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ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

360com | settimanale digitale della comunicazione

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in questo numero visioni m. bossi: per le pmi, windows 8 è un’opportunità? 360pro.update tutti i cambi delle poltrone che contano marketplace fatti & Notizie dal pianeta comunicazione social snack ora nel mirino di facebook c’è whatsapp company tom’s hardware, la tecnologia che conquista e-commerce è boom di regali, ma se il sito non performa... ricerche ecco i millennials: ritratto della generazione 2.0

E-mail e social insieme è meglio!

E-mail marketing e social media marketing non sono due attività tra loro alternative. Anzi, come già dimostrato da numerosi studi e case history, il segreto è fare interagire questi due canali, sfruttandone le rispettive potenzialità. la soluzione? seguire le regole (in parte ancora da inventare) del... “social e-mail marketing”

della

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OSSERVATORIO MULTICANALITÀ

13 dicembre @ Politecnico di Milano, Campus Bovisa

Multicanalità,

fenomeno di massa 360com è una pubblicazione di Growing Consulting & Media srl Sede Legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede Operativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com La testata 360com settimanale è registrata al Tribunale di Milano al 254 del 3 maggio 2010. Growing Consulting & Media Srl è iscritta al R.O.C. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza Giuseppe Grandi 24, 20135 Milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Coordinamento redazionale Simone Freddi sfreddi@360com.it Redazione redazione@360com.it Matteo Vitali, Lorenzo Mosciatti, Sebastiano Zeri, Roberta Simeoni Progettazione grafica e realizzazione     RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Licia Guastelluccia traffico@360com.it - liciag@360com.it Diffusione e abbonamenti abbonamenti@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Vania Camillozzi vcamillozzi@360com.it tel. +39.02.53598326 mob. +39.3355653522

visioni

di Marco Bossi, marketing manager switzerland, Italy & Spain consumer & small business di Dell

Windows 8 un investimento di valore per le piccole imprese? Con l’innovazione tecnologica in continua evoluzione, negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di una vasta gamma di nuove opzioni di connettività, mobilità e dispositivi dedicati alle aziende. Una delle più recenti innovazioni IT è Windows 8, il nuovo sistema operativo di Microsoft, che molte piccole imprese stanno esaminando con interesse. Progettato per consentire modalità di lavoro più flessibili, potrebbe rappresentare il sistema operativo ideale per le piccole imprese in cui libertà di scelta del dispositivo e mobilità sono ormai diventate un’assoluta priorità. Tuttavia, le aziende devono prendere in considerazione quattro opzioni fondamentali prima di decidere se il passaggio a Windows 8 rappresenta la scelta appropriata per la propria organizzazione: =  Testare Analizzare un numero selezionato di nuovi dispositivi touch nel proprio ambiente lavorativo e verificare se tablet e computer convertibili siano in linea con la loro metodologia di lavoro. =  Migliorare Valutare la possibilità di

migliorare pc e laptop esistenti, adattandoli per renderli “Windows 8-ready”. Il processo di aggiornamento è reso più facile grazie alle opzioni di upgrade dalle versioni precedenti utilizzando una chiavetta usb, un dvd o un download diretto del software. =  Riconsiderare Vi sono molti vantaggi nell’aggiornare l’hardware della propria organizzazione, ma i tempi potrebbero essere quelli sbagliati: una nuova versione del sistema operativo rappresenta un’ottima occasione per valutare la propria infrastruttura tecnologica e pianificare progetti più a lungo termine per supportare gli obiettivi di business. =  Migrare Se la tecnologia touch sembra essere l’opzione giusta per la propria organizzazione, è utile contemplare la migrazione, beneficiando così di maggiori sicurezza e gestibilità, oltre alla possibilità di aggiornare il vecchio hardware. Tuttavia, non è necessario eseguire la migrazione di tutti i dispositivi, un mix di dispositivi Windows 8 e non potrebbe essere la migliore scelta per la propria azienda. continua a pagina 4

Marco Bossi Dopo un’esperienza in SKA Hygiene Products, nel 1999 marco Bossi entra in Dell come Credit Controller and Credit Manager per l’Italia, ricoprendo via via ruoli di maggiore responsabilità che lo portano nel 2008 a diventare Emea Online Demand Generation Program Manager e nel febbraio 2011 Marketing Manager per i mercati Consumer e Small Business di Svizzera e Italia. Il manager ha oggi 39 anni

“Dai mass media alla multicanalità di massa?”: è questo il filo conduttore della ricerca dell’Osservatorio Multicanalità 2012 condotta da Nielsen, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano, che anche quest’anno può contare sul supporto di un importante main sponsor: Yahoo!. Dopo aver dimostrato come la multicanalità in Italia porti un contributo alla crescita e allo sviluppo economico, sia per le aziende sia per i consumatori, la Ricerca 2012 si è proposta di approfondire l’analisi sui consumatori più marcatamente multicanale - i Reloaded e gli Open Minded -, evidenziandone dinamiche e comportamenti d’acquisto. Inoltre, alla luce della configurazione della multicanalità quale fenomeno di massa, la Ricerca mira a individuare l’esistenza di elementi caratterizzanti sotto-cluster all’interno dei segmenti di consumatori multicanale, tracciandone un identikit. Non mancherà un approfondito excursus sui trend emersi dalle edizioni precedenti della Ricerca, come: l’evoluzione degli scenari di consumo multicanale, il consumo dei media tra multitasking e ibridazione e l’approccio strategico e operativo delle imprese italiane alla multicanalità. La ricerca condotta dall’”Osservatorio Multicanalità 2012” ha quindi la volontà di accrescere la consapevolezza delle aziende operanti in Italia sull’importanza della comunicazione online, spingendo a una maggiore coscienza del mezzo e portando i manager ad azioni di marketing creative e integrate per coinvolgere il consumatore, di fatto multicanale, più delle aziende stesse. L’appuntamento con il convegno dell’Osservatorio Multicanalità 2012 è per il 13 dicembre alle ore 9.30. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito dedicato (http://www.multicanalita.it).


segue da pagina 3 ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

360pro.update Professionisti, carriere, incarichi

Editoria

Blogo Blogo.it, il terzo brand di free news online, ha annunciato la nomina di Antonello Piroso come direttore editoriale. Dopo anni di conduzione di noti talk show e di direzione di tg presso i principali broadcaster nazionali, Piroso approda quindi al network editoriale del gruppo Populis, dove dal 3 dicembre dirige la testata e conduce “Blogo in diretta”, un inedito progetto di web tv con il quale si propone di tenere testa ai talk show televisivi, attraverso un mix irriverente di cultura, politica, sport e notizie con interviste a personaggi noti.

antonello

piroso 4

Agenzie

FleishmanHillard I.C.

marco

dell’era Fleishman-Hillard International Communications, agenzia di comunicazione strategica parte di gruppo Omnicom, ha nominato Marco Dell’Era come general manager Italia con responsabilità della sede milanese della struttura. Dell’Era è stato direttore marketing e pr di Art Living World, head of corporate communications di Nike Italia, direttore marketing di Dsquared2 e precedentemente direttore marketing e pr di Lycos Italia. Il manager ha anche operato presso agenzie di comunicazione quali Barabino & Partners ed Edelman.

NETWORK

Brand Portal Dopo l’ingresso di Lorenzo Barbantini Scanni a rinforzo dell’area digital e delle attività sui media innovativi, Flumen Communications Companies torna a investire su un top manager coinvolgendo nel progetto Francesco Emiliani, che assumerà il ruolo di direttore creativo esecutivo di Brand Portal al fianco del socio fondatore Oscar Morisio e del direttore creativo digital Paolo Guaitani. Emiliani raggiunge Brand Portal dopo l’esperienza in Inarea Milano, società di brand design di cui era partner e chief creative officer.

francesco

emiliani

Consulenza

BIP

Roberto

Pucci

Roberto Pucci, 50 anni, è entrato come director in Bip (Business Integration Partners), società di consulenza manageriale, a supporto della B.U. Energy & Manufacturing. Bip è oggi la più grande realtà consulenziale di matrice italiana, di riconosciuta autorevolezza nei settori Energy & Utilities, Telecommunication Media & Entertainment, Financial Services, Manufacturing, Public Sector e Life Sciences. Precedentemente Pucci ha maturato esperienze nel campo della consulenza in Sap Ag, Sap Italia, Deloitte Consulting, Capgemini e Ibm.

Ma come per ogni decisione relativa ad acquisti IT, nel caso una piccola azienda decida di migrare, dovrebbe esaminare attentamente quali vantaggi aziendali un upgrade potrebbe assicurare.

Supportare i lavoratori mobile Vi è una crescente consapevolezza da parte della comunità delle piccole imprese relativa alla maggiore produttività della forza lavoro di cui le aziende potrebbero beneficiare consentendo ai dipendenti di disporre di maggiore libertà nel scegliere il luogo da cui lavorare e il dispositivo preferito. La ricerca condotta da Dell e Intel intitolata “The Evolving Workforce” rivela che il 76% delle piccole imprese sta già implementando il lavoro flessibile e che il 40% dei dipendenti ha la possibilità di “portare il proprio dispositivo” sul luogo di lavoro. Le piccole imprese riconoscono chiaramente che il tradizionale modello di lavoro “9-to-5”, con un desktop fisso è ormai un retaggio del passato e stanno cominciando a sfruttare i benefici di business derivanti dalla maggiore libertà dei dipendenti. Ecco che le piccole imprese, per le quali un modello più flessibile di lavoro è o sarà sempre più un’assoluta priorità, guardano a Windows 8 come a una proposta interessante. Offrendo un’unica interfaccia su più dispositivi, consente agli utenti di passare senza problemi dal lavoro sui pc tradizionali a tablet e dispositivi mobili e viceversa. Il progetto mira a fornire agli utenti dispositivi touch e farà in modo che tablet e portatili diventino strumenti di business davvero efficienti.

Garanzia di sicurezza per il proprio business Potrebbe essere prematura come affermazione, ma appare abbastanza chia-

ro che Windows 8 è in grado di offrire un avanzato livello di sicurezza. Il nuovo sistema operativo offre infatti protezione anti-malware integrata che offre alert istantanei nel caso in cui un malware venga rilevato, così come tecnologia “Secure Boot” contro gli attacchi pre-boot, il che lo rende molto più sicuro di Windows 7. Inoltre, la nuova applicazione “Refresh” ripristina Windows in pochi minuti conservando tuttavia tutti i dati personali, le applicazioni Windows 8 e le impostazioni vitali, mentre “Windows To Go” consente ai consulenti di lavorare da casa in tutta sicurezza.

Windows XP ha i giorni contati Nel mese di aprile 2014, Microsoft interromperà il supporto per il sistema operativo Windows XP. Le aziende che utilizzano ancora questo ambiente si espongono a rischi legati alla sicurezza e al supporto del vecchio sistema. Inoltre non beneficeranno dei vantaggi di un sistema operativo moderno, dei risparmi e della produttività che assicura. Le aziende possono scegliere tra effettuare l’aggiornamento all’ormai noto Windows 7 o investire nella futura promessa di Windows 8. In definitiva, la migrazione a Windows 8 non è una decisione che le piccole imprese devono prendere alla leggera. Investire in IT semplicemente per seguire il trend del momento sarebbe un approccio altrettanto sbagliato quanto evitarlo per mancanza di comprensione. Per le piccole imprese che devono fare le cose in un modo diverso - che si tratti di lavorare in modo più mobile abbracciando la “consumerizzazione” dell’IT o concedere maggiore libertà ai dipendenti per incentivarne la produttività - Windows 8 potrebbe comunque rappresentare lo strumento di lavoro ideale.



SOCIAL SNACK SPUNTI DAI MEDIA SOCIALI

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market place

di Maurizio Mazzanti direttore creativo esecutivo di E3

La messaggistica

E’

stata inaugurata con uno spot firmato Armando Testa una fase di profondo rilancio per lo storico brand Gancia. La casa di Canelli torna infatti in tv dopo diverso tempo con lo scopo di raccontare come ha inventato lo spumante. Una campagna dal sapore autentico con un claim molto chiaro: “Gancia. Il primo spumante italiano”, che ribadisce come in ogni bottiglia di Gancia ci sia la qualità superiore di uno dei più importanti pionieri e innovatori del mondo delle bollicine italiane, Carlo Gancia. Il planning è seguito da Maxus e per ora coinvolge la tv, per un investimento di circa 1,5

diventa social CAMPAGNE

La tradizione di Gancia va in onda sul piccolo schermo milioni di euro. Nel 2013 l’azienda ha già previsto un importante ampliamento sul fronte web per comunicare altre novità di marca. Fino al 18 dicembre lo spot sarà trasmesso sulle reti Rai e Mediaset con oltre 200 passaggi. Il commercial è stato realizzato dalla casa di produzione Little Bull.

GRUPPO HTML

Il nuovo volto di Webnews.it Gruppo HTML ha annunciato il restyling grafico, editoriale nonché le inedite funzionalità di Webnews.it. L’obiettivo è quello di riposizionare la testata come punto di riferimento per i

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www.webnews.it

Armando Testa Michele Mariani e Marco Faccio alla direzione creativa di tutte le sedi del Gruppo

Nell’ambito di una ristrutturazione del reparto creativo, l’agenzia Armando Testa ha deciso di unificare la direzione creativa di tutte le sedi del Gruppo - Torino, Milano e Roma - affidandola a Michele Mariani e Marco Faccio. Di conseguenza escono da Armando Testa Vincenzo Celli e Peppe Cirillo, direttori creativi nella sede di Milano. La responsabilità creativa della sede di Milano viene da oggi affidata a Dario Anania e Vincenzo Pastore.

“Digital Innovator”. Nella nuova versione, il sito pone particolare attenzione al modo in cui le nuove tecnologie impattano sulla vita di ogni giorno, senza tradire la propria connotazione di quotidiano di informazione e allo stesso tempo esaltando le proprie radici di community. I dati Audiweb

(oltre 700.000 u.u. a ottobre 2012) certificano la presenza su Webnews.it di profili di utenza molto pregiati per gli investitori alla ricerca di target alto-spendenti e di istruzione elevata, per lo più parte di quel 7% di popolazione italiana attiva che guarda al web come unico media di riferimento.

E’ ormai chiaro: Facebook è alla ricerca di una vera e propria identità nel segmento mobile. E per trovarla guarda a WhatsApp come a un buon apripista. Il più popolare social network e l’app telefonica più gettonata dagli utenti - un’autentica killer application per chiamare e scambiarsi messaggi gratis da ogni parte del mondo - sembrano infatti essere destinati a una felice unione. A rivelarlo è l’auterovole testata americana TechCruch secondo la quale sono diversi i motivi per un duraturo matrimonio: innanzitutto WhatsApp è multipiattaforma, è utilizzata in oltre cento Paesi (anche in Asia, laddove l’espansione di Facebook è assoggettata ad altri parametri), è supportata da 750 operatori mobili e, stando ai numeri pubblicati sul blog ufficiale, ha toccato il miliardo di messaggi scambiati nell’arco delle 24 ore già più di un anno fa; inoltre WhatsApp è un’applicazione trasversale a tutti i sistemi operativi (iOS, Android, BlackBerry, Nokia S40, Symbian e Windows Phone) e ha una massa crtitica di utenti e di comunicazioni in transito davvero importante: 100 milioni di utilizzatori attivi al giorno oltre al già citato miliardo di messaggi al giorno. “Last but not least”, WhatsApp vuole aprirsi ad altre lingue, compreso l’italiano. Viene da chidersi come mai il matrimonio non sia già stato consumato. Il motivo principale è che WhatsApp si presta poco alla forma mentis necessaria a Facebook per addentrarsi nel mercato mobile: innanzitutto non integra il VoIP e, poi, è completamente ad-free, enorme vantaggio che ha contribuito a decretarne il successo, ma che cozza contro lo spirito commerciale che aleggia dalle parti di Facebook. Il fondatore di WhatsApp - Jan Koum - si è sempre espresso in maniera piuttosto critica verso il ricorso a qualsiasi forma di adv online, ostentando spesso una presa di posizione rigida su questo fronte. Probabile però che un assegno a nove zeri potrebbe ammorbidirlo. Di contro, Zuckerberg, dinnanzi a tale incompatibilità, potrebbe anche creare qualcosa di completamente nuovo o provare a tirare fuori dal cassetto Beluga, il software acquistato nel marzo 2011. Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: mazzanti@e3online.it!


ACCORDI A System la raccolta ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

market place

in Italia per il Financial Times

Da gennaio System, concessionaria del Gruppo 24 Ore, curerà la raccolta in Italia per i mezzi print e digital del gruppo Financial Times. La collaborazione si articolerà anche attraverso partnership editoriali sulle diverse piattaforme.

BRAND EXTENSION

FoxRetro lancia una linea di abbigliamento in stile vintage Retro is the new cool. Con questo claim FoxRetro, il canale televisivo della piattaforma Sky dedicato alle serie che tra gli anni 70 e 90 hanno fatto la storia della tv, esce dal piccolo schermo e firma una linea di moda. Nasce FoxRetro Apparel, una brand extension del canale televisivo che firma una collezione di capi ispirati alla moda e all’iconografia di questo trentennio. La linea di abbigliamento, sarà

distribuita in esclusiva per gli store Coin, e sarà inaugurata con un’edizione limitata di t-shirt in vendita da domani. Per la primavera-estate, la collezione si arricchirà di altri capi e accessori tutti in stile vin-

tage. Il lancio della collezione sarà accompagnato anche da uno spot di 30 secondi realizzato dal dipartimento OnAir di Fox International Channels Italy, in onda sui canali Fox a partire proprio dal 7 dicembre.

Siti Leonardo porta in Italia le ricette di Allrecipes

E’ di pochi giorni fa il lancio ufficiale di Allrecipes.it, versione italiana del celebre sito americano dedicato agli appassionati di cucina. Una ghiotta occasione per i milioni di cuochi dilettanti italiani, ma anche per i brand: grazie all’accordo con LeonardoADV, gli inserzionisti hanno infatti l’opportunità di connettersi con una community con più di 1 miliardo di visite l’anno, disponibile in 12 lingue e in 23 Paesi, con un portfolio che può contare su 18 website, altrettanti siti mobile, 11 App e 14 ebook. Con Allrecipes, la concessionaria consolida la propria posizione di primo piano in Italia nel Food, messa a sistema con il canale dedicato alla Cucina all’interno del portale Leonardo.it.


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company di Simone Freddi

N

ata nel 1996 negli Stati Uniti dall’intuizione di un geniale dentista tedeco, Thomas Pabst, Tom’s Hardware è la più popolare e influente testata di tecnologia online al mondo. Da dieci anni, come ben sanno tutti coloro che si interessano a hardware e software in tutte le loro forme, ne esiste un’edizione italiana (www.tomshw. it), presente anche nel canale Tecnologia di Repubblica.it, che l’ultima classifica “Computer e Consumer Electronic News” di Nielsen premia come sito hi-tech più visitato (1,5 milioni di u.u. mensili) nel nostro Paese. Con Andrea Ferrario e Roberto Buonanno, rispettivamente caporedattore e country manager di Tom’s Hardware in Italia, scopriamo questo progetto di successo, oggi edito da Bestofmedia. “Tom’s” in Italia è rappresentato da Manzoni e ai suoi partner, oltre ai banner in ogni forma e dimensione, offre anche interessanti opportunità di comunicazione unconventional. 8

Il player / Tom’s Hardware, il punto di riferimento sulla rete per gli italiani appassionati di tecnologia

L’Hi-Tech che conquista Da oltre dieci anni, l’edizione italiana della testata di Bestofmedia è impegnata a rendere la tecnologia semplice per gli utenti, coniugando autorevolezza nei contenuti e innovazione nel linguaggio. Oggi al top delle classifiche Nielsen, il sito offre ai propri partner un vasto range di opportunità commerciali, tabellari e non solo

Roberto

Buonanno Quali sono gli elementi distintivi che permettono a Tom’s Hardware di disitinguersi nell’affollato panorama dell’editoria “tecnologica”? Ferrario: Tom’s Hardware ha applicato anche in Italia un modello anglosassone. La qualità dei contenuti è il nostro dogma, anche nella scrittura e nella facilità di lettura, perché non scordiamoci che siamo sul web. Siamo sem-

Andrea

Ferrario pre stati vicini ai nostri lettori e non abbiamo mai avuto paura di abbracciare nuove tecnologie e forme di espressione. Un esempio è stato il fenomeno social, su cui ci siamo concentrati ben prima della bolla di Facebook. Non seguiamo le mode, le creiamo. YouTube, per esempio, sarà un altro importantissimo canale d’informazione. Per questo abbiamo già iniziato a lavorarci da tempo, e

oggi possiamo vantare la prima posizione anche su quella piattaforma.

Come definireste la vostra mission? Ferrario: Nonostante il nome “Tom’s Hardware” possa far pensare a un sito che parla esclusivamente di contenuti tecnici, non è così. La nostra missione è aiutare, istruire, rendere la tecnologia semplice per tutti. Per questo creiamo anche contenuti che aiutano i meno esperti, redatti con un linguaggio più semplice, in grado di avvicinare chiunque a questo mondo in continua e frenetica evoluzione. Attualmente, su quali nuove iniziative editoriali o di brand extension state lavorando? Ferrario: Dieci anni fa quando si parlava di tecnologia consumer s’intendeva il classico pc. Oggi la tecnologia è ovunque. La nostra formula è stata aprirci a settori verticali, in cui possiamo cambiare l’approccio e il regime linguistico in base all’argomento che trattiamo. Abbiamo il canale verticale “Smar-

tphone & Tablet”, il canale “Digital Imaging” che parla di fotografia, il canale “Business”, che ha un approccio e un linguaggio completamente differenti, e così via. Come già accennato, inoltre, ci concentriamo anche su altri canali, come i social media e YouTube, in cui usiamo forme di comunicazione differenti. Facebook, per esempio, per noi non è solo una pagina su cui mettere i link delle nostre notizie e articoli, ma rappresenta un’attività parallela, in cui offriamo contenuti esclusivi e in cui coinvolgiamo i nostri fan a un livello che non è possibile fare su altri media. Lo stesso vale con YouTube e i video, che sottendono a regole di comunicazione completamente differenti. Focalizzandoci sull’adv, oltre alla tabellare realizzate anche iniziative speciali? Buonanno: Certo, abbiamo molte iniziative speciali, tra cui, per esempio, il “Product Placement”, per il quale concordiamo

con un produttore una serie di contenuti editoriali di cui sono protagonisti i suoi prodotti. Si tratta di guide o tutorial e non di publiredazionali: questi ultimi non esistono nel listino di Tom’s. Con il “Partner Space” costruiamo invece un vero e proprio microsito all’interno di Tom’s Hardware dedicato al brand, in cui vengono visualizzati tutti i contenuti che lo riguardano, scritti indipendentemente dalla redazione. Diamo così l’opportunità a un inserzionista di avere una massiccia presenza all’interno del sito e di fruire, indirettamente, di tutte le sinergie in atto su Tom’s Hardware e i suoi strumenti d’informazione complementari, come l’in-

dicizzazione sui motori di ricerca e la spinta ai loro social network. Recentemente confezioniamo anche pacchetti speciali incentrati su YouTube, grazie al nostro network di recente formazione, ma che ha già come protagonisti alcuni tra i più grandi “youtuber” d’Italia. Per concludere, su quale fenomeno scommettereste come “trend tecnologico 2013”? Ferrario: Il mobile. La tecnologia diventerà sempre più personale e tutto andrà a evolversi per essere sempre più interconnesso e sociale. Buonanno: difendersi dai pericoli del cloud. Sempre più persone riverseranno quantità enormi di dati sensibili su internet senza rendersi conto dei pericoli che si corrono. La sicurezza cloud e mobile, per agganciarmi al discorso di Andrea, saranno le nuove frontiere del 2013.

la hamepage dell’edizione italiana di tom’s hardware e quella del canale dedicato su YouTube


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Il nostro posizionamento si distingue da sempre per il carattere consulenziale e una forte attenzione all’innovazione. Grazie a un team di professionisti specializzati siamo in grado di garantire progetti di comunicazione aderenti agli obiettivi e alle esigenze del cliente, andando oltre le sue aspettative. Divisioni specializzate e integrate che offrono la possibilità di realizzare progetti innovativi!

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Content pro


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cover story

C

hi ricorda il successo del ritornello “video killed the radio star” sa che l’errore di pensare che un mezzo di comunicazione possa o debba necessariamente “ucciderne” un altro, è già stato commesso più volte. La tentazione però è sempre forte, e in molti si chiedono se i social network e il social media marketing siano destinati a sosti-

E-mail e social insieme è meglio!

E-mail marketing e social media marketing non sono due attività tra loro alternative. Anzi, come già dimostrato da numerosi studi e case history, il segreto è fare interagire questi due canali, sfruttandone le rispettive potenzialità. Il tutto seguendo le regole (in parte ancora da inventare) del... “social e-mail marketing” di Greg Veronelli

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tuire e quindi mettere in crisi e-mail ed e-mail marketing (ovvero i loro predecessori). Secondo una ricerca condotta dall’operatore statunitense StrongMail, nei mercati anglosassoni il 60% delle aziende durante il 2012 ha pianificato di aumentare il proprio investimento in e-mail marketing, e il 55% nei social media. Questi, dunque, sono al momento (e contemporaneamente) i due ambiti di maggiore crescita nel mondo della comunicazione digitale. Oltre due intervistati su tre, inoltre, hanno previsto di integrare le attività di e-mail e social media marketing. Sul rapporto tra e-mail marketing e social media marketing esiste già un’ampia “letteratura”, sempre (o quasi) a sostegno di una integrazione piuttosto che sostituzione tra i due mezzi. Secondo i dati resi pubblici dalla società di comunicazione e ricerca americana Experian, i due strumenti nascono già tra loro profon-

damente interconnessi. Qual è infatti in genere il primo dato che un social network chiede per aprire un profilo? La e-mail. E in che modo avvisa l’utente in merito a notifiche, aggiornamenti e interazioni che avvengono sulla sua pagina? Via e-mail. Dallo studio di Experian emerge che il 60% dei brand che inviano mail nel cui oggetto è menzionato Facebook registrano una crescita del 27% sul proprio sito web nella settimana successiva all’invio. Le e-mail che invitano al “follow us” su Twitter presentano click unici del 9,5% superiori rispetto alle altre mail. Quelle che promuovono Pinterest invece registrano tassi di apertura più alti dell’11% rispetto alle altre email con click unici più elevati pari al 25%. Posta: i bottoni “sociali” moltiplicano le aperture Sono sempre di più dunque le aziendecheinserisconoall’interno delle proprie e-mail i cosiddetti bottoni “social”. Secondo uno studio d e l l ’O s -

servatorio statistico sull’email marketing di MailUp, tra le newsletter aperte quelle con un link social raggiungono un open rate del 28,7%, ben il 18% in più rispetto alle newsletter senza link social, derivante dagli open rate aggiuntivi di chi clicca sul link condiviso su Facebook e Twitter. Con un dato pari all’88% del totale, Facebook primeggia tra i social network con percentuali significative di condivisioni. Seguono a distanza Twitter con il 5% e LinkedIn con il 2%. Tra Dem e newsletter, inoltre, sono le e-mail di natura pubblicitaria a registrare più di tre quarti del totale delle condivisioni con una percentuale di tutto rispetto. Tutti gli operatori del settore devono dunque prendere atto che l’e-mail non è morta, che il social business è in crescita, e che si tratta di ragionare in ottica d’integrazione. La migliore strategia possibile è quella di unire le due prospettive al fine di massimizzare le performance. In che modo? Dedicandosi a quello che alcuni già definiscono “social e-mail marketing”. La prima regola di


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cover story questa nuova disciplina è che i due mezzi non devono essere più pensati in maniera disgiunta. Invitare all’azione Ovunque ci sia una mail o una newsletter, devono essere presenti bottoni e link che rimandino ai canali social, mentre ogni azione realizzata sui social network deve essere promossa e supportata da una equivalente iniziativa di e-mail marketing. Entrando molto sinteticamente nel merito, ad esempio, il consiglio di molti è inserire sempre all’interno di una e-mail l’opzione finalizzata allo “share this”. Due i fattori principali che spingono alla condivisione: un contenuto interessante e le offerte presenti in newsletter. L’opzione

60

%

secondo una ricerca StrongMail, nei mercati anglosassoni il 60% delle aziende durante il 2012 ha pianificato di aumentare l’investimento in e-mail marketing

share this può essere impostata con bottoni ad hoc, meglio se introdotti dal messaggio “condividi”: è importante infatti non dare per scontato che gli utenti sappiano esattamente che cosa fare. Invitarli all’azione in modo chiaro non può quindi che favorire la viralizzazione sui principali social media. Per rendere immediata la condivisione è fondamentale inoltre impostare in modo corretto gli sharer: la strategia di copywriting da adottare deve tener conto dell’obiettivo finale, ovvero la condivisione e la diffusione del messaggio, nonché della divulgazione della newsletter. Molto importante è anche invitare gli iscritti alla propria newsletter a seguire il brand nelle diverse aree corporate presenti sui social media. Spesso è introdotta dal messaggio “seguici su”, accompagnato dalle icone dei diversi social media sui quali l’utente può seguire gli aggiornamenti da parte dell’azienda. Questi elementi possono essere fis-

27

%

I brand che inviano mail menzionando Facebook nell’oggetto registrano il +27% sul proprio sito web nella settimana successiva all’invio: lo dice una ricerca di Experian

si nell’header o nel footer di ogni e-mail. Naturalmente, poi, l’integrazione dei due canali non è unidirezionale. Se da un lato l’e-mail può svolgere un ruolo di digital facilitator verso gli altri ambiti corporate, allo stesso tempo i social media possono essere una fonte di acquisizione per l’iscrizione alla newsletter. Ad esempio è possibile inserire il form di registrazione all’interno di una fanpage su Facebook, nel canale YouTube, o in qualsiasi altro profilo social. L’estrema “intuitività” di queste pratiche, per altro già messe in campo da molti, confermano quanto sia ancora potenzialmente ampio lo sviluppo, sia in termini di creatività che di tecnologia, del social e-mail marketing. L’importante è partire da un assunto semplice quanto difficilmente confutabile: chi apre un messaggio e lo condivide sui propri canali social, diffonde l’e-mail a un numero potenzialmente infinito di persone.

27,7

%

da Uno studio di MailUp emerge che le newsletter con un link social ottengono un open rate del 28,7%, il 18% in più rispetto alle newsletter senza link social

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a diffusione di nuove tecnologie e il cambiamento delle abitudini dei consumatori sono fattori rivoluzionari che hanno aperto nuovi scenari utili per migliorare la strategia di comunicazione digitale di ogni azienda. Questo scenario ha generato la necessità di nuovi strumenti tecnologicamente avanzati e affidabili per gestire l’intero flusso di informazioni e per trasformarle in contenuti personalizzati che possano trasmettere valore ai destinatari. Proprio in questo scenario eCircle ha saputo potenziare e valorizzare la propria offerta raccogliendo ottimi risultati. Entrata quest’anno a far parte di Teradata, una delle maggiori aziende di tecnologia al servizio delle aziende a livello mondiale, eCircle - come dichiarato dal managing director Maurizio Alberti - registrerà a fine 2012 una crescita della Unit Tecnologica pari al 40% sul 2011.

Quali sono gli attuali trend nel settore dell’e12

eCircle

Una rivoluzione da cavalcare Veicolare contenuti di valore, suggerire prodotti e servizi in base alla storia di navigazione dell’utente, promuovere le review dei prodotti con maggior successo, comunicare con ogni persona in base alle sue specifiche esigenze. Queste (e molte altre) le operazioni che si possono compiere con una campagna di e-mail marketing. L’importante è affidarsi al partner giusto, capace di interpretare i cambiamenti in atto mail marketing? Le sfide più importanti per l’e-mail marketing oggi sono: raggiungere la inbox, stimolare l’apertura delle e-mail, garantire la fruibilità dei contenuti da ogni device e veicolare contenuti personalizzati e rilevanti. L’evoluzione delle tecnologie disponibili sul mercato, insieme al cambiamento del comportamento dei

consumatori, consentono alle aziende di avere a disposizione molti più dati rispetto al passato. Ciò significa che, se da un lato continua la “battaglia” per la consegna e l’apertura dei messaggi, la vera partita oggi si gioca sui contenuti: grazie ai nuovi sistemi, che possono essere integrati tra loro, è possibile elaborare messaggi com-

La sezione del sito di e-circle dedicata a Cloud+, piattaforma proprietaria che permette di realizzare messaggi di posta elettronica altamente personalizzati

pletamente personalizzati basati sull’esperienza cross-canale degli utenti.

Qual è il segreto per far “aprire” la propria e-mail e non farla finire nella cartella “spam”? L’e-mail marketing è un mondo molto specifico, il cui potenziale e le mille regole vengono spesso sottovalutate. Raggiungere la inbox e far aprire le nostre e-mail sono due argomenti apparentemente “banali” e spesso non molto considerati, ma che rappresentano in realtà due tra le principali sfide per i marketer: possiamo realizzare l’email con il contenuto più sexy del mondo, ma se non riusciamo a far sì che i nostri clienti la aprano, questo contenuto non arriverà mai ai destinatari. Figuriamoci se non riusciamo nemmeno a raggiungere

la inbox. La bacchetta magica in questo ambito non esiste, servono strumenti adeguati per analisi complesse e specifiche. Farsi supportare da un E-mail Service Provider è oggi necessario per migliorare in questi aspetti, che si rivelano fondamentali in quanto barriere preliminari da superare per poi concentrarsi sul valore dei contenuti e ottenere l’engagement della propria base di contatti.

Come si lega l’e-mail marketing al fenomeno della diffusione dei social network? I social network rappresentano per le aziende un canale nel canale, che è parallelo all’offline ed è nel contempo parte dell’online. Ci si può informare, comprare, condividere l’esperienza e il livello

Maurizio

Alberti di soddisfazione. L’e-mail marketing è uno strumento a disposizione di tutti i canali, che si integra ai social in maniera complementare favorendo sia un flusso di contenuti provenienti dai social che di contenuti verso i social. L’unico ambito di possibile concorrenza si trova nel momento in cui l’e-mail marketing e i social network vengono considerati come canali pubblicitari. Anche in questo contesto però tende a prevalere il valore aggiunto di una comunicazione tramite strumenti diversi, che valorizza le rispettive specificità rispetto alla potenziale cannibalizzazione di un’utenza comune.

Per quali tipi di target e per quali obiettivi l’e-mail è il miglior strumento di comunicazione? L’e-mail ha un potenzia-

le enorme che prescinde dalla tipologia di target e dall’obiettivo, ma che allo stesso tempo necessita di competenze molto specifiche e di una combinazione vincente di diversi fattori per il raggiungimento di una comunicazione di successo. Ci sono diversi livelli di goal da raggiungere: l’email deve arrivare nella inbox, deve avere un oggetto interessante, deve avere un contenuto di valore per il destinatario, deve essere facilmente e correttamente accessibile da ogni device - smartphone, tablet, pc -. Se si rispettano queste regole allora l’e-mail marketing non ha limiti di obiettivo e può servire ogni canale - online, offline, social network - per la soluzione del bisogno del cliente in termini di raccolta informazioni, acquisto o condivisione.


Sebastiano

Cappa

ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

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A

iutare i clienti a raggiungere il successo nell’online relationship marketing. Questo è l’obiettivo che guida il lavoro di Emailvision, realtà internazionale che da sempre investe nella crescita e nelle tecnologie pionieristiche puntando alla leadership di mercato. Come spiegato dal sales director Emailvision Italia Sebastiano Cappa, di recente il gruppo ha aggiunto 300 nuovi dipendenti e le entrate nel 2011 hanno superato i 100 milioni di dollari. Per quanto riguarda la divisione italiana, a fine novembre la crescita sul 2011 è già a tre cifre. E questo è soltanto l’inizio, poiché la maggior parte delle aziende inizia solo ora a comprendere le possibilità del marketing relazionale attraverso e-mail e social network.

Quali sono gli attuali trend dell’e-mail marketing? Per analizzare gli attuali trend dell’e-mail marketing andrebbe fatto un discorso separato tra le aziende che fanno solo e-mail marketing, e le aziende che propongono

13

Emailvision Italia

«in merito alla gestione dei database, veri e propri “capitali” che molto presto rappresenteranno il core business delle loro attività, Molte aziende nel nostro paese sono ancora immature, e Non si pongono una serie domande importanti, a cui è possibile dare risposta»

Il futuro non è mai stato così vicino Il segreto per far aprire la propria e-mail? Per Sebastiano Cappa, sales director della struttura, la risposta è semplice: sapere tutto del destinatario. Cosa gli piace, cosa sta cercando, cosa ha comprato e soprattutto... cosa comprerà. Già, perché con i mezzi a disposizione, conoscere il futuro non è impossibile una suite di prodotti di digital marketing completa. Nel nostro caso, per esempio, quando parliamo di progetti di Crm o di gestione di database relazionali attraverso la nostra piattaforma di Customer Intelligence, la parte di e-mail marketing o social marketing diventa una com-

modity. Tutti i grandi player mondiali stanno puntando su questo tipo di prodotti proprio perché danno una marcia in più alla strategia dei diversi clienti.

Com’è la situazione nel nostro Paese? Molte realtà in Italia sono

ancora immature in merito alla gestione dei propri database, veri e propri “capitali” che in realtà saranno il core business delle loro attività in futuro. Ci sono molte importanti domande che le aziende non si pongono ancora. Per esempio: chi sono i miei repeater e di che tipo sono? Quali clienti non hanno più comprato da noi negli ultimi mesi, e perché? Quali sono gli utenti “silver” che sono diventati “gold” negli ultimi mesi? Quanti lo diventeranno? Quali sono gli utenti che hanno acquistato prodotti di un certo tipo, ma non di altro? Chi sono gli utenti che stanno per comprare

un determinato prodotto? In realtà esistono già tutti gli strumenti per ottenere queste risposte, con un discreto grado di precisione. E questi dati potrebbero giungere nelle mani del marketing, del dipartimento Crm o e-commerce in pochi secondi senza dover passare dal dipartimento IT, e quindi senza skill tecniche. Tutto questo, come è facile intuire, permette di fare davvero la differenza.

Qual è il segreto per far “aprire” la propria e-mail e non farla finire nella casella “spam”? Una volta che l’e-mail arriva in inbox, il segreto per far aprire il proprio messaggio

è conoscere gli interessi e tutta la storia di ogni singolo utente: cosa ha guardato sul sito negli ultimi mesi? Cosa ha acquistato negli ultimi anni? Che interesse sta mostrando ora? E cosa comprerà domani? Considerando tutti questi dati in maniera integrata possiamo per esempio sapere su quali prodotti puntare nell’oggetto dell’e-mail o come modificare il sender per ogni singolo utente. Se un utente sta cercando un volo Milano-New York, è inutile inviargli una newsletter dove nel titolo puntiamo su un’altra rotta. Sapendo che un utente compra sempre taglie extra large, è inutile punta-

re su taglie extra slim. Se un utente compra sempre prodotti di categoria premium, è inutile inviargli email con titoli che puntano su promozioni di prodotti low cost. Lo stesso vale per aumentare il tasso di click sul contenuto delle e-mail.

Qual è dunque, a suo parere, il futuro dell’email marketing? Il futuro di tutto questo sono soluzioni di analisi predittiva in grado di anticipare cosa un utente comprerà nelle prossime settimane. Sembra un mondo così lontano, ma in realtà anche in Italia alcune aziende si stanno già muovendo verso questa direzione.


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L’

anno che si sta chiudendo è stato per 24media il secondo di attività e, pur in un contesto generale difficile, la crescita dell’azienda è stata impetuosa: sono aumentati esponenzialmente i clienti, le campagne ed il gestito. Inoltre, come spiegato dal ceo Simone Ruscetta, i segnali per il 2013 sono decisamente incoraggianti: sono sempre più le aziende che allocano budget sull’online e che inseriscono nel loro media-mix anche campagne email-marketing. I clienti scelgono di investire in campagne email, e 24media punta a dimostrarsi, ancora una volta, il partner strategico ideale.

Quali sono gli attuali trend dell’e-mail marketing? I dati ci dicono che almeno 38 milioni di italiani si connettono alla rete (fonte: Audiweb Trends, gennaio-settembre 2012, ndr), e che la gran parte di questi utenti ha almeno un indirizzo e-mail usato per un numero infinito di attività.

24media.it

Parola d’ordine: consapevolezza Se vuoi gestire un dialogo con i tuoi clienti usa i social; se vuoi vendere usa la mail. In poche parole, il ceo di 24media, Simone Ruscetta, descrive la complementarietà tra e-mail e social media marketing. Complementarietà ed efficacia che trovano riscontro nella crescita esponenziale dell’azienda, in grado di vedere già segnali “decisamente incoraggianti” anche per il 2013 La mail continua a essere la porta d’accesso preferenziale al mondo internet e di conseguenza uno dei migliori strumenti per il targeting. Credo si possa parlare di diversi tipi di trend, tutti però riconducibili a una sola parola: consapevolezza. C’è la

consapevolezza dei diritti dell’utente: il trend inarrestabile è quello di garantire ai propri utenti il rispetto della loro privacy, con una comunicazione eticamente e legalmente corretta. C’è poi la consapevolezza dell’informazione: il trend è quello di cercare di pro-

porre comunicazioni sempre più mirate e personalizzate, allontanandosi da logiche di mass-communication. C’è la consapevolezza dei contenuti, e in questo caso il trend è quello di creare nuove forme di comunicazione, dove l’adv viene percepito non come un messaggio pubblicitario invasivo, ma come un momento di informazione. Sono convinto che le aziende capaci di muoversi in queste direzioni avranno dall’email marketing risultati importanti, e 24media investe tantissime risorse nell’email marketing del futuro.

Qual è il segreto per far “aprire” la propria e-mail e non farla finire nello “spam”? Per non finire in “spam”

occorre attuare una serie di accorgimenti e in particolare: seguire le regole della politica della privacy, e quindi avere il consenso, fornire la possibilità di cancellazione all’utente, essere identificabili da parte dell’utente; non eccedere con gli invii e quindi non stressare il cliente; non utilizzare frasi ingannevoli. Si tratta di accorgimenti basilari per curare la fiducia del cliente. Non parliamo di segreti, ma di sicuro la scelta del subject non deve assolutamente essere frettolosa e inconsapevole. L’uso di alcune parole o le modalità in cui sono scritte possono far finire la mail in “spam” oltre a non risultare sufficientemente interessante per invogliare l’utente ad aprirla. Un errore che può capitare è quello di concentrarsi così tanto sul messaggio all’interno della mail, da finire col dare poca attenzione alla scelta del subject. Ovviamente la cura deve essere nel m e ss a g gio della Dem così

come nella landing page per favorire la navigazione dell’utente. Tutto quanto deve essere coerente e contestuale per non deludere le aspettative.

Come si lega l’e-mail marketing al fenomeno della diffusione dei social network? Si tratta di canali concorrenti o complementari? Non vedo questi due mezzi come concorrenti. Al contrario sono canali che possono coesistere, e che devono essere presenti nel media-mix di ogni campagna. Ognuno ha una propria anima ben precisa, che l’utente ben percepisce, e alla quale ha attribuito uno specifico valore: i social network vengono usati per la vita di relazione, l’espressione dell’ego e per motivi di svago. In que-

simone

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ruscetta

sto ambito l’advertising assume quasi il connotato di elemento di disturbo, tant’è vero che i grossi brand usano i social prevalentemente per comunicare con i loro utenti e per creare engagement, non per “vendere” o per “proporre” i loro prodotti. Al contrario, la mail ormai ha perso la sua capacità di essere elemento di socializzazione e di comunicazione personale, e viene sempre più usata come mezzo di informazione o di gestione della vita “pratica” dell’utente. Insomma, se vuoi gestire un dialogo con i tuoi clienti usa i social, ma se vuoi vendere usa la mail!

Per quali tipi di target e per quali obiettivi l’e-mail è il miglior strumento di comunicazione? Eroghiamo oltre 300 campagne al mese, praticamente su tutti i settori merceologici, dunque la nostra esperienza ci dimostra come in realtà, attraverso campagne di e-mail marketing, sia possibile promuovere qualsiasi tipo di prodotto o di servizio e sopratutto raggiungere praticamente qualsiasi tipo di target. L’importante, naturalmente, è effettuare delle buoni segmentazioni.


L’

e-mail marketing nel 2012 non cessa di essere uno tra gli strumenti più potenti di digital marketing, anche grazie alla diffusione crescente di device come smartphone e tablet che permettono una connessione praticamente perpetua e una lettura della posta elettronica in tempo reale. Secondo la ricerca Digital Marketing Trends 2012, commissionata da MagNews all’istituto di ricerca Nielsen e scaricabile dal sito www.magnews.it, il check mail resta l’attività più svolta dagli utenti della rete, seguita a ruota dalla consultazione delle news e dall’interazione social. Con l’avvento dei social network, per i marketer non è certo venuta meno l’importanza del canale dell’e-mail marketing. Trattasi infatti di strumenti di comunicazione molto diversi tra loro, ma che possono variamente interagire nelle scelte di marketing mix, come spiega Maurizio Fionda, ceo Diennea MagNews, una delle principali piattaforme italiane di gestione per l’email marketing: «Se i social

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Anche nell’e-mail mktg, oggi “content is king” come spiegato dal ceo Maurizio Fionda, posta elettronica e social media non sono strumenti concorrenti, ma possono e devono integrarsi in una strategia complessiva capace di fornire al lettore informazioni non solo interessanti, ma anche pertinenti e di valore. La parola d’ordine è dunque “personalizzare”

Maurizio Fionda

«Comunicazioni e interazioni devono rispecchiare la vostra azienda sia nel tone of voice che nell’aspetto grafico e riferirsi sempre in modo diretto al vostro contatto»

sono lo spazio dell’interazione, l’e-mail rimane uno strumento di comunicazione diretta; se sui social si viene investiti da un grande flusso di contenuti “mordi e fuggi”, la lettura della email può essere procrastinata, se lo desideriamo; la diffusione dei contenuti sui social avviene in modo virale, mentre l’e-mail è lo strumento della conversione; la presenza social dà tra le altre cose una buona visibilità sui motori di ricerca, mentre la comunicazione diretta può portare a landing page ad hoc sul sito istituzionale». Il marketer, continua il manager, non può pertanto prescindere dal presidiare entrambi i canali, definendo una content strategy che può essere crossmediale o convergente: nel primo caso declinando il proprio contenuto su più media secondo una logica di origi-

nalità, nel secondo caso distribuendo i contenuti in maniera perfettamente integrata. Il target agisce su più canali: comunicare in maniera pertinente ed “engaging” permette di costruire il percorso che porta alla trasformazione dell’utente a cliente e la trasformazione del cliente a “leale”. «Essere un punto di riferimento online - sottolinea Fionda - è attualmente importante quanto, per esempio, aprire punti vendita nelle maggiori città o rendere disponibile il proprio prodotto nei circuiti della Gdo. Social media ed e-mail marketing, lungi da essere strumenti concorrenti, possono integrarsi dando l’impressione del “Meet you there”: ad esempio, su Facebook, è utile inserire una tab di “opt in” affinché coloro a cui piacete possano ricevere comunicazioni più dirette, e sulle email potete suggerire il like

Strategy

Success factors

cover story

Diennea MagNews

Enabling factors

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Keller

Project

Technical capabilities

iOS

Mobile operating system

Google

Search engine

Email marketing platform

Facebook

Social network

LinkedIn

Social network B2B

La figura descrive la relazione esistente tra i fattori abilitanti e gli obiettivi strategici del marketing, che sono qui rappresentati da figure come Kotler, Keller e Reicheld. Come si vede, è nella fase progettuale che avviene la sintesi Maurizioe Fionda – CEO @Diennea MagNews tra le competenze “classiche” le nuove skill indispensabili per il management dei canali digitali

sulla vostra fan page, per implementare un contatto potenzialmente quotidiano, con quell’utente». La nuova skill del marketer online è dunque non solo la “lead generation” su più canali, ma anche la capacità di fornire le informazioni giuste al giusto target al momento giusto. «La parola d’ordine - continua il ceo di Diennea MagNews - è “personalizzare”: comunicazioni e interazioni devono rispecchiare la vostra azienda sia nel tone of voice che nell’aspetto grafico e riferirsi in modo diretto al vostro contatto. Inoltre, la comunicazione digitale e l’e-mail marketing in particolare, si muovono verso il trend “content is king”: diven-

ta quindi essenziale fornire al lettore informazioni non solo interessanti, ma anche pertinenti e di valore. Segmentare attentamente la vostra mailing list permette di personalizzare le comunicazioni; mentre seguire un piano editoriale, puntuale e di valore, aiuta a non essere percepiti come spam». Tutto ciò emerge dalle Best Practice per l’e-mail marketing elaborate dalla società e scaricabili da www. magnews.it: molti utenti, se trovano una newsletter poco interessante, anziché disiscriversi, bloccano direttamente il mittente. «Il trend MagNews - conclude Maurizio Fionda - si muove proprio nella direzione dei progetti multica-

nale, e i risultati dicono che ci stiamo muovendo bene: cresciamo ogni anno del 30%. Rappresentiamo la relazione che c’è tra gli obiettivi strategici aziendali e i canali digitali attraverso i quali raggiungere i target, attraverso la forma della piramide. Centrale è la fase progettuale, nella quale avviene la sintesi tra i fattori abilitanti e gli obiettivi strategici del marketing. All’interno del progetto, le nuove competenze indispensabili per il management dei canali digitali si fondono con le skill classiche, ossia quelle competenze che trovano le massime espressioni teoriche in figure come Kotler, Keller, Reicheld».


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Arianna Galante

«Tra le tendenze in atto nel settore dell’email marketing, quella per noi più rilevante attiene a un uso sempre più avanzato e pertinente del messaggio di posta elettronica»

ContactLab

Trenta caratteri per convincere Le promesse vanno mantenute: nell’email marketing questo è il presupposto per fidelizzare l’utente e dargli valore. A partire dal subject, che deve essere incisivo e tenere conto della recente impennata dell’utilizzo del mobile, fino al contenuto, che deve assecondare i reali interessi e le esigenze del destinatario. Il tutto senza dimenticare i social network, dove il 25 per cento degli utenti (europei) è pronto a diffondere il messaggio contenuto in una newsletter

P

er ContactLab si chiude un anno positivo caratterizzato da una crescita a doppia cifra. La contrazione dei budget destinati all’advertising ha consentito al comparto del digital direct marketing, e a ContactLab in particolare, di beneficiare di uno spostamento degli investimenti su questo canale, driver riconosciuto di Roi immediato. Nata come piattaforma tecnologica per la gestione di campagne di email marketing, l’azienda ha potenziato negli anni l’offerta consulenziale con il reparto Agency, che ormai conta oltre 40 professionisti che seguono a 360° il cliente. Di recente infine l’azienda gui-

data da Massimo Fubini ha fatto investimenti importanti per potenziare l’offerta di Business Intelligence. Oggi ContactLab offre ai clienti sempre più servizi che coprono a tutto tondo la catena del valore dell’email marketing. Arianna Galante, head of agency dept. di ContactLab, ci spiega tutta la potenza di uno strumento diffuso come l’email.

Quali sono gli attuali trend dell’email marketing? Le tendenze in atto sono diverse. La prima e più importante per noi è un uso dell’email sempre più avanzato e pertinente. Le email vengono utilizzate per una

Facebook... e non solo Alcuni esempi di come sia possibile invitare gli utenti iscritti alle newsletter a diventare fan del brand sulla sua pagina Facebook (foto in alto) e non solo: nelle foto in basso, alcuni esempi di email che richiamano l’attenzione degli iscritti alla newsletter sulle pagine social di brand presenti anche su Twitter, Pinterest eccetera. Le immagini sono tratte da NewsletterMonitor, la piattaforma di benchmarking per l’email marketing realizzata da ContactLab, completamente gratuita, dove è possibile cercare e confrontare più di 4 milioni di email appartenenti a oltre 25 settori merceologici, in grado di offrire un punto di vista privilegiato sulle strategie di email marketing dei grandi player internazionali e dei propri competitor. www.NewsletterMonitor.com

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comunicazione 1to1, con messaggi giusti inviati nel momento giusto alle persone giuste, in base a preferenze e azioni compiute sul web. In questo modo le email vengono percepite come rilevanti e di valore. Grazie a queste evoluzioni l’email marketing funziona sempre meglio, con un Roi sempre più alto, fino a 40,56 dollari per dollaro investito secondo la ricerca “Power of Direct” realizzata dalla Direct Marketing Association nel 2011. Un altro importante trend è che i brand utilizzano l’email non più solo come strumento unicamente commerciale e di vendita, ma anche come canale per comunicare il “best of” del proprio sito, invitare gli utenti a eventi o iniziative offline e molto altro. Un’ultima tendenza non trascurabile riguarda invece i dispositivi. Grazie a smartphone e tablet la penetrazione di lettura dell’email è sempre più alta, e noi dobbiamo pensare a ottimizzare i messaggi anche per device mobili.

Qual è il segreto per far “aprire” la propria email e non farla finire


Il digital marketing che ti fa crescere prima

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cover story nella casella “spam”? L’utente prima di aprire una mail legge il nome del sender e il subject. Per avere più aperture, dunque, è bene caratterizzare il mittente in funzione della tipologia di email. Non bisogna poi dimenticare che sugli smartphone l’oggetto non viene sempre visualizzato tutto: spesso si hanno solo 30 caratteri per convincere. In 30 caratteri bisogna fare una promessa agli utenti, che ovviamente poi deve essere mantenuta nel contenuto della mail. Per quanto riguarda invece la percezione da parte dell’utente di un messaggio come “posta indesiderata”, lo spammer è un brand che non comunica correttamente perchè lo fa in maniera troppo insistente con contenuti non pertinenti. A questo si ovvia rispettando alcune basilari regole di buonsenso e lavorando sulla rilevanza dei messaggi per il singolo utente.

Come si lega l’email marketing al fenomeno della diffusione dei social network? Si tratta di due mezzi di-

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Un esempio di come possono crescere i fan di una neonata pagina Facebook dopo l’invio di una DEM di invito ai contatti presenti nel database del brand. Per Lastminute.com, sono stati ottenuti 1.000 fan in 8 ore dall’invio del messaggio di posta elettronica realizzato da contactlab, 1.981 fan in 4 giorni

versi, con obiettivi diversi. L’email è il canale con il più alto Roi. Il social media è il miglior canale per una comunicazione virale. Gli utenti che più usano la mail, sono però anche quelli che più usano i social media, e diverse ricerche dicono che gli utenti dei social network preferiscono l’email per essere contattati dalle aziende. Date queste premesse direi che i due strumenti sono del tutto complementari, e infatti noi stiamo già lavorando su logiche di social acquisition tramite email, ed email acquisition tramite social media. Secondo i dati dell’ultimo “European Email Marketing Consumer Report” di ContactLab, il 25% degli utenti europei è disposto a diffondere il messaggio contenuto in una newsletter, mentre il 23% degli utenti si è iscritto a una newsletter tramite il form sulla fanpage di Facebook. In Italia tale percentuale sale al 26%.

Ci piace pensare in grande e puntare ai risultati. Esperienza e spirito di innovazione per incrementare le tue performance in maniera veloce e affidabile.

Per quali tipi di target e per quali obiettivi l’email è il miglior strumento di comunicazione? L’email è lo strumento di comunicazione perfetto per tutti gli adulti, poiché è il veicolo di informazioni 1to1 più potente che conosciamo. In una politica più ampia di Crm, che coinvolga non solo l’ambito digitale ma numerosi altri touchpoint, l’email marketing è uno strumento fondamentale. Spesso l’email è propulsore di un acquisto/fruizione di un servizio, non necessariamente online. Chi fa campagne di questo tipo ha imparato a misurare le performance, controllando aperture e click e monitorando il conversion rate, ma quanti si chiedono quale influenza ha il messaggio email su un acquisto fatto magari in negozio qualche giorno dopo averlo letto? Imparare a misurare la finestra di influenza e il Roi cross canale è una nuova sfida per gli e-marketers. www.youniversalmedia.com


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media data

11,8% +9,8% -8,1%

-

audiweb

e’ il calo della spesa pubblicitaria nei primi nove mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo 2011

utenti attivi nel mese e nel giorno medio nell’anno mobile ott 11- ott 12 (x000) Utenti attivi nel mese Utenti attivi nel giorno medio

30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0

ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12

Fonte: Audiweb Database, dati ottobre 2012 - Audiweb powered by Nielsen

La rete pesca 29 milioni di italiani Sono ancora in crescita gli italiani attivi online. Lo dicono i dati relativi al mese di ottobre diffusi da Audiweb. In particolare, il nastro di pianificazione Audiweb Database - che presenta la stima dell’utilizzo effettivo di internet da parte degli italiani dai 2 anni in su, connessi attraverso un computer da casa, ufficio o altri luoghi - ha infatti registrato per il decimo mese dell’anno 29 milioni di utenti unici, con un incremento del 6,9%

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sullo stesso periodo dell’anno precedente. Un trend in crescita che trova conferma anche nelle cifre relative alll’audience online nel giorno medio, con 14,8 milioni di utenti (+13,2%) che hanno fruito del mezzo per 1 ora e 26 minuti. Bene anche i risultati di audience dei contenuti video online a ottobre (Audiweb Objects Video): 51,5 milioni di stream view; 6,2 milioni di utenti che hanno visualizzato almeno un contenuto

video online su uno dei siti degli editori iscritti al servizio e una media di 25 minuti di tempo speso per persona. Cifre che confermano la validità del formato per l’appeal sull’utenza.

6,9

+

Il decremento della radio tra gennaio e settembre è tra i più limitati, insieme a quello dell’ooh (-7,5%)

Settembre ancora grigio per l’adv

Internet Audience - Trend annuale 35.000

con oltre 485 milioni di euro, internet tallona la stampa periodica, che registra un calo del 16,4%

%

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il web ha registrato a ottobre un nuovo incremento

Nessuna buona nuova sul fronte del mercato pubblicitario, però - quantomeno - la situazione resta stabile. Questo è quello che si evince dalla lettura degli ultimi dati Nielsen riferiti a gennaio-settembre 2012, secondo i quali gli investimenti in advertising nei primi nove mesi dell’anno hanno raggiunto i 5,4 miliard di euro (la stessa cifra realizzata nel periodo gennaio-agosto 2011), registrando un -11,8%. Tutti i mezzi sono in negativo e, in particolare, tv (-12,4%) - con andamenti differenti anche nel segno (-/+) al suo interno nelle varie piattaforme -, quotidiani (-15,4%), pe-

riodici (-17,3%), radio (-8,1%). Internet cresce ancora (+9,8%) anche se (nell’area coperta dal nostro ossevatorio) in modo più moderato. Il Direct mail procede in parallelo con gli andamenti dei mesi precedenti (-16,8%), così come l’esterna in generale. Riguardo ai settori siamo ormai abituati a vedere un calo generalizzato, eccezione fatta per Turismo e Tempo libero (rispettivamente a +6% e +3%). Da segnalare come dato positivo il settore Pharma che nel singolo mese di settembre ha registrato un +51% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Gli investimenti pubblicitari in Italia gen-set 2012 vs 2011 Fatturati netti in migliaia di euro Totale pubblicità Quotidiani Periodici

2011 Gen./Set.

2012 Gen./Set.

Var.%

6.145.327

5.425.206

-11,7

970.901

821.865

-15,4

609.710

509.687

-16,4

3.254.647

2.851.095

-12,4

Radio

315.824

209.371

-8,1

Internet

442.031

485.307

9,8

Outdoor

83.269

72.978

-12,4

Transit

70.758

63.104

-10,8

OOH tv

7.307

6.758

-7,5

Televisione

Cinema

25.767

20.170

-21,7

Direct mail

365.112

303.872

-16,8

Fonte: Nielsen

Ads Da marzo

anche le copie digitali nelle diffusioni

Ads - l’istituto che certifica i dati di diffusione e di tiratura della stampa quotidiana e periodica - si prepara a includere nelle rilevazioni le diffusioni digitali delle testate cartacee. I primi dati sono a attesi per il prossimo mese di marzo. Secondo quanto dichiarato a DailyMedia da Giovanna Maggioni, direttore generale dell’Upa (che costituisce Ads insieme ad AssoComunicazione, Unicom, Fieg ed Fcp), attualmente sono in fase di studio le regole di pubblicazione riguardo alla modalità di conteggio: «Per gli investitori - ha spiegato - è interessante capire come vengono vendute, se si tratta di acquisti da parte del singolo consumatore, se si tratta di pacchetti che prevedono accessi multipli, o se per esempio si tratta di doppi abbonamenti, cartaceo e digitale, e quindi capire come viene contata quella copia». Ad ogni modo, l’inclusione delle diffusioni digitali offrirà agli editori un rimbalzo positivo dei numeri, facendo emergere copie che oggi non entrano nella misurazione.


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ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

scenario

T

e-Commerce / numeri e tendenze in vista delle festività natalizie

Regali online per 5 milioni di italiani. Ma se il sito è poco performante...

orniamo a parlare di ecommerce natalizio, argomento che abbiamo già trattato in maniera approfondita (vedi 360com num. 38, 22 novembre), per un aggiornamento. Una ricerca appena pubblicata da Netcomm e Human Higway, infatti, fissa in 5,3 milioni il numero di italiani che acquisteranno regali online. Un dato davvero considerevole (1 utente internet su 5, un italiano maggiorenne su 10) e superiore di circa mezzo milione di unità rispetto allo scorso anno. A sostegno del crescente appeal dell’e-commerce festivo, anche un altro insight significativo: la riduzione del tasso degli in-

decisi sul “Natale web” che partiva dal 41,6% del 2011 e ora scende al 24,1%, rivelando la crescente tranquillità da parte dei consumatori nel fare i propri acquisti natalizi online grazie ai prezzi concorrenziali associati a servizi di alta qualità. Ma per brand e rivenditori non è tutto oro quel che luccica. Contemporaneamente alla ricerca Netcomm un altro importante studio, stavolta di Riverbed, lancia infatti l’ammonimento: il 61% degli utenti afferma che, nel

caso in cui il sito di un’azienda dovesse essere poco performante, svilupperà un’opinione negativa sul brand stesso, mentre il 69% ha ammesso di sentirsi poco a suo agio a effettuare pagamenti online su siti lenti o difficili da caricare. Prendere nota... e provvedimenti! SF

Acquisizioni

Softec ora è anche web agency: rilevate le attività di Bbj

«Potenziare il know how e la competitività dell’attuale linea di business “Web&Social Enterprise” sul piano nazionale e internazionale»: così l’a.d. Maurizio Bottaini riassume i motivi che hanno portato Softec ad acquisire gli asset operativi relativi alle attività di web agency di Bbj. In base all’accordo, ratificato lo scorso 30 novembre sulla base di quasi 790 mila euro, il ramo web agency di Bbj confluisce nella nuova divisione Digital di Softec, dove conserverà e svilupperà le attività che ne hanno storicamente caratterizzato il business: consulenza e progettazione dell’online marketing, realizzazione dei siti internet, web advertising e servizi di pianificazione media completi. Con l’operazione, Alessandro Bonaccorsi, socio fondatore e direttore commerciale di Bbj, entrerà a far parte del C.d.A. di Softec con responsabilità sul mercato Digital. Inoltre Debora Ferranti, già socia e direttore clienti di Bbj, avrà un ruolo di assoluto rilievo nella nuova compagine sociale.

maurizio

bottaini 20

Eventi Social media: Iab Seminar fa il pieno Oltre 1000 partecipanti hanno affollato la sede del Sole 24 Ore per la seconda edizione 2012 dell’evento di formazione “verticale” di Iab Italia Capire e gestire in chiave strategica il potenziale delle community sta rapidamente diventando un obiettivo primario per i marketer. Lo dimostra il successo della seconda edizione stagionale di Iab Seminar - l’appuntamento formativo “verticale” di Iab Italia, questa volta dedicato proprio al social media marketing - che nemmeno il brutto tempo di una grigia giornata di fine novembre o lo sciopero dei mezzi pubblici ha infatti pregiudicato. L’evento, organizzato lo scorso 29 novembre presso la sede del Sole 24 Ore, ha registrato oltre 1000 presenze e sia la Sala Collina, dove si sono svolti i lavori, che l’Auditorium, collegato in streaming, hanno fatto il pieno di pubblico, con l’attenzione che è rimasta alta fino all’ultimo intervento in agenda. «C’è ancora molto da fare - ci ha spiegato la presidente di Iab Italia, Simona Zanette - ma i

presupposti per un corretto utilizzo del social ci sono, e Iab Italia si pone in prima linea per contribuire a formare ed educare su questo tema. Questo seminar è una concreta espressione di questa nostra intenzione. Aziende ed editori hanno bisogno di un po’ di tempo per imparare a usare al meglio i social network, ma da più parti arriva il sentore che l’importanza che questi mezzi rivestono sia sempre più riconosciuta: si possono già contare best practice di un certo livello e, inoltre cresce il numero di professionisti dedicati oltre che di validi consulenti». Un ottimo riscontro, quindi, sia per Iab Italia, che di nuovo afferma il propria capacità di aggregazione attorno ai grandi temi dell’advertising digitale, sia per le società che hanno contribuito a realizzare il Seminar: E3, Imille, Mimesi e Blogmeter, 77Agency e The Fool.


È il sito italiano di news con la brand identity più radicata. TGCOM24 è un vero sistema multimediale e multipiattaforma, che si avvale di una redazione di 130 giornalisti che coprono l’informazione 24/7, ed è contemporaneamente in TV, sul canale digitale dedicato, sul web, tablet, smartphone e cellulari. Terza testata editoriale di news in Italia, è la prima app mobile di news per il numero di download.


ANNO III | #41 | 06 DIC 2012

scenario

S

e l’Italia cambierà, lo dovremo ai Millennials. Per le loro caratteristiche, così come emergono dalla ricerca di Viacom International Media Networks in collaborazione con il blog Solferino 28, i giovani tra i 21 e i 31 - definiti appunto Millennials - hanno tutte le carte in regola per imprimere una svolta positiva a un Paese che non li soddisfa. Innanzitutto, rispetto ai loro coetanei sparsi per il mondo (lo studio ha coinvolto 15.000 giovani di 24 Stati), il dato relativo all’orgoglio nazionale risulta essere non solo il più basso d’Europa (70%) ma anche uno tra gli ultimi nella classifica a livello mondiale, ed è in netta controtendenza a confronto con il dato globale che ha visto questa voce crescere dal 77%

22

Millennials L’identikit / Una ricerca di Viacom indaga l’universo giovane

pensieri e aspirazioni

della generazione Determinata, positiva, pronta a mettersi in gioco per ottenere ciò cui aspira. Così emerge la popolazione globale e italiana nella fascia tra i 21 e i 31 anni che, in base alle premesse, potrà essere quella capace di fare del mondo un luogo migliore di Grazia Maria Giorgi

del 2006 all’83% del 2012. Di più. Il 68% dei ragazzi italiani (contro una media globale del 40%) ritiene che la loro vita sarebbe migliore se vivessero altrove. A generare lo scarso senso di appartenenza nazionale dichiarato dai nostri giovani è prima di tut-

to una sfiducia quasi totale verso le istituzioni, a partire dal Governo (0%) e dai leader politici (2%), per passare ai leader religiosi (6%), arrivando fino a dottori (13%), insegnanti e polizia (15%). Insomma, l’immagine che i ragazzi hanno dell’Italia è

2.0

davvero sconfortante, ma è difficile dar loro torto, soprattutto se si pensa che essi risultano più preoccupati (42%) rispetto ai loro coetanei che vivono altrove (33%) e che la loro principale fonte di stress è data dalla ricerca di un lavoro, problema avvertito dal 27% del campione italiano contro il 19% a livello globale. Non sorprende quindi che in Italia solo il 45% dei Millennials - per inciso si tratta di 12 milioni di persone, il 20% della popolazione - si definisca felice, registrando una delle percentuali più basse a livello

globale (55%) e ben lontana da quelle di Messico (81%) e Brasile (67%).

Aperti al mondo grazie al web Lette con gli occhi degli adulti, le cifre che ci rimandano i nostri giovani potrebbero lasciar pensare alla sconfitta delle generazioni precedenti, che non hanno fatto abbastanza per costruire un futuro solido per i loro i figli. Tuttavia non è così, poiché il giudizio dei ragazzi resta positivo verso le persone più vicine, poche ma significative. Così, mamma e papà

Focus sui Millennials

Rappresentano la generazione più numerosa dopo quella dei “Baby Boomers”. I giovani nati tra il 1981 e il 2001 sono infatti 2,4 miliardi in tutto il mondo, di cui 12 milioni in Italia. Dalla ricerca realizzata da Viacom International Media Networks in collaborazione con il blog Solferino 28, risultano più istruiti, più consapevoli del proprio valore, tecnologicamente evoluti, più determinati e ambiziosi rispetto ad altre generazioni.

(rispettivamente con 79% e 67%) sono al top della fiducia, seguite da fratelli e sorelle (48%) e da nonni e amici (47%). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, inoltre, l’esclusivo affidamento alla sfera intima non implica il ripiegamento su di essa e la totale mancanza di apertura verso il mondo. Al contrario. Benché conservino forti valori familiari (l’86% esprime la volontà di occuparsi dei propri genitori quando saranno anziani, rispetto a una media globale dell’81%), i giovani italiani sono fortemente proietta-

ti all’esterno e manifestano un’elevata conoscenza e partecipazione ai fatti internazionali. Basti pensare che gli eventi dai quali si sentono maggiormente segnati sono la crisi economica mondiale (49% Italia; 35% globale), lo tsunami in Giappone del 2011 (39% Italia; 31% globale), l’elezione del Presidente Obama nel 2008 (18% Italia; 13% globale), la recente rielezione (57% Italia; 48% globale), e, per venire a eventi esclusivamente nazionali, grande impatto in termini di partecipazione hanno avuto la crescita della disoc-


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scenario cupazione (62%) e il terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009 (41%). Un’apertura al mondo facilitata dal web (“Avere accesso a internet influenza il modo in cui penso al mondo”: 73% globale), utilizzato anche “Per stare in contatto con persone con cui condivido un obiettivo comune per ottenere qualcosa di concreto” (60% globale).

Insomma, rispetto all’immagine che le istituzioni e i media trasferiscono in merito ai giovani italiani - spesso definiti pigri, impazienti, sempre insoddisfatti, viziati e pretenziosi - dalla ricerca emerge tutt’altro: i Millennials appaiono determinati (“Nessuno può fermarmi se voglio raggiungere un obiettivo”: 65% globale, 75% Italia; “Tutto è raggiungibile se si lavora duro”: 81% globale, 80% Italia), positivi (“Cerco sempre di essere positivo”: 81 globale, 82% Italia) e pronti a mettersi in gioco (“La mia generazione ha le potenzialità per cambiare il mondo in me-

La felicità secondo i giovani

Per i Millennials, la felicità è importante (lo dichiara il 73% del campione globale e il 73% di quello italiano), ma

non è gratuita. E la ricetta per raggiungerla passa dal successo personale, inteso come autorealizzazione,

La ricetta della felicità (in %) Globale

Italia

Essere Felice

73

71

Far parte di una famiglia felice

58

53

Fare un lavoro che ti piace

46

52

Essere ricco

36

33

Fare bene a scuola/al lavoro

20

20

Avere dei figli

16

20

Possedere una casa propria

14

14

Essere famoso

6

8

Avere una bella macchina

5

4

Fonte: Viacom International Media Networks

glio”: 84% globale;“Meglio tentare e fallire, che non provarci neppure”: 86% globale, 85% Italia”; “Meglio avere un lavoro mal pagato, che non averlo”: 73% globale, 81% Italia). Un ultimo spunto: dalle risposte del campione, esce il profilo di una generazione positiva, tollerante e aperta, riformatrice, riconoscente, curiosa rispetto al mondo che la circonda, alla ricerca di relazioni autentiche, pronta a impegnarsi. In altre parole, una generazione più orientata al “noi” che all’”io”. Proprio quello che ci vuole per cambiare in meglio il nostro Paese. sia nella sfera privata, sia a livello professionale. Fare parte di una famiglia felice (58% globale; 53% Italia) e fare un lavoro che piace (46% globale; 52% Italia) sono infatti le due voci che raccolgono i maggiori consensi. Segue l’importanza di essere ricchi (36% globale; 33% Italia), fare a scuola/al lavoro (20% sia nel mondo sia nel nostro Paese), avere figli (rispettivamente 16% e 20%), possedere una casa propria (in entrambi casi 14%). Più distanti due aspetti materiali, come essere famosi e avere una bella macchina, che contribuiscono alla felicità solo per quote esigue del campione.

2€ SMS da cellulare personale 2 o 5€ chiamata da rete fissa

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MANUALE DI APPLICAZIONE LOGOTIPO 19/04/2011

2€ chiamata da rete fissa


ultima

Scrive TechCrunch che Facebook è interessata ad acquisire WhatsApp, una delle applicazioni di messaggistica più scaricate sugli smartphone di tutto il mondo. Indiscrezioni che confermerebbero la voglia da parte di Mark Zuckerberg di dominare il settore mobile.

Si riprometteva di rivoluzionare il mondo dell’editoria, invece cesserà le pubblicazioni tra una settimana. Murdoch chiude The Daily, il primo quotidiano solo per iPad. «Non è stato possibile trovare un’audience sufficientemente vasta», ammette “lo squalo”.

up&DOWN

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Quest’anno la società ContactLab ha incrementato del 30% il proprio organico, e il gruppo EmailVision annuncia 300 nuovi dipendenti a livello corporate. L’email marketing si conferma quindi terreno fertile, non solo per il business, ma anche per le nuove professionalità digitali.

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più hi-tech Meno cibo e degli italiani nei consumi

Ecco chi c’è davanti al grande schermo

Concept store “pop in the city”

editoria / se i lettori

in questo numero

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17

5/6

dettano l’agenda ai

giornali

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Settimanaone Ecco La nicazi della Comu

olito: Binaghi/Ippfase una nuova per Iab Italia

La carta stampata guado in mezzo al

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Lego

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Pestiferi, ma creativi! La creatività permette e scusa ogni cosa. Con questo assunto Grey Paris dà vita a una campagna stampa davvero brillante, di cui riportiamo a lato il soggetto “The Cage” (La Gabbia). Qui la genialità di un bambino capace di riprodurre oggetti con l’ausilio dei classici Lego è portata all’estremo. Insomma: pestiferi e “colpevoli” sì, ma con quel pizzico di originalità e ingenuità che ci fa tornare il sorriso!

redazione@360com.it

12 dicembre, Milano

Italian KWD Webranking Awards

La sala Buzzati del Corriere della Sera (via Balzan, Milano) ospiterà gli Italian KWD Webranking Awards 2012, l’evento che premia i vincitori della ricerca KWD Webranking Italy Top100, condotta da KW Digital con Lundquist. Appuntamento al 12 dicembre dalle 14:30. Per info: laura.cappelli@lundquist.it

10 dicembre, Milano

libri

&Startup

24

Agenzia: Grey, Paris, France Cliente: Lego Toys Direttori creativi: Thierry Astier, Stephane Eynard Art Director: Laetitia Chrétien, Dimitri Hekimian Copywriters: Jean-François Le Marec, Quentin Deronzier Art buyer: Catherine Jarno Fotografia: Franck Malthiery Produzione: LNB

Jason L. Baptiste

Chris Robson

Jason Baptiste, forte della sua esperienza di imprenditore giovane ma tenace, servendosi di esempi tratti dalle vicende delle startup più famose del momento, guida tutti coloro che aspirano a diventare dei “colossi digitali” attraverso ogni fase, dal test di un’idea, all’acquisizione di utenti fino alla definizione del tariffario.

A chi vuole inseguire i propri sogni e diventare imprenditore, Chris Robson - instancabile creatore di aziende racconta la travagliata ed eccitante avventura del dar vita a un’attività in proprio, dispensando consigli pratici e intervistando alcuni dei più dotati imprenditori al mondo.

< Hoepli < 224 pagine; 18,00 euro

< A. Vallardi < 224 pagine, 12,00 euro

Startup Vincenti

Mi Metto in proprio

Conversazione IAA: quattro storie per il futuro

Quattro personaggi di primo piano e un tema sempre caldo, la comunicazione integrata. Sono questi gli ingredienti della Conversazione organizzata da IAA Italy il prossimo 10 dicembre, nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in via Nirone 15. Protagonisti, Federico Repetto per North Sails, Silvio Santini per Unicredit, Sergio Tonfi per Philips, Attilio Redivo per Mediacom. Info: www.iaaitaly.org 11 dicembre, Padova

Seminario TP “La Comunicazione che vende”

A Padova, martedì 11 dicembre 2012 alle ore 18:00, presso la Villa Ottoboni in via Padre E. Ramin 1, si terrà il seminario dal titolo “La Comunicazione che vende: l’e-commerce nuova opportunità per i comunicatori d’impresa”, organizzato dall’associazione Tp insieme a Unicom. Per info e accrediti: www.associazione-tp.it 12 dicembre, Milano

6º Forum Cultura d’Impresa de Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore organizza, presso la propria sede (Via Monte Rosa, 91), il 6º Forum Cultura d’Impresa “Talenti contro la crisi”. I temi dell’evento verteranno quest’anno sulla diversità e multiculturalità nel nuovo scenario economico, che richiede sempre più orientamento a cambiamento, flessibilità e innovazione. L’appuntamento è per mercoledì 12 dicembre a partire dalle ore 9:00. Per info: http://st.formazione.ilsole24ore.com/a/culturadimpresa 13 dicembre, Milano

Osservatorio Multicanalità 2012

Giovedì 13 dicembre a partire dalle 9:30, l’Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano (Campus Bovisa - via Durando 10) ospiterà l’evento di presentazione della Ricerca dell’Osservatorio Multicanalità 2012, promosso da Connexia, Nielsen e School of Management del Politecnico di Milano.
 Info: www.multicanalita.it


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