverso display, e social, oltre cha da un’attività di guerrilla marketing appena terminata. In particolare, i social ci permettono di dialogare con

Che ruolo ha il web nei vostri piani? «Diciamo che siamo in fase di sperimentazione e di testing e proviamo di volta in volta un diverso utilizzo dei mezzi di concerto con la nostra centrale di riferimento Mec. Sui social lavoriamo internamente. Non escludo in futuro di poterci rivolgere a un’agenzia specializzata, proprio perché siamo aperti a tutto». Ci può dare qualche numero su Subito.it? «Subito.it conta oggi 8,3 milioni di utenti unici al mese e oltre 1 milione al giorno, con un traffico da mobile che raggiunge oggi il 40% del totale. Su mobile siamo presenti con delle applicazioni per i principali sistemi operativi con oltre tre milioni di download. Sono oltre 4,8 milioni gli annunci pubblicati nelle 37 categorie merceologiche a un ritmo di più di 100.000 nuovi ogni giorno». ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014


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MARKET PLACE

La pianificazione degli spot sulle reti Mediaset prevede due diversi formati, di 30 e 15”

Gli utenti diventano brand ambassadors

è On air la prima campagna pubblicitaria dedicata a Privategriffe.com. Si tratta del primo marketplace online dedicato al settore della moda, dove si possono vendere e acquistare capi e accessori delle migliori marche usati e controllati da esperti prima della consegna di Vera

Modesto

E’ on air la prima campagna pubblicitaria dedicata a Privategriffe.com, il primo marketplace online dedicato al settore della moda, dove si possono vendere e acquistare capi e accessori delle migliori marche usati e controllati da esperti prima della consegna. La pianificazione degli spot sulle reti Mediaset prevede due diversi formati, di 30 e 15 secondi, con focus sul modello di business innovativo di Privategriffe, mostrando uno dei mezzi di comunicazione più semplici, ma allo stesso tempo efficaci: il passaparola generato dalle utenti che diven-

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tano brand ambassadors. Il tutto è stato inserito in una cornice comedy, per rendere piacevole e memorabile l’esperienza di acquisto su Privategriffe.com. «Il lancio di Privategriffe.com in televisione rappresenta un’importante opportunità di crescita in termini di brand awareness, per la velocità e la massa critica che riesce a raggiungere. Siamo certi che la campagna televisiva, unita alla strategia di comunicazione integrata sui principali canali web, permetterà di supportare ulteriormente il trend di crescita particolarmente positivo al quale stiamo assistendo», commenta Silvia Angeloni, Head of Marketing & eCommerce di Pri-

vategriffe. Il film è stato prodotto da Alto Verbano, con la regia di Matteo Pellegrini, mentre la creatività è di Mauro Manieri. «Lavorare per le startup webbased che nascono da solidi progetti industriali e intuizioni vincenti è un’occasione straordinaria per ogni creativo. Si tratta di realtà naturalmente portate ad un approccio olistico della comunicazione. In questo contesto la televisione rimane ancora un mezzo determinante e insostituibile per creare awareness in modo rapido ed efficace, credo infatti che non sfugga ormai a nessuno il peso rilevante che le varie dotcom ricoprono in ogni break televisivo» commenta Mauro Manieri. Privategriffe, ad oggi, è la startup italiana ad aver raccolto il maggior numero di capitali nel 2014, per un totale di 4 milioni di euro, grazie all’operazione di raccolta degli investimenti provenienti da un club di investitori privati selezionati da Banca Esperia, dalla private bank di Mediobanca e Mediolanum, e da Ad4Ventures (attività venture capital di Mediaset). ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014


LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.

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La fotografia di Italia Startup e Osservatori del Politecnico di Milano

Il sistema italiano è in forte crescita

Presentata la seconda edizione del progetto “The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who”. Rispetto allo scorso anno la mappa è stata notevolmente ampliata di

Sebastiano Zeri

Italia Startup e gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Smau e con Cerved Group e con il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno presentato la seconda edizione del progetto “The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who”. Rispetto allo scorso anno la mappa è stata ampliata per includere nuovi attori quali, Bandi, piattaforme di Crowdfunding, Fablab, Hackathon e Corsi di formazione imprenditoriale. L’intero ecosistema delle startup

le start up innovative, nel nostro paese sono più che raddoppiate

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mostra una forte crescita: più che raddoppiate le startup innovative, che registrano un incremento del 120% passando da 1.227 nel 2013 a 2.716 nel 2014, mentre le startup finanziate crescono del 74% passando da 113 nel 2013 a 197 nel 2014.
La ricerca evidenzia per il 2013 investimenti complessivi (sia da investitori istituzionali che da business angel, family office e venture incubator) in startup hi-tech in crescita del 15% sul 2012 per un valore di 129 milioni di euro (erano 112 milioni un anno prima). Una cifra che rimane in valore assoluto ancora piccola se confrontata con quella relativa ad altri paesi:

in Italia si investe in startup hitech un ottavo rispetto a Francia e Germania, un quinto rispetto al Regno Unito e poco meno della metà rispetto alla Spagna.
Si stima per quest’anno un calo degli investimenti, che dovrebbero riassestarsi sui 110 milioni di euro, dovuto, in buona misura, alla chiusura dei fondi con target di investimento sul Sud Italia.
Al tempo stesso, però, si registra un netto incremento del ruolo svolto dagli investimenti fatti da soggetti non istituzionali - business angel, family office, acceleratori and incubatori: l’apporto di questa tipologia di investitori è in costante crescita dal 2012 ad oggi, fino ad arrivare ad un peso del 50% degli investimenti stimati per il 2014. «I dati della seconda edizione dell’Osservatorio - sottolinea Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup - si collocano in un quadro di forte dinamica del comparto. Gli investitori cosiddetti istituzionali hanno un ruolo di continuità importante nel sostegno alle giovani imprese innovative. Le banche hanno iniziato a fornire prestiti rilevanti, di medio termine, alle startup, grazie al fondo di garanzia statale, pari a quasi 100 milioni di euro. E le startup intanto crescono: sono più che raddoppiate in un anno quelle iscritte al registro dedicato presso le camere di commercio e sono quasi raddoppiate quelle che hanno ricevuto investimenti in equity. L’azione associativa si rivolge ora a due interlocutori chiave per far crescere ulteriormente il sosteANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014



SC N RIO

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gno alle giovani imprese innovative: le aziende italiane, ancora troppo timide negli investimenti finanziari e industriali in startup; gli investitori e le imprese straniere che troppo spesso non hai nei loro “radar” il nostro ecosistema, ricco di startup di valore e che stanno sulla frontiera dell’innovazione mondiale” In questo scenario, la ricerca dell’Osservatorio Startup Digitali ha evidenziato due ulteriori aspetti positivi che stanno accadendo nel nostro paese.
«In primo luogo - commenta Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano e Consigliere di Italia Startup - si è riscontrato all’interno di tutte le componenti dell’ecosistema un buon fermento, che sta contribuendo, a nostro avviso, a generare un circolo virtuoso complessivo. In particolare, aumentano le startup innovative (+120%), le startup finanziate (+74%), gli “institutional” investitor (+16%), le startup competition (+58%), le online resources and communities (+35%). In secondo luogo si rileva una dinamica positiva in tutte le fasi del ciclo di vita di una startup, dalla sua nascita fino allo sviluppo e poi all’exit. Ed è proprio per tale motivo che in questa edizione dell’Osservatorio si è deciso di approfondire dieci startup particolarmente significative in ciascuna di queste fasi: nella fase iniziale abbiamo approfondito le startup che hanno raccolto finanziamenti particolarmente elevati, superio-

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ri a 2 milioni di euro; nella fase di sviluppo abbiamo studiato le startup che hanno avuto ottime dinamiche di crescita del fatturato, tra le quali molte hanno superato il milione di euro; nella fase di exit, abbiamo analizzato le startup che sono state vendute o quotate ai valori più elevati, pari a qualche centinaio di milioni di euro». Queste ultime evidenze della ricerca dimostrano che - nonostante gli investimenti in capitale di rischio siano in Italia ancora contenuti - possiamo guardare al futuro con una ragionevole dose di ottimismo. In Italia sono ormai registrate 2.716 startup innovative (erano 1.227 nel 2013); 197 sono le startup finananziate (113 nel 2013); 36 (32) gli investitori istituzionali di cui 6 pubblici e 30 privati; 100 (97) gli incubatori ed acceleratori di cui 60 pubblici e 40 privati; 38 (40) i parchi scientifici di cui 35 pubblici e 3 privati; 62 (63) gli spazi di coworking; 52 (33) le competizioni dedicate

alle startup.
Rispetto alla prima edizione è stato ampliato il panorama degli attori coinvolti. La ricerca ha quindi evidenziato che in Italia esistono 48 piattaforme di crowdfunding, 46 fablabs, 21 hackathons, 38 empowerment programs e 46 bandi.
Inoltre, sono state recensite 27 realtà che gravitano nel panorama startup di cui 11 associazioni e 16 online resources e community.
Le startup innovative sono dislocate 57% al Nord (62% delle finanziate), 21% al Centro (23% finanziate) e 22% al Sud (15% finanziate). Gli investitori istituzionali sono dislocati rispettivamente 75% al Nord, 19% al Centro e 6% al Sud. Gli investimenti in startup hi-tech sono diminuiti del 15% nel 2014, dai 129 milioni del 2013 ai 110 di quest’anno. Sono aumentati del 17% gli investimenti da parte di business angel, family offices e incubatori e acceleratori (per un totale di 55 milioni), e diminuiti del 33% quelli provenienti da investitori istituzionali (altri 55 milioni).

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andrea rangone

federico barilli ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014

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ME DIA

inaspettata inversione di rotta nel mondo dei colossi delle telecomunicazioni, che vale 600 milioni di dollari

Telefònica: è global marketing partnership con Havas Group Sembra che dietro il nuovo accordo tra le compagnia e il gruppo francese abbiano influito le manovre del miliardario Vincent Bolloré di

Valentina Lunardi

Il gruppo spagnolo Telefònica, una delle più grandi compagnie di telecomunicazioni al mondo, ha concluso un accordo di global marketing partnership da 600 milioni di dollari con Havas, gruppo francese attivo a livello mondiale nei settori dell’advertising e delle public relation, che gestirà così l’intera strategia di marketing, compresa la gestione globale delle media activities. La notizia arriva solo qualche mese dopo l’accordo quinquennale firmato sempre da Telefònica, proprietaria del provider telefonico O2, con ZenithOptimedia, sigla che fa capo alla holding francese Publicis Group, per la gestione del media business europeo proprio di O2, del valore di 300 milioni di dollari. ZenithOp-

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l’accordo si sarebbe dovuto siglare già a luglio, ma allora i vertici della compagnia telefonica non avevano ritenuto havas la migliore scelta

timedia si era aggiudicata la consultazione nello scorso mese di luglio, gareggiando in un pitch con i giapponesi di Dentsu Aegis, Wpp Group e la stessa Havas; il centro media ha inoltre rilevato il business spagnolo in precedenza gestito da Mindshare, parte di Wpp Group, e conquistato il mercato argentino, precedentemente nelle

mani di Havas. L’accordo avrebbe dovuto attivarsi già nel mese di gennaio, ma era stato annullato dopo un’inaspettata inversione a U da parte di Telefònica, i cui vertici, a luglio, non avevano ritenuto Havas la migliore scelta come agenzia media e ora sembra abbiano trovato motivi vantaggiosi per un cambiamento così radica-

le. Sembra che la decisione sia stata presa a seguito di un intervento diretto dell’azionista di maggioranza di Havas, Vincent Bolloré. Il gruppo francese è la sesta struttura pubblicitaria per entrate a livello internazionale, ma il fatturato - lo scorso anno pari a circa 1,8 miliardi di dollari -, provenie principalmente dal mercato europeo e si

posiziona molto al di sotto della londinese Wpp o della rivale parigina Publicis. E la settimana scorsa lo stesso Bolloré ha rivelato di voler estendere il suo controllo su Havas - di cui ora detiene il 36% -, dando il via a una corposa strategia di riposizionamento; il miliardario francese, il cui figlio Yannick è presidente e amministratore delegato della stessa Havas, prevede di lanciare un’offerta di share-exchange delle azioni per almeno il 50% della società. Gli azionisti di minoranza dovrebbero ricevere nove azioni del Gruppo Bolloré, rettificate per l’1% del frazionamento azionario, ogni cinque azioni di Havas possedute. Nel frattempo, come presidente della società di tlc e media francese Vivendi ha venduto la sua quota di maggioranza nella società di telecomunicazioni brasiliana Global Village Telecom a Telefònica, per la cifra di 9,3 miliardi di dollari. Nulla, per il momento, può confermare che questi eventi siano collegati, ma sembra che proprio uno scambio di telefonate tra Bolloré e César Alierta, presidente e amministratore delegato di Telefònica, sia avvenuto. Contatti che avrebbero portato all’inaspettato cambio di direzione del gigante delle telecomuni-

vincent bollorè

yannick bollorè

cazioni. Come parte della transazione, Havas gestirà i progetti media internazionali di Telefònica, così come la pianificazione e il media buying. Un portavoce di Telefònica ha confermato che la selezione iniziale di ZenithOptimidia è stata messa in discussione a causa di un «briefing strategico globale con Havas Group», la cui partnership era stata mantenuta come un’opzione aperta. Ma il portavoce non ha voluto confermare ulteriori dettagli, in particolare riguardo al ruolo giocato da Bolloré. Riguardo a quanto accaduto, però, non mancano già le

prime critiche. In particolare, Paul Bainsfair, direttore generale dell’inglese Ipa, l’autorevole Institute of Pratictioners in Advertising, ha dichiarato: «L’Ipa New Business e Marketing Group desidera esprimere la sua preoccupazione per le conseguenze provocate da questo processo. L’impatto di pratiche poco chiare nei pitch potrebbe risultare più penalizzante di quanto i clienti possano sopportare». E’ bene ricordare che nel Regno Unito, O2, ora di Telefònica, era uno dei clienti di più lunga data di ZenithOptimedia, in un rapporto che durava dal 1991. ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014


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COM

COM PANY

L’iniziativa ha l’obiettivo di contribuire alla digitalizzazione del Paese, promuovendo la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese di

Telecom e Microsoft pensano alle Pmi

Daniele Bologna

Telecom Italia e Microsoft hanno presentato al recente Smau di Milano una nuova offerta end-to-end per consentire alle piccole e medie imprese di beneficiare di una soluzione a 360 gradi per la comunicazione e la produttività. L’iniziativa ha l’obiettivo di contribuire alla digitalizzazione del Paese promuovendo la trasformazione digitale delle Pmi grazie al cloud computing. Attraverso il nuovo cloud marketplace Nuvola Store di Telecom Italia, le Pmi potranno acquistare la suite per la produttività Cloud Office 365 oltre a numerosi servizi di ausilio per lo sviluppo digitale delle aziende, a partire dai server virtuali fino alle componenti applicative per la gestione e lo sviluppo dei siti web. In questo modo le Pmi italiane avranno a disposizione un’offerta completa di servizi per lavorare in modo più agile e recuperare efficienza. Nuvola Store di Telecom Italia permette a tutte le aziende di scegliere, acquistare e gestire in modo semplice e immediato i servizi

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offerta end-to-end per consentire di beneficiare di una soluzione a 360 gradi per la comunicazione e la produttività

la leva da attuare per realizzare il cambiamento è il cloud computing

Ict di proprio interesse. Offre, inoltre, condizioni particolarmente vantaggiose per i clienti che attivano soluzioni di connettività fissa o mobile di Telecom Italia grazie alla possibilità di utilizzare voucher digitali per adottare in modo ancora più semplice Office 365 oltre a molteplici soluzioni di cloud storage, messaggistica, hosting, Pec, domini internet e strumenti per la creazione di siti web. Office 365 rap-

presenta una delle soluzioni di punta del portale Nuvola Store di Telecom Italia e inoltre, grazie all’accordo con Microsoft, sugli Smartphone Windows Phone le aziende possono beneficiare anche di un’offerta integrata per cogliere le opportunità offerte non solo dal cloud ma anche dalla mobility. I clienti, anche non Telecom Italia, che accedono a Nuvola Store, possono accedere ad una piattaforma di produttività utile per

la gestione quotidiana delle attività di business ovunque e in qualunque momento. Attraverso qualsiasi device potranno usufruire della versione sempre aggiornata degli applicativi Office, oltre che di utili funzioni di messaggistica e collaborazione. Telecom Italia e Microsoft avvieranno anche iniziative congiunte per formare il canale commerciale e rendere i partner capaci di accompagnare le Pmi nel percor-

so di adozione delle nuove tecnologie cloud e mobile. «Grazie a Nuvola Store di Telecom Italia imprese e professionisti possono accedere “con un click” alla suite di produttività Office 365 e a un’ampia gamma di servizi Ict - dichiara Francesco Pagliari, responsabile Industry Solutions - Marketing Business di Telecom Italia -. E’ un approccio innovativo che offre al cliente la massima flessibilità nella scelta dei servi-

zi di cui ha realmente bisogno, oltre alla possibilità di poter integrare a condizioni vantaggiose i servizi nei pacchetti di connettività. La partnership con Microsoft, fondata sulla convinzione del ruolo determinante che possono svolgere le tecnologie cloud per la digitalizzazione del Paese, conferma il nostro impegno nell’offrire alle imprese di qualsiasi dimensione gli strumenti più avanzati per gestire il proprio business accrescendone efficienza e competitività». «Le Pmi costituiscono la colonna portante dell’economia italiana, rappresentando il 99,9% del totale delle imprese e l’80% dell’occupazione, ma il Rapporto sullo stato delle piccole e media imprese pubblicato dalla Commissione Europea colloca l’Italia tra i weak performers. Per questo è fondamentale sostenere il percorso di crescita delle Pmi facendo leva sul-

le opportunità offerte dalla tecnologia e la nostra partnership con Telecom Italia intende proprio accelerarne il processo di digitalizzazione rendendo ancora più semplice adottare strumenti innovati a supporto della loro competitività. Con Office 365 per esempio le Pmi possono accedere agli stessi strumenti avanzati che rappresentano un valore aggiunto per le aziende più grandi, basti pensare al fatto che il 60% delle aziende Fortune 500 lo ha adottato nell’ultimo anno. Anche gli artigiani e le realtà più piccole possono infatti beneficiare delle soluzioni di produttività da remoto e delle funzioni di collaborazione in tempo reale integrate nella piattaforma, in modo estremamente accessibile grazie alla natura on demand del servizio», afferma Vincenzo Esposito, Direttore delle Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia.

a destra, nella foto, vincenzo esposito, direttore piccola e media impresa e partner di microsoft italia

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LINK Internet story

advertising

La prima email fu spedita nel 1971. La prima mail di spam nel ‘78. Per i nostalgici dei sistemi testuali un bel po’ di “prime volte” che riguardano la storia di internet. Per scoprire quanto è cambiato.

Nel mondo dell’adv, “comprare il tempo” vuol dire acquistare il tempo che i media consumers stanno spendendo connessi a qualcosa. Ma per come funziona storicamente la filiera il termine è improprio. Gli inserzionisti e le agenzie non hanno mai veramente comprato tempo. Hanno comprato soltanto la possibilità che nel tempo in cui il messaggio va in onda o online il consumatore lo veda. Per questo nel settore si dice molto più pragmaticamente “opportunity to see”, la frequenza media di contatti raggiunti. Ma ancora una volta, non vuol dire che il messaggio sia giunto a destinazione...

Com’è lontana la prima volta...

Quella storia di comprare il tempo

HONGKIAT.COM

Personaggi

Stallman: state lontani da Fb In una lunga e interessante intervista il fondatore della Free Software Foundation parla di molte cose. Alcuni cavalli di battaglia - il software libero dovrebbe essere usato anche a scuola e lo Stato dovrebbe utilizzare solo software liberi - ma anche molte “novità” come il suo giudizio su Edward Snowden, che Stallman considera un eroe nazionale. E parlando di social network dice che “non si dovrebbe mai usare Facebook”, sopratutto, ma non solo, per la politica restrittiva di permettere soltanto un account con il vero nome della persona.

FRANZRUSSO.IT

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MEDIAPOST.COM

social media marketing

16 tools per social media manager La professione è tra quelle “in ascesa”. Ma come dicono gli head hunter, ha sempre più a che fare con i dati. Per fare pratica prima della grande occasione cominciate a scaricarvi questi preziosi strumenti.

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LINK Social applications

scenari

Ci risiamo. Qualcuno, anzi qualche intera azienda, accusa Facebook di aver sviluppato un’app copiandone una esterna. In questo caso, addirittura l’applicazione “originaria” si chiama “Room”. Coincidenza?

Lentamente ma inesorabilmente, molte delle parole che utilizziamo per descrivere il consumo di media, diventano sempre più inadeguate. Usiamo telefoni in cui telefonare non è più l’attivita principale. Ascoltiamo la radio, ma lo facciamo da un tablet. Leggiamo i giornali da un computer portatile. E stiamo per avere orologi che con il tempo avranno poco a che fare. Allo stesso modo, nella televisione presto la “Tv” sarà poco più che uno schermo per video on demand; i canali televisivi diventeranno applicazioni. Che ne sarà, a quel punto della pubblicità televisiva. Una ricostruzione possibile tra le tante.

Bella l’app Rooms. Ma non è copiata?

Il futuro della pubblicità tv

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analisi

Come sono mobili le millenial moms Le più ambite tra i più ambiti: le mamme millenials sono un target sopraffino. Un nuovo rapporto di Millennial Media e Ansible dimostra come i dispositivi mobili svolgano un ruolo importante per le donne di età compresa tra 18 e 34 anni al momento della decisione d’acquisto. Le millenial moms spendono il 76% del loro “tempo digitale” sui dispositivi mobili. Non solo: se si guarda dove navigano, si scopre che almeno la metà del tempo passata online riguarda ricerca di informazioni su prodotti al dettaglio e acquisti online. Un target che vale 170 miliardi di dollari in acquisti.

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produttività

I cinque sensi per produrre di più Dal momento che ognuno ha il proprio stile di lavoro, come si fa a costruire uno spazio che funziona per tutti? Nell’infografica un tentativo che parte dai nostri cinque sensi, che giocano un ruolo importante.

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13/14 novembre - lingotto @ torino

360com è una pubblicazione di Growing C&M sede leGale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano sede oPeratiVa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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la prima manifestazione europea dedicata alla mobilità del ventunesimo secolo: sostenibile, connessa e integrata Filippo Sugar figlio di Caterina Caselli, è il presidente di Sugar Music, gruppo milanese fondato dal nonno Ladislao Sugar nell’immediato dopoguerra e tuttora interamente posseduto dalla famiglia, attivo a livello mondiale nell’editoria musicale classica e pop con le società ESZ e SugarMusic, oltre che nella produzione discografica e videocinematografica. ha studiato alla Scuola Americana di Milano e si è laureato in Relazioni Internazionali all’Università di Bruxelles. Entrato in azienda nel 1993, a soli 23 anni ha ridisegnato completamente le attività del gruppo, rilanciando i due grandi store dell’entertainment multimediale, Messaggerie Musicali a Milano e Roma. Salito al vertice del Gruppo nel 1997 ha lanciato Messaggerie Digitali, prima piattaforma italiana di distribuzione di musica legale online, e due iniziative innovative nel settore radiofonico. Nel 2006 ha ceduto le attività commerciali a Mondador,i mantenendo la proprietà e l’uso esclusivo dello storico marchio Messaggerie Musicali. è vicepresidente della siae

visioni

di

Matteo Dedè

attenzione, ora in europa

la musica rischia Il mercato della musica continua a ridursi. Nel primo semestre di quest’anno sono ancora scese le vendite fisiche di musica, ma è sceso anche il download. L’unico segmento di mercato che sale è quello delle subscription, gli abbonamenti tipo Spotify o Deezer. Le proporzioni sono preoccupanti: si può dire che gli abbonamenti stanno cannibalizzando il download. Ma l’aumento di abbonamenti non compensa il calo dei ricavi dagli altri canali e il mercato si sta impoverendo. Manca una visione strategica europea su questo settore. L’Europa e l’Italia devono rilanciare la loro industria creativa, creare le condizione per un nuovo rinascimento culturale. C’è un dato di fatto evidente, seppure spesso ignorato e trascurato: l’industria della creatività, in cui non c’è ovviamente solo la musica, ma di cui la musica è un segmento rilevante, vale in Europa 638 miliardi di euro, ossia il 7,5% del pil europeo. E dà lavoro a quasi 10 milioni di persone. E’ il ter-

zo comparto economico dell’Unione dopo le costruzioni e il food, e molto prima dell’auto. Ecco perché mi pare evidente come sia una priorità per l’Europa trovare una forma di tutela di questa industria Non possiamo rincorrere il modello Silicon Valley. In Europa non abbiamo un grande motore di ricerca, non abbiamo più nemmeno produttori di smartphone. Ma abbiamo una grande industria di produzione di contenuti e dobbiamo tutelarla. Mettendo a frutto le opportunità che le grandi internet company ci danno senza rinunciare all’adeguata remunerazione. Se le risorse che la nostra industria produce vengono assorbite da società che non danno lavoro in Europa e non pagano tasse in Europa, a perderci saranno tutti i cittadini europei. E la nostra industria non avrà più risorse da investire. Nel nostro settore, la musica, ciò vuol dire anche non avere più la forza di fare scouting di nuovi talenti, di scoprirli e di riuscire a farli crescere.

Smart Mobility World è la prima manifestazione europea dedicata alla mobilità del XXI secolo: sostenibile, connessa e integrata, in grado di offrire una visione completa sui temi Smart City, Green Mobility e Connected Cars. Una leadership rafforzata dall’impostazione sempre più internazionale dell’evento che ha visto partecipare nella scorsa edizione buyer e visitatori provenienti da una dozzina di nazioni e dalla esclusiva conferenza internazionale “Connected Automobiles”, dedicata alle nascenti auto e veicoli connessi. La conference offre un quadro reale degli sviluppi dei connected service integrati nell’auto e quest’anno si terrà il 12 e 13 novembre al Centro Congressi Lingotto, in contemporanea con SMW. L’evento offre un’opportunità unica ai suoi partecipanti, la SMW Experience, un’area dedicata presso la storica pista di prova del Lingotto dove il visitatore avrà la possibilità di testare dal vivo i veicoli rappresentativi delle diverse piattaforme “connected car” disponibili sul mercato e installate su automobili in commercio. L’intera manifestazione si svolge il 13 e 14 novembre al Centro Congressi Lingotto a Torino, organizzata da ClickutilityTeam, GL events Italia-Lingotto Fiere e Innovability, con il supporto di Camera di Commercio di Torino, Città di Torino, Regione Piemonte e Confindustria Piemonte. A Torino sono attesi oltre tremila visitatori professionali che si incontreranno con oltre cento sponsor, espositori e partner. ANNO V | #126| LUNEDI’ 27 OTTOBRE 2014


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