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Oggi vogliamo divertirci di più

Oggi siamo sempre più crosscanale. Anche i contenuti che cerchiamo lo sono: siano essi notizie, informazioni, intrattenimento. Vogliamo arricchire la nostra esperienza, avere la possibilità di approfondire, di partecipare, condividere, creare community. Per questo le applicazioni di second screen hanno tanto successo, perché offrono tutto questo. E con Connect, l'app di second screen di Mediaset, la pubblicità ha ora una sua possibilità di essere contemporaneamente sui due schermi. Un bel gioco di squadra! Totale download di Connect: 1,4 mio, fonte editori


visioni / carlo mazzucchelli

Il futuro non è che l’inizio. Per andare dove?

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ANNO V | #133| MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014

Molte previsioni finiscono in nulla e molti sogni si infrangono, anche quelli trainati da visioni ottimistiche. Chi frena spiega che è sempre necessario mantenere qualche forma di bilanciamento e equilibrio…

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Amaro Lucano: ironia e anticonformismo

8 marketplace

Engitel disvela il sito corporate

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Citynews, l’intesa è con smartclip

12 scenario

Domani online: “Pronto Mark?”

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Mercatone Uno… 80 voglia di dirtelo

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Ecommerce? No, solo football Usa



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COVER STORY

Amaro Lucano può festeggiare i suoi centoventi anni di storia con una serie di numeri invidiabili

Ironia, anticonformismo e saper vivere Un budget in comunicazione cresciuto, quest’anno, a oltre 3 milioni di euro. E uno spending totale di marketing superiore ai 5 milioni di euro. Il claim storico della campagna, “Cosa vuoi di più dalla vita?”, ha portato fortuna all’azienda di proprietà della famiglia Vena, ma ha dato un potente contributo, soprattutto, a una strategia di marketing sempre coerente e senza interruzioni nell’impegno pubblicitario di Roberto Nucci

Amaro Lucano festeggia i suoi 120 anni di storia con una serie di numeri invidiabili: un fatturato, l’anno scorso, di 25 milioni di euro - di cui il 10% all’estero -, un budget in comunicazione cresciuto, quest’anno, a oltre 3 milioni di euro, uno spending totale di marketing superiore ai 5 milioni di euro. Il claim storico della campagna, “Cosa vuoi di più dalla vita?”, ha portato fortuna all’azienda di proprietà della famiglia Vena, ma ha dato un potente contributo, soprattutto, a una strategia di marketing sempre coerente e senza interruzioni nell’impegno pubblicitario, come conferma in

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questa intervista rilasciata in esclusiva a 360com da Leonardo Vena, direttore marketing dell’azienda. Amaro Lucano è uno dei marchi storici italiani più noti. Quale ruolo ha giocato la comunicazione per costruire la sua brand identity? La comunicazione ha rivestito da sempre un ruolo centrale nelle strategie dell’azienda, promuovendo le nostre attività attraverso stampa e televisione. In particolar modo, abbiamo sin da subito creduto in quest’ultima per arrivare al cuore del pubblico, per valorizzare la storia dell’azienda, ma anche la tradizione, la cultura

Ogni anno l’azienda investe dal 15 al 20% del fatturato in comunicazione, continuando a puntare su ricerca e innovazione. Abbiamo cambiato nel tempo il nostro tone of voice per avvicinarci maggiormente ai giovani

in questa immagine: leonardo vena, direttore marketing di amaro lucano

e i valori del nostro Paese. Ogni anno l’azienda investe dal 15 al 20% del fatturato in comunicazione, continuando a puntare sulla ricerca e sull’innovazione. Abbiamo cambiato nel tempo il nostro “tone of voice” per avvicinarci maggiormente ai giovani, presidiando di più il web e i social. L’ultima ricerca di Initiative, che è la no-

stra agenzia media, ha dimostrato, infatti, come l’età media dei nostri consumatori sia leggermente scesa negli ultimi due anni. L’azienda è in comunicazione da più di 120 anni. Con quale creatività e piano media affronta oggi il difficile mercato italiano degli spirits?

Ironia, anticonformismo e saper vivere la vita restano alla base della nostra comunicazione, valorizzate da una creatività a tema dove la protagonista principale è la bottiglia di Amaro Lucano. Continuiamo con “Cosa vuoi di più dalla vita?” perché è uno dei claim più longevi ed efficaci della pubblicità italiana, al quale si aggiunge da qualche anno il payoff “Amaro Lucano. Quel tocco italiano”. Poi, proprio dallo scorso mese di ottobre possiamo, inoltre, contare su Bruno Barbieri, lo chef pluristellato nuovo testimonial di Lucano che fino a tutto il 2015 comparirà accanto alla bottiglia e al brand in numerose iniziative online e offline. Il nostro piano media resta incentrato sulla televisione, sulla stampa sportiva, sulle affissioni, sui social e sul web, a cui verrà affiancata una campagna stampa dedicata al trade. Oltre all’advertising classico impiegate anche altri mezzi. Quali sono le motivazioni? Come già accennato, la televisione non è il solo canale che pratichiamo. Buona parte del nostro budget è impiegato nei new media perché pensiamo che ormai abbiano un ruolo fondamentale, soprattutto per avvicinarci a un target

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più giovane. Questo richiede una comunicazione diversa dalla classica, più veloce e immediata, sempre corretta rispetto ai diversi momenti della giornata. Quali le novità in tema di prodotti, marchi e distribuzione che ci sono dietro l’angolo per Amaro Lucano? I nostri 120 anni non sono un traguardo per l’azienda, ma un punto di partenza. In quest’ultimo anno abbiamo innovato molto e altri nuovi progetti stanno per debuttare. Fra le novità che abbiamo introdotto, in termini di marchio, spicca la nuova etichetta di Amaro Lucano, caratterizzata da un rimando diretto all’Italia e al Made in Italy. In termini di prodotto abbiamo celebrato i 120 anni dell’azienda presentando una bottiglia celebrativa, CENTOVENTI, creata da Ied, ma anche lanciando la prestigiosa Selezione 7 Stelle, dedicata alla ristorazione, oltre che alle enoteche e ai cocktail bar, e composta da due linee: Linea Anniversario, che ripropone i classici della collezione Lucano con una nuova ricettazione, e la Linea Fratelli Vena, in onore dei fratelli Leonardo e Giuseppe Vena, figli del fondatore, che propone i liquori della tradizione italiana, in chiave contemporanea. Infine,

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in questa foto bruno barbieri, chef pluristellato nuovo testimonial di Lucano che fino a tutto il 2015 comparirà accanto alla bottiglia e al brand in numerose iniziative online e offline

abbiamo lanciato il nostro store online dove è possibile acquistare oltre ai nostri prodotti tanti gadget e idee regalo Il mercato degli amari vede la presenza anche

di agguerriti player locali. Qual è la vostra strategia in merito? Lucano punta più sulla qualità che sul prezzo. Tutti i nostri prodotti sono frutto di un sapiente lavoro di ricerca e selezione de-

gli ingredienti, di passione e rispetto per la tradizione, per portare nelle case dei nostri consumatori l’eccellenza italiana Oggi il consumatore vuole qualche cosa in

più dalla marca. Voi come rispondete? Rispondiamo con i valori di Lucano, con il rispetto per la tradizione, con la qualità dei nostri prodotti, mirando sempre all’eccellenza. Puntiamo ad arric-

chire la nostra offerta con nuovi prodotti e a lanciare sempre nuove iniziative come il concorso “Vinci Casa Azzurri Brasile”, che ha messo in palio, in occasione dei Mondiali di calcio della scorsa estate, tan-

tissimi premi e un viaggio per due persone in Brasile; oppure come “Battiti Live” e “Piazza Azzurri”, iniziative realizzate in collaborazione con Radio Norba per portare emozioni e divertimento direttamen-

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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione

PREMIUM PEOPLE I HIGH PROFILE AUDIENCE

Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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COVER STORY

te nelle piazze italiane. Durante l’estate, inoltre, molto importante è stato il tour “Stasera offre Lucano”, che ha toccato i ristoranti delle principali città italiane per far riscoprire il piacere del dopocena, grazie al sapore di Amaro Lucano, offerto al termine del pasto insieme a numerosi gadget. Il trade è molto importante anche nel mercato degli spirits. Amaro Lucano come si confronta con la distribuzione? Lucano ha una forza vendita dedicata per ogni canale, ognuno dei quali segue una propria strategia con prodotti, marketing e prezzi differenti. Per il canale Ho.Re.Ca abbiamo stretto un accordo di distribuzione con Natfood; per il canale Super Ho.Re.Ca abbiamo, invece, un accordo con Distillerie Diwisa per la distribuzione di pre-

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giati distillati esteri nel mercato italiano, entrando così nel mondo dell’intrattenimento notturno. Da non dimenticare, infine, la forza vendita interna per Gdo e ristorazione. Amaro Lucano festeggia, quindi, i 120 anni. Qual è secondo lei la vera ricetta di marketing per la longevità di un marchio? Essenziale, al giorno d’oggi, è stare sempre al passo con i tempi, senza dimenticare il punto di partenza e la propria storia. Importante è creare qualcosa che rimanga: un claim, un “luogo comune” che tenga le persone legate al brand; come per noi è stato “Cosa vuoi di più dalla vita?”. Crediamo che alla base del nostro successo ci sia la continuità nel proporre prodotti di alto livello che non hanno subito differenze nel tempo, pur cercando di soddisfare le esi-

genze del consumatore. Riteniamo, inoltre, che sia importante continuare a comunicare un’immagine coerente e coordinata di azienda e di brand. Il delicato rapporto tra alcolici e giovani. Che politica avete in proposito? Il nostro brand cerca di parlare sempre ai giovani, perché crediamo che l’amaro che scegli da giovane sia poi quello che ti accompagna per tutta la vita. Seguiamo i gusti e le nuove tendenze come per la mixology, facendoci promotori del buon bere in situazioni conviviali, in compagnia di buoni amici e sempre in modo responsabile. Ovviamente siamo contrari al bere esagerato e a tutte quelle tendenze e fenomeni che possono essere dannosi e pericolosi, come è stata con la moda del “neknominate”, il gioco delle bevute online. ANNO V | #133| MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014


Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.

Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013

345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI


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MARKET PLACE

di Sebastiano Zeri

Cambiano gli attrezzi del mestiere, ma i principi restano. Come “Il sarto ha sempre i calzoni strappati”, puó capitare che una web digital company privilegi i propri clienti mettendo in secondo piano il proprio website. Ma adesso anche lo “stilista del web”, come Engitel é spesso definita, puó sfoggiare un abito nuovo. Engitel presenta, infatti, il suo nuovo sito corporate, www.engitel.com. Rinnovato nella grafica e nei contenuti, il sito ha una navigazione intuitiva che comunica fin dal primo impatto le due anime dell’azienda: quella tecnologica e quella creativa. Con più di quaranta professionisti la società é in grado di progettare siti web, app, infrastrutture It e tanto altro. Ma é anche capace di dare vita a grafiche innovative e a sistemi total responsive, in grado di adattarsi a ogni tipo di device. Una professionalità riconosciuta dalle migliaia di clienti che si sono affidati a Engitel. A parlare per l’azienda é il corposo portfolio che vede clienti come di Ing Direct, A2A, Cdp, Mediobanca, Atm, Virgilio, Salini-Impregilo, Sisal e tanti altri. Società che hanno scelto Engitel grazie al passaparola di quanti negli anni sono rimasti soddisfatti. Il suo successo é racchiuso nei valori fondanti: creare soluzioni di qualità, su misura ed economiche. La società punta tutto sulla reputazione costruita in vent’anni di lavoro. Engitel é apprezzata per la qualità del codice sviluppato, per l’eleganza e funzionalità delle grafiche, per l’economicità

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nuovo sito corporate engitel, grafica e contenuti rinnovati

Cambiano gli attrezzi, ma i principi restano Garantita una navigazione intuitiva che comunica le due anime dell’azienda: quella tecnologica e quella creativa dei progetti e per le tempistiche sempre rispettate. Grazie al continuo aggiornamento, il catalogo dei prodotti Engitel é andato arricchendosi. La punta di diamante é il Cms Spin&Go, utilizzato da grandi portali come Virgilio. it o Ing Direct. Ma anche il Digital Monitor, una piattaforma per “ascoltare” ciò che la rete dice di un brand o di una persona. E Contacts Manager, sistema per la gestione dei contatti online e per l’invio di e-mail, sms e comunicati. «Siamo stati tra i primi a capire il nuovo paradigma che oggi governa il rapporto tra il web e la carta - spiega Elena Schiaffino, partner e anima di Engitel -. Si é passati da un periodo in cui era il web che seguiva le logiche della carta stampata a uno in cui

é il digitale a dettare le regole. Lo abbiamo visto, ad esempio, con la costruzione del bilancio interattivo di A2A, generato fisicamente dal backoffice del sito web, ma con grafica sofisticata. Con un solo click gli investitori possono creare volumi personalizzati e stampabili con le informazioni che interessano». Grazie alla sua natura innovativa, Engitel é in prima linea anche nell’ecommerce. Nel 2014 il settore dovrebbe crescere del 17%, per un valore totale di 13,2 miliardi di euro. In tre anni il numero di acquirenti online é passato da 9 a 16 milioni (dati Netcomm eCommerce Forum 2014). Per molte aziende colpite dalla crisi si tratta di una opportunità imperdibile, che Engitel può aiutarle a cogliere. ANNO V | #133| MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014



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ME DIA

siglata una partnership strategica per il network online

Citynews e smartclip: l’accordo è concluso

L’intesa consentirà agli inserzionisti della struttura fondata da Luca Lani di entrare in contatto con la propria audience di Daniele Bologna

La piattaforma internazionale per brand e video advertising multi-screen smartclip ha annunciato ieri l’accordo con Citynews, piattaforma di informazione online attiva in quaranta province Italiane, per la gestione in esclusiva dell’inventory video per desktop, m-site e app delle testate del gruppo. Citynews, network online di informazione partecipativa che registra 44 milioni di visite ogni mese e oltre 360.000 utenti registrati con più del 60% del traffico proveniente da mobile - fonte Google Analytics -, ha scelto smartclip per ottenere una monetizzazione degli spazi multimediali di tutte le testate del gruppo Citynews attraverso qualsiasi tipo di device: desktop, mobile e app. Smartclip, gestendo in esclusiva l’inventario video su ogni tipo di piattaforma digitale, consentirà agli inserzionisti di Citynews di entrare in contatto con la propria audience attraverso i diversi device, raggiungendola ovunque con contenuti coinvolgenti e garantendo nuove opportunità per la pianificazione e un’ottimizzazione efficiente degli investimenti pubblicitari. Citynews,

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una delle realtà più interessanti nel panorama dell’editoria digitale italiana, offre ai lettori un’innovativa piattaforma attraverso la quale pubblicare notizie, problemi, informazioni, contributi multimediali sulla propria città in tempo reale. Il network vuole essere un punto di incontro e di aggregazio-

Luca di cesare

ne per le comunità civiche del paese, grazie allo sviluppo della tecnologia digitale con applicazioni mobile e aggiornamenti costanti. Il grande successo fatto registrare negli anni dal progetto Citynews, avviato nel 2010 dai due veterani del web Luca Lani e Fernando Diana, ha spinto con sempre maggior forza e frequenza gli inserzionisti locali ad avvicinarsi e investire sul web con fiducia ed entusiasmo, in alternativa ai mezzi tradizionali. smartclip, player di riferimento per la distribuzione di video advertising multi-piattaforma, con questa nuova partnership, amplia il proprio network di editori e consente agli inserzionisti di entrare in contatto con un’audience altamente geolocalizzata e targettizzata in base alle aree di interesse. «Siamo molto soddisfatti di annoverare nel nostro network di editori Citynews, player di riferimento di informazione partecipativa in Italia. Alcune delle testate cittadine di Citynews sono ormai da tempo stabilmente ai primi posti nelle classifiche di audience con percentuali di penetrazione sulla popolazione attiva di gran lunga superiori al 50%. Questa partnership strategica pertanto concorre ad ampliare la nostra offerta commerciale rendendola ancora più interessante per gli inserzionisti e i centri media che, affidandosi a smartclip, possono raggiungere il preciso target di riferimento geolocalizzato» afferma Luca Di Cesare, Managing Director di smartclip Italia. ANNO V | #133| MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014

search & socIal medIa marketIng

13-14 noveMbre 2014

MiCo – MIlAno CongreSSI

MIlAn Danny Sullivan

Chris Sherman

Founding Editor

Founding Editor

Marketing Land

Search Engine Land

SPonSor

FIND SEARCH DRIVEN MARKETING

FIND WWW.FINDSDM.IT

Media Partner Supporting Media Il quotidiano della comunicazione

Il quotidiano del

marketing in rete

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#assodigitale.it Produced by

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Per informazioni ed iscrizioni riservate ai lettori di 360com: Ilaria Biasini - 06.84541.292 - i.biasini@businessinternational.it



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SC N RIO

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Domani si potranno rivolgere domande in diretta a Zuckerberg

“Pronto Mark?” l’inventore del social network più diffuso del mondo si lancia in una nuova esperienza di comunicazione, ovviamente su facebook di Davide De Vecchi

Parlare e rivolgere domande direttamente al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Il proprietario del social più diffuso del mondo è pronto a lanciarsi in una nuova esperienza di comunicazione “social”. Succederà domani, quando risponderà per un’ ora alle domande degli utenti attraverso la pagina “Q&A with Mark”, dove gli utenti possono postare e votare i quesiti. I commenti, ieri pomeriggio, erano già oltre seimila, mentre i fan si avvicinavano ai 70 mila. Si tratta di una sorta di “question time” in versione 2.0 che il fondatore di Face-

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book ha deciso di sperimentare mettendosi in gioco in prima persona. Nella pagina Facebook, l’evento sarà disponibile in streaming così da permettere l’incontro virtuale con Zuckerberg. Un’occasione imperdibile per chiedergli cosa ha in mente per proteggere in maniera più appropriata la privacy degli utenti o anche solo per scoprire qualche abitudine di uno degli uomini più ricchi e famosi del mondo. Non si preannuncia, però, una passeggiata di salute per Zuckerberg: molti utenti hanno intenzione di rivolgergli anche domande scomode e l’ideatore di Facebook non se la caverà con risposte di circo-

stanza. Spulciando nella pagina si scopre, ad esempio, che qualcuno vorrebbe sapere “quante volte Facebook ha condiviso le nostre informazioni private con agenzie governative?”, mentre un altro utente domanda perché Facebook abbia accettato l’accordo con il governo Usa di non svelare le richieste di informazioni sugli utenti che riguardano la sicurezza nazionale, invece di tentare di opporsi come fatto da Twitter. Nei commenti trovano spazio diverse proposte, dal creare una versione di Facebook più sicura e controllata per i bambini all’inserire un motore di ricerca, insieme a domande sul futuro, come quelle sul ruolo dell’intelligenza artificiale nei social network. Qualcun altro mostra una curiosità più acuta: “Sei mai tentato”, chiede a Zuck, “di chiudere Facebook per un’ora senza preavviso solo per vederne l’impatto sociale?”. Zuckerberg, intanto, si è impegnato a rispondere al maggior numero di domande possibili e, se l’esperimento dovesse avere successo, non si possono escludere nuovi appuntamenti in futuro. L’annuncio arriva nel giorno in cui Facebook ha deciso di aprire alla navigazione anonima, una mossa inattesa che permetterà agli utenti di collegarsi al social network usando la rete Tor, un sistema di comunicazione crittografata che consente di navigare senza essere identificabili e che è usato anche in quei Paesi, dalla Cina all’Iran, dove è in vigore una censura del web. ANNO V | #133| MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014

aiuta chi ha perso tutto. Dona al

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Con il calore di un pasto, dagli la forza per rialzarsi.

SOSTIENI

Sempre più spesso, sempre più persone cadono. Qui, accanto a noi. Cadono nella povertà, nella solitudine, nel freddo di lunghe notti senza un tetto. Non restare indifferente. Oggi, con Fondazione Patrizio Paoletti, puoi sostenerle con un gesto facile come un SMS o una telefonata. Darai loro cibo. Darai loro calore, darai loro ascolto e la possibilità di trovare in sé la forza per ripartire. Ma fallo subito, l’inverno è alle porte. Dal 2 al 15 novembre dona 2€ con SMS da cellulare personale.

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COM PANY

di Marianna Marcovich

Mercatone Uno ha annunciato l’avvio del concorso “80 voglia di dirtelo!”, dedicato alla nuovissima collezione di divani Paul Melly, che premierà fantasia, estro e originalità dei partecipanti. Questi ultimi dovranno dare prova di originalità e creatività componendo frasi, dediche e pensieri in ottanta caratteri. In perfetto stile social potranno condividere le proprie idee su tutti i social network con amici e follower, grazie all’hashtag dedicato #myPaulMelly. Gli autori delle tre migliori frasi riceveranno in regalo un divano Paul Melly personalizzato con la propria frase preferita e il primo classificato avrà la soddisfazione di vedere la propria creazione protagonista della prossima linea Personal Paul Melly - il brand di Low Cost Fashion Furniture - in uscita nel 2015. Il concorso nasce, dunque, a supporto del lancio della collezione Personal, una vera rivoluzione nel campo dell’arredamento: per la prima volta la personalizzazione del divano diventa totale. La collezione Personal by Paul Melly permette, infatti, di stampare sul cuscino dello schienale qualsiasi citazione, aforisma, dedica personale o data da ricor-

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iniziativa digitale per il gruppo, dedicata alla collezione di divani, per premiare fantasia, estro e originalità

“80 voglia di dirtelo!”, concorso Mercatone Uno con Paul Melly

I partecipanti, fino alla fine di novembre, dovranno dare prova di creatività, componendo frasi, dediche e pensieri in ottanta caratteri. In perfetto stile social potranno condividere le proprie idee su tutti i social network con amici e follower, grazie all’hashtag dedicato #myPaulMelly

dare, per un massimo di ottanta caratteri. Il design essenziale e i toni neutri dei materiali si prestano a infinite forme di personalizzazione, rendendo il divano una vera e propria forma di espressione. L’intera linea - che comprende anche le collezioni Vision, Round e Taylor - sta riscontrando molta curiosità tra i clienti degli Store 2.0 di Mercatone Uno. L’ebook “UNO con Stile”, arrivato già alla quarta edizione e, scaricabile dal sito del Gruppo Mercatone Uno, offre molti spunti per rendere unica la propria casa, oltre a consigli e dettagli di stile per arre-

darla in modo conveniente e creativo. Per accedere al concorso, valido fino al 30 novembre 2014, è necessario collegarsi al sito ufficiale della sigla o tramite l’app Mercatone Uno. La giuria sarà composta da tre giudici d’eccellenza: Gaetano Gasperini, direttore commerciale acquisti di Mercatone Uno, Luigi Zanolio, direttore creativo dell’agenzia Luis.it, e Pierpaolo Bironi, blogger e founder di Wait! Magazine, che avranno il compito di premiare le tre idee migliori. Il concorso, quindi, rafforza ulteriormente la strategia di rilancio del brand, avviata con il rinnovo di numerosi punti vendita, che si presentano al pubblico con un layout moderno e offrono una nuova esperienza di shopping al cliente. La linea Paul Melly testimonia la mission del gruppo di offrire “Tutto per la tua casa” secondo la filosofia Low Cost Style e risponde alla volontà di Mercatone Uno di sviluppare la propria

identità di brand attraverso linee di prodotto in esclusiva, che rispecchiano i gusti e le necessità di clienti anche grazie a un linguaggio più accattivante, mutuato dai social network più diffusi. E Mercatone Uno garantisce particolare risonanza al concorso “80 voglia di dirtelo!”, che viene annunciato attraverso un piano di comunicazione in store che prevede manuale espositivo e spot radio, oltre alla promozione sul sito del gruppo e sui social network di Mercatone Uno e adv su Facebook e YouTube. L’hashtag ufficiale creato per l’iniziativa è #myPaulMelly. Per la prima volta, infine, Mercatone Uno ha deciso di allargare i propri contatti nel mondo digitale e nella blogosfera: tanti i blogger lifestyle e del settore design che hanno dimostrato ampio interesse nella nuova linea Paul Melly, alcuni partecipando direttamente all’evento di lancio iniziale dell’intera iniziativa.

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LINK social marketing

curiosità/1

McDonald’s vuole essere più vicino ai suoi clienti. E per farlo, ha ideato un piano di marketing piuttosto semplice, ma anche ambizioso: aprire 14.500 pagine Facebook entro il 2015, una per ogni ristorante, o quasi.

Debrett’s, un editore britannico che da 245 anni pubblica la propria guida al comportamento, ha appena prodotto una nuova edizione del suo manuale da 480 pagine. La particolarità di questa edizione è la presenza di indicazioni che riguardano la tecnologia e i media digitali. Uno dei problemi maggiori, per le oltre 10.000 persone che hanno interrogato Debrett’s, è, ovviamente come comportarsi con lo smartphone. Ebbene, nonostante l’evoluzione dei costumi, non ci sono grandi cambiamenti: il telefono va sempe spento nei cinema, nei teatri e nelle gallerie. E non va utilizzato neppure nei negozi.

McDonald’s punta al record su Fb

La netiquette nel 21° secolo

MARKETINGMAGAZINE.CO.UK

curiosità/2

Il viaggio nel tempo dei social Come sarebbero apparsi Twitter, Instagram, Google e la vasta gamma di social network e applicazioni a nostra disposizione, se fossero nati negli anni Ottanta? E le prestazioni? Grafiche arrugginite, tempi dilatati per la pubblicazione dei post e altre difficoltà molto anni Ottanta. Il canale YouTube SquirrelMonkeyCom ha realizzato dei video nei quali mostra quale sarebbe stato il funzionamento dei nostri social e applicazioni se fossero nati negli anni Ottanta. Ovviamente, nessuna di queste applicazioni avrebbe funzionato. Ma l’effetto è comunque molto divertente.

WIRED.IT

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MASHABLE.COM

digital contents

Disney val bene una pace (armata)

CORRIERECOMUNICAZIONI.IT

Walt Disney è riuscita a mettere insieme Apple e Google, almeno nel campo dei digital rights. I film a marchio Disney, Pixar e Marvel, già acquistabili su iTunes, ora arrivano anche sul Google Play Store.

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LINK editoria digitale

advertising strategy

I suoi rapporti con l’industria libraria sono piuttosto tesi proprio per via dei prezzi da “dumping” che pratica. Ma non contento, Jeff Bezos ha lanciato una nuova offerta “che non si può rifiutare”: l’“all you can read” dei libri.

Delle tante analogie con le quali si è tentato di spiegare il funzionamento dell’ecommerce è probabile che un accostamento al football americano (e per estensione anche ad altri sport di squadra) non lo avesse proposto mai nessuno. Peccato perché la popolarità di questi sport si presta bene a spiegare qualcosa di meno familiare: per esempio come avviare e gestire un business di vendite online di successo. Non ci crederete: occorre un piano, ogni giocatore ha il proprio ruolo, ci sono tante tattiche da attuare. E sopratutto: la stagione è lunga!

Amazon lancia l’offerta illimitata

Ecommerce? No, football americano

LASTAMPA.IT

mobile applications

A Milano il Parkey si trova facilmente

La ricerca di un parcheggio a Milano ruba, nella migliore delle ipotesi, circa 25 ore l’anno ai suoi cittadini. La soluzione a questo problema potrebbe arrivare da un’intuizione di Alex Pallotti, il 34enne milanese che ha ideato Parkey, un’app disponibile per iOs e Android dal 15 novembre che, attraverso la geolocalizzazione, consente di individuare un’autorimessa, prenotare il proprio posto e pagare il parcheggio. Tutto senza scendere dall’auto. Realizzato con la tecnologia di comunicazione Beacon, si appoggia (per ora) al sistema di gestione dei pagamenti GestPay di Banca Sella.

STARTUPITALIA.EU

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PRACTICALECOMMERCE.COM

social media

Su Fb si naviga anche con Tor

LETTERA43.IT

Non c’è dubbio: Fb ha decisamente cambiato strategia, rispetto all’anonimato. Il social network ha deciso di permettere agli utenti di collegarsi usando la rete Tor, il sistema di crittografia più amato dagli hacker.

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visioni

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di

Matteo Dedè

il futuro non è che l’inizio…

per andare dove? Per i meno giovani andare sulla Luna ha significato realizzare un sogno dell’umanità, ma non tutti ci sono poi potuti andare. Anzi, dopo dodici allunaggi si è deciso di non riprovarci più. Molte previsioni finiscono in nulla e molti sogni si infrangono, anche quelli trainati da visioni ottimistiche della realtà e del suo futuro. Il futuro non è che l’inizio. Per andare dove? Lo slogan usato alla Leopolda dai renziani doc e soprattutto da quelli dell’ultima ora può essere analizzato prendendo a prestito i mille libri scritti sul tema del tempo, ma forse è sufficiente ricordare quanto diceva Marshall McLuhan: “The future of the future is the present”. Ciò che in genere colpisce è l’impossibilità o l’incapacità a portare a realizzazione sogni e previsioni, anche da parte di coloro che alimentano facili ottimismi promuovendo una cultura positiva e affermativa. A nulla servono rivoluzioni e nuove narrazioni. Contano molto di più le resistenze e le barriere politiche che rendono difficile innovare, anche nell’epoca dei cinguettii

#staisereno e dei bit digitali. Chi frena usa come argomento l’idea che è sempre necessario mantenere qualche forma di bilanciamento e equilibrio. Se si innova o si cambia bisogna sempre valutarne gli effetti, le conseguenze e i relativi costi. Meglio non cambiare. Ciò che vale per la politica può essere applicato anche alla tecnologia, che sta caratterizzando l’evoluzione presente del genere umano e condizionando molto probabilmente quella futura. Per capire cosa sta succedendo è sufficiente pensare ai grandi progetti in corso come la sequenziazione del genoma umano, quello che punta a fare la stessa cosa con i neuroni, la scannerizzazione di milioni di libri, disegni e quadri per la creazione di archivi e biblioteche completamente digitali, la conquista dello spazio ad opera di privati che preparano i viaggi di massa intorno alla Terra. Progetti fantastici che devono fare i conti con la sorpresa e la potenza di Tsunami o bombe d’acqua imprevisti e di pandemie come Ebola che nessuna tecnologia permet-

te oggi di debellare completamente. Anche nel modo tecnologico, così come in quello politico, il problema non sono i nostri sogni o progetti e le proiezioni utopiche (positive) o distopiche (negative) sul futuro. L’ostacolo principale a ogni ambizione non nasce, infatti, dall’idea di futuro che si ha, ma da

cosa pensiamo del nostro presente e della visione che abbiamo del nostro passato (Il futuro del futuro è il presente). Guardando al futuro, molti paventano il rischio della sparizione dei posti di lavoro a causa della diffusione di macchine e robot che oltre a rimpiazzare i lavoratori esistenti potrebbero impedire anche la creazione di nuovi posti di lavoro (un robot vale per tre!). Simili preoccupazioni e ansie sono generate per gli effetti del progresso tecnologico in altri ambiti come il clima, l’ecologia, l’alta velocità. La visione negativa non nasce

casualmente o dalla condivisione di slogan facilmente confezionabili e ripetibili, ma dalla considerazione che, a differenza delle precedenti generazioni che pensavano al loro presente come migliore del loro passato, oggi non si crede più che il futuro possa essere migliore del presente. Le generazioni dei “baby boomers” hanno assistito a rivoluzioni tecnologiche profonde e reali, che hanno cambiato il panorama delle città, la scienza biologica e medica, fino alle nuove tecnologie di internet e dei nuovi media e del mobile.

Carlo Mazzucchelli Dirigente d’Azienda, filosofo, tecnologo e Consulente. Ha operato in varie multinazionali impegnandosi su progetti corporate volti a sostenere processi globali e locali di cambiamento. Specializzato in programmi destinati a incrementare l’efficacia commerciale

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