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ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

360com | settimanale digitale della comunicazione

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in questo numero visioni roberto siano: così si ottiene la performance 360pro.update tutti i cambi delle poltrone che contano marketplace fatti & notizie dal pianeta comunicazione club med la comunicazione “vira” verso il digitale mobile action news & wiews per il mktg sui nuovi device media per la carta stampata, la flessione è “democratica” scenario Byod: al lavoro con il telefonino (il tuo)

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Real time bidding

The next big thing

La risposta sembrerebbe scontata, almeno a giudicare da cosa succede all’estero, dove da questa innovativa metodologia di intermediazione della pubblicità online transita già il 20/30% dei banner. In Italia siamo fermi a percentuali a una cifra. Ma il mercato è pronto al grande salto?

coverstory

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ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

SPAZIO A... 28 maggio @ MiCo Il Made in Italy Netcomm eCommerce Forum

visioni

Roberto Siano CEO e founder di Clickpoint

Tecnologia e metriche nel futuro

del performance marketing

360com è una pubblicazione di Growing Consulting & Media srl Sede Legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede Operativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com La testata 360com settimanale è registrata al Tribunale di Milano al 254 del 3 maggio 2010. Growing Consulting & Media Srl è iscritta al R.O.C. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza Giuseppe Grandi 24, 20135 Milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Coordinamento redazionale Simone Freddi sfreddi@360com.it Redazione redazione@360com.it Matteo Vitali, Lorenzo Mosciatti, Sebastiano Zeri, Roberta Simeoni Progettazione grafica e realizzazione     RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Licia Guastelluccia traffico@360com.it - liciag@360com.it Diffusione e abbonamenti abbonamenti@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Vania Camillozzi vcamillozzi@360com.it tel. +39.02.53598326 mob. +39.3355653522

L’

utilizzo del performance marketing come componente essenziale del marketing mix per i brand sta crescendo sensibilmente. Le ultime ricerche condotte dall’Internet Advertising Bureau (Iab) hanno rivelato che il 61% degli advertiser a livello internazionale ha pianificato di incrementare i propri investimenti nell’affiliate marketing nel corso del 2013, dimostrando una grande fiducia verso questo sempre più rilevante canale di comunicazione. Le tendenze che al momento guidano la crescita del settore sono diverse. Tra queste un ruolo molto rilevante lo sta giocando la tecnologia. Ad oggi lo sviluppo tecnologico delle piattaforme su cui basare le prorie attività di performance marketing possono determinare il successo o meno delle diverse iniziative. Nel marketing a performance la tecnologia supporta il tracking, che a sua volta permette ai marketer di vedere da dove arrivano effettivamente le vendite e remunerare di conseguenza e in maniera appropriata i diversi partner ed affiliati. La tecnologia può essere implementata anche per fornire in tempo reale dati e trend riguardanti le abitudini e i comportamenti dei consumatori, oltre a fornire importantissimi feedback sulle vendite e sul successo di determinate campagne. Questo aspetto può essere considerato di per

sé una seconda tendenza che caratterizzerà il futuro del performance marketing. Grazie all’utilizzo di piattaforme e tecnologie avanzate questo settore sarà in grado di fornire numerose “metriche” di vitale importanza per l’attività di marketing a 360 gradi. A causa della progressiva contrazione dei budget, gli advertiser hanno sempre più bisogno di avere una visione chiarissima su dove e come vengono spesi i loro soldi e quale iniziativa o canale sta dando un maggiore ritorno. Il performance marketing è per sua natura basato su metriche come “costo per azione”, “costo per lead” o costo per “download” fornendo sempre agli investitori un quadro chiaro e limpido del come e perché una campagna è stata di successo o meno. Detto questo è facile intuire le motivazioni per cui il performance marketing è destinato a rappresentare una colonna portante delle attività di marketing di qualsiasi brand. La sfida riguarda tutti gli operatori di questo settore, e Clickpoint ha di certo l’intenzione di ritagliarsi un ruolo da protagonista.

Roberto Siano Con oltre dieci anni di esperienza nel settore online, è il direttore generale di Clickpoint, la società che ha fondato nel gennaio 2006. Specializzato in numerosi aspetti del mondo digitale, Siano ha fatto del gruppo un network indipendente e uno dei protagonisti del settore del marketing online multipiattaforma, con clienti tra i maggiori brand a livello nazionale e internazionale

vola anche con il

commercio elettronico

Siamo ormai prossimi all’ottava edizione dell’eCommerce Forum di Netcomm, evento dedicato al mondo del commercio elettronico, rivolto agli operatori del settore e alle aziende interessate a capire e conoscere il mondo delle vendite online. L’evento avrà luogo il 28 maggio a partire dalle ore 9:00, presso il MiCo - Milano Congressi (Gate 14 - via Gattamelata, 5 Milano). Saranno presentati dati di mercato e testimonianze di successo in sessioni plenarie, con seminari e workshop, che consentiranno opportunità di networking con imprese, fornitori e consulenti specializzati. Nel corso della giornata, vi saranno focus specifici con indagini sulla domanda e sull’offerta sia a livello italiano sia a livello internazionale. E per la prima volta saranno illustrati i dati sull’andamento del commercio elettronico del nostro Paese rispetto agli altri, anche grazie al contributo del lavoro promosso da Netcomm congiuntamente con le altre associazioni europee dell’eCommerce. Fra gli appuntamenti maggiormente degni di nota, si segnala la tavola rotonda “Gli strumenti e i servizi per la multicanalità” in cui si assisterà a un dibattito su alcuni degli elementi decisivi per un eCommerce di successo come offerte personalizzate, pagamenti veloci, consegne puntuali, assistenza al cliente in tempo reale e resi facili. Inoltre, in una prospettiva multicanale, saranno analizzati gli strumenti a disposizione dei venditori via web per avere sempre la massima soddisfazione dei propri clienti. Altro momento di forte interesse è l’incontro “The Digital Big Game. Come giocare sullo scacchiere internazionale”, entro il quale si discuterà dell’importanza di andare ad analizzare gli elementi cruciali per il successo dell’eCommerce nei diversi Paesi, tra cui la necessità di costruire una strategia glocal che centralizzi funzionalità e processi, declinando però localmente specifici servizi e contenuti. Spazio poi sarà dato a esperienze e casi di successo internazionali di brand del calibro di Mango, Marks&Spencer, Yoox. Per info e registrazioni: www.ecommerceforum.it.


Network Cambi di vertice in Eurosport. Jean-Thierry Augustin, nuovo ceo ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

Rani Raad

Nuovo vertice per il Gruppo Eurosport. A seguito della nomina di Laurent-Eric Le Lay a chief executive officer di TF1 Publicité, Philippe Denery assume il ruolo di presidente e Jean-Thierry Augustin quello di ceo. Questo cambiamento organizzativo si inserisce nella strategia del Gruppo TF1 atta a sostenere la crescita di Eurosport, con particolare riferimento alla partnership siglata con Discovery Communications.

Recruiting

Page Personnel Page Personnel, multinazionale inglese leader nella ricerca e selezione di figure impiegatizie, ha scelto Marco Durante come nuovo executive manager per la divisione Sales & Marketing. Dopo la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Torino, Durante ha maturato una prima esperienza quinquennale con crescenti responsabilità nel mondo della comunicazione, occupandosi della gestione di progetti integrati su clienti nazionali. Nel 2007, è entrato in Michael Page come responsabile delle sedi di Torino e Genova, facendo così propria un’esperienza significativa nella gestione di progetti di ricerca e selezione complessi e interfunzionali.

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upm to u n o s t r u m eunn to s s vt irl u p aet on d a

sviluppato da

marco

durante

LBi

New entry nei reparti creativo, tech, 2.0 e di project management Nuovi acquisti a chiusura del primo quarter per LBi, l’agenzia digitale globale del gruppo Publicis: tra i nuovi arrivi il project manager Giuseppe Boncompagni, ex Reply con una solida esperienza in progetti telco, e Simone Viani, interface developer proveniente da Bitmama. In crescita anche le fila del reparto creativo con Federico Mainardi, art director in arrivo da Vogue Italia. Altro motivo di particolare soddisfazione per LBi è il risultato del lavoro di selezione e training sugli stageur, dalle cui fila provengono la copywriter Alessandra De Ascentiis (che in LBi ha già lavorato su clienti come Banca Generali, Europ Assistance, Ntv Italo Treno, Barilla, Atm, Esa - European Space Agency) ed Elena Trombin, digital marketing consultant per clienti come Ntv Italo Treno, Lavazza, Cillit Bang e Kuoni. «LBi continua la propria campagna di investimento sui nuovi talenti - commenta Carol Pesenti, managing director di LBi -. In particolare ci dedichiamo da un lato allo scouting dei migliori professionisti presenti sul mercato, mentre dall’altro manteniamo alta l’attenzione nei confronti dei giovanissimi provenienti dalla formazione specialistica. Dedichiamo molto tempo ed energie alla selezione e al training dei talenti, per garantirci una crescita costante di tutte le aree di competenza dell’agenzia, attraverso il contributo sinergico di figure professionali appartenenti a discipline diverse e complementari».

Jeanthierry augustin

Aziende

Hasbro Italia

Mikael

Berthou Mikael Berthou è il nuovo country manager di Hasbro Italia. Di origini francesi, Berthou si è laureato in Economia a Marsiglia. Circa 12 anni fa ha cominciato a lavorare nella sede italiana di Saiwa, società del gruppo Danone. Dopo una brillante carriera, nel 2009 ha lasciato il largo consumo per il mondo del lusso, assumendo il ruolo di direttore commerciale di Guerlain, brand del gruppo LVMH. Nel corso del 2012 ha operato un altro cambiamento, passando al settore ludico. E’ così approdato in Hasbro Italia come direttore vendite, fino all’incarico attuale.

360pro.update Professionisti, carriere, incarichi Fox International Channels

Diego Londoño nuovo coo per Europa e Africa Fox International Channels ha annunciato la nomina di Diego Londoño a chief operating officer (coo) per l’Europa e l’Africa.Il manager risponderà direttamente a Jesús Perezagua, presidente di Fox Europe & Africa. Oltre alle competenze attuali, Londoño avrà responsabilità decisionali nel campo della programmazione, produzione, branding, comunicazione, ricerca e strategia per tutta l’Europa e l’Africa, con l’obiettivo di rafforzare ed espandere il portfolio Fox affinché l’offerta del gruppo continui a rappresentare un valore aggiunto rispetto alla concorrenza per le piattaforme e i partner televisivi, gli investitori pubblicitari e il pubblico. Londoño assume immediatamente il nuovo ruolo, mantenendo contemporaneamente la carica di a.d. di Fox International Channels Italy, all’interno della quale c’è un’altra novità: la nomina di Emanuele Landi a director Ad Sales & Brand Integration: suo compito sarà quello di dirigere il dipartimento Ad Sales e in particolare di sviluppare progetti di brand integration in coordinamento con l’area creativa di Fox Factory e a stretto contatto con Sky Pubblicità. Lanchi risponderà ad Alessandro Militi, vice president Marketing & Sales.

Diego

Londoño


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ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

editoria online

Accordi

Publitalia e ItaliaOnline, sancita l’alleanza commerciale nel mercato del video adv market place la struttura cui fanno capo Libero e Virgilio avrà accesso ad un magazzino di prodotti video di Mediaset/Rti.

Alla concessionaria delle reti del Biscione, via Mediamond, è affidata la raccolta dei formati pre e post roll

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Giuliano Adreani, presidente e a.d. di publitalia ‘80

antonio converti, presidente e a.d. di italiaonline

n’alleanza destinata a segnare profondamente il mercato del video advertising. E’ quella che hanno sancito Publitalia e ItaliaOnline. L’accordo nasce dalla precisa scelta della concessionaria delle reti Mediaset di potenziare la propria presenza online rafforzando le sinergie tra tv e internet, e di ItaliaOnline di arricchire la propria offerta di contenuti video. E proprio in quest’ottica Publitalia ha scelto ItaliaOnline, a cui fa

capo la più importante piattaforma internet italiana, costituita dalla combinazione dei due portali Libero.it e Virgilio.it, con oltre il 60% di market reach e 20 milioni di visitatori unici mensili (Nielsen NetRatings, marzo 2013). L’operazione fa leva sulla complementarietà tra le due strutture, e consiste nella distribuzione attraverso Libero.it, Virgilio.it e le altre web properties del gruppo dell’importante produzione video di proprietà di Mediaset/Rti. L’ac-

cordo prevede dunque che ItaliaOnline abbia accesso alla ricca library di video relativa ai principali brand televisivi scelti da Rti, che andranno ad arricchire, tramite la modalità “embedding”, i contenuti dei canali di Libero.it e Virgilio.it. Publitalia, intanto, attraverso Mediamond, si occuperà della raccolta pubblicitaria relativa ai formati pre-roll e post-roll all’interno dei filmati oggetto dell’accordo, mentre la concessionaria ItaliaOnline Adv rimane

responsabile della raccolta pubblicitaria relativa ai due portali Libero.it e Virgilio.it, nonché delle altre web properties del gruppo tra cui Dilei.it e Vitv.it. L’operazione evidenzia un cambiamento di approccio importante dei canali di comunicazione tradizionali verso internet, che potrebbe portare benefici evidenti a tutte le parti coinvolte, per primi gli investitori sempre più consapevoli dell’importanza dei contenuti a cui legare la propria pubblicità.

Carosello Reloaded Algida, Soffass e Regione Marche salgono sulla “giostra” A una settimana dal via - e non senza qualche critica su quanto visto finora - prosegue la marcia di Carosello Reloaded, il nuovo contenitore di spot lunghi (minimo 70”) in onda su Rai 1 alle 21.10. Va detto che, nonostante le perplessità destate dalle prime puntate, gli ultimi giorni hanno segnalato qualche interessante novità. Come l’esordio di Algida, avvenuto lunedì, per il quale Unilever ha acquista-

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un frame del “carosello” Algida ideato da tbwa/Italia per unilever

to da Sipra un “pacchetto” di 21 passaggi per promuovere il lancio della versione in

vaschette di suoi tre “classici” Fior di Fragola, Cucciolone e Cremino. Il planning,

a cura di Mindshare, prevede questa settimana lo spot per la prima referenza e, a seguire, quelli per le altre due. I commercial, dal titolo “Vita da vaschetta”, segnano il debutto di Tbwa/Italia per Algida (direttori creativi esecutivi: Nicola Lampugnani e Francesco Guerrera) con una creatività divisa in due parti, come da tradizione dell’originale Carosello: la prima è realizzata in animazione con un sipa-

rietto fra le vaschette stesse, mentre nella seconda vengono mostrate scene di vita familiare e di condivisione dei nuovi formati. Intanto, sono stati definiti altri due prossimi ingressi nel “club” degli inserzionisti della rubrica: Soffass (il cui brand più noto è Rotoloni Regina), che andrà on air a fine mese, e Regione Marche, che inizierà la propria promozione turistica ai primi di giugno.

Blog-zine Cinquantacinque firme per

Paper Project. La raccolta a tg|adv

E’ online Paper Project, ambizioso meta-blog animato da 55 firme di spessore tra cui grandi protagonisti della blogosfera e giornalisti di testate nazionali. In Paper Project - dove ogni autore ha la home page del sito un suo “diario di bordo” capace pero’ di interagire con gli altri - si trattano numerosi temi, dal lifestyle allo sport, dal food ai viaggi, con un taglio che alla precisione della cronaca unisce opinione, passione e competenza. Il progetto vede al timone Chiara Fornari, co-fondatrice insieme a Paola Toia, che hanno affidato in esclusiva a tg|adv la raccolta pubblicitaria. L’impegno della concessionaria guidata dal ceo Alberto Gugliada si sviluppa sia nella direzione dei classici formati display sia nella creazione di eventi ad hoc per incrementare la popolarità del brand e la valorizzazione “virale” e “social” dei contenuti editoriali.

Citynews Pubblicità locale in pochi

click con la piattaforma Dotadv

Spazi di pregio... a portata di mouse. Sono quelli di Citynews, primo network italiano di informazione cittadina, che ha avviato con la piattaforma di self-provisioning pubblicitaria Dotadv una collaborazione rivolta soprat- la home page del sito tutto al mercato locale. Da oggi, grazie alla tecnologia di Dotadv, gli inserzionisti potranno promuoversi sui migliori spazi del network anche acquistando display advertising in pochi semplici click, in totale autonomia. Citynews, il network online di informazione partecipativa composto da 38 testate e che conta oggi oltre 16 milioni di visite e 50 milioni di pagine viste al mese, è il primo editore italiano online ad innovare la vendita dell’inventario garantito per raggiungere la lunga coda degli inserzionisti locali difficile da intercettare con gli strumenti tradizionali di vendita. L’offerta di self-provisioning parte da Roma e Pescara ed è raggiungibile all’indirizzo citynews.dotadv.com


DigiTags

Cogli l’attimo con Simply!

di Paolo Mardegan managing director @digitouch e Gianni Matera president @ DigiTouch

Addio UDID Dal primo maggio, le app che hanno accesso ai codici identificativi degli utenti vengono rifiutate dall’App Store. Un giro di vite che riguarda da vicino sviluppatori e advertiser

La sigla “UDID” è una stringa di 40 caratteri attribuita univocamente da Apple ai suoi dispositivi mobili (iPhone, iPad e iPod Touch). Grazie a questo codice unico, è possibile per i marketer tracciare il comportamento degli utenti proponendo, ad esempio, adv coerente. Sfortunatamente però, l’Udid racchiude un potenziale abuso e infatti nel 2010 alcuni utenti hanno iniziato a lamentarsi per l’esposizione non autorizzata (non è possibile eliminare o rendere invisibile questo codice) dei loro dati e comportamenti personali. In effetti, alcune app utilizzavano addirittura - sempre grazie all’Udid - il vero nome dell’utente senza che questo ne avesse dato preventivo consenso. Proprio a causa dell’aumento delle lamentele sulla privacy, Apple ha iniziato a scoraggiare gli app developer dall’uso di questo codice fino ad arrivare alla recentissima imposizione che prevede, in fase di submission, il

rifiuto di app (o aggiornamenti di app già installate) che accedano al codice unico di identificazione e/o che non supportino la tecnologia Retina. Tutto questo è divenuto effettivo lo scorso primo maggio. Tuttavia un modo per rendere misurabile i nostri comportamenti digitali è indispensabile e, infatti, con l’iOs 6 Apple ha introdotto un nuovo sistema di tracking, più sensibile e “rispettoso”, per i produttori di app e per gli advertiser. Adesso, o si usa quello o si viene rifiutati dall’App Store. L’altro aspetto del cambio di norma riguarda lo schermo più grande dell’iPhone 5. Infatti, sempre dal 1 maggio, tutte le app dovranno essere compatibili con tali dimensioni e supportare la tecnologia Retina. Ma cosa cambia per gli utenti che non vogliono o non possono passare a iOs 6? In realtà nulla, solo che non potranno aggiornare le loro app già installate, che continueranno a funzionare come sempre. Non sarà obbligatorio aggiornarsi a nuovi dispositivi, come pure Apple non obbligherà le app già presenti sul suo Store all’aggiornamento né le rimuoverà. Si parla solo del futuro. Un futuro iniziato due settimane fa, che rende più privati i nostri dati ma che modificherà lo sviluppo delle app e i metodi di tracciabilità.

Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a paolo.mardegan@digitouch.it

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Una scelta per

la sostenibilità

ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

la nuova campagna naturasì punta a evidenziare i vantaggi per il bene collettivo di un consumo consapevole

market place Campagne

La pura essenza del biologico è on air con NaturaSì e Grey

Il

consumo di prodotti biologici e natuarali sta incalzando. In molti si sono convertiti al questo tipo di alimentazione, fatto per cui - secondo i principi della più spicciola economia - il mercato degli alimenti prodotti in maniera tradizionale e “Ogm free” sta crescendo enormemente, andando oltre i limiti del “circoletto” di adepti

e diventando appannaggio di tutti. Non stupisce dunque che una catena di supermercati specializzata scelga la tv e il web per promuoversi e far comprendere la vera essenza del biologico. Il marchio è quello di NaturaSì (che fa capo a EcorNaturaSì) e da domenica scorsa è on air con uno spot dai tratti puramente valoriali firmato dall’agenzia Grey. Il film, che

è stato realizzato in un’azienda biodinamica con le persone che effettivamente ci operano, verrà trasmesso per tre settimane sui canali Rai nella fascia pre-serale e serale nei formati da 7, 15 e 30”, e sul web con una versione di più ampio respiro. Grey ha sviluppato la creatività attorno a una lunga catena di persone disposte su un campo che si passano di

mano in mano una zolla di terra. La staffetta di mani termina in uno dei punti vendita NaturaSì. Il claim “La tua scelta bio” sottolinea come il consumatore consapevole, attraverso il semplice gesto dell’acquisto, mostri di avere una responsabilità per il bene della terra, che si traduce anche in tutela del benessere proprio e dei propri cari. Il planning è stato affidato alla sede veronese di Phd; il budget, a valore, è di 6 milioni di euro. L’insegna conta oggi su un giro di affari che, dai 138 milioni del 2012, è atteso arrivare a 150 alla fine del 2013.

dati record per la piattaforma A marzo smartclip

sale sul podio di comScore Video Metrix

Luca Di Cesare

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Numeri da capogiro per smartclip. A marzo, i dati di comScore Video Metrix vedono la piattaforma posizionarsi fra i primi tre network italiani di video advertising per “potential reach”. Con 10,2 milioni di unique viewer, smartclip ha raggiunto il 42,5% della popolazione tricolore che regolarmente guarda video online, erogando 97,5 milioni di video (9,5 per utente). Ma oltre ai numeri comScore Video Metrix, che fanno riferimento esclusivamente ai video fruiti via pc e laptop,

anche alcuni dati interni di smartclip relativi alle view post-pc, sono fonte di soddisfazione per la società: più di 100 milioni di video stream per le in-game app e Facebook app, oltre 33 milioni di video stream per il mobile e oltre 25 milioni di impression dai formati per smart tv. «Questi dati - commenta Luca Di Cesare, managing director di smartclip Italia - dimostrano come per brand e inserzionisti sia fondamentale applicare strategie di comunicazione multipiattaforma».

SOCIAL SNACK SPUNTI DAI MEDIA SOCIALI di Maurizio Mazzanti direttore creativo esecutivo di E3

Twitter lancia Twitter #music e introduce il keyword targeting E’ di pochi giorni fa l’annuncio di Stephen Philips, fondatore di “We Are Hunted”, sul lancio da parte di Twitter del nuovo servizio Twitter #music, disponibile come app per la piattaforma iOs e a breve anche per Android. Questo servizio utilizza le funzioni di Twitter per trovare i brani più popolari e gli artisti emergenti, di cui è anche possibile visitare il profilo per scoprire la musica che ascoltano. Inoltre, gli utenti possono twittare i brani direttamente dall’applicazione. Se da un lato Twitter #music rappresenta un potente strumento di visibilità per tutti quei musicisti di talento ancora sconosciuti al grande pubblico, dall’altro è certamente un servizio che cambierà il modo di ascoltare la musica. L’app è suddivisa in cinque sezioni: Popular, una classifica di brani scelti in base a criteri di popolarità; Emerging, che raccoglie i musici-

sti emergenti e di talento; Suggested, ovvero i brani suggeriti; Me, che raggruppa gli artisti seguiti dal proprio account e infine Nowplaying, da cui è possibile ascoltare e twittare le canzoni di coloro di cui si è follower. I brani di Twitter #music provengono da tre fonti: iTunes, utilizzato dal servizio per le anteprime musicali, Spotify e Rdio, i cui utenti possono ascoltare il pezzo completo in streaming. Per ora la nuova app è disponibile solo in Usa, Gran Bretagna, Canada, Australia, Irlanda e Nuova Zelanda, visitando il sito www. music.twitter.com, o scaricando Twitter #music dall’App Store. La seconda novità da Twitter nel business dell’advertising è l’introduzione sulla sua piattaforma del “keyword targeting”. Questo nuovo servizio, disponibile su mobile e desktop in 15 lingue grazie alla piattaforma Twitter Ads, consente alle aziende di tro-

vare gli utenti in base a specifiche parole chiave presenti nei loro tweet o nei tweet con cui hanno recentemente interagito. L’obiettivo è quello di offrire annunci specifici e mirati, come dichiarato da Twitter stesso nel suo blog ufficiale: “Il servizio consente agli addetti al marketing di raggiungere gli utenti al momento giusto e nel migliore contesto. Facciamo un esempio: in un tweet un utente dice di aver gradito l’ultimo album di una band e questa band si esibisce in un certo locale nella zona dove si trova l’utente. Il locale potrebbe lanciare una campagna geotargettizzata usando una keyword per quella band e inserire un link per vendere i biglietti del concerto. In questo modo, l’utente che ha twittato in merito l’album della sua band preferita, potrà vedere quell’annuncio sulla sua timeline ed acquistare il biglietto per la serata”. Gli utenti non vedranno alcuna differenza nel loro uso del social network, poiché gli ads non saranno presenti nelle timeline in maniera più frequente, e potranno comunque bloccare i Promoted Tweets che per loro non hanno rilevanza.

Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: mazzanti@e3online.it!


ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

market place

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ook & feel più accattivante, contenuti verticali e una maggiore attenzione per le esigenze degli investitori interessati a un’area di importanza sociale ed economica crescente come il vivere sostenibile: su queste basi è nato il nuovo GreenStyle, magazine dedicato ai temi ambientali in concessione a TAG Advertising. Proprio oggi la testata ha debuttato online con la sua nuova veste grafica, più pulita e luminosa, e una diversa suddivisione dei contenuti per canali tematici oltre alla nascita della sezione Storie, dedicata ai temi più caldi del panorama green. Grazie al lavoro di una redazione qualificata, gli otto canali verticali sono destinati ad approfondire le principali tematiche di uno stile di vita sostenibile: Alimentazione, Attualità, Auto, Consumi, Energia, Mobilità, Pets e Consumi. La sezione Storie rappresenta l’aspetto più innovativo del restyling e accoglierà i trending topic, trasversali rispetto ai singoli canali, 9

FROM DATA TO VALUE www.greenstyile.it

il sito del network tag advertising cambia look

Per GreenStyle nuova grafica e più contenuti. Con un occhio all’adv messi in evidenza nella testata del sito. Anche la sezione Guide, che da sempre risponde al bisogno di un vademecum per uno stile di vita sostenibile, si rinnova con approfondimenti utili e pratici sugli argomenti affrontati in ciascuno dei canali. GreenStyle offrirà agli inserzionisti nuove opportunità di visibilità, grazie all’innovativa suddivisione dei contenuti e al lavoro di una redazione qualificata in grado di realizzare progetti editoriali speciali di forte multimedialità grazie ad articoli, video, guide e infografiche. Le sezioni Storie e Guide, in particolare, daranno la possibilità di legare i brand degli inserzionisti a contenuti di attualità, entrando così nel cuore dei dibattiti e delle conversazioni più interes-

santi e “affollate”. «GreenStyle si rinnova in un’ottica di verticalità e rafforza il proprio ruolo di opinion leader in un ambito, quello del lifestyle sostenibile, che entra ogni giorno di più a far parte della nostra vita quotidiana - dichiara Giusy Cappiello, direttore vendite di TAG Advertising -. A conferma della qualità di questo prodotto editoriale Repower, realtà di spicco nel campo dell’energia sostenibile, ha voluto essere la prima azienda sponsor della nuova versione del sito, che offre agli inserzionisti inedite occasioni per entrare in contatto, attraverso modalità diverse, con un target altamente profilato, sia in termini di istruzione che di posizione professionale e quindi di potere d’acquisto».

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ANNO IV | #16 | 16 MAG 2013

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on l’ufficializzazione della nuova agenzia locale, scelta al termine di una gara - già chiusa - e il cui nome sarà rivelato entro l’estate, il mosaico sarà completo. Per Club Med, il 2013 è infatti denso di grandi cambiamenti sul fronte dell’advertising, con l’arrivo di un nuovo team di marketing e una nuova campagna istituzionale partita a inizio anno. L’attuale impronta data alla comunicazione trae origine dal riposizionamento “Premium All Inclusive” del marchio e della sua offerta: un innalzamento a top di gamma del livello dei resort e delle proposte vacanziere, che in termini pubblicitari si è concretizzato a inizio 2013 in una nuova campagna di brand sul concetto di “Felicità”, fedele ai valori fondanti della storica azienda francese e oggi reso ancora più autentico dall’esperienza intensa e coinvolgente dei resort Club Med. A livello di media classico, la campagna ha avuto visibilità su stampa durante feb10

Club Med

Un viaggio oltre l’immaginazione

braio e marzo e un nuovo flight è attualmente in valutazione per la seconda parte dell’anno, mentre online la comunicazione godrà di adeguata copertura per tutto l’anno. Il digital, del resto, è uno dei mezzi d’elezione della nuova strategia del brand, come spiegano Alexandra Freche e e Dario Conselvan, rispettivamente direttore marketing e comunicazione e online marketing executive di Club Med. «I nostri investimenti in comunicazione - specifica Freche -, si mantengono quest’anno più o meno sugli stessi livelli dell’anno scorso, ma con una differente ripartizione tra i mezzi. Oggi, insieme al canale trade, il web è il media preponderante: abbiamo iniziato a scommettere sulle potenzialità della rete due anni fa, e da allora il ruolo di questo canale, dinamico, flessibile e affine al nostro target, è notevolmente cresciuto, per informare sia clienti sia operatori anche

Il riposizionamento - verso l’alto della multinazionale francese del turismo ha portato quest’anno a diversi cambiamenti nella strategia di comunicazione anche nel nostro Paese, da una nuova campagna istituzionale alla scelta di un’agenzia per il mercato locale

attraverso la nuova piattaforma elearning di prossima implementazione». «Fino ad ora la nostra strategia digital è stata finalizzata a catturare utenti che fossero simili ai nostri prospect, utilizzando search e display e avviando anche campagne di retargeting specifica Conselvan -. Oggi però vogliamo concentrarci verso chi non è ancora nostro cliente, cercando di divulgare meglio la filosofia unica del brand e la sua offerta, operando a livello di retargeting negativo. In tutto ciò, stagionalmente giocano un ruolo fondamentale i periodi di Early Booking Bonus, le nostre politiche di prezzo che garantiscono prezzi vantaggiosi per le proposte con prenotazione anticipata. Queste offerte sono sempre promosse a livello digital, e una nuova campagna è in corso questi giorni, per concludersi a fine maggio». Naturalmente, poi, grande importanza è riservata anche ai social

media e al sito istituzionale. «Troviamo che i social network siano fondamentali per comunicare sia a quei clienti che hanno già avuto esperienze con Club Med, sia a quelli che non ci conoscono ancora, a cui possiamo parlare delle nostre proposte vacanziere raccontando la vera esperienza Club Med - afferma Freche -. Per questo siamo presenti su Facebook, con una community che conta 135 mila fan ottenuti con minimi investimenti, oltre che su Google+, su YouTube e su Twitter, una piattaforma su cui vorremmo ulteriormente spingere a livello Press per renderla un efficace veicolo di informazione su brand e prodotti. Naturalmente, utilizziamo i social network anche

Sul web con personalità A sinistra il sito di club med italia, a destra Le pagine Facebook e Twitter dell’azienda. I social network sono un canale di comunicazione sempre più importante per conquistare clienti nel settore travel

come mezzo di pianificazione adv». Per quanto riguarda il sito, invece, «Si tratta di una vetrina sulle nostre offerte, ma anche un luogo per reperire notizie sui resort e per prenotare le vacanze - spiega Conselvan -. Stiamo lavorando in particolare per rendere più facile e immediata la visualizzazione dei contenuti e le prenotazioni, e per fare in modo che anche visivamente sia più immediata l’”immersione” nel mondo e nel vivere Club Med». Insom-

ma, una strategia nuova e ancora in divenire, che non risparmia il fronte dei partner pubblicitari. Il marchio, che normalmente realizza le sua campagne adv a livello internazionale (la campagna istituzionale 2013 è firmata da Saatchi & Saatchi Paris), ha infatti recentemente fatto ricorso a una gara per individuare la nuova agenzia italiana. «Siamo alla ricerca di un partner che segua la nostra comunicazione a 360 gradi, occupandosi non solo delle campagne adv, ma anche di pr, display, social e crm. Abbiamo già definito una shortlist di candidati, e contiamo di prendere una decisione entro l’inizio dell’estate». Il planning, invece, è attualmente seguito da Carat.


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cover story La risposta sembrerebbe scontata, almeno a giudicare da quello che succede all’estero, dove da questa innovativa metodologia di intermediazione della pubblicità online transita già il 20/30% dei banner. In Italia siamo ancora fermi a percentuali a una cifra. Ma il mercato è pronto al grande salto? di Simone Freddi

Display adv

weborama

Real time bidding: La stella polare? I dati the next big thing? I

n un settore in continua, veloce e spesso tumultuosa evoluzione come il web advertising, negli ultimi mesi si fa un gran parlare di una metodologia innovativa per la compravendita della pubblicità online: il programmatic buying, più spesso chiamato real time bidding. Aste in tempo reale. Il concetto in realtà non è così nuovo: in Usa attraverso il real time bidding

vengono assegnati più del 30% di tutti i banner pubblicitari (ed Emarketer stima una crescita del 73% della spesa in Rtb quest’anno), in Gran Bretagna il 20% e percentuali analoghe si riscontrano un po’ in tutti i mercati tecnologicamente avanzati. Ma si sa, l’Italia è sempre un po’ in ritardo a recepire le innovazioni, e così siamo fermi al 3/5%, anche se recentemente il presidente di Iab Italia Si-

mona Zanette ha scommesso su un raddoppio entro quest’anno. In ogni caso, visto lo stato dell’arte forse è opportuno partire da una definizione: di cosa stiamo parlando? Attingendo liberamente al White Paper di PubliMatic (un colosso americano di questa tecnologia), leggiamo che il real time bidding (Rtb) è il metodo usato nel web advertising per comprare e vendere l’inven-

segue a pagina 14

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In un ambito fortemente orientato al risultato come il real time bidding, poter disporre di informazioni di qualità sulle audience - e ancora di più saperle mettere a frutto - fa la differenza. Parola di Roberto Carnazza, country manager della società leader nell’audience driven advertising

«I dati rappresentano la bussola che dovrebbe guidare tutte le attività di marketing online, a maggior ragione in un ambito in cui l’ottimizzazione del risultato è così importante come il real time bidding». Lo afferma con decisione Roberto Carnazza, country manager Italy di Weborama, società leader nell’audience driven advertising, la cui tecnologia è integrabile con qualunque Dsp o Ssp. «Nel real time bidding - riprende Carnazza - non bisogna sapere solo da chi è formato il target di riferimento ma anche quando, dove, come e con quale frequenza. Naturalmente anche quanto vale e, di conseguenza, quanto pagare per gli spazi pubblicitari necessari a colpirlo. Ma questi dati devono anche essere “freschi”, dal momento che dei dati obsoleti in termini pubblicitari non hanno più alcuna utilità - molto probabilmente l’utente ha già concluso l’acquisto che meditava oppure ha modificato i propri interessi - e consistenti sia in termini qualitativi che quantitativi. Da ciò, si può facilmente evincere che l’algoritmo di ottimizzazione

su cui si fonda l’ecosistema Rtb non ha senso senza un’adeguata base dati».

In Italia secondo voi c’è sufficiente attenzione per questi aspetti? Probabilmente no. O meglio: tutti parlano di dati, alcuni li utilizzano, pochi lo fanno con cognizione di causa e quasi nessuno li mette al centro della propria strategia. Il contesto italiano ha senz’altro bisogno del sostegno delle informazioni e della co-

roberto

carnazza


noscenza di cui il Rtb è fautore, ma bisogna prestare molta attenzione a come tali informazioni vengono utilizzate a livello pratico, in modo da evitare il ripetersi della storia, ovvero di nuovi canali, strumenti, tecnologie o tecniche che inizialmente sembrano non funzionare perché male utilizzati. Inoltre, ritengo che il nostro mercato possa senz’altro trarre giovamento da un maggiore livello di apertura e trasparenza, nonché dall’unione della domanda e dell’offerta di pubblicità display online in un unico marketplace. In ambito italiano, ripeto, attualmente c’è ancora bisogno che maturi una reale consapevolezza sulle diverse opportunità legate al mondo dei dati, che vanno al di là di un semplice retargeting e che, valicando i confini pubblicitari, possono fornire indicazioni preziose per le strategie di marketing delle aziende.

Weborama quale contributo offre in tal senso? Weborama presenta un valore aggiunto che quasi nessuno può offrire nell’ambito dell’audience driven advertising: coniugare una base dati esclusiva alla tecnologia in grado di renderla rilevante e facilmente utilizzabile in ottica di marketing. Un esempio di questa fusione è il nostro Weborama Audience Exchange, che coniuga una rilevazione dinamica dei profili degli utenti e delle loro caratteristiche con logiche di acquisto in ambiente real time bidding unicamente ap-

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punto sui profili idonei al targeting, massimizzando così i risultati. Tutto ciò grazie a una tecnologia proprietaria e sempre nel massimo rispetto della privacy dell’utente e dei valori del brand. Un approccio integrato all’Rtb, che unisca efficacemente dati, algoritmi e targeting è essenziale. In futuro, l’accesso all’inventory di per sé diventerà una commodity e gli investitori si focalizzeranno sempre di più sui risultati e sulle tecnologie in grado di generare le migliori performance, non più sull’Rtb come forma di economicizzazione dell’acquisto di spazi web.

Anche nel raffronto con l’estero, i margini di crescita del Rtb sembrerebbero enormi. Ma il mercato italiano è pronto? Le piattaforme di real time bidding occupano negli Stati Uniti il 40% degli investimenti e nel Regno Unito il 30%. I ritmi di crescita che questo sistema presenta anche nel nostro Paese indicano che è facile prevedere che anche il mercato Italiano, sebbene storicamente abbastanza refrattario alle innovazioni, adotterà in maniera sempre più intensa questa forma di intermediazione. Per quanto riguarda la nostra attività, già diversi clienti hanno testato il sistema con eccellenti risultati: auspichiamo che già nel prossimo futuro sempre più aziende siano disponibili a sperimentare questo sistema con l’intenzione di ottimizzare efficacemente i propri investimenti in online advertising.

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cover story tario online per singola impression in tempo reale. Inizialmente riservato solo a quanto invenduto, il meccanismo è oggi a disposizione diretta dei publisher che stanno iniziando ad usare questo metodo anche per l’inventario premium delle campagne da diffondere. Il processo di Rtb consente ad ogni piattaforma che ne invii la richiesta (Dsp: Demand Side Platform) di inoltrare un’offerta (bid) alla piattaforma che vende (Ssp: Sell Side Platform), che a sua volta sceglie la migliore offerta e diffonde l’advertising. Il tutto in maniera automatizzata e praticamente istantanea. La nascita e la rapida affermazione del real time bidding nasce sostanzialmente dall’incontro di due trend fondamentale importanza nell’advertising online: da un lato abbiamo una grande disponibilità di informazioni, dati veri e propri messi a disposizione di terze parti e dati nelle mani dei media buyers, e dall’altra 14

abbiamo una enorme disponibilità di ad inventory disponibili (ossia il numero totale di impression che un sito può vendere). L’incontro di questi due driver, dati e inventory, ha determinato una vera e propria esplosione nella scelta di dove pubblicare gli annunci pubblicitari (display ads). Con milioni di siti che accettano i vari banner, i buyer hanno difficoltà ad acquistare l’audience di cui hanno bisogno, nel momento in cui gli serve. Da qui la soluzione offerta dal Rtb, che agevola gli inserzionisti nel trovare audience su larga scala, e quindi a migliorare la performance delle loro campagne, garantendo ai propri clienti che la pubblicità dei loro prodotti o servizi verrà vista da un audience in target. Per i publisher i vantaggi risiedono invece nella possibilità di allargare considerevolmente il proprio mercato, mettendo la propria audience a disposizione del miglior offerente di volta in volta. Ad ogni modo, se il real time bidding ha preso rapidamente piede è perché funziona. DoubleClick, l’immenso Ad Exchange acquisito nel 2007 da Google, nel 2011 ha

DotAndMedia

Rtb: una sfida da affrontare sul campo

N

ata solo due anni fa, DotAndMedia è già oggi il terzo fornitore di tecnologia adserving per publisher presente sul mercato Italiano dopo gli internazionali RealMedia e Google (riclassificazione sui dati Audiweb di pageview, Gennaio 2013). Una rapida scalata ottenuta attraverso l’acquisizione di clienti prestigiosi - tra cui spiccano Mediamond e Veesible (ex Tiscali Advertising) - e una grande dinamicità rispetto alle nuove opportunità offerte dal mercato digitale, tra cui sicuramente si anno-

sperimentare per scoprirne giorno per giorno i tanti plus: questo il consiglio di Andrea Fiore, managing director della società, rispetto a una tecnologia che desta ancora timore e curiosità

vera il real time bidding. DotAndMedia ha scelto di integrare la propria piattaforma con uno tra i primi sei fornitori al mondo di tecnologia Ssp, offrendo ai propri clienti tutte le principali modalità di vendita dei propri spazi pubblicitari in real time bidding. «Paura e curiosità sono le sensazioni che percepiamo parlando con clienti e prospect - ci racconta Andrea Fiore, managing director

di DotAndMedia -. I vantaggi del real time bidding si dovranno misurare sul campo giorno dopo giorno, nel frattempo è importante impadronirsi del meccanismo ed essere consapevoli di tutti gli attori che intervengono nel processo con cui è possibile avvantaggiarsi negoziando, per esempio, dei private deal o che, di contro, potrebbero intaccare parte del guadagno. Molti editori

pensano al Rtb solo come alla possibilità di valorizzare il proprio invenduto, che è, comunque, un primo modo valido per sperimentare e prendere confidenza con questa tipologia di vendita. Ma esistono altri modi per approcciarsi al real time bidding. Noi, per esempio, consigliamo di utilizzalo per monetizzare il traffico di utenti provenienti dall’estero, che potrebbero così visualizzare pubblicità local per loro più interessante. Tra le richieste del mercato prevale anche quella di negoziare dei private deal con

le agenzie e i centri media, che avrebbero così un canale preferenziale di acquisto sul network dell’editore/concessionaria tramite tecnologia Rtb». Anche considerando il raffronto con l’estero, dove attraverso questa tecnologia viene gestita una percentuale a due cifre di tutto il transato display, i margini di crescita del real time bidding in Italia sembrerebbero enormi. Ma il mercato è pronto? «La realtà del nostro Paese ha caratteristiche e tempistiche proprie spesso difficili da comprendere per chi lavora in campo internazionale - osserva Fiore -. Per questo motivo, affidarsi ad una realtà come DotAndMedia può facilitare l’adozione e il testing di nuove modalità di vendita/ negoziazione come il Rtb».

Semplicità, funzionalità e reali esigenze del cliente DotAndMedia: un nome nuovo nel mercato digitale italiano, ma già forte di un posizionamento importante tra i big del settore. Tra i fattori che hanno permesso la rapida crescita della società vi è sicuramente un management tecnologico di alto livello, la cui forza è nel know how costruito con diversi anni di esperienza sul campo sia come fornitori che come utilizzatori di tecnologia adserving. Andrea Fiore spiega per esempio come proprio l’esperienza diretta da utilizzatore di un adserver in concessionaria, insieme alle competenze maturate precedentemente come cto per un provider di tecnologia adserving, siano servite a costruire una piattaforma che soddisfi le reali esigenze di lavoro del cliente. «Tra queste - sottolinea il manager - ritengo particolarmente importanti la possibilità di avere una piattaforma flessibile e customizzabile che si adatti alla strategia commerciale della concessionaria/editore, la tranquillità di controllare l’intero workflow delle operations in maniera facile tramite l’integrazione con tutti i sistemi interni ed esterni in uso presso il cliente, la garanzia di una piattaforma basata su tecnologie di ultima generazione. Semplicità, funzionalità e reali esigenze del cliente - con un crm attivo 10 ore al giorno - sono stati i principi che hanno guidato tutto il processo di sviluppo della piattaforma».

Andrea

Fiore


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cover story per esempio visto la vendita dei propri ad inventory crescere del 68% in circa un anno, proprio grazie all’apporto del real time bidding. I motivi alla base della vertiginosa crescita del Rtb per i buyers sono invece legati ai reali vantaggi e benefici che possono conseguire. Sempre grazie a dati forniti da Google su inziative pubblicitarie di DoubleClick risalenti al 2011, sappiamo che una stessa campagna gestita da una parte tramite Rtb e dall’altra da sistemi non Rtb, mostra nel primo caso un aumento del 19% sulle Cpm rates ed un incremento significativo della performance media, misurata in Ctr. Siamo quindi di fronte a una nuova era fondata sul buying automatizzato, in cui investitori ed editori si incontrano in un mercato “perfetto” in cui ad ogni annuncio viene assegnato un valore che risponde ai bisogni di ambo le parti nell’istante in cui l’impression è disponibile? 15

Un mondo utopico in cui le agenzie diventano ridondanti mentre la tecnologia fa tutto il “lavoro sporco”? Anche basandoci sul giro di microfoni realizzato in questo servizio con alcuni tra i first mover di questo mercato, non crediamo sarà così. Il real time bidding avrà senz’altro un’importanza e un ruolo crescenti, sopratutto nell’ambito del performance marketing e in generale della distribuzione dei banner standard. Prerogativa delle concessionaria resterà invece lo sviluppo dell’offerta personalizzata, con i formati premium e i progetti speciali. Più in generale, ci saranno certamente un mercato completamente aperto, dove investitori ed editori si incontrano con la garanzia che entrambi possano ottenere quello che desiderano. Ma combinato ad un mercato privato con offerte dirette, dove le agenzie potranno programmare le campagne di web advertising in modo più controllato. Il real time bidding, comunque, sta creando nuove enormi opportunità per rendere più efficace ed efficiente l’acquisto e la vendita di spazi online. Quindi, cosa aspettate a fare un’offerta?

leonardo adv

Spinta tecnologica per il mercato

First mover tra le grandi concessionarie digitali verso il real time bidding, la struttura - che ha chiuso il primo trimestre 2013 a +26% attualmente assegna “all’asta” tra il 6 e il 10% di tutto il transato display dei circuiti JuiceADV e LeonardoADV, senza trascurare le posizioni “premium”

alberto

zilli

L

eonardoAdv da sempre si distingue come una tra le concessionarie più attente alle tendenze emergenti del mercato. Non stupisce quindi che la struttura capitanata dal ceo Alberto Zilli si sia affacciata al real time bidding e al programmatic buying più di un anno fa - first mover tra le grandi strutture di raccolta pubblicitaria del nostro mercato - attivando questa innovativa tecnologia sul circuito performance JuiceAdv e sul network LeonardoAdv. «L’ad exchange ci ha messo a disposizione un modo rivoluzionario di approccio al media buying online, che ci consente di mostrare annunci al target d’interesse in tempo reale, avvicinando sempre di più le esigenze de-

gli inserzionisti a quelle dei partner editoriali - afferma Zilli -. LeonardoAdv punta da sempre sulle audience verticali e su tecnologie di semantica e retargeting con l’obiettivo di ridurre la dispersione dei clienti, motivo per cui solo un 10% del fatturato coinvolge campagne pianificate a rotazione sul nostro network. L’inventory premium offerta nell’open market ha permesso di portare nuovo valore aggiunto all’editore anche su questa porzione di bacino, assegnando ogni singola impression al cliente disposto ad attribuirvi il maggior valore e andando ad incrementare il risultato finale come diretta conseguenza, settando ovviamente tutti i valori di floor price che si addicono ai vari prodotti». I riscontri dal mer-

cato, continua Zilli, non si sono fatti attendere. «Possiamo ritenerci davvero soddisfatti. Il valore mensile delle impression che vengono assegnate in real time bidding vale al momento tra il 6 e il 10% di tutto il transato display di JuiceAdv e LeonardoAdv, con un contributo importante al nostro trend di crescita». La concessionaria ha chiuso il 2012 a +30% e, continua il ceo, considerate le performance della prima parte dell’anno conta di confermare anche nel 2013 un trend di crescita ampiamente superiore al mercato. «Per LeonardoAdv, l’inizio del 2013 ha confermato il trend positivo dello scorso anno: abbiamo infatti chiuso il primo trimestre con un +26% year on year, registrando una notevole overperforman-

ce rispetto al mercato. I traguardi vincenti raggiunti continuativamente dalla concessionaria derivano dall’incessante sviluppo della nostra offerta editoriale e pubblicitaria. Da una parte la forte crescita del portale verticale Leonardo.it e il costante ampliamento del network grazie all’ingresso di nuovi editori premium, dall’altra l’elaborazione di formati originali e la proposta di soluzioni di comunicazione integrata sempre più richieste e apprezzate dai clienti. Dato che i brand considerano ormai fondamentale il dialogo esperienziale con il proprio target, sarà fondamentale, come concessionaria, potenziare lo sviluppo sinergico di sistemi di vendita automatizzata con l’offerta tailor made legata al content integration e ai progetti speciali, necessari per differenziarsi al meglio in un mercato sempre più competitivo. L’obiettivo finale resta quello di far sì che il mercato veda in LeonardoAdv una struttura in grado di offrire tutti gli strumenti di monetizzazione più innovativi e di coprire l’intera filiera di prodotti richiesti dai clienti».


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R

eal time bidding: una tecnologia nuova ma già a portata di tutti i publisher grazie a Simply, Ad network del Gruppo DADA già scelto da oltre 32 mila siti nel mondo come sistema di gestione dei propri spazi adv che, grazie a una combinazione di tecnologia proprietaria e accordi internazionali, consente agli editori di ottenere pubblicità in real time bidding, oltre che in yield

roberto

barberis 16

Simply

Dal Rtb ancora più valore all’inventory

management (Cpc e Cpm), nella misura più idonea a massimizzare le revenue della propria inventory. Partendo dai punti di forza della piattaforma, con il direttore di Simply Roberto Barberis parliamo dello stato dell’arte e delle prospettive di questa nuova forma di intermediazione “tecnologica” della pubblicità online, che appare destinata a prendere sempre più spazio anche nel nostro mercato. I pro sono diversi, ma c’è anche qual-

Grazie a una combinazione di tecnologia proprietaria e accordi internazionali, la piattaforma pubblicitaria del Gruppo Dada consente agli editori di ottenere pubblicità in real time bidding, oltre che in yield management (cpc e cpm), nella misura più idonea a massimizzare le revenue dei propri spazi adv che contro che è giusto considerare.

Simply è uno degli Ad network di riferimento in Italia ed Europa. In sintesi, quali sono i suoi maggiori punti di forza? Dal lato advertiser, certamente l’ampiezza e la qualità del network di publisher su cui vengono veicolati i banner, insieme alla filosofia della “Total Audience” che rappresenta il cuore del nostro posizionamento. Partendo dallo studio dettagliato delle necessità e dei desideri del cliente, Simply propone piani di comunicazione online su più canali, sinergici tra loro e in linea con obiettivi e budget. Da un lato quindi massimi volumi, dall’altro possibilità di contattare in modo veloce e diretto tar-

get specifici grazie a prodotti che consentono una distribuzione pertinente e contestuale delle campagne. Lato publisher, invece, il nostro principale plus è senz’altro la qualità del servizio offerto: i pagamenti sono sicuri e molto veloci, sempre entro 30 giorni dalla fine del mese di erogazione delle campagne. Inoltre Simply è una piattaforma intuitiva, facile da usare e fruibile in totale autonomia, grazie alla dashboard che consente l’accesso alla gestione dell’inventory, a report dettagliati sulle revenue, e all’assistenza personalizzata. Il nostro Ad server proprietario, infine, consente all’editore di valorizzare al massimo la propria inventory con pubblicità sia in yield management Cpm o Cpc, sia in real time bidding.

Da quando operate nel real time bidding e come avete integrato questa tecnologia nella vostra offerta?

Simply opera nel mercato del real time bidding attraverso una collaborazione internazionale con l’americana PubMatic, avviata già lo scorso anno e confermata fino a tutto il 2014, per poter offrire ai publisher la possibilità di ottenere il massimo dalle campagne pubblicitarie ospitate, sfruttando il giusto mix tra l’algoritmo proprietario su cui si basa la piattaforma e le opportunità offerte dal Rtb. Grazie al profilo fortemente internazionale di PubMatic, questa soluzione si rivela inoltre particolarmente utile sia ai publisher italiani che vogliano sviluppare anche le potenzialità di un dominio in altra lingua, sia agli editori internazionali.

Guardando ai dati dei mercati più sviluppati, si direbbe che i margini di crescita del Rtb in Italia siano enormi. Il

mercato è pronto?

Credo di sì, e lo dimostra innanzitutto il comportamento degli editori, che tendono ad aprire fette crescenti della propria inventory al mercato del Rtb, e non solo limitatamente all’invenduto. Ciò premesso, credo si andrà a marcare una differenziazione piuttosto netta tra display e content display, nel senso che il lavoro tradizionale della concessionaria, orientato alla vendita, sarà sempre più focalizzato sulla valorizzazione dei formati impattanti o di operazioni pubblicitarie complesse, mentre a sistemi automatizzati come il real time bidding sarà affidata la gestione delle impression sui formati più standardizzati.

Per quali campagne il real time bidding si dimostra quindi particolarmente performante? A parte il retargeting, che in un certo senso si può considerare molto vicino al real time bidding poiché seleziona l’audience

www.simply.com

per trovare chi ha generato determinate action, non ci sono regole particolari, ma va considerato un fatto: fare “solo” real time bidding, considerando che a monte si è già effettuata una scelta precisa dei profili ricercati, equivale a operare una estrema verticalizzazione della propria visibilità in rete. Ciò ha tanti vantaggi, ma anche un inconveniente: escludere a priori l’utenza che tu non presupponi ti serva. Ma tra le principali caratteristiche del web c’è anche quella di lavorare in maniera molto efficace sulla total audience della rete, magari con prodotti a performance come quelli in Cpc, che spesso si rivelano come i migliori per allargare la propria base clienti ottimizzando l’investimento. La mia opinione è che bisogna sempre trovare il giusto mix tra targetizzazione e visibilità, quindi in un media planning online prevedere accanto al traffico acquisito in Rtb anche una componente in total audience.


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Sono le scelte giuste a fare la differenza Popcorn TV è una multi-piattaforma di “video on demand” in streaming gratuito, con un’ampia offerta di contenuti e notizie: 10 canali verticali, 4000 contenuti video in continuo aggiornamento, un palinsesto dalle molteplici declinazioni, mirate e di perfetta qualità, con library tematiche specifiche per l’intrattenimento del mondo femminile e di altri target dedicati, per attrarre un pubblico sempre più profilato ed esigente. Pianifica la tua comunicazione web guardando al futuro, rivolgiti efficacemente alla variegata natura dei target odierni, scegli Popcorn Tv. Per fare la differenza nella tua visibilità.

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U

n anno di sperimentazioni e di selezione di partner internazionali hanno portato Mamadigital a lanciare, lo scorso settembre, il proprio trading desk per le pianificazioni via Rtb. Una business unit specializzata e formata per gestire al meglio le pianificazioni media dei clienti della new media agency, combinando le capacità di profilazione del Rtb e l’importanza del fattore umano nella valutazione e analisi del mercato del cliente. «Punto di forza di questo servizio - spiega Andrea Rogani, ceo e co-founder di Mamadigital, che abbiamo contattato proprio per illustrarci il servizio nonché il suo punto di vista sulle prospettive di questo mercato - è il Conversion Tale, un software di analytics e pre-bidding che consente di capire la provenienza e le abitudini dei migliori utenti che navigano i siti dei clienti e, quindi, di ricontattarli in operazioni di retargeting o di rintracciare in rete utenti simili, “lookalike”. Il trading desk offre, inoltre, un adeguato supporto ai publisher per entrare nell’ecosiste18

Mamadigital

Il massimo risultato per ogni obiettivo Dallo scorso settembre, l’agenzia di cui è ceo e co-founder Andrea Rogani opera con successo nel mercato del real time bidding grazie a un Trading Desk dedicato. E le case history di successo non mancano

ma dell’Rtb, valorizzandone l’inventory e aumentando i Cpm di vendita».

Andrea

Rogani

Cosa vi ha spinto a puntare, già lo scorso anno, sul real time bidding all’interno della vostra offerta di “Universal Optimization”? È stata una decisione maturata dopo un’attenta analisi dei trend dei mercati esteri. L’efficacia di questa tecnologia è stata da subito evidente tanto che il Rtb ha goduto di una crescita esponenziale fin dall’inizio. A testimonianza di ciò, nel suo ultimo report, pubblicato ad ottobre, l’Idc ha previsto che la spesa a favore di questo settore della display nel 2016 arriverà alla cifra di 13,9 miliardi di dollari. La quota di mercato del real time bidding passerà, quindi, dall’1% nel 2010

all’8% nel 2015, con una crescita del 71% negli Stati Uniti, del 114% nel Regno Unito, del 103% in Francia e del 99% in Germania. E’ per questo che Mamadigital ha investito in un Trading Desk per le pianificazioni in real time: date le previsioni di crescita di questa metodologia di online display negli Stati Uniti come in Europa, abbiamo ritenuto indispensabile avvalerci degli strumenti necessari per includere questo servizio a coronamento della nostra offerta, che mira alla visibilità totale del brand nel web. Quali sono secondo lei i principali plus del real time bidding? Le innovazioni portate dal Rtb sono diverse e considerevoli: innanzitutto la micro segmentazione del mercato, con l’individuazione dell’audience “migliore” grazie a una profilazione particolarmente precisa. Non solo: grazie a questa pianificazione one-to-one, l’acquisto è spinto al massimo della sua efficienza laddove, sulla base dei Kpi, è possibile intervenire ottimizzando le campagne anche in corso d’opera. Grazie alla mole di dati di prima e terza parte, inoltre, le campagne display via real time bidding permettono di compiere utili operazioni di retargeting. Per ultimo, le tempistiche e la flessibi-

lità, dato che il processo di buying avviene attraverso delle piattaforme automatiche e in real time. Quali riscontri avete finora dal mercato? Vista l’efficacia di questa innovativa forma di display, c’è molto interesse da parte delle aziende. In circa un anno e mezzo di lavoro con questa tecnologia, in Mamadigital abbiamo raccolto numerose case history di successo nell’ottica tanto del branding quanto del performance marketing. Grazie all’enorme bacino di utenza messo a disposizione da questa tecnologia, infatti, le campagne via real time bidding permettono di ottenere ottimi risultati non solo dal punto di vista della visibilità, quindi click e impression, ma anche della performance, ossia conversion e Cpa. Che tipo di clienti o campagne possono trarre attualmente il maggior vantaggio dal Rtb, e perché? Il real time bidding è ogget-

tivamente molto più performante della display classica e, come abbiamo detto, è possibile perseguire differenti obiettivi attraverso questa tecnologia. Una pianificazione display via Rtb, intercettando un’audience altamente profilata grazie al lavoro di selezione delle migliori impression acquistate in real time attraverso gli ad exchange o interfacciandosi direttamente con i private exchange di alcuni dei siti che hanno attivato questa modalità, evita qualsiasi spreco di tempo e denaro, permettendo pianificazioni molto efficaci. Se un’azienda mira ad accrescere la propria visibilità online tramite una campagna display, pur non rinunciando alla perfomance, può pensare di integrare al suo media mix il Rtb. Stesso discorso per una campagna search, ottimale dal punto di vista di conversion e Cpa, ma meno efficiente lato branding. Quindi è evidente che qualsiasi azienda può trarre il massimo vantaggio dal real time bidding.



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mobile di Lorenzo Mosciatti

Gli attori del mondo mobile, è noto, hanno a che fare con una barriera piuttosto arcigna: la frammentazione dei sistemi operativi funzionanti sui vari dispositivi, che obbliga allo sviluppo di tante versioni della stessa app, in grado di “girare” sui tantissimi modelli in circolazione. Quello del mondo smartphone e tablet è infatti un panorama molto più variegato e cangiante rispetto, ad esempio, al consolidato duopolio mac-pc del mondo desk/ laptop. La situazione, però, sembra da un certo tempo aver preso una piega ben precisa, con un grande trionfatore: Android. Tre quarti degli smartphone venduti nel mondo nei primi tre mesi dell’anno hanno il sistema operativo di Google, secondo quanto affermano le cifre pubblicate da Gartner. L’istituto fa sapere inoltre che tra gennaio e marzo il settore ha raggiunto i

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Atterraggio sul pianeta Android

multimedia Mammeonline è anche mobile: ecco l’app in collaborazione con Mobvious

Il sito di Mammeonline, il portale interattivo punto di riferimento per le donne italiane, ha scelto il giorno della Festa della Mamma per lanciare l’ultima novità a loro dedicata: un’applicazione mobile compatibile con Android e iOs per accedere al forum in modo semplice e immediato, anche fuori casa. Questo lancio rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di rinnovamento che

il portale ha intrapreso da due anni, basato su un approccio fortemente orientamento alla multimedialità, per rendere più pratica e veloce la fruizione dei contenuti agli oltre 123.000 utenti unici che frequentano il sito ogni mese (dati Audiweb, marzo 2013). La gestione esclusiva dell’app è affidata a Mobvious, spin-off del gruppo Hi-Media, realtà con cui il portale collabora dal 2006.

Campagne Per Reebok RealFlex U-Form+ adv geolocalizzata con Waze e Lumata 210 milioni di pezzi venduti, una cifra vicina a quella dei cellulari “normali” che sono stati 215 milioni. Sul fronte dei modelli, sottolinea il comunicato dell’azienda, Samsung prevale con circa il 30% degli smartphone, seguita da Apple con il 18%. Il settore si avvia a vedere il sorpasso dei cellulari “smart”, che sono in crescita di più del 20% rispetto allo stesso trimestre del 2012, mentre i cellulari salgono appena dello 0,7%. Sul fronte degli smartphone dietro Ap-

Tre quarti degli smartphone venduti nel mondo nei primi tre mesi dell’anno funzionano con il sistema operativo di Google. Un’indicazione chiara anche per marketer e sviluppatori ple e Samsung, che insieme hanno venduto 49 milioni di dispositivi (circa un milione in meno rispetto al 2012), ci sono Lg, che si accaparra quasi il 5% del mercato, e due rampanti produttori cinesi, Huawei e Zte. Sul fronte dei sistemi operativi, nonostante stiano per arrivare nuovi concorrenti, difficilmente si vedranno sconvol-

gimenti della classifica a breve, ha sottolineato Anshul Gupta, analista dell’azienda: «Ci sono due leader chiari nel mercato, e il dominio di Android è impossibile da scalfire. I nuovi sistemi operativi come Tizen, Firefox e Jolla potranno erodere al massimo qualche quota, ma i numeri di Android sono solidi».

Per il lancio della scarpa ultraleggera RealFlex U-Form+, Reebok utilizza un’innovativa campagna di geo-marketing creata da Lumata e veicolata attraverso l’app di social navigation Waze. L’obiettivo è di condurre i clienti in uno dei negozi Intersport coinvolti nell’iniziativa. Reebok per questo prodotto aveva bisogno di una campagna di lancio di grande impatto, capace di condurre i potenziali clienti nei punti vendita (drive-to-store). Questi ambiziosi target sono stati raggiunti da Lumata attraverso una campagna di geo-localizzazione realizzata attraverso Waze, il social Gps per la guida di tutti i giorni che conta oggi in Italia più di due 2,7 milioni di utilizzatori e di cui Lumata è concessionaria esclusiva. I 200 punti vendita Intersport coinvolti nel lancio sono stati inseriti nelle mappe di Waze e vengono visualizzati da tutti gli utenti non appena giungono in prossimità dei negozi, segnalando la possibilità di andare a provare subito il prodotto. La campagna, con il supporto strategico e di pianificazione di Carat, offre una straordinaria vetrina degli strumenti più innovativi offerti oggi dal mobile marketing ai brand.


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mobile

Accordi Affidata a NeoPowerAd la raccolta mobile de IlGiornale.it

IlGiornale.it ha un nuovo partner per le proprie app iPhone e Android. Si tratta di NeoPowerAd - il mobile ad network del Gruppo Neomobile intermediato da Populis Engage con il quale la testata ha raggiunto un accordo in esclusiva per la raccolta pubblicitaria sulle declinazioni mobile.

la pagina dedicata al servizio hire a pro

AppsBuilder Il mondo delle app si apre alle Pmi con Hire a Pro

La piattaforma per la creazione self service di applicazioni mobile, AppsBuilder, ha lanciato Hire a Pro: un servizio semplice, veloce e soprattutto economico, che offre l’opportunità di affidarsi a un designer dedicato alla progettazione grafica della propria app compatibile con i più comuni dispositivi mobili (iOS, Android, Windows 7.5 e 8, BlackBerry 10). Con Hire a Pro, anche le piccole imprese e i liberi professionisti che non hanno risorse tecniche interne possono affidarsi a un designer dedicato per lo sviluppo dell’interfaccia grafica della propria applicazione a costi e tempi davvero ridotti rispetto a quelli solitamen-

21

te necessari per lo sviluppo di un’app personalizzata. Basta seguire le indicazioni sul sito dedicato (www.apps-builder.com/ it/hireapro). «Ad oggi, grazie alla nostra piattaforma, abbiamo aiutato oltre 500 mila utenti a creare le proprie applicazioni, a un ritmo di oltre 8.000 al mese - spiega Daniele Pelleri, co-fondatore di AppsBuilder -. Ascoltando i feedback dei clienti, è stato per noi naturale pensare all’aggiunta di un servizio professionale di supporto allo sviluppo delle applicazioni», che in questo modo sono altamente personalizzate. E tutto questo al costo di un servizio online, che certamente non guasta.

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28 2013

Maggio

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371mln -18,9%

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media

S

i ferma a poco meno di 1,6 miliardi di euro il valore del mercato pubblicitario nel primo trimestre 2013, considerando il perimetro dei mezzi e delle tipologie di advertising rilevate da Nielsen. Rispetto allo stesso periodo del 2012, mancano all’appello 371 milioni di euro, per una variazione complessiva in negativo del 18,9%. Il calo è distribuito in maniera abbastanza omogenea. Tutti i principali media registrano perdite comprese tra il -20% e il -30%, ad eccezione dell’outdoor, in attivo dell’8,4%, e di internet, che segna però una crescita modesta, +2,1%. Anche per quanto riguarda i settori merceologici il calo è trasversale. Le aziende dei primi 5 comparti (alimentari, automobili, tlc, farmaceutici/sanitari e media/editoria) hanno ridotto i budget in maniera rilevante, con tagli che vanno dal -15% al -30%. I risultati del primo trimestre - spiega Nielsen sono frutto della congiuntura economica molto critica, ma anche dell’incertezza politica pre e post elettorale 22

stampa

Flessione democratica che ha caratterizzato l’Italia. Difficile prevedere un’inversione di tendenza almeno nella prima metà dell’anno. Nel medio termine, se a livello europeo e nazionale dovessero essere adottate misure di sostegno alla crescita economica (allentamento dei vincoli di stabilità, erogazione dei crediti della pubblica amministrazione verso le imprese, alleggerimento o differimento del carico fiscale, per citare i temi più ricorrenti), è ragionevole sperare in una boccata d’ossigeno per i consumi e quindi in un leg-

Nielsen rileva un calo del 18,9% del mercato pubblicitario italiano nel primo trimestre di quest’anno e i principali gruppi editoriali confermano il trend, continuando a soffrire la pesante contrazione degli investimenti in adv gero miglioramento della situazione del mercato pubblicitario nell’ultimo trimestre dell’anno. I principali gruppi editoriali Il quadro delineato da Nielsen trova conferma nei dati di bilancio pubblicati in questi giorni dai principali gruppi editoriali. Nel primo trimestre dell’anno i ricavi pubblicitari di Mediaset

sono scesi del 19,4%, soffrendo ulteriormente della fase recessiva e della contrazione degli investimenti iniziata l’anno scorso. In questo contesto, la raccolta pubblicitaria complessiva di Publitalia ‘80 e Digitalia ‘08 è stata di 501,8 milioni contro i 622,7 del primo trimestre dell’anno precedente, in linea con l’andamento del mercato pubblicitario televisivo registrato dai dati

Nielsen del trimestre. Le proiezioni sul periodo aprile-giugno vedono andamenti in linea con il primo trimestre ad aprile e qualche segnale positivo nei due mesi successivi: «Riteniamo che la raccolta pubblicitaria a maggio e giugno in Italia sarà ancora negativa, anche se in modo più attenuato rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, registrando un calo ancora elevato, ma

E’ la cifra, in euro, lasciata sul campo dalla spesa pubblicitaria nel primo trimestre di quest’anno

In termini percentuali, rispetto al primo trimestre del 2012, il mercato dell’adv registra questo decremento

a sola una cifra», quindi al di sotto del 10%. Lo afferma il managing director di Publitalia, Luigi Colombo, rispondendo agli analisti finanziari durante la conference call di spiegazione dei dati economici. Per quanto riguarda il secondo semestre, «l’andamento del mercato ci ha consigliato di posporre a quel periodo alcuni investimenti, che saranno realizzati a partire da giugno» aggiunge il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani. Per la seconda parte dell’anno non c’è visibilità se non un rimbalzo positivo tecnico rispetto all’ultima parte del 2012. Tutto dipende dalla ripresa dei consumi, ma comunque Mediaset (e Publitalia) possono contare su un mercato più equilibrato dall’assenza di grossi eventi sportivi che l’anno scorso hanno favorito la concorrenza. Guardando al futuro, in Italia, il Gruppo rimane focalizzato nell’implementazione del previsto piano triennale (2012-2014) di riduzione della spesa. Il risultato conseguito nel 2012 e nel primo trimestre del

2013 fanno ben sperare di raggiungere l’annunciata riduzione strutturale in anticipo sulla tabella di marcia triennale. Sebbene in un contesto difficile, anche nel 2013 l’attenzione del Gruppo rimane centrata sul consolidamento delle quote nei rispettivi mercati pubblicitari, sulla generazione di cassa e sulla profittabilità nel medio periodo. Anche Mondadori Pubblicità ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi per 29,9 milioni contro i 42,2 milioni generati nel 2012. Le prospettive per i mesi futuri non sono favorevoli e l’azienda punta quindi al recupero di redditività nonché al taglio dei costi, previsti in aumento di 100 milioni di euro entro il 2015. Nell’area periodici Italia si è ridotto il perimetro di riferimento, dopo la chiusura di Economy, la trasformazione di Flair in allegato e la sua diversa periodicità, e le modifiche alle uscite dei televisivi. Un’ulteriore razionalizzazione riguarda la chiusura di quattro testate e dell’unità dedicata ai programmi


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media tv, mentre sono già stati avviati rilanci e rafforzamenti di testate core. La pubblicità in Francia perde il 16,1%; al netto di cambi merce e uscite diverse, il dato si colloca a -10,3%. L’area digitale registra di contro segnali positivi, a cominciare dalla raccolta dei siti dei periodici cresciuta del 10,4%. La concessionaria Mediamond chiude il periodo con una crescita complessiva del 38%. Sul fronte radiofonico, invece, i dati tornano negativi. R101 ha perso il 18,8% dei ricavi pubblicitari nel periodo, passando da 3,2 milioni a 2,6 milioni di euro di raccolta. Sempre nel primo trimestre, Rcs MediaGroup ha conseguito ricavi netti consolidati pari a 285,3 milioni di euro rispetto ai 343,2 milioni nel primo trimestre 2012: la variazione di 57,9 milioni è attribuibile principalmente al calo dei ricavi pubblicitari e diffusionali. I ricavi da attività digitali sono in crescita dell’11% rispetto al pari periodo 2012, raggiungendo i 34 milioni di euro. I ricavi pubblicitari sono pari a 108,1 milioni (-23,9% sui 23

20/30 8,4 % +

e’ il range in cui si colloca la perdita registrata da tutti i principali media nel primo trimestre 2013

142,1 milioni nel primo trimestre 2012), principalmente per gli andamenti delle aree Quotidiani Spagna, Quotidiani Italia e Periodici, fortemente penalizzate dal trend dei mercati sul mezzo stampa. I ricavi pubblicitari del Gruppo, in relazione alle dinamiche macroeconomiche e nonostante l’andamento nell’insieme positivo della raccolta pubblicitaria online, risulteranno nel loro complesso in contrazione anche per il 2013. Il Gruppo L’Espresso, a sua volta, ha archiviato il primo trimestre con ricavi pubblicitari pari a 101,2 milioni (16,3%). In particolare, la stampa registra il calo più significativo (-24,2%), insieme alle radio (-18,2%), mentre è positiva la raccolta su internet (+7%). “Tutte le aree di attività tradizionale risultano in flessione - precisa una nota del Gruppo - a causa del generalizzato decremento dei ricavi pubblicitari; tuttavia, l’attività che più ne risente è quella della stampa nazionale (la Repubblica e i periodici), mentre i quotidiani locali mostrano una maggiore

%

searCh & sOCIal MedIa MarKetIng

nel quadro del mercato adv nazionale, fanno eccezione nel primo trimestre l’outdoor e internet (+2,1%)

tenuta. Migliora il risultato della divisione digitale”. Per quanto riguarda il 2013, “la prospettiva resta molto incerta a causa del quadro recessivo che influenza fortemente gli investimenti pubblicitari. Il calo registrato sul primo bimestre del 2013 potrebbe ragionevolmente attenuarsi in corso d’anno - si legge ancora nella nota - tenuto conto della progressiva contrazione già subita nel 2012; non può tuttavia escludersi, alla luce del contesto economico attuale, che il gap dei primi mesi del 2013 sul corrispondente periodo del 2012 possa essere confermato per tutto l’esercizio”. Infine, non si discosta dai concorrenti l’andamento di Gruppo 24 Ore, che ha risentito di un calo dell’adv del 17,4%, pari a 7,5 milioni, rispetto allo stesso periodo del 2012. La raccolta pubblicitaria della concessionaria System è in flessione del 16,6%, in linea con il trend del mercato (-16,5%). Decremento più contenuto per la raccolta di Radio 24, pari a -12,1%, mentre quella internet è a +6,8%. <

6-7-8 novemBre 2013

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scenario

La tendenza del “porta il tuo device” nasce da esigenze specifiche e potrebbe rivelarsi una vera svolta

Bring Your Own Device Secondo una recente ricerca di The Innovation Group, oltre metà delle aziende italiane autorizza l’utilizzo dei device mobili personali. Il permesso è oggi accordato a percentuali basse di dipendenti dell’azienda (manager e professional per lo più), in media intorno al 7% sul totale della forza lavoro, ma in previsione crescerà di molto, in quanto le aziende cominciano a valutarne gli effetti positivi sulla produttività e soddisfazione del personale

I

n sempre più aziende italiane si sta diffondendo la tendenza del Bring Your Own Device, letteralmente “porta il tuo device”. Secondo i risultati della ricerca “Quali Strategie per il Byod?” condotta da The Innovation Group, effettuata in gennaio 2013 su un panel di 70 aziende italiane, gli investimenti in soluzioni e servizi per la mobility sono in crescita e le scelte per abilitare la mobility, dal controllo degli accessi tramite Vpn (Virtual Private Network) a reti wifi interne, a password e altre misure specifiche di sicurezza, si stanno facendo ampiamente strada. Il tutto in previsione potrebbe essere esteso anche ai device personali. Secondo l’indagine del24

la società di consulenza, l’82% delle aziende permette già o prevede il Byod. Per il 70% delle aziende il Byod comporterà in futuro una crescita del numero dei loro mobile workers. Per un 29% di queste, la crescita sarà considerevole. Ad oggi l’utilizzo del device mobile personali è permesso a percentuali basse di dipendenti dell’azienda (manager e professional per lo più), in media intorno al 7% sul totale della forza lavoro. Attività specifiche per il Byod sono svolte solo in una minoranza dei casi: la stesura di policy formali e comunicazioni agli utenti nel 29% dei casi, il controllo del device personale da parte dell’It aziendale nel 36% dei casi. Il 40% delle aziende di-

82%

e’ la quota delle società che, secondo l’indagine, permette o già prevede il byod da parte del proprio personale

70%

è la percentuale delle aziende secondo cui il Byod comporterà una crescita del numero di mobile workers

40%

il numero rappresenta le aziende che dichiarano di realizzare app pensate anche per device personali

chiara di realizzare app aziendali pensate anche per device mobile personali. Si tratta di un segnale importante, che sta a indicare che in molti casi il Byod comincia a far parte in modo integrale nella strategia di mobility complessiva dell’azienda. Solo un terzo delle aziende considera il Byod come un’opportunità per ridurre i costi della mobility, che pure tendono a crescere per tutte le aziende contattate. Le imprese devono, quindi, maturare maggiore consapevolezza su quale può essere un utile contributo del Byod se allineato con i bisogni effettivi della singola realtà. Ma da dove nasce il trend che vede sempre più spesso le persone utilizzare propri device personali come smartphone e tablet sul posto di lavoro? La domanda nasce dal basso, dagli individui, che vogliono poter accedere a dati e applicazioni aziendali, principalmente alla posta elettronica, usando telefoni e tablet personali. Questo perché i con-

fini tra tempi e luoghi per il lavoro e per la vita personale sono sempre meno definiti, tendono a sovrapporsi e a confondersi. Inoltre, è sempre più comune l’acquisto d’impulso dell’ultimo smartphone o tablet uscito sul mercato (con prestazioni, usabilità, condizioni contrattuali favorevoli) un trend che mette in crisi tempi e modalità di acquisto tipiche delle aziende, per cui il device personale risulta essere molto più appealing rispetto a quello fornito dall’azienda. Indirettamente, però, il Byod può determinare impatti positivi anche per le stesse aziende. La facilità con cui questi sistemi permettono ai lavoratori di essere in collegamento costante con clienti e colleghi, l’usabilità delle applicazioni, la possibilità di essere sempre aggiornati e operativi aumenta di ordini di grandezza la produttività sul lavoro. Dal punto di vista delle aziende, non va sottovalutata, soprattutto in un momento economico come quello attuale, la possibilità per le imprese di evitare il costo non indifferente di avere il proprio personale, o una parte di esso (i manager, i quadri), operativo in mobilità o al di fuori dell’orario d’ufficio.



ultima

scanner creatività ai raggi x

L’e-commerce offre una stampella ai consumi effettuali con carta di credito. Per l’anno in corso, l’Osservatorio Cartasi prevede una crescita dello 0,8% (-1% se si escludono gli acquisti sul web). Nel 2014 è atteso un +2,4%, ma senza l’e-commerce la stima cala a +0,8%.

Chez Bonbon

L’economia italiana è in profondo rosso: nel primo trimestre dell’anno il Pil ha subito una contrazione tendenziale dello 0,5%, segnando il record del settimo calo consecutivo. Si tratta infatti della peggior striscia negativa dall’inizio delle serie storiche, nel 1990.

up&DOWN

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Store manager, visual merchandiser, sales assistant, specialisti di e-commerce. Sono solo alcune delle figure ricercate nel settore retail, dove si prevedono oltre 1.300 assunzioni. Nonostante la crisi, le imprese continuano quindi a investire nel punto vendita. Sia esso reale o virtuale.

Un segreto per un cioccolatino! Conviene sempre portarsi dietro qualche cioccolatino... Soprattutto se si hanno segreti da nascondere. Come nel caso di una sposa in procinto di mandare a monte il proprio matrimonio colta in flagrante da una “innocente” damigella. E’ quanto suggerisce il claim di questa adv, realizzata da Heads Propaganda per il brand Chez Bonbon. Un suggerimento da tenere a mente qualora ci si trovasse di fronte alla necessità di “mettere a tacere” qualcuno. Agenzia: Heads Propaganda, Brazil Direttore creativo: Flávio Medeiros Copywriter: Gabriel Lepesteur Art Director: Fernando Maciel Account Supervisor: Letícia Machado Account Manager: Flávia Cotrim Art Buyer: Vanessa Arruda

libri

&Management

Antonio Caro

Comprendere la pubblicità Frutto della caparbietà e di un lavoro scrupoloso di Antonio Caro, il libro “Comprendere la pubblicità” rappresenta un’importante testo per la comprensione di un fenomeno del quale lo stesso autore è stato protagonista come professionista e come docente. La proposta di Caro è audace, intellettualmente robusta, autorevolmente critica, non priva di accenti ironici. Inoltre si discosta dalle consuete prospettive di studio del fenomeno pubblicitario. In effetti, Caro lancia così tante idee innovative che, così condensate, è possibile considerare come una nuova teoria della pubblicità. In molti considerano già il testo indispensabile per chiunque voglia immergersi nella realtà pubblicitaria in modo serio e approfondito, un punto di riferimento ricco di idee nuove che si allontanano diametralmente dalla letteratura esistente.

<Franco Angeli <208 pagine; 26,00 euro

26

SPAZIO A... TechCrunch 26 - 27 settembre, Roma @ MAXXI

Una seconda edizione

all’insegna del

(RE) Design Dopo il successo della prima edizione, che è stata caratterizzata dalla partecipazione di 1.400 persone, 55 speaker di fama internazionale e 55 startup italiane, Populis e TechCrunch annunciano un nuovo appuntamento con TechCrunch Italy, il più grande evento italiano dedicato al digitale e alle startup. L’edizione 2013, che si preannuncia ancora più imponente, si terrà a Roma il 26 e 27 settembre ospitata dal MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il palinsesto preannunciato delinea una due giorni di startup showcase, incontri, pitch, keynote e conferenze con alcune tra le voci più influenti al mondo nell’universo dell’innovazione digitale. Anche quest’anno founder, venture capitalist, giornalisti ed esperti di tecnologia da ogni parte del pianeta si riuniranno in un’imperdibile opportunità di networking: tra i primi nomi svelati, Renaud Visage, co-founder di Eventbrite, Damien Patton, founder di Banjo e John Underkoffler, founder di Oblong Technologies e ideatore dell’interfaccia del film Minority Report, insieme a molte altre testimonianze straordinarie. (RE) Design sarà il tema che guiderà l’edizione e fa riferimento a un elemento chiave nella ridefinizione del settore tech/digital. Per info e aggiornamenti: www.techcrunch-italy.com


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