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visioni / lucia fava

Tre imperativi categorici per fare titolo più efficaci

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ANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014

Quanti capelli vi siete strappati per scrivere un titolo accattivante per il prossimo articolo del vostro blog? In mol­ ti casi si fa senz’altro più fatica a compor­ re un titolo che a scrivere un post intero...

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La trasformazione in atto secondo le concessionarie

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Il caso GoogleNews in versione Schwab

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Le notizie come insegna askanews

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La sfida lanciata da Poligrafici editoriale

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Agenda Digitale, tre parole d’ordine

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L’economia funziona anche “on demand”


Comunicate Responsivamente

Il nuovo Panorama.it è stato progettato in ottica responsive, capace di adattarsi a qualsiasi device. Ăˆ una filosofia che sta alla base del progetto di restyling. Allo stesso modo può essere pensata la comunicazione di oggi: nativamente capace di parlare la lingua di tutti i media.


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COVER STORY Una panoramica sul settore in un quadro economico sempre debole, anche se il digitale assicura crescite ormai sconosciute al resto degli operatori impegnati sui campi tradizionali di Sebastiano Zeri

Le dinamiche della pianificazione online cambiano di continuo, senza dare tregua al mercato

Trasformazione in atto:

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la risposta delle concessionarie

Si dice che i numeri non mentono. E in questo senso gli ultimi dati Fcp Assointernet disponibili, relativi al periodo gennaio-settembre 2014, danno indicazioni molto chiare sullo scenario attuale della raccolta pubblicitaria online in Italia: circa 309 milioni di euro arrivano dal web (-1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), 16,7 milioni da mobile (+21,3%), 1,2 da tablet (-2,9%), 1,3 da smart tv e console (+16,6%). Quindi, è ancora il web a rappresentare la fetta più importante della raccolta, seppure con una lieve flessione; mentre i numeri del mobile cominciano a farsi interessanti. Nel complesso, in un panorama ancora non facile per l’advertising italiano, le concessionarie online sembrano godere di buona salute. Come conferma Constantijn Vereecken, managing director di WebAds: «AnANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014


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COVER STORY

che quest’anno è stato positivo, con una significativa crescita del fatturato rispetto all’anno precedente. E abbiamo visto e sperimentato che il programmatic buying è stato un fattore importante per questa evoluzione». «Per il 2014 prevediamo una chiusura a due cifre - gli fa eco Alberto Gugliada, ceo di tg|adv -. Nel complesso, tra il nostro pubblico abbiamo evidenziato una significativa crescita nei prodotti a target femminile, ma anche le news e il meteo evidenziano ottimi risultati». L’offerta sull’online, dunque, è in continua trasformazione. «Il nostro focus è come sempre incentrato sulla massima qualità sia nei prodotti che nei servizi offerti - spiega ancora Vereecken -. Lavoriamo quotidianamente su progetti speciali, con molteplici richieste da editori che hanno la capacità di implementare questo tipo di campagne. Ci sono siti social come LinkedIn, davvero perfetti per progetti speciali di comunicazione che trattiamo con diversi segmenti industriali. E per un target femminile di teenager abbiamo sfruttato Stardoll, collaborando molto bene con brand del fashion e dell’industria cinematografica; mentre per LinkedIn, ovviamente, abbia-

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l’appeal dei siti social per molti segmenti industriali

ci sono siti social come LinkedIn davvero perfetti per progetti speciali di comunicazione, soprattutto in ambito b2b e nel settore automobilistico, che vengono trattati quando occorre lavorare per determinati segmenti industriali

alberto gugliada mo avuto molti brand B2B e dell’industria automobilistica». Servizi e qualità restano un punto chiave anche nella filosofia di Gugliada: «La nostra strategia è di lavorare su servizi di alto livello con il concetto della digitai total audience, quindi su tutti i device, con campagne multiscreen. Questo consente di incrementare il fatturato. Abbiamo, inoltre, realizzato molti

progetti editoriali speciali, spesso arrivando a proporre qualcosa di molto completo e complesso rispetto, ad esempio, a un blog verticale. Inoltre, abbiamo lavorato molto sul concetto di mobile, che è uno degli screen del digital e deve essere parte integrante dell’offerta. In generale, credo molto nella convergenza di un brand editoriale usufruito da più screen».

andrea santagata

Gli scenari del futuro La trasformazione del digitale, come detto, sta coinvolgendo diversi aspetti, a partire dalla tecnologia: «Negli ultimi dodici mesi l’introduzione di nuove tecnologie rappresenta un trend importante - aggiunge Vereecken -. Dal momento che da sempre WebAds ha adattato la propria organizzazione, penso all’offerta, in risposta ai mutamenti lato clienti, consideriamo i mutamenti come un’opportunità e non come minacce». I cambiamenti, rapidi, influenzeranno anche il sistema di remunerazione: «Solo guardando alle inventory che sono disponibili oggi è immediatamente visibile la differenza rispetto a una decina di anni fa. Basta pensare all’influenza dei social media, all’introduzione di nuove tecnologie, all’utilizzo dei dati. Tutto ciò impatta sul modello di revenue - evidenzia il ceo di Webads -. Modelli di attribution sono, per esem-

luca lani pio, già utilizzati proprio in risposta a questi cambiamenti, insieme ad altri che contribuiscono a modificare la remunerazione». Ma più che il sistema di remunerazione, secondo Gugliada, a cambiare a breve sarà soprattutto l’organizzazione delle concessionarie: «In vista del maggiore sviluppo del real time bidding, ci sarà una parte di accounting e di vendita più specialistica, affiancata a una parte più consulenziale, legata alla valorizzazione dei brand editoriali, quindi due dipartimenti commerciali separati. Noi ci stiamo già organizzando a questo proposito». Tutto questo mentre editori e marketer testano il potenziale dei big data e Google dichiara che oltre la metà delle impression erogate non vengono effettivamente viste. Anche

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daniele morena

COVER STORY e terze parti e allo studio dei modelli di navigazione dei nostri lettori, abbiamo segmentato la nostra utenza incrociando caratteristiche socio-demo e interessi. Parallelamente abbiamo lavorato all’ottimizzazione dei tempi di aggiornamento, al riposizionamento dei formati in pagina e alla gestione asincrona dell’erogazione pubblicitaria. Il risultato è stato un incremento sostanziale delle “viewable” impression. E oggi ADViewable vuol dire ipertargettizzazione e qualità dell’impression, binomio che sintetizza la nostra strategia per il 2015». «Ogni marketer ha l’obiettivo di colpire il proprio target con efficacia e senza dispersione – afferma,invece, Carlo Pasquazi, direttore Digital Advertising di Sport Network -. ADViewable è la

un’altra concessionaria di spicco come Sport Network offre la sua risposta agli interrogativi di mercato e lancia ADViewable. L’innovativa soluzione pubblicitaria, basata sul data profiling, minimizza la dispersione sul target e garantisce l’acquisto di sole “viewable impression” (50% dei pixel on screen per almeno un secondo), massimizzando l’efficacia della campagna. «ADViewable è il frutto degli ultimi mesi di lavoro - racconta Daniele Morena, head of Strategy & Operations in Sport Network - durante i quali ci siamo focalizzati sulla profilazione della nostra audience e sulla viewability dei nostri formati. Grazie alla combinazione di dati di prima Constantijn

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Vereecken

nostra risposta e rappresenta l’idea di qualità e tecnologia che Sport Network vuole offrire al mercato. ADViewable è anche trasparenza e misurabilità, grazie a Online Campaign Ratings, soluzione powered by Nielsen, che consente di verificare se la campagna pianificata è riuscita a raggiungere il target obiettivo, misurando impression, copertura, frequenza e grp. Siamo molto soddisfatti - conclude Pasquazi - di avere avuto Nissan come partner per il lancio e felici di aver potuto condividere con il cliente gli ottimi risultati di campagna». «La rapidità di cambiamento della fruizione media alla quale stiamo assistendo costringe tutti gli investitori a una maniacale attenzione ai dati numerici, con l’obiettivo non solo di comprendere i trend del mercato, ma anche, per quanto possibile, di anticiparli. In questo senso è un piacere poter constatare che la necessità di fornire un sistema di misurazione chiaro ed efficace delle campagne di comunicazione sul web, sia avvertita anche da player importanti come Sport Network», commenta Silvia Sgnaolin, re-

sponsabile media & advertising di Nissan Italia. Chi fa da se fa per tre Ed è in questo quadro che Citynews, il network d’informazione partecipativa fondato nel 2010 da Luca Lani e Fernando Diana, che oggi conta quaranta giornali locali online e la testata nazionale Today. it, ha deciso di fare da sè per la raccolta pubblicitaria. Dopo due anni di collaborazione con .Fox Networks, la concessionaria online di Fox International Channels, Citynews sta mettendo in piedi una sua forza vendita interna che ha come centri operativi Roma e Milano. Il team Citynews dedicato alla raccolta nazionale, coordinato da Lani, è da pochi giorni operativo nella nuova sede milanese di viale Tunisia 50. Del team fanno parte Fabiola Di Giuseppe, ex di Dada, Rcs Pubblicità e Fox International, nominata responsabile centri media; Pietro Santacatterina, da due anni sales account manager di Citynews, che ora seguirà le agenzie ed alcuni clienti su Roma; Franco Gilardi, ex Sipra AdSolutions, e Gruppo Maggioli, che gestirà in Citynews i clienti chiave dell’area nord; Ivano Zappa, da quattro anni sales area manager in Lombar-

carlo pasquazi dia di Citynews, pronto a gestire altri clienti chiave dell’area nord; Antonella Turchetto, proveniente da Mediamond, che seguirà le agenzie area nord; Renato Gallotta, impegnato su clienti e agenzie nell’area Roma; mentre Stefania Fumagalli si occuperà del sales support a clienti e le agenzie. Infine, sono in arrivo altre due figure con particolari esperienze nelle iniziative speciali. Una nuova presenza commerciale di rilievo, quindi, in un ambito sem-

silvia sgnaolin

pre molto competitivo e che proprio nel corso di quest’anno ha visto la nascita di parecchie realtà di prim’ordine. Come Gold 5, la concessionaria pubblicitaria di video display advertising messa in piedi lo scorso luglio da A. Manzonì & C, Banzai Media, Italiaonline, Mediamond e Rcs Media Group. A metà ottobre è stata presentata la squadra di manager, con Andrea Santagata amministratore delegato, Bernardo Notarangelo responsabile operativo, Andrea Cugnasca responsabile commerciale e Federico Besnate responsabile marketing. Poi alla fine di ottobre ha preso ufficialmente il via anche la commercializzazione dell’offerta, che si propone come efficace alternativa italiana rispetto alle attuali soluzioni presenti sul mercato. I prodotti della concessiona-

ria sono basati su Video Masthead e Video Box, due formati di alto impatto, pianificabili nel contesto di contenuti editoriali premium dell’eccellenza digitale italiana. L’offerta di Gold 5 annovera brand come Corriere della Sera, Repubblica, i portali Libero e Virgilio, Tgcom24, GialloZafferano, Studenti, Donna Moderna, L’Espresso, La Gazzetta dello Sport. Grazie alla ricchezza dei prodotti, Gold 5 può offrire agli investitori pubblicitari un’ampia copertura nel panorama digitale italiano, contando su una reach dell’89% sul totale web su base mensile: ben 25 milioni di italiani. Ma quali sono i primi riscontri? «Abbiamo fatto un giro di presentazioni con i centri media e con i primissimi clienti - sintetizza Santagata e ora stiamo aspettando i primi feedback e la partenza delle prime campagne. Le reazioni sono state buone, ma dobbiamo considerare che entriamo in corsa su un anno ormai verso la chiusura, i budget sono già stanziati. Inoltre, i primi mesi dell’anno sono sempre un po’ più deboli. Per capire veramente le reazioni del mercato e fare le prime previsioni occorre aspettare marzo.

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MARKET PLACE

parla l’europarlamentare che ha proposto all’assemblea di Strasburgo la risoluzione oggetto della contesa

Il caso GoogleNews non si spegne, l’atto d’accusa di Andreas Schwab Nel mirino c’è sempre “Big G”: le indagini dell’antitrust europeo sul colosso di Mountain View vanno avanti da anni, ma senza arrivare a conclusioni. E parte dell’opinione pubblica vorrebbe più incisività di Davide De Vecchi

La risposta è chiara: «Mi chiede se il black out di GoogleNews in Spagna è un ricatto? Dico che è la reazione di un’azienda: non deve sorprendere. Però in ballo ci sono interessi pubblici: dobbiamo fare in modo che in Europa vengano tutelate non solo le aziende, piccole o grandi, ma anche chi produce contenuti». Parola di Andreas Schwab. Per alcuni è l’uomo che all’interno del Parlamento Europeo spinge per spaccare Google in due, come una mela: il motore di ricerca in una fetta, i servizi commerciali nell’altra. Per altri, soprattutto americani, è il principale alfiere europeo del

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conflitto d’interessi. Se, invece, fosse per lui, Schwab strapperebbe tutti e due questi ritratti. Il compagno di partito di Angela Merkel esce dall’invisibilità mediatica a cui spesso è condannata la vita dell’europarlamentare il giorno in cui, con una pattuglia di colleghi, propone a Strasburgo la risoluzione che fa rischiare al gigante del web il “break-up”, ovvero lo “spezzatino”. Vuole che a Bruxelles il messaggio arrivi chiaro: l’indagine dell’antitrust europeo su Google va avanti da anni e non arriva a conclusioni, bisogna essere incisivi. E’ il Parlamento che lo chiede: e infatti, la risoluzione che porta la sua firma viene approvata. Lui finisce nell’occhio del ciclone: la cosa lo indigna e fa in modo di non nasconderlo. Il cristianodemocratico che trova sempre risposte pacate e misurate, in questo caso si infervora: «Il Parlamento ha sostenuto la mia proposta in modo chiaro. Dietro le quinte, però, c’è chi ha giocato sporco: una campagna mediatica statunitense mi accusa di conflitto d’interesse. Dicono che un collega di uno studio legale ha assistito l’editore Axel Springer. Tutte bugie». E’ questa la versione di Schwab. Ma dove vuole arrivare l’uomo vicino ad Angela

jean-claude juncker

andreas schwab Merkel? «L’esecutivo europeo ha messo in agenda il mercato unico digitale. Jean-Claude Juncker, sin dalla campagna elettorale, è stato chiaro su questo punto. E allora Strasburgo non può stare con le mani in mano, dobbiamo preparare il campo perché in quel mercato la competizione sia equa. Uno degli aspetti è quello dei motori di ricerca. La proposta non dice di “spaccare” Google, dice di considerare tutte le opzioni e gli strumenti in mano alla Commissione. Il fatto è che solo se si può concorrere equamente, la

parola digitale si traduce in innovazione e crescita». Dall’indagine antitrust al diritto all’oblio, passando per la questione della protezione dei dati, le battaglie europee - e in particolare quelle che coinvolgono Google - sono tante. C’è un nuovo protagonismo targato Ue? Schwab non si sbilancia, dice che tutte queste partite sono aperte da anni, ormai. Ma è il fatto che l’Unione stia concordando con gli Stati Uniti un trattato di libero scambio a far sì che Bruxelles e Strasburgo spingano il piede sull’acceleratore? «Dobbiamo pensare al mercato digitale europeo come a un mercato aperto, ma allora anche agli americani conviene che in quel mercato si giochi alla pari. E’ così, che chi ha idee buone e innovative può trovare spazio. La Commissione e il Parlamento sono convinti che le regole europee possano rafforzare la posizione del consumatore nell’era digitale».

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MARKET PLACE il web che si rinnova

Club Med, online una home page da specialista

di Marianna Marcovich

Italiaonline: c’è una nuova release dedicata al servizio di email

Cambia la veste grafica della webmail di Libero

Tra le principali caratteristiche, una più funzionale organizzazione dei messaggi in ingresso, per rendere ancora più semplice l’utilizzo di Pietro Castagna

Italiaonline ha presentato la nuova veste grafica della webmail di Libero, il servizio di posta elettronica leader in Italia, con circa 11 milioni di caselle attive. Tra le principali caratteristiche della nuova release, una più funzionale organizzazione dei messaggi in ingresso, al fine di semplificare l’utilizzo della propria casella di posta. A cominciare da un nuovo filtro automatico, che smista i messaggi in arrivo separando le mail di contenuto commerciale - visualizzate in “Offerte” - dai messaggi personali che continuano ad essere visualizzati in “Posta in arrivo”. Con la nuova webmail di Libero ci sarà la possibilità da parte degli inserzionisti di essere ancora più visibili grazie ad un layer dedicato e graficamente posi-

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zionato ad hoc in cima alla lista delle mail ricevute sia in “Posta in arrivo” che in “Offerte”. Inoltre, attraverso la funzione integrata “Organizza”, l’utente può segnalare in qualsiasi momento gli indirizzi di posta elettronica che desidera visualizzare all’interno delle Offerte o viceversa. Un’altra interessante novità è rappresentata dalla nuova offerta di posta premium Libero Mail Plus 1 TB che, a soli 29,99 euro, Iva inclusa, offre 1 Terabyte di spazio sulla propria mail. Infine, la Libero Mail garantisce elevati livelli di sicurezza con il sistema di password sicura recentemente attivato: completamente gratuito, il sistema di doppia autenticazione protegge dagli accessi non autorizzati poiché, senza i codici di verifica inviati all’utente via cellulare, nessuno può introdursi nella mail.

Club Med, specialista mondiale nel settore del turismo di alta gamma, ha annunciato il lancio della sua nuova homepage. L’implementazione è volta a soddisfare le nuove esigenze degli utenti e migliorare l’esperienza vivibile online. Il restyling si è focalizzato sulla homepage, ma ha toccato tutto il sito a livello generale. In particolare, ha interessato le pagine Resort semplificandone la navigazione, in più le novità grafiche introdotte hanno seguito la differenziazione di prodotto riservando una grafica ad hoc per i resort top di gamma. La nuova homepage offre un accesso semplice alle informazioni sia per i nuovi clienti sia per gli affezionati. La struttura della pagina permette agli utenti di scegliere tra una navigazione per temi o una ricerca intuitiva. Grazie alle icone e a un campo testuale, il motore di ricerca permette un accesso facile ed immediato ai Resort. Redesign firmato Altima°. ANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014

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MARKET PLACE

twitter era seconda l’anno scorso: è uscita dalla “top 50”

Glassdoor ha reso ufficiale l’“Employees Choice Award”

Il posto dove si sta meglio? Ma Google, naturalmente

La classifica delle companies dove si lavora al top viene stilata dal sito web americano attraverso il giudizio degli stessi addetti di Sebastiano zeri

Google stavolta è la migliore azienda in cui lavorare. Almeno secondo la classifica 2015 stilata annualmente da Glassdoor, sito web americano dove i lavoratori possono recensire anonimamente il gruppo per cui lavorano e i relativi dirigenti. Per il colosso internet californiano di Mountain View, che ha strappato la vetta alla società di consulenza Bain & Company, si tratta di una prima volta. Ma Google famosa per i suoi generosi benefit, stipendi quasi irraggiungibili e un campus invidiabile - è una delle sole cinque aziende che sono risultate vincitrici dal 2009, quando Glassdoor ha lanciato l’Employees Choice Award. Le altre sono Bain

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& Company (al secondo posto quest’anno), Chevron (al sesto), Qualcomm (al 14°) e Apple (al 22°). Nella top five di quest’anno figurano, in ordine, Bain, Nestlé Purina Petcare (divisione di St. Louis, Missouri, della svizzera Nestlé, che pro-

duce cibo per animali), f5networks (offre soluzioni di rete) e Boston Consulting Group (società di consulenza). Sono invece tredici i nuovi arrivati: oltre alla stessa F5networks ci sono, per esempio, il produttore di impianti di audio di alta gamma Bose (46° posto) e il canale sportivo Espn (al 48° gradino). Da notare che molti gruppi della Silicon Valley hanno perso quota. E’ il caso di Facebook, sceso di otto gradini, arrivando al 13° posto. Solo nel 2011 il social network era arrivato primo. E Twitter, l’anno scorso al secondo posto, addirittura non far parte della “top50”.

“BIg G” ha strappato la vetta della classifica a Bain & compny ANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014


Come si crea la pubblicità intelligente.

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REAL TIME BIDDING

Rocket Fuel in 4 passaggi.

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CROSS-CHANNEL

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REAL RESULTS


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MARKET PLACE

di Luca Anelli

La società si avvia a chiudere il sipario su un’annata dedicata a rafforzare la gamma di strumenti proprietari finalizzati a monitorare, analizzare e gestire le conversazioni e le interazioni. e il bello deve ancora venire: progetti e obiettivi della sigla Il portale di Tim Stadium insieme a Telecom Italia, il lancio dell’innovativa ricerca Social Celebrities, che analizza il valore comunicazionale di una celebrità online, l’ingresso di nuovi, raffinati strumenti di analisi, dalla platform di Blogmeter Now, che supporta i brand ad ana-

In casa Blogmeter si fanno i conti con una stagione intensa e ricca di soddisfazioni

Un anno di social media intelligence

“blogmeter now” spicca tra i progetti più importanti del 2014 le informazioni di blogmeter hanno trovato ampio spazuo anche nel programma televisivo “virus” condotto da nicola porro, su rai due

il portale tim stadium è una delle iniziative a cui ha partecipato blogmeter nel corso dell’intenso 2014 vissuto dalla struttura

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sacha

monotti

lizzare in tempo reale le conversazioni su Twitter, alla Top Social Campaigns che individua le migliori campagne su Twitter; senza dimenticare la stabile partecipazione a “Virus”, il talk politico in onda su RaiDue sotto la conduzione di Nicola Porro. Sono tante le iniziative messe in piedi da Blogmeter lungo questo 2014 che si avvia a chiudere il sipario, un anno che la social media intelligence company ha dedicato a rafforzare ulteriormente la gamma di strumenti proprietari finalizza-

ti a monitorare, analizzare e gestire le conversazioni e le interazioni sui social media. Uno sforzo importante per la società guidata da Sacha Monotti Graziadei, che ha ottenuto un significativo ritorno: «Rafforzando la nostra offerta abbiamo avuto molte più opportunità di ascolto e attenzione da parte delle aziende – spiega il ceo e co-fondatore di Blogmeter -. Il risultato è stato quello di rendere più efficace la nostra azione di business. Sotto questo punto di vista, il 2014 è stato un anno record per Blogmeter, visto che abbiamo superato la soglia dei 100 nuovi clienti sin dalla fine del mese di novembre». Tra i tanti brand che nel corso dell’anno hanno scelto di avvalersi dei servizi social della società milanese spiccano i nomi di Tim, Sky, Volkswagen, Ferrovie dello Stato, Bolton, Mondadori e Samsung. «Uno dei progetti più importanti di questo 2014 continua Sacha Monotti - è stato sicuramente il lancio di Blogmeter Now, la nostra real-time engagement platform dedicata a Twitter, che ha riscosso un forte interesse tanto da essere utilizzata con successo ogni settimana nel corso della trasmissione televisiva “Virus”, per i dati social del portale Tim Stadium e per vari progetti di brand

engagement di successo». Ma anche le “storiche” indagini di Blogmeter, ormai un marchio di fabbrica, le Top Brands su Facebook e Twitter, hanno cambiato forma e ora sono disponibili con le classifiche delle 200 pagine Facebook e i 200 profili Twitter aziendali italiani che hanno raggiunto i migliori risultati secondo nove metriche: nuovi fan e followers, engagement complessivo, engagement pesato sui fan, tempo di risposta, response rate e numero di richieste, autori unici, gender degli autori, unique impressions (per Twitter). Infine, non va dimenticata la partnership siglata con Adtz, la società leader nel social media advertising in Spagna e America Latina, che arrivata in Italia solo sei mesi fa è l’unica azienda italiana, certificata da Facebook e Twitter, ad essere totalmente focalizzata sul business delle campagne di advertising sui social media. E il 2015? «Continueremo anche nel nuovo anno a innovare i nostri prodotti - conclude Sacha Monotti -, a partire della nuova release dalla piattaforma di ascolto Social Listening che si presenterà con una grafica utente completamente rinnovata, ma che, soprattutto, potrà sfruttare il nuovo motore di calcolo e di analisi di Blogmeter Now per consentire di aggiornare i dati in tempo reale».

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COM PANY

Intervista a Dario Martelli, responsabile marketing e digitale della realtà lanciata nello scorso ottobre

La notizia: completa, preziosa, multimediale. Come askanews un bilancio iniziale dell’iniziativa: un portale online di ultima generazione che unisce le forze di due storiche agenzie di stampa, TMNews e Asca. Partner tecnologico dell’operazione è Softec di Davide Sechi

Le informazioni scorrono veloci e bisogna saperle organizzare nel migliore dei modi per consentire agli utenti di accedervi nel minor tempo possibile. È da questa esigenza che nasce askanews (http://www. askanews.it), un portale online di ultima generazione che unisce le forze di due storiche agenzie di stampa, TMNews e Asca. Partner tecnologico dell’operazione è Softec che ha integrato il proprio sistema di gestione contenuti (cms) con la struttura editoriale esistente, permettendo alla nuova società di gestire con un’unica piattaforma la quantità d’informazioni caricate sul database. Il risultato è un’agenzia di

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stampa che si propone come un laboratorio di contenuti e come fucina di possibilità tecnologiche. Non il solito portale di notizie, di sicuro uno spazio autorevole, immediato e innovativo. Su quest’ultimo fattore si poggiano parecchie delle ambizioni dei fondatori: la notizia prima di tutto, offerta però attraverso linguaggi innovati-

vi. Abbiamo chiesto lumi a Dario Martelli, responsabile marketing e digitale di una realtà lanciata lo scorso 24 ottobre. Le informazioni scorrono veloci e bisogna saperle organizzare nel migliore dei modi per consentire agli utenti di accedervi nel minor tempo possibile. È da questa esigenza che nasce askanews (http://www.askanews.it),

un portale online di ultima generazione che unisce le forze di due storiche agenzie di stampa, TMNews e Asca. Partner tecnologico dell’operazione è Softec che ha integrato il proprio sistema di gestione contenuti (cms) con la struttura editoriale esistente, permettendo alla nuova società di gestire con un’unica piattaforma la quanti-

tà d’informazioni caricate sul database. Il risultato è un’agenzia di stampa che si propone come un laboratorio di contenuti e come fucina di possibilità tecnologiche. Non il solito portale di notizie, di sicuro uno spazio autorevole, immediato e innovativo. Su quest’ultimo fattore si poggiano parecchie delle ambizioni dei fondatori: la notizia prima di tutto, offerta però attraverso linguaggi innovativi. Abbiamo chiesto lumi a Dario Martelli, responsabile marketing e digitale di una realtà lanciata lo scorso 24 ottobre. Qual è l’obiettivo del progetto? «Offrire la notizia, riportarla correttamente e utilizzare le armi della multimedialità per renderla più completa e preziosa. Il nostro utente deve perdersi nella lettura, non deve essere occasionale, ma immerso nel nostro mondo. Vogliamo sperimentare nel campo dell’informazione e questo comporta uno studio approfondito e una preparazione sui linguaggi del web, sul social, sulla scrittura più adatta alla rete, sul video, dove crediamo di essere leader, sulla user freindly tipica dei grandi colossi editoriali americani. La fruizione è in cima ai nostri pensieri dal primo momento, nel

senso che viene pensata sin dal principio, mentre si organizza la notizia». Un lavoro che comporta una forza lavoro piuttosto numerosa? «La redazione è composta da circa un centinaio di giornalisti, senza poi dimenticare i vari corrispondenti impegnati sul luogo». Quali tematiche privilegiate? «Politica, economia, esteri, regioni, sanità. Questo rappresenta il focus legato alle notizie. Ma certamente non tralasciamo i settori della tecnologia, della scienza, dell’universo donna oppure dell’entertainment, ambiti che si prestano forse maggiormente all’approfondimento». Quindi siete molto interessati anche all’analisi, al commento? «Sì e diventerà un elemento preponderante di una futura edizione domenicale, attualmente allo studio. In quel caso si potrà spaziare all’interno di articoli mediamente più lunghi». Non mi sembra di aver udito la parola sport… «Perché è un qualcosa di serio e occuparcene superficialmente non serve. Per scrivere di sport occorre avere i diritti video, altrimenti si doppia il lavoro di

tante altre realtà presenti in rete». Scrittura, formati, immersione nella multimedialità: avete nel vostro carnet un’ulteriore arma che possa creare coinvolgimento? «Sì e si chiama “Progetto Lungo un Anno”: prendiamo in considerazione una serie di eventi che ricorrono in ogni stagione.Un esempio potrebbe essere la cerimonia di consegna degli Oscar: ecco, vogliamo accompagnare l’utente verso l’appuntamento con approfondimenti, speciali, commenti».

dario

martelli

paolo

mazzanti

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Oggi vogliamo divertirci di più

Oggi siamo sempre più crosscanale. Anche i contenuti che cerchiamo lo sono:siano essi notizie, informazioni, intrattenimento.Vogliamo arricchire la nostra esperienza, avere la possibilità di approfondire, di partecipare, condividere, creare community. Per questo le applicazioni di second screen hanno tanto successo, perché offrono tutto questo. E con Connect, l'app di second screen di Mediaset, la pubblicità ha ora una sua possibilità di essere contemporaneamente sui due schermi. Un bel gioco di squadra! Totale download di Connect: 1,4 mio, 328.000 utenti unici/mese – Fonte Audiweb View, media ultimi 3 mesi


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ME DIA

uno scatto dalla riunione generale della società al Royal Carlton di Bologna

uno scenario carico di spirito evolutivo, che si trasforma a un ritmo incalzante

Il mondo va veloce. E anche le informazioni corrono. La sfida lanciata da Poligrafici Editoriale

dato del business della SpeeD, che quest’anno si è allargato: ora, la società cura anche la raccolta pubblicitaria delle edizioni di Bologna e Firenze del Corriere della Sera e delle edizioni di Milano e Lombardia di Libero, così come a Bologna si occupa del gruppo Nettuno radio e tv. Con la sua squadra di 140 agenti («Che verrà presto rafforzata», ha aggiunto l’editore Riffeser Monti), segue 25 mila clienti e inserzionisti, come ha illustrato il direttore marketing Luca De Dominicis. La sfida del quotidiano di carta nel mondo digitale è stata al centro di una tavola rotonda fra i direttori delle varie testate: Andrea Cangini di Qn e il Resto del Carlino, Marcello Manci-

alberto bovo

andrea riffeser

ni de La Nazione, Giancarlo Mazzuca de Il Giorno e Giuseppe Tassi del Quotidiano Sportivo. Mentre sulla “brand reputation”, la re-

putazione del marchio, si è soffermato Pierluigi Masini, direttore dei progetti e delle iniziative editoriali della Poligrafici. Sono la riconoscibilità e e la qualità che permetton di ideare progetti di comunicazione su misura per i clienti, come hanno dimostrato tre storie d’impresa che la SpeeD accompagna nella loro crescita: il nuovo Mercato Centrale di Firenze (ne ha parlato il responsabile della comunicazione Domenico Montano), il Consorzio tutela dei vini dell’Oltrepò Pavese (con il direttore Emanuele Bottiroli) e la Banca di Bologna, partner delle celebrazioni per i 130 anni del Carlino (con il responsabile della comunicazione Luigi Raffa). «E’ un onore

essere al loro fianco», ha rimarcato Francesco Carrassi, direttore relazioni istituzionali di SpeeD. Dal 2015 ci si attende nuovo slancio: «Io sono fiducioso: siamo orgogliosi di questa nostra appartenenza e dei risultati che abbiamo ottenuto», ha sottolineato Andrea Riffeser Monti. Al termine dei lavori, intanto, la SpeeD ha premiato alcuni agenti che hanno ottenuto le migliori performance: Maria Letizia Badei, Paolo Balboni e Daniele Golinucci per l’area Carlino, Leonardo Lucarelli, Lara Sabbadini e Annalisa Scognamiglio per l’area Nazione, Alessandra Calvani, Patrizia Canavesi e Alfonso Rispoli per l’area Giorno, Davide Colnaghi per il Digital nazionale.

Intanto la Spe, storica concessionaria del gruppo, di recente ha trasformato il suo nome in SpeeD, ovvero Società pubblicità editoriale e Digitale. e ora rilancia di Daniele Bologna

Il mondo va veloce. E anche le informazioni corrono, sul giornale che sfogliamo, sullo schermo del nostro computer o sul touchscreen dello smartphone che portiamo in tasca. E in questo scenario di evoluzioni a ritmo incalzante, cambia anche il mercato della pubblicità. Non a caso dunque la Spe, storica concessionaria del gruppo Poligrafici Editoriale, di re-

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cente ha trasformato il suo nome in SpeeD, ovvero Società pubblicità editoriale e Digitale: «Speed vuol dire velocità, movimento, rapidità di decisione, ciò su cui noi vogliamo sempre più caratterizzare la nostra offerta», ha esordito l’editore Andrea Riffeser Monti, aprendo la recente riunione generale della società al Royal Carlton di Bologna. Il 2014 si chiude con segnali incoraggianti: «In un panorama di generale contra-

zione, i nostri risultati sono assolutamente migliori rispetto alla media del mercato e nel confronto con i competitor», ha fatto notare Alberto Bovo, direttore generale SpeeD. Quotidiano Nazionale - al terzo posto in Italia per copie vendute, con 2.216.000 lettori nel giorno medio -, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, radicatissimi nei rispettivi territori, insieme al sito Quotidiano. Net, sono il nucleo consoli-

in prima fila all’appuntamento bolognese i vertici delle testate giornalistiche del gruppo poligrafici, che edita anche i tre quotidiani il resto del carlino, la nazione e il giorno. oltre a qn-quotidiano nazionale ANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014



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di Sebastiano Zeri

Reingegnerizzare, standardizzare e digitalizzare. Sono tre le parole d’ordine che legano in una trama, fitta di 97 pagine, la strategia per la crescita digitale dell’Italia. Il documento, realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) con il concorso di Palazzo Chigi, è il compendio più accurato finora prodotto sullo stato dell’arte dell’Agenda Digitale Italiana ed è sottoposto a consultazione pubblica fino al 20 dicembre. L’Agenda, va ricordato, è il frutto di un forte indirizzo politico voluto dall’Unione Europea nel 2010 e di cui rappresenta la declinazione nazionale. Più precisamente, come riporta il rinnovato sito dell’agenzia, l’Agenda Digitale è una delle sette iniziative principali individuate nella Strategia EU2020 che punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione. Sottoscritta da tutti gli Stati membri che si sono impegnati ad applicarla, ha lo scopo di utilizzare concretamente il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economicaelacompetitività. Una storia difficile L’Agenda Digitale Italiana ha una storia travagliata, frutto di compromessi e

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Il documento decisivo è stato realizzato dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) con il concorso di Palazzo Chigi

Agenda Digitale, tre parole d’ordine Reingegnerizzare, standardizzare e digitalizzare. Ecco cosa lega in una fitta trama, di ben 97 pagine, la strategia per la crescita digitale dell’Italia

L’Agenda digitale è il frutto di un forte indirizzo politico voluto soprattutto dall’Unione europea

indecisioni dei governi che si sono succeduti dal 2010. Forse con una sola eccezione, durante il Governo presieduto da Enrico Letta, con l’intervento di Francesco Caio, oggi amministratore di Poste Italiane, il quale con uno sparuto gruppo di esperti ha messo sul piatto tre riforme: l’Anagrafe Unica Nazionale (Anpr), il Sistema Pubblico di Identità digitale (Spid) e la fatturazione elettronica. Tutti e tre processi non conclusi ma di cui almeno esistono gli strumenti attuativi e, nel caso della fatturazione

elettronica, operanti, seppure a regime ridotto. Nel caso dello Spid, con decreto in Gazzetta Ufficiale appena pubblicato: il 10 dicembre 2014. Adesso si aspetta il piano per la banda larga e ultralarga. L’eterno ritardo Per l’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana di cui l’Agid è il braccio operativo, il Consiglio dei Ministri dell’1 dicembre 2014 ha approvato l’Agenda per la semplificazione 20152017. Governo, Regioni ed enti locali hanno assun-

to un impegno comune e stabilito una precisa tempistica per conseguire gli obiettivi di semplificazione necessari a recuperare il ritardo competitivo dell’Italia, liberare risorse per crescere e cambiare la vita di cittadini, imprese e istituzioni. Necessario visto che secondo il Digital Agenda Scoreboard (la pagella europea), l’Italia, in quanto a skill digitali, acquisti online, ed e-commerce sta appena prima di Romania e Bulgaria, nelle parti basse della classifica, e si situa al 25esimo posto

alessandra poggiani guida l’agenzia digitale italiana

nell’uso settimanale di internet da parte dei suoi cittadini, al 27° posto per l’uso di servizi di e-government. Cittadinanza digitale Perciò con la parola d’ordine della Cittadinanza digitale il governo punta ad “assicurare l’erogazione online di un numero crescente di servizi per l’accesso alle comunicazioni di interesse dei singoli cittadini e imprese.” Tra questi il Pin unico con l’obiettivo di conferire a 3 milioni di utenti un’identità digitale entro settembre 2015; i

pagamenti telematici delle Pubbliche Amministrazioni Centrali e Locali e le marche da bollo online, entrambe a fine 2016. Uno dei punti qualificanti dell’Agenda per la semplificazione riguarda welfare e salute per “assicurare a tutti i cittadini” la prenotazione delle prestazioni sanitarie per via telematica o per telefono e l’accesso ai referti online o in farmacia (se ne parla da vent’anni). Italia Login Nell’agenda digitale compaiono tuttavia anche tematiche come giustizia, scuola, sanità. Sul primo punto siamo già avanti grazie all’entrata in vigore del processo civile telematico dal 1 giugno 2014. Le procure e i tribunali si stanno già attrezzando e oggi è più facile per molti operatori e cittadini interessati depositare e ricevere informazioni e documenti giudiziari. Sulla scuola molto resta da fare. Il tema è sensibile, la consul-

tazione online sulla Buona Scuola ha ricevuto migliaia di commenti e suggerimenti a dimostrazione di come l’interesse al suo rinnovamento sia diffuso. Nella sanità il fascicolo sanitario elettronico è ancora di là da venire, ma le prospettive sono buone. Nel documento crescita digitale l’obiettivo della riforma, se e quando sarà conseguita, è chiarito nella sezione di Italia login, “la casa digitale degli italiani” attraverso cui adempiere nel prossimo futuro tutte le tradizionali richieste del rapporto tra stato e cittadini usando un account unico tramite cui accedere a documenti, email e strumenti di interazione digitale. Unico neo di tutta la programmazione è che l’entrata a regime della maggior parte dei servizi è spostato di due anni rispetto alle previsioni passate ma con la differenza che d’ora in avanti i ritardi non saranno più ammissibili.

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La tecnologia è di quel­ le in grado di rivoluzionare il mondo. Per ora si tratta di un test, e funziona solo in due lingue (ma sono 40 nella text chat): Skype si prepara a competere nel futuro della messagistica.

L’universo dei media in 21 grafici

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Smartwatch, phablet, Bit­ coin, droni. Ma anche so­ cial mobile e servizi di massaging: le 20 tecnolo­ gie, servizi e trend esplosi nel corso dell’anno che sta per finire ma destinate a condizionare il 2015.

Il “content social network” lanciato due anni fa da Evan Williams non ha an­ cora trovato una formula di business. Nel frattempo, pero, realizza degli splendi­ di progetti di native adverti­ sing su temi verticali.

Le 20 tecnologie “top” del 2014

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Medium lancia il verticale “Gone”

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Forse non tutti san­ no che ci sono più di 400 metriche nel marketing digitale. Farne una clas­ sificazione che risulti chiara non è cosa sem­ plice. Ci vorrebbe una ta­ vola periodica...

Storia di un’assunzione temporanea immediata, senza trattative, né invio di curriculum, con un com­ penso definito prima di cominciare, per incarichi che richiedono poca o nul­ la formazione o creatività.

La tavola periodica del mktg digitale

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360com è una pubblicazione di Growing C&M Sede LegaLe piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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tra gli ospiti: Jay Rasulo, The Walt Disney; Bob Sauerberg, Condé Nast; Randy Freer, Fox; Margo Georgiadis, Google Lucia Fava e’ content manager presso l’agenzia checkmate. si definisce “una ricercatrice di parole. Mi piace scoprire la pittura, la scultura e farla dialogare con lo spettatore. Amo le lunghe riflessioni davanti a un calice di vino. Tutto ciò che di innovativo riesco a vedere e intuire nella natura, diventa il mio trampolino per gli scritti che compongo per i clienti e per la Checkmate”. ma è La formazione è il miglior alleato di checkmate, l’ingrediente segreto, l’impronta moderna, dinamica e pratica dei corsi formativi della struttura. L’obiettivo è quello di rendere operative da subito le persone, offrendo le competenze necessarie ad affrontare il mondo del web. e sul blog di checkmate, dove anche lucia fava è attivissima, ecco tanti esempi di questa comunicazione da un’altra angolatura, da quella diversa prospettiva che campeggia anche nella home page del sito web curato dalla sigla

visioni

di

Matteo Dedè

gli imperativi categorici per

un titolo efficace Quanti capelli vi siete strappati per scri­ vere un titolo accattivante per il prossimo articolo del vostro blog? In molti casi si fa più fatica a comporre un titolo che non a scrivere un intero post, soprattutto perché si subisce il peso dell’imperativo categori­ co: scrivere secondo le regole previste dal seo per i contenuti. E allora: il titolo non dovrebbe superare i 70 caratteri. Google, infatti, riconosce la lunghezza ottimale di un testo e, se viene superata, agisce come una cesoia sui caratteri superflui, inse­ rendo i tre puntini a fine frase. La visualiz­ zazione del titolo risulterà, così, troncata nei risultati di ricerca sul web. E poi: il ti­ tolo dovrebbe contenere la keyword all’ini­ zio della frase, e non bisogna eccedere nell’uso della punteggiatura. Inoltre, bi­ sogna scrivere per garantire la leggibili­ tà del testo e ideare un titolo coinvolgente, che riesca a stimolare la curiosità del let­ tore. E ancora: scrivere un titolo il più pos­

sibile preciso e definito, che non conten­ ga divagazioni oppure giri di parole; serve creare un titolo descrittivo, ovvero che sia in grado di anticipare al lettore le rispo­ ste/novità che poi potrà trovare nel testo. E infine, bisogna dare nuova linfa all’ispi­ razione. Per comporre titoli davvero effi­ caci non dobbiamo, quindi, farci trarre in inganno dall’“effetto labirinto”: guardia­ mo, invece, agli “imperativi categorici” come se si trattasse di errori già definiti, nei quali non rischiamo più di cadere. Cer­ to, quando si sceglie di scrivere si dev’es­ sere consapevoli di avere tutte le capacità per riuscire ad adattare i propri testi alle richieste dei clienti e dei diversi settori. In alcuni momenti, però, abbiamo bisogno di dare nuova linfa alla nostra ispirazione, magari tenendo presente quanta poca di­ stanza ci sia fra i blog e gli articoli di gior­ nale e come, in molti casi, possano essere suggestivi per nuove interpretazioni.

la kermesse di las vegas è tra gli eventi più attesi dell’anno nel campo dell’it

Il 2015 International CES, principale manifestazione al mondo sulle nuove tecnologie - prodotta da CEA, la Con­ sumer Electronics Association -, è pronto a ospitare i vertici di alcuni fra i principali gruppi multinazionali nei campi del food, dei media, dell’editoria e dell’entertain­ ment: alle ore 15:00 del 7 gennaio, infatti, si svolgerà al Teatro Westgate di Las Vegas l’evento keynote del Brand Matters, programma volto ad offrire eventi, percorsi con­ gressuali, approfondimenti e occasioni d’incontro fra i professionisti del brand marketing. L’evento metterà in evidenza come l’evoluzione nei campi dell’hardware e del software consenta una più dinamica creazione e di­ stribuzione dei contenuti. Nel corso di una tavola rotonda moderata da Wenda Harris Millard, presidente e coo di MediaLink, interverranno Jay Rasulo, chief financial of­ ficer di The Walt Disney Co.; Bob Sauerberg, presiden­ te di Condé Nast; Randy Freer, presidente e coo di Fox Networks Group; Margo Georgiadis, presidente di Goo­ gle Americas; e Deborah Wahl, chief marketing officer di McDonald’s Usa. «Siamo molto emozionati di poter con­ tare su leader di questo calibro per affrontare insieme i temi di come le nuove tecnologie stiano rivoluzionando il modo di fare business e interagire con i consumatori”, ha dichiarato Gary Shapiro, presidente e ceo della CEA -. Manager come quelli di cui qui leggete portano enorme valore aggiunto al keynote del Brand Matters». ANNO V | #162|MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014


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